NOTIZIARIO PARROCCHIALE Anno XCIII - N° 6 ottobre 2015 - L’Angelo in Famiglia Pubbl. mens. - Sped. abb. post. 50%

“Vi darò un cuore nuovo” Informazioni

O DOMENICA 25

e t r Dedicazione della Chiesa parrocchiale t o b Ore 11.00 presentazione dei ragazzi di Prima Comu- nione

MARTEDÌ 27 catechesi degli Adulti

VENERDÌ 30 Pellegrinaggio a Milano per partecipare alla Messa di chiusura dell’anno centenario di San Luigi Guanella

Notiziario della Parrocchia Ore 14.30 confessioni dei ragazzi delle Medie dei Santi Pietro e Paolo Verdello SABATO 31 Machinù n. 6 - ottobre 2015 Dalle ore 9.00 Confessioni dei ragazzi delle elementari Suppl. a “L’Angelo in Famiglia” n. 8 ottobre 2015

Direttore Responsabile: don Arturo Bellini N DOMENICA 1 TUTTI I SANTI

In copertina: o Ore 10.00 preghiera dei ragazzi al Cimitero

Cartellone di inizio v e Ore 15.00 S. Messa al Cimitero anno pastorale e r Fotografie: b LUNEDÌ 2 Silvana Agostinelli, don Diego, m Domenico Mossali, Carlo COMMEMORAZIONE DEI FEDELI DEFUNTI Tarantini, Gruppo Bersaglieri, Ore 15.00 S. Messa al Cimitero Corale Verdellese, Web (l’orario della Messa al Cimitero si ripeterà fino a venerdì 6) NUMERI TELEFONICI Parroco don Mario 035.871.123 MERCOLEDÌ 4 Don Diego 035.871.119 Ore 20.30 Casa don Guanella - Gruppo “La Casa” Don Christopher 035.871.158 Don Peppino 035.871.495 Casa Brolis-Giavazzi 035.871.129 VENERDÌ 6 Caritas 035.882.717 Primo venerdì del mese Arcobaleno Ufficio 035.870.019 SABATO 7 Segreteria 035.870.897 Raccolta di San Martino Indirizzi di posta elettronica: Incontro Genitori Confessandi [email protected] [email protected] [email protected] DOMENICA 8 Raccolta generi alimentari pro Caritas Machinù in internet: Convegno ecclesiale di Firenze www..verdello.bg.it “Documenti on line” Ore 11.00 presentazione dei bambini di Prima Confessione link Pubblicazioni. Ore 12.00 Battesimi a cura di Samuele Vaglietti [email protected] Ore 15.00 Casa Brolis Giavazzi Preparazione ai Battesimi MARTEDÌ 10 Catechesi degli adulti

2 Calendario Parrocchiale

SABATO 14 DOMENICA 6 Ore 20.00 Preghiera dei gruppo Maria Regina II D’AVVENTO della Pace Pellegrinaggio vicariale dei Giovani DOMENICA 15 Ritiro dei genitori e dei bambini di Prima Con- Convegno diocesano dei Catechisti fessione MARTEDÌ 17 Ore 15.00 Preparazione ai Battesimi Catechesi degli adulti MARTEDÌ 8 SABATO 21 IMMACOLATA CONCEZIONE DI MARIA Giornata di preghiera per le Claustrali A Roma, inizio dell’ANNO SANTO DELLA MI- Ore 20.00 Preghiera dei gruppo Maria Regina SERICORDIA della Pace 50° della chiusura del Concilio Vaticano II DOMENICA 22 Ore 9.30 S. Messa in Santuario Giornata di sensibilizzazione per il sostenta- mento del clero SABATO 12 Ritiro dei genitori e dei bambini di Prima Co- Preghiera dei gruppo Maria Regina della Pace munione DOMENICA 13 MARTEDÌ 24 Apertura della Porta Santa della Cattedrale di Catechesi degli adulti Bergamo per l’anno Santo SABATO 28 Raccolta generi alimentari pro Caritas Preghiera dei gruppo Maria Regina della Pace Ore 12.00 Battesimi DOMENICA 29 MARTEDÌ 15 I D’AVVENTO I martedì d’Avvento in Santuario

VENERDÌ 18

D MARTEDÌ 1 Confessioni delle Medie i I Martedì d’avvento in Santuario c

e SABATO 19 e r MERCOLEDÌ 2 m b ore 20.30 Casa don Guanella - Grup- Confessioni delle Elementari po “La Casa” DOMENICA 20 VENERDÌ 4 Ore 15.00 al Santuario della Basella di Primo venerdì del mese liturgia Penitenziale SABATO 5 Ore 17.00 al Santuario della Basella, accoglien- Beatificazione di don Alessandro Dordi a Chim- za della Bolla Giubilare che indica il Santuario bote in Perù come Chiesa indulgenziata

3 Lettera del prevosto

Vi darò un cuore nuovo Carissimi, nel mese di settembre, per dare avvio al altrettanta fantasia e capacità di prossimità a chi è nostro anno pastorale, ci siamo convocati in assem- nella fatica, ma “cuore nuovo”. blea, annunciando, in quella sede, tappe e prospet- Il vescovo Francesco, nella sua puntuale analisi del- tive per il cammino che ci attende. Nell’enunciare le la situazione sulla nostra Chiesa di Bergamo, ha evi- proposte che ci sollecitavano, abbiamo considerato: denziato come la miriade di segni caritativi posti, non Il Giubileo della Misericordia voluto da Papa France- sempre abbia visto maturare quel senso di carità che sco; l’anno per la Chiesa di Bergamo, contrassegna- lega gli uni agli altri. Anzi, annotava con amarezza, a to dalla lettera pastorale del vescovo Francesco, dal volte proprio le tante opere o strutture che abbiamo, titolo “Donne e Uomini capaci di Carità”; l’annuncio segni di attenzione agli ultimi, diventano pretesto per della Visita Vicariale del Vescovo che incontrerà tutti conflittualità e notevoli incomprensioni. Si crea quasi gli operatori nell’ambito della Carità; l’apertura della un cortocircuito: da un lato tanta generosità che si fa nostra Casa Brolis Giavazzi con i suoi servizi variegati, attenzione e dall’altra tanta critica e mormorazione ma unificati all’insegna dell’attenzione ai fratelli che che uccide il bene fatto. si trovano in particolari necessità. Abbiamo anche in- Il Vescovo nell’indicare lo stile di lavoro di quest’anno dicato il chiudersi dell’anno celebrativo che ha coin- ci esorta allora a puntare su uno stile di conversione volto la comunità Guanelliana, nel 100° dalla morte che provochi il passaggio: del Santo Luigi Guanella (Santo della Carità). • dalla durezza alla tenerezza del cuore. Nel dire questo elenco di iniziative anche a me sem- • dal timore all’amore. brava sempre più evidente che, l’anno che verrà, po- • dal giudizio alla misericordia. trà davvero essere all’insegna di riflessioni e spunti • dalle opere di misericordia ad un cuore miseri- proposti sul tema della Carità. Di notevole interes- cordioso. se diverrà il considerare i tanti segni che la nostra L’obiettivo è di diventare comunità ricca di Carità non comunità ha prodotto nel tempo per vivere questa solo per i segni posti, ma anche perché luogo dove dimensione. Anche solo a mo’ di rapida carrellata ci si vuol veramente bene, e deve essere compito di potremmo elencare: la Casa San Luigi Guanella, la tutti. Sogniamolo questo tipo di mondo! Casa Chiara, la Fondazione Emilia Bosis, con la Casci- Il nostro tempo e la cultura di massa ben veicolata dai na Germoglio, ora la Casa Brolis Giavazzi con le pre- media non favorisce a volte sguardi buoni verso colo- senze dell’Home del trapiantato, dei Padri Separati, ro che sono in cordata nel gran cammino della vita e dell’Housing sociale. Potremmo parlare dell’opera della storia. A volte lo sguardo nei confronti dell’altro dell’Oratorio con i suoi vari aspetti di Carità tradotta si ottenebra di tante paure e ci porta a voler difende- nello sforzo educativo, delle Scuole, dell’attenzione re ciò che ha fatica abbiamo conquistato. Non siano alla salute, dell’Associazionismo che si prodiga per però le paure a vincerci nel dono e nella generosità. mille emergenze sia locali che mondiali; insomma Pensiamo a quanto siamo felici nel momento in cui dire che a Verdello ci sia stata una costante attenzio- riusciamo a far felice un altro. La sapienza evangelica ne a chi si è trovato o si trova in situazioni di bisogno ci porta a considerare che “C’è più gioia nel dare che è dire una realtà vivissima e che fa esultare il cuore. nel ricevere” e forse non a torto. E, permettete una So che mi perdonerete se, leggendo l’elenco sopra paterna e piccola raccomandazione: non regaliamo esposto, un gruppo o un’associazione non si è ritro- soltanto alle slot machine o ai “gratta e vinci” il no- vata direttamente coinvolta, ma il mio scopo non è stro denaro, ma facciamolo fruttare in gesti di bontà. quello di tessere l’elogio di chi, con fatica e molte Danno più gioia! volte in forma gratuita, si trova ad operare; ne tanto- Ecco, davanti a noi sta il nuovo anno pastorale con meno di elencare il numero di associazioni e gruppi i suoi ritmi e i suoi tempi. La vetta della montagna, operanti sul nostro territorio ma, il mio intento è solo contrassegnata dalla volontà di lavorare sul nostro quello di sollecitare uno sguardo al tanto che si fa e si cuore non è vicina, ma passo dopo passo si può salire è fatto, nella speranza che possa maturare, non solo e scoprire orizzonti incredibili. Buon cammino.

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Donne e Uomini capaci di Carità Mons. Francesco Beschi, Vescovo di Bergamo - Lettera pastorale 2015 - 2016

LO SCHEMA ne fissa in modo geniale la tensione di forze neces- saria a questo gesto, che sembra una lotta immersa Introduzione in un paesaggio in cui la vitalità di un torrente di cui Il Giubileo della Misericordia pare di sentire il suono contende spazio alla cupa La visita vicariale aridità delle rocce sullo sfondo. Anche in questo caso, senza saperlo, è Dio che si incontra, sotto le L’icona: il Buon Samaritano mentite spoglie di una vita offesa. Una cassa de- predata resta per terra come una bocca ancora La conversione spalancata per la paura. Sullo sfondo due figurine Il passaggio dalla durezza alla tenerezza del incerte si perdono nella trama del paesaggio, come cuore. dettagli inconsistenti di una vicenda in cui non han- Il passaggio dal timore all’amore. no saputo vedere l’essenziale. Svaniscono andando Il passaggio dal giudizio alla misericordia. incontro alla bocca plumbea di una costa roccio- Il passaggio dalle opere di misericordia ad sa nera come un cielo in tempesta. Il Samaritano un cuore misericordioso. è una figura consistente, atletica, flessibile come una fiamma strapazzata dal vento, teso nel dare al La direzione: 5 verbi proprio corpo la forma del peso altrui. Cos’altro è Uscire la carità? Proprio questo scatto di reni, questa tor- Annunciare sione da scultura berniniana, gli consente di mo- Abitare strare il volto, di essere qualcuno. I due sguardi non Educare si incrociano. Uno è sbarrato dal dolore infitto nel Trasfigurare movimento. Quell’altro è chiuso dallo sforzo fisico. Ma l’abbraccio sembra quello di una intimità co- La trasfigurazione: 5 ambiti struita negli anni. Persino il mulo sembra guardare Le relazioni d’amore con malinconica ammirazione. Il lavoro e la festa Le fragilità La tradizione AMPIA SINTESI CON ALCUNI La cittadinanza BRANI DELLA LETTERA I criteri Introduzione Le attuazioni suggerite Le donne e gli uomini capaci di Vangelo e di Eucari- stia sono e debbono essere capaci di Carità. È l’iti- Il segno: la beatificazione di don Sandro Dordi nerario che vi propongo per l’anno pastorale che si La parabola - conclusione apre: un percorso molto impegnativo e nello stesso tempo esaltante e gioioso. Si tratta di un cammino personale e comunitario, fortemente contrasse- gnato dalla celebrazione del Giubileo della Miseri- L’IMMAGINE cordia e insieme dalla visita vicariale che mi porterà “Il buon Samaritano” di V. Van Gogh nuovamente vicino a tutte le comunità della nostra La scena del buon Samaritano è dipinta nel 1890, Diocesi. Un cammino che si dispiega nell’orizzon- qualche mese prima della morte. Il fermo immagi- te di eventi speciali come la beatificazione di don

