IL SOCIALE AL SERVIZIO DELLA COLLETTIVITÀ

Bilancio Sociale Esercizio 2009

1

2

PARTE INFORMAZIONI pagina

obiettivi che l’impresa si pone nell’attivare il percorso che porta alla redazione del 1 Premessa bilancio di responsabilità 5 sociale destinatari principali ai quali è rivolto il documento 5 riferimenti normativi 5 modalità di utilizzo e di pubblicizzazione del B.S. 6 PARTE data INFORMAZIONI e modalità di pagina approvazione 6 PARTEPARTE obiettivioggettoINFORMAZIONIINFORMAZIONI e scopo che l’impresasociale si paginapagina7 ponedati nell’attivare anagrafici il epercorso forma obiettiviobiettivichegiuridica porta che che alla l’impresa l’impresa redazione si delsi 8 1 Premessa poneponebilancionominativi nell’attivare nell’attivare di responsabilitàil il percorso percorsodegli 5 chechesocialeamministratori porta porta alla alla redazione redazione del del 9 1 1 PremessaPremessa bilanciobilanciodestinatariadesione di di adprincipali responsabilità associazioniresponsabilità ai quali di 5 5 2 Informazioni socialesocialeèrappresentanza rivolto il documento e tutela del 5 generali sulla destinataridestinataririferimentisettore principali principali normativi cooperativo ai ai quali quali 5 cooperativa è èrivolto modalitàgiuridicamenterivolto il il documento documento di utilizzo riconosciute e di 5 5 9 e sugli riferimentiriferimentipubblicizzazioneappartenenza normativi normativi a del consorzi B.S. di 5 5 6 amministratori modalitàmodalitàdatacooperative di e di utilizzo utilizzo modalità e e di di di 9 pubblicizzazionepubblicizzazioneapprovazionepartecipazione del del B.S. B.S. della 6 6 6 datadataoggettocooperativa e e e scopo modalità modalità sociale sociale ad di altre di 7 approvazioneapprovazionedatiimprese anagrafici o cooperative e forma 6 6 9 oggettooggettogiuridicasettori e ediscopo scopo attività sociale sociale 10-11-127 7 8 datidatinominativicomposizione anagrafici anagrafici e della e forma formadegli base giuridicagiuridicaamministratorisociale 8 813 9 nominativinominativiadesionefinalità istituzionali ad associazioni deglidegli di 14 2 Informazioni amministratoriamministratorirappresentanzaobiettivi e strategie e tutela di medio- del 9 9 generali sulla adesioneadesionesettorelungo periodo ad ad associazioni associazioni cooperativo di di 14-15 2 2 InformazioniInformazionicooperativa rappresentanzarappresentanzagiuridicamenteobiettivi di esercizio e ericonosciute tutela tutela annuali del del 169 generaligeneralie sugli sulla sulla settoresettoreappartenenzapolitiche di impresa a cooperativo cooperativo consorzi sociale di 17 3cooperativa cooperativaamministratoriRelazione di missione giuridicamente giuridicamentecooperativeambito territorialericonosciute riconosciute di 9 9 9 e esugli sugli appartenenzaappartenenzapartecipazioneriferimento a a consorzi consorzi della di di 18 amministratoriamministratori cooperativecooperativecooperativastoria della cooperativa sociale ad altre 9 919 partecipazionepartecipazioneimprese o cooperative della della 9 cooperativacooperativasettori di attività sociale sociale ad ad altre altre 10-11-12 impreseimpresecomposizione o ocooperative cooperative della base 9 9 settorisettorisociale di di attività attività 10-11-1210-11-1213 composizionecomposizionefinalità istituzionali della della base base 14 socialesocialeobiettivi e strategie di medio- 1313 finalitàfinalitàlungo istituzionali periodoistituzionali 1414-1514 obiettiviobiettiviobiettivi e estrategie distrategie esercizio di di medio- annualimedio- 16 lungolungopolitiche periodo periodo di impresa sociale 14-1514-1517 3 Relazione di missioneobiettivi obiettiviambito di di esercizio esercizio territoriale annuali annuali di 1616 politichepoliticheriferimento di di impresa impresa sociale sociale 1717 18 3 3 RelazioneRelazione di di missione missione ambitoambitostoria della territoriale territoriale cooperativa di di 19 riferimentoriferimento 1818 storiastoria della della cooperativa cooperativa 1919

3 processi decisionali e di 20 controllo 4 Struttura di governo compensi agli amministratori 21 della cooperativa relazione sulla vita associativa 21 portatori di interessi interni all’impresa cooperativa 22 Base Sociale 23-24 5 I portatori di Risorse umane 25 interessi Fruitori 26 portatori di interessi esterni 27-28-29 Rete territoriale 29 Rete di sistema 29 evoluzione e cambiamenti della base sociale 30 attività e servizi sviluppati in relazione all’oggetto sociale 31 personale occupato nelle 6 Relazione sociale diverse attività 31 informazioni sulla forza lavoro 32 relazioni con il territorio 32 tipologia e numero dei beneficiari 33 ammontare e composizione del fatturato 34-35 eventuali attività di raccolta 7 Esame della fondi 36 situazione finanziaria modalità di distribuzione della ricchezza prodotta 36 rischi cui la cooperativa è esposta 36

4 PARTE 1 - PREMESSA

� Obiettivi che l’impresa si pone nell’attivare il percorso che porta alla redazione del bilancio di responsabilità sociale.

Con la presentazione del bilancio 2009, anche la nostra Cooperativa introduce il bilancio sociale prendendo in esame aspetti interni ed esterni non propri del bilancio economico e patrimoniale. Primo strumento di una serie, che dovrà portarci a riflettere sul nostro operato, sulla mission della cooperativa e sulle prospettive future che il mondo della cooperazione di tipo B offre, in uno scenario politico e sociale abbastanza incerto. In particolare vengono analizzati: - il rapporto con i portatori di interessi (stakeholder); - la determinazione del valore aggiunto; - la verifica della mission aziendale della cooperativa.

Per perseguire coerentemente gli obbiettivi preminentemente sociali dettati dallo Statuto, la si rivolge ai soggetti svantaggiati e disabili (legge 381\91e legge 68\99) ed ai soggetti deboli (reg,to CE 2204\2002 ), e a tutte quelle persone fortemente colpite, sia dalla crisi del Distretto dell’Occhiale, sia dalla recente crisi finanziaria ed economica mondiale.

� Destinatari principali ai quali è rivolto il documento

Con questo documento, la Cooperativa Sociale Cadore, propone all’attenzione dei Soci, della cittadinanza , degli Enti Locali, degli Enti Pubblici, un’analisi sul proprio operato e sulla propria struttura che integra e completa il bilancio di fine anno.

