PERIODICO DELLA SEZIONE DI

Anno XLIV n. 2 - ottobre 2004 - Poste Italiane Spa - Spedizione in a. p. D. L. 353/03 (conv. L. 46/04) - art. 1 comma 1 DBC - Autor. del 9/5/61 Tribunale di Treviso n. 206 - Tassa pagata/Taxe Perc¸ue filiali filiali CONEGLIANO 0438 450 991 0438 926 311 0438 492 626 0438 523 009 BELLUNO 0437 931 829 MONTANER DI 0438 582 127 CIMADOLMO 0422 803 200 0438 580 341 0438 435 436 0438 894 400 0422 805 413 BAGNOLO DI S. PIETRO DI F. 0438 410 828 0422 815 801 0438 980 182 sede centrale TARZO COL S. MARTINO DI FARRA DI S. 0438 898 018 VITTORIO 0438 940 930 telefono 0438 9 261 telefax 0438 925 061 0422 740 397 CORBANESE DI TARZO 0438 564 488 - Loc. Bigolino 0423 981 435 NUOVA APERTURA 0438 998595

COMITATO DI REDAZIONE Presidente: Antonio Daminato Direttore Responsabile: Antonio Menegon Segretario di Redazione: Claudio Lorenzet Membri: Giorgio Visentin, Enzo Faidutti, Francesco Tuan, Andrea Todeschini, Renzo Sossai, Gianfranco Dal Mas Sito Internet: http//w.w.w.anaconegliano.it PERIODICO DELLA SEZIONE DI CONEGLIANO Posta elettronica: [email protected] Stampa: Grafiche San Vito s.r.l. Tipografia - Litografia Anno XLIV n. 3 - dicembre 2004 – Redazione: Sezione A.N.A. Conegliano via Beccaruzzi, 17 31015 Conegliano (TV) costo una copia € 2,00 Vicolo Biban, 21 - 31030 Biban di Carbonera (TV) Abbonamento annuale € 6,00 Periodico della Sezione A.N.A. di Conegliano - Autor. del 9/5/61 Tribunale di Treviso n. 206 - Copie stampate 6.200 tel. 0422.445787 – fax 0422.699161 fanno sentire la vicinanza delle Buon Natale Alpini penne nere ai più deboli, Fiamme Verdi dice GRAZIE, un grazie maiu- di Antonio Menegon scolo. Buon Natale a chi ha un ruolo di responsabilità nella nostra Associazione, a chi ha il compito di guidare i Gruppi, di far girare nel modo giusto la macchina della nostra storia, senza crepe e senza sbavature. Una macchina che pro- duce fatti e che all’esterno si pone uon Natale Alpini, soprattutto a voi ragazzi in come punto di riferimento di unità, rispetto delle missione militare all’estero, perché la vostra vita Istituzioni, solidarietà umana e sociale. Bè esposta ai pericoli che si corrono nei luoghi di All’orizzonte non ci sono buone nuove per guerra e ai rischi determinati dalla follia terrorista. l’Associazione degli Alpini in congedo. Ripetere che con la Io penso che, indipendentemente dal luogo dove sono fine della leva si prospetta anche la fine dell’A.N.A. rasen- impegnati i nostri Alpini e i nostri soldati, e indipendente- ta ormai la noia. Sta a noi trovare la formula per allontana- mente dalla formula con cui sono stati mandati lì da que- re il più possibile quel momento e magari scongiurarlo del sto o quel Governo, i nostri ragazzi vadano comunque tutto dando sempre più forza e unità ai Gruppi. sostenuti, difesi ed aiutati. Buon Natale agli Alpini della nostra Sezione, affinché Quello che può fare Fiamme Verdi è ricordare a tutti il tutti siano confortati dalla salute, affinché nelle famiglie ci lavoro che i nostri soldati svolgono quotidianamente, nella sia la serenità e l’armonia, affinché questo clima si tra- speranza che un futuro di pace mondiale possa scongiu- smetta anche nell’Associazione. rare ogni pericolo per l’incolumità di chi veste una divisa Spesso nei Gruppi parliamo della necessità di coinvol- con lo stemma tricolore e portare a un utilizzo pacifico del gere i giovani per far crescere la grande famiglia alpina. nostro esercito. Non è facile, ma facciamo si che il 2005, anno dell’80° della Buon Natale a voi Alpini che non avete più il confor- nostra Sezione, sia anche un anno dedicato al coinvolgi- to pieno della salute, a cui a volte basta una parola, una mento delle generazioni più giovani, cercando di dare ai visita, una chiacchierata per farvi trascorrere una bella boce più responsabilità e più impegno dentro i Gruppi. giornata. Buon Natale agli amici della Redazione di Fiamme Quando mi è capitato di scrivere di quei giovanotti col Verdi e agli Alpini dei vari Gruppi che collaborano al gior- cappello alpino (e tra questi il direttore Brunello) che ogni nale. A tutti voi il grazie più sincero per il prezioso appor- anno fanno visita alla casa di riposo di Conegliano suo- to. Da cosa scriviamo e da come lo scriviamo; dai valori nando la spinetta, intonando una canta scarpona o quan- che sosteniamo, dalle opere che realizziamo e che divul- t’altro, per portare un po’ di gioia agli anziani, mi prende ghiamo, da come ci presentiamo attraverso Fiamme Verdi una sensazione di profonda gioia. Mi dico: “grazie al cielo dipende un po’ della nostra immagine. c’è anche qualcuno col cappello alpino che pensa a que- Non mi stancherò mai di dire che dobbiamo presen- sti anziani, che porta loro un po’ di compagnia, che porta tarci sempre e solo per quello che siamo: Alpini! loro un po’ di Natale”. A questi Alpini e a tutti quelli che Ancora Buon Natale a tutti.

3 di essi, furtivamente, qualche Caro Gesù sigaretta e due o tre pezzetti di cioccolato: il nostalgico dono di Bambino un Natale che per molti sarebbe stato forse l’ultimo. di Leonardo Caprioli E’ anche questo l’interrogati- vo che si agitava dentro di noi; ma ad esso rispondeva solo l’ideale meraviglioso ed eroico al quale ci eravamo votati: forse domani saremmo andati incontro alla morte, ma questa notte di Natale arrivammo al Natale 1942. Il cielo era opaco, avremmo voluto ignorare l’inferno che ci circondava e immobile quella sera: un cielo di guerra acce- rifugiarci nella tenerezza dei ricordi e nel sogno di un Eso da improvvisi scoppi di luce per il mio mondo di pace. primo Natale di guerra. Iniziò la Messa di mezzanotte; dalla linea si alzò la Era la notte di Natale ed io ero lì con i miei vent’an- scia di un razzo, ad annunciarla, e il cielo si accende per ni e la mia sommessa malinconia nella bianca solitudi- un momento di rabbiosi scoppi nemici; poi il silenzio... ne di un mondo ostile e freddo, a pochi metri da un E là, dalla mia buca nella neve, mi scoprii a pregare inferno di violenza e di fuoco... pure, dentro di me, viva il Gesù Bambino della mia infanzia, perché questo infer- e vibrante sentivo la luce tenera dei Natali passati, la no bianco aveva annullato ogni sensazione presente, patetica, fragile poesia dei Natali in famiglia, i doni sotto per riportarmi ai sentimenti più veri e vivi nell’animo. l’albero, gli auguri, gli abbracci, quel senso di calda, ine- “Gesù Bambino, abbiamo vent’anni e forse per briante sicurezza e protezione. molti di noi non finiranno mai; proteggili Tu, questi tre- Il mio “io” di allora, le mie speranze, i miei affetti pidi vent’anni di eroismo, di forza, di illusioni e fa che, se la morte ci verrà incontro, sia l’azzurro cielo di Cantore come li vedevo lontani in quel momento, quasi appar- a perpetuare per essi e per sempre la magia del Natale. tenessero ad un’altra dimensione. Lassù, la mistica schiera dei luminosi eroi che ci Salii lentamente all’aperto, nella morsa gelida del- hanno preceduto, sa che per alcuni di noi verrà il gior- l’aria: ero di ispezione alle vedette quella notte. no dell’estremo sacrificio; Tu, Bimbo, fa che in quel Passando al di sopra delle buche scavate sotto la neve, momento, se e quando verrà, noi abbiamo la forza di ascoltai: là sotto cantavano, confuse e nostalgiche continuare ad essere fedeli agli ideali che hanno sem- nenie Natalizie; ed anche se non li vedevo, immaginavo pre illuminato la via di tutti gli alpini, sì che il posto che esattamente quello che i miei compagni stavano facen- Cantore ci ha riservato, sia da noi degnamente occupa- do: scrivevano, guardavano per l’ennesima volta foto di to: Tu, Bimbo, fa che il coro degli alpini del Cielo possa gruppi familiari, certo sognavano anch’essi. risuonare all’infinito anche delle nostre voci, in un per- Camminando urtai contro qualcosa di pesante, fra petuo dolcissimo canto di Natale”. la neve: erano scarponi militari, “gli scarponi in attesa, come tanti anni fa nella dolce quiete del proprio pae- (tratto dal libro “Cantavamo Rosamunda” di Leonardo sello, dei doni di Gesù Bambino”. Feci scivolare dentro Caprioli)

4 Alpini sono sempre fortissimi, Per Natale anche se l’abolizione della leva toglierà inevitabilmente i naturali proviamo canali di rifornimento di iscritti. Ci siamo posti degli obiettivi ambiziosi, ma con trenta Gruppi a sognare... di Alpini motivati, non temiamo di Antonio Daminato alcuna sfida. Godiamoci intanto questa parentesi di lavoro rallentato, godiamo della nostra bella terra trevigiana, della pace che regna l momento delle riflessioni è arrivato anche nel nostro , delle amicizie e degli affetti che ci cir- quest’anno. Come sempre ci sono tanti argo- condano. Imenti su cui ci si potrebbe soffermare; mi limito Consci che una grande montagna è fatta di tanti quindi a questioni che toccano direttamente gli Alpini sassi più piccoli, proviamo a fare un gioco: creiamo della nostra Sezione. intorno a noi una piccola circonferenza di pace, una L’anno che va a concludersi è stato punteggiato da zona di quiete. Guardando dall’alto, in una notte buia, tantissimi momenti nei quali gli Alpini della Sezione vedremo per terra dei piccoli cerchi illuminati, immagi- hanno ribadito il loro impegno e la loro dedizione ai niamo che il numero dei cerchi aumenti a dismisura e nostri valori e ai nostri simboli. alla fine si tocchino: una grande zona illuminata rischia- La Sezione è migliorata sia nella veste che nei con- rerà la notte. tenuti che, come Alpini, esprimiamo. Provare non costa nulla, ma può dare dei grandi Per veste intendo riferirmi alla sistemazione della risultati. Sognare ci aiuta a vivere meglio e allora perché Sede sezionale (trovate un ampio resoconto all’interno) non sognare che per Natale tutte le stellette dei nostri e per i contenuti mi riferisco invece all’adeguamento militari diventino improvvisamente delle stelle comete dei mezzi per la Protezione Civile, alla programmazione portatrici di pace ? delle operazioni previste per l’80°, alla reimpostazione Un caloroso abbraccio a tutti gli Alpini della Sezione del periodico Fiamme Verdi, all’allargamento del nume- e alle loro famiglie, con gli auguri più cordiali di Buon ro dei Gruppi aderenti al Banco Alimentare e ad una Natale e felice 2005. serie di iniziative ed attività volte a tener sempre più unita la nostra Sezione. P. S. Non prendiamoci troppo sul serio, rischiamo di Quello che è stato fatto è a conoscenza di tutti gli diventare dei seriosi barbagianni. Alpini iscritti e quindi non merita troppi compiacimenti; guardiamo invece con attenzione e gioia al 2005 che ci vedrà impegnati a celebrare, in maniera degna, l’80° di fondazione della Sezione di Conegliano. Le iniziative in programma nel 2005 sono molte (anche per l’80° c’è un ampio servizio su questo Fiamme Verdi) e dovranno dimostrare a tutti che gli 5 La visita del Presidente Carlo Azeglio Ciampi

Cronaca di uno straordinario evento a 86 anni dalla fine della Grande Guerra. Il Presidente Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi visita Moriago e Nervesa, accolto dal- Il Presidente conferisce la medaglia l’entusiasmo popolare. d’oro al Comune di Moriago.

Airbus 319 dell’Aeronautica presidente della Provincia Luca Zaia, auto e alle 12.15 ha inizio la ceri- Militare con a bordo il tanti altri esponenti del mondo poli- monia di deposizione di una corona LPresidente della Repubblica tico e un pubblico molto numeroso. d’alloro presso l’Ossario che con- Italiana Carlo Azeglio Ciampi atterra Ad attendere il Presidente della serva i resti mortali di tanti soldati intorno alle 10 del 3 novembre nella Repubblica c’è soprattutto la della Grande Guerra. base del 51° Stormo di . Bandiera di Guerra del 33° Dall’Ossario, accompagnato dal Quindi una breve sosta al circolo uffi- Reggimento Falzarego e i picchetti sindaco Fiorenzo Berton, al campo ciali dove ad attenderlo ci sono il in armi dei diversi corpi sportivo in auto e poi in elicottero, Ministro della Difesa Antonio dell’Esercito. sempre l’A109 dei Carabinieri, fino Martino, il Capo di Stato Maggiore Alle 11.10 inizia la cerimonia a Trieste per la cerimonia dell’indo- della Difesa Ammiraglio Giampaolo ufficiale che culmina con il discorso mani. De Paola, il Capo di Stato Maggiore del Capo dello Stato e con la conse- La cronaca della visita del dell’Esercito Tenente Generale Giulio gna delle Medaglie d’Oro al Valor Presidente della Repubblica Italiana Fraticelli, il Prefetto di Treviso Natale Civile ai Comuni di Moriago della Carlo Azeglio Ciampi potrebbe con- Labia, il Comandante del 51° Stormo Battaglia e . cludersi qui, perché questi, in di Istrana Colonnello Giorgio Romano Intervengono al microfono il buona sostanza sono stati i fatti e numerosi altri ufficiali. Ministro della Difesa Antonio salienti. Ma così facendo verrebbe- Con l’elicottero A 109 dei Martino, il Sindaco di Moriago ro omessi il calore con cui è stato Carabinieri il Presidente Ciampi Pergentino Breda e il presidente del- accolto il Presidente e la sentita parte quindi alla volta di Moriago l’associazione “La Grande Guerra” partecipazione con cui Egli ha pre- della Battaglia, scortato da un altro Mario Fiorillo. senziato alle due cerimonie. elicottero della Benemerita e da tre Il Presidente Ciampi e il Ministro HH3F dell’Aeronautica Militare. Martino raggiungono Nervesa in Antonio Menegon Poco prima delle 11 l’elicottero presidenziale atter- ra a , presso l’Isola dei Morti, dove ci sono le rap- presentanze di tutte le Associazioni Combattentistiche e d’Arma, quasi tutti i Sindaci della Marca, rappresen- tanze di studenti, il Sindaco Pergentino Breda, il presidente della Regione Il vessillo sezionale rende omaggio al Presidente della Repubblica. Giancarlo Galan, il

6 Una mattinata col Presidente Il 3 novembre il Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi ha reso omaggio alla popolazione civile che ha sofferto per la Grande Guerra e ha onorato i caduti dell’epi- ca battaglia sul Piave che ha segnato l’inizio della riscossa italiana. Il calore del pubblico e quello del Presidente. Il Piave mormorò....dal Coro Ana di .

rrivo in auto all’Isola dei nali, al battesimo del fuoco da comincia a stringere mani e a salu- Morti prima delle nove: speaker di una visita presidenziale. tare sorridente. Poi l’inizio della Ameglio essere lì per I Sindaci arrivano alla spicciola- cerimonia ufficiale. tempo e godercela tutta la visita del ta con la fascia tricolore in mano; si L’angolo di tribuna riservato alla Presidente Ciampi. affacciano alcuni Onorevoli; arriva- stampa è a 30 metri in linea d’aria La Protezione Civile controlla il no i bambini delle scuole elementa- dal Presidente. Sul prato c’è Cirillo pass della Prefettura, saluta e fa ri con il tricolore di carta; fanno il Morgan, invalido di guerra, ferito da passare. Lungo la strada tanta loro ingresso le rappresentanze una granata il 5 dicembre del 1917 gente a piedi che ha pensato bene delle Associazioni d’Arma e i gonfa- quando aveva solo un anno e di arrivare con largo anticipo sull’i- loni dei Comuni; vengono schierati mezzo. Nello scoppio della bomba nizio della cerimonia prevista una gli uomini in armi di fronte alla tri- Cirillo perse la madre e tre fratelli. decina di minuti prima delle undici. Il sole comincia già a scaldare l’aria, ma la terra è ancora inzuppa- ta dalle piogge dei giorni preceden- ti. In tanti parlano del tempo e della pioggia, ricordando la mattina- ta di domenica 31 ottobre quando il cielo la buttava giù a secchiate. “Ora per fortuna c’è il sole e il Presidente la potrà ammirare dav- vero la nostra terra” – si dice in un capannello. Il chiosco lavora a pieno ritmo e non solo per i caffè, ma anche il reparto panini e ombre era in azio- ne ben prima delle dieci. Per la Tribuna di Treviso devo fare solo un pezzo su donna Franca (che poi non ci sarà nemmeno) e quindi non invidio gli altri giornalisti che raccolgono appunti, si annota- no particolari, accerchiano il Sindaco Pergentino Breda per Onore alla Bandiera di Guerra. sapere le ultime. Breda è visibilmente soddisfat- buna d’onore; si schiera la Bandiera Al termine della cerimonia ufficiale to: è riuscito a portarlo lui il primo di Guerra. il Presidente Ciampi gli consegnerà Presidente della Repubblica su quel Tutto è pronto. Passano in cielo una medaglia di bronzo celebrativa lembo di grava insanguinata da cui gli elicotteri e di lì a poco il dell’85° anniversario della vittoria, è partita la riscossa italiana dell’ot- Presidente Ciampi scende dall’auto, accarezzando con entrambe le tobre 1918. accolto da una delegazione di auto- mani quel volto magro e pallido di Sotto il palco ancora sguarnito rità, al suono della gloriosa Banda persona che ha sofferto l’intera vita di autorità si aggira Nicola Stefani, Musicale di Moriago. Il protocollo per colpa della guerra. che tutti ben sappiamo essere la viene subito rotto perché il Il Coro Ana di Vittorio Veneto voce alpina di tante adunate nazio- Presidente si avvicina alla gente e intona “Il Piave” e solo allora taluni

7 capiscono la solen- le tante persone civi- nità dell’evento. Il li morte a causa presidente sorride della prima guerra con gli occhi ed into- mondiale, per fame na sommessamente o sotto le bombe. il canto divenuto il L’orgoglio non simbolo vittorioso celato del Sindaco della prima guerra Breda è l’aver rice- mondiale. vuto dalle mani del Poi parlano il Capo dello Stato la sindaco di Moriago, il medaglia d’oro al presidente valor civile per il suo dell’Associazione Comune, massimo “La Grande Guerra”, riconoscimento del

il Ministro Martino e L’omaggio ai caduti del Presidente Ciampi. sacrificio della popo- il Presidente Ciampi. lazione inerme di Tutti applaudono il discorso del organizzativa. fronte alla guerra. Presidente, ma quando il Capo dello Breda ha voluto fortemente Ormai è quasi mezzogiorno e Stato scende dal palco e fa il giro questo evento per onorare non solo mezzo, è tempo di raggiungere l’au- del grande piazzale le chi è caduto in battaglia, ma anche tomobile e tornare a mani si protendono casa. verso di lui, sventola- Chiamo la reda- no le bandierine trico- Presidente! Presidente! zione per dire che la lori dei bambini delle Signora Ciampi non elementari, dal pub- c’era e che quindi non blico si levano tanti avrei scritto nulla, ma “Presidente! vengo convinto lo Presidente!”. Tutti vor- stesso a fare una qua- rebbero stringergli la rantina di righe. mano, dirgli qualcosa, Ormai sono quasi consegnargli un mes- alla macchina, ma c’è saggio. un capannello di tute Lui, il Presidente, gialle col cappello saluta con entusia- alpino in testa intorno smo e sorride con ad un fuoristrada. affetto. Un sorriso che “Sarà successo rassicura, che fa per- qualcosa?” – mi chie- cepire il bisogno di do incuriosito e pron- unità che c’è nel L’abbraccio del Presidente alle associazioni. to a dare una mano nostro Paese: una se ce ne fosse stato “Presidente! Presidente!” e lui, il Capo dello Stato, Carlo iniezione di fiducia bisogno. Qualcosa era Azeglio Ciampi, quasi si getta verso quei gagliardetti, tra per tutti i presenti. successo veramente: quei ragazzi delle scuole elementari, tra quegli Alpini, tra Il presidente ripar- si stava affettando quella gente. te in auto verso una soppressa da una Il Presidente della Repubblica ricambia l’affetto che il Nervesa, gli onorevoli paio di chili e si stava popolo gli tributa ad ogni occasione stringendo mani, guadagnano rapidi le stappando una botti- dispensando sorrisi, infondendo fiducia e mettendo in auto blu, la gente se glia di vino bianco friz- serio imbarazzo gli uomini della sicurezza. ne torna a casa con zante. Anche a Moriago della Battaglia il Presidente non si è l’animo pieno di sod- risparmiato. Non aveva molto tempo a disposizione Quando ho capito disfazione. dovendo andare a Nervesa e poi a Trieste, ma ha tocca- che la Protezione Tra i più soddi- to con la sua presenza fisica tutti gli angoli dello schiera- Civile aveva veramen- sfatti c’è il Sindaco mento di folla intorno al piazzale Vaccari dell’Isola dei te bisogno di aiuto mi di Moriago della Morti. sono unito al presi- Battaglia: il Cavalier Il suo affetto lo ha manifestato anche agli Alpini andan- dente Daminato, Pergentino Breda, doli a salutare vicino alle transenne, quasi in un abbrac- accorso anche lui ad decano dei primi cit- cio ideale con il copro dell’Esercito che forse meglio di onorare da Alpino tadini della Marca ed altri sa rappresentare e mantener fede agli ideali di unità quel ben di Dio. esempio di determi- e Patria tanto cari a Carlo Azeglio Ciampi. nazione e capacità Antonio Menegon

8 Dietro le quinte di una grande cerimonia

aro Direttore, ho pensato Molti hanno avuto da commen- I problemi da risolvere in una e ripensato a cosa potevo tare sulla presenza massiccia delle situazione del genere sono inimma- Ccomunicarti per arricchire forze dell’ordine, Polizia e ginabili ed è comprensibile. i servizi previsti su Fiamme Verdi Carabinieri: non che si temessero Qualsiasi manifestazione ha dedicati alla visita del Presidente disordini particolari, ma un po’ di una sua liturgia, per alcuni quella di della Repubblica, il 3 novembre preoccupazione c’era per la possi- rompere le vetrine e fare la spesa a scorso, all’Isola dei Morti. bile trasferta di qualche irriducibile costo zero, per altri sfilare con Per certi versi si potrebbe scri- pacifista, insurrezionalista o separa- orgoglio manifestando la propria vere un dissacrante romanzo per tista considerato che il luogo, salvo appartenenza al corpo degli Alpini, altri si tratta di evidenziare come mobilitare un elicottero che sorvo- per altri ancora, ed è il caso dello queste macchine mastodontiche lasse permanentemente l’area Stato, facendo sentire la sua forza pur con tutte le loro storture esalta- anche durante la cerimonia, è evocativa. Conciliare gli onori che no la visibilità dello Stato.. che alla comunque di difficile presidio. si rendono al Presidente della fine siamo Noi. Repubblica, che è Capo delle Forze Provate ad immaginare se, anzi- Armate, con gli onori che si rendo- ché la cerimonia che è stata fosse no ai Caduti, pone problemi di pro- comparso in scena un Presidente tocollo e cerimoniale che non senza un seguito, senza guardie, immaginate nemmeno. Resta di senza elicotteri, senza Fanfara mili- fatto che per qualcuno quella notte, tare o Compagnia interforze. dopo un nuovo faticoso breefing a Avremmo sentito, sicuramente, i Treviso, in Prefettura, la luce si è mugugni al contrario ... scialbo, spenta alle 3 con la ribattitura di ..sciatto, ... meglio il giuramento di tempi e metodi della cerimonia. un anno fa, non sembrava neanche La proposta di avere uno spea- una cerimonia ecc. ecc. ker locale era stata accolta di Quando si mettono in moto, buon grado da tutti, salvo poi certi meccanismi travolgono tutto e spuntare, all’ultimo momento, la fanno una confusione enorme, ma “Quirinalista”, ovvero la commen- poi alla fine i pezzi si compongono tatrice ufficiale delle “cose” del al posto giusto e tutti si sentono figli Quirinale ... della stessa Patria. Alla fine Lei e i suoi sostenito- La comunicazione che ci sareb- ri hanno capito che “non c’era be stata la consegna di una meda- trippa per gatti”. La cerimonia è glia d’oro al merito civile ai Comuni L’onore solenne ai caduti. rimasta saldamente in mano di Moriago della Battaglia e di nostra, consentendomi così di Nervesa è stata data nel corso di rendere anche un intimo omaggio una riunione con i funzionari del Qualcosa di spettacolare? a mio nonno materno Tullio Quirinale in Prefettura 3 settimane Vedere i cani addestrati per la ricer- Pillonetto, giovane Ufficiale ca degli esplosivi e delle persone prima della cerimonia. dell’Artiglieria da Montagna, com- Vi lascio immaginare la soddi- scorazzare felici intorno al cippo, battente sui Logorai, Cima Uomo, sfazione e insieme la preoccupazio- salvo poi al primo fischio irrigidirsi e Col Briccon e poi, dopo Caporetto, ne dei Sindaci Breda e Berton per diventare come dicono gli appas- sul Monte Tomba, Direttore di tiro questo eccezionale evento, da pre- sionati cacciatori quando parlano e Ufficiale di collegamento con le parare e far partecipare alle proprie delle loro bestiole “più intelligenti batterie Francesi. comunità. In particolare nel caso di delle persone”. Moriago è stato subito chiaro che Loro, i cani e gli artificieri che li Fu Lui insieme al Conte Giulio quella medaglia non era solo di conducono, il lavoro lo avevano fini- Sanmartini e al Generale Vaccari a Moriago ma di tutto il Quartier del to senza trovare nulla di sospetto. volere il cippo, a prodigarsi per Piave, sconvolto dai lutti e dalle Mercoledì mattina verso le 8,30, costituire ed animare i Comitati che distruzioni che si accompagnarono proprio quando si è messa in moto subito dopo la guerra riunirono gli all’anno dell’invasione. la macchina organizzativa. Arditi e i Combattenti della Piana Ecco il motivo dei manifesti che Martedì 2 novembre le prove, per la realizzazione della piramide annunciavano la visita del iniziate nel primissimo pomeriggio, all’Isola dei Morti e degli altri monu- Presidente della Repubblica e il sot- si sono protratte fin quasi alle 6 di menti che ricordano la fine vittorio- tolineato richiamo al Quartiere e ai sera. Era ormai buio pesto che si sa della I° Guerra Mondiale. Comuni della Sinistra Piave nel dis- continuava a provare e riprovare corso ufficiale del Sindaco Breda. senza azzeccare tempi e ordini. Nicola Sergio Stefani

