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I.P.

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…chi sta lavorando a questo progetto… SICURI in FERRATA

Testo: SOCCORSO ALPINO Daniele Chiappa: Istruttore Nazionale CNSAS Accademico del C.A.A.I. SPELEOLOGICO Supervisione Tecnica: LOMBARDO Elio Guastalli: Curatore del Progetto • V Zona Bresciana “SICURI IN MONTAGNA” del CNSAS • VI Zona Orobica Istruttore di Alpinismo - Centro Studi Materiali • VII Zona Valt. e Valchiavenna e tecniche del CAI • XIX Zona Lariana Claudio Melchiorri: Istruttore Nazionale di Alpinismo Scuola Centrale e Membro della • IX Zona Speleologica Centro Studi Materiali e Tecniche del CAI Con la collaborazione di: Roberto Chiappa: Istruttore Nazionale di Alpinismo e Accademico del C.A.I. Danilo Barbisotti: Presidente Regionale CNSAS Lombardia - Istruttore Nazionale di Alpinismo Gian Battista Crimella: Istruttore Nazionale di Alpinismo e Accademico del C.A.A.I. • Scuole Lombarde di Alpinismo Landreani Gianluigi: Centro Studi Materiali e Tecniche e Sci Alpinismo del C.A.I. Lombardo del CAI Andrea Monteleone: Centro Studi Materiali e Tecniche Lombardo del CAI • Centro Studi Materiali Consulenza tecnica di: e Tecniche Lombardo Alessandro Gilardoni - Giuseppe Orlandi “Calumer” Fabio Pozzoni - Sergio Butti - Alessandro Calderoli • Commissione Lombarda Renato Ronzoni - Massimo Miccio - Alessandro Brigatti di Escursionismo del C.A.I. Domenico Ferri. Editing: Paolo Moretti - Como - Grafica: BluDesign Disegni: Pietro Corti - Lecco • Commissione Lombarda Stampa: Grafica Effegiemme Bosisio Parini - Lc di Alpinismo Giovanile Archivio fotografico: Mountainservice IL GRUPPO DI LAVORO • Servizio Valanghe Italiano “SICURI IN MONTAGNA”, del C.A.I. DEL SOCCORSO ALPINO E SPELEOLOGICO, HA INTESO FORNIRE AI LETTORI DI QUESTO OPUSCOLO LE BASILARI INDICAZIONI PER LA CONOSCENZA DI QUESTO SPECIFICO ARGOMENTO.

Qualsiasi riproduzione del presente opuscolo deve essere autorizzata 4ª Edizione 2011/2012 www.sicurinmontagna.it INTERNO FERRATA def 29-08-2012 21:17 Pagina 1

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VIA FERRATA “IL SENTIERO DA SCALARE” IN SICUREZZA 3

PREMESSA Dedicato a Lucia

Questo non significa che le parole scritte Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e più avanti saranno sufficienti per com- Speleologico (C.N.S.A.S.) - CNSAS prendere l’intero argomento, ma ci piace Lombardia continua, con caparbietà e credere nella strategia del “poco alla grande attenzione, il programma rivolto volta” per ottenere, col tempo, i risultati alla prevenzione degli incidenti in monta- migliori. gna. Non è il caso di ricordare chi, come e L’obiettivo è quello di dedicare tutto lo cosa si fa’ per “produrre spazio possibile a questo argomento prevenzione”, ma risulta importante rap- affinché si possano ulteriormente atte- presentare, per una visualizzazione com- nuare ed azzerare, per ciò che riguarda plessiva della volontà di “fare prevenzio- l’argomento “ferrate”, i numeri relativi agli ne”, l’elenco delle organizzazioni che incidenti in montagna e cavità presentati stanno attivamente collaborando all’atti- dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e vazione di specifici moduli pratici rivolti Speleologico che mostrano un evidente, alla conoscenza dei pericoli in montagna progressivo aumento dell’argomento da trasmettere ai suoi frequentatori. “incidenti in ferrata”. La filosofia complessiva, già ricordata nelle brochures precedenti, è quella di chiarire e spiegare, con modalità sintatti- che semplici ed appropriate, le problema- tiche ed i pericoli che possono esprimersi SICURI in FERRATA

da un’attività entusiasmante come quella S dell’arrampicata su itinerari attrezzati. INTERNO FERRATA def 29-08-2012 21:17 Pagina 2

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Ma non bastava la volontà di lavorare a delle ultime giornate di sensibilizzazione

SICURI piene mani per questo fine. L’interesse si alla scalata di vie ferrate. è fatto, giorno dopo giorno, più impor- in FERRATA tante tanto che altre organizzazioni alpi- COS’E’ UNA nistiche, istituzioni, associazioni e gruppi Dell’intero progetto “Sicuri in che operano nel settore della montagna, Montagna”, l’argomento ferrata è un enti regionali e provinciali che riconosco- caposaldo importante ed in tal senso va no importantissima la problematica della detto che la formazione degli appassio- prevenzione, hanno chiesto di condivide- nati “ferratisti” non è affatto standardiz- re il progetto. zata e raramente viene richiamata la E’ di fondamentale importanza qualifica- necessità di insegnare le tecniche di pro- re il nostro sforzo e la volontà di raggiun- gressione e di auto assicurazione di que- gere insieme gli intendimenti e gli svilup- sta entusiasmante attività nelle varie pro- pi espressi dall’appassionato “ferrati- poste formative. sta” che si rivolge ad un’attività di svago I dati statistici rilevati nelle giornate di e libertà. sensibilizzazione su un campione di vie Il gruppo di lavoro, anche se globalmen- ferrate del territorio della Regione te di appartenenza C.A.I., vuole rivolgersi Lombardia non sono, peraltro, del tutto 4 alla massa complessiva degli appassio- negative. nati, che non sempre appartengono ad organizzazioni o associazioni alpinisti- Le vie ferrate, vengono chiamate così (in che, ed è li che “Sicuri in Montagna” lingua italiana) in tutto il mondo (anche deve e vuole mirare al bersaglio! in Russia dove la scrittura in cirillico Oggi, questa forte ed autorevole condivi- impone delle regole ben precise) ed iden- sione al problema permette al gruppo tificano tutto ciò che è preparato, fissato, che lavora per il progetto “Sicuri in organizzato per facilitare il percorrimento Montagna” di continuare nella sua o il transito o più propriamente la scalata opera, non sempre facile, ma straordina- in sicurezza di una parete di roccia che riamente interessante e costruttiva. diversamente dovrebbe essere affrontata in cordata. PROGETTO Si ricorda ancora che la differenza tra L’intenzione, come ormai ampiamente una via ferrata ed un sentiero attrezzato è ribadito, è quella della continuazione sostanziale: il sentiero attrezzato serve della proposta di base tesa alla sensibiliz- ad agevolare un tratto di percorso escur- zazione dei pericoli in montagna rivolta sionistico pericoloso ed esposto, ma non agli appassionati delle varie specialità a superare tratti di parete. sottolineando i significativi dati statistici INTERNO FERRATA def 29-08-2012 21:17 Pagina 3

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Nei paesi di lingua tedesca, nonostante te in ferro opportunamente piombate. venga ripresa abitualmente questa inter- Nello stesso anno, sempre sul nazionale definizione, la “via ferrata” Grossglockner probabilmente a seguito viene chiamata “Klettersteig” ed è con del successo ottenuto da questa prima questa definizione che sono riconosciuti via ferrata, i tedeschi Thomas Rupert e i “connettori” di sicurezza a base larga Michel Groder iniziarono la costruzione con ghiera di auto chiusura per ferrata, di un itinerario attrezzato che percorreva siglati con una K , appunto Klettersteig. la difficile “via Studl”. In questo testo il termine moschettone, Dopo un lavoro incessante, durato due universalmente utilizzato nei riferimenti mesi, i tre alpinisti ebbero ragione di tecnici di montagna verrà chiamato, questa nuova ed entusiasmante via fer- come indicato dalle attuali normative rat internazionali, “connettore”.

STORIA E NASCITA DELLE VIE FERRATE Decisamente non è di via ferrata che si può parlare, ma nel lontano 1492 (anno della scoperta dell’America) Antoine De Ville, capitano dell’esercito francese, 5 installò una scala a pioli per salire sul Monte Anguille; con lui salì anche il resto della compagnia di soldati. Passarono quasi cinquecento anni prima di osservare nuovamente installazioni artificiali per facilitare la salita di monta- gne. Attorno al 1843 il Prof. Friedrich (1813- 1896) grande esploratore delle monta- gne del Dachstein, dopo aver raggiunto la cima dell’Hocher Daschein per diversi itinerari, allestì la prima vera “via ferrata” di tutti i tempi composta da circa 190 metri di cavo d’acciaio, chiodi ed anelli in ferro oltre ad una scala di quasi 5 metri fissata sull’orlo di un precipizio. Passarono da quel tempo oltre venticin- que anni e nel 1869, venne preparata una nuova via ferrata di tutto rispetto ad opera dei pionieri dell’alpinismo di quei tempi dai quali scaturì l’idea di facilitare la scalata della bellissima cresta Sud- occidentale del Grossglockner. Per fare ciò vennero praticati dei fori con scalpelli a croce nei quali si posizionaro- no dei chiodi in ferro fermati da opportu- SICURI in FERRATA

na piombatura. A questi chiodi furono S fissate delle funi metalliche, anch’esse fermate in asole “ridanciate” con fascet- INTERNO FERRATA def 29-08-2012 21:17 Pagina 4

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Venne inaugurata il 5 agosto ed in quel quistata la cima della una suc-