� Riferimenti normativi riferiti sia all’impresa cooperativa che alle attività svolte

Per perseguire coerentemente gli obbiettivi sociali dettati dallo Statuto, la Cadore fa riferimento a: 1. normativa nazionale: • Legge 381\1991 "Disciplina delle cooperative sociali"; • Legge 68\1999"Norme per il diritto al lavoro dei disabili"; • Legge 142\2001“Revisione della legislazione in materia cooperativistica, con particolare riferimento alla posizione del socio lavoratore"; • Legge 328\2000"Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali". 2. normativa Europea: • Regolamento CE 2204\2002 relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti di Stato a favore dell'occupazione. 3. normativa regionale: • LR 23\2006 "Norme per la promozione e lo sviluppo della cooperazione sociale".; • DGR 2472\2009 –Programma Sviluppo Rurale; • programmi attuattivi degli enti di 1° e 2° grado e del G.A.L. Alto Bellunese;

5 ¾ Modalità di utilizzo e di pubblicizzazione del bilancio sociale programmate

Il bilancio sociale sarà: • approvato dall’Assemblea dei Soci; • distribuito in forma cartacea a tutti i partecipanti all’Assemblea; • distribuito a tutti i soci che ne facciano richiesta; • trasmesso in edizione patinata ai portatori di interessi( clienti –committenti, cooperative e consorzi di cooperative, associazioni, banche e assicurazioni, etc.) ; • presentato ai sindaci e ai capigruppo dei consigli Comunali; • trasmesso agli organi di informazione.

¾ Data e modalità di approvazione del bilancio sociale

Assemblea dei Soci in data 20 maggio 2010

In occasione occasio dell’inaugurazione dell’inaugurazione della della sedesede èè statstataa consegnat consegnataa una targa ricordo ai soci fondatori Toscani Matteo e Da Deppo Flaminio, ai quali è sstatotato riconriconoosciuto lo “status” di soci on onorariorari per il r ruolouolo ed i meriti av utiuti,, s siaia p perer la na nascitascita c chehe p perer l l’immediato’immediato ssviluppoviluppo ddellaella coocooperativa.perativa.

6 PARTE 2 - INFORMAZIONI GENERALI SULLA COOPERATIVA E SUGLI AMMINISTRATORI

¾ Scopo ed oggetto sociale come previsto dallo Statuto

Art. 6 – Scopo sociale La cooperativa si ispira ai principi che sono alla base del movimento cooperativo ed in rapporto ad essi agisce. Questi principi sono la mutualità, la solidarietà, l’associazionismo tra cooperative, il rispetto della persona, la priorità dell’uomo, la democraticità interna ed esterna. La cooperativa persegue lo sviluppo della cultura della cittadinanza attiva, della partecipazione alle attività del territorio di tutti i cittadini e dell’estensione delle forme di welfare sociale anche attraverso il coinvolgimento attivo dell’Ente Locale e delle Associazioni territoriali. La cooperativa si propone come scopo sociale la gestione diretta, o attraverso i propri associati, di percorsi ri-abilitativi per le persone con disabilità e/o disagio sociale finalizzati all’inserimento lavorativo e alla socialità intesi come elementi fondamentali della riabilitazione, attraverso: 1. il coinvolgimento dei soci in progetti d'impresa gestiti direttamente o indirettamente; 2. il reperimento di immobili ad uso abitativo o ad uso commerciale attraverso l'affitto o l'acquisto da destinare alla fruizione dei soci; 3. la promozione del miglioramento della qualità della vita dei propri soci; 4. la creazione delle condizioni favorevoli all'autogestione della fruizione dei servizi attraverso la firma di contratti e di percorsi anche di riabilitazione rivolti ai propri soci stipulati con enti pubblici e/o privati; 5. il coinvolgimento della compagine sociale nella definizione e gestione dei servizi erogati e fruiti, nonché delle strategie imprenditoriali e le interazioni con le realtà informali e di auto-aiuto; la costruzione di adeguati strumenti e processi interni per garantire il dibattito, l'integrazione e la democrazia interna; 6. l'agire nel territorio azioni di sensibilizzazione e mediazione culturale rispetto alla diversità e solidarietà mediante la creazione di reti informali con le realtà associative e con le organizzazioni informali operanti sul territorio; 7. l'ampliamento e il consolidamento delle relazioni con gli enti locali; la promozione , l'organizzazione e la gestione di interventi per la comunicazione e l'informazione sociale sui temi della diversità e dell'integrazione; omissis

Art. 7 – Oggetto sociale – Per il raggiungimento dello scopo sociale la Cooperativa si propone di gestire attività d'impresa nei diversi settori con particolare riferimento al settore artigianale, a quello del commercio, a quello agricolo e forestale e a quello dei servizi alle imprese.In particolare la cooperativa intende gestire: 1. attività nel settore culturale e turistico; 2. servizi di pulizie industriali e civili; 3. servizi di manutenzione, rifacimento e pulizia di strade; di manutenzione e messa in opera di segnaletica stradale e di strutture di illuminazione; 4. realizzare attività di manutenzione del verde; pulizie delle strade; 5. gestire servizi di autotrasporto merci o persone in conto proprio e per conto terzi fino ad una portata massima di 60 q.li; 6. attività di piccola manutenzione in genere rivolta a fabbricati civili ed industriali.

7 7. attività di pronto intervento; 8. servizi cimiteriali; omissis

La cooperativa per la realizzazione dei suoi obiettivi potrà inoltre: 1. reperire immobili ad uso abitativo attraverso l’affitto o l’acquisto da destinare alla fruizione dei soci; 2. realizzare iniziative di sensibilizzazione e coinvolgimento delle Comunità Locali sulle tematiche delle persone con disagio; 3. curare manifestazioni ed eventi pubblici; 4. promuovere e realizzare iniziative sociali e culturali; 5. promuovere e realizzare attività formative; 6. realizzare attività editoriali.

