Indice

Relazione 1. Premessa 2. L’impianto 3. L’area interessata dalla costruzione della Fortezza 4. Le esigenze dei Medici 5. Il progetto di Antonio da Sangallo 6. La costruzione dei bastioni 7. Dalla morte di Alessandro alla fine del governo dei Medici 8. Dal governo dei Lorena a Firenze capitale 9. Dal 1865 alla fine del 1800 10. Dal 1900 al 2015

Schemi grafici periodizzazione fasi di costruzione Vedute e piante storiche 1469-1955 Foto aeree 1935 - 2015

Note storico-stilistiche

Bibliografia

Relazione

1. Premessa La Fortezza da Basso è ritenuta la prima e più emblematica delle fortezze moderne di Firenze e di Toscana (…) la sintesi della riorganizzazione del potere mediceo con le teorizzate e raffinate tipologie di architetture militare disponibili nei primi decenni del . (Francesco Gurrieri, Paolo Mazzoni, La Fortezza da Basso: un monumento per la città, Firenze, Ponte alle Grazie, 1990) La fortezza fu progettata da Antonio da Sangallo il Giovane e realizzata tra il 1534 e il 1537 con un ingente impiego di manodopera e di mezzi su committenza di Alessandro de' Medici e per volere di suo zio Giulio, papa Clemente VII, successivamente all'assedio di Firenze del 1529-1530 e dopo il suo ritorno a Firenze; fu quindi ideata per alloggiare un grosso contingente militare e proteggere la città da attacchi esterni ma anche per sedare rivolte interne e offrire rifugio ai governanti in caso di insurrezioni. Chiamata originariamente Castellum Alexandria, in onore di Alessandro de' Medici, poi Fortezza di San Giovanni Battista, in onore del patrono di Firenze, fu detta infine “da Basso” forse per distinguerla dal Forte situato in posizione collinare.

Questo studio condotto nell’ambito della redazione del progetto preliminare e definitivo è stato implementato in sede di progetto esecutivo sulla scorta delle indagini svolte dall’Università degli Studi di Firenze - DICEA (Responsabile Scientifico Prof. Grazia Tucci, Relazione storica Arch. Ph.D. Costantino Cec- canti) e intende fornire ulteriori elementi di approfondimento sulla nascita e sullo sviluppo della fabbrica della fortezza rispetto alle analisi svolte in fase di redazione del piano di recupero; gli esiti dello studio hanno portato all’elaborazione di una specifica tavola denominata “Schemi grafici periodizzazione fasi di costruzione” allegata al progetto definitivo e anche alla presente Relazione, che riporta una ipotesi di attribuzione della datazione della costruzione dei vari edifici attualmente esistenti.

In calce alla Relazione sono state aggiunte brevi note storico stilistiche per illu- strare sinteticamente quali sono stati i criteri di restauro del progetto.

2. L’impianto La pianta della fortezza è costituita da un pentagono irregolare con bastioni situati in ciascun angolo, ai quali si aggiunge, sul lato prospiciente la città, il mastio che ingloba la torre dell’antica Porta a Faenza. I bastioni, pentagonali e simmetrici rispetto alla Porta, e le cortine che li collegano sono inclinati a scarpata per sostenere la spinta del terrapieno interno e circondati interamente da fossati. Sono costruiti in muratura di mattoni

a osblt d btee rti i ordi i tta a oo lunghezza. loro la tutta in corridoio di tratti battere di possibilità la [cortina] interno suo al penetrare a riuscito fosse nemico il qualora fortezza della difesa la permettono Lo difensi postazioni corridoio fossato. questo in individua del Moschella Pietro studioso difesa la permetteva che percorribile, parzialmente solo oggi il corre cortine, delle e bastioni dei all’interno fortezza, dell perimetro il tutto Lungo assedianti. degli salita la impedendo cortine, le e opposti bastioni i colpire di scopo allo mattoni, dei stesura diversa la o bordo di forte pietra la per visibili erano ancora ma murate bastioni tutte quasi ora I cannoniere, di dotati forte. pietra in anch’esso toroidale “cordone” dalla un sviluppo di lo presenza tutto lungo caratterizzati e forte pietra in profilati spigoli con ocel, en storico Cenno Moschella, Il da Fortezza La Mazzoni, Paolo 1990). Grazie, alle Ponte Firenze, città, per la monumento Basso: un Gurrieri, Francesco in Basso) da Fortezza - modi: due in sommitale l al accedere può Si ottagonale. sala la sovrastante terrazza della livello corrispond livello terzo Il guardia; di corpo del ottagonale sala alla alzato in corrispond torre della livelli due I primi torre. all’antica interno l’altro e soldati alloggio ad adibito già forse quali dei uno vani, due altri con nonché essa, laterale corridoio un con e accesso di rampa la con Comunica dall’alto. nato illumi- originariamente era che desume si consultati testi dai cupola; della posta all nonché aperture delle vani dei nicchie, delle corrispondenza in pietra in L’ guardia. di il corpo trov si Faenza a porta antica della torre la e mastio il tra centrale posizione In mediceo. lo stemma evocano che sferiche pietre e diamante di punta a sfaccettate forte pietra in bugne con ha pianta ottagonale pianta ha - livello; il terzo si raggiunge muratura, della spessore dello all’interno ricavata chiocciola a scaletta una percorrendo e, torre della vano al accede si stessa, torre della livello primo al pressappoco li anche come piombatoi, sono presenti anche sul soffitto. Il Il soffitto. sul anche presenti sono piombatoi, come anche li util feritoie, alcune lato; ciascun su feritoie aprono visi e difesa di corridoi due da fiancheggiata è rampa La guardia. di corpo al conduce ad che rampa accede una si saracinesca, una da anche originariamente e feritoie da trollato con- vano piccolo un percorso l’ingresso, Superato mura. le circostanti fossati i interrati furono capitale Firenze di sistemazione la per lavori i con quando 1867, al intorno chiusa e levatoio ponte un da protetta origine in mastio, del destro co apra e Soccorso del porta La livellodella torre. l’ultimo si raggiunge metallica passerella e una rettilinea rampa un’altra mediante cui conduce da laterale che terrazza all’altra murario direttamente spessore dello all’interno ricavata rettilinea scale di pa dallo scalone situato ad est della torre si giunge alla terrazza laterale, terrazza alla giunge si torre della est ad situato scalone dallo da uno dei due vani situati ad ovest del corpo di guardia si percorre una ram una percorre si guardia di corpo del ovest ad situati vani due dei uno da accesso mastio si trova una stanzetta di forma semicircolare con feritoie che avevano avevano che feritoie con semicircolare forma di stanzetta una trova si è una struttura imponente, una sorta di bastione ridotto, dalla facciata facciata dalla ridotto, bastione di sorta una imponente, struttura una è

principale principale : tutti gli angoli formati all’incontro di un bastione con un baluardo baluardo un con bastione un di all’incontro formati angoli gli tutti :

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sezione livello1 livello2

originali della fortezza riportata nei disegni del Sangallo; fu interrata anch’essa intorno al 1867, durante i lavori di sistemazione di Firenze capitale. Sull’edificio interno, la Casamatta, è visibile traccia di un’epigrafe che secondo i testi con- sultati riportava l’anno 1535. (La Fortezza di San Giovanni Battista in Firenze Evoluzione e decadenza di un sito di Firenze – Quartiere 1 Centro Storico gruppo Archeologico Fiorentino Firenze, Fortezza di San Giovanni Bat- tista, Dicembre 1979 – Gennaio 1980)

Francesco Gurrieri così si esprime sull’opera del Sangallo: La sua genialità architettonica si esprime soprattutto su tre aspetti del suo im- pianto: 1) la pianta pentagonale si situa a cavallo delle mura medievali, che vengono assunte come parte delle cortine della fortezza. Pianta idealmente iterata nei cinque “baluardi” d'angolo (Rastriglio, Bellavista, Imperiale, Strozzi, Cavaniglia), che trova soluzione geniale nella raffinata concrezione della porta a Faenza nel volume del Masti: 2) la redazione delle cortine murarie in cotto, scarpate e geometricamente defi- nite con cornici, sguanci, bordature in pietra forte. Definizione linguistica e ma- terica davvero apprezzabile che si prospetta con una perentorietà cromatica di grande fascino secondo una tradizione di colore, appunto, che fu sempre pre- sente nel Medioevo e nel Rinascimento fiorentino, nell'architettura, nella scultu- ra e nella pittura e nella scultura, presenta una perentorietà cromatica estrema- mente affascinante. È poi da credere che la cortina muraria a grandi monoliti di pietra forte, che costituiva e costituisce la facciata verso l'interno della città, possa considersi uno dei capolavori assoluti dell'architettura militare; palese è il suo significato simbolico e metaforico, con l'alternarsi di bozze a punta di dia- mante (cristallo) e a calotta sferica: qualcosa che evoca l’arma medicea e i proietti dell'artiglieria. Ma anche qualcosa che descrive e dimostra come un “paramento murario” possa divenire scultura o scultura architettonica, qualcosa che riconduce, psicologicamente, a remote mura megalitiche, testimoni di civil- tà antiche e grandiose (…). 3) Infine la sala ottagona della Guardia, a cui si accedeva dalla rampa d'ingres- so: un vero capolavoro rinascimentale di evidente suggestione romana. In un certo senso si tratta riproposizione, di una attualizzazione archeologica di gran- de raffinatezza; a cui va aggiunto l’apprezzamento per la singolarità della tessi- tura delle otto vele della volta, ove si trova impiegata la “spina pesce” (a doppio mattone per coltello) che fu riproposta da Filippo Brunelleschi per la cupola di Santa Maria del Fiore “senza armatura”. (Francesco Gurrieri, Paolo Mazzoni, La Fortezza da Basso: un monumento per la città, Firenze, Ponte alle Grazie, 1990)

3. L’area interessata dalla costruzione della Fortezza L’area interessata dalla realizzazione della Fortezza era, già prima della sua costruzione, caratterizzata dalla presenza di vari manufatti tra cui i resti dell’ac- quedotto romano, il monastero di Santa Umiltà e l’ultima cinta muraria di Firen- ze con le sue porte Faenza e Polverosa.

