Documentazione e ricerche

Incontro con il Vice Ministro degli Affari esteri ellenico, responsabile per gli Affari europei, Nikos Xydakis

n. 256

4 ottobre 2016

Camera dei deputati XVII LEGISLATURA

Documentazione e ricerche

Incontro con il Vice Ministro degli Affari esteri ellenico, responsabile per gli Affari europei, Nikos Xydakis

n. 256

4 ottobre 2016

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INDICE SCHEDA PAESE 3 RAPPORTI PARLAMENTARI ITALIA-GRECIA 46 PROFILO BIOGRAFICO DI NIKOS XYDAKIS 55

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SCHEDA PAESE

GRECIA

Aggiornamento: 3 ottobre 2016

INDICE

CENNI STORICI 6 POLITICA INTERNA 4 SITUAZIONE ECONOMICA 7 POLITICA ESTERA ERRORE. IL SEGNALIBRO NON È DEFINITO. RAPPORTI BILATERALI 20

STRUTTURA ISTITUZIONALE E POPOLAZIONE

Dati di base ed indicatori sociali

Nome Ufficiale: Repubblica Ellenica (Grecia) Capitale: Atene (3 milioni aggl. urb.) Principali città: Salonicco (400.000 ab.- 900.000 aggl. urb.) Pireo (190.000 ab.) Patrasso (155.000 ab.). Superficie: 132.020 km2 Popolazione: 11.040.000 Aspettativa di vita: 78,74 Gruppi nazionali: Greci 98%, altri 2% Lingue: Greco moderno Religioni: Cristiani Ortodossi 98% Musulmani 1,3% Cristiani Cattolici 0,5% Ebrei 0,2%

Struttura istituzionale

Sistema legale: Diritto codificato Forma di governo: Repubblica parlamentare Sistema legislativo: Parlamento unicamerale (300 seggi) Suffragio: Universale, 18 anni

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Capo dello Stato: Prokopis Pavlopoulos Capo del Governo: Ministro degli Esteri: Nikos Kotzias Partiti politici in Parlamento: (35,46% - 145), Nea Dimokratia (28,10% - 75), Alba Dorata (6,99% - 18), PASOK (6,28% - 17), Kke (5,55% - 15), To Potami (4,09% - 11), Anel- Greci Indipendenti (3,69% - 10), Unione di Centro (3,43% - 9), Unità Popolare (2,86% - 0). PARTECIPAZIONE A BSEC, CERN, FAO, ICAO, IFAD, ILO, IMO, Interpol, ORGANIZZAZIONI IOC, IOM, ITU, MINURSO, NATO, OSCE, UNCTAD, INTERNAZIONALI: UNESCO, UNHCR, UNIDO, UPU, WHO.

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CENNI STORICI

La storia della Grecia moderna inizia nel 1821 con la Guerra d’Indipendenza dall’Impero ottomano che si concluse nel 1830. Con le guerre balcaniche del 1912-13, la Grecia conquistò l’Epiro meridionale, Salonicco e Creta. Durante la Prima guerra mondiale, dopo un periodo di neutralità, il filo-tedesco re Costantino fu deposto e il Paese si affiancò all’Intesa. I Trattati di Neuilly (1919) e di Sèvres (1920) le assegnarono la Tracia occidentale e una vasta area in Asia Minore. Respinta con le armi dalla nuova Repubblica turca guidata da Mustafa Kemal detto Atatürk, nativo di Salonicco, e perduto ogni diritto sull’Anatolia già bizantina (Trattato di Losanna, 1923), la Grecia conobbe un periodo di crisi e la dittatura di Metaxas (1936-41). Occupata nel 1941 da Tedeschi ed Italiani, dopo la seconda guerra mondiale e fino al 1949 visse un periodo di guerra civile, conclusosi con la sconfitta delle formazioni comuniste. Al governo conservatore di Karamanlis succedette nel 1963 quello di G. Papandreu, avversato dal nuovo re Costantino II. La crisi che si produsse sfociò nel 1967 nella “dittatura dei colonnelli” la cui caduta, nel 1974, fu favorita dalla crisi di Cipro e dall’intervento turco sull’Isola. Nel 1981 la Grecia, già membro della NATO, entrò nella CEE. Lo stesso anno la vittoria elettorale socialista portò al governo A. Papandreu. Travolto quest’ultimo da uno scandalo politico-finanziario (1988), si ebbero governi di coalizione fino al ritorno al potere dei socialisti nel 1993. Il leader socialista Simitis veniva riconfermato nelle legislative dell’aprile 2000; egli promuoveva una politica di consolidamento macro-economico e di riforme strutturali, indispensabile per la partecipazione all’Unione Economica e Monetaria, concretizzatasi nel 2001 con l’ingresso nell’Euro. Gli anni tra il 2007 e il 2015 sono stati caratterizzati dal dominio dei due grandi partiti tradizionali Nea Democratia (centro-destra) e PASOK (socialista). Il partito di centro-destra ha governato dal 2007 al 2009, con Karamanlis Primo Ministro; il PASOK di George Papandreou dal 2009 al 2012. Le elezioni del 17 giugno 2012, se da una parte hanno sancito la vittoria di Neo Democratia, hanno visto anche una netta affermazione della sinistra radicale di SYRIZA, il netto indebolimento del PASOK e l’inquietante ingresso dei neonazisti di Alba Dorata.

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Le elezioni del 25 gennaio 2015 hanno segnato la vittoria di SYRIZA, con un margine che le ha quasi consentito di ottenere la maggioranza assoluta dei seggi in Parlamento. Un accordo con i Greci Indipendenti hanno consentito a Tsipras di ottenere dall’allora Presidente Papoulias il mandato per formare il governo. Il Primo Ministro si è dimesso il 20 agosto, dopo l’irreparabile rottura con la componente di sinistra del proprio partito. Il 20 settembre scorso si sono tenute le elezioni politiche anticipate, che hanno segnato la riconferma di Tsipras.

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POLITICA INTERNA

ASSETTO ISTITUZIONALE La Grecia è una Repubblica parlamentare unicamerale, basata sulla Costituzione del 1975 e sul successivo emendamento del 1986.

Il Capo dello Stato viene designato con mandato quinquennale dal Parlamento. Qualora il Parlamento non raggiunga la maggioranza qualificata prevista sono indette nuove elezioni ed il Presidente può essere eletto a maggioranza semplice dal nuovo Parlamento. Fra i poteri del Presidente: designazione del Primo Ministro, rinvio di un provvedimento al Parlamento per il riesame, scioglimento del Parlamento nel caso di due successive dimissioni del Governo o di due successivi voti di sfiducia. Il 18 febbraio 2015 è stato eletto come nuovo Presidente della Repubblica Prokopis Pavlopoulos, appartenente al partito Nea Dimokratia e insediatosi il 13 marzo 2015. Pavlopoulos succede a Karolos Papoulias (eletto per la prima volta nel 2005 e confermato nel mandato nel 2010).

Il Parlamento (Βoυλή - “Voulì”) è composto da 300 membri, eletti per quattro anni. Dal 1993 è in vigore un sistema proporzionale integrato da un consistente premio di maggioranza, con una soglia di sbarramento del 3%.

Il Primo Ministro è designato dal Presidente della Repubblica, che tuttavia non dispone di margini di discrezionalità, dato che l’incarico deve essere affidato al leader del partito di maggioranza. Eccezionalmente il Governo può chiedere l’indizione di nuove elezioni, motivando la richiesta con la necessità di conseguire unità di indirizzo su questioni nazionali di importanza prioritaria e di urgentissima trattazione. In tal caso, il Presidente della Repubblica, accertata la sussistenza delle condizioni, è tenuto a procedere allo scioglimento del Parlamento.

SVILUPPI RECENTI

1. Gli sviluppi politici degli ultimi anni in Grecia si sono strettamente intrecciati con le conseguenze della disastrosa crisi economica che ha investito il paese e con i rapporti con i creditori internazionali, UE e FMI in primis. Nonostante gli indubbi successi nei negoziati e nella stabilizzazione delle finanze pubbliche elleniche con la concessione di ingenti prestiti, i

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timori per un nuovo peggioramento delle condizioni politiche ed economiche ad Atene permangono.

2. La storia recedente del Paese è stata segnata dalle elezioni del 25 gennaio 2015 che hanno consentito, per la prima volta nella storia repubblicana greca, a un partito della sinistra radicale di vincere le elezioni. Un vantaggio di oltre otto punti percentuali su Nea Demokratia ed un accordo con il partito dei Greci Indipendenti hanno consentito ad Alexis Tsipras di ottenere il mandato per il nuovo governo e il voto di fiducia del Parlamento il successivo 5 febbraio. Tsipras ha mostrato piena consapevolezza della difficoltà di dover far accettare un eventuale accordo con i creditori internazionali all’ala più massimalista di SYRIZA. In quest’ottica si spiega il referendum indetto il 5 luglio 2015 sulla proposta presentata dai creditori internazionali durante l’Eurogruppo straordinario del 25 giugno 2015 (estensione per ulteriori cinque mesi del programma di assistenza finanziaria in scadenza il 30 giugno), che ha visto la vittoria con il 61,3%, del “no” appoggiato da Tsipras (affluenza alle urne del 62,5%). All’indomani del referendum il Ministro delle Finanze Varoufakis si è dimesso, lasciando il suo posto al Capo negoziatore con la “troika” Tsakalotos. Il successivo 12 luglio a Bruxelles, nell’ambito di un drammatico Consiglio europeo, sono state raggiunte delle intese approvate dal Parlamento greco a grande maggioranza il 16 luglio (interventi significativi IVA, pressione fiscale, pre-pensionamenti anticipati e indipendenza dell’ente nazionale di statistica). Il lungo e a tratti caotico dibattito parlamentare ha però sancito la crisi di SYRIZA, con 39 parlamentari su 149 che hanno fatto mancare il proprio sostegno, portando ad un rimpasto di governo. Un nuovo Governo Tsipras ha quindi giurato il 18 luglio escludendo i dissidenti di SYRIZA. Il secondo pacchetto di riforme sulla riforma del codice civile e il recepimento della direttiva europea sulla risoluzione delle banche (cd. “bail-in”) è stato approvato con i voti favorevoli di 123 deputati di SYRIZA, 13 Greci Indipendenti e ND, PASOK e “To potami”.

3. La convocazione di elezioni politiche anticipate il 20 settembre 2015 è stata la diretta conseguenza della decisione di Tsipras di rassegnare le dimissioni il 20 agosto. Obiettivo del Premier quello di ottenere dalle urne un mandato forte per poter affrontare il difficile compito di realizzare il programma di riforme. La scelta di Tsipras si è rivelata vincente e il voto lo ha riconfermato alla guida del Paese.

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Il 17 ottobre 2015 il Parlamento ha approvato il maxi decreto per introdurre la maggior parte delle 49 azioni necessarie per la concessione della tranche di 2 miliardi del prestito alla Grecia da parte dei creditori internazionali. Tra le misure più impopolari, il graduale aumento dell’età pensionabile a 67 anni entro il 2022, il taglio del 10% delle pensioni di chi ne ha già usufruito prima di avere raggiunto i 67 anni e la parificazione del settore pubblico a quello privato. Sono stati introdotti aumenti della tassa sui redditi da locazione di immobili e una forte stretta sulla legislazione in materia di evasione ed elusione fiscale. Per quanto riguarda infine le liberalizzazioni, è stata sancita la liberalizzazione del mercato del gas al di fuori delle regioni di Attica, Salonicco e Tessaglia, a cui è seguita il 27 ottobre la legge per la regolamentazione della concessione delle licenze televisive in digitale terrestre: tale riforma è tanto più significativa perché contrasta l’oligarchia che ha pilotato finora l’informazione ed il trattamento di favore riservato alle emittenti private da parte di banche ed istituzioni di controllo. Nuova tappa delle riforme targate UE è stata l’approvazione della legge sulla ricapitalizzazione delle banche il 31 ottobre. In effetti, già a fine novembre le quattro banche sistemiche greche hanno in gran parte completato la prima fase di ricapitalizzazione. Complessivamente i quattro istituti di credito sono stati rafforzati con circa 13,7 miliardi di euro, di cui circa 8 sono stati raccolti dal settore privato.

4. Il 10 gennaio 2016 Kyriakos Mitsotakis è stato eletto Presidente di Nea Demokratia superando al ballottaggio il Presidente uscente Vanghelis Meimarakis. Mitsotakis rappresenta l’ala riformista e liberale di Nea Demokratia, oltre che essere esponente di una delle famiglie che ha segnato la storia del partito. Già Ministro della Riforma Amministrativa dal 2013 al 2014, si è distinto per l’efficacia e la tenacia con cui ha affrontato uno dei capitoli più spinosi del piano di riforme avviate da Samaras. Con la vittoria di Meimarakis è uscita sconfitta la dirigenza storica di ND, compreso Costas Karamanlis, Primo Ministro dal 2004 al 2009, nipote del fondatore del partito, che si è speso molto a sostegno di Meimarakis. Il 28 febbraio il Congresso Nazionale di To Potami ha confermato, con l’80% dei voti a favore, il Segretario uscente Stavros Theodorakis. Il partito resterà autonomo, ma contemporaneamente si aprirà al dialogo con altri partiti quali Pasok e Nea Dimokratia. Tuttavia la crisi del movimento, che ha preso piede a seguito del crollo di consensi delle ultime elezioni, ha creato diverse correnti secessioniste all’interno del gruppo parlamentare.

