Sinalunga Nella Grande Guerra
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a cura di Emanuele Grieco e Ariano Guastaldi L’iniziativa rientra nel Programma ufficiale delle commemorazioni del centenario della prima Guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Struttura di Missione per gli anniversari di interesse nazionale. SINALUNGA NELLA GRANDE GUERRA QUADERNI- SINALUNGHESI a cura di Emanuele Grieco e Ariano Guastaldi Quaderni Sinalunghesi, Anno XXVI, nº 2, maggio 2015 Pubblicazione periodica del Comune di Sinalunga Aut. Trib. di Montepulciano n. 231 del 31.05.1990 Direttore responsabile: Ariano Guastaldi Direzione e redazione: Via E. Fermi, 54 - Sinalunga (Siena) Realizzazione editoriale: Edizioni Luì - Chiusi (Siena) Stampato in Italia - Printed in Italy nel mese di maggio 2015 Di questo libro è stata realizzata anche una versione in formato elettronico Prefazione Il 24 maggio 1915 l’Italia entra in guerra, quella guerra che altri Stati europei stanno combattendo da quasi un anno e che è definita Grande per il gran numero di nazioni e di popoli coinvolti. Con la sua conclusione, nel 1918, l’assetto geopolitico del continente risulterà stravolto, così come quello sociale che segnerà, in maniera significativa, il pensiero e le vicende europee del XX secolo. Una ricorrenza così importante come i 100 anni, che per l’Italia ricorrono in questo 2015, non poteva non essere ricordata. Crediamo però che non debba essere una mera celebrazione, bensì un’occasione per il recupero e la diffusione delle moltissime informazioni e notizie raccolte sugli eventi che hanno vi- sto partecipi e testimoni del conflitto bellico molti cittadini Sinalunghesi. In merito alla rilevanza del- le informazioni raccolte, e che il lettore troverà in queste pagine, preme ricordare la loro provenienza: Ministero della Difesa – Commissariato generale per le onoranze ai Caduti Sezione Statistica; Albo dei Caduti della Grande Guerra – digitalizzazione a cura di Associazione Storica Cimetrincee, Istoreco, Reggio Emilia, Ministero della Difesa; Elenco Ordine Cavalieri di Vittorio Veneto – Ministero della Difesa Consiglio dell’Ordine di Vit- torio Veneto; Caduti toscani della Grande Guerra – Regione Toscana, Università di Siena, Centro interuniversi- tario di studi e ricerche storico-militari. In proposito è doveroso da parte nostra ricordare e segnalare la disponibilità degli organi ufficiali che hanno inviato le informazioni di dettaglio richieste, altrimenti non disponibili. A queste fonti naturalmente dobbiamo aggiungere quelle locali, senza le quali lo studio avrebbe interessato il nostro territorio solo marginalmente. Ci riferiamo in particolare ai documenti conservati nell’Archivio Storico Comunale; ai dati acquisiti nei Ruoli Matricolari dell’Ufficio Leva, senza i quali sarebbero stati impossibili i confronti degli elenchi; alle informazioni rilevate nelle Deliberazioni Comunali, che hanno permesso di ricostruire i contesti della vita sociale ed economica della nostra comunità di quegli anni. A partire dalle informazioni e notizie puntuali e preziose che è stato possibile reperire sui cittadini sina- lunghesi “al fronte” nella consultazione delle fonti ufficiali, peraltro ricche anche di immagini e foto, si è aperta anche una campagna di sensibilizzazione e raccolta di documenti, fotografie e memorie priva- te dei sinalunghesi alla guerra 1915-1918, che anche da queste pagine sollecitiamo, perché vorremmo che fossero parte integrante di un secondo libro, previsto nel 2016 e che si inserisce in programma di iniziative culturali diverse (che abbiamo raccolto in un articolato progetto dal titolo “Centenario Prima Guerra Mondiale – Sinalunga ricorda, i ricordi dei Sinalunghesi” aperto alla partecipazione di soggetti istituzionali ed associazioni del territorio. Il progetto biennale 2015/2016 è stato inviato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri “Struttura di missione per gli anniversari di interesse nazionale”, dalla quale abbiamo già avuto, il riconoscimento e l’autorizzazione all’uso del logo ufficiale. Alla Struttura di missione va il nostro ringraziamento per la celerità con la quale hanno dato corso all’iter della richiesta di utilizzo dello stemma che ci ha permesso di garantire i tempi di stampa di questo volume con il logo del “Programma ufficiale delle commemo- razioni del centenario della prima Guerra mondiale”. Ai 324 soldati sinalunghesi che da un lontano fronte non tornarono più, ed ai 1.600 partecipanti censi- ti, vogliamo dedicare questa monografia, che non poteva che essere resa nell’ambito della nostra collana dei “Quaderni Sinalunghesi”giunta al XXVI anno di edizione. Siamo consapevoli che le nostre iniziative non saranno mai bastanti e non potranno mai uguagliare il sa- crificio dei nostri “fanti” di cento anni fa; ma riteniamo che