9 Il discorso del Sindaco Breda

Signor presidente, autorità tutte, Signor presidente la indico con Oggi, Signor Presidente Ciampi, Lei concittadini, giovani studenti prendo la orgoglio, ha resistito all’oblio, alle rende grande merito ed onore a quella parola con il cuore pieno di trepidazio- mode, alle appropriazioni indebite a gente ed io, facendomi interprete e ne. servizio di qualche ideologia, all’incu- portavoce dei sentimenti del Quartier Ottantasei anni fa da queste spon- ria. Da ottantasei anni se ne sta qua, del Piave e del Montello, La ringrazio di de tra le grida, gli scoppi, l’incitamento con le sue radici affondate a metà nella questa visita e con tutta la comunità di dei comandanti prendeva sempre più storia d’Italia e per l’altra metà nelle Moriago, unitamente al sindaco di nitido contorno il volto della vittoria. storie di famiglia, nei diari e nelle lette- Nervesa e ai suoi concittadini, mi strin- Di lì a pochissimi giorni Trento e re della gente del Quartier del Piave go ai gonfaloni manifestandoLe gratitu- Trieste sarebbero state italiane, il primo sloggiata dalle proprie case, profuga e dine per questa riconoscenza che Lei, conflitto mondiale sarebbe terminato, mendicante nella pianura invasa o, per interprete del sentimento nazionale, non si sarebbe più parlato di terre inva- oggi, con la concessione della meda- se ma liberate. glia d’oro al valor civile, ci esprime. Tutti avevano in mente una sola 86 anni sono trascorsi, mi volgo canzone... “oh Italia oh Italia del mio intorno... Qui non ci sono cattedrali, ci cuore tu ci vieni a liberar”. siamo noi, gli studenti, le associazioni, i Di là il Montello, Nervesa, distrutta rappresentanti dello stato e delle auto- nella battaglia del Solstizio, davanti il nomie locali, i reduci del secondo nostro sguardo il Monte Grappa, là al risorgimento, i protagonisti del mondo nostro fianco le Prealpi Trevigiane e le economico e produttivo, le organizza- colline della Marca coltivate con fatica zioni sindacali, la società civile. C’è e perizia come giardini, la piana del questa pineta che diffonde armonia, Quartier del Piave prospera grazie pace e serenità. all’intelligenza, alla fatica e al lavoro Nella bruma autunnale sento il dell’uomo. Bianca in mezzo la chieset- calore che diffondono sentimenti anti- ta dedicata ai Ragazzi del 99 giunti da nomici alla guerra quali concordia, leal- tutta Italia per dare vita alla leggenda tà, fede, equità, giustizia, solidarietà, del Piave. sento in me il desiderio di anelare al Il Sindaco Breda. Erano i protagonisti di quel “la tra- bene supremo che trascende lo scon- dotta che parte da Torino a Milano non tro di fazione e d’interesse, ricondu- si ferma più ma la va diretta al Piave, i più fortunati, in qualche provincia del cendoci all’unica identità collettiva che cimitero della gioventù”. resto d’Italia. conosco e che ci consentirà di far Nella maggior parte di loro c’era Centinaia i morti per fame, i muti- parte di un tutto quale è la nuova coraggio, coesione, volontà, idealità, lati, gli orfani di guerra, immani le Europa. senso del dovere e di patria nazionale. distruzioni materiali, cui si accompa- Sento vicino il patrimonio ideale di Per ricordarli qui non ci sono gnò per anni la miseria più nera. quei ragazzi e l’orgoglio di tutti quelli sacrari, c’è quella piramide, il cippo, Moriago, Sernaglia, Falzé, Pieve di che, in patria o seminati per il mondo si isola di grava tra le grave formate dai Soligo, Farra, Valdobbiadene, sono definiti “Razza Piave” ... sento ciottoli della Piave che solca la terra , Refrontolo, Collalto, , ancora le parole di quella canzone … veneta come un’arteria a cielo aperto Nervesa, erano cumuli di macerie, “oh Italia oh Italia del mio cuore tu ci in cui scorrono storie e leggende, aspi- ancor oggi nella campagna si ricono- vieni a liberar”. Viva l’Italia. Viva la razioni, fatiche, timori. scono i crateri delle esplosioni. Repubblica. Isola dei Morti e della Pace Prima della Grande Guerra l’Isola dei diventato uno dei luoghi simbolo della mondiale. C’è la chiesetta della Morti era solo un terreno ghiaioso memoria legata al primo conflitto Madonna del Piave e il cippo pirami- addossato al Piave dove sedici fami- dale a ricordo dei caduti. C’è poi un più glie povere di Moriago avevano la recente monumento marmoreo, “Vita facoltà dal Comune di far legna. per la Pace”, opera dello scultore Dopo il vittorioso conflitto sugli austro- Marbal che rappresenta i valori univer- tedeschi quella terra arida e sassosa sali di rispetto e fraternità tra i popoli. venne ribattezzata “Porta della La chiesetta della Madonna del Piave Vittoria”, ma tutti riconoscono il primo venne costruita all’inizio degli anni lembo di terra italiana sulla sinistra del Sessanta e la cerimonia ufficiale di Piave liberato dagli Arditi, come l’Isola inaugurazione del santuario si celebrò dei Morti. il 29 giugno 1965. Il cippo piramidale Ora il terreno è gestito dal Corpo con una croce sulla sommità ricorda i Forestale dello Stato e dal Comune di tanti soldati immolati il 27 ottobre del Moriago, ospita una vegetazione fatta 1918 durante quell’epica battaglia sul prevalentemente di conifere ed è Monumento alla Pace di Marbol. Piave.

10 Il discorso del Presidente Ciampi

Piave e Montello 3 novembre 2004 no di quella guerra terribile. La tenuta tavia dimenticare i lutti, le sofferenze sul Piave e la controffensiva italiana che quella terribile strage provocò, il ari ragazzi delle scuole, Cari furono possibili, e vittoriose, solo dolore, lo sconvolgimento degli animi, Soldati, Cari Cittadini dei impiegando l’ultima riserva, gettando i risentimenti che furono poi sfruttati CComuni del Piave e del nella mischia i ragazzi del 1899. da regimi dittatoriali per trascinare Montello, siamo su un suolo sacro Siamo orgogliosi di poter contare l’Europa e il mondo in un’altra, ancor alla Patria. ancora tra noi decine di loro: ragazzi più spaventosa, guerra. Il tempo non ha consumato l’e- di centocinque, centosei anni, ai quali Pochi giorni fa abbiamo firmato a mozione, non ha affievolito i senti- va la nostra ammirazione e ai quali Roma una Costituzione che unisce menti dei nostri cuori. dedichiamo tutti insieme un grande indissolubilmente 25 Nazioni, un Sentiamo dentro di noi il dovere applauso. tempo nemiche. Questa Costituzione della memoria. Avvertiamo la ricono- è il frutto della volontà di Nazioni che scenza per i milioni di soldati e di nei secoli si sono formate, ciascuna, uomini, che qui, su questa linea di come comunità di valori e di storia, e ultima resistenza, dissero per sempre che, insieme, hanno saputo creare che l’Italia voleva esistere come un’area di democrazia e di solidarietà Nazione. sociale fondata su radici comuni: A distanza di tanti anni, ci emo- l’Unione europea. zioniamo ancora ascoltando le note Fortificati da questa più larga cit- della Leggenda del Piave. Quelle tadinanza, continuiamo a onorare i parole e quelle note non erano un nostri caduti, gli eroi del Piave, i canto aggressivo contro quei popoli ragazzi del 1899. Abbiamo il dovere di allora nemici, oggi nostri concittadini dare ai soldati di quella guerra il posto nell’Unione europea; ai loro morti, ai che meritano nella costruzione di loro caduti va il nostro commosso un’Italia libera e unita e al tempo ricordo: li combattemmo lealmente, stesso animata da un anelito di pace su questi altipiani. Esse esprimevano tra i popoli europei. il libero voto degli italiani di voler con- Il Sindaco Breda, il Presidente Ciampi, il Impegniamoci a far conoscere ai Ministro Martino. tinuare ad essere italiani, uniti in uno giovani le drammatiche vicende che i Stato, in una comunità nazionale Per noi il 4 novembre è il giorno giovani di allora affrontarono con orgogliosa e libera. della Vittoria che riportò all’Italia dignità, le loro eroiche gesta. Come Ho voluto essere qui, a Isola dei Trento e Trieste, rendendo compiuti il potrebbe non commuovere anche le Morti, a Nervesa e a Moriago, perché Risorgimento e l’indipendenza nazio- nuove generazioni una storia nobile e questi luoghi ci ricordano l’inizio nale. Come disse il Presidente tragica come quella del Maggiore di silenzioso dell’offensiva della Vittoria Saragat il 4 novembre 1968, celebran- cavalleria Francesco Baracca, che il - la sera del 26 ottobre 1918 - ma done il 50° anniversario: “L’autentico 19 giugno 1918, nel pieno della eroica anche la gloriosa resistenza nel sol- significato di quella vittoria non fu resistenza sul Montello, cadde con il stizio 1918, quando tanto di dare Trento e Trieste all’Italia, suo aereo contrassegnato dal cavalli- la linea del Piave era stata in più quanto piuttosto di dare l’Italia a no rampante? punti sfondata. Trento e Trieste”. Onoriamo con lui tutti i caduti In quei giorni, si consumò il desti- Non possiamo, non vogliamo, tut- della Grande Guerra. Viva l’Italia! Riconosciuto il sacrificio della popolazione “Il sacrificio della popolazione civi- Repubblica a Moriago ha un altissi- una cerimonia di carattere militare le è stato riconosciuto ufficialmen- mo valore simbolico e morale - che ha consacrato il supremo te al più alto livello possibile a 86 afferma il Sindaco Breda - è stata sacrificio delle nostre popolazioni anni dai tragici eventi della Grande civili. Solo a Moriago sono morte Guerra”. 161 persone per fame, un migliaio Il Sindaco di Moriago della Battaglia di persone ha dovuto prendere la Pergentino Breda ribadisce il gran- strada dell’estero per poter de valore che la visita del sopravvivere e poi queste persone Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha rappresentato sono tornate per ricostruire il per la memoria delle popolazioni paese. Il conferimento della meda- inermi che hanno subito il conflitto, glia d’oro al valor civile, posta sul pagando duramente anche in ter- nostro gonfalone dalle mani del mini di vite umane. Capo dello Stato, acquisisce quindi “La presenza del Presidente della Picchetto in divisa d’epoca. un valore grandissimo”.

11 La Battaglia di Moriago

La vittoriosa Battaglia di Vittorio Veneto prende corpo a Moriago con lo sfondamento degli Arditi. Migliaia di vittime di entrambi gli schieramenti, ma il Generale Diaz può dire: “Dopo un secolo di guerra, di speranze e di ansie, tutta la Patria si riunisce intorno al suo Re”.

oriago, primo lembo di che i soldati italiani affrontano con terra nella Sinistra la consapevolezza che quella è l’ul- MPiave liberato dalle tima occasione per non capitolare truppe italiane nell’assalto decisivo agli austro-tedeschi. contro l’invasore austriaco. Sulle La sera del 26 ottobre i pontieri Mortaio da 305 mm. in posizione grave di Moriago il 27 ottobre 1918 cominciano i lavori per gettare di tiro. si combatte la durissima battaglia undici ponti tra Pederobba e Ponte che aprirà poi le porte di Vittorio della Priula, ma l’acqua del Piave è discono che cinque ponti vengano Veneto e porterà il tricolore a Udine, ancora alta, le artiglierie nemiche completati. Trento e Trieste. Una battaglia eroica tempestano le linee italiane e impe- L’assalto comincia all’alba del 27 ottobre. Una valanga di uomini armati, con le bisacce piene di bombe ed il pugnale pronto al corpo a corpo, si getta sulle passe- relle in balia delle acque scure e ancora vorticose del Piave. Le bombarde schierate sul Montello producono un incessante fuoco di sbarramento a copertura dei soldati lanciati all’assalto del nemico. A passare per prime le Fiamme Nere del XII Reparto d’Assalto, uomini scelti della Divisione La forza devastante delle bombe. d’Assalto schierata davanti alla

12 isce proprio a Falzé la lezione più va, chiamata poi di Vittorio Veneto, dura. è conclusa e il nemico definitiva- Il tentativo di tagliare in due il mente vinto. 3^ Gruppo d’Assalto viene sventa- Il primo novembre il Generale to dall’eroismo degli Arditi del XX Diaz può emanare il seguente pro- Reparto e alla fine sono alcune clama: “Fratelli dell’Italia! migliaia i soldati nemici fatti prigio- L’esercito italiano avanza vittorio- nieri. so a liberarvi per sempre. Il nemi- Gli scontri non si placano nem- co in rotta, fuggendo dalle vostre meno la notte, mentre dalla radio città fedeli, gloriose, annuncia il arriva la notizia che altri ponti nostro arrivo, la nostra vittoria. sono stati gettati sul Piave e che le Lascia dietro di sé decine di La morte, sempre in agguato. truppe italiane dilagano ormai migliaia di prigionieri, centinaia di piana di Sernaglia. Con una forza nella pianura tra Cimadolmo e cannoni e tutte le sue ambizioni. Il d’urto paragonabile a quella dei Ponte della Priula. giuramento dei nostri eroi si è mezzi corazzati, gli Arditi travolgono A 24 ore dalla battaglia, oltre compiuto; per la forza delle armi e le difese austriache organizzate 34 mila giovani eroi dei diversi della giustizia si è avverato il vati- lungo la Linea dei Mulini. schieramenti sono riversi a terra, cinio dei nostri martiri; la libertà è risorta, nel nome di Roma, su, dalle sante tombe dei nostri morti. Dopo un secolo di guerra, di spe- ranze e di ansie, tutta la Patria si riunisce intorno al suo Re. Fratelli! Siate nella gioia calmi e saldi quali foste lungo il dolore depositari incorruttibili della più pura umana civiltà che abbia mai fatto la luce del mondo. Del nemico vinto non dimenticate le iniquità e le insidie, ma respingete il triste esempio di crudeltà e violenza. Da oggi l’eser- Fanti italiani in Trincea preparano l’assalto. cito d’Italia è il vostro esercito. Aiutatelo a ristabilire l’ordine pel Gli austriaci scaricano sui nostri uniti nel destino più tragico della bene di tutti, come tanti di voi, da tutto il loro arsenale, ma vengono guerra, uniti per sempre in quell’i- Cesare Battisti a Nazario Sauro, spazzati via dalla furiosa avanzata sola di morte. l’hanno aiutato a raggiungere que- degli Arditi. Il 31 ottobre la battaglia decisi- sta vittoria”. Il primo pezzo di terra italiana sulla riva sinistra del Piave è libera- to e verso mezzogiorno anche i centri abitati di Moriago, Mosnigo, Fontigo e Sernaglia sono saldamen- te in mani italiane. Il fuoco delle artiglierie austria- che si fa però più intenso e preciso provocando gravi perdite tra i nostri soldati, fino a mezzodì quando gli Arditi riescono a liberare Falzé, le località Case Moro e Chiesuola. Le bombe piovono da tutte le parti e le mitragliatrici nemiche seminano morte nelle nostre linee, ma la controffensiva austriaca sub- Soldati austoungarici posano per la foto.

13 Nervesa Tricolore saluta il Presidente

Conferita la Medaglia d’oro Ci voleva questo Presidente al Valore Civile a Nervesa per lenire il livore di chi si era sen- tito dimenticato dalle massime isti- della Battaglia. Il Presidente tuzioni che in questi luoghi sono all’ossario sul Montello e venute ben poche volte. al sacello di Francesco Bravissimi gli Alpini della prote- zione civile di Treviso vigilanti sugli Baracca. incroci e sui parcheggi. L’encomiabile organizzazione ha ggi 3 novembre 2004, approntato la visione in diretta, tra- ogni angolo di Nervesa mite alcuni schermi giganti, dell’in- Odella Battaglia è vestito tera solenne cerimonia svoltasi del Tricolore. In questa splendida all’Isola dei Morti di Moriago della cittadina, tra l’altro baciata da un Battaglia. E’ stato inoltre istituito sole primaverile, qualsiasi casa è un efficiente servizio di bus-navet- stata preparata con cura perché è ta per accedere ordinatamente un giorno di grande festa. Infinita è all’Ossario militare. Solerte e dis- la gioia perché la suprema autorità ponibile la Croce Rossa, garante nazionale, il Presidente della dell’incolumità dei presenti, la Il Presidente Ciampi. Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi, rende visita a questi luoghi, facendo rimembrare con genuina volontà le tristi ed eroiche gesta di chi, più di ottan- t’anni fa, qui ha lasciato la vita o quantomeno la gio- ventù. Ci voleva questo Presidente per can- cellare l’ipocrisia e l’indifferenza che avvolge gli occhi di molti. Ci voleva questo Presidente perché la Piave o il Piave e la sua gente ricevesse- ro il giusto riconosci- L’Ossario di Nervesa della Battaglia. mento per il tributo di sangue e di sofferenze devoluti nutrita presenza delle forze dell’or- l’applauso quando lo schermo all’Italia, che così scrisse le pagine dine. Gradevoli le impegnate esecu- gigante posizionato a fianco più gloriose e significative della zioni dei ragazzi del coro “Green dell’Ossario trasmette questo sua storia. Sarebbe ingeneroso, Singer” di , apprezza- evento. Poco importa se nel dis- poi, dimenticare tutti quei ragazzi te dai coetanei alunni delle medie corso ufficiale del Presidente giunti sin qui da ogni parte d’Italia ed elementari di Nervesa e da Ciampi e nelle motivazioni dell’as- a fronteggiare l’invasore. Chi di alcune migliaia di maestranze par- segnazione delle Medaglie d’oro vi loro ha avuto la fortuna di tornare, tecipanti a questa storica occasio- sono lapsus storici d’una certa rile- a guerra finita, nei luoghi natii, ha ne. vanza, sarà compito degli organi tramandato alle successive gene- Nei presenti serpeggia la delu- preposti correggere gli errori prima razioni il ricordo indelebile di quei sione perché il conferimento della che vengano registrate quest’ulti- momenti, trascorsi a combattere Medaglia d’oro al Valore Civile è me nella Gazzetta Ufficiale. sulle rive del “Fiume sacro alla avvenuto a Moriago e non qui. E’ L’onorificenza conferita a Nervesa, Patria”. comunque lungo e scrosciante come del resto quella di Moriago, è

14 L’arrivo delle autorità locali. Il Presidente tra la gente. strameritata ed è dedicata alla gente tennato di Sandro Pertini, suo illustre energico, Egli presenzia all’Onore ai che in quei terribili tempi subì il mar- predecessore. Caduti le cui spoglie dimorano quas- tirio della guerra, la distruzione delle Il segreto è nei modi semplici, nel sù. Seppur stretto nei tempi del rigido case e lo sfolla- sorriso genuino, nella fermezza nel cerimoniale, saranno poco più di 20 mento, la fame e la miseria. Poco condannare malcostumi ed ingiusti- minuti in tutto, Ciampi saluta tutti e si dopo mezzogiorno, puntuale come zie, nel voler far riappropriare l’Italia ferma, chi scrive ne è testimone da programma, arriva il Presidente dei suoi valori sacri e tradizionali. diretto, a dare la mano a due perso- Ciampi preceduto dai corazzieri, dai Piccolo di statura, minuto ma ne che gli dicono “veniamo carabinieri dall’Argentina, motociclisti, da Presidente!” Da lì uno stuolo di è un susseguirsi autorità politiche Dovunque l’omaggio di mani protese, locali e di alti uffi- con il Presidente ciali delle varie al Presidente pronto a strin- armi. Il coman- gerle tutte sino a dante delle trup- fermarsi di pe alpine, il Ten. nuovo per un Generale Job, era riverente arrive- invece giunto derci a 360 gradi. anticipatamente Sale sull’auto ed aveva seguito presidenziale fra l’intera manife- gli applausi, stazione di sosta in forma Moriago al video. privata al Sacello Se all’Isola dei Monumento di Morti vi è stato il Francesco clou della visita Baracca, l’eroe del Presidente asso fra gli assi Ciampi nella L’abbraccio delle associazioni a Ponte della Priula. del cielo, mai Marca dimenticato. Il on solo a Moriago e Associazioni Combattentistiche e Trevigiana, qui a Presidente parte Nervesa si è reso d’Arma di Susegana ha chiamato Nervesa della poi per Trieste, omaggio al Presidente Battaglia il con- N a raccolta i sodalizi suseganesi della Repubblica Ciampi. Anche lasciando nell’a- tatto con i pre- iscritti, a cui si sono aggiunte le lungo le strade ci sono state sco- nimo dei presen- senti è diretto, rappresentanze di numerosi laresche, cittadini, gruppi che ti quel qualcosa Gruppi Alpini dei paesi limitrofi. quasi informale. hanno salutato la massima carica che fa bene al Carlo dello Stato che transitava in auto. Presente uno dei Vessilli seziona- cuore e che ci Azeglio Ciampi In particolare, a Ponte della li, la tromba di Ugo Granzotto ha lascia ancora suscita un entu- Priula, sullo storico ponte del suonato l’attenti al passaggio del speranza per il siasmo e una Piave dove un monumento ricor- Presidente che ha salutato con futuro. simpatia tali da da i caduti, la Consulta delle ampi gesti della mano. ricordare il set- Renzo Sossai

15 Ottant’anni, ma …. ben portati!

ervono le attività previste per Alpini nati a Conegliano. Sezione ed il contributo fondamentale di festeggiare nel 2005, il traguar- Abbiamo accolto la proposta avan- alcuni “sponsor” contiamo di consegna- F do degli 80 anni della Sezione. zata dall’Amministrazione Comunale di re alla Città e al territorio un’opera di Negli incontri fin qui tenutisi si è dis- Conegliano di partecipare alla realizza- grande livello. cusso sull’opportunità di realizzare que- zione di un percorso pedonale tra il Siamo orgogliosi di dire che un pro- sto o quel progetto o manifestazione. Ponte della Madonna ed il Ponte di San getto di questo tipo può essere portato a Il Comitato guidato dal vice presi- Martino. termine solo perché tante persone e dente Piero Masutti ha steso i program- Al termine del percorso stesso si tante aziende ci vogliono bene. mi ed i gruppi di lavoro sono all’opera andrà a costruire, all’interno della Il tempo dei progetti è finito; ora è perché ogni singolo avvenimento sia Caserma Marras, il Museo dei Reparti tempo di rimboccarsi le maniche e di degno del traguardo raggiunto. Alpini che hanno visto la luce a operare affinché tutto avvenga nei tempi L’ambizione di ben figurare agli Conegliano. Si tratta del 6° Alpini, del 7° e nei modi previsti. Abbiamo in cantiere occhi di tutti ci ha spinto a progettare la Alpini e del Gruppo Artiglieria da molte altre iniziative e sono certo che realizzazione di un’opera importante per Montagna Conegliano della Julia. l’80° della Sezione di Conegliano sarà la Città dove ha sede la Sezione ed un’al- Il progetto è molto impegnativo ricordato a lungo. Su con la penna! tra grande opera per tramandare, a chi sotto tutti i punti di vista, ma con l’aiuto verrà dopo di noi, il ricordo dei Reparti dei 30 Gruppi che compongono la nostra Antonio Daminato 2005: l’80°, un anno di festa con gli Alpini!

ondata nel Immagine al computer del museo e della passerella 1925 e cre- lungo il Monticano. Fsciuta negli anni sia per territo- rio, sia per numero di iscritti, la nostra Sezione, nel 2005 arriverà al ragguar- devole traguardo di 80 anni di vita. Nel corso di questi primi (!) 80 anni, la “Sezione Alpini Conegliano” è sempre più diventata un punto di riferimento per affidabilità, genero- sità, solidarietà e capacità logisti- affar- che, anche nelle situazioni più criti- dellato e che o difficili. Questo grazie agli gli scarponi ai Alpini che la compongono, alla loro piedi, a possibili chia- forza ed al loro essere rocce, ferme mate nel corso dell’anno, e sicure, al di là di ogni mutamento diverse da quelle qui elencate. sociale o moda succedutesi in que- Gennaio. nel corso di questo mese, sullo stile sti anni. Per questi motivi (e perché coin- del precedente evento avvenuto ci piace fare festa!) abbiamo deciso cidere con sempre nella nostra Città, vorrem- che, oltre alla numerosa serie di l’inizio dei mo dare il benvenuto, o meglio, il impegni che tradizionalmente festeggiamenti dell’80°. ben tornato, al Gruppo Conegliano, popolano il calendario alpino della Aprile. nostro “figlio”, al rientro dall’ennesi- nostra Sezione, ogni anno, per il durante il primo fine settimana del ma missione di peace-keeping 2005, anno dell’ottantesimo, mese di aprile 2005, partendo da (mantenimento della pace) all’este- aggiungeremo una serie di eventi punti simbolici ai confini ed oltre il che qui andiamo, per la prima volta ro. Questa volta, confidando in territorio della nostra Sezione in via ufficiale, a presentare. maggior fortuna con la meteorolo- (Ponte della Priula, Bosco delle Attenzione, si tratta di una prima gia, vorremmo, in grande stile sfila- Penne Mozze, , …) diverse bozza, suscettibile di modifiche. re e far sfilare lungo le vie di staffette, visitando le sedi dei Pertanto, da bravi alpini, “estote Conegliano alpini in armi e alpini in Gruppi lungo il loro percorso, parati!” – siate pronti, con lo zaino congedo. Quest’evento dovrebbe dovrebbero convergere su