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5. La nuova legge sullo sviluppo, approvata il 16 giugno 2016, introduce un pacchetto di misure per uno stimolo dell’economia da circa 80 miliardi. Saranno disponibili circa 3,6 miliardi di euro di nuovi fondi, dei quali 2,6 saranno destinati al finanziamento dei programmi di investimento approvati con leggi precedenti. Sono poi previsti investimenti pubblici a valere sul National Strategic Reference Framework per circa 20 miliardi, mentre altri 20 miliardi proverranno da imprese private, prestiti bancari e mezzi di finanziamento della BEI. Inoltre, il Governo ha facilitato le procedure per avviare una nuova attività imprenditoriale ed ha incluso 42 progetti ritenuti maturi nel piano Juncker. Si fanno infine più insistenti le voci relative all’allentamento, in autunno, dei controlli sui movimenti di capitale in vigore dal giugno 2015, misura che consentirebbe di dare ulteriore stimolo all’economia, normalizzando le attività finanziarie elleniche

6. Si assiste negli ultimi mesi ad un certo deterioramento dell’immagine del Primo Ministro Tsipras (da un recente sondaggio è emerso che solo un greco su cento ritiene il Governo capace di far uscire il paese dalla crisi), mentre i sondaggi registrano un vantaggio di Nea Demokratia su Syriza. Il 27 settembre scorso è stato varato con 152 voti su 300 il maxi-decreto contenente le rimanenti “prior actions” da adottare per la conclusione della prima review sull’applicazione memorandum con i creditori. La misura più importante e discussa riguarda il trasferimento delle rimanenti società pubbliche al nuovo Fondo per le privatizzazioni: la Società delle Infrastrutture Immobiliari Demaniali KTIP S.P.A.; la Hellenic Vehicle Industry (ELBO); Attiko Metro S.A. (metropolitana); la Public Power Corporation (DEI) e le Società di gestione delle acque di Atene e Salonicco (EYDAP e EYATH). Queste ultime sono state oggetto delle forti frizioni nella compagine governativa, scongiurate poi dall’inserimento di un emendamento che rimanda al rispetto delle norme costituzionali ed alla giurisprudenza consolidata in materia di tutela dell’interesse pubblico e dei beni pubblici, come l’acqua. Manifestazioni di piazza si sono tenute ad Atene a questo proposito. Il maxi-decreto comprende anche altre misure nei settori energetico, ferroviario, diritto del lavoro, sociale e previdenziale.

7. Il Governo Tsipras si trova sotto una crescente pressione anche per la recente asta sulla concessione delle frequenze TV, con accuse di corruzione al Governo, collegate all’affaire Attika Bank (istituto di credito

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non sistemico, il cui azionariato appartiene in maggioranza all’Unione degli Ingegneri Civili ellenici, considerata vicina all’Esecutivo SYRIZA). Tale istituto, come emerge da un recente studio della Banca di Grecia, avrebbe emesso negli ultimi anni prestiti a condizioni non giustificate al costruttore Kalogritsas, anch’esso vicino al partito di governo (in particolare, si dice, ai Ministri Pappas e Spirtzis). L’imprenditore, recente vincitore di una delle quattro frequenze TV proprio con una lettera di garanzia di tale banca, si è poi autonomamente ritirato dalla procedura non liquidando entro la scadenza prevista la prima rata della cifra offerta. A questo si somma il contrasto col Governatore della Banca di Grecia Stournaras (ex Ministro delle Finanze) sullo stesso dossier, che aveva recentemente bloccato le nomine governative nel “board of directors” della banca, congelando anche l’emissione di nuovi prestiti e minacciando nelle more di indicare un amministratore ad interim. I nuovi dirigenti di espressione governativa, infatti, non avrebbero soddisfatto i requisiti necessari recentemente resi più severi dalla BdG in accordo con il Single supervisory mechanism (SSM) e la BCE.

8. il complesso scenario descritto viene reso ancora più problematico dalla questione dei flussi migratori, con circa 856.000 migranti giunti nel 2015 dalla Turchia per poi riversarsi lungo la rotta balcanica (contro i 153.000 giunti in Italia). Nei primi mesi del 2016 la situazione è stata molto critica, con 74.700 arrivi dalla Turchia a metà febbraio. Per velocizzare la risposta all’emergenza e contrastare le deficienze imputatele dall’UE, la Grecia ha reagito affidando all’esercito la realizzazione degli hotspot. Atene ha inoltre sostenuto “come un male necessario” le intese UE- Turchia per far fronte all’emergenza migratoria, entrate in vigore dal 1° aprile scorso, che hanno avuto come prima conseguenza una netta riduzione degli arrivi (secondo i dati diffusi dal Governo ellenico, la media si starebbe attestando intorno ai 110 nuovi ingressi al giorno). Le isole maggiormente sotto pressione rimangono Lesbo, Chio, Samo e Coo (Lero, inserita tra le c.d. “isole hotspot”, à stata interessata da meno di 50 arrivi al mese). Per quanto concerne i rientri volontari, ne sono stati effettuati 40 in agosto e 98 in settembre. Guardando alle relocation (4.134 al 21.09.16 sul target di 66.400), permane la necessità di incrementare i numeri, sebbene si possano segnalare anche alcuni segnali positivi, quali: la compressione dei tempi di trattazione delle pratiche, l'aumento dei trasferimenti verso la Germania e la disponibilità ad accogliere fornita da Svizzera, Liechtenstein e Norvegia.

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Con numeri simili a quelli recentemente registrati, Atene considera la situazione gestibile, ma il problema del sovraffollamento nelle isole si sta facendo sempre più pressante. Il Ministero dell’Istruzione ellenico ha da parte sua annunciato una serie di misure intraprese per garantire l’accesso all’educazione ai giovani rifugiati, che costituiscono la componente maggioritaria sul totale della popolazione registrata (nello specifico, tra i siriani la percentuale di bambini è del 47%, tra gli afghani è del 46%, tra gli iracheni è del 52%).

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Indicatori economici a confronto Italia – Grecia

ITALIA GRECIA 201 20 201 201 20 20 20 20 3 14 5 6 13 14 15 16 (pre (pre v.) v.)

PIL 1.6 1.6 1.6 1.6 18 17 17 17 (in mld di €) 09 16 35 75 0.4 7.6 6 5.1

Variazione - - 0,8 1,1 - 0,7 - - del PIL (%) 1, 0,3 3,2 0,2 0,3 7

PIL pro 26. 26. 26. 27. 16. 16. 16. 16. capite (in €) 531 581 847 418 450 301 211 122

------Deficit/PIL 2,9 3,0 2, 13,0 3,6 7,2 3,1 (%) 2, 4 6 Debito pubblico/PIL 128 13 132 132 17 18 17 18 (%) ,8 2,5 ,7 ,7 7,7 0,1 6,9 2,8

Tasso di 12, 12, 11, 11, 27, 26, 24, 24, disoccupazion 1 7 9 4 5 5 9 7 e (%)

Tasso di 40, 42, 40, 36, 57, 50, 49, 50, disoccupazion 0 7 3 7 4 6 0 4 e giovanile (%) (ma rzo)

Tasso di 1,3 0,2 0,1 0,2 - - - - inflazione (%) 0,9 1,4 1,1 0,3

Fonti: Commissione Europea, Istat, El.Stat. (Istituto Nazionale di statistica ellenico).

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SITUAZIONE ECONOMICA

1. L’economia dall’inizio della crisi 1. Le origini della “crisi greca” risalgono ad oltre un decennio fa. La rapida crescita greca degli anni ‘90-2000 si è bruscamente interrotta nel 2009, quando la crisi economica internazionale (insieme a problemi strutturali, una politica di bilancio “dissennata” e una struttura produttiva scarsamente competitiva) ha fatto entrare il sistema ellenico in una gravissima impasse economico-finanziaria, che si è riflessa nel rialzo del tasso di interesse dei titoli del debito sovrano e in una crescente difficoltà per Atene a vendere titoli sulle piazze mondiali. Nel corso degli ultimi 6 anni, il prodotto interno lordo si è ridotto di più del 30%, il reddito disponibile delle famiglie è crollato del 27%, a causa dell’impennarsi della disoccupazione, che si attesta stabilmente al di sopra del 25%, dei tagli nei salari sia pubblici che privati e della riduzione del 22% delle pensioni. A questi dati si aggiunge il crollo del 47% dei redditi da capitale. Tale quadro influisce naturalmente sui consumi delle famiglie, anch’essi crollati del 22% nello stesso periodo di riferimento. Nel 2014, le persone considerate a rischio di esclusione sociale hanno raggiunto il 37.6% della popolazione. Tra queste, 26% sono considerate a rischio povertà. Se non vengono considerati i redditi da pensione, tale cifra raggiunge il 52,2% . Le proporzioni della crisi sono state tra l’altro accentuate anche da fattori di carattere finanziario. Il settore bancario nazionale è stato infatti pesantemente colpito dall’effetto combinato prodotto sulla propria situazione patrimoniale dall’haircut sui titoli del debito pubblico e dall’incremento delle sofferenze. Ciò si è tradotto in una progressiva azione di "deleveraging" che si è rivelata sinora di difficile contrasto e che ha finito per amplificare ancor più le dimensioni della crisi. Le prospettive per l’economia sono incerte e strettamente collegate agli esiti dei negoziati in corso con i creditori internazionali.

2. L’intervento dell’Europa L’attuale piano di salvataggio triennale varato il 19 agosto 2015 (2015- 2018), per un valore complessivo di 86 mld euro, segue quelli del maggio 2010 (73 mld) e del marzo 2012 (154 mld). L’esborso delle diverse tranche di finanziamento è subordinato alla realizzazione di un imponente pacchetto di misure di bonifica del quadro macroeconomico greco, attraverso interventi di risanamento e razionalizzazione in ambiti quali il

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sistema fiscale, la previdenza sociale, il settore finanziario e bancario, nonché con la promozione di liberalizzazioni e privatizzazioni. Il Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) - unico creditore per questo terzo piano - ha concesso alla Grecia ad agosto 2015 una prima sub- tranche di 13 mld, che ha consentito ad Atene di far fronte ai propri debiti in scadenza. Ulteriori 3 mld sono stati erogati nei mesi successivi (2 mld a fine novembre e 1 mld a fine dicembre), dopo che l’Eurogruppo ha valutato favorevolmente le azioni del governo ellenico nell’adozione dei due set di misure prioritarie individuate nel piano. Preso atto anche del positivo completamento del processo di ricapitalizzazione delle banche greche, nel dicembre 2015 sono stati messi a disposizione del Fondo ellenico di stabilità finanziaria (HFSF) 10 mld destinati a dare ulteriore respiro al settore bancario (fondi peraltro da sbloccare “caso per caso”, a seconda delle necessità dei diversi istituti di credito, e di cui risultano finora utilizzati 5,4 mld). Conclusa così l’erogazione della prima tranche di aiuti (in totale 26 mld), è iniziato il riesame dell’attuazione del programma di riforme richiamato nel piano, il cui esito sarà determinante per la concessione di altri finanziamenti da parte del MES, nonché per avviare la discussione su possibili misure di alleggerimento del debito e per valutare la possibilità di un nuovo intervento di sostegno da parte del Fondo Monetario Internazionale. Sotto la lente delle Istituzioni sono settori molto sensibili per le autorità greche, quali riforma delle pensioni e del fisco, ma la positiva conclusione dell’esercizio e del successivo negoziato con i creditori è urgente e indispensabile a guadagnare la liquidità necessaria a far fronte ai prossimi debiti in scadenza (a partire dai 3,5 mld che la Grecia dovrà restituire alla BCE a luglio) e scongiurare così nuovamente il rischio di default. A fronte di una spesa per le pensioni giudicata ancora troppo elevata, Tsipras ha escluso l’ipotesi di ulteriori tagli dopo quelli dell’ottobre del 2015 (-10% per i pensionati di età inferiore ai 67 anni). Quasi la metà delle famiglie greche dipenderebbe, infatti, da una pensione quale unica fonte di reddito, per cui ulteriori sforbiciate non potrebbero che ridurre il loro potere d’acquisto, con evidenti effetti depressivi. Sul fronte del bilancio, la legge finanziaria 2016 ha previsto misure di politica fiscale per circa 5,7 mld, che dovrebbero garantire, secondo le stime greche, un avanzo primario pari allo 0,52% a fine 2016 (coerente co l’obiettivo fissato dal MES). I creditori, però, mettono in discussione l’efficacia delle misure proposte, giudicate inadeguate a colmare il "fiscal gap" greco, stimato intorno al 3% del PIL.

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Pesano sul quadro generale anche il nodo dei “non performing loans”, che scoraggiano le banche a finanziare l’economia reale, e i ritardi nel programma di privatizzazioni: mentre non è ancora stato istituito il previsto “fondo indipendente” di gestione, le operazioni sin qui concluse (tra cui quella sul porto del Pireo) e quelle in itinere dovrebbero fruttare non più di 3 mld, cifra ben lontana dagli obiettivi fissati dal piano di salvataggio del MES, che prefigurava dismissioni per 50 mld. L’esito positivo della valutazione dei creditori sulla performance greca è quindi tutt’altro che scontato, ed il negoziato per l’erogazione di altre tranche di finanziamento (in prima battuta, 5 mld) si profila non facile. In tale cornice torna ad inserirsi il noto contrasto tra la posizione tedesca e quella del FMI, che hanno visioni molto distanti sulle iniziative di salvataggio della Grecia. Mentre per Berlino non è ipotizzabile un taglio del debito greco (solo pochi giorni or sono la Cancelliera Merkel è tornata a ribadire che tale misura “non è legalmente possibile nell’Eurozona”), il Fondo - oggi non coinvolto nel piano, fin qui interamente a carico del MES - sembra deciso a non entrare in scena se non dopo una rimodulazione che renda il debito stesso realisticamente sostenibile. D’altra parte proprio la Germania è tra i più convinti sostenitori della necessità di un coinvolgimento del FMI anche in questo contesto, per la “garanzia di neutralità contabile” dell’esercizio che l’istituzione internazionale offre. Nel corso dell’Eurogruppo informale del 9 maggio 2016 sono state accolte con favore le misure adottate dal Parlamento greco l’8 maggio, e per la prima volta si è affrontato il problema della sostenibilità del debito greco, con l’analisi di proposte sulla ristrutturazione del debito in tre fasi. Il successivo Eurogruppo del 24 maggio ha deliberato l’esborso di una nuova tornata di aiuti da 10,3 miliardi, in due tranche da 7,5 (a giugno) e 2,8 miliardi (dopo l’estate), condizionata all’approvazione di alcuni emendamenti alle leggi di riforma recentemente votate dal Parlamento ellenico. Quanto alla questione del debito, è stata prefigurata una soluzione "diluita", che prevede misure di alleggerimento nel breve periodo, nel medio (a metà del 2018) e nel lungo termine (dopo il 2018). Apparentemente gli obiettivi sull’avanzo primario saranno rivisti nel 2018, dove sono previste anche ulteriori misure di alleggerimento del debito.

Nel luglio 2016 il Commissario Europeo per gli Affari Economici e Finanziari, Moscovici, si è recato in missione in Grecia e ha osservato che il Paese ha fatto molta strada negli ultimi anni per uscire dalla crisi economica e riconquistare la fiducia dei mercati. Oggi non si parla più di Grexit, ma dei successi del governo greco e del popolo greco,

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nell’attuazione delle riforme, che hanno generato importanti risultati nell’economia reale. Per quanto riguarda la richiesta ellenica di revisione dell’obiettivo di avanzo primario dopo il 2019, attualmente fissato al 3,5 per cento del PIL, Moscovici ha detto che l’argomento sarà affrontato compiutamente durante il negoziato che si svolgerà in autunno. Il Commissario Europeo ha rivolto particolare attenzione al processo di privatizzazioni e liberalizzazione del mercato del lavoro dichiarando che tutti i Paesi che hanno aperto i loro mercati ne hanno tratto evidenti benefici economici.