nicanti; l’area, soprattutto la parte a sud a parte la soprattutto l’area, nicanti; n parti in proprietà le divisero che fisiche barriere delle causa a danni stero di Sant’Antonio da una parte e parte di un campo dell’ospedale di San San di dell’ospedale Polve- (porta di Gualfonda rimurata porta alla davanti Inoltre dall’altra. campo Bonifazio un di parte e parte una da Sant’Antonio di stero mona- del terreni e Bartolini dei orto un occupare ad vanno che interni, luardi ba- due di fossati i iniziati sono che emerge Alessandro, duca del guardia della Vitelli, Alessandro da 1534 luglio 6 il redatta lavori sui relazione Dalla Santa di convento vecchio dal Umiltà. lontano poco Sant’Antonio, di monastero no Umiltà” Santa di monastero “ fu 1529 settembre 24 Il nemico. al riparo nire per muraria cerchia all’ultima intorno miglio un per edifici gli tutti battuti ab fossero che decretò Repubblica della governo il e V Carlo di imperiali pe trup- dalle assediata fu Firenze 1529 Nel Repubblica. la proclamata e fu la città allon si Medici i Firenze a scoppiati tumulti dei seguito a 1527, Nel campagna. la verso tiporta all’ porta la congiungevano che merlati ballatoi due i con fortificato ponte za, Faen- a Porta di ponte del e Grazie) alle ponte (attuale Rubaconte a ponte del ad ponti, i tutti via spazzò 1333 del dell’Arno piena la che anche sa demolizioni. parziali e modifiche subire dovette 1324, al intorno mura, delle costruzi la durante Umiltà Santa di monastero il che però sa Si Fortezza. la qual sul territorio sul rilevanti notizie hanno si non secolo XV e XIV Nel zo. Lo San di popolo nel Mugnone, sul ponte al vicino di donne” e gruppo uomini “devoti un da scopo tale a acquistato terreno di appezzamento un in 1283 Umiltà Santa al intorno mura le fuori formò si che divenne borgo del esterna strade delle parte una la medievale; percorso nuovo al intorno edilizio luppo s dallo cancellata tempo col fu Cassia via della tracciato del interna parte La su e arcate tre un’antiporta. edificata fu esse didue a ponte un costruito dunque fu Mugnone del alveo nuovo sul campagna, la verso Cassia, sulla transito il ripristinare per mura; dalle interrotto essere ad così trovò si romano tracciato L’antico cittadina”. arteria importante di “funzione sua alla idoneo renderlo per ampliato e Faenza Porta di all direzione fosse perché Zannetti) via e Conti via tra incrocio (l’odierno bolini Campo di Forca della all’altezza modificato fu Cassia via della tracciato Il quale funzionante. più non da secoli romano dell’acquedotto i resti sorgevano della ovest ad Cassia, via vecchia la passava punto quel In Mugnone. torrente il scorreva dove luogo nel collocata fu maestre, porte quattro delle una Faenza, a Porta medievale. cerchia seconda che della Mugnone perimetro il torrente lungo scorreva del l’alveo deviato Fu braccia. 200 di- di a torri, regolare 79 stanza e porte 19 c’erano mezzo); e metri undici (circa braccia 20 alte e metri) (due mezza e braccia 3 grosse erano mura Le 1333. nel terminata fu La costruzione dell’ costruzione La Nel 1284 fu deciso di costruire la nuova e e nuova la costruire di deciso fu 1284 Nel del traffico). alla presenza dovuti igiene e pubblico ordine sicurezza, di problemi di causa a degrado forte

, detto anche delle Donne di Faenza, monastero costruito nel nel costruito monastero Faenza, di Donne delle anche detto , acquedotto

. Nel 1534 subisce alcune demolizioni anche il vici- il anche demolizioni alcune subisce 1534 Nel . e della della e

- via Cassia Nova Nova Cassia via ovest percorsa dalla via Cassia subì un un subì via Cassia dalla percorsa ovest ultima cinta muraria muraria cinta ultima gettato a terra ed incendiato” il il incendiato” ed terra a gettato avevano creato gravi gravi creato avevano di Firenze, che che Firenze, di monastero di di monastero tanarono dal- tanarono esclusione esclusione on comu- on ineato in in ineato capitano capitano

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rosa) viene rinvenuta “una strada di ghiaia grossa [in margine: detta strada si è soterata al presente br.4] due br. largha br. 20, e cavata la decta strada viccina al Mugnone ci si è trovato un cimitero …”. Il 12 febbraio 1535 Nanni l’Unghero, sovrintendente dell’opera, scrive al San- gallo: “Abbiamo gettato in terra tutte le case dirimpetto a S.Antonio , quanto tiene la piazza di S.Antonio, e così tutti e due li spedali che erano accanto a S. Antonio per insino alla chiesa, e abbiamo fatto la spianata inverso S. Gallo (…)” Nel 1535 viene deviato il corso del Mugnone, si radono al suolo le case davanti a sant’Antonio e spianano verso San Gallo.

4. Le esigenze dei Medici La realizzazione della Fortezza da Basso si spiega con una precisa esigenza dei Medici. Tra l’ottobre 1529 e l’agosto del 1530 le truppe asburgiche e pontificie cinsero d’assedio la città di Firenze; il 12 agosto 1530 entrarono nella città. Nel 1529 papa Clemente VII ottenne dall'imperatore Carlo V l’investitura di Alessandro de’ Medici a signore di Firenze. Alessandro entrò trionfalmente nella città nel 1531 e nel 1532 fu insignito del titolo di duca. Per scoraggiare ribellioni antimedicee e a protezione del giovane duca Ales- sandro Clemente VII decise la realizzazione della fortezza. Nel 1532 l’ambasciatore a Roma Francesco Vettori scrisse a Filippo Strozzi riferendogli l’esigenza di tenere in un luogo sicuro, magari una fortezza, le armi, le artiglierie e la polvere confiscati per prevenire le rivolte. Modesto Rastrelli narra nella delle sollecitazioni di Clemente VII sul nipote Alessandro a fabbricare una fortezza già da lui ideata. (M. Rastrelli, Vita di Alessandro de’ Medici, Primo dica di Firenze, Firenze 1781) Benedetto Varchi asserisce che il papa voleva una fortezza che non solo desse reputazione alla Casa del Duca, ma ancora fisse un suo rifugio in qualche tu- multo repentino e in qualche furor di popolo che sopravvenisse. (B.Varchi, Sto- ria Fiorentina) Favorevoli alla costruzione della fortezza furono Filippo Strozzi il giovane, Luigi Guicciardini, Francesco Vettori, fra gli oppositori il cardinale Iacopo Salviati. Si ha notizia dal Nerli di scambi di idee avvenuti nel 1533 fra Alessandro Vitelli e altri esperti nell’arte della guerra, insieme a ingegneri e architetti mandati dal papa su luogo in cui si doveva costruire la fortezza. Luigi Guicciardini riferisce che inizialmente doveva essere costruita a Porta a Pinti. Varie considerazioni faranno poi preferire porta a Faenza.

5. Il progetto di Antonio da Sangallo Dai disegni autografi conservati agli si può seguire il lavoro svolto da An- tonio da Sangallo per giungere alla forma definitiva della fortezza. Silvano Salvadori e Francesco Violanti in uno studio specifico illustrato in un articolo del 1971 esaminano tre aspetti del progetto: - il significato della Fortezza nell’idea di città - gli studi per la definizione del perimetro

- bizione un realizza progettista di prestigio difesa. di militare struttura una di esigenza reale appare progetto Il potere. del e dispotismo del bolo sim- come interna, rivolta di caso in sicuro luogo come concepita è fortezza La raizt d Goa Btit Bluc, ieui al ses critici stessi dagli ritenuti Bellucci, Battista Giovan da realizzata e di quella e Sangallo da Poggibonsi a riale ri di Fortezza la Basso: da Fortezza della la costruzione per mento prototipi quali riconosciuti sono Due Giovane. il proprio Sangallo Cinquecento da del Antonio inizi agli Firenze a verifica trova altri, e ci Belluc- da Michelangelo, da Sangallo, da Giuliano da Filarete, dal già teorizzato che, prototipo un di realizzazione la Fortezza nella ravvisa Gurrieri Francesco attenzione. particolare dedica quale al complesso, del interno dell’assetto simmetrica visione una ad Ha Faenza. della complesso sopprimerle, dal ricavabile senza difensivo contributo valorizzarle il utilizza di esempio possibile, quando preesi- cercando, delle conto stenze, tiene Sangallo progettuali proposte sue nelle generale In città. liv al rispetto fortezza della piano del rialzamento un ad Pensa lizzate). q a corrispondenti misure con soluzione 791v disegno (cfr. città la so e rafforzato solo uno lasciandone elimina poi che rivellini, quattro di l’inserim inizialmente Prevede luoghi. dei stato allo adattare per che schiaccia regolare pentagono un per optando tradizionale rettangolare forma dalla stacca si ma geometrica matrice un da parte Sangallo perimetro il definire Per munita. per sé di è già morfologiche per ragioni prima la ché per- quest’ultima predilige in Faenza, a porta e fascia Pinti a porta tra la compresa pianura e Belvedere forte zone: due evidenziando fortezza, nuova una di l’ coprente meglio risulta cui in punti dei l’angolatura controlla mura le do Percorren- complesso. del forma della e sito del scelta la affidata è Sangallo Al perimetro. di pentagonale dell’involucro più a poco impianto nel rimanente interrot rimasto progetto Medici, de’ Alessandro duca dal commessogli getto il realizzare a riuscito è Sangallo da Antonio cui in parte l’unica è mastio Il za. Faen- Porta l'antica ingloba che mastio il costruito fu lungo, più il è che lato, sto que- di centro Al preesistenti. arnolfiane mura nelle base di lato il innestare da cos – stellata figura stessa la ottiene si rotazione cui dalla quadrato, il e stella, per ottiene si cui da triangolo, il regolari: figure due di sintesi la rappresenta pentagono il – irregolare pentagono a pianta una invece, preferì, vi Sangall da Antonio orecchioni. di dotati e identici loro tra sviluppati, namente pie- bastioni con regolare, pianta una la avere dovuto avrebbe pianura, Basso da fortezza in sorgendo tempo, del militare dell'architettura canoni i Secondo passaggio dalla fortificazione medievale a quella moderna quella a medievale fortificazione dalla passaggio l’organizzazione dell’assetto interno. dell’assetto l’organizzazione

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, progettata da Giuliano da Sangallo, realizzata da Antonio Antonio da realizzata Sangallo, da Giuliano da progettata , Santa Barbara a Pistoia a Barbara Santa

monumento alla propria competenza ed am- ed competenza propria alla monumento

Ma Sangallo valendosi del suo suo del valendosi Sangallo Ma , progettata da Nanni Unghero Unghero Nanni da progettata , sproporzionato rispetto alla alla rispetto sproporzionato .

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1971, XIX, 1971, 8 settembre agosto Ingegneri, Bollettino 315 n. 760, da Sangallo ilAntonio Giovane) 765, n. Arch. Uff. diss. (dai progetto del fase generale una in forte del dell’assetto Ricostruzione

Fortezza da BassoFortezza da Giovane il Sangallo v. 791 n. Arch. Uff. Dis. cortina della Fortezzacortina Basso da Giovane il Sangallo r A 777 n. Arch. Uff. Dis. - 9 pp.9 1

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Alcuni disegni del Sangallo conservati presso il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi evidenziano la presenza all’interno delle mura di un edificio per l’alloggiamento dei soldati caratterizzato dalla presenza di un loggiato su due livelli. Costantino Ceccanti nella relazione storica frutto della collaborazione con l’Università degli Firenze analizza i disegni del Sangallo per interpretarne le scelte progettuali.