16 Sezionale dell’80°”, una tradizio- ne che riteniamo vada portata avanti. Il “Libro” dovrà essere il nostro biglietto da visita per tutti coloro che lo riceveranno o avran- no modo di consultarlo. Non un’oc- casione per parlare tra di noi, visto che ormai ci conosciamo piuttosto bene, ma un’occasione per parlare di noi a chi alpino spesso non lo è stato o di noi ha purtroppo spesso idee distorte, stereotipi o luoghi comuni non sempre veritieri. A queste occasioni già delinea- te per i festeggiamenti dell’80° se ne aggiungono altre, curate dai sin- goli Gruppi, con il patrocinio della Sezione. Ci piace ricordare l’impe- gno dichiarato dai Gruppi di Mareno e per il completamento del Conegliano, portando le loro fiacco- sibile, oltre a tutti coloro che vi Centro Occupazionale della Nostra le al Duomo, sede di una cerimonia avranno creduto e contribuito, un Famiglia di Mareno e numerosi di ricordo dei nostri Caduti. Nel particolare ringraziamento va al sin- altri. corso della serata, con luogo anco- daco alpino di Conegliano, Floriano Può sembrare un appello scon- ra da decidere, dovrebbe aver luogo Zambon, alla sua sensibilità e tato, ma mai come ora è fondamen- un concerto di Cori Alpini. volontà di portarla a termine. Ma la tale “fare gruppo” e lavorare insie- Luglio e Agosto. per decisione unanime del Consiglio Sezionale si è pensato di ripristinare una vecchia usanza della Sezione. La gita/uscita della Sezione. Senza cercare mete parti- colari, ma con il puro intento di glo- rificare i nostri Caduti, tramite even- ti importanti che già esistono, per noi alpini, si è pensato di unire ed avere i nostri iscritti presenti nei due momenti fondamentali della nostra estate. La seconda domeni- ca di Luglio: tutti all’Ortigara! La prima domenica di Agosto: tutti al Col di Lana! Settembre e Ottobre. in questi due mesi si arriverà al cul- mine finale dei festeggiamenti dell’80°. L’intervento in ambito loca- le, voluto da tanti anni, simbolico e, passerella sarà solo una parte del- me, tutti, per perseguire con il come sempre nella nostra tradizio- l’intera opera in corso. minor sforzo individuale, il massi- ne di generosità alpina, si concretiz- All’interno della Caserma mo obbiettivo collettivo. Gli alpini zerà nel dono alla comunità della Marras, nei pressi di San Martino, lì sono una strana razza, spesso dif- “Passerella degli Alpini”. Dal ponte ove nacquero il 6°, il 7° e dove ha ficile da gestire, come i muli che della Madonna al ponte di San “casa” il Gruppo Conegliano, ver- molti di noi hanno conosciuto Martino, a Conegliano, verrà realiz- ranno ricavati i locali per la realizza- durante il servizio di leva. Ma è un zata una passerella pedonale zione di un museo/biblioteca segnale quello che dobbiamo, una sospesa sul fiume Monticano. alpino. Circa 150 mq a nostra dispo- volta in più, dare: saremo sempre Questa passerella si colloca ideal- sizione, per curare in modo perma- meno, numericamente, ma i nostri mente quale tratto attrezzato di un nente, la nostra immagine e quella segni tangibili di generosità non percorso ideale lungo il fiume che di chi ci ha preceduto. moriranno mai. unisce parecchi Gruppi della nostra Questo evento porterà con sé Sezione. Se questa opera sarà pos- anche la presentazione del “Libro Francesco Tuan

17 18 Gruppo Città del GruppoCittà nuovo angelocustode il Olindo Battistuzzi, oocvn.Maancheunsinonimo conoscevano. so edaffettuoso conilqualetuttilo gento alvalore militare. pagni econquistalamedaglia d’ar- eroica salvalavitaadaltrisuoi com- con un’azione vani possonoavere, coraggio el’incoscienzachesoloigio- conil sprezzante delpericolo, dove, culminate inquelladiRussianel1943, nel corsodell’ultimaguerra mondiale, nostra Sezione. vede sullefotostorichedellavita sione omanifestazionecheora lo portare ilnostro Vessillo inogniocca- durante tuttoilcorsodellasuavita. Alpino d’esempioedunsocioattivo e rpo maancheinSezione. del Gruppo, nonsoloall’interno socioattivoediesempio, Battistuzzi, èstato intitolatoilGruppoCittàadOlindo 17 ottobre2004, domenica Con unacommoventeepartecipatacerimonia, aai amdiaLcaBtitzi vedovadelcompiantoOlindo. Paladin elamadrinaLuciaBattistuzzi, Evaristo PieroMinet, Il PresidenteDaminatoconireducidallaRussiaFrancescoGiacuz, Mdjt” l’appellativo scherzo- ”Medajeta”, All’attivo unaseriedicampagne conl’orgoglio di Alfiere Sezionale, Q iodl’Ascazoe un bito dell’ Associa-zione, una figura storicanell’am- uella diOlindoBattistuzziè Gruppi della sezio- gagliardetti deivari agli Alpini coni Oltre aiparenti ed bre c’erano tutti. domenica 17otto- alla cerimoniadi sera. all’ultima sera. fino stato Alpino Olindoè merita: gruppo allamemoriadelmarito. comunicò l’intenzionediintitolare il quandole ha detto aPietroMasutti, nostra madrina, Lucia, moglie, parole misteadincredulità chela merita unacosasimile?”…Sonole “…mamiomarito della suafamiglia: Suae della suamodestiaedumiltà. A ricordarlo, Quel sabato Eccome selo Il discorsodelCapogrupp Pietro Masutti. gi Olindocièancora piùvicino. oggi, Coneglianese. perlagentecheconta(!)nel “must” Appuntamento cheèdiventatoun nelpomeriggio. “Porchetta inCalle” continuata conlatradizionale lafestadelGruppoè spirito alpino, nostrocappellano. Domenico, fino allabenedizionediMons. tano allasededelnostroGruppo, per ilcentroelestrade che por- allasfilata allamessainDuomo, na, alladeposizione dellacoro- Caduti, dall’alzabandiera almonumento ai all’intera manifestazione, mo tutti, comeloerava- compiti ecommossi, hannoassistito proco sostegno, r C’erano i del ComunediConegliano. C’era ilGonfalone del nostroGruppo. testa afelicitarsiperquestascelta Sindaco Alpino FlorianoZambonin conil Amministrazione locale, c’erano le Autorità dellaPubblica intestailPresidente edil Vessillo,ne, dc h,inunabbraccio direci- educi che, Olindo Battistuzzi. F nelpuro Dopo unbuffetinsede, sa at bo io Da cantie…buonvino. esta, Francesco Tuan Un Missionario-Alpino a Conegliano Calorosa accoglienza per Padre Renzo Meneghini. Dagli Alpini e da altri benefattori generose offerte per l’ospedale ed il lebbrosario in Etiopia.

abato 19 e domenica 20 to Padre Renzo a Cison per la visita al celebrato in Duomo la S. Messa in giugno scorsi il Gruppo Bosco delle Penne Mozze. Egli è memoria del Suo commilitone SAlpini Città ha avuto ospite rimasto impres- nella sede di Via Beccaruzzi il socio sionato dall’ope- Gruppo Città Alpino della Julia e missionario della ra fatta dagli Consolata in Etiopia Padre Renzo Alpini per ricor- Meneghini, rettore responsabile del- dare tutti i com- l’ospedale e lebbrosario con sede a militoni caduti in Gambo, nell’altopiano Etiopico a guerra. 2300 metri di altitudine. Ritornati a Alle ore 11 il Capogruppo ed il Conegliano Padre Segretario hanno atteso il Renzo ha cele- Missionario-Alpino all’uscita dell’au- brato la S. Messa tostrada e lo hanno condotto in sede nella chiesetta dove è stato accolto dai Consiglieri. della Madonna Dopo aver visitato la sede e dopo della Neve a suf- una breve riunione per conoscere la fragio degli Alpini situazione della Missione, Renato e la deceduti in guer- Signora Ida ci hanno preparato il ra ed in pace; in pranzo a base di pastasciutta e affet- sede è stato con- tati senza far mancare mai un buon sumato uno prosecco. spuntino serale, C’è stata poi la foto ricordo nel quindi il riposo giardino della sede Sezionale. notturno ospite In visita al “Bosco” di Cison. Nel pomeriggio con un gruppetto del segretario. di Consiglieri abbiamo accompagna- Domenica 20 Padre Renzo ha Adriano Tonello e del Capogruppo Renzo Buran. A mezzogiorno ha pranzato attorniato da alcuni soci e conoscenti, ha ringraziato tutti per l’accoglienza e per le generose offer- te ricevute dal Gruppo e da altri bene- fattori per la sua opera missionaria.

Il Presidente Antonio Daminato e la Redazione di Fiamme Verdi augurano agli Amici degli Alpini e alle loro famiglie un sereno Natale e un prospero 2005.

Foto di gruppo nel giardino della Sezione.

19 Un anno di attività alpina

umerose le iniziative del Gruppo Città nel Alpini in Argentina N2004. Dopo la crostola- ta a Casa Fenzi, l’attività è prose- guita con la partecipazione all’Adunata Nazionale e con la gita sociale a Sappada, ben riusci- Gruppo Città ta anche se quest’anno è partito un solo pullman. Domenica 4 luglio numerosi soci hanno preso parte alla ceri- monia del 75° di fondazione del Rifugio Vazzoler e il 5 agosto, in

occasione della ricorrenza della Giovanni Grava “ambasciatore” in Argentina. Madonna della Neve, è stata cele- ello scorso mese di apri- Alpini, corredata da un Tricolore del brata la S. Messa nella chiesetta le il socio del Gruppo Gruppo. lungo la calle, con una buona par- NCittà Giovanni Grava ha Una lettera di ringraziamento tecipazione di soci e cittadini. partecipato alla visita in Argentina del Presidente della Sezione Domenica 17 ottobre è stata promossa dalla Sede Nazionale. Argentina indirizzata al Gruppo Città Attraverso il proprio rappresen- è arrivata a Conegliano subito dopo invece riproposta la degustazione tante, il Gruppo Città ha fatto perve- il rientro della delegazione per dire della “Porchetta in Calle”, confor- nire al Presidente della Sezione grazie della vicinanza e della solida- tata da una bella giornata e da Argentina, una lettera come segno rietà alpina ricevute. una nutrita partecipazione. di amicizia e legame tra tutti i soci G.C. Domenica 7 novembre c’è stata la castagnata in sede, con il maltempo che, in parte, ha rovi- nato l’iniziativa ai socie e ai sim- patizzanti proprio nelle ore più propizie della festa. Nonostante il maltempo, nei giorni seguenti il Gruppo Città è riuscito a realizzare le castagnate con gli alunni delle scuole “Cima”, “Marconi” e “Mazzini”. G.C. Castagnata con i bambini.

ABBONA UN AMICO A OFFERTE PER FIAMME VERDI 2° SEMESTRE 2004

FIAMME VERDE PERIODICO DELLA SEZIONE DI CONEGLIANO Anno XLIV n. 2 - ottobre 2004 - Poste Italiane Spa - Spedizione in a. p. D. L. 353/03 (conv. L. 46/04) - art. 1 comma 1 DBC Treviso - Autor. del 9/5/61 Tribunale di Treviso n. 206 - Tassa pagata/Taxe Perc¸ue € La Redazione di Fiamme Verdi invita gli Alpini della Sezione Gruppo Colfosco 250,00 Gruppo Vazzola € 200,00 di Conegliano a far sottoscrivere ad un amico un abbona- Gruppo Codognè € 150,00 mento per il 2005. Costo minimo 6,00 Euro, ma si accetta- Gruppo Solighetto € 150,00 no anche offerte superiori. Gruppo Parè € 100,00 Così facendo la voce degli Alpini si alzerà più forte. Gruppo Fontigo € 50,00 Le sottoscrizioni possono essere raccolte dai Capigruppo o dai Gruppo Corbanese € 50,00 Segretari e portate in sede il martedì sera (fare riferimento Gruppo San Pietro € 50,00 € a Mirco Cadorin) che provvederà ad inserire l’indirizzo del Gruppo Sernaglia 50,00 € nuovo abbonato nella lista di Fiamme Verdi. Omero Lorenzon 50,00

20 Sede sezionale messa a nuovo Dopo cinque anni di lavoro volontario consegnata alla Sezione una sede rinnovata nelle strutture e nei servizi. Grazie alla determinazione degli Alpini e alla generosità di molti l’obiettivo è stato centrato. dalla Sezione opo cinque anni, sono Sezione. finalmente terminati i L’intervento, che ritenevamo Il sudore alpino di Piero Papa. Dlavori di manutenzione urgentissimo, riguardava però i straordinaria della nostra magnifi- servizi igienici, veramente fati- co il socio Piero Zago del gruppo ca Sede sezionale. scenti. Su consiglio del socio Luigi di Colfosco; i rivestimenti e i pavi- Correva l’anno 2000, l’allora Maretto si è pensato di farli ex menti con le piastrelle donate dal Presidente Paolo Gai, per rendere novo, con doppi servizi, e con tutti Presidente Paolo Gai sono stati più bella e funzionale la nostra gli accorgimenti e conformi alle eseguiti magistralmente dal socio sede, decideva di attuare alcune norme vigenti. Valerio Montesel del Gruppo di opere urgenti incaricando Carlo L’esecuzione è stata partico- Colfosco. Sala, responsabile della Sede e larmente lunga e complicata, Ma c’era un altro intervento taverna, e i responsabili della anche per la scomodità di portare non più rinviabile: la sistemazione commissione, di dare il via ai i materiali su luogo. Comunque della taverna il cui problema prin- primi lavori. con la collaborazione di alcuni cipale era costituito dalle infiltra- zioni d’acqua dal muro perimetrale. Con intonaci idrorepellenti è stato sistemata la parte muraria e si è proceduto al rifaci- mento della parete di tamponamento, avendo cura che l’intercapedine potesse godere della necessaria ventilazione. Si è passati quindi al rifacimento, con mattoni usati, del banco di mesci- ta, al centro del quale Lauro Piaia ha incastona- to il logo dell’ANA con adeguata illuminazione. A lavorare per alcune

Un momento dell’inaugurazione settimane i soliti Papa, De Luca, Perenzin e Frare. Anche l’indimenticabile Il geometra Luciano Giordan, soci e lavorando molti sabati, Gigi Battistuzzi, capogruppo di nostro consulente e progettista Piero Papa, Silvano De Luca, Orsago, prematuramente scom- dei restauri, consigliava di comin- Renato Perenzin e Lionello Frare parso, ha lasciato la sua impronta, ciare dalla sistemazione del tetto. sono riusciti a completare le provvedendo alla realizzazione Visto che una azienda stava lavo- opere. della pedana retrobanco. rando su un tetto di una casa vici- Per l’impianto idraulico hanno Tutte le opere di imbiancatura na, Luciano Giordan si accordava collaborato la ditta del socio interna ed esterna sono state per fare anche il nostro lavoro, Francesco Sossai ed il socio offerte dal socio Valter Sartoretto che venne infine eseguito senza Callegher del Gruppo di del Gruppo Città, mentre tutto alcun onere a carico della Refrontolo; per l’impianto elettri- l’arredamento sia della taverna

21 Infatti, bisognava scavare un profondo solco nel giardino al primo piano, sistemare il flusso dell’acqua piovana con nuove condutture e quindi fare un getto in cemento. All’interno poi erano da asportare gli intonaci e rifarli con materiali idonei. Vediamo all’ope- ra, ancora una volta, Silvano De Luca, Delfino Dotto, Luciano Mariotto capogruppo di Fontigo, con il figlio Mirco, che con mezzi idonei e materiali offerti gratuita- mente, hanno permesso, dopo molti sabati, di completare i lavo- ri. Il giorno 27 ottobre 2004, alla Lionello Frare e Renato Perenzin: do bone schéne all’opera. presenza del sindaco di Conegliano Floriano Zambon e che del sottoportico, sono stati in legno, molto più consoni allo del nostro Presidente Antonio regalati tramite Carlo Sala, allora stile rustico della sede e più adat- Daminato è stato tagliato il nastro dipendente della Ditta Dielle, dal ti sotto il profilo dell’isolamento che segna il completamento dei cav. Piero Lucchetta, al quale termico. Anche qui per togliere i lavori di manutenzione straordi- dobbiamo un sentito grazie. vecchi infissi e ripristinare le spal- naria. Colgo l’occasione per ringra- lette è intervenuto l’infaticabile Ora la nostra Sede, grazie ai ziare i soci del Gruppo Città, gui- Silvano De Luca coadiuvato dal numerosi interventi sopra elenca- dati dall’allora capogruppo Renzo nuovo consigliere Delfino Dotta ti, è stata resa più sana ed acco- Buran (anche lui andato avanti del Gruppo di Solighetto. gliente. prematuramente), per il grande L’ultimo intervento, in ordine A tutti coloro che hanno pre- aiuto dato per le pulizie e la siste- di tempo, è stata la sistemazione stato la loro opera “spassionata- mazione dei Grest su tutta la della sala della Presidenza. Da mente” senza nessun compenso, nostra Sede. tempo si parlava di questo lavoro, giunga un Grazie di cuore, da Nel frattempo è arrivato il perché dal muro a nord verso parte degli Alpini della Sezione di nuovo Presidente, Antonio terra, filtrava l’acqua, ma essendo Conegliano. Daminato, che ci ha nuovamente un lavoro molto complesso si era spronato a continuare nella siste- sempre rimandato. Carlo Sala mazione della Sede. Siamo quindi partiti subito con la levigatura e la riverniciatu- ra del pavimento della sala consi- liare e delle scale. C’era pure da spostare la caldaia per il riscalda- mento, collocato in un luogo (sot- toscala) non idoneo per avere il collaudo e passare i controlli di legge. Due soci del gruppo di Pianzano, Bruno Stival e Franco Furlan si sono offerti di eseguire i lavori, mentre tutti i materiali occorrenti sono stati offerti dal gruppo di Pianzano. Grazie. Sono stati sostituiti i serra- menti in ferro, che separavano l’atrio dal portico, con serramenti Il caminetto della Presidenza.

22 Lettere al Direttore e Comunicazioni Indirizzare le lettere presso la Sede Sezione Ana di Conegliano Via Beccaruzzi, 17 - 31015 Conegliano, oppure via e-mail a [email protected]

Comunicazione quelli che stanno dando moltissimo gruppo, dopo essere magari passa- Nel numero di ottobre 2004 di a tutta l’Italia. te per diverse tasche prima di arri- Fiamme Verdi, uno scambio di Comunque darò il mio contribu- vare a destinazione, e così quello materiale fotografico dalle buste del to affinché tutto questo bordello che doveva essere un simbolo della Gruppo di Refrontolo a quelle di S. cessi. A Parma fotograferò tutto riconoscenza da parte della Lucia di Piave, recapitate in quello che non ha niente a che fare Sezione, è stato spogliato del signi- Redazione, ha determinato uno con l’Adunata Nazionale e lo invierò ficato proprio del gesto, riducendo spiacevole errore. a chi di dovere, cercando di sensibi- la riconoscenza stessa (la medaglia) Gli Alpini andati avanti del lizzare più gente possibile, per rag- ad un nudo e freddo pezzo di Gruppo di Refrontolo Antonio giungere l’obbiettivo, eliminare i metallo. Pradal, Gino De Stefani e Stefano motocoltivatori, le vasche da bagno Non vogliamo dire che fosse Antoniazzi sono stati inseriti tra i con la bandiera italiana, gli ubriachi assolutamente necessario dar lutti di S. Lucia di Piave. Ce ne scu- volgari che disturbano le persone luogo ad una cerimonia apposita siamo con le famiglie e con tutti gli del posto ecc. ecc. per la consegna delle medaglie, ma Alpini di Refrontolo. (a.m.) Se così faranno anche altri di certo, come è già stato detto, non Alpini, la nostra Sezione potrà pre- sono certamente mancate le occa- A proposito di trabiccoli… sentarsi a Parma senza trabiccoli. sioni per ringraziare quegli alpini, Egregio Direttore, ho letto con Se tutte le Sezioni d’Italia eliminas- magari posticipando la consegna interesse l’editoriale del Presidente sero per davvero le stonature ad un momento più adatto per Daminato nel numero di ottobre di avremmo raggiunto l’obiettivo di far darne il giusto risalto. Fiamme Verdi e mi congratulo per la vedere all’Italia chi sono veramente L’intento con cui è stata scritta sua ferma presa di posizione a gli Alpini e noi potremo partecipare questa lettera non è di criticare l’o- riguardo dei cosiddetti “trabiccoli” ad una Adunata Nazionale vera. perato e di certo non quello di inse- alle Adunate Nazionali. Battista Gallo gnare, ma solo di far sapere ai Sono anni che mi rodo il fegato nostri alpini che hanno lavorato a nel vedere certe stupidaggini, certi Rossoch e volontari Rossosch, che anche senza cerimo- atteggiamenti, certi comportamenti Cade quest’anno il decimo nie noi saremo sempre fieri di loro, alle Adunate Nazionali, da parte di anniversario dell’inaugurazione del- come lo sono i bambini di quell’asi- persone che non oso definire Alpini, l’asilo di Rossoch costruito, come lo e le loro famiglie, gli saranno grati ma gente che offende quello che molti lettori sapranno, grazie all’aiu- per sempre, ma di far sapere alla veramente sono gli Alpini, l’amore to degli alpini che, volontariamente Sezione che gli alpini del gruppo di degli Alpini per la gente in difficoltà, e a discapito dei propri interessi Pieve di Soligo avrebbero agito l’umiltà nel presentarsi e nel dare personali, hanno deciso di partire diversamente. senza domandare, l’aiutarsi, il ritro- per portare in Russia un aiuto Andrea Cesca varsi e il far festa in allegria. importante e un po’ di alpinità. Il far festa in un certo modo di Per ricordare quell’evento e per Sono Stato al Bosco delle alcuni vuol dire rovinare la festa ad ringraziare quegli alpini, le varie Penne Mozze altri? L’ignoranza di alcuni che pen- Sezioni hanno deciso, di comune Sono stato un giorno al “ Bosco sano di rovinare le canzoni di un accordo, di concedere una medaglia delle penne mozze” poco fuori l’a- coro improvvisato, di interrompere il in segno di riconoscimento e di bitato di , minu- suono di una fanfara o di qualsiasi ricordo. scolo e stupendo centro abitato tra altro strumento musicale, non fa In tutte le Sezioni, così come in Follina e Vittorio Veneto. Questa parte del vero spirito alpino. quella di Conegliano, ci sono stati volta da solo perché volevo stare Ogni anno partecipo all’Adunata quei volenterosi alpini che 10 anni da solo, perché volevo stare in Nazionale, ogni anno parto con lo il fa hanno partecipato alla “Missione silenzio in mezzo ad un numero desiderio di passare dei giorni in di Rossosch”, ma mentre le altre sterminato di compagni. Forse armonia, in allegria con gli amici di Sezioni hanno dato la dovuta evi- un’ora o forse più di riflessioni, sempre e ogni anno dico: “il prossi- denza alla circostanza, quella di seduto su una pietra mentre davan- mo anno rimango a casa ...non lì Conegliano non lo ha fatto, non- ti avevo la lapide di un caporale sopporto più! “. ostante le molteplici occasioni pre- alpino di 22 anni caduto a Però poi ritorno sempre perchè sentatesi. Si è verificato che nella Nikolajewka nel gennaio del 1943. Il lo spirito alpino deve essere al di maggior parte dei casi le medaglie silenzio era rotto solo dallo stormi- sopra di certa gente per rispetto sono state consegnate da interpo- re delle foglie e dal gorgoglio del- degli Alpini che hanno dato e di ste persone, spesso dello stesso l’acqua. Riflessioni di pace velate da

23 un pizzico di malinconia, dolce “mai daur” che in friulano significa i morti nelle battaglie sul monte malinconia, di quella che ti fa stare mai indietro. Quello che maggior- Nero sono propaganda, va a finire un po’ meglio. Il Bosco delle penne mente mi piaceva, perché conciso che le centomila gavette di ghiaccio mozze è un’intera collina piena di ed efficace, era il motto “Tasi e sono solo cinquanta, va a finire che lapidi in ferro battuto, non una tira” che mi pare fosse del gruppo nelle foibe sono state gettate solo uguale all’altra, alte da terra quasi Udine, in quel di Tolmezzo. Io, pur delle galline, va a finire che tutte la un metro, con nome dell’alpino avendo fatto negli anni sessanta lapidi del bosco delle penne mozze morto o disperso e il grado, dal naja da vero alpino con fatiche ed sono dei falsi. Va a finire che mi semplice soldato, al tenentino, al imprecazioni, ma anche con tanta fermo qua perché … generale. E tante medaglie al valo- gioia, non ho nostalgie struggenti e E’ chiara a tutti comunque la re. E poi la data con la località, dal ricordi strappalacrime. Anzi, mi enorme differenza fra volontario a deserto dell’Africa, alla Grecia fino sono quasi divertito e davanti alla proprie spese e volontario a spese alla sconfinata steppa russa. Lapidi lapide del caporale disperso in di…? Ma per fortuna oltre agli alpi- disposte con grande sapienza Russia mi sento confuso e imbaraz- ni esistono tanti, tantissimi volonta- lungo i sentieri ben curati. Frutto zato, quasi indegno. Sono orgoglio- ri veri, che non vanno sui giornali, del lavoro degli alpini del luogo. Con so di far parte di questo genere di non fanno cortei, non chiedono dedizione assoluta, e direi anche persone pur non essendo un attivi- soldi. So che sono tanti e a loro con gioia, gli alpini ci lavorano sta. Nutro sconfinata ammirazione deve andare l’ammirazione e la gra- ancora per migliorare e mantenere per i gruppi alpini che praticano un titudine di chi non può o non ha in buono stato l’intera collina con il volontariato spontaneo e generoso. modo di prodigarsi per il prossimo. suo carico pietoso. Tutto ordinato, Perché questi signori, che sono Perché la solidarietà, l’aiuto reci- tutto bello, pulito e solo un po’ tri- andati in Piemonte per l’alluvione, proco, l’annullamento del proprio ste. Al di là del profondo significato che sono andati in Umbria per il ter- tornaconto sono parti essenziali del dell’iniziativa, colpisce anche la remoto, che sono sempre i primi a vastità del lavoro svolto. Mi pare di rispondere presente, questi signori, patrimonio genetico di molti di noi, aver letto che si tratta di quasi dicevo, non pretendono nulla, non maggioranza silenziosa. Ma atten- 2.500 lapidi. Anni e anni di enco- fanno propaganda, lavorano sodo zione: gli alpini hanno un’altra miabile impegno. Certo che sono e si mangiano le ferie per ….pochi caratteristica. Sono silenziosi e bravi questi alpini! soldi. Quanti direte voi? Ve lo dico tranquilli ma non devi stuzzicarli e Perché in ogni calamità naturale c’è subito: con lo stipendio mensile di portarli a cimento. Perché sono sempre qualche alpino che, senza qualche “volontario/a pacifista”, i combattivi e, nel caso, difficili da tante cerimonie ma con tanta bra- nostri amici vanno avanti una vita, superare. Sono tornato a casa un vura e dedizione, interviene con ti puliscono una montagna, ti po’ meno cattivo, un po’ più pro- prontezza per portare sollievo alle costruiscono un monumento, ti penso a considerare fratelli tutti i popolazioni colpite. Per fortuna i organizzano una gigantesca festa miei simili, un po’ meno insoddi- disastri non succedono ogni giorno, paesana. Ed avanzano pure qualco- sfatto di me stesso. Ed allora ci ho ma non per questo gli alpini della sa. Perché i pochi soldi cui alludevo ripensato su: non è solo il ricordo sinistra Piave se ne stanno con le sono di esborso, non d’introito. Ho degli alpini caduti che commuove mani in mano. Ma scherziamo? C’è saputo che il vecchio presidente ed esalta, è invece sapere che in da mettere a posto il piazzale, puli- del gruppo alpini di Vittorio Veneto tanti si prodigano per mantenere re il bosco, segnare il sentiero, met- versava la propria pensione di guer- vivo quel ricordo ma ancor di più tere un nuovo sostegno al ponticel- ra nelle povere casse del gruppo! per recare sollievo e chi è più sfor- lo, organizzare la prossima festa Perché gli alpini hanno sempre tunato. Tra una grappa e l’altra? paesana ecc. Sempre pronti e mai pagato di tasca propria e a volte, Certo, tra un bicchierino ed una fermi. “Mai fermi” potrebbe essere troppe volte, hanno pagato con la cantata in compagnia. A dimostra- uno dei tanti motti che contraddi- vita. Almeno così dicono le crona- zione che la vita è anche gioia. stinguono i vari battaglioni in armi. che perché con i beceri mistificato- Il mio motto, al Car della Julia, era ri che ci sono in giro, va a finire che U.B.

