Venetkens 1.Pdf
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
carta del veneto con le località di rinvenimento delle opere in catalogo 1 Dolcé 18 Montagnana 35 Isola Vicentina 52 Altino 2 Monte Loffa 19 Baldaria 36 Magrè 53 Feltre 3 San Giorgio di Valpolicella 20 Megliadino San Fidenzio 37 Santorso 54 Mel 4 Sant’Ambrogio di Valpolicella 21 Saletto 38 Monte Summano 55 Trichiana 5 San Pietro in Cariano 22 Lozzo Atestino 39 Rotzo 56 Cavarzano 6 Castelrotto 23 Este 40 Levico Terme 57 Safforze 7 San Briccio di Lavagno 24 Montegrotto 41 Frattesina di Fratta Polesine 58 Pieve d’Alpago 8 Ciringhelli 25 Cartura 42 Campestrin di Grignano Polesine 59 Montereale Valcellina 9 Oppeano 26 Albignasego 43 Adria 60 Villa di Villa 10 Tombazosana 27 Padova 44 San Basilio 61 Oderzo 11 Desmontà di Veronella 28 Camin 45 Contarina 62 Concordia Sagittaria 12 Gazzo Veronese 29 Trambacche 46 Rosà 63 Lagole di Calalzo 13 Perteghelle di Cerea 30 Villaga 47 Borso del Grappa 64 Auronzo di Cadore 14 Terranegra di Legnago 31 Montebello Vicentino 48 Asolo 65 Raveo 15 Villa Bartolomea 32 Montecchio Maggiore 49 Montebelluna 66 Misincinis di Paularo 16 Castagnaro 33 Vicenza 50 Ponzano Veneto 67 Caporetto/Kobarid 17 Mariconda di Melara 34 Trissino 51 Treviso 68 Santa Lucia di Tolmino/Most na Soci zione della nuova sezione del Museo di Treviso, con gli Padova, Vicenza, Verona, Este, Adria; per le necropoli e i veneti antichi: scavi urbani della città, che ne avevano messo in luce le i santuari, oltre a interventi di scavo, si è proceduto a edi- origini venete6. zioni scientifiche, di cui si sentiva la mancanza (sempre a bilanci e prospettive L’attività della Soprintendenza, pur non mancando titolo esemplificativo ricordo le edizioni di Este, Padova, luigi malnati* importanti interventi in aree funerarie, come quella di Montebelluna, Adria, Frattesina per citare le necropoli, Montebelluna7 o del Veronese, si è concentrata soprat- ancora Este, San Pietro in Montagnon, Altino, Vicenza, tutto sullo scavo di aree di culto con risultati molto Padova per quanto riguarda i santuari). Tuttavia restano importanti a Este (santaurio di Meggiaro), Altino (san- ancora molti problemi aperti su cui sarebbe necessario Un saggio sui Veneti introduttivo a un’iniziativa espo- ci del Veneto alla civiltà dei Veneti antichi non solo per tuario emporico in località Fornaci), Auronzo di Cadore indirizzare gli sforzi della Soprintendenza, degli istituti sitiva così rilevante e opportuna richiederebbe per cor- la mia specifica preparazione nel campo dell’archeologia (Monte Calvario) e dei centri abitati e urbani. Soprattut- universitari e di ricerca, degli archeologi professionisti e rettezza un coinvolgimento del Direttore generale per le etrusco-italica, ma anche per l’importanza oggettiva che to Padova, interessata da considerevoli interventi edilizi dei collaboratori. Proverò a indicarne alcuni, senza pre- Antichità profondo e tempestivo nell’organizzazione e questa problematica assume incontestabilmente nella e sottoposta ad attento controllo della Soprintendenza, tesa di completezza. nell’impostazione strategica, coinvolgimento che, anche formazione del patrimonio culturale regionale. Non è è stata oggetto di numerosi scavi di archeologia urbana Il problema della formazione della civiltà veneta o, se per le molte incombenze che mi vedono coinvolto a certamente un caso che tra coloro che hanno ricoperto che hanno messo a fuoco l’importanza di quella che cer- si vuole, il problema delle “origini” dei Veneti, presenta livello nazionale, non è stato possibile. la carica di Soprintendente del Veneto siano due tra i tamente fu una capitale dei Veneti: i risultati degli scavi ancora punti oscuri. In particolare, se una certa forma di Tuttavia il mio impegno dal punto di vista scientifico ma maggiori studiosi di questa civiltà, cui si devono contri- di quegli anni sono stati raccolti in un volume del 0058. continuità è stata rilevata, specie dalla scuola di Giovanni anche da quello del coinvolgimento personale e affettivo buti fondamentali sull’argomento, Gherardo Ghirardini Né sono mancati accordi strategici con le università per Leonardi, per il Veneto più interno e settentrionale, nelle nei confronti del Veneto e della sua cultura preromana e Giulia de’ Fogolari. ricerche di carattere sistematico, per lo più mirate all’ap- aree costiere e meridionali importanti nuclei insediativi mi spinge a tentare almeno alcune considerazioni sul Nel 996 la Soprintendenza organizzò quindi in Veneto profondimento delle caratteristiche degli insediamenti: a chiudono il proprio ciclo nel corso del ix secolo, poco lavoro svolto in un passato non molto lontano e sulle il xx convegno di studi etruschi e italici, dal titolo Pro- Concordia (Università di Padova), Altino (Università di prima o poco dopo. Mi riferisco a