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ANNO 8 - N°29 Domenica 15 luglio 2012

L’ incontro

Settimanale di formazione e d’informazione cristiana. Organo della Fondazione Carpinetum onlus, dei Centri don Vecchi, dell’Associazione Carpenedo solidale onlus, dell’associazione “Vestire gli ignudi”, della Pastorale del Lutto e del cimitero di Mestre - Autorizzazione del Trib. di VE n. 624 del 5/2/1979 - Direttore don Armando Trevisiol - tel. 334.9741275 www.fondazionecarpinetum.org - [email protected]

“VI PREGO, NON VIZIATEMI” L’amore dei nonni verso i nipoti è certamente un dono meraviglioso del quale i nostri ragazzi hanno bisogno. L’amore però non è quello di accontentare sempre i nipoti, avallare ogni loro desiderio e soprattutto ogni loro capriccio, magari all’insaputa, o peggio ancora, contro il volere dei loro genitori, ma consiste nell’aiutarli a crescere onesti, volonterosi, impegnati a fare il loro dovere, capaci di accettare una vita sobria ed impegnata. Solamente così si offre ai ragazzi la capacità di affrontare la vita con tutte le sue diffi coltà, perché i rammolliti o i viziati sono destinati ad una vita squallida e deludente. 2 INCONTRI CRISTO E’ VENUTO PER TUTTI

a scelta dell’argomento dell’edi- toriale di questa settimana non Lso se sarà condivisa da tanti let- tori de “L’in- contro”, io però, dopo averci pensato per un po’, ho deciso di proporre questo argomento insoli- to. Si tratta della vita e dell’apostolato di un prete che da un quarto di secolo vive in mare e si occupa della gente di mare. Questo prete non credo sia un santo e neppure un eroe e tanto meno può essere preso a modello, nella sua scelta specifi ca, da tanta gente della nostra società, eppure penso che la sua testimonianza di spendere la sua vita di prete per la gente di mare, una categoria la cui vita è pressoché sconosciuta da molti, meriti di essere conosciuta. Quasi tutti diamo per scontata la fatica e i sacrifi ci dei marinai e non doniamo loro un pensiero di ricono- scenza e di stima o una preghiera, né teniamo conto che siamo assolu- tamente interdipendenti e le nostre vite sono strettamente legate le une alle altre. una semplicità di vita e un approccio tanto sacrifi cio e solitudine non solo La scelta di pubblicare questo arti- umano e pastorale invidiabili. permette di mantenere i propri cari colo del concittadino Alberto Laggia Il secondo motivo che mi ha spinto a lontani, ma offre pure la prospettiva del “Messaggero di sant’Antonio”, proporre la lettura dell’articolo del del Regno. intitolato “Cappellano degli oceani”, periodico degli Antoniani di Padova Nell’ultima parte dell’articolo questo mi nasce pure da due ricordi vecchi che parla della singolare vita di que- prete, che opera nella più strana e quasi di mezzo secolo. sto prete di mare, don Giacomo Mar- più vasta parrocchia, grande quanto Il primo è quello di don Giorgio Zot- tino, è stata la mia prima esperienza il globo terrestre, confi da le diffi col- ti, uno dei tredici fi gli del direttore fatta ai Gesuati, la parrocchia che si tà di questo approccio pastorale, che del Lloyd triestino, che conobbi nella affaccia sul Canale della Giudecca, a spesso si riduce a pochissimo tempo, mia prima esperienza nella chiesa dei due passi dall’approdo delle navi del eppure è il tempo suffi ciente per di- Gesuati di Venezia. Questa splendida Lloyid Adriatico dell’Adriatica e della ventare segno di fraternità e di soli- famiglia di cristiani ha offerto alla Tirrenia. Mi capitava non di rado di darietà, e soprattutto per ravvivare il Chiesa don Giorgio, un prete parti- incontrare in chiesa, o meglio ancora ricordo della paternità di Dio. colare che, pure lui, fece il cappel- nel confessionale, i marinai che scen- Non meno importante poi, nell’ apo- lano sulle navi che solcavano il mare devano a terra, anche per tempi bre- stolato di questo sacerdote, il poter Adriatico. Un altro fi glio lo diedero vi, prima di ripartire. Ho avuto modo offrire strutture di accoglienza e di all’arte – infatti è un pittore contem- di sentire il desiderio, la nostalgia di ristoro fi sico e spirituale nei porti di poraneo assai famoso – ed un terzo questi uomini di mare non solamente approdo, sviluppando quella splen- alla scienza, in quanto primario nel- delle loro famiglie, ma anche delle dida attività denominata “Stella ma- la divisione chirurgica dell’ospedale loro comunità. ris”, luoghi di accoglienza ove i mari- mestrino Umberto I°e, alla fi ne della La vita in nave è una vita fi ttizia a nai possono fi nalmente respirare aria sua carriera, in clinica a Padova. senso unico, innaturale perché man- di famiglia e di fraternità. Don Giorgio, che fece una breve cante delle componenti naturali della Conoscere queste problematiche ed esperienza in una parrocchia di cam- vita normale. I marinai, infatti, sono apprendere che la Chiesa, attraverso pagna, trascorse poi tutta la sua vita gente che passava settimane e setti- questi sacerdoti, si prende cura del- sulle navi da crociera e curandosi an- mane tra il rumore delle macchine, le anime e dei corpi dei fratelli che che della “Stella maris”, una strut- isolati dal mondo. sacrifi cano la vita anche per il nostro tura veneziana di accoglienza per i Pensando a queste creature, ho com- benessere, credo sia doveroso e al- marinai in transito nel nostro porto. preso di quanto conforto sia il poter meno ci suggerisca di accompagnarli Nonostante vivesse nel mondo fatuo parlare con un qualcuno con cui po- con la nostra stima, riconoscenza e e festaiolo delle navi da crociera, egli terti confi dare, qualcuno che ti capi- preghiera. aveva conservato un animo candido sce e può offrirti parole di fi ducia e sac. Armando Trevisiol di fanciullo, una fede forte e serena, di speranza e che può assicurarti che [email protected] L’incontro 3

fare due passi in città, un acquisto al DON GIACOMO MARTINO centro commerciale più vicino. E allora? «Ma come fanno i marinai», CAPPELLANO DEGLI OCEANI diceva una vecchia canzone di Lucio Dalla, poco amata dai marittimi. La Da ventiquattro anni solca le ac- i marittimi, i pescatori e le loro fa- presenza di un volto amico che sale que di tutto il mondo. Direttore miglie. Insomma, una delle più grandi a bordo e ti chiede semplicemente dell’Apostolato del mare della fon- «diocesi italiane», se si conta che i «Come va? Da dove vieni? Ti serve dazione Migrantes, questo sacerdo- transiti dei marittimi negli scali ita- qualcosa?», che ti attende sul molo te marinaio coordina una pastorale liani ammontano annualmente a 5 mi- per farti trovare le schede telefoni- «fantasma», fatta di persone che lioni e 200 mila, e che ognuna delle che a pochi dollari, o per portarti in trascorrono gran parte della loro navi da crociera dove sale un cappel- città a passare un’ora d’allegria nella vita chiuse nelle viscere di una lano di bordo è una grande parrocchia sede della Stella maris, diventa pre- nave. galleggiante di alcune migliaia d’ani- ziosa, agli occhi dei marinai, come me e una babele di lingue. l’aria che respirano. Innamoratosi di onsiderate le sue origini geno- Non dimentichiamo poi i tanti paesi, questa pastorale di frontiera, don vesi, si potrebbe scommettere piccoli e grandi, della nostra peniso- Giacomo ha deciso di dedicarvi la sua che fu l’amore per il mare a la che vivono ancora essenzialmente C vocazione. convincerlo a imbarcarsi. Scommessa di mare. Nella zona, per esempio, di «Accogliere i marinai che nella vita persa: don Giacomo Martino decise di Torre del Greco, su 100 mila residen- prendono solo schiaffi o, se va bene, salire su una nave per allergia, non ti, 10 mila posseggono un libretto di ricevono indifferenza, mi fa sentire per passione. navigazione. meno inutile. Mi sento al posto giu- Contro la grave forma allergica che Il che signifi ca 10 mila famiglie in cui sto», confessa. O almeno in quello lo affl iggeva, i medici gli avevano marito e moglie vivono per la gran meno sbagliato. dato solo tre soluzioni: trasferirsi su parte dell’anno separati, e dove i un’isola deserta, riparare in Scan- rapporti e gli affetti coniugali sono dinavia, oppure imbarcarsi. necessariamente sacrifi cati. LA STELLA MARIS RINASCE «Scelsi la terza, quasi per disperazio- Nel 1998 don Giacomo, in accordo con ne», ammette. Così nel 1988, un solo COMBATTERE L’INDIFFERENZA l’allora vescovo di Genova, monsignor Dionigi Tettamanzi, rifonda la Stella anno dopo la sua ordinazione sacer- Quella di cui si occupa don Giacomo maris nel capoluogo ligure e diventa dotale, don Giacomo Martino saliva è una pastorale sconosciuta ai più, cappellano del porto. a bordo di una nave da crociera per quasi dimenticata. Un po’ come i «Non ero fatto per girare stretti pe- la prima volta. Ed è probabile che marinai imbarcati, «trasparenti» agli rimetri urbani, e quella pastorale mi qualcuno dell’equipaggio se lo ricor- occhi della gente: una categoria di affascinava da sempre». Gli piaceva di ancora questo «armadio» di prete, lavoratori «fantasma» di ogni lingua, la «Chiesa da sbarco» vicina alla gen- vagamente somigliante a Brutus, il ri- religione e razza, per lo più relega- te che non si fi la nessuno: i lavoratori vale di Braccio di Ferro, mentre gua- ti nelle pance delle navi per lunghe più sfruttati e meno garantiti, quelli dagnava il ponte della nave, attrac- settimane, che riemergono, quando è che vedono casa, se gli ingaggi vanno cata al porto di Venezia, con lo zaino possibile, durante gli scali, ma che, bene, poche settimane l’anno. tecnico da scalata alpina sulle spalle. al massimo, gironzolano attorno alle E ancora, gli ostaggi delle navi sotto «E, per ironia della sorte, soffro pure banchine del porto per qualche ora. sequestro conservativo, cioè gli equi- il mal di mare», aggiunge seriamente. «Sì, perché i tempi a terra si sono ri- paggi dei bastimenti abbandonati da dotti al minimo: le merci devono so- armatori senza scrupoli, che fi niscono A CAPO DI UNA GRANDE DIOCESI stare il meno possibile per diminuire i per due giorni sui quotidiani locali, A ventiquattro anni da quell’improba- tempi improduttivi, anzi, assai costo- ma che restano per mesi «prigionieri» bile battesimo del mare, don Giaco- si per gli armatori», spiega don Gia- a custodia della nave, per non perde- mo ha ormai battuto palmo a palmo como. La concorrenza gioca sulle ore. re lo stipendio. tutti i porti italiani, da Gioia Tauro a E se una nave carboniera o un gene- «Una volta, a Savona - ricorda don Trieste. In sette anni, da cappellano ral cargo si possono fermare per tre Giacomo - il comandante siriano di di bordo, ha solcato oceani, accumu- giorni, una portacontainer può far- una nave cargo è stato costretto a lando miglia suffi cienti per fare un lo al massimo per sei ore. Le agen- bordo per venticinque mesi, senza po’ di volte il giro del mondo. zie marittime e gli armatori, a vol- riuscire a ottenere uno straccio di de- Dal 2002 è direttore nazionale te, evitano perfi no di acquistare lo creto di transito. Segregato nella sua dell’Apostolato del mare della fonda- shore-pass, il permesso temporaneo nave per oltre due anni». zione Migrantes della Cei e, di con- di uscita dal porto per gli equipaggi. Quella che tanto affascina il diret- seguenza, coordinatore delle trenta In questo modo, i marinai non hanno tore dell’Apostolato del mare è una Stella maris (Apostleship of the sea), più la possibilità di scendere a terra, quelle specie di «missioni sulla ban- china», che sono la struttura cattoli- ca di prima accoglienza dei marittimi AMICI LETTORI CONTO SU DI a terra, formate sia da sacerdoti che VOI, NON VOLTATEMI LE SPALLE! da laici volontari. DESTINATE QUINDI In altre parole, don Giacomo è re- sponsabile della pastorale della gente IL 5X1000 ALLA di mare, che - ricorda il sacerdote ge- novese - «sono un bel po’ di anime», FONDAZIONE CARPINETUM mettendo assieme naviganti, non solo italiani, ovviamente, ma tutti quelli C.F. 94064080271 che sbarcano nei nostri porti, e poi 4 pastorale degli ultimi, in coerenza Porto Nogaro, dov’è stata fondata a perdere». Ma don Giacomo, in cuor col Vangelo. «D’altra parte erano o una delle ultime Stella maris. E dove, suo, sa che non è così: «Dal popolo non erano dei marittimi i primi apo- grazie alla tenacia di una religiosa e del mare impari molto: anzitutto a stoli?», ricordava alcuni anni fa, con di una madre di famiglia, la diffi den- non giudicare mai, e poi a convivere un certo orgoglio, il fondatore della za verso i marinai si è tramutata in con le differenze. Il marinaio è un Stella maris di Augusta, don Giuseppe accoglienza». profeta inconsapevole; incarna quel- Mazzotta, prete, insegnante e teolo- Se gli chiedono cosa lascia l’incontro lo che dovrà essere il cittadino del go siciliano, per spiegare che il primo con un marittimo, don Giacomo ri- futuro». a fare apostolato del mare era stato sponde senza esitazioni: «Mette alla Il suo ricordo si ferma poi sulla giorna- un certo Gesù. prova la fede e l’umana ricerca di ta trascorsa a far la spola col furgone Ancorato a questa stessa certezza, gratifi cazioni spirituali nel sacerdote, giù a Voltri, ed ecco che al religioso don Giacomo ricorda con nostalgia i così come nel volontario laico. si spezza la voce: «Quando ti fermi, primi tempi della sua avventura pa- Perché sai bene che quel marinaio spegni il motore, scendi a guardare storale, «quando avevo con me solo con cui hai celebrato la messa sulla la luna che si specchia nel mare, è una “Vespa” e mezzo volontario al nave, o che hai aiutato nella ricerca allora che la gratitudine che hai rac- seguito. E come dimenticare il cam- di un documento, quasi certamente colto nelle povere frasi del marittimo perino super-attrezzato ad accoglie- non lo incontrerai mai più. poco prima si trasforma in preghiera re i marittimi quando sbarcavano: ci Gli hai voluto bene per 35 minuti, ma spontanea al Signore». avevo installato un sistema Gprs (Ge- poi lui se ne va. I porti nel mondo, A ripensarci, qualcuno ha scritto: «Il neral packet radio service), che per infatti, sono tanti e i marittimi imbar- mare prende, il mare dà». stampare una carta richiedeva un’ora cati ancor di più: un milione e mezzo, Alberto Laggia e mezza, una macchinetta del caffè secondo le stime uffi ciali. Ecco per- dal Messaggero di Sant’Antonio, e un computer. E si faceva la spola ché il nostro sembra quasi un lavoro aprile 2012 porto-città non so quante volte al giorno». Oggi la Stella maris di Genova può I BENEFATTORI DEGLI ANZIANI contare su quarantacinque volontari, I coniugi Luciana e Massimo Di Tonno han- un diacono, un lavoratore stipendiato no sottoscritto 2 azioni, pari ad € 100 in e uno part-time. Per don Martino, tut- memoria delle loro mamme Filomena ed tavia, non ci sono solo le navi cargo e Amelia. le portacontainer. Anche l’esperienza in crociera può rivelarsi molto edu- La famiglia del nipote della defunta Anna cativa. «È un’altra pastorale utile, Venier, detta Nina, ha sottoscritto 4 azioni, soprattutto per i marinai dell’equi- pari ad € 200, in ricordo della zia. paggio che trovano in te un amico, un confessore disposto ad ascoltarli fi no La moglie del defunto Adone ha sottoscrit- alle tre di notte», precisa il religioso to un’azione, pari ad € 50, in memoria del che ricorda, però, anche la diffi coltà marito. di entrare in contatto con i miliardari ospiti nei transatlantici: «Quando una La famiglia Corsaro ha sottoscritto 2 azioni, volta mi chiesero di celebrare messe pari ad € 100, al fi ne di onorare la memoria distinte per passeggeri ed equipaggio del loro caro Giuseppe. ho minacciato di sbarcare subito. Non siamo mica cappellani di corte». La famiglia Gaiatto ha sottoscritto 2 azioni, Attualmente in Italia sono una quindi- pari ad € 100, per ricordare la loro cara cina i cappellani di bordo che seguo- Vilma. no le navi da crociera. Il fratello e i nipoti della defunta Olga Ros- PER MARE E PER TERRA si, hanno sottoscritto 3 azioni, pari ad € Da bravo viaggiatore, don Giacomo si 150, in memoria della loro cara. era dotato anche di un nuovo camper: «Pensavo mi sarebbe servito per gi- La fi glia del defunto Alcibiade Zaniboni ha rare più rapidamente i porti, senza sottoscritto un’azione, pari ad € 50, in ri- Vecchi 5”, al fi ne di onorare la memoria dover chiedere ospitalità», spiega. Ci cordo del padre. della defunta Olga Rossi Visinoni. aveva messo dentro pure il