3. Ultimi sviluppi A fronte dei tagli a stipendi pubblici e pensioni, necessari a centrare gli obiettivi di risanamento imposti dal piano di salvataggio europeo, le aliquote fiscali sono aumentate, con misure anti-evasione più severe, mentre, nonostante il buon andamento del turismo, l’economia greca continua a contrarsi, la disoccupazione a crescere e le entrate delle famiglie a ridursi, con effetti depressivi sulla domanda interna. In questo contesto, l’Eurogruppo del 9 settembre 2016 ha esaminato lo stato di attuazione del programma di aggiustamento, giungendo alla conclusione che sono necessari ulteriori sforzi da parte del Governo di Atene quale presupposto per l’esborso dei 2,8 mld di euro che concludono la seconda tranche di finanziamenti (degli 86 mld complessivi del piano, la Grecia ha sin qui ricevuto una prima tranche di 13 mld ad agosto 2015 e si è vista accordare una seconda tranche di 10,3 mld a giugno 2016, di cui ha però sin qui effettivamente ricevuto solo 7,5 mld). In particolare, l’Eurogruppo ritiene che passi avanti siano ancora necessari in materia di privatizzazioni, liberalizzazioni del settore energetico, riforme delle pensioni e del mercato del lavoro, onde chiudere definitivamente la prima missione revisione e avviare la seconda, all’esito della quale dovrebbe essere erogata una nuova tranche di aiuti per 6,1 mld. Il Fondo Monetario Internazionale ha sempre ritenuto troppo ottimistiche le analisi economiche alla base del piano e, di conseguenza, troppo ambiziosi gli obiettivi di rigore fiscale imposti alla Grecia. Il dato più critico resta quello dell’avanzo primario, che dovrebbe raggiungere il 3,5% del PIL nel 2018 e che Atene vorrebbe abbassare almeno al 2%. A novembre 2016 è prevista la valutazione sulla sostenibilità del debito greco annunciata durante la riunione dell’Eurogruppo del 29 maggio, a seguito della quale il Consiglio Esecutivo sarà chiamato ad assumere la decisione circa l’adesione al programma di salvataggio, decisione su cui

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rischiano di gravare la fragilità del quadro macroeconomico greco e l’assenza di prospettive di haircut del debito da parte dei creditori europei.

4. Lo stato delle finanze ellenico Anche dopo l’approvazione del terzo piano di salvataggio, la situazione in cui versa l’economia greca continua a gettare grosse ombre sulle prospettive future del Paese. Secondo le stime della Commissione Europea, il debito pubblico dovrebbe passare dal 182,8% della fine del 2016 al 178,8% del 2017, prima che si ponga su una lenta traiettoria di discesa (nel 2019 è stimato ancora sopra il 180%). Le prospettive di crescita restano molto modeste (con un ritorno al segno positivo solo nel 2017), ma allo stesso tempo vengono imposti fin da subito ad Atene ambiziosi target di avanzo primario, che dovrà raggiungere con una serie di misure di alto impatto da adottare con urgenza (riforma dell’IVA e del sistema pensionistico, lotta all’evasione fiscale e riforma dell’amministrazione delle finanze pubbliche). Già ad ottobre 2016 la Grecia dovrà predisporre misure strutturali credibili da attuare entro il 2017 che rendano lo 0,75% del PIL. Resta infine tutta da verificare la fattibilità dell’ingente piano di privatizzazioni, anch’esso atteso per l’autunno, che dovrebbe vedere operativo entro la fine dell’anno un fondo capace di raccogliere i 50 miliardi di asset richiesti.

La Finanziaria 2016 ha previsto interventi complessivi per 6,4 miliardi di euro per il 2015 e il 2016. La disoccupazione è data in aumento al 25,8% per il 2016. Il debito si prevede che raggiunga il 187,8% del PIL nel 2016, rispetto al 180,2% del 2015. Nella Legge, le misure derivanti da tagli della spesa ed aumento dell’imposizione ammontano a circa 5,7 miliardi di euro, di cui 1,5 andrà raccolto entro la fine dell’anno. Gli introiti attesi dalle privatizzazioni, in diminuzione, ammontano a circa 3 miliardi di euro (a fronte dei 50 miliardi immaginati a Bruxelles). Le previsioni formulate dicono che il 2015 verrà chiuso con un deficit primario pari allo 0,24% del PIL, mentre per il 2016 è previsto un avanzo primario dello 0,52% del PIL. L’economia calerà dello 0,7% nel prossimo anno, dopo una crescita zero nel 2015 (risultato decisamente migliore rispetto alle stime di -2,5%, dovute all’introduzione dei controlli sui capitali lo scorso giugno).

5. Programma di privatizzazioni Aeroporti regionali. Il 14 dicembre 2015 il Fondo per le privatizzazioni ellenico (HRADF) ha firmato con la Fraport, società del Consorzio tedesco Slentel, in partnership con il gruppo greco Copelouzos, un contratto di

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concessione per l’ammodernamento, la manutenzione e la gestione di 14 aeroporti regionali. L’operazione si è conclusa sulla base di un esborso anticipato di 1,23 miliardi di euro da parte della società tedesca ed un pagamento annuale di 22,9 milioni come contropartita della concessione quarantennale. Porto del Pireo. Il Gruppo cinese Cosco si è aggiudicato la gara per il controllo e la gestione del porto per 368,5 milioni, impegnandosi a realizzare sostanziosi investimenti in nuovi impianti e a pagare un canone annuo allo Stato. La privatizzazione costituisce un pilastro del programma di dismissioni elaborato con i creditori nell’ambito del terzo piano di salvataggio. Al fine di superare la persistente opposizione delle frange di estrema sinistra di Syriza, tra cui i sindaci di Pireo e dei comuni circostanti, l’operazione verrà divisa in due parti: Cosco acquisirà il 51 per cento della OLP alla firma del contratto ed il restante 15,7 per cento nel mese di gennaio 2021, a condizione di aver completato il programma di investimenti concordato, che impegna la compagnia cinese ad un esborso di almeno 350 milioni nel corso dei prossimi 10 anni per interventi migliorativi al porto ed alle infrastrutture collegate. I progetti già concordati comprendono la costruzione di un terminal per navi da crociera e lo sviluppo di impianti di rimessaggio e riparazione. TRAIN - OSE (compagnia ferroviaria pubblica greca). Il Consiglio d’Amministrazione dell’HRADF, riunitosi il 20 gennaio scorso, ha deciso di annullare la precedente gara e bandirne una nuova per la vendita del 100% della TRAIN - OSE. L’obiettivo è di attirare un maggiore interesse dagli investitori per la compagnia ferroviaria ellenica, che finora opera come unico fornitore di servizi ferroviari in Grecia. I principali soggetti che avevano espresso interesse nel corso del 2015, senza però presentare offerte vincolanti per l’acquisizione - sono stati le Ferrovie Francesi SNCF, un consorzio privato romeno-statunitense ed, anche in questo caso, le ferrovie russe (RZD) - le quali tuttavia, già verso la fine dello scorso anno, avevano manifestato l’intenzione di volersi ritirare dalla gara. Recenti dichiarazioni del Vice Ministro degli Esteri Mardas sembrano prefigurare un ritrovato interesse da parte russa, a seguito di quanto concordato nel corso dell’incontro tenutosi a Sochi nel Novembre 2015. ADMIE (società di trasmissione di energia elettrica). Sempre nel mese di dicembre, il governo ha raggiunto un accordo con i creditori per la privatizzazione di ADMIE. La prima fase prevede la scissione dalla Public Power Corporation (PPC). Lo Stato conserverebbe una quota di maggioranza del 51%, mentre il 29% sarebbe messo sul mercato ed il restante 20% sarebbe riservato ad un investitore strategico. Nell’ambito di

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questo scenario, sono in corso contatti tra Terna e le competenti Autorità greche per approfondire i termini dell’operazione. Complesso alberghiero ASTIR Vouliagmenis. Il HRADF ha annunciato la firma, nel dicembre 2015, di un accordo con il Fondo immobiliare Jermyn Street Real Estate (che rappresenterebbe investitori provenienti dalla Turchia, Abu Dhabi, Dubai, Kuwait ed altri Emirati) che si sarebbe impegnato a presentare un nuovo piano di investimento pari a 400 milioni di euro (di cui solo 100 saranno a proprio carico, mentre i restanti saranno investiti dalla National Bank of , che possiede circa l’85% del resort), assicurando che sarà conforme al parere espresso dal Consiglio di Stato ellenico. L’intero processo di privatizzazione dovrebbe essere completato nel primo semestre del 2016. Settore televisivo. Nel mese di settembre 2016 si è conclusa la gara per l’acquisizione delle 4 licenze TV private messe a disposizione dal Governo, per la quale erano state presentate 11 offerte, di cui 8 ammesse. Si sono aggiudicati le frequenze disponibili due canali già esistenti, Skai e Ant1 (Antenna TV) e due nuovi gruppi di proprietà di noti uomini d’affari greci: Yiannis Kalogritsas (costruttore, vicino a Syriza) e Vangelis Marinakis (armatore, molto discusso proprietario dell’Olympiacos di calcio, sotto inchiesta per frode sportiva). I vincitori verranno sottoposti nel corso delle prossime settimane alla verifica del possesso di tutti i requisiti previsti per l’aggiudicazione e la procedura si dovrebbe concludere in circa 30 giorni. Sono invece rimasti esclusi alcuni famosi gruppi televisivi ellenici, come Mega TV (che non aveva raggiunto i prerequisiti per essere ammessa alla gara, a causa del forte indebitamento), Alpha e Star. La regolamentazione del settore - che dall’emergere delle TV private (verso la fine degli anni ‘80) ad oggi non era mai stato oggetto di nessuna asta per le licenze - è un segnale incoraggiante verso il miglioramento del clima economico in Grecia. Si tratta di un passo importante dal punto di vista sia dell’allineamento alla normativa UE, sia della produzione e diffusione dei contenuti informativi con criteri di trasparenza e controllo.

6. Investimenti Diretti Esteri Il mercato ellenico a partire dagli anni ‘90 si era proposto come tramite verso le economie emergenti delle regioni limitrofe (dai Balcani al Caucaso) ed ha attirato l’attenzione di capitali europei, americani e giapponesi. Con la crisi, si è assistito ad una drastica riduzione dei capitali stranieri, che hanno conosciuto il valore minimo nel 2012, con un importo pari a 1.740 milioni di dollari. Secondo i dati EIU e Unctad, gli investimenti esteri

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sono ammontati a 2.818 milioni di dollari nel 2013, e 2.172 nel 2014; per il 2015 si stimano 1.092 milioni di dollari di investimenti in entrata. Più ottimistici i dati della Banca di Grecia, che indica in 2,6 miliardi di euro l’ammontare degli investimenti esteri nel 2014. Può essere interessante considerare i seguenti grafici, ripresi dal sito di Enterprise Greece e basati su dati forniti dalla Banca di Grecia, relativi all’ammontare e alla provenienza degli investimenti esteri in Grecia nel periodo pre-crisi e in quello successivo.

Ammontare IDE in Grecia dal 2004 al 2014 in milioni di euro

Provenienza investimenti - Periodo 2003-2008 (totale 28.405,7 milioni di euro)

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Provenienza investimenti - Periodo 2009- 2014 (17.393,8 milioni di euro)

Alla voce altri sono ricompresi Russia, Paesi arabi e asiatici, a partire dalla Cina, particolarmente interessati ai settori di energia, telecomunicazione, turismo, trasporto e logistica.

7. Turismo La crisi economica esplica effetti sempre più negativi anche sul settore turistico della Grecia, settore che contribuisce al 15% del PIL ed impiega un quinto della forza lavoro. Il turismo ha tradizionalmente rappresentato un “cuscinetto” contro la disoccupazione, generando, soprattutto nel periodo estivo, un consistente numero di posti di lavoro, tendenza positiva arrestatasi negli ultimi due anni, nel corso dei quali il tasso di disoccupazione si è costantemente incrementato. L’instabilità politica, l’immagine negativa della Grecia rappresentata sugli organi di stampa internazionali, nonché la concorrenza di altre destinazioni nel Mediterraneo, hanno influito negli anni 2011-2012. A partire dal 2013 si è assistito ad un rimbalzo del settore.

Secondo i dati dalla Banca di Grecia, nel 2015 il numero di viaggiatori greci all’estero è incrementato ulteriormente, trend che prosegue dall’anno precedente. Nell’anno in esame i viaggi all’estero di cittadini greci sono stati infatti 6.291.000, in crescita del 8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (5.802.000). Rispetto al 2014 un buon numero di

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destinazioni ha subito un calo (sempre in base al numero dei viaggi) mentre l’Italia ha registrato nel 2015 un incremento di quasi il 2% (297.200 turisti, circa 5000 in più) rispetto all’anno precedente (292.000). Nonostante ciò, anche nel 2015 l’Italia continua a collocarsi al quarto posto della classifica dei Paesi più visitati dopo Bulgaria, Turchia e Germania. Tali dati si aggiungono a quelli forniti dall’ISTAT (arrivi e presenze negli esercizi ricettivi per paese di residenza dei clienti stranieri) secondo cui nel 2014 (ultimi dati disponibili) sono arrivati in Italia 307.126 cittadini greci, in crescita del 2,6% rispetto all’anno precedente (299.289).

8. Energia Il progetto del gasdotto TAP riveste un’importanza strategica per il Governo di Atene, che si aspetta che il progetto agisca da moltiplicatore economico diretto ed indiretto per le comunità delle aree attraversate. Il Governo ellenico, dopo una fase di iniziale freddezza, si è dunque dimostrato molto deciso alla realizzazione di un’infrastruttura ereditata dai precedenti governi, ma alla quale è riuscito a conferire un valore aggiunto in termini di ritorno per la Grecia. La fase di costruzione dovrebbe concludersi verso il 2020. La strategia del Governo greco è quella di trasformare la Grecia in un hub per l’energia, sfruttando il vantaggio competitivo di cui dispone in termini geografici e geopolitici. In questo quadro va letto il perdurante interesse di Atene verso il Turkish stream, i cui negoziati sono stati sospesi in ragione della recente crisi russo-turca, la creazione di infrastrutture per il GNL nel nord del Paese, la realizzazione dell’interconnettore con la Bulgaria (IGB), nonché i contatti più recenti con gli israeliani.