¾ Dati anagrafici e forma giuridica

cooperativa sociale di tipo B e di produzione lavoro Società a responsabilità limitata COOPERATIVA A MUTUALITÀ PREVALENTE

Piazza 1° Gennaio 1819, n. 7 – 32040

P.IVA - 01061930259

Tel. 0435.501410 - fax 0435.518971

e-mail: [email protected]

WWW.CADORESCS.COM

ISCRIZIONE ALBO DELLE COOPERATIVE SOCIALI REGIONE DEL IN DATA 26/05/2008 N. B/BL/0028

ISCRIZIONE REGISTRO DELLE IMPRESE IL 30.01.08 N.92717

ISCRIZIONE ALBO SOCIETA’ COOPERATIVE IN DATA 06.03.08 N. A189436

8 ¾ Nominativi degli amministratori

Cognome e nome carica data 1° durata in socio indirizzo nomina carica dal VALLE DI AGNOLI Claudio Presidente 17.01.08 dal 29.04.09 17.01.08 CADORE al 28.04.12 Fr.Vallesina - 34 DOMEGGE DI COSTGLIOLA Consigliere 17.01.08 dal 29.04.09 17.01.08 CADORE Pasquale al 28.04.12 Fr. Grea Via Savoia - 7 PERAROLO DI COTTONE Angelo Consigliere 17.01.08 dal 29.04.09 17.01.08 CADORE al 28.04.12 Fr. Caralte - 36 PONTE NELLE FARENZENA Consigliere 17.01.08 dal 29.04.09 17.01.08 ALPI Umberto al 28.04.12 Via S.Andrea – 5/G

¾ Adesione ad Associazioni di rappresentanza e tutela del settore cooperativo giuridicamente riconosciute

CONFCOOPERATIVE

LEGA COOPERATIVE

¾ Appartenenza a Consorzi di cooperative

CONSORZIO SACS DI

¾ Partecipazione della cooperativa sociale ad altre imprese o cooperative COOPERATIVA SERVIZI BELLUNO

CASSA RURALE DI CORTINA E DELLE DOLOMITI Banca di Credito Cooperativo

9 ¾ Settori di attività

I due macrosettori nei quali Cadore sta sviluppando le proprie attività sono:

1 - SETTORE PULIZIE

10 2 - SETTORE MANUTENZIONI AMBIENTALI E GESTIONE DEL TERRITORIO. Demolizione e ricostruzione muri a secco

lavori di ripristino condizioni di sicurezza lungo la pista ciclabile “Lunga Via delle Dolomiti”

Lavori di ripristino manufatti

ricostruzione ponte Torrente Ansiei - località Tarlisse – Comune di .

ricostruzione ponte sul torrente Pioda – Comune di

11

ricostruzione passerella lungo la Traversata del Cadore – Comune di

ricostruzione passerella in Comune di Valle di Cadore

Accanto a queste, sono state sviluppate altre attività di carattere minore, dal punto di vista economico, ma sulle quali si prevedono ulteriori sviluppi futuri (gestione mense scolastiche, trasporto ed accompagnamento scolastico, guardiania musei, portierato ULSS N.1, distribuzione pasti, controllo centraline, gestione economico-contabile Casa Riposo Santo Stefano, raccolta cartoni, manutenzione aiuole, piccole manutenzioni ecc.)

12 ¾ Composizione della base sociale al 31.12.2009

Tipologia dei soci maschi femmine TOTALE n° % n° % n° % Normodotati 24 55,81 7 53,84 31 47,69 svantaggiati 9 20,93 3 23,08 12 18,46 volontari 1 2,33 1 1,54 altri 9 20,93 3 23,08 12 18,46 TOTALE PERSONE FISICHE 43 100 13 100 PERSONE GIURIDICHE 9 9 13,85 TOTALE SOCI 65 100

istituzionali 14% normodotati

svantaggiati altri normodotati 18% 48% svantaggiati volontari 18% altri

volontari istituzionali 2%

13

PARTE 3 - RELAZIONE DI MISSIONE

¾ Finalità istituzionali perseguite in termini di cambiamento sociale atteso sul territorio di riferimento.

La cooperativa è ormai una risorsa territoriale di riferimento rispetto alle politiche attive del lavoro. Sempre più spesso si pone come una risorsa territoriale in grado di interagire con i bisogni del territorio, non solo una semplice cooperativa di “accoglienza” di casi sociali “classici” Legge 381\91 – Legge 68\99 ma anche nei confronti del disagio sociale come meglio definito dalla Commissione Europea Reg.to CEE 2204\02

Da un lato quindi si è consolidata la rete dei rapporti con i diversi servizi territoriali (Salute mentale, SERT, SIL ecc) , dall’ altro attraverso la segnalazione dei Comuni, del Centro per l’Impiego e con la nostra banca dati si avviano al lavoro le persone che sempre più frequentemente risentono della situazione di crisi. Il concetto di categorie socialmente deboli si è evoluto ed esteso a fasce sempre più ampie di popolazione, dimostrando come in sostanza stiano modificandosi le forme dell’emarginazione sociale. Gli aspetti economici, sempre più drammatici in questa fase storica (che ha visto il nostro territorio segnato da chiusure di aziende, aumenti di cassa integrazione ed una condizione lavorativa sempre più precaria) si intrecciano con le difficoltà personali.

¾ Obiettivi e strategia di medio- lungo periodo.

La riconferma e l’ampliamento di collaborazioni previsto per l’anno 2010, è l’obbiettivo prioritario che la cooperativa persegue.

In particolare le azioni in corso sono le seguenti:

1. consolidamento del settore delle pulizie attraverso l’acquisizione di nuovi appalti: oltre alla R.S.A. di Cortina il cui appalto è iniziato il 1 maggio 2010, sono in corso altri contatti con Enti e Privati.

2. consolidamento del settore della manutenzione ambientale e della gestione del territorio. Dopo la straordinaria opportunità rappresentata per il 2009 dal così detto “Fondo Letta”, sussistevano non poche preoccupazioni sulla reale possibilità di confermare i lavoratori impiegati nel 2009.

La Comunità Montana Centro Cadore ha finanziato con somme rilevanti (fondi derivanti dai canoni idrici ) gli interventi che verranno programmati ed attuati nella manutenzione ambientale anche a fini idrogeologici. La cooperativa, proprio perché vuole essere un “PROGETTO GETTATO NEL TERRITORIO” si è interfacciata con il Dipartimento del Lavoro della Regione del Veneto, per rendere usufruibile il contributo previsto dalla DGR 2472\09e dalla DGR 427\10 “MISURE URGENTI DI CONTRASTO ALLA CRISI”. Ciò consentirà, il reimpiego dei lavoratori già occupati nel 2009, con l’impiego di 12 persone sprovviste di ammortizzatori sociali.

14 3 – sviluppo dell’agricoltura sociale. Siamo impegnati con il G.A.L. e la Amministrazione Provinciale nel costruire attraverso la collaborazione con le aziende agricole locali e gli altri attori del territorio (enti di formazione, Servizi Socio-Sanitari Territoriali) un progetto che sappia unire due debolezze: 9 la difficoltà della agricoltura in montagna; 9 il disagio sociale; trasformandoli in un punto di forza, un esempio di AGRICOLTURA SOCIALE. Su questo stiamo coinvolgendo in termini di tempo e risorse un socio donna.

4 – sviluppo delle attività connesse alla Rete Museale. La prima assunzione del 2008 riguardava la attività di guardiania nei musei locali. La cooperativa ha stipulato nel 2010 una convenzione per la compartecipazione nell’ambito del progetto INTERREG IV Italia Austria n. 3741 “TRANSMUSEUM”. Alcuni nostri Soci parteciperanno ai percorsi formativi previsti in questo progetto.

