Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES)

Comune di Givoletto

Aprile 2011

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Documento realizzato con il supporto tecnico scientifico dell’Istituto di Ricerche Ambiente Italia srl

Codice documento AI-10E096-1 Valli di Lanzo - Givoletto Versione 02 Committente Provincia di Torino Stato del documento Definitivo Autore Antonio Siciliano Revisione Rodolfo Pasinetti Approvazione Antonio Siciliano

La Provincia di Torino, con DGP n. 125-4806/2010, ha aderito in qualità di Struttura di supporto all'iniziativa della Commissione Europea denominata Patto dei sindaci, che raccoglie i Comuni che intendono impegnarsi formalmente a redigere e attuare un piano di azione per lo sviluppo delle politiche energetiche.

La Provincia di Torino si pone come obiettivi:·

− Favorire l'adesione di Comuni al Patto dei Sindaci, offrendo coordinamento e supporto nella fase di ratifica· − Assistere gli Enti locali nella redazione dei Piani d'Azione − Supportare l'attuazione dei Piani d'Azione e organizzare iniziative di animazione locale per aumentare la conoscenza sul tema tra i cittadini − Rendicontare periodicamente alla Commissione Europea i risultati raggiunti.

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INDICE

Introduzione 4

ANALISI ENERGETICA E DEFINIZIONE DELL’INVENTARIO DELLE EMISSIONI 1. Popolazione e abitazioni dei comuni del territorio 8 2. Il parco veicolare dei comuni del territorio 9 3. Il Bilancio Energetico dei comuni del territorio 11 3.1 Metodologia 11 3.2 Bilancio Energetico Territoriale 13 3.3 La residenza 15 3.4 Il terziario 16 3.5 Il settore pubblico 17 3.6 I trasporti 18 3.7 L’agricoltura 19 4. Il Bilancio delle Emissioni dei comuni del territorio 21 5. Analisi Energetica Comunale 22 5.1 Analisi della domanda 22 5.3 Emissioni di CO 2 comunali 23 6. La definizione della BEI 25

IL PIANO D’AZIONE ––– METODOLOGIA 7. Aspetti metodologici 29 8. La definizione di scenari virtuosi 30

IL PIANO D’AZIONE –––SCHEDE–SCHEDE D’AZIONE 9. Sintesi delle azioni e risultati attesi 33 10. Schede d’Azione 36

ELENCO DELLE SCHEDE GESTIONE DEL PAES Azione G.1: Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile 38

SETTORE RESIDENZIALE Azione R.1: Applicazione dell’Allegato Energetico al Regolamento 40 Edilizio. Riqualificazione energetica del parco edilizio privato Azione R.2: Diffusione di sistemi solari termici per la produzione di 42 acqua calda sanitaria negli edifici residenziali esistenti Azione R.3: Sostituzione dei combustibili derivati da Prodotti 44 Petroliferi con biomassa legnosa per la climatizzazione invernale. Azione R.4: Diffusione di sistemi solari fotovoltaici nel settore 46 residenziale Azione R.5: Riduzione dei fabbisogni elettrici dell’settore 48 residenziale privato

SETTORE TERZIARIO PRIVATO Azione T.1: Applicazione dell’Allegato Energetico al Regolamento Edilizio. Riqualificazione energetica degli edifici del settore 50 terziario Azione T.1: Riduzione dei fabbisogni elettrici dell’settore terziario 52

SETTORE PUBBLICO Azione P.1: Ristrutturazione del parco edilizio pubblico 54 Azione P.2: Adeguamento impianti di Illuminazione pubblica con 56 lampade a basso consumo

SETTORE TRASPORTI Azione Tr.1: Svecchiamento/rinnovo del parco veicolare privato 58

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INTRODUZIONE Nel corso degli ultimi anni le problematiche relative alla gestione delle risorse energetiche stanno assumendo una posizione centrale nel contesto dello sviluppo sostenibile: sia perché l’energia è una componente essenziale dello sviluppo economico, sia perché i sistemi di produzione energetica risultano i principali responsabili delle emissioni di gas climalteranti. Come diretta conseguenza di ciò, l’andamento delle emissioni dei principali gas serra è, da tempo, considerato uno degli indicatori più importanti per monitorare l’impatto ambientale di un sistema energetico territoriale (a livello globale, nazionale, regionale e locale).

Per queste ragioni, in generale, vi è consenso sull’opportunità di dirigersi verso un sistema energetico più sostenibile, rispetto agli standard attuali, attraverso tre principali direzioni di attività: 1. maggiore efficienza e razionalizzazione dei consumi; 2. modalità innovative, più pulite e più efficienti di produzione e trasformazione dell’energia 3. ricorso sempre più ampio alla produzione di energia da fonte rinnovabile.

La spinta verso modelli di sostenibilità nella gestione energetica si contestualizza in una fase in cui lo stesso modo di costruire politiche energetiche si sta evolvendo sia a livello internazionale che ai vari livelli governativi sotto ordinati. In questo contesto si inserisce la strategia integrata in materia di energia e cambiamenti climatici adottata definitivamente dal Parlamento europeo e dai vari stati membri il 6 aprile 2009 e che fissa obiettivi ambiziosi al 2020 con l’intento di indirizzare l’Europa verso un futuro sostenibile basato su un’economia a basso contenuto di carbonio ed elevata efficienza energetica.

Le scelte della Commissione europea si declinano in tre principali obiettivi al 2020: • ridurre i gas serra del 20% rispetto ai valori del 1990; • ridurre i consumi energetici del 20% attraverso un incremento dell’efficienza energetica, rispetto all’andamento tendenziale; • soddisfare il 20% del fabbisogno di energia degli usi finali del 2020 con fonti rinnovabili.

L’Europa declina quest’ultimo obiettivo a livello nazionale, assegnando ai vari stati membri una quota di energia obiettivo, prodotta da fonte rinnovabile e calcolata sul consumo finale di energia al 2020. La quota identificata per l’Italia è pari al 17%, contro il 5,2% calcolato come stato di fatto al 2005. L’11 giugno 2010 l’Italia ha adottato un “Piano Nazionale d’Azione per le rinnovabili” che contiene le modalità che s’intendono perseguire per il raggiungimento dell’obiettivo al 2020. Gli stringenti obiettivi di Bruxelles pianificano un capovolgimento degli assetti energetici internazionali contemplando per gli stati membri dell’Unione Europea la necessità di una crescente “dipendenza” dalle fonti rinnovabili e obbligando ad una profonda ristrutturazione delle politiche nazionali e locali nella direzione di un modello di generazione distribuita che modifichi profondamente anche il rapporto fra energia, territorio, natura e assetti urbani. Oltre ad essere un’importante componente di politica ambientale, l’economia a basso contenuto di carbonio diventa soprattutto un obiettivo di politica industriale e sviluppo economico, in cui l’efficienza energetica, le fonti rinnovabili e i sistemi di cattura delle emissioni di CO 2 sono viste come un elemento di competitività sul mercato globale e un elemento su cui puntare per mantenere elevati livelli di occupazione locale.

Un passaggio epocale deve essere fatto anche nelle modalità con cui si pensa al sistema energetico di un territorio. Non bisogna limitarsi a obiettivi legati ai MW installati, bensì bisogna pensare a un sistema in cui le città diventino al tempo stesso consumatori e produttori di energia e che, inoltre, il fabbisogno energetico, ridotto al minimo, sia soddisfatto da calore ed elettricità prodotti da impianti alimentati con fonti rinnovabili, integrati con sistemi cogenerativi e reti di teleriscaldamento. E’ necessario definire strategie che a livello locale integrino le rinnovabili nel tessuto urbano, industriale e agricolo.

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In questo senso è strategica la riconversione del settore delle costruzioni per ridurre i consumi energetici e le emissioni di gas serra: occorre unire programmi di riqualificazione dell’edificato esistente e requisiti cogenti per il nuovo, rivolti ad una diffusione di fonti rinnovabili sugli edifici capaci di soddisfare parte del fabbisogno delle utenze, decrementandone la bolletta energetica. E’ evidente la portata in termini di opportunità occupazionali e vantaggi dal punto di vista paesistico di questo nuovo modo di pensare il rapporto fra energia e territorio.

È necessario per i Comuni valutare attraverso quali azioni e strumenti le funzioni di un Ente Locale possono esplicitarsi e dimostrarsi incisive nel momento in cui si definiscono le scelte in campo energetico sul proprio territorio.

In questo contesto si inserisce l’iniziativa “Patto dei sindaci” promossa dalla Commissione Europea e mirata a coinvolgere le città europee nel percorso verso la sostenibilità energetica ed ambientale. Questa iniziativa, di tipo volontario, impegna le città aderenti a predisporre piani d’azione (PAES – Piani d’Azione per l’Energia Sostenibile) finalizzati a ridurre del 20% e oltre le proprie emissioni di gas serra attraverso politiche locali che migliorino l’efficienza energetica, aumentino il ricorso alle fonti di energia rinnovabile e stimolino il risparmio energetico e l’uso razionale dell’energia.

La redazione del PAES si pone dunque come obiettivo generale quello di individuare il mix ottimale di azioni e strumenti in grado di garantire lo sviluppo di un sistema energetico efficiente e sostenibile che: • dia priorità al risparmio energetico e alle fonti rinnovabili come mezzi per la riduzione dei fabbisogni energetici e delle emissioni di CO 2; • risulti coerente con le principali peculiarità socio-economiche e territoriali locali.

Il PAES si basa su un approccio integrato in grado di mettere in evidenza la necessità di progettare le attività sul lato dell’offerta di energia in funzione della domanda presente e futura, dopo aver dato a quest’ultima una forma di razionalità che ne riduca la dimensione.

Le attività messe in atto per la redazione dei PAES seguono le linee guida preparate dal Joint Research Centre (J.R.C.) per conto della Commissione Europea.

Le linee d’azione contenute riguardano, in coerenza con le indicazioni della pianificazione sovra- ordinata, sia la domanda che l’offerta di energia a livello locale.

L’obiettivo del Piano, se da un lato è quello di permettere un risparmio consistente dei consumi energetici a lungo termine attraverso attività di efficientizzazione e di incremento della produzione energetica da fonti rinnovabili, dall’altro vuole sottolineare la necessità di superare le fasi caratterizzate da azioni sporadiche e disomogenee per passare ad una miglior programmazione, anche multi settoriale. Questo obiettivo, che potrebbe apparire secondario, diventa principale se si considera che l’evoluzione naturale del sistema energetico va verso livelli sempre maggiori di consumo ed emissione. Occorre quindi, non solo programmare le azioni da attuare, ma anche coinvolgere il maggior numero di attori possibili sul territorio e definire strategie e politiche d‘azione integrate ed intersettoriali. In questo senso è importante che i futuri strumenti di pianificazione settoriale risultino coerenti con le indicazioni contenute in questo documento programmatico: Piani per il traffico, Piani per la Mobilità, Strumenti Urbanistici e Regolamenti edilizi devono definire strategie e scelte coerenti con i principi declinati in questo documento e devono monitorare la qualità delle scelte messe in atto, anche in base alla loro qualità ambientale e di utilizzo dell’energia. E’ importante che siano considerati nuovi indicatori nella valutazione dei documenti di piano che tengano conto, ad esempio della mobilità indotta nelle nuove lottizzazioni e che, contemporaneamente, permettano di definire meccanismi di compensazione o riduzione della stessa.

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Un ruolo fondamentale nell’attuazione delle politiche energetiche appartiene al , che può essere considerato: • ente pubblico proprietario e gestore di un patrimonio proprio (edifici, veicoli, illuminazione); • ente pubblico pianificatore, programmatore e regolatore del territorio e delle attività che su di esso insistono; • ente pubblico promotore, coordinatore e partner di iniziative informative ed incentivanti su larga scala.

Questo documento costituisce il PAES del Comune di Givoletto. Presenta e quantifica le linee di attività e il ventaglio di azioni necessarie per poter raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra, in linea con gli impegni presi con la firma del Patto dei Sindaci.