POLITICA ESTERA

1. NATO L’appartenenza alla Nato rappresenta uno dei pilastri della politica estera greca. Atene ritiene di aver assicurato massima disponibilità nell’uso della base di Souda (Creta), rispetto all’atteggiamento della Turchia, che avrebbe rifiutato l’uso delle sue basi militari per eventuali operazioni in Medio Oriente.

2. FYROM

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Atene NON riconosce il nome di “Repubblica di Macedonia” ed accetta solo la dizione di FYROM (“Former Yugoslav Republic of Macedonia”). La questione del nome ha di fatto bloccato l’integrazione di Skopje nelle strutture europee ed euro-atlantiche; il negoziato mediato dall’ONU tra Skopje e Atene sulla questione non registra sostanziali sviluppi nell’individuare un nome accettato sia internazionalmente, sia nel Paese balcanico. Il Ministro degli Affari Esteri della FYROM, Nikola Poposki, si è recato in visita ad Atene il 17 dicembre 2015: era da oltre dieci anni che una delegazione macedone di alto livello non si recava in Grecia. Il Ministro è stato ricevuto dal Presidente Pavlopoulos, in Parlamento ed ha incontrato il Viceministro per la Protezione del Cittadino Toskas. Il Ministro degli Esteri macedone ha posto l’accento sui compromessi accettati dal suo Paese circa il nome Macedonia, tra i quali le modifiche alla Costituzione ed alla bandiera, l’accettazione della denominazione FYROM in ambito ONU. All’ordine del giorno è stata posta anche la crisi migratoria ma senza risvolti pratici. Nel corso del 2015 la frontiera tra i due Paesi è stata infatti attraversata da centinaia di migliaia di rifugiati. La barriera al confine non è una soluzione di lungo periodo per Poposki, ma l’elemento dirimente resta quello della registrazione: fino a che Skopje non avrà garanzie adeguate sulla correttezza delle procedure di registrazione in territorio ellenico, non sarà possibile aprire la frontiera. È stata poi ribadita l’importanza dell’interscambio bilaterale, sia a livello economico (Atene è il primo investitore nella FYROM) che di conoscenze tecniche. Il riavvicinamento tra i due Paesi è una delle priorità per SYRIZA. Il 24 giugno scorso Kotzias si era infatti recato a Skopje, dove mancava un Ministro degli Esteri greco da più di un decennio.

3. Cipro La visita del Ministro degli Esteri Kotzias a Cipro il 5 novembre 2015 è stata caratterizzata da un approfondimento congiunto del capitolo negoziale inter-cipriota relativo a sicurezza/garanzie, con l’obiettivo di individuare una formula che consenta il ritiro delle truppe turche dall’isola. Confermate convergenze in tema di opposizione a deroghe permanenti ad acquis UE, risposte a crisi migratoria, esercizi regionali di cooperazione nel settore energia. Secondo un protocollo ormai rituale, oltre ai colloqui con il suo omologo Kasoulides, Kotzias ha avuto incontri con il Presidente Anastasiades, l’Arcivescovo Chrysostomos II, il Presidente del Parlamento Omirou ed i leader di tutti i partiti politici, intervallati da visite ai luoghi- simbolo dell’ellenismo greco-cipriota: il memoriale agli eroi della lotta di

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liberazione dal dominio britannico, il campo della ELDIYK, la forza militare greca di stanza nell’isola, e il cimitero ove è stato di recente dissotterrato, con i resti dei soldati che erano a bordo, l’aereo greco abbattuto dal fuoco amico dei ciprioti nelle convulse giornate dell’invasione turca del luglio 1974.

4. Turchia Le relazioni con la Turchia sono da sempre complicate, pur appartenendo entrambi i paesi alla NATO. Le principali questioni di discussione rimangono le stesse: Cipro e la delimitazione dei confini marittimi. Su Cipro, la Grecia ritiene che la soluzione deve anche tener conto delle tre minoranze presenti sull’isola (armena, latina e araba maronita), mentre per quanto riguarda i confini marittimi con la Turchia, i greci lamentano continue violazioni delle acque territoriali greche da parte di navi turche. Qualcosa sembra però essersi mosso nel corso della recente visita del premier Tsipras in Turchia (18 novembre 2015): il Primo Ministro greco ha auspicato la costruzione di una nuova “narrativa” tra i due Paesi, fondata su fiducia e cooperazione reciproche, e resa ancora più urgente dall’attuale congiuntura, che dovrebbe trovare applicazione pratica nei molti dossier aperti ad Atene come ad Ankara, ovvero sicurezza dell’Egeo, questione cipriota, gestione dell’emergenza rifugiati e sviluppo delle relazioni economiche. Il Ministro degli Esteri turco Cavusoglu si è quindi recato il 4 marzo 2016 in visita ad Atene dove ha incontrato il suo omologo Kotzias, il Primo Ministro Tsipras ed il Presidente Pavlopoulos. All’ordine del giorno la crisi migratoria, Cipro ed il quarto Consiglio di Cooperazione Greco-Turco che si è tenuto l’8 marzo a Smirne. In particolare, Cavusoglu ha citato le recenti modifiche nell’ordinamento turco riguardo gli accordi di riammissione che hanno consentito di approvare il 99% delle 800 richieste di riammissione avanzate dalle Autorità greche. Il Ministro Kotzias, dal canto suo, non ha nascosto le difficoltà nelle relazioni tra i due paesi, ma ha riaffermato la ferma convinzione sua e del Governo sulla necessità di andare avanti sulla base dei principi di buon vicinato e dell’applicazione del diritto internazionale. Gli incontri di Atene sono stati positivi ed hanno consentito ad entrambe le parti di mantenere un clima propizio tra i due Paesi. La Turchia, tuttavia, crea quotidianamente problemi nell’Egeo, dove si registrano una media di 2000 violazioni dello spazio sia aereo che marittimo greco ogni anno, anche al di là delle 6 miglia marine, limite

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riconosciuto persino dalla Turchia. Tali violazioni assumono un carattere provocatorio, agli occhi di Atene poiché, anziché assumere la forma di passaggi inoffensivi, seguendo una linea retta tra il luogo di partenza e di arrivo, si traducono in rotte artatamente modificate con il solo apparente scopo di passare a ridosso di isole greche che si trovano anche al centro dell’Egeo. Gli stessi interlocutori greci sono rimasti stupiti dall’assertività di Cavusoglu, più dura del solito, il quale al problema sollevato da Kotzias avrebbe risposto che in fondo si tratta di confini artificiosi, ereditati da lontano, citando il Dodecaneso.

5. Russia La visita del Presidente Putin in Grecia del 27-28 maggio 2016 ha segnato l’apice del rafforzamento delle relazioni tra due Paesi fortemente legati da millenari rapporti religiosi, culturali e di tradizioni comuni. In gennaio, il Presidente Pavlopoulos si era recato in Russia e Tsipras vi ha fatto visita due volte nel 2014; il Ministro Kotzias non ha mai fatto mistero della propria politica filorussa; un Comitato Interministeriale congiunto per la cooperazione economica, industriale, scientifica e tecnologia si è già riunito nel 2013 e nel 2015 e si riunirà ancora il prossimo settembre; il 2016 è l’anno della Russia in Grecia e della Grecia in Russia. Il Presidente Putin era accompagnato da Lavrov, Alexander Novak (Ministro dell’Energia), Maksim Sokolov (Ministro dei Trasporti), Alexey Ulyukaev (Ministro dello Sviluppo Economico), Alexander Tkachyov (Ministro dell’Agricoltura), Vladimir Medinsky (Ministro della Cultura) e da un’importante delegazione di imprenditori. Putin ha sottolineato l’interesse della Russia nell’ambito della privatizzazione di Trainose, la società greca di trasporto ferroviario – operazione che interessa anche a Ferrovie dello Stato – e della società di gestione del porto di Salonicco, il secondo per importanza dopo il Pireo. In campo energetico, la società russa Rosneft ha firmato un accordo con Hellenic Petroleum (Helpe) per la vendita di petrolio greggio e l’acquisto di prodotti raffinati, ma anche per stabilire la struttura entro cui si svilupperanno le discussioni finalizzate ad esaminare ulteriori margini di collaborazione e per determinare le condizioni per futuri accordi e contratti. Lo stesso Putin ha ricordato il MoU firmato a Roma nel febbraio scorso tra Gazprom, Edison e Depa per la fornitura di gas naturale russo a Italia e Grecia, attraverso il progetto IGI Poseidon, concorrente diretto del TAP. Putin ha fatto inoltre riferimento all’intenzione della Grecia di fare del proprio paese un hub dell’energia per i Balcani, per ricordare che la Russia ha sempre incluso la Repubblica Ellenica nei propri progetti per

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incrementare l’offerta di idrocarburi nell’Europa centrale e occidentale. La presenza del CEO di Gazprom Miller e di quello delle Ferrovie russe Belozerov testimoniano il concreto interesse russo verso l’economia greca. Nel corso della conferenza stampa congiunta, Tsipras ha sottolineato che il rafforzamento delle relazioni bilaterali con la Russia rientrano in un quadro strategico e sono frutto di una convinta scelta di politica estera della Grecia. Il carattere nazionale di una convinta scelta di politica estera è stato ribadito anche nel corso dell’incontro tra Putin e Mitzotakis, Presidente di Nea Demokratia, il quale ha informato il Presidente russo che il rafforzamento delle relazioni bilaterali è frutto di un accordo bipartisan tra i principali partiti in Grecia. Tsipras ha ricordato che gli investimenti russi in Grecia ammontano già a 700 milioni di Euro e ha aggiunto che “l’Europa non può andare avanti se rimane prigioniera di un circolo vizioso fatto di sanzioni, militarizzazione e retorica da guerra fredda”. La visita si è conclusa sul Monte Athos, dove Putin si è recato in compagnia del Patriarca Kirill, del Presidente Pavlopoulos, del Ministro Kotzias e di una numerosa delegazione di monaci russi, per prendere parte alle celebrazioni per i 1000 anni di presenza russa e per marcare così il carattere eccezionale del rapporto tra i due Paesi.

6. Albania Il 21 marzo 2016 il Ministro degli Esteri albanese Ditmir Bushati si è recato in visita ad Atene dove ha incontrato il Presidente della Repubblica, il Presidente del Parlamento e il Ministro degli Esteri. La visita si è svolta in un clima molto cordiale e positivo, in ossequio alla linea politica aperta e inclusiva del Ministro Kotzias, e quale seguito alla visita di quest’ultimo a Tirana dello scorso anno. L’intensificarsi degli incontri testimonia la volontà di entrambi i paesi di trovare una soluzione alle numerose questioni ancora aperte sul piano bilaterale, in un’ottica di stabilizzazione dell’area balcanica e di rilancio delle relazioni economiche tra i due paesi, anche nel quadro delle opportunità offerte dalla Macro Regione Adriatico-Ionica. Le questioni ancora aperte non sono poche. Tra le altre, la definizione dell’area economica esclusiva e della piattaforma continentale, il rispetto dei diritti delle minoranze nei rispettivi paesi, fino all’abolizione della legge che il Parlamento greco ha approvato nel lontano 1940 e che stabilisce lo stato di guerra tra i due paesi.

7. Francia

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Il 24 ottobre 2015 il Presidente Hollande si è recato in Grecia accompagnato da diversi ministri e da una delegazione di 70 imprenditori (tra gli altri Total, Edf, Veolia, Suez, Vinci e SNFC). Il Presidente francese ha pronunciato un discorso di fronte al Parlamento in cui ha ribadito sia la membership insostituibile della Grecia nell’Unione Europea sia il fatto che la Francia è stata al fianco della Grecia durante il negoziato e continuerà a farlo attraverso il proprio know how in materia di modernizzazione della pubblica amministrazione, riforma del sistema fiscale, della sanità e del sistema previdenziale. Obiettivo della visita di Hollande ad Atene è stato il rafforzamento della dimensione economica dello stretto rapporto franco- ellenico. La Francia è già il 4° investitore in Grecia con 120 imprese e 12.000 lavoratori impiegati. Molto di più deve essere ancora fatto, soprattutto in materia di infrastrutture, sanità, energia e nuove tecnologie. Tuttavia, il Presidente non ha tralasciato la collaborazione culturale con la Grecia, che deve maggiormente svilupparsi nel settore archeologico, museale e di sostegno alla francofonia. La Francia, ha sottolineato Hollande, deve diventare il primo paese per numero di studenti universitari greci. Il Presidente francese non ha omesso infine di affrontare il tema dell’emergenza migratoria, riconoscendo il ruolo svolto dalla Grecia nella prima linea del flusso di migranti senza precedenti. Hollande era accompagnato da una folta ed importante delegazione, con il principale obiettivo di riscuotere il credito del sostegno francese di questi ultimi mesi, traducendolo in concrete opportunità anche in vista delle privatizzazioni in questo Paese.

8. Israele Il Primo Ministro Tsipras ha effettuato la sua prima visita ufficiale in Israele il 25 e 26 novembre 2015. Al centro dei colloqui, definiti da Netanyahu “profondi, produttivi e di ampio respiro”, il rafforzamento della cooperazione regionale nel settore energetico, in vista della creazione di un hub nel Mediterraneo orientale. Già nel 2013 Cipro, Grecia e Israele avevano come siglato un MoU per rafforzare la cooperazione e creare una piattaforma con l’obiettivo di esportare gas naturale verso l’Unione Europea. Dal dicembre 2014, Tsipras ha considerato prioritaria questa cooperazione e ha promosso l’invio di una proposta da parte dei tre Ministri dell’Energia al Vice Presidente della Commissione Europea per costruire un gasdotto (1.530 km) che colleghi Cipro con la Grecia e che potrà servire al trasporto del gas estratto al largo delle coste israeliane. I due capi di governo avrebbero inoltre concordato

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di allargare la cooperazione bilaterale in campo economico, tecnologico, scientifico e, in particolare, sul turismo.