6. La costruzione dei bastioni Dis. Uff. Arch. n. 756 A r Il 10 marzo 1534 Alessandro I de’ Medici scrive ad Antonio da Sangallo a Ro- - Antonio da Sangallo il Giovane ma chiedendogli di recarsi quanto prima a Firenze per ottenere un consiglio su Studio per la Fortezza da Basso un progetto che si riserva di rivelargli solo in un confronto diretto. Antonio ac- cetta e studia con cura la disposizione della Fortezza all’interno della città poi- ché la nuova costruzione deve garantire non tanto la difesa di Firenze da un attacco esterno quanto il diretto dominio sulla città dei Medici. Viene ritenuto idoneo allo scopo quest’area a nord della città vicino ad alcune vie di comuni- cazione che risultano così facilmente controllabili e raggiungibili in caso di im- provvisi tumulti, facilitando un rapido aiuto dall’esterno da parte delle forze poli- tiche vicine al Duca in caso di disordini all’interno della città. Il 1 maggio 1534 Giovanni Alessio, detto Nanni l’Unghero viene nominato Dis. Uff. Arch. n. 757A r “capomastro” con piena responsabilità per la nuova fortezza. - Antonio da Sangallo il Giovane Il 27 maggio 1534 iniziano i lavori per lo sterro del terreno dove avrebbero tro- Pianta del maschio della Fortezza vato posto le fondazioni della cittadella, con notevole impegno di uomini e di da Basso animali, grazie al reclutamento forzato della mano d’opera. Poiché la fortezza progettata si situa a cavallo delle mura della città, si interviene prima sui tre

bastioni e sulle quattro cortine esterne così da non lasciare indifesa Firenze. 29 maggio 1534 Antonio da Sangallo il Giovane viene nominato dai Capitani “caput magistrorum fortilitii illustrissimi ducis”; Alessandro Vitelli con Pierfrance- sco Firenzuoli da Viterbo sovraintende alla esecuzione del disegno del Sangal- lo. Poco dopo, alla scomparsa di Pierfrancesco da Viterbo, Nanni l’Unghero, prenderà il suo posto e a lui spetterà il peso maggiore della conduzione dei la- vori.

Dis. Uff. Arch. n. 760 A r Antonio da Sangallo il Giovane - Dalla “Relazione sui lavori compiuti sul Castello Alexandrino” scritta il 6 luglio Studio per la Fortezza da Basso 1534 da Alessandro Vitelli: Sono state scavate le fondamenta di tre baluardi e quattro cortine raggiungen- do la profondità di braccia 5 ½ nel lato in direzione di Porta al Prato e braccia 1 verso Porta San Gallo, per una larghezza del fosso di 31 braccia. Nel corso degli scavi si rinviene terreno non idoneo (rena, ghiaia, melma), quindi si scen- de maggiormente in profondità ma si riscontra presenza acqua, quindi si scava, sfruttando il naturale dislivello del terreno, in direzione del Ponte alle Mosse, un fosso nel quale far confluire le acque. Ciononostante in alcuni tratti si ricorre a solide palificazioni (ontani). Davanti alla porta rimurata di Gualfonda (porta Pol- verosa) viene rinvenuta “una strada di ghiaia grossa [in margine: detta strada si è soterata al presente br.4] due br. Largha br. 20, e cavata la decta strada Dis. Uff. Arch. n. 782 A r viccina al Mugnne ci si è trovato un cimitero …”. Antonio da Sangallo il Giovane - Studio per la Fortezza da Basso

- della mura le possibile più il sfruttare di preoccupa si Sangallo da Antonio le. medi via della e nova Cassia via della dell’acquedotto, centuriazione, della fortezza della interna il costituiscono fabbricati Questi cittadine. ra mu- delle all’esterno dell’Umiltà monastero al intorno sorto medievale borgo viedel le state erano che quelle lungo situati fabbricati alcuni ricostruiti o riadattati V sono Carlo di guarnigione la ospitare poter Per cittadine. i alle mura bruciata terra fare di disposizione dalla anche e 1529 del dall’assedio dannegg meno o più edifici alcuni esistono fortezza della all’interno 1534 Nel i fossati. lungo s messa una con lavori ai ufficiale inizio dà si 1534 luglio 15 Il ni. uomi- 1500 lavorano Vi S.Bonifazio. di dell’ospedale campo un Caterina, Santa verso l’altro, Sant’Antonio, di monastero del terreni e Bartolini dei dell’orto parte occupare ad vanno che interni, baluardi due di fossati i iniziando stanno Si materiali di maggiore qualità, dal momento che è impiegata la sola pietra f pietra sola la impiegata è che momento dal qualità, maggiore di materiali costruita è quadrangolare, pianta ha che dell’edificio, inferiore porzione La la città: verso rivolti non quelli ovvero della torre fr i dettaglio in analizza Basso da Fortezza sulla storica relazione nella Ceccanti Costantino 1285. al intorno anni negli completata fu barbacane un in e ponte un in forte, pietra in torre una in consistente Faenza, a Porta La tura pittura e architettura Milano 1822, pp. 335 pp. 1822, Milano e architettura tura pittura sc sulla lettere di Raccolta Bottari G. Sangallo, da Antonio ad Decime delle sopra detto antiporto; detto sopra cope è si e guardie: dette abitano lì e guardia, la per luogo un fatto n’è se dell’antipo e dentro; di era ella dove fuori, di messala e tramutata s’è porta ta , v’era che porta alla avanti luogo detto sul in d’artiglieria pezzi tre tenere da sopra palco un fatto e torre, detta di volta della essi all’imposta insino ed alto muro gabellino, il era dove Faenza, a porta della torre della vano il (…) 1535 gennaio 1 Polverosa. Porta urbana, cerchia dell’ultima porta un’altra anche ne murarie corti- nelle ingloba cittadine, mura alle tangente posto castello, Il stesso. mastio centrale nucleo il facendone fortezza, nella Faenza porta la incorporare di realizzato nel primo Cinquecento, forse ad opera di Giuliano da Sangallo da Giuliano di opera ad intervento forse Cinquecento, primo nel realizzato un che l’ipotesi avanzata stata È mattoni. e alberese da affiancata è ma preponderante è forte pietra la quale nella muratura diversi, materiali con una costituita invece presenta superiore porzione La monte. verso prospetto prismati conci in laterali, facciate nelle irregolari prismatici conci in zioni alla moderna. moderna. allazioni fortifica- delle sulla tecnica la secondo effettivamente, realizzate fuoco da che, bocche delle torre ha sommità della superiore porzione la sostituito aver sa le utilizzerà per circa metri metri quattrocento circa per utilizzerà le

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Un altro elemento che probabilmente risale al primo Cinquecento è l’elegante stemma del popolo fiorentino in pietra forte grigia, arricchito dalla presenza di eleganti nastrini svolazzanti, che richiama numerosi esempi del pieno Rinasci- mento che si possono trovare in città10. Le porzioni di mura poste ai lati della torre sono realizzate quasi interamente in pietra forte sbozzata e hanno, nella parte inferiore, una scarpa pronunciata. Per quanto riguarda l’interno della torre della porta a Faenza, questo è stato pesantemente modificato in occasione dei lavori della costruzione del maschio con la realizzazione di un’apertura a dop- pia arcata al primo piano.

Nel mese di agosto del 1535 Carlo V si reca a Firenze a visitare l’opera. Il 5 dicembre 1535 la fortezza può considerarsi ultimata nel suo impianto peri- metrale bastionato e nel mastio. Viene celebrata una messa solenne e vi si in- stalla la prima guarnigione. Il 6 gennaio 1537 il Duca Alessandro I è assassinato da Lorenzino de’Medici per conto di Cosimo I che subentra alla guida del principato. Dopo la morte di Alessandro I, Alessandro Vitelli si impadronisce della Fortez- za, dove hanno già trovato rifugio la duchessa Margherita d’Austria vedova di Alessandro. il vescovo e il cardinale di Firenze. Nel 1537 sono scolpiti gli stemmi posti sui baluardi: l’arme imperiale fu eseguita dal Tribolo, mentre le insegne ducali sono state attribuite a Raffaello da Monte- lupo.

Il progetto di Antonio da Sangallo per l’interno della Fortezza prevede un asset- to che avrebbe dovuto demolire i manufatti preesistenti ma un insieme di circo- stanze ne impedisce la realizzazione. Dopo la morte improvvisa di Alessandro i lavori vengono interrotti: i bastioni non sono ancora terrapienati e alcune strut- ture difensive sono in via di completamento. La fortezza però è già armata.

Planimetria della Fortezza con la vecchia denominazione dei vari edifici

cortile interno che lo divide in due parti. L’ parti. due in divide lo che interno cortile un da diviso è Fureria, la con unito rappresenta Warren che Basilica, L’Armeria d sostenute arcate m 4 (…)”. loro tra distanti pilastri quadrangolari di serie due da soltanto diviso è spazio lo all’interno 15; c di piani due a edificio un di tratta “Si ’600 vecchia: Armeria Portoghesi: del metà prima nella costruita ‘nova’ quella a come indica rispetto lo ‘vecchia’ Warren armeria il già se Fortezza la tutta di antichi più dei uno mente ta la ta la ricava- stata era nord a parte nella mentre (Fureria) sud, a parte nella solo vato parte secondo gli studiosi del del studiosi gli secondo parte fanno (VIIIC) Fonderia e Lorenese Teatrino (VIIIC), nuova Armeria (Magaz Abitazione, VIIIB) (fabbrica Fureria Basilica, Armeria Arsenale, fabbriche Le rinascimentale. Fortezza inte edifici degli nucleo primo il sorge medievali e romane vie le lungo Fortezza nuova della quello diventa medievale borgo del stradale L’impianto degli spagnoli. dagli recuperati quelli ristrutturazione ampliando e distrutti edifici semi la continuando esisteva già che ciò utilizzare preferisce s Sangallo, del progetto il eseguire possibilità la sfumata I, Cosimo di parte da Fortezz della riscatto il dopo anche e, luogo del l’assetto modificare senza ne guarnigio- della necessità le secondo fabbricati alcuni precedenti resti sui care a limita si ci l’interno quantoriguarda per ma difensive strutture le pletare c Si riprendono. lavori i spagnola dell’occupazione anni gli Durante vi 1543. al fino rimarrà spagnola guarnigione una e dell’Imperatore nome in occupa la Alessandro “La fabbrica VIII A, l’antica l’antica A,VIII “La fabbrica btiai e ucnoiqat tsioi i ea mnr ni os dl castell del fossi otta nei mentre lavorano seta, interno di tessitori suo duecentocinquanta al e Inoltre “battilani” cuoio. del concia la per laboratori ni, mul alcuni chiesa, una forno, un anche trova si fortezza della mura delle terno All'in- vecchia. fonderia della cortile nel lavora scultori di gruppo folto un mentre legnaiolo, del e casse” di “maestro del botteghe le vi sono magazzini ai Accanto militari. presidi ai e popolazioni alle smistata essere per poi salata vi qui che carne la conservare per magazzini fortezze, altre alle distribuire conservato viene cui in magazzini altri poi sono Vi munizioni. e armi c magazzini i mura, le lungo e, bombardieri soldati, ufficiali, di alloggi e m bombardieri futuri dei esercitazioni le ospita – archibugi e undicimila schetti novemila picche, e alabarde tra tremila circa destinate, sono le che armi le dimostrano come – cospicua piuttosto stabile guarnigione una ha fortezza La militare. uso ad edifici da parte gran in occupato è fortezza della L’interno deiMedici governo del fine alla (1537) Alessandro di morte 7. Dalla Mastio.” al perpendicolare rettilineo dall’andamento capannone lungo è un successiva, ca epo-in aggiunta sud, parte La alla strada. rispetto obliquo orientamento dal suo deduce si lo ristrutturato: borgo vecchio del undi frammento) (o edificio te un di probabilmen- si tratta nord: parte la è antica La più diverse. in epoche costruite ma unite parti due da è costituita ed della Fortezza .asse’ divenuta medievale prima e più antica chiesa chiesa antica e più prima (Portoghesi)

fonderia fonderia ulo i antico più nucleo della Fortezza. della (Teatrino lorenese), lorenese), (Teatrino arsenale