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24 35° di fondazione del Gruppo Fontigo

ontigo è una piccola bor- Gruppo autonomo incardinato nella co santuario di Santa Libera e al gata adagiata nella plaga Sezione di Conegliano. Ciò avveniva compimento del parco giochi con Fdel fiume divenuto nella il 2 marzo 1969 con una memorabi- pista di pattinaggio presso gli storiografia nazionale Sacro alla le cerimonia alla presenza del presi- impianti sportivi del paese. Patria,lungo la linea di pura risorgi- dente sezionale comm. Curto e di Gli successe, dal 1995 al 2002, va delle fontane bianche, che guar- altri grandi personaggi che hanno Gino Benedetti il quale nel 1998 da verso il dolce profilo del lasciato segni indelebili nell’alpinità inaugurò, presso le ex scuole ele- Montello. Su questa scabra landa locale quali l’avv.Travaini e il prof. mentari, la sede del Gruppo e nel ghiaiosa la gente del paese per Vallomj. 1999 organizzò grandi cerimonie di secoli ha vissuto al confine tra In qualità di primo capogruppo contorno per il 30° di fondazione. mondi diversi ed ostici. Da sempre, venne designato Ernesto Sartori al L’attuale Consiglio Direttivo è si può dire, questa gente si è misu- quale seguì, tre anni dopo, Virginio guidato per la seconda volta da rata con un’ipotesi esistenziale Marsura. Luciano Mariotto. Ultimamente il fatta di sacrifici, di sudore, di lacera- Dopo questo primo periodo di Gruppo ha supportato i lavori di zioni, di emigrazione verso i quattro naturale assestamento, il Gruppo restauro delle pitture del coro della angoli del mondo per sfuggire alla per ben sedici anni si affidò alla parrocchiale, opera dell’artista Modolo, e del tetto di San Rocco, Monumento ai Caduti e che ricorda, tra l’altro, l’epica impresa degli Arditi che nell’ottobre del ’18 apri- rono la “Porta della Vittoria” scardi- nando l’ultima, strenua e disperata difesa austro-ungarica nella Piana di Sernaglia.

Il libro I festeggiamenti sono iniziati il sabato sera precedente, al termine della lucciolata di solidarietà alla quale hanno partecipato il sindaco Balliana e Ivano Gentili, consigliere nazionale, con la presentazione del libro di Gilmo Mariotto, già segreta- rio e attuale consigliere, intitolato Taglio del nastro per il Vicolo degli Alpini. “Noi alpini del Gruppo di Fontigo”. pellagra ed ad un futuro senza spe- sapiente ed oculata direzione di ranza. Uomini dalla tempra dura, Fermo Stramare raggiungendo quindi, figli di una grande terra, importanti traguardi tra cui il solido terra di alpini. gemellaggio con il Gruppo torinese E proprio con questo spirito di Alpette, la consegna del tricolore Fontigo, il più piccolo gruppo della alle scuole elementari, il recupero sezione di Conegliano, con una nel 1986 della chiesetta di S. Rocco grande manifestazione il 26 settem- e lo scoprimento del monumento bre scorso, ha solennemente ricor- “Messaggio di Libertà”, opera pre- dato una data importante della sua gevole dello scultore alpino Mario storia: il 35° anniversario di fonda- Balliana, meglio conosciuto come zione. Una parentesi temporale Marbal. breve, ma sufficiente per tirare Sempre nello stesso anno il somme e conclusioni esaustive.. Gruppo ebbe l’onore di aprire la sfi- lata della Sezione alla 59ª Adunata Breve cronistoria del gruppo Nazionale tenutasi nella cornice Il 22 dicembre 1968, una ses- straordinaria di Bergamo. santina di alpini di Fontigo, già iscrit- Poi fu il turno di Luciano ti ai Gruppi vicini di Sernaglia e di Mariotto, per sei anni, che si prodi- Moriago, decideva di dare vita ad un gò al recupero strutturale dell’anti-

25 “Un titolo- come ha Stefani, speaker nazio- tenuto a spiegare nale. Presenti i labari Giorgio Visentin nella di Conegliano, di prefazione, - che non è Valdobbiadene, di così semplicistico come Belluno e di Torino con potrebbe sembrare. La il gruppo amico di prima metà, ossia Noi Alpette guidato dal alpini rivendica l’orgo- vulcanico Bruno glio di appartenenza ad Bianco, e quasi tutti i una associazione che gagliardetti sezionali. ha fatto della connota- Dopo l’alzabandiera, il zione sociale la propria corteo preceduto dalle regola di vita. note della banda di Un’alpinità vissuta e Moriago si è diretto in permeata di volontaria- Scambio di doni tra Fontigo e Alpette. chiesa per la consueta to, di altruismo, di labo- celebrazione liturgica riosità nel ricordo di chi li ha pre- interpretative, suffragate solo da officiata dall’anziano, ma sempre ceduti. Il tutto però fatto senza documenti scritti ed iconici. schietto, don Sergio Bortolomiol il enfasi e grancasse, ma in silenzio, Personaggi che si ergono dall’ano- quale nell’omelia non ha lesinato in punta di piedi, in umiltà come è nimato in tutta la loro statura elogi per l’opera solidale degli alpi- consuetudine tra gli alpini. morale, capaci di affrontare situa- ni. Successivamente il corteo si è La seconda parte del titolo zioni contingenti, anche le più diretto al Monumento ai Caduti, ribadisce la simbiosi, l’identità drammatiche, come nei periodi dove alle note struggenti del indissolubile con il proprio paese, Fontigo, riscoprendo le radici parentali e familiari che hanno accompagnato questa comunità nella progressione storico-sociale degli ultimi decenni. Ora, se l’e- splorazione del passato significa ricostruire come in un mosaico la precisa identità di un popolo, è indubbio che la vita alpina del Gruppo per questo paese ne rap- presenti senza dubbio uno dei tas- selli più noti ed appariscenti, non tanto nell’evidenziare le tante ini- ziative di carattere aggregativo, anche se tanto hanno contribuito a Onore ai caduti in Piazza S. Rocco. migliorare la realtà rurale e ad allietarne o alleviarne le fatiche, quanto come compendio e sintesi bellici, o impossibili, come nelle “Piave” le autorità hanno deposto del lavoro e del progresso dell’uo- calamità naturali, con dignità, forza una corona d’alloro per tutti coloro mo nel lento scorrere della quoti- e coraggio commoventi.” che hanno sacrificato la loro giova- dianità.” ne vita per la grandezza e l’Unità Mariotto tratteggia i profili di La cerimonia d’Italia. tutti i soci del Gruppo, sofferman- Una stupenda giornata autun- Ricompattati i ranghi, la sfilata dosi particolarmente sui reduci e nale con trasparenze di cobalto e si è quindi diretta alle Caiselle per il su coloro che, nel frattempo, sono che lasciava spaziare lo sguardo taglio del nastro e l’inaugurazione “andati avanti” . sul dolce profilo del Montello che del “Vicolo degli Alpini”. Prima si “Voci e volti che salgono dalla degradava verso le grave del Piave, trattava di un sentiero in terra bat- memoria e che vengono impressi il Fiume testimone di ben tre batta- tuta, una scorciatoia tra i broli del indissolubilmente nella storia dagli glie nel periodo 1917-18 e tanto borgo, polverosa d’estate e buia e scritti puntuali e minuziosi dell’au- caro alle nostre genti, ha accolto gli fangosa d’inverno. Oggi, dopo l’in- tore e che qui trovano il giusto alpini all’ammassamento davanti la tervento radicale degli alpini di risalto prima che comincino a sede del Gruppo. A rappresentare Fontigo, si presenta in una veste fumigare nell’oblio dei tanti anni l’Amministrazione comunale vi era preziosa, tutta lastricata ed illumi- ormai sgranati. il sindaco Giovanni Balliana, per la nata, con tanto di panchine per Vicende, a volte dolorose, pre- sezione il vice Giorgio Visentin, “polsar un attimin” o per scambia- sentate senza enfasi o forzature cerimoniere d’eccezione Nicola re due “ciacole” in santa pace. 26 Balliana incarnare i sentimenti sti segni tangibili del vostro dell’Amministrazione comunale e attaccamento al vostro paese ed della cittadinanza intera: “La festa alla sua storia; segni della vostra odierna è di quelle particolarmente capacità di impegnarvi e di fare importanti e significative e questo gratuitamente per il bene di tutti. mi rende ancor più contento e Concludo con un augurio: che siate ancor più grato per l’invito ad esse- sempre, per tutti i nostri concittadi- re qui con voi a festeggiare il 35° ni, un esempio di ciò che possono anniversario di fondazione. fare la concordia, la solidarietà, la Trentacinque anni -ha sottolineato- collaborazione e l’amicizia; vi di presenza attiva a al tempo stes- auguro buon anniversario, alpini di so discreta, 35 anni scanditi dal- Fontigo, vi auguro di festeggiare l’impegno a favore non solo del tanti altri traguardi come questo, nostro paese ma anche di comuni- con la stessa voglia e con la stessa tà lontane, bisognose d’aiuto, 35 capacità di trasformare ogni occa- anni di vita insieme trascorsi nel sione in una festa“. segno della solidarietà, dell’amici- Infine, il vice Giorgio Visentin, zia e dell’allegria. Non è un caso portando il saluto del presidente Saluto del Vicepresidente Visentin. quindi che anche in questa ricor- Daminato ha sottolineato: “Quando renza gli Alpini abbiano voluto ini- durante l’omelia sentiamo il parro- ziare la loro festa con la cucciolata Davvero singolare questa iniziativa: co che parla bene degli alpini e li a favore della Fondazione ‘Il nostro il lavoro doveva farlo il Comune, ringrazia apertamente per quello Domani’, con un gesto concreto e ma poi arrivano gli alpini e dicono che fanno; quando al termine della al sindaco: “Alt, lo facciamo noi. silenzioso di solidarietà e di sensi- cerimonia religiosa la corale di Sarà il nostro dono alla comunità bilità nei confronti di chi ha biso- Fontigo esegue il Signore delle intera per onorare degnamente i gno, di chi è insufficiente a se stes- Cime e il Piave per onorare i nostri nostri morti, i nostri amici”. Infatti, so ma che grazie al nostro contri- Caduti; quando il sindaco dimostra all’imbocco del vicolo vi è ora un buto può continuare a stare con con i fatti di condividere e suppor- grande cappello alpino fatto con i noi. Siete il Gruppo meno numero- tare le nostre idealità; quando la sassi sacri del Piave. E le cose fatte so della Sezione, ma non certo gente del paese ci accoglie con il con amore riescono sempre bene! quello meno attivo o impegnato, sorriso e ci fa sentire tutto il suo Con la voce incrinata dall’emo- per questo esprimo a tutti voi alpi- calore, allora noi ci sentiamo gradi- zione, il capogruppo Luciano ni di Fontigo la stima, la considera- ti ospiti, ci sentiamo bene, ci sen- Mariotto ha così salutato e ringra- zione e la gratitudine della comuni- tiamo tra amici. E qui a Fontigo ci ziato i presenti: “Il nostro Gruppo tà sernagliese e mia personale per sentiamo veramente a casa. Ed è Alpini oggi consegna alla comunità il vostro spirito di uomini generosi, proprio da questa sinergia di inten- di Fontigo questa via che era in custodi di valori civici fondamenta- ti che poi scaturiscono opere pre- terra battuta e chiamata Caselle. li. Oggi voi consegnate due opere gevoli come questo vicolo caratte- Con circa 400 ore di lavoro l’abbia- frutto del vostro lavoro. Sono que- ristico, questa suggestiva passeg- mo messa a nuovo facendo questo giata, questo dono che ricorderà in lastricato in betonelle. Alla fine modo indelebile il lavoro e la dedi- della via, ora Vicolo degli Alpini, zione degli alpini di Fontigo alla abbiamo eretto un capitello, bene- propria comunità. E sono proprio detto dal nostro parroco don queste iniziative che fanno grande, Sergio, dedicato a Santa Maria unica, ammirata la nostra Signora della Neve, inoltre abbia- Associazione. A voi, quindi, il plau- mo rinfrescato le pareti e rifatto la so dell’intera sezione di copertura della chiesetta di San Conegliano.” Rocco, monumento ai Caduti. Conclusa la parte ufficiale, la Ringrazio tutti gli Alpini e gli altri festa del Gruppo si è trasferita volontari che vi hanno lavorato sotto il tendone per il consueto rubando delle ore al loro tempo libero“. Il capogruppo, dopo aver rancio alpino allietato dalla coralità ringraziato le autorità e i gruppi dei canti alpini e popolari (memo- presenti, ha concluso: “Grazie rabile l’Oselin de la comare di ancora Alpini, zaini in spalla perché Lionello Frare) e dalla straordinaria, abbiamo ancora tante idee in testa coinvolgente, bravura della banda da concretizzare”. di Moriago. È toccato poi al sindaco Il capitello degli Alpini di Fontigo. Giorgio Visentin

27 L’annata alpina di Pieve

soci Alpini hanno eletto que- dal gruppo, tanto che gli ospiti, mera- intromissioni nelle conversazioni, gli st’anno il nuovo Consiglio vigliati di tanta accoglienza, si sono uomini, intenti nelle loro, scambiarsi IDirettivo riconfermando o rin- riproposti per le prossime edizioni. le ultime notizie ed assaggiare il novando i consiglieri per il prossimo Giusto per non perdere tempo, il miglior vino dell’annata, e siamo tutti triennio. Fin dalle prime riunioni il 12 Giugno abbiamo partecipato al solari. Con un colpo d’occhio si Consiglio si è preso carico degli raduno Triveneto, con pullman stra- osservano i diversi gruppetti dove le impegni “storici” del Gruppo ed ha pieno ed alcune vetture al seguito. donne sono intente ad aggiornarsi acquisito il programma ormai conso- Merenda, pranzo e merendina al dall’ultima “ciacoada”, o sicuramen- lidato e davvero impegnativo. sacco, con l’aiuto di tutti. La seconda te a sparlare di qualcuno; gli addetti La prima uscita ufficiale è stata la domenica di luglio, come oramai da al servizio sparecchiare ed organiz- partecipazione all’Adunata numerosi lustri, i soci si sono ritrova- zare in modo ottimale per non trova- Nazionale di Trieste, accompagnan- ti al consueto raduno-lavoro al re dispiaceri al rientro; il signor do un pullman di soci e recandosi in Bosco delle Penne Mozze. La pre- Sindaco, Moro ing. Giustino appena visita a coloro che già si trovavano senza con le famiglie è stata davve- rinominato, al quale i commensali sul posto. ro grandiosa poiché era anche l’oc- rinnovano i complimenti e un buon Gruppo Pieve di Soligo L’impegno successivo, già prepa- casione per ringraziare don lavoro, delucidare i più interessati rato da tempo, sugli argomenti sabato 5 giugno dei programmi con la serata imminenti; il corale presso il capogruppo Cinema Teatro Collodet cav. “Careni” che ha Giuseppe final- visto la parteci- mente rilassato pazione del coro concedersi al Val Canzoi diret- canto corale to dal Maestro attorniato da Angelo Tieppo, cantori come ed una rappre- Busetto Gildo sentativa di circa (canever ed into- cento Alunni nador) e compa- delle Scuole gnia; … ed una Medie del triade di alpini in “Collegio Balbi “ciacoe” che Valier” di Pieve attira la mia di Soligo, diretti Don Mansueto e gli Alpini di Pieve. attenzione, ma dal prof. Fabio non è l’argomen- Comellato. Il coro ha eseguito un Mansueto Viezzer, il sacerdote che to che mi conquista, quanto l’atmo- programma di canti degli alpini e da 25 anni ininterrottamente celebra sfera che in essa vi regna: Renato cantate popolari, gli alunni si sono la S. Messa al campo, lì su quell’alta- Pedron, il più anziano, Angelo Mura, esibiti con flauto e strumenti a per- re, ed in ricordo della sua costante uomo maturo e Mario Casagrande, il cussioni, presentando un repertorio presenza e dedizione al Gruppo gli è più giovane. Sono intenti nell’ascol- di suonate riprese da antiche com- stata donata una targa a ricordo del- posizioni e cantate riproposte in l’evento. Targa che ha subito umil- musica moderna. Gli alunni hanno mente esibito agli anziani della Casa dimostrato molta preparazione ed dove svolge la sua pastorale. impegno, tanto che il successo della Prima delle ferie ci sembrava serata diventa merito della profes- doveroso ringraziare le amiche ed sionalità dei coristi e della bravura amici che durante l’anno ci offrono dei giovani suonatori, perché i due la loro indispensabile collaborazione, protagonisti hanno proposto un’in- e così, il Gruppo ha offerto loro una sieme di nuove coralità dove il clas- semplice cena presso la nostra sede, sico ben si combina con il moderno. sempre sotto il medesimo grande Con i coristi la serata è continuata tendone. Gli ospiti che hanno potuto durante la cena e mentre pioveva, partecipare erano circa 70, alpine ed sotto il tendone allestito presso la amici che abbiamo voluto ricambia- sede, l’atmosfera che si viveva sem- re servendo ai tavoli come capita brava quella dei nostri vecchi alpini loro spesso di fare. durate le notti di brutto tempo, acco- Eppure alcune considerazioni vacciati all’interno di una grotta o non possono sfuggire quando l’aria sotto una tenda. Quella sera abbia- che si respira in questi momenti mo tutti apprezzato lo spiedo prepa- diventa familiare e osservi che le Gli Alpini visti dai bambini. rato dai giovani e la cena approntata signore appartate non vogliono

28 tare la loro conversazione umani all’interno della più che nel dettarla. Tre nazione. Nel ricco humus generazioni non a misu- Alpini in Canada della tradizione, infatti, si rarsi ma a comunicare … alimenta la cultura, che e penso: se abbiamo capi- cementa la convivenza dei to questo, abbiamo incon- cittadini e dà loro il senso trato la nostra Fede?, che di essere una grande fami- non saprei come meglio glia, conferendo sostegno esprimere se non nelle e forza alle loro convinzio- memorie di Sua Santità ni. Nostro grande compito, Giovanni Paolo II° (Alzatevi specialmente oggi, nell’e- Andiamo, pag. 135-136.): poca della cosiddetta glo- “Penso che in queste mol- balizzazione, è coltivare le teplici forme di pietà tradizioni sane, favorendo popolare si nasconda la il concorde ardimento del- risposta a un interrogativo l’immaginazione e del pen- che talvolta viene solleva- siero, una visione aperta to sul significato della tra- sul futuro e, insieme, un dizione nelle sue manife- Agostino Brun e Giuseppe Collodet. affettuoso rispetto per il stazioni anche locali. La passato. E’ un passato che Il Cavalier Giuseppe Collodet e la sua signora, duran- risposta in fondo è sempli- perdura nei cuori umani te un soggiorno in Ontario (Canada) per incontrare i paren- ce: la sintonia dei cuori ti Egidio Egidio e Vittorina Peghin, hanno espresso il desi- sotto forma di antiche costituisce una grande derio di visitare la sede A.N.A. di quel luogo. Per l’interes- parole, di antichi segni, di forza. Radicarsi in ciò che samento del Sig. Mussio, sono stati ricevuti dall’alpino memorie e usanze eredita- è antico, forte, profondo, e, Agostino Brun, capogruppo di Windsor-Ontario che li ha te dalle precedenti genera- allo stesso tempo, caro al accompagnati in visita alla sede, dove si sono scambiati i zioni.” cuore dà un’energia inte- saluti, per poi recarsi al cippo dedicato alla “penne nere” E che ciò possa valere riore straordinaria. Se tale dove hanno sostato in raccoglimento per un ricordo. per tutti i popoli di ogni radicamento è poi unito a “Ci siamo trovati come a casa nostra”- è il breve ma parte della terra, per un’e- un’ardimentosa forza di significativo commento di Collodet a testimonianza della voluzione di un futuro di pensiero, non c’è ragione fraternità alpina in ogni parte del mondo. pace. di temere per il futuro della fede e dei rapporti Ettore Bernardi Il 2004 degli Alpini di Falzé on la fine dell’anno sociale viso viaggio, ranci e accampamento nificato le visite in luoghi interessan- 2003, che ha portato alla presso la casa dello studente di Villa ti, e l’esperto in rancio all’alpina, Crealizzazione della Sede, il Opicina. Tutto questo grazie alla gran- nonché presidente del Pedrè, capogruppo Fulvio Villanova passava de amicizia tra il nostro Lionello Frare Antonio Soldera. Tutto questo per la il testimone a Claudio Breda il quale, ed il Capogruppo Renato Perenzin. felicità di una ottantina di parteci- constatata la volontà di collaborazio- Domenica 4 luglio ’04 la tradizio- panti, indecisi alla fine nella valuta- ne dei consiglieri secondo le loro nale gita del gruppo quest’anno ci ha zione se era migliore il rancio o i luo- competenze, accettava l’onere e l’o- portati sul lago d’Iseo: una magnifica ghi visitati. nore di Capogruppo degli Alpini di giornata, frutto della collaborazione Nel corso dell’estate abbiamo Falzè di Piave. tra i soci organizzatori e l’esperto in realizzato un ricovero attrezzi magaz-

In aprile è stata effettuata una turismo Fulvio Villanova, che ha pia- zino adiacente alla sede degli alpini e Gruppo di Falzè cena in quel del associazioni: grazie a Pedrè, propiziatoria tutti coloro che hanno all’adunata nazionale, collaborato. alla quale ha parteci- Il 22 settembre si pato anche un folto ricorda San Maurizio, gruppo di alpini di patrono delle truppe Collalbrigo. alpine: lo abbiamo Il 15 e 16 maggio onorato con una ci ha visto presenti Santa Messa, cui è all’adunata di Trieste. seguita una cena con- Per la prima volta viviale. Grazie ai par- abbiamo vissuto que- tecipanti ed a tutti sta trasferta in colla- coloro che seguono borazione con un con entusiasmo le altro gruppo, gli amici nostre manifestazio- di Callalbrigo, con i ni, condividendone le Il Consiglio direttivo di Falzè. quali abbiamo condi- finalità e lo spirito.

29 Festa dea Fameja Alpina

i è raccolta la Fameja Come sono belli gli Alpini quan- partenenza ha in sé un destino Alpina del Quartier del do marciano decisi e compatti, comune, come se le persone che SPiave. Domenica 3 ottobre sembrano andar verso un ideale di formano il gruppo fossero un a Refrontolo dopo l’alza-bandiera bene e solidarietà. paese, fatto di ricchi e poveri, di chi si è formato il corteo che è partito Quello che colpisce tutti è lo ha responsabilità di guida, e di chi dalla piazza del Municipio per rag- spirito di corpo che dimostrano accetta di eseguire. giungere la Chiesa, preceduta militari e congedati, un sentimento Molte persone nelle adunate dalla fanfara alpina della Sezione che si forma con la condivisione di oceaniche si fermano alle immagini ANA di Conegliano. La celebrazio- esperienze. Gli Alpini sono pronti a delle gloriose pastasciutte dei cori, ne della Santa Messa è stata resa decidere insieme, a fare insieme, della polenta e figadei cucinati in più solenne dal coro parrocchiale realizzare insieme. Il senso dell’ap- piazza e condivise con la gente,

Gruppo Refrontolo e della “cornetta”. Poi il sono aspetti immediati di corteo ha ripreso la sua un costume che non rinun- marcia per la via principa- cia mai alla convivialità. Un le del paese dove giunti bicchiere di vino forse presso il monumento dei anche due vengono levati Caduti è stata deposta per brindare all’onestà, alla una corona d’alloro. E’ famiglia, alla casa, alla seguito il pranzo prepara- responsabilità. to dagli Alpini. Gli Alpini formano un Qui c’è stato il saluto patrimonio di umanità caro del capogruppo Ferdinando all’Italia, anche di più in De Martin, quello del sinda- questi tempi colpiti dall’in- co Maria Grazia Morgan, e dividualismo. del Past President Paolo Gli Alpini? Brava Gai fondatore della Fameja gente! La Fameja Alpina onora i Caduti. Alpina Quartier del Piave. Sergio Antoniazzi

Anziani in Festa con gli Alpini

ome succede in tutte le hobby e nuovi interessi o impe- più anziani del paese presenti, manifestazioni delle gnandosi più assiduamente all’in- omaggiandoli di un pensiero parti- CPenne Nere, nella “festa terno del consesso familiare. colare. “Questi momenti d’incontro della terza età”, organizzata dome- Sono state ben 190 le persone servono per scambiarsi impressioni nica 5 settembre 2004 dal gruppo sopra i 70 anni che hanno aderito ed esperienze - ha poi sottolineato in collaborazione con l’Amministra- all’invito. E’ intervenuto il sindaco il primo cittadino di Refrontolo - zione Comunale e la Pro Loco, Maria Grazia Morgan per ricordare i oltre che essere l’occasione per prima c’è stata la celebra- una giornata in serena zione della Santa Messa, compagnia”. Dopo aver poi l’incontro conviviale parlato della bella giorna- allestiti dagli Alpini. ta tra amici, il parroco L’incontro è stata l’oc- don Pietro ha invitato a casione per alcune utili ricordare gli anziani non riflessioni: l’anzianità è un presenti, perché ammala- fatto biologico spesso ti o degenti in case di svincolato dall’età, perché riposo, e a non dimenti- si è giovani e vecchi care il grande e spesso soprattutto “dentro”. E silenzioso mondo impe- così il pensionamento può gnato nella cura agli essere vissuto come un anziani, un mondo fatto trauma o può rappresen- di assistenti, badanti e tare l’inizio di una nuova tanto volontariato. La foto col Sindaco. vita, coltivando nuovi (s. a.).