SICURI giorno si disse che la via era attrezzata cessiva attrezzatura della via di salita ne con 400 metri di cavo d’acciaio, moltissi- avrebbe sfatato il mito e le avrebbe fatto in FERRATA mi chiodi in ferro e per la prima volta perdere la fama di montagna impossibi- furono fissati anche dei gradini di appog- le. Solo trentanove anni più tardi (1873), gio. Questa ciclopica opera (per quel grazie al lavoro dei gestori del rifugio tempo) non fu sufficiente ad attenuare le Knorr, venne ultimata la via ferrata della difficoltà della “via” che rimase per molto Zugspitze. tempo una scalata di rilievo nonostante il Successivamente vennero fissate corde rifacimento in “via ferrata”. d’acciaio su itinerari escursionistici per Il tempo, le condizioni meteorologiche, il facilitare e rendere sicuri tratti di roccia peso della neve ed i fulmini presero ben ghiacciata. Ma non si poteva parlare, in presto il sopravvento sugli infissi metal- questo senso, di vie ferrate. lici e la “Via Studl”, impoverita di cavi e Passaggi ferrati si trovano ancora oggi gradini, tornò ad essere una via di tutto sul Grossglockner, sul Dachstein, rispetto, come era in origine. sull’Ortles, sul Watzmannspitze, Questo periodo storico, certamente da l’Heilbronner Weg nell’Algovia e su altre ascriversi quale inizio della costruzione montagne, ma la vera traccia degli inizia- 6 di vie ferrate per fini ludici, ebbe inizio tori di questa particolare storia si è ormai grazie alle spinte di Johann Studl (1829- persa nel tempo. 1925) uno fra i più grandi alpinisti di quel Si deve risalire al 1903 per tornare in tempo e profondo conoscitore delle Italia e vedere qualche cosa muoversi. pareti del Grossglockner. Sembra che la più antica via ferrata E’ necessario ricordarlo, anche se i mes- costruita nel nostro paese sia l’Hans saggi storici sono poco nitidi, che nel Seyffert Weg sulla cresta occidentale 1834 un certo Dott. Dietrich, medico di della . Ma la concezione di via Monaco in vacanza a Partenkirchen, ferrata non è ancora ben definita. affermò che non appena fosse stata con- Si attrezzano brevi tratti molto difficili su itinerari complessivamente facili. A quel tempo, nel pas- saggio al nuovo secolo e prima della guerra mondia- le, diverse associazioni non propriamente alpinistiche vollero allestire una via fer- rata come monumento a ricordo della propria storia. Nel 1910, sulle Alpi Giulie, in occasione del quaranten- nale dell’associazione alpini- stica di Villach, venne attrez- zato il passaggio più difficile ed impervio della parete set- tentrionale dello Jof di Montasio, scalato per la prima volta nel 1902 dall’al- pinista Julius Kugy. INTERNO FERRATA def 29-08-2012 21:17 Pagina 5

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Ed ancora nel 1912, grazie all’opera dei le ritorno alla costruzione di vie ferrate; volontari della sezione di Pobnek durante basti pensare che per la realizzazione il loro 25° anniversario di fondazione, della via ferrata degli Alleghesi sul Monte venne allestito uno tra i più arditi tratti Civetta occorsero ben 17 anni (dal 1949 ferrati sulla parete Nord occidentale del al 1966). Piz de Ciavazes al Passo Sella che segui- Attorno agli anni ‘70 si ripresero i vecchi va l’itinerario degli alpinisti bolzanini itinerari, se ne costruirono di nuovi e la Haupt e Mayr. logica dell’attrazione turistica agevolò Nel 1915 venne attrezzata l’impervia cre- anche la possibilità di ottenere, dalle sta rocciosa tra la Zugspitze e amministrazioni preposte, opportuni l’Hochblassen aprendo, anche con que- contributi per sopperire ai costi dei mate- sto particolare modo di intendere la riali utilizzati. Mentre molti itinerari (ad montagna, la via ai collegamenti della esempio quelli nelle Dolomiti di Brenta) rete sentieristica di alto livello. seguono cengie, risalgono colletti, sfrut- Certamente gli intendimenti dei primi tano le fasce orizzontali delle ripide pare- costruttori di vie ferrate non erano quelli ti e raramente raggiungono le cime, si fa dedicati all’utilizzo bellico tuttavia, duran- strada una logica di sviluppo verticale te la guerra mondiale, l’impiego di questa degli itinerari che puntano, seguendo un filosofia venne adottata su molte monta- itinerario che sappia offrire panorami e 7 gne di confine. ambienti naturali d’eccezione, alla vetta. Si ricorda ancora l’Ortles, le Dolomiti Trentine e Venete sino alle Alpi Giulie per finire all’Isonzo. I soldati costruirono nuovi sentieri, fissarono scale in legno agganciate ad uncini in ferro, stesero tratti di cavo d’acciaio ed utilizzarono molta corda in canapa. Scavarono vie sotterranee e gallerie in salita per il facile raggiungimento delle varie postazioni di sparo. Il Lagazuoi, il Monte Paterno, la Tofana di Roces ed altre grandi montagne dolomi- tiche furono teatro di grandi e furiose battaglie ed allo stesso tempo mantenne- ro la continuazione storica delle vie ferra- te. Negli anni ’30 iniziò l’importante periodo della costruzione delle vie ferrate di “grande respiro”. La Società Alpinistica Trentina del CAI allestì il famossissimo “sentiero delle bocchette”. Questa evoluzione, riferita alla prepara- zione di vie ferrate, subì nuovamente uno stop a causa della seconda guerra mon- diale.

Le difficoltà del dopo guerra e l’inizio di SICURI in FERRATA S una nuova era non permisero un norma- INTERNO FERRATA def 29-08-2012 21:17 Pagina 6

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Oggi sono ormai migliaia gli appassiona- che alla domanda di cosa ne pensasse

SICURI ti di questa attività che trovano, anno delle vie ferrate rispose: “Vi ho incontra- dopo anno, un miglioramento degli itine- to talmente tante persone felici che in FERRATA rari per ciò che riguarda l’attrezzatura devo esserne per forza a favore infissa e per i materiali di auto-assicura- zione utilizzati. Si osserva in diverse aree, oltre a quelle italiane (Alpi austriache – Alpi della Savoia – Alpi svizzere), uno sviluppo di itinerari che non sono più indirizzati alla vetta ma tendono alla verticalità ed allo strapiombo della parete modulando le difficoltà con un dosato impiego di funi, catene, pioli o scale. Nelle gole di Briançon sono decine le vie ferrate che seguono pareti verticali, che salgono e scendono a sfiorare i torrenti, che attraversano con ponti, che mirano a 8 pareti verticali e strapiombanti, ma che non raggiungono quasi mai la cima. SCALA DELLE DIFFICOLTA’ Un caso simile di via ferrata “di difficol- tà” è certamente la via ferrata sul Monte SU VIA FERRATA Albano presso Mori (TN) che segue un itinerario di scalata sino a qualche decen- INTRODUZIONE nio fa frequentato solo da alpinisti pro- Nessuno ha ancora stabilito internazio- vetti. nalmente un preciso codice di difficoltà Va lasciata ad ogni ambiente e ad ogni delle vie ferrate, ma la quantità di itinera- alpinista la valutazione di quali e quante ri e lo sviluppo di informazioni librarie e articolazioni filosofiche possono espri- informatiche ad oggi riscontrabili porta- mersi dalla preparazione di una via ferra- no ad una fisiologica accettazione dei ta, è certo che la mente umana, non punti più avanti significati e che varranno avendo limiti, potrà sviluppare ancora solo a livello indicativo. straordinarie novità. E’ per questo motivova che la codifica A tale proposito una curiosità è certa- non tiene conto di tanti fattori, primo fra mente data dalla costruzione di una via tutti che ogni ferrata ha nel suo percorso ferrata, ritenuta tra le più difficili delle una serie di difficoltà difficilmente com- Alpi, allestita con solo cavo d’acciaio binabili per cui il dato espresso risulterà (senza alcun appoggio o pioli artificiali) essere solo un insieme di difficoltà. su un pilastro verticale, completamente Altre variabili importanti, che possono liscio, di 110 metri vicino al sentiero modificare la difficoltà di una via ferrata Kaiser Max presso Zierl. sono innescate dal maltempo, dalla piog- Chissà dove arriverà la storia delle vie gia, dalla neve, dal vento e dalla grandi- ferrate, ma è sicuro che il continuo ne; effetti in grado di rendere estreme aumento dei frequentatori è sinonimo di delle vie facilissime. piacere ed in questo senso è interessan- Al tempo stesso non va dimenticato che te ricordare un aneddoto relativo alla in molte ferrate, il tratto iniziale è sempre risposta dell’amico Reinhold Messner il più difficile e faticoso. INTERNO FERRATA def 29-08-2012 21:17 Pagina 7

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DEFINIZIONI: F FACILE tracciato molto protetto, ben segna- to, poco esposto e dove le strutture metalliche si limitano al solo cavo e/o catena fissati unicamente per migliorare la sicurezza, ma che potrebbero essere evitati (o non usati) se percorsi da alpinisti esper- ti. PD POCO DIFFICILE tracciato più articolato, con canali e camini, con passaggi verticali e a tratti esposto; normalmente attrez- zato con cavo o catena, con pioli e/o scale metalliche fisse. D DIFFICILE 9 Questa è una tecnica consolidata un po’ in tutto il mondo per mettere tracciato continuamente verticale, nelle condizioni i “ferratisti” di spe- molto articolato e con tratti di espo- rimentare il loro allenamento sui sizione. Attrezzato con funi e/o cate- primi metri. ne, vari infissi metallici che richiedo- E’ molto importante che i “ferratisti” no un certo impegno fisico anche se conoscano per tempo l’itinerario, le con l’aiuto di pioli di appoggio. sue difficoltà e le vie d’uscita dette MD MOLTO DIFFICILE comunemente “scappatoie”. tracciato su rocce molto ripide ed Nella gradazione delle difficoltà estremamente articolate, ma senza complessive di una via ferrata non si validi appoggi che richiede anche il è tenuto conto del tempo di approc- superamento di tratti strapiombanti. cio alla stessa; tempo che può far Attrezzato con funi metalliche e/o aumentare il rischio di affaticamento catene; solo occasionalmente con generale in considerazione che, gradini artificiali che richiedono in dopo la scalata, ci potrà essere ogni caso una notevole forza fisica. anche una lunga discesa. Nelle vie ferrate di bassa valle gli E ESTREMO avvicinamenti sono generalmente tracciato estremamente difficile, ver- brevi con discese facili e veloci ticale e strapiombante, attrezzato anche se, di contro, la difficoltà della prevalentemente con sola corda via ferrata potrà essere estrema. fissa e/o catena; gli appoggi esisten- Nel periodo invernale, dopo nevica- ti sono esclusivamente naturali ed i te importanti, le vie ferrate potranno pioli fissati sono pochissimi. E’ cambiare aspetto e difficoltà. Si necessaria molta forza fisica, richiede in tal senso di ben valutare soprattutto nelle braccia e se non in SICURI in FERRATA

la condizione del percorso per evita- possesso di tecnica d’arrampicata, S re problemi successivi. la sclata risulterà eccezionalmente difficile. INTERNO FERRATA def 29-08-2012 21:17 Pagina 8