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Sandro Dordi, l’imminente e atteso Sinodo sulla Fa- Ritengo che l’itinerario che stiamo proponendo miglia, il Convegno della Chiesa italiana a Firenze, possa diventare un’occasione propizia perché le nell’ambito del decennio dedicato all’educazione, opere di misericordia plasmino la nostra mente e il la celebrazione della Giornata mondiale della gio- nostro cuore. Se riteniamo che il Vangelo e l’Euca- ventù a Cracovia. ristia siano capaci di dar forma alle nostre esisten- ze personali e comunitarie, tanto più coltiviamo la Il Giubileo della Misericordia convinzione che l’esercizio della Carità possa di- L’indicazione di una chiesa giubilare per ogni Vi- ventare una strada su cui avviene la trasformazione cariato locale vuol rappresentare l’ampiezza delle del cuore di pietra in cuore di carne. possibilità di far esperienza della misericordia di Dio che avvicina ogni persona ed ogni condizione. La direzione Il simbolo dell’unica Porta Santa nella Chiesa Cat- Sono i verbi adottati dal prossimo Convegno della tedrale desidera manifestare l’unità delle nostre Chiesa italiana che si terrà a Firenze, dal titolo “In comunità, frutto prezioso dell’accoglienza della mi- Gesù Cristo il nuovo umanesimo”. sericordia di Dio. Uscire: significa superare forme consolidate, strut- ture consolidate, servizi consolidati. Il verbo, usato La visita vicariale frequentemente da Papa Francesco, sollecita la di- Dal desiderio di dialogo è scaturita la consapevo- sposizione a proiettarsi e raggiungere le molteplici lezza della necessità di un incontro con gli operato- situazioni che non sono comprese dai confini ras- ri pastorali che donano il loro tempo, le loro ener- sicuranti di istituzioni e proposte tradizionali. Non gie, il loro cuore, la loro intelligenza e competenza possiamo impegnare la maggior parte delle nostre nei diversi ambiti della vita dell’uomo: la famiglia, energie a mantenere le opere, lasciando le poche le relazioni significative e l’educazione, il lavoro e lo energie che restano a perseguire con vivacità evan- sviluppo della società, la salute e la scuola, il mon- gelica le finalità per cui esistono: penso alle opere do delle fragilità e dei bisogni, la cultura e la comu- sociali, assistenziali, sanitarie, culturali, educative nicazione, la cittadinanza e la politica. e scolastiche, familiari, caritative, mediatiche... Le stesse strutture immobiliari di cui disponiamo deb- L’icona bono esser contrassegnate maggiormente da que- L’icona scelta per rappresentare il cammino di sto stile. quest’anno è quella del Buon Samaritano. “Va’, e Annunciare: significa ripensare i nostri linguaggi e anche tu fa lo stesso” è l’indicazione fondamentale le forme con cui comunichiamo il Vangelo. La con- che Gesù consegna al lettore del Vangelo e al di- sapevolezza che il Vangelo si dona e non si impone, scepolo che crede in Lui. Chi è il cristiano? Si trat- che la libertà di ciascuno può disporsi ad accoglier- ta di una domanda dalle molte risposte. Ne evoco lo o a rifiutarlo, che non si tratta di accomodare una che può suonare come provocazione, ma che il Vangelo per renderlo maggiormente appetibi- in questo contesto mi sembra del tutto pertinente: le allo stomaco contemporaneo. Il linguaggio del “Il cristiano è colui che ama”. Vangelo assume due connotazioni che il magistero di Papa Francesco ci ricorda in continuazione: sono La conversione quelle dell’accoglienza e dell’accompagnamento. La conversione è una trasformazione profonda che Abitare: significa rappresentare la possibilità di descriverei in quattro modi. diventare una comunità cristiana, in relazione con • Il passaggio dalla durezza alla tenerezza del altre comunità e con il territorio. Si è cittadini del cuore. mondo, se si diventa capaci di abitare concreta- • Il passaggio dal timore all’amore. mente la propria città, il proprio paese, il proprio • Il passaggio dal giudizio alla misericordia. villaggio; si è cristiani dallo sguardo ampio. Diven- • Il passaggio dalle opere di misericordia ad un tiamo capaci di Carità nella misura in cui abitiamo cuore misericordioso. concretamente le relazioni che stabiliamo, supe-

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rando la tentazione di un nomadismo superficiale e irresponsabile. Lo stesso impegno politico si pone sotto questa luce, divenendo forma concreta e alta della Carità. Il verbo “abitare” evoca la necessità di coltivare l’attenzione e la cura delle situazioni con- crete, dei bisogni reali, delle relazioni personali. Il verbo “abitare” indica anche la necessità di pro- muovere concretamente una diffusa disposizione al servizio per il bene di ciascuno e dell’intera co- munità. Perché la comunità cristiana e di tutti gli uomini diventi una casa e non sia semplicemente un albergo. È uno stile che privilegia la sobrietà dei mezzi e la ricchezza delle relazioni, l’attenzione a tutti e la preferenza per i poveri. Educare: significa privilegiare il valore dell’espe- rienza, sia nei suoi aspetti eccezionali che in quelli continuativi e quotidiani, accompagnandola conti- nuamente con la sapiente interpretazione, rielabo- razione e assimilazione. L’esperienza della Carità ha un luogo decisivo nella famiglia, in cui proprio all’interno delle relazioni che vi si stabiliscono si “apprende” e assimila uno stile di amare. Anche la comunità cristiana è luogo decisivo di questa scuo- la, come pure i molteplici fronti delle attese e dei bisogni della persona umana. D’altra parte non si tratta solo di moltiplicare le esperienze di Carità, ma di far si che diventino una via per assimilare uno alcune dimensioni dell’esistenza umana in cinque stile, un criterio, il principio vitale dell’amore stesso ambiti, tentando di interpretarli alla luce della tra- di Gesù. sfigurazione di cui è capace la Carità. Trasfigurare: sarà proprio questo verbo ad aprire le porte della Carità su ogni dimensione della vita Le relazioni d’amore umana. Si tratta di un’opera che non si compie in Mi domando: come la Carità è capace di trasfigu- modo magico e neppure facile: al dono dello Spi- rare questa relazione, le relazioni familiari e tutte rito di Dio è necessario che corrisponda l’adesione le relazioni che coinvolgono i nostri sentimenti, le libera e convinta della fede dell’uomo e l’attuazio- nostre passioni, le nostre scelte? Ho l’impressione ne delle sue scelte interiori. che in questi decenni, le proposte delle comuni- tà cristiane e dei loro pastori non siano riuscite a La trasfigurazione toccare e trasformare il cuore di coloro che vivo- Ancora una volta desidero sottolineare i due car- no questi legami: è come se parlassimo una lingua dini che ispirano tutta questa lettera: promuovere sconosciuta e non riuscissimo a stabilire un dialogo la crescita di una mentalità decisamente connotata interessante e utile con donne e uomini, giovani e dalla Carità; alimentare la consapevolezza che la vecchi, attorno a queste esperienze. Carità non è un settore della vita della comunità, Queste proposte mi sembrano contrassegnate da ma è l’amore di Dio che pervade ogni dimensione una tensione: da una parte la rappresentazione di della vita comunitaria e personale. modelli ideali che spesso non riescono ad incarnarsi Nella prospettiva del Convegno ecclesiale, tenuto- nelle condizioni di vita del mondo contemporaneo; si dieci anni orsono a Verona, desidero raccogliere dall’altra parte, una grande difficoltà a proporre

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cammini percorribili e convincenti, scivolando spes- e consumista. La prima dinamica di questo riscat- so in proposte moraleggianti o del tutto generiche, to è rappresentata dal valore della dignità: dignità che vengono avvertite come insignificanti da parte della persona e dignità del lavoro. Senza il lavoro di molti. una persona non è meno degna, ma la percezione Le forme della Carità vissute in queste relazioni personale e sociale, soprattutto nella nostra sensi- sono ricche e luminose, ma spesso sembrano evo- bilità bergamasca, viene avvertita in questi termini. care un contesto che non esiste più e che neppure La seconda dinamica trasfigurante è rappresen- va mitizzato. tata dal valore della solidarietà. In questi anni si Una seconda indicazione è rappresentata dalla ne- affermano sempre più sinergie lavorative in cui la cessità di declinare insieme le attenzioni pastorali al collaborazione, il lavoro di equipe o in rete, rap- mondo giovanile con quelle destinate alla famiglia presentano una necessità, ma anche un valore ag- e alle relazioni affettive. Di fatto si è proceduto per giunto: l’immagine della “squadra” ha rappresen- linee parallele, con sconfinamenti che non hanno tato queste logiche con prospettive vincenti. Ma, in valorizzato le competenze e le sensibilità presenti una costellazione di forme organizzative del lavoro nei due ambiti pastorali, con un impoverimento di sempre più diversificate, l’attuazione di proposte di possibilità. solidarismo sociale, non finalizzato soltanto all’effi- La trasfigurazione che la Carità realizza nell’ambi- cacia produttiva, sembra diventare molto faticosa to delle relazioni affettive investe anche gli aspetti e rara. problematici e i passaggi critici che attraversano: La capacità trasfigurante della Carità raggiunge il anche in questo ambito mi sembra che scontiamo mondo del lavoro, dei lavoratori e degli imprendi- un ritardo non indifferente, riducendo l’ampiezza e tori, promuovendo una qualificazione e una pro- la profondità delle dimensioni esistenziali di queste duttività capaci di alimentare speranze inclusive, situazioni a questioni circoscritte, anche se di gran- condivise, significative per le nuove generazioni; de rilevanza, come l’ammissione ai Sacramenti di capaci anche di non rassegnarsi alla necessità di persone che vivono in condizioni non coerenti con creare gli “scarti umani”, determinata dalle algide l’insegnamento della Chiesa. geometrie di organizzazione del lavoro. L’affermazione di logiche fortemente segnate Non è separato da questo discorso quello che por- dall’individualismo esasperato è andata di pari ta la sigla della “festa”. La Carità è l’anima della passo con la progressiva privatizzazione delle re- festa secondo il Vangelo, perché promuove la ce- lazioni familiari, favorendone una fragilità e preca- lebrazione della festa nei suoi aspetti più intensa- rietà spesso del tutto ingiustificata. Non si tratta mente umani. Penso alla gratuità, alla scioltezza di imporre modelli cattolici ad una società eviden- delle relazioni, alla soddisfazione per risultati con- temente plurale, ma non desistiamo dal proporre, seguiti insieme, alla gioia di traguardi familiari, a interloquire e dialogare con tutti, attorno a valori momenti in cui la comunità si riconosce. La Carità ed orientamenti che possono essere riconosciuti contribuisce alla trasfigurazione della festa sempre decisivi e fecondi oltre le appartenenze di natura più esposta a tentazioni di efficienza organizzativa, religiosa e culturale, superando pregiudizi e incom- di produttività economica, di esercizi di potere da prensioni che sono espressione di rigidi schemi di parte di un gruppo piuttosto che di un altro, di ras- natura ideologica. segnato e qualche volta compulsivo consumismo. Accoglienza e accompagnamento personale in questo ambito sono assolutamente qualificanti la Le fragilità nostra azione pastorale. Amplissimo è l’ambito delle fragilità, in cui la forza trasfigurante della Carità riesce a compiere auten- Il lavoro e la festa tici miracoli e a rinnovare quella speranza che è il Il principio vitale della Carità è capace di attivare frutto dell’amore. Si tratta di fragilità materiali, psi- processi di trasfigurazione nell’ambito del lavoro e cologiche e spirituali: personali, familiari e sociali. della festa riscattati da una concezione strumentale Sono fragilità che toccano la salute del corpo, la