30 Nikolajevka: il primato di Solighetto

Nella frazione di Pieve da quasi sessant’anni si ricorda il Figura emblematica di grande sacrificio dei soldati italiani che hanno combattuto sul Don. alpino quella del cav. Giovanni Pansolin (1921-.92). E’ diventato un appuntamento per tutta la Sezione Ana di Originario del luogo, arruolato nel Conegliano. Btg “Tolmezzo” dell’8° della Julia, par- tecipò dapprima alla Campagna di omenica 23 gennaio 2005 a Grecia e quindi inviato sul fronte russo Solighetto di Pieve di Soligo, con il grado di Caporal Maggiore. Dsezione di Conegliano, il Nel momento cruciale dell’offen- locale Gruppo Alpini organizza la 59ª siva nemica sul Don e della conse- Commemorazione solenne, decana guente ritirata delle nostre truppe alpi- d’Italia, della Battaglia di Nikolajevka. ne, si distinse per atti di abnegazione Gruppo Solighetio Solighetto è una ridente borgata verso i commilitoni in difficoltà e azio- che s’adagia quieta sulle dolci colline ni di valore contro le preponderanti terrazzate che degradano verso l’am- forze sovietiche tanto da guadagnarsi pia plaga ghiaiosa del Piave e l’incon- sul campo la Medaglia di Bronzo (D.M. fondibile gibbosità del Montello. 29.05.1954) con la seguente motiva- Luoghi della Grande Guerra assur- zione: ti, nella storiografia nazionale, a sacri “Nel corso di una violenta azione simboli della raggiunta Unità d’Italia. intesa ad infrangere l’accerchiamento Questo è il Quartier del Piave, Giovanni Pansolin. nemico, con slancio ed ardire guidava cuore della Marca Trevigiana, zona di ripetutamente i propri uomini all’as- vini generosi, terra di gente forte e salto. Avuta quasi distrutta la sua laboriosa, da sempre culla di Penne Bedeschi, Rigoni Stern, Revelli... e squadra, non desisteva dalla lotta, ma, Nere. ultimamente da Caprioli) l’apice del- riuniti un gruppo di superstiti, conscio l’eroismo e della gravità del momento, si lanciava del sacrifi- ancora all’assalto delle soverchianti cio assoluti. forze avversarie. Un’azione, Postojalowka-Don, 20 gennaio tanto dispe- 1943” rata quanto La commemorazione, permeata straordina- da forti sentimenti di commozione, ria, che per- vide fin da subito una grande parteci- mise ai pazione popolare tanto da divenire in superstiti di breve la Cerimonia ufficiale della rompere Sezione di Conegliano. Dopo Pansolin, l’accerchia- che ricoprì la carica di capogruppo per mento dell’Armata lungo tempo, l’onere organizzativo Rossa e di spettò al successore cav. Antonio La Fanfara della Julia a Solighetto nel 1950. aprirsi la Possamai, da poco scomparso, e dal porta verso 1996 a Giovanni Mazzero. E proprio qui a Solighetto, nell’at- la salvezza e di tornare a “baita”. Giorgio Visentin to di fondare il Gruppo Alpini, Giovanni Pansolin, uno dei pochi a rientrare dalla Russia, ebbe la grande intuizione di onorare degnamente tutte le Penne Mozze di quella dram- matica epopea con una specifica cerimonia nell’anniversario della fati- dica battaglia di Nikolajevka alla quale egli stesso prese parte. Da quel lontano gennaio del 1946, quindi, per la prima volta in assoluto in Italia, si cominciò a per- petuare, a cementare nei cuori e nelle memorie quell’evento bellico divenuto nella simbologia alpina (col- tivata da grandi scrittori come Sfilano gli Alpini per ricordare Nikolajevka.

31 Quel capitello in via Busche Con il materiale Busche a Sernaglia. daie, sistemazione del messo a disposizione Col passare degli tetto, delle pareti interne dall’Amministrazione anni il manufatto aveva ed esterne. Per finire è Comunale, alcuni volon- infatti assunto un aspet- stato ridipinto a nuovo. terosi Alpini, capitanati to molto trasandato, Ora ha recuperato dal capogruppo Livio soprattutto a causa di l’aspetto originale, grade- Bortot, hanno provvedu- alcune infiltrazioni d’ac- vole e classico al tempo to, nei mesi di giugno e qua. stesso; cosi sobrio e ras- luglio 2004, al restauro L’intervento di recu- sicurante da indurre del Capitello di S. pero è consistito nella molti passanti a soffer-

Gruppo Sernaglia Antonio, situato in via sostituzione delle gron- marvisi.

25° festa al Bosco delle Penne Mozze gni anno, il primo sabato insieme ai genitori in un luogo sin- re); c’erano il Consigliere Nazionale di giugno, nel pomeriggio, golare, paesaggisticamente straor- Ivano Gentili, il sindaco di Sernaglia Ogli Alpini di Sernaglia si dinario e insieme tale da suscitare Giovanni Balliana, i rappresentanti recano a Cison di Valmarino, al rispetto e far sorgere tanti interroga- delle Sezioni di Conegliano e Vittorio Bosco delle Penne Mozze insieme tivi. Veneto, l’ex-presidente sezionale ai piccoli della Scuola Materna. Il Gruppo Alpini e la Scuola Paolo Gai e il responsabile del Materna que- Bosco delle Penne Mozze Claudio st’anno hanno Trampetti; c’era la Corale di voluto far le Sernaglia che ha animato la celebra- cose in grande: zione con alcuni canti (toccante l’e- l’invito è stato secuzione del “Signore delle Cime”); esteso a tutti gli c’erano gli Alpini di Cison e quelli di amici e lassù, il 5 S. Giustina Bellunese, ai quali siamo giugno, eravamo uniti, ormai da molti anni, da un davvero in molti, forte legame di amicizia; c’erano anche grazie al labari e numerosi gagliardetti dei tempo clemente gruppi delle Sezioni di Conegliano e che ci ha regala- Vittorio Veneto; e, infine, c’erano i to una magnifica numerosissimi familiari e amici, sia giornata. dei bambini che degli Alpini. C’era don Ma chi volle, venticinque anni La cerimonia religiosa. Silvano Zanin, il fa, la visita del Bosco delle Penne nuovo parroco Mozze? A chi venne l’idea e chi rea- La prima visita si effettuò nel 1980, di Sernaglia, che per la prima volta lizzò il proposito con tanta determi- per cui quella di quest’anno era la ha celebrato 25° edizione e la ricorrenza non la S. Messa poteva passare inosservata. al Bosco I bambini che la prima volta delle Penne accompagnarono gli Alpini al Bosco Mozze, ora sono adulti, avviati alla profes- accompa- sione lavorativa o impegnati a con- gnato dal cludere il corso di studi universitari, suo prede- e non ce n’è uno che non abbia cessore impresso nel ricordo la trepidazione Monsignor con cui “il giorno delle Penne Olivo Mozze” era atteso; l’emozione di Visentin (che stare accanto agli Alpini e compete- la manifesta- re con loro nelle preghiere, nel zione l’ha canto, nella vivacità; l’immagine di vista nasce- un pomeriggio diverso trascorso re e cresce- Il quadro donato dagli Alpini.

32 nazione e continuità? Svela il miste- Materna. ricorrenza. La signora Gabriella, ro un’altra ricorrenza, non presente A ricordo di questa 25/ma edi- moglie del compianto Marino Dal ai più, ma ricordata da un gruppo di zione, il Gruppo Alpini ha voluto Moro, ha quindi consegnato al Consiglieri: Livio Bortot è capogrup- donare alla Scuola Materna un bel- capogruppo Livio Bortot un prezioso po a Sernaglia da 25 anni. I conti tor- lissimo quadro, raffigurante il luogo piatto in ceramica, raffigurante l’em- nano, allora! E’ stato lui a propone e i protagonisti di questa festa, blema del Bosco delle Penne l’iniziativa! Iniziativa che è stata poi opera della nostra concittadina Mozze, che gli Alpini di Sernaglia subito appoggiata con entusiasmo Giuseppina Villanova. A sua volta non vedono l’ora di poter appende- da l’allora capogruppo di Cison, Suor Rosalia ha regalato al capo- re nella nuova sede. La festa si è infi- Marino Dal Moro, e con la stessa gruppo e alle autorità presenti un ne conclusa con un fornitissimo rin- intensità da Suor Rosalia Binotto, piccolo quadro e a tutti gli interve- fresco, tra canti alpini e un vociare tuttora responsabile della Scuola nuti un foulard, a suggello di questa pieno di allegria e spensieratezza.

Novello e solidarietà l 13 Novembre, il gruppo degli Alpini di Orsago ha partecipato alla festa del Novello presso la IComunità alloggio per persone disabili “Il Girasole”. Vi hanno preso parte anche il sindaco, l’asses- sore ai servizi sociali e numerose altre persone. E’ stato un bel momento per tutti.

Numerosi canti si sono succeduti creando un’atmo- Gruppo Orsago sfera gioviale, allietata da castagne e buon vino. Gli animi, oltre che essere riscaldati dal buon vino novello, sono stati accesi dai canti tipici degli Alpini: “Sul cappello che noi portiamo”, per citarne uno. Sono stati intonati inoltre numerosi canti popolari veneti e di altre regioni italiane. Al termine, Alpini e Comunità, si sono salutati con un caloroso arrivederci alla prossima, non lontana, festa. Alpini di Orsago, gioia e solidarietà.

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33 Gita Sociale a Pontebba e Tarvisiano

na proposta che da molti anni iniziative e che per questo ringraziamo, a Al termine dell’incontro la comitiva giaceva in un cassetto, dome- mons. Domenico Perin, alla nostra si è trasferita nel vicino Santuario della Unica 11 luglio 2004 è diventa- madrina signora Annamaria Tonon, al Neve di Santa Maria Maggiore, dove il ta realtà. Con grande soddisfazione per presidente dell’Associazione nostro mons. Domenico Periti ha conce- “noi” organizzatori, le adesioni (oltre Combattenti e Reduci di Codognè cav. lebrato assieme al parroco Don Arduino 200) erano già esaurite due settimane Evaristo Barazza. Codutti, il quale ha espresso il suo com- prima della data prevista. Nell’intervento di saluto, il Sindaco piacimento per la nostra presenza a Soddisfazione che ha ripagato di Pontebba ha espresso tutta la sua Pontebba, ma soprattutto per la parteci- ampiamente di tutto il lavoro svolto, e soddisfazione nell’accogliere una cosi pazione alla S. Messa comunitaria. grazie soprattutto alla spontanea e numerosa comitiva (evento inconsueto I presenti hanno avuto l’opportunità generosa collaborazione degli amici per il paese), evidenziando cosi le varie di visitare il bellissimo Santuario, e Gruppo Codognè friulani, sotto la precisa e sapiente regia soprattutto l’altare ligneo, “Flügelaltar”, di Gianni De Candia presidente della Pro una autentica e preziosa opera d’arte di Loco e della corale “Arturo Zardini” di stile Austriaco. Pontebba, di Guerrino Macor capogrup- Puntuali, come sempre, a mezzo- po degli Alpini e alla disponibilità del giorno il reparto logistico e i cuochi signor Sindaco di Pontebba Bernardino avevano attrezzato adeguatamente Silvestri, e al parroco don Arduino l’accampamento e preparato un otti- Codutti. mo rancio nell’area dell’ex caserma Solo il tempo non ci ha aiutato nella “Zanibon”, gentilmente concessa mattinata (avevamo prenotato anche il dall’Amministrazione Comunale. sole...) ma come si sa “ai padroni, ai Nel primo pomeriggio inaspettata- matti e al tempo non si comanda!” mente è ricomparso uno splendido sole, Nonostante questo imprevisto il dandoci così l’opportunità di rispettare il valido programma, l’ottima esperienza e previsto programma con la salita in tele- l’organizzazione e con l’aiuto degli amici cabina al Monte Lussari ricoperto di di Pontebba abbiamo superato tutte neve fresca!!! a Camporosso, una breve queste difficoltà. Il capogruppo Valter Ortolan consegna visita al centro di Tarvisio e fermarci Giunti a Pontebba, nonostante la una cesta di prodotti tipici locali al capo- anche a Ugovizza, per visitare il piccolo pioggia Gianni De Candia ci ha accolto e gruppo di Pontebba Guerrino Macor. centro colpito nell’agosto 2003 dalla tra- accompagnato per il centro del paese, gica alluvione, e vedere i resti e i danni citando le principali vicende storiche difficoltà che il paese sta attraversando, provocati in quell’evento, questo grazie che questo paese di montagna e di con- con la chiusura delle tre caserme, della anche alla disponibilità del locale fine ha vissuto, dal vecchio confine di struttura ferroviaria e doganale che un Gruppo Alpini. Nel tardo pomeriggio Stato che un tempo divideva l’attuale tempo erano i pilastri della vita e dell’e- rientrati al campo base e, consumata la centro del paese, paese che ha dato i conomia del paese, con la speranza in cena con il sole che calava dietro le natali ad Arturo Zardini l’autore del più una rapida riconversione turistica della montagne imbiancate di neve fresca, famoso canto friulano ”Stelutis Alpinis”. zona. smontato l’accampamento, ci siamo Una lapide nella casa natale in piazza All’indirizzo di saluto e benvenuto avviati verso casa, stanchi ma soddisfat- Dante e un monumento in piazza del da parte del capogruppo Macor e del ti di aver trascorso una giornata in fra- Popolo, ricordano la figura di questo illu- Sindaco locale, il nostro Sindaco ha rin- terna amicizia, in una terra di Alpini, stre autore. graziato per la calorosa accoglienza, paese che per molti di noi è stato per La mattinata è proseguita con la visita augurando un futuro migliore e prospe- tredici mesi anche il “nostro” circa tren- al Municipio, edificio di grande valore stori- ro per il paese e tutta la cittadinanza. ta anni fa. Tutto questo a dimostrazione co e architettonico di un vero e auten- e nella bellissima e tico spirito di fratel- accogliente sala lanza, come ha Consigliare si è svol- affermato il nostro to un semplice e capogruppo Valter cordiale incontro di Ortolan, che acco- saluto ufficiale tra le muna noi Alpini in due comunità con qualsiasi posto e la presenza dei due occasione. Valori Sindaci, Bernardino che una grande Silvestri di Pontebba parte di amici e accompagnato dal- simpatizzanti con- l’assessore dr.ssa dividono, e questo Patrizia Taddio, e il per noi è la miglior nostro Sindaco di ricompensa e Codognè dr.ssa motivo di conti- Lorena Andreetta, Incontro di saluto ufficiale in Municipio a Pontebba da sx il sindaco di Pontebba, Silvestri; il nuare in questa sindaco di Codognè, Lorena Andreetta, mons. Domenico Perin, il cav. Evaristo Barazza, puntuale e sempre Gianni Candi presidente della Pro Loco di Pontebba. direzione anche in presente alle nostre futuro.

34 Collalto ricorda il sacrificio dei Legionari

caduti. esser stati costretti a scavarsi la Una cerimonia semplice e parte- fossa. cipata presso il monumento realiz- Sul muro di Casa Montone ci zato dagli Alpini nel 1976, scandita sono una lapide in marmo ed una dalle parole di pace di don Ugo targa in bronzo, che ricordano quel Cettolin e dall’omaggio degli Alpini. tragico evento. Evento che gli Alpini Una delegazione ha raggiunto di Collalto e le Associazioni d’Arma subito dopo Casa Montone nei pressi suseganesi non vogliono dimentica- Gruppo Collalto L’Aquila di Collalto. della quale il 15 giugno del 1918 dieci re. (a.m.). soldati boemi, esta dell’Unità Nazionale e inizialmente delle Forze Armate a arruolati nel- FCollalto lo scorso 7 novem- l’esercito bre, all’insegna del raccoglimento e austro-ungari- del ricordo di chi si è sacrificato. co, che aveva- Prima la messa solenne nella no ottenuto di parrocchiale di San Giorgio alla pre- indossare la senza delle rappresentanze delle divisa italiana Associazioni Combattentistiche e dei Legionari, d’Arma e di una folta rappresentan- erano stati za di Alpini, poi la deposizione di una passati per le corona d’alloro al monumento di armi dopo Verso il Monumento ai Caduti. La Bandiera del IV Novembre a quando, tre anni fa, ci furono le rimostranze degli Alpini di Colfosco per la mancata esposi- Dzione della bandiera italiana in occasione del IV Novembre sul pennone della scuola elementare del paese, una specifica cerimonia viene promossa ogni anno. In quell’occasione la Direzione Didattica si scusò e promise che il fatto non si sarebbe ripetuto.

E così, il Tricolore donato dal Gruppo Colfosco in ricor- Gruppo Colfosco do del primo Capogruppo, Cav. Virginio Trentin, è stato issato ogni anno di fronte a tutte le scolaresche in occa- sione della Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Gli Alpini onorano il Tricolore. Anche quest’anno si è ripetuta la cerimonia. Una ceri- monia semplice ma significativa, con la tromba di Ugo più suggestivi e l’Inno di Mameli cantato in coro da tutti gli Granzotto a scandire i tempi e a sottolineare i momenti alunni che sventolavano un piccolo Tricolore. A rendere ancor più suggestiva e più autorevole la cerimonia, la presenza di numerosi Alpini, il Vessillo sezio- nale, i gagliardetti dei Gruppi di Colfosco, Susegana e Collalto, l’assessore alla pubblica istruzione del Comune di Susegana Roberta Brescancin. Per i bambini è stata un’occasione importante, un momento educativo di grande significato, per la possibili- tà di riflettere sui valori di Patria e di Nazione, ma anche per avvicinarsi a quei “signori” col cappello alpino che ogni tanto si vedono impegnati in opere di pubblica utilità o a promuovere momenti ricreativi come la Millenaria Festa in Tombola che, anche quest’anno, ha visto presen- te il Gruppo Colfosco, nella prima settimana di settembre, L’entusiasmo degli alunni. sul Colle che sovrasta il paese.

35 La Nostra Famiglia a Mareno di Piave Un cantiere per la ristrutturazione e l’ampliamento del Centro di Lavoro Guidato: un cam- mino di solidarietà con gli Alpini della Sezione di Conegliano. Un intervento che onorerà l’80° della Sezione.

l Centro di Lavoro Guidato di Piave consentendo così ai “ragaz- Il progetto iniziale – elaborato “Angelo e Teresa Vendrame”, zi” del centro di rispettare i tempi dai collaboratori dell’alpino Ing. Iche l’associazione “La Nostra delle commesse, di sostenere l’offer- Antonio Cancian – prevedeva la rea- Famiglia” gestisce in località Bocca di ta di lavoro, di essere puntuali nelle lizzazione di due nuclei fra loro inte- Strada di Mareno di Piave, diventa un consegne. grati per alcuni servizi comuni, ma le Gruppo Mareno cantiere. Anno dopo anno – indimentica- risorse disponibili e reperibili erano Entro la fine dell’anno dovrà bili gli incontri con il prof. Vallomy – molto inferiori al costo dell’interven- essere avviato il lavoro di to ipotizzato. ristrutturazione dell’esisten- Così si è – a malincuore te e di ampliamento del cen- – dovuto ripiegare, con la tro, per rendere la struttura logica del buon padre di adeguata ai nuovi standard famiglia che non fa passi più previsti dalla Regione Veneto lunghi della gamba, su un per realtà di questo tipo. primo consistente interven- Nato nel 1982 come cen- to, un primo stralcio che tro sperimentale, fu – per alcuni anni – un progetto adegua l’esistente ed amplia pilota del Veneto nel percor- significativamente il centro so di possibile transizione con altri ambienti e servizi, delle persone disabili adulte, oltre che con la sistemazio- dalla riabilitazione all’inseri- ne dell’esterno. mento lavorativo. Nei giorni scorsi si sono L’attività di Mareno di succedute a “La Nostra Piave fu al centro, fin dal suo Famiglia” ed in sede ANA nascere, dell’attenzione della alcune riunioni – con il presi- Sezione Alpini di Conegliano dente Antonio Daminato ed che lì attivò un cantiere per altri collaboratori e respon- realizzare un primo amplia- sabili della Sezione alpina – mento del precedente labo- per valutare come gli Alpini ratorio di maglieria della potranno continuare a senti- famiglia Vendrame. re il centro di Mareno come Da quel cantiere nacque parte viva della propria sto- un percorso di fraternità tra ria sezionale ed un prodotto gli Alpini e il centro di del loro instancabile impe- Il progetto del Centro di Lavoro. Mareno: sono numerosi gli gno sociale. Alpini dei Gruppi della sezio- Si sono valutati con ne di Conegliano che sono passati e gli Alpini sono stati a Mareno di Piave attenzione i limiti posti dalla norma- sono tuttora attivi nell’intensa attività in delegazione ufficiale per gli augu- tiva sulla sicurezza dei cantieri e gli di volontariato che caratterizza il ri di Natale o per accompagnarvi interventi ed i lavori che possono centro di Mareno di Piave. ospiti illustri com’è avvenuto recen- essere realizzati dal volontariato I volontari di Mareno affiancano temente con il mitico Lino Lacedelli, oltre tali limiti. Ed alla fine si è trova- gli utenti nelle attività di produzione lo scalatore del K2. to come e dove potranno essere durante il giorno, ne condividono le I ragazzi di Mareno, gli operatori, ora passate al centro, costruiscono le famiglie, vivono questa fraternità, presenti gli Alpini con la loro mente, relazioni stabili e contribuiscono a questa vicinanza, come un dono ed le loro braccia, ed il loro cuore. generare quel clima di famiglia labo- una opportunità che fa crescere le Questo primo intervento - si riosa che fa di Mareno, una realtà reti di relazione, riempie di umanità spera che la Provvidenza consenta unica nel suo genere e tra le più le storie di ogni giorno, fa sentire le di realizzare il progetto iniziale com- significative del Veneto. persone con disabilità al centro di plessivo trovando le relative risorse - Ma i volontari si ritrovano, ben tante attenzioni. verrà realizzato in modo da consen- più numerosi, a turni, due sere alla Ora, passati oltre vent’anni dal- tirne la chiusura dei lavori e la con- settimana, per stare insieme, portare l’avvio del Centro di Lavoro Guidato, segna per settembre 2005, all’inter- avanti la produzione che le aziende era tempo di mettere mano alla no delle manifestazioni per l’80° commissionano al centro di Mareno struttura. della sezione ANA di Conegliano.

36 Nuova sede a Santa Lucia

adesso ...su le maneghe”. Non nulla e che collabora già con il azioni Cirio o Parmalat, ma una ha detto proprio così il Comune nella gestione di spazi Associazione con la A maiuscola, che E Capogruppo di Santa Lucia pubblici. Quando ci è stato chiesto si è meritata la fiducia del paese a Claudio Bernardi subito dopo la stipu- aiuto la risposta della Giunta comu- suon di opere e di iniziative e che è la della convenzione con nale è stata unanimemente positi- già convenzionata col Comune per l’Amministrazione comunale per la va”. Un altro amministratore, più interventi di decoro degli spazi pub- cessione di un terreno di 2500 metri malignamente, ha detto che blici. quadrati dove edificare la nuova l’Amministrazione comunale avreb- Gli amministratori di Santa Lucia sede, ma il senso era hanno capito che la quello. Il senso era: comunità tutta trarrà unire le forze del vantaggio da un Gruppo, 200 associa- Gruppo Ana ancora ti e 50 Amici degli più forte e meglio Alpini, imprenditori e organizzato, con la Amministrazione forza e l’organizzazio- comunale per realiz- ne che deriveranno Gruppo S. Lucia di Piave Lucia Gruppo S. zare una Casa che dalla nuova sede. sarà messa a disposi- Ora che si cono- zione anche delle sce esattamente la altre realtà associati- metratura e la colloca- ve locali. zione del terreno (via La firma della con- Foresto Est di fronte venzione si è svolta in alla scuola media) si municipio alla presen- comincerà dal proget- za della stampa locale, to ed il capogruppo che ha dato subito la Il Sindaco Fantinel e il Capogruppo Bernardi firmano la convezione. Bernardi annuncia: “ci notizia, e di un bel sono già i tecnici che gruppo di penne nere. be potuto ricavare “bei soldini” dalla faranno gratuitamente il progetto”. “Abbiamo celebrato da poco il vendita di quel terreno edificabile ma Poi comincerà la gara di solida- 45.mo anniversario di fondazione del che ha preferito “investire sugli rietà tra gli Alpini, gli imprenditori e la Gruppo Alpini - afferma il sindaco Alpini”. cittadinanza per raccogliere i fondi Fiorenzo Fantinel -a una associazio- Che bel segnale. Investire sugli necessari, con l’auspicio di chiudere ne che non si è mai tirata indietro su Alpini, un investimento sicuro, non le la partita in tre anni. (a.m.) Alpini e amici, coneglianesi ed abruzzesi metà settembre, alcuni “Sono stati quattro giorni indi- Pescina di hanno offerto un’abbon- Alpini (16 per la precisione), menticabili sotto tutti gli aspetti – dante cena, mentre a mezzogiorno, Ain rappresentanza dei grup- afferma Graziano Tomasi – all’insegna prima della partenza da Luco dei pi Città, M.O. Maset, Corbanese, San di un’ospitalità, generosità e famiglia- Marsi, il presidente della Sezione Fior e , con il vessillo rità alpina che commuovono”. Abruzzo Ornello Capannolo ha voluto sezionale e i relativi gagliardetti, “Al nostro arrivo – continua offrirci uno squisito pranzo di arrive- hanno fatto visita alle penne nere del Graziano Tomasi – le penne nere di derci. Inoltre ci ha consegnato un Gruppo Luco dei Marsi, del quale Gres della loro Sezione da mettere in ricorre il 50° di fondazione, e in quel- sede e un medaglione con l’insegna l’occasione hanno incontrato anche dell’aquila”: gli amici Alpini del Gruppo M. Gli Alpini abruzzesi si sono impe- Parassano-Pescina. Entrambi i Gruppi gnati a partecipare alla celebrazione sono della Sezione Abruzzo. dell’80mo di fondazione, nell’ormai Il viaggio è avvenuto con un pul- prossimo 2005. mino guidato dall’esperto Berto La Sezione Ana di Conegliano è Marcon. Tutto era stato programmato grata alle penne nere e al Presidente da tempo, poiché è da lunga data che della Sezione Abruzzo, Capannolo, per si è costituito e consolidato il rappor- l’ospitalità e la fraterna amicizia che to di amicizia, di spontanea ospitalità dimostrano. Vale sempre il decantato alpina con questi due Gruppi abruzze- aforisma “chi trova un amico trova un si, guidati, oggi, da Bartolomeo De tesoro”. E noi l’abbiamo trovato! Felice di Luco dei Marsi e da Vincenzo Taglieri di Pescina. Alpini in Abruzzo. Renato Brunello

37 Un programma 2004 davvero 0K!

ome sempre, è stato inten- so il programma sviluppa- Cto in questi ultimi mesi dal Gruppo Alpini di che all’adunata nazionale di Trieste ha annoverato la presenza di una sessantina di soci giunti nella città giuliana a festeggiare il 50° anniver- sario del ritorno all’Italia. L’8 maggio ci sono state le evo- luzioni canore del coro santalucese “Sub Silva” e del coro di “” a cui le penne nere santalucesi hanno offerto fattiva collaborazione. La festa della Repubblica svoltasi il 2 giugno a Santa Lucia di Piave, a carattere comprensoriale, ha visto A Brescia per il 30° del Gruppo gemellato. l’impegno del Gruppo nella prepara- zione e nel servizio del sontuoso rin- Valmarino. Quest’anno inoltre 6 alpini gui- fresco a 800 persone. Nel corso dell’estate le penne dati dal Capo Gruppo Claudio Il 4 luglio oltre 100 persone nere santalucesi sono salite ad ono- Bernardi hanno visitato in forma hanno partecipato ufficiosa il “museo all’annuale gita socia- alpino all’aperto” del le organizzata sulle Piccolo Lagazuoi arri- strade e sui mirabili vando sino alla panorami delle Cengia Martini. Dolomiti. Dopo una Il 26 settembre prima sosta a Santo alcuni associati alpini Stefano di Cadore, i hanno partecipato al gitanti sono giunti a 30° anniversario del Dobbiaco ove dopo la Gruppo di Lograto Santa Messa nella (Brescia) gemellato a Parrocchiale è stato quello santalucese. servito il pranzo pre- Il 3 ottobre il parato dai cuochi alpi- Gruppo di Santa ni santalucesi presso In gita sulle Dolomiti di Dobiacco. Lucia assieme alla la sede del Gruppo locale sezione ANF- ANA locale guidato FAS ha organizzato una giornata di dal Capo Gruppo Paolo De Min. Ci rare i Raduni Nazionali svoltisi al festa a cui hanno preso parte 235 Contrin, all’Ortigara e al Col di Lana sono stati momenti di fraternizzazio- persone riscontrando come sem- con la propria fiamma. ne fra le due entità alpine, onorate pre un notevole entusiasmo nei dalla presenza d’autorità politiche e presenti. sociali del meraviglioso centro altoa- Sabato 6 e domenica 21 tesino. Il lago di Braies e Misurina novembre si sono svolte le casta- sono state le successive mete rag- gnate rispettivamente presso la giunte dai partecipanti. A Tai di Casa di riposo e il Capitello in Cadore c’è stata l’ultima sosta per Granza della Beata Vergine della consumare lo spuntino serale prima Salute, restaurato 10 anni fa dagli di intraprendere il viaggio di ritorno. alpini. Il 17 luglio una cinquantina d’as- Infine domenica 28 novembre il sociati alpini e di amanti della lirica hanno aderito alla serata all’Arena di gran finale: il succulento pranzo Verona plaudendo alla sublime sociale. Nell’occasione è stato pre- “Madame Butterfly”. miato il socio, reduce dalla campa- Il 5 settembre in 130 tra soci e gna di Jugoslavia, Giovanni simpatizzanti si sono ritrovati per Morandin, per la sua giovinezza donata alla patria e per il suo attac- solennizzare il 33° raduno al Bosco Verso la Cengia Martini. delle Penne Mozze a Cison di camento ai valori alpini. (r.s.)

