Madame Sans-Gêne Commedia in Tre Atti Libretto Di RENATO SIMONI Dalla Commedia Omonima Di Vittoriano Sardou E E
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Umberto Giordano Madame Sans-Gêne Commedia in tre atti Libretto di RENATO SIMONI Dalla commedia omonima di Vittoriano Sardou e E. Moreau Personaggi: Caterina Hubscher (Madame Sans-Gêne: stiratrice) (soprano) Toniotta (stiratrice) (soprano) Giulia (stiratrice) (soprano) LaRossa (stiratrice) (soprano) Lefebvre (sergente guardia nazionale) (tenore) Fouché (baritono) Il Conte Neipperg (tenore) Vinaigre (tamburino) (tenore) La regina Carolina (soprano) La Principessa Elisa (soprano) Despréaux (maestro di ballo) (tenore) Gelsomino (valletto) (baritono) Leroy (sarto) (baritono) De Brigode (ciambellano di corte) (baritono) Napoleone (baritono) La Signora De Bülow (dama di corte) (soprano) Roustan (capo dei Mammalucchi) (baritono) Coro e comparse, Borghesi, bottegai, popolani, popolane, guardie nazionali, artiglieri, Dame di Corte, ufficiali e diplomatici, accademici, valletti, cacciatori, due mammalucchi. Prima rappresentazione: New York, Metropolitan 25 gennaio 1915 1 Giordano: Madame Sans-Gêne - atto primo ATTO PRIMO La lavanderia di Madame Sans-Gêne a Parigi il 10 agosto 1792 Una bottega di lavandaia in via S. Anna. Grandi finestre e vetrate e porta principale, anch’essa a vetrate, mostrano la strada. A destra, in primo piano, una porta d’ingresso minore dà sul cortile. A sinistra, ancora in primo piano, un’altra porta mette alla stanza da letto di Caterina. Su corde tese, molta biancheria posta ad asciugare: sottane a righe tricolori, camicette insieme a pizzi ari- stocratici. Una vasta tinozza, è posta sopra un treppiede. Vicino alla porta del cortile, una credenza. Sul fondo, un camino a cappa con fornello per scaldare i ferri da stirare. Tavole ed assi posate su cavalletti per stirare. Sgabelli di legno. Una grande poltrona presso la tavola. All’aprirsi del velario, Toniotta, Giulia e la Rossa stirano distrattamente e svogliate, sempre pronte a cor- rere all’uscio a ogni strepito. Nella strada, una folla mobile, agitata e curiosa, di borghesi, di bottegai guarda verso le Tuileries, a destra. C’è un via vai continuo. S’odono voci, commenti, esclamazioni. Da lon- tano, scoppi di fucilate e il rombo cupo del cannone. TONIOTTA GIULIA Sono in via della Scala! Li sentite? Una guardia! Urli e strepiti orrendi il vento porta! TONIOTTA GIULIA Infelice! Che paura, Dio mio! GIULIA LA ROSSA Io tremo tutta! Se vengon qui! (Tuona ancora il cannone. Nella via la folla si agita; GIULIA una parte di essa volge verso sinistra) (cadendo ginocchioni) LA ROSSA Vergine santa! Il cannon romba e tuona! TONIOTTA TONIOTTA Qui non verranno. E la padrona che non torna ancora! L’han con le Tuileries. È il re che vogliono mettere alla porta. LA ROSSA Dio l’assista, la povera padrona! (Romba, lontano, una cannonata) LA ROSSA TONIOTTA S’è intestata ad uscire ad ogni costo! (turandosi le orecchie) Ci spezzeranno i vetri! TUTTE Vergine santa! (Movimento vivissimo nella via. Una guardia nazio- Ah! Ti ricorderò, dieci d’agosto! nale, ferita alla gamba, è portata a braccia entro la bottega, volgendo le spalle al pubblico) TUTTE TONIOTTA (guardando nella strada, chiamando con la voce e (andando alla finestra) con i cenni) Ecco un ferito! Olà, signor Fouché! Entrate! Entrate! 