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TUTELA E CONSERVAZIONE ARGOMENTI E NOTIZIE ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

GIULIANO SACCHI - CARLA SACCHI BRESCIANI

STUDI PRELIMINARI PER UN CATALOGO TERRITORIALE SULL'ARCIPELAGO PONZIANO

n ordine alla catalogazione territoriale in corso di spe­ isole è corredato per brevità solo di alcune illustrazioni, I rimentazione presso la Soprintendenza si accenna in tratte da foto, incisioni e piante che ne sono supporto questa relazione, con valore esemplificativo, alle risul­ insostituibile di messaggio e notazione, con la consape­ tanze di uno studio sulle " isole ponziane " che ha volezza e l'avvertenza di aver proposto immagini parziali assunto virtualmente un carattere interdisciplinare con il e riduttive di una gamma di significati e valori non sin­ contributo di documentazioni e notizie tratte da saggi e tetizzabili in forme trasposte di sola memoria o documento. pubblicazioni specialistiche curate da esperti che in un recente passato hanno analizzato la realtà dell'arcipelago 2 Descrizione del territorio > nelle sue connotazioni culturali e scientifiche. I risultati delle ricognizioni e delle analisi dei luoghi, La tipologia del paesaggio ponziano è costituita da un. della consultazione di fonti archivistiche documentarie, vasto insieme di elementi geografico-fisici, geologici, bio­ antiche e moderne, e bibliografiche, •> riassunti e in terre­ logici, geneticamente determinatisi con il dinamismo en­ lati nell'ambito di una ricerca compiuta anni or sono da dogeno, di origine vulcanica, e trasformatisi nel tempo funzionari della Soprintendenza per i Beni Ambientali e con la azione esogena degli elementi naturali (vento, Architettonici del Lazio, costituiscono il corpus della acqua, combinazioni chimiche, impianto vegetale) (TAV. scheda T (territorio) e forniscono materia per la compi­ V, 1-3) e con la sovrapposizione dell'intervento antro­ lazione degli altri modelli di scheda in uso (TP, SU, A pico. Tale intervento ha determinato attraverso i se­ rispettivamente per i toponimi, i settori urbani, le ar­ coli una profonda trasformazione nella geografia bio­ chitetture). logica dell'arcipelago (soprattutto in ), incidente In quest~ pagine viene data esposizione sia delle do­ conseguentemente anche sulla geografia fisica, sia indi­ cumentazioni raccolte (cfr. note IA/L) sulla base delle rettamente favorendo processi di trasformazione esogena, quali attraverso confronti, elaborazioni e deduzioni si è sia direttamente mediante le attività insediativa, agri­ pervenuti ad una prima sintesi conoscitiva delle compo­ cola, estrattivo-mineraria. Delle tre attività la meno nenti culturali delle " strutture " del territorio esaminato, incisiva dal punto di vista fisico, almeno nel passato, è sia della metodologia seguita nelle analisi storico-critiche stata quella insediativa sulla quale si riferisce più avanti nei e nella sistematica organizzazione dei dati e degli elementi cenni sulla evoluzione storica del sistema urbano. La stes­ disponibili. sa letteratura geografica dell'arcipelago, risalente fin al Il progetto di catalogazione territoriale (per la cui ac­ r 0 secolo a.C. con Varrone e Strabone e documentata nel cezione si rimanda alle norme pubblicate dall'Istituto medioevo attraverso i Portolani (cfr. nota r/E), è stata al Centrale per il Catalogo e la Documentazione) costitui­ centro di interessanti studi e non ha mancato di sollevare sce un sistema integrato di griglie di lettura degli aspetti anche questioni etimologiche oggetto di dotti riferimenti compositi della realtà dell'arcipelago laziale; esso si deli­ ed ipotesi. Molti studiosi considerano appartenenti al­ nea attraverso la individuazione di ambiti territoriali l'arcipelago ponziano solo le prime quattro isole (Ponza, (omogenei all'interno di ogni campo disciplinare), extraur­ , e Gavi) essendo quelle di bani o toponimi, di centri storici, di settori urbani che li e Santo Stefano, separate dalle prime da una distanza compongono e di architetture che ne qualificano l'am­ di circa 40 km, superiore a quella presentata dall'arci­ biente o il tessuto; sottende altresì e recupera per intero pelago napoletano, pari a 35 km per Ischia. Ponza, circostanziati studi specialistici propri della geografia la maggiore delle isole (fig. r) , si presenta planimetrica­ della geologia della botanica dell'archeologia della storia mente con una forma allungata ed uncinata, a falce, della sociologia ecc. Il fine del catalogare è infatti quello somigliante ad una " i " in corsivo il cui punto è rap­ di corrispondere ad esigenze conoscitive ed operative per presentato dall'isola di Gavi; altimetricamente poco ele­ un consapevole esercizio della pianificazione, del recupero vata è costituita come un insieme di " ridossi collinosi del territorio e della tutela dei beni culturali. o montuosi spinti quasi tutti al di sopra dei roo ml, se­ La scelta dell'arcipelago per la stesura campione del parati da brevi depressioni o da anguste vallette, più progetto di catalogazione trova giustificazione nel limi­ spesso da valloni profondamente incavati e piti o meno tato sviluppo della relativa superficie comunale, che pur scoscesi" (cfr. nota r/D7). comportando un contenuto numero di operazioni garanti­ Il profilo costiero tormentato e suggestivo si sviluppa sce comunque una casistica di sperimentazione abbastan­ in massima parte con pareti che si gettano, quasi vertical­ za varia, e nella permanenza, almeno fino a qualche de­ mente, nel mare (frastagliandosi in scogli e faraglioni; cennio fa, di conduzioni agrarie in forme ed estensioni spaccandosi in istmi; aprendosi in crateri, rade, seni, in­ storicizzate in un contesto caratterizzato da trasforma­ senature e cale; protendendosi in capi, creste e rupi) e zioni paesistiche o socioeconomiche territorialmente an­ solo raramente con acclività meno impervie, mediate cora contenute. nell'accostamento al mare da soglie ghiaiose o sabbiose Il presente estratto, sintesi del " dossier " raccolto, di spiagge (del resto situate quasi interamente nel versan­ quale introduzione ed approccio alla complessa realtà delle te orientale nei siti denominati con i relativi toponimi, 135 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

Za.nnfm•. Sin onta... P'l.ln"Ùola Pa.1ma;ria/ ) l onza ft .&;. ,ç..<;Wu•h'=.•~ Ponti

I - ROMA, BIBLIOTECA VALLICELLIANA, FONDO MATTE! -PASQUALE MATTE! : CARTA TOPOGRAFICA DELL' AR CIPELAGO PONZIANO (disegno a penna acquarellato, r868)

da Sant'Antonio al Frontone e fin sotto il Monte tone. Interessanti i rilevamenti sui fondali, condotti per Schiavone) e più spesso con rive punteggiate da frangenti il Comitato Geologico di Italia nel r8g3 dall'ing. V. Sa­ (scogli e faraglioni) . batini, le cui osservazioni riportate in nota danno una sin­ L'enorme muraglia costituente il basamento dell'isola è tesi sulla batigrafia litoranea dell' arcipelago.3l il risultato, nel suo aspetto attuale, di secoli di abrasione e In breve, l'accidentata orografia delle isole pontine, che dilavamento del mare contro il materiale tufaceo di facile nella natura rocciosa delle lave e dei tufi richiama quella erosione frammisto ad enormi " tiranti di lava che ne della zona a Nord dei Campi Flegrei di comune origine formano l'impalcatura " (TAv. V, 4). Alcune insenature, vulcanica, presenta coste prevalentemente alte con sotto­ approssimativamente circolari, sono forse da ritenere i stanti fondali rocciosi che scendono talvolta a picco nel centri eruttivi del sistema vulcanico originante l'isola di mare fin oltre i 20 metri di profondità come nella zona Ponza come ad esempio quello N-NE di Monte La Guar­ di Punta La Guardia e Punta Fieno a Ponza, Punta delle dia del diametro di ml 625 ave attualmente sorge il porto Brecce a Palmarola, o Punta Varo e Punta Lunghetiello ed il centro più importante (ji.gg. 2 e 3) . Seguono i seni a Zannone. La navigazione in prossimità della costa com­ minori delle spiagge di Giancos, Sant'Antonio, Cala Fron­ porta notevoli rischi soprattutto di notte per la presenza tone, Cala del Core e più profondo ed esteso quello di di scogli e faraglioni, bassi fondali e secche isolate. Cala d'Inferno che presumibilmente sembra costituire un La caratteristica dei fondali relativamente profondi è altro dei centri eruttivi, nella formazione dell'isola comune a gran parte della costa che tocca i 40 ml in me­ (TAv. VI, r). dia ad una distanza dalla riva di roo ml. Tale variazione A ridosso di questi seni è deposto un materiale are­ è molto più dolce per la costa della penisola frontistante naceo in parte di origine eolica in parte dovuto allo sfa­ che, tranne alcuni tratti, da Gaeta a Foce Verde, risulta celo delle sovrastanti rocce tufacee. I depositi più estesi piuttosto uniforme, quasi rettilinea con litorali bassi e sono quelli di Chiaia di Luna (TAv. VI, 2) e di Cala Fron- fondali poco profondi. -