38 Le attività del Gruppo Pianzano

l Gruppo di Pianzano è formato gli Alpini offrano, dopo la Messa di da un anno all’altro. da Alpini che preferiscono mezzanotte, ai concittadini un eccel- Il Gruppo non ha scopo di lucro, Iagire anziché parlare. lente brulè. E’ una iniziativa che si di conseguenza i soldi che ricaviamo A gennaio 2004 c’è stato il pran- ripete ormai da una decina d’anni. Il ci hanno consentito di acquistare un zo sociale in una sede che sta diven- paese lo apprezza in maniera molto eccellente attrezzatura che ci per- tando ormai troppo piccola per l’oc- significativa. mette di essere autosufficienti per far casione. Dobbiamo ogni anno rifiuta- Il fiore all’occhiello comunque di fronte a qualsiasi esigenza. re delle prenotazioni per mancanza di tutte le attività è l’organizzazione dei Ci siamo dotati recentemente di spazio. festeggiamenti del “Pra de nuove griglie, una friggitrice industria- L’appuntamento alla prima Sant’Urban”. le, spina per la mescita dei vino e un domenica di luglio è con la tradizio- E’ una ricorrenza storica dall’ulti- cucina salsicce automatico. nale gita. ma domenica di maggio, prima Gli Alpini si ricordano anche di chi Gruppo Pianzano Da alcuni anni cerchiamo di domenica di giugno. sta peggio di loro. Abbiamo devoluto orientarci su itinerari caratteristici La festa ogni anno si ingigantisce, in beneficenza in tutti gli anni della che non siano faticosi e soprattutto i risultati sono sempre migliori e la nostra attività cifre cospicue al attrezzati in modo che la giornata tra- partecipazione è davvero massiccia. Centro Tumori Renzo e Pia Fiorot, alla scorsa sia di assoluta spensieratezza Forse non tutti sapranno che per via di Natale di Aviano, all’associazio- e allegria. organizzare una festa simile ci voglio- ne Arcobaleno legata alla Nostra Non tutti sanno che il consiglio è no circa due mesi di tempo e la colla- Famiglia. stato promotore di una cosa molto borazione di circa quaranta persone L’asilo di Pianzano è stato arric- singolare: “La serata per Pianzano”. che volontariamente sottraggono del chito di innumerevoli giochi didattici Serata che si perpetua l’ultimo saba- tempo alla famiglia e qualche volta al per la felicità di oltre 80 bambini che to di luglio e che è ormai giunta alla lavoro per dedicano agli Alpini. lo frequentano. Con una ingente 70ma edizione. E’ un appuntamento La soddisfazione e l’appagamen- somma e con la disponibilità di un per tutti coloro, Alpini e non, che to di questa gente è di avere il capan- nostro consigliere abbiamo parteci- apprezzano il piacere di passare alcu- none sempre colmo, 250 persone alla pato alla ricostruzione del monaste- ne ore in assoluta tranquillità davanti serata per Pianzano e dover bloccare ro di San Quirico in Umbria. a qualche stuzzichino e a un buon le prenotazioni per il pranzo sociale Con l’ausilio di due nostri soci è bicchiere di vino. poiché la sede è troppo piccola per stata possibile la ristrutturazione L’originalità di questa serata sta questa occasione. Tutto questo ci della sala caldaia della sede seziona- nel fatto che è un avvenimento per permette anche di avere una cassa le e ci siamo accollati le spese dei tutte le famiglie e il piacere per noi che riesce a gestirsi tranquillamente materiali. che la organizziamo è vedere una Tutto questo è il gruppo di schiera di bambi- Pianzano. ni che giocano Una dovero- spensierati nel sa citazione va campo sportivo. Nuovo libro sulla Grande Guerra al nostro gruppo La serata è total- sportivo bocce mente offerta dal iave - Le ferite della luoghi di culto, palazzi e castelli, che regolarmen- Grande Guerra” è il titolo ma soprattutto raccoglie tante gruppo. te tutti gli armi ci La collabora- P dell’ultima pubblicazione immagini delle distruzioni andan- di Innocente Azzalini e Giorgio do così a formare un catalogo dei rende orgogliosi zione con il grup- con i loro innu- po parrocchiale Visentin. I due autori, molto noti danni di guerra dovuti al primo nell’ambiente conflitto mon- merevoli trionfi San Lorenzo con- della pubblici- diale. ai tornei sezio- tinua e si solidifi- stica legata ai Una rico- nali. ca di anno in temi della gnizione lungo Il nostro anno, noi colla- memoria, la linea di organico negli boriamo con la hanno dato fuoco italiana ultimi 8 anni si è festa del Patrono alle stampe un e lungo quella notevolmente con materiali e volume di austro-ungari- assottigliato. Un personale e il quasi 400 ca, dove si gruppo parroc- pagine e che riportano saluto a tutti chiale ci ricam- raccoglie tan- anche i costi coloro che sono tissime imma- della ricostru- bia il favore in andati avanti e gini sui danni zione e si pro- un augurio che occasione dei prodotti dalla pone un itine- festeggiamenti dal paradiso di Prima Guerra rario dei sacra- Cantore possa- del “Pra de Mondiale, in particolare, ai paesi e ri legati alla Grande Guerra. Sant’Urban”. alle città del Trevigiano. Fiamme Verdi si complimenta con no guidarci a L’intesa è perfet- Il libro sintetizza, paese per gli autori ed in particolare con il continuare i ta. paese, i fatti bellici che hanno por- nostro Vicepresidente Giorgio onorare il Non passa tato alla distruzione di case, ponti, Visentin. nostro impegno Natale senza che di Alpini.

39 Le comunicazioni in grigio-verde stata aperta per due giorni pres- Esposte numerose apparecchiature so la sede degli Alpini di San militari che hanno fatto la storia delle EVendemiano una interessantissi- Trasmissioni ed anche un vero e proprio ma mostra dedicata a Guglielmo Marconi e reperto (ricostruito) utilizzato dai nostri pri- alla sua geniale scoperta: la radio. gionieri nei lager in Germania per ricevere Sabato 23 e domenica 24 ottobre, la la voce degli Alleati. bella sede delle penne nere di San Si tratta della storica “radio lametta”, Vendemiano ha ospitato un evento che vero esempio del genio italiano che sa forse avrebbe meritato un tempo di aper- esprimersi anche nelle condizioni impossi- tura al pubblico ben più ampio. bili come quelle di un campo di concentra- “Dalle comunicazioni in grigio-verde alle vie della radio” il titolo della mostra che mento. è stata promossa da tanti Enti ed associa- Impeccabile l’organizzazione del zioni, tra cui il 7° Reggimento Trasmissioni, Gruppo guidato da Manuele Cadorin, che l’Associazione Radiantistica Trevigiana, il ha saputo organizzare un evento davvero Comune di San Vendemiano, gli Alpini e unico a 130 anni dalla nascita di Guglielmo l’Avis. Marconi. Gruppo San Vendemiano Gruppo San Radio Lametta, voce di libertà a prima volta che ho letto Dopo aver collegato i fili del- di questo strano ricevito- l’antenna, della terra e dell’auri- Lre è stato molto tempo fa colare, si deve armeggiare intorno quando sfogliando una rivista per al sistema matita – lametta. Con radioamatori mi sono imbattuto una buona dose di pazienza si in un articolo molto interessante trova il punto in cui la punta della riferito a una radio costruita dai matita tocca lievemente la lamet- soldati in trincea e da alcuni mili- ta stabilendo un contatto instabi- tari internati nei campi di prigio- le: in questo momento la radio nia. comincia a funzionare. Non abbi- Si raccontava di un semplice sogna di alcuna alimentazione apparato radio ricevente che per- elettrica e per questo motivo il metteva l’ascolto dell’emittente segnale ricevuto è debole ma net- locale in onda media e che pote- tamente distinto. va essere costruito esclusiva- Più di dieci anni fa ho esposto mente con materiali di fortuna. questa ricostruzione durante una Le parti essenziali erano mostra di apparati radio d’epoca costituite da una bobina di filo di e sono stato contattato da molti rame isolato avvolto su un sup- Il Prof. Giorgio Damian radiotecnici interessati al feno- porto di legno piatto, una lametta menale apparecchio. Uno di loro da barba usata, un pezzetto di per bicicletta, forse da quella del mi ha detto di non aver mai cre- matita lapis, alcuni fermacarte e panettiere, che l’auricolare era duto completamente al padre, da una tavoletta di legno sulla preso in prestito dal telefono da quando gli raccontava che duran- quale assemblare tutte le parti campo e che l’antenna veniva te la prigionia alcuni suoi compa- tramite chiodini o puntine da costruita con un lungo tratto di gni ricevevano notizie sull’anda- disegno. filo di ferro o di filo spinato. mento del conflitto da una radio Il nome dato a questo appa- Incuriosito da tanta semplicità costruita con materiali di fortuna recchio dai fanti alleati durante il ho provato a ricostruire, nel modo e che a questo punto avrebbe secondo conflitto mondiale, era più fedele possibile, il ricevitore in dovuto ricredersi. “radio foxhole”, ma più comune- questione e ho visto che, con un Giorgio Damian mente era conosciuto come po’ di pazienza e a patto che sia “radio lametta”. dotato di una grande antenna e di *(Giorgio Damian, coneglianese, docen- Nell’articolo si leggeva che il un auricolare da appoggiare all’o- te di Laboratorio di Telecomunicazioni all’Itis filo di rame veniva recuperato Planck di Treviso, è uno dei curatori del recchio, funziona davvero in Museo “La Bella Radio” di San Biagio di dallo smontaggio di una dinamo modo sorprendente. Callalta.)

40 sconfinate steppe della Russia, Festa dell’Unità d’Italia quelli rinchiusi e trucidati nei lager. DEPOSIZIONE DELLA CORONA e delle Forze Armate DI ALLORO AI CADUTI Il corteo composto dalle autori- tà civili, dai gonfaloni comunali, a Ponte della Priula dalla fanfara alpina, dalle associa- zioni d’arma (tra cui il nostro vessil- lo sezionale scortato da Carlo Sala omenica 7 novembre si è anni ‘80 il Pontefice, Sua Santità e da una quindicina di fiamme alpi- svolta a Ponte della Priula Giovanni Paolo II. Su quei sentieri, ne) scortato dal Picchetto armato Dla cerimonia provinciale su quelle creste teatro di desolanti della Brigata Mantova si è portato commemorativa della “Festa eventi bellici, il Papa, figlio di un verso il ponte sulla statale dell’Unità d’Italia e delle Forze militare, ricordava il calvario degli Pontebbana ove al termine del viale Armate. Da alcuni anni questa alpini e dei loro avversari e confida- alberato, non a caso chiamato manifestazione ha acquisito un va ai compagni di cammino la spe- “Viale delle Rimembranze”, vi è il carattere comprensoriale per meri- ranza che tutto ciò non venisse monumento ai caduti. to della Consulta delle Associazioni dimenticato, che il tempo e l’indiffe- Solennemente è stata deposta la Combattentistiche e corona d’alloro. Finita d’Arma di Susegana la cerimonia, presso la che con il patrocinio Casa degli Alpini di dell’Amministrazione Ponte della Priula è Comunale susegane- stato offerto a tutti i se e si sta prodigando presenti un lauto e con il massimo impe- generoso rinfresco gno nel salvaguardare preparato dalla Penne appuntamenti come il Nere locali. 25 aprile/Festa della Quest’anno, proba- Liberazione, 2 giu- bilmente per la con- gno/Festa della temporanea presenza Repubblica e appunto nella stessa settimana la Festa dell’Unità del Presidente Ciampi d’Italia e delle Forze in vicini luoghi della Armate. La consulta è Grande Guerra in terra formata da un rappre- trevigiana, la manife- sentante per ogni stazione ha avuto una associazione d’arma Parte la sfilata a Ponte della Priula. minor presenza di ves- e combattentistica di silli e gonfaloni. Hanno Susegana. A presie- comunque partecipato derla è il dott. Renato Borsotti. renza dell’uomo non consumasse- gli emblemi di Susegana, Sernaglia ro lo spessore morale del sacrificio. della Battaglia, , Santa Lucia LA CERIMONIA Significativa e commovente è quel- di Piave e Codognè. Il programma della cerimonia la scritta scolpita nella roccia alla Vogliamo auspicare che nei prevedeva il ritrovo dei partecipanti base delle Tofane, che il gen. prossimi anni, questa commemora- presso il sagrato del Tempio Votivo, Cauteruccio ha voluto citare: “Tutti zione sia tenuta nella adeguata la benedizione del parroco don avevano la faccia del Cristo nella considerazione perché questo è Francesco Toffoli e il saluto del sin- livida aureola dell’elmetto, tutti por- idealmente l’ambito più rappresen- daco Arch. Gianni Montesel. tavano l’insegna del supplizio nella tativo per il nostro comprensorio e L’allocuzione ufficiale è stata tenuta croce della baionetta e nelle tasche perché non sia vanificato l’impegno dal Ten. Generale Italico il pane dell’ultima cena e nella gola della Consulta, che vuole portare Cauteruccio, già comandante della il pianto dell’ultimo addio”. Sono avanti la cerimonia del 4 novembre Brigata Cadore. Il suo intervento, parole che valgono a commemora- con il seguente concet- durato oltre mezz’ora, è stato intri- re tutti i caduti, quelli trafitti negli to: “Concordia e pace per un so di significati tali da meritare la assalti all’arma bianca sugli argini e sereno futuro delle nuove genera- presenza dell’ascoltatore più atten- sulle anse del Piave, quelli inghiotti- zioni salvaguardando i fondamenta- to ed interessato. Egli ha parlato a ti dai crateri delle vette minate, li valori di democrazia e libertà”. braccio, volgendo lo sguardo ai pre- quelli dilaniati dallo scoppio delle Un particolare ringraziamento senti, ha scandito le frasi con paca- granate, quelli marciti nel fetore va alla Protezione Civile alpina della tezza portando alcuni episodi della delle trincee, quelli immolati negli provincia di Treviso e dello staff del propria esperienza militare a mo’ di abissi dei mari, quelli folgorati nello cerimoniale: il Ten.Col. Guido paragone. L’alto ufficiale alpino ha spazio infinito dei celi, quelli sfibrati Biasiol, Claudio Lorenzet e Luigi ricordato le escursioni estive in dalla sete nel sole dei deserti, quel- Maretto. montagna a cui ha partecipato negli li coperti dalla neve delle gelide e Renzo Sossai

41 Ricordo con particolare emo- Trieste, cinquant’anni fa zione la figura dell’allora Maggiore Franco Magnani (che poi diventerà Parla il parà-alpino Giuseppe Antoniazzi che partecipò alla generale di brigata della parata del 4 novembre 1954 a Trieste in occasione del Taurinense prima di morire prema- ritorno della Città all’Italia. turamente in un incidente) meda- glia d’oro vivente, eroe della Campagna di Russia, che in quei ncontro e saluto cordialmen- Quali sono state le prime momenti a Trieste comandava i te il Cavaliere della impressioni quando arrivasti in reparti dell’8° Reggimento Alpini. IRepubblica Giuseppe quei giorni a Trieste? La sua barba bianca carismatica, il Antoniazzi, parà-alpino, iscritto al I triestini erano orgogliosi che suo vigore e la sua fierezza tipica- Gruppo A.N.A. di S. Lucia dalla sua la loro città fosse tornata all’Italia. mente alpina che neppure quelle fondazione (1958), già a capo del Quando in libera uscita passeggia- vicende così drammatiche aveva- Nucleo Paracadutisti locale dal vo per le strade cittadine, ci aspet- no scalfito, era per noi un grande 1986 e successivamente fautore tavano sull’uscio di casa per salu- esempio oltre che un comandante principale e Presidente dal 1990 al tarci ed invitarci ad entrare. cui ubbidire fiduciosamente. 2000 della Sezione Paracadutisti di Desideravano passare un po’ di Cosa rimase in te di Trieste al tempo con noi in allegria. Tiravano ritorno in caserma a Udine? fuori tutto ciò che avevano, da Terminata la cerimonia del 4 bere, da mangiare, tanto da com- novembre partimmo quasi a malin- muoverci. cuore per Udine ove il nostro plo- Come si presentava la situazio- tone era di stanza alla caserma ne? Zavattaro. A Trieste lasciammo un Apparentemente era tutto abbastanza tranquillo. Di tanto in tanto si sentiva al nostro passag- gio, quando magari percorrevamo le vie interne della città, le grida dei così detti ribelli. Ricordo solo un episodio di una certa rilevanza. Al nostro passaggio un individuo ci apostrofò in maniera gravemente offensiva. Il nostro comandante, il fiero Tenente Sergio Varese di Genova, reagì lasciando tempora- neamente il comando al Sergente Maggiore Venturini e andando a Giorgio Antoniazzi in tenuta da parà. riprendere quel soggetto che poi passò davvero qualche brutto minuto. Santa Lucia di Piave. Com’era il vostro stato d’ani- Giuseppe Antoniazzi fu tra mo? quegli alpini presenti, nella Trieste Noi del 1° scaglione 1932 non appena tornata all’Italia, che cin- sapevamo se ci saremmo conge- Antoniazzi alpino. quant’anni fa commemorarono la dati regolarmente a dicembre. ricorrenza del 4 novembre con una L’anno precedente, a seguito di grandiosa parata, assieme agli altri alcuni disordini successi proprio a po’ del nostro cuore, per la bellez- corpi dell’Esercito Italiano. Trieste, qualche scaglione del 1931 za della città e per l’entusiasmo e Egli, ora settantaduenne, ricor- era rimasto in servizio per ulteriori la commozione dei triestini per il da nitidamente quei giorni e l’at- tre mesi. Del resto lo stesso eserci- Tricolore, per le nostre divise, il mosfera che regnava nella città to americano, in quei giorni di nostro cappello. giuliana. novembre, se ne stava andando Sono tornato in più occasioni a Caporale, tiratore scelto del 1° lasciando il posto al nostro. Poi Trieste in questi cinquant’anni, ho Plotone Alpini Paracadutisti della tornò la calma e noi terminammo assaporato ogni volta quelle stesse Brigata Julia, Giuseppe giunse a la naia nei giorni previsti. identiche sensazioni. Trieste nella mattinata del 1° Quale personaggio ti ha colpito novembre 1954. di più in quel frangente? Renzo Sossai

42 Saluto sotto la pioggia per il Terzo Artiglieria da Montagna in missione di pace

abato 22 maggio, alla appassionato ricercatore e colle- Montagnini, tutti della eroica grani- caserma “Cantore” di zionista di cimeli storici e padre del tica “JULIA”, la vibrante espressio- STolmezzo, una nutrita rap- cap. Andrea Barzotto in forza al ne della nostra ammirazione, del presentanza della Sezione di “Conegliano” e fresco reduce da nostro plauso, della nostra gratitu- Conegliano, guidata dal presidente Kabul. Si tratta di una ormai intro- dine.” Antonio Daminato, nonostante la vabile copia de “L’Alpino” del 15 Il vecchio, bellicoso motto del pioggia battente, ha presenziato gennaio 1941 in cui, relativamente “Conegliano” nella tipica parlata alla solenne cerimonia di saluto al alla sanguinosa campagna di friulana “Devant al Conejan o si s- 3° Reggimento di Artiglieria da Grecia, si scrive: ciampe o si mür” (Davanti al Montagna in partenza per la mis- Medaglie d’oro ai tre Conegliano o si scappa o si muore) sione di pace in Bosnia, inquadrato Reggimenti della eroica Divisione oggi viene messo a disposizione nell’Operazione Joint Forge. “JULIA” della pace e della solidarietà verso Un commiato carico di signifi- “Mentre il giornale era in mac- popolazioni da lungo tempo sfibra- cati e di buoni auspici portato dal china, la “Stefani” ha annunciato te da una lunga e feroce guerra comandante della brigata Julia, gen. Primicerj, al comandante della spedizione, col. Silvio Biagini, e a tutti i suoi soldati. Un reparto particolarmente legato alla Sezione ed alla Città di Conegliano in quanto vi compren- de il Gruppo “Conegliano” che qui, alla fine dell’Ottocento, ebbe i natali, vi attinse linfa vitale in tanti giovani del luogo e che oggi si fre- gia della cittadinanza onoraria che l’Amministrazione comunale del sindaco alpino Foriano Zambon, ha voluto tributargli. Terra, quella del coneglianese, del resto particolar- mente fertile per l’alpinità intera poiché, sempre in città, presso la caserma “Marras” vennero costi- tuiti anche il 6° e il btg alpini d’ar- Un momento solenne della cerimonia. resto “Val Tagliamento” entrambi nel 1882 e il 7° nel 1887. che sono stati proposti per la civile, per di più imbarbarita da Un affetto radicato nel tempo, Medaglia d’Oro sul Campo i tensioni etniche e religiose. nella storia e nella memoria di Reggimenti Alpini 8° e 9° ed il 3° E proprio in quest’ottica di spe- tanti, quindi, e che il Reggimento Artiglieria Alpina formanti la leg- ranza va vista la presenza a ha voluto rinsaldare lo scorso gendaria Divisione “JULIA”, il cui Tolmezzo della sezione di autunno, onorando la Sezione e la Comandante, Generale Mario Conegliano. Città, di ritorno dalla delicata e dif- Girotti, è stato promosso, sul Una presenza che vuole ribadi- ficile missione in Afghanistan. campo, Generale di Divisione. re la continuità di ideali e di valori A sancire ulteriormente questa Nel prossimo numero celebre- etici, umani e morali trasmessi da simbiosi, al termine della cerimo- remo l’avvenimento che riempie di una generazione di alpini in conge- nia, il presidente Antonio Daminato legittimo orgoglio e di incontenibi- do ad un’altra in servizio effettivo e ha voluto donare al col. Biagini, le entusiasmo tutte le Penne Nere oggi in armi, ma non per aggredire curatore di un piccolo ma interes- del 10° in armi ed in attesa. o sottomettere bensì per proteg- sante museo incentrato sulla sto- Rivolgiamo al Generale Girotti, gere genti e comunità inermi ed ria delle truppe alpine, un raro ai Comandanti dei tre Reggimenti indifese di fronte all’immanente documento d’epoca trovato da premiati con la suprema distinzio- minaccia di genocidio razziale Luciano Barzotto di San Fior, ne, agli Ufficiali, agli Alpini e oppure per garantire a quelle

43 regioni il pacifi- volontariato co trapasso più disinteres- verso i principi sato, crede della democra- ancora nei zia e della valori che rispettosa con- la Patria e vivenza politica. la Bandiera Un messag- rappresentano, gio chiaro ed dentro e fuori i inequivocabile confini nazio- in tempi come nali. questi in cui Allora, sempre più bravi alpini e faziose e ignobili alpine: tutte le si alzano voci, Penne Nere purtroppo d’Italia sono anche di alte orgogliose e personalità poli- fiere di voi. tiche, denigrato- Il Presidente Daminato dona un cimelio alla Cantore di Tolmezzo. In bocca al rie verso le lupo, ragazzi...e nostre Forze Armate ed il loro con i loro tricolori, labari, gagliar- che crepi il lupo! impiego nei drammatici quadri ope- detti ed insegne, invece, hanno Arrivederci al ritorno dalla rativi mediorientale e balcanico. voluto dimostrare che il paese vostra preziosa missione di pace in Incuranti della pioggia, i tanti reale, quello che si riconosce più di Bosnia: noi ci saremo. presenti alla cerimonia di Tolmezzo tutti nell’impegno sociale e nel Giorgio Visentin Storia del 3° Artiglieria da Montagna della Julia (oggi 3° Reggimento Artiglieria Terrestre da Montagna)

valore. Dopo la guerra, i Gruppi di mobilitazione vennero sciolti e il Reggimento, così ridimensionato, nel 1921 fu strutturato su tre Gruppi armati con pezzi da 75/13 di preda bellica ed inserito nella 2ª Divisione alpina. Nel 1926 una successiva ristrut- turazione portò il 3° a far parte della 3ª Brigata, assieme all’8° e 9° Reggimento alpini, e ad essere costituito con il Gruppo “Conegliano” e con il Gruppo “Udine” . Radiotelegrafisti 15ª Batt. Gr. Conegliano apparato RF2 a Osoppo, prima di partire per il fronte russo. Col cappello alpino Emilio Barzotto, nonno del Cap. Andrea Barzotto. Tre anni dopo vi si aggiunse il Gruppo “Belluno” proveniente dal asce in previsione dello Durante le operazioni belliche 2°. scoppio della Prima operò sul fronte dolomitico (Sasso Il 31 ottobre 1935, allo scopo di NGuerra mondiale, il 1° di Stria, Tofane, Passo Buole, Cima “dare un migliore assetto organico febbraio 1915, con compiti specifici Presena...) e, dopo il ripiegamento alla specialità alpina creata per da svolgersi anche ad alte quote e italiano conseguentemente a operare in alta montagna ed assi- su terreni impervi. Inizialmente vi Caporetto, sui contrafforti prealpini curare l’inviolabilità delle nostre fanno parte i Gruppi “Oneglia”, del Grappa e del Tomba, distinguen- frontiere alpine”, i precedenti quat- ”Gemona”, “Bergamo” e “Como”. dosi per coraggio, determinazione e tro Comandi Superiori di Brigata

