VARIANTE AL REGOLMENTO URBANISTICO

RELAZIONE DEL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO

Ai sensi dell’art. 18 e 33 della L.R. 65/2014

La presente relazione è redatta ai sensi dell’articolo 18 della Legge Regionale n. 65/2014; accompagna l’atto di adozione della variante al Regolamento Urbanistico del Comune di , illustrando il percorso di formazione dell'atto al fine di rendere noto che tutto il procedimento si è svolto nel rispetto della normativa vigente in materia di urbanistica ed è stato oggetto di verifica di coerenza con gli altri strumenti della pianificazione territoriale di riferimento e dei piani e programmi di settore vigenti.

La pianificazione comunale e l’iter procedurale

Il Comune di Castellina Marittima è dotato di Piano Strutturale approvato con Del. C.C. n.2 del 22.02.2008 e di Regolamento Urbanistico approvato con Del. C.C. n. 42 del 29.06.2012 entrambe redatti in vigenza della LR 1/2005.

Essendo decaduto nel giugno 2017 il periodo quinquennale di efficacia del Regolamento Urbanistico, rimane ad oggi vigente la relativa disciplina valida a tempo indeterminato riguardante la gestione del patrimonio edilizio esistente, mentre, ai sensi della LR 65/2014 art. 95, è sospesa l’efficacia delle previsioni riguardanti interventi di iniziativa pubblica soggetti ad espropriazione e gli ambiti soggetti a piani attuativi per i quali non siano state sottoscritte convenzioni o atti unilaterali d’obbligo a favore dell'Amministrazione.

L’Amministrazione da tempo è impegnata nella revisione del Piano di area, il cui procedimento è ststo avviato con DCC 144 del 29/12/2016 seguendo un percorso partecipativo che si è svolto nel maggio del 2017. Si tratta di un’esperienza di pianificazione sovracomunale che interessa il territorio dei comuni di Castellina Marittima, e , i quali hanno deciso di mantenere associata la funzione della pianificazione territoriale.

Nelle more della formazione del Piano Strutturale Intercomunale, l'Amministrazione di Castellina Marittima ha avviato con DCC n. 18 dell’11 ottobre 2018 il procedimento di Variante al vigente RU avente per oggetto alcune previsioni di carattere puntuale che comportano l’aggiornamento e la reiterazione di alcune previsioni decadute (relative ad attività produttive e servizi di interesse pubblico) e l’introduzione di nuove Schede Norma relative a due polarità per servizi ubicate nel territorio rurale.

Per quanto riguarda le nuove previsioni, trattandosi di nuovi impegni di suolo al di fuori del territorio urbanizzato, è stata necessaria l’attivazione della Conferenza di Copianificazione che si è svolta in data 18 gennaio 2019; questa ha ritenuto le previsioni conformi a quanto previsto all’art. 25 comma 5 della L.R. 65/14, nel rispetto delle specifiche condizioni che sono state recepite ed acquisite dalla disciplina della Variante.

In particolare per quanto riguarda uno degli oggetti della variante relativo alla creazione di un nuovo polo scientifico per la ricerca contemplativa CRC di livello internazionale in cui si propone di sviluppare la formazione nel campo degli studi interculturali ed interdisciplinari sulla natura della mente e del suo potenziale, attuabile tramite piano attuativo, è stato ritenuto possibile, al fine di una contrazione dei tempi procedurali, una contestuale adozione del piano attuativo ai sensi dell’art. 107 comma 3 con conseguente iter procedurale che dovrà comunque tenere conto della definitiva approvazione della variante al RU.

Infatti in tal senso si fa presente che tale Piano Attuativo, avendo ad oggetto un ambito soggetto a vincoli paesaggistici di cui all’art. 142 del codice (aree boscate lett. g), dovrà essere sottoposto alla procedura di cui all’art. 23 comma 3 del PIT-PPR con conseguente possibile slittamento della sua approvazione rispetto alla approvazione della presente variante al RU.

