Allevamento Ovi-Caprino
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Allevamento ovi-caprino Classificazione zoologica REGNO ANIMALE SOTTOREGNO METAZOI TIPO CORDATI SOTTOTIPO VERTEBRATI CLASSE MAMMIFERI SOTTOCLASSE PLACENTATI ORDINE ARTIODATTILI SOTTORDINE RUMINANTI FAMIGLIA BOVIDI SOTTOFAMIGLIA CAPRINI GENERE e SPECIE Ovis aries 2n 48 Capra hircus 2n 54 Pascolatore, preferisce mangiare erba (dicotiledoni) La lana delle pecora deriva da follicoli secondari e deve essere tosata annulmente. Brucatore, preferisce mangiare foglie, ramoscelli, vite e arbusti. Pelo corto che deriva del follicolo principale e non necessita di essere tosato. Cardo Il comportamento alimentare della capra è più correttamente definito intermedio (Intermediate Feeder) cioè a metà tra i ruminanti pascolatori (Grass-roughage eaters) come i bovini e i ruminanti brucatori (Concentrate Selector) come selvatici. Questo ha favorito la sua diffusione negli ambienti più diversi, dalle regioni desertiche ai ricchi pascoli di pianura BRUCATORI INTERMEDI PASCOLATORI Capriolo Capra Pecora Cervo Camoscio Vacca Giraffa Daino Muflone Antilope Bufalo Bisonte Composizione del latte RESIDUO SECCO % VALORE ENERGETICO Kc a l/ kg Pecora Capra Bovina 0 5 10 15 20 25 0 500 1000 1500 GRASSO % PROTEINE % Pecora Pecora Capra Capra Bovina Bovina 0 2 4 6 8 0 2 4 6 8 Composizione acidica Acidi Grassi Capra Pecora Vacca (%) C4 – C12 19,7 20,2 13,0 C14 – C16 39,2 42,2 43,9 C18 e oltre 41,1 37,6 43,1 Aroma Formaggi Fatty acid profile of milk - A review CONSISTENZA MONDIALE (X1000) DELLE MAGGIORI SPECIE IN PRODUZIONE ZOOTECNICA (FAO, 2003) 1.600.000 1.200.000 800.000 400.000 0 Ovini Caprini Bovini Bufalini Consistenza mondiale 1.028.594 764.511 1.368.000 170.500 L’allevamento ovi-caprino rappresenta una risorsa fondamentale per l’economia agricola mondiale Strengths - Grande capacità di adattamento Capra cashmere, Black Head Persian, Brasile Himalaya Pecora Romanov, Valle del Volga - Diversificazione del prodotto • Latte • Carne • Lana Pelo (lanolina, pelle, corna) - Allevamento Congiunto - Efficienti utilizzatori di (pecore e le capre ) foraggi. - Elevati tassi di accrescimento Prezzo della lana Weaknessesbasso o nullo (75% lana bassa qualità da smaltire +costo tosatura) Scarso consumo di carne ovi- caprina (in Italia deficit commerciale) Elevata incidenza di malattie e Gli animali che forniscono parassiti (scrapie, più di un prodotto blu tongue) aumentano il carico di lavoro Predatori al pascolo (cani, lupi, ecc.) LA LANA Da risorsa a problema La lana non è tutta uguale. Finezza delle fibre di lana 16 m lana merinos, 40 m razza da latte. Le lane rustiche, inadatte all’utilizzo tessile convenzionale, se non trovano utilizzo alternativo rappresentano un sottoprodotto La lana di scarto è un rifiuto di categoria 3 che non può essere interrato o bruciato e necessita di essere smaltito come rifiuto speciale (COMMISSION REGULATION (EU) N. 142/2011 Reg (EC) N. 1069/2009) Costo di Tosatura 2-4 €/capo 1.5-2 kg lana/pecora/anno Prezzo lana buona qualità 0.30 -0.50 €/kg La lana rappresenta un costo che può raggiungere anche 4 €/capo In Italia sono Valorizzazione Lana Italiana prodotte 14.000 t di lana/anno Mediocre qualità Buona qualità (75%) (25%) Estrazione Manifattura cheratina, fibra tessile locale * Biofertilizzanti Pannelli isolanti *Le grandi industrie tessili si