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Ciò trova riscontro nel!' osservazione della morfologia sottomarina estesa al tratto di mare tra Ponza e la costa Tirrenica ove si evidenzia una piattaforma continentale in pendio con corrugamenti all'incirca paralleli all 'asse appenninico; mentre nel tratto ad occidente del compren­ sorio isolano si diparte una ripidissima scarpata che si spinge rapidamente verso la pianura abissale tirrenica dei 3 000 ml. L'analisi batigrafica litoranea dell'arcipelago fornisce quindi preziose indicazioni per la locale navigazione co­ stiera da diporto specificamente insulare e più in generale d'alto mare, per le temi bili altezze d'onda anche nei pres­ si dell'isola, causa le vicine profondità abissali marine, con eventi meteorologici sfavorevoli e ve nti S- SO; per­ mette altresì l'individuazione di fasce marine in cui re­ golamentare la pesca per una prudente tutela della ittio­ fauna (F. 124 Carta Istituto Idrografico Marina) . Una serie di sezioni (costituenti uno dei supporti ana­ litici previsti dal progetto di catalogo territoriale), ope­ rate trasversalmente e longitudinalmente sul territorio 2 - ROMA, S.A.R.A. NISTRI isolano, documenta, seppur in modo schematico, la varietà FOTO AEREA ZENITALE DELL'ESTREMO SUD DELL' ISOLA DI PONZA degli andamenti altimetrici e batimetrici; consente una Risultano evidenti le insenature del porto e di Ghiaia di Luna sintesi visiva dell'aspetto fisico morfologico dell'Isola e dominate dal Monte La Guardia, il nucleo urbano più antico, costituisce la base per l'individuazione di proposte di e /'o rdinata articolazione dei terrazzamenti.

3- ARCIPELAGO PONZIA NO, ISOLA DI PONZA, INSENATURA PORTUALE

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,- intervento. Le stesse sezioni infatti permettono, relativa­ 1 mente alla batimetria, anche di valutare la stretta corre­ lazione esistente tra la conformazione dei fondali e lo sviluppo della fauna ittica, e quindi di indirizzare future scelte propositive o interventi normativi di disciplina della pesca (zone di coltura ittica, ambiti di approdo ecc.).

Cenni storici Dopo le scarse ma certe testimonianze sulla presen­ za dell' uomo nel periodo neolitico ed eneolitico (studi di I. Friedlaender, O. De Fiore, A. Blanc, G . Bu­ chner, A. Radmilli come riportato dal BALDACCI, op. cit.) sia a Ponza (tracce a Punta del Fieno, Le Forna, Scotti di Sopra) sia a Palmarola che a Zannone, non può escludersi l'approdo nell'arcipelago delle prime civiltà comparse nel Mediterraneo, da quella fenicia (presenza grotte artificiali, TAv. VI, 3) a quella greca (ipogei fune­ rari in località Bagno Vecchio, TAv. VI, 4, acquedotti scavati nella roccia) per giungere a quella romana, impo­ ..... nente per la varietà degli interventi e le cui vestigia, in parte distrutte o obliterate, sono riferibili al sistema dei porti, ove era la base navale della flotta, agli acquedotti, alle cisterne (TAV . VIII, 3) alle ville marittime, alle piscine (fig. 4) , all'odeon, alle gallerie (fig. 5) ed a numerosi altri _j__ _ reperti archeologici. Seguì la civiltà italica contraddistinta dalle varie do­ 4 - LUIGI JACONO : RILIEVO DI UNA SINGOLARE PISCINA minazioni, dalla bizantina a quella del Ducato di Na­ MARITTIMA IN PONZA poli, di Gaeta, dalla normanna alla aragonese, alla farnese (da Campania Romana, Tomo I, Napoli 1938) e quindi a quella borbonica.

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- '• ~ . ,...,. ... ~ .... am ... &: .. ,, ~J A1f-C.fi A l,l.t.tttTtr<\ -- 5- LUIGI JACONO: RILIEVO DELLA GALLERIA DI CHIAIA DI LUNA IN PONZA (da A. MAIURI, Ricognizione archeologica nell'isola di Ponza, in Bollettino d'Arte, VI, 1926 - Fascicolo V, pp. 224-232) Il rilievo documenta sullo stato di conservazione del bene archeologico nei primi decenni del secolo. Attualmente insensate opere di urbanizzazione hanno ridotto la galleria ad alveo di scolo delle acque meteoriche provenienti dai rilievi circostanti inducendo, a causa di variazioni topografiche, franamenti delle strutture romane ed in particolare degli spiracula di ventilazione e illuminazione realizzati, mediante pozzi verticali ed obliqui sull'asse del percorso, nel vivo della roccia trachitica e attraverso lo spesso filone di riolite. Di questi pozzi, originariamente in numero di cinque, alcuni risultano ora totalmente rovinati sia per il crollo delle masse rocciose sia per il degrado o la scomparsa di molti tratti basamentali delle pareti laterali rivestite con l'usuale tecnica dell'opus reticulatum. ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte TAv. V

I - ARCIPELAGO PONZIANO, ISOLA DI PONZA Dirupi su anfratti colpiti dal mare e dall'azione eolica con pareti rocciose traforate e disfatte dal continuo cimento.

2 - ARCIPELAGO PONZIANO, ISOLA DI PALMAROLA La cuspide della Forcina di candido tufo liparitico incuneata tra la sella formata dai rilievi di Monte Tramontana e della Radica, vista dalla Baia delle Galere.

3 - ARCIPELAGO PONZIANO, ISOLA DI PALMAROLA Un tratto della costa occidentale di Palmarola ancora coltivato a vite, inquadrato vzszvamente tra alcune formazioni rocciose, sulle balze del Monte Tramontana, scolpite dall'erosione eolica e dagli agenti atmosferici.

4 - ARCIPELAGO PONZIANO, ISOLA DI PONZA, CALA INFERNO Uno dei suggestivi cannocchiali visivi aperti dall'erosione eolica nelle masse di tufo liparitico a Cala Inferno ridotte in sottili diaframmi o balaustri disfatti su una parete precipite lungo il percorso che scende al mare attraversando l'impalcatura rocciosa della costa (taglio e galleria risalenti al 1722). ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte TAv. VI

I - ARCIPELAGO PONZIANO, ISOLA DI PONZA La successione quasi modulare delle anse variata lungo lo sviluppo costiero da promontori dirupi scogliere e faraglioni in un.a visione panoramica di un tratto di costa orientale verso Punta Bianca, Cala del Core, Cala d'Inferno con lo scoglio Ravia in primo piano.

2- ARCIPELAGO PONZIANO, ISOLA DI PONZA, CHIAIA DI LUNA Un'immagine dell'ampia spiaggia di Chiaia di Luna ove la gigantesca parete ansata precipitando per circa 100 metri dall'alto della costa domina la rada : approdo e fonda sicuri per la nautica diportistica, al riparo dalle traversie provenienti dal I e II quadrante.

3 - ARCIPELAGO PONZIANO, ISOLA DI PONZA, GROTTA DEL SERPENTE La Grotta, scavata nel vivo della roccia, con strutture rivestite di opus reticulatum, si trova al limite nord-occidentale del nucleo urbano di Santa Maria in prossimità della strada che conduce alle Forna.

4 - ARCIPELAGO PONZIANO, ISOLA DI PONZA, NECROPOLI DI MONTE LA GUARDIA - IPOGEO Sulle falde orientali di Monte La Guardia, nei pressi del Bagno Vecchio troviamo uno degli ipogei della necropoli prospettante la caletta di Calzone Muto. ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