: “ : L’edificio a ovest è probabil- è ovest a L’edificio in un primo tempo era rica- era tempo primo un in si affaccia lungo la via la via lungo si affaccia

erca di com- di erca irca m. 80 x 80 m. irca il grano da da grano il ontenenti ontenenti rni della della rni

riedifi- zino/ ene ene nta nta gli gli e o- o, o, .” .” i- a a a i

549,1737) 549,1737) Granducali Fabbriche (ASF, 1737 Pianta della Fortezza da Basso

così come al suo interno, fioriscono piante di gelso. Lungo le mura, nella parte interna, vi sono orti, con annessa “casa per l'ortolano”, in parte affittati a soldati della guarnigione, in parte a persone esterne, e terreni coltivati a vigneto dalla “Porta nuova” (delle Carra) fino al Baluardo dello Strozzi. Nel 1538 la Fortezza viene restituita all’Imperatore. Cosimo I, nuovo signore di Firenze può entrarne in possesso solo nel 1543 e la sceglie come propria resi- denza, ma deve presto abbandonarla perché malsana a causa delle infiltrazioni d’acqua.

Dai registri conservati nel fondo denominato “Fabbriche medicee” presso l’Ar- chivio di Stato, si ricavano numerose informazioni sui lavori effettuati sul com- plesso successivamente alla sua costruzione, che sono sostanzialmente di tre tipi: - interventi necessari ad arginare le acque del Mugnone che, tracimando con le piene, riempiono e ostruiscono i fossi della fortezza; - interventi finalizzati al restauro delle cortine, dei terrapieni e degli edifici grave- mente compromessi dalle acque piovane; - costruzione di nuovi fabbricati per far fronte alle esigenze del momento, quali nuove stalle, nuove armerie, nuovi magazzini per la polvere, nuovi alloggi per i soldati e capannoni per il corpo di guardia. Tra gli ingegneri chiamati a offrire la propria consulenza professionale per gli interventi sul complesso si distinguono Gabriello Ughi, Giulio Parigi e Anni- bale Cecchi. Fino al 1589 si registrano solo interventi di manutenzione. Fra il 1589 e il 1603 vengono realizzati una nuova stalla per i muli e il terrapie- no della “Casamatta del Baluardo del San Gallo, quella di dentro, che guarda la porta del Castello”. Nei primi anni del 1600 viene aperta la porta delle Carra per facilitare il tran- sito di persone e mezzi di trasporto tra la Fortezza e la città; anche questa por- ta sarà interrata, come le due porte originarie, nel 1867, durante i lavori di si- stemazione di Firenze capitale. Fra il 1619 e il 1629 la problematica che desta maggiore preoccupazione e che determina gli interventi più rilevanti riguarda la stabilità della cortina muraria che collega il mastio con il bastione Cavaniglia a causa della infiltrazione delle acque nella cortina stessa. Nel 1621 il provveditore Pandolfini ordina di disfare la cortina di dentro la porta del Castello a causa del largo et alto terrapieno che detto muro ha per la parte di dentro, che non ha scolatoio et è retto da un con- tramuro, ha fatto gonfiare di sorte per di fuori la detta cortina di muraglia vec- chia che minaccia rovina”. Giulio Parigi e Gabriello Ughi propongono di ridurre di metà il contramuro formando uno scolo per le acque e di fare una larghezza di malto sul terrapieno in modo che “la muraglia non venga più offesa dall’A- qua. Dalla relazione di Gabriello Ughi si apprende infatti che nel 1622 la cortina fra la porta principale e il baluardo San Gallo era dissestata in seguito alle infiltra- zioni di acqua ed uscito del suo piombo in lunghezza di braccia 120, circa brac- cia uno e tre quarti il muro della Cortina, e il contrammuro braccia 11/4 con pe- ricolo di presto rovina.

“ Nel materiali per la monitione la per materiali sito nuovo al idoneo ritenuto ne tuttora l’angolo a nord a l’angolo tuttora ‘ l’armeria adatto luogo il individuano Ughi lo Andrea Arrighetti, provveditore generale della fortezza, nel nel fortezza, della generale provveditore Arrighetti, Andrea 15). x (m60 ridotte leggermente sono dimensioni le chia, solo Nel fu addossato un fu addossato adi locali i utilizzare poté l’arsenale e Machiavelli) (Padiglione X” della Cavaniglia Nel cortina. della la ricostruzione per Ughi materia. cattiva di fatto è et 3 b. grosso è tà, ci della quello è che rovinato è che muro Il (…) quarti tre e braccio un è quale il parapetto, il senza mezo e 20 b.di e altezza centoquaranta b. di per largheza Nel Mugnone. del piene le per arginare interventi di proposte registrano si XVII secolo il tutto Per alternativo. progetto pro Parigi e rifiuto suo il oppone chiesa la Fortezza; della fossi i piono riem- acque sue le ingrossa si Mugnone il quando poiché dell’arcivescovado, Si ha testimonianza che nel nel che testimonianza ha Si - - - La Palazzina loreneseLa rovinò una cortina di muraglia fra il Baluardo della Capitana Capitana della Baluardo il fra muraglia di cortina una rovinò costruire il palco del magazzino della carne carne della magazzino del il palco costruire togliere il magazzino del salnitro che ha rischiato di incendiarsi incendiarsi di rischiato ha che salnitro del magazzino il togliere abbassare la strada che porta all’armeria nuova. all’armeria porta che la strada abbassare 1635 1635 1623 1623 1630 1630 1621 1621 Giulio Parigi propone di: propone Parigi Giulio nasce l’esigenza di costruire un’altra un’altra costruire di l’esigenza nasce Parigi propone di realizzare un argine e spianare i terreni di proprietà proprietà di terreni i spianare e argine un realizzare di propone Parigi nova’ nova’ è costruita una una costruita è ”. nuovo capannone con tre ingressi carrabili ingressi tre con capannone nuovo

è stata costruita intorno al 1623. Uno stemma mediceo orna orna mediceo stemma Uno 1623. al intorno costruita stata è

- est. La sua struttura è uguale a quella della armeria vec- armeria della quella a uguale è struttura sua La est. . (Portoghesi) nuova chiesa chiesa nuova 1627 un magazzino è dove si tiene il salnitro e altri altri e salnitro il tiene si dove è magazzino un era rovinata la cortina che minacciava rovina rovina minacciava che cortina la rovinata era

a fronte della porta del Soccorso del porta della fronte a

nel sito dove oggi è la fabbrica fabbrica la è oggi dove sito nel Si richiede l’intervento di Parigi e e Parigi di l’intervento richiede Si armeria

;

Giulio Parigi e Gabriel- e Parigi Giulio 1626 1626

[mastio] [mastio] verso nord

acenti, ai quali quali ai acenti, riferisce che che riferisce Portoghesi: Portoghesi: pone un un pone e quello quello e . Vie- t-

Non si ha riscontro dell’attuazione di questi interventi. Nel 1636 Paganucci ordina di demolire le case davanti al corpo di guardia, per creare nuovi alloggi. L'ingegnere militare Annibale Cecchi nel 1649 propone di realizzare la coper- tura del Mastio con un tetto a padiglioni; per guadagnare sulle spese suggeri- sce di buttar giù due casacce, poste “all’entrare della Piazza a mano manca. Nel 1653 Annibale Cecchi riferisce che a seguito del crollo del 1626 la cortina era stata ricostruita solo fino al cordone. Le vecchie mura trecentesche della città, costruita interamente in pietra forte, erano state impiegate da Antonio il Giovane e da Nanni Unghero per la realiz- zazione della nuova fortezza, di cui andarono a costituire il limite meridionale, con l’intenzione di modernizzarle e includerle nella moderna cinta a scarpa. Tuttavia, a causa della rapidità con cui furono condotti lavori, ancora nel pieno Seicento quest’intervento era da realizzare. (…) Andando infatti ad analizzare nel dettaglio quanto scritto e disegnato dall’architetto, vediamo che il muro me- dievale era stato integrato soltanto in prossimità del maschio mentre, nella re- stante parte, si era provveduto soltanto a costituire un modesto terrapieno alle sue spalle. (Costantino Ceccanti, La Fortezza da Basso a Firenze - Relazione Garitta del bastione Strozzi storica) Annibale Cecchi I principali interventi progettati e realizzati da Annibale Cecchi furono sostan- zialmente: - il raddoppio del terrapieno e, soprattutto, il raddoppio della cinta mediante un

suo allargamento con una nuova muratura in laterizio a scarpa; - la garitta pensile localizzata nel bastione Strozzi; - il porticato localizzato al di sopra del maschio sangallesco. L’ingegner Ferdinando Tacca nel 1676 propone di rifar da piede tutta la mura- glia a un tratto, a canto la vecchia, che va scalzata con ragione diceva esporsi a pericolo di rovina. Nel 1680 si rinnova a Sergiuliani l’affitto terreni con la clau- sola di lasciare incolta l’area dal Rastriglio alla Cantina per scaricarvi il terreno de’ fondamenti della nuova cortina da cominciare”; Anche l’architetto Antonio Ferri nel 1689 dovette affrontare la questione delle inondazioni del torrente Mugnone che causavano danno alle cortine murarie. Non si ha notizia della realizzazione degli interventi proposti dal Ferri, il cui im- porto ammontava a 1090 scudi. Dalle sue annotazioni di evince che sul bastio- ne Imperiale erano giù state presenti le garitte che peraltro erano in pessime condizioni. Sempre a proposito delle mura, nel 1691 il provveditore Pietro Guerrini afferma che converrebbe terminare “la cortina incominciata. Al 1737 risale un importante documento redatto in lingua francese contenente la descrizione dello stato di consistenza della fortezza: sono presenti una chie- sa, nove arsenali, quattro magazzini per la polvere, una fonderia, un negozio d’armi, un ufficio per il governatore, ecc.