letto. E nel 2003, in un solo mese, riuscì a La moglie del defunto Vincenzo Falbetta Una persona rimasta anonima ha ideal- toccare ventitré porti italiani, por- ha sottoscritto 2 azioni, pari ad € 100, per mente sottoscritto un’azione, pari ad € 50, tando in giro un gruppo musicale e ricordare il caro marito. mettendo l’importo nella cassa blindata una mostra fotografi ca di Stefano della chiesa. Schirato sui marittimi. Una vera ma- Il nipote della defunta Elettra Degan ha ratona da Trieste a Mazara del Vallo. sottoscritto 2 azioni, pari ad € 100, in ri- La signora Maria Paola Mauro, in occasio- Poi capì che il furgone non era il mez- cordo della cara zia. ne del primo anniversario della morte del zo più funzionale e cedette. fi glio Alessandro Padoan, ha sottoscritto 2 Ma girare i porti d’Italia e del mon- La signora Rigato ha sottoscritto un’azio- azioni, pari ad € 100, in suo ricordo. do è un «vizio» che don Martino ha ne, pari ad € 50, in ricordo del suo indi- mantenuto. «Che dice la mia agenda menticabile marito Leonida. Il signor Augusto Brunello ha sottoscritto nelle prossime due settimane? Che un’azione, pari ad € 50. devo andare a Livorno, Civitavecchia, La famiglia Puggioni ha sottoscritto Gaeta, Salerno, Londra, Venezia e a un’azione, pari ad € 50, a favore del “don La signora Cleofe Sanzovo ha sottoscritto L’incontro 5 un’azione, pari ad € 50. FEDE GIOVANE A CHIRIGNAGO Il signor Colautti ha sottoscritto un’azione, io fossi così vuol dire che questo è pari ad € 50, in ricordo del suo indimenti- tutto ciò di cui ho bisogno. Aiutami ad cabile piccolo Elio. affrontare tutte le mie diffi coltà sem- pre con il sorriso, perché quando si La moglie e il fi glio del defunto Giorgio Co- è sereni i problemi diventano piccoli lombo hanno sottoscritto tre azioni, pari ad piccoli e si può scoprire che ciò che si € 150, in memoria del loro caro congiunto, pensava fosse una diffi coltà, in realtà scomparso poco tempo fa. e solo l’inizio di una nuova avventura. Aiutami a metterti sempre al primo La signora Erminia Tagliapietra del Centro posto nella mia vita perché, come don Vecchi di Marghera ha sottoscritto 2 dice don Roberto, se Tu sei al primo azioni, pari ad € 100. posto tutto trova il suo posto. Ti rin- grazio tanto per la mia famiglia che I signori Luisa Campanella, Emma Carot- mi sostiene in ogni mia scelta. Ti rin- ti, Anna Castelli, Assunta Coppola, Silvana grazio per tutte le persone che han- Della Mea, Giancarlo Ghezzo, Luigina San- no camminato al mio fi anco in tutti tin, Alberto Meucci, Loredana Zanin e Ro- questi anni: i Capi Scout i Catechisti, berto Ghezzo, hanno sottoscritto un’azione don Roberto don Andrea e don Gianni. e mezza abbondante al fi ne di onorare la Se non ci fossero state tutte queste memoria della defunta Bruna Brunello. persone, a cominciare dalla mia fa- miglia, che mi hanno guidato verso di Una persona che ha voluto rimanere ano- on queste due testimonianze te, io questa notte sicuramente non nima, ha inviato in una bustina rossa 50 di due giovani ventenni, che la sarei qua nella tua casa. Te li affi do euro per sottoscrivere un’azione per il “don Cnotte di Pasqua, di fronte ad tutti quanti, sono sicuro che li ripa- Vecchi 5”. una chiesa gremita di fedeli, hanno fatto la loro “professione di fede”, gherai di tutto l’impegno e di tutto il tempo speso con me. Ti chiedo scusa Le fi glie e le nipoti della defunta Gemma terminiamo la pubblicazione della per tutte le volte che sono stato egoi- Chinellato hanno sottoscritto quasi due serie di testimonianze che “’L’Incon- sta pensando di bastare a me stesso azioni e mezza, pari ad € 120, per ricorda- tro” ha riportato per alcune settima- mettendoTi così in secondo piano. re la loro cara congiunta. ne di seguito. Le testimonianze di fede che abbiamo Sbaglierò ancora tante volte, e per questo mi scuso, ma so che Tu mi ri- La famiglia Patron ha sottoscritto un’azio- pubblicato sono una più bella dell’al- darai sempre la forza di rialzarmi per ne, pari ad € 50, in ricordo del suo caro tra e sono a rassicurarci che anche ricominciare. Ti voglio bene. Bruno, a sette anni dalla scomparsa. nel nostro tempo è possibile crescere giovani coraggiosi ed orgogliosi della La signora Rama, moglie del defunto Virgi- loro fede. ANDREA nio Nespore, ha sottoscritto un’azione, pari Il “miracolo” però è possibile sola- Sono qui di fronte alla mia comuni- ad £ 50, in ricordo del marito. mente se la comunità ove queste tà e a Te Signore, per professare la vivono, è viva e se i sacerdoti sono mia fede che ormai è diventata parte La signora Bruna Scarabellotto e i fi gli han- totalmente convinti che la proposta di me e della mia vita. Tu sei vero e no sottoscritto un’azione, pari ad € 50, per cristiana non solo è valida ma è in as- non un’invenzione dell’uomo perché, onorare la memoria del loro caro Elio An- soluto la più rispondente alle attese diciamoci la verità, come poteva un gelon. della nostra gioventù. uomo più di 2000 anni fa inventare Invitiamo i lettori che sapessero che un Dio misericordioso, che si è fatto Il signor Livio Fanda ha sottoscritto quasi nella loro parrocchia esiste qualcosa uomo, è nato su una mangiatoia e si è mezza azione, pari ad € 20, in ricordo di di simile, a farcelo sapere, perché noi fatto crocifi ggere dagli uomini, inca- sua madre Luigia Rosso. de “L’incontro” siamo convinti che paci di capire fi no ad un certo limite mentre “le parole volano, solamente razionale e notevolmente inferiori a Il signor Gasparet ha sottoscritto quasi gli esempi trascinano”. lui. Un Dio che perdona e ci farà se- mezza azione, pari ad € 40. La Redazione dere al suo fi anco. Hai avuto un modo NICOLA di pensare ed agire che ancora oggi è I coniugi Graziella e Rolando Candiani han- Ciao Gesù. perfettamente adattabile alla vita di no sottoscritto 4 azioni, pari ad € 200. Questa sera sono qui per dire a tutti, ogni giorno. Hai uno stile tutto tuo di ma soprattutto per ricordarlo a me entrare nella mia vita e di sviare le I famigliari della defunta Lelia Balino han- stesso, che io credo in Te, ma prima mie idee che solo Tu Signore, sai quali no sottoscritto un’azione, pari ad € 50, per di tutto che io mi fi do di Te! Per que- sono giuste e quali sono sbagliate per onorare la memoria della loro cara con- sto voglio impegnarmi a vivere cer- il mio bene. Spesso non mi è chiaro giunta, scomparsa da poco tempo. cando di fare la tua volontà perché tutto quello che togli e tutto quello sono consapevole che il sentiero che che métti di Tuo nella mia vita, ma La moglie e la fi glia Giuliana del defunto hai tracciato per me sarà sicuramen- se lo fai un motivo c’è. L’importante Lucio Anaclerio hanno sottoscritto un’azio- te il migliore, quando ho seguito la è fi darsi di Te. Non c’è un sentimento ne, pari ad € 50, in ricordo del loro caro tua parola non sono mai stato deluso. preciso che spieghi quello che si pro- congiunto. Sono sommerso dalle incertezze per il va quando ci si accorge che Tu fai par- futuro e ho paura di non essere all’aI- te di una persona. E con i miei tanti II signor Giovanni Starita ha sottoscritto tezza di ciò che mi attende domani. dubbi ma anche con tante certezze un’azione, pari ad € 50, in ricordo dei suoi Non sono come vorrei, e per questo sono pronto a dirti semplicemente suoceri Olindo e Marcella. soffro molto, ma se tu hai voluto che che io credo in Te, e ti voglio bene! 6 P E R C H È ? PERCHÈ? Cosa c’era in me di diverso o forse di ome ormai già sapete, ho ini- speciale? ziato a scrivere poesie da ado- Stavi per tenermi con Te e poi .... Clescente, quando cercavo di perché? raffi gurare il mio mondo interiore. Perché mi hai fatto restare In seguito, ho capito che le parole sapendo che avrei dovuto lottare? non sono soltanto uno strumento per Perché hai dato tanta voglia di libertà rendere indelebile un’emozione o un ad un gabbiano che non avrebbe mai momento, ma possono anche aiutare potuto volare? a fare chiarezza in se stessi, Nel 1994 Non hai pensato che avrei sofferto nel ho scritto dei versi ai quali sono parti- tentativo di capire? colarmente legata e che ancora oggi, Non ci sono risposte ogni tanto, vado a rileggere. Il giorno ma forse, chissà, della