Il repertorio cronologico dei principali avvenimenti di una composizione urbana omogenea ed equilibrata nei riportato in nota consente di inquadrare l'arcipelago in suoi attributi formali e funzionali, testimonianza fisica un sommario excursus storico.4l di un rapporto che ha senso e continuità nella tradizione e nella vita delle generazioni di isolani e non può piegarsi Alcune osservazioni sulle elabora zioni grafiche e sui dati a forzature sollecitate superficialmente dalle esigenze di raccolti una popolazione turistica che temporaneamente invade, usa e stravolge le strutture stesse. Non ultime sono le in­ Sulla cartografia catastale, ottenuta con l'assemblaggio fluenze sull'identità di elementi emergenti con valore sto­ dei relativi 24 fogli ridotti in scala I :5000, si è eviden­ rico monumentale ed emblematico (le chiese, le torri, i ziata in maniera sintetica e con opportuna simbologia fortini borbonici, il molo, la banchina portuale, i magaz­ la utilizzazione della superficie agraria e forestale, quale zini, la palazzina del governatore ed altri elementi del risultava al Ig6I, con un tipo di analisi riscontrata tessuto urbano). Al predominante carattere tipicamente sulla parcellazione fondiaria (caratterizzata da un alto isolano dell'edilizia, con citazioni architettonico-funziona­ frazionamento catastale: ben 8950 particelle) per l'intero li di abitazioni napoletane, ancora intatto agli inizi del complesso insulare di Ponza, Palmarola e Zannone, con secolo in corso, non sempre si è sostituita una adeguata rapporti quantitativi e qualitativi relativi alle varie zone, qualità ambientale e urbana, sacrificando per contro, con raggruppate in base alla diversa divisione colturale della l'intensificarsi incontrollato dell'edilizia recente, aspetti superficie: seminativo, orto irriguo, vigneto, frutteto, tipologici, prospettive e rapporti spaziali singolari. Il bosco ceduo, incolto produttivo, incolto sterile, improdut­ valore di operazioni accettate in vista di soluzioni conve­ tivo. I dati dell' U. T .E. risalenti ad oltre un ventennio fa nienti ad uno sviluppo turistico, erroneamente inteso solo hanno ormai valore documentario e consentono confronti su un piano di immediato aumento del reddito, va con­ con l'attuale situazione (TAv. VII, I e 2 ) per valutare gli frontato con gli effetti indotti più in generale in termini effetti di un evidente crollo dell'interesse agrario e fore­ di trasformazione sociale, di abbandono e di alterazione stale delle aree e le trasformazioni indotte sul piano socio­ dei ritmi legati agli usi e ai lavori tradizionali connaturali· economico e sulle strutture fisico-formali e paesaggistico­ e tipici della popolazione che vive sull'isola per l'intero naturali: risultato di fenomeni attivati dalla incalzante lo­ ciclo annuale e che non dovrebbe essere totalmente con­ gica del mercato dei suoli che invoca da parte dei proprie­ dizionata da esigenze estranee ed attive per i tre soli mesi tari uno ius aedificandi per ogni lotto; con sacrificio e estivi. Una lettura critica della quinta di edifici costituenti danno per ogni altra potenzialità e valore testimoniale l'originario intervento settecentesco nell'emiciclo del del suolo scaduti e sottomessi sempre più ad interessi di porto, strutturato sulla serie di magazzini portuali ed uni­ profitti privatistici; con alterazioni dello spontaneo equi­ tariamente concepito e organizzato sul sistema di per­ librio raggiunto nel tempo tra aree verdi e spazi colti­ corsi paralleli e impostati a varie quote (la strada pensile vati e tra questi ultimi e le relative residenze, non più affacciata sulla rada e la banchina portuale ne rappre­ condizionate e subordinate allo sfruttamento agrario del sentano le direttrici di riferimento (TAv. VII, 3), evidenzia terreno; con crisi dei centri di servizio e delle attrezzature sopraelevazioni di epoca posteriore fino all'attuale, con urbane.sl conseguenti risultati emulativi per l'edilizia retrostante e Le trasformazioni prodottesi negli anni ed acceleratesi negative alterazioni di masse e di rapporti architettonici negli ultimi decenni sia in termini di figurabilità, di me­ storicizzati. moria storica, di volumi costruiti, di morfologia (rileva­ Le incisioni del Mattei relative al complesso portuale bili direttamente sulle strutture edilizie sparse o incen­ (figg. 6 e 7), con i magazzini ed i casamenti borbonici, ed trate in agglomerati urbani), sia in termini socio-politici al contesto ambientale di Punta Rossa testimoniano di attraverso 1' evoluzione delle forme di utilizzazione del una diversa dimensione umana dello spazio urbano e territorio (conduzione agricola e pastorale, legata a se­ costituiscono prezioso materiale documentario di con­ colari tradizioni importate e conseguenti al carattere stes­ fronto. so della colonizzazione, sostenuta dall'attività comple­ Infatti le minuziose, colorite ed attente analisi grafiche mentare della pesca) appaiono evidenti dalla lettura delle dell'artista e studioso dell'arcipelago, rivolte ad intere zone sue componenti urbanistiche. del territorio isolano rappresentato " a volo di uccello " In queste è possibile individuare: aree a vocazione ur­ (fig. 8) ed a scene di vita urbana a Punta Bianca, ci do­ bana in cui le strutture e i servizi non risultano adeguati cumentano sull'aspetto delle isole ai suoi tempi (consen­ e nelle quali per contro progredisce l'espansione dei nu­ tono spesso confronti e datazioni utili per gli edifici e i clei edilizi; spazi recentemente invasi e trasformati dalle complessi descritti) e su situazioni ambientali e territo­ diramazioni di nuove strade costruite per servire caotiche riali ora in via di trasformazione od obsolete per l'attuale proliferazioni degli agglomerati; siti con violente altera­ uso residenziale e turistico del " bene paesaggio ". zioni causate dallo sfruttamento minerario e degradati al L'altro settore nell'estremo settentrionale dell'isola, è ruolo di deposito delle relative scorie; superfici caratteriz­ urbanisticamente caratterizzato dall'addensamento edilizio zate dalla scomparsa di colture agrarie e di vegetazioni delle Forna, dalle forme spontanee e non progettualmente endemiche, nelle quali, in particolare, la riduzione delle controllate come per il centro opposto cresciuto sull'in­ zone a macchia mediterranea bassa ha causato uno scadi­ senatura portuale, e dall'area industriale della miniera di mento dell'interesse paesistico e panoramico da quelle be.ntoni~e attivata nel I937, ora non più coltivata a fini una volta sostanziato; zone archeologiche e urbane alta­ mmeran. mente caratterizzate, con negative alterazioni in evolu­ Questo ulteriore centro, avviato tra il I772 ed il I774• zione per il relativo patrimonio storico e ambientale an­ bari centrato sulla Chiesa dell'Assunta, si è sviluppato cora presente. liberamente secondo l'andamento topografico dei luoghi A lato delle trasformazioni del paesaggio e delle colture lungo la direttrice della primitiva strada (che, percorren­ vanno purtroppo registrate alterazioni ambientali e chiu­ do in senso longitudinale l'isola, in quel tratto attraversa sure prospettiche ad opera della recente edilizia, temibili sinuosamente la località alla quota media di ml 64 s.l.m.) attuazioni progettuali di trasformazione o adattamento e successivamente si è espanso, sempre intorno alla strut-

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tura viaria, ve rso la Piana e Punta di Incenso, in altri nuclei di addensamento. La costa, in genere alta e dirupata, presenta comunque sicuri rifugi, tranquilli approdi e accoglienti cale (Cala di Feola, Cala dell'Acqua, Cala Fontana, Cala Caparra (TAV . VII, 4) sul versante occidentale, Cala di Inferno e Cala Gaetano su quello orientale). Nei pressi di Cala Fontana, fin oltre il rgso, in un antro naturale con resti di un originario intervento di bonifica idrica, scorreva ancora l'acqua proveniente dall'antico acquedotto fil­ trante (diramato su un sistema di 14 gallerie, confluenti in un condotto principale di raccolta, articolato nel sot­ tosuolo della Cavata Vitiello nella zona della Piana). Così il Bacino descriveva i luoghi " ... Una successione di anse e di anfiteatri, a specchio dei quali splendono pro­ fondi, variopinti, brulicanti di vegetazione e di pesci, gli acquari. Altri acquari di minor misura, ma dalle colo­ razioni più intense, ora azzurre di ametista liquefatta, ora verdi di smeraldo incandescente ... sono incapsulati nelle grotte marine, nelle piscine naturali che il mare ... 6- ROMA, BIBLIOTECA VALLICELLIANA, FONDO MATTE! PASQUALE MATTE!: SCORCIO DEL PORTO DI PONZA DALLA ha scavato. Così sono nate le darsene di Cala Feola : due GROTTA DEL GRANO piscine naturali di tufo candido .. . tra loro comunicanti e (da P. MATTE! , L'A rcipelago Ponz iano M emorie storiche artistiche, con il mare attraverso un gioco multiplo di arcate naturali. Napoli r857) Ma dentro queste vasche, anche se il mare si infuria con­ tro la scogliera che le racchiude, l'acqua è tersa e ferma come di piscina, le barche vi galleggiano immote ed i pe­ sci vi guizzano come in due giganteschi vivai " .6l In un contesto, così prezioso e suggestivo, di delicati equilibri, è immediata l'istanza di valutare rimedi per una tutela in­ tegrale, un restauro e un recupero del territorio specie ove iniziative private comportano particolari pericoli e scon­ volgimenti ambientali e paesistici come quelli dilagati negli ultimi decenni con violenza e rapidità in un paesaggio che, modellatosi lentamente nei secoli, aveva già patito nel suo aspetto pedologico brusche modifiche, per il carattere essenzialmente rurale dell'intervento antropico determinato già dalla colonizzazione borbonica dell'isola. Tali ulteriori recenti degradazioni, in una vasta zona sce­ nograficamente aperta al mare nelle Cale dell'Acqua e Fontana, sul versante occidentale di Ponza, si devono agli 7- ROMA, BIBLIOTECA VALLICELLIANA, FONDO MATTE! impianti industriali per l'estrazione e la lavorazione della VEDUTA DEL PORTO DI PONZA DALLA SPIAGGIA DI SANT'ANTONIO bentonite, opere avviate con le premesse ed il programma (da P. M ATTE!, L 'Arcipelago Ponziano M emorie storiche artistiche, di un intervento perseguente fini di pubblica utilità. Napoli r857) Recentemente si è profilato il pericolo di una opera­ zione imprenditoriale a fini speculativi, pronta semmai, per accrescere il profitto dell'investimento, a valutare in alternativa allo sfruttamento minerario che ha permesso l'acquisizione sul piano giuridico di vaste superfici, le nuove possibilità di profitti che si verrebbero a creare con la fabbricabilità dei suoli. Un'analisi morfologica delle coste e del suolo ha evi­ denziato caratteristiche tipologiche diversificate e sug­ gerito congrui indici di fruizione (persona/mq): costa con dirupi, spiaggia sabbiosa o rocciosa (con solo ac­ cesso dal mare o dall'entroterra), calette e approdi na­ turali, ubicazione di porticcioli turistici con eventuale installazione di scuola veli ca e per sub; possibilità di impianti balneari mobili; emergenze naturali e siti caratteristici (di particolare valore panoramico geo­ logico-ambientale storico e archeologico) raggiungibili a piedi o dal mare; rete di percorsi per escursioni turistiche; insediamenti umani con direttrici spontanee di amplia­ mento, fronti estrattivi abbandonati di cave e miniere ; 8- ROMA, BIBLIOTECA VALLICELLIANA, FONDO MATTE! zona militare con stazione meteorologica (TAV. VIII, r). "PONZA A VOLO D'UCCELLO DAL MONTE LA • GUARDIA, " Le valutazioni tradotte in carta tematica (TAv. VIII, 2) (da P. MATTE!, L 'Arcipelago Ponziano M emorie storiche artistiche, riguardano una disamina dei fattori di attrazione del Napoli r 857) paesaggio e delle località panoramiche, la considerazione ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte TAv. VII