1 Giordano: Madame Sans-Gêne - atto primo (Fouché entra rapido, guardandosi indietro, come Star tappati oggi in casa conviene. chi aspetti di essere spiato. Porta una valigia, e impugna un ombrello rosso.) (Si avvia verso la porta d’uscita) GIULIA GIULIA Signor Fouché! Che notizie recate? Le si è detto; ma sì, chi la tiene? FOUCHÉ FOUCHÉ I patroni hanno le beffe e il danno Purché torni. E trionfa il tiranno. Su! La mia biancheria datemi presto, TUTTE ch’io metta nel sacco assieme al resto. Ci fate tremare. (Toniotta e Giulia tolgono alcuni capi di biancheria (Due cannonate. Esclamazioni. Movimento nella via. non ancora lavata da un canestro. Egli ne fa dei Tamburi che battono la carica. Fouché che sta per rotoli, che caccia e stipa nella valigia, sempre conti- uscire si arresta) nuando a parlare) VOCI DI FUORI LA ROSSA Ecco Sans-Gêne! È qui Sans-Gêne! Ahimè! Scappate? (Caterina seguita da un gruppo di gente, entra fret- FOUCHÉ tolosa e affannata, con un canestro di biancheria La parola è dura! sotto il braccio. Tutte le giovani lavandaie le si affol- Parto con un zinzino di premura. lano intorno festosamente) TUTTE GIULIA Dunque le Tuileries son prese? (portando una sedia nel mezzo della scena, e offren- dola a Caterina) FOUCHÉ Ah, padrona! Finalmente! Osso duro! Osso duro! Prima il colpo pareva sicuro! FOUCHÉ Ora invece il disastro è completo. Si temeva, si tremava! E trionfa Capeto. CATERINA (Toniotta dà a Fouché un fazzoletto di colore con un Son qui tutta. grosso strappo nel mezzo. Fouché lo esamina) Non è mio! GIULIA Brava! TONIOTTA Sì, è vostro! FOUCHÉ Brava! FOUCHÉ (mette il fazzoletto nella valigia) CATERINA La padrona? Ah! Non ne posso più! GIULIA FOUCHÉ È ancor fuori. Dunque, là in fondo? FOUCHÉ CATERINA Imprudente. Un inferno, un finimondo. 2 Giordano: Madame Sans-Gêne - atto primo FOUCHÉ Lungo tutto il battaglione! Bolle sempre? Mi rassegno al mio destino, lascio fare a quegli audaci CATERINA che m’azzeccan cento baci, profumati all’aglio e al vino! Bolle! Finché libera mi stacco, batto il tacco, FOUCHÉ svolto in fretta per la via Bene! e son giunta a casa mia. Raccontate quel che avviene. (Tutti ridono) CATERINA Non ho visto proprio nulla. VOCI DI FUORI Viva la Nazione! FOUCHÉ (Tutti si voltano e corrono alla porta) (deluso) Nulla? FOUCHÉ (si fa largo e chiede, gridando, alla folla di fuori) CATERINA Dite, voi, cosa c’è? Nulla! VOCI (siede e parla affannata) Il popolo vince Mentre andavo via leggera Ed hanno la peggio Tra le grida, gli urli, i canti, L’Austriaca ed il Re. batto il naso in una schiera Si son già rifugiati al Maneggio! di giganti con la barba nera nera! FOUCHÉ Un di quelli balza avanti E gli Svizzeri? E comincia a domandare: «Dove vai?» – «Dove mi pare» – VOCI Dice: «Chiuso t’è il passaggio Cessano il tiro, Se non paghi il tuo pedaggio!» – non han più munizioni. E m’afferra per la vita. Mi solleva su su su E mi schiaccia FOUCHÉ Un gran bacio sulla faccia (rientra e viene verso la ribalta fregandosi le mani) Con quell’ispida barbaccia! Respiro! (si alza) (Le voci, ripetendo Viva la nazione! Si allontanano. – Bestia! –, grido inviperita. Restano in