Progetto per rinforzare la cortina della La palazzina lorenese (detta anche medicea o fabbrica VII), è allineata su tre Fortezza da Basso, ASF,Scrittoio lati con i tracciati della centuriazione, sul lato ovest invece con la via medievale, delle Fortezze e Fabbriche, Fabbriche asse della Fortezza. Pietro Moschella ritiene che un sotterraneo e alcune strut- Lorenesi, 1928, fasc. 44 (1646), ture risalgano al monastero di Santa Umiltà. La palazzina è composta da vari Annibale Cecchi

delle dei fianco ciascun di piano Al riempiti dire così per cannoniere]. adesso son ma ordinari, bastioni de’ fianco a ciaschedun pezzi due per bassi fianchi dei fatti stati erano antichi tempi esplicativa. pianta una di corredata relazione una 1749 nel Per circa un secolo, secolo, un circa Per a pareti due di l’esecuzione scarpa. mediante fossato del regimentazione la dendo Mugnone, torrente del inondazioni alle dovuta situazione della criticità la Nel per civili. scopi “polivalente” inunre centro milita- eminentemente complesso un di trasformazione progressiva la attuando mantiene Warren stato. nel locali, o terreni di perfetto affittuari civili, introdurre di radicato ormai l’uso in erano non cortine le e piena in Mugnone ac dalle spesso invasa Fortezza, sulla intervenire di consiglia Warren delle (…). operari di sorte qualunque per botteghe e munizioni, le per magazzini dei armerie, belle due bene, lavora che ni canno- di fonderia una d’artiglieria, fornito ben bell’arsenale un è vi comandante pia bastione del l’entratura sopra è che quartier buonissimo un a Oltre dicora contromina. an serve galleria qual la rampari, de’ terra la attraverso filtrano che dell’acque allo serve quale la piazza, della lati due ai attorno cominciato fosso di cie una è Vi contorno. il tutto a quasi galleria una fatta E’stata parte. suddetta Nel capitale a Firenze deiLorena governo 8. Dal della est XI). IX, XXIV, VIA, VI, IV, III, (fabbriche nell’area sorgevano ‘70, anni negli poi demoliti edifici, Altri portico. un mediante edifici vari i Infine, all’interno. costruire e edifici gli ampliare ad prov è si poi preesistenti, edifici degli recupero il caso questo in anche deveesserci inizialmente riuniti: poi e diverse epoche in costruiti fabbricati Odoardo Warren, Warren, Odoardo Napoleone. di caduta la dopo 1814 nel solo Toscana in tornare a riuscirà Ferdinando Firenze. lasciare a III Ferdinando 1799 nel costringendo Toscana la invadono francesi truppe le 1796 Nel granduca. nuovo diventa III Ferdinando quando 1790 al fino Lorena di no Stefa- Francesco padre al succede Leopoldo Pietro 1765 nel riforma; di progetti varati subito Sono difficoltà. grosse in granducato un ereditano che Lorena dei e la Polveriera Polveriera la e rete stradale disegnata da Odoardo Warren. Verso il il Verso Warren. Odoardo da l’antica disegnata area, stradale questa rete in scomparire, a così viene e scoperto maneggio un ad far per probabilmente Bellavista, Bastione del gola alla situata circa, 26x8 al intorno modifiche; grosse subisce nuovi edifici, il il edifici, nuovi 1765 1765 1737 Sortite

, alla morte di Giangastone, ultimo dei Medici, Firenze diventa dominio dominio diventa Firenze Medici, dei ultimo Giangastone, di morte alla , una relazione dell’ingegnere dell’ingegnere relazione una

, ed una porta del soccorso nel mezzo della cortina sinistra della della sinistra cortina della mezzo nel soccorso del porta una ed , Padiglione Machiavelli Machiavelli Padiglione (fabbrica V). Il primo Il V). (fabbrica

direttore generale delle fortificazioni della Toscana Toscana della fortificazioni delle generale direttore

r i 14 e l 1865 il e 1749 il tra

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1844 1844

Joseph De Boillore Boillore De Joseph è un edificio imponente a tre piani di m m di piani tre a imponente edificio un è (fabbrica X, nuova ambulanza militare) militare) ambulanza nuova X, (fabbrica

, l’assetto interno della Fortezza non non Fortezza della interno l’assetto ,

viene demolita una fabbrica di m m di fabbrica una demolita viene

1857 evidenzia di nuovo nuovo di evidenzia Secondo l’uso dei dei l’uso Secondo sono costruiti due due costruiti sono [si riferisce alle alle riferisce [si sono stati uniti uniti stati sono la fortezza, fortezza, la , vi sono sono vi , no per il per no fortezza fortezza que del del que

veduto veduto preve- redige redige scolo scolo posto posto spe- stato stato - ,

Antonio Ferri Antonio 1131, fasc. 1936, Lorenesi, Fabbriche Fabbriche, e Fortezze delle Firenze, Scrittoio di Stato di Archivio Basso, da fortezza della schematica Pianta

60x20. La sua forma trapezoidale è dovuta al fatto che vi furono inglobate le facciate nord e ovest della chiesa nuova e, a sud, il muro del giardino del Ca- stellano. La chiesa e la casa del castellano furono demolite e, insieme ad esse fu cancellato il tratto della via Cassia che attraversava il giardino (…) (Portoghesi) La Polveriera è un edificio di forma ellittica, caratterizzato dalle pareti spesse, dall’alto soffitto a volta e dal tetto fortemente spiovente. Tra il 1750 e il 1775 la fortezza ospita oltre all'uso militare anche una casa di correzione, manifatture e alloggi per le famiglie povere. Inizia in questo periodo una sorta di demilitarizzazione del complesso. La casa di correzione viene ricavata nel Teatrino lorenese (fabbrica VIIIA) e nel vicino Magazzino abitazioni (fabbrica VIIIC). Alla fine del ‘700 si interviene sulla Palazzina lorenese realizzandone la faccia- ta. Tra la fine del ’700 e i primi anni dell’800 i due corpi del gruppo di edifici Ar- senale, Armeria/Basilica e Fureria (fabbrica VIII B) vengono uniti a sud e a nord e da questi due lati sono ricavati appartamenti. L’architetto Antonio Benini redige nel 1823 l’ “Inventario delle imperiali e reali fabbriche : Fortezza da Basso – Circondario di Firenze” con descrizione delle Sezione del fossato della Fortezza, 17 fabbriche, in occasione della consegna della fortezza al primo commissario ASF, Scrittoio delle Fortezze e Fabbri- di guerra e marina. che Lorenesi, 1955, fasc. 12, anno Federico Fantozzi è l’autore della “Pianta geometrica di Firenze” (1843): sul 1765 retro della casa di correzione delle donne, verso la cortina, sorgono due edifici,

Joseph De Boillore la fonderia e la cucina mentre sul davanti il complesso a lato della chiesa vec- chia viene fuso in un unico insieme; di fonte al Bastione Bellavista lo spazio dove erano le casupole demolite viene utilizzato come maneggio scoperto. La parte sud dell’edificio Magazzino abitazioni (fabbrica VIIIC) ospita intorno al 1850 l’ultima chiesa della Fortezza, dopo la demolizione di quella costruita nel 1621. (Portoghesi) Nel 1860, poi, fu terminata la realizzazione di un edificio posto davanti all’in- gresso principale della fortezza, destinato a caserma per la Fanteria su proget- to dell'ingegner Angiolo Caprilli, del Genio Militare Toscano. Nel 1864 nel corso dei lavori per la costruzione dell’argine della ferrovia vengo- no eseguiti scavi ad ovest della fortezza fra i bastioni Rastriglia e Bellavista, aldilà dei fossati e qui venne il luce un secondo tratto del primo decumano.

9. Dal 1865 alla fine del 1800 Nel periodo di Firenze capitale le mura della città a nord dell’Arno sono abbat- tute e sostituite da ampi viali alberati e da piazze intorno alle antiche porte. Per la Fortezza il progetto prevede di aprire due brecce sui lati est ed ovest delle cortine: di questo progetto viene realizzato solo il riempimento dei fossati e l’a- pertura al nuovo livello delle tre porte. Giuseppe Poggi realizza un raccordo tra i nuovi viali e la fortezza circondandola di giardini e creando, sul lato est, un parterre con una grande vasca. La trasformazione interna è bloccata dal fatto Sezione del fossato della Fortezza, che la capitale del regno è spostata a Roma nel 1871. ASF, Scrittoio delle Fortezze e Fabbri- che Lorenesi, 1955, fasc. 12, anno L’intervento del Poggi, con l’abbattimento delle mura trecentesche determina 1765 notevoli modifiche all’esterno della Fortezza: i fossati sono interrati e con essi i

- fabbriche: seguenti le 1800 del Sono autorimesse. e scuderie nuov magazzini, costruiti a adibiti sono fabbricati aree queste in e Cavaniglia e Strozzi Imperiale, bastioni de sterramento lo mediante spazi nuovi ricavati sono Fortezza della All’interno Imperiale. bastione del est lato sul e l’altro Faenza) e porta Novella Maria Santa l ai due circonvallazione: di viale del livello al posti tutti carrabili accessi nuovi creati Vengono Carra. alle porta la e originali ingressi due Palestra del costruzione di l’epoca risalire fa Portoghesi 135x22. m che misura Bellavista, bastione il con striglia - - XIII), l’ risale costruzione di periodo stesso Allo XVIII). XXII, XXIII, XVII, (fabbriche dell quest’area in sorgevano ‘70, anni negli poi demoliti edifici, Altri Verso la Verso fortezza. nella lavora che e militare civile personale Nel altri danni. causa non guerra la Fortunatamente alla cortina. parallelo orientamento, diverso un con autorimessa, ad destinato padiglione Tribunale, Magazzino il costruito è 1945 il dopo posto suo al bombardamenti; dai strutta di è XXV fabbrica la e antiaereo rifugio diventa troniere delle galleria la diale, 1944 al 1944 Dal E.VIII e VIII D le B, VIII fabbrica della ovest lato sul aggiunte piccole infine sono costruzioni Due integro. ancora punto quel in era che terrapieno del l’intaccatura com costruzioni due queste di realizzazione La tettoia. una ovest a XX), il est ad soccorso: del Porta della ai lati strutture due e Cavaniglia bastione del sud lato al addossata XXII ex fabbrica edificate Sono precedenti. anni negli costruiti padiglioni di doppio r il o l’ingrandimento per aumenta cortine alle intorno edilizia densità La tari. Durante la Durante al 2018 1900 10. Dal stesse. mura sulle garitte delle zione costru- la e mura delle rialzamenti i probabilmente risalgono periodo questo A 1884. del catastale al Rastriglia, bastione al mastio Dopo l’alluvione del 1966 vi si trasferiscono il trasferiscono si vi 1966 del l’alluvione Dopo città. della e fieristico congressuale le polo Nel limitrofi. comuni di restauro dell’ di restauro