Poiché il Comune di Givoletto appartiene alla comunità montana delle Valli di Lanzo, e poiché la richiesta di adesione all’iniziativa promossa dalla Provincia di Torino relativa al Patto dei Sindaci è stata richiesta dalla comunità montana stessa, la parte di bilancio energetico descritta in seguito farà riferimento all’insieme dei comuni che hanno deciso di aderire (d’ora in avanti “comuni della comunità”) che nello specifico sono:

• Ceres • • Givoletto • • Traves •

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ANALISI ENERGETICA E DEFINIZIONE DELL’INVENTARIO DELLE EMISSIONI (BEI ––– Baseline Emission Inventory )))

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1. POPOLAZIONE E ABITAZIONI DEI COMUNI DEL TERRITORIO Al 2009, la popolazione residente nel territorio dei Comuni della Comunità Montana che hanno aderito all’iniziative dal Patto dei Sindaci, era pari a 9.741 unità. Rispetto al 2000 si è osservato un incremento dei residenti pari al 15,4%. L’evoluzione demografica è stata più marcata rispetto alla media provinciale, per la quale si è assistito ad un aumento della popolazione di poco superiore al 6%. Il grafico seguente riporta l’evoluzione della popolazione delle due aree territoriali appena descritte.

Evoluzione della popolazione

12000 2.350.000

10000 2.300.000

8000 2.250.000

6000 2.200.000

4000 2.150.000

2000 2.100.000

0 2.050.000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Comune Provincia

Grafico 1

Il numero medio dei componenti famigliari è passato da 2,142 nel 2001 a 2,137 nel 2009 con una riduzione pari allo 0,23%. In conformità con quanto emerge a livello nazionale (soprattutto nel nord Italia), si assiste ad un incremento dei nuclei familiari mono-componente e si registra la totale scomparsa dei nuclei famigliari più ampi. Andando ad analizzare il parco delle abitazioni presenti sui territori dei comuni interessati, da quanto emerge dal censimento ISTAT della popolazione e delle abitazioni del 2001, si contavano 9.992 abitazioni di cui solo 3.878 occupate da persone residenti. Questa differenza mette subito in evidenza il carattere fortemente turistico del territorio, caratterizzato da oltre il 60% di seconde case. Al 2008 si sono stimate 500 ulteriori abitazioni occupate continuativamente. in funzione dell’incremento del numero di famiglie tra il 2001 e il 2008. Oltre il 66% delle abitazione è all’interno di edifici costruiti prima del 1961 mentre la restante quota, pari al 33,4% è stata realizzata successivamente. Oltre il 45% delle aitazioni è all’interno di edifici costituiti da 4 o più piani, il 32% in edifici di 3 piani, il 14% in quelli da 2 piani e solo l’8% circa sono le abitazioni in edifici composti da un solo piano. Gli edifici più diffusi all’interno del territorio in analisi sono quelli realizzati prima del 1919 composti da 4 o più piani e corrispondono al 26% circa dell’intero parco edilizio privato comunale.

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2. IL PARCO VEICOLARE DEI COMUNI DEL TERRITORIO Oltre agli edifici, anche gli autoveicoli commerciali e privati rappresentano un importante indicatore connesso alla domanda di energia locale. Nel 2009 il parco veicolare presente nei comuni aderenti contava 8.472 veicoli suddivisi nelle categorie riportate nella tabella seguente.

Parco veicolare 2009 AUTOBUS 47 0,55% AUTOCARRI TRASPORTO MERCI 839 9,90% AUTOVEICOLI SPECIALI / SPECIFICI 184 2,17% AUTOVETTURE 6259 73,88% MOTOCARRI E QUADRICICLI TRASPORTO MERCI 78 0,92% MOTOCICLI 990 11,69% MOTOVEICOLI E QUADRICICLI SPECIALI / SPECIFICI 56 0,66% RIMORCHI E SEMIRIMORCHI SPECIALI / SPECIFICI 8 0,09% RIMORCHI E SEMIRIMORCHI TRASPORTO MERCI 9 0,11% TRATTORI STRADALI O MOTRICI 2 0,02% TOTALE 8.472 100,00% Tabella 1

Andando ad analizzare l’epoca di immatricolazione delle autovetture, che corrispondono a quasi il 74% del parco veicolare circolante, si osserva come quasi il 30% di queste abbia più di dieci anni e altrettante circa risultano immatricolate dal 2006.

Immatricolazione nr. Vetture Val % FINO AL 1993 717 11,45% 1994 - 1996 370 5,92% 1997 - 1999 825 13,18% 2000 - 2001 781 12,48% 2002 - 2003 776 12,40% 2004 - 2005 803 12,83% 2006 - 2007 940 15,02% 2008 - 2009 1.039 16,59% NON IDENTIFICATO 7 0,12% TOTALE 6.259 100,00% Tabella 2

Le autovetture sono caratterizzate dalle categorie di emissioni riportate nella tabella seguente. Come si osserva quasi il 35% delle vetture sono Euro 4, mentre ancora modesta è la quota di veicoli Euro 5.

Categoria Nr vetture Val % EURO 0 629 10,05% EURO 1 354 5,66% EURO 2 1.509 24,11% EURO 3 1.589 25,39% EURO 4 2.139 34,17% EURO 5 38 0,61% Non Identificato 1 0,02% TOTALE 6.259 100,00% Tabella 3

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In termini di cilindrata si osserva che quasi la metà dei veicoli è caratterizzata da valori compresi tra 1200 cc e 1600 cc. Poco meno del 20% delle vetture circolanti è tra i 1800 cc e i 2000 cc mentre solo poco di più sono caratterizzate da cilindrate inferiori ai 1200 cc. Marginali risultano i veicoli con cilindrate superiori a 2000 cc.

Cilindrata nr. Vetture Val % FINO A 800 180 2,87% 801 - 1200 1.315 21,02% 1201 - 1600 2.882 46,05% 1601 - 1800 289 4,62% 1801 - 2000 1.208 19,30% 2001 - 2500 226 3,62% 2501 - 3000 109 1,75% OLTRE 3000 49 0,78% Non Identificato 1 0,02% TOTALE 6.258 100,00% Tabella 4

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3. IL BILANCIO ENERGETICO DEI COMUNI DEL TERRITORIO

3.1 Metodologia Il documento di PAES si compone di due parti, la prima dedicata alla ricostruzione della baseline di partenza, aggiornata almeno al 2008, e la seconda relativa alla creazione di scenari ipotetici sull’evoluzione dei consumi energetici e delle emissioni al 2020. Scopo della prima fase di analisi è la conoscenza e la descrizione approfondita del sistema energetico locale, vale a dire della struttura della domanda e dell’offerta di energia sul territorio. Tale analisi rappresenta un importante strumento di supporto operativo per la pianificazione energetica, non limitandosi a “fotografare” la situazione attuale, ma fornendo strumenti analitici e interpretativi del sistema che ci si trova a considerare, della sua evoluzione storica, della sua configurazione a livello territoriale e a livello settoriale. Da ciò deriva la possibilità di indirizzare opportunamente le nuove azioni e le nuove iniziative finalizzate all’incremento della sostenibilità del sistema energetico nel suo complesso.

Il bilancio energetico permette pertanto di: • valutare l’efficienza energetica del sistema; • evidenziare le tendenze in atto e supportare previsioni di breve e medio termine; • individuare i settori di intervento strategici.

L’approccio metodologico che è stato seguito può essere sinteticamente riassunto nei punti seguenti: − quantificazione dei flussi di energia e ricostruzione della loro evoluzione temporale − ricostruzione della distribuzione dei diversi vettori energetici nei principali settori di impiego finale; − analisi della produzione locale di energia per impianti di potenza inferiore a 20 MW e comunque non inclusi nel sistema ETS; − ricostruzione dell’evoluzione delle emissioni di gas serra associati al sistema energetico locale.

L’analisi ha inizio dalla ricostruzione del bilancio energetico e dalla sua evoluzione temporale, procedendo secondo un approccio di tipo top - down, cioè a partire da dati aggregati.

Il primo passo per la definizione del bilancio energetico consiste nella predisposizione di una banca dati relativa ai consumi o alle vendite dei diversi vettori energetici, con una suddivisione in base alle aree di consumo finale e per i diversi vettori energetici statisticamente rilevabili. Questa banca dati può essere la base per la strutturazione di un “Sistema informativo energetico- ambientale”.

Il livello di dettaglio realizzato per questa prima analisi riguarda tutti i vettori energetici utilizzati e i settori di impiego finale: usi civili (residenziale e terziario), industria, agricoltura e trasporti e settore pubblico. In bilancio saranno inseriti tutti i settori di cui risultano disponibili o elaborabili i dati. Tuttavia le linee guida definite dalla Commissione Europea definiscono la possibilità di non considerare, nella valutazione della quota di riduzione, quanto attribuito al settore industriale. Questo settore, infatti, molto spesso non risulta facilmente influenzabile dalle politiche comunali e in alcuni contesti locali più piccoli rischia di avere un peso sproporzionato rispetto al resto dei consumi. La chiusura o l’apertura di nuovi stabilimenti produttivi rischia di condizionare in modo decisivo l’obiettivo complessivo. La Provincia di Torino pertanto dà come indicazione quella di non considerare il settore industriale nell’elaborazione della baseline e degli obiettivi.

Gli approfondimenti sul lato dell’offerta di energia riguardano lo studio delle modalità attraverso le quali il settore energetico garantisce l’approvvigionamento dei diversi vettori energetici sul mercato. Si acquisiscono ed elaborano informazioni riguardanti gli impianti di produzione/trasformazione di energia eventualmente presenti sul territorio comunale considerando Comunità Montana Valli di Lanzo PAES Givoletto pagina 11 di 58

le tipologie impiantistiche, la potenza installata, il tipo e la quantità di fonti primarie utilizzate, ecc. Le analisi svolte sul sistema energetico sono accompagnate da analoghe analisi sull’evoluzione delle emissioni dei gas climalteranti. Tale valutazione avviene anche in relazione a ciò che succede fuori dal territorio in analisi, ma da questo determinato, applicando un principio di responsabilità. Di fatto vengono quindi contabilizzate le emissioni climalteranti anche associate all’energia elettrica consumata nei comuni interessati anche se questa non viene prodotta localmente. La ricostruzione del bilancio energetico si avvale di informazioni, opportunamente rielaborate se necessario, provenienti da diverse fonti e banche dati. Di seguito si riporta brevemente un’indicazione sulle fonti informative. La metodologia applicata nella ricostruzione del bilancio energetico è coerente con quella del Rapporto sull’Energia della Provincia di Torino, per la maggior parte dei casi con dati disponibili a livello comunale a partire dal 2000.

Gas Naturale I dati di gas naturale sono stati reperiti mediante due fonti informative: 1. Snam Rete Gas, che ha fornito i dati di gas naturale trasportato in provincia di Torino e dettagliati come segue: − Autotrazione: consuntivo aggregato dei volumi riconsegnati ad impianti di vendita al dettaglio di metano per autotrazione. − Reti di distribuzione: consuntivo aggregato dei volumi riconsegnati alle reti di distribuzione cittadina. − Industria: consuntivo aggregato dei volumi riconsegnati ai punti di riconsegna di utenze industriali. − Termoelettrico: consuntivo aggregato dei volumi riconsegnati ad impianti termoelettrici. 2. Distributori locali di energia (ben 15 in tutta la Provincia), il cui elenco è stato tratto dal sito per l’Autorità dell’energia elettrica e il gas (www.autoritaenergia.it) e a cui sono stati richiesti i dati suddivisi per settore domestico, terziario, industriale, agricolo, produzione di energia elettrica e consumi propri.

Energia Elettrica I dati di energia elettrica sono stati reperiti dalla società Terna SpA in forma aggregata a livello di Provincia e dai due distributori locali (Iren SpA ed Enel Distribuzione) in forma disaggregata a livello comunale. La ripartizione dei consumi è stata ricondotta ai seguenti settori di utilizzo finale: − domestico, − terziario, − industria, − agricoltura, − consumi propri.

Prodotti Petroliferi Per i prodotti petroliferi è stato utilizzato il dato di vendita provinciale riportato nel Bollettino Petrolifero Nazionale elaborato dal Ministero per lo Sviluppo Economico in cui si riportano i dati di: − olio combustibile − gas di petrolio liquefatto (GPL), con dettaglio della quota per autotrazione; − gasolio, con la suddivisione per usi motori, riscaldamento e agricolo; − benzina. Il dato provinciale è stato messo in relazione con quanto pubblicato a livello comunale dalla Regione Piemonte nell’Inventario Regionale sulle Emissioni, disponibile attualmente per l’anno 2005 e 2007. Il dato di questi due anni è stato modificato pro-quota per pareggiarlo con il totale provinciale. L’evoluzione temporale è stata ricostruita negli anni precedenti e successivi sulla base del totale provinciale e di un parametro significativo (la popolazione residente per il settore civile e il parco circolante per l’autotrazione). In assenza di fonti informative più precise, con questa

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metodologia è possibile continuare a monitorare l’andamento dei consumi comunali sulla base dei dati provinciali e di parametri socio-demografici.

