VOLTALACARTA dal 1° al 5 giugno 2016 / dall’Astico all’Altopiano ESPLORAZIONE DEI DINTORNI

_CHI SIAMO______

Vaghe stelle è un progetto di ricerca territoriale fatta con i piedi, un viaggio di esplorazione dei dintorni e di conoscenza attiva dei territori, un’immersione nelle contraddizioni di luoghi spesso contaminati e indecisi, immaginando nuove geografie del lavoro, dell’abitare e dell’arte di vivere. È un cammino senza fretta, ma con molte urgenze, che tenta di ricostruire quell’incerta costellazione formata da piccole realtà economiche, sociali e culturali che lavorano in un’ottica di cura e responsabilità. Pensiamo che camminare in gruppo possa essere un preciso gesto poetico e politico, una pratica di rigenerazione territoriale in grado di attivare relazioni, promuovere consapevolezza e produrre conoscenze.

_DA DOVE VENIAMO______

Vaghe stelle è un progetto dell’Ass. EQuiStiamo e giunge quest’anno alla sua 5a edizione, proseguendo verso est l’esplorazione e la mappatura della fascia pedemontana vicentina: 2012 > TERRE EMERSE, Colli Berici 2013 > CASTELLI IN ARIA, da a 2014 > VAGHE STELLE DELL’ORSA, da a 2015 > DIETRO IL PAESAGGIO, da a 2016 > VOLTA LA CARTA, da Calvene a Negli anni, oltre ai trekking di ricerca, abbiamo promosso tavoli di lavoro e restituzioni delle nostre esperienze, partecipato a dibattiti e workshop e proposto il nostro approccio nell'ambito di alcuni eventi, anche al di fuori dell'area vicentina.

_VOLTA LA CARTA______in ricordo di Luigi Meneghello_ Come ogni anno il nostro cammino si arricchisce di un dialogo a distanza con un autore che riteniamo significativo e stimolante: siamo partiti nel 2013 con Thoreau, passando poi per Leopardi e lo scorso anno Zanzotto. Quest’anno, come affabile e pungolante compagno di viaggio, abbiamo scelto Luigi Meneghello. I luoghi che attraverseremo non sono certamente significativi in quanto a ricorsività negli scritti e nella biografia dello scrittore maladense, ma la consonanza che ricerchiamo, forse meno scontata, risiede piuttosto in quell’eterogeneità di spunti e compresenze – la cultura alta e bassa, l’orale e lo scritto, il paesano e l’aristocratico, l’intellettuale e il volgare – che Meneghello nei suoi scritti è riuscito a ricomporre in armonia. Quest’anno ci piace pensare al nostro breve viaggio come ad un esercizio di scrittura dello spazio, di drammaturgia del paesaggio, di racconto che si reinventa al mutare di prospettiva, ad ogni nuovo incontro, girato l’angolo, imboccato un sentiero o abbandonata la via. Una narrazione quindi che si compone di tante piccole storie, di dettagli e minuti frammenti, che proveremo a tenere insieme attraverso quel gesto semplice e raffinato al contempo che è il camminare, con l’alchimia del gruppo, con qualche competenza, molta empatia e a volte sorvolando con la magia e la facilità di una filastrocca. Abbiamo deciso d’intitolare il viaggio di quest’anno Volta la carta, richiamando quella famosa cantilena - citata in Libera nos a Malo - che comincia con Din don, campanòn / le campane del Masòn / le sonava dì e note / le bateva zò le porte / Ma le porte xera de fero / volta la carta ghe xe un capèlo […]. A margine dei suoi libri Meneghello era solito annotare su fogli e foglietti pensieri e ghiribizzi: le chiamava “le carte”, dapprima ammucchiate e poi riprese, annotate, rigirate e infine pubblicate a testimoniare quell’inesauribile ricerca di una forma che suonasse credibile, vera, nel trapasso tra esperienza ed espressione.