Caorle, Montagnana prospettive di ricerca futura, cui, sono certo, questa mo- tostoria e storia del “Venetorum angulus”, con cui veniva Venezia), Gazzo Veronese (Università di Verona), Cre- e Frattesina, i siti cioè più coinvolti nei traffici mediter- stra saprà dare impulso. fatto il punto sulle conoscenze acquisite sulla civiltà spino (Università di Pavia), Este (Università di Monaco). ranei. Se la continuità delle aree interne potrebbe trovare Dal 995 al 00 ho avuto la fortuna di reggere la Soprin- veneta e venivano comunicate le novità più recenti pro- Grazie all’accordo con l’Università di Venezia furono una qualche spiegazione nelle fonti sugli antichi Euga- tendenza Archeologica del Veneto e di coordinare una venienti dagli scavi con una relazione collettiva della So- inoltre promossi incontri di studio periodici, che, nelle nei, la popolazione che preesisteva all’arrivo dei Veneti, squadra di archeologi che giudico tra i meglio preparati printendenza. Contemporaneamente veniva inaugurata prime quattro edizioni, hanno affrontato anche temati- al contrario proprio i centri costieri, dove la documenta- e responsabili dell’amministrazione dei Beni Culturali. una ampia mostra sui Veneti orientali, concentrando che inerenti l’ambito della civiltà veneta9. zione archeologica attesta contatti diretti con l’Oriente, Per attitudine professionale e convinzione di metodo di l’attenzione su un’area fino a quel momento poco nota In buona sostanza, si è trattato di un periodo assai se non, come a Frattesina, vere e proprie presenze di lavoro appreso negli anni della mia formazione da uno del territorio, con le clamorose scoperte di Oderzo, fervido di lavoro nel campo degli studi venetici, con immigrati, avrebbero dovuto proseguire nelle fasi succes- dei più grandi soprintendenti dell’Italia del dopoguerra, Concordia, Altino e del Friuli. Questa esposizione faceva risultati assai positivi sia per la mole di nuove scoperte, sive, dando un senso storico alle leggende sull’arrivo in Dinu Adamesteanu, ho ritenuto necessario indirizzare il seguito a un’altra iniziativa più limitata, ma significativa, con l’accrescersi di una documentazione sempre più con- Veneto di Antenore e dei suoi seguaci anatolici. lavoro della Soprintendenza non solo a una attività di nel settore occidentale, sulla protostoria nel Veronese. sistente in tutte le aree della regione e in contesti molto Una spiegazione va certo cercata a Frattesina, special- tutela, per quanto scrupolosa, ma all’organizzazione dei Due anni dopo, nel 998, veniva affrontato il settore diversificati, sia per la produzione scientifica, mai, credo, mente negli scavi dell’abitato, interrotti oramai da molti risultati secondo una strategia di elaborazione scientifica centrale della civiltà veneta con una nuova iniziativa così abbondante0. Il punto sulle conoscenze relative alla anni e, di fatto, inediti; non si conoscono del centro più che potesse porre le premesse per una migliore conoscen- espositiva, al Museo Nazionale Atestino, che metteva civiltà veneta al termine del mio mandato è stato anche importante dell’epoca per tutto il Nord Italia i contorni za del patrimonio archeologico del Veneto. Resto infatti in relazione le nuove scoperte dell’abitato di Este e di presentato in una pubblicazione collettiva rivolta non precisi dell’insediamento né le modalità e i tempi dell’ab- convinto che soltanto una buona consapevolezza delle quello di Montagnana con le relative necropoli. In un solo agli studiosi ma anche a un pubblico più vasto. bandono (graduale o traumatico, come sembrerebbe potenzialità dei depositi archeologici di un territorio in altro incontro di studi, organizzato ad Adria dalla So- Negli anni successivi, a seguito del forte turn over alla dalla brusca interruzione nella sequenza delle sepoltu- tutte le sue fasi cronologiche possa indirizzare al meglio printendenza nel 999, veniva invece posto il problema guida della Soprintendenza, si è notato un qualche natu- re?). Si è pensato che responsabile del crollo del “sistema anche l’azione di tutela delle soprintendenze, perché la del rapporto dei Veneti con l’emporio adriatico4. rale rallentamento delle iniziative, nonostante l’impegno Frattesina” sia la contemporanea affermazione dei centri tutela del patrimonio archeologico non è mai del tutto Al tema della scrittura in tutte le sue manifestazioni, dei singoli funzionari, che persiste tuttora. protourbani di Padova ed Este a nord, come della Felsina scevra dalla necessità di operare scelte strategiche tra cruciale per i Veneti fino dal tempo della scoperta del Come si è detto l’attività della Soprintendenza si è etrusca a sud. In tal caso forse avremmo a che fare con conservazione integrale di un contesto e scavo esaustivo. santuario di Reithia, venne dedicata la mostra di Monte- soprattutto rivolta negli