Comun Comunale Sec
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Ente Comun comunale sec. XII - 1818 Luoghi Pomarolo Altre forme del nome Comun comunale lagarino Archivi prodotti Comun comunale, sec. XII - 1818 Comun comunale, sec. XII - 1818 Storia Il Comun Comunale è un'antica istituzione di antico regime, sorta nella valle dell'Adige sul versante orientale del fiume, più precisamente nell'area lagarina tra le città di Trento a nord e di Rovereto a sud.<br>Per diversi secoli, ovvero dal XII secolo fino alla sua soppressione nel primo Ottocento (all'epoca della cessazione degli istituti di antico regime), ha unito alcune singole comunità trentine in un organismo più ampio, dotato di una propria autonomia e di un proprio governo. <br>Il Comun comunale lagarino svolgeva funzioni amministrative su un'area più vasta di quella del singolo territorio comunale; constava infatti di una libera associazione delle singole comunità ad una sorta di comunità di valle. Dotata di un proprio governo, di statuti e regolamentazioni comuni riconosciute da ogni aderente, nonché di un patrimonio comune,<br>il Comun comunale si occupava di amministrare i beni comuni e di organizzare le attività comunitarie. Inoltre si rapportava con soggetti terzi esercitanti funzioni di governo o di minor rilievo sul territorio. (1)<br>Secondo il dettato dello statuto le funzioni di governo si svolgevano mediante assemblee pubbliche (le pubbliche regole). <br><br>Il Comun Comunale della Val Lagarina si sviluppo' intorno al 1100 e rimase attivo fino al 1818. <br>Aveva sede a Pomarolo e si estendeva sul territorio di tre giurisdizioni, ovvero Rovereto, Castelnuovo e Nomi. <br>Il Comun comunale comprendeva diverse comunità, di varie dimensioni e rilevanza, ovvero Aldeno, Castellano, Cimone, Marano, Noarna, Nomi, Nogaredo e Brancolino, Isera, Reviano e Folaso, Sasso, Villa, Pederzano, Pomarolo. Le comunità associate sono ora riconducibili alle amministrazioni comunali di Aldeno, Cimone, Isera, Nogaredo, Nomi, Pomarolo, Villa Lagarina. Condizione giuridica Il Comun comunale era una sorta di comunità di valle, indipendente e gestita in comunione dai suoi aderenti, secondo il dettato di norme statutarie. <br>I primi statuti noti risalgono al tardo Quattrocento e saranno riformati nel 1544 e di nuovo successivamente. Si conservano i capitoli riformati del Comun comunale del 1611. (2) <br>Più tardi venne stilato un "Piano di riforma del 1776". Funzioni, occupazioni e attività Il Comun comunale svolgeva di fatto le funzioni tipiche di una comunità di valle.<br>Le principali occupazioni constavano nel coordinare le attività delle singole comunità in maniera da giovare all'interesse comune dell'intera area, sia nei rapporti politici che ella gestione economica delle risorse del territorio.<br>Oltre alla regolamentazione e salvaguardia del patrimonio boschivo e delle aree a pascolo, alla gestione dei beni collettivi, si curava di controllare adeguatamente e mantenere la vasta area occupata dal corso del fiume Adige al fine di proteggere il territorio abitato e coltivato e di garantire al meglio le vie di comunicazione fluviale (oltre che terrestre). 1/2 Struttura Amministrativa Il Comun comunale era dotato di un proprio organo di consultazione e governo e una propria rappresentanza, a sua volta rappresentanti delle singole comunità aderenti.<br>La struttura amministrativa e l'articolarsi delle sue funzioni e competenze, nonché le cariche previste, erano regolamentate dallo statuto e riproducevano le medesime modalità generalmente in uso nelle comunità locali. Erano previste funzioni politiche ed amministrative secondo il dettato delle norme statutarie. Alla convocazione di pubbliche regole partecipavano i membri della varie comunità facenti parte del Comun comunale. <br> Contesto generale Per il contesto generale si rimanda al quadro politico ed amministrativo del Principato vescovile di Trento in epoca di antico regime. Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d'archivio<br>ACAd., Comunità di Aldeno Note (1) Per i rapporti con le singole comunità e con le altre istituzioni presenti sul territorio si rimanda alla complessa storia dell'intera area, sottoposta al potere vescovile e ai dinasti locali.<br>(2) Già studiati da Quintilio Perini e da Chiocchetti e Chiusole, sono pubblicati da Fabio Giacomoni. 2/2.