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serenità personale, l’ampio e diversificato mondo Il criterio dell’intelligenza della Carità. delle relazioni, le progettualità e infine tutte le con- Il criterio del “segno”. Le nostre opere devono dizioni che determinano esiti segnati dalla solitudi- rappresentare un segno più che una soluzione de- ne, dall’abbandono, dalla discriminazione e addi- finitiva: esse precedono, sono ispirate alla gratui- rittura dal disprezzo. Sono anche tutte le situazioni tà, coltivano il desiderio di un’esemplarità sociale. di precarietà sociale che riescono ad incidere pro- Non devono consolidarsi troppo, ma fermentare la fondamente nell’animo e nelle speranze di chi le crescita di tutta la società nelle direzioni che hanno deve subire. individuato e rappresentato. Poi bisogna trovare La prima risposta è quella preventiva: creare, cioè, il coraggio per andare altrove e raggiungere altre le condizioni diffuse perché le situazioni di fragilità fragilità, altre periferie esistenziali. non si verifichino e se questo avviene non diventino Un quarto criterio consiste nel lavoro condiviso, nel troppo gravi. Egoismi di parte non sono mai giusti- lavoro in rete, in collaborazioni sempre più efficaci. ficati dalla fede e dalla testimonianza di un Vangelo Un quinto criterio si ispira alle provocazioni di Papa che si rivolge a tutti, senza discriminazioni. Francesco: si tratta di una visione diversa del po- L’impegno per la giustizia si accompagna alla col- vero e della persona nella sua fragilità. Un ulterio- tivazione convinta di relazioni significative a livello re criterio va ricordato: la Carità interpella perso- familiare, comunitario, sociale e lavorativo, che rap- nalmente ciascuno, non può essere delegata, non presentano il tessuto organico in cui si sviluppa la può essere a tempo, non può manifestarsi solo in vita di ciascuno. La solitudine radicale è veramente un particolare spazio. Non possiamo fare a pezzi il l’esito perverso di un individualismo al quale ci sia- cuore. Non c’è persona, per quanto povera, debo- mo concessi e ci stiamo concedendo con un’inco- le, fragile che non possa esercitare la Carità. scienza presuntuosa e divisiva le cui conseguenze Le mani della Carità rivelino e alimentino un cuore sono veramente distruttive. di Carità. La cultura della solidarietà sembra essere relegata ai margini della costruzione della società e affidata La tradizione al volontariato e alla Chiesa, come se rappresen- Ritengo che esista una Carità culturale che non tassero una specie di riserva sociale per attenuare i consiste solo nell’amore per la verità, ma nell’amo- risultati di una cultura di tutt’altro segno. re per ogni persona umana espresso nel ricono- Insieme alle riflessioni relative al momento preven- scimento e nella comunicazione della verità, della tivo, vogliamo soffermarci sulla vastità e la ricchez- bellezza, della bontà, della giustizia e della santi- za delle risposte alle situazioni di fragilità. È impres- tà attraverso i canali della cultura e dell’arte, della sionante la quantità delle opere che rispondono a scienza e della tecnica. Per favorire questi processi questa esigenza e l’impegno delle nostre comunità è necessario il coraggio dell’apertura e della colti- cristiane e delle associazioni e fondazioni di ispira- vazione di un dialogo “interessante” con la cultura zione cristiana, senza dimenticare le altre, in questa e l’arte contemporanea, con i diversi settori della direzione. Sono state censite in Diocesi di Bergamo scienza, della ricerca e della tecnica e con tutti co- 363 opere e servizi, di cui 3 nell’area sanitaria, 84 in loro che vi lavorano. È un impegno molto difficile, quella socio-sanitaria e 276 in quella socio-assisten- a fronte di un’indifferenza che sembra indisposta a ziale. Le aree anziani e minori sono quelle dove si corrispondere a questo dialogo; nello stesso tempo orientano maggiormente le attenzioni, le opere e i bisogna riconoscere che questa possibilità esiste e servizi. In questi ultimi anni, sono aumentate anche non sono poche le persone che in diversi modi vi si quelle destinate agli adulti e alle famiglie. dispongono. Queste opere, soprattutto quando realizzate Per quanto riguarda la comunità cristiana, la tra- nell’ambito della comunità cristiana, devono cor- sfigurazione della Carità nell’ambito della cultura rispondere ad alcuni criteri che indico in maniera esige di percorrere con determinazione ed entusia- essenziale. smo spirituale queste vie: la via dei linguaggi, la Il criterio della promozione della persona. via della comunicazione mediatica, la via dell’edu-

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cazione. La via della comunicazione mediatica non alla sfera degli interessi privati, lasciando alla re- può essere considerata ancora come una forma di sponsabilità pubblica il compito di regolarli. “amplificazione” o comunque di moltiplicazione Dobbiamo riconoscere che la coscienza della cit- quantitativa del messaggio evangelico. Si tratta tadinanza da parte di tutti, anche dei cristiani, in non solo di utilizzare i media e le loro potenzialità, questo momento è molto confusa. Anche nelle di- ma di abitare nel mondo della comunicazione sem- mensioni più contenute, rappresentate dalle nostre pre più pervasiva. comunità locali, viviamo situazioni frammentate, Alle famiglie si unisce il mondo della scuola pub- difficoltà di condivisione, conflittualità sbracate, blica, nelle sue componenti statali e cattoliche, so- forme di esclusione alimentate dalla paura, dal ri- prattutto nella persona degli insegnanti e di coloro sentimento e dall’egoismo. Stentiamo a sentirci che ne hanno la responsabilità gestionale. Deside- rappresentati in maniera adeguata a livello politi- ro incoraggiare tutti coloro che lavorano in questo co e sociale, siamo tentati da scorciatoie di indo- ambito a ricercare forme di sinergia educativa at- le populista che da sempre si rivelano un inganno torno a valori effettivamente condivisi e praticati di quello stesso popolo a cui si appellano e nello e alla passione per le nuove generazioni, perché stesso tempo ci ritiriamo sempre più in forme di diventino esperienza concreta nell’ambito delle di- difesa dei confini del nostro privato o alimentiamo namiche scolastiche. un volontariato che sembra incapace di nutrire una Nell’ambito educativo, un’altra realtà di tutto ri- cultura delle responsabilità sociali e politiche. In lievo e del tutto caratteristica della nostra Diocesi questo quadro, forse eccessivamente oscuro, av- è rappresentata dagli Oratori. Ricerchiamo forme vertiamo la presenza dinamica di soggetti nuovi di nuove non solo di proposta, ma anche di gestione partecipazione, una pervicace determinazione da delle responsabilità, privilegiando quelle di indole parte di cattolici e di comunità cristiane a non sot- comunitaria, espressione di una connotazione dei trarsi a questo impegno e ad alimentarlo in termi- nostri Oratori, sentiti da sempre come espressione ni formativi più di tanti altri, il faticoso tentativo di della comunità intera. rinnovamento di rappresentanze di ordine politico, Nell’ambito della Carità trasfigurante il mondo del- sociale ed economico, una seria considerazione dei la “tradizione” vorrei collocare la considerazione problemi ambientali e la promozione di un’ecolo- dell’importanza pastorale delle nostre tradizioni e gia integrale, la presenza diffusa di amministrazioni della loro forza formativa. locali caratterizzate da onestà, vicinanza alla comu- Dentro questo quadro che vede protagonista la nità e ai suoi problemi e da visioni che superano la Carità dell’intelligenza, è un’utopia o una perico- gestione ordinaria e aprono nuove prospettive. losa ambizione immaginare di disegnare le linee di Desidero riaffermare la necessità di un risveglio una proposta formativa che abbracci tutta la vita e della coscienza cristiana in questa direzione. Una la missione della nostra Chiesa? coscienza che non faccia della fede una bandiera da sventolare, ma piuttosto il lievito che fermenta La cittadinanza l’insieme della vita sociale. La fede in Gesù Cristo e l’adesione al suo Vangelo Sempre più si creano spazi per l’affermazione dei impegna il cristiano ad una convinta appartenen- diritti civili, che afferiscono a dimensioni delicate za e ad una costruttiva partecipazione alla città di della vita umana come la famiglia, l’educazione, tutti. L’idea di cittadinanza indica un’identità ed la sessualità, il rispetto della vita stessa, la cura e un’appartenenza, l’esercizio equilibrato di diritti e la salute. Il positivo riconoscimento di questi diritti di doveri, la consapevolezza di una responsabilità è deformato da un greve individualismo di cui ri- partecipativa, una prospettiva contrassegnata dal schiamo di morire, da uno stravolgimento di indole valore del bene comune, la condivisione di quelle ideologica di valori umani fino ad oggi condivisi e forme che garantiscono la pluralità reale e l’eserci- spesso affermati dalle più solenni codificazioni in- zio di una sostanziale democrazia, il superamento ternazionali: non possiamo sottovalutare questa di ogni visione che riconduca l’esperienza umana situazione, non per difesa di interessi di parte, ma

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per una passione nei confronti dell’umanità e della una comunità e verso le persone più bisognose è integrale dignità di ogni persona, che deve con- un percorso coerente con le considerazioni che traddistinguere la coscienza e l’azione del cristiano. abbiamo sviluppato. Ritengo che una strada praticabile, impegnativa e • Vi è una dimensione profetica della Carità che prospettica, quasi un laboratorio per imprese più merita di essere adottata come criterio delle grandi, sia rappresentata dalla realtà locale in cui opere della Carità, soprattutto le più complesse, la plausibilità dei valori evangelici si misura con la e come giudizio sul loro stile e la loro necessità. concretezza dei bisogni reali e con la possibilità di In altre parole: molte delle grandi iniziative che corrispondervi. segnano il progredire della nostra civiltà, sono La trasfigurazione che la Carità è capace di operare espressione della Carità cristiana esercitata nel- nell’ambito delle responsabilità di ciascun cristiano la vita concreta delle singole persone e delle co- in campo sociale e politico, per una cittadinanza munità nel loro complesso. Spesso questa testi- solidale e fraterna è tutt’altro che un buon senti- monianza anticipatrice della Chiesa, ha aperto la mento, ma un’autentica possibilità di rigenerazione strada ad assunzioni di responsabilità sempre più di questa dimensione della vita umana. ampie da parte della società e dello Stato. Quello che apparteneva al campo di Carità è entrato nel I criteri campo della giustizia e dei fondamentali diritti di • Il criterio che ispira tutta la lettera è rappresen- ogni persona umana. tato dalla necessità di maturare una mentalità, La dimensione profetica della Carità ci invita seria- un’intelligenza delle cose, una cultura, contrasse- mente a rileggere il significato e lo stile delle opere gnate dalla Carità, dal comandamento dell’amo- e delle iniziative promosse dalla Comunità cristiana re. La Carità del cristiano non è selettiva e discri- in tutte le sue espressioni. Le persone, le loro po- minante. vertà, le nuove periferie esistenziali ci attendono e • Il povero e ogni persona nel suo limite, nella sua a volte richiedono il coraggio di lasciare il già fatto precarietà, nel suo bisogno non è solo un ogget- e consolidato per inoltrarci in terre nuove. Lasciare to del nostro aiuto, ma è un attore del cambia- non significa abbandonare, ma creare le condizioni mento della società alla luce di relazioni segnate perché opere ormai sviluppate, possano cammina- dai principi della giustizia e della Carità. Se for- re con le loro gambe e permettere quindi l’apertu- me di assistenza urgente ed essenziali, rimarran- ra di nuove prospettive di esercizio della Carità. La no sempre necessarie, altrettanto necessario è il cura delle cosiddette “opere - segno” va in questa cammino intrapreso di riscatto e di promozione direzione: esse devono rappresentare, per lo stile di ogni persona umana, a partire dalle concrete con cui vengono attuate e per i bisogni a cui corri- condizioni in cui vive e alle concrete possibilità di spondono, una parola che squarcia attese insolute cui dispone. e rivela il volto misericordioso di Dio e la speran- • L’organizzazione, a volte molto complessa, della za del Vangelo. Quando l’opera non mantiene più Carità a livello comunitario e sociale, non sortirà questa caratteristica, perché assunta ad un livello grandi cambiamenti se non è sostenuta dall’im- sociale più vasto e garantito, è necessario varcare pegno che coinvolge ogni persona, ogni cristia- altre soglie, superando la tentazione di una sup- no. La relazione personale, il “guardare negli oc- plenza che a volte diventa alibi a pigrizie sociali e chi il povero”, lo stile di vita e di rapporto con gli istituzionali che non debbono essere alimentate. altri, non sono sostituibili neanche dalle forme più Sotto questo profilo dunque la Carità non è alibi, organizzate della Carità o dai servizi sociali più ma sprone alla giustizia sociale e a coloro che sono efficienti. Da questo punto di vista non esiste per- chiamati a garantirla per tutti. sona che non possa esercitare la Carità e la soli- darietà, qualsiasi sia la sua condizione. La promo- Attuazioni suggerite zione di relazioni personali, significative, di aiuto • Favorire il lavoro pastorale nella forma degli am- semplice e cordiale tra le persone che vivono in biti sopra indicati.

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• Coltivare la serietà impegnativa delle relazioni assume la forma della testimonianza del martirio di personali nella comunità, nella società, nei con- sangue così come ci è stato testimoniato da don fronti dei più deboli, superando la tentazione di Sandro Dordi, prete diocesano bergamasco, della delegare l’impegno di ciascun cristiano all’orga- Comunità missionaria del Paradiso, fidei donum in nizzazione della Carità, e di immaginare la Ca- Perù, ucciso in quel Paese a causa della sua fede in rità come la risposta ad alcuni bisogni concreti, Cristo e della sua fedeltà al Vangelo, il 25 agosto piuttosto che come uno stile di vita che abbraccia 1991. Ora la sua testimonianza viene riconosciuta e tutte le dimensioni dell’esistenza, a partire dalla proposta a modello dei cristiani, con la sua beatifi- famiglia. cazione che avverrà in Perù il 5 dicembre prossimo. • Curare la dimensione educativa della testimo- La vita di don Sandro Dordi è evidentemente ispi- nianza della Carità: l’esercizio della Carità nelle rata da una fede che è diventata ogni giorno Carità sue diverse forme diventi scuola, laboratorio, verso il prossimo: una Carità illuminata, generosa e esperienza che fa maturare nella Carità. coraggiosa. La sua morte drammatica è diventata • Promuovere in ogni parrocchia la Caritas parroc- una luce di Vangelo per tutti coloro che lo hanno chiale favorendo la comprensione del proprium conosciuto, per il nostro presbiterio, per tutti colo- di animazione pastorale che essa porta nella vita ro che lo conosceranno, per la moltitudine di mis- di ogni comunità parrocchiale. sionarie e missionari, preti, consacrati e laici che la • Promuovere nel territorio l’animazione attraver- nostra Chiesa ha mandato nel mondo. so le opere e i servizi della carità a tutto campo. La riconoscenza per il dono della sua testimonian- Un’opera di carità parla di Dio, annuncia una spe- za e della sua beatificazione diventi motivo di pre- ranza e induce a porsi domande. Occorre colti- ghiera e di rafforzamento del nostro impegno ad vare al meglio la qualità delle opere: vanno rese essere donne e uomini capaci di Carità. ‘parlanti’. • Perseguire una prospettiva di lavoro in rete e tut- La parabola te le collaborazioni possibili, come risposta alla Ho iniziato questa lettera evocando il recente viag- molteplicità delle attese in termini sempre più gio missionario in Brasile e Bolivia. Concludo rac- adeguati e con un ponderato utilizzo di risorse, contandovi un episodio che assurge al valore di ma anche come grande occasione di maturazione di una mentalità solidale nelle nostre comunità. parabola e si colloca durante il mio primo viaggio • Valorizzare il grande mondo del volontariato in missionario in Africa nel 1983. tutte le sue forme. Insieme ad alcuni amici mi ero perso nella savana • Promuovere la pratica personale e comunitaria ed ero rimasto senza benzina. Mentre il sole tra- delle opere di misericordia corporale e spirituale, montava, siamo stati circondati da un nugolo di da parte di tutte le generazioni che formano la bambini che ridevano divertiti della nostra impo- comunità. tenza. In questa imbarazzante situazione ad una di • Sostenere la conoscenza diffusa e il progressivo noi venne l’idea di distribuire tra loro l’unico pane apprezzamento del Diaconato permanente, come che ci era rimasto. testimonianza decisiva del Vangelo di Gesù. Mentre veniva distribuito un boccone ciascuno, ho • Incrementare e qualificare opportune e pertinen- notato un bambino che spezzava con cura il suo e ti scelte parrocchiali e vicariali che manifestino il ne metteva in tasca un pezzo. Alla mia domanda significato dell’Anno giubilare della Misericordia. sul destino di quel pezzo di pane messo in tasca, la • Seguire e elaborare le indicazioni che scaturiran- risposta è stata tra quelle che non si dimenticano: no dal Convegno di Firenze. “è per mio fratello, a casa”. Il gesto del bambino, dalle evidenti evocazioni eucaristiche, diventi pa- Il segno rabola di quella Carità, dai tratti evangelici e pro- Il segno che accompagna questa lettera pastorale è fondamente umani, che alimenta il vero senso della ancora una volta quello della santità. La santità che fraternità.