mia nascita mi è sempre stato raccontato con affetto e tenerezza. c’era qualcosa quaggiù Con il passare degli anni, ho capito che solo un angelo senza ali l’origine della mia disabilità, però la poteva fare. realtà dei fatti non mi aiutava a ri- solvere alcuni interrogativi. Avevo la Federica Causin necessità di comprendere con il cuore oltre che con la ragione e di dare un STRISCE E FERMATA PER IL senso a quella diversità, che più tar- DON VECCHI DI CAMPALTO di avrei imparato a considerare par- te integrante di me. Ho racchiuso in CAMPALTO TROVATA LA SOLUZIO- no le strisce zebrate, ma qui siamo alcuni “perché” la mia diffi coltà di NE PER GLI ANZIANI ABITANTI DEL a due passi da Campalto centro e il comprendere e di accettare e li ho CENTRO MA POTRANNO MUOVER- don Vecchi è frequentatissimo. I la- affi dati al Signore che mi ha donato SI SOLO IN BUS vori saranno pagati dal don Vecchi col la serenità di cui avevo bisogno per contributo di Comune e Anas. Presto i pedoni, dunque, saranno al vivere in pienezza: mi aveva voluto ccordo fatto per il don Vecchi sicuro solo fi no alle fermate dei bus, e amato così com’ero, ruote compre- di Campalto, anche se solo a vale a dire che in centro a Campalto se! Anche se mi sentivo un gabbiano, Ametà. Un accordo che punta a salvare la vita di chi entra ed esce a potranno andarci solo in corriera per- che anelava alla libertà pur essendo piedi dal nuovo centro realizzato da ché la strada è pericolosissima per chi incapace di volare, c’era un disegno don Armando e inaugurato qualche la volesse percorrere a piedi. che attendeva soltanto me per poter- mese fa. Che via Orlanda sia una stra- Proprio per questo nel corso dei pri- si realizzare. da pericolosa lo sanno anche i muri mi incontri con Comune e Anas (pro- Quella consapevolezza mi ha sostenu- visto che più di un centinaio di per- prietaria di quel tratto di strada che, to e mi ha permesso di affrontare la sone ha perso la vita negli ultimi 10 quindi, pur essendo praticamente in quotidianità con ottimismo e fi ducia. anni. Ebbene, l’apertura del Centro centro, è considerato non urbano), il A volte poi capita che la vita risponda don Vecchi aveva fatto dire subito a Comune si era impegnato anche a ri- in maniera inaspettata, consentendo- don Armando che bisognava trovare il cavare un passaggio pedonale a fi anco ti di dare un valore nuovo e diverso modo di mettere in sicurezza entrata del cimitero che è di fronte al centro alle esperienze che hai vissuto. Per ed uscita dal centro. Spiega l’arch. Don Vecchi, in modo da permettere me è stato così il giorno in cui ho co- Giovanni Zanetti - che ha progettato ai pedoni di raggiungere via Cimitero, dove c’è un marciapiede, e di percor- nosciuto una bimba speciale per la il Centro don Vecchi ed ha discusso rerla fi no all’Antony Hotel dove c’è la quale sono diventata un modello da con Anas e Comune il modo migliore per risolvere il problema - che da su- confl uenza con via Orlanda, da quel imitare (pur essendo ormai una signo- bito si metterà in sicurezza il tragitto punto sicura fi no in centro perché rina, è ancora troppo piccola per ac- pedonale dalle fermate dell’autobus anch’essa dotata di marciapiede. corgersi dei miei difetti!). Sono con- fi no al Centro don Vecchi. Signifi ca Il primo intervento di messa in sicu- vinta che il nostro incontro non sia che chi scende o sale dall’autobus rezza (l’arch. Zanetti aspetta solo avvenuto per caso e mi auguro che avrà una percorso protetto realizzato che si completi l’iter burocratico con camminando fi anco a fi anco i tratti sopra il fossato, separato da camion l’approvazione del progetto) sarà re- in salita possano essere un po’ meno e auto. E ci sarà ovviamente anche alizzato in attesa che inizi la costru- ripidi per lei. Troverà di certo la sua l’attraversamento pedonale, ottenu- zione del by-pass di Campalto, dopo- strada ed io sarò sempre pronta a ten- to grazie all’interessamento dell’ing. diché via Orlanda verrà declassata e derle la mano, anche se può contare Eutimio Mucilli che dirige l’Anas e ha diventerà strada urbana. A quel punto sulla sua splendida famiglia! Credo dì dovuto fare i salti mortali per venire il progetto è di fare una pista ciclo- non poter concludere, senza regalare incontro alle esigenze del Centro don pedonale che arrivi fi no in centro a Campalto ma parliamo di opere del ai lettori de “L’incontro” la versione Vecchi che ha bisogno di una deroga futuro anche per i giovani di Campal- rivista e corretta della poesia che ha per le strisce pedonali. Cosa normal- mente impossibile nelle strade ex- to, fi gurarsi per gli abitanti del Don dato il titolo a quest’ articolo. traurbane che, ovviamente, non han- Vecchi. L’incontro 7

ano. Comunque sperimentare questo IL DIARIO DI UN VECCHIO PRETE tipo di sana amicizia mi fa veramente bene e m’aiuta a non mollare quando sono stanco e sarei tentato di ritirar- LUNEDÌ mi in casa di riposo. Dall’altro lato però mi impone anco- uando il vecchio regista Moni- ra delle domande più inquietanti: ha celli, gravemente ammalato, senso impegnare tanto tempo a più di si suicidò buttandosi giù dalla Q una trentina di volontari che scrivo- stanza dell’ospedale, provai pietà no, inseriscono in computer, stampa- per questo uomo che era arrivato al no, piegano e portano ogni settimana successo, ma che falliva miseramente in più di sessanta postazioni all’incir- nella fase fi nale della sua esistenza. ca cinquemila copie de “L’incontro”? La sua morte voluta mi è parsa una Ha senso spendere una cifra ragguar- dichiarazione di fallimento esisten- devole anche se il volume è stampa- ziale, una bancarotta nella gestione to in proprio con l’opera gratuita di della vita. tanti volontari? Ben s’intende che a Monicelli, come Sono domande alle quali vorrei poter- ad ogni altra creatura, si devono dare mi rispondere con un “si” preciso, in- tutte le attenuanti del genere, per- vece mi rimangono dei dubbi che mai ché quando si tratta di scelte che riuscirò a risolvere. Sono ancora con- procedono dalla nostra psiche, en- vinto, o almeno spero, che almeno le triamo in un meccanismo terribilmen- tesi di fondo delle quali è permeato te complesso e, in gran parte, scono- tutto il volume – quali promuovere sciuto. Se un giudizio si può dare, è una Chiesa povera ed un atteggia- un giudizio teorico, perché appunto, mento di servizio, pungolare il popolo dice la Bibbia che “solo Dio conosce i cristiano e specie il clero per un servi- reni e il cuore”, per dire che conosce mento imponderabile che noi creden- zio sempre più generoso, sottolineare i meccanismi profondi e le vere re- ti chiamiamo Provvidenza, ma che ciò che di positivo c’è nella Chiesa e sponsabilità personali. comunque c’è, anche se uno non cre- promuovere una corresponsabilità da Rimasi male, mi dispiacque e dissentii de, è la storia che lo dimostra. parte di tutti i credenti ed altri valori profondamente da quella stampa che Chi ha responsabilità nei riguardi del- complementari – meritino tanta fati- lo giudicò un atto di coraggio; in re- la pubblica opinione, credo che con ca e tanto denaro. Spero di “mettere altà, sempre a livello teorico, per me umiltà, pacatezza e rispetto, ma an- nel mercato” quanto prima le 500 co- quel suicidio, come ogni altro gesto che con coraggio, debba affermare pie che ribadiscono fi no all’esaspera- disperato del genere è soprattutto questa verità, se non vogliamo che zione le suaccennate proposte. vigliaccheria, mancando di coraggio ci sia una deriva umana senza alcun nell’affrontare la vita con le sue al- punto fermo di appiglio. MERCOLEDÌ terne vicende. Giobbe direbbe: «Se ho accettato da Dio i giorni felici del- MARTEDÌ o constatato con amarezza che la mia vita, perché non dovrei accet- io arrivo spesso molto tardi, tare dalle stesse mani anche i giorni l signor Luigi, con l’aiuto spora- talvolta troppo tardi. dell’amarezza?» H dico di qualche altro volontario e Quando al liceo studiavo storia della Sono ritornato su questi pensieri in Icon quello della moglie Laura, sta fi losofi a ero arrivato alla “salomoni- queste ultime settimane leggendo sui lavorando a tutto vapore per rilegare ca” conclusione che i