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EQUIPAGGIAMENTO CONSIGLIATO PER raccomandazioni, chi la montagna la pra-

SICURI LA SALITA DI VIE FERRATE tica spesso, difficilmente potrà subire effetti indesiderati perché conosce bene in FERRATA Per la scalata su una via ferrata è indi- il suo corpo, perché la sua pelle sarà già spensabile valutare attentamente la zona “cotta” dal sole e perché il suo stato fisi- prescelta per la gita, ovvero se di bassa, co è continuamente e dinamicamente di media o di alta quota; in riferimento a “registrato” alla gita che, di volta in questa valutazione cercheremo di modu- volta, deciderà di fare. lare abbigliamento, calzature e attrezza- Se la via ferrata prescelta iniziasse inve- ture tecniche da portare. ce da una quota superiore ai 1000 metri Vediamo analiticamente in cosa e come si dovrà provvedere ad un diverso abbi- dobbiamo organizzarci. gliamento che sarà, anche per il periodo estivo, medio pesante. ABBIGLIAMENTO Per itinerari di vie ferrate in alta quota Se di bassa valle, dove nel periodo inver- (oltre i 2500 mt) appare difficile e rarissi- nale l’assenza di neve è pressoché mo trovare tracciati similari a quelli annuale, sarà possibile vestire con indu- appena detti di bassa e media valle; in menti medio leggeri (portando in ogni alta quota sono invece frequenti i tratti 10 caso nello zaino una giacca a vento ed un attrezzati intervallati da traversate di copri pantalone). ghiacciai, da pendii nevosi e rocce che Durante le giornate estive ed assolate, si portano a rifugi appesi a terrazze pensili. dovrà porre molta attenzione alla calura e Queste, in sostanza, sono le vie ferrate alle insolazioni che provocano spessissi- alpinistiche per le quali è indispensabile mo effetti indesiderati di disidratazione. un abbigliamento di alta montagna. Durante queste giornate, e su queste vie ferrate, è ovviamente necessario abbi- CALZATURE gliarsi con abiti leggerissimi evitando, Per le vie di bassa e media quota, se non per chi la montagna non la frequenta vi sono importanti discese in canaloni assiduamente, i pantaloncini corti e ghiaiosi, possono essere sufficienti le magliette senza maniche che non proteg- scarpe da trekking basse (che non gono da abrasioni e ferite profonde cau- coprono la caviglia), diversamente si sate dagli agenti esterni e soprattutto da consiglia lo scarponcino da trekking alto importanti scottature. che protegge il malleolo e la parte bassa In questo senso non per tutti valgono le dello stinco. INTERNO FERRATA def 29-08-2012 21:17 Pagina 9

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Lo scarponcino cosiddetto leggero con- dovrà essere sostituita dopo un massimo sente una sensibilità dei piedi assoluta- di 5 anni. mente affidabile ed una praticità di movi- mento e di stabilità che la scarpa pesan- COME CI SI IMBRACA te non permette. Innanzitutto dopo aver sistemato l’abbi- Assolutamente da evitare sono le abitua- gliamento che si intenderà mantenere li scarpe da jogging che non hanno una durante la salita sarà opportuno indossa- sufficiente e resistente suola, con conse- re prima di tutto il casco. Non è raro che guente scarsa protezione del fondo del durante la pausa, all’attacco della via fer- piede ed una cattiva protezione della rata o durante la vestizione dell’imbraco, tomaia. gli scalatori più in alto alla via muovano Per la scalata di ferrate in media ed alta dei sassi che andranno a cadere proprio montagna è indispensabile lo scarponci- all’attacco della ferrata provocando situa- no alto a suola scolpita, possibilmente a zioni spiacevoli. media termicità e con un impermeabilità Si procederà quindi alla preparazione parziale per brevi tragitti su neve (anche dell’imbraco che dovrà essere indossato nel caso di discese a Nord). correttamente e non, come spesso capi- Per ascensioni in alta quota è invece indi- ta, con i cosciali ritorti. L’imbracatura è spensabile una calzatura ad alta termicità uno strumento di grande importanza, 11 e con alto grado di impermeabilità. indossato male può produrre, in caso di Lo scarpone in plastica, anche se imper- caduta, effetti indesiderati. meabile e termicamente idoneo, provoca È preferibile poggiare l’imbraco a terra spesso, a causa della sua indeformabili- sistemando e raddrizzando i cosciali e la tà, una perdita di sensibilità nel piede cintura ventrale; quindi, dopo aver inseri- sugli appoggi. to i piedi nei cosciali, si porterà la cintu- ra di regolazione centrale nella corretta ATTREZZATURA DA FERRATA posizione sul bacino. Per una scalata di una via ferrata in com- Normalmente le aziende produttrici degli pleta auto-assicurazione è necessario imbrachi collocano il loro marchio possedere e saper indossare ed impiega- all’esterno della cintura (ben visibile) e re correttamente: questo serve certamente per la promo- • un casco a norme (EN 12492 – zione della loro immagine, ma serve UIAA 106) soprattutto a far capire, a chi la indossa, • un imbracatura a norme (EN che la posizione corretta dell’imbraco è 12277 - UIAA 105) con il marchio visibile all’esterno. • un set di dissipazione dell’energia di caduta a norme (EN 958 - UIAA In questi anni i costruttori si sono 128) completo di due orientati verso la produzione di set di connettori a norme (EN 12275 – sicurezza forniti di anello di fettuccia UIAA 121) tipo K adatto al collegamento dell’imbraco • due connettori di scorta (EN tramite nodo a strozzo (fig C e D); tut- 12275 - UIAA 121) tipo K tavia, rimangono ancora in uso set da • un anello di fettuccia cucita di legare all’imbracatura (fig A e B): scorta a norme (EN 566 – UIAA 104) questi dispositivi richiedono una par-

• un paio di guanti da ferrata. ticolare attenzione nell’esecuzione SICURI in FERRATA

Si ricorda che ogni attrezzatura in mate- del nodo di sicurezza. S riale plastico, mediamente utilizzata, INTERNO FERRATA def 29-08-2012 21:17 Pagina 10

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le (!!!!!).

SICURI Esiste anche l’imbraco intero (cosciali, A ventrale e spallacci uniti), poco utilizzato, in FERRATA nonostante la sua particolare funzionali- tà. La legatura e l’impiego di questo imbraco è simile a quelli anzidetti. L’imbraco basso, ad anello ventrale, è certamente quello attualmente più in uso ed è quello che si cercherà di rappresen- tare in questo testo. Il set va collegato all’imbracatura attra- verso apposita legatura impiegando per questo motivo l’asola chiusa ad otto infi- lato. Vi sono alcune scuole di pensiero che indicano l’utilizzo della maglia semitonda “semiround” tipo Q per unire l’anello dei cosciali e la cintura ventrale e per aggan- 12 ciare alla stessa il set da ferrata. In considerazione della scarsa diffusione della maglia rapida semitonda e della sua Ci sono diversi tipi di imbrachi che non pericolosità, se impiegato materiale non sono più in commercio, come ad esem- a norme, non se ne terrà conto in questo pio quelli ad asole laterali per la legatura scritto. o gli imbrachi a cosciale libero centrale (pericolosissimo soprattutto per maschi), poi i contemporanei imbrachi ad anelli B ventrali alti ed il più diffuso, e tutt’oggi in commercio, imbraco ad anello ventrale frontale. Nonostante l’indicazione delle case costruttrici sia quella di “alienare” l’at- trezzo in materiale plastico entro un mas- simo di cinque anni, di questi vecchi imbrachi se ne usano ancora molti ed in questo senso non ci resta che sconsi- gliarne l’uso. Queste imbracature basse o ventrali pos- sono essere associate ad un imbraco alto (pettorale) diventando in questo modo un’imbracatura che viene chiamata comunemente “imbraco combinato”. Tale associazione è consigliabile solo quando, durante la salita, si porta uno zaino pesante che, in caso di caduta, determina con grande probabilità il ribal- tamento del corpo in posizione orizzonta- INTERNO FERRATA def 29-08-2012 21:17 Pagina 11

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Le ultime generazioni di set da ferrata gia cinetica, cosiddetto a strappo. hanno un nuovo sistema di fissaggio Questo “absorber” è costruito in mate- all’imbraco che facilita di molto l’impe- riale tessile e cede, in caso di caduta, gno mentale del “ferratista” che deve liberando progressivamente le pieghe del solo infilare un anello nell’imbraco stroz- pacchetto di fettuccia cucito a bassa resi- zandolo con nodo detto a bocca di lupo stenza. E’ un attrezzatura nata per il lavo- ro industriale ed in quel senso offre una sicurezza di tutto rispetto, ma come per TIPOLOGIE DI DISSIPATORI tutte le attrezzature utilizzate in monta-