5 – sviluppo attività della filiera bosco-legna-energia. Le lavorazioni che saranno svolte nel campo della manutenzione del verde (taglio Ramaglie, dipenderà dai quantitativi) possono essere una occasione per produrre cippato ed entrare in relazione con quanti operano su questa filiera di attività (B.I.M. e imprese Private). L’eventuale sviluppo di questa ipotesi di attività renderà necessario valutare:

• La realizzazione di piazzali per lo stoccaggio e la commercializzazione dei prodotti legnosi forestali; •L’ acquisto di nuovi mezzi, attrezzature e impianti per la gestione del bosco, le utilizzazioni forestali e la raccolta di biomasse legnose in impianti di arboricoltura da legno, nonché per lo stoccaggio ed il primo trattamento del legno;

La grande e positiva crescita dell’ anno in esame ha drasticamente ridotto il tempo a disposizione per una adeguata e capillare pubblicizzazione della nostra mission. È questa la principale ragione del mancato coinvolgimento di molti amministratori sulla finalità della cooperazione sociale in territorio montano. Con l’adeguamento della struttura amministrativa (impiegato e sede) e nella gestione delle pulizie (capo settore), nel 2010 verranno liberate risorse per svolgere una maggiore attività di relazione con gli attori locali. La clientela privata, anche se dovrà essere una parte nella strategia di sviluppo futuro delle attività, è ad oggi ancora minimale. Va infine sottolineato che per i pochi appalti non riconfermati (portierato ULSS., distribuzione pasti Calalzo) la mancata conferma è stata dovuta a fattori diversi non riconducibili alla mancanza di fiducia bensì a scelte compiute dalle Amministrazioni interessate.

15 ¾ Obiettivi di esercizio annuali: risultati raggiunti nell’anno e analisi degli scostamenti rispetto alle previsioni

Se il 2008 è stato l’anno del “battesimo” della cooperativa attraverso la gestione di piccoli ma significativi incarichi, il 2009 ha visto una vera e propria esplosione delle attività. Gli Enti Locali del Territorio Cadorino, ma non solo, i Soci Istituzionali, i Comuni beneficiari del così detto “Fondo Letta”, hanno fortemente creduto nelle potenzialità della Cadore.

L’attivo limitato ad € 7.346,00 del 2009 è un dato da analizzare profondamente, in quanto risente di scelte forti ed importanti compiute dal Consiglio di Amministrazione. Si è ritenuto opportuno ed imprescindibile: - Effettuare investimenti importanti (mezzi, attrezzature, personale quadro ed impiegatizio, sede); - Investire in formazione (corso muri e formazione specifica) e sicurezza; - Costituire un fondo rischi per €. 140.000,00

Un passo della relazione del Presidente durante l’Assemblea di approvazione del bilancio 2008 recitava:

“In tre anni, al massimo entro l’approvazione del quarto bilancio consuntivo del 2011 dobbiamo superare come valore della produzione il milione di euro, con l’attuale trend supereremo a fine 2009 i 300 mila con l’obbiettivo di raggiungere i 400 mila. Questa è la condizione minima per definire consolidato il progetto di avvio e avere un equilibrio tra i costi diretti ed indiretti al netto dei contributi pubblici (es. F.do Letta). Solo così potremmo affermare che il territorio ha compreso l’oggetto della sfida che abbiamo lanciato.” l’obbiettivo per l’anno 2009 è stato raggiunto con un volume dei ricavi pari ad €. 613.793,00.

16 ¾ Politiche di impresa sociale

L’inserimento lavorativo è il nostro scopo, le modalità di accesso alle attività della cooperativa sociale sono importanti. Il lavoro, e il modo con cui ad esso si accede (secondo regole trasparenti e di giustizia ) sono uno dei primi diritti di cittadinanza che vanno salvaguardati.

9 Prima di tutto viene data precedenza nell’ avvio al lavoro ai Soci della S.C.S. Cadore.

9 L’inserimento dei soggetti Svantaggiati (come indicato dalle Leggi) viene costruito insieme ai Partner di Rete (Serv.Integrazione.Lavorativa della U.L.S.S. n° 1 . – Centro per l’ Impiego e servizi Socio-Sanitari Territoriali).

9 L’inserimento dei soggetti Deboli (come indicato dalle Leggi Comunitarie, Statali e Regionali) viene attivato dopo aver sentito i Sindaci e i Servizi Sociali in cui gli stessi hanno la residenza.

9 Per eventuali assunzioni di personale interno alla Cadore S.C.S. il C.d.a. si avvale di una apposita commissione selezionatrice (Composta da un dirigente del C.P.I., un dirigente della Ass. Industriali e un dirigente della Pubblica Amministrazione)

9 Gli organismi sociali della Cooperativa decidono in base alle migliori valutazioni di tipo aziendale le assunzioni a tempo determinato per i vari appalti di servizio che la S.C.S. Cadore si aggiudica sempre ponendo attenzione ai bisogni sociali.

17 ¾ Ambito territoriale nel quale la cooperativa svolge la propria attività

CENTRO CADORE 1 - AURONZO 2 - LOZZO 3 - VIGO 4 - CALALZO 5 - DOMEGGE 6 - LORENZAGO 7 - PIEVE 8 - VALLE 9 - PERAROLO

COMELICO 10 - SANTO STEFANO 11 - DANTA 12- SAN NICOLO' 13 - SAN PIETRO 14- 15 -

AMPEZZO - OLTRE CHIUSA 16- CORTINA D'AMPEZZO 17- SAN VITO 18- VODO 19- BORCA 20- CIBIANA

L’ambito territoriale preminente è quello del Cadore e Ampezzano (Centro Cadore, Valboite, Comelico e Cortina) ma la cooperativa ambisce a diventare, almeno per quanto riguarda il settore delle manutenzioni ambientali e della gestione del territorio, punto di riferimento per tutta la parte alta della provincia di Belluno. E’ da sottolineare a questo proposito il recente ingresso nella compagine sociale del Comune di .

Vengono anche gestiti alcuni servizi per il Comune di Arsiè in attesa della costituzione di una cooperativa locale.

18 ¾ Storia della cooperativa

La fusione tra la “Cadore scs”, e la “Cooperativa di Consumo di Valle di Cadore Scarl” rappresenta il primo atto successivo alla nostra nascita. Il Progetto di fusione per incorporazione della “Cooperativa di Consumo di Valle di Cadore Scarl” nella società cooperativa “Cadore scs” ha risposto all’esigenza di unificare le situazioni organizzative delle due cooperative per continuare la realizzazione di progetti sociali utili al territorio iniziati nel 1908 dalla Cooperativa di Consumo. Si è passati dalla risposta al bisogno di avere credito per gli alimenti al perseguimento di finalità di INSERIMENTO LAVORATIVO. Con la fusione infatti i fattori di produzione delle due cooperative si sono combinati in un unico sistema organizzativo. E’ stata l’ aggregazione di due strutture delle quali una, la incorporata, aveva bisogno di ridefinire in chiave di attualità i suoi obiettivi storici riadattandoli alle nuove esigenze del territorio e l‘altra, l’incorporante, ha necessità di poter contare su un insieme di fattori produttivi finalizzati allo start-up delle sue attività.

