©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte TUTELA E CONSERVAZIONE ARGOMENTI E NOTIZIE ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte GIULIANO SACCHI - CARLA SACCHI BRESCIANI STUDI PRELIMINARI PER UN CATALOGO TERRITORIALE SULL'ARCIPELAGO PONZIANO n ordine alla catalogazione territoriale in corso di spe­ isole è corredato per brevità solo di alcune illustrazioni, I rimentazione presso la Soprintendenza si accenna in tratte da foto, incisioni e piante che ne sono supporto questa relazione, con valore esemplificativo, alle risul­ insostituibile di messaggio e notazione, con la consape­ tanze di uno studio sulle " isole ponziane " che ha volezza e l'avvertenza di aver proposto immagini parziali assunto virtualmente un carattere interdisciplinare con il e riduttive di una gamma di significati e valori non sin­ contributo di documentazioni e notizie tratte da saggi e tetizzabili in forme trasposte di sola memoria o documento. pubblicazioni specialistiche curate da esperti che in un recente passato hanno analizzato la realtà dell'arcipelago 2 Descrizione del territorio > nelle sue connotazioni culturali e scientifiche. I risultati delle ricognizioni e delle analisi dei luoghi, La tipologia del paesaggio ponziano è costituita da un. della consultazione di fonti archivistiche documentarie, vasto insieme di elementi geografico-fisici, geologici, bio­ antiche e moderne, e bibliografiche, •> riassunti e in terre­ logici, geneticamente determinatisi con il dinamismo en­ lati nell'ambito di una ricerca compiuta anni or sono da dogeno, di origine vulcanica, e trasformatisi nel tempo funzionari della Soprintendenza per i Beni Ambientali e con la azione esogena degli elementi naturali (vento, Architettonici del Lazio, costituiscono il corpus della acqua, combinazioni chimiche, impianto vegetale) (TAV. scheda T (territorio) e forniscono materia per la compi­ V, 1-3) e con la sovrapposizione dell'intervento antro­ lazione degli altri modelli di scheda in uso (TP, SU, A pico. Tale intervento ha determinato attraverso i se­ rispettivamente per i toponimi, i settori urbani, le ar­ coli una profonda trasformazione nella geografia bio­ chitetture). logica dell'arcipelago (soprattutto in Ponza), incidente In quest~ pagine viene data esposizione sia delle do­ conseguentemente anche sulla geografia fisica, sia indi­ cumentazioni raccolte (cfr. note IA/L) sulla base delle rettamente favorendo processi di trasformazione esogena, quali attraverso confronti, elaborazioni e deduzioni si è sia direttamente mediante le attività insediativa, agri­ pervenuti ad una prima sintesi conoscitiva delle compo­ cola, estrattivo-mineraria. Delle tre attività la meno nenti culturali delle " strutture " del territorio esaminato, incisiva dal punto di vista fisico, almeno nel passato, è sia della metodologia seguita nelle analisi storico-critiche stata quella insediativa sulla quale si riferisce più avanti nei e nella sistematica organizzazione dei dati e degli elementi cenni sulla evoluzione storica del sistema urbano. La stes­ disponibili. sa letteratura geografica dell'arcipelago, risalente fin al Il progetto di catalogazione territoriale (per la cui ac­ r 0 secolo a.C. con Varrone e Strabone e documentata nel cezione si rimanda alle norme pubblicate dall'Istituto medioevo attraverso i Portolani (cfr. nota r/E), è stata al Centrale per il Catalogo e la Documentazione) costitui­ centro di interessanti studi e non ha mancato di sollevare sce un sistema integrato di griglie di lettura degli aspetti anche questioni etimologiche oggetto di dotti riferimenti compositi della realtà dell'arcipelago laziale; esso si deli­ ed ipotesi. Molti studiosi considerano appartenenti al­ nea attraverso la individuazione di ambiti territoriali l'arcipelago ponziano solo le prime quattro isole (Ponza, (omogenei all'interno di ogni campo disciplinare), extraur­ Palmarola, Zannone e Gavi) essendo quelle di Ventotene bani o toponimi, di centri storici, di settori urbani che li e Santo Stefano, separate dalle prime da una distanza compongono e di architetture che ne qualificano l'am­ di circa 40 km, superiore a quella presentata dall'arci­ biente o il tessuto; sottende altresì e recupera per intero pelago napoletano, pari a 35 km per Ischia. Ponza, circostanziati studi specialistici propri della geografia la maggiore delle isole (fig. r) , si presenta planimetrica­ della geologia della botanica dell'archeologia della storia mente con una forma allungata ed uncinata, a falce, della sociologia ecc. Il fine del catalogare è infatti quello somigliante ad una " i " in corsivo il cui punto è rap­ di corrispondere ad esigenze conoscitive ed operative per presentato dall'isola di Gavi; altimetricamente poco ele­ un consapevole esercizio della pianificazione, del recupero vata è costituita come un insieme di " ridossi