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(che non vanno acquistati singolarmen- gna, anche per questo tipo di “absor- te se non facenti parte di un set prodot- ber” esiste una normativa ben precisa ed to e certificato dall’azienda produttrice) un impiego a cui ci si dovrà attenere. Esistono diversi tipi di dissipatori o In relazione alla sicurezza continua, che “absorber” di energia cinetica. si vorrebbe trasferire attraverso questo Il più usato è certamente l’assorbitore testo, ci si permette di sconsigliarne l’im- unidirezionale a placchetta forata, ne esi- piego in quanto, una volta strappata la stono di svariate forme e tipi, ma l’impie- parte che dissipa l’energia cinetica dovu- go non cambia. ta all’impatto, il sistema di dissipazione E’ in commercio un secondo tipo di cucita non sarà più ripristinabile… e da “absorber” a scorrimento bidirezionale, quel punto in avanti sarà vietato cadere. detto anche a V (che non permette il fun- zionamento del dissipatore con entrambi i connettori agganciati) ed in questo senso se ne sconsiglia l’utilizzo. SICURI in FERRATA

Da poco tempo è apparso sul mercato un S nuovo sistema di dissipazione dell’ener- INTERNO FERRATA def 29-08-2012 21:17 Pagina 12

“SICURI IN MONTAGNA”

FORZA D’ARRESTO esulano da questa trattazione, vale la

SICURI pena ricordare che questo concetto viene Premessa: spesso usato a sproposito; è corretto in FERRATA Come precedentemente detto durante parlare di “fattore di caduta” in condi- l’esposizione storica delle vie ferrate, vi zioni particolari ovvero, con corda bloc- sono tracciati che seguono un andamen- cata (assenza di sosta dinamica) e dissi- to orizzontale con brevi risalti e discese, pazione dell’energia a carico esclusivo altre seguono una filosofia più alpinistica della deformabilità della corda che trat- ovvero quella della salita verticale. tiene l’alpinista. Da questa considerazione appare chiaro In tali circostanze la forza d’arresto (non che i risvolti di una caduta in ferrata, da l’energia di caduta) risulta indipendente un tratto orizzontale, potrà limitarsi ad dall’altezza del volo ed è direttamente una breve scivolata senza strappi men- legata al “fattore di caduta”. tre, per tratti verticali o nel vuoto, lo spa- zio che intercorre dal momento del distacco alla fermata sull’infisso di fra- zionamento della linea di sicurezza potrà accumularsi una straordinaria energia 14 cinetica capace di causare, se non dissi- pata, esiti traumatici di grande rilievo. Se ne è già parlato ampiamente, ma vale la pena rimarcare il concetto: la sicurezza in ferrata dipende sempre da molteplici fattori e da un’infinità di variabili e le pro- blematiche scaturite non sono sempre riconducibili alle attrezzature tecniche indossate e correttamente impiegate. Il concetto fondamentale è che “la sicu- rezza in montagna è un fatto molto complesso, molti sono gli elementi e le variabili che concorrono per ottenerla; mai potremo essere certi di avere nelle nostre mani e nella nostra testa il pote- re e la certezza della sicurezza assolu- ta”. Considerazioni tecniche relative alla caduta di un corpo: L’energia di caduta di un corpo che si riscontra durante un volo su ferrata ver- ticale è sempre elevata. In alpinismo si utilizza il concetto di “fat- tore di caduta” per indicare la forza d’ar- resto riscontrabile durante un volo; risul- ta corretto dire che, con fattore di caduta basso, si ha una bassa forza di arresto e quindi una caduta poco pericolosa. Senza entrare in particolari tecnici, che INTERNO FERRATA def 29-08-2012 21:17 Pagina 13

il sentiero da scalare in sicurezza

Per definire correttamente la pericolosità per la scalata: F della caduta, in presenza di rinvii, freni e lo scalatore, vincolato ad una corda che dissipatori, sarebbe meglio riferirsi lo lega al compagno, sale per almeno 15 all’entità della stessa e non al “fattore di metri in parete; “rinvia” (aggancia) la caduta”; se in ferrata, per diffusa abitu- corda ad un chiodo e sale nuovamente dine, si vuole utilizzare il concetto di “fat- per altri 10 metri. A questo punto, per il tore di caduta” per indicare la pericolo- cedimento di un appiglio, lo scalatore sità del volo, si può facilmente vedere cade. Il risultato sarà che lo scalatore come questo valore possa assumere verrà trattenuto dal compagno con un livelli estremamente gravi (assai superio- sistema di tenuta dinamica (che scorre ri al fattore 2): valore massimo riscontra- per pochi centimetri) che dista da lui 25 bile nella cordata alpinistica. metri, ma lo strappo che riceverà, dopo Non è semplice comprendere quanto essere caduto per 20 metri nel vuoto, appena detto ed è necessario proporre sarà poco importante. La sua corda a un esempio: disposizione è di 25 metri e su questa per la ferrata: E misura potrà dissiparsi tutta l’energia il “ferratista”, che non ha a disposizione dovuta al peso del corpo in caduta ed in un tratto così lungo di corda, potrà cade- questo senso, sia il tipo di trattenimento re (normalmente) da soli 5 metri, ma del volo che l’elasticità della corda 15 l’impatto che riceverà all’arrivo sul frazio- (deformazione) renderanno l’impatto namento sottostante sarà assorbito dalla sopportabile. sola elasticità offerta dal metro di corda legato al suo imbraco (che non è un granché).

F E SICURI in FERRATA S INTERNO FERRATA def 29-08-2012 21:17 Pagina 14

“SICURI IN MONTAGNA”

Questa è la sostanza dei sintetici esempi – ottobre 1996 – Energy Absorbing

SICURI sopra riportati: per lo scalatore con System for use in Klettersteig – via fer- corda lunga ci saranno diversi metri di rata – climbing”. in FERRATA elasticità a disposizione per assorbire Nella sostanza il sistema completo è l’impatto; per il “ferratista”, che dispone composto da due spezzoni di corda di un solo metro di corda ci saranno soli annodati ad asola sui due capi (o, per pochi centimetri, non sufficienti (come alcuni tipi, fissati con cuciture ad alta ampiamente detto) ad assorbire l’energia resistenza) per il posizionamento dei accumulata. connettori. E’ per questo motivo che la norma euro- Alla testa di questi due spezzoni sono fis- pea stabilita dalla commissione CEN, sati due connettori a ghiera automatica relativa al set di dissipazione, dispone siglati K (Klettersteig) con apposito che la corda nell’”absorber” inizi a scor- ferma corda per evitare che l’asola di rere a carichi non inferiori ai 150 daN corda si sposti ponendosi accidental- limitando la forza massima di arresto a mente, in caso di caduta, sull’asse mino- carichi inferiori di 600 daN diventando, in re del connettore che, come si sa’, trat- questi termini, un attrezzo irrinunciabile tiene carichi normalmente quattro volte che attenua l’impatto della caduta. inferiori a quello nominale siglato sull’as- 16 (le specifiche utilizzate sono: un daN se maggiore. (deca newton) equivale a un chilogram- Alcuni moderni connettori sono predi- mo ed un kN (kilo newton) equivale a sposti con apposito foro per l’inserimen- 100 chilogrammi). to della corda che evita il casuale posizio- E’ quindi chiaro che su una via ferrata il namento sull’asse minore. sistema di sicurezza non rispecchia I rami di questi spezzoni sono uniti, quanto detto per l’arrampicata ed il con- come detto, attraverso apposito nodo di cetto di “fattore di caduta” dovrà essere congiunzione o cucitura ad una corda utilizzato solo per indicare la gravosità intera centrale che passa nel dissipatore della caduta stessa. e che fuoriesce dopo essere stato infilato In ferrata l’energia accumulata da una in una serie di fori posizionati a spirale. caduta può essere dissipata con oppor- tuna sicurezza solo utilizzando un set preconfezionato e quindi venduto come tale (marcato secondo la specifica norma G CE). I set da ferrata auto-costruiti spesso uti- lizzano accorgimenti troppo empirici che ne compromettono la funzionalità. L’accoppiamento del dissipatore con una corda non testata dal costruttore, non potrà garantire un lavoro ottimale dell’in- tero sistema. I set autocostruiti sono dunque daN da sconsigliare!! Anche in questo caso vale la pena ribadi- re che, l’unica norma specifica riguar- A= Impatto senza dissipatore dante il set da ferrata è definita nell’iden- B= Impatto con dissipatore tificativo di “European Standard EN 958 INTERNO FERRATA def 29-08-2012 21:17 Pagina 15

il sentiero da scalare in sicurezza

Il tratto di corda, esterno al dissipatore, veniva utilizzata la piombatura per bloc- termina con nodo ed un piccolo connet- care il chiodo di tenuta del cavo o dello tore per l’aggancio finale che viene fatto, scalino, dopo gli anni ’50 si è via via fatta solitamente, all’anello porta-materiale strada la tecnica dell’infissione di chiodi dell’imbraco. tronco-conici a pressione. Questo finale di corda e l’asola lasca Questo sistema, se da una parte consen- disponibile per il movimento nel dissipa- tiva di ottenere un punto di attacco estre- tore potrà essere posizionata nel coscia- mamente solido, dall’altra provocava le per evitare che si agganci accidental- fratturazioni che col tempo deterioravano mente alle asperità del terreno. la roccia attorno al chiodo e lo rendeva- no poco sicuro. COME SONO FATTE LE VIE FERRATE Negli ultimi anni l’impiego di trapani a (sistemi di infissione, di stesura, di scoppio ha permesso una differente scel- ponteggio etc..) ta dei punti di attacco e l’impiego di resi- Ad oggi non esiste alcuna normativa ne epossidiche ha modificato totalmente internazionale che indichi come costruire la modalità di fissaggio dei chiodi o dei e quali infissi utilizzare per assicurare gradini che, grazie anche all’indurimento una linea di sicurezza di una via ferrata e rapido della resina, ha consentito una ciò non è dato dalla cattiva volontà dei migliore predisposizione e stesura della 17 costruttori. Molti fattori concorrono alla linea di sicurezza. realizzazione del tracciato. Fissare un Ad oggi questo sistema è utilizzato a percorso orizzontale su terrazzi o traccia- livello internazionale e anche dopo molti re un itinerario su una parete verticale è anni gli infissi resinati sono ancora al molto diverso e non è sempre possibile loro posto ed il controllo della tenuta del- adottare lo stesso metodo di stesura l’infisso permette un eventuale riposizio- degli infissi. namento veloce con il ripristino di una Mentre per le prime pionieristiche ferrate nuova resinatura. SICURI in FERRATA S INTERNO FERRATA def 29-08-2012 21:17 Pagina 16