19 PARTE 4 –STRUTTURA DI GOVERNO DELLA COOPERATIVA

¾ Processi decisionali e di controllo

Rispetto all’organigramma ideale , la situazione attuale della cooperativa, in considerazione della breve vita sociale e della oggettiva impossibilità di strutturarsi in cosi breve tempo, è così schematicamente organizzata: • Il Consiglio di Amministrazione detta le linee strategiche da seguire. • La Presidenza e la Direzione si occupano degli aspetti organizzativi. • E’in fase di graduale inserimento un impiegato per l’ufficio amministrativo, che al momento dipende funzionalmente dalla Direzione, ed è stata individuata, e recentemente inserita, una figura per la gestione del settore delle pulizie. • Per quanto attiene il settore delle manutenzioni ambientali, data anche la complessità di gestione delle squadre, per il prossimo biennio, o fintanto che non vi saranno le condizioni tecnico\economiche necessarie, farà capo alla Direzione.

Assemblea dei Soci

Consiglio di Amministrazione

Presidenza

Gestione del Personale Ufficio

Amministrativo Direzione

Settore Pulizie Settore Settore servizi

Manutenzioni vari

ambientali

20 ¾ Compensi, a qualunque titolo corrisposti agli amministratori.

I Consiglieri nell’esercizio delle loro funzioni non percepiscono alcun compenso

In esecuzione della deliberazione C.d.A. n.5 del 5 Giugno 2008 vengono effettuati esclusivamente i rimborsi chilometrici.

¾ Relazione sulla vita associativa.

Cadore è una Cooperativa sociale composta da una base sociale di 61 soci che è governata da un Consiglio di amministrazione attualmente composto da 4 membri effettivi. Si prevede l’allargamento fino a 7 membri con l’inserimento di due rappresentanti dei Soci Istituzionali e di un rappresentante dei lavoratori. La tabella seguente riassume l’attività istituzionale della cooperativa nel corso del 2009:

Attività istituzionale anno 2009 Consiglio di Amministrazione Assemblee numero presenza durata media numero presenza sedute media sedute media 2009 10 3 (su 5 e 4)* 2 ore 1 17 soci**

*ci sono state le dimissioni del Consigliere Toscani Matteo perché lo stesso non ha ritenuto opportuno continuare a rivestire la carica dopo la sua elezione nel consiglio provinciale e la successiva nomina ad Assessore. Al C.d.A. partecipa come membro esterno (in forza delibera C.D.A. 19\2009) la ex Presidente della disciolta Cooperativa Sociale Campo Base di Auronzo di Cadore - Sig.ra. DE LORENZO TOBOLO Rina **Alla data dell’Assemblea i soci presenti erano n. 17 soci sui 26 aventi diritto di voto.

21 PARTE 5 - I PORTATORI DI INTERESSI (STAKEHOLDER)

DIMOSTRAZIONE SCHEMATICA DEGLI STAKEHOLDER

¾ Portatori di interessi interni:

Organi direzionali

1 – ASSEMBLEA DEI SOCI 2 – CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE 3 – PRESIDENTE 4 – DIRETTORE

22 ¾ Base sociale soci volontari; soci fruitori; soci sovventori e /o soci finanziatori

1 – SOCI LAVORATORI Con l’approvazione di un regolamento interno “pensato e ragionato”, e non mero assolvimento della Legge 142 \2001 che lo rende obbligatorio, si è voluto dare un giusto ruolo di centralità alla figuura del socio/lavoratore che sarà rafforzata con la proposta all’Assemblea di nomina in Consiglio di ulteriore rappresentante dei lavoratori soci. Durante il 2009, soprattutto con le squadre esterne, si sono tenuti frequenti , ma tuttavia insufficienti incontri, e dal 2010 avranno improrogabilmente cadenza mensile,

2 – SOCI LAVORATORI SVANTAGGIATI La Leegge 381\91 stabilisce che: “le cooperative sociali hanno lo scopo di persege uire l'interesse generale della comunità alla promozione umana e all'integrazione sociale dei cittadini attraverso: a) la gestione di servizi socio-sanitari ed educativi; b) lo svolgimento di attività diverse - agricole, industriali, commerciali o di servizi - finalizzate all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate.

I numeri che seguono dimostrano ampiamente quale sia stato, e quale sarà il “modus operandi “ della Cadore che ha voluto e saputo andare di gran lunga al di sopra della % minima del 30% prevista dalla Legge 381\91.

12

32

17

NORMODOTATI SVANTAGGIATI SOGGETTI DEBOLI REG.TO CEE 2204\02

23 ARCO TEMPORALE PER IL CALCOLO DEGLI SVANTAGGIATI Con la premessa che debba ritenersi assolutamente fisiologico, e segno di vitalità dell’impresa sul mercato, che sussista una certa oscillazione nella dimensione quantitativa dell’organico della cooperativa, con proprie disposizioni il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale - Direzione Generale per l’Attività Ispettiva ha provveduto ad individuare una soluzione coerente e stabilendo un “arco temporale” di un anno come periodo utile per il calcolo.

CALCOLO DELLA PERCENTUALE MINIMA DEL 30% Il calcolo cui riferirsi per il computo del 30% dei lavoratori svantaggiati inseriti nelle cooperative sociali di cui all’art. 1, lett. b), legge 8 novembre 1991, n. 381, può essere effettuato seguendo quanto illustrato dalla circolare INPS 17 giugno 1994, n. 188. Tale documento evidenzia quanto precisato dal Ministro del Lavoro e della Previdenza sociale – Direzione Generale della cooperazione, con lettera 19 maggio 1994,n. 360, ai fini del computo in parola. In particolare,deve essere preso il numero complessivo dei lavoratori costituenti la base sociale,sia soci che dipendenti, escludendo i soci volontari. Il citato numero complessivo non deve comprendere i soggetti svantaggiati. Gli ultimi orientamenti del Ministero del Lavoro indicano che dal numero complessivo dei lavoratori vanno esclusi altresì I SOGGETTI DEBOLI di cui al Reg.to CEE 2204\02 60-17 = 43 x 30% = 12,9 arrotondato a 13 ( percentuale minima)