collinosi del territorio e della tutela dei beni culturali. o montuosi spinti quasi tutti al di sopra dei roo ml, se­ La scelta dell'arcipelago per la stesura campione del parati da brevi depressioni o da anguste vallette, più progetto di catalogazione trova giustificazione nel limi­ spesso da valloni profondamente incavati e piti o meno tato sviluppo della relativa superficie comunale, che pur scoscesi" (cfr. nota r/D7). comportando un contenuto numero di operazioni garanti­ Il profilo costiero tormentato e suggestivo si sviluppa sce comunque una casistica di sperimentazione abbastan­ in massima parte con pareti che si gettano, quasi vertical­ za varia, e nella permanenza, almeno fino a qualche de­ mente, nel mare (frastagliandosi in scogli e faraglioni; cennio fa, di conduzioni agrarie in forme ed estensioni spaccandosi in istmi; aprendosi in crateri, rade, seni, in­ storicizzate in un contesto caratterizzato da trasforma­ senature e cale; protendendosi in capi, creste e rupi) e zioni paesistiche o socioeconomiche territorialmente an­ solo raramente con acclività meno impervie, mediate cora contenute. nell'accostamento al mare da soglie ghiaiose o sabbiose Il presente estratto, sintesi del " dossier " raccolto, di spiagge (del resto situate quasi interamente nel versan­ quale introduzione ed approccio alla complessa realtà delle te orientale nei siti denominati con i relativi toponimi, 135 ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte Za.nnfm•. Sin onta... P'l.ln"Ùola Pa.1ma;ria/ ) l onza ft .&;. ,ç..<;Wu•h'=.•~ Ponti <L 6P.•-- ~~ /l;,sJ&··~ · I - ROMA, BIBLIOTECA VALLICELLIANA, FONDO MATTE! -PASQUALE MATTE! : CARTA TOPOGRAFICA DELL' AR CIPELAGO PONZIANO (disegno a penna acquarellato, r868) da Sant'Antonio al Frontone e fin sotto il Monte tone. Interessanti i rilevamenti sui fondali, condotti per Schiavone) e più spesso con rive punteggiate da frangenti il Comitato Geologico di Italia nel r8g3 dall'ing. V. Sa­ (scogli e faraglioni) . batini, le cui osservazioni riportate in nota danno una sin­ L'enorme muraglia costituente il basamento dell'isola è tesi sulla batigrafia litoranea dell' arcipelago.3l il risultato, nel suo aspetto attuale, di secoli di abrasione e In breve, l'accidentata orografia delle isole pontine, che dilavamento del mare contro il materiale tufaceo di facile nella natura rocciosa delle lave e dei tufi richiama quella erosione frammisto ad enormi " tiranti di lava che ne della zona a Nord dei Campi Flegrei di comune origine formano l'impalcatura " (TAv. V, 4). Alcune insenature, vulcanica, presenta coste prevalentemente alte con sotto­ approssimativamente circolari, sono forse da ritenere i stanti fondali rocciosi che scendono talvolta a picco nel centri eruttivi del sistema vulcanico originante l'isola di mare fin oltre i 20 metri di profondità come nella zona Ponza come ad esempio quello N-NE di Monte La Guar­ di Punta La Guardia e Punta Fieno a Ponza, Punta delle dia del diametro di ml 625 ave attualmente sorge il porto Brecce a Palmarola, o Punta Varo e Punta Lunghetiello ed il centro più importante (ji.gg. 2 e 3) . Seguono i seni a Zannone. La navigazione in prossimità della costa com­ minori delle spiagge di Giancos, Sant'Antonio, Cala Fron­ porta notevoli rischi soprattutto di notte per la presenza tone, Cala del Core e più profondo ed esteso quello di di scogli e faraglioni, bassi fondali e secche isolate. Cala d'Inferno che presumibilmente sembra costituire un La caratteristica dei fondali relativamente profondi è altro dei centri eruttivi, nella formazione dell'isola comune a gran parte della costa che tocca i 40 ml in me­ (TAv. VI, r). dia ad una distanza dalla riva di roo ml. Tale variazione A ridosso di questi seni è deposto un materiale are­ è molto più dolce per la costa della penisola frontistante naceo in parte di origine eolica in parte dovuto allo sfa­ che, tranne alcuni tratti, da Gaeta a Foce Verde, risulta celo delle sovrastanti rocce tufacee. I depositi più estesi piuttosto uniforme, quasi rettilinea con litorali bassi e sono quelli di Chiaia di Luna (TAv. VI, 2) e di Cala Fron- fondali poco profondi. - ©Ministero dei beni e delle attività culturali-Bollettino d'Arte Ciò trova riscontro nel!' osservazione della morfologia sottomarina estesa al tratto di mare tra Ponza e la costa Tirrenica ove si evidenzia una piattaforma continentale in pendio con corrugamenti all'incirca paralleli all 'asse appenninico; mentre nel tratto ad occidente del compren­ sorio isolano si diparte una ripidissima scarpata che si spinge rapidamente verso la pianura abissale tirrenica dei 3 000 ml. L'analisi batigrafica litoranea dell'arcipelago fornisce quindi preziose indicazioni per la locale navigazione co­
Details
-
File Typepdf
-
Upload Time-
-
Content LanguagesEnglish
-
Upload UserAnonymous/Not logged-in
-
File Pages19 Page
-
File Size-