Serie VI- Anno 1985

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Serie VI- Anno 1985 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte TUTELA E CONSERVAZIONE ARGOMENTI E NOTIZIE ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte GIULIANO SACCHI - CARLA SACCHI BRESCIANI STUDI PRELIMINARI PER UN CATALOGO TERRITORIALE SULL'ARCIPELAGO PONZIANO n ordine alla catalogazione territoriale in corso di spe­ isole è corredato per brevità solo di alcune illustrazioni, I rimentazione presso la Soprintendenza si accenna in tratte da foto, incisioni e piante che ne sono supporto questa relazione, con valore esemplificativo, alle risul­ insostituibile di messaggio e notazione, con la consape­ tanze di uno studio sulle " isole ponziane " che ha volezza e l'avvertenza di aver proposto immagini parziali assunto virtualmente un carattere interdisciplinare con il e riduttive di una gamma di significati e valori non sin­ contributo di documentazioni e notizie tratte da saggi e tetizzabili in forme trasposte di sola memoria o documento. pubblicazioni specialistiche curate da esperti che in un recente passato hanno analizzato la realtà dell'arcipelago 2 Descrizione del territorio > nelle sue connotazioni culturali e scientifiche. I risultati delle ricognizioni e delle analisi dei luoghi, La tipologia del paesaggio ponziano è costituita da un. della consultazione di fonti archivistiche documentarie, vasto insieme di elementi geografico-fisici, geologici, bio­ antiche e moderne, e bibliografiche, •> riassunti e in terre­ logici, geneticamente determinatisi con il dinamismo en­ lati nell'ambito di una ricerca compiuta anni or sono da dogeno, di origine vulcanica, e trasformatisi nel tempo funzionari della Soprintendenza per i Beni Ambientali e con la azione esogena degli elementi naturali (vento, Architettonici del Lazio, costituiscono il corpus della acqua, combinazioni chimiche, impianto vegetale) (TAV. scheda T (territorio) e forniscono materia per la compi­ V, 1-3) e con la sovrapposizione dell'intervento antro­ lazione degli altri modelli di scheda in uso (TP, SU, A pico. Tale intervento ha determinato attraverso i se­ rispettivamente per i toponimi, i settori urbani, le ar­ coli una profonda trasformazione nella geografia bio­ chitetture). logica dell'arcipelago (soprattutto in Ponza), incidente In quest~ pagine viene data esposizione sia delle do­ conseguentemente anche sulla geografia fisica, sia indi­ cumentazioni raccolte (cfr. note IA/L) sulla base delle rettamente favorendo processi di trasformazione esogena, quali attraverso confronti, elaborazioni e deduzioni si è sia direttamente mediante le attività insediativa, agri­ pervenuti ad una prima sintesi conoscitiva delle compo­ cola, estrattivo-mineraria. Delle tre attività la meno nenti culturali delle " strutture " del territorio esaminato, incisiva dal punto di vista fisico, almeno nel passato, è sia della metodologia seguita nelle analisi storico-critiche stata quella insediativa sulla quale si riferisce più avanti nei e nella sistematica organizzazione dei dati e degli elementi cenni sulla evoluzione storica del sistema urbano. La stes­ disponibili. sa letteratura geografica dell'arcipelago, risalente fin al Il progetto di catalogazione territoriale (per la cui ac­ r 0 secolo a.C. con Varrone e Strabone e documentata nel cezione si rimanda alle norme pubblicate dall'Istituto medioevo attraverso i Portolani (cfr. nota r/E), è stata al Centrale per il Catalogo e la Documentazione) costitui­ centro di interessanti studi e non ha mancato di sollevare sce un sistema integrato di griglie di lettura degli aspetti anche questioni etimologiche oggetto di dotti riferimenti compositi della realtà dell'arcipelago laziale; esso si deli­ ed ipotesi. Molti studiosi considerano appartenenti al­ nea attraverso la individuazione di ambiti territoriali l'arcipelago