Settore Pubblico I dati relativi ai consumi dell’amministrazione pubblica sono stati forniti su indicazioni della stessa. Essi comprendono i consumi termici ed elettrici degli edifici comunali, i consumi elettrici per l’illuminazione pubblica e i consumi della flotta veicolare. Tali dati tuttavia facevano riferimento esclusivamente all’ultimo anno. Per stimare a ritroso i dati energetici si è proceduto seguendo due vie. Per quanto riguarda i consumi termici, a parità di volumetria, si è considerata la rigidità del clima nel particolare anno, grazie al valore dei Gradi Giorno e i consumi dell’ultimo anno sono stati rimodulati sulla base di quest’ultimo parametro. Per quanto riguarda i consumi elettrici si è verificato con l’amministrazione eventuali interventi eseguiti negli anni passati che possano aver portato ad una riduzione o ad un aumento degli stessi. In mancanza di tali indicazioni il dato è stato stimato sulla base dell’evoluzione provinciale.

3.2 Bilancio Energetico Territoriale Il territorio dei comuni della comunità nel 2008 ha fatto registrare un consumo energetico complessivo pari a 216 GWh. La maggior parte del consumo energetico comunale si riferisce al settore residenziale che percentualmente impegna il 55,5% dei consumi energetici complessivi degli otto comuni della comunità montana aderenti al Patto. Rispetto al 2000, primo anno disponibile della serie storica, si è osservata una diminuzione complessiva dei consumi totali pari al 4,4%. Il calo è determinato dal settore industriale e dai trasporti che riducono i propri consumi rispettivamente del 18,5% e del 7%. Il Grafico 1 riporta l’evoluzione dei consumi energetici dal 2000 al 2008 per settore di utilizzo.

300.000

250.000

200.000

150.000 MWh

100.000

50.000

0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Flotta comunale 141 141 141 141 141 141 141 141 141 Illuminazione pubblica comunale 773 787 770 782 796 826 872 863 874 Edifici comunali 1.975 1.923 1.958 2.380 2.287 2.469 2.247 2.046 2.222 Trasporto commerciale e privato 45.752 48.782 45.596 43.364 45.895 46.309 45.627 47.430 42.576 Agricoltura 1.454 1.105 1.293 1.248 1.594 1.619 1.660 1.625 1.513 Industria 45.566 55.775 54.786 52.631 40.919 36.319 38.954 16.642 37.135 Edifici terziari 11.487 12.330 12.318 12.668 11.662 11.876 11.409 11.394 12.277 Edifici residenziali 119.606 120.853 120.795 127.834 126.858 135.067 122.153 114.244 119.962

Grafico 2

In termini relativi nel 2008, insieme al settore residenziale incidono in maniera significativa anche i trasporti (19,6), l’industria (17,5%), e il terziario (5,7%). I restanti settori risultano meno incidenti. Complessivamente il terziario nel suo complesso pesa per il 7,2% circa sui consumi comunali. Per

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terziario complessivo s’intende la somma del terziario privato (prevalentemente commerciale e alberghiero) e terziario pubblico (inclusivo di illuminazione pubblica e consumi legati all’edilizia pubblica). Andando ad analizzare nello specifico i soli consumi dell’amministrazione comunale, si osserva come questi rappresentino solo l’1,5% dei consumi complessivi del territorio. Tale quota, corrispondente nel 2008 a 3.096 MWh è composta dai consumi degli edifici pubblici comunali (2.222 MWh), da quelli per Illuminazione Pubblica (874 MWh) e dai consumi di carburanti per la flotta veicolare (circa 140 MWh). Per quanto riguarda i vettori energetici utilizzati, emerge chiaramente la preponderanza dei consumi di gas naturale, pari nel 2008 a quasi il 26% dei consumi complessivi e l’energia elettrica che assorbe una quota relativa pari al 24,8%. Per quanto riguarda i consumi degli altri vettori, va sicuramente evidenziato l’uso di biomassa legnosa che all’interno del territorio della comunità detiene una quota di consumi pari a circa il 20%. Il gasolio si assesta attorno al 13% mentre GPL, Benzina ed Olio Combustibile risultano pari rispettivamente al 7,6%,6,5% e 1%. In termini evolutivi, tra il 2000 e il 2008, si registra un calo del 38% dell’uso di gas naturale e del 6% circa di gasolio. Cresce l’energia elettrica (+41%) e l’uso del GPL (+6%). In forte crescita, anche se su valori assoluti piccoli rispetto agli altri vettori, le installazioni di impianti solari termici che passano da una produzione di 8 MWh del 2000 agli oltre 70 del 2008.

300.000

250.000

200.000

150.000 MWh

100.000

50.000

0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Solare termico 8 10 13 16 19 24 32 49 72 Biomassa 45.469 44.127 44.049 48.797 46.831 50.625 45.878 41.539 45.217 Benzina 19.335 19.091 18.127 17.190 16.432 15.243 15.375 14.639 14.009 Olio combustibile 2.131 2.904 3.206 2.967 3.036 3.012 2.432 2.936 2.147 GPL 15.525 17.036 18.312 17.728 17.091 18.517 15.314 14.659 16.472 Gasolio 59.386 61.678 57.356 58.259 60.382 64.116 59.270 59.227 55.909 Gas naturale 46.870 55.123 56.233 55.275 49.129 45.156 37.819 29.728 29.059 Elettricità 38.028 41.726 40.360 40.816 37.231 37.934 46.942 31.609 53.816

Grafico 3

Nei paragrafi seguenti verranno brevemente esaminati i consumi dei settori che sono stati considerati per valutare l’inventario delle emissioni e quindi, tutti escluso l’industria.

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3.3 La residenza Il settore residenziale, come detto, assorbe oltre il 55% dei consumi energetici complessivi del territorio. I consumi del settore nel 2008 si sono assestati attorno a 6114 GWh e rispetto al 2000 hanno fatto registrare un leggero calo pari al 4,5%. Il combustibile maggiormente utilizzato è rappresentato dalle biomasse che, nel 2008, hanno assorbito il 39% circa dei consumi del settore. Energia elettrica e gas naturale si assestano su valori rispettivamente pari all’10,4% e al 21% mentre per il gasolio da riscaldamento si assiste ad un progressivo calo che lo porta a diminuire del 20%circa nell’arco temporale oggetto di analisi. Marginali risultano i contributi degli altri vettori. I grafici seguenti riportano l’evoluzione dei consumi energetici per vettore e la ripartizione percentuale nel 2000 e nel 2008.

Consumi energetici - residenza

160.000

140.000

120.000

100.000

80.000 MWh

60.000

40.000

20.000

0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Gasolio 27.211 26.638 24.569 26.264 25.101 26.827 23.731 21.703 22.692 Solare termico 7 9 11 14 17 21 28 43 64 Biomasse 45.469 44.127 44.049 48.797 46.831 50.625 45.878 41.539 45.217 Olio combustibile 1.723 1.653 1.734 1.742 1.822 1.813 1.225 1.473 1.075 GPL 12.454 13.627 14.803 14.363 14.432 15.539 12.441 11.833 13.348 Elettricità 10.408 11.508 11.459 11.534 11.985 11.825 12.176 12.000 12.450 Gas naturale 22.334 23.292 24.169 25.121 26.671 28.416 26.674 25.653 25.117

Grafico 4: Consumi energetici del settore residenziale (Valori in MWh)

Residenza - 2000 Residenza - 2008

Gas naturale Gas naturale Elettricità Elettricità Solare termico 18,7% 20,9% 8,7% Solare termico 10,4% 0,006% 0,053%

Gasolio Gasolio 22,8% 18,9%

Biomasse 38,0% Biomasse 37,7%

GPL GPL Olio combustibile Olio combustibile 10,4% 11,1% 1,44% 0,90%

Grafico 5

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3.4 Il terziario Il settore terziario, prevalentemente di tipo commerciale e alberghiero, nel 2008 ha fatto registrare un consumo complessivo pari a 11,4 GWh, all’incirca il medesimo valore rispetto al 2000. Il vettore energetico maggiormente utilizzato è l’energia elettrica che è aumentato del 56% circa nell’intervallo in esame e ha assorbito oltre il 39% dei consumi complessivi del 2008. Nello stesso anno il gasolio si è assestato attorno al 30% circa, il GPL al 18,5% e il gas naturale al 13% e I grafici seguenti riportano l’evoluzione dei consumi energetici per vettore e la composizione vettoriale nel 2000 e nel 2008.

Consumi energetici - terizario

14.000

12.000

10.000

8.000 MWh 6.000

4.000

2.000

0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Elettricità 2.828 3.271 3.250 3.582 3.502 3.990 4.018 4.425 4.828 Solare termico 1 1 2 2 2 3 4 6 9 GPL 2.013 2.345 2.573 2.593 1.892 2.230 2.212 2.104 2.253 Gasolio 4.220 4.201 3.832 4.103 3.809 4.082 3.681 3.374 3.507 Gas naturale 2.425 2.511 2.661 2.388 2.457 1.571 1.494 1.486 1.680

Grafico 6: Consumi energetici del settore terziario (Valori in MWh)

Terziario - 2000 Terziario - 2008

Gas naturale Elettricità Gas naturale 13,7% 24,6% 21,1%

Elettricità 39,3%

Solare termico 0,009% Gasolio 28,6%

GPL 17,5% Gasolio Solare termico 36,7% 0,070% GPL 18,4% Grafico 7

3.5 Il settore pubblico Comunità Montana Valli di Lanzo PAES Givoletto pagina 16 di 58

Il settore pubblico assorbe circa l’1,5%% dei consumi complessivi del comune (l’1,7% senza considerare i consumi dell’industria). I fabbisogni termici ed elettrici degli edifici pubblici assorbono oltre il 67% dei consumi del settore, l’illuminazione pubblica circa il 28% e la restante quota la flotta dei veicoli comunali. Rispetto al 2000 si è osservato un incremento complessivo pari a poco più dell’12% con un evidente aumento dei consumi elettrici e termici del parco edilizio comunale. I grafici seguenti riportano l’evoluzione dei consumi energetici per vettore e la ripartizione percentuale nel 2000 e nel 2008.

Consumi energetici - Settore pubblico

4.000

3.500

3.000

2.500

2.000 MWh

1.500

1.000

500

0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Gasolio (edifici Pubblici) 1.054 1.022 1.048 1.161 1.114 1.204 1.091 988 1.076 Veicoli comunali (gasolio) 101 101 101 101 101 101 101 101 101 Veicoli comunali (benzina) 40 40 40 40 40 40 40 40 40 Illuminazione pubblica 773 787 770 782 796 826 872 863 874 Elettricità (edifici pubblici) 79 83 88 90 89 94 94 97 101 Gas naturale (edifici pubblici) 842 817 822 1.129 1.083 1.171 1.061 961 1.046

Grafico 8: Consumi energetici del settore pubblico (Valori in MWh)

Pubblico - 2000 Pubblico - 2008

Veicoli comunali Veicoli comunali Veicoli comunali Veicoli comunali (gasolio) (gasolio) (benzina) (benzina) 3,5% 3,1% 1,4% 1,2% Gas naturale (edifici pubblici) Gas naturale 29,1% (edifici pubblici) Illuminazione Illuminazione 32,3% pubblica pubblica 26,8% 27,0%

Elettricità (edifici Elettricità (edifici pubblici) pubblici) 2,7% 3,1%

Gasolio (edifici Gasolio (edifici pubblici) pubblici) 36,5% 33,2%

Grafico 9

3.6I trasporti

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I trasporti privati e commerciali hanno assorbito nel 2008 oltre 47,4 GWh, l’8,3% in meno rispetto al 2000. Il gasolio è il carburante maggiormente utilizzato con una quota pari al 64,6%. La benzina assorbe il 33,3% mentre il GPL si assesta attorno al 2,1%. La cosa più evidente che appare analizzando le dinamiche del settore è che, nell’intervallo temporale in esame, si è assistito ad un andamento decrescente dei consumi di benzina e di GPL e una sostanziale crescita dei consumi di gasolio, come si evince dalle rappresentazioni grafiche seguenti.