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Dal direttorio liturgico pastorale

So che non saranno pochi a lamentare che la scel- ta che vi enuncio non è giusta e non è gradita, ma cerchiamo di leggerla comprendendone i motivi e le giustificazioni di tale provvedimento. A partire dal 1 gennaio 2016, nelle SS. Messe festi- ve della domenica, nelle prefestive del sabato sera e durante le Festività di precetto, NON verrà più an- nunciato il nome del defunto, per il quale la Santa Messa verrà applicata. In bacheca, nell’elenco delle celebrazioni esposto settimanalmente, verrà comun- que segnato il nome del defunto per il quale i familia- ri hanno chiesto di applicare il suffragio. I motivi che hanno spinto il Vescovo a tale decreto sono contenuti modo speciale quelle in suffragio dei defunti. Esse nel desiderio di dare più unità alle forme che nell’in- rivestono una significativa rilevanza in quanto coin- tera diocesi si sono espresse. In tante parrocchie da volgono la sensibilità dei fedeli che normalmente tempo questo è abitudine invalsa, in altre si è prodot- accompagnano, con un’offerta, la richiesta di inten- to una forma quasi di privatizzazione della Messa per zione. A tal proposito, per meglio aiutare il popolo la quale è stato necessario porre questo correttivo. di Dio a maturare nella coscienza ecclesiale, per evi- Almeno nelle Messe, che sono espressione della vita tare il rischio di “privatizzazione” delle celebrazioni di tutta la comunità, quali quelle domenicali, non si e per ovviare al pericolo di un’eccessiva disomoge- dia spazio all’interpretazione che quella possa essere neità tra le diverse parrocchie, disponiamo che in la Messa per il proprio familiare defunto. La Messa Diocesi. Nelle domeniche e nei giorni festivi, anche non è un prodotto, ma è l’azione salvifica vissuta dal nel pomeriggio del sabato o vigilia di festa, si eviti Signore per tutti. La forma dell’offerta per “far dire di far menzione particolare dei defunti, soprattutto la messa”, quanto mai lodevole e da incrementare, nella preghiera eucaristica, a meno che non si tratti non viene vissuta dalla Chiesa come una memoria dei della Messa esequiale, per evitare che l’assemblea propri cari, ma come un’autentica preghiera che sal- domenicale e festiva del popolo di Dio assuma una va vivi e defunti dal male. Quando “faccio dire una dimensione privatistica. In tutte le altre celebrazioni il Messa” la preoccupazione dovrebbe essere quella di nome del defunto può essere ricordato in una inten- fare per i propri cari una preghiera che giovi a noi e zione della preghiera universale. Il nome del defunto a loro perché Dio sia salvezza per tutti e che a loro in suffragio del quale viene celebrata la Messa può sia dato di contemplare in Paradiso il volto miseri- essere ricordato nella preghiera eucaristica solo nelle cordioso del Signore. Purtroppo, capita a volte, che Messe rituali dei defunti (dopo la notizia della morte, la nostra eccessiva preoccupazione sia data dal voler nelle esequie, in occasione della sepoltura, nel primo far memoria o dal ricordo, senza troppa prospettiva anniversario della morte). di Paradiso e di Dio. Per fare ulteriore chiarezza, circa l’offerta data per Vi riporto le pagine del decreto contenute nel Diret- la celebrazione della Messa, ricordo che solo parte torio. di essa, secondo le disposizioni diocesane che fissa La celebrazione della Messa in suffragio dei defun- (al momento ad euro 13) la quota spettante al sacer- ti e la menzione del nome del defunto. dote. I sacerdoti versano poi nella cassa parrocchiale L’Eucaristia, memoriale del sacrificio di Cristo e azio- quanto di più viene dato come offerta, intendendo ne di grazie di tutta la Chiesa, è sempre celebrata così che sia interpretabile come dono alla Chiesa per il bene dell’intera comunità, in particolare per quanto uno offre. Non avendo prezzo la celebrazione l’assemblea riunita. In questo contesto orante sono viene comunque applicata anche quando si fa un’of- da collocarsi le particolari intenzioni di preghiera, in ferta inferiore alla cifra diocesana.

13 Diocesi

Gruppo diocesano “La Casa” accompagnamento persone separate, divorziate o risposate Il sinodo sulla famiglia e le persone separate, divorziate o risposate

In questo mese di ottobre vi sarà il Sinodo ordina- È in questa linea e con questo spirito che il gruppo rio sulla famiglia, dopo quello straordinario dell’an- diocesano “La Casa”, che da anni si prende cura no scorso: Papa e Vescovi, dopo aver raccolto ri- di queste situazioni matrimoniali particolari, an- flessioni e pareri di tanti fedeli, si riuniranno al che quest’anno rilancia i suoi cammini (cfr. www. fine di trovare nuove strade per annunciare anche lacasabg.it): momenti di preghiera, di riflessione, ai nostri tempi la bellezza e l’importanza del ma- di confronto, di crescita in un clima di amicizia e di trimonio e della famiglia! In questo bel progetto cordialità, proprio come in una casa. “A casa nella potrebbe sembrare una contraddizione pensare a Chiesa”, così ci aveva detto il nostro Vescovo Fran- coniugi che invece si sono separati o a quelli che cesco nella sua prima lettera pastorale alla diocesi hanno poi formato una nuova unione; potrebbe di Bergamo; e noi vorremo proprio che nel nostro sembrare fuori luogo che la Chiesa si prenda cura gruppo, ma soprattutto nelle nostre parrocchie an- anche di queste persone, di questi fratelli. Ma così che questi amici (separati, divorziati o risposati) e i non è; e ce lo ha ricordato anche Papa Francesco, loro figli si sentano a casa. Invitiamo quindi tutti a più volte, sollecitando le nostre comunità a non stringere un patto di solidarietà fra le famiglie, così abbandonare questi fedeli, a non lasciarli soli nella che ci si aiuti vicendevolmente, senza che nessuno loro sofferenza, proprio per le difficoltà che posso- rimanga escluso: anche questo vuol dire annuncia- no aver patito o anche gli errori che possono aver re e vivere la bellezza e l’importanza del matrimo- fatto. Forse non a caso il Papa, dopo il Sinodo, nio e della famiglia! ha voluto un anno giubilare sulla “misericordia”: Anche a Verdello c’è un centro di preghiera il pri- parole come comprensione, perdono, accompa- mo mercoledì del mese, da ottobre a luglio. Ci si gnamento, rinascita dovranno risuonare in questo incontra presso la cappellina dell’Istituto don Gua- giubileo e dovranno trasformarsi in azione, in com- nella alle 20.30. portamenti, in scelte pastorali... anche riguardo per La Casa, don Eugenio Zanetti alle famiglie divise o ricostituite.

14 Vita di Comunità

Il logo della Casa Brolis Giavazzi

“Famiglia: immagine e somi- Alessandro della Croce in Ber- glianza di Dio”. gamo e presso il liceo scientifico Partendo dall’alto, vediamo S. Alessandro. SOLE e LUNA (sintesi e simbolo Dal 1986 al 1992 parroco di Ron- del creato) uniti, quasi in un ab- cola di e di . braccio che dice “armonia della Dal 1992 - mentre risiedeva creazione”. presso il monastero di San Paolo Da questo cerchio parte una d’Argon - ha iniziato a proporre LINEA CURVA (a destra di chi il metodo della “Lectio Divina”, guarda) che inscrive e, insieme, e ha svolto un servizio pastorale accoglie TRE FIGURE stilizzate presso la parrocchia di Grumello che vogliono simboleggiare la del Monte e, ora, di Gorle. FAMIGLIA (vertice della creazio- Attualmente risiede Presso ne). Infatti, a essere: “Immagine l’“Oasi Maria Immacolata di e somiglianza di Dio” (Genesi che Dio è tale proprio in quanto ”. 1,26.27) non è il solo uomo, né PADRE e FIGLIO e SPIRITO SAN- Dal 1978 si dedica ad una sua la sola donna e neppure uomo e TO; cioè una DIVINA FAMIGLIA personale “ricerca artistica”. Ha donna insieme, bensì, entrambi, di cui, quella UMANA, è immagi- frequentato, dal 1974 al 1978, uniti da un amore libero, aper- ne, segno e testimonianza. l’“Accademia Carrara” di Berga- to e fecondo che si concretizza mo seguendo i corsi del maestro in quel desiderio di generare un L’AUTORE Trento Longaretti, e si è specia- terzo essere umano: il figlio. “DON CARLO TARANTINI” lizzato nella tecnica dell’acque- È, pertanto, la FAMIGLIA ad es- Don Carlo Tarantini è nato a Rho rello. In questi ultimi dieci anni sere “immagine e somiglianza di (Mi) il 5 dicembre 1944. È sacer- ha anche elaborato alcuni boz- Dio”. Ne è prova quella verità di dote della diocesi di Bergamo. zetti di vetrate artistiche per una fede che noi professiamo: “DIO Dal 1968 al 1986, ha svolto il suo ventina di ambienti sacri e spazi è TRINITÀ” - che è come dire - ministero presso l’oratorio di S. liturgici.

Carissimo Don Mario, ho ricevuto dalle affettuosissime e instancabili amiche nella fede del gruppo missionario della Parroc- chia, il vostro dono che ogni anno è sempre un’inaspettata e lieta sorpresa al mio rientro, non solo per il denaro ma proprio per la fede che la vostra amicizia nel Signore rende manifesta. Non credo si possa avere tanta passione, tempo, risorse, dedizione senza la fede in Gesù vissuta nell’ambiente parrocchiale, e dove ciascuno di noi è chiamato e senza sentire quest’amore infinito e misericordioso di Dio che il Papa ci comunica in maniera così semplice e limpida. Non finisco mai di stupirmi e di essere grata al Signore di questo, della mia vocazione, dei miei genito- ri e dell’ambiente in cui sono cresciuta. Il vostro dono verrà usato per i bisogni di circa 80 bambini/e, ragazzi/e che vivono in una casa di accoglienza. Ricordatevi sempre nelle vostre preghiere. Un ab- braccio forte alle amiche del gruppo missionariol. Un ricordo affettuoso a lei e alla sua vocazione Lina e gli amici dall’Uganda

15 Vita di Oratorio

Con lo Spirito Santo si cresce! “Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto”.