PERCENTUALE REALE DI SOGGETTI SVANTAGGIATI OCCUPATI IN COOPERATIVA 39,53%

24 ¾ Risorse umane Il totale delle persone impiegate al lavoro nel corso del 2009 è stato di 60 di cui 17 persone svantagggiate

Sono inoltre stati effettuati:

STAGE n.3

TIROCINI LAVORATIVI SIL\CPI n. 4 ( di cui due conclusi con assunzione) ¾ Risorse umane IlSOCI tota VOLONTle delle pAersoneRI - Ness imupnie gsocioate alvol laontariovoro nel ha corsoollaborato del 2 009con la è statcooop erativa. di 60 di cui 17 persone svantagggiate ANDAMENTO DELL’OCCUPAZIONE

45 40 Sono inoltre35 stati effettuati: 30 tempo ind. 25 STAGE n.3 tempo det. 20

15 TIROCINI10 LAVORATIVI SIL\CPI n. 4 ( di cui due conclusi con assunzione) 5 SOCI VOLONT0 ARI - Nessun socio volontario ha collaborato con la cooperativa. gennai o aprile luglio ottobre ANDAMENTO DELL’OCCUPAZIONE Come appare ben evidente dal grafico, le attività “esterne” sono state e saranno anche in futuro fortemente legate alla stagionalità. L’obbiettivo che la cooperativa si propone è quello di45 rendere la stagione il più lunga possibile con l’indispensabile sostegno degli Enti Locali del territorio. 40

35 30 tempo ind.

25 tempo det. 20 15 10 5 0 gennaio aprile luglio ottobre

25 Come appare ben evidente dal grafico, le attività “esterne” sono state e saranno anche in futuro fortemente legate alla stagionalità. L’obbiettivo che la cooperativa si propone è quello di rendere la stagione il più lunga possibile con l’indispensabile sostegno degli Enti Locali del territorio.

¾ Fruitori utenti famiglie. Soci fruitori sono tutti coloro che, partecipando alla cooperativa, soddisfano un loro bisogno tramite l’attività specifica della cooperativa stessa. Questa categoria è particolarmente rilevante, perché in essa rientrano le persone svantaggiate che accedono all’attività e ai servizi offerti dalla cooperativa. La legge 381 del 1991 che disciplina le cooperative sociali, prevede un elenco puntuale delle persone da considerarsi svantaggiate.

LAVORATORI

FRUITORI SOCI

Beneficiarie, se pur in forma non diretta come accade per le cooperative di tipo a), risultano comunque anche le famiglie visti i positivi effetti che quasi sempre si raggiungono con le persone problematiche. Avere un soggetto che si inserisce o si reinserisce nel mondo del lavoro non può che produrre vantaggi per tutto il nucleo famigliare.

26 ¾ Portatori di interessi esterni, per i quali si deve specificare la natura del rapporto instaurato:

Rete economica COMMITTENTI\CLIENTI VENETO STRADE; ULSS N. 1 – BELLUNO; C.R.BEATA G.STERNI DI AURONZO; COMUNITA’ MONTANA CENTRO CADORE; COMUNE DI CORTINA D’AMPEZZO; COMUNE DI VALLE DI CADORE; COMUNE DI ; COMUNE DI ; COMUNE DI CALAZO DI CADORE; COMUNE DI ; COMUNE DI VIGO DI CADORE; COMUNE DI ; COMUNE DI AURONZO DI CADORE; COMUNE DI S.NICOLO’ COMELICO; COMUNE DI ARSIE’; FARMACIA COOPERATIVA DI AURONZO.

FORNITORI UNIEURO S.P.A. MONTICELLO D'ALBA ECO STORE S.R.L. DI MAGNI PIETRO ABELE SAN VENDEMMIANO DR. RUGGIERO ORLANDO NOTAIO PIEVE DI CADORE DUE UFFICIO S.R.L. ULSS N.1 - BELLUNO BELLUNO EDILSOLIGO S.R.L. PIEVE DI SOLIGO TUTTO WIND DI BRUNO BORDUGO BELLUNO VAMAR S.N.C. BRIBANO DI SEDICO AGENZIA ROSSI S.N.C. CONEGLIANO SERIART S.N.C. VIGO DI CADORE AREA SERVICE DI BIANCHI ORESTE VALLE DI CADORE DETER LINE S.N.C. WIND S.P.A. ROMA TIPOGRAFIA TIZIANO S.N.C. PIEVE DI CADORE FERCAS S.R.L. AUTOFFICINA DA PRA S.N.C. LOZZO DI CADORE CONSORZIO SACS S.C.S. BELLLUNO MEDIA WORLD CURNO SMA SERVICE SRL BELLUNO ZEP LEGNO SRL AURONZO DI CADORE SKI BAR TAI DI CADORE PULI S.R.L. PADOVA IMMAGINE DI VANDA LISE BELLUNO LA PIAZZETTA RISTORANTE-PIZZERIA TAI DI CADORE PIANEZZE VALERIA E C. S.A.S. BELLUNO BAITA AL TUDAIO DI FLORIAN EZIO SNC VIGO DI CADORE STUDIO IN.OLTRE TREVISO COMPUTER E INFORMATICA TAI DI CADORE MANZOTTI AUTOMOBILI PONTE NELLE ALPI ARUBA S.P.A. SOCI MAE SRL BELLUNO COOP. SERVIZI BELLUNO BELLUNO