il ricordo di ciò che fu il dramma dei giova- ni e giovanissimi andati a morire e delle loro famiglie, insieme alla memoria ed al senso civico di quelle vite offerte per la Patria si radichi e non si dissolva. Siamo sicuri che con il tempo la storia di ciascuno di loro, che oggi possiamo finalmente conoscere, possa contribuire alla riflessione ed alla formazione di ciascuno di noi. Il Sindaco L’Assessore alla Cultura Riccardo Agnoletti Emma Licciano Giuseppe Cresti, alpino, classe 1898, di Scrofiano. Indice 9. La Prima guerra mondiale 17. Fronte italo-austriaco 27. La vita nel territorio 45. I trecento caduti 111. I chiamati alle Armi Il fante Eugenio Sodi, classe 1885, di Sinalunga. La Prima guerra mondiale In Flanders fields the poppies grow Sui campi delle Fiandre spuntano i papaveri Between the crosses, row on row tra le croci, fila dopo fila, That mark our place: and in the sky che segnano il nostro posto; e nel cielo The larks still bravely singing, fly le allodole cantando ancora coraggiose, Scarce heard amid the guns below. appena udite in terra tra i cannoni. We are the Dead. Short days ago Noi siamo i Morti. Pochi giorni fa We lived, felt dawn, saw sunset glow, eravamo vivi, sentivamo l’alba, vedevamo Loved, and were loved, and now we lie risplendere il tramonto, amavamo ed eravamo amati, In Flanders fields. ed ora giacciamo qui sui campi delle Fiandre. Take up our quarrel with the foe: Continua la nostra lotta col nemico To you from failing hands we throw a te, con mani tremanti, passiamo The Torch: be yours to hold it high! la fiaccola. Falla tua e tienila alta. If ye break faith with us who die Se non mantieni la parola con noi che moriamo We shall not sleep, though poppies grow non troveremo riposo, anche se i papaveri continuano a fiorire In Flanders fields. nei campi delle Fiandre. Non è nostra intenzione raccontare la storia del conflitto: di come ebbe inizio e di come finì. E neppure dire chi vinse e chi perse, né tanto meno chi aveva ragione e chi torto. Vogliamo solo fornire qualche pretesto per una riflessione sull’argomento, e tracciarne un quadro gene- rale che possa essere d’aiuto per seguire più facilmente gli eventi di cui narreremo e che hanno come oggetto: la partecipazione sinalunghese alla guerra. Abbiamo iniziato questa pagina con una poesia molto famosa: Sui campi delle Fiandre. L’ab- biamo proposta anche in lingua inglese, sia perché l’originale è in questa lingua, sia perché il contesto era internazionale. Sotto la poesia appare, con sfumatura graduale, una fotografia scattata più o meno negli stessi luoghi richiamati dai versi, nella quale si vedono soldati inglesi, tedeschi, francesi e forse di qualche altra nazionalità, accomunati da ferite e lividi che si sono prodotti a vicenda. Dalle loro espressioni, sembrerebbero desiderosi di pace ed amicizia, ma alle loro spalle, i rispettivi commilitoni continuano a farsi male. Poesia e foto hanno una data, ma non importa sapere qual è: entrambe sono datate Prima guerra mondiale. 10 – SINALUNGA NELLA GRANDE GUERRA La poesia Sui campi delle Fiandre fu scritta dal canadese John McCrae, te- nente colonnello medico, sui campi di Fiandra appunto, nel maggio 1915, quando la morte di un suo carissimo amico gliela ispirò. In generale si ritiene che proprio da questa poesia, in molti Paesi, abbia preso avvio l’uso di ricordare i caduti di guerra con un papavero rosso. In proposito sono fiorite, è il caso di dirlo, molte leggende. Dal momento che sono tutte considerate leggende, perché non documentate, accenne- remo solo alla più poetica: a quella che narra dei bellissimi fiori bianchi di Fiandra che un giorno si colorarono di rosso a causa del sangue versa- to dai soldati. Subito dopo la fine della guerra, nei paesi del Commonwealth, in Francia ed in Belgio, il papavero rosso divenne il simbolo del giorno della comme- morazione. Ma c’è chi sostiene il contrario, cioè che prima fu istituita la giornata del ricordo e dopo fu scelto il simbolo. In ogni caso fu deciso che la ricorrenza, da taluni detta Remembrance Day, e da altri Armistice Day (sem- bra proprio che l’uomo non riesca a trovarsi d’accordo su niente), prevedesse un minuto di silenzio all’undicesima ora dell’undicesi- mo giorno dell’undicesimo mese: giacché quello fu il momento, del 1918, in cui l’armistizio divenne effettivo. In tempi più recenti i minuti di silenzio Sopra: John McCrae, autore della poesia “Sui campi sono diventati due, per ricordare anche i caduti delle Fiandre”. della Seconda guerra mondiale. A fianco: il papavero di carta simbolo del “giorno del ricordo” nei paesi di cultura britannica. Sotto: soldati di alcuni dei Paesi in guerra. Mobilitazione e caduti della Prima guerra mondiale NAZIONE TOTALI MORTI FERITI PRIGIONIERI FUORI COMBATTIMENTO MOBILITATI E SCOMPARSI TOTALE % Nazioni aderenti alla cosiddetta