— 125 — che si divide nelle due bandiere di Shala, propriamente detta, e di Gimaj. La contrada di Thethi coi suoi cinque voj voda, capi di ciascuna mahalle, negli affari d’interesse comune dipendeva da Shala, pel resto faceva da sè. Shala e con le tribù di Nikaj e Merturi, dipendenti da Prizrend, apparte­ nevano anticamente all’alto Dukagjini, da distinguere dal Du­ kagjini di Puka (). Bisogna anzi avvertire che prima del tempo dei Yezir autonomi di Scutari (Bushatli) tutte queste montagne pagavano il tributo ai bej di Ipek, famosi per la loro tirannide. Nella regione di Pulti, Plani non formava tribù, ma col suo vojvoda dipendeva dal bajraktàr ,di Gimaj. Anche Pulti è compresa nel Dukagjini, le cui bandiere passano pure sotto il nome di gjasht bajrahte e Dultagjinit, « le sei bandiere del Du­ kagjini », che di fronte al governo di Scutari sono state sempre, di fatto, indipendenti. Le Sette Bandiere di Puka erano un tempo la parte cen­ trale del Dukagjini dei documenti storici. Son le bandiere che, dopo il piano, han più sofferto dal dominio turco il quale sta­ bilì la fortezza della sua potenza sull’altipiano che passa pro­ priamente sotto il nome di Puka e sta sulla via Scutari-Priz- l'end. Son pure le montagne che per effetto di quella potenza, rimasero più imbastardite di islamismo. Le Sette bandiere sono denominate da , Bugjoni, Iballja, Qerreti, , Pu­ ka, Mali i Zi. Qui però corrispondono meno che in qualunque altra parte delle montagne alla divisione delle singole tribù. La Mirdizia etnograficamente forma un territorio a parte, e comprende cinque bandiere: le tre bandiere principali e che appartengono al fis, di Oroshi, Spagi, Kushnèni, e le altre due di Fandi, assorbita o conquistata, e Dibrri, in parte aggiunta e in parte occupata. La così detta Malcija di Alessio, comprendeva sei bandiere: fvryezèz, Bulger, Manatija, Vel, Lesh, Bedhane, che recente­ mente si appoggiarono alla Mirdizia. La divisione che ho data è una divisione di ordine politico­ amministrativo, piuttosto che etnografico. Per l’etnografia im­ porterebbe conoscere il numero e l ’origine dei grandifis che