scena Fouché, Caterina e le ragazze) Ride il mostro, e poi mi slancia Tra la barba folta folta CATERINA Del vicin che, alla sua volta, (alle ragazze) mi sbaciucchia sulla guancia! Il popolo, laggiù, fa il suo bucato E noi facciamo il nostro. Su, figliuole, (facendo passare il paniere da un braccio all’altro, via dalla porta! Distendete al sole due colte) questi panni lavati, nel cortil. E così di bocca in bocca Passeggiare, ahimè, mi tocca (Toniotta e Giulia portano via la tinozza dalla porta Tra le barbe di carbone di destra) 3 Giordano: Madame Sans-Gêne - atto primo (alla Rossa) FOUCHÉ E tu, Roussotte, fila via! (si accomoda sulla poltrona) All’ufficiale di via dei Mulini Amore d’infanzia? Porta questa biancheria. Non ne ha troppa. E non gli dare CATERINA Il conto. Non ha da pagare, È all’asciutto. Ma che! Lo conobbi non sono due mesi (La Rossa va via) Al Wauxall, a una festa da ballo. …Un ceffo da scimmia m’apposta, CATERINA mi sbircia, mi segue, s’accosta. (chiamando un ragazzo che è in strada) Pareva Berlicche! Sghignazza: T’invito, mia bella ragazza Ehi, Maturino, La fricassée a far con me. corri al posto di via Colbert, Gnornò, dico io. a vedere se c’è –Perché? Dice lui il sergente Lefebvre, e, se c’è, – Perché, dico io, digli che venga da me. Ballar non mi garba, signor! – Smorfiosa –, mi grida Berlicche, (Il ragazzo corre via. La scena si vuota. Resta solo sei forse la dama di picche? Fouché non visto da Caterina. Costei chiude i vetri Ma giunto alle picche, una pacca delle finestre, lasciando aperte le imposte. Quell’orrido muso gli spacca, Durante tutta la seguente scena con Fouché, Cate- La pacca era appunto… rina si dà un gran da fare. Prende dal fornello il catino d’acqua e amido e lo depone sulla tavola; FOUCHÉ stende su questa i panni per stirare, immerge cuffie …Lefebvre! e cravatte nell’amido, poi le strizza, le fa sgoccio- lare, le distende sopra una salvietta piegata in due; CATERINA poi, avvolgendole in essa, ne fa un pacchetto che – Mercè, dico io. spreme tra le mani e si accinge a stirare, Prende un – Macchè – dice lui! ferro, lo accosta alla guancia per sentire se è caldo, Con slancio m’afferra, lo rimette sul fornello, ne prende un altro, lo netta, con slancio lo stringo, stira; con un ferro da arricciare increspa le trine di si pestano i piè, si sgambetta, una cuffia, ecc. ecc.) si salta, si piroetta! Così ci siam cotti d’amore FOUCHÉ Ballando la fricassée! Mia bella Caterina! FOUCHÉ CATERINA Dunque presto le nozze? (voltandosi sorpresa) Voi siete ancora qui? CATERINA Presto sì, FOUCHÉ se quel geloso non guasta tutto. Quel Lefebvre vi è assai caro, mi pare!? (colta di un pensiero, espressiva con un gesto della CATERINA mano) È forse proibito d’amare? Anzi, un consiglio, filate! «Marche!» È bello, è forte ed è cortese… E poi è del mio paese. FOUCHÉ Alsaziano come me! Invece aspetto. 4 Giordano: Madame Sans-Gêne - atto primo CATERINA (con un inchino burlesco a Fouché) Aspettate? che cosa? Quando sarà chiamato al Ministero, mi pagherà il suo conto, non è vero? FOUCHÉ Sono tre mesi, sa, Vostra Eccellenza, Che le Tuileries siano prese. che la stiro e la inamido a credenza! CATERINA FOUCHÉ È per voi che si picchiano laggiù. (con malizia bonaria) È per farvi ministro.