Nella nostra consolidata tradizione ecclesiale il Ecco allora che l’occasione persa può produrre conferimento dei sacramenti dell’iniziazione cri- un effetto spiacevole: considerare che la proposta stiana avviene nell’età della fanciullezza, e a que- della catechesi, i sacramenti e la proposta di fede sto ci siamo abituati. Il conferimento della santa in generale sia qualcosa da associare all’età infan- Cresima, siamo soliti collocarlo nell’età preadole- tile, ma che poco ha a che vedere con il mondo scenziale, ovvero non prima degli anni della scuola adulto. Complice di questo modo di pensare an- media. Ma che cosa avviene nei ragazzi di quell’e- che la testimonianza di fede non sempre fedele e tà? Come ricevono e come reagiscono al comple- costante degli adulti. Così nel riordinare simbolica- tamento dell’iniziazione cristiana? Come compren- mente la propria cameretta, si archivia tra i ricor- dono il dono ricevuto? di “di quand’ero piccolo” anche tutti gli insegna- Il passaggio nell’età della preadolescenza porta menti di fede, tutte le belle esperienze ecclesiali e con sé uno sconvolgimento pari a quello di un ura- anche ciò che ha segnato il cuore nell’esperienza gano violentissimo. La preadolescenza è l’età in cui spirituale. un ragazzo comincia ad avere consapevolezza che A seguito di numerosi momenti di dibattito tra la vita così come ha imparato a conoscerla da bam- i catechisti delle medie, ma anche con i genitori bino in realtà è molto di più. L’affacciarsi al mon- dei cresimandi dello scorso anno, con le altre par- do dell’età adulta non è certo facile: comporta lo rocchie del nostro territorio diocesano, e con i re- sviluppo di un’autonomia, di una coscienza, nella sponsabili degli uffici di curia competenti, è nata quale il ragazzo si trova quotidianamente costretto l’idea, convalidata poi nel confronto tra noi preti a decidere a chi e a che cosa dare veramente fidu- di Verdello e il consiglio pastorale parrocchiale, di cia. Non è facile: questa età per alcuni è segnata collocare la celebrazione della Cresima nell’anno dalla sofferenza e dalla delusione, ma anche dall’a- della seconda media. spettativa grande di chi scommette, di chi sente di Questa decisione è stata presa nell’intento di ri- poter puntare molto e ottenere tanto. lanciare il cammino catechistico come opportunità In questo contesto una collocazione precoce del- buona, e non come un peso. Non un percorso sco- la celebrazione della Cresima può lastico il cui culmine, o la cui con- avere un effetto non sempre positi- clusione, si ha con la celebrazione vo: che i ragazzi, proprio nella fase del sacramento, paragonabile quin- più significativa della loro crescita, di a un diploma o a una promozio- abbandonino il catechismo e più in ne. Si pensa al percorso catechisti- generale l’intera proposta di fede. co soprattutto come un cammino Questo è in parte comprensibile, di maturazione che si affianchi alla poiché fisiologicamente l’itinerario condizione di crescita e di espan- catechistico viene visto come pe- sione vitale dei nostri ragazzi e della riodo propedeutico-preparatorio nostre ragazze. Diventa importante al sacramento. Abbandonando gli quindi riconoscere nel cammino incontri, però, si perde una grande della catechesi, quell’incontro che occasione: quella di ricomprendere favorisce un confronto con il van- che quanto si è ricevuto è un dono gelo proprio nel momento in cui la per la vita, per la vita adulta. vita mi sta chiedendo di diventare

16 Vita di OratorioSocietà

grande. Durante la preadolescenza i ragazzi sco- contrano. Per questo il percorso di preparazione prono in modo nuovo se stessi, aprono gli occhi alla Cresima disteso su due anni (prima e seconda sul mondo e sugli altri: dovranno trovare un modo media) diventa l’occasione per lasciarsi accompa- più autentico anche per rapportarsi a Dio. La sfida gnare nella crescita, ovvero nel momento in cui più della catechesi è quella di aiutare ogni ragazzo e ne hai bisogno, da un insegnamento importante. ragazza a trovare questo modo di incontrare Dio Stando vicino ai ragazzi nei tempi cruciali in cui per “da grandi”, proprio quando sembrerebbe più fa- loro tutto cambia e c’è bisogno di qualcosa a cui cile abbandonarlo e ricordarlo come una fiaba ri- aggrapparsi, l’oratorio, la parrocchia, intende aiu- servata ai bambini piccoli. tarli a cogliere fino in fondo la pregnanza del sacra- È una sfida facile? Tutt’altro. Però riteniamo che sia mento della Confermazione, ovvero il compimento possibile. Soprattutto perché crediamo che il Van- del proprio battesimo, con il quale lo Spirito Santo gelo proponga un modello di umanità a cui tutti ci rende simili a Cristo. tendiamo. “Cristo rivela l’uomo all’uomo” si diceva Così guardando a Gesù, il Figlio di Dio, i preado- al capitolo 22 della costituzione dogmatica Gau- lescenti accetteranno le lotte come le ha accettate dium et Spes del Concilio Vaticano II. Nell’evento Lui, non si spaventeranno per i traguardi da rag- di Gesù troviamo il modello più alto di umanità, giungere, non avranno paura di fronte a chi iro- troviamo ciò che siamo chiamati ad essere, non in nizzerà sulla loro scelta cristiana, sul loro modo di quanto cristiani, ma in quanto uomini e donne di comportarsi magari in modo diverso rispetto agli questo mondo. Essere capaci di Vangelo, capaci altri. di Eucaristia, capaci di Carità, non è una cosa da È proprio lo Spirito del Signore della vita, del Ri- bambini, e non è una cosa per pochi. Ma per sco- sorto, che dà loro questo coraggio, che li rende te- prirlo, i nostri ragazzi hanno bisogno di sentirselo stimoni e li spalanca al mondo. Noi vogliamo solo dire e di vederlo nelle opere degli adulti che in- essere suoi servi.

Celebrazione in di San Luigi Guanella

La Famiglia Religiosa Guanelliana, nel partiremo per fare ritorno a Verdello. prossimo mese di ottobre, chiude La celebrazione di questo anniver- le celebrazioni del Centenario del- sario diventa per noi occasione la morte del suo Santo Fondato- per offrire al Signore la nostra ri- re, don Luigi Guanella, avvenuta conoscenza per aver arricchito la il 24 ottobre 1915. nostra comunità parrocchiale del Per la celebrazione conclusiva del dono di un’opera legata al San- Centenario l’intera famiglia gua- to e capace di testimoniare tanto nelliana, il prossimo 30 ottobre, si bene. Al grazie uniremo anche la radunerà nel Duomo di Milano. L’Arci- preghiera perché il Santo ci faccia ca- vescovo di Milano, S.E. Card. Angelo Sco- paci di altrettanti e simili slanci di Carità. la, alle ore 11.00, presiederà una solenne con- Sabato 7 novembre alle ore 10.00, il nostro Ve- celebrazione. Per questa celebrazione abbiamo scovo Francesco sarà presente a Verdello, pres- previsto di partecipare organizzando un pullman so la Casa don Guanella, per una solenne cele- che partirà da Verdello alle ore 7.00, dalla Piazza brazione, in onore del Santo e che vedrà riaperta della Chiesa. Dopo la celebrazione in Duomo a la Chiesa dell’Istituto, dopo i lavori di restauro in Milano ci fermeremo a pranzo e verso le 16.00, essa compiuti.

17 Associazioni

Una domenica alla Casa di Riposo

Bella, bellissima, abbiamo mangiato molto bene e cantato tutto il pomeriggio... cosa vuoi di più! Signora Nives

È stata una bella festa, è stato molto bello mangiare tutti insieme nel centro diurno! Liliana Oldrini Una festa organizzata molto bene! Peccato per il brutto tempo... e grazie ai bersaglieri abbiamo mangiato carne alla griglia che non mangiavamo da tempo. Rosalia Baleri Un vero pranzo domenicale... Lasagne, filetto, cotechino, patate al forno, frutta e gelato... tutto delizioso! Nadia Piccolo

Queste le impressioni di alcuni Per questo i bersaglieri verdelle- ascoltandoli ne facciamo tesoro, ospiti della casa di riposo “Casa si da più di dieci anni organizza- perché i nostri anziani hanno an- Mia Verdello” che ci sono giunte no questa giornata con gli ospiti cora da insegnarci molto. dopo la grigliata organizzata da della casa di riposo; una giorna- Per l’occasione l’animatrice, la noi bersaglieri, un ringraziamen- ta di condivisione prima che di sig.na Sara, ha fatto preparare to così ti spalanca il cuore e ti fa pranzo e di festa, una giornata degli addobbi splendidi che han- capire d’aver fatto la cosa giusta! che i nostri anziani vivono sì nella no adornato la sala nella quale Noi con questo momento di fe- struttura della casa di riposo ma dopo il pranzo, preparato da noi sta vogliamo solo far sentire la in modo diverso e visto quello bersaglieri, ci siamo intrattenuti nostra vicinanza, il nostro affetto che ci hanno scritto, possiamo facendo un po’ d’animazione; ed il nostro profondo rispetto dire d’aver fatto centro. possiamo dire sia stata molto nei confronti dei nostri anziani; Fare festa con loro è sempre apprezzata visto i sorrisi e la vo- farli sentire ancora parte di noi, un momento splendido, i ricor- glia di far festa e di ballare che i del nostro paese e della nostra di che puntualmente affiorano nostri anziani hanno dimostrato, comunità. vengono condivisi con noi e noi una ventata di giovinezza che ha rapito tutti. Poche righe per esprimere un grazie agli ospiti di Casa Mia Verdello per la splendida giorna- ta vissuta con loro. Sì! Un grazie a loro, non stiamo sbagliando, perché noi abbiamo voluto rega- lare a loro un sorriso e un pranzo fuori dall’ordinario ma loro, han- no regalato a noi molto di più! Permetteteci di ringraziare, il di- rettore Egidio Passera con tutto il suo splendido staff, per averci dato la possibilità di continuare nella nuova struttura questa bel- lissima tradizione, e i musicisti del gruppo Vogliamoci Bene. I Bersaglieri di Verdello

18 Associazioni

UNITALSI

«Mentre il 6 settembre a Loreto disabile o ammalato. Casa di Riposo. Infatti in occa- si svolgeva la giornata dell’am- Dopo la Santa Messa una ricca sione dell’inaugurazione sono malato Lombarda con numero- merenda nel cortile dell’orato- stati ospiti a Verdello il gruppo si gruppi Unitalsi da ogni parte rio con il gruppo Bersaglieri, al- Centro Volontari della Sofferen- della Regione, nel nostro Paese, lietata dalla musica dello storico za (CVS) di Bergamo, che hanno in misura ridotta ma non meno gruppo “Vogliamoci bene” e animato la S. Messa delle 11.00 importante, si sono ritrovati l’U- dall’allegria degli operatori Uni- in chiesa, presenti anche noi con nitalsi Verdello con ammalati e talsi». i nostri ragazzi; e poi - diventa anziani della zona, con gli ospi- Tutto questo è avvenuto nel ormai un marchio di fabbrica - il ti della Casa di Riposo “Casa mezzo di due altri incontri, uno pranzo, noi e loro nel refettorio Mia Verdello” e dell’Istituto don presso l’area feste, quando i so- della Fondazione. Qui un ringra- Guanella. liti generosi degli Alpini ci han- ziamento particolare va fatto ai Splendida cornice, come da tra- no ospitato all’interno della loro cuochi, degni di masterchef, e ai dizione, è stata il Santuario della festa ferragostana offrendoci un Madonna Annunciata dove si è lauto banchetto. Per l’occasio- ragazzi dell’oratorio che hanno celebrata la Santa Messa con il ne anche padre Roberto Lodet- servito ai tavoli con un grande direttore spirituale don Diego, ti, fratello del nostro presidente cuore. Tutti, noi e gli amici del animata dal coro dell’oratorio Pino è stato dei nostri. E l’altro è CVS, abbiamo apprezzato e tra- e dagli stessi ospiti disabili. Un stato forse ancora più bello, per- scorso una magnifica giornata, semplice e piacevole pomerig- ché si è svolto la prima dome- che si aggiunge alle tante che gio all’insegna della fede, dell’al- nica di ottobre presso la “Casa con amicizia contraddistinguono legria e della solidarietà verso chi Brolis-Giavazzi”, la struttura che ormai il nostro gruppo. spesso viene dimenticato perché fino all’anno scorso ospitava la Gruppo Unitalsi Verdello

19 Scuola dell’Infanzia

Una borsa di studio per frequentare la Scuola dell’Infanzia Paolo VI o il Nido Arcobaleno

In questi ultimi anni la scuola ha In questo caso la presenza al nido derazioni, è nata l’idea di istitu- accolto talvolta delle iscrizioni di o alla scuola diventa davvero im- ire una BORSA DI STUDIO per bambini che vivevano in situa- pegnativa per coloro che si ritro- offrire alle famiglie la possibilità zioni familiari particolari, o con vano a dover versare più rette in di far frequentare ai loro figli la genitori che, a causa della crisi, contemporanea che, soprattutto nostra scuola. si sono trovati improvvisamente al nido, incidono notevolmente Ogni anno si istituirebbe un ban- senza lavoro e dunque nella con- sulle spese della famiglia. do di concorso per 1 o più borse dizione di non riuscire più a pa- Va considerato, infine, che la di studio (a seconda delle dispo- gare la retta della scuola. scuola stessa alle sue origini na- nibilità economiche) per il nido Succede di incontrare famiglie sce con lo scopo di accogliere e/o per la Scuola dell’Infanzia, che dicono di voler scegliere la bambini appartenenti a famiglie che coprirebbe l’intero periodo nostra scuola ma di essere im- con difficoltà economiche, dun- di frequenza del bambino: 3 anni possibilitate a far fronte alla ret- que nel suo carattere specifico, per la scuola dell’infanzia, 1/2/3 ta, oppure famiglie di bambini nasce con scopi sociali chiari anni per il nido, a seconda dell’e- che hanno frequentato la nostra e ben definiti. I documenti del tà del bambino. scuola, ma al momento di iscri- 1860, oltre allo statuto stesso, ci Il bando di concorso potrebbe vere i fratellini o sorelline, pur parlano di fondi che i nobili del contenere dei vincoli da defini- confermando l’apprezzamento tempo mettevano a disposizione re, per esempio: la residenza in per la Paolo VI, ci dicono di non per sostenere queste necessità. Verdello, da almeno 5 anni, con poterlo fare: la retta, in questo Tutto ciò ha risvegliato nella Fon- precedenza a chi ha un reddito momento, per loro è troppo alta. dazione il desiderio di offrire an- ISEE più basso, con l’impegno a A tutto questo si aggiunga una che alle famiglie in difficoltà la partecipare attivamente alla vita realtà: molte famiglie, ultima- possibilità di inserire i loro bam- della scuola e della comunità, mente, vivono l’esperienza di bini nella nostra struttura. contribuendo anche con lavoro parti gemellari o plurigemellari. Alla luce di tutte queste consi- volontario quando occorre, ecc... L’istituzione del fondo potrebbe accogliere la disponibilità di fa- miliari di persone scomparse più o meno prematuramente / tra- gicamente, e portarne il nome (Borsa di studio in memoria di...), oppure di piccoli lasciti, o di “adozioni a vicinanza”, bom- boniere solidali, regali di Natale o di compleanno solidali, e così via. È bello pensare di poter vivere felici camminando con due sac- chi: uno per donare e l’altro per ricevere, come dice un proverbio cinese.