ponziano solo le prime quattro isole (Ponza, (omogenei all'interno di ogni campo disciplinare), extraur­ Palmarola, Zannone e Gavi) essendo quelle di Ventotene bani o toponimi, di centri storici, di settori urbani che li e Santo Stefano, separate dalle prime da una distanza compongono e di architetture che ne qualificano l'am­ di circa 40 km, superiore a quella presentata dall'arci­ biente o il tessuto; sottende altresì e recupera per intero pelago napoletano, pari a 35 km per Ischia. Ponza, circostanziati studi specialistici propri della geografia la maggiore delle isole (fig. r) , si presenta planimetrica­ della geologia della botanica dell'archeologia della storia mente con una forma allungata ed uncinata, a falce, della sociologia ecc. Il fine del catalogare è infatti quello somigliante ad una " i " in corsivo il cui punto è rap­ di corrispondere ad esigenze conoscitive ed operative per presentato dall'isola di Gavi; altimetricamente poco ele­ un consapevole esercizio della pianificazione, del recupero vata è costituita come un insieme di " ridossi collinosi del territorio e della tutela dei beni culturali. o montuosi spinti quasi tutti al di sopra dei roo ml, se­ La scelta dell'arcipelago per la stesura campione del parati da brevi depressioni o da anguste vallette, più progetto di catalogazione trova giustificazione nel limi­ spesso da valloni profondamente incavati e piti o meno tato sviluppo della relativa superficie comunale, che pur scoscesi" (cfr. nota r/D7). comportando un contenuto numero di operazioni garanti­ Il profilo costiero tormentato e suggestivo si sviluppa sce comunque una casistica di sperimentazione abbastan­ in massima parte con pareti che si gettano, quasi vertical­ za varia, e nella permanenza, almeno fino a qualche de­ mente, nel mare (frastagliandosi in scogli e faraglioni; cennio fa, di conduzioni agrarie in forme ed estensioni spaccandosi in istmi; aprendosi in crateri, rade, seni, in­ storicizzate in un contesto caratterizzato da trasforma­ senature e cale; protendendosi in capi, creste e rupi) e zioni paesistiche o socioeconomiche territorialmente an­ solo raramente con acclività meno impervie, mediate cora contenute. nell'accostamento al mare da soglie ghiaiose o sabbiose Il presente estratto, sintesi del " dossier " raccolto, di spiagge (del resto situate quasi interamente nel versan­ quale introduzione ed approccio alla complessa realtà delle te orientale nei siti denominati con i relativi toponimi, 135 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte Za.nnfm•. Sin onta... P'l.ln"Ùola Pa.1ma;ria/ ) l onza ft .&;. ,ç..<;Wu•h'=.•~ Ponti <L 6P.•-- ~~ /l;,sJ&··~ · I - ROMA, BIBLIOTECA VALLICELLIANA, FONDO MATTE! -PASQUALE MATTE! : CARTA TOPOGRAFICA DELL' AR CIPELAGO PONZIANO (disegno a penna acquarellato, r868) da Sant'Antonio al Frontone e fin sotto il Monte tone. Interessanti i rilevamenti sui fondali, condotti per Schiavone) e più spesso con rive punteggiate da frangenti il Comitato Geologico di Italia nel r8g3 dall'ing. V. Sa­ (scogli e faraglioni) . batini, le cui osservazioni riportate in nota danno una sin­ L'enorme muraglia costituente il basamento dell'isola è tesi sulla batigrafia litoranea dell' arcipelago.3l il risultato, nel suo aspetto attuale, di secoli di abrasione e In breve, l'accidentata orografia delle isole pontine, che dilavamento del mare contro il materiale tufaceo di facile nella natura rocciosa delle lave e dei tufi richiama quella erosione frammisto ad enormi " tiranti di lava che ne della zona a Nord dei Campi Flegrei di comune origine formano l'impalcatura " (TAv. V, 4). Alcune insenature, vulcanica, presenta coste prevalentemente alte con sotto­ approssimativamente circolari, sono forse da ritenere i stanti fondali rocciosi che scendono talvolta a picco nel centri eruttivi del sistema vulcanico originante l'isola di mare fin