fi losofi fossero giornali l’intensa frequenza di piccoli i cinquecento volumi dell’ultima mia persone con la testa per aria, nono- imprenditori che, trovandosi in diffi - opera, il diario tratto dal settimanale stante i i miei docenti si sforzassero coltà, si sono tolti la vita lasciando i “L’incontro” del 2011, che uscirà con di passarmi il loro pensiero perché loro cari in situazioni ancora peggio- il titolo “In attesa del giorno nuovo” . fossero base della mia cultura umani- ri, dovendo essi affrontare le stesse L’impegno e la fatica di questo me- stica. Il mio studio perciò si è sempre diffi coltà dalle quali loro hanno pen- raviglioso collaboratore, preciso ed limitato ad apprendere qualche no- sato di fuggire, aggiungendo poi, con infaticabile, da un lato mi fa enorme- zione superfi ciale della loro storia e la loro scelta, tutta l’amarezza e lo mente felice, perché il suo lavoro è della loro dottrina, ma nulla più. sconforto per il modo con il quale essi per me uno splendido segno di amici- Una qualche giustifi cazione potrei an- hanno concluso tragicamente la vita. zia e di affetto: chi mai può rimaner che averla, perché i miei insegnanti La stampa, fortunatamente, non ha indifferente al fatto che una persona erano sacerdoti, anche intelligenti e riferito queste tragedie come un atto che ha casa, moglie, fi gli e nipoti, preparati, ma per loro l’insegnamen- di coraggio, però quasi sta imputando trovi il tempo per dedicare giornate to era quasi un dopo lavoro, appendi- al Governo questi fallimenti esisten- su giornate per stampare il diario di ce dei loro impegni pastorali ben più ziali, cosa che è certamente ingiusta, un vecchio prete? Stampare e rile- pressanti e credo che, tutto sommato, almeno per quel che riguarda questo gare un volume di più di 300 pagine fosse per loro tanto faticoso passare Governo. Provare pietà per questi con mezzi davvero artigianali, quali verità diffi cili per tutti da compren- drammi è non solo giusto, ma asso- quelli di cui noi disponiamo al “don dere e per noi studentelli, interessati lutamente doveroso, mi spiace e mi Vecchi”, è veramente un’impresa a mille altre cose più immediate ed preoccupa però di non aver sentito epica, poco meno diffi cile della sco- interessanti, assolutamente astruse. alcuna voce alzarsi, non dico per con- perta dell’America che Cristoforo Co- Il fatto poi di dedicare una lezione o dannare, ma affermare che bisogna lombo fece disponendo di quei gusci due ad un determinato fi losofo, senza lottare, che ogni diffi coltà è risolvibi- di noce che erano le caravelle con cui leggerne le opere, per poi passare al le, che è sempre presente quell’ele- affrontò l’immenso e turbolento oce- successivo e quindi ad un altro anco- 8 ra, come lo sfogliare le pagine di un logo ha sorretto l’insuffi cienza car- libro, mentre in realtà da un fi losofo diaca col Cordarone, il nefrologo ha all’altro passano almeno decenni ed PREGHIERA provveduto alla precarietà dell’unico essi rappresentavano l’evolversi del seme di rene rimastomi con l’Asis, e quindi il pensiero umano, faceva si che fossi- cardiologo, diluendo il sangue con la mo tentati di fare di ogni erba un fa- SPERANZA Cardiospirina, senza contare i nume- scio e fi nire per collocarli in un limbo rosi interventi per neutralizzare altri sconosciuto e pressoché inutile. attacchi quanto mai consistenti. Mi suonò un primo allarme sulla mia Ho fi nito per concludere: “mi manca dabbenaggine e superfi cialità in me- solamente il colpo di scure all’ultima rito alla fi losofi a, avendo sentito, or- gomena perché il vento gonfi le vele mai molti anni fa, la lettura alla RAI ed io parta per il mare infi nito. Quin- dei dialoghi di Platone e, con sorpre- di ho concluso che devo affrettare la sa, scoprii la profondità di pensiero, preparazione a questo evento, che l’ attualità palpitante ed incisiva ormai non posso più pensare lontano delle verità esposte, tanto da ave- L’ A V E nel tempo. re la sensazione di aver buttato via, senza tanto pensarci, una ricchezza La campana ha chiamato, VENERDÌ preziosa che mi sarebbe servita per e l’Angelo è venuto. avere saggezza ed equilibrio per vi- Lieve lieve ha sfi orato ualche domenica fa ho prima vere davvero. Poi, si sa, voltai pagina con l’ala di velluto letto il Vangelo, come sempre, e, come sempre, fui assorbito da cose il povero paese; Qpoi l’ho commentato alla mia più immediate e certamente anche v’ha sparso un tenue lume amata comunità quanto mai ideal- più banali. di perla e di turchese mente affi atata che mi pare condivi- Qualche settimana fa, però, una cara e un palpito di piume; da l’angolatura con cui lo interpreto. signora, che ho riscoperto dopo anni, ha posato i dolci occhi Si trattava di un brano assai noto in mi ha regalato un volumetto delle cui si ricorda la parabola della vite, di su le più oscure soglie... edizioni Riza sull’antico fi losofo Epi- chi ne ha cura e dei frutti che i tral- teto. Di questo fi losofo ricordavo ap- poi, con gli ultimi tocchi, ci possono offrire quando rimangono pena il nome ed assolutamente nulla cullati come foglie organicamente uniti al tronco ed ac- più. In copertina è riportato il cuore dal vento della sera, cettano gli interventi del vignaiolo. della sua fi losofi a con questa frase: se n ‘è volato via: Gesù adopera molto opportunamente “Tu non devi cercare che le cose va- a portar la preghiera questa immagine sapendo che i suoi dano a modo tuo, ma volere che esse degli umili a Maria. diretti ascoltatori appartenevano ad vadano proprio così come stanno an- Diego Valeri un mondo e ad una cultura pastorale dando; allora tutto andrà bene”. e agricola: Gesù è la vite, lo spirito Sto leggendo con un po’ di fatica, di Dio l’agricoltore che ne ha cura e perché ormai disabituato alla ricerca gli uomini i tralci che se rimangono pura, ma sto rendendomi conto che Qualche settimana fa mi sono ricor- organicamente uniti alla vite ed ac- le fatiche di Sisifo, per far andare le dato di un pensiero sentito diretta- cettano gli interventi del vignaiolo cose come voglio, mi spossano inutil- mente dal nostro vecchio Patriarca, produrranno di certo il vino che “al- mente e mi fanno perdere quel po’ di il cardinale Roncalli a proposito della lieta il cuore dell’uomo”, come dice serenità di cui ho bisogno. nostra partenza da questo mondo. Il la Bibbia. Sono arrivato tardi ad apprezzare i Patriarca ha usato una immagine che La preparazione al sermone è stata pensatori veri, ma pur tuttavia sono gli veniva dal suo vivere a Venezia, per me particolarmente laboriosa e contento di questa scoperta. città d’acqua. Immaginava la vita tormentata perché se non riesco a come un veliero attraccato alla riva trovare una lettura che mi convinca GIOVEDÌ con corde di ancoraggio e prosegui- a livello personale, mi è impossibile va dicendo che il Signore slaccia pian proporla alla comunità; mi sono as- pero che i miei amici mi perdoni- piano e progressivamente le corde solutamente inutili tutti i commenti no, ma una volta ancora ritorno che legano il veliero al molo, poi to- offerti dagli esperti. Ssul mio “mestiere attuale” che è glie l’ultima gomena e il veliero, fi - La mia predica si basò su due punti quello soprattutto di celebrare il com- nalmente libero, al soffi o del vento ben defi niti. Il cristiano trova bene- miato per i miei concittadini e fratel- veleggia verso l’alto mare sperden- fi cio vero dall’Evangelo e quindi dal li di fede che tornano al Padre. Tra dosi all’orizzonte allo sguardo della messaggio di Gesù solamente se man- tante diffi coltà che incontro in que- gente amica che rimane a riva, pure tiene un rapporto organico, vitale, sta mia mansione c’è quella di dire essa in attesa di imbarcarsi su un al- esistenziale. E mi rifeci all’espressio- un qualcosa che possa essere capito, tro veliero. ne di san Paolo che fi ssa in maniera condiviso e che soprattutto possa far Qualche settimana fa, non so per ineguagliabile questo rapporto affer- bene, ma anche quella di variare il quale associazione di idee, mentre mando: “Non sono più io che , ma discorso, non solamente perché ogni ero in attesa del tecnico negli uffi ci è Cristo che vive in me”. situazione è