“SICURI IN MONTAGNA”

SICURI H Ponte Nepalese in FERRATA Frazionamento cavo

Linea cavo

Linea catena

Standard misura frazionamento della linea di sicu- Frazionamento catena 18 rezza

Scala continua

Pioli singoli

La linea di sicurezza adottata su molte vie nettore, abbatterà parzialmente l’accu- ferrate è composta da un cavo d’acciaio mulo di energia cinetica provocato. morbido ad alta tenuta fissato general- In altre vie ferrate sono state ampiamen- mente ai punti di attacco con asole te utilizzate le scale a pioli che facilitano “ridanciate” (la ridancia è un anello enormemente la salita ed assicurano al semitondo che protegge e irrigidisce l’in- “ferratista” una scalata tranquilla. terno dell’asola). I frazionamenti vengo- Normalmente, le ferrate con questo tipo no disposti generalmente ogni 5 metri e di scale sono preferite da escursionisti fissati con morsetti multipli ferma corda. neofiti mentre, in alcune aree del centro In alcuni itinerari di tipo alpinistico Europa, esistono ancora vecchie vie fer- (costantemente verticali) sono state rate (molto verticali e su parete liscia) adottate catene a maglia larga e ad alta con una linea di sicurezza formata da tenuta (Kg 3000) fissate ai chiodi attra- cavo morbido e pioli per l’appoggio dei verso maglie rapide di acciaio inossidabi- piedi realizzati con chiodi a testa mozza le ad alta resistenza (Kg 5000) la cui chiamati “fittoni”. ghiera a vite viene bloccata da apposita colla frenafiletti. Questa scelta è dettata dalla facilità di tenuta delle mani “grip” sulla catena e, nel caso di caduta, l’attrito provocato dalle maglie della catena stessa sul con- INTERNO FERRATA def 29-08-2012 21:17 Pagina 17

il sentiero da scalare in sicurezza

sicurezza. Certamente lo sviluppo degli itinerari ferrati ha consentito di raggiun- gere col tempo tecniche di applicazione scientifica degli infissi; gli itinerari sono migliorati in sicurezza e bellezza e l’ac- cettazione di questi percorsi è facilmente visibile osservando il vertiginoso aumen- to degli appassionati di questa specialità. Modalità di superamento del fraziona- mento (questa proposta non vale per i set da ferrata con dissipatore a scorri- mento alterno, come già detto sopra, non omologati UIAA) Che la linea di sicurezza sia formata da Tali itinerari, se da una parte possono catena o cavo non fa differenza. Rari sembrare storici ed indubbiamente inte- sono i casi di vie ferrate che hanno tratti ressanti, dall’altra sono da ritenersi impegnativi attrezzati solo con pioli o estremamente pericolosi in quanto, scalini singoli. In questo caso l’auto- anche una banalissima caduta, può tra- sicurezza offerta da un set da ferrata se sformarsi in un evento traumatico disa- non sarà possibile agganciarsi ad un 19 stroso. cavo o ad una serie di pioli, dovrà ritener- In vari Stati europei lo sviluppo delle vie si nulla. ferrate ha raggiunto una tale esaspera- Pur tuttavia il criterio di applicazione zione che le modifichei tecniche sfuggo- della tecnica di salita non dovrà modifi- no anche al miglior cultore di itinerari carsi. Tutti i set da ferrata (a norme) ferrati. Ad esempio, in alcune aree della dispongono di due rami di sicurezza Francia è possibile trovare vie ferrate con con due connettori ed è solo con l’uti- cavo d’acciaio morbido coperte da guai- lizzo alternato di questi che si dovrà na in plastica e ponti aerei che attraver- procedere. sano gole impressionanti. Sino ad oggi, per accedere a queste vie ferrate france- si, si paga un pedaggio fisso che consen- te al costruttore di mantenere idoneo, anno dopo anno, il tracciato. Anche lo sviluppo delle traversate aeree ha trovato ampio spazio nell’ambiente delle vie ferrate ed oggi è possibile osservare, oltre a ponti estremamente sicuri e strutturalmente indistruttibili, altri ponti con parti in legno deteriorabili col tempo ed ancora “ponti nepalesi” con cavi a V (uno di diametro maggiore per i piedi e due di diametro inferiore per le mani e per il passaggio del connettore di sicurezza). Da qualche tempo sono stati proposti ponti formati da un cavo dove appoggia- SICURI in FERRATA

re i piedi e da un cavo dove trattenersi S con le mani e far passare il connettore di INTERNO FERRATA def 29-08-2012 21:17 Pagina 18

“SICURI IN MONTAGNA”

diato superamento. A questo punto si

SICURI dovrà sganciare il primo connettore dal cavo sottostante per passarlo sopra. in FERRATA (Dis. M) Una volta riagganciato alla linea di sicu- rezza (in questo caso ci si troverà aggan- ciati sopra e sotto al frazionamento) si procederà allo sgancio del secondo con- nettore per riportarlo sopra al fraziona- mento vicino al primo (Dis. N). A questo punto si potrà nuovamente continuare la salita (Dis. O). Dovessero crearsi attorci- PROCEDURA DI PASSAGGIO DEL FRA- gliamenti dei due rami è consigliabile ZIONAMENTO raggiungere un posto comodo per proce- la corda, il cavo o la catena, come ampia- dere, sganciando uno solo dei rami, alla mente detto, sono di norma frazionati a sistemazione del set da ferrata. Tra le non più di 5 metri, a significare che ogni astuzie da non dimenticarsi va suggerita 5 metri si dovrà procedere al passaggio la salita con il ramo del set da ferrata 20 della propria auto-sicura senza rimanere agganciato nella linea di sicurezza tenen- svincolati dalla linea di sicurezza. do la corda sopra il braccio corrispon- Preferibilmente, durante la salita con i dente (Dis. I). connettori inseriti nella linea di sicurezza, In questo modo si eviteranno pericolosi si dovrà cercare di trattenere i connettori agganci. Quando si verificassero situa- al di sopra della mano o del braccio. zioni strane (variabili da evitare ma ahimè possibili) come quelle di insuffi- ciente lasco di corda da un frazionamen- to all’altro si dovrà, prima di svincolarsi dalla linea di sicurezza, procedere all’ag- gancio ad altro infisso come ad esempio I al piolo di una scala multipla o un piolo singolo.

Differentemente, non controllando i con- nettori e lasciandoli perciò pendere al di sotto dei piedi si potrà incappare in poco graditi agganci ai chiodi di frazionamen- to o rami sporgenti con il pericolo di sbi- lanciamento del corpo e della conse- guente caduta. E’ assolutamente importante utilizzare tutte le astuzie del caso per facilitare, una L volta raggiunto il frazionamento, l’imme- INTERNO FERRATA def 29-08-2012 21:17 Pagina 19

il sentiero da scalare in sicurezza

Si raccomanda, al passaggio dei frazio- di evitare assolutamente di transitare in namenti, di porre molta attenzione coppia all’interno di due frazionamenti soprattutto su itinerari dove la manuten- (Dis. P); in caso di caduta il primo che zione è carente poiché, spesse volte, cade urta il secondo che difficilmente l’asola ridanciata risulta rovinata ed i trattiene la caduta. Lo strappo che se ne “baffi” che ne fuoriescono sono taglien- produrrà sarà superiore a quello normal- tissimi e dolorosissimi (Dis. L). mente atteso. Ricordate: soprattutto su Ovviamente i guanti da ferrata sono d’ob- vie ferrate con andamento verticale e bligo anche se non sempre sufficienti a diretto, tanta gente sul percorso è sinoni- riparare da questi incidenti di percorso. mo di caduta sassi. Altro suggerimento importante è quello

M N O

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P Q SICURI in FERRATA S INTERNO FERRATA def 29-08-2012 21:17 Pagina 20

“SICURI IN MONTAGNA”

Il ciclo di vita di una cella temporalesca è

SICURI molto breve: bastano poche ore per assi- stere allo sviluppo, alla “maturazione” e in FERRATA all’esaurimento della cella stessa. E’ pro- prio la rapidità del fenomeno a renderlo così insidioso, perché può mancare il tempo per mettersi al riparo. Se il temporale durasse molto tempo, dovremo pensare alla formazione di nuove celle temporalesche che hanno rimpiazzato la prima cella esaurita. Di norma il temporale si distingue in due grandi classi: il “temporale di calore” si FULMINI: PREVENIRE È MEGLIO CHE sviluppa anche con il bel tempo, nel CURARE pomeriggio o la sera; di solito è isolato, I temporali costituiscono una notevole di breve durata e dopo la “sfuriata” tutto insidia per chi pratica attività all’aria torna come prima (la quiete dopo la tem- aperta, specie se in montagna. I rischi pesta…). 22 non sono solo quelli dovuti alle scariche La seconda classe di temporali è legata al elettriche, ma derivano anche dalle preci- passaggio di una “perturbazione” e si pitazioni, dal freddo, dal forte vento verificano durante una fase di maltempo improvvisi. più lunga e diffusa. Questi ultimi sono Coloro che intendono affrontare la mon- anche più facili da prevedere e quindi da tagna lungo vie di roccia o ferrate di una evitare. certa lunghezza dovrebbero prestare par- In tutti i casi la montagna, soprattutto ticolare attenzione alle previsioni e ai nella stagione calda, è una sede privile- segni del tempo in modo da ridurre al giata per l’innesco delle celle temporale- minimo il rischio di trovarsi alle prese sche. PAROLA D’ORDINE: Evitare il temporale La sera, prima della gita, si dovrà porre molta attenzione alle “previsioni del tempo”, possibil- mente osservando anche più di un bol- lettino preferendo con il maltempo nel bel mezzo del- quelli che trattano specificatamente il l’ascensione, in assenza di rapide e sicu- dettaglio della zona che ci interessa (le re “scappatoie”. attuali possibilità offerte da internet, Per definizione in meteorologia si parla di sono in questo caso utilissime). temporale quando nella nube si manife- Se non fossimo più che esperti in meteo- sta attività elettrica. Le nubi di questo rologia sarà meglio non considerare le tipo si chiamano “cumulonembi” e sono previsioni “fai da te”. una manifestazione dell’instabilità atmo- sferica. INTERNO FERRATA def 29-08-2012 21:18 Pagina 21