I - ARCIPELAGO PONZIANO, ISOLA DI PONZA, BAIA DEL FRONTONE 2 - ARCIPELAGO PONZIANO, ISOLA DI PONZA, La Baia che precede l'ansa del porto chiuso tra Punta della PUNTA CAPO BIANCO Madonna e lo Scoglio Ravia, vista lungo la direttrice SE mirata Veduta di Punta Capo Bianco verso Palmarola dalle falde di in uno degli impluvi sulle falde del Monte· Core che appaiono Monte La Guardia ravvivate dai colori della superstite Genista ormai prive di ogni coltivazione. Ephedroides e da esemplari di Juniperus Phomicea.

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3 - ARCIPELAGO PONZIANO, ISOLA DI PONZA, IL PORTO L'emiciclo del Porto modellato ad anfiteatro dal continuo sviluppo della quinta degli edifici prospettanti la strada bal­ latoio e dalla concentrica serie di magazzini aperti sulla sottostante banchina.

4 - ARCIPELAGO PONZIAN01 ISOLA DI PONZA, CALA CAPARRA Cala Caparra detta anche Cala Fonte, nel versante Nord dell'isola ave s'apre un antico porticciolo e un riparato alag­ gio per le barche.

5 - ARCIPELAGO PONZIAN01 ISOLA DI PONZA Tagli prospettici della costa tra l'insenatura e gli scogli del Calzone Muto, inquadrata dalle latomie dette di Bagno Vecchio. 5 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

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I - PLANIMETRIA DI PONZA, ANALISI MORFOLOGICA DEL PAESAGGIO ISOLANO La tavola riassume le diversificate caratteristiche tipologiche delle coste e del suolo (dirupi costieri, contesti antropizzati, sviluppo di aree urbanizzate ed aree con vocazione urbana, aree di macchia mediterranea, aree archeologiche, spiagge e approdi, cave e miniere). ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

lEGENDA: CARAnEfi6TDE DE\.lACOSlA :

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2 - PLANIMETRIA DI PONZA, ANALISI MORFOLOGICA DELLE COSTE E DEL SUOLO In evidenza i caratteri salienti e turisticamente attivi con la gamma delle possibili fruizioni. ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte TAv. VIII d

LEGENOA:

AREA DI CIRCA Hl 293 JN CONCfSSICitiE ALLA SAJUP. PER LO SfRtJTTAME!fTO MINERARI!

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PD5flliHE DEl CIJffiERI 01 QJlTIVAZXINE MlN~ : 1) P,TA INCENSO CON nuNaA. 2·3) lot.TA FR.U mN 6W.EIIA: 1-5-1) AFfiOIWotEJm OUAMIUO E lòW..EAIE GAOTTOHE; 7·1·1: POlli CAlA CAPARRA: IO) POlli CAlA UCATA . -11) CAU OEU'ACOUA; 12) TIIINCEE DI CAPO 80SCO SUPfJIFCE SOGGEilA A VINCOLO IOAOOEOUlGICO {ANNO 1954)

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POlZI E CISTHlNE 01 EPOCA RfMDT A

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3 - PLANIMETRIA DI PONZA, SITUAZIONE TERRITORIALE DELL'ISOLA CON LA DELIMITAZIONE DELLE AREE GIÀ IN CONCESSIONE PER L'ATTIVITÀ ESTRATTIVO-MINERARIA, DELLE ZONE SOGGETTE A VINCOLO IDROGEOLOGICO E DI INTERESSE PALEONTOLOGICO E ARCHEOLOGICO In evidenza il tracciato dell'acquedotto romano. ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

9- PONZA, ABITATO DI PONZA PORTO Lo sviluppo e l'accrescimento urbano del nucleo conformatosi lungo le direttrici dell'invaso naturale, che si apre a Est, alle falde del Monte La Guardia, riflettono una spontanea adesione all'originaria orografia dei luoghi e ne sottolineano le geometrie nell'equi­ librato connubio tra sedime e costruito. delle componenti fisiche (esposizione, orientamento, lun­ S.U. (coincidente di norma con l'isolato) nella usuale ghezza, profondità, natura rocciosa o sabbiosa) dei vari accezione facilmente identificabile quale porzione intera­ tratti di costa idonei all'attracco ed alla balneazione e del mente circoscritta da strade, da barriere naturali e dal tipo di fruiz;ione consentita dalla stessa conformazione dei costruito del restante nucleo urbano, nel caso degli ag­ luoghi (raggiungibili in qualche modo). Tutto ciò nel pre­ gregati di Ponza si presenta con aspetti particolari e di supposto di assicurare la permanenza dei requisiti di tran­ volta in volta diversi, in quanto prevale il carattere " ru­ quillità, di frequenza discreta, di contatti personali attivi sticano" dell'insediamento e spesso gli spazi interrela­ con l'ambiente ed un sobrio uso dello stesso per non in­ zionati e vissuti risultano inscindibili e stratificati in una generare, in alcun caso, perdite trasformazioni e degrada­ successione di costruito- sedime-costruito, proprio delle zioni delle risorse ambientali, e garantire il rispetto del forme geminate di un accrescimento cristallino. Lo svi­ fragile equilibrio dei valori naturali storici e culturali del luppo costruttivo attraverso incastri e sorprendenti in­ contesto. I dati desumibili dai settori indagati nell'àmbito terpenetrazioni di volumi, condizionati dal conformarsi delle varie discipline (umanistiche, urbanistiche, socio­ della roccia nei vari livelli, con unità abitative giustappo­ economiche) consentono di formulare ipotesi per la quan­ ste, con risultati strutturali a volte più plastici che archi­ tificazione dell'utenza turistica, subordinata ad una frui­ tettonici, è difficilmente semplificabile e riducibile ai zione ottimale e di saturazione delle coste e del territorio soliti schemi di sintesi grafica. Le soluzioni distributive insulare, con l'obbiettivo di mantenere la stessa sotto una dello spazio risultano ogni volta nuove ed originali, segna­ data soglia oltre la quale debbono temersi danni difficil­ te da una fantasiosa invenzione creativa che sposa le for­ mente sanabili. me e le articolazioni del substrato costituendo di esso Per la particolarità della conformazione del sedime su espansione, feconda trasformazione e crescita secondo cui sorgono e per la spontanea e a volte sorprendente arti­ geometrie elementari (fig. g). colazione degli spazi costruiti o comunque antropizzati, La loro lettura e rappresentazione sintetica è affidata alcuni degli immobili e degli stessi agglomerati storici di ad una serie di sezioni oriz;zontali e trasversali a varie Ponza si configurano come caso anomalo, ai fini della sud­ quote e diviene utile, per una visione spaziale, la proie­ divisione in settori urbani (S.U.), come viene suggerito zione assonometrica d'insieme. Situazione esemplare è dall'impiego delle schede di catalogazione, per l'esten­ quella sperimentabile nell'ansa del Porto, nello sviluppo sione e la non facile individuazione e dell'abitato e del ter­ del costruito e degli spazi interni ed esterni interrelati ritorio ad esso relazionato, entrambi di valore storico, nel in un rapporto di assonanz;a fisico-formale e di continuità contesto di ragioni sociali ed economiche. Infatti la unità discorsiva e sintattica. Come già osservato, la banchina