20 Scuola dell’Infanzia

CORSI POMERIDIANI anno scolastico 2015-2016 CORSI EXTRA - SCOLASTICI PER BAMBINI

CORSO DI PSICOMOTRICITÀ CORSO DI INGLESE 1° pacchetto Bambini di 4 e 5 anni 10 incontri da Ottobre a Dicembre Il corso si svolgerà Bambini di 4 anni il MERCOLEDÌ dalle 16.15 alle 17.15 MARTEDÌ 6 OTTOBRE 1a LEZIONE DI PROVA Da Ottobre a Maggio per un totale di 31 incontri MERCOLEDÌ 7 OTTOBRE 1a LEZIONE DI PROVA 2° pacchetto Il costo del corso varierà in base al numero dei 10 incontri da Gennaio a Marzo bambini iscritti: e e Bambini di 3 e 4 anni • Da 10 a 14 iscritti 10 a lezione + 20 di ma- MARTEDÌ 12 GENNAIO 1a LEZIONE DI PROVA teriale • Da 15 a 20 iscritti e 7 a lezione + e 20 di mate- riale 3° pacchetto • Da 21 a 25 iscritti e 6 a lezione + e 20 di mate- 10 incontri da Aprile a inizio Giugno riale Bambini di 3 e 4 anni MARTEDÌ 5 APRILE 1a LEZIONE DI PROVA Bambini di 3 anni Da Gennaio a Giugno per un totale di 20 incontri Il corso si svolgerà ANCORA DA DEFINIRE GIORNO E DATA DI INIZIO il MARTEDÌ dalle 16.30 alle 17.30 Costo e 80. CORSO ARTETERAPIA Bambini di 6 e 7 anni Il corso si svolgerà il VENERDÌ dalle 16,30 alle 17,30 da Ottobre a Dicembre per un totale di 11 incontri VENERDÌ 9 OTTOBRE 1a LEZIONE DI PROVA Costo e 115 (materiale compreso) Bambini di 2 e 3 anni e la loro mamma Il corso si svolgerà il VENERDÌ dalle 16,30 alle 17,30 o il sabato mattina dalle 10,30 alle 11,00 CORSO DI CIRCO E GIOCOLERIA Da Gennaio a Febbraio per un totale di 7 incontri Da Ottobre a Maggio per un totale di 28 incontri VENERDÌ 15 GENNAIO 1a LEZIONE DI PROVA Bambini dai 5 ai 7 anni Costo e 95 (materiale compreso) LUNEDÌ 5 OTTOBRE 1a LEZIONE DI PROVA Bambini di 4 e 5 anni Il corso si svolgerà Il corso si svolgerà il VENERDÌ dalle 16.30 alle 17.30 il LUNEDÌ dalle 16,30 alle 17,30 Da Marzo a Maggio per un totale di 11 incontri Costo e 180 (dilazionabile in 2 rate: VENERDÌ 4 MARZO 1a LEZIONE DI PROVA e 100 ad ottobre + e 80 a febbraio) Costo e 115 (materiale compreso)

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Progettando un anno educativo... quasi perfetto!

Quando inizia un nuovo anno educativo, bimbi ed tà di gioco e sperimentazioni per i bimbi! educatori sono pieni di energie, di idee e progetti. Per favorire il percorso verrà utilizzata la storia di Ci si osserva a vicenda e si inizia a capire come sarà Mario Lodi “Bandiera”; per chi già ci conosce sa questo nuovo anno insieme... dove ci porteranno che al nido Arcobaleno tutto parte dalle storie e gli interessi dei bambini, le curiosità delle famiglie, dai libri. In questo senso, per Natale è persino pre- le nuove proposte educative? È troppo presto per vista la realizzazione di libricini interattivi di stoffa dirlo, lo scopriremo strada facendo, certo è che in esclusivamente creati per il nostro servizio. queste prime settimane di settembre nella nostra Ma torniamo al nostro percorso di psicomotrici- Scuola c’è già un bel movimento! tà e alla fogliolina Bandiera che accompagnere- Per i genitori del Nido e dell’Infanzia è già stato mo nelle stagioni nei suoi vari incontri e scontri, fatto un primo incontro “unificato” condotto da conquiste e disavventure... Così anche i nostri Don Mario e dalla Dottoressa Scotti, significativo bambini sperimenteranno con il corpo emozioni e messaggio sul progetto 0-6 al quale questa Scuola relazioni, progressi e qualche fatica; perché si sa non smette mai di credere e progettare. Il tema crescere non è semplice! scelto è quello delle “paure” che accomuna tutti, In palestra i bimbi troveranno un luogo della co- anche se con modalità diverse rispetto all’età dei municazione, del desiderio e dell’espressività propri figli: “sarà pronto ad affrontare la Scuola dove ogni bambino verrà ascoltato, riconosciu- Primaria?” “quanto si ammalerà al Nido!”. Tante to e accolto nella sua libera espressività; che in domande, preoccupazioni e riflessioni che trove- estrema sintesi è tutto ciò di cui un bambino ha ranno ancora spazio di confronto negli incontri bisogno da noi grandi, di essere ascoltato e tan- futuri. to amato, per il resto Non hanno paura in- è già in grado di fare vece i nostri piccoli di molto e da solo! superare i confini del Insomma la voglia nido per andare nella di fare, sperimenta- bella palestra dell’In- re e soprattutto di fanzia che sarà tea- mettercela tutta non tro di un significativo manca e siamo certi percorso di psicomo- che anche quest’an- tricità a cura dell’e- no porterà cose buo- ducatrice-psicomotri- ne e se non sarà tut- cista Chiara, nuova e to, ma proprio tutto preziosa risorsa per il come speravamo, nido ma anche per la concediamoci anche scuola d’Infanzia con qualche errore, come la quale ha collabora- ha detto Don Mario to lo scorso anno sco- all’assemblea d’a- lastico. pertura, ci rende più Quindi spazio a nuo- umani! ve divertenti modali- Il Nido

22 Associazioni

Gita al Sacrario del Grappa e al ponte di Bassano

Domenica 12 settembre scor- so, in occasione del centenario della prima Guerra Mondiale, i Bersaglieri di Verdello hanno organizzato una gita sul Monte Grappa ed al Ponte Vecchio di Bassano del Grappa, per rende- re omaggio ai caduti della Gran- de Guerra. Partenza ore 6,00 puntualissimi, con pullman doppio in quanto eravamo in 77, guidato dall’a- mico Giuseppe Magli: dopo due ore di viaggio abbiamo sostato nella piazzola dell’autogrill per un’abbondante colazione al sac- co gustando affettati vari, sala- me nostrano con grana, il tutto annaffiato da buon vino. Dopo esserci rifocillati ci siamo diretti lastre di bronzo dei loculi. Al rientro a Verdello verso le ore alla volta del Sacrario dove arri- Ore 12 partenza per Bassano 19, sotto il tendone dell’Orato- viamo verso le ore 10,30. dove presso il Ristorante “Al rio ci attendevano Vittorio, San- In corteo ci rechiamo al Sacello Ponte” ci viene servito un buon dro e Nani con una sostanzioso dove sono custodite le spoglie pranzo e la compagnia si riscal- spuntino e, con il consenso di del Generale Giardino, Coman- da. don Christopher abbiamo dato dante dell’Armata del Grappa Pomeriggio visita al Ponte Vec- sfogo al nostro repertorio di e, dopo la deposizione della chio, al Museo degli Alpini ed canti popolari prima di far ritor- corona d’alloro offerta dall’Am- al famoso negozio della grappa no, tutti soddisfatti, alle nostre ministrazione Comunale, alla Nardini, presa d’assalto da tutti case. presenza del nostro Sindaco, i partecipanti per gli acquisti e i È stata veramente una bella gita dell’ex capogruppo degli Alpini regali da portare a casa. sia per la destinazione, per il e del Presidente dei Bersaglieri, Abbiamo visitato infine Maro- tempo e la bella brigata! Giorgio Gritti, il nostro trombet- stica, cittadina famosa per la I Bersaglieri ringraziano tutti i tiere, dava l’attenti e suonava sua piazza dove ogni due anni partecipanti in particolare Lu- il silenzio in onore di tutti i Ca- si gioca la partita a scacchi con ciano Albani, Sindaco di Verdel- duti compresi quelli di Verdel- pedine fatte da personaggi vi- lo, l’amico Giacomo Limonta e lo. Momento molto toccante venti, in ricordo di una partita tutti gli amici che sono stati me- come pure quello di poter ve- giocata nel 1454 per avere in ravigliosi compagni di viaggio. dere e leggere i nomi degli ol- sposa la bella Lionora, figlia del E... alla prossima! tre 10.000 caduti, scolpiti sulle castellano locale. Giuseppe Ubbiali

23 Dalla Corale

La Corale Verdellese al Santuario della Madonna di Altino

Come è tradizione ormai da qua- possiamo ritenerci soddisfatti Felicissimi, abbiamo avuto con si dieci anni, il giorno 6 settem- per aver comunque interpretato noi a pranzo il nostro Parroco bre scorso la Corale Verdellese i canti nel migliore dei modi. (che è anche il presidente della si è recata al Santuario della Ma- Alla fine della Santa Messa, il corale) il quale non si è limitato donna di Altino, sito in Vall’alta Sacerdote che cura le manifesta- a fare i complimenti all’ottima (Comune di Albino), per animare zioni che si svolgono in questo cucina, ma ha voluto manife- la Santa Messa delle ore 10.30. santuario ci ha omaggiati di una stare il plauso per il prezioso Con noi coristi c’erano alcuni bellissima targa a ricordo della servizio che compiamo nelle amici che ci seguono sempre giornata. celebrazioni della liturgia. An- nelle nostre varie Manifestazioni, Arrivata l’ora di pranzo abbiamo che il Parroco auspica che altre siano esse gite, concerti o eleva- fatto irruzione nel ristorante “Da persone si uniscano alla Corale zioni musicali sacre. Bigio L’Ostér” facendo onore a per sostenerla e arricchirla di Purtroppo, però, per motivi di tutte le portate e “al vinello”. Al più voci. lavoro o per ferie, mancavano termine, come di consueto, ab- Anche di questo lo ringrazio, alcune coriste le cui Voci solita- biamo rafforzato lo spirito con- certa che sia stata per tutta la mente infondono maggiore sicu- viviale intonando qualche canto. compagnia una giornata pia- rezza alle compagne. È stata una giornata ben riuscita cevole, colma di serenità e di Nonostante la preoccupazione anche dal punto di vista meteo- gioia condivise. dei giorni precedenti, tuttavia, rologico. Ancilla

24 Vita di Comunità

Don Giò: «Io sono un sogno di Dio»

«Il Signore sogna. Ha i suoi sogni: i suoi sogni su di noi. Noi siamo nella mente e nel cuore di Dio». Papa Francesco parla per immagini e le sue parole raccontano il mistero di Dio e vanno al cuore della fede cristiana: «Dio pensa a ognuno di noi e pensa bene. Dio ci vuole bene, sogna di noi. Sogna della gioia di cui godrà con noi. Per questo il Signore vuole “ricrearci”, fare nuovo il nostro cuore,“ricreare” il nostro cuore per fare trionfare la gioia».