9. Egitto Il Presidente egiziano Al-Sisi è giunto ad Atene l’8 dicembre 2015 per condurre colloqui bilaterali e partecipare alle consultazioni trilaterali Grecia-Egitto-Cipro. Tsipras ed il suo ospite hanno partecipato alla Greek- Egyptian Business Conference insieme ad imprenditori e rappresentanti istituzionali di entrambi i Paesi per rafforzare le relazioni economiche, in particolare in relazione alle prospettive create dall’apertura del nuovo canale di Suez. A margine della conferenza sono stati firmati un Accordo in materia di trasporto aereo, un MoU tra le autorità portuali di Kavala e di Alessandria ed un protocollo di collaborazione tra i porti di Alexandroupolis e di Damietta. Nel corso dell’incontro tra il Presidente egiziano ed il Ministro della Difesa, Panos Kammenos, sono state passate in rassegna le attività di controllo congiunto dei confini marittimi tra Grecia ed Egitto a contrasto sia del contrabbando (di petrolio e di armi) che del traffico di esseri umani. Contestuale il lancio di “Medusa 2015”, un’esercitazione congiunta nell’Egeo meridionale (nella zona di Creta), concentrandosi su attività di search and rescue e di intercettazione. Esercitazioni comuni saranno estese anche ad altri Paesi come Cipro o “altri Paesi moderati del Medio Oriente”. Trilaterale Grecia-Egitto-Cipro I tre paesi si sono impegnati a intensificare la collaborazione in campo energetico e sulle questioni di sicurezza regionale: è stato istituito un Comitato congiunto per la Cooperazione, coordinato dai Ministeri degli Esteri dei rispettivi Paesi, con il compito di progettare, sviluppare e promuovere progetti concreti di interesse comune, nel settore turistico ed energetico, stimolando gli investimenti reciproci. Ma i tre leader hanno anche espresso la volontà di sviluppare la collaborazione nei settori della marina mercantile, portuale, del turismo e dell’itticoltura, attraverso l’istituzione di una Commissione speciale per la Blue Economy, nonché dell’istruzione e dei beni culturali, con la partecipazione sia del settore pubblico che di quello privato. Il prossimo anno l’Egitto ospiterà il nuovo vertice che dovrebbe poter valutare le proposte del suddetto comitato. Le questioni energetiche assumono un ruolo centrale nella tripartita grazie, da ultimo, alla scoperta in Egitto del giacimento supergiant “Zohr”. Nell’ottica dei tre paesi, le riserve di gas agiranno da catalizzatore della cooperazione nella regione e la rete per la distribuzione del gas individuato

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nel Mediterraneo orientale costituirà il tessuto connettivo di un’area di stabilità, pace e prosperità. In quest’ottica, i tre leader hanno stabilito di accelerare i negoziati sulle questioni in sospeso relative alla delimitazione delle rispettive zone economiche esclusive, come presupposto per lo sviluppo dello sfruttamento energetico dell’area.

10. Iran Il Primo ministro Tsipras si è recato a Isfahan e Teheran il 7-8 febbraio 2016, secondo capo di governo occidentale dopo Orbán, accompagnato dai ministri degli Esteri Kotzias, Ambiente-Energia Skourletis e Sviluppo economico Stathakis. Tsipras ha avuto colloqui con la Guida Suprema Khamenei, il Presidente Rohani, il Primo Vice Presidente Jahangiri, il Vice Presidente per la scienza e la tecnologia Sattari e il Segretario del Consiglio Supremo di Difesa Shamkhani. Il Premier greco ha enfatizzato il desiderio di Atene di sviluppare “legami strategici”. Khamenei ha ricordato che Grecia e Iran discendono da gloriose civiltà e oggi hanno posizioni comuni su molte problematiche, riconoscendo che Tsipras è il leader europeo “più indipendente dagli USA” (seppure la Grecia sia un Paese membro della NATO). Sattari ha notato che l’eliminazione delle sanzioni ha creato i presupposti per lo sviluppo di specifiche collaborazioni con Atene nei settori dell’energia, del turismo e navale, e si è soffermato sull’e- commerce, in cui possono profilarsi margini di guadagno importanti (grazie ad una popolazione giovanile di 30 milioni), in quanto esso ha un potenziale di 60 miliardi di dollari.

11. Stati Uniti Il Segretario di Stato americano, John Kerry, si è recato in visita ad Atene il 4 dicembre 2015. La missione si è articolata in incontri con il Primo Ministro Tsipras e con il Ministro degli Esteri Kotzias. La visita di Kerry, dal punto di vista dei risvolti pratici, non sembra tuttavia essere andata oltre alla riaffermazione dell’ottimo stato delle relazioni bilaterali. Quattro gli argomenti affrontati: Emergenza migratoria. Il Segretario di Stato ha esaltato il ruolo svolto dalla Grecia nella gestione di una crisi che ha carattere “globale”. Sicurezza regionale e Turchia. Kotzias ha evidenziato l’importanza del ruolo giocato dalla Grecia quale Paese sicuro al “centro di un triangolo di instabilità avente Libia e Siria alla base e l’Ucraina al vertice”. Atene intende svolgere un’attività di mediazione, grazie anche alla comprensione del contesto regionale e ad una certa conoscenza degli attori in campo.

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Kerry ha espresso fiducia nelle capacità di Atene e di Ankara di poter risolvere la questione degli sconfinamenti. Energia ed investimenti. Su TAP e IGB (Interconnettore Grecia-Bulgaria) Kerry ha espresso soddisfazione per i passi avanti compiuti dal Governo greco garantendo, a fronte di un miglioramento del clima degli investimenti, anche l’interesse delle aziende d’oltreoceano (progetto di costruzione di un terminal per il GNL nel nord del Paese a Alexandroupoli che potrebbe permettere, in futuro, la distribuzione in Europa di gas naturale liquefatto proveniente dagli USA. Questione cipriota. Kotzias e Kerry hanno condiviso l’impressione sulla positività del “momentum” tra le parti in causa.

12. Santa Sede Il 16 aprile 2016, con un gesto di grande significato, il Santo Padre, il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli e l’Arcivescovo di Atene si sono recati a Lesbo per uno storico ed elevato momento ecumenico volto a sensibilizzare l’opinione pubblica europea e mondiale sulla tragedia che si sta consumando nel Mar Egeo e sulla “più grande catastrofe umanitaria dopo la Seconda Guerra Mondiale”, come ha avuto modo di esprimersi il Pontefice. Nella Dichiarazione Congiunta dei massimi esponenti della Cristianità si richiama l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale e dei rispettivi governi; inoltre si sollecitano tutti i paesi ad estendere l’asilo temporaneo, a garantire lo status di rifugiato a chi presenta i requisiti, di incrementare lo sforzo per garantire i soccorsi e facilitare la fine dei conflitti in corso. Infine, si sollecita la comunità internazionale a considerare una priorità sia la protezione della vita umana che l’avvio di politiche inclusive che si estendano a tutte le comunità religiose. Per quanto riguarda infine gli aspetti più strettamente legati alla Grecia, Tsipras ha accolto Papa Francesco al suo arrivo in aeroporto e ha sottolineato l’importanza di tale visita per tre ragioni principali: l’aver sottolineato la dimensione globale della crisi migratoria; il fatto che la visita abbia avuto luogo in Grecia, il che rappresenta un messaggio importante per il Paese, che nonostante le sue difficoltà ha fatto ogni sforzo per una gestione umana della crisi dei rifugiati; infine, il gesto del Papa di accogliere 12 profughi tra coloro che sono giunti in Grecia prima dell’accordo del 20 marzo à un messaggio che ricorda a tutta l’Europa e il mondo che la Grecia non deve essere lasciata sola e l’Europa deve rimanere aperta a chi necessita di protezione.

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13. Cina Si è assistito negli ultimi anni ad un’intensificazione delle relazioni bilaterali con Pechino, con cui Atene vorrebbe incrementare l’interscambio commerciale a proprio favore, dato l’importante squilibrio della bilancia commerciale. La Cina punta a fare del porto greco del Pireo il più grande scalo marittimo del Mediterraneo per container, una "testa di ponte del trasporto tra terra e mare" e, più complessivamente, un importante snodo della strategia di sviluppo infrastrutturale trans-euroasiatica "One belt one road". Con queste parole il Presidente cinese Xi Jinping ha manifestato al Primo ministro greco Alexis Tsipras, in visita in Cina dal 1° al 6 luglio 2016, tutto l’interesse cinese per lo scalo marittimo nel Mediterraneo, di cui COSCO detiene una quota del 51%. Pechino intende aumentare la cooperazione con Atene partendo proprio dallo sviluppo dello scalo, rendendolo un hub tra oriente e occidente nel campo dell’energia e dei trasporti Nella Capitale, il Premier ellenico, alla sua prima missione ufficiale in Cina, coincidente con il decimo anniversario del partenariato strategico tra i due paesi, ha incontrato anche l’omologo Li Keqiang, il Presidente della Conferenza Consultiva politica Zhang Dejiang, e visitato le sedi di Huawei e Wanda Group. Gli incontri orientati all’attrazione di investimenti sono proseguiti a Shanghai, dove Tsipras, accompagnato da una nutrita delegazione imprenditoriale, si è intrattenuto con i Presidenti/CEO di Alibaba, Jack Ma; COSCO, Xu Lirong; ZTEsoft, Jane Chen e FOSUN, Guo Guangchang. A Shanghai, Tsipras ha anche incontrato il Sindaco, Yang Xiong.

14. Emirati Arabi Uniti Il Presidente Pavlopoulos ed il Primo Ministro Tsipras hanno ricevuto il 7 luglio 2016 il Ministro degli Esteri degli Emirati Arabi Uniti Al Nahyan. Gli Emirati rappresentano un importante partner di Atene nei settori del turismo e delle infrastrutture. Non solo hanno investito molto negli ultimi anni in Grecia, ma desiderano sviluppare ulteriormente i loro legami nei comparti dei trasporti e dell’aviazione con quella che considerano una “potenza marittima”, via d’ingresso principale al bacino del Mediterraneo. Più di 100 aziende elleniche operano negli EAU; nel 2015 il commercio bilaterale ha raggiunto i 272 milioni di euro.

RAPPORTI BILATERALI 1. Rapporti politici Le ottime relazioni tra Italia e Grecia sono favorite dalla vicinanza geografica e culturale e dalla comune appartenenza all’Unione Europea,

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alla NATO ed agli altri principali fori regionali ed internazionali. Con la Repubblica ellenica si condividono interessi strategici (lotta all’immigrazione clandestina, sicurezza energetica) e posizioni sulle principali questioni internazionali (integrazione europea, stabilizzazione dei Balcani, soluzione della questione cipriota, cooperazione nella regione attraverso il rilancio dell’Iniziativa Adriatico-Ionica e la strategia per la relativa Macroregione in ambito UE). Il 26 novembre 2015 il Presidente della Repubblica Pavlopoulos ha compiuto una visita ufficiale in Italia, incontrando il Presidente Mattarella e la Presidente della Camera. La presidente Boldrini si è recata in visita in Grecia dall’11 al 14 febbraio scorso. Lo scorso 18 febbraio l’On. Ministro Gentiloni si è recato in visita ad Atene. L’11 aprile 2016 si è svolta la missione ad Atene del Ministro per i Beni e le Attività Culturali Franceschini. La Grecia ha partecipato a Expo Milano con un modulo espositivo individuale di 125 metri quadri nello spazio collettivo tematico “Cluster Bio-Mediterraneo, costruito attorno al tema “Greek food - Sharing the flavors of health”.

2. Rapporti economici e commerciali Sulla base del rapporto ELSTAT pubblicato ad agosto 2016, nel 2015 l’Italia è stata il secondo paese fornitore della Grecia, con una percentuale dell’8,3%, dopo la Germania (10,8%), e prima di Russa (7,8%), e Cina (5,9%); per quanto riguarda le importazioni dalla Grecia, l’Italia, sempre nel 2015, è stata il primo paese acquirente, con una percentuale dell’11,4%, seguita dalla Germania (7,3%), Turchia (6,6%), e Cipro (6,0%). Alla luce degli ultimi dati Istat, nei primi cinque mesi del 2016 le nostre esportazioni verso la Grecia sono ammontate a 1.594 milioni di euro, + 0,4% rispetto all’analogo periodo del 2015, mentre le nostre importazioni sono state pari a 1.046 milioni di euro, in calo del 3,9% sempre rispetto agli stessi mesi dello scorso anno. Si conferma positiva la bilancia commerciale italiana, che ha quindi registrato nel periodo considerato un valore di 548 milioni di euro. Le esportazioni greche dirette al nostro Paese riguardano principalmente i settori dell’agricoltura (olio di oliva, frumento, tabacco), della pesca, dell’acciaio, dei laminati, del cemento e dell’alluminio. I comparti in cui maggiore è il flusso proveniente dall’Italia sono invece quelli dell’abbigliamento e accessori, dei mobili, dei mezzi di trasporto, delle attrezzature industriali, delle macchine utensili a cui si aggiungono i settori

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agro-alimentare, dei materiali da costruzione, delle telecomunicazioni, del tessile, dei prodotti chimici e dei prodotti di largo consumo.

Interscambio commerciale Italia-Grecia (dati Istat in milioni di Euro)

2012 2013 2014 2015 201 201 5 6 (gen (genn n-mag) -mag)

Esportazioni 4.207 3.771 3.851 3.76 1.58 1.59 italiane 5 8 4

Variazione % - 12,02 -10,4 +2,12 -2,23 +0,4 annua

Importazioni 2.095 2.278 2.325 2.53 1.08 1.04 italiane 8 9 6

Variazione % - 0,75 +8,7 +2 + - annua ,06 9,2 3,9

Totale 6.302 6.049 6.176 6.30 2.67 2.64 3 7 0

Saldo per 2.112 1.493 1.526 1.22 499 548 l’Italia 7

Investimenti La crisi economica ha radicalmente cambiato il quadro di riferimento. Si è assistito a una drastica riduzione dei capitali stranieri in Grecia, che hanno conosciuto il valore minimo nel 2012. L’Italia, nel periodo pre-crisi (2003- 2008) era il sesto Paese investitore (dopo Germania, Regno Unito, Francia, Belgio e Olanda). A partire dalla crisi gli investimenti italiani si sono vistosamente ridotti: nel periodo 2009-2014 l’Italia e diventata l’ottavo Paese investitore dopo Germania, Francia, Regno Unito, Cipro, USA,

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Spagna e Belgio. Nel 2014 gli investimenti italiani sono ammontati, secondo i dati della Banca Centrale di Grecia, a 835 milioni di euro.