il sentiero da scalare in sicurezza

dovalle è molto caldo e umido: il cumulonembo “maturo” è inconfondibile e lo si riconosce per la sua classica forma ad “incudine”. Le nubi più alte, che superano alle nostre latitudini anche i 5- 6000 metri, evidenziano la dire- zione del vento in quota, che, con una certa approssimazione, è la direzione che seguirà l’eventuale Sforziamoci di “leggere tra le righe” del nube temporalesca. bollettino meteo ufficiale anche se, spes- Un soffio violento ed improvviso di aria se volte viene utilizzato un linguaggio a fredda può provenire da un vicino rove- volte incomprensibile che va decisamen- scio (è la cascata di aria fredda associata te interpretato. alla precipitazione stessa) e può precede- Ad esempio un espressione del tipo re il temporale. “deboli precipitazioni non sono esclu- Quando si udisse il rumore dei tuoni, se” indica che il meteorologo… non ha sapendo che il suono impiega circa tre 23 le idee molto chiare e che quindi la previ- secondi per percorrere un chilometro, sione è difficile e poco affidabile… pru- potremo stimare con opportuna appros- denza! (nel dubbio, meglio stare a casa). simazione la distanza tra noi e il tempo- Fortunatamente non è sempre così. I rale ed in questo senso potremo valutare temporali di calore che si verificano le possibili vie di fuga e di riparo. anche durante i periodi di bel tempo, Se, nonostante tutte le precauzioni sopra sono, di fatto, impossibili da prevedere elencate, verremo sorpresi dal tempora- con precisione, ma in alcune situazioni le, anche se pare ridicolo, ecco quello divengono più probabili: d’estate essi si che consigliano gli esperti. sviluppano nelle zone di pressione livel- Evitare cime, creste, altipiani esposti; lata e in presenza di aria lievemente fred- qualsiasi rilievo è fonte di attrazione del da in quota; nei bollettini si parlerà di fulmine. tempo “instabile”. E’ sempre bene comincia- re la gita molto presto per evitare le ore pomeridiane e serali che, come si è detto, sono di norma più a rischio. Durante la gita sarà indi- spensabile fare attenzione ai “segni premonitori”. Le nubi che si sviluppano rapidamente verso l’alto, già al mattino, (cumulo- nembi) potranno evolvere

in nubi temporalesche, SICURI in FERRATA specie se il clima in fon- S INTERNO FERRATA def 29-08-2012 21:18 Pagina 22

“SICURI IN MONTAGNA”

La “tensione di passo” che si può gene- Conclusione:

SICURI rare tra le gambe può portare alla stimo- Dopo aver scritto tutto quello che era lazione dei muscoli e a movimenti incon- possibile dire sulle vie ferrate non ci in FERRATA trollati: pertanto allontanarsi da luoghi in resta che pensare di avere dato ulteriore cui si può cadere o, se si è in parete o in spazio alla conoscenza delle problemati- zone ove è difficile muoversi, provvedere che riferite all’incidentistica da via ferrata ad auto-assicurarci alla montagna; sulle e di aver promosso al tempo stesso vie ferrate sarà opportuno allontanarsi un’attività che, di anno in anno, vede cre- dalla linea di sicurezza, utilizzando per il scere con impressionante velocità la proprio aggancio, spuntoni o clessidre di massa dei suoi cultori. roccia, alberelli, etc. Proprio per questo è doveroso segnalare Come detto, per le ferrate ci si dovrà che, grazie alla continua e martellante allontanare anche dalle croci di vetta e, attività di prevenzione innescata dal se possibile, anche da chiodi, connettori, gruppo che lavora al progetto di “Sicuri piccozze e tutto ciò che è costruito in in Montagna”, alcune associazioni alpi- materiale metallico. nistiche, del C.A.I. e non, stanno propo- Non sdraiarsi al suolo ed eventualmente nendo ufficialmente dei corsi esclusiva- sedersi sullo zaino stando accovacciati a mente dedicati alla preparazione tecnica 24 piedi stretti non appoggiandosi mai alle di scalatori di vie ferrate. pareti bagnate. Questa notizia conforta la strategia dei Se in tenda, stendersi su un materassino piccoli passi che sta producendo i suoi isolante. benefici effetti ed è con questo augurio, Ci si può riparare in cavità o sotto stra- rivolto alle associazioni che vorranno piombi a patto di non rimanere a contat- continuare con noi l’opera di prevenzione to con le pareti rocciose. proponendo corsi per “ferratisti”, che si E’ evidente che durante un’escursione conclude questo capitolo, sperando di impegnativa e soprattutto durante la sca- aver fornito utili indicazioni tecniche e lata di una via ferrata è assai difficile met- uno stralcio delle ferrate esistenti in tere in pratica queste regole… la miglio- Regione Lombardia. re difesa dai fulmini resta dunque quella Buon “ferratismo”! di ritirarsi per tempo (nel dubbio, meglio stare a casa). INTERNO FERRATA def 29-08-2012 21:18 Pagina 23

il sentiero da scalare in sicurezza

BOLLETTINO NIVO-METEOROLOGICO LOMBARDO Centro Nivo-Meteorologico della Regione Lombardia Via Reverberi, 2 23032 Bormio (So) tel. 0342.530.362 - fax 0342.232225 E.mail: [email protected] - n. Verde 8488.37077 fax polling 0342.901521 - internet meteo di http://www.regione.lombardia.it

SITI WEB PREVISIONI METEOROLOGICHE • www.astrogeo.va.it/meteopillole.htm • www.astrogeo.va.it/prevmete.htm • www.barziometeo.it • www.datameteo.com • www.meteo.it • www.meteosuisse.it • www.meteosvizzera.ch.it/professione/aviazione • www.nimbus.it/lombardia/smslombardia.htm SITI WEB SU VIE FERRATE I siti web che, con varie competenze e a livello internazionale, si occupano della pro- mozione della pratica dei sentieri attrezzati e/o vie ferrate sono moltissimi ed interes- santi; eccone uno stralcio: 25 • www.bielefeldt.de • www.bielefeldt.de/herens.htm • www.chez.com/les via ferrata/ • www.connect-ed.de/vereine/daved/dom.htm • www.dmmclimbing.com/www_noflash • www.ffme.fr/via-ferrata • www.fidschi.onlinehome.de • www.geocites.com/Yosemite/Cabin/8032/Daniel.html • www.hazlemere.demon.co.uk/Alps98/Herons.htm • www.klettersteig.ch/klettersteig/html • www.lrz-muenchen.de/Roeckrath/Fluchtkogel.htm • www.risk.ru/via_ferrata/ • www.rsberge.de • www.savoie_maurienne.com • www.schwarzenstein.com/avs/dom.htm • www.troillet.net/alpinisme/daubenhorn/index.html • www.viaferrata.org • www.viaferrata.roc.com • www.web.tiscali.it/in quota/vieferrate/principale/vieferrate.html L’autore dei testi declina ogni responsabilità in riferimento al cambiamento di indirizzi WEB riportati ed eventualmente non aggiornati.

RIVOLGITI ALLA SEZIONE DEL CLUB ALPINO ITALIANO DELLA TUA CITTA’ E AVRAI INFORMAZIONI SUI CORSI CHE SI ORGANIZZANO OPPURE INTERPELLA UNA SCUOLA DELLE GUIDE ALPINE… NON CREDERE CHE LA MONTAGNA SIA SEMPRE ALLA PORTATA DI TUTTI! IL GRUPPO DI LAVORO “SICURI IN MONTAGNA”, DEL SOCCORSO ALPINO E SPELEOLOGICO LOMBARDO, HA INTESO FORNIRE AI LETTORI DI QUESTO OPUSCOLO LE BASILARI INDICAZIONI PER LA CONOSCENZA

DI QUESTO SPECIFICO ARGOMENTO. SICURI in FERRATA TUTTE LE CONSIDERAZIONI, LE ANALISI ED I CONSIGLI RIPORTATI NON POSSONO SOSTITUIRE L’INSE- S GNAMENTO TRASMESSO DA QUALSIASI SCUOLA DEL CAI, DELLE GUIDE ALPINE E DELLE ORGANIZZAZIO- NI ED ASSOCIAZIONI DI RIFERIMENTO. INTERNO FERRATA def 29-08-2012 21:18 Pagina 24

“SICURI IN MONTAGNA”