Riposare tra le braccia tere per l’uomo, anche se l’uomo uomo: «Il Signore sogna me! della misericordia lo rinnega; che c’è qualcuno che Pensa a me! Io sono nella mente, Credere è vivere lo stupore di non si stancherà mai di spalan- nel cuore del Signore! Il Signore sentirsi nel cuore di Dio e di ripo- care le sue braccia, anche se noi è capace di cambiarmi la vita!» sare tra le braccia della sua mi- andiamo lontano. Qualcuno che Le parole di papa Francesco mi sericordia. Ai giovani di Azione è disposto a lasciarsi spaccare il hanno riportato davanti agli oc- Cattolica don Antonio Seghezzi cuore per dare un porto a que- chi il titolo del diario di don Giò, diceva che credere «è come in- sto povero mondo». giovane prete bergamasco, tor- namorarsi: si sogna, si ama, si nato a Dio nel 2004, all’età di crede al bello, si vuole diventare Il Signore è capace 28 anni. Don Giò aveva 15 anni felici». Alla gente di Bozzolo don di cambiarmi la vita quando annotò nel suo diario la Mazzolari predicava che credere Il Vangelo è lieta notizia perché luminosa intuizione che ha gui- è «sentire che c’è un cuore divino fa risplendere la misericordia che dato il suo cammino: «Io vedo che non si stancherà mai di bat- Dio ha impresso, sul volto di ogni Dio che sogna l’uomo. Spesso mi ritrovo a pensare che io sono un sogno di Dio. Io vedo Dio che sogna la nostra storia...».

Ho sentito nel cuore l’amore di Dio E aveva 17 anni quando visse l’incontro che gli cambiò la vita. Un giorno di primavera percepì lo sguardo misericordioso di Dio che lo commosse profondamen- te: «Quella mattina, il volto mi- sericordioso di Dio, il suo amore, non l’ho pensato: l’ho vissuto! L’ho sentito fisicamente, dentro di me, come quando hai respira- to smog e di colpo ti trovi nell’os- sigeno, e un solo respiro ti dilata i polmoni, li riempie come mai! Quella mattina ero triste, arrab-

25 Vita di Comunità

degno di un dono tanto grande. Non mi resta altro da fare: apri- «La mia vita, re il mio cuore all’amore, lasciar- mi amare dal Signore. Lasciare il mio regalo per Lui» che il mio piccolo vaso di creta sia riempito dalla sorgente ine- Una mattina di primavera il volo di una ron- sauribile dell’Amore Crocifisso, dine ha attraversato il cielo della sua anima. perché straripando di questa Quel giorno era inquieto. Gli pareva che nessuno abbondanza possa, a sua volta, lo capisse e si domandava se la via del Seminario fosse proprio riempire i cuori che ha attorno». la scelta giusta. Mentre camminava avvolto in questi pensieri, improvvisamente avvertì sfrecciare, a volo radente, poco sopra Accompagnare la sua testa, una rondine che aveva nidificato sopra la finestra con misericordia di una delle stanzette dei seminaristi di teologia. Don Giò ha imparato presto Non l’aveva mai notato prima. I rondinini allungavano il collo a a capire che la vera misericor- becco aperto e mamma rondine dava loro da mangiare. Il suo dia si fa carico delle persone e andirivieni dal nido durò forse un quarto d’ora. Era uno spet- che, per questo, ciascuno va ac- tacolo troppo bello per vederlo da solo. Così corse a chiamare compagnato per nome, proprio alcuni compagni. Troppo tardi! Della rondine non c’era più nes- come fa il buon samaritano che suna traccia e il nido era tornato silenzioso. lava, pulisce, solleva... Si è rive- I suoi compagni rientrarono a studiare. Don Giovanni rimase lato pastore capace di riscaldare ancora in cortile, ma il cielo della sua anima si era rasserenato: il cuore, di camminare nella not- «Mi sentivo stranamente sereno e felice, con una gioia tale te, di saper dialogare e anche di nel cuore perché avevo capito che il Signore aveva preparato scendere nella notte delle perso- quello spettacolo apposta per me e per nessun altro. Anch’io ne, nel loro buio, senza perdersi. dovevo preparare qualcosa di speciale per Lui: la mia vita do- Ha saputo accompagnare con misericordia. veva essere il mio regalo per Lui. Sì mi sarei impegnato al mas- simo per essere un bravo Sacerdote. Ce l’avrei fatta, ne ero sicuro». La carità di Cristo mi spinge Caritas Christi urget nos: era il biato con me stesso, e di colpo mai più di vista la stella luminosa motto delle sue attività caritati- mi sono trovato a sorridere alla della misericordia: «La mia storia ve, la carità di Cristo mi spinge. vita, ho sentito la gioia esplode- è così: tanto disordine, tanto af- Ciò che fa germogliare il deserto re spontanea dentro di me: solo fannarsi in cui una voce risuona non sono le mie abilità manage- per due rondini che volano? Va per mettere ordine, per ridare riali, ma è credere che il Signore beh lo spirito francescano, ma il giusto posto a tutte le cose. E può cambiarmi... La fede è fare così è troppo! No, c’era dell’al- per reclamare per sé il primo po- posto alla potenza di Dio, non tro: in quella gioia c’era Dio! Ho sto. Cosa vale realmente la pena però al potere di uno che è mol- proprio sentito nel cuore l’amore di cercare nella vita? La grande to potente, ma al potere di uno di Dio che mi diceva: “Coraggio, scoperta è che, ancora prima che mi ama, che è innamorato di rialzati. Io ti voglio bene e conti- che io iniziassi la mia ricerca di me e vuole la gioia con me. Que- nuo ad aver bisogno di te”». Dio, sono stato cercato da Lui. sta è la fede. Questo è credere: È Lui che mi ha voluto con sé e è fare spazio al Signore perché Lasciarmi amare ha donato la vita per me senza venga e mi cambi dentro. Da allora, don Giò non perse aspettare che io mi dimostrassi A cura di don Arturo

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Il vento ha cambiato direzione

Si parla molto, in questi mesi, di matrimonio. in questo, a quelli della Costituzione italiana. Si parla però molto più di problemi, di difficoltà, Oggi tutti si accorgono che il vento ha cambiato di alternative al matrimonio piuttosto che di ma- direzione. trimonio. Si parla, infatti, di crisi di matrimonio, di Anche perché i cristiani sono sempre più minoran- matrimonio gay, di divorzio breve... I credenti che, za, nonostante la grande popolarità di Papa Fran- proprio perché credenti, hanno una loro idea di cesco. E la possibilità di imporre con le leggi le matrimonio, si sentono smarriti. La loro sensazione proprie convinzioni, anche con alleanze improprie, è quella di una vasta deriva. I meno giovani, che è sempre più lontana. Se non riescono più a im- sono in grado di ricordare personalmente alcune porsi hanno deciso, per forza, di cambiare strate- delle vicende degli ultimi decenni, devono pren- gia. Con una immagine sintetica, si potrebbe dire dere atto: su quel terreno la visione cristiana del che, prima, amavano stare in piazza, adesso sono matrimonio deve solo raccontare sconfitte. rientrati in casa. Nei tempi della forza, i cristiani Dalla battaglia perduta sul divorzio, a quella sull’a- tendevano a stare in piazza. borto, a quelle più recenti sul divorzio breve. Con, Nei tempi più vicini a noi, invece, i tempi della de- all’orizzonte, le prospettive sempre più vicine di bolezza, hanno lasciato la piazza e sono tornati matrimonio gay o, comunque, di qualcosa che gli in casa, dove si trovano con i fratelli nella fede e assomiglia. Tutti questi eventi lontani o vicini sono dove riscoprono la compagnia che dà senso alla accomunabili sotto un elemento comune. Questo: loro fede. In altre parole, sono alla ricerca non tan- è cambiata la cultura della sessualità, dell’amore, to di leggi che realizzino il loro punto di vista, ma della coppia, del matrimonio. Cioè: il modo di ve- di testimonianze che lo rendano credibile. Non dere, di concepire, di vivere quelle realtà. L’affer- pretendono di imporre a tutti il loro ideale, ma di mazione non è precisamente una scoperta scon- annunciarlo a tutti come qualcosa di molto bel- volgente. Ma spesso ce se ne dimentica e si pensa lo, anche quando non è condiviso. Non fa paura, e si agisce come se tutto fosse come ai bei tempi infatti, l’ideale altissimo del Vangelo e l’atteggia- che furono. Con una precisazione previa, semplice mento profetico di Gesù che, di fronte alle debo- ma importante. Le leggi, di solito, non precedono lezze degli uomini, riafferma fortemente il “punto la cultura, ma la seguono e, in qualche modo, la di vista” di Dio sul matrimonio. L’immagine della sanzionano. La cultura non nasce dalle leggi, ma piazza e della casa lo troviamo in un passaggio semmai il contrario: le leggi nascono da una cul- molto noto del vangelo di Marco. “Dissero: ‘Mosè tura. Attorno a questo ovvio gioco di parole spesso i cattolici hanno ingaggiato - e quasi sempre perso - le loro battaglie. Fa parte della tradizione più tena- ce del mondo cattolico, la convinzione che la strut- tura, la tradizione, le leggi sono decisive. Talmente decisive che da esse si pensa nascano i comporta- menti buoni e, più in generale, la situazione buona per l’intera società. Per questo i cattolici cercano in tutti i modi di sostenere le leggi che tutelano il matrimonio, la sua indissolubilità e soprattutto il suo carattere di unione di un uomo e di una donna, secondo i dettami della loro fede conformi, anche

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ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripu- di quell’ideale bisogna essere discepoli. Mi sembra diarla’. Gesù disse loro: “Per la durezza del vostro si possa partire da questa ovvia verità per capire cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’i- meglio anche la discussione che si è sviluppata e nizio della creazione li fece maschio e femmina; che verrà ripresa nel Sinodo della Famiglia a par- per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre tire dal prossimo 5 ottobre. Proprio perché l’ide- e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una ale è alto, il cristiano guarda con comprensione a carne sola. Così non sono più due, ma una sola quelli che non vi arrivano. Capisce più che giudi- carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio care. Lo sforzo che la Chiesa sta facendo è quello ha congiunto” (Marco 10,4-9). La risposta drastica di vedere se questa “comprensione” deve restare di Gesù suscita la reazione allarmata dei discepoli, solo morale o se può diventare anche qualcosa di che chiedono spiegazioni al Maestro. Nel vangelo giuridicamente rilevante. E si assisterebbe allora a di Marco si dice che questa discussione fra i di- una singolare ripresa. La Chiesa non riesce più a scepoli e Gesù avviene “in casa”. Suggestivo, quel far approvare le leggi come vorrebbe alla società e particolare della casa, luogo della condivisione fra- allora, “dentro la casa”, mentre riafferma il valore terna con il Signore. E lì, in casa, che Gesù ribadi- dell’ideale alto, evangelico del matrimonio, cerca sce quanto ha appena detto ai farisei. Come a dire di fare lei delle leggi che le permettano di trattare che solo lì, nell’intimità con lui, si può accogliere con misericordia i propri figli che per seri motivi l’annuncio paradossale del matrimonio indissolubi- non sono riusciti a viverlo. le. In altre parole: per capire davvero la grandezza di Alberto Carrara

Il coraggio dell’amore

L’imbrunire a Gerusalemme e, come in alto le stel- esclama pensosa. “La sera in cui ho conosciuto il le, una ad una si accendono nelle case e nel Tempio maestro Jeshua c’era una fiammella così nella casa le luci della Parasceve, la vigilia del sabato. La città di Pietro, a Cafarnao, dove mi ero recata per assi- si ricompone di quiete di un cielo tornato sereno, stere sua suocera, colpita dalla febbre. Ella però si dopo le drammatiche sorprese del pomeriggio: da era già alzata, guarita, e serviva a mensa; e quando ricordare per sempre, per quel buio sconosciuto, ho saputo chi era stato a guarirla, mi sono fermata improvviso, ladro di sole e il sussulto forte della in disparte, nella penombra della porta, ad ascol- terra, da far tremare le ginocchia anche al soldato tare il Maestro. Le sue parole, cariche di amore e più coraggioso. di speranza, sono state una nuova nascita per me, Nella stanza aperta su un portico alcune donne ne quasi più convincenti del prodigio che egli aveva parlano con la voce ancora sommessa di chi l’ha appena compiuto. Esse mi hanno spinta ad ascol- persa per lo spavento. “Susanna, guarda, in que- tarlo altre volte ed infine a lasciare la casa di mia sta nicchia c’è una piccola lucerna. Accendiamola sorella per seguirlo e assisterlo, dalla Galilea fino al fuoco del cortile e poi mettiamola qui, su questa a qui, a Gerusalemme. Come voi, care compa- finestra: per la Parasceve, certo, ma soprattutto gne; come te, Giovanna, come te, Maria di Cleofa, per Lui, che rimane sempre nel nostro cuore, che come te, Salome; come Maria di Magdala, che è lo ha sempre illuminato con la sua luce”. Susanna tornata ora dal sepolcro e nella stanza di là, con non si fa pregare e quando la fiammella rischiara Giovanni, sta assistendo Maria di Nazareth, la ma- un po’ la stanza: “Cosa mi ricorda, questa luce!”, dre del Maestro”.