Le indagini geologico-tecniche di supporto alla variante al Regolamento Urbanistico e quelle relative al piano attuativo, corredate degli elaborati prescritti, sono state depositate in data presso l’Ufficio Tecnico del Settore Genio Civile Toscana nord, sede di , con assegnazione del numero di deposito 363 de 18/06/2019, e n. 368 del 26/06/2019 in merito al Piano attutivo, così come previsto dall’art. 104 della LR 65/2014 e dal Regolamento di attuazione DPGR n.53/R/2011 art. 4.

Infine tali previsioni comportano contestuale adeguamento del PS in quanto le previsioni approvate dalla Conferenza di Copianificazione del 18 gennaio 2019 vanno a costituire parte integrante della disciplina di PS.

Procedura di valutazione ambientale strategica

Con DCC n. 18 dell’11 ottobre 2018 il procedimento è stato avviato ai sensi dell’Art. 17 della L.R. 65/14 dal punto di vista urbanistico e contestualmente è stata iniziata la procedura di VAS. Si da atto che i documenti di Avvio sono stati pubblicati sul sito dell’Ente e la documentazione trasmessa a Regione e Provincia, nonché ai soggetti competenti in materia ambientale.

A seguito della pubblicazione dei documenti di Variante e di VAS sono pervenuti i seguenti contributi degli Enti: Autorità di Bacino Distrettuale Appennino Settentrionale (prot. 8943 del 4.12.2018) e Arpat (prot. 9.01.2019). Trattasi di due contributi di carattere informativo che adducono alcuni elementi di conoscenza ma nessuna criticità diretta viene rilevata in fase preliminare sotto i profili evidenziati nel documento a loro inviato.

Nella presente fase di adozione il Rapporto Ambientale e la Sintesi non Tecnica per effetto delle semplificazioni di cui all’art. 8 comma 6 della LR 10/2010 sono adottati contestualmente ed a seguito di pubblicazione sul BURT saranno aperti i termini di 60 gg per le consultazioni a cui chiunque vorrà presentare osservazioni.

Come affermato in precedenza contestualmente alla adozione della variante al RU si è ritenuto di adottare anche il Piano Attuativo relativo alla Polarità n. 1 relativa alla previsione di un centro di ricerca scientifica CRC per la mente; sotto il profilo ambientale trattandosi di un piano attuativo conseguente a specifica variante al RU che definisce con apposita scheda norma l’assetto localizzativo , gli aspetti dimensionali, gli usi ammessi, e le caratteristiche insediative, planivolumetriche, tipologiche e costruttive oltre a specifiche indicazioni e condizioni per l’inserimento ambientale e paesaggistico e la sostenibilità ambientale delle trasformazioni, non si ritiene necessaria una specifica procedura di VAS per il PA ai sensi dell’art. 5 bis della LR 10/2010.

Tali prescrizioni sono infatti parte integrante della disciplina della scheda norma specifica tenuto conto degli ulteriori approfondimenti e valutazioni e degli specifici condizionamenti del Rapporto Ambientale.

Modalità di partecipazione

Per le procedure partecipative della variante, la L.R. 65/2014 all’art. 36 comma 2 prevede siano assicurate forme e le modalità di informazione e partecipazione secondo i livelli prestazionali definiti dall’apposito Regolamento di Attuazione dell’art. 36 della legge di cui all’art. 16 e secondo l’art. 3 delle linee guida regionali in materia.

Spetta al Garante dell’informazione la graduazione delle misure da adottare più idonee fatto salvo quanto stabilito per i livelli minimi.

In tal senso in fase preliminare sono stati partecipati i contenuti propri dell’atto di governo del territorio, come definiti al momento dell'avvio del procedimento, quale documento di introduzione al processo partecipativo, diretto a garantire una maggiore accessibilità e comprensibilità dello stesso.

Da parte del Garante sempre a seguito della fase preliminare è stato pubblicato, sul sito del comune nella specifica sezione “Amministrazione trasparente” un primo rapporto quale informativa sul procedimento in oggetto, contenente anche una sintetica illustrazione dei contenuti specifici della variante.

In coerenza con il programma delle attività di informazione e partecipazione della comunità già individuate in sede di Avvio del Procedimento di Variante, a seguito dell’adozione sarà quindi data informazione e comunicazione sui contenuti della Variante al Regolamento Urbanistico, indicando le modalità di consultazione degli atti e le forme di partecipazione pubblica previste.