VIE FERRATE DI LOMBARDIA 1. CORNO DI GREVO (BS): denominazione: “via ferrata del Corno di SICURI Per assicurare una tranquilla salita sulle ferrate lombarde è stato inserito nel fina- Grevo” titolari del manufatto: CAI Sezione di in FERRATA le di ogni schema-ferrata l’indicatore Cedegolo dello stato attuale del manufatto; tale accesso: dal comune di Saviore riferimento è relativo all’ultima manuten- dell’Adamello - località Malga Lincino zione dell’itinerario e l’autore del testo quota attacco: 2400 mt non risponde di eventuali modifiche e/o quota cima: 2869 mt deterioramenti avvenuti successivamen- esposizione: OVEST te. tempo medio di percorrenza sino all’attac- La difficoltà dell’itinerario è stata propo- co: h. 0:45 tipo ambiente: severo di alta montagna in sta collegialmente, sentito il parere dei parete titolari della costruzione, secondo la logi- difficoltà complessive: D ca del terreno asciutto. possibilità di uscita: nessuna In questo senso si ricorda, come ampia- struttura degli infissi: cavo e pioli singoli mente detto, che molti di questi tracciati tempo medio di percorrenza della via ferra- si trovano in ambienti alpinistici severi ed ta: h. 3:00 una superficiale nevicata può peggiorare lunghezza via ferrata: 800 mt la sicurezza e aumentare esponenzial- discesa: dall’uscita della via ferrata, scendere 26 a destra (versante Ovest) aiutati da una corda mente la difficoltà dell’itinerario prescel- fissa. Al termine del cavo, guardando la Val to. Saviore, continuare fino ad uno stretto inta- Per chi non conoscesse sufficientemente glio sulla cresta che divide la val Adame’ la zona o l’itinerario preferito si consiglia dalla val di Fumo. Salire la paretina per circa di contattare il titolare del manufatto per 2 - 3 metri che porta ad un sentiero facile ottenere maggiori informazioni.< che scende sul versante della val di Fumo. Dapprima un ampio canale alla cui fine si trova una grotta con postazione di mitraglia- trice della guerra 15 - 18, poi a destra fino al Forcel Rosso e per sentiero al Rifugio Città di Lissone (h. 1:30) rifugio più vicino prima dell’attacco: Rifugio Città di Lissone periodo consigliato: inizio Giugno - fine Settembre stato attuale del manufatto: in ottime condi- zioni (2002) INTERNO FERRATA def 29-08-2012 21:18 Pagina 25

il sentiero da scalare in sicurezza

2. CORNO RAT (LC) quota attacco: 700 mt quota cima: 906 mt esposizione: SUD-EST tempo medio di percorrenza sino all’attacco: h. 1:00 tipo ambiente: in parete difficoltà complessive: D possibilità di uscita: nessuna struttura degli infissi: cavo, catena e pioli singoli tempo medio di percorrenza della via ferrata: h. 1:30 lunghezza via ferrata: 200 mt discesa: per sentiero sul lato destro o sinistro (sino a Valmadrera h. 1:00) rifugio più vicino prima dell’attacco: Baite San Tomaso (Ristoro O.S.A.) periodo consigliato: tutto l’anno stato attuale del manufatto: in buone condizioni denominazione: “via ferrata del trentennale O.S.A.” titolari del manufatto: Organizzazione Sportiva Alpinisti 27 Valmadrera accesso: Comune di Valmadrera - località “Belvedere” - (LC)

3. CORNO MEDALE (LC) quota attacco: 600 mt quota cima: 1022 mt esposizione: EST tempo medio di percorrenza sino all’attac- co: h. 0:45 tipo ambiente: in parete la prima parte e in cresta la seconda difficoltà complessive: MD la prima parte poi D possibilità di uscita: nessuna struttura degli infissi: cavo, catene e pioli singoli tempo medio di percorrenza della via ferra- ta: h. 2:00 lunghezza via ferrata: 620 mt discesa: dei sentieri disponibili si consiglia il sinistro che percorre il fianco Sud della mon- tagna e che porta alla chiesetta di San Martino ed in breve al punto di partenza rifugio più vicino prima dell’attacco: nessuno periodo consigliato: tutto l’anno stato attuale del manufatto: in buone denominazione: “via ferrata degli Alpini Medale” condizioni titolari del manufatto: A.N.A Gruppo Alpini Medale - Lecco accesso: Comune di Lecco - Località Rancio o Laorca SICURI in FERRATA S INTERNO FERRATA def 29-08-2012 21:18 Pagina 26

“SICURI IN MONTAGNA” 4. MONTE DUE MANI (LC) quota attacco: 900 mt quota cima: 1666 mt SICURI esposizione: SUD tempo medio di percorrenza sino in FERRATA all’attacco: dalla strada h. 0:10 tipo ambiente: cresta discontinua difficoltà complessive: PD la prima parte e la seconda parte in cresta possibilità di uscita: dopo i torrioni scappatoia dal lato OVEST struttura degli infissi: catena e pioli sin- goli tempo medio di percorrenza della via ferrata: h. 2:30 lunghezza via ferrata: 900 mt discesa: dal lato OVEST verso le baite di Bongio (sopra Ballabio h. 1:00) rifugio più vicino prima dell’attacco: nessuno periodo consigliato: marzo – novembre 28 stato attuale del manufatto: in buone denominazione: “via ferrata Simone Contessi” condizioni titolari del manufatto: C.A.I. Sottosezione di Ballabio accesso: dal Comune di Ballabio seguendo la strada verso il comune di Morterone posteggio dopo circa tre chilometri (spazi limitati vicino alla strada che scende in Val Boazzo)

5. ZUCCONE CAMPELLI (LC) quota attacco: 1806 mt quota cima: 2096 mt esposizione: SUD tempo medio di percorrenza sino all’attacco: dalla stazione di arrivo della funivia h. 1:00 tipo ambiente: severo di media monta- gna difficoltà complessive: D prima parte, MD parte centrale e D parte finale possibilità di uscita: dopo la prima parte, dal canale erboso sulla sinistra struttura degli infissi: catena e pioli sin- goli tempo medio di percorrenza della via ferrata: h. 2:00 lunghezza via ferrata: 500 mt discesa: dal canale Madonna (h. 0:45 alla funivia) rifugio più vicino prima dell’attacco: Rifugio C.A.I. Lecco denominazione: “via ferrata Pesciola” periodo consigliato: maggio – ottobre titolari del manufatto: C.A.I. Sottosezione di Barzio stato attuale del manufatto: in buone accesso: dal comune di Barzio e funivia dei Piani di Bobbio condizioni INTERNO FERRATA def 29-08-2012 21:18 Pagina 27

il sentiero da scalare in sicurezza 6. ZUCCONE CAMPELLI (LC) quota attacco: 1719 mt quota cima: 2163 mt esposizione: OVEST tempo medio di percorrenza sino all’at- tacco: dalla stazione di arrivo della funi- via h. 1:00 tipo ambiente: severo di media monta- gna difficoltà complessive: PD la prima parte e D la seconda possibilità di uscita: a metà dal canale del dentino struttura degli infissi: catena e pioli sin- goli ed in alcuni tratti cavo tempo medio di percorrenza della via ferrata: h. 1:30 lunghezza via ferrata: 600 mt discesa: dal canale dei Camosci (h. 0:45 sino alla funivia) rifugio più vicino prima dell’attacco: denominazione: “via ferrata Minonzio” Rifugio C.A.I. Lecco titolari del manufatto: C.A.I. Sottosezione di Barzio periodo consigliato: maggio – settembre 29 accesso: dal comune di Barzio e funivia dei Piani di Bobbio

7. PIZZO D’ERNA (LC) quota attacco: 700 mt quota cima: 1375 mt esposizione: SUD tempo medio di percorrenza sino all’at- tacco: h. 0:30 dalla stazione di partenza della funivia di Erna tipo ambiente: parete verticale la prima parte – canale la parte centrale e cresta la terza parte difficoltà complessive: D possibilità di uscita: dopo la prima parte a destra verso il rifugio Stoppani del C.A.I. Lecco (h. 0:20) struttura degli infissi: catena e scale a pioli continui (rari casi di pioli singoli) tempo medio di percorrenza della via ferrata: h. 2:30 lunghezza via ferrata: 1050 mt discesa: Scendendo alla località Versasio passando dal rifugio Stoppani (h. 0:45) o verso la stazione di arrivo della funivia di Erna (h. 0:10) rifugio più vicino prima dell’attacco: Bar della funivia periodo consigliato: tutto l’anno stato attuale del manufatto: in buone condizioni denominazione: “via ferrata Gammauno” SICURI in FERRATA

titolari del manufatto: Gruppo Alpinistico Lecchese Gamma S accesso: Comune di Lecco (località Versasio) INTERNO FERRATA def 29-08-2012 21:18 Pagina 28

“SICURI IN MONTAGNA” 8. PIAN SERRADA - MONTE RESEGONE (LC) quota attacco: 1300 mt (Passo del Fo’) quota cima: 1450 mt. (Pian Serrada) SICURI esposizione: OVEST tempo medio di percorrenza sino all’at- tacco: dal Passo del Fo’ (h. 0:10) in FERRATA tipo ambiente: canalone infossato nelle pareti del Monte Resegone difficoltà complessive: PD possibilità di uscita: nessuna struttura degli infissi: catene e scale a pioli continui tempo medio di percorrenza della via ferrata: h. 0:45 lunghezza via ferrata: 200 mt discesa: possibile verso sinistra passan- do dal “baitello Serrada” – Crocefisso della Bedoletta e rientro al Passo del Fo’ oppure ai Piani d’Erna rifugio più vicino prima dell’attacco: Capanna Ghislandi al Passo del Fo’ - Rifugio Alpinisti Monzesi periodo consigliato: Marzo - Ottobre 30 stato attuale del manufatto: in buone condizioni

denominazione: “via ferrata del Centenario” titolari del manufatto: C.A.I. Sezione di Calolziocorte accesso: dal comune di Erve o dalla stazione di arrivo della funivia dei Piani d’Erna (da Lecco)