Consumi energetici - trasporto pricvato e commerciale

60.000

50.000

40.000

30.000 MWh

20.000

10.000

0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 GPL 1.058 1.064 936 772 768 748 661 722 871 Gasolio 25.398 28.668 26.573 25.442 28.734 30.358 29.082 31.516 27.097 Benzina 19.296 19.051 18.087 17.151 16.392 15.203 15.335 14.599 13.969

Grafico 10: Consumi energetici del settore trasporti (Valori in MWh)

Trasporti - 2000 Trasporti - 2008 GPL GPL 2,3% 2,1%

Benzina 33,3%

Benzina 42,2%

Gasolio 55,5%

Gasolio 64,6%

Grafico 11

3.7 L’agricoltura

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Il settore agricolo nel suo complesso contribuisce ai consumi comunali in maniera estremamente marginale. Il settore assorbe appena oltre lo 0,7% dei consumi complessivi comunali. Quasi il 95% dei consumi è attribuibile al gasolio e la restante quota all’energia elettrica.

Consumi energetici - Agricoltura

1.800

1.600

1.400

1.200

1.000 MWh 800

600

400

200

0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Elettricità 51 57 60 59 71 76 76 80 78 Gasolio 1.403 1.047 1.232 1.188 1.523 1.543 1.584 1.545 1.435

Grafico 12: Consumi energetici del settore agricolo (Valori in MWh)

Agricoltura - 2000 Agricoltura - 2008

Elettricità Elettricità 3,5% Gas naturale 5,1% Gas naturale 0,02% 0,03%

Gasolio Gasolio 96,5% 94,8% Grafico 13:

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4 IL BILANCIO DELLE EMISSIONI DEI COMUNI DEL TERRITORIO Sulla base delle indicazioni fornite dal Joint Research Centre, è stato adottato un sistema basato sui fattori di emissione IPPC, che si riferiscono alle emissioni di CO 2 relative ai consumi energetici di un territorio. Le emissioni considerate sono sia quelle dirette sia quelle indirette. Le prime si riferiscono ai processi di combustione che avvengono direttamente nel territorio, le seconde si riferiscono a emissioni avvenute in altri territori ma associate (indirettamente) al territorio in esame perché relative all’energia elettrica consumata localmente. Questa metodologia è in linea con il sistema di monitoraggio della politica europea del 20-20-20 e del Protocollo di Kyoto e si basa su fattori di emissioni condivisi e facilmente reperibili. Per contro ha il difetto di non considerare tutte le emissioni che intervengono nel ciclo di vita dell’energia che vogliamo contabilizzare, comprese le emissioni associate alla produzione dei vettori energetici e dei dispositivi impiegati per utilizzare l’energia stessa. Di seguito si riportano i fattori di emissione utilizzati

Vettore energetico Ton CO 2/MWh gas naturale 0,2021 olio combustibile 0,2786 gas di petrolio liquefatto 0,2270 gasolio 0,2666 benzina 0,2494 Tabella 5

Per quanto riguarda il fluido termovettore fornito tramite la rete di teleriscaldamento, il coefficiente specifico di emissione è stato posto uguale a zero, poiché l’impianto di cogenerazione che fornisce il calore rientra già nel Progetto di Scambio di Emissioni Europeo (European Emissionis Trading Scheme/ETS). Di conseguenza le azioni di riduzione che verranno proposte per gli edifici serviti dal teleriscaldamento avranno effetti solo per la quota di edifici riscaldati con altri vettori energetici. E’ comunque ferma intenzione dell’Amministrazione Comunale agire il più possibile sul parco edilizio privato nel suo complesso, indipendentemente dal tipo di combustibile utilizzato.

In termini di emissioni di gas di serra (considerando anche il contributo del settore industriale), complessivamente il territorio della comunità montana, nel 2008, ha emesso in totale 54,6 kt di CO 2. Rispetto al 2000, primo anno disponibile della serie storica, l’incremento è stato pari al 15,8%. Il settore che pesa maggiormente, nel 2008, risulta essere quello residenziale (20,4 kt di CO 2 emessa nel 2008, pari al 37,5 % delle emissioni complessive comunali) seguito dall’industria (17,3 kt di CO 2 emessa nel 2008, pari al 31,8 % delle emissioni complessive comunali) e dai trasporti (11,2 kt di CO 2 emessa nel 2008, pari al 20,5% delle emissioni complessive comunali). Il terziario è responsabile di 4,1 kt pari al 7,5% delle emissioni complessive comunali. Il settore pubblico è responsabile dell’1,8% delle emissioni complessive. In termini evolutivi, si osserva come siano le emissioni dei trasporti a far registrare l’unico calo delle emissioni, pari a -5,1% tra il 2000 e il 2008. Gli altri settori sono caratterizzati da incrementi generalizzati che vanno dal 31% della residenza, al 20% del terziario fino al 5,5% circa dell’agricoltura. Per quanto riguarda le emissioni strettamente connesse all’amministrazione comunale (che arrivano come detto all’incirca all’1,8% delle emissioni complessivamente emesse sul territorio), si osserva un incremento delle emissioni di CO 2 del 13% all’illuminazione pubblica e uno dell’11% circa dei fabbisogni degli edifici comunali. Il grafico seguente riporta le emissioni complessive di CO 2 per settore dal 2000 al 2008.

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Emissione di CO 2 per settore

70.000

60.000

50.000

40.000

tonnelate 30.000

20.000

10.000

0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Industria 15.949 18.675 18.130 17.686 14.200 13.364 16.155 7.282 17.376 Trasporto commerciale e privato 11.826 12.639 11.811 11.239 11.928 12.061 11.998 12.500 11.219 Flotta comunale 37 37 37 37 37 37 37 37 37 Agricoltura 399 307 358 346 441 449 460 451 421 Illuminazione pubblica comunale 373 380 372 378 385 399 421 417 422 Edifici residenziali 15.600 20.930 20.821 21.404 16.275 22.648 15.383 14.688 20.476 Edifici terziari 3.439 3.741 3.715 3.897 3.634 3.840 3.727 3.816 4.119 Edifici comunali 490 478 488 582 559 603 551 505 547

Grafico 14

Emissione CO2 2000 (ton;val%) Emissione CO2 2008 (ton;val%)

Edifici comunali; 490; Edifici 1,0% comunali; 547; Trasporto Edifici terziari; Trasporto 1,0% commerciale e 3.439; 7,1% commerciale e Edifici terziari; privato; 11.826; privato; 11.219; 4.119; 7,5% 24,6% 20,5% Flotta Edifici comunale; 37; Flotta residenziali; 0,1% Edifici comunale; 37; 15.600; 32,4% 0,1% Agricoltura; residenziali; 421; 0,8% 20.476; 37,5% Agricoltura; 399; 0,8% Illuminazione Illuminazione pubblica pubblica comunale; 373; comunale; 422; 0,8% 0,8%

Grafico 15

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5. ANALISI ENERGETICA COMUNALE 5.1 Analisi della domanda Il comune di Givoletto ha assorbito nel 2008 circa 50 MWh, il 23% dei consumi complessivi del territorio della comunità. Durante l’intervallo temporale in esame si è assistito ad un progressivo calo dei consumi, prevalentemente dovuto al settore industriale, così come si evince dalla rappresentazione grafica seguente.

Consumi energetici comunali e quota % rispetto al totale della comunità montana

90.000 35,0%

80.000 30,0% 70.000 25,0% 60.000

50.000 20,0%

MWh 40.000 15,0%

30.000 10,0% 20.000 5,0% 10.000

0 0,0% 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Comune 66.071 76.441 76.019 74.302 67.300 56.703 53.584 53.907 50.775 Quota % 29,1% 31,6% 32,0% 30,8% 29,2% 24,2% 24,0% 27,7% 23,4%

Grafico 16

La quota maggiore di consumo spetta alla residenza che nel 2008 ha assorbito il 49% circa dei consumi complessivi comunali. I trasporti assorbono una quota pari a circa il 35% mentre l’industria si assesta a poco più del 13%. Il settore pubblico consuma solo il 1,8% dei fabbisogni energetici totali.

Consumi energetici comunali

90.000 80.000 70.000 60.000 50.000

MWh 40.000 30.000 20.000 10.000 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Trasporti 12.670 13.809 13.031 12.445 13.858 14.677 15.592 17.012 15.489 Flotta comunale 4 4 4 4 4 4 4 4 4 Agricoltura 652 496 577 561 717 723 740 723 674 Industria 28.050 36.230 36.868 34.498 24.411 10.525 8.367 7.489 6.895 Illuminazione pubblica 268 281 270 273 280 281 310 302 308 Edifici residenziali 22.776 23.856 23.536 24.617 26.261 28.230 26.371 26.025 24.820 Edifici terziari 1.060 1.191 1.159 1.270 1.161 1.608 1.603 1.811 1.998 Edifici comunali 591 574 573 633 608 656 596 542 588

Grafico 17

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In termini di vettori energetici si osserva come sia il gasolio il combustibile maggiormente utilizzato per il riscaldamento seguito da vicino dall’energia elettrica. Il grafico seguente riporta l’andamento dei consumi energetici per i diversi vettori.

Consumi energetici comunali

90.000 80.000 70.000 60.000 50.000

MWh 40.000 30.000 20.000 10.000 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Elettricità 9.816 10.466 10.881 10.950 10.548 10.158 10.214 10.228 11.144 Solare termico 2 3 3 4 5 7 9 15 22 Biomassa 3.516 3.412 3.406 3.773 3.621 3.914 3.547 3.212 3.496 Benzina 4.027 4.016 3.862 3.675 3.661 3.538 4.395 4.292 4.364 Olio combustibile 256 786 925 770 763 754 696 844 618 GPL 2.190 2.436 2.625 2.574 2.589 2.931 2.238 2.280 2.664 Gasolio 12.191 13.312 11.602 10.797 12.092 13.157 12.742 14.172 11.831 Gas naturale 34.074 42.010 42.714 41.758 34.021 22.244 19.742 18.865 16.635

Grafico 18

5.2 Emissioni di CO 2 comunali Per quanto riguarda il contributo di Givoletto in termini di emissioni di CO 2, si osserva come il comune sia stato responsabile, nel 2008, di una quota pari a poco più del 25% delle emissioni complessive dei comuni della comunità. Rispetto al 2000 il Comune di Givoletto ha emesso circa il 23% in meno di anidride carbonica.

Emissioni comunali di CO 2 e quota % rispetto al totale della comunità montana

20.000 40,0%

18.000 35,0% 16.000 30,0% 14.000 25,0% 12.000

10.000 20,0% MWh 8.000 15,0% 6.000 10,0% 4.000 5,0% 2.000

0 0,0% 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Comune 16.450 18.868 18.797 18.321 16.908 14.669 14.120 14.356 13.766 Quota % 34,2% 33,0% 33,7% 33,0% 35,6% 27,5% 29,0% 36,2% 25,2%

Grafico 19

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Analizzando nello specifico le emissioni di CO 2 si osserva come sia della residenza la responsabilità maggiore con una quota pari a poco più del39%. Il trasporto detiene una quota di emissione pari al 29%, mentre l’industria al 22%.

Emissioni comunali

20.000

18.000

16.000

14.000

12.000

10.000

tonnelate 8.000

6.000

4.000

2.000

0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Trasporto commerciale e privato 3.299 3.603 3.399 3.248 3.625 3.846 4.074 4.453 4.043 Flotta comunale 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Agricoltura 179 138 160 156 199 200 205 200 187 Industria 7.580 9.390 9.648 9.081 6.896 3.873 3.369 3.163 3.102 Edifici residenziali 4.807 5.124 4.980 5.145 5.543 5.908 5.628 5.628 5.399 Edifici terziari 329 354 357 424 380 567 567 650 760 Edifici comunali 125 122 121 133 128 138 126 115 124

Grafico 20

Emissioni 2000 (ton;Val%) Emissioni 2008 (ton;Val%)

Edifici Trasporto Edifici comunali; 125;Edifici terziari; commerciale e comunali; 124; 0,8% 329; 2,0% privato; 3.299; 0,9% Edifici terziari; 20,1% Trasporto 760; 5,5% commerciale e Flotta Edifici privato; 4.043; comunale; 1; residenziali; 29,4% 0,0% 4.807; 29,2%

Agricoltura; 179; 1,1% Flotta Edifici comunale; 1; residenziali; 0,0% 5.399; 39,2%

Illuminazione Agricoltura; pubblica; 129; 187; 1,4% 0,8%

Industria; Illuminazione 7.580; 46,1% pubblica; 149; Industria; 1,1% 3.102; 22,5% Grafico 21

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6. LA DEFINIZIONE DELLA BEI ( Baseline Emission Inventory – industria esclusa ) La metodologia di elaborazione di un PAES prevede la scelta di un anno di riferimento sul quale basare le ipotesi di riduzione. Le emissioni di tale anno andranno infatti a definire la quota di emissioni da abbattere al 2020 che dovranno essere pari ad almeno il 20% delle emissioni dell’anno di Baseline . Per il Comune di Givoletto la BEI è stata fissata al 2008, ultimo anno disponibile della serie storica. Nella metodologia di definizione della BEI, come consentito dalle Linee Guida per la Redazione dei PAES, è stato escluso il settore industriale. Il grafico seguente riporta l’evoluzione delle emissioni (industria esclusa) dal 2000 al 2008 con in evidenza l’anno prescelto come Baseline.