Imprese italiane Il radicamento delle imprese italiane sul territorio greco è piuttosto limitato. La recessione economica ha inevitabilmente scoraggiato la prosecuzione di una tendenza virtuosa che aveva visto, a partire dagli anni ‘90, un incremento di nostre aziende nel Paese. A livello commerciale, si tratta soprattutto di piccole-medie imprese che gestiscono, tramite rivenditori ed agenti locali, una rete capillare di diffusione di beni di consumo e di prodotti italiani (abbigliamento, mobili, articoli per la casa, prodotti alimentari). Tra le grandi aziende italiane sono invece attualmente operative filiali di Fiat (che nel 2013 si è collocata al quinto posto per numero di immatricolazioni, con una quota di mercato pari a circa il 6%, e che ora punta a ritagliarsi ulteriori spazi per passare dal quinto al quarto posto), Presidente, Alenia, Generali, Pirelli, Ferrero, Luxottica, Telecom Italia (che ha investito nella realizzazione di data center) e quattro società farmaceutiche (Chiesi, Italfarmaco, Menarini e Angelici). Nel settore della siderurgia e materie plastiche sono presenti Acciaierie RIVA, KERAKOLL e ITALCEMENTI (sin dagli anni ‘90 Italcementi opera con un impianto nei pressi di Atene che attualmente produce circa un milione di tonnellate di cemento all’anno). Nel settore delle grandi opere e infrastrutture spicca IMPREGILO (in consorzio con Ansaldo, Seli, Rocksoil, Metropolitana Milanese e la società greca di costruzioni Aegek si è aggiudicata l’appalto per la realizzazione della metropolitana di Salonicco; ad Atene Impregilo sta realizzando il Centro Culturale della Fondazione Stavros Niarchos, progettato da Renzo Piano) e Ansaldo STS. Nell’agro- alimentare la presenza italiana è cresciuta rapidamente con BARILLA, COOPERLAT, EURICOM, CAMPARI, FERRERO e AUTOGRILL, attiva nella ristorazione lungo le grandi arterie autostradali. Nei servizi la partecipazione italiana è in espansione (ASSICURAZIONI GENERALI), con l’unica eccezione dei servizi bancari, in cui si è registrata una tendenza di segno negativo. In campo energetico, sono presenti ENEL, ITALGAS e EDISON. Con una capacità istallata di 820 MW e circa 35000 clienti, Edison è – attraverso la Joint Venture ElpEdison ‐ il primo investitore straniero nell’industria elettrica greca con circa 110 impiegati. Negli ultimi anni, il Gruppo ha inoltre iniziato a sviluppare delle attività addizionali nel settore delle infrastrutture di trasporto di gas e nel settore dell’esplorazione e produzione di idrocarburi. Edison ha supportato il settore anche durante la

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crisi che ha toccato la Grecia, rifinanziando (direttamente e con garanzie) ElpEdison per un valore di 100 milioni di euro. Nel contesto attuale, nel 20015, ElpEdison ha subito significative perdite in un contesto di vuoto regolatorio e che continua ad essere caratterizzato da una posizione di dominanza dell’operatore storico PPC, sia nella generazione sia nella vendita di energia elettrica, posizione difesa attraverso pratiche monopoliste nel mercato e nell’accesso a fonti di generazione a basso costo, come la lignite e l’idroelettrico. In questo contesto, Edison auspica una rapida adozione di meccanismi di remunerazione della capacità e della flessibilità degli impianti di produzione. Nel settore delle infrastrutture, Edison, tramite la società IGI Poseidon SA, partecipata pariteticamente con la società Depa, è attiva nello sviluppo di alcuni progetti di gasdotto tra cui il progetto IGB. L’interesse di Edison si è recentemente esteso anche al settore degli idrocarburi in Grecia. A seguito di un gara internazionale promossa dal Governo Greco nel 2012 sono state attribuite al consortium di Edison con Hellenic Petroleum (operatore) la concessione di West Patraikos, nel Golfo di Patrasso. Più recentemente, a seguito dell’ultimo round di gare internazionali conclusosi a luglio 2015, Edison ha presentato un’offerta in consortium con Total e Hellenic Petroleum per delle nuove aree esplorative. L’esito di questa gara si conoscerà nelle prossime settimane. ENI è presente nel Paese dal 2000, quando ha creato una JV con DEPA per la distribuzione di gas, e con cui si era garantita per 30 anni l’esclusiva della gestione della rete e della vendita al dettaglio per utenti domestici (investimento totale di € 270 mln nella rete di distribuzione). Nel 2014, con la liberalizzazione del settore, questa esclusività è venuta meno. Il Gruppo sta comunque cercando di sviluppare per il Governo locale una proposta di privatizzazione meno traumatica. Rimane comunque l’interesse per il Paese, la cui domanda di gas e di reti dovrebbe crescere. Enel Green Power Hellas (EGPH), fondata nel dicembre 2008, è uno dei principali operatori in Grecia nel campo della produzione di elettricità da fonti rinnovabili con una capacità installata pari a 308 MW nel settore eolico, idroelettrico e solare. Il Gruppo vanta inoltre un portafoglio di progetti in sviluppo nel paese, in particolare nel settore eolico e della geotermia. Nel settore energetico il progetto di maggiore rilievo è rappresentato dal TAP, Trans Adriatic Pipeline (Grecia, Albania e Italia) che porterà il gas azero del Mar Caspio sulle coste della Regione Puglia. L’Accordo Intergovernativo concernente il progetto Trans Adriatic Pipeline (TAP), firmato ad Atene il 13 febbraio 2013, è stato ratificato dall’Italia il 7

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febbraio 2014. Con la notifica alle controparti della nostra ratifica l’Accordo è entrato in vigore e il 17 Maggio a Salonicco si è tenuta la cerimonia dell’avvio dei lavori di costruzione del TAP.

Contenzioso finanziario di Alitalia con la Grecia La vertenza della nostra compagnia con il fisco greco risale al 2011, quando venne notificata ad Alitalia un’ingiunzione al pagamento di un’ “imposta straordinaria” di quasi 1,3 milioni di Euro, ai sensi di una legge greca del 2010. Alitalia non ha versato tale imposta invocando il Trattato bilaterale italo-greco per evitare le doppie imposizioni, e ha a suo tempo presentato un ricorso amministrativo. L’accordo prevede infatti per i servizi aerei un regime speciale in base al quale ciascun vettore di una delle due Parti contraenti assolve i propri obblighi fiscali solo nel Paese di origine. Sin dal 2012 il Ministero dell’Economia e Finanze ha richiesto al Ministero greco delle Finanze di avviare la procedura di accordo amichevole prevista dal Trattato, incontrando il rifiuto greco (marzo 2014) in quanto il contributo straordinario richiesto ad Alitalia non rientrerebbe nel campo applicativo della accordo bilaterale contro le doppie imposizioni. Nell’ottobre 2014 la Corte Amministrativa d’Appello del Pireo, pronunciandosi sul ricorso di primo grado presentato da Alitalia, ha emesso una sentenza favorevole alla compagnia, riconoscendo che l’azienda - pagando solo in Italia le imposte sui redditi conseguiti dalla filiale in Grecia in virtù del Trattato bilaterale per evitare le doppie imposizioni - non deve versare l’imposta straordinaria che le era stata richiesta. Il Ministero delle Finanze greco ha impugnato, in data 3 febbraio 2015 dinnanzi alla Corte Suprema Amministrativa, la sentenza della Corte di Appello del Pireo.

3. Relazioni culturali, scientifiche e tecnologiche Le relazioni culturali tra Italia e Grecia sono regolate dall’Accordo di Cooperazione Culturale firmato a Roma l’11 settembre 1954. In attuazione del suddetto accordo è in corso il negoziato per la finalizzazione del Programma Esecutivo per la cooperazione culturale per gli anni 2016-2018. Ad Atene è presente un Istituto Italiano di Cultura. Lo studio della lingua italiana in Grecia è consolidato e molto diffuso. Un lettore di ruolo è attivo presso l’Università della Macedonia di Salonicco. Corsi di italiano a livello universitario sono attivi anche presso gli atenei “Capodistriaca” di Atene e “Aristotele” di Salonicco.

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Un notevole successo riguarda la reintroduzione dell’italiano come lingua d’insegnamento nelle scuole medie statali greche a partire dall’A.S. 2016/2017. La lingua italiana è insegnata come seconda lingua a scelta (insieme al francese e al tedesco) in 31 istituti di istruzione secondaria, nei quali sono stati reintegrati in servizio altrettanti insegnanti, precedentemente assegnati a mansioni amministrative. I 31 istituti sono distribuiti su tutto il territorio ellenico, con una particolare concentrazione nell'Attica (7) e nella zona di Salonicco (8). Ad Atene è presente una delle 8 scuole statali italiane all’estero, che ricomprende i livelli di scuola primaria, secondaria di I° e II° grado (liceo scientifico). Sino all’anno scolastico 2014/2015 era presente anche una sezione greca di scuola secondaria di II grado (curricolo greco con insegnamento dell’italiano), che è stata chiusa per motivi di bilancio. E’ annessa all’istituto una scuola dell’infanzia paritaria. Nell’anno scolastico 2015/2016 la popolazione scolastica complessiva consta di 230 alunni. La Grecia è uno dei Paesi dove maggiore è l’investimento del MAECI nel settore archeologico: operano in Grecia ben 11 missioni archeologiche, che coinvolgono gli Atenei di Bologna, Catania, Macerata, Palermo, Milano, Padova, Roma “La Sapienza”, Salerno, Siena e Udine in importanti progetti di collaborazione per lo studio e la valorizzazione di un ricco e variegato patrimonio archeologico (dalle evidenze delle civiltà micenea e minoica fino all’epoca bizantina). Le missioni hanno ricevuto dal MAECI oltre 40.000 Euro di contributo nel 2015. È attiva ad Atene una Scuola archeologica italiana organismo pubblico autonomo sottoposto alla vigilanza del MiBACT e del MIUR, che cura l’organizzazione di missioni archeologiche italiane in Grecia. Intensa è anche la cooperazione in ambito interuniversitario: sono in vigore tra Atenei greci ed italiani 109 accordi bilaterali e 36 multilaterali. Nel 2014 / 15 il sistema universitario italiano ha attratto dalla Grecia 1802 studenti. I cittadini greci concorrono all’attribuzione di borse di studio che il MAECI ogni anno riserva a studenti e ricercatori nell’ambito di un gruppo di Paesi europei (c.d. Pool Europa). Per l’A.A. 2015/16 sono state selezionate due borsiste greche per compiere studi post lauream presso La Sapienza di Roma (Dottorato in Energia ed Ambiente e Dottorato in Pianificazione, Design e Tecnologia dell’Architettura).

Nel settembre 2016 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale la reintegrazione nella programmazione scolastica dell’insegnamento dell’italiano a seguito di richieste già pervenute da parte di alcune scuole,

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di numerosi studenti ed in conseguenza delle azioni di sensibilizzazione condotte negli ultimi anni sia da questa Ambasciata che del locale Istituto di Cultura. Sicuramente, la visita del Ministro Giannini (luglio 2016), ed i colloqui intercorsi con il suo omologo Filis e con l’Alternate Minister Anagnostopoulou (nel corso dei quali era stato affrontato il tema dell’apprendimento delle rispettive lingue in Italia ed in Grecia), insieme all’introduzione di alcuni corsi di greco moderno presso tre scuole della regione Veneto, hanno facilitato il raggiungimento di questo importante risultato. La lingua italiana verrà dunque insegnata come seconda lingua a scelta (insieme al francese e al tedesco) in 31 istituti di istruzione secondaria, nei quali sono stati reintegrati in servizio altrettanti insegnanti, precedentemente assegnati a mansioni amministrative. Ciò rappresenta un ulteriore segnale di consolidamento dei rapporti bilaterali tra Italia e Grecia in un settore tanto importante quale quello dell’istruzione.

4. Proprietà immobiliari italiane a Salonicco A Salonicco esistono due edifici demaniali: un ospedale e Villa Olga; l’Ex Manifattura Tabacchi-Istituto Italiano di Cultura, apparterrebbe ora alla società Fintecna. Sono in corso con le Autorità locali discussioni per un progetto di collaborazione che possa consentire la più efficiente valorizzazione di tali proprietà.

5. Comunità italiana in Grecia La comunità italiana residente e iscritta all’AIRE è composta da 12.230 (alla data del 31/03/2016) connazionali. Il numero degli italiani presenti in Grecia in via temporanea o occasionale è di circa 1500 persone, ma il totale potrebbe essere superiore per la presenza di connazionali non residenti; la maggior parte nella regione dell’Attica ed in Macedonia e Tracia, ma vi sono comunità di una certa consistenza anche a Patrasso, Rodi, Corfù e Creta. Si tratta di una comunità ben integrata, composta da famiglie formatesi di recente, principalmente a seguito di matrimoni fra cittadine italiane e cittadini greci che hanno frequentato in massa le Università italiane negli anni passati. Vi è poi una componente più transitoria di uomini d’affari e dipendenti di aziende italiane operanti in Grecia. Numerosi altresì i connazionali che si trasferiscono nei mesi estivi in Grecia, non contabilizzati nell’AIRE. Oggi, sono molti i professionisti italiani affermati in Grecia (insegnanti, ricercatori, medici, psicologi, architetti, ingegneri, imprenditori) che danno contributi importanti alla crescita generale del Paese.

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L’organo che istituzionalmente rappresenta gli Italiani in Grecia, il COMITES, è stato rinnovato a seguito delle consultazioni avvenute il 17 aprile 2015. Tutti i 12 seggi sono stati assegnati all’unica lista in lizza, presentatasi con il contrassegno di “Rappresentanza attiva”. Diffuso è il fenomeno dell’associazionismo, che ha visto nascere nel Paese diverse aggregazioni “italo-greche” o di “amici d’Italia”. Le associazioni hanno fra le finalità statutarie quella di mantenere solidi legami con il nostro Paese attraverso manifestazioni socio-ricreative a beneficio di soci e simpatizzanti. Nel quadro dell’associazionismo a scopi assistenziali, si sottolinea la presenza del COASIT (Comitato Assistenza agli Italiani) di Atene che coadiuva il Consolato in modo continuativo nell’assistenza dei connazionali che versano in stato di indigenza. L’insieme dei servizi consolari viene erogato dalla Cancelleria consolare dell’Ambasciata di Atene – a seguito delle chiusure del Consolato Generale di Salonicco (2001) e del Consolato di Atene (2007) – sostenuta da una rete consolare onoraria dipendente, composta da: 5 Consolati Onorari (Pireo, Salonicco, Corfù, Rodi – attualmente vacante – e Patrasso), 3 Vice Consolati Onorari (Iraklion, Volos e Kavala) e 10 Agenzie Consolari Onorarie (, Cefalonia, Chios, Corinto, Paros, Mykonos- attualmente vacante, Kalamata, Igoumenitsa, Santorini e Syros), oltre a 7 Corrispondenti Consolari (Folegandros, Ios, Itaca, Nafplio, Paxi, Skiathos e Zante) per un totale di 25 uffici. L’ampiezza di questa rete onoraria è motivata: - dalla notevole frammentarietà del territorio (isole); - della necessità di assistere i numerosi turisti in difficoltà nel periodo estivo (le presenze superano il milione l’anno); - dalle aspettative della collettività qui residente; - dalle crescenti situazioni di rilevanza consolare derivanti dalla posizione geografica del paese, ubicato al confine sud-est dell’Unione Europea (immigrazione illegale, controllo degli scambi commerciali e così via).