27 SPEROTTO SRL TREVISO HOTEL 4 VALLI DI MAURIZIO FLAVIO E C.SAS LONGARONE COOP.VA CAMPOBASE AURONZO DI CADORE RISTORANTE PIZZERIA ALLA BELLA NAPOLI BELLUNO BAR 56 - TESTOR CARLO E SITRAN FABIO SNC PONTE NELLE ALPI BAR RISTORANTE "LA BAITA" META'LOGOS S.C. BELLUNO B-FOUR SRL RIVA DEL GARDA IBIX SRL SANTA MARIA IN FABRIAGO POLO NORD AUTOSCUOLE AGENZIE SRL FERCOLOR SNC TAI DI CADORE DE MAS ANNIBALE & C. S.A.S. BELLUNO SPORTLER SPA BOLZANO PIZZERIA LA CONCHIGLIA PONTE NELLE ALPI CANAL SERVIZI PER L'AMBIENTE CASAGRANDE DANIELE VITTORIO VENETO CENTRO MACCHINE INDUSTRIALI SEDICO RINO BERTON SRL - SUZUKI PADOVA TIPOGRAFIA SOMMAVILLA SNC BELLUNO LA CASERA SNC PONTE NELLE ALPI D'INCA' CELESTINO RISTORANTE DA GIORGIO SNC CALALZO DI CADORE CARROZZERIA ZAMBELLI & C. CORTINA D'AMPEZZO LA STADIERA DI LUCIA MERLIN AURONZO DI CADORE MANGIA LA FOGLIA RISTORANTE VEGETARIANO PIEVE DI CADORE DECOR POINT SRL OLIVOTTO UGO & C. SNC TAI DI CADORE EDILCADORE S.A.S. VALLE DI CADORE GAZ SRL BELLUNO FIABANE ALESSANDRO E FIGLIO SNC SPINELLI DONATELLA % C. SNC FASTRO DI ARSIE' IP - STAZIONE DI RIFORNIMENTO ARSIE' ARSIE' AUTOFFICINA ROCCA ARMANDO ARSIE' TONIN FEDERICA ARSIE' MAGGIOLI SPA SANTARCANGELO FOLLADOR DI ADELIO FOLLADOR CORNUDA FRANCO CLO SRL BELLUNO AUTOFFICINA DEL FAVERO LUCIANO & F. SNC VALLE DI CADORE PANATTONI SRL BELLUNO CLM LA FERRAMENTA SCRL BELLUNO NUOVA CERAMICHE MARMOLADA BRIBANO DI SEDICO TRAMONTIN COLORI SNC PIEVE DI CADORE HOFER SEGHERIA SNC VALLE DI CADORE BELLANI OTTAVIO SRL FELTRE CARROZZERIA PIETROBON TAI DI PIEVE DI CADORE PESCHERIA BASSANI WALTER F.LLI DE PRA S.P.A. PONTE NELLE ALPI LARESE MORO STEFANO AURONZO DI CADORE ESSEBI DESIGN DI STEFANO CAMPI PERAROLO DI CADORE OMER ZANCANARO ARSIE' SPINA ALESSANDRO SNC PIEVE DI CADORE BEL SIT SRL VALLE DI CADORE ARGO SNC TREVISO ARTINDA SRL

28 ZAMPIERI R&G SRL PONTE NELLE ALPI PNEUS MARKET SRL FELTRE CPT BELLUNO BELLUNO CENTRO INFISSI VENEGGIA BELLUNO CASA DEL DOLCE DI DAL BIANCO GUIDO C. PIEVE DI CADORE PASSUELLO CESARE & C. SNC TAI DI CADORE MONTELLO TRUCKS SPA NERVESA DELLA BATTAGLIA

¾ Rete territoriale

La rete di istituzioni locali coincide in larga parte con i clienti.

Con la Provincia di Belluno sono stati gestiti specifici progetti per l’inserimento lavorativo dei disabili ai sensi della L. 68/99. Nel 2008/2009 il progetto che ha coinvolto 4 lavoratori denominato: “costruire welfare society nel territorio Cadorino” Nel 2010/2011 e in fase di avvio il progetto che coinvolgerà 3 lavoratori denominato: “inventare lavoro in Cadore per dare cittadinanza ai disabili”

¾ Rete di sistema altre cooperative sociali; cooperative non sociali;

La Cadore sta promuovendo la nascita di una cooperativa sociale di tipo B nel Feltrino con lo scopo di promuovere una rete territoriale per area omogenea

29 SEZIONE 6 - RELAZIONE SOCIALE

Evidenziare in che modo la cooperativa ha dato attuazione alla missione e ha concretamente realizzato gli obiettivi e le finalità sociali.

L’incidenza del costo del personale sui ricavi è del 57.52% (costo stipendi € 407.925,00 a riprova che siamo una cooperativa di inserimento lavorativo a tutto tondo). La media delle persone impiegate nel 2009 corrisponde ai circa 29 unità con punte di oltre 50 persone impegnate tra agosto/ottobre 2009. Gli altri costi sostenuti per acquisti, collaborazioni e servizi sono andati ad alimentare il circuito della economia locale. Si è instaurato un rapporto di collaborazione e lavoro proficuo con alcune attività artigianali e professionali locali.

¾ Evoluzione e cambiamenti della base sociale.

5 15

61

Soci al 31.12.08 soci al 31.12.09 dimessi

Come si può ben desumere dal grafico, la base sociale ha subito un forte incremento, mentre le dimissioni ed i recessi sono stati molto contenuti.

Centinaia 0,7 0,6 0,5 31.12.08 0,4 31.12.09 0,3 recessi o dimissioni 0,2 0,1 0

30 ¾ Attività e servizi sviluppati in relazione all’oggetto sociale;

SETTORE PULIZIE SETTORE MANUTENZIONI AMBIENTALI GESTIONE MENSE SCOLASTICHE TRASPORTO ED ACCOMPAGNAMENTO ALUNNI RETI MUSEALI E MOSTRE ALTRI SERVIZI

¾ Personale occupato nelle diverse attività

SETTORE PULIZIE 9 SETTORE MANUTENZIONI AMBIENTALI 31 GESTIONE MENSE SCOLASTICHE 4 TRASPORTO ED ACCOMPAGNAMENTO ALUNNI 5 RETI MUSEALI, MOSTRE E BIBLIOTECHE 5 ALTRI SERVIZI 5 DIREZIONE 1 TOTALE 60

SITUAZIONE GRAFICA DEGLI OCCUPATI NEL CORSO DEL 2009 SUDDIVISI PER TIPOLOGIA DI IMPIEGO

30

20

10

0

31 ¾ Informazioni sulla forza lavoro indicando la tipologia del rapporto di lavoro, con riferimento al contratto applicato e distinguendo i compensi:

• corrisposti per prestazioni di lavoro non regolate da contratto di lavoro dipendente (specificare)

Ai lavoratori, soci e non, viene applicato il CCNL delle cooperative sociali.

I lavoratori impiegati nelle manutenzioni ambientali sono inquadrati NEL SETTORE AGRICOLO ( EX SCAU).

La quasi totalità dei soci e dei lavoratori viene inquadrata in una categoria superiore a quella contrattualmente prevista.

Le persone svantaggiate vengono generalmente inquadrate nella cat.A1 (fino al cessare della condizione di svantaggio) per poi essere collocate nella categoria contrattualmente prevista. Il basso inquadramento è comunque compensato dal fatto che la retribuzione non è gravata da trattenute previdenziali.

Il ricorso a lavoratori dipendenti con contratto di lavoro non-subordinato è stato molto limitato e dovuto al fatto di dover fronteggiare situazioni urgenti e di brevissima durata. In totale, nel corso del 2009 sono state impiegate 3 persone.

¾ Relazione con il territorio descrivendo le modalità di rapporto con gli enti pubblici, con altre organizzazioni del settore non profit e del settore profit;

La Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 157 del 26/01/2010, relativa a “Linee guida Regionali sui Piani di Zona” che ha definito le linee guida per la predisposizione dei Piani di Zona 2011 – 2015, al punto 3.3 riconosce il ruolo degli “Attori locali”, nella programmazione, l’organizzazione e la gestione del sistema integrato di interventi e servizi sociali. La cooperativa Cadore partecipa alla programmazione del Piano di Zona 2011-2015. Mantiene contatti costanti e continuativi con gli organismi istituzionali di 1° e 2° Livello e con le associazioni di categoria partecipando ad iniziative congiunte sul Territorio come avvenuto con l’iniziativa di promozione d’arte contemporanea Perarolo09 con artisti di livello nazionale.