Sarà contestualmente effettuata la pubblicazione della Variante e del Rapporto Ambientale con l’apertura del procedimento delle consultazioni anche per la VAS ai sensi dell’art. 25 della LR 10/2010.

Per i piani e i programmi soggetti a VAS le attività di informazione e partecipazione sono infatti coordinate con le attività di partecipazione di cui alla L.R. 10/2010, nel rispetto del principio di non duplicazione.

Nell’ambito del procedimento di formazione dei piani attuativi, le forme e le modalità di informazione e partecipazione dei cittadini sono individuate dal Comune in ragione dell’entità e dei potenziali effetti degli interventi previsti. In tal senso, vista la contestualità dell’azione del Piano Attuativo con l’adozione della Variante che lo prevede, si ritiene che non sia necessaria l’effettuazione di specifiche attività di consultazione/partecipazione sul Piano Attuativo oltre quelle già previste dalla normativa vigente. La presente relazione costituisce adempimento ai sensi dell’art. 33 della l.R 65/2014

Tutta la documentazione, già pubblicata sul sito dell’Ente ai sensi dell’art. 39 del Dlgs 33/2013, sarà resa disponibile anche cartacea per tutto il periodo di consultazione presso l’ufficio tecnico dell’Ente, con l’eventuale supporto da parte della sottoscritta ad illustrare i contenuti e gli effetti della variante a chiunque ne faccia richiesta.

Tutte le fasi di informazione e di partecipazione successive all’adozione della Variante e del Rapporto Ambientale saranno documentate nel successivo rapporto del Garante anche per quanto riguarda l’informativa necessaria per un incontro pubblico per illustrazione alla cittadinanza.

Motivazione ed obiettivi della variante

La Variante interessa la modifica e la reiterazione di due previsioni del vigente RU relative al comparto 2 UTOE C4 “Le Badie” ed al comparto 1 UTOE C9 “Knauf”. L’aggiornamento delle relative Schede Norma è stato necessario per ripristinare l’efficacia delle previsioni e consentirne l’attuazione nelle more dell’aggiornamento complessivo degli strumenti urbanistici comunali, dato il loro carattere di interesse generale collegato alla destinazione a servizi pubblici (campo sportivo delle Badie) e produttiva (stabilimento Knauf).

Per quanto riguarda la previsione di un’area per servizi pubblici alla Badie finalizzata alla creazione di una area a verde pubblico e sportivo, si fa presente che la relativa scheda è resa nuovamente efficacie per la sola previsione di attrezzature di interesse generale e di iniziativa pubblica, mentre è chiaramente affermato che non riacquisisce efficacia quanto relativo alla potenzialità edificatoria prevista dal RU oggi decaduto.

Trattandosi comunque di previsioni di opere pubbliche è stata espletata la procedura di apposizione del vincolo preordinato all’esproprio con la prevista comunicazione ai sensi della dell’art 11 comma 1a del DPR 327/2001.

Inoltre con la presente variante l’Amministrazione Comunale ha inteso valutare, sulla base di specifiche istanze pervenute, nuove possibilità di valorizzazione culturale, sociale ed economica del territorio collegate all’insediamento di alcune attività che possono rappresentare il consolidamento di alcune vocazioni del proprio territorio.

Si tratta, da una parte, di attività che guardano al mondo della cultura, della ricerca e dell’Università, legate ad alcune associazioni che intendono sviluppare un centro di ricerca di scienza della mente richiamando esperienze e studiosi a livello internazionale, dall’altra di attività ludico/sportive da ubicare in prossimità di un ambito già dedicato a queste funzioni, all’intorno del crossodromo esistente in località Malandrone.