44 alpini vengono sostituiti con sei Orobica (sciolta nel 1991) e Conegliano il 3° venne accolto con Divisioni alpine: Taurinense, Cadore (sciolta nel 1997). tutti gli onori da molte autorità mili- Tridentina, Julia (che ingloba il 3° Il 3° fu ricostituito solo nel 1951, tari, civili e politiche nonché dalle assieme al 7°, 8°, 9° Reggimento ed assegnato alla Julia assieme Associazioni d’arma del territorio alpini), Cuneense, Pusteria e Alpi all’8° alpini, con i Gruppi con i loro vessilli e bandiere. Graie. “Conegliano” e “Belluno” ai quali, Significativo l’intervento del sin- Nel 1935, nella campagna l’anno dopo si aggiunse il daco Floriano Zambon di cui ripor- d’Etiopia, il Gruppo “Belluno” venne “Gemona” (dal 1957 assunse il tiamo il passaggio conclusivo: inquadrato nel 5° Reggimento di nome di “Udine”). “Missioni di pace, alle quali le Artiglieria alpina. Nel 1961 il 3° costituisce il nostre Forze Armate hanno parteci- Nel 1940, allo scoppio della II Gruppo “Osoppo” e due anni dopo pato con onore e professionalità, Guerra mondiale, il 3° venne mobili- dal I° Reggimento riceve in forza il ottenendo il riconoscimento della tato per operazioni belliche: i “Pinerolo”. Comunità internazionale per la par- Gruppi “Conegliano” e “Udine” della Il Reggimento venne sciolto nel ticolare capacità di operare in situa- Divisione “Julia” furono impiegati 1975. zioni difficili, partecipando al man- dapprima sul fronte greco-albanese Riprese vita il 1° agosto 1992. tenimento della pace nei paesi e quindi russo dove, sulla linea del Da poco, la sua denominazione oppressi da regimi violenti e dalle Don, subirono pesantissime perdite completa è: 3° Reggimento guerre intestine. e scrissero pagine di autentico eroi- Artiglieria Terrestre da Montagna. Capacità ben dimostrate dagli smo di fronte all’immane potenza Il motto che ne rimarca la storia Alpini del 3°, Gruppo “Conegliano”, di fuoco ed umana dell’Armata è: “Nobis incedentibus rupes ruunt” che oggi nell’anniversario della Rossa. (Al nostro incedere le rupi si spez- Vittoria, giornata dell’unità naziona- Per ragioni tattiche, al 3° vengo- zano) le e delle forze armate ci onoriamo no accorpati due nuovi Gruppi: il Attualmente il 3°, alimentato da di poter accogliere nella nostra “Val Tagliamento” e il “Val Isonzo” Volontari in Forza Breve ed in città. Giovani che incarnano la attinti da altre formazioni. Servizio permanente, si compone di nostra tradizione, orgogliosi dell’u- Il Reggimento immolato sul Don un Comando di Reggimento, una niforme che portano, ai quali va la venne sciolto nel settembre del batteria Comando e Supporto sincera gratitudine della Città di 1943. Logistico, una Batteria di acquisizio- Conegliano e dell’intero Paese, per Con la firma del Trattato di Pace ne obiettivi, la 24ª, ed il Gruppo il servizio che hanno saputo svolge- dopo il nefasto secondo conflitto “Conegliano”, pedina operativa del- re con la certezza che in questo mondiale (Parigi 10.02.1947) e con l’unità, con le gloriose Batterie 13ª, impegno saranno sempre fedeli agli l’adesione dell’Italia alla NATO nel 14ª (con obici 105/14 e FH70) e 15ª ideali della Patria, nel perseguimen- 1949, il nostro Paese riceve dalle (Batteria di Tiro e Supporto Tecnico). to dei quali daranno sempre il mas- potenze alleate il permesso di “ini- In precedenza il Reggimento ha simo di loro stessi. ziare a riorganizzare e potenziare le preso parte alla Missione in -Forze Armate di pace- come le sue Forze Armate”. In tale quadro, Kossovo e, come accennato, alla ha definite il nostro Presidente della nel periodo 1949-53, vengono costi- Missione ISAF in Afghanistan. Repubblica –pronte ad intervenire tuite cinque Brigate alpine: Il I° novembre 2003, al ritorno per la difesa della democrazia e Taurinense, Tridentina, Julia, da quest’ultima Missione, proprio a della libertà della nazione, ma

Primo a destra: Ten. Col. Caso (comandante); al centro con gli occhiali e mitragliatore Berretta AR 70-90 il cap. Andrea Barzato di Conegliano.

45 anche per restituire la libertà a chi tarne la bandiera, la storia e le tra- di molti, col valore di tutti. l’ha perduta, per portare la pace a dizioni per poi restituirla nel 1992 al Confermavano così le più pure tra- chi ne è stato privato ed oppresso momento della nuova ricostituzio- dizioni di valore, di abnegazione e da atti di violenza-“. ne del 3°. di sacrificio dell’artiglieria italiana”. Saluto portato anche dal sen. (Fronte russo, 15 settembre Archiutti della Commissione parla- La Bandiera di Guerra si fregia 1942 – 1 febbraio 1943) mentare Difesa, dal vicepresidente delle seguenti decorazioni: nazionale dell’ANA Pasini e dal pre- A questi riconoscimenti collet- sidente sezionale Antonio Medaglia d’Oro al Valor tivi, vanno ricordate ben 11 meda- Daminato. La solenne cerimonia ha Militare (al 3° Reggimento arti- glie d’oro al valor militare concesse raggiunto il suo apice emozionale glieria alpina) a militari effettivi al 3° Reggimento quando il col. Biagini, comandante “Per il superbo comportamen- tra cui, come si vedrà più sotto, il del 3°, ha provveduto a riconsegna- to dei Gruppi “Conegliano” ed sergente Giovanni Bortolotto di re alla Città ed agli Alpini della “Udine” nella Campagna italo- Orsago. Onorificenza che spicca sul Sezione di Conegliano la Bandiera greca. Frammisti agli alpini nel labaro della sezione di Conegliano ricevuta sei mesi prima, il giorno valore e nel sacrificio, costituirono assieme a quelle concesse a Pietro della partenza, affinché sventolas- con le loro batterie sul Mali, allo Maset “Maso” di Scomigo, presti- se nei cieli di Kabul quale segno di Scindeli, al Golico, come già sul gioso comandante partigiano amicizia e di solidarietà del popolo Pindo, i nuclei dai quali partiva l’of- dell’Osoppo caduto sul monte italiano verso quello afghano fesa e sui quali si infuriò la resi- Cavallo nelle prealpi veneto-friula- oppresso dall’oscurantismo taleba- stenza e prese slancio il contrattac- ne nel 1945; Sante Dorigo di Soligo no. co. Col tiro dei pezzi, come con la caduto a Zugna Torta nel 1918; baionetta e la bomba, furono valo- Luigi Spellanzon di Conegliano La Bandiera di Guerra rosi tra i valorosi, alpini tra gli alpi- caduto eroicamente nel 1938 a Nel 1936 vennero concessi al ni”. Angodegò in Etiopia. 3° Reggimento lo stendardo e le (Fronte greco: Pindo, Mali, insegne che furono difesi e salvati Scindeli e Golico, 28 ottobre 1940 – Gruppo di Artiglieria da durante le drammatiche operazioni 23 aprile 1941) Montagna “Conegliano” sul fronte orientale. Il Gruppo trae origini dalla Vª Dopo l’8 settembre 1943 lo Medaglia d’Oro al Valor Brigata di Artiglieria da Montagna stendardo, per evitare che cadesse Militare (al 3° Reggimento arti- costituita nel marzo del 1895. in mano nemica quale preda belli- glieria alpina) Nel 1902 assume la denomina- ca, fu affidato al parroco di “Magnifica compagine di armi zione di “Brigata da montagna del Remanzacco (UD) e successiva- e spiriti, ancor più rinsaldata dai Veneto” con tre Batterie: 13ª, 14ª e mente al sovrintendente del fasti gloriosi della Campagna di 15ª. Nel 1909 alla Brigata viene Vittoriale dannunziano di Gargnano Albania, coi Gruppi “Conegliano”, attribuito il nome di “Conegliano” e sul Garda (BS). Lo stendardo nel “Udine”, “Val Piave”, 77ª batteria l’anno successivo il sostantivo di maggio 1945 scomparve in un anticarro, 45ª e 47ª batterie con- “Brigata” viene sostituito con quel- alone di mistero senza lasciar trac- traeree, accorreva attraverso tem- lo di “Gruppo”. cia. Solo anni più tardi, nel 1983, peste di neve e di gelo a fermare il Il reparto, inizialmente alle alla morte di Umberto II ultimo re nemico che, potentissimo, per dipendenze del 2° Reggimento d’Italia, se ne seppe la storia: lo uomini e mezzi, avanzava in altro Artiglieria da Montagna, durante la stendardo venne trafugato dal settore del Fronte. Per trenta giorni guerra Italo-Turca del 1911-12, Vittoriano e portato a Cascais, in le batterie del Reggimento, nella mobilita la 15ª batteria per la Portogallo, dove il re aveva posto la piena crudezza dell’inverno russo, Campagna di Libia e ne costituisce sua residenza in esilio dopo il senza ripari né ricoveri nella steppa una nuova, la 30ª, in seguito cedu- Referendum istituzionale del 2 giu- innnevata, manovravano impavide, ta ad altro Gruppo. gno 1946 che aveva deciso per benché duramente colpite, e ricac- Il “Conegliano” partecipa in l’Italia la via repubblicana. L’erede ciavano ovunque l’avversario nel prima linea durante la Grande Vittorio Emanuele IV restituì lo corso di disperati furibondi com- Guerra combattendo dapprima sul stendardo all’Italia che fu collocato battimenti, infliggendogli perdite Pal Grande, Pal Piccolo, Zellenkofel, nel “Museo delle Bandiere” al sanguinose. Soltanto quando il monte Kuk e Vodice quindi, dopo Vittoriano di Roma. nemico era da più giorni alle spalle, Caporetto, sul Montello e nella Nel 1951, al momento della il Reggimento, per ordine ricevuto, Piana di Sernaglia. ricostituzione del reparto dopo l’in- iniziava il ripiegamento. Benché Nel 1923 il reparto venne sciol- fausto epilogo del secondo conflit- stremati gli artiglieri del 3° con to per riprendere vita tre anni dopo to mondiale, al 3° venne consegna- sovrumana forza di volontà, fram- alle dipendenze del 3° Reggimento ta la Bandiera di Guerra. mischiati agli alpini, riuscivano ad Artiglieria da Montagna con le tre Nel 1975, sciolto il Reggimento, aprirsi un varco attraverso l’accer- tradizionali Batterie. Nel 1935, per fu il Gruppo “Conegliano” ad eredi- chiamento del nemico col sacrificio le operazioni belliche legate alla

46 Campagna d’Etiopia, il Gruppo re dalle macerie i sepolti vivi e, suc- infliggendogli gravi perdite. Colpito cede la 13ª batteria al Gruppo cessivamente, i morti. Contribuiva mortalmente sussurrava al suo “Lanzo” che viene temporanea- così in modo determinante a ridur- comandante di gruppo parole di mente rimpiazzata dalla 59ª re i danni provocati dalla grave fede e chiudeva la sua nobile esi- Batteria. sciagura. Rifiutando l’avvicenda- stenza con il nome “Italia” sulle Dopo le vittoriose operazioni in mento, persisteva nell’opera di labbra: magnifica figura di eroico Africa Orientale, nel 1937 la 13ª soccorso, dando prova di eccezio- soldato”. rientra nel “Conegliano” e la 59ª nale saldezza morale”. (Slowiew, Russia, 20 gennaio viene sciolta. (Gemona del friuli, 6 maggio – 1943) Allo scoppio della II Guerra 23 giugno 1976) Mondiale, il “Conegliano” viene Maronese Olivo caporal maggio- mobilitato ed inviato nella zona Alla ricompensa collettiva re effettivo della 15ª Batteria. operativa del fronte greco-albane- vanno aggiunte 4 Medaglie d’Oro “Capopezzo di artiglieria alpina se (1940-41) e quindi sul fronte individuali al Valor Militare che di provato valore. Durante un forte russo (1942-43) dove, pur subendo fanno del “Conegliano” il Gruppo di attacco di sovechianti forze di fan- pesantissime perdite, scrive fulgide Artiglieria più decorato d’Italia: teria appoggiate da mezzi corazza- pagine di valore meritandosi l’elo- ti, malgrado la violenta reazione gio dell’alleato tedesco e l’ammira- Bortolotto Giovanni sergente avversaria, in piedi dirigeva con zione del nemico, superiore in effettivo della 13ª Batteria. sprezzo del pericolo il fuoco del uomini e mezzi. “Capopezzo di leggendario suo pezzo sulle fanterie arrestan- Rientrato in Italia decimato, il valore già distintosi sul fronte dole e immobilizzando un carro Gruppo “Conegliano” stanziato in greco. Durante un sanguinoso armato. Distrutto il suo pezza da Friuli viene sorpreso e travolto dal combattimento contro preponde- artiglieria, benché ferito accorreva precipitare della situazione politi- ranti forze avversarie era esempio di sua iniziativa ad altro pezzo co-militare interna seguita superbo di sprezzo del pericolo e rimasto privo di serventi e ripren- all’Armistizio dell’8 settembre senso del dovere. Benché ferito ad deva il fuoco sull’avversario nuova- 1943. un braccio sostituiva il puntatore mente irrompente. Colpito mortal- Il Gruppo riprende ufficialmen- caduto e nonostante il martellante mente persisteva nell’impari lotta te vita nel 1951 incardinato nel 3° fuoco avversario, che stroncava finché, esausto, si accasciava sul Reggimento Artiglieria da altri due serventi, falciava dappri- posto di combattimento. Cosciente Montagna su due Batterie. ma col fuoco il nemico incalzante e della prossima fine, rifiutava ogni Nel 1975, in seguito allo sciogli- poi contrssaltava con bombe a soccorso ed incitava i compagni mento del 3°, il Gruppo passa alle mano riuscendo a respingerlo. artiglieri a strenua resistenza”. dipendenze dirette della Brigata Riprendeva in seguito il tiro benché (Russia, 20 gennaio 1943) alpina “Julia”. Oggi, il Reparto che esausto per il sangue perduto fino ha ereditato la storia, la bandiera e a quando nuovamente colpito si Turolla Joao sottotenente effetti- le tradizioni del 3° reggimento di abbatteva sul suo cannone”. vo della 13ª Batteria. Artiglieria da Montagna, inquadra, (Russia, 30 dicembre 1942) “Ufficiale di una batteria alpina, oltre la Batteria Comando e Servizi, in seguito di numerosi e aspri com- le originali Batterie: 13ª,14ª e 15ª. Bortolussi Aldo caporale battimenti dava fulgeide prove effettivo della 15ª Batteria. delle più alte virtù militari. Più volte Il Gruppo “Conegliano” si fregia “Puntatore di batteria alpina di volontario in compiti rischiosi, li di: leggendario valore. Sempre volon- portava a compimento con ardi- tario nelle azioni più ardite. mento e perizia. Accerchiato il suo Medaglia d’Argento al Valor Durante accaniti combattimenti gruppo da preponderanti forze dell’Esercito contro soverchianti forze nemiche, avversarie, si portava decisamente “Unità tragicamente colpita appoggiate da mezzi corazzati, fal- su una posizione dominante, battu- negli uomini e nelle infrastrutture ciava la fanteria avversaria col suo ta dal fuoco micidiale, per effettua- dal sisma del 6 maggio 1976, inter- fuoco ed immobilizzava a pochi re con una mitragliatrice una più veniva immediatamente, con la metri di distanza dal suo pezzo, un strenua difesa delle batterie. totalità dei superstiti, nell’opera di carro armato. In critica situazione, Gravemente ferito e conscio della soccorso alla popolazione di serrato da presso dall’agguerrito fine imminente, continuava a tener Gemona. Sotto la guida dei nemico, lo contrassaltava audace- vivo nei suoi dipendenti l’ardore Comandanti di ogni grado, il perso- mente assieme agli alpini con la combattivo e la fede nella Vittoria, nale si prodigava incessantemente baionetta e bombe a mano, contri- finché si abbatteva da eroe sull’ar- per giorni e notti, operando in con- buendo dopo un violento corpo a ma con cui aveva fatto fuoco fino dizioni di estrema difficoltà ed corpo a ristabilire la sicurezza della all’ultimo istante”. esponendo la propria vita a mani- posizione. Ritornava, quindi, ben- (Eleutero, fronte greco, 9 festo rischio, a causa del perdurare ché ferito, al suo pezzo e imperter- novembre 1940) delle scosse e dei crolli, per estrar- rito riapriva il fuoco sul nemico Giorgio Visentin

47 Le portatrici carniche, storia da non dimenticare

a straordinaria vicenda tosettore Val Chiarsò,sino a ridos- battimento rifornita dalle delle Portatrici carniche si so della linea del fronte che si Portatrici di Paluzza e degli altri Lcolloca nella storia della estendeva dal monte Coglians m. comuni dell’Alto But Sutrio e prima guerra mondiale, come 2780, Cresta di Collinetta m. 2188, Cercivento, aveva un’ampiezza fatto, forse unico, nella cronaca Passo di Monte Croce Carnico m. frontale di circa 16 chilometri, poi- dei conflitti armati. 1360, Pal Piccolo m. 1886, ché si estendeva dal Monte I fatti ricordati in queste pagi- Freikofel (Cuelat) m. 1757, Pal Coglians al Monte Questalta e ne, in una sintesi necessariamen- te breve, riguardano le Portatrici del comune di Paluzza e delle fra- zioni di Rivo, Casteons, Naunina, Cleulis e Timau, sia per la rilevan- za del loro numero che per la notevole ampiezza del fronte di combattimento da esse servito. E’ d’obbligo precisare che analoghe vicende hanno vissuto con uguale impegno, le Portatrici di altri 23 Comuni tra i quali Sutrio, Cercivento, Treppo Carnico, Ligosullo, Paularo, così come quel- Timau 1916 - i generali Segato, Airoldi e Fara con alcune portatrici tra cui Maria le degli altri Comuni delle Alpi Plozner Mentil con una cassa nella gerla. Carniche, prossimi alla linea di confine. Grande 1809, Pizzo Timau m. comprendeva inoltre le posizioni I luoghi citati mi sono ben noti 2217, linea difensiva dei più arretrate di Monte Terzo e del perché il Friuli e la Carnia sono la Battaglioni Alpini a reclutamento Lavareit. mia Terra dove ho prestato il ser- locale Tolmezzo e Val Tagliamento. La linea del fronte del vizio militare nell’11° RGPT Alpini Il sottosettore di destra, il Val Sottosettore Alto But era una d’Arresto, composto nei primi Chiarsò, si estendeva da Pizzo linea strategica molto calda e lo anni ‘70, dai battaglioni Val Timau m. 2217, Cima Avostanis m. dimostra il fatto che dopo 40 gior- Tagliamento, Val Fella e Val 2193, Passo Pramosio m. 1804, ni dall’inizio del conflitto, venne Natisone e competente per la Monte Questalta m. 2198, Monte conferita alla Bandiera dell’8° difesa del settore But, Degano, Cullar m. 1794 era presidiato dai Regt. Alpini una Medaglia Chiarsò. Battaglioni Alpini a reclutamento d’Argento al Valor Militare con La preziosa opera delle porta- piemontese Borgo San Dalmazzo questa motivazione: “Per l’incrol- trici di Paluzza si svolse nel sotto- e Saluzzo. labile tenacia, il superbo valor, settore Alto But e in parte nel sot- In sostanza, la linea di com- l’abnegazione di cui dettero prova

48 i Battaglioni Tolmezzo e Val della estrema povertà della loro ad ogni viaggio; furono anche Tagliamento in aspre violentissi- terra, quelle donne indossarono la dotate di un bracciale rosso con me lotte, mantenendo saldamen- gerla di casa – che potrebbe rap- stampigliato lo stesso numero del te il possesso di importanti posi- presentare il simbolo della loro libretto e con l’indicazione dell’u- zioni a prezzo di un largo e gene- vita – per portarla questa volta al nità militare per la quale lavorava- roso olocausto di sangue (Pal servizio del Paese in guerra”. Solo no. Piccolo, Freikofel, Pal Grande, 24 che invece di riempirla di grantur- Dovevano presentarsi all’alba Maggio – 4 Luglio 1915)”. co, patate, fieno e di altri generi di ogni giorno presso i depositi e i La forza media presente nei necessari alla casa e alla stalla, magazzini dislocati in fondo valle, Sottosettori But e Val Chiarsò, si esse si apprestarono con genero- su una estensione di circa sei chi- aggirava costantemente intorno so slancio a caricarla di granate, lometri – per ricevere in consegna ai 10 – 12 mila uomini. Circa un cartucce, viveri e altro materiale, e caricare nella gerla il materiale uomo ogni 1,5 metri di fronte. col peso di oltre 30, 40 chili e oltre. da portare al fronte. In caso di Tutti questi soldati per vivere e In breve tempo si costituì un vero emergenza potevano essere chia- combattere, dovevano essere vet- e proprio Corpo di ausiliarie for- mate ad ogni ora del giorno e tovagliati ogni giorno e riforniti di della notte. Per ogni viaggio rice- munizioni, medicinali, materiali di vevano un compenso di lire 1,50 rafforzamento delle postazioni, corrisposto mensilmente. attrezzi vari e così via. Non furono militarizzate, ma Dal fondo valle, dove erano “militare” nel più nobile significato dislocati magazzini e depositi mili- della parola fu il loro comporta- tari, sino alla linea del fronte, non mento sempre ispirato alla fedele esistevano rotabili o carrarecce e scrupolosa osservanza del gra- che consentissero il transito di voso impegno responsabilmente automezzi e di carri a traino ani- assunto. male. Si potevano seguire a piedi Fatto il carico nella gerla, par- sentieri e qualche mulattiera. tivano a gruppi di 15 – 20 senza Ogni rifornimento dei reparti apposite guide, imponendosi esse schierati a difesa del confine stesse una disciplina di marcia. doveva perciò avvenire con il tra- Percorso qualche chilometro in sporto a spalla; per effettuarlo fondo valle, attaccavano la mon- non si potevano sottrarre militari tagna dirigendosi ogni gruppo a alla prima linea senza recare pre- 1915: Portatrici Carniche. raggiera, verso la linea del fronte. giudizio alla efficienza operativa Dovevano superare dislivelli che delle varie unità. Le salmerie dei andavano da 600 a 1200 metri, battaglioni non bastavano e d’in- mato da donne giovani e meno vale a dire dalle due alle quattro verno non erano impiegabili. giovani, dai 15 ai 60 anni di età, ore di marcia in ripida salita. Il Comando Logistico della dalla forza pari ad un battaglione Giunte a destinazione con il Zona e quello del Genio, furono di 1000 soldati. cuore in gola, curve sotto il peso costretti a chiedere il concorso Furono munite di un libretto della gerla in una così disumana della popolazione, ma gli uomini personale di lavoro sul quale i fatica, specie d’inverno quando validi erano tutti alle armi e nelle militari addetti ai vari magazzini per avanzare affondavano nella case erano rimasti solo gli anziani, segnavano le presenze, i viaggi neve fino alle ginocchia, scarica- i bambini e le donne. E le donne di compiuti, il materiale trasportato vano il materiale, sostavano qual- Paluzza, avvertendo la gravità di quella situazione, non esitarono ad aderire al pressante invito che con toni drammatici veniva loro rivolto e si misero subito a dispo- sizione dei Comandi Militari per trasportare a spalla, quanto occorreva agli uomini della prima linea. Alcune di loro erano quindi- cenni. L’opera e il sacrificio di queste donne, sono stati così descritti dal Gen. Costantino De Franceschi di Paluzza: “Aduse da secoli ad una Timau 5 luglio 1992 - inaugurazione del monumento alle portatrici carniche. atavica pesante fatica a causa

49 che minuto per riposare, per far di Paluzza: unica caserma italiana camminavano piangendo per sapere agli alpini di reclutamento intestata a una donna. recarsi profughe in Patria anche le locale le novità del paese e maga- Da armi austriache furono Portatrici: insieme con i loro vec- ri per riconsegnare loro la bian- inoltre colpite altre tre portatrici di chi e con i loro bambini, avevano cheria fresca di bucato ritirata, da Timau e Cleulis: Maria Muser dovuto abbandonare le povere lavare, nei viaggi precedenti. Olivotto, ferita da pallottola alla case e i dolci focolari per non Dopodiché si incamminavano gamba sinistra nel febbraio del cadere in mano nemica dopo lungo la discesa per il ritorno in 1916, mentre con un gruppo di tanti sacrifici. famiglia, ove le attendevano i vec- spalatrici e spalatori anziani, era Enzo Faidutti chi, i bambini, il governo della intenta a sgomberare il sentiero casa e della stalla. L’indomani adducente al fronte del Monte all’alba si ricominciava daccapo Terzo, letteralmente sepolto e con nuova lena. cancellato sotto una abbondante Qualche volta, durante il viag- nevicata; Maria Silverio Matiz, feri- gio di ritorno, veniva chiesto alle ta da scheggia di granata ad un Portatrici di trasportare a valle, in braccio nell’agosto dello stesso barella , i militari feriti o quelli anno, mentre con la gerla carica caduti in combattimento. I feriti saliva lungo la mulattiera per venivano poi avviati con le ambu- Pramosio; Rosalia Primis, colpita lanze agli ospedali da campo; i da una fucilata sul Faas durante morti venivano pietosamente un trasporto munizioni. seppelliti nel cimitero di guerra di Senza nulla togliere al tenace Timau, dopo che le portatrici stes- valore dei soldati combattenti, se avevano scavato la fossa. non v’è dubbio che se la linea del Durante i violentissimi attac- fronte dell’Alta valle del But poté chi nemici del 26 e 27 marzo essere sempre saldamente tenu- 1916, che portarono alla perdita ta, salvo qualche sfortunato epi- L’eroina Maria Plozner Mentil. del Pal Piccolo e alla sua riconqui- sodio locale subito ristabilito, sta dopo furibonde lotte corpo a parte del merito spetta anche alle corpo con 708 uomini fra le nostre Portatrici. fila fuori combattimento, di cui Il 27 ottobre 1917, gli strenui Bibliografia: “Testimonianze della Grande Guerra sui monti di Timau e din- 190 morti, 573 feriti e 25 dispersi, difensori di quel fronte dovettero torni” di Lindo Unfer, Ed. Andrea Moro, le donne di Timau corsero a offri- ripiegare per non essere presi alle Tolmezzo; re la loro opera quali serventi ai spalle a causa del cedimento del “Guerra sulle Alpi Carniche e Giulie (La Zona della Carnia nella Grande Guerra)” pezzi di artiglieria, chiedendo nel fronte dell’Isonzo. Frammiste con di Adriano Gransenigh, Ed.Andrea Moro, contempo di essere armate di i soldati in ritirata per raggiungere Tolezzo; “Le Portatrici Carniche” Associazione fucile. la nuova linea del fronte sul Amici delle Alpi Carniche – Timau, Il loro impiego non fu neces- Grappa e del Piave, dove si sareb- Tipografia C. Cortolezzis di Paluzza. sario, ma il generoso gesto rin- bero poi combattute le grandi bat- “Il Friuli del ‘15/18” di Lucio Fabi, Giancarlo L. Martina, Giacomo Viola; Ed. cuorò i combattenti suscitandone taglie che portarono alla vittoria, Provincia di Udine. l’ammirato riconoscimento. L’opera delle portatrici, svol- gendosi in zona di operazioni non era davvero priva di rischi e di pericolo. Una di esse, infatti, Maria Plozner Mentil, giovane madre di 32 anni, con 4 figli e il marito com- battente su altro fronte, giunta col suo carico fino a Casera Malpasso, a quota 1619, il 15 feb- braio 1916 veniva colpita a morte da un “cecchino” austriaco. La salma fu poi collocata nel Tempio Ossario di Timau, accanto a quel- le dei 1764 soldati (di cui 73 austriaci) caduti combattendo sul sovrastante fronte. Nel 1955 venne intestata a Il capo dello Stato Oscar Luigi Scalfaro mentre consegna la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla figlia Dorina, della portatrice Maria Plozner Mentil. suo nome la caserma degli Alpini