unica ed a se stante, ma della Amplifon, mi venne in mente La seconda rifl essione si rifece sul anche perché c’è qualche fedele che questa immagine, pensando all’ausi- punto fi nale del processo “viticolo”, è sempre presente e quindi mi fa ar- lio dell’udito che lui stava per appli- per usare un termine corrente, ossia rossire il ripetermi nel sermone. Sono carmi alle orecchie. sul prodotto, il vino, e il vino buono, quindi sempre alla ricerca di imma- Prima mi si è attenuata la vista ed ho quello che a Cana Gesù offre col mi- gini e di pensieri che, pur riferendosi dovuto ricorreggere gli occhiali, poi racolo della trasformazione dell’ac- alla sostanza del messaggio, facciano l’odontoiatra ha dovuto provvedere qua insipida in vino buono. Ossia: l’ si che non sia troppo ripetitivo. ad una protesi dentaria, poi il cardio- accettazione e l’ assimilazione del L’incontro 9 messaggio evangelico non può non DOMENICA portare che al vino buono “che allieta il cuore dell’uomo”. o seguito con curiosità ed indi- A supporto di questo messaggio “un gnazione la polemica del suono po’ insolito” citai Gesù quando affer- Hdelle campane. La mia parte- ma: «Sono venuto perché abbiate la cipazione agli eventi che riguardano gioia e la vostra gioia sia piena». la mia chiesa non è mai disattenta e Ma il punto di forza che ho avuto la rassegnata. Sono di natura polemico sensazione che quasi suonasse a feli- ed interventista. Ho scritto più volte ce scoperta per la mia cara gente, è che ho sempre ammirato i giovani di stato l’affermare con forza che Gesù Comunione e Liberazione perché non è venuto perché noi possiamo coglie- sono mai passivi e soprattutto nel set- re il meglio della vita, della vita in tore della scuola, che è un loro spe- tutti i suoi aspetti. Ho ribadito d’ave- cifi co campo di azione, sono non solo re la sensazione che il cristiano, forse presenti, ma quanto mai attivi. per una lettura masochista, ingiusta- Fui ammirato ed orgoglioso quando mente continui ad avere delle riser- la feccia de “La Sapienza” impedì al ve, quasi paura che non sia religioso Papa di parlare in quell’università, accettare la bellezza e quanto c’è di quando il mattino dopo i ciellini era- affascinante nella vita. Si è accorto no già agli ingressi dell’ateneo a de- di questa lacuna anche Gide quando nunciare con i volantini la meschinità afferma con sarcasmo: «Come pote- Il Magnifi cat accompagna di certi loro colleghi. La passività, la te pretendere di essere testimoni del i piedi di coloro che reca- rassegnazione per il quieto vivere, il Risorto, voi che camminate sul ciglio subire gli affronti senza reagire, non della strada a testa bassa, tristi e pie- no lieti messaggi. riesco né ad approvarli né ad accet- ni di malinconia?». Giancarlo Bruni tarli. Spero che dopo la mia predica i cri- Quando ho visto su “Il Gazzettino” stiani della mia cara comunità non che il giovane parroco di Carpenedo, possano essere defi niti così dall’irre- festivo la chiesa di Carpenedo ave- a differenza della diplomazia curiale, quieto scrittore d’oltralpe. va segnato uno degli indici più alti aveva scritto: “Non le nostre cam- di partecipazione, se non il più alto pane facciamo tacere, ma facciamo SABATO in assoluto, cioè il 42%, di presenze zittire quei venti-trenta atei militan- dei fedeli tenuti al precetto festivo. ti che nella nostra città non hanno dal 2005, con l’Eucarestia Sempre in quell’occasione avevo ap- diritto di imporre le loro idee sulla vespertina dell’ingresso del preso che qualche parrocchia regi- stragrande maggioranza della popola- E’ mio diretto successore e del strava solamente l’8-10% di presenze zione”, ho pensato subito anch’io che mio abbandono della parrocchia, che alla messa domenicale. non meriti troppa attenzione nean- non entravo nella mia vecchia chiesa, Una domenica di qualche settimana che quel certo numero di poltroni e di durante la celebrazione di una Santa fa, essendo rimasto un certo nume- pigri ai quali non dà fastidio il rumore Messa festiva. ro di copie de “L’incontro” nella mia delle auto, ma solamente il concer- Normalmente la domenica mattina la chiesa del cimitero a causa della piog- to armonioso delle nostre campane, passo interamente nella mia “catte- gia, pensai di portarle in parrocchia, né credo si debbano prender troppo drale tra i cipressi” e il pomeriggio lo perché sapevo che ne era sprovvista. in considerazione i tecnici dell’Arpav dedico a visitare i residenti dei Centri Entrai e con mia felice sorpresa mi che avrebbero ben motivo di cerca- don Vecchi di Marghera e di Campal- accorsi che la chiesa era strapiena di re altrove le fonti dell’ inquinamento to o a”L’incontro”, che mi impegna fedeli in gran parte giovani, anche se acustico, invece di occuparsi di mul- alquanto. Così non ho avuto mai oc- proprio in quella domenica un certo tare la musica delle campane. casione di andare nella chiesa di Car- numero di loro era andato al Pala- Scrissi già che quando ero parroco penedo durante una celebrazione do- sport di Jesolo per l’incontro diocesa- avevo due parrocchiane che telefona- menicale. Quindi non avevo più avuto no presieduto dal Patriarca. Celebra- vano “a nome di tutti”, come diceva- una conoscenza diretta della vita li- va don Gianni e la gente partecipava no loro, per il fastidio che provoca- turgica della mia vecchia chiesa. al canto in maniera vivace. vano le mie campane. Dissi loro che Ricordo che le sette messe festive Da quando sono andato in pensione le campane suonavano a Carpenedo erano sempre assai frequentate e non ho più avuto modo di celebrare fi n dall’anno mille e perciò, quando che questa presenza viva e partecipe di domenica se non nella mia chiesa hanno acquistato casa dovevano te- è sempre stata per me una consola- prefabbricata che, per grazia di Dio, ner conto che l’acquistavano in un zione che mi riempiva l’animo di vera è sempre gremitissima. Più precisa- determinato contesto urbanistico. letizia. Seppi poi che, giustamente, mente per alcuni mesi ho celebrato Io poi che “conoscevo i miei polli”, erano state abolite due di queste la messa vespertina nella vicina par- ben sapevo che non era il suono delle sette messe e m’era giunta qualche rocchia di San Pietro Orseolo, ma vi campane, ma quel che esse rappre- voce che il mio successore s’era tal- partecipava uno sparuto numero di sentavano che infastidiva i loro sonni volta lagnato di un certo assentei- fedeli. e le loro coscienze. smo. Pensavo che questo fenomeno La felice sorpresa di vedere la mia Una se n’è andata e l’altra si è rasse- fosse determinato dal processo di “vecchia chiesa” così vitale mi è sta- gnata, perché io, memore del patrio- secolarizzazione che lentamente sta ta motivo di grande consolazione e ta italico Pier Capponi che affermò facendo terreno bruciato nelle nostre mi ha fatto sperare che tanta fatica “...e noi suoneremo le nostre campa- parrocchie. e tanto amore abbiano lasciato una ne!”, ho continuato a suonarle e di Ai tempi dell’inchiesta del cardina- semente che don Gianni sta facendo gusto! le Scola sulla frequenza al precetto crescere con passione e bravura. Romano Guardini ha scritto un bel vo- 10 lumetto sul valore dei “santi segni”, di don Gianni, mi sono recato di buon rari, non farti fregare dal veterina- uno dei quali è il suono delle campa- mattino a mettere il mio nome sulla rio”. ne che sono la voce della comunità “contropetizione” e ad offrirmi a ti- “Grazie, lei è veramente molto gene- cristiana e che fanno memoria delle rare le corde nel campanile se fosse rosa ma non posso proprio accetta- meraviglie di Dio. necessario. re” e coraggiosamente aggiunse: “dal Venuto a sapere della sottoscrizione momento che qui è in gioco il bene di un cucciolo pagherò di tasca mia” ed LA FAVOLA DELLA SETTIMANA afferrato con attenzione quel grumo di terra si precipitò in casa per chiu- B U O N V I C I N A T O dere le fi nestre dal momento che in zona vi erano stati molti furti. “Cosa fa? Perde tempo? Non si pre- i!, eiii, eehiii!. Santo Tun- occupi di chiudere, non entrerà nes- nel io sarò orba ma quella è suno in casa sua parola di talpa”. “Ecompletamente sorda”. Peppa, con la testa sempre più an- Peppa era talmente concentrata nel nebbiata, agguantò al volo le chiavi suo lavoro che si accorse che qual- della macchina, adagiò il piccolino in cuno tentava di attirare la sua at- un minuscolo cestino deponendolo sul tenzione solo quando una manciata sedile accanto a lei e poi si diresse di sassolini con annesso terriccio at- a tutta velocità dal veterinario do- terrò sui suoi piedi scalzi. mandandosi se quello che le stava “Ma cosa diavolo sta accadendo? Chi accadendo fosse frutto di uno dei c‛è la fuori?”