Pertanto con la variante sono state introdotte le seguenti schede norma:

 “Polarità 1” –Centro per la Ricerca Contemplativa –CRC  “Polarità 2” –Ambito Sportivo per la pratica del Tiro Dinamico

Aspetti di coerenza esterna

IL PIT-PPR

La verifica di coerenza delle previsioni di Variante è stata condotta (cfr Relazione di variante) in particolare rispetto alla: a. disciplina relativa alle Invarianti Strutturali, di cui al Capo II della Disciplina di Piano; b. disciplina d’uso contenuta nella "Scheda d’Ambito 13 – Val di Cecina", comprendete obiettivi di qualità e direttive; c. disciplina dei beni paesaggistici, recante:

- indirizzi, direttive e prescrizioni d’uso intese ad assicurare la conservazione dei valori espressi dagli immobili e dalle aree di notevole interesse pubblico di cui all’articolo 136 del Codice come formulate nelle relative Schede di cui all’Elaborato 3B e comprensive delle cartografie recanti l’individuazione, delimitazione e rappresentazione degli immobili e delle aree dichiarate di notevole interesse pubblico, ai sensi dell'articolo 143, comma 1, lettera b) del Codice;

- obiettivi, direttive e prescrizioni intese ad assicurare la conservazione dei caratteri distintivi delle aree tutelate per legge ai sensi dell’articolo 142 del Codice, come formulate nell’Elaborato 8B e comprensive delle cartografie recanti l’individuazione, delimitazione e rappresentazione delle aree tutelate per legge ai sensi dell'articolo 143, comma 1, lettera c) del Codice.

Per quanto riguarda il punto a) La Variante tiene conto della disciplina relativa alle Invarianti Strutturali, di cui al Capo II della Disciplina di Piano del PIT-PPR, con riferimento anche alle specifiche indicazioni contenute negli Abachi delle Invarianti Strutturali a livello regionale di ambito di paesaggio.

In particolare, sono stati segnalati alcuni aspetti di possibile criticità rispetto all’Invariante Strutturale II “I caratteri ecosistemici del paesaggio”, limitatamente alla polarità 1 che ricade nella “Matrice agroecosistemica collinare”, per la quale vanno contrastati e/o limitati fenomeni di consumo di suolo agricolo per processi di urbanizzazione legati all’edilizia residenziale sparsa o ad altri processi di artificializzazione [...].

Di conseguenza la Scheda Norma della Polarità 1 ha assunto specifiche disposizioni al fine di limitare l’occupazione di nuovo suolo, contenere il processo di urbanizzazione derivante dall’attuazione della previsione, così come indicato dalla L.R. 65/2014 nelle sue finalità all’art. 1, ed evitare la dispersione delle strutture edilizie in un ambito territoriale i cui valori naturali e paesaggistici appaiono ancora integri, mediante la limitazione del numero delle nuove strutture edilizie e la realizzazione delle stesse esclusivamente nelle radure più prossime all’edificio esistente.

Per quanto riguarda il punto b) il PIT-PPR della Regione Toscana colloca il Comune di Castellina Marittima all’interno dell’Ambito 13 –Val di Cecina. Negli elaborati di variante sono stati valutati gli obiettivi di qualità e le direttive contenute nella sezione “Disciplina d’uso”, verificando puntualmente la pertinenza e/o la coerenza con le previsioni di Variante. Per completezza di seguito in forma sintetica si evidenziano gli esiti delle analisi svolte.

OBIETTIVO DESCRIZIONE DIRETTIVE CORRELATE ESITO Tutelare gli elementi 1.1 tutelare le forme erosive residue NON PERTINENTE naturalistici di forte pregio (calanchi, balze e relittuali testimonianze paesaggistico dell’ambito, delle biancane) del paesaggio collinare del costituiti dalle significative volterrano e dell’alta Val d’Era escludendo emergenze gli interventi antropici suscettibili di geomorfologiche, dagli alterarne le caratteristiche ecosistemi fluviali e dalle geomorfologiche vaste matrici forestali e 1.2 -tutelare gli affioramenti ofiolitici e gli NON PERTINENTE salvaguardare i caratteri habitat di interesse conservazionistico ad funzionali, storici e essi associati, con particolare riferimento identitari del fiume Cecina ai versanti meridionali del Corno al Bufalo e del suo bacino (complesso di Monterufoli), dei versanti del Poggio Donato (complesso di Caselli) e dell’alta valle del T. Strolla (Riserva di Montenero), gli affioramenti della Valle del T. Pavone, della Riserva di Berignone (ad es. al Masso delle Fanciulle) e del Monte Aneo;