32 ¾ Tipologia e numero di beneficiari, diretti ed indiretti, delle attività svolte, precisando per ciascuna attività il numero dei fruitori ed i cambiamenti avvenuti negli anni. Per le cooperative di tipo B specificare il numero delle persone svantaggiate inserite.

Aree di attività tipologia delle museali, trasp.e persone manutenz. mostre e gestione accomp. servizi numero svantaggiate pulizie ambientale biblioteche mense Alunni vari inseriti Disabili fisici psichici e sensoriali x x x x x 7 Malati psichici o ex degenti in istituti psichiatrici x x 2 Tossicodipendenti - Alcoldipendenti x x 8 totale 17

33 SEZIONE 7 - ESAME DELLA SITUAZIONE FINANZIARIA

Il bilancio sociale si pone come strumento in grado di presidiare tutte le dimensioni dell’agire dell’organizzazione. In tal senso si propone anche l’obiettivo di monitorare l’andamento della dimensione economica, che seppur strumentale rispetto al perseguimento delle finalità sociali, è in grado di influenzare direttamente o indirettamente il conseguimento della missione. La relazione mette in evidenza le modalità attraverso le quali la cooperativa sociale produce utili e reperisce le eventuali risorse economiche aggiuntive e come queste vengono utilizzate per il perseguimento delle finalità tenuto conto degli obiettivi e delle strategie già precedentemente evidenziate.

¾ Ammontare e composizione del fatturato, indicando le voci che compongono il valore della produzione (ricavi per vendite e prestazioni di servizi), i costi di produzione e gestione, gli elementi finanziari e gli ammortamenti che consentono di definire il valore.

34 MUTUALITA' PREVALENTE anno 2009

Attività svolta avvalendosi prevalentemente delle prestazioni lavorative dei soci dipendenti

COSTO SOCI DIPENDENTI (DA B6) € 288.221,88 COSTO TOTALE DIPENDENTI € 407.925,00

Il costo soci supera di gran lunga il 50% degli altri costi, quindi la Cadore ha dimostrato di avere la mutualità prevalente perciò è esente da IRES. Vedi D.P.R. 601/1973 art.10.

Il valore della produzione è composto dalle seguenti voci di ricavo: • 613.793 € ricavi per servizi e attività svolti nel corso del 2009; • 104.599 € di ricavi per contributi.

Rispetto all’esercizio del 2008 si registra un incremento di € 641.969,00. I costi della produzione sono registrati nel bilancio 2009 per € 709.248,00 e sono costituti da: • 57,52% da costi per retribuzioni del personale dipendente. • 8,42% da costi per acquisto delle materie prime necessarie allo svolgimento delle attività, • 2,38% da costi per ammortamenti delle attrezzature e beni utilizzati • 19,74% per accantonamenti di costi e spese allo scopo di accrescere competenze e acquisire conoscenze utili e funzionali allo sviluppo della cooperativa e delle professionalità interne • 0,96% da costi per godimento beni di terzi • 10,50 per costo per servizi da terzi • 0,49 % da costi per oneri diversi di gestione • I lavoratori soci della cooperativa hanno svolto il 72,05% delle attività complessivamente lavorate nel 2009: infatti su una spesa complessiva di € 409.122,00 i soci hanno inciso con un costo di € 294.779,00.

Gli oneri finanziari sostenuti dalla cooperativa sono 2.782 e rappresentano meno dello 0,5% dei ricavi.

35 ¾ Eventuali attività di raccolta fondi.

Non c’è stata alcuna attività di raccolta fondi.

¾ Modalità di distribuzione della ricchezza prodotta a favore dei diversi portatori di interessi, in linea con le finalità mutualistiche della cooperativa

Sul piano interno la scelta del c.d.a. di non procedere a ristorni a favore dei Soci Lavoratori, ma costituire un f.do rischi è legata alla volontà di impiegare in investimenti produttivi i margini (ad esempio i profitti ricavati dai lavori svolti con il F.do Letta) prodotti attraverso il sostegno pubblico

¾ Rischi, relazionando in merito ai rischi cui la cooperativa è potenzialmente esposta ed ai fattori generali che possono compromettere il raggiungimento dei fini istituzionali

Da una approfondita indagine sul territorio è emerso che: • “Le motivazioni che portano gli enti ad appaltare alle cooperative sociali dei servizi sono la necessita di disporre di prestazioni maggiormente flessibili, garantire continuità al servizio, sopperire alla carenza di personale e ridurre i costi.” • NON DEVONO ESSERE SOLO QUESTE LE RAGIONI PRINCIPALI CHE PORTANO ALL’AFFIDAMENTO DI SERVIZI ALLA COOPERATIVA CADORE DA PARTE DEGLI ENTI LOCALI DEL TERRITORIO. • LA SFIDA VUOLE ESSERE PIU’ ALTA e partire dal presupposto DELLA INTERDIPENDENZA TRA POLITICA SOCIALE ED ECOMOMICA: Accanto alla competitività (costi) e alla qualità (modalita della prestazione) che devono essere una precondizione che la Cadore S.C.S. intende garantire con criteri di efficacia ed efficienza nella erogazione del servizio. • Il rapporto tra Ente locale e Cadore S.C.S. deve tentare la sperimentazione di pratiche di cittadinanza attiva che sostituiscano in materia di lavoro un vecchio modello di stato sociale “particolaristico e corporativo” (basato sullo stato occupazionale, con semplici trasferimenti monetari, sussidi di disoccupazione, mobilità, C.I.G, lavori socialmente utili) non più in grado di rispondere all’attuale livello di incertezza economica ed occupazionale. • Un WELFARE DI NUOVA GENERAZIONE, in una parola un “Welfare Locale”che sappia unire la crescita dei servizi sociali e delle politiche di attivazione dell’ individuo e di inserimento sociale e lavorativo A LIVELLO TERRITORIALE con gli standard dei diritti di cittadinanza della UNIONE EUROPEA sanciti dalla Corte Europea di Giustizia.

E’ questo il nuovo contesto in cui la Cooperativa insieme agli altri attori territoriali è chiamata ad operare. É il primato della “ razionalità Politica” che deve prevalere (quindi immaginare il futuro di un Welfere che si Regionalizza e una Cittadinanza che si Europeizza) sulla “razionalità Amministrativa” (che è la gestione dell’esistente in fase di normalità economica e sociale) che ci può permettere di vincere il rischio dello stare a guardare il declino territoriale.

36