I4I Hl ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

su cui si affacciano i magazzini portuali, è inscindibile sul piano figurativo e fisico dalla sovrastante strada costi­ tuente nello stesso tempo piano di calpestio e di copertura dei magazzini, spazio di pertinenza degli edifi ci che su di esso prospettano e in pari tempo spazio di relazione pubblica; gli stessi edifici nel versante posteriore si affac­ ciano su strade corridoio poste a livelli più elevati (fig. ro) . La semplice lettura della successione delle piante ai vari livelli suggerirebbe una pluralità di Settori Urbani deli­ mitati da andamenti e allineamenti variabili con la quota, mentre i modelli grafici rappresentano nella realtà un uni­ co S. U. strutturato in sezione trasversale a gradoni, su spazi retrostanti chiusi dal ripido e movimentato profilo roccioso cui si avvicinano con effetti geometrici plastici e articolati (figg. g- I I r N ella definizione e valutazione dei toponimi e dei centri storici ai fini della catalogazione, occorre tenere inoltre presente la particolare dislocazione geografica e la conformazione orografica e costiera del­ l'arcipelago, condizioni che rendono il territorio analogo a quello proprio delle città racchiuse da cinte murate. Interposti ai siti urbani e con pari significato culturale e storico, si vengono ad integrare ed evidenziare àmbiti naturali, rurali, biotopici, scientifici; queste entità nel nostro caso costituiscono infatti altrettante realtà stretta­ mente condizionate l'una all'altra e subordinate tutte alla IO- PONZA, ABITATO DI PONZA PORTO permanenza e allo sviluppo storico dell'insediamento. La La strada-corridoio costituisce nel medesimo tempo piano di co­ legge di formazione e funzionalità dei vari " siti " è in pertura dei magazzini, spazio di pertinenza degli edifici e spa­ questo caso unica per tutto il territorio a causa del limi­ zio di relazione pubblica. tato recinto spaziale che specie in passato consentiva e rifletteva un tipo di vita iper-condizionato e stante il naturale insuperabile baluardo-limite costituito dalla costa e dal mare. Si può osservare che in questi casi l'eccezionale assoluto confine fisico costituito dal mare ed il singolare rapporto esistenziale da questo stabilito, quale elemento naturale primigenio, con la terra emersa, esaltano, come già in passato, attraverso percezioni particolarmente significative ed essenziali, lo spontaneo e naturale riferimento alla scala della dimensione umana. Tale rapporto con il reale condiziona e rafforza nell'iso­ lano le sue ataviche abitudini, i costumi e la stessa filoso­ fia della vita. L'ambiente, nella sua totalità di simbiosi con il mare, acquista significato e suggestione unitaria di continuo riferimento esistenziale: l'isola, percepita come realtà-sintesi, come preziosa memoria di appartenenza, come occasione di lavoro, rifugio alle avversità affrontate in mare, centro di affetti e modello di rapporti umani in una comunità famigliarmente nota ed interrelata con ogni singolo componente per esperienze affini ormai da genera­ zioni. Essa si qualifica come realtà sostanzialmente omo­ genea, cui è estranea ogni schematica scissione che tenti di stabilire gerarchie basate su qualificazioni rigidamente urbanistiche e formali, sulla presenza o assenza di spazi architettonicamente strutturati o su interpretazioni ri­ duttive e distinzioni del territorio fondate sulla antinomia tra " suolo urbano " e " suolo agricolo " (fig. n). Nella strutturazione socio-politica ed urbanistica di ogni comunità, analoga a quella dei piccoli centri, a lato di aspetti tecnici ed economici emergono, parimenti con­ dizionanti, i valori sociali umani e psicologici riscoperti nella propria concretezza esistenziale e nell'immediatezza della esperienza quotidiana, per tutelare o garantire un II- PONZA, VEDUTA PARZIALE DELL'ABITATO DI PONZA PORTO più sano e spontaneo costume di vita. La stessa modesta IN UNA FOTO DEL Ig68 crescita dell'insediamento umano, attraverso i secoli, non (foto A .F.S.B.A.A. LAZIO, coli. 14.214/68) permette di riscontrare una successione di passaggi de­ La foto mostra una struttura nella quale " suolo urbano " e finiti tra abitato e intorno agrario né qualsivoglia modifica " suolo agricolo " sono ancora fortemente correlati. sostanziale dello spazio urbano, come di norma è riscon- ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte

trabile nella generalità dei Comuni per processi di inur­ D) Per l'aspetto storico riferito alla geografia, geologia, bota­ nica: I) W. HAMILTON, Some particulars of the present state of Mounth bamento, evoluzione o trasformazione, a prescindere dai Vesuvius and a voyage to island of Ponza, Londra I786; 2) D. Do­ fenomeni legati al turismo. In conclusione ogni spazio LOMIEu, Memoire sur les Iles Ponces et catalogue rasonné des produits sulle isole, nel nostro arcipelago proprio per le limitate de l'Etna pour servir a l'histoire des Volcans, Parigi I788; 3) A. FoRTIS, dimensioni, si configura interamente come testimonianza Osservazioni litografiche sulle isole di Ventotene e Ponza, in Saggi scientifici e culturali dell'Accademia di Padova, Part. I Ig74; 4) C. storica ed attuale di vita; anzi costituisce la essenziale DoELTER, Il gruppo vulcanico delle Isole di Ponza, in Memorie per ser­ garanzia di un'autonoma sopravvivenza umana attraverso vire alla descrizione della carta geologica d'Italia, Roma I876; 5) V. SA­ il perpetuarsi delle varie attività, compresa quella primaria. BATINI, Descrizione geologica delle Isole Pontine, in Bollettino del R . Tutti questi aspetti costituiscono delle condizionanti e Comitato Geologico, XXIV I8g3; 6) V. SABATINI, Sulla geologia del­ l'Isola di Ponza, in Bollettino della Soc. Geologica Italiana, XV I8g6; significative valenze per esigere una specifica interpreta­ 7) A. BEGUINOT, L'Arcipelago Ponziano e la sua fiora - Appunti di zione critica globale, da un punto di vista storico cultu­ geografia storica e di topografia botanica, in Bollettino della R . Società rale, che non può essere standardizzata e ricondotta nei Geografica Italiana, XXXIX Igo2; 8) B. ANZALONE, Aspetti della vegetazione dell'Isola di Zannone (Isole Ponziane), in Nuovo giornale pur sottili schemi di metodologie generali indifferenziate botanico Italiano, LVII Ig5o; g) G. CAPUTO e B. ANZALONE, Note rispetto al pregio ed alla rarità del territorio. preliminari sulla vegetazione dell'Arcipelago Ponziano, Ig67; Da quanto osservato discende l'assunto che i piccoli E) Per la lettura dei Portolani si rinvia a: I) G. A. MAGINI, La arcipelaghi o isolette, abitati da tempi remoti, vengano seconda parte della geografia di Claudio Tolomeo, Venezia, G. B. e G. Galignani, I5g7, p. 2I2; 2) M. B. BAUDRAND, Geographia ordine considerati vere isole culturali; a livello urbanistico an­ litterarum disposita, Parigi S. Michallet I68I, vol. II, p. I26, voce tropico dei " centri storici esemplari" e sul piano scien­ Ponza; 3) G. B. PACICHELLI, Viaggi per l'Europa Cristiana, Napoli tifico (biologico, geografico, geologico) insuperabile e rara s.e. I685 (la descrizione dell'Arcipelago nella lettera So da p. IO sintesi dei fenomeni naturali: una realtà-modello unitaria, a p. 20); 4) G. B. PACICHELLI, Il regno di Napoli in prospettiva, tomo I, Napoli, L. Muno, I703, pp. 340 ili. c.t. (l'arcipelago è espressione della storia dell'uomo e del suo habitat.?> descritto da p. I5I a p. I 53); 5) G. M . GALANTI, Della descrizione I caratteri e le tematiche solo richiamate, in rapporto geografica e politica delle Sicilie, tomo IV Napoli, Presso li soci del a momenti salienti della sinossi storica, mettono in eviden­ Gabinetto letterario, 17go pp. XVI - 387 -le isole Ponziane sono de­ scritte da p. 174 a p. 177; 6) L. GrusTINIANI, Dizionario Geografico za come l'Arcipelago, pur nella sua limitata estensione ragionato del Regno di Napoli, Napoli, s.e. I8o4, voce Ponza vol. o nel relativo coinvolgimento nei fatti socio politici della VII, p. 250 e ss.; 7) G. DE LucA, L. MASTRIANI, Dizionario co­ Penisola, sia ricco per contro di valori culturali e testi­ rografico universale dell'Italia, vol. IV, Milano, G. CIVELLI I852, monianze, di tradizioni, di singolari e preziosi attributi voce Ponza; 8) M. AMARI e C. SCHIAPARELLI, L'Italia descritta nel naturalistici geologici marini ecologici che lo rendono un libro di Re Ruggero compilato da Edrisi, Roma I883, Salviucci, pp. XV -I 55· comprensorio eccezionale, risultato irripetibile di complessi F) Per l'aspetto socio-economico-amministrativo ambientale e fenomeni naturali ed umani, la cui sopravvivenza e tutela climatologico sono stati inoltre consultati: I) presso la Biblioteca attiva devono tempestivamente essere garantite. dell'Istituto Nazionale di Statistica: Fascicoli relativi al censimento della popolazione nell'ultimo secolo; 2) presso il Ministero dell'In­ dustria, del Commercio e dell'Artigianato- Corpo delle Miniere la Relazione sul servizio minerario e statistica delle industrie estrattive in Italia nell'anno 1966 ed i volumi successivi relativi agli anni I967 -Ig68-I96g; 3) presso la Cassa per il Mezzogiorno, Studio per un piano di sviluppo turistico del comprensorio del Circeo, del Golfo di Gaeta, dei Campi Flegrei e delle Isole Ponziane, redatto dal gruppo professionale S.R.M. I969; 4) presso il Ministero per l'Agricoltura I) Le fonti documentarie esaminate sono quelle conservate presso e Foreste, sono stati consultati gli elenchi dei vincoli attivati per la i seguenti archivi e biblioteche: Archivio di Stato di Napoli (sarà difesa del suolo (idrogeologico, parchi, riserve naturali); 5) presso abbreviato A.S.N.); Archivio di Stato di Latina (A.S.L.); Archivio il Ministero della Difesa Aeronautica, Servizio Meteorologico, sono della Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici per il stati acquisiti tutti i dati relativi al microclima, rilevati nella stazione Lazio (A.S.B.A.A.LAZIO); Archivio dell'U.T.E. di Latina meteorologica di Ponza; 6) presso le FF.SS. e le agenzie pr~vate son.o (U.T.E.LT.); Biblioteca Vallicelliana di Roma (B.V.R.); Biblioteca stati re periti dati relativi al tipo e frequenza dei mezzi dz comum­ della Regia Società Geografica Italiana di Roma (B.R.S.G.I.R.); Bi­ cazione marittima; 7) presso l'Archivio delle Soprintendenze sono blioteca dell'Istituto di Archeologia e Storia dell'Arte di Roma stati reperiti i vincoli attivati ai sensi delle leggi 14g7/1939 e 1089/ (B.I.A.S.A.). Ig39· G) Mappe rilievi e stampe: a) Ing. D . ANTONIO. WINSPE~RE: Le Fonti Bibliografiche consultate sono: Piano dimostrativo di una porzione di pianta, dell'Isola dz Ponza dzno­ A) Per la Storia: I) G. B. PACICHELLI, Il Regno di Napoli in tando le nuove fabbriche secondo i progetti fatti dall'Ing. D. ~· W., Prospettiva diviso in 12 Provincie, vol. III, Napoli I703; 2) P. MAT­ già conservato presso A.S.N.; il piano, elaborato su incarico dz . Fer­ TE!, L'Arcipelago Ponziano, Memorie storiche Artistiche, Napoli I857i dinando IV, si compone di una planimetria dell'impianto urbamsttco 3) P. MATTEI, "L'Ausonia ovvero !storia cronologica antica e moderna settecentesco, di dettagli del nuovo molo con magazzini, pianta e delle principali città ora componenti il Distretto di Gaeta " vol. I e prospetto del nuovo casamento, pianta e prospetto della nuova chiesa II - Napoli I866/6g; 4) G. TRICOLI, Monografia per le isole del Grup­ e convento (figg. I2 e I3); b) L. JACONO, rilievo di Una singolare pi­ po Ponziano, Napoli I885 (il testo può risultare pubblicato anche scina marittima in Ponza, in Campania Romana l, Napoli I938 (fig. 4); con il titolo, Storia delle Isole Ponze); 5) G. MERCALLI, Le Isole Pon­ c) L. JACONO, Traforo romano di Chiaia di Luna, pianta e sezion.e tine, Milano I8g4; 6) L. M. DIES, Ponza perla di Roma - Guida longitudinale, I926 (cfr. Bibl.) (fig. 5); d) P. MATTEI, album con dz­ storico-turistica, Roma Ig5o; 7) E. BACINO, L'Italia Oro e cenere, segni di Ponza, s.d. (cfr. Bibl.) (jìgg. I, 6, 7 e 8); e) Progetto di am­ Firenze Ig53; 8) O. BALDACCI, Le Isole Ponziane, Roma Ig55; g) F. M. pliamento della Chiesa parrocchiale di Ponza; pianta e sezione long. APOLLONJ GHETTI, L'Arcipelago Pontino nella storia del Medio Tir­ rapp. I: IOO, 1940, presso A.S.B.A.A. LAZIO. reno, Roma Ig68. H) Una prima raccolta essenziale seppure non esaustiva degli B) Per l'Archeologia: I) O. DE FIORE, Nuove notizie sulle sta­ studi interdisciplinari condotti sul patrimonio storico culturale z ioni neolitiche delle isole pontine, in Bollettino Società Geografica geofisico naturalistico antropogeografico, variamente indagato, de­ Italiana, LVIII Ig2I; 2) A. MAIURI, Ricognizione archeologica nella scritto e documentato da autorevoli studiosi nel passato fino agli anni Isola di Ponza, in Bollettino d'Arte del Ministero della Pubblica Istru- settanta, è stata curata e ridotta nelle forme di una monografia da 7ione, VI Ig26; 3) L. JACONO, Ponza Solarium di una Villa Romana, G. SACCHI e C. BRESCIANI con il titolo Appunti per una proposta di m Notizie degli scavi di antichità, Ig26; 4) L. ]ACONO, Un Porto ristrutturazione urbanistica dell'arcipelago Ponziano, Roma I976. duomillenario, in Atti del III Congresso di Studi Romani, Roma Ig34; In considerazione dei valori posti in evidenza, la monografia rivol­ 5) L. ]ACONO, Una singolare piscina marittima in Ponza, in Campa­ geva un allarmato messaggio alle amministrazioni pubbliche per la nia Romana I, Ig38; 6) A. RADMILLI, Isole di Zannone e Palmarola­ adozione di opportune soluzioni di tutela e conservazione integrata Ricerche preistoriche, in Bollettino di Paletnologia Italiana, VIII dell'ambiente nel rispetto dei beni antropici archeologici paesistici e Ig5I-Ig52i biologici ?ropri del mondo culturale, certo travalicanti gli ambiti c) Per la documentazione iconografica del territorio, dell'abi­ provinciali e regionali. tato e di singoli monumenti: P. MATTEI, Memorie di Ponza Ischia e Le soluzioni infine necessarie, esemplificate nelle proposte dello Ventotene, I848, conservato presso la Biblioteca Vallicelliana, Roma. studio, secondo specifiche valenze delle aree, in zone parco (intese

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va; 'h) Elaborati grafici e relative relazioni degli strumenti urbanistici redatti negli ultimi decenni: P.R.G. del I955, redatto da F. PEN ­ NISI, D. TOGNAZZI, G. ZANNONI; Perimetrazione del centro urbano (ritenuta inadeguata dal Ministero LL.PP.) elaborata dall'Ammini­ strazione Comunale nel I97I; P.R.G. del I973/74 redatto dall'Ing. F. Scalzi; P.R.G. del I977 redatto dall'arch. R. Lemme. L) Numerose documentazioni fotografiche attuali, dal mare lungo tutta la costa e nell'interno dell'isola, hanno tentato di cogliere gli aspetti più salienti del paesaggio (TAv. V-VII), (profili, skyline, particolarità geologiche e botaniche, residui della flora mediterranea endemica e delle principali colture spesso in abbandono), ambienti singolari e immagini di centri storici (sia per documentare l'impianto urbanistico che le singole unità architettoniche); si è inoltre effet­ tuata una ricognizione fotografica di tutti i reperti archeologici, an­ che su proprietà privata. Le documentazioni raccolte (vedi note come richiamate di seguito), esaminate e poste a confronto, sono state utilmente tradotte in tavole sinottiche e grafiche. Innanzitutto, in forma di regesto, è stato tracciato un profilo storico dell'Arcipelago. Usando le cartografie moderne, (vedi nota lettera 1), ridotte fotogra­ ficamente alla stessa scala e ricomposte a formare l'intero territorio dell'arcipelago, e la cartografia aerofotogrammetrica nel rapporto I :5ooo (rapporto risultato più idoneo per le ridotte dimensioni dell'isola) è stata elaborata un'ulteriore serie di carte tematiche (in particolare per i punti I), 2), 3), 4), confronta la TAv. VIII, 3): I) carta di ind1viduazione delle preesistenze archeologiche (necro­ poli, ville, gallerie, acquedotti e cisterne, resti di monasteri cister­ censi) documentate da rilievi già pubblicati (vedi nota lettera G) e da foto attuali; 2) distribuzione sul territorio delle cisterne, docu­ mentata da foto attuali e dati tecnici sulla loro consistenza e stato; 3) carta dei fortini ottocenteschi corredata da rilievi fotografici sullo stato di consistenza attuale; 4) carta con la perimetrazione dei vari vincoli e della zona di concessione mineraria; 5) carta delle colture e relative trasformazioni rispetto all'uso del suolo; 6) carta con indi­ viduazione delle particolarità geomorfologiche (dirupi, spiagge, picchi, impluvi, grotte naturali marine e terrestri); 7) sezioni trasversali e longitudinali dell'isola di Ponza e dei fondali prossimi alla costa dise-