Magazzini Bastione Imperiale Imperiale Bastione Magazzini Sala della Ronda Ronda della Sala Sala delle Nazioni Nazioni delle Sala dopoguerra dopoguerra 1966

lungo edificio a due piani parallelo alla cortina che collega il bastio il collega che cortina alla parallelo piani due a edificio lungo (fabbrica XIX ), ), XIX (fabbrica la fortezza è affidata all’Ente Mostra Artigianato diventando il principa- il diventando Artigianato Mostra all’Ente affidata è fortezza la fine degli anni 1950 1950 anni degli fine prima metà del 1900 1900 del metà prima

Opificio delle Pietre Dure Pietre delle Opificio

alcuni edifici vengono destinati ad abitazioni per le famiglie del famiglie le per abitazioni ad destinati vengono edifici alcuni la fortezza risente delle vicende della seconda guerra mon- guerra seconda della vicende delle risente fortezza la

(fabbrica XXI). (fabbrica (fabbrica XVI) (fabbrica

la cui struttura è parallela alla cortina che collega il il collega che cortina alla parallela è struttura cui la

i reparti militari sono trasferiti in periferia o nei nei o periferia in trasferiti sono militari reparti i 1889 (fabbrica XV) (fabbrica

la Fortezza continua ad ospitare reparti mili- reparti ospitare ad continua Fortezza la

. L’edificio è riportato però in una mappa mappa una in però riportato è L’edificio . aazn Pra Campagna Porta Magazzino Opificio delle Pietre dure dure Pietre delle Opificio .

Liceo Machiavelli Machiavelli Liceo

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ati del mastio (porta (porta mastio del ati databili alla fine fine alla databili e il laboratorio laboratorio il e

a fortezza fortezza a (fabbrica (fabbrica fabbriche fabbriche (fabbrica (fabbrica novo la la novo ne Ra- ne porta ad- - i i i i

Negli anni ‘70-’80 sono intrapresi, sotto la direzione dell’architetto Francesco Gurrieri complessi lavori di restauro del mastio, già avviati nel 1965 sotto la gui- da dell'architetto Guido Morozzi. Tali lavori consentono il recupero del mastio e della Porta a Faenza, il recupero di parte del fossato interrato nell'Ottocento, la riapertura di alcune gallerie di accesso e di difesa. Nella parte interna, inoltre, sono recuperati resti del duecentesco ponte sul Mugnone, deviato al tempo della costruzione della fortezza e della coeva antiporta costruita sullo stesso ponte a ridosso della Porta a Faenza, unica antiporta superstite tra quelle della cerchia trecentesca delle mura. E’ stata inoltre soppressa la scala interna di recente costruzione che permetteva di accedere alla sommità della porta Faen- za ed è stata ripristinata la cinquecentesca comunicazione dall'esterno, me- diante la riapertura di una porta murata e la costruzione di una scala metallica che riproduce l'esatto percorso degli incastri degli antichi scalini di pietra incor- porati nelle mura trecentesche. Negli anni ’70 sono demoliti dodici fabbricati. Dopo lo svolgimento di un concorso nazionale di idee viene inaugurato nel 1977 il Padiglione Spadolini, realizzato con caratteristiche tecniche prefabbri- cate e con l’uso di acciaio e alluminio. Il padiglione è stato progettato dall'inge- gnere Ennio Ghellini Sergenti con la consulenza dell'architetto Pierluigi Spadoli- ni. L’inserimento del padiglione ha probabilmente comportato il taglio verticale della cortina muraria che collega il bastione Cavaniglia con il Bastione Strozzi. Negli anni successivi una sopraelevazione, progettata dall’architetto Pier Guido Fagnoni, ne aumenta le potenzialità espositive. Nel 1996 si realizza il padiglione Cavaniglia, struttura modulare che si svilup- pa principalmente su un unico piano e utilizza una parte delle cortina muraria che collega il bastione Cavaniglia con il Mastio. Interventi di restauro interessano alla fine del ’900 il fabbricato in uso all'Opifi- cio delle Pietre Dure (1983-1988) e la sala del corpo di guardia (1987-1990), entrambi condotti con la direzione dell'architetto Paolo Mazzoni. Nel 2004 il Liceo Machiavelli si trasferisce in un’altra sede liberando l’edificio all’interno della Fortezza.

Schemi grafici periodizzazione fasi di costruzione

Vedute e piante storiche 1469-1955

1469 Particolare delle mura di Firenze con la porta a Faenza (cod. Vaticano Lat. 5699,1469)

1470 circa Carta della Catena - particolare

(www.palazzospinelli.org Firenze, di 1926 Giuntina, Firenze, Municipio al dedicato cartografico topografico storico studio Giuseppe Mori, riproduzione immagine piante: e vedute nelle Firenze Attilio Boffito, a dalla Liber allegata Fonte: scansionata Anton Schedel, Koberger. Nüremberg, Da: 560. Chronicarum, x 420 Hartmann mm Pleydenwurff. Xilografia; Wilhelm e Wolgemut 1493 Firenze, Firenze, Giuntina, 1926 1926 (www.palazzospinelli.org particolare Giuntina, Firenze, Firenze, di Municipio al topografico dedicato cartografico storico studio piante: e Mori, veduteFirenze Boffito, nelle Giuseppe Attilio a allegata dalla riproduzione scansionata immagine Petri. Fonte: Henricus Da: Basel, 420. Cosmographia Universalis, x Münster, 320 Sebastian Clauser. mm Jacob Xilografia; Xilografo: civitas. 1550 Florentia nobilissima Hethruriae nobilissima Florentia Florencia. Xilografi: Michael Michael Xilografi: Florencia. ) -

particolare )

-

1569 Fiorenza. Incisore: Domenico Zenoi (?). Incisione su rame; mm 210 x 287. Da: M. Giulio Ballino, De’ disegni delle più illustri città et fortezze del mondo, Parte I, Venezia, Bolognino Zaltieri. Fonte: immagine scansionata dalla riproduzione allegata a Attilio Mori, Giuseppe Boffito, Firenze nelle vedute e piante: studio storico topografico cartografico dedicato al Municipio di Firenze, Firenze, Giuntina, 1926 - particolare (www.palazzospinelli.org)

1572 Florentia urbs. Incisore: Franz Hogenberg; editore: Georg Braun. Incisione su rame; mm 476 x 156 (l’intero foglio che comprende anche la veduta di Genova). Da: Civitates orbis terrarum, Coloniae, apud Petrum a Brachel, 6 voll., 1572-1617. La veduta di Firenze è inserita nel primo volume: Fonte: dalla banca dati Historic City della Hebrew University of Jerusalem (historic-cities.huji.ac.il/ historic_cities.html). particolare (www.palazzospinelli.org)

Stato 15– maggio 2004 di Archivio del MinisterialeAutorizzazione n. 4652 101). Firenze, didi piante,miscellanea Manoscritta Firenze (Archivio Stato di 1594 Franceschi. Franceschi. Siena a curata nel da 1594 Girolamo introdotti aggiornamenti tiratura nella ristampa glivariante la include ilOltre campo bianco. qui a questa Medici)Francesco granduca de’ ha nell’originale (contenente dedica la al placchetta alto La Pace. destra in a Giacomo de’ Rossi alla Giovanni varianti presso Roma alcune a (1584),Buonsignori pubblicata con Firenze diprospettica Stefanodi della del 1660 Tiratura grande pianta nove x 1250 in rame fogli mm. 1380 Billocardi.IncisioneBonaventura su Buonsignori;incisore: Stefano delineata.accuratissima Disegnatore: Florentiae topographiacivitatis (1660)1584 (www.palazzospinelli.org) -

1624 Pianta della città di - Nova pulcherrimae particolare particolare

1600 Florenza. Stampatore: Matteo Florimi, Siena. Incisione in rame; mm. 404 x 508. Fonte: immagine scansionata dalla riproduzione allegata a Attilio Mori, Giuseppe Boffito, Firenze nelle vedute e piante: studio storico topografico cartografico dedicato al Municipio di Firenze, Firenze, Giuntina, 1926 - particolare (www.palazzospinelli.org)

XVII sec. Pianta della Fortezza da Basso (BNF ms. II I 280, c.3 r, Francesco de’ Marchi, trattato d’Architettura militare, sec. XVII)

atn, usug 1704 Augsburg, Geographische, Carten…, Land Historische durch un Topographische, Italien, in unterschiedliche und Theahtrum Staats Krieg inserita Curioses tiratura raccolta nella nella proposta qui Settecento, inizio di pubblicazione una di più (www.ideararemaps.com). in appare che L’incisione, Fonte: 275. Brescia x Maps, Rare 175 Idea antiquario, Mercato mm Bodenehr; rame; in Incisione Bodenehr. Gabriel Gabriel incisore: Disegnatore: 1704 particolare www.palazzospinelli.org) (www.ideararemaps.com; Maps,Brescia Mercato antiquario, Fonte: Idea Rare MatthaeiVerlegung Merians, 1640. novantiquae, Frankfurtam Mayn, Martin Itinerarium Italiae Zeiler, in rame; Incisione 230mm x Da: 340. 1640 Florentia.Martin Incisore: Zeiler. irna dr Florenz. oder Fiorenza

(www.palazzospinelli.org) - particolare

- 1720 è

-

1731Pianta della città di Firenze nelle sue vere misure colla descrizione dei luoghi più notabili di ciascun Quartiere. Disegnatore: Ferdinando Ruggieri; incisore: Ferdinando Ruggieri. Incisione in rame acquerellata. Si tratta del più importante rilievo della città negli ultimi anni del granducato mediceo. L'esemplare reca evidenziati ad acquerello in colori diversi gli edifici religiosi, i palazzi privati e gli edifici civili della città (ospedali, mercati, teatri, fortificazioni e simili). Fonte: per gentile concessione della Fondazione Herbert P. Horne, Firenze. - particolare(www.palazzospinelli.org)

1749 Odoardo Warren Pianta del Castello di San Giovanni Battista di Firenze detto la Fortezza d’Abbasso - particolare

12.05.2004 12.05.2004 – n. 5895 del Militare Autorizzazione dell’Istituto Tipi GeograficoDai Cosimo Zocchi. da incisa da Francescodisegnata Magnelli e 1783 (www.palazzo spinelli.org) edizione)ottava (Firenze,Cambiagi Stamperia Reale, Firenze,dello di Gaetano stesso le e rarità metodo bellezze della città 1804 riprodotto quello nell’edizione del è tuttavia quiL’esemplare proposto l’incisione datare al 1765. che appuntoCambiagi, consente di di L’antiquario fiorentino Gaetano guide numerose cittadine, partire a da pianta dipiccola appare corredo a 152mm xlarame; Fonte: 146. IncisioneStamperia Reale. Editore: in Incisore: pianta. Vermondo Rossi; 1765 Pianta della di Firenzecittà della Guida perdella osservare con Veduta della di Firenzecittà in - particolare - particolare particolare