Evoluzione delle emissioni di CO 2 - industria esclusa

12.000

10.000

8.000

6.000 10.796 10.751 11.193 10.663 tonnellate 10.012 9.477 8.870 9.149 9.240 4.000

2.000

0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Grafico 22

Come si osserva dal grafico precedente, le emissioni assumono un andamento crescente per quasi tutto l’intervallo temporale in esame che porta ad un aumento complessivo pari al 20,2% Stando ai dati elaborati, nel 2008 le emissioni di CO 2 complessive attribuibili al territorio comunale di Givoletto sono state pari a 10.663 tonnellate. In termini di ripartizione, si osserva immediatamente che le quote più consistenti spettano a residenza, trasporti e terziario rispettivamente con il 50%, 38% e 7%. Il settore pubblico contribuisce ad una quota di emissioni pari a circa il 2,6% Da tale analisi emerge chiaramente come l’amministrazione, per potere raggiungere gli obiettivi preposti, abbia l’obbligo di agire non solo sul proprio patrimonio, ma in la gran parte su settori che non sono di propria diretta competenza.

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Baseline 2008 (ton;Val%)

Edifici comunali; 125; 1,4% Edifici terziari; 329; 3,7%

Trasporto commerciale e privato; 3.299; 37,2%

Agricoltura; 179; 2,0% Edifici residenziali; 4.807; 54,2%

Flotta comunale; 1; 0,0%

Illuminazione pubblica; 129; 1,5%

Grafico 23

Avendo definito l’anno di Baseline, la riduzione minima da raggiungere per rispettare gli obiettivi imposti dalla Commissione è pari a 2.133 tonnellate, pari al 20% delle emissioni della Baseline.

Baseline 2000 (ton) 10.663 Obiettivo Riduzione (ton) 2.133 Obiettivo minimo emissioni 2020 (ton) 8.531

Tabella 8

Il grafico seguente sintetizza e mostra i concetti e i valori appena espressi con in evidenza il valore minimo di riduzione richiesto.

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Obiettivo di riduzione

12.000

10.000 2.133

8.000

6.000 10.663 tonnellate

8.870 8.531 4.000

2.000

0 2000 2008 2020 Gr afico 24

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IL PIANO D’AZIONE

METODOLOGIA

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7. ASPETTI METODOLOGICI La ricostruzione storica del bilancio energetico, benché indispensabile per delineare le componenti principali che influenzano l’evoluzione del sistema energetico del territorio in esame e delle corrispondenti emissioni di gas serra, non fornisce generalmente gli elementi sufficienti per proiettare l’analisi nel futuro, anche in relazione all’identificazione di interventi di efficientizzazione. E’ necessaria, a tal fine, l’analisi sia delle componenti socio-economiche (lette nella loro evoluzione e nei loro sviluppi in serie storica in modo da comprenderne gli andamenti e definirne le tendenze future) che necessitano l’utilizzo delle fonti energetiche, sia delle componenti tecnologiche che di tale necessità sono il tramite. Le analisi sono realizzate mediante studi di settore, in modo da fare emergere il contributo che ognuno di questi potrà fornire al raggiungimento dell’obiettivo di riduzione dell’impatto energetico sull’ambiente. Le indagini sono svolte in alcuni particolari settori, in base a quanto emerso dall'evolversi del quadro conoscitivo. Tra i settori analizzati vi sono: − il settore residenziale, − il settore terziario − il settore pubblico − i trasporti (in base alla disponibilità dei dati specifici).

Per quanto riguarda il settore residenziale è stata prevista un’analisi delle caratteristiche termo- fisiche degli edifici mediante la classificazione degli stessi basata sull'individuazione di tipologie edilizie di riferimento a cui sono associate anche specifiche prestazioni energetiche. Il parco edilizio è stato ricostruito ripartendo gli edifici per epoche di costruzione oltre che in base a parametri geometrici.

Abitazioni occupate per numero di piani ed epoca di costruzione Prima del Dal 1919 Dal 1946 Dal 1962 Dal 1972 Dal 1982 Dal 1991- Dal 2001- 1919 al 1945 al 1961 al 1971 al 1981 al 1991 2001 2008 Totale 1 13 12 11 1 6 3 2 15 62 2 15 15 13 1 7 3 3 195 251 3 175 167 152 9 53 56 29 123 764 4 e + 302 283 265 10 103 93 66 17 1.141 Totale 505 477 442 21 170 155 100 350 2.219 Tabella 10

Questo tipo di analisi viene condotta ipotizzando stratigrafie e calcolando parametri di dispersione termica medi per epoca storica e per singola tipologia dell’involucro disperdente. A completamento di questa analisi prettamente legata all’involucro edilizio, sono individuati i rendimenti impiantistici complessivi medi, anche attraverso l’ausilio di dati forniti dall’amministrazione comunale o provinciale o in base a stime. Questo tipo di analisi consente di ricostruire il fabbisogno energetico con una procedura bottom-up; esso va poi calibrato con i consumi ricavati nel bilancio energetico mediante la procedura top-down. Questa metodologia consente di modellizzare l’intero patrimonio edilizio.

L’utilità di un’analisi di questo tipo si delinea principalmente in due elementi: 1. maggiore precisione dei dati imputati in bilancio: infatti il bilancio comunale, a livello di settore, ha una doppia validazione (dall’alto verso il basso attraverso la disaggregazione dei dati di consumo di gas e dal basso verso l’alto attraverso i parametri di efficienza di involucro e impianti); 2. possibilità di costruire scenari a lungo termine valutati quantitativamente.

A titolo solo esemplificativo, il modello di simulazione dell’edificato permette una disaggregazione delle superfici disperdenti per tipologia di superficie, per epoca storica e per caratteristiche termofisiche delle stesse.

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In questo modo, l’eventuale scenario in cui si ipotizzi l’implementazione di sistemi di coibentazione o lo svecchiamento di impianti termici è facilmente quantificabile (con errore ridotto) in termini di risparmio energetico e conseguente riduzione delle emissioni di CO 2.

Per quanto riguarda i trasporti, viene sviluppata un’analisi che ricostruisce i consumi di carburante a partire dalla domanda di mobilità, dalle modalità di spostamento e dal parco veicoli circolanti. In accordo alle linee guida del JRC, l’analisi viene focalizzata, in particolare, sul trasporto nelle aree di maggior competenza del Comune. In questo senso va costruito un modello di simulazione. Se l’approccio top-down ha il pregio di consentire in modo relativamente semplice la redazione di bilanci complessi, evidenziandone gli andamenti in serie storica e i fenomeni ad essi associabili, esso risulta operativamente limitato, nel settore trasporti, in virtù della difficoltà di rapporto con la maggior parte dei parametri caratteristici del settore trasporti; tale limitazione è superata da un approccio inverso (bottom-up), che tuttavia richiede la disponibilità di grandi masse di dati disaggregati, derivanti da rilevazioni e modellizzazioni dei flussi di traffico realizzate con specifiche metodologie. Non sempre questo tipo di dato è disponibile a livello comunale e, anche nei casi in cui la conoscenza analitica è avanzata, si rendono necessarie correzioni ed espansioni dei risultati volti a garantire la completezza e la confrontabilità con il quadro delle statistiche disponibili. Dunque, il modello costruito per l’analisi dei consumi nel settore trasporti (o meglio per definire successivamente quale sarà l’evoluzione del settore) è un modello bottom-up di tipo semplificato in cui i dati in input sono costituiti dal numero di abitanti e di veicoli. La metodologia che va adottata per la redazione dell’analisi bottom-up si articola nelle fasi seguenti: 1. analisi del parco veicolare medio comunale circolante e determinazione dei fattori specifici di emissione e di consumo; 2. analisi del sistema della mobilità a scala urbana con particolare attenzione alla definizione di polarità principali o comunque fattori rilevanti da un punto di vista energetico; 3. ricostruzione dei flussi principali di spostamento interni al Comune e dei flussi di spostamento generati da pendolarismo lavorativo (sono rappresentati dal modello solo i flussi pendolari in uscita dal Comune); 4. calcolo dei consumi energetici come prodotto dei fattori di consumo unitari per volumi di traffico. Per quanto riguarda le emissioni specifiche per autotrazione, nel 2009 i produttori di auto hanno ridotto, in media, le emissioni di CO 2 dei modelli complessivamente venduti sul mercato europeo del 5,1%, portando la media di settore a 145,7 gCO 2/km (rispetto al 153.5 dell’anno 2008) e facendo registrare un salto in avanti rispetto agli obiettivi europei fissati con la direttiva sulla CO 2 delle auto (130 gCO 2/km al 2015). Il regolamento Emissioni Autoveicoli (443/2009) stabilisce – a carico dei costruttori di autoveicoli - un target di riduzione delle emissioni specifiche medie di gas serra del nuovo parco, pari a 95 gCO 2/km al 2020, fissando inoltre obiettivi intermedi vincolanti e sanzioni. In particolare, questo ultimo atto normativo fa seguito a un accordo volontario che l’UE aveva stretto con le case automobilistiche e che prevedeva, per il 2008, il raggiungimento di un valore medio di 140 gCO 2/km per le nuove immatricolazioni; a questo proposito va osservato che nel 2007 il nuovo parco si collocava a 158 gCO 2/km, livello praticamente inalterato rispetto ai 160 gCO 2/km del 2006 e ben lontano dal target.

8. LA DEFINIZIONE DI SCENARI VIRTUOSI Partendo dai risultati dell’analisi del sistema energetico, si sviluppa una ricognizione delle risorse disponibili a livello locale, sia sul lato dell’offerta di fonti energetiche direttamente impiegabili, sia sul lato dei margini di risparmio energetico nei diversi settori di attività, al fine di individuare e quantificare scenari alternativi o virtuosi del sistema raggiungibile mediante l’applicazione di iniziative nei vari settori. Tali scenari devono essere chiaramente compatibili con la loro fattibilità tecnica. L’orientamento generale che si segue, nel contesto del governo della domanda di energia, si basa sul criterio dell’utilizzo delle migliori tecniche e tecnologie disponibili. In base a tale presupposto, Comunità Montana Valli di Lanzo PAES Givoletto pagina 30 di 58

ogni qual volta sia necessario procedere verso installazioni ex novo oppure verso retrofit o sostituzioni, ci si deve orientare ad utilizzare ciò che di meglio, da un punto di vista di sostenibilità energetica, il mercato può offrire. Nei diversi settori presi in considerazione nell’analisi del sistema energetico comunale (residenziale, terziario, strutture pubbliche, trasporti) sono valutati i possibili margini di efficientamento energetico, tenendo presente i parametri di convenienza economica. Nel settore civile, ad esempio, sono valutate le possibili scelte volte alla realizzazione di interventi che garantiscano una maggiore efficienza. In particolare, a partire dalla ricostruzione delle caratteristiche termofisiche del parco edilizio, si identifica la possibilità di intervenire sulle caratteristiche degli elementi strutturali migliorando i parametri di trasmittanza. In questa analisi si considera sia il nuovo costruito che l'esistente (in base alle evoluzioni demografiche attribuibili al Comune). Il nuovo costruito si valuta sia in base alla domanda di nuove abitazioni derivante dall’evoluzione della popolazione del nucleo familiare medio, sia in base alle previsioni dello strumento di pianificazione urbanistica vigente a livello comunale. Per quanto riguarda il settore dei trasporti si elaborano i risparmi derivanti dallo svecchiamento del parco veicolare attuale nel corso degli anni fino al 2020 e della diversione modale. Sul lato dell'offerta di energia si da priorità allo sviluppo e alla diffusione delle fonti rinnovabili (sia a livello diffuso che a livello puntuale di singoli impianti), puntando prevalentemente sulle biomasse e sul solare termico. Anche nel caso degli scenari, sono ricostruite le ipotesi di evoluzione delle emissioni in atmosfera sia complessive che attribuibili alle singole linee d’azione analizzate. Infine, per ogni azione, viene attribuito un livello di competenza Comunale ed un livello di competenza sovraordinato. Questo vuol dire che l’evoluzione naturale del sistema energetico comunale nei prossimi anni può portare ad una naturale riduzione dei consumi. L’impegno del Comune si quantifica in una sorta di extra-riduzione derivante da specifiche politiche che il Comune si impegna, con questo strumento, a dettagliare e costruire nel corso degli anni. Il 20% minimo di riduzione delle emissioni, in altri termini, viene calcolato come derivante da un pacchetto di interventi composto da ciò che naturalmente avverrebbe più dai risultati delle azioni specifiche che l’amministrazione comunale intende promuovere e portare a termine.