servono sui mercati internazionali che Manifattura garantiscono grandi tessile locale volumi di prodotto (tappeti) omogeneo Coperta tradizionale abruzzese www.biellathewoolcompany.it/ Consistenza patrimonio ovicaprino nella UE (x 1000) 90.000 Allevamento da latte tipico delle aree mediterranee 60.000 Ovini 30.000 Caprini 0 Regno UE a 28 Spagna Grecia Romania Francia Italia Unito Ovini 81.489 22.624 16.119 9.520 9.130 7.193 7.182 Caprini 12.163 0 2.610 4.250 1.313 1.283 976 AIA 2013 Allevamento ovi-caprino in Italia ~ 8 milioni di Ovini (7 milioni di pecore) ~ 1 milione di Caprini (900.000 capre) (ISTAT, 2010); Limitata rilevanza nell’economia agricola nazionale: Latte e carni ovi-caprine rappresentano 5% sul PLV degli allevamenti 1,5% PLV agricoltura Importanza sociale e ambientale (mancanza di attività economiche alternative, Presidio del territorio, ecc.) Premi e contributi comunitari incidono notevolmente sui risultati aziendali (dal 35% al 70% dei ricavi) In loro assenza risultano poche le imprese con margini di redditività positivi ISTAT 2015 Ripartizione regionale (%) degli ovini italiani 80 70 60 50 40 % Ovini 30 Caprini 20 10 0 Nord Centro Mezzogiorno Campania Ovini 6,4 20,5 73,1 2,4 Caprini 25,5 5,8 68,7 4,3 • Vaste zone delle Alpi e • Campagna romana Ambienti diversi dal Prealpi • Tavoliere di Puglia punto di vista • Collina toscana e umbro- • Litorale jonico marchigiana • Sardegna e Sicilia agronomico, sociale ed • Maremma grossetana economico Ovini % Caprini % Piemonte 119,989 1.7 76,463 7.8 Lombardia 106,647 1.5 109,880 11.3 Toscana 426,835 5.9 19,024 1.9 Umbria 229,227 3.2 4,681 0.5 Marche 136,551 1.9 4,179 0.4 Lazio 706,581 9.8 34,424 3.5 Abruzzo 181,174 2.5 23,389 2.4 Puglia 263,975 3.7 46,834 4.8 Campania 187,416 2.6 39,918 4.1 Basilicata 298,461 4.2 70,060 7.2 Calabria 247,967 3.5 113,728 11.7 Sicilia 713,883 9.9 151,539 15.5 Sardegna 3,266,824 45.5 200,711 20.6 ISTAT 2010 Allevamento ovino ~7.900.000 70% Sardegna, Sicilia, Lazio Toscana Italia Centrale (21%) (Collina toscana, umbro marchigiana, Campagna romana) Superamento delle impostazioni tradizionali, buon contesto infrastutturale formaggi di pregio (Pecorino toscano, maremmano, di Pienza, ecc.) Sardegna (45%) Tra le regioni al mondo, con più alta concentrazione di allevamenti ovini. 45% Scarsa protezione e indebolimento dell’immagine del prodotto principale (Pecorino romano) attualmente destinato all’esportazione Sicilia e Italia Meridionale (~20%) Prodotti di pregio, trasformati localmente filiera troppo corta senza strategie di valorizzazione (Pecorino siciliano, canestrato pugliese) La crisi del latte in Sardegna 12.000 allevamenti sardi Latte per 50.000 addetti caseificazione 60% Pecorino romano Dop Migliaia di addetti dipendenti da un unico prodotto Debolezza strutturale di un comparto soggetto a crisi periodiche LE CAUSE - Fasi espansive che incentivano la produzione, a cui seguono contrazioni nelle vendite che si scaricano direttamente sul prezzo del latte corrisposto agli allevatori Prezzo pecorino Prezzo latte Costo di romano €/kg allevatori €/l produzione latte ovino €/kg 2016 8.0 0.85 0.70 2019 5.4 0.60 0.70 - Consorzi di produzione che non implementano interventi correttivi (quote, previsione degli andamenti di mercato, attività di promozione) - Settore sostenuto interventi compensativi distorsivi, concepiti e usati