1801 Pianta della città di Firenze. Disegnatore: Giuseppe Puliti; incisore: Gaetano Vascellini; editore: Giuseppe Tofani e Compagno, Firenze. Incisione in rame all’acquatinta; mm 420 x 585 (incisione), mm 500 x 656 (foglio). Fonte: Francesco Fontani, Viaggio pittorico della Toscana, con incisioni in rame di Jacopo e Antonio Terreni, Firenze, per Giuseppe Tofani, 3 vol., 1801-1803. La pianta appare nel primo tomo inserita tra le pp. 6 e 7 e, per quanto da datarsi al 1801, è qui proposta nella tiratura presente nella ristampa del volume approntata nel 1802 - particolare (www.palazzo spinelli.org)

1808 Pianta della città di Firenze. Incisore: Giuseppe Canacci; editore: Molini Landi e C., Firenze. Incisione in rame all’acquatinta; mm 510 x 680. Fonte: Mercato antiquario, Geographicus Rare Antique Maps, New York (www.geographicus.com). La prima tiratura della pianta reca la data 1808 che nel presente esemplare non risulta: non sono tuttavia presenti i ritocchi apportati alle tirature successive datate 1847 e 1865, per cui appare plausibile una datazione sempre prossima al 1808 - particolare (www.palazzo spinelli.org)

Archivio Stato di Firenzedi Archivio Prato PortaS.Lorenzo al e scalasezione Nome 1978 1:1250 a – Foglio E 2 Sezione Particelle da 1818 Toscano 1832 (www.palazzo spinelli.org) del primo apertura tomo. vol.,8 1821. pianta adArti, appare La di Scienze, società distinte Belle e architetto,ascritto consultore a più Rosso Giuseppe Del professore R. di variecoll’aggiunta del annotazioni compita e riordinata dall’autore, quella del 1797, sopra eseguita terza Patria, sua della edizione, fiorentino L’osservatore sugli edifici Marcoxallegata a Fonte: Lastri, 531. rame Incisione su acciaiata; 410 mm Gaspero Ricci, Firenze. editore: Incisore: Cappiardi; Boboli. Angelo Città didella FirenzeVeduta presa da 1821 (presumibile) Catasto Generale Pianta Città della Firenze,di

- particolare particolare

1835 . Disegnatore: W.B. Clarke; incisore: Edmund Turrell; editore: Baldwin & Cradock per conto della Society for the Diffusion of Useful Knowledge, London. Incisione su rame acciaiata; mm 285 x 380. Fonte: Mercato antiquario, Geographicus Rare Antique Maps, New York (www.geographicus.com). Sul mercato antiquario e quindi sui siti specializzati nel settore sono reperibili immagini della pianta diversamente colorate. - particolare (www.palazzo spinelli.org)

1837 Pianta Topografica e veduta Generale della Città di Firenze disegnata da Gugliantini, diretta da Giorgio Angiolini e incisa da B. Rosaspina Dai Tipi dell’Istituto Geografico Militare – Autorizzazione n. 5879 del 23.04.2004.

particolare (www.palazzo particolare spinelli.org) 1839 Ricci marchand Ricci Florence, edition, deuxieme Gaspard en par Letraduit Français A. Rendu, par […] l’Abbé et Bulgarini A. environs Guide Florence dede alla et ses 400mm xallegatarame; Fonte: 400. Luigi Balatri.calligrafo: Incisione su Incisore: LuigiFirenze. Balatri; ovvero storico descrizione Fantozzi,Federico guidaNuova xFonte: 360 mm. allegata 450. a Firenze.Incisione rame; Ducci, su editore: Giuseppe eCastellini; fratelli Giacinto Incisore: Maina;calligrafo: 1842 spinelli.org) 1842 Giuseppe e Firenze, per fratelli Ducci, città della critica e contorni di Firenze, circa circa - Pianta Città della Firenze.di particolare (www.palazzoparticolare

Pianta della Città di - editeur, 1839 editeur, - artistico -

-

1843 Pianta Geometrica di Firenze Disegnata da Federico Fantozzi. Dai Tipi dell’Istituto Geografico Militare – Autorizzazione n. 5895 del 12.05.2004

1844 circa Plan von Florenz. Disegnatore: R. Gross; incisore: W. Pobuda. Litografia; mm 119 x 178. Fonte: Mercato antiquario, Antiquariat Reinhold Berg, Regensburg (www.alte-landkarten.de). La datazione proposta è confermata dalla presenza dei due ponti di ferro a valle e a monte della città, inaugurati nel 1837, mentre non appare ancora delineato il nuovo quartiere di Barbano e tracciata via Sant’Apollonia (attuale via Ventisette Aprile), lavori questi ultimi da datarsi attorno al 1844. particolare (www.palazzo spinelli.org)

particolare (www.palazzo particolare spinelli.org) 1853 (2a Bardi,Florence, edizione). de Florence etGuide de environs, ses 1853. allegatanell’anno Fonte: alla 1853 particolare (www.palazzo particolare spinelli.org) Vincenzo Bulli,l’editore 1850 vedute, e pianta Firenze, presso degne trovano d’osservazione con didescrizione tutte le cose che vi si Città di della Firenze ossia François, GuidaGiuseppe Nuova rame.allegataIncisione su Fonte: a Bulli,Vincenzo Firenze.Editore: 1850 Pianta della di Firenzecittà Pianta Città della Firenze.di -

-

1855 Pianta della città di Firenze Disegnata e incisa da Giuseppe Pozzi Dai Tipi dell’Istituto Geografico Militare – Autorizzazione n. 5879 del 23.04.2004

1858 circa Pianta topografica della città di Firenze. Disegnatore: Studio Batelli; incisore: G. Carini; editore: Giovanni Barducci, Firenze. Siderografia; mm 631 x 896. Fonte: l’esemplare è conservato presso il Kunsthistorisches Institut in Florenz (Max-Planck-Institut) e l’immagine tratta dalla mostra online “Vedute di Firenze” a cura di Almut Goldhan e Brigitte Reineke (www.khi.fi.it). particolare (www.palazzo spinelli.org)

n. 5879 del 23.04.2004 n. Militare Autorizzazione Geografico – Dai dell’Istituto Tipi dei ministeri. delle Riparto camere legislativedi e 1865 Maggiore Dai T Dai Maggiore Stato Superiore del Corpodi Uffizio – 1861 Geografico Geografico n. 5879 del 23. - Pianta di Firenze e suoi contorni 1870 ( Mi circa) l it 04 are are Autorizzaz – ipi . 2004 dell’I Pianta della Pianta città

st ituto ituto ione

1870 circa pianta della Città di Firenze con i nuovi lavori eseguiti e quelli in progetto. Incisore: Luigi Balatri; editore: Andrea Bettini Libraio Editore, Firenze. Incisione su rame acciaiata; mm 340 x 555. Fonte: allegata a Emilio Bacciotti, Bacciotti’s Handbook of Florence and its Environs, or the stranger conducted through its principal monuments, studios, churchs, palaces, galleries, streets and shops, Florence, tipografia Mariani, s.d. (ma 1880 ca.) - (www.palazzo spinelli.org)

1872 Pianta di Firenze con la cinta daziaria ed i nuovi quartieri secondo il piano regolatore di ampliamento dedicata al Comm.re Ubaldino Peruzzi Sindaco di Firenze. Disegnatore: Vittorio Romanelli; incisore: S. Benelli; Editore: E. Oblieght e V. Romanelli, Firenze. Siderografia; mm 695 x 895. Fonte: l’esemplare è conservato presso il Kunsthistorisches Institut in Florenz (Max-Planck-Institut) e l’immagine tratta dalla mostra online “Vedute di Firenze” a cura di Almut Goldhan e Brigitte Reineke (www.khi.fi.it) - particolare (www.palazzo spinelli.org)

430 Giuseppe mm Pineider. Siderografia; Disegnatore: Emilio Tarchi; editore: circa 1880 particolare (www.palazzo spinelli.org) particolare spinelli.org) (www.palazzo hcl.harvard.edu/libraries/maps)- disponibile online (http:// tratta dall’immagine materiale reso eCollegeCollection Map Library conservato della Harvard all’interno particolare (www.igmi.it) Municipale Firenze l'Anno di 1875 - pianta a cura dell'Ufizio d'Arte Comunale". la Redatta presente distintecomprese territorio nel mare die alcuni località monumenti basso a sul destra del l'"Altezza livello innumeri Romani da I a XXXVII"; distinti pianta nella coi presente triangoli punti vertici nei i aventi loro sinistra lati "Lunghezza deidei la tratteggio a dimostrativa. In basso a Rappresentazione orografica proporzione10.000da 1 a comunaleFirenze nella di 1875 x 690. L’esemplare Fonte: x pianta geometrica territorio del Firenze monumentale.

è

1884 – mappa catastale – Comunità di Firenze – sezione E detta di San Lorenzo e Porta al Prato in fogli 5: Foglio 3

1896-97 Pianta della città di Firenze – Istituto Geografico Militare rilievo numerico eseguito negli anni 1896-97 rapporto 1:10.000

1937 estratto Militare Geografico rapporto 1:15.000 1921

Firenze Istituto dintorni – e

1955

Foto aeree 1935-2015

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2015 2002

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Note storico stilistiche

Lo stato attuale del complesso monumentale ne denota la complessa storia e soprattutto i vari utilizzi che nel corso dei secoli ne hanno modificato l’aspetto originario. La struttura muraria – cortine, bastioni e mastio - in particolare ha subito le con- seguenze dell’adattamento del complesso alle varie funzioni determinato oltre che dagli interventi urbanistici ottocenteschi anche dalla realizzazione dei gran- di capannoni espositivi che ne hanno irrimediabilmente distrutto alcune porzioni originali. Negli ultimi decenni, in occasione della riapertura del fossato prospiciente l’an- tica porta d’ingresso al mastio, è stata riportata alla luce una parte delle mura compresa tra il mastio e il bastione Cavaniglia e, con la realizzazione del par- cheggio interrato, è stata riscoperta una parte di muratura del bastione Imperia- le e della adiacente cortina muraria.

Il progetto complessivo sulle mura si propone di conservare le strutture originarie e al contempo valorizzarle mediante il restauro conservativo dei paramenti murari esterni e il ripristino dei camminamenti di ronda sommitali e dei percorsi ipogei interni alle mura finalizzato alla loro frui- zione pubblica.