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IL PIANO D’AZIONE

SCHEDE D’AZIONE

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9. SINTESI DELLE AZIONI E RISULTATI ATTESI Le azioni proposte nel presente Piano d’Azione toccano i settori principali per i quali ci si può aspettare un beneficio in termini di riduzione delle emissioni di CO 2 e quindi la residenza, il terziario, i trasporti e il settore pubblico. Una sintesi delle azioni e delle relative conseguenze e riportato nelle tabelle seguenti. In giallo sono evidenziate le azioni più connesse all’ambito pubblico, o meglio le azioni che sono promosse e/o attuate dall’amministrazione comunale.

Riduzione CO Riduzione MWh Settore Residenziale 2 Descrizione azione Azione ton MWh Applicazione dell'Allegato Energetico al Regolamento Edilizio. Ristrutturazione del 20% degli edifici occupati da residenti presenti sul Involucro + Impianto + Regolazione 1.179 6.531 territorio comunale ai sensi del D.Lgs. 311/2006. Verifica di tutti gli impianti termici. Si è considerato un incremento della volumetria residenziale pari al 5% di quella attuale. Ammodernamento dispositivi e riduzione della produzione di ACS a solo Elettrico 107 222 il 5% delle utenze. Sostituzione del 20% dei combustibili per riscaldamento con biomassa Biomasse 513 Nessuna riduzione legnosa. La stima è stata calcolata sul parco edilizio già ristrutturato come da azione precedente. Incremento delle installazioni di solare termico pari a 10 mq ogni 1000 Solare Termico 140 690 abitanti (ESTIF.ORG - Solar Thermal Market in Europe. Trends andMarket statistics 2009) Calcolato sull'obiettivo nazionale - 132 Wp/ab più 1 kW sul 50% delle FV 145 300 nuove abitazioni TOTALE 2.083 7.443

Riduzione CO2 Riduzione MWh Terziario Descrizione azione Azione ton MWh Termico 17 77 Riduzione del 10% dei consumi termici. Elettrico 59 122 Riduzione del 10% dei consumi elettrici. TOTALE 76 199

Riduzione CO2 Riduzione MWh Trasporti Descrizione azione Azione ton MWh Si è considerata l'evoluzione del parco auto e le emissioni previste al Svecchiamento/rinnovo parco auto 433 1.676 2015 e 2020 dalla normativa comunitaria TOTALE 433 1.676

Riduzione CO2 Riduzione MWh Pubblico Descrizione azione Azione ton MWh L'obiettivo dell'amministrazione comunale è quello di ridurre i fabbisogni Ristrutturazioni 37 176 energetici (sia termici che elettrici) del parco edilizio comunale del 30% almeno. L'obiettivo dell'amministrazione comunale è quello di ridurre i fabbisogni Illuminazione Pubblica 30 62 elettrici per illuminazione pubblica del 20% almeno. TOTALE 67 238

Tabella 11

Complessivamente, sommando tutti i contributi delle azioni descritte precedentemente, si ottiene un valore complessivo di riduzione pari 2.659 tonnellate. Rispetto al limite minimo definito dai requisiti del Patto dei Sindaci, la riduzione prevista per il comune di Givoletto risulta essere superiore di quasi il 4,9% Le tabelle seguenti riportano la sintesi dei risultati di riduzione

Rid CO Risultati di sintesi ton Settore d'Azione 2 ton BEI 2008 10.663 Residenza 2.083 Obiettivo minimo 2020 8.531 Terziario 76 Obiettivo PAES 8.004 Trasporti 433 Riduzione PAES 2020 -24,9% Pubblico 67 TOTALE 2.659

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Tabella 12

Il settore che contribuisce maggiormente alla riduzione è quello residenziale. La riduzione è strettamente connessa ai vincoli definiti nell’Allegato Energetico al Regolamento Edilizio Comunale. Per quanto riguarda il settore dei trasporti, la riduzione è dovuta al miglioramento dell’efficienza energetica del parco circolante.

Ovviamente il settore pubblico è a carico completo dell’amministrazione comunale. Le azioni prevedono la ristrutturazione del parco edilizio pubblico con l’obiettivo di ridurre i consumi energetici del 20% rispetto ai valori del 2008.

Il terziario è infine un settore che evolverà autonomamente verso una progressiva riduzione.Il ruolo del comune potrà essere quello di sopportare con maggior forza questa tendenza, promuovendo campagne di informazione dirette verso le utenze commerciali, come ad esempio gli audit energetici,

I grafici seguenti mostrano i risultati di sintesi attesi dalle azioni proposte.

12.000

76 67 433 10.000 2.133 2.083

8.000 Riduzione nel settore terziario Riduzione nel settore pubblico Riduzione nel settore 6.000 trasporti Riduzione nel settore residenziale Obiettivo minimo di riduzione 8.531 4.000 8.004 Emissioni

2.000

0 2008 2020

Grafico 25

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Contributo dei settori all'obiettivo di riduzione

Pubblico Terziario 2,5% 2,9% Trasporti 16,3%

Residenziale 78,3%

Grafico 26

12.000

Obiettivo minimo 11.000

10.000 2.659 9.000

8.000

7.000

6.000

tonnellate CO2 tonnellate 10.663 5.000 10.012

4.000 8.004

3.000

2.000

1.000

0 2000 2008 2020

Grafico 27

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10. SCHEDE D’AZIONE Di seguito si riportano una serie di schede d’azione applicabili nel contesto del PAES di Givoletto. Gli ambiti di intervento toccati nel seguente elenco comprendono il settore civile termico ed elettrico (residenziale e terziario), quello pubblico (parco edilizio pubblico, illuminazione e flotta veicolare pubblica), la mobilità privata, la diffusione delle fonti rinnovabili e l’adeguamento della propria struttura tecnica.

Riprendendo alcuni concetti espressi nei capitoli precedenti si riporta uno schema di sintesi in cui le linee di attività illustrate nelle schede successive sono messe in relazione con il ruolo dell’ente Comunale in termini di:

• ente pubblico proprietario e gestore di un patrimonio proprio (Gestore); • ente pubblico pianificatore, programmatore e regolatore del territorio e delle attività che su di esso insistono (Regolatore); • ente pubblico promotore, coordinatore e partner di iniziative su larga scala (Promotore).

Regolatore Gestore Promotore FABBISOGNI ENERGETICI DELL’EDILIZIA FABBISOGNI ENERGETICO NEI COMPLESSI FABBISOGNO EFFICIENZAENERGETICA NEL DELLAPROMOZIONE LOCALEFONTERINNOVABILE SOSTENIBILE DA ELETTRICAPRODUZIONE DELLA PROMOZIONE FABBISOGNI ENERGETICI DELL’EDILIZIAFABBISOGNI ENERGETICONEICOMPLESSI FABBISOGNO EFFICIENZAENERGETICA NEL DELLAPROMOZIONE LOCALEFONTERINNOVABILE SOSTENIBILE DA ELETTRICA DELLA PROMOZIONEPRODUZIONE RESIDENZIALE ESISTENTERESIDENZIALE COSTRUZIONE TERZIARIESISTENTI NUOVA DI E PUBBLICO PATRIMONIO SOSTENIBILE MOBILITÀ RESIDENZIALE ESISTENTE COSTRUZIONE TERZIARIESISTENTI NUOVA E DI PUBBLICO PATRIMONIO SOSTENIBILE MOBILITÀ

GESTIONEGESTIONE DELDEL PIANOPIANO D’AZIONED’AZIONE DELL’ENERGIADELL’ENERGIA SOSTENIBILESOSTENIBILE

Figura 1

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Scheda GESTIONE Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile

Obiettivi • Gestire in modo efficace il Piano • Fornire informazioni ai cittadini e agli operatori economici • Attivare meccanismi di finanziamento per gli utenti finali • Fornire consulenza di base per i cittadini • Indirizzare le scelte di progettisti ed utenti finali

Soggetti promotori Comune (Assessorato competente e Uffici tecnici).

Soggetti coinvolgibili Tecnici progettisti, Imprese di costruzione e Cooperative edificatrici, Termo-tecnici, Installatori di impianti, Ordini professionali, Provincia, Regione, Aziende di distribuzione dell’energia, Energy Service Company.

Portatori d’interesse Utenti finali, Operatori del settore energetico, Professionisti, Installatori e Manutentori.

Descrizione della linea d’azione Scopo dell’azione è quello di creare, all’interno della struttura pubblica comunale, un ufficio che possa, da un lato, supportare l’amministrazione nell’attivazione dei meccanismi necessari alla realizzazione delle attività programmate all’interno del PAES e, dall’altro, svolgere attività di sportello informativo verso i cittadini privati. L’Ufficio in questione dovrà quindi essere sia l’interfaccia per l’Ente stesso, sia per gli utenti finali. Questa scheda del PAES deve essere pertanto vista come trasversale rispetto alle restanti linee di attività e risulta indispensabile per garantire l’attuazione delle azioni precedentemente descritte. Le attività gestite dall’Ufficio saranno molto diverse e possono essere sinteticamente elencate come segue: • coordinamento dell’attuazione delle azioni del Piano • organizzazione e promozione di eventi di informazione, formazione e animazione locale • monitoraggio dei consumi energetici dell’ente • attività di front-desk verso i cittadini • monitoraggio dell’attuazione del PAES • gestione dei rapporti con la Provincia di Torino in qualità di struttura di supporto. Tra le principali mansioni in capo alla struttura nei confronti del pubblico si sottolinea: • consulenza sugli interventi possibili in ambito energetico sia dal punto di vista termico che elettrico • informazioni di base e promozione del risparmio energetico e dell’uso delle fonti rinnovabili

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di energia • realizzazione di campagne di informazione tra i cittadini ed i tecnici • gestione dei rapporti con gli attori potenzialmente coinvolgibili nelle diverse iniziative (produttori, rivenditori, associazioni di categoria e dei consumatori, comuni) • consulenza sui costi di investimento e gestione degli interventi, • consulenza e divulgazione dei possibili meccanismi di finanziamento e/o incentivazione esistente e valutazioni economiche di massima sugli interventi realizzabili • informazione sui vincoli normativi e le procedure amministrative attivabili per la realizzazione di specifici interventi. La struttura comunale deve quindi fornire le indicazioni principali alle utenze interessate, ma allo stesso tempo deve instaurare con i produttori, installatori e rivenditori rapporti che favoriscano la diffusione di buone pratiche energetiche all’interno del territorio comunale. Oltre alla consulenza verso l’esterno, infatti, la struttura di gestione del PAES dovrà essere in grado di gestire alcune delle attività di controllo e monitoraggio delle componenti energetiche dell’edificato pubblico: monitorare i consumi termici ed elettrici delle utenze pubbliche, gestire l’aggiornamento continuo della banca dati dei consumi e degli impianti installati, sistematizzare le attività messe in atto in tema di riqualificazione energetica degli edifici esistenti e strutturare, con gli uffici comunali competenti, il quadro degli interventi prioritari in tema di efficienza energetica di involucro ed impianti dell’edificato pubblico. L’Ufficio potrà costituire il soggetto preposto alla verifica ed al monitoraggio dell’applicazione del PAES, ma anche all’aggiornamento dello stesso ed alla validazione delle azioni messe in campo. Infine, si ritiene molto utile che il Comune ponga particolare attenzione, alla costruzione di politiche e programmazioni che incontrino trasversalmente o direttamente i temi energetici ed alla concertazione con i vari portatori di interesse esistenti sul territorio, anche attraverso l’apertura di “tavoli tecnici di concertazione” su temi e azioni che, per essere gestite correttamente, hanno bisogno dell’apporto di una pluralità di soggetti. Il raggiungimento degli obiettivi di programmazione energetica dipende, in misura non trascurabile, dal consenso dei soggetti coinvolti. La diffusione dell’informazione è sicuramente un mezzo efficace a tal fine. Oltre che per la divulgazione delle informazioni generali sugli obiettivi previsti, è necessario realizzare idonee campagne di informazione che coinvolgano i soggetti interessati attraverso l’illustrazione dei benefici ottenibili dalle azioni previste, sia in termini specifici, come la riduzione dei consumi energetici e delle relative bollette, sia in termini più generali come la riduzione delle emissioni di gas climalteranti e lo sviluppo dell’occupazione.