1.3 -salvaguardare e riqualificare i valori NON PERTINENTE 1 ecosistemici, idrogeomorfologici e paesaggistici del bacino del Fiume Cecina, anche al fine di ridurre i processi di erosione costiera e tutelare i paesaggi dunali (in particolare i Tomboli di Cecina)

1.4 -tutelare e valorizzare il ricco e NON PERTINENTE importante sistema di siti estrattivi di valore storico e identitario dell’alta Val di Cecina, con particolare riferimento ai siti di Monterufoli, Villetta e Caporciano nei pressi di Montecatini Val di Cecina, alle numerose sorgenti sulfuree (, Libbiano e nella zona di Pomarance) e termali (Sasso Pisano), ai giacimenti di alabastro (lungo il crinale che degrada da Montecatini verso Castellina, a Riparbella, Montecatini Val di Cecina e ) e alle antiche cave romane di travertino.

OBIETTIVO DESCRIZIONE DIRETTIVE CORRELATE ESITO Salvaguardare la pianura 2.1 -nella fascia di territorio compreso tra NON PERTINENTE costiera qualificata dalla la Ferrovia-Aurelia e la linea di costa, e presenza di aree umide, lungo le direttrici di connettività da ambienti dunali e dai ricostituire e/o riqualificare individuate paesaggi agrari della nella carta della Rete ecologica bonifica storica, le colline 2.7 -proteggere le aree di ricarica NON PERTINENTE retrostanti caratterizzate rappresentate dalla fascia del Sistema di da oliveti, vigneti, colture Margine e del Sistema di Collina calcarea o promiscue e aree boscate, sulle Unità Toscane (individuati nella carta nonché le relazioni dei Sistemi Morfogenetici), e garantire la percettive, funzionali, manutenzione del sistema idraulico morfologiche ed costituito dai canali storici e dalle relative 2 ecosistemiche tra la infrastrutture, al fine di preservare pianura e l’entroterra l’equilibrio degli acquiferi costieri rispetto ai rischi di ingressione salina che minacciano i sistemi retrodunali e le risorse idriche;

2.8 -contrastare i fenomeni di NON PERTINENTE spopolamento delle aree più interne, individuate come seconda serie di rilievi collinari, e la contrazione delle economie ad esse connesse.

Salvaguardare l’eccellenza 3.1 -tutelare l’integrità percettiva della NON PERTINENTE 3 iconografica della città di città di Volterra e delle pendici collinari, Volterra arroccata occupate da oliveti d’impronta sull’ampia sommità dello tradizionale a maglia fitta che con essa spartiacque dei bacini compongono un complesso di grande idrografici dell’Era e del valore paesaggistico, conservando lo Cecina che, con le balze skyline dell’insediamento storico, argillose, costituisce un contrastando le nuove espansioni lungo i significativo riferimento pendii e valorizzando le relazioni storiche visivo di valore identitario, e funzionali tra insediamento e paesaggio monumentale e storico- agrario. culturale, anche per la presenza delle mura medioevali, di resti delle mura etrusche e di vaste aree di necropoli che circondano l’area urbana

Per quanto riguarda il punto c) In alcuni ambiti interessati dalla Variante sono presenti Aree sottoposte a tutela ai sensi degli artt. 136 e 142 del D.Lgs 42/2004 relativi a:

“I territori coperti da foreste e da boschi, ancorché percorsi o danneggiati dal fuoco, e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento, come definiti dall'articolo 2, commi 2 e 6, del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 227” (art.142. c.1, lett. g, Codice)

In tal senso le Scheda Norma dei Comparti interessati (Polarità 1 e, marginalmente, Polarità 2) comprendono le seguenti condizioni alla trasformazione relative agli aspetti paesaggistici:

“l’intervento dovrà garantire il rispetto delle prescrizioni di cui all’art. 12.3 dell’elaborato 8B del vigente PIT- PPR (I territori coperti da foreste e da boschi, ancorché percorsi o danneggiati dal fuoco, e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento, come definiti dall'articolo 2, commi 2 e 6, del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 227. -art.142. c.1, lett. g, Codice –PRESCRIZIONI). In particolare, gli interventi sono ammessi a condizione che: -non comportino l’alterazione significativa permanente, in termini qualitativi e quantitativi, dei valori ecosistemici e paesaggistici (con particolare riferimento alle aree di prevalente interesse naturalistico e delle formazioni boschive che “caratterizzano figurativamente” il territorio), e culturali e del rapporto storico e percettivo tra ecosistemi forestali, agroecosistemi e insediamenti storici. Sono comunque fatti salvi i manufatti funzionali alla manutenzione e coltivazione del patrimonio boschivo o alle attività antincendio, nonché gli interventi di recupero degli edifici esistenti e le strutture rimovibili funzionali alla fruizione pubblica dei boschi;

-garantiscano il mantenimento, il recupero e il ripristino dei valori paesaggistici dei luoghi, anche tramite l’utilizzo di soluzioni formali, finiture esterne e cromie compatibili con i caratteri del contesto paesaggistico.

-non interferiscano o limitino negativamente le visuali panoramiche.”

IL PTC DELLA PROVINCIA DI PISA

Il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Pisa nasce nel 2006 in vigenza dell’allora LR 5/95 ed ha mostrato in questi anni pregi e difetti come tutti gli strumenti di programmazione territoriale di area vasta, ma ha tuttavia, contribuito alla buona redazione dei Piani Strutturali di scala comunale.

Nel 2014 è stato portato a termine un procedimento di variante del PTC (DCP n° 7 del 13/01/2014), avviato ai sensi dell'art.15 della legge regionale 3 gennaio 2005 n.1"Norme per il governo del territorio", con l’obiettivo di procedere all'integrazione del piano relativamente al Territorio Rurale, al fine di dettagliare e adeguare gli indirizzi e le prescrizioni dello strumento territoriale di coordinamento Provinciale, alle sopravvenute disposizioni normative regionali, agli strumenti urbanistici sovraordinati, in riferimento alle scelte di carattere generale, ai sensi dell'art. 4 comma 1 della disciplina generale dello stesso.

Il comune di Castellina Marittima, secondo il PTC, è compreso nell’ambito del sistema delle colline interne e meridionali di cui: all'art. 14 per quanto riguarda la definizione degli obiettivi all'art. 15 relativamente alla definizione delle invarianti all'art. 16 per quanto riguarda la disciplina delle invarianti.

Tutta la disciplina per questo ambito territoriale è articolata in rapporto al sistema delle città e insediamenti, del territorio rurale, delle infrastrutture.

Nel merito tra gli obiettivi definiti si individua Castellina Marittima come “centro ordinatore amministrativo di interesse locale” mentre non si riscontra alcun obiettivo specifico pertinente all'oggetto della presente variante.

Relativamente alla definizione delle invarianti per le città ed insediamenti la dotazione di luoghi di incontro, di aggregazione, di divertimento di benessere ed attività fisica (cfr. art. 15.1.7) rappresenta una importante funzione di coesione sociale, come ad esempio gli impianti per la pratica sportiva che con la variante si intende promuovere in località Malandrone (dedicate al tiro dinamico sportivo) in connessione con altre attrezzature sportive per la pratica del motocross.

Nessuna altra invariante espressa dal PTC relativamente a territorio rurale e infrastrutture risulta invece pertinente agli oggetti specifici della presente variante.

Per quanto riguarda la disciplina delle invarianti di cui all'art. 16 si evidenzia la possibilità di promozione di intese con il mondo dell'università e della ricerca al fine di sviluppare ed allocare centri per la ricerca e la didattica nei territori, compresi i servizi connessi alla ricettività di docenti e studenti, in relazione a specifici indirizzi di studio e ricerca e a particolari vocazioni o realtà locali, in questo caso riconducibili al settore della meditazione e dello studio della mente.

Non si ravvedono altre congruenze relativamente alla definizione della disciplina delle invarianti relative al territorio rurale e al sistema infrastrutturale.

Il PTC definisce il sistema della didattica e della ricerca di livello provinciale, di cui all'art. 17.2, come costituito dalle attuali sedi di livello universitario e per la ricerca applicata di livello provinciale nonché per l'istruzione superiore, con cui il centro di ricerca previsto dalla presente variante intende stabilire sinergie e collaborazioni, nell'ambito di una dimensione internazionale con il coinvolgimento anche altri centri di studio e sperimentazione dello stesso settore esistenti nel mondo.