12- ANTONIO WINSPEARE: PIANO DIMOSTRATIVO DI UNA PORZIONE DI PIANTA DELL'ISOLA DI PONZA Il progetto del primitivo impianto urbanistico, cui sarà data attuazione nel 1768, reca in calce la destinazione d'uso delle " nuove fabbriche" e l'indicazione di alcune opere di sistema­ zione dell'area portuale. Nella legenda sono evidenziati:" I) mo­ Y?rlllill .( .%'/d!" Jr/ il/ICI'" étunmm/c. Jilunlc n//., "fin??';' Jr(.of;~rl.• , . lo con magazzini e sua batteria; 2) nuovo gettito su l'antica « scogliera; 3) abitazione del Governatore; 4) magazzini; 5) nuo­ vo casamento; 6) nuova Chiesa; 7) Chiesa vecchia; 8) abita­ rrrr·nQ zione del chirurgo; 9) torre; 10) polveriera; 11) quartiere di un ...-- "'"21112"'!'1~­ rt distaccamento con corpo di guardia; 12) case; 13) cisterna; 14) quartiere per i Forzati con i suoi lucernai; 15) canaloni per J •. evitare lo scolo delle acque del porto; 16) pozzo; 17) magazzini . . per l'arsenale ". . (Il documento, già all'Archivio di Stato di Napoli, risulta disperso) - come riserve articolate nelle varie forme specialistiche) dalla natura integrale (ad esempio Zannone) a quella geologica botanica zoologica biotipica marina antropologica agricola ecc., con il solo fine di susci­ tare un interesse e un dibattito sul destino delle isole laziali e di riflesso su quelle nazionali ancora salvabili, si impongono come fase operativa irrinviabile e prioritaria conseguente alla 11 operazione conoscenza" già acquisita per l'entusiasmo e le ricerche di studiosi del passato e certo sufficiente per porre in atto validi e tempestivi strumenti di difesa e di restauro del territorio. Ogni approfondi­ mento conoscitivo, una volta garantita la tutela, potrà essere com­ piuto con giusto merito culturale e rigore scientifico. I) Sono state inoltre prescelte le seguenti carte topografiche e tematiche moderne: a) Tavoletta I.G.M. I: 25.000 F I7o; III S.O. (la tavoletta rileva le isole di Ponza, Gavi, Zannone, Palmarola, Ventotene); b) Totale copertura catastale del territorio dell'arcipe­ lago con assemblaggio dei relativi fogli (n. 24) nel rapporto I :rooo; c) Documentazione aerofotografica completa effettuata dalla Soc. - - · ---- . ·- - .. ---~ Sara Nistri nel I970; d) Restituzione aerofotogrammetrica in scala - - - - - I :5000 e I :2000; e) Carta n. I24 dell'Istituto Idrografico della Mari­ na di Genova con l'indicazione dell'andamento dei fondali; f) Carta 13- ANTONIO WINSPEARE, MANUFATTI EDILIZI PROGETTATI PER geologica dell'Istituto Geologico d'Italia; g) Carta della fauna ittica IL PORTO DI PONZA: I MAGAZZINI, LA CHIESA, LA LANTERNA corrispondente alle diverse profondità dei fondali prossimi alla ri- (Il documento, già all'Archivio di Stato di Napoli, tisulta disperso)

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gnate sulla base della cartografia aerofotogrammetrica e di quella del­ in più parti rivestite ancora di opus reticulatum. Utili riferimenti sono l'Istituto Idrografico della Marina; 8) carta della fauna ittica corri­ i resti dei porti delle coloniae maritimae di Formia, Terracina, Anzio, spondente alle varie profondità; 9) catalogazione della costa per zona Ventotene, Astura (bacini naturali e artificiali) in cui si evidenzia e conformazione omogenea ed aree a gradiente paesistico diversificato; tutta la perizia e sapienza delle concezioni e realizzazioni romane r o) carta con situazione della vegetazione spontanea e con aree pro­ (cfr. Atlante aereofotografico delle Sedi Umane in Italia, I.G.M. 1970; poste per i biotipi; rr) carta con itinerari culturali ed escursioni turisti­ JACONO, op. cit. nota r /B4). Ai romani viene riconosciuta altresì che; 12) carta pedologica; 13) carta con la perimetrazione delle aree di la formazione dell'acquedotto filtrante e del condotto idrico (lun­ accumulazione associativa e dei centri abitati con riferimento storico go il cui sviluppo sono stati direttamente ispezionati alcuni cuni­ ed altri elaborati attraverso il confronto tra lo sviluppo attuale, l'im­ coli pavimentati in cocciopesto) (TAv. VIII, 3). pianto settecentesco, i disegni progettuali e la documentazione ico­ Ponza divenne Prefettura nei primi anni dell'Impero Romano; nografica; essi consentono la individuazione delle fasi degli insedia­ dall'anno I2 d.C., per decreto di Augusto, l'arcipelago è destinato a menti e della recente espansione legata al turismo; 14) carta con le luogo di relegazione di illustri personaggi. Allo stesso periodo im­ proprie.t~ demaniali (l.a!lterne dismesse, fari! are~ e banchi:oe por.tuali, pedale si fanno risalire le imponenti ville, di cui testimoniano i immobth non ahenabth); rs) carta con localizzaziOne degh edtfict mo­ reperti archeologici rinvenuti (solarium e cisterna a criptoportico nel numentali non tutelati già ai sensi dell'art. 4 della legge ro8g/I939 per rione di Santa Maria) e la presenza di quel suggestivo complesso i quali è stata predisposta la scheda architettonica con la relativa bozza (per alcuni luogo di riti di " ichthyomanteia ") impropriamente detto di vincolo; r6) situazione dello stato di conservazione degli immobili Bagni o Grotte di Pilato in località punta della Madonna, (JACONO, del rione Santa Maria; 17) diagrammi con proiezioni che visualizzano I926, I938, cfr. note I /B e G; MAIURI, op. cit. nota r /B2), articolato l'andamento demografico, le frequenze turistiche ecc . ... i dati meteo­ nelle peschiere in petra excisae tipiche delle maritimae piscinae nobi­ rologici e microclimatici; r8) una descrizione geomorfologica dell'ar­ lium (Varrone RR.III I7) con cunicoli, vasche, cataractae per ali­ cipelago composta nelle forme delle schede di catalogo; una relazione mentare e regimare l'ingresso dell'acqua marina e di quella dolce nei storico- tecnica sull'attività estrattiva della bentonite (operante fino vari comparti a rettangoli e losanghe ; impianti idrici di cui troviamo ad anni orsono nella zona della Forna). Quest'ultima consente valu­ splendidi confronti e varianti nei vivaria di Formia e Torre Astura tazioni sugli effetti negativi e di violenta alterazione dei luoghi con (vedi anche tav. CXXXIV "le sedi antiche scomparse", parte 2• particolare riferimento allo stato giuridico dei suoli. op. cit. Atlante I.G.M.). 2) Il gruppo vulcanico dell'arcipelago si colloca " ... sulla costa Nel 270 d.C. da una Bolla di Papa Dionigi è riconosciuta la costi­ occidentale dell'Italia centrale dinanzi al golfo di Terracina e di tuzione di una comunità sull'Isola che diviene dimora di anacoreti. Gaeta, tra il promontorio del Circeo ed il gruppo calcareo dei Monti Nessuna traccia di insediamenti rimane sull'arcipelago a testimonian­ Ausoni ed i distretti vulcanici di Roccamonfina e dei Campi Fle­ za delle dominazioni che su di esso si alternarono dall'alto medioevo· grei ... " (BEGUINOT, op. cit.) e risulta compreso con i suoi due gruppi all'età moderna: la dominazione bizantina, dalla prima metà del di isole, le orientali di Santo Stefano e Ventotene e le occidentali di secolo V al penultimo quarto dell'VIII; quella del Ducato di Napoli, Ponza, Gavi, Zannone e Palmarola, nel sistema di coordinate geo­ alternativamente a quella di Gaeta, dall'inizio del IX fino alla prima grafiche 40° s8' s6"- 40° 7!' ro" lato Nord e 0° 23' 40" - 1° so" metà del secolo X; la normanna nel secolo XII; la aragonese e la an­ long. Est da Roma. gioina che si contendono il possesso nel secolo XIV fino alla occupa­ Della sua superficie totale di kmq rr,38, kmq g,Ss sono attribuiti zione di Ponza da parte di Ladislao d'Angiò nel 14Io; la domina­ al Comune di Ponza ripartiti in kmq 7.37 alla stessa Ponza, kmq I,3 I zione farnese che ha inizio con Breve di Paolo III nel IS42 e riceve conferma con Trattato di Ryswick del I697· a Palmarola e kmq I,07 a Zannone. I restanti kmq I 1S3 sono riferiti al Comune di Ventotene. Unica eccezione è rappresentata dagli insediamenti monastici i cui Le alture per la loro distribuzione dividono l'isola in tre parti: scarsi resti, ancora oggi visibili, testimoniano i tentativi di coloniz­ la prima, meridionale, dominata dal promontorio di Monte La zazione più volte operati dalle comunità benedettine prima (nel se­ Guardia (ml 280) che avanza sul mare nella estremità sud con un colo X i Benedettini ricevono dall'Ipata Giovanni in donazione capo, su cui è situato il faro, e si raccorda alla parte centrale con una perpetua le tre Isole e tornano ad abitare e ricostruire più antichi larga valle aperta al mare nella spiaggia di Sant'Antonio. "La seconda, cenobi) cistercensi poi (ai primi del I200 circa i Cistercensi si inse­ centrale, è la più accidentata composta dai ridossi montuosi di Gi­ diano in località Santa Maria di Ponza e sull'isola di Zannone), desti­ glio del Guarniero (ml ISo) ; Tre Venti (ml IS3)ì Punta del Fara­ nati comunque al fallimento per definitivo abbandono nella prima glione (ml IOI) ; Monte Core (ml ISO) j Monte Frontone (ml I02)ì metà del secolo XV a causa delle frequenti incursioni corsare diffi­ Capo Bosco (ml I87) e con le Valli di Santa Maria ed altre minori". cilmente fronteggiabili. " La terza, settentrionale, è separata dalla precedente dall'istmo La maggior parte dei caratteri antropici con i quali si presenta il di Cala di Inferno ed il suo punto più elevato è Monte Schiavone paesaggio dell'arcipelago si può far discendere dalle trasformazioni (ml IS3); termina con un pianoro alto circa So ml, la sola parte pia­ connesse all'opera di colonizzazione borbonica della prima metà neggiante di tutta l'isola " . (BEGUINOT, op. cit.). del secolo XVIII. Infatti l'avvio dell'insediamento di una comunità laica (di coloni ischitani), assicurato dalla costituzione di opere di 3) V. Sabatini (cfr. nota I /D) già nel I893 annotava: fortificazione e di uso pubblico (Regia Parrocchia di Ponza ultim<1 ta " La curva di profondità di soo ml, gira intorno a Ponza Palma­ nel I738) ad opera di Carlo III di Borbone, erede in linea materna rola Zannone e lo scoglio della Botte: il gruppo di Ventotene e Santo delle isole, verrà completato e stabilizzato con l'urbanizzazione pro­ Stefano ne resta un po' al di fuori; quella dei IOO ml abbraccia mossa da Ferdinando IV nel I7S9, attuata con progetto dell'inge­ completamente Ponza Zannone e Palmarola; quella dei so ml Pon­ gnere, maggiore del Genio Militare, barone D. A. Winspeare coa­ za e Zannone; quella dei Io ml Ponza e Gavi, lambendo i punti più diuvato dall'arch. D . F. Carpi (figg. 12 e I3)· sporgenti delle isole e allontanandosene nelle insenature ". A tale colonizzazione, che procede alla utilizzazione del suolo con "La curva batimetrica dei IO ml a Zannone è abbastanza pros­ terrazzamenti a " ma cere ", a formare le cosiddette " catene ", aree sima alla costa tranne che a Nord in corrispondenza dei calcari; a per le colture a seminativo e vigneto, si devono infatti profonde tra­ Palmarola è vicina a Nord, molto lontana a Sud". sformazioni indotte nella struttura del paesaggio, gravi conseguenze "A Ventotene la curva dei ro ml gira con un percorso irregolaris­ sulla situazione vegetazionale fino allora endemica, con definitiva simo ; la sua distanza dalla costa variando da 2S a 68o ml. Il canale che scomparsa delle foreste - " boschi di grosso legname " ... " alberi di separa le due isole ha nel mezzo I7 ml di profondità. La curva di quercia ", di cui parlano documenti dei secoli XIII, XVI e XVIII so ml avvolge ambedue le isole". (BALDACCI, op. cit., p. so che riferisce notizia tratta da TRICOLI, 4) L'arcipelago, abitato fin dai tempi preistorici come testimoniato op. cit., p. 22S; .APOLLONJ GHETTI, op. cit., p. 224, citazione dai da rinvenimenti di oggetti di ossidiana (DE FIORE, op. cit.; BLANC, documenti pontini della Biblioteca Palatina di Parma) - e con la dra­ op. cit.), fu in tempi storici probabile sede di Aurunci, Ausoni, e stica riduzione della macchia mediterranea nelle rare zone incolte. Fenici; a questi sembrano potersi attribuire numerose grotte artifi­ Nel I768, il3o maggio, si inaugura la fondazione dell'insediamento ciali di rifugio e dimora ancor oggi visibili nei loro resti o nelle ri­ urbano, che ha per fulcro generatore la Chiesa, il mastio farnesiano strutturazioni apportate a fini abitativi dai proprietari. Tracce di ed il palazzo del Governatore. Il borgo isolano si sviluppa lungo antiche colonizzazioni sono fornite dalla presenza di tombe rupestri, l'arco del porto e sull'attuale corso Pisacane; la nuova struttura ur­ rinvenute nella cosiddetta " necropoli greca " nelle località Guarini bana si articola intorno e sui resti del porto romano e delle successive e Bagno Vecchio degli Scotti, in parte perdute ma già individuate costruzioni farnesiane. Il complesso consta della Chiesa, delle ba n­ e documentate dalle incisioni di P. Mattei (cfr. Bibl. in nota r). chine e magazzini portuali, del palazzo del Governatore, del carcere Notizie storiche si debbono a Tito Livio (prima deca, libro g.) : e della sede della guarnigione, in massima parte cioè di edifici pub­ " Volsci Pontias, insulam sitam in cospectu litoris sui, incoluerant " . blici. Sull'ansa del porto, a ridosso delle attrezzature pubbliche, vie­ I Volsci vi rimasero fino alla colonizzazione Romana avvenuta nel3I I ne costruito un primo nucleo di case assegnate ai "fuochi" (fami­ a.C .. Ai coloni romani dell'epoca repubblicana si devono sorpren­ glie) dei coloni. Le spese della colonizzazione gravano sul Ministero de!lti realizzazioni di ingegneria: la prima organizzazione urbanistica della Real Mensa. L'isola beneficia del diritto di asilo. Per l'attuazione det luoghi e la sistemazione dei tre porti dell'isola. L'uno, prossi­ del piano di Ponza, progettato dal Winspeare, i lavori vengono con­ ~o e forse cancellato in parte dall'attuale, costituente l'antico porto dotti da una maestranza di 6o uomini tra scavatori, muratori, fale­ dt. Venere; il secondo quello di Santa Maria (già di Circe) e l'altro di gnami, fabbri, con manovalanza costituita da 300 forzati, sorvegliati ~tva Luna nell'ansa di Chiaia di Luna correlati dalle gallerie di Chiaia da altrettanti presidiari. Il Ministro Tanucci, dopo i disastri (177I) dt Luna e di Santa Maria, opere tutte intagliate nel vivo della roccia, causati a Torre del Greco dalla eruzione del Vesuvio, invia a Ponza