9. MONTE RESEGONE (LC) quota attacco: 1350 mt quota cima: 1809 mt esposizione: SUD tempo medio di percorrenza sino all’attac- co: dai Piani d’Erna (h. 0:40) da Versasio (h. 2:00) tipo ambiente: severo su speroni, cresta e camini difficoltà complessive: MD - E possibilità di uscita: nessuna struttura degli infissi: catena e pioli singoli tempo medio di percorrenza della via ferra- ta: h. 3:00 lunghezza via ferrata: 900 mt discesa: a sinistra verso il canalone Bobbio e poi ai Piani d’Erna (h. 1:00) o in salita verso il Rifugio Azzoni al Monte Resegone (0:45) rifugio più vicino prima dell’attacco: Capanna Ghislandi aPasso del Fo’ - Bar denominazione: “via ferrata Carlo Mauri” (o Gammadue) della stazione di arrivo della Funivia dei titolari del manufatto: Gruppo Alpinistico Lecchese Gamma Piani d’Erna accesso:Comune di Lecco (località Versasio o dai Piani periodo consigliato: Marzo - ottobre stato attuale del manufatto: in buone d’Erna) condizioni INTERNO FERRATA def 29-08-2012 21:18 Pagina 29

il sentiero da scalare in sicurezza

10. MONTE GRONA (CO) quota attacco: 1350 mt quota cima: 1736 mt esposizione: SUD tempo medio di percorrenza sino all’attac- co: dal Rif. Menaggio h. 0:20 tipo ambiente: cresta difficoltà complessive: D possibilità di uscita: a circa metà cresta si incrocia il sentiero “direttissima” struttura degli infissi: cavo tempo medio di percorrenza della via ferrata: h. 2:30 lunghezza via ferrata: 700 mt discesa: seguire il sentiero che porta verso Nord-Est ad una sella dove arriva il sentiero “direttissima”. Da quel punto salire in cima al Grona e seguire la nor- male che porta alla Forcoletta e al Rif. Menaggio rifugio più vicino prima dell’attacco: Rifugio Menaggio periodo consigliato: marzo - settembre 31 stato attuale del manufatto: in buone condizioni denominazione: “via ferrata del Centenario C.A.O. Como” titolari del manufatto: Club Alpino Operaio - Como e C.A.I. Sezione di Menaggio accesso: dal comune di Plesio in località Breglia

11. SASSO CARBONARI (LC) quota attacco: 1850 mt quota cima: 2260 mt (Bocchetta di Releccio) esposizione: SUD - OVEST tempo medio di percorrenza sino all’at- tacco: dal Rif. Bietti h. 0:30 e dal Rifugio Elisa h. 1:15 tipo ambiente: prima parte su cresta e la seconda parte su placca difficoltà complessive: D (tenuto conto che l’itinerario transita in ambiente estre- mamente severo) possibilità di uscita: nessuna struttura degli infissi: scala metallica, catena e pioli singoli tempo medio di percorrenza della via ferrata: h. 2:00 lunghezza via ferrata: 500 mt discesa: dalla Bocchetta di Releccio seguendo il canale che scende al Rifugio Bietti denominazione: “via ferrata C.A.I. Mandello” rifugio più vicino prima dell’attacco: Rifugio Bietti o Rifugio Elisa SICURI in FERRATA

titolari del manufatto: C.A.I. Mandello S periodo consigliato: Maggio - Ottobre accesso: dall’Alpe Cainallo transitando dal Rifugio Bietti stato attuale del manufatto: in buone oppure dal Rifugio Elisa risalendo la Val Cassina condizioni INTERNO FERRATA def 29-08-2012 21:18 Pagina 30

“SICURI IN MONTAGNA”

12. CIMA CAMOSCERA - “COREN” (BG) quota attacco: 1000 mt SICURI quota cima: 1343 mt esposizione: OVEST tempo medio di percorrenza sino in FERRATA all’attacco: h. 0:40 tipo ambiente: bassa quota in parete difficoltà complessive: PD possibilità di uscita: nessuna struttura degli infissi: catena e pioli sin- goli tempo medio di percorrenza della via ferrata: h. 1:00 lunghezza via ferrata: 430 mt discesa: per sentiero sul versante oppo- sto, in parte attrezzato rifugio più vicino prima dell’attacco: nessuno periodo consigliato: tutto l’anno stato attuale del manufatto: in buone condizioni denominazione: “via ferrata della Madonnina” 32 titolari del manufatto: nessuno - attrezzata da locali accesso: dal comune di Brembilla località Cavaglia

13. PRESOLANA (BG) quota attacco: 1900 mt quota cima: 2369 mt esposizione: NORD -NORD-EST tempo medio di percorrenza sino all’at- tacco: Dalla Frazione Carbonera al Rifugio Albani h. 2:00 - dal Rifugio Albani all’attacco h. 0:30 tipo ambiente: severo, esposto, di media montagna difficoltà complessive: D possibilità di uscita: nessuna struttura degli infissi: cavo, scale metalliche e pioli singoli tempo medio di percorrenza della via ferrata: h. 2:30 lunghezza via ferrata: 2000 mt discesa: dal Monte Visolo alla cantonie- ra h. 2:30 (dalla cantoniera a Colere provvedere per il trasporto) rifugio più vicino prima dell’attacco: Rifugio Albani periodo consigliato: metà Giugno- metà Ottobre denominazione: sentiero attrezzato “della Porta” stato attuale del manufatto: in buone (dedicato al Dott. Corrado Franceschi) condizioni titolari del manufatto: C.A.I. Sezione di Bergamo accesso: dal comune di Colere - frazione Carbonera INTERNO FERRATA def 29-08-2012 21:18 Pagina 31

il sentiero da scalare in sicurezza

1. Digitare il numero telefonoco del SOCCORSO SANITARIO COME CHIAMARE (es. 118); IL SOCCORSO: 2. da dove sta chiamando (SPECIFICARE ALL’OPERATORE CHE CI SI TROVA IN MONTAGNA); 3. fornire subito il numero del telefono da cui si sta chiamando (se la chiamata dovesse interrompersi è importante che il telefono venga lasciato libero per consentire alla Centrale Operativa di richiamare); 4. fornire l'esatta località dove è ubicata l'area da cui si sta chiamando (Comune, Provincia od in ogni caso un riferimento importante di ricerca rilevabile sulla cartina); 5. se in possesso di altimetro, (tarato prima di partire) fornire la quota del luogo dell’evento; 6. fornire indicazioni di cosa è visibile dall’alto (pendio, bosco, cima, rifugio, ecc..); 7. dire cosa è successo: (lasciarsi in ogni caso intervistare dall’operatore di centrale che avrà necessità di conoscere, per un buona valutazione sanitaria, la dinamica dell’inci- dente); 8. dire quando è successo (la precisa identificazione dell'ora dell'evento può far scattare diverse procedure come ad esempio la gestione via telefonica di una rianimazione cardio polmonare); 9. dire quante persone sono state coinvolte nell'evento; 33 10. fornire le proprie generalità (questa informazione fa perdere solo alcuni secondi all'emergenza, ma è molto importante); 11. stabilire con certezza se la persona coinvolta ha difficoltà respiratorie; se è cosciente; se perde molto sangue, ecc.: In ogni caso, lasciarsi intervistare dalle domande del- l'operatore (normalmente l'intervento di soccorso è già scattato, ma le richieste successive servono per inquadrare con più precisione quanto potrà essere neces- sario all'équipe di elisoccorso fornendo loro i dati succes- sivi via radio); 12. informare correttamente sull'esatta posizione del ferito NUMERI CHIAMATA DEL SOCCORSO (se seduto, se disteso supino, se disteso prono, se appe ALPINO DA UTILIZZARE IN CASO DI so, se semi sepolto dalla neve, ecc.) INCIDENTE SULLE ALPI: ITALIA 118: in montagna è possibile INOLTRE (CONSIDERANDO CHE L'INTERVENTO IN che la chiamata cada su centrali diver- MONTAGNA POTRA' ANCHE NON ESSERE EFFETTUATO se da quella di riferimento, è indispen- CON L'ELICOTTERO) SI DOVRA’ INFORMARE L’OPERATORE sabile che, come per tutte le altre cen- RELATIVAMENTE: trali operative di soccorso europee, si dia l'esatto riferimento della località • al tempo impiegato (a piedi) dall’automezzo al luogo del (comune, città o provincia di partenza l’evento; della gita). • alle condizioni meteo sul posto (se sono pessime oppure se FRANCIA 15: è il numero del SAMU - si stanno aggravando); smistano loro la chiamata al • alle condizioni del terreno; Soccorso Alpino; • alla presenza di vento; SVIZZERA 144: risponde su tutti i • alla visibilità in posto; cantoni della Svizzera (se risulterà • alla presenza nell'area dell'evento di fili a sbalzo, funi necessario l’elicottero provvederanno vie, lineeelettriche, ecc.. loro a chiamare la Rega al 1414); GERMANIA 110: risponde la polizia

che poi smista alla centrale operativa SICURI in FERRATA In attesa dell’adozione del numero S sanitaria; 144 unico europeo 112 SLOVENIA 112 INTERNO FERRATA def 21-01-2013 9:34 Pagina 32

“SICURI IN MONTAGNA”

INTERVENTO CON ELICOTTERO:

SICURI

in FERRATA

34

SEGNALAZIONI CONVENZIONALI USATE QUANDO ESISTE IL CONTATTO VISIVO E NON È POSSIBILE QUELLO ACUSTICO POSIZIONE: IN PIEDI POSIZIONE: IN PIEDI CON UN BRACCIO CON LE BRACCIA ALZATE, ALZATO E UNO ABBASSATO, SPALLE AL VENTO SPALLE AL VENTO • RISPOSTA • NON SERVE AFFERMATIVA AD SOCCORSO EVENTUALI DOMANDE • RISPOSTA POSTE DAI NEGATIVA AD SOCCORRITORI EVENTUALI • ATTERRARE DOMANDE QUI, IL VENTO POSTE DAI È ALLE MIE SPALLE SOCCORRITORI FERRATACOPERTINA 2012 12-02-2013 19:03 Pagina 3

È NELLA TUA NATURA Photo: ENSA Photo:

SILVA TRAIL RUNNER

DRAGON

AIGUILLE

www.ferrino.it FERRATACOPERTINA 2012 12-02-2013 19:03 Pagina 4 FERRATACOPERTINA 2012 12-02-2013 19:03 Pagina 5