Relativamente alla Polarità 1, in sede di Piano Attuativo dovrà essere esplicitamente documentata la coerenza degli interventi previsti rispetto alle disposizioni di cui all’art. 29.9 del vigente PTCP in materia di prevenzione da incendio boschivo, individuando adeguate soluzioni tecniche e progettuali.

Aspetti di coerenza interna

Per quanto riguarda la coerenza interna si fa espresso riferimento agli obiettivi e alla disciplina del Piano Strutturale soprattutto nel rispetto delle invarianti, nella coerenza con gli obiettivi ed il rispetto del dimensionamento.

Il Regolamento Urbanistico definisce il dimensionamento delle trasformazioni previste, per il periodo di validità, in attuazione degli obiettivi del Piano Strutturale ed in conformità con il dimensionamento massimo delle trasformazioni da esso stabilito.

Il dimensionamento delle trasformazioni nelle UTOE è definito dalla specifica tabella di cui all’art. 10 delle NTA di RU, che contiene anche elementi di verifica rispetto al Piano Strutturale ed è disaggregata tra previsioni di recupero e nuova edificazione.

In particolare, rispetto alle previsioni oggetto della presente Variante sono analizzati i termini di dimensionamento:

OGGETTO EFFETTI SUL ELEMENTI DIMENSIONALI DIMENSIONAMENTO Modifica Scheda Norma non comporta variazione al UTOE C4 “La Badie” – dimensionamento di RU MODIFICA DI SCHEDE Comparto 2 NORMA ESISTENTI Modifica Scheda Norma non comporta variazione al UTOE C9 “Knauf” –Comparto dimensionamento di RU 1 Sottosistema funzionale Per il territorio aperto il PS SUL/SE massima di 1750 mq, ambientale agricolo – vigente definisce così articolata: “Polarità 1” –Centro per la esclusivamente il  Mq 1050 di nuova Ricerca Contemplativa –CRC dimensionamento massimo edificazione riferito alle funzioni  Mq 700 recupero residenziale (comprensivo patrimonio edilizio NUOVE SCHEDE NORMA delle attività urbane), esistente ricettiva e produttiva. In coerenza con le disposizioni di cui all’art. 5 comma 3 del Dpgr 32/R/2017, il dimensionamento dei nuovi insediamenti e delle nuove funzioni previsti all’esterno del territorio urbanizzato (servizi a carattere privato) è stato definito attraverso la conferenza di copianificazione di cui all’art. 25 della L.R. 65/14 Sottosistema funzionale Per il territorio aperto il PS ambientale agricolo vigente definisce SUL/SE massima di 130mq produttivo –“Polarità 2” – esclusivamente il Ambito Sportivo per la dimensionamento massimo riferito alle funzioni pratica del Tiro Dinamico residenziale (comprensivo delle attività urbane), ricettiva e produttiva. In coerenza con le disposizioni di cui all’art. 5 comma 3 del Dpgr 32/R/2017, il dimensionamento dei nuovi insediamenti e delle nuove funzioni previsti all’esterno del territorio urbanizzato (servizi a carattere privato) è stato definito attraverso la conferenza di copianificazione di cui all’art. 25 della L.R. 65/14

Rispetto dei criteri per il TU

Con l'entrata in vigore della LR 65/2014 il quadro legislativo regionale ha subito diverse modifiche tra cui, le più rilevanti, la definizione già in sede di Piano Strutturale del “territorio urbanizzato” all'interno del quale il Piano Operativo articola le possibilità edificatorie ed il livello di qualità urbana. Al di fuori di questo non sono ammessi nuovi impegni di suolo residenziali e l'insediamento di altre attività produttive o specialistiche è ammissibile esclusivamente con la procedura della Conferenza di Copianificazione (art. 25 della L.R. 65/14) coordinata con la Regione e con la Provincia o Città Metropolitana.

La legge contempla inoltre una serie di casistiche transitorie per la gestione degli strumenti urbanistici vigenti nelle more della formazione dei nuovi strumenti della pianificazione urbanistica e territoriale adeguati ai contenuti della LR 65/2014 e tenuto conto della necessità di attivare entro cinque anni dalla entrata in vigore della legge le procedure per i Piani Strutturali intercomunali.