145 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte 27 famiglie torresi che si insediano alle Forna. Una mulattiera con­ borbonico. Il 27 giugno del 1854 sbarca Carlo Pisacane ed altri pa­ gmnge la località di Santa Maria, ove sono gli avanzi del Monastero trioti che liberano i detenuti per compiere la spedizione patriottica cistercense, con le Forna (nome derivato dalle cavità scavate nella conclusasi tragicamente a Sapri. bentonite presente nella zona). Nel r86o le Isole Pontine vengono annesse al Regno d'Italia. La Nel 1785 alcuni ponzesi trasferitisi nella deserta Palmarola, disso­ sovrapposizione della particolare funzione di relegazione delle isole, dano dei terreni coltivandoli a vite. Come sottolineato, conseguenza anche uopo l'unificazione d'Italia, tornerà ad influire negativamente notevole dell'insediamento settecentesco, caratterizzato dall'assog­ sul destino di Ponza; essa verrà ripetutamente riproposta come luo­ gettamento a coltivi del territorio isolano, è la scomparsa della mac­ go di pena e di esilio fin nel recente periodo storico (1922 e 1942). chia alta, di cui rimane ora traccia solo a Zannone (rimasta estranea 5) L'estensione per qualità di coltura, dell'intera superficie insu­ al programma di colonizzazione e inurbamento di stabile dimora). lare di 985 ha, risultava così suddivisa: seminativi semplici ha 55; Il bosco di quest'ultima comunque servirà per il taglio di pali ad colture legnose specializzate ha 448 di cui 200 a vite, 220 ad ulivi uso dei vigneti impiantati a Ponza. ed i rimanenti 28 ad altre colture; boschi ha 31; incolti produttivi Durante il periodo napoleonico i beni privati di Re Ferdinando IV ha 331; incolti sterili ha 20; improduttivi (strade fabbricati) ha 120. vengono incamerati nel demanio del Regno; gli Inglesi invadono Le aziende a conduzione familiare erano 290 e riguardavano ha 240; Ponza e ne detengono il potere fino alla restaurazione. I coloni del­ quelle che facevano ricorso a salariati o che prevedevano comparte­ l'arcipelago ricevono periodicamente dallo Stato Napoletano stru­ cipazioni erano 4, pari ad una superficie di ha n7. Si aveva quindi menti agricoli e di pesca nonché piante e sementi; in cambio essi un totale di 294 az1ende agricole per una superficie di ha 357· danno un decimo dei loro prodotti allo Stato, il quale ne destina una metà alla Reale Casa ed una metà la spende per l'assistenza 6) BACINO, op. cit. sociale. 7) Un sintetico resoconto sugli arcipelaghi italiani è contenuto Con la restaurazione del 1815 le Isole Pontine rimangono demania- nell'articolo di R. BAZZONI nel periodico Qui Touring, r, 15 maggio li. Dopo i fatti del 15 maggio 1848 Ponza diviene confino politico 1971, dal titolo Le isole come centri storici.