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Principali incontri bilaterali

2014

6 febbraio Incontro ad Atene della Vice Ministro Dassù con il Vice Ministro dell’Energia e il Vice Ministro degli Esteri greci. 28 febbraio Incontro a Roma del Ministro Mogherini con l’omologo Venizelos. 28 marzo Visita a Roma del Presidente della Repubblica Papoulias e incontro con il Capo dello Stato Napolitano.

2015

3 febbraio Incontri a Roma del Primo Ministro Tsipras con il Presidente del Consiglio Renzi e la Presidente della Camera Boldrini. 3 febbraio Incontro a Roma tra i Ministri delle Finanze Padoan e Varoufakis. 28 ottobre Incontri ad Atene del Sottosegretario Gozi con il Vice Primo Ministro Dragassakis, il Vice Ministro degli Esteri Xydakis e il Ministro di Stato Pappas. 26 novembre Visita a Roma del Presidente Pavlopoulos, che incontra il Presidente della Repubblica Mattarella e la Presidente della Camera dei Deputati Boldrini. 3 dicembre Incontro a Roma del Sottosegretario Gozi col Ministro di Stato Pappas.

2016

12-13 febbraio Visita ad Atene e all’isola di Lesbo della Presidente della Camera On. Boldrini. 18 febbraio Visita ad Atene dell’On. Ministro Gentiloni ed incontri con l’omologo Kotzias, il Presidente della Repubblica Pavlopoulos e i Ministri dello Sviluppo economico Stathakis e dell’Ambiente ed Energia Skourletis. 8-9 aprile Partecipazione del Sottosegretario Gozi alla missione congiunta di 6 Ministri UE (Olanda, Francia, Slovacchia, Malta, Portogallo) ad Atene per colloqui con le Autorità greche in tema di emergenza migratoria,

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11 aprile Visita ad Atene del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali Franceschini 17 maggio Partecipazione del Ministro per lo Sviluppo Economico Calenda alla cerimonia di avvio dei lavori del TAP 19 maggio Incontro dell’On. Ministro con l’omologo Kotzias a margine Ministeriale NATO 31 maggio Incontro a Roma tra la Vice Ministro Bellanova e la Vice Ministro dell’Economia, Sviluppo e Turismo della Grecia Tzakri. 14 luglio Visita ad Atene del Ministro dell’Istruzione Giannini e incontri con l’omologo Filis, i VM per lstruzione e Ricerca e i Rettori delle maggiori Università greche. 8 settembre Partecipazione dell’On. Ministro alla Conferenza sulla sicurezza e la stabiltà nel bacino mediterraneo a Rodi. 9 settembre Partecipazione del PdC Renzi all’incontro dei Capi di Stato e di Governo dei Paesi mediterranei membri dell’UE

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COMPOSIZIONE DEL II GOVERNO TSIPRAS (14 Ministri, 2 Ministri senza portafoglio, 16 Vice Ministri e 12 Sottosegretari)

Primo Ministro Alexis Tsipras

Vice Presidente del Governo Giannis Dragassakis Ministro degli Interni e della Ricostruzione Amministrativa Panos Kouroumblis Sottosegretario Giannis Balafas Vice Ministro Riforma Amministrativa Christoforos Vernardakis Vice Ministro Protezione del Cittadino Nikos Toskas Vice Ministro Politica dell’Immigrazione Giannis Mouzalas Sottosegretario Macedonia e Tracia Maria Kollia-Tsarouchá (Greci Indipendenti) Ministro dell’Economia, Sviluppo e Turismo Giorgos Stathakis Vice Ministro Turismo Elena Kountourà (Greci Indipendenti) Sottosegretario Quadro Strategico Nazionale Alexis Charitsis Sottosegretario Industria Theodora Tzagkri (Greci Indipendenti) Ministro della Difesa Nazionale (Greci Indipendenti) Panos Kammenos Vice Ministro Dimitris Vitsas Ministro dell’Istruzione, della Ricerca e dei Culti Nikos Filis Vice Ministro Sia Anagnostopoulou Vice Ministro Ricerca e Innovazione Kostas Fotakis Sottosegretario Theodosis Pelegrinis Ministro degli Esteri Nikos Kotzias Vice Ministro Affari Europei Nikos Xydakis Sottosegretario Dimitris Mardas Sottosegretario Giannis Amanatidis Ministro della Giustizia, Trasparenza e Diritti Umani Nikos Paraskevopoulos Vice Ministro per la lotta contro la corruzione Dimitris Papangelopoulos Ministro del Lavoro, Previdenza e Solidarietà Sociale Giorgos Katroungalos Vice Ministro della Solidarietà Sociale Theanó Fotiou Vice Ministro della lotta alla disoccupazione Rania Antonopoulou

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Sottosegretario per la Previdenza Sociale Anastasios Petropoulos Ministro della Salute Andreas Xanthos Vice Ministro Salute Pavlos Polakis Ministro della Cultura e dello Sport Aristidis Baltas Sottosegretario per lo Sport Stavros Kontonis Ministro delle Finanze Efklidis Tsakalotos Vice Ministro Tryfon Alexiadis Vice Ministro Giorgos Chouliarakis Ministro per l’Ambiente e l’Energia Panos Skourletis Vice Ministro Ambiente Giannis Tsironis (Ecologisti verdi) Ministro delle Infrastrutture, dei Trasporti e delle Reti Christos Spirtzis Sottosegretario Dimitris Kamenos (Greci Indipendenti) Ministro della Marina Mercantile e della Politica insulare Thodoris Dritsas Ministro dello Sviluppo Agricolo e degli Alimenti Vaghelis Apostolou Vice Ministro Markos Bolaris Ministro di Stato Nikos Pappas Ministro di Stato per il coordinamento dell’Opera Governativa Alekos Flambouraris Sottosegretario di Stato Terence Quick (Greci Indipendenti) Sottosegretario di Stato presso il Primo Ministro e Portavoce del Governo Olga Gerovassili

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RAPPORTI PARLAMENTARI ITALIA-GRECIA

Rappresentanze diplomatiche

Ambasciatore della Repubblica italiana S.E. Efisio Luigi MARRAS ad Atene dal 3 luglio 2015

Ambasciatore della Repubblica ellenica S.E. Themistoklis DEMIRIS a Roma dal 29 maggio 2013

XVII LEGISLATURA

Incontri bilaterali

Il 12 e 13 febbraio 2016 la Presidente Boldrini ha svolto una visita ufficiale in Grecia. Ad Atene la Presidente ha incontrato il Primo Ministro, Alexis Tsipras, il Presidente della Repubblica, Prokopis Pavlopoulos, il Presidente del Parlamento ellenico, Nikolaos Voutsis. Nel corso dell'incontro presso il Parlamento ellenico il Presidente Voutsis ha firmato la dichiarazione "Più integrazione europea: la strada da percorrere". La visita è stata anche l’occasione per il rilancio del Protocollo di collaborazione fra la Camera dei deputati italiana e il Parlamento ellenico (siglato nel 1999) al fine di rafforzare le relazioni fra le due Assemblee sia sul piano politico che su quello della cooperazione amministrativa. La Presidente ha svolto anche una visita all'incubatore di start-up "The Cube"1 incontrando un gruppo di giovani imprenditori impegnati in progetti innovativi. La Presidente ha infine incontrato i rappresentanti ad Atene dell’ONG

1 A seguito dell’incontro la Presidente Boldrini ha scritto all’allora Ministra per lo Sviluppo economico, Federica Guidi, esprimendo l’auspicio che nell’ambito degli interventi adottati dal nostro Paese per favorire le start-up possano essere adottate iniziative per mettere in comune esperienze e progetti tra giovani innovatori italiani e greci.

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"Angalià" e del progetto "Odyssea" impegnati negli interventi a favore dei migranti a Lesbo. Il 13 febbraio la Presidente si è quindi recata nell'isola di Lesbo insieme al Vice Presidente del Parlamento ellenico, Anastasios Kourakis, al Viceministro dell'Interno con delega alla Politiche migratorie, Giannis Mouzalas, e al Comandante Generale della Guardia costiera italiana, Ammiraglio Ispettor Vincenzo Melone. Nel corso della visita all'isola, la Presidente ha incontrato, nella citta di Mitilene, il sindaco di Lesbo, Syors Galinos, e ha quindi visitato il porto della città insieme all'Ammiraglio Fotios Pravitsas, comandante della Guardia costiera ellenica per il Nord Egeo. Qui la Presidente ha incontrato il personale della Guardia costiera italiana impegnato nelle operazioni di soccorso ai migranti nell'Egeo. Si è quindi svolto un breve incontro con i rappresentanti delle Organizzazioni "Medici senza frontiere" e "Rainbow for Africa". La Presidente si è poi recata nel centro di Skala Sykamiàs, dove ha incontrato i rappresentanti della comunità locale che ha prestato soccorso ai rifugiati durante i primi momenti della crisi. Si è svolto in particolare un incontro con la signora Emilia Kamvysi e il signor Stratis Valamiòs, candidati al Premio Nobel per la pace.

Il 26 novembre 2015 la Presidente Boldrini ha ricevuto il Presidente della Repubblica ellenica, Prokopis Pavlopoulos. Nel corso dell’incontro la Presidente Boldrini ha ribadito il sostegno italiano e, in particolare, della Camera dei deputati, alla Grecia e al popolo greco per gli enormi sacrifici sostenuti per poter rimanere in Europa, sottolineando che in questa fase alle politiche di austerità deve essere associata una spinta forte in favore di una crescita reale e sostenibile. I due Presidenti hanno poi convenuto sulla necessità di considerare il momento attuale, così difficile per l'Europa, come un'opportunità per dare ulteriore impulso al processo d'integrazione europea e di agire insieme per fare fronte a sfide globali come il cambiamento climatico, il terrorismo e i movimenti di milioni di rifugiati in fuga da guerre e violenze, facendo tutto il possibile per accoglierli. Con particolare riferimento al contrasto al terrorismo, è stata sottolineata la necessità di avviare negoziati con tutti gli attori non solo europei, ma anche mediterranei (Unione africana, Lega araba, Arabia, Iran, Turchia) per trovare una soluzione politica in alternativa al ricorso alle armi.

Il 3 marzo 2015 la Presidente Boldrini ha incontrato il Primo Ministro della Repubblica Ellenica, Alexis Tsipras. Nel corso dell’incontro Tsipras ha illustrato la situazione in cui versa la Grecia sul piano politico, economico e sociale, con particolare riferimento alle riforme necessarie per fare uscire il Paese dalla crisi e alla necessità di

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cooperare con le istituzioni europee chiedendo, in alternativa alle politiche di austerità, misure più flessibili che tengano conto della situazione del Paese. Il 27 marzo 2014 la Presidente Boldrini ha incontrato l’allora Presidente della Repubblica ellenica, Karolos Papoulias, in visita a Roma per partecipare al concerto offerto dal Presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, in occasione del semestre di Presidenza greca del Consiglio dell'Unione Europea e in vista del semestre di Presidenza italiana. Oggetto dei colloqui: i risultati positivi registrati negli ultimi tempi in Grecia sul fronte economico anche grazie agli enormi sacrifici del popolo greco; l’importanza della collaborazione tra Italia e Grecia, in particolar modo nell’avvicendamento alla Presidenza del Consiglio dell’Unione europea, al fine di affrontare problemi comuni quali il fenomeno delle migrazioni nel Mediterraneo, chiedendo a tal fine una maggiore solidarietà di tutta l’Europa; la forte affermazione del partito di estrema destra Alba Dorata in Grecia e la crescita un po’ dappertutto in Europa di movimenti antieuropeisti e populisti e contro l’euro; la necessità di rivedere i Trattati UE per adeguarli ai nuovi sviluppi; i crimini efferati compiuti dai nazisti in Grecia. In quell’occasione la Presidente Boldrini ha manifestato il proprio compiacimento per l’ottima collaborazione avuta dal Parlamento greco e dal suo Presidente Meimarakis ai fini dell’organizzazione da parte della Camera dei deputati della Conferenza parlamentare “Il Valore dell’Europa” (si veda infra).

Il 13 marzo 2014 la Presidente Boldrini ha incontrato il suo omologo greco Meimarakis, in occasione della Conferenza parlamentare “Il Valore dell’Europa”.

La Presidente Boldrini ha svolto una visita ufficiale ad Atene dal 7 all’8 novembre 2013, su invito dell’allora Presidente del Parlamento ellenico, Meimarakis. Oltre al Presidente della Repubblica Ellenica, Karolos Papoulias, al Presidente del Parlamento Ellenico, Evanghelos Meimarakis, al Vice Primo Ministro e Ministro degli Esteri, Evanghelos Venizelos, e al Presidente del partito SYRIZA, Alexis Tsipras, la Presidente Boldrini ha incontrato il Capo dell’Ufficio UNHCR di Atene, Giorgos Tsarbopoulos, e rappresentanti di Medici nel Mondo e dell’ONG “il Sorriso del bambino”.

Il 25 ottobre 2013 la Presidente Boldrini ha incontrato l’Ambasciatore greco in Italia, Themistoklis Demiris. Nel corso dell’incontro si è parlato della difficile situazione economica e finanziaria della Grecia, con le sue pesanti ripercussioni a livello sociale, nonché della situazione politica interna con particolare riferimento all’affermazione del

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partito di estrema destra Alba Dorata, e della necessità di collaborare, anche a livello parlamentare, in vista delle Presidenze greca e italiana dell’Unione europea, rispettivamente nel primo e nel secondo semestre del 2014.

Incontri delle Commissioni

Il 16 e 17 maggio 2016 una delegazione della Commissione Attività produttive ha preso parte alla Conferenza interparlamentare sul turismo ospitata ad Atene dal parlamento ellenico. Della delegazione facevano parte gli onorevoli Ignazio ABRIGNANI, Vice Presidente della Commissione, Lara RICCIATTI e Vanessa CAMANI. Il 24 febbraio 2016 si è svolto un incontro informale tra le Commissioni riunite esteri e difesa della Camera dei deputati e il Presidente della Commissione Difesa ed esteri del Parlamento greco, Costas Douzinas.