50 DANTE ZANARDO UNA VITA DEDICATA AL LAVORO E AL VOLONTARIATO Mentre Fiamme Verdi è già in macchina, ci giunge la notizia della tragica scom- parsa di Dante Zanardo. La sua vita si è conclusa sull’asfalto di una strada statale, travolto da un’auto mente attraversava stretto alla mano della moglie, fortunatamente rimasta illesa. Alla famiglia, agli Alpini di S. Lucia, a quanti hanno apprezzato l’opera merito- ria di Dante Zanardo, Fiamme Verdi porge le più sentite condoglianze e rende omaggio all’Amico degli Alpini con l’articolo che segue.

a ricchezza morale delle d’idee repubblicane ed antifascista cui operò all’interno della Pro Loco nostre comunità è data, convinto, tanto da dover subire più santalucese si fece promotore di Loltre che dal bagaglio stori- volte l’arresto e la reclusione alcune edizioni della mostra di pit- co e dall’attivismo a sfondo sociale durante il ventennio. tura, che suscitò entusiastici con- e benefico, anche da qualche per- Da un padre come questo non sensi. Chi scrive, vent’anni fa lo sona “speciale” che senza impa- potevano nascere che 4 maschi, apprezzò come collaboratore del dronirsi a tutti i costi della scena tra cui Dante e 3 femmine, rispetto- “Tre acque”, periodico paesano. offre spontaneamente il suo appor- si della democrazia, amanti delle Scoprimmo la sua vena ine- arti, fedeli alla Patria. sauribile d’autore tra la poesia e la Dante Zanardo è un fante redu- prosa, quella sua spigliata verve dai ce della campagna di Jugoslavia. tratti semplici ed immediati. Da vent’anni il Gruppo ANA di Proprio per questa sua verve fu lo Santa Lucia si onora di averlo speaker per decenni delle corse associato come amico degli Alpini. ciclistiche. A questo punto, dopo Da vent’anni, infatti, il gruppo ANA assieme agli “Amici della musica” organizza un pullman per una sera- ta all’Arena di Verona. Degli Amici della musica Dante Zanardo è stato il fondatore, lui violinista e fisarmo- nicista autodidatta, ammiratore della grande Toti Dal Monte. Presidente dei combattenti e redu- ci, ne è in pratica anche il segreta- rio essendo tra gli over ottanta san- talucesi il più lucido, il più colto ed Dante Zanardo. il più disponibile. Non a caso è uno dei pionieri dell’Università delle Tre to. Sono persone che si fanno età le cui lezioni si tengono presso apprezzare, senza imporre le pro- il Centro Anziani A. Messina. Fino a prie capacità, facendosi benvolere poco tempo fa, interpretava tra i per la modestia ed l’umiltà. figuranti dell’Antica Fiera, il ruolo Nella comunità di Santa Lucia del “Meringa”, il sindaco del paese Barbiere in Croazia nel 1942. di Piave esiste un omino arzillo, nei tempi medioevali. ormai ottantaseienne, anche se Del resto, Dante, attore di tea- aver elencato forse in maniera d’anni ne dimostra parecchi di tro dilettante, spesso assieme a incompleta, ciò che Dante Zanardo meno, che materializza tutto ciò. quel grande santalucese che ha fatto e ciò che fa nell’ambito Dante Zanardo, un “vecchio” risponde al nome di Innocente sociale, potrebbe passare quasi in ragazzo santalucese, nato il 14 Soligon, possiede quella flemma e secondo piano l’attività lavorativa agosto 1918, figlio di Egidio (Piero) quell’ironia che ne fa un sagace svolta nella sua lunga vita. Dante il Zanardo (soprannome “Cucet”) barzellettiere. 15 agosto 1985 andò in pensione fante della Grande Guerra, mutilato Le varie arti lo hanno sempre ufficialmente, dopo 53 anni di lavo- all’avambraccio sinistro sul Carso, affascinato e nel lungo periodo in ro. Terminò nella stessa stanza

51 dove aveva comin- tenere l’idrovolante ciato come garzone d’argento e di metter- di barberia. Dopo lo assieme agli altri aver frequentato trofei e attestati asse- con profitto a gnati alla scuola. Per Conegliano la scuo- Dante fu una grande la per l’avviamento delusione mai del al lavoro (l’odierna tutto cancellata e IPSIA) iniziò come qualche anno fa, pas- apprendista barbie- sando per Conegliano, re a Santa Lucia entrò nella segreteria presso il salone di dell’IPSIA “Pittoni” per Leone Lovati situato chiedere se il suo in Piazza 28 L’orchestra del reparto con Dante al violino. Trieste 1940. idrovolante d’argento Ottobre. fosse ancora al suo Lì tornò nell’autunno del 1963 al Cini, il Re dell’Afghanistan, il Conte posto e se magari poteva riaverlo. termine dell’emigrazione in Cadore di Torino Savoia, il Ministro La risposta fu negativa ed una suc- ed in Svizzera prima e dopo la dell’Educazione Nazionale cessiva ulteriore ricerca fatta dal guerra in cui assolse il suo dovere Giuseppe Bottai, il Duca Amedeo personale dell’IPSIA la confermò. come fante della divisione d’Aosta, Italo Balbo. Di quest’ulti- Balbo si trovava a Misurina nell’e- “Sassari”. Negli anni antecedenti la mo rimase affascinato dall’elegan- state del 1938 per soddisfare la sua seconda guerra mondiale si guada- za negli atteggiamenti e per la passione per la caccia ai camosci. gnò da vivere lavorando presso il sostanziale semplicità. Italo Balbo, Proprio in quel tempo era stato Salone Alverà a Cortina che si fre- già ufficiale alpino dell’8° scoperto un ingente numero di giava d’essere “Fornitore della Real Reggimento, decorato durante la bombe inesplose calibro 75 mm, Casa Savoia” e a Misurina. Grande Guerra, fondatore della rivi- scaricate chissà per quale motivo Erano anni di relativa tranquilli- sta “L’Alpino”, poi quadrunviro sul fondo del lago. tà l’elite artistica, aristocratica, poli- della marcia su Roma, Ministro e Italo Balbo, impavido, ne tico-borghese soggiornava in mon- Maresciallo dell’Aria, era il maneggiò alcune con una certa tagna in inverno ed in estate facen- Governatore della Libia. noncuranza, suscitando la meravi- do sfoggio della propria priorità Dante, di lui aveva una smisu- glia e lo stupore dei presenti. sociale. Il nostro giovane barbiere rata stima, non certo per simpatie Quando Dante durante la guer- fra Cortina e Misurina “servì di politiche, bensì perchè per gli ado- ra tornò a casa in licenza e scoprì barba e capelli” i registi cinemato- lescenti di allora Balbo era “l’Eroe che Balbo ed il Duca d’Aosta erano grafici: Luchino Visconti di delle Trasvolate Atlantiche”. morti, provò un grosso dispiacere. Modrone, Goffredo Alessandrini, All’indomani della crociera Verso la fine degli anni quaranta Mario Camerini; gli attori: Otello aerea Roma-Rio de Janeiro-Roma Dante per la scarsità di lavoro emi- Toso, Raf Vallone; i musicisti: del 1930, in tutte le scuole superio- grò in Svizzera. Nel frattempo Illuminato Gullotta, Eldo Di Lazzaro, ri d’Italia, era stato indetto un con- conobbe Maria e la sposò. Dal loro il pittore Squittieri, l’industriale corso individuale a carattere pro- matrimonio sono nati Laura ed Gaetano Marzotto, il conte Giorgio vinciale sull’impresa di Balbo. La Andrea. Nel 1953 tornò nuovamen- prova consiste- te in Cadore precisamente a va in un tema Domegge ove trovò il tempo di fon- scritto e al vin- dare la locale associazione citore sarebbe Donatori Sangue Bellunesi l’ante- spettato un nata dell’AVIS. idrovolante Adesso possiede 11 tessere d’argento in d’appartenenza alle associazioni miniatura. Il santalucesi e comprensoriali e in dodicenne diverse di queste entità è uno dei Dante si impe- principali fautori. gnò allo spasi- Dante Zanardo a novembre mo ed il suo 2004, ha ricevuto dal Comitato elaborato risul- Dama Castellana il premio tò vincente “Civilitas” e dal Comune di Santa sugli altri. Ma il Lucia la seconda edizione del Preside dopo premio “Sub Silva”. Noi diciamo avergli fatto che sono ben meritati. mille compli- Un discorso ufficiale davanti al Municipio. menti decise di Renzo Sossai

52 ANAGRAFE ALPINA

Gruppo Città Gruppo Colfosco Gruppo Parè nniversari A

Renato Brunello,Direttore per quasi Il 5 settembre scorso sul Colle della Piccole penne nere crescono. Ha giura- trent’anni di Fiamme Verdi, ha festeggiato Tombola, nell’ambito della tradizionale to fedeltà alla Patria, da Alpino il giova- con la cara moglie Lia il 50° anniversario Festa promossa dal Gruppo Colfosco, il ne Andrea Collodel, classe 1982. di matrimonio. Per questo significativo Vicepresidente Giorgio Visentin ha con- Il giuramento è avvenuto nel corso della traguardo si sono uniti alla festa i figli, i segnato le Aquile dorate ai soci Valerio cerimonia all’Isola dei Morti e poi generi, i nipoti, parenti ed amici. La Montesel e Antonio Fornasier per la Andrea è stato inquadrato come Alpino Redazione di Fiamme Verdi, riconoscente partecipazione attiva alla costruzione VFA, nell’8° Rgt – Cividale. Una bella per il lavoro fatto con grande dedizione e dell’asilo di Rossosch nel 1993. La con- notizia di cui gioire e Fiamme Verdi professionalità dal Direttore Brunello, si segna delle Aquile, giunte dalla Sede vuole rendere partecipi di questo even- unisce a quanti lo hanno festeggiato e Nazionale di Milano, è stata accolta to tutti gli Alpini della Sezione Ana di porge agli sposi i migliori auguri. dagli applausi calorosi degli Alpini. Conegliano. Gruppo Collalbrigo

Il socio del Gruppo Città Sandro-Paolo Il Gruppo Collalbrigo porge le più sincere Il socio del Gruppo Collalbrigo Carlo Bonutto e la sua cara sposa Paola felicitazioni al socio Rino Piai, classe Casagrande e la moglie Cristina hanno Brunello, hanno festeggiato il venticin- 1924, Alpino del Settimo Battaglion celebrato il loro 45° anniversario di quesimo anno di vita insieme attorniati Cadore, e alla signora Bertilla Lorenzetto matrimonio con una bella festa, attor- dai genitori Norma, Lia e Renato, dai figli che hanno festeggiato il 9 ottobre scor- niati da parenti e amici. Stefano ed Elisa. Testimonianze di affet- so il loro 50° anniversario di Matrimonio. Le penne nere del Gruppo partecipano to sono giunte anche da tanti amici Prigioniero in Germania durante l’ultima sinceramente alla gioia dei due sposi, della coppia di sposi. Le penne nere del guerra, Rino Piai è stato festeggiato dai augurando loro tanta felicità, nella spe- Gruppo tributano un affettuoso abbrac- figli, dalle nuore, dai generi e dai nipoti, ai ranza che possano festeggiare ancora cio a Sandro e Paola, senza dimenticar- quali si uniscono anche tutti gli Alpini del per tanti anni la loro unione matrimo- si del vecjo alpin Renato. Gruppo Collalbrigo. niale. Ancora auguri. sono ritrovati

Sembrano un po’ invecchiati, ma il cuore che batte è sempre quello dei giovani Alpini che nel 1965 furono inquadrati nel 3° Artiglieria da Montagna, 13ma Batteria del “Conegliano” di stanza alla Caserma Berghinz di Udine. Si sono incontrati a Tovena Si dopo 37 anni. Bravi!

53 Matrimonio al Vazzoler Maurizio Granzotto del Gruppo S. Lei è salita a piedi da Capanna Trieste, la Maria di Feletto, tesoriere della Sezione, sera prima, con i genitori ed ha pernot- e Francesca Girardi si sono sposati il 4 tato in rifugio. Lui l’ha raggiunta con un settembre scorso. Nulla di strano ver- drappello di amici (sempre a piedi) ed rebbe da dire: “prima o poi capita a un prete al seguito (per la cronaca don

trimoni tutti”. Angelo Granziera). La cosa singolare è che il nostro Amanti della montagna, iscritti al Cai di

Ma Maurizio e la sua bella morosa Conegliano, Maurizio e Francesca Francesca hanno scelto i 1714 metri di hanno voluto coronare il loro amore e la altezza del Rifugio Vazzoler, sotto la loro passione per la montagna nello Civetta, per la loro cerimonia nuziale. splendido scenario della Dolomiti, attor- niati da un centinaio di amici, con una cerimonia semplice e suggestiva. Inutile dire che è stata una bella e grande festa, dove gli Alpini e gli i alpinisti del Cai hanno fatto sentire tutto il loro affetto e la loro stima a Maurizio e Francesca, che dopo il matrimonio hanno voluto costruire il loro nido a Valmareno, in quel di Follina. Auguri! Gruppo Colfosco

Roberto Pompeo, classe 1976, Alpino del E’ convolato a giuste nozze con la bion- Si sono uniti in matrimonio il 4 settem- Battaglione Gemona – Brigata Alpina Julia, da Lyudmyla il socio Ermenegildo De bre 2004 il socio Andrea Viezzer del si è sposato nel giugno scorso con Ivana. Stefani, classe 1946, 11° Alpini della Gruppo Colfosco e Gloria Casagrande. I Ai novelli sposi gli auguri vivissimi del Brigata Julia. In occasione del matrimo- due sposi non hanno rinunciato a rag- Gruppo Colfosco. nio (atteso da tempo - hanno ironizzato giungere gli alpini del Gruppo tra il Roberto è figlio di una famiglia alpina. Con alcuni Alpini) le penne nere di Colfosco verde del Colle della Tombola, dove era il nonno Augusto del 3° Artiglieria della si sono strette intorno ad Ermenegildo in corso la festa di inizio settembre, per Julia, il papà Maurizio del Battaglione e alla signora Lyudmyla per esprimere una foto ricordo. Grande gioia, in parti- Aquila della Julia e il fratello Michele alpino loro tutta la stima e l’affetto. colare, del papà dello sposo Egidio conduttore di automezzi, anche lui della Dal Gruppo Col fosco i migliori auguri di Viezzer e del santolo Carlo Sala. Ai due Julia, forma un gruppo familiare davvero una vita famigliare da trascorrere in sposi i migliori auguri delle penne nere singolare. serenità e gioia. e del Capogruppo Oliviero Chiesurin.

Gruppo Bibano Godega Anche il vicepresidente Giorgio Visentin ha un cuore tenero. Nel giorno del matri- monio della figlia Giovanna con Luigi Pradal, Alpino della Compagnia logistica della Julia a Vacile, il rude Giorgio non si è assolutamente arrabbiato col genero che, nella tradizionale foto da pubblicare su Fiamme Verdi, non indossava il cappello alpino. “E’ scusato ma solo per questa volta” – si è confidato il vicepresidente Visentin con il consuocero Mario, che invece il cappello non se l’era scordato. La Redazione di Fiamme Verdi, anche dopo aver visto la foto della sposa, com- prende perché l’amico Luigi si è dimenticato del cappello. Al suocero Giorgio, alpi- no fin sull’osso (Allievo del 35° Corso Scuola Trasmissioni alla Cecchignola e poi al Centro Trasmissioni della Julia alla Di Prampero di Udine), la Redazione di Fiamme Verdi fa i più vivi complimenti.

54 Gruppo Solighetto Gruppo Fontigo Nascite

Un nuovo scarponcino ha fatto il suo Nuovi scarponcini fanno il loro ingresso nella grande famiglia alpina di Fontigo. Il pic- ingresso nella grande famiglia del colo Simone, nato l’8 giugno del 2004 che nella foto vediamo tra le braccia del papà Gruppo Alpini di Solighetto. E’ Nicola Eddi Andreatta, caporale alpino, socio del Gruppo, a cui vanno tanti auguri. Bernardi, figlio del socio Augusto Sul prato di casa Zannoni, coltivato dal socio del Gruppo Fontigo Roberto Zannoni Bernardi e della signora Francesca. Il e dalla moglie Nicla,è nato invece un fiorellino di nome Anna che è venuta alla piccolo Nicola rallegra la famiglia dal 16 luce il 24 gennaio 2004 ed ha portato tanta gioia in famiglia. Altri nati: Chiara di febbraio di quest’anno. Federico Mariani e Sabrina (21/05/04); Alice di Loris Lorenzon e Chiara Benvenuto Nicola! (28/02/04); Davide di Giuseppe Lorenzon e Venia (18/03/04).

Gruppo Codognè Gruppo Collalbrigo

La stellina che Attilio Mazzero, socio Il socio Alberto Sant e la moglie Il consigliere Renzo Bazzo, con grande del Gruppo Solighetto, stringe con orgo- Stefania hanno festeggiato l’arrivo della gioia e smisurato orgoglio, annuncia la glio tra le braccia, è la piccola Matilde piccola Sofia che ha portato una venta- nascita della nipotina Sara. nata l’8 maggio del 2004. Ad Attilio e ta di gioia in famiglia. Grande gioia Auguri e felicitazioni alla bambina, ai alla signora Federica Dal Col i più since- anche per il Cav. Angelo Biasi, socio del genitori e, naturalmente, anche al ri complimenti di tutti gli Alpini di Gruppo e presidente della Sezione nonno alpino da parte delle penne nere Solighetto. Alla piccola Matilde i migliori Artiglieri di Codogné. di Collalbrigo. auguri di tanta felicità.

Gruppo Collalto Gruppo Refrontolo Gruppo Bibano Godega

A Collalto c’è un nonno alpino che non Festa in casa del socio Renato Nonno Rinaldo Casagrande è felice sta più nella pelle dalla felicità. E’ il Lorenzon per la nascita del piccolo (anzi di più) per la nascita della prima socio Giacomo Dal Vecchio che pre- Federico. Alla gioia di papà e mamma, si nipotina, la piccola Anna. Felicissimo il senta la nuova stella alpina Veronica, unisce anche quella dei nonni alpini del papà Alessandro e la mamma Veruska gioia della sorellina Alessia, di papà piccolo Fedrico: Silvano Lorenzon del Vinera, figlia di Luciano, Alpino di San Roberto e di mamma Lara. Gioiscono Gruppo Refrontolo e Martino Teo del Fior, da poco scomparso. anche tutti gli Alpini. Gruppo Solighetto.

55 Gruppo San Fior Gruppo Città Addio a Lino della tromba

E’ mancato all’affetto dei suoi cari il socio del Gruppo San Fior Lino Fantinel di 71 anni, famigliarmente soprannominato “Lino della tromba”, per la grande passione nel suonare tale strumento, che portava sempre con sé. Da giovane Fantinel fece parte della banda musicale di Pianzano, poi per parecchi anni dell’Associazione Filarmonica di Conegliano e contemporaneamente della Fanfara Alpina Il 3 luglio scorso, colpito da

ono andati avanti della Sezione Ana di Conegliano. un male che non lascia

S scampo, è mancato il socio Lino era un personaggio particolare, apprez- Luciano Zanin di 60 anni. zato per la disponibilità e la generosità in Alpino della Julia, persona favore di istituzioni benefiche e culturali. sensibile nel lavoro, nel Uomo di poche parole, aveva un carattere campo sociale e nella affabile che sapeva attirare la simpatia di comunità, Luciano Zanin era anche consigliere comunale tutti. in carica, a testimonianza Si può affermare che il trombettiere Lino Fantinel possedeva quello spirito altruistico, dell’impegno che ha sem- emblematico delle penne nere. pre profuso in vita. Alla Alle esequie, presente la Fanfara Alpina, la chiesa di Pianzano era gremita. La Fanfara moglie Maria e al fratello Alpina, l’Associazione Filarmonica e le Penne Nere rendono omaggio a questo Luigino, il Gruppo Città rin- nova le più sincere e sentite Personaggio e rinnovano alla moglie Maria, ai figli Brunangelo, Serenella e Sandra il più condoglianze. L’affetto di profondo e affettuoso cordoglio. Conegliano si è visto il gior- R.B. no del suo funerale.

Gruppo Codognè Gruppo Collalbrigo Gruppo Parè Gruppo Città

E’ andato avanti, Pietro E’ mancato improvvisamen- Il Gruppo Parè ricorda il socio E’ venuto a mancare il 19 Pessot, classe 1921, del te il socio Gianpiero De andato avanti. Antonio luglio scorso il socio Amico Gruppo Codogné, Artigliere Marchi, 66 anni, persona Bastianel, classe 1924, 3° degli Alpini Cav. Gildo Alpino della 14^ Batt. 3° conosciutissima e stimata. Artiglieria da Montagna Damian di 88 anni. Persona Regg “Conegliano” della Lascia la moglie Anna, i figli Gruppo Conegliano, già pri- gioiosa ed inconfondibile, il Julia. Reduce della Grecia, ha Guido, Giovanni e Giulia e gioniero di guerra. Cavalier Danian era un fre- partecipato alla campagna di tantissimi amici. Alpino che ha provato le sof- quentatore assiduo della Russia riuscendo a scampa- Orgoglioso appartenente ferenze della prigionia, sede, che con lo spirito alpi- re alla tragica ritirata. all’Ana, Gianpiero è stato Antonio Bastianel ha sempre no che lo contraddistingue- Emigrato in Belgio ha cono- Consigliere del Gruppo di seguito con partecipazione va, con il suo inconfondibile sciuto il duro lavoro della Collalbrigo e componente le iniziative del Gruppo. fischiettio e con l’immanca- miniera. Era Consigliere del Corocastel fin dalla sua Alla famiglia le più sentite e bile simpatia ha portato Onorario del Gruppo ed ha costituzione. sincere condoglianze da spesso l’allegria nella nostra voluto che fossero i “suoi” Profondamente partecipato parte degli Alpini di Parè che taverna alpina. Ai famigliari, Alpini ad accompagnarlo per e sentito il rito funebre che ricordano Antonio con affet- gli Alpini del Gruppo Città l’estremo saluto. Alla famiglia lo ha accompagnato nel to. rinnovano le condoglianze. le più sentite condoglianze. giorno dell’ultimo saluto.

56 Gruppo S. Vendem. Gruppo M.O. Maset Gruppo Parè Gruppo Città

Ha raggiunto il paradiso degli Il socio Pietro Tonon ha Ha lasciato la vita terrena Il socio Alpino del Gruppo Alpini il socio Ardilio lasciato la vita terrena all’età Aldo Gobbi, classe 1917, Città Gianfranco Fabian, Saccon,classe 1938 cono- di 86 anni, dopo una lunga del Gruppo Parè. Ex ferrovie- di 72 anni, è andato avanti ono andati avanti S sciuto come Baldo. La stima malattia affrontata con gran- re, Aldo Gobbi era nato a nel Paradiso di Cantore che Baldo si era conquistato de coraggio. Venzone in Carnia, terra di dove tutti gli Alpini si ritro- tra i tanti Alpini e amici si è Esempio di attaccamento al Alpini. Aveva fatto il militare veranno un giorno a godere potuta misurare il giorno del- lavoro e alla famiglia, Pietro come Alpino nel Battaglione per sempre della pace di l’ultimo saluto con una ceri- ha servito la patria da Alpino Gemona ed era socio del Dio e Signore delle Cime. monia molto sentita e parte- nella seconda guerra mon- Gruppo Parè. Alpino del 3° Artiglieria cipata. La Famiglia Saccon, diale ed ha continuato ad Alla famiglia, il Gruppo espri- da Montagna, Gruppo vuole qui ringraziare il onorare il cappello anche me le più sentite condo- Conegliano, Gianfranco Gruppo di San Vendemiano nella vita civile. glianze nella certezza che il Fabian era una persona e tutti gli Alpini che, numero- Numerosa e partecipativa la suo ricordo rimarrà per sem- serena e di animo buono. si, hanno partecipato alle presenza degli Alpini alle pre vivo in quanti lo hanno Così lo ricordano gli Alpini esequie. onoranze funebri. conosciuto e stimato. del Gruppo Città.

Gruppo Orsago

Nel corso dell’anno che sta terminando sono andati avanti e passati a una vita migliore quattro carissimi nostri soci. Sono Roberto Pollesel, classe 1930; Carlo Valacchi, classe 1927; Emilio Venturato, classe 1927; Franco Zandonà, classe 1952. Le Penne Nere di Orsago vogliono così ricordarli ed esprimere ai familiari tutti le più sincere condoglianze. Un grazie a tutti gli Alpini che hanno partecipato alle esequie rendendo omaggio ai nostri cari soci scomparsi.

Gruppo Falzè Gruppo Fontigo

Anche nel corso di quest’anno sono Gli Alpini del Gruppo Fontigo si unis- venuti a mancare alcuni soci Alpini cono al dolore del socio del Gruppo Falzé. Sono Giovanni Ermenegildo Mariotto per la scom- Gelmo, Paolo Dalto e Beniamino parsa della moglie Angela Stecca. Fregolent. Tutti hanno vissuto oltre la naia alpi- Reduce del fronte russo, combat- na subito dopo il secondo dopoguer- tente a Nikolajewka, Ermenegildo è ra anche una seconda naia come il socio più anziano del Gruppo. emigranti. Alle loro famiglie tutta la Condoglianze anche al figlio Gilmo e al nipote Eligio, entrambi Alpini. nostra vicinanza e solidarietà.

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Il discorso del Presidente Ciampi Lo schieramento dei Sindaci in tribuna Il Presidente e il Ministro Antonio Martino

Il Presidente incontra gli Alpini L'abbraccio del Presidente alle Associazioni Lo schieramento dei Gonfaloni

La tribuna d'onore Il Presidente incontra i bambini delle scuole L'incontro con Cirillo Morgan

La Fanfara alpina rende omaggio al Presidente Il Presidente Antonio Daminato alla cerimonia Fanti in divisa d'epoca per la cerimonia

Saluto alla bandiera di un Amico degli Alpini Saluto alla bandiera di un Alpino La targa bronzea che ricorda i Morgan