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“Chi credeva che potesse finire così?”, sospira Sa- lome, la madre dei figli di Zebedeo. “Quando ho deciso di seguirlo, pensavo soprattutto ai miei fi- gli Giacomo e Giovanni e speravo in qualcosa di importante per loro. Durante il viaggio però sono cambiata, anzi, è stato lui a cambiarmi il cuore; e anche questa mattina, su quella strada che posso chiamare “del dolore”, quando per un attimo ho incrociato il suo sguardo, non ho visto arrancare un condannato, con il volto tumefatto, la pelle scor- ticata dal flagello e il patibolo sulle spalle; io ho colto ancora lo sguardo di un re, come lo pensavo ma egli non si è scandalizzato di noi, ha permesso all’inizio. Un re che va a impossessarsi del suo re- che lo seguissimo, che ci occupassimo di lui e dei gno”. Un silenzio profondo riveste di sacralità le suoi amici, senza curarsi di possibili chiacchiere o sue parole. calunnie. Ci ha dato una nuova dignità che nem- Poi Maria di Cleofa, emozionata, lo rompe: “Hai meno i tribunali ci riconoscono; ci ha amate, e noi ragione, Salome, a vederlo così. A vedere così un lo amiamo; e nella mia vita non ho mai conosciuto condannato da cui tutti potrebbero fuggire per un sentimento così puro e profondo”. non contaminarsi, per non compromettersi con i Una tenda si scosta e nella stanza entra una don- Romani e con il Sinedrio! In verità - e abbassa un na dai lunghi capelli fulvi e dagli occhi ancora più po’ imbarazzata la voce - anche Pietro e gli altri, tranne Giovanni, lo hanno abbandonato. Eppure rossi. “Maria!”, è l’esclamazione unanime, carica di lui, ricordo, ci aveva detto: ‘Beato chi non si sarà affetto. Perché tutte sanno che in Maria di Mag- scandalizzato di me’. E allora forse anche noi sa- dala l’amore ha vinto le battaglie più dure ed ha remo beate: perché non lo abbiamo rifiutato, non raggiunto lo splendore limpido di quelle stelle che lo abbiamo abbandonato. Lo abbiamo seguito fra stasera irrompono dalla piccola finestra della stan- schemi e insulti fino alla croce, fino alla sepoltu- za, luminosi “sì” detti alle loro parole. ra; e dopodomani andremo a ungere il suo corpo. (Vangeli di riferimento: Mt 27,55-56; Mc 15,40-41; Noi, donne ritenute impure dalla legge rabbinica; Lc 8,2-3;23,27;23,54-56; Gv 19,25)

Relazione di attività della delegazione LEGA ITALIANA PER LA LOTTA CONTRO I TUMORI - LILT VERDELLO

La LILT è presente con la sua Delegazione in Ver- dello da oltre 30 anni. Fu la prima Organizzazione no-profit (ONLUS) che iniziò ad offrire alla cittadi- nanza un ambulatorio di 1° livello circa le patologie neoplastiche, consulenze cui i cittadini potevano accedere direttamente per poter ottenere risposte qualificate da specialisti del settore ad integrazione del lavoro svolto quotidianamente da parte dei Me-

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dici di Medicina Generale, mai in contrapposizione. fondimenti strumentali (offerti da molte strutture sul Negli anni le conoscenze in ambito oncologico sono territorio con elevati standard), i MdG e le pazienti divenute sempre più capaci di “entrare” nella cellu- stesse. la malata ed analizzare le interazioni ambiente-stile Tuttavia sottolineiamo come in questi ultimi anni un di vita-genoma e, di conseguenza, si è sviluppato altro aspetto del benessere della persona sia dive- un maggior bisogno di risposta specialistica alla do- nuto più rilevante nella nostra attività: l’ascolto. manda di salute dei cittadini. Anche l’evoluzione dei La salute è strettamente correlata alla psiche e vice- processi di informazione di massa ha giocato e gio- versa: la nostra presenza da molti anni sul territorio ca un ruolo fondamentale nella gestione della cura ha fatto nascere un rapporto di fiducia con la popo- della salute; Internet offre molte informazioni ma lazione e sempre più le pazienti (che vediamo con talvolta ridondanti, talvolta contraddittorie. Sempre regolarità, segno di apprezzamento del nostro ope- più spesso nei nostri ambulatori vediamo pazienti rato) ci considerano confidenti oltre che clinici. Sia- molto edotti sulla loro salute, ma anche confusi da mo in un osservatorio privilegiato da cui vediamo il troppe notizie immagazzinate senza gli strumenti di dipanarsi di una condizione umana molto complessa conoscenza per un giudizio indipendente. che riduttivamente potremmo chiamare “benessere Oggi non siamo più soli ad offrire questa opportu- psico-fisico”. nità ai pazienti; molte altre sigle si sono unite alla Entrando nell’ambito più tecnico, potremmo sche- nostra differenziando le offerte e ridistribuendo il matizzare la nostra attività in 2 grossi capitoli. carico di lavoro. Un primo gruppo è rappresentato da giovani che Oggi non siamo più in una situazione monopolistica, non presentano segni né sintomi ma che necessi- ma, integrandoci con altri colleghi appartenenti ad tano di informazioni su come prendersi cura di sé altre Associazioni e forti della decennale esperienza, - per queste donne siamo educatori oltre che sani- ci siamo evoluti diventando il fulcro della gestione tari. Il nostro compito diventa non soltanto quello del paziente. di somministrare uno schema di monitoraggio stru- Alla visita medica intesa nella definizione più classica mentale e/o clinico, ma siamo tenuti ad insegnare la (anamnesi ed esame clinico) oggi si rendono neces- conoscenza di sé - autopalpazione - a monitorare i sarie strumentazioni che consentono una diagnosi segnali del proprio corpo tranquillizzando persone precoce offrendo in tal modo una cura meno inva- sempre più spaventate da una politica di informazio- siva con guarigioni in percentuali sempre più alte. ne da parte dei media sensazionalista e dal riscontro Tuttavia il vecchio adagio per cui il buon medico è di cari ed amici entrati nel turbine della patologia “colui che sa cosa fare e quando fare” rimane la oncologica. Conoscenza significa non avere paura colonna portante della nostra attività ed in partico- della diagnosi e quindi non ritardarla. Il nostro la- lare in quanto professionisti operanti in una organiz- voro DEVE avere un ambito psicologico che va svi- zazione prestigiosa come la LILT. luppato insieme alle conoscenze tecniche di settore. Siamo chiamati, oggi più che mai, come sanitari, a Un secondo gruppo è rappresentato da pazienti gestire risorse infinite, nel contesto di una popola- della IV e VII decade di vita, le quali rientrano nella zione più bisognosa sia per l’età avanzata sia per la fascia di età che richiede un monitoraggio mirato contingente situazione socio-economica che neces- ed attento, modulato sui dati anamnestici persona- sariamente impatta direttamente ed indirettamente li; le diagnosi di patologia evolutiva senologica in sullo stato di salute. una percentuale delle donne da noi seguite ha poi La nostra attività come Delegazione di Verdello negli permesso di indirizzare le medesime presso idonee ultimi 5 anni ci ha visti impegnati come clinici con- strutture per il trattamento completo della patolo- sentendo alle donne di usufruire di una valutazione gia (chirurgia - RT - CT - follow-up). primaria per la patologia senologica e concordare Le statistiche della nostra attività sono consegnate insieme a noi un piano di monitoraggio di preven- annualmente alla Sig.ra Bruna e alla Direzione Cen- zione ritagliato sulle specialità della singola pazien- trale della LILT. te. Come direttori d’orchestra il nostro compito è dott.ssa Maddalena Menozzi e dott. Luca Bertulessi diventato di coordinazione tra le necessità di appro- e le volontarie del Centro Salute Donna Bruna e Lina

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Riprendiamo l’articolo integrale apparso su “L’Eco di Bergamo” il 15 settembre 2015 «Entusiasta fino alla fine» Patron Italauto, oggi l’addio

Luciano Goisis aveva 76 anni. Fu assessore cietà conta 15 dipendenti. Nel corso della sua vita comunale (di Bergamo) per tre mandati. Goisis ha ricoperto vari incarichi in diverse società: è stato sindaco nel Consiglio d’amministrazione «Altruista e generoso: amava la vita» della Cassa rurale di , presidente della socie- tà calcistica di «Amava la vita e l’ha vissuta in e dell’Hockey club di Bergamo e ogni istante fino all’ultimo, con socio di maggioranza della Mira l’entusiasmo di un ragazzino». Finanziaria. Le parole di Marcella, una del- Grande il suo legame e il suo af- le figlie, racchiudono non solo il fetto per la famiglia: lascia, oltre grande affetto di un padre, ma alla moglie, che è l’attuale ammi- anche il profilo di un uomo che nistratore di Italauto, le tre figlie, ha fatto tanto per Bergamo. Sta- Marcella (laureata alla Bocconi mattina, alle 10.30, nella chiesa e pure impegnata nella società di Ognissanti del cimitero (dove di famiglia, Luciana (insegnante il feretro sarà poi tumulato nel- di Diritto penale all’Università di la cappella di famiglia), saranno Sassari) e Laura (medico di base a celebrati i funerali del ragionier ). Una quarta figlia, Fran- Luciano Goisis, il fondatore e cesca, scomparve nel 2008. Goi- patron di Italauto scomparso sis fu anche un grande benefatto- nella notte tra lunedì e martedì re, aiutando soprattutto la sorella alla clinica San Francesco (dove suor Caterina (ora scomparsa), la camera ardente resterà aper- impegnata per tutta la vita in mis- ta fino alle 9.45 di stamattina) sione in Malawi come responsa- per un male incurabile che non bile delle vocazioni. gli aveva tolto la voglia di vive- Il patron di Italauto lascia anche re, nel desiderio di continuare a un’altra sorella, Maresi, mentre fare del bene al prossimo. Goi- un’altra sorella, Annamaria, poe- sis, 76 anni, era nato a Verdello e viveva da anni tessa e farmacista, era scomparsa alcuni anni fa, in città, in viale Vittorio Emanuele, con la moglie così come il fratello Piergiorgio (per anni medico Gabriella Drago. di base di Verdello oltre che fondatore dell’Aldo). Impegnato politicamente nelle fila della Dc, era Luciano Goisis era molto legato anche ai cinque Stato assessore al Bilancio del Comune di Berga- nipoti: Francesca, Federico, Chiara, Alessandra e mo per tre mandati consecutivi, a cavallo tra gli Federica. «Generoso e altruista - sottolinea com- Anni Ottanta e Novanta. Nel 1982 fondò Italauto, mossa la figlia -, ha vissuto considerando tutte le nell’attuale sede di via Trento a . Oggi la so- persone sempre uguali».

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RINATI NEL BATTESIMO

Gelmi Arianna di Lorenzo e di Bagini Roberta Brena Linda di William e di Gipponi Daniela Dusi Lorenzo di Davide e di Baretti Silvia Bonetti Gabriele di Ivan Emanuele e di Pirotta Mara Rizzello Noemi di Daniele e di Rocchetti Sara Rota Cristiano di Stefano e di Nozza Silvia Mutti Sofia di Matteo e di Manzi Giulia

UNITI IN MATRIMONIO Motterlini Riccardo con Dotti Sara Plebani Michele con Dolfini Laura Maria Rota Ivan con Dotti Rita Ravanelli Diego con Facchetti Stefania Ciampa Saverio con Zucchetti Valeria Ubiali Jonathan con Bertuccio Valeria

RISORTI IN CRISTO

Giuseppe Rossoni Emilio Mossali Anni 93 Anni 52 Deceduto il 13 settembre 2015 Deceduto il 5 ottobre 2015 «Chi ti segue, Signore, avrà la luce della vita». «Improvvisamente te ne sei andato per le vie del Cielo infinito, ma la tua luce sarà sempre con noi».

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ANNIVERSARI

Lina Cavalleri Remo Legrenzi Adele Nava 2000 - 4/10 - 2015 2014 - 9/10 - 2015 2008 - 29/10 - 2015 “Pensiamola come assente affinché “L’amore che ci hai dato è rimasto “Alla sera della vita ciò che conta è non ci sembri di averla persa, ma di qui con noi”. avere amato”. Una Messa è celebra- attenderla”. ta il 29 ottobre alle 8.00.

Maria Lorenzi Rosanna Garlini Benvenuto Bonetti 2004 - 2/11 - 2015 2007 - 2/11 - 2015 2011 - 15/11 - 2015 “Non si perdono mai coloro che “Sei sempre nel cuore dei tuoi cari”. “Il tempo non cancella ma ravviva amiamo, perché possiamo amarli in Una messa è celebrata il 12 novem- il dolore di un grande bene perdu- colui che non si può perdere”. bre alle 18.00. to e la speranza di rivederlo”. Una I tuoi cari. Messa è celebrata il 15 novembre il chiesa parrocchiale alle 18.00.

Gianfranca Chiodi Giuseppe Dotti Francesco Dell’Orto 2008 - 30/11 - 2015 2009 - 1/12 - 2015 2006 - 5/12 - 2015 “Sia gioioso il tuo eterno riposo, “A ragione è salda la mia speranza, “Ci ha lasciati ma è sempre con come grande è stato l’amore che o Padre buono, che guarirai tutte le noi”. Una S. Messa in suffragio il 5 hai dato a tutti noi”. Una Messa è mie debolezze, grazie a chi siede dicembre alle ore 8.00. celebrata il 30 novembre alle 18.00. alla tua destra e intercede per noi presso di te” (S. Agostino). Sarà ri- cordato con la messa il 1° dicembre alle 18.00.

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