. suoi peggiori incubi o fosse invece “Sono Rosa, fi nalmente mi hai senti- una terribile realtà. ta, scusa sai ma io avrei una certa “Cosa racconterò al veterinario? urgenza. Il mio piccolino sta male e Non posso sicuramente raccontargli …”. la verità. Cosa racconterò a mio ma- “Oddio ci sono i fantasmi, sento par- rito questa sera? Sai tesoro Rosa, la lare ma non vedo nessuno, aiuto, aiu- nostra inquilina talpa mi ha chiesto to!”. un favore, mi ha pregato di salvare il “Proprio a me doveva capitare una La Peste, quella peste di nome Rosa suo talpino, scusa ma che cosa pote- che non capisce nulla. Smettila di le stava chiedendo aiuto. vo risponderle, sono corsa subito dal guardare per aria come un‛allocca “Cosa dovrei fare Rosa?”chiese gen- veterinario, tu non avresti fatto la le talpe non volano e quindi da bra- tilmente Peppa con voce incolore si- stessa cosa per un bambino? Sono va guarda verso terra. Ti ho detto mile a quella di uno zombie sempre impazzita, quelle dannate talpe ci che mi chiamo Rosa e tutti sanno che gli zombie esistano e parlino “io stanno distruggendo il giardino ed io chi sono, tranne te naturalmente. Ti non sono un veterinario”. invece di ucciderle le porto dal me- stavo dicendo che il mio piccolino, “Grazie a Dio no perchè a te non af- dico, fi nirò in un manicomio ne sono l‛ultimo nato, è da ieri che sta male, fi derei sicuramente la vita del mio sicura”. molto male ed io non so più cosa piccolo ma credo che tu sia almeno Arrivata allo studio medico prese il fare. L‛ho portato subito al Pronto in grado di portarlo dal veterinario. suo involtino dove teneva ben nasco- Soccorso Zampa Palmata ma, è a dir Devi riferirgli che ieri ha improvvi- sta la piccola talpa e, fatto un bel so- poco pazzesco, tutti i pediatri erano samente avvertito un forte dolore al spiro entrò, c‛era di tutto nella sala in ferie. Ti sembra possibile? Come pancino, ha vomitato, poi si è raggo- d‛attesa: gatti, cani, criceti, serpen- se la malattia partisse allegramente mitolato e da allora si rifi uta di muo- ti, ragni e cavie ma lei era l‛unica con per le paradisiache Grotte Buie nel- versi dal suo lettino, da quel momen- una talpa. Si appoggiò al muro man- la bella stagione. Peppa ma mi stai to non ha più né mangiato né bevuto. tenendosi lontana da tutti ma, come ascoltando o stai dormendo in piedi? Chiedigli che cosa devo fare e quali sempre accade, un ragazzino odioso Ho bisogno del tuo aiuto!”. medicine devo somministrargli quin- iniziò a farle le solite domande: “Che La donna era ferma, come cristalliz- di, prima di tornare, passa dalla far- cosa c‛è lì dentro? Me lo fai vedere? zata di fronte a quella cosa pelosa macia. Prendi, con questi pagherai Perchè non parli?”. che le parlava, non aveva neppure la l‛onorario ed i farmaci, so di essere Peppa non se la sentiva di spiegare forza di scuotere la testa per cerca- stata molto generosa ma fa parte tutta la storia a quegli estranei ed re di scacciare quel senso di torpore della mia natura, quello che avanza allora fi nse di avere un bruttissimo che l‛aveva colta. Era poi torpore o lo terrai tu, servirà a ricompensarti raffreddore con una tosse così for- panico? Questo non riusciva proprio per il disturbo”. te che tutti si rannicchiarono in un a capirlo. Lei stava ascoltando la tal- La donna abbassò il capo e vide con angolo lasciandola in pace. pa che le stava distruggendo il giar- repulsione una scatoletta contenen- Venne il suo turno, lei entrò nello dino e pensare che proprio il giorno te vermi bianchissimi che si contor- studio accolta dal veterinario che precedente si era accordata con un cevano attorno ad alcune radici ed guardò dapprima lei e poi il cestino esperto in materia per liberare il suo un cuscino di terra sul quale era ada- con un sorriso. “Cosa mi porta signo- bellissimo prato dalla peste che ave- giato il giovane ammalato. ra? Chi dobbiamo curare?”. va aperto buchi un po‛ ovunque. Ora “Fai attenzione perchè sono molto Non sapendo che cosa dire andò di- L’incontro 11 ritta al punto: “Una talpa, o meglio farlo e lei chiudendo gli occhi lo aprì. rio? Ti senti bene? Hai preso un col- un cucciolo di talpa. La prego non mi “Caspita, è l‛anello che avevi perso po di sole?”. prenda per pazza, non posso raccon- l‛anno scorso, chi l‛avrà trovato se- “Ehi tu, uomo, abbassa la voce perchè tarle la storia ma è necessario che condo te?”. il mio piccolino non sta ancora bene lei lo curi”. “Rosa, è sicuramente stata Rosa a e poi non ti permettere di trattare “Non si preoccupi, è la prima volta trovarlo” mormorò felice di riavere male la mia amica che è tanto buona, che mi imbatto in un paziente di que- l‛anello di fi danzamento che aveva anzi vi voglio dare una bella notizia, sta specie ma non ci sono problemi, perso e che non era più riuscita a domani verranno tutti i miei parenti io sono qui per questo” esclamò l‛en- trovare. a trovarci tanto qui avete molto spa- tusiasta veterinario che già pregu- “Rosa, chi è Rosa, non sapevo che la zio, siete contenti?”. stava l‛eccitazione di poter mettere donna delle pulizie si chiamasse Rosa La risposta alla sua domanda furono in rete questo evento e diventare e poi scusa perchè metterlo fuori due tonfi , i due coniugi erano svenu- così famoso. dalla porta e non sul tavolo?”. ti, fortunatamente la terra era ben Visitò il piccolino scrupolosamente e “Le domande sono tutte corrette” smossa così non si fecero male. diagnosticò una banale indigestione. pensò l‛affl itta anche se contenta “Ha ha, ha, hanno preso proprio un “Ha mangiato troppa terra torbata, Peppa “ma come fare a spiegargli la bello spavento cosa vi dicevo? For- consigli alla madre di metterlo a die- verità?”. za cugine talpe datemi una mano che ta per almeno una settimana e di non “Peppa, Peppa, ti piace il mio regalo? dobbiamo far ritornare questo giar- permettergli più di mangiare quella Ho chiamato rinforzi per trovarlo, dino esattamente com‛era prima, un porcheria. Questa è la ricetta per le spero che tu sia contenta”. bel tappeto di erba verde con tutti medicine, le ho scritto anche la po- “Chi sta parlando?” domandò ansio- i cespugli al loro posto, sono certa sologia, se ci fossero problemi non samente il marito “io non vedo nes- che al loro risveglio penseranno di esiti a tornare. Sono 50 euro”. suno”. essersi sognata tutta questa sto- Peppa pagò pensando: “Ti pagherei “Guarda verso il basso, ti presento ria, non mi sono mai divertita tanto, con i vermetti, quelli rari natural- Rosa, ti prego non chiedermi spiega- però Peppa è stata proprio carina ad mente altro che 50 euro quando per zioni, ciò che conta è che mi abbia aiutarmi, lo terrò a mente e quando una normale visita ne prendi 25.” ritrovato l‛anello non ti pare?”. qualcuno della famiglia dovesse aver Si fermò in farmacia e poi tornò a bisogno verremo di nuovo qui ma con casa continuando ad avvertire un più discrezione, promesso, con più senso di irrealtà. “Dio Santo guarda il giardino, sem- discrezione. Sono contenta che le “Rosa? Rosa? Siamo tornati”. bra diventato un formaggio svizze- sia piaciuto il regalo anche se non “Era ora, dove hai portato il mio pic- ro, è una buca unica, sono state loro? capisco come si faccia a preferire colino, è da un pezzo che ti aspetto”. Perchè? Certo che voglio avere una un oggetto duro a dei morbidissimi “Scusa tanto se mi sono dovuta sci- spiegazione e subito anche”. ed appetitosi vermetti, ma si sa che roppare la coda, non penserai vero “Non urlare tesoro ti prego il fatto tutti hanno i loro gusti. Forza al la- che dal veterinario ci vadano solo le è, è che, che ho portato il piccolo di voro. Scaviam, scaviam, scaviam ma talpe” rispose un pochino irritata. Rosa dal veterinario perchè non sta- a posto rimettiam, siam fi glie della “Hai ragione ma non star lì a discute- va bene e ….” terra e contente tutte siam. Sca- re, è grave il mio piccolino?”