Poiché scopo del restauro è conferire solidità strutturale e superficiale agli ele- menti costitutivi delle mura nel rispetto dell’assetto e dell’aspetto delle stesse, quali abbiamo ereditato e così come ci appaiono, è stato deciso di non interve- nire con ripristini di alcun genere se non con minimi interventi di integrazione giustificati da esigenze di continuità materica. Nella Relazione Tecnica - Progetto di Restauro e Valorizzazione definitivo (cfr. DOC 2C) è stato infatti chiarito che “è stato sposato l’indirizzo del minimo inter- vento, limitandosi all’essenzialità, anche nell’eventualità dell’integrazione, onde non compromettere il testo nella sua valenza documentaria. Sono escluse quindi operazioni invasive di rimozione delle integrazioni presenti a meno che queste non risultino assolutamente incongruenti e dannose per il tessuto origi- nale e/o reintegrazione dell’esistente se non ritenute necessariamente indi- spensabili.” Coerentemente il progetto esecutivo prevede, ad esempio, locali tassellature di pietre mancanti o irrecuperabili nei cantonali dei bastioni e inte- grazioni di pietre angolari del cordone toroidale.

Lo studio delle tecniche costruttive e dei materiali utilizzati nelle cortine mura- rie, insieme all’analisi dello stato di conservazione sono state fondamentali per procedere allo studio delle lavorazioni.

Sulla scorta degli esiti delle indagini e delle campionature relative alle operazio- ni di pulitura effettuate nel dicembre 2015 (cfr. “Report Finale” del CNR) il pro- getto ha individuato le operazioni da svolgere per le relative lavorazioni da ef- fettuare sui paramenti lapidei della Fortezza, come descritte di seguito. Una accurata operazione di restauro dovrà prestare attenzione nelle puliture, estese e selettive, a non andare oltre la rimozione delle patine, ciononostante tali ope- razioni ci restituiranno un aspetto del monumento più “candido” e nell’insieme diverso rispetto a quello che siamo abituati a vedere, con il suo colore più scu- ro e le stratificazioni di depositi superficiali.

L’intervento di ripristino dei camminamenti di ronda, riguardando un percorso in quota, deve in primo luogo tener conto della messa in sicurezza e quindi occor- re predisporre le protezioni per impedire la caduta dall’alto (parapetti e rin-

Il to segue. quan- emerge ronda di camminamenti i orario senso in idealmente Percorrendo sc la con connessione la nonché Campagna. alla Porta della all’altezza esistente bastioni dei piani i e cortine sulle menti cammina- dei piani i tra quota di differenze la riguarda considerazione in tenere da aspetto esubero Altro umidità. in di livello l’ottimale meteoriche mantenere di acque capacità alla rispetto di imbibizione e percolamento oggi punti determina alcuni in calpestio di piano del dissesto il sottostanti: murature delle dità umi- di grado ottimale un di mantenimento al e meteoriche acque delle raccolta riguardo attenzione particolare inoltre richiesta È monumentale. complesso qual del valore le del rispetto per nel progettati ipogei), appositamente percorsi elementi utilizzati dei saranno aerazione di camini dei protezione a ghiere Anche il il Anche monumentale. valore complesso del del rispettoso an contempo al sia che ma sicuro sì sia che protezione di sistema specifico uno studiare necessario pertanto è padiglione al accedere possa si minamento cam- dal che evitare Per incommensurabile. valore di d’arte opere stantemente co che Dure, Pietre delle dall’Opificio occupato padiglione alla del nanza dovuta criticità, elevata un presenta tratto Questo transitabile. più di sta La ne. bas del piano il inoltre segna funzione, la conosce si non quale del cerchio, a muro grande Un attacco. di caso in avr ripararsi e agire che di difensori ai protetti consentito percorsi dei porzioni anche inoltre Sopravvivono nata. incli- bordo di soluzione dell’originaria sostituzione in mattoni a con rivestimento un realizzato ottocentesco muretto il visibile ben è come così interni, volumi dei parte compresa cinquecentesco, l’impianto infatti evidente è originaria: tura architet- sua della deboli seppur significative tracce ancora mostra e terrapieno nove metri inferiore. inferiore. metri nove quota a ma Rastriglia bastione nel presente quello a analogo circolare muro un Il protezioni. e di pavimentazione dito privo riale Le evi- mostrano interne in sicurezza. messa di fase prima una impongono che di crollo denti segni cannoniere Le scomparse. fatto di risultano sommitale al antichi elementi degli tracce le svolte indagini dalle e saggi Dai mente. interna- raggiungibile è non esterni, murari paramenti di livello a integra seppur Anche il il Anche scarso esterno. paramento sul a sbalzo appoggiandosi di ronda allo dovuta criticità camminamento il ricostruire necessario è particolare cui per esistenti, mura delle spessore una rappresenta tratto questo Anche ronda. di camminamento suo del conseguentemente e contrafforte di muri dei glia La restaurare. è necessario che ginarie cannoniere, ori- delle tracce bastione del interne murature sulle Rimangono sommitale. so l’originario bastione, del livello il soprelevando eliminato, ha che interno al padiglione un di costruzione la e mura nelle finestre di l’apertura rapieno, Il definitiva- interrompe si che Strozzi. Bastione del in prossimità mente e protezioni di e pavimentazione di privo quanto Strozzi ne La rare. restau- occorre che cannoniere, originarie delle tracce presentano interne ture bastione Rastriglia Rastriglia bastione bastione Strozzi Strozzi bastione bastione Imperiale Imperiale bastione cortina muraria compresa tra il bastione Rastriglia e il bastione Bellavi-bastione il e Rastriglia bastione il tra compresa muraria cortina mura nel tratto compreso tra il bastione Bellavista e il bastione Impe- bastione il e Bellavista bastione il tra compreso tratto nel mura cortina muraria compresa nel tratto tra il bastione Imperiale e il bastio-il e Imperiale bastione il tra tratto nel compresa muraria cortina cortina muraria compresa tra il bastione Strozzi e il bastione Cavani- bastione il e Strozzi bastione il tra compresa muraria cortina

, in occasione della realizzazione del padiglione Spadolini, è stata spog stata è Spadolini, padiglione del realizzazione della occasione in , costituisce il tratto di mura con il camminamento di ronda più integra e quin- e integra più rondadi il camminamento con mura di il tratto costituisce

hanno una di camminamento di ronda transitabile ma non agibile in quan- in agibile non ma transitabile ronda di camminamento di una hanno bastione Bellavista Bellavista bastione bastione Cavaniglia Cavaniglia bastione

presenta un camminamento di ronda transitabile ma non agibile in in agibile non ma transitabile ronda di camminamento un presenta è stato completamente snaturato con l’eliminazione del ter- del l’eliminazione con snaturato completamente stato è

conserva solo le murature ma non il terrapieno; le mura- le terrapieno; il non ma murature le solo conserva è il bastione più integro in quanto conserva ancora il suo suo il ancora conserva quanto in integro più bastione il è ha ancora il suo terrapieno; purtroppo la struttura, la purtroppo terrapieno; suo il ancora ha ha perso il suo terrapieno; si rileva la si rileva terrapieno; il presenza suo perso ha di

ntiene co- ntiene percor- ebbero ebbero piano piano

liata liata vici- che che suo suo alla alla tio- ala ala i i

Il Mastio e l’antica porta a Faenza presentano uno stato di conservazione buo- no grazie agli interventi di restauro del secolo scorso. Le cortine murarie in gran parte sono state private della terra di controscarpa, lasciando a vista i contrafforti. Le casematte delle cannoniere sono state tutte murate, tranne due, una ria- perta e ricostruita, nel bastione Rastriglia, l’altra originale e pericolante, come detto, nel bastione Bellavista. Il corridoio delle troniere, che corre ipogeo all’interno delle mura, non è com- pletamente percorribile a causa di interruzioni dovute a crolli o demolizioni; dal- le troniere tramite feritoie era possibile battere con fuoco incrociato tutti i fossa- ti. Sui camminamenti sommitali sono visibili i camini dei condotti di aerazione. La presenza dei condotti è un aspetto positivo ai fini della progettazione di un sistema di visita del corridoio; questa sarebbe una occasione imperdibile per poter far visitare questa innovazione importante nel campo dell’architettura sperimentata per l’occasione da Antonio da Sangallo il Giovane (Luigi Zanghe- ri).

Le fasi di seguito riportate si riferiscono alle lavorazioni con le quali si prevede di intervenire sulle diverse parti costitutive delle mura della Fortezza: 1. Estirpazione piante di ordine superiore - Disinfezione biologica: rinsecchimento piante di ordine superiore sui para- menti murari 2. Pulizia e lavaggio - Rimozione di depositi superficiali di tipo incoerente sui paramenti murari - Pulitura con microabrasivatura ad umido (JOS)delle superfici (scritte vanda- liche) 3. Trattamento biocida - Trattamento biocida delle superfici lapidee 4. Preconsolidamento - Preconsolidamento nelle aree soggette a fenomeni di esfoliazione e perdita di materiale 5. Risarcimento lesioni e scagliature - Ristabilimento strutturale dell’adesione nei fenomeni di scagliatura ed esfo- liazione 6. Ricostruzione pietra - Tassellatura in spessore dei filaretti dei cantoni dei bastioni mancanti o irre- cuperabili - Tassellatura di porzioni del cordone toroidale - Tassellatura delle pietre angolari mancanti alla base - Integrazione di porzioni di elemento lapideo mancante sagomanto per inte- grare il cordone toroidale 7. Integrazione finta pietra - Integrazione e consolidamento dei cantoni del bastioni 8. Cuci e scuci brecce - Intervento di consolidamento di brecce o lesioni con il metodo cuci e scuci nei paramenti murari 9. Consolidamento con fibra di carbonio - Consolidamenti e rinforzi strutturali - Inghisaggio per ancoraggio o fissaggio di barra metallica 10. Impacchi con carbonato di ammonio - Pulitura di materiali lapidei con lavaggio detergente ed emolliente 11. Idropulitura su mattoni - Idropulitura di paramento in bozze in pietra o mattoni con idropulitrice 12. Stuccatura giunti pietra - Stuccatura di cordone, filaretto e ornato su paramenti lapidei

- - Camminamenti - - protettivi 13. Trattamenti - - coese Realizzazione di ringhiera ringhiera di Realizzazione calpestio di piano ripristino e esterni camminamenti Scarifica silossani di base a idrorepellente prodotto Protezione Consolidamento di superficie con silicato di etile su porzioni in laterizio d laterizio in porzioni su etile di silicato con superficie di Consolidamento lapidei paramenti su giunti di Stuccatura lapidei paramenti su e fessurazioni lesioni di Stuccatura

e-

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- 21

- 415 - 48

- 12 (vedasi anche Pietro Pietro anche 12 (vedasi - 12

-

427

- -

Costantino Ceccanti, La Fortezza da Basso a Firenze, Relazione stori- ca, Responsabile Scientifico Prof. Grazia Tucci Università degli Studi di Firenze - DICEA, 2017 documento sottoscritto digitalmente ai sensi della normativa vigente