oltre i 20 metri di profondità come nella zona Ponza come ad esempio quello N-NE di Monte La Guar­ di Punta La Guardia e Punta Fieno a Ponza, Punta delle dia del diametro di ml 625 ave attualmente sorge il porto Brecce a Palmarola, o Punta Varo e Punta Lunghetiello ed il centro più importante (ji.gg. 2 e 3) . Seguono i seni a Zannone. La navigazione in prossimità della costa com­ minori delle spiagge di Giancos, Sant'Antonio, Cala Fron­ porta notevoli rischi soprattutto di notte per la presenza tone, Cala del Core e più profondo ed esteso quello di di scogli e faraglioni, bassi fondali e secche isolate. Cala d'Inferno che presumibilmente sembra costituire un La caratteristica dei fondali relativamente profondi è altro dei centri eruttivi, nella formazione dell'isola comune a gran parte della costa che tocca i 40 ml in me­ (TAv. VI, r). dia ad una distanza dalla riva di roo ml. Tale variazione A ridosso di questi seni è deposto un materiale are­ è molto più dolce per la costa della penisola frontistante naceo in parte di origine eolica in parte dovuto allo sfa­ che, tranne alcuni tratti, da Gaeta a Foce Verde, risulta celo delle sovrastanti rocce tufacee. I depositi più estesi piuttosto uniforme, quasi rettilinea con litorali bassi e sono quelli di Chiaia di Luna (TAv. VI, 2) e di Cala Fron- fondali poco profondi. - ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte Ciò trova riscontro nel!' osservazione della morfologia sottomarina estesa al tratto di mare tra Ponza e la costa Tirrenica ove si evidenzia una piattaforma continentale in pendio con corrugamenti all'incirca paralleli all 'asse appenninico; mentre nel tratto ad occidente del compren­ sorio isolano si diparte una ripidissima scarpata che si spinge rapidamente verso la pianura abissale tirrenica dei 3 000 ml. L'analisi batigrafica litoranea dell'arcipelago fornisce quindi preziose indicazioni per la locale navigazione co­
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    bioRxiv preprint doi: https://doi.org/10.1101/293985; this version posted April 12, 2018. The copyright holder for this preprint (which was not certified by peer review) is the author/funder. All rights reserved. No reuse allowed without permission. 1 Spotlight on islands: on the origin and diversification of a new lineage of the 2 Italian wall lizard Podarcis siculus in the western Pontine Islands 3 4 Senczuk Gabriele1*, Havenstein Katja2, Milana Valentina1, Ripa Chiara1, De Simone 5 Emanuela1, Tiedemann Ralph2, and Castiglia Riccardo1 6 7 1Department of Biology and Biotechnology "Charles Darwin", University of Rome La 8 Sapienza, Italy. 9 2Unit of Evolutionary Biology/Systematic Zoology, Institute of Biochemistry and Biology, 10 University of Potsdam, Karl-Liebknecht-Strasse 24–25, Haus 26, 14476 Potsdam, Germany. 11 *[email protected] 12 13 Abstract 14 Groups of proximate continental islands may conceal more tangled phylogeographic patterns 15 than oceanic archipelagos as a consequence of repeated sea level changes, which allow 16 populations to experience gene flow during periods of low sea level stands and isolation by 17 vicariant mechanisms during periods of high sea level stands. Here, we describe for the first 18 time an ancient and diverging lineage of the Italian wall lizard Podarcis siculus from the 19 western Pontine Islands. We used nuclear and mitochondrial DNA sequences of 156 20 individuals with the aim of unraveling their phylogenetic position, while microsatellite loci 21 were used to compare several a priori insular biogeographic models of migration with 22 empirical data. Our results suggest that the western Pontine populations colonized the islands 23 early during their Pliocene volcanic formation, while populations from the eastern Pontine 24 Islands seem to have been introduced recently.
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