Protocollo di collaborazione

Il quadro della cooperazione tra la Camera dei deputati e il Parlamento Ellenico è rappresentato dal Protocollo di cooperazione bilaterale sottoscritto il 28 novembre 1999 dal Presidente della Camera, Luciano Violante, e dal suo omologo greco, Apostolos Kaklamanis, con l’obiettivo di stimolare l’attività di collaborazione prevedendo incontri regolari tra Commissioni, Gruppi di Amicizia nell’ambito dell’Unione Interparlamentare, Gruppi di Giovani parlamentari, visite di lavoro di funzionari, iniziative di studio e scambi di visite per studenti, nonché la realizzazione di specifiche giornate parlamentari legate alla disamina di tematiche inerenti all’ambito euromediterraneo. La collaborazione per la realizzazione di attività culturali e artistiche si è concretizzata, nel quadro del Dialogo tra le antiche civiltà sul piano bilaterale, nello svolgimento di un concerto per valorizzare le espressioni musicali dei due paesi, tenutosi nel luglio 2000 nell’ambito del festival di Simi. Tra le iniziative previste dal Protocollo vi è anche l’organizzazione di manifestazioni quali “Il Parlamento dei ragazzi”, al fine di contribuire alla migliore reciproca conoscenza dei due Paesi. L’iniziativa è stata realizzata dal Parlamento greco al di fuori del quadro del Protocollo. La XVI sessione di “Youth Parliament” si è svolta ad Atene dal 4 al 7 settembre 2009 e vi ha preso parte anche uno studente italiano.

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In seguito all’impegno, concordato con il suo omologo greco Meimarakis in occasione della visita ufficiale ad Atene nel novembre 2013, di dare vita ad una cooperazione rafforzata tra il Parlamento greco e la Camera dei deputati in vista dei concomitanti turni di presidenza dell’Unione europea e dello svolgimento della Conferenza “Il valore dell’Europa” volta a rilanciare il progetto europeo, la Presidente Boldrini aveva conferito al deputato Sandro Gozi (ora Sottosegretario agli Affari europei) l’incarico di Coordinatore dei rapporti bilaterali Italia- Grecia, nel quadro del Protocollo di cooperazione e in vista della predetta Conferenza. Il 7 marzo 2016 la Presidente Boldrini ha designato il Presidente della Delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, Michele Nicoletti, quale nuovo Coordinatore dei rapporti Italia-Grecia al fine di rilanciare la cooperazione tra le due assemblee parlamentari. Da parte greca tale incarico è stato conferito al deputato Ioannis Gkiolas, già Presidente del gruppo parlamentare di amicizia fra la Grecia e l’Italia nell’ambito dell’Unione interparlamentare (si veda infra). I due coordinatori si sono incontrati ad Atene il 30 maggio 2016. Al centro dei colloqui il rilancio del protocollo di cooperazione e le questioni più urgenti sulle quali concentrare la collaborazione tra la Camera e il Parlamento ellenico, quali disoccupazione, crisi economica e migrazioni.

Conferenza “Il Valore dell’Europa”

Il 13 e 14 marzo 2014 la Camera dei deputati ha ospitato la Conferenza internazionale “'Il valore dell'Europa. Crescita, occupazione e diritti: l'Unione europea alla prova”, promossa di concerto con il Parlamento ellenico, nell’ambito del semestre di Presidenza greca dell’Unione europea. La Presidente Boldrini ha aperto i lavori della Conferenza con un proprio intervento. Nella cerimonia inaugurale, cui ha presenziato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sono altresì intervenuti il Presidente del Parlamento ellenico, Evanghelos Meimarakis - che ha copresieduto la Conferenza - il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e il Presidente del Senato, Pietro Grasso. La Conferenza si è articolata in due sessioni. La prima, dal titolo “Superare la crisi: una crescita solida e sostenibile basata sulla buona occupazione”, è stata moderata dal Vice Presidente del Parlamento ellenico, Ioannis Dragasakis, e introdotta da relazioni di Romano Prodi, Yves Leterme, Vice Segretario generale dell’OCSE, Mariana Mazzucato,

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docente di economia dell’innovazione presso l’Università del Sussex, e Carlo Petrini, Presidente di Slow-food. La seconda sessione, dal titolo “Garantire l’effettività dei diritti fondamentali nei paesi dell’Unione”, è stata moderata da Sandro Gozi, Presidente della delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa e Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, e introdotta da relazioni di Nils Muižnieks, Commissario per i Diritti umani del Consiglio d’Europa, Morten Kjærum, Direttore dell’Agenzia dell’Unione europea per i Diritti fondamentali, e Armin Von Bogdandy, Direttore del Max Planck Institute for Comparative Public Law and International Law. La delegazione greca che ha preso parte alla Conferenza era guidata dal Presidente del Parlamento Meimarakis e composta dal Consigliere diplomatico del Presidente, Athanasios Dendoulis, dal Capo della Direzione generale Affari internazionali e comunicazione, Sig.ra Panagiota Miliou, dal Capo Ufficio Stampa del Presidente, Panagiotis Kampras, dall’Ambasciatore greco in Italia, Themistoklis Demiris, e dal Consigliere d’Ambasciata, Ioannis Maloukos.

Gruppo MED

Il 16 e 17 maggio 2016 si è svolta ad Atene la prima riunione del gruppo dei Parlamenti del Mediterraneo (gruppo MED) alla quale ha partecipato il deputato Paolo Alli, componente della Commissione Affari esteri. La riunione di Atene fa seguito all’incontro informale svoltosi presso la Camera, il 24 febbraio 2016, tra le Commissioni Affari esteri e Difesa e il Presidente della Commissione Difesa ed Esteri del Parlamento ellenico, Konstantinos Douzinas, in cui è emersa una sensibilità condivisa sui temi del Mediterraneo. Successivamente, con lettera congiunta dei Presidenti delle Commissioni Affari esteri e Difesa della Camera, Cicchitto e Garofani, e del Presidente Douzinas, è stata convocata all’Aja, per il 6 aprile 2016, una riunione dei Parlamenti del sud, alla quale hanno partecipato, oltre alla delegazione del Parlamento italiano, le delegazioni di Grecia, Cipro, Spagna (Senato) e Albania. La riunione si è svolta a margine della Conferenza interparlamentare sulla politica estera e di sicurezza comune (PESC) e sulla politica di sicurezza e difesa comune (PSDC), organizzata dal Parlamento dei Paesi Bassi, Stato membro che esercita la Presidenza di turno del Consiglio dell’UE. La delegazione del Parlamento italiano era composta, oltre che dal Presidente Garofani, anche da Erasmo Palazzotto, Vicepresidente della Commissione Affari esteri della Camera, dalla deputata, Marietta Tidei, membro

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della medesima Commissione e dalla senatrice Ornella Bertorotta appartenente all’omologa Commissione del Senato. Nel corso della riunione il Presidente Douzinas ha presentato un progetto di dichiarazione comune volta all’istituzione di un gruppo dei Parlamenti del Mediterraneo (Parliamentary “Group Med”) per la discussione di tematiche comuni nell’ambito della PESC/PSDC. Il gruppo si dovrebbe riunire sia prima di ogni conferenza PESC/PSDC, sia quando ritenuto necessario dalla maggioranza delle delegazioni. Le riunioni del Gruppo dovrebbero essere convocate dal Parlamento che, sulla base di una rotazione alfabetica, organizza e presiede la riunione. Eventuali decisioni o conclusioni dovrebbero essere adottate per consenso. Nel corso della riunione, considerato il numero esiguo delle delegazioni presenti, è stato concordato di trasmettere il progetto di dichiarazione agli altri Parlamenti, rinviando la sua adozione ad una successiva riunione dei Parlamenti del sud, poi convocata ad Atene per il 16 e 17 maggio. In vista della riunione di Atene, i Presidenti Cicchitto e Garofani hanno inviato al Presidente Douzinas una lettera in cui evidenziano la necessità che la nascita del gruppo MED avvenga con l’adesione di un numero adeguato di Paesi, evitando uno schema di organizzazione troppo rigido, considerato che l’esigenza di confronto tra i paesi del Gruppo potrà essere soddisfatta mediante la convocazione di apposite riunioni sia nell’ambito della Conferenza PESC-PSDC che al di fuori della stessa.

Cooperazione multilaterale

Il Parlamento greco invia proprie delegazioni alle Assemblee parlamentari del Consiglio d'Europa, dell’UEO, della NATO e dell'OSCE. ******* La Grecia prende parte alla cooperazione parlamentare nell'ambito dell'Unione Europea. Il 20 e 21 aprile 2015 la Camera dei deputati ha ospitato la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee parlamentari dei Paesi membri dell'Unione Europea, organizzata insieme al Senato. Alla Conferenza hanno partecipato 41 Assemblee parlamentari, in rappresentanza dei Paesi membri e dei Paesi candidati dell'UE, nonché il Parlamento europeo. Il Parlamento greco ha preso parte ai lavori con una delegazione guidata dall’allora Presidente, . La Conferenza, che ha chiuso l'attività svolta nel corso del Semestre parlamentare di Presidenza italiana dell'UE, si è concentrata sugli argomenti che

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avevano caratterizzato il Semestre, in particolare le misure per consentire all'Europa di ritrovare la strada della crescita e la salvaguardia dei diritti fondamentali - anche attraverso un puntuale monitoraggio all'interno degli Stati membri dell'UE - rafforzando ulteriormente la lotta al razzismo, alle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e nei confronti delle minoranze. Nelle conclusioni adottate in quella sede si evidenzia l'esigenza di una maggiore solidarietà e condivisione delle responsabilità tra tutti gli Stati membri nella gestione del flussi migratori nonché il ruolo centrale che i Parlamenti devono svolgere nella discussione dei Trattati internazionali che incidono direttamente sui diritti dei cittadini e sulle economie dei Paesi membri.

Il 26 e 27 gennaio 2013 il Presidente della Commissione Politiche dell’Unione europea, Michele Bordo, ha partecipato alla COSAC dei Parlamenti UE che si è svolta ad Atene. ******* La Grecia prende parte altresì alla cooperazione parlamentare nell’ambito del Partenariato Euromediterraneo. Ha esercitato la Presidenza di turno dell'Assemblea Parlamentare dell’Unione per il Mediterraneo (AP-UpM) per il periodo marzo 2007-marzo 2008.

La Grecia partecipa altresì all’Assemblea Parlamentare per il Mediterraneo (PAM). ******* La Grecia aderisce - insieme ad Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Italia, Montenegro, Serbia e Slovenia - all'Iniziativa Adriatico-Ionica (IAI), di cui esercita la presidenza di turno da giugno 2016 al maggio 2017. La IAI ha anche una dimensione parlamentare, nata con la I Riunione dei Presidenti delle Assemblee parlamentari dei Paesi membri, nell’aprile 2001, allo scopo di promuovere l’armonizzazione delle legislazioni nazionali nelle materie di cooperazione, nonché l'adeguamento delle medesime legislazioni all'acquis comunitario, favorendo il Processo di Stabilizzazione e Associazione. L’Iniziativa prevede una riunione annuale dei Presidenti dei Parlamenti coinvolti, presso il paese che detiene la presidenza di turno. La Grecia ha esercitato la Presidenza della IAI dal 1° giugno 2008 al 31 maggio 2009. ******* La Grecia partecipa altresì all'Assemblea parlamentare della Cooperazione economica del Mar Nero (PABSEC), che costituisce la

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dimensione parlamentare della Cooperazione economica del Mar Nero (Black Sea Economic Cooperation - BSEC).

Unione Interparlamentare

Nella XVII legislatura la sezione italiana del gruppo di amicizia Italia- Grecia nell’ambito dell’Unione Interparlamentare (UIP) è presieduta dal deputato Daniele Del Grosso (M5S) e costituita dai deputati Gianni Farina (PD) e Maurizio Lupi (Area popolare/NCD-UDC) e dai senatori Jonny Crosio (LN-Aut) e Aldo Di Biagio (Area popolare/NCD-UDC).

Il 10 dicembre 2015 l’Ambasciata greca a Roma ha comunicato l’avvenuta costituzione, presso il Parlamento ellenico, del nuovo gruppo parlamentare di amicizia fra la Grecia e l’Italia. Il Gruppo, presieduto dal deputato Ioannis Gkiolas (Syriza), è composto complessivamente da 22 deputati.

Attività legislativa

Legge 19 dicembre 2013, n. 153. Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica di Albania, la Repubblica greca e la Repubblica italiana sul progetto "Trans Adriatic Pipeline", fatto ad Atene il 13 febbraio 2013. La realizzazione del gasdotto Trans Adriatic Pipeline (TAP) consentirà all’Italia di rafforzare la sicurezza energetica mediante la diversificazione delle fonti e dei fornitori di energia. Il gasdotto TAP è destinato a trasportare gas naturale dai giacimenti dell'area del Caspio, in particolare da quello azero di Shah Deniz, verso l'Europa passando attraverso la Grecia, l'Albania e l'Italia. Il gasdotto sarà lungo 800 km circa, di cui 105 km offshore nel mar Adriatico, e trasporterà circa 10 miliardi di metri cubi all'anno.

Legge 23 giugno 2014, n. 96. Ratifica ed esecuzione dell'Accordo sulla creazione del blocco funzionale dello spazio aereo Blue Med tra la Repubblica italiana, la Repubblica di Cipro, la Repubblica ellenica e la Repubblica di Malta, fatto a Limassol il 12 ottobre 2012.

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PROFILO BIOGRAFICO DI NIKOS XYDAKIS

VICE MINISTRO DEGLI AFFARI ESTERI DELLA REPUBBLICA ELLENICA, RESPONSABILE PER GLI AFFARI EUROPEI

Nikos Xydakis è nato nel 1958. Si è laureato in odontoiatria all’Università di Atene (1984) e ha poi proseguito gli studi post-universitari in storia dell’arte, presso la Facoltà di filosofia di Atene (1999-2004). Nel 1987 ha iniziato a lavorare come giornalista. Ha collaborato con numerosi giornali e settimanali in qualità di autore, critico letterario e d’arte, redattore capo e editore. Dal 1992 al 2014, ha lavorato al quotidiano « ». Nel 1999, è divenuto capo della rubrica Cultura dell’edizione domenicale e, in seguito, dal 2003 redattore capo. Ha anche pubblicato saggi e romanzi. Nel 2009, la Fondazione Botsis lo ha scelto per il premio del Parlamento ellenico quale migliore cronista politico dell’anno. Alle elezioni municipali del 1998, è stato candidato del Movimento dei Cittadini dell’isola di Mykonos. Alle politiche del 2000, è stato uno dei

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candidati del partito Coalizione della Sinistra per la circoscrizione delle Cicladi e alle europee del 2014 è stato un candidato di SYRIZA. Il 25 gennaio 2015, è stato eletto deputato per SYRIZA, nella seconda circoscrizione di Atene e quindi nominato vice ministro dell’istruzione con delega alla cultura, da gennaio ad agosto 2015. Il 20 settembre 2015, è stato rieletto deputato per SYRIZA.

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