unicamente come sostegno al reddito Mercato del Pecorino 42% Stati Uniti, 39% in Italia 19% in Paesi europei ed extra Ue Nel 2018, - 46% delle esportazioni (specie in USA) di Pecorino da grattugia negli USA mentre altri paesi hanno incrementato la loro quota di importazione Bulgaria (+36,4%), Romania (+7%), Francia (+45%) Spagna (+12%) Prodotto poco valorizzato facilmente sostituibile What should be done - Diversificazione della produzione - Promozione e valorizzazione - Consorzio efficienti che controllino prezzi e mercati per evitare eccedenze - Accordi commerciali internazionali (CETA) Comunicare la qualità Il latte di pecora viene pagato 60€/hl in Sardegna e 85 €/hl in Toscana Categorie animali: Ovini Femmine Agnelle Dalla nascita fino al parto (10 mesi - 1 anno) Pecora Dal primo parto (primipara) in poi (secondipara, terzipara);in lattazione e in asciutta Maschi Agnelli fino a 2 mesi di età Agnellone Da 2 mesi alla macellazione (3-4 mesi) Ariete o Destinato alla riproduzione Montone Castrato Castrato destinato alla macellazione Agnello da 8-12 kg latte Agnello 12- 20 kg pesante Agnellone 25-30 kg precoce Agnellone Oltre i 35 kg nelle razze da carene Allevamento caprino ~1.000.000 11% 7.8% 7.2% Fiorone di capra Cacioricotta 20% Ricotta Blu di capra 11% Marzolina di capra Padduni Ircano 15% Generalmente filiera troppo corta Categorie animali: Caprini Femmine Caprette Dalla nascita fino al parto (13-18 mesi ) Capra Dal primo parto (primipara) in poi (secondipara, terzipara);in lattazione e in asciutta Maschi Capretti Dalla nascita fino alla utilizzazione riproduttiva Caprettone Da 2 mesi alla macellazione (3-4 mesi) Becco Destinato alla riproduzione Caprone Castrato destinato alla macellazione Il patrimonio ovi-caprino nazionale Fonte: Le razze ovine e caprine in Italia (ASSONAPA , 2002) • Ovini: il 65-70% degli ovini allevati in Italia appartiene a razze provviste di Libro Genealogico. Elevata incidenza di • Gli ovini da latte sono il 60% del totale nazionale individui (85% del patrimonio delle razze con LG). adattati a • Gli ovini da carne sono il 40% del totale specifiche condizioni nazionale (il 15% del patrimonio delle razze con LG) locali • Razze caprine: il 35- 40% è costituito dalle popolazioni delle razze ufficialmente riconosciute con LG. Le principali razze ovine allevate in Italia Razze a prevalente attitudine alla produzione del latte Razze a prevalente attitudine alla produzione della carne e carne + latte Razze a triplice attitudine yamaoka Yamaoka Bergamasca Etsy Nakayam Merinos a delle Langhe Razze a prevalente attitudine alla Altamurana produzione del Massese latte Comisana Sarda Pinzirita Pecora Delle Langhe Leccese Razze a prevalente attitudine alla produzione del latte Capi iscritti al libro genealogico - Anno 2013 Razza Arieti Rimonte Pecore Rimonte Totale n.aziende Altamurana 50 3 176 1 230 8 Comisana 1.758 323 26.309 38 28.428 523 Delle Langhe 111 21 1.564 104 1.800 61 Leccese 57 0 516 1 574 14 Massese 396 193 7.812 22 8.423 114 Pinzirita 618 5 16.859 0 17.482 246 Sarda 14.836 3.257 205.896 1.218 225.207 1.648 Valle del Belice 5.808 495 109.870 765 116.938 1.065 TOTALE 23.634 4.297 369.002 2.149 399.082 3.679 Sarda Taglia: media Testa: distinta, profilo diritto; orecchie medio-piccole, mobili, orizzontali; Corna assenti nelle femmine o poco sviluppate, assenti o rudimentali nei maschi .