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Scheda R Fabbisogni energetici dell’edilizia residenziale esistente

Applicazione dell’Allegato Energetico al Regolamento Edilizio. Azione R.1 Riqualificazione energetica del parco edilizio privato

Obiettivi • Riduzione dei fabbisogni termici dell’edilizia residenziale • Riduzione dei consumi di combustibili fossili utilizzati per la climatizzazione invernale

• Riduzione delle emissioni di CO 2 nel settore residenziale. Incremento del rendimento di generazione

Soggetti promotori Amministrazione Comunale

Normativa e regolamentazione di riferimento • Regolamento Edilizio Comune di Givoletto • L.R. n. 13/2007

Soggetti coinvolgibili Tecnici progettisti, Imprese di costruzione e Cooperative edificatrici, Termo-tecnici, Installatori di impianti, Ordini professionali, Provincia, Regione, Utenti finali, Aziende di distribuzione dell’energia, Energy Service Company.

Portatori d’interesse Utenti finali, progettisti, Imprese di costruzione e Cooperative edificatrici, Energy Service Company, Aziende di distribuzione dell’energia.

Descrizione della linea d’azione Al fine di perseguire gli obiettivi generali di: • un utilizzo razionale delle risorse energetiche e delle risorse idriche; • una riduzione delle emissioni di anidride carbonica e di altre sostanze inquinanti; • una maggiore qualità dell’ambiente interno (termico, luminoso, acustico, qualità dell’aria); in linea con quanto previsto nei testi legislativi in tema di prestazione energetica nell’edilizia e di inquinamento ambientale, ed in coerenza con il quadro normativo e pianificatorio regionale e sovra-ordinato ai vari livelli, l’Allegato Energetico al Regolamento Edilizio del Comune di Givoletto, promuove e regolamenta interventi edilizi volti a ottimizzare e migliorare le prestazioni energetiche degli edifici, anche con il ricorso ad incentivi. In particolare promuove interventi edilizi volti a: - un miglioramento delle prestazioni energetiche degli involucri edilizi - un miglioramento dell’efficienza energetica degli impianti termici ed elettrici Questi obiettivi sono perseguiti attraverso l’introduzione di prescrizioni e attraverso la definizione di livelli prestazionali minimi di qualità, sia per gli edifici di nuova costruzione o soggetti a ristrutturazione edilizia, sia per gli edifici esistenti sottoposti a ristrutturazione o manutenzione Comunità Montana Valli di Lanzo PAES Givoletto pagina 39 di 58

straordinaria. L’azione prevede che al 2020: • il 10% degli edifici residenziali venga ristrutturato e che le sue strutture verticali e orizzontali (sia opache che vetrate) siano portate ai livelli minimi di trasmittanza termica definiti nell’Allegato Energetico al Regolamento Edilizio del Comune di Givoletto Si è assunta la realizzazione di una nuova volumetria pari al 5% in più rispetto ai valori del 2008.

Risultati attesi

Riduzione dei consumi energetici per la 6.531 MWh climatizzazione invernale

Riduzione delle emissioni di CO 2: 1.179 tonnellate

53,1% 46,87%

Riduzione azione Obiettivo residuo

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Scheda R Fabbisogni energetici dell’edilizia residenziale esistente Diffusione di sistemi solari termici per la produzione di acqua Azione R.2 calda sanitaria negli edifici residenziali esistenti Obiettivi • Riduzione dei fabbisogni termici dell’edilizia residenziale • Riduzione dei consumi di combustibili fossili utilizzati per la climatizzazione invernale

• Riduzione delle emissioni di CO 2 nel settore residenziale • Incremento delle fonti rinnovabili di energia Soggetti promotori Amministrazione Comunale Normativa e regolamentazione di riferimento • Regolamento Edilizio Comune di Givoletto • L.R. n. 13/2007 Soggetti coinvolgibili Tecnici progettisti, Imprese di costruzione e Cooperative edificatrici, Termo-tecnici, Installatori di impianti, Ordini professionali, Provincia, Regione, Utenti finali, Aziende di distribuzione dell’energia, Energy Service Company. Portatori d’interesse Utenti finali, progettisti, Imprese di costruzione e Cooperative edificatrici, Energy Service Company, Aziende di distribuzione dell’energia. Descrizione della linea d’azione Al fine di perseguire gli obiettivi generali di: • una riduzione delle emissioni di anidride carbonica e di altre sostanze inquinanti; • un incremento della produzione energetica da fonti rinnovabili A tal fine l’Amministrazione provinciale intende promuovere: • l’organizzazione di iniziative di informazione/formazione sul tema per gli operatori del settore (progettisti, installatori, artigiani, aziende locali, ecc) anche in abbinamento a visite guidate a realizzazioni significative; • campagne informative mirate alla diffusione dei benefici (energetici, ambientali ed economici) connessi all’utilizzo degli impianti solari termici

Per stimare il possibile sviluppo del solare termico nel settore si è fatto riferimento allo studio pubblicato da ESTIF (European Solar Thermal Industry Federation) relativo al mercato europeo e alle sue tendenze (Solare Therma Markets in Europe – Trends and market statistics 2009) che prevede un incremento della diffusione della superficie di solare termico pari a 7 m 2 ogni 1000 abitanti. L’obiettivo del Comune è quello di superare tale valore fino a 10 m 2 ogni 1000 abitanti.

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Risultati attesi

Riduzione dei consumi energetici per la 690 MWh produzione di ACS

Riduzione delle emissioni di CO : 140 tonnellate 2

5,57%

94,4%

Riduzione azione Obiettivo residuo

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Scheda R Fabbisogni energetici dell’edilizia residenziale esistente Sostituzione dei combustibili derivati da Prodotti Petroliferi Azione R.3 con biomasse legnose per la climatizzazione invernale Obiettivi

• Riduzione delle emissioni di CO 2 nel settore residenziale • Incremento del rendimento di generazione Soggetti promotori Amministrazione Comunale, Aziende di distribuzione dell’energia Normativa e regolamentazione di riferimento • Regolamento Edilizio Comune di Givoletto • L.R. n. 13/2007 Soggetti coinvolgibili Tecnici progettisti, Imprese di costruzione e Cooperative edificatrici, Termo-tecnici, Installatori di impianti, Ordini professionali, Provincia, Regione, Utenti finali, Aziende di distribuzione dell’energia, Energy Service Company. Portatori d’interesse Utenti finali, progettisti, Imprese di costruzione e Cooperative edificatrici, Energy Service Company, Aziende di distribuzione dell’energia. Descrizione della linea d’azione Al fine di perseguire l’obiettivo di: • migliorare l’efficienza energetica del sistema edificio-impianti; • ridurre le emissioni specifiche associate alla climatizzazione invernale l’azione prevede che al 2020: • il 15% dei fabbisogni di gasolio da riscaldamento, GPL e Olio Combustibile venga rimpiazzata dall’uso di biomasse di origine legnosa Risultati attesi Riduzione dei consumi energetici per la Nessuna riduzione climatizzazione invernale

Riduzione delle emissioni di CO 2: 513 tonnellate

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20,40%

79,6%

Riduzione azione Obiettivo residuo

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Scheda R Fabbisogni energetici dell’edilizia residenziale esistente

Azione R.4 Diffusione di sistemi solari fotovoltaici nel settore residenziale

Obiettivi • Incremento della produzione energetica da fonte rinnovabile

• Riduzione delle emissioni di CO 2 nel settore residenziale

Soggetti promotori Amministrazione Comunale

Normativa, regolamentazione e altri riferimenti • Regolamento Edilizio Comune di Givoletto • Nuovo Conto Energia • Progetto Piemonte Fotovoltaico

Soggetti coinvolgibili Tecnici progettisti, Imprese di costruzione e Cooperative edificatrici, Installatori di impianti, Ordini professionali, Provincia, Regione, Utenti finali, Aziende di distribuzione dell’energia, Energy Service Company.

Portatori d’interesse Utenti finali, progettisti, Imprese di costruzione e Cooperative edificatrici, Energy Service Company, Aziende di distribuzione dell’energia.

Descrizione della linea d’azione L’utilizzo della fonte solare per la produzione di energia elettrica con pannelli fotovoltaici viene favorita attraverso un valido sistema di incentivazione a livello nazionale. E’ intenzione dell’amministrazione favorire la proliferazione di impianti fotovoltaici integrati sulle strutture edilizie del territorio. A tal fine intende promuovere: • l’organizzazione di iniziative di informazione/formazione sul tema per gli operatori del settore (progettisti, installatori, artigiani, aziende locali, ecc) anche in abbinamento a visite guidate a realizzazioni significative; • campagne informative mirate alla diffusione dei benefici (energetici, ambientali ed economici) connessi all’utilizzo degli impianti fotovoltaici.

L’azione prevede che entro 2020 vengano installati ulteriori 270 kWp rispetto a quelli già attualmente presenti sul territorio comunale. Tale valore è stato stimato considerando l’obiettivo nazionale fissato per il 2020 normalizzato sulla popolazione di Givoletto. A tale quota va aggiuntala potenza stimata per le nuove abitazioni. Ipotizzando l’installazione di 1 kW fotovoltaico per il 50% delle nuove abitazioni che verranno realizzate entro il 2020 vanno aggiunti ulteriori 30 kWp.

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Risultati attesi

Produzione di energia elettrica da fonte 300 MWh* rinnovabile

Riduzione delle emissioni di CO 2: 145 tonnellate

* si è scelto di stimare la generazione di energia elettrica in maniera conservativa considerando una produzione di 1 kWh/kWp

5,76%

94,2%

Riduzione azione Obiettivo residuo

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Scheda R Fabbisogni energetici dell’edilizia residenziale esistente

Riduzione dei fabbisogni elettrici dell’settore residenziale Azione R.5 privato

Obiettivi • Riduzione dei fabbisogni elettrica dell’edilizia residenziale • Riduzione dei consumi di energia elettrica per la climatizzazione estiva

• Riduzione delle emissioni di CO 2 nel settore residenziale

Soggetti promotori Amministrazione Comunale, Aziende di distribuzione dell’energia

Soggetti coinvolgibili Tecnici progettisti, Installatori di impianti, Ordini professionali, Provincia, Regione, Utenti finali, Aziende di distribuzione dell’energia, Energy Service Company.

Portatori d’interesse Utenti finali, progettisti, Energy Service Company, Aziende di distribuzione dell’energia.

Descrizione della linea d’azione In generale nel corso degli anni l’incremento del fabbisogno elettrico è stato prevalentemente dovuto alla maggiore richiesta di energia elettrica per i piccoli sistemi di condizionamento estivi e per i sempre più numerosi dispositivi elettronici, che hanno trovato larghi consensi tra le utenze proprio tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del decennio attuale. Risulta senza dubbio interessante, riuscire a stimare una disaggregazione dei consumi elettrici per usi finali attivi nelle abitazioni. Tale disaggregazione avviene attraverso la costruzione di un modello di calcolo in cui viene assegnato ad ogni unità abitativa una o più tecnologie consuete, sulla base di una distribuzione percentuale delle stesse (frigoriferi, frigo-congelatori, tv ecc.). Le assunzioni di base per la realizzazione del modello sono: • escludendo i dispositivi di condizionamento/riscaldamento, i DVD e solo in parte le TV, la maggior parte degli altri elettrodomestici venduti dovrebbe andare a sostituirne uno vecchio; • le sostituzioni di elettrodomestici obsoleti dovrebbe aver portato ad un aumento dell'efficienza e ad una riduzione dei consumi unitari del dispositivo. Quest’ultima osservazione è presumibilmente valida anche per l’illuminazione domestica. L’amministrazione comunale intende, tramite apposite campagne di comunicazione e/o altri sistemi di diffusione della conoscenza, instaurare un meccanismo di diffusione dei benefici legati ai dispositivi efficienti, accelerando e dirigendo il naturale processo di sostituzione dei dispositivi domestici, verso apparecchi a maggior efficienza energetica possibile.

