Teatro E Collezionismo in Un Fondo Di Libretti E in Alcuni Documenti Del Sei, Sette E Primo Ottocento
ALESSANDRA CHIARELLI Teatro e collezionismo in un fondo di libretti e in alcuni documenti del Sei, Sette e primo Ottocento Estratto da QE, I - 2009/0 http://www.archivi.beniculturali.it/ASMO/QE Alessandra Chiarelli - Teatro e collezionismo È cosa nota e ovvia che, nell’ambito del collezionismo musicale, l’interesse per la rac- colta di materiali di varia specie prenda, a partire dal Seicento, un indirizzo prevalente verso le fonti del dramma per musica. Non si tratta solo di raccolte signorili ma anche di nuclei appartenenti a privati, poi confluiti in Biblioteche storiche locali1. In essi si tro- vano materiali di varia natura, come è ovvio per le fonti della storia della musica che si aggregano in modi diversi e correlati a differenti aspetti e funzioni del mondo dello spettacolo. È del pari ovvio che ogni singola collezione vada ‘letta’ in rapporto all’in- tero contesto locale e, più ampiamente, all’ambito coevo della produzione musicale at- testata nella raccolta stessa; il tutto in una rete di interconnessioni tra fonti bibliografi- che (libretti, scenari, fonti di musica, cronache e descrizioni, cataloghi storici, ecc., ma- noscritti o a stampa) e documentarie (nomine e assunzioni, pagamenti, attestati, delibere sui teatri e gli spettacoli, bandi, documenti di imprese e scritture di esecutori, rogiti, manifesti e locandine, lettere e carteggi, ecc.), conservate in luoghi diversi ma accomu- nate dallo stesso nucleo di produzione. 1. Un esempio di collezionismo legato al teatro e connesso ad altri nuclei simili e coevi, tutti iscritti nel medesimo contesto produttivo, è la collezione di libretti della famiglia Fontanelli, acquistata dalla Biblioteca Estense al tempo di Girolamo Tiraboschi, dopo la morte di Alfonso Vincenzo.
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