In particolare il comune di Castellina Marittima è tra quei comuni dotati di PS e RU le cui previsioni erano ancora vigenti alla data del 27.11.2014. Pertanto ai sensi dell’art. 222 della legge regionale sono possibili varianti agli strumenti di pianificazione nei cinque anni successivi alla sua entrata in vigore.

In questo senso la Variante ha adottato, ai sensi dell'art. 224 della LR 65/2014, quale perimetrazione del territorio urbanizzato l'ambito che non è individuato dal vigente PS né come area ad esclusiva funzione agricola né come area a prevalente funzione agricola.

Per il territorio di Castellina attraverso il confronto tra i sistemi del Piano Strutturale ancora vigente e la consistenza degli ambiti di previsione insediativa del Regolamento Urbanistico (UTOE) è stato stabilito che due oggetti di variante sono interni alle UTOE esistenti e sono da considerare interni al territorio urbanizzato e precisamente:

 Modifica Scheda Norma UTOE C4 “La Badie” –Comparto 2  Modifica Scheda Norma UTOE C9 “Knauf” –Comparto 1 Per quanto riguarda gli altri due oggetti della variante e precisamente:

 Sottosistema funzionale ambientale agricolo –“Polarità 1” –Centro per la Ricerca Contemplativa –CRC  Sottosistema funzionale ambientale agricolo produttivo –“Polarità 2” –Ambito Sportivo per la pratica del Tiro Dinamico sono da considerare esterni al territorio urbanizzato e pertanto per essi, trattandosi di nuovi impegni di suolo, è stata attivata la procedura di cui all’art. 25 della LR 65/2014 attraverso la Conferenza di Copianificazione.

ATTESTAZIONI E CERTIFICAZIONI

Stante quanto sopra si attesta, ai sensi dell'art.18 della L.R. n. 65/2014, che la variante urbanistica risulta coerente con gli strumenti di pianificazione e piani o programmi di settore di altre Amministrazioni (coerenza esterna) e con il Piano Strutturale, quale piano comunale sovraordinato (coerenza interna) in cui a cui fa seguito il Piani attuativo che si adotta contestualmente . I contenuti della Variante al R.U. in particolare risultano coerenti:

- con i contenuti statutari e strategici del Piano Strutturale;

- con il Piano di Indirizzo Territoriale regionale con valenza di piano paesaggistico della Regione Toscana approvato con DCRT 27 marzo 2015, n. 37;

- con il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Pisa, approvato con DCP n° 7 del 13/01/2014.

Si attesta che:

- due oggetti di variante comportano nuovo impegno di suolo non edificato, al di fuori del perimetro del territorio urbanizzato che pertanto sono stati assoggettati alla Conferenza di Copianificazione di cui all'art. 25 della LR 65/2014 svoltasi con esito positivo in data 18 gennaio 2019;

- la variante ha delineato il perimetro del Territorio Urbanizzato in fase transitoria ai sensi dell'art. 224 della L.R.n.65/2014 rispetto alle parti di territorio non individuate come aree a esclusiva o prevalente funzione agricola nel Piano strutturale vigente;

- non prevede l'inserimento di grandi strutture di vendita di cui all'art. 26 comma 1 della L.R. n. 65/2014;

- sono state rispettate le disposizioni di cui al Titolo I, Capo I, della L.R. n. 65/2014, con particolare riferimento alla tutela e riproduzione del patrimonio territoriale;

- che il procedimento si è svolto nel rispetto delle disposizioni contenute negli articoli 18, 19, 20, 222, 224 della LR 65/2014, tenendo conto delle normative di settore aventi incidenza sulla disciplina urbanistica.

Attesta, infine, che il Rapporto del Garante dell’informazione e della partecipazione, datato…………………….. e predisposto ai sensi dell’art. 38 della LR 65/2014, relativo all’attività di informazione svolta, viene allegato agli atti da adottare.

Castellina Marittima, lì 19/07/2019 Il Responsabile del Procedimento

(arch. Elena Pirrone)