. “Cosa hai fatto? Tu, invece di ucci- viam, scaviam …”. Peppa spiegò alla preoccupata madre dere le talpe le porti dal veterina- Mariuccia Pinelli che cosa gli aveva detto il medico, le consegnò le medicine e si rifi utò LA CRISI ECONOMICA E’ UN FENOMENO POLIEDRICO nuovamente di accettare i vermetti come risarcimento, poi dopo aver sa- iporto in corsivo, a fi rma di mio pubblicana. fratello, don Roberto Trevisiol, La crisi può offrire l’occasione alla lutato educatamente rientrò in casa, Run articoletto apparso su “Pro- nostra società di ripensare a quan- si diresse in bagno per guardarsi posta”, il foglio parrocchiale della to sia fatua ed irrisoria la proposta allo specchio e ciò che vide rifl essa comunità cristiana di San Giorgio di del consumismo esasperato ad ogni fu l‛immagine di una Peppa con uno Chirignago. costo. Solamente il bisogno e l’indi- sguardo vacuo: sembrava una droga- Don Roberto recupera il possibile genza potranno insegnare quanto sia ta. Decise di non raccontare nulla al aspetto pedagogico positivo che può giusto il monito della Bibbia : “Gua- marito, lui non le avrebbe mai cre- derivare dalla crisi in atto nel nostro dagnati il pane col sudore della tua duto d‛altronde non credeva neppure Paese. Don Roberto dice la sua in fronte”. lei a quanto era accaduto. modo spigliato e disinvolto, com’è il La nostra società ha certamente bi- La mattina seguente aprendo la por- suo stile, però credo che ci sia molto sogno di far giustizia e di perequare ta fi nestra dello studio trovò un pic- di vero nella sua esternazione. i beni di cui l’uomo di oggi può di- Mio fratello, nella sua opera pasto- sporre, però ha bisogno di compren- colo fagotto. rale, ha sempre privilegiato i ragazzi dere anche che ognuno deve con- “Cosa c‛è lì dentro cara? Chi l‛avrà e i giovani, per cui coglie un aspetto tribuire con la sua parte di sudore, mai lasciato dal momento che il can- della crisi come possibilità di educare che nessuno può mangiare a sbafo e cello è chiuso?”. i giovani alla sobrietà e a non preten- soprattutto che ognuno può esigere Peppa aveva il cuore che le batteva dere di vivere sopra le righe, come la solamente quella parte di torta che forte nel petto, non voleva aprire gioventù attuale, educata dai cattivi assieme abbiamo creato e che abbia- l‛involucro certa che ci fossero i ver- maestri del sindacato e della politica mo a disposizione e nulla più. Creare mi, ma il gentil consorte la incitò a nell’ultimo mezzo secolo di storia re- illusioni irreali ed impossibili, come 12 stoltamente ed in maniera furbesca uno sproposito: per certi versi credo- prepararsi psicologicamente. fanno i politici, i sindacati e i cialtro- che la crisi sia provvidenza, anche se Perchè sarà davvero dura! ni, è pura demagogia, che poi i più all’inizio sarà davvero dura. Intanto fragili tra i cittadini sono costretti a suggerisco a tutti, a me per primo, di Don Roberto Trevisiol pagare a caro prezzo. Ormai non possiamo più permetterci BANCO ALIMENTARE DEL DON VECCHI capricci, lusso, sprechi e superfl uo; solamente il rigore, la vita sobria, il REPARTO FRUTTA E VERDURA lavoro e il sacrifi cio potranno offrire RELAZIONE METICOLOSA E PUNTUAL E non solamente il necessario, ma an- DEI VOLONTARI DEL “DON VECCHI” che una sana educazione a vivere con i piedi per terra. CHE VANNO A FRUTTA E VERDURA Eccovi quindi il corsivo del parroco di PER I POVERI Chirignago pubblicato sul periodico della parrocchia, “Proposta”. l mese non è stato caratterizzato Don Armando da particolari cambiamenti rispet- Ito il mese precedente. I raccoglito- ri hanno potuto avvantaggiarsi dalla FINCHE’ LA “PAGHETTA” maggiore illuminazione naturale che NON VERRÀ’ TOCCATA... permette una migliore selezione del- la merce offerta. a scorsa settimana è venuto a Il totale tra frutta e verdura ammonta Chirignago un personaggio che io a 2242 colli/cassette rispetto a 2595 Lnon conoscevo ma che tutti mi colli/cassette del mese precedente, dicono essere, appunto, un personag- quindi con un decremento del 13,6%. gio: PAOLO CREPET, psichiatra, che è La differenza sembra essere giustifi - spesso ospite a “PORTA A PORTA”. cata dal numero dei viaggi/furgone Abbiamo così avuto modo di scambia- che nel mese sono stati 14. re due parole e di mettere le premes- Con lo scopo di fornire un ulteriore se per una sua futura presenza qui elemento di valutazione dell’anda- da noi per una conferenza ai genitori mento, forniamo la seguente tabella sull’emergenza educativa in cui sia- che mette in relazione il numero dei per/da Dolo. mo caduti. colli/cassette raccolti con il numero Le proporzioni in termini di distribu- Ed abbiamo parlato, tra l’altro, del- di viaggi effettuati, con l’avvertenza zione sono state le seguenti: la crisi che, secondo lui, è il classi- che la dimensione dei colli/cassette co male “che non sempre viene per può variare anche molto in ragione Associazione “Carpenedo Solidale nuocere”. Perché potrebbe portare del tipo di merce contenuta: -Alimentari”: 37,56%; genitori ed educatori ad imparare di mese colli frutta colli verdura Tot. Don Vecchi 1 e 2 - Carpenedo: 45,13%; nuovo una parolina che non conosco- Febbr. 1736 822 2558 Don Vecchi 3 - Marghera: 8,43%; no quasi più: “NO”. Marzo 926 1669 2595 Don Vecchi 4 - Campalto: 8,88%. Ma prima aveva detto che la crisi non Aprile 748 1494 2242 sarà vera crisi fi nché non arriverà a Viaggi Feb. 14 Marz. 15 Apr. 14 Luigi, Mariano, Franco, Daniele toccare la “paghetta” dei bambini, e MediaViaggio cioè fi nché anche ai bambini non si Feb. 182,71 Marzo 173 Apr. 160,14 dirà: “non si può, non abbiamo i sol- Le tipologie di prodotti offerti sono di, bisogna farne a meno”. Sono del rimaste pressoché invariate, ma con RINGRAZIAMENTI tutto d’accordo con lui. proporzioni diverse: per la frutta sono Grazie al generoso interessa- Vi ricordate che avevo detto e scritto prevalse le fragole di provenienza mento del Sovrintendente alla che la “crisi” ci stava ancora davanti spagnola e siciliana (48,53% del tota- Polizia di Stato Alessandro Do- e che non ne avevamo sentito che un le frutta) e banane (11,63% del totale naggio della questura di Me- lontano odore? frutta). Per la verdura sono prevalse stre, Commissariato P.S., l’As- Tra poco ci saremo. E il suo arrivo, le zucchine (14,93% del totale verdu- sociazione “Vestire gli Ignudi” ra), le insalate (13,19%), il radicchio il suo vero arrivo, coinciderà con la ONLUS, Magazzini San Mar- chiusura delle fabbriche, la perdita (13,05%), i pomodori (8,97%). dei posti di lavoro con il contempora- Come promesso lo scorso mese, ab- tino e Gran Bazar, ha ricevuto neo esaurimento degli ammortizzato- biamo annotato il numero dei chilo- come donazione 17 biciclette ri sociali, e cioè della cassa integra- metri percorsi dai due furgoni e il nu- da uomo e da donna. zione, la mobilità e quant’altro. mero dei pedaggi autostradali, tenuto Non appena saranno sistema- Quando, cioè, non arriveranno da nes- conto anche del viaggio straordinario te dai volontari, si troveranno suna parte in casa se non quelli, avvenuto nel pomeriggio del 26 aprile presso il Gran Bazar, disponi- pochi, guadagnati in nero nei lavoret- a Badoere per il ritiro di una partita bili per i visitatori che hanno bi- ti che chi si industria trova quasi sem- di radicchio di Castelfranco e di limo- sogno di un mezzo di trasporto. pre. Allora saremo davvero in crisi. ni: dunque, nel mese di Aprile i km. I più sentiti ringraziamenti van- Allora anche ai bambini si dovrà dire: percorsi sono stati 1.311 con una me- no al gentilissimo Alessandro dia di 93,64, ridotta rispetto al mese non si può. Allora il bambino che si Donaggio da parte dell’Asso- troverà davanti un no oggettivamente precedente in virtù dell’aumento dei irremovibile imparerà le regole della viaggi corti a Santa Maria di Sala e a ciazione “Vestire gli Ignudi” vita, che non sono fatte solo di si, ma Badoere. I pedaggi autostradali sono ONULS. anche di no. C’è da augurarselo? Dico stati 16 di cui 12 per/da Padova e 4