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Risultati attesi

Riduzione dei consumi elettrici domestici 222 MWh

Riduzione delle emissioni di CO 2: 107 tonnellate

4,26%

95,7%

Riduzione azione Obiettivo residuo

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Fabbisogno energetico nei complessi terziari esistenti e di Scheda T nuova costruzione

Applicazione dell’Allegato Energetico al Regolamento Edilizio. Azione T.1 Riqualificazione energetica degli edifici del settore terziario

Obiettivi • Riduzione dei consumi di combustibili fossili utilizzati per la climatizzazione invernale ed estiva

• Riduzione delle emissioni di CO 2 nel settore terziario • Incremento del rendimento di generazione e riduzione dei carichi elettrici

Riferimenti Bando di finanziamento, attivato nel 2008 dalla Regione Piemonte nell’ambito del Piano Operativo Regionale 2007/2013, cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale – FESR, a favore di imprese e loro consorzi per:

• incrementare il livello di efficienza energetica dei processi produttivi e degli involucri edilizi; • avviare la produzione di energia da fonti rinnovabili o aumentare la produzione di energia da tali fonti negli impianti esistenti. Soggetti promotori Comune (Assessorato competente e Uffici tecnici).

Soggetti coinvolgibili Tecnici progettisti, Imprese di costruzione e Cooperative edificatrici, Termo-tecnici, Installatori di impianti, Ordini professionali, Provincia, Regione, Utenti finali, Aziende di distribuzione dell’energia, Energy Service Company, Grandi utenti del settore commerciale, Associazioni di categoria del settore.

Portatori d’interesse Tecnici progettisti, Imprese di costruzione e Cooperative edificatrici, Ordini professionali, Provincia, Regione, Utenti finali, Aziende di distribuzione dell’energia, Energy Service Company.

Descrizione della linea d’azione Come nel caso del settore residenziale, anche nell’ambito del terziario, i fabbisogni di energia possono essere razionalizzati. Il ruolo dell’amministrazione locale in tal senso trova tuttavia poco margine di manovra, di gran lunga inferiore rispetto al settore residenziale. Per questo motivo si considerano come possibili ambiti di intervento, azioni rivolte a regolamentare il settore edilizio esistente che tengano conto delle destinazioni d’uso terziarie, e le opportunità di creare efficienza nelle eventuali realizzazioni di nuovi “Distretti di trasformazione urbanistici”, sia per la conformazione spaziale degli stessi, sia per il dettaglio con cui sono analizzati a livello di Piano urbanistico. Per quanto riguarda il terziario esistente possono essere prese in considerazione in parte le stesse attività descritte per il settore residenziale, magari con approfondimenti specifici come ad esempio la durata del periodo giornaliero di accensione del riscaldamento o ponendo un limite alle temperature di raffrescamento durante i mesi estivi.

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Per i nuovi insediamenti, l’obiettivo si conferma essere quello di costruire un quadro di azioni mirate che permettano di trasformare tali “Distretti di trasformazione” in ambiti privilegiati di edificazione ad elevato standard energetico, differenziandosi dalle espansioni in altre aree del territorio comunale per i maggiori livelli di prestazione energetica richiesti al sistema edifici- impianti. L’obiettivo dell’azione è quello di ridurre i carichi termici degli edifici commerciali del 10% rispetto ai valori del 2008

Risultati attesi

Riduzione dei consumi energetici per la climatizzazione invernale degli edifici del 77 MWh terziario

Riduzione delle emissioni di CO : 17 tonnellate 2

0,68%

99,3%

Riduzione azione Obiettivo residuo

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Fabbisogno energetico nei complessi terziari esistenti e di Scheda T nuova costruzione

Azione T.2 Riduzione dei fabbisogni elettrici dell’settore terziario

Obiettivi • Riduzione dei fabbisogni elettrici del terziario • Riduzione dei consumi di energia elettrica per la climatizzazione estiva • Riduzione dei consumi di energia elettrica per office equipment, lavaggio, cottura, lavaggio ed illuminazione

• Riduzione delle emissioni di CO 2 nel settore residenziale

Soggetti promotori Comune (Assessorato competente e Uffici tecnici).

Soggetti coinvolgibili Tecnici progettisti, Imprese di costruzione e Cooperative edificatrici, Termo-tecnici, Installatori di impianti, Ordini professionali, Provincia, Regione, Utenti finali, Aziende di distribuzione dell’energia, Energy Service Company, Grandi utenti del settore commerciale, Associazioni di categoria del settore.

Portatori d’interesse Tecnici progettisti, Imprese di costruzione e Cooperative edificatrici, Ordini professionali, Provincia, Regione, Utenti finali, Aziende di distribuzione dell’energia, Energy Service Company.

Descrizione della linea d’azione L’azione prevede che grazie alla capillare attività di informazione gestita dall’Amministrazione Comunale si diffondano, nel settore terziario, le migliori tecnologie e i dispositivi elettrici più efficienti.

La ripartizione per usi finali dei consumi elettrici nel settore terziario non è immediata. I motivi riguardano l'assenza di estese analisi statistiche, a livello nazionale o locale, sulla diffusione delle apparecchiature per gli utenti di questo settore, oltre che la varietà di comportamenti e di esigenze del settore stesso.

L’obiettivo dell’azione è quello di ridurre i carichi elettrici degli edifici commerciali del 10% rispetto ai valori del 2008

Risultati attesi

Riduzione dei consumi elettrici rispetto alla 122 MWh tendenza 2020

Riduzione delle emissioni di CO 2: 59 tonnellate

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2,35%

97,7%

Riduzione azione Obiettivo residuo

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Scheda P Efficienza energetica nel patrimonio pubblico

Azione P.1 Ristrutturazione del parco edilizio pubblico

Obiettivi • Riduzione dei consumi di combustibili fossili utilizzati per la climatizzazione invernale • Riduzione dei consumi di energia elettrica nel settore pubblico

• Riduzione delle emissioni di CO 2 nel settore pubblico • Incremento del rendimento di generazione

Soggetti promotori Comune (Assessorato competente e Uffici tecnici).

Soggetti coinvolgibili Comune, Aziende di distribuzione dell’energia, Energy Service Company, Istituti di credito, Associazioni di categoria e Ordini Professionali.

Portatori d’interesse Comune, Provincia, Regione.

Descrizione delle linee d’azione L’azione prevede la riqualificazione energetica di edifici di proprietà comunale attraverso soluzioni tecnologiche di eccellenza con riferimento sia all’impiantistica, sia agli involucri. La Direttiva europea 2006/32/CE concernente l’efficienza energetica negli usi finali dell’energia e i servizi energetici, all’articolo 5 denominato “Efficienza degli usi finali dell’energia nel settore pubblico”, esplicita il ruolo esemplare che deve avere il settore pubblico in merito al miglioramento dell’efficienza energetica. Un programma efficace di razionalizzazione dei consumi e riqualificazione energetica del patrimonio edilizio pubblico deve necessariamente prevedere l’individuazione e lo sviluppo di soluzioni integrate che permettano di soddisfare la domanda di energia con il minor consumo di combustibili fossili e nel modo economicamente più conveniente. Dunque, gli interventi considerabili nella valutazione delle possibilità di retrofit saranno principalmente legati a: • riduzione dei consumi termici ed elettrici; • utilizzo di fonti rinnovabili. Un approccio corretto alla pianificazione degli interventi di retrofit deve prevedere interventi sia sul lato dell’involucro che su quello degli impianti, privilegiando cronologicamente prima l’involucro al fine di evitare surplus di potenze inutili agli impianti.

Nei prossimi anni l’amministrazione ha intenzione di svolgere attività di riqualificazione energetica (sia termica che elettrica) per ridurre i propri fabbisogno energetici di almeno il 20% rispetto al valore del 2008. Tale riduzione porterà il parco edilizio del comune a rispettare i limiti di legge impostai dalla normativa per la classe climatica di appartenenza.

Risultati attesi

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Riduzione dei consumi energetici per la 176 MWh climatizzazione invernale

Riduzione delle emissioni di CO2: 37 tonnellate

1,47%

98,5%

Riduzione azione Obiettivo residuo

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Scheda P Efficienza energetica nel patrimonio pubblico

Adeguamento impianti di Illuminazione pubblica con lampade Azione P.2 a basso consumo

Obiettivi • Riduzione dei consumi elettrici per illuminazione pubblica

• Riduzione delle emissioni di CO 2

Soggetti promotori Comune (Assessorato competente e Uffici tecnici).

Soggetti coinvolgibili Comune, Aziende di distribuzione dell’energia, Energy Service Company, Istituti di credito, Associazioni di categoria e Ordini Professionali.

Portatori d’interesse Utenti finali, Comune, Provincia, Regione.

Descrizione delle linee d’azione Nelle applicazioni esistenti sarà prevista la graduale sostituzione di tutti gli impianti dotati di lampade a vapori di mercurio o similari. Tale scelta riflette sia su valutazioni di natura tecnica, che economica, ambientale e legislativa, per le motivazioni di seguito elencate: • tali apparecchi attestano una ridotta efficienza (minore di 60 lm/W) e un evidente decadimento del flusso luminoso nel tempo; • il costo di smaltimento di tali lampade, essendo classificate ai sensi del D.Lgs. 22/97 e s.m.i. come rifiuti pericolosi, ha un’incidenza non trascurabile sul costo della lampada e indicativamente pari se non superiore a quello di ciascuna lampada nuova dello stesso tipo, rendendo in definitiva il costo comparabile con lampade al sodio ad alta pressione; • la direttiva 2002/95/CE sulla “Restrizione dell'uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche”, già in vigore il 13.02.2003, mette definitivamente al bando tali lampade dal territorio europeo dal 1° luglio 2006. • la sostituzione di lampade ai vapori di mercurio con lampade al sodio alta pressione permette, inoltre, di conseguire ottimi risultati sia dal punto di vista del risparmio che dell’illuminamento. Ulteriori valutazioni saranno fatte per l’utilizzo di nuove tecnologie sempre più disponibili sul mercato, quali quelle a LED. L’amministrazione comunale ha in programma di seguire le linee guida appena descritte e si pone come obiettivo al 2020 la riduzione del 20% dei consumi elettrici rispetto al 2008. Le principali direttive d’azione sono di seguito elencate: • Valutazioni circa l’ottimizzazione del sistema di illuminazione pubblica • Sostituzione delle lampade ai vapori di mercurio con tecnologie più efficienti • Ottimizzazione del servizio di illuminazione pubblica grazie ad interventi gestionali tesi a ridurre i consumi energetici e migliorare il servizio reso

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Risultati attesi

Riduzione dei consumi elettrici per 62 MWh Illuminazione Pubblica

Riduzione delle emissioni di CO 2: 30 tonnellate

1,19%

98,8%

Riduzione azione Obiettivo residuo

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Scheda TR Promozione della mobilità sostenibile

Azione TR.1 Svecchiamento/rinnovo del parco veicolare privato

Obiettivi • Riduzione dei consumi di combustibili fossili utilizzati direttamente per la mobilità pubblica e privata

• Riduzione delle emissioni di CO 2, dei gas serra e degli inquinanti locali nel settore trasporti pubblici e privati • Incentivo all’efficienza nel settore dei trasporti • Incremento della mobilità sostenibile

Soggetti promotori Comune (Assessorato competente e uffici tecnici

Soggetti coinvolgibili Utenti finali, Imprese, Compagnie di trasporto locale, Agenzie per la Mobilità, Scuole.

Portatori d’interesse Utenti finali

Descrizione della linea d’azione Evoluzione parco veicolare Per verificare l’incidenza dell’evoluzione del parco veicolare sul raggiungimento degli obiettivi della scheda è necessario ricostruire uno scenario a lungo termine di modifica del parco autoveicoli privati del Comune, capace di tenere in conto della naturale modificazione del parco veicolare in base al normale tasso di sostituzione, anche sollecitato da eventuali meccanismi di incentivo a livello nazionale. La costruzione di tale scenario permette di valutare i potenziali di efficienza a livello ambientale (letta in termini di riduzione delle emissioni degli inquinanti e di CO 2). Oggetto di indagine è il trasporto privato e pubblico, escludendo eventualmente la movimentazione merci. I fattori che devono essere presi in considerazione per la costruzione dello scenario sono: • evoluzione storica del parco veicolare; • andamento della popolazione in regressione storica e negli scenari intermedi valutati dall’Istat al 2020; • limiti di emissioni di inquinanti definiti per i veicoli in vendita nei prossimi anni sia in base alla metodologia COPERT sia in base alla normativa vigente a livello europeo. Inoltre, così come indicato dal DM 27/03/2008, le amministrazioni pubbliche e i gestori del trasporto pubblico devono possedere una flotta pubblica costituita per il 50% da veicoli ecologici. L’azione prevede la sostituzione di tutte gli autoveicoli Euro 0, 1, 2 e 3 con vetture di categoria superiore

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Risultati attesi

Riduzione dei consumi energetici connessi 1.676 MWh al trasporto privato

Riduzione delle emissioni di CO 2: 433 tonnellate

17,22%

82,8%

Riduzione azione Obiettivo residuo

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