______pomo pero_ Ci sono poi altri indizi che ci portano a prendercela proprio con Meneghello, come ad esempio il caso di Pomo Pero, una raccolta di scritti a carattere autobiografico con i quali prosegue il precedente libro Libera nos a Malo, anche se in una chiave più intima e familiare. Il libro trae ispirazione da un’altra breve filastrocca che recita: Pómo pèro – dime ‘l vèro / dime la santa – verità: / Quala zéla? – Questa qua; ma Pomo Pero è anche il titolo della manifestazione dedicata alla valorizzazione e al recupero dei frutti antichi che si svolge ogni anno a Lusiana, dove concluderemo il nostro cammino. ______trapianti_ Con lo stesso spirito che portò Meneghello a tradurre in dialetto vicentino alcuni classici della letteratura e della poesia inglese, anche noi tenteremo alcuni trapianti, come in occasione del concerto della Paltàn Blues Band che si esibirà a Lusiana (o forse in Lousiana?) creando un sorprendente collegamento tra il Mississippi e le campagne venete degli anni Trenta, tra la Grande Depressione e la pellagra, tra le piantagioni di cotone e quelle di sorgo, mescolando le leggende del popolo afroamericano sui crossroads e quelle padane sulle crosàre.

______un’impresa famigliare che costruisce storie: i Fratelli Dalla Via_ Quando parlava di trapianti Meneghello non si riferiva agli interventi chirurgici quanto piuttosto all’innesto come pratica agronomica, e quindi la fusione di due individui differenti. Cammineranno con noi, e saranno protagonisti di alcuni momenti pubblici, i Fratelli Dalla Via (Marta e Diego). Si definiscono un’impresa famigliare che costruisce storie ma sono in realtà una delle compagnie più interessanti del panorama teatrale italiano (vincitori nel 2013 del Premio Scenario e nel 2014 del Premio Hystrio). Con i loro esperimenti di ludo linguistica, la loro ironia e sottigliezza, l’analisi antropologica e la ricerca sul linguaggio (e sul dialetto) si pongono certamente in continuità con il lavoro di Meneghello, proseguendo e attualizzando le sue intuizioni.

______la cartografia e il paesaggio come teatro_ Volta la carta significa poi confrontarsi con le rappresentazioni che si legano alla geografia di un territorio: la cartografia quindi, come strumento di conoscenza (ma anche di controllo e di esercizio del potere), e i segni dell’uomo nel paesaggio, con le geometrie dei campi e delle strade, i segni delle contrade e dei paesi, l’instancabile presenza dei campanili, e poi le ville maestose che – come dice Adone Brandalise – hanno il compito di fare il nodo al fazzoletto del paesaggio; ma oggi dobbiamo considerare anche i capannoni, i centri commerciali e lo sprawl edilizio, le rotonde e le superstrade, a comporre quello che il geografo Eugenio Turri definiva “il paesaggio come teatro”, all’interno del quale ciascuno di noi interpreta (o crede di dissimulare) il proprio personaggio. A Lugo Vicentino, paese senza campanile, le palladiane Villa Piovene e Villa Godi Malinverni rappresentano certamente uno degli esempi più significativi e consapevoli di questa teatralizzazione del paesaggio. Speriamo possa accompagnarci in questo tratto di cammino il geografo Francesco Vallerani che ha curato il libro dello studioso inglese Denis Cosgrove dedicato proprio al paesaggio palladiano.

______arte e natura_ Il paesaggio stesso – c’insegna Vallerani - dovrebbe essere considerato come un’opera d’arte, stratificata e collettiva, consapevole e inconsapevole al contempo. Muovendoci in un paesaggio mutevole, in quest’opera d’arte in molti casi assediata dal dilagare del cemento che la deturpa, la misconosce e la reinterpreta, nel corso del nostro itinerario incontreremo almeno tre situazioni dove l’arte entra in dialogo con la natura e il paesaggio. Si tratta del Parco delle cascate a Calvene, dove si sono svolte alcune edizioni di un festival di arte-natura, del Parco del Sojo a Lusiana e della casa/giardino dei ceramisti e scultori Alessio Tasca e Lee Babel a . Proprio Alessio Tasca ha omaggiato Meneghello realizzando una tavoletta in ceramica, intitolata Da pomo a pero, dove sono incisi i sostantivi maschili bisillabici piani che si ritrovano nel libro dello scrittore espatriato a Reading: “pomo zugo figo bèco baso ...” per concludersi da ultimo con “ … giasso logo buto risso pèro”. Pensiamo poi che il camminare stesso, come c’insegnano alcuni importanti artisti tra cui l’inglese Richard Long, possa diventare una forma artistica e simbolica con cui interpretare e trasformare il paesaggio.

______territori su due piedi _

Quella di Vaghe stelle è in primo luogo un’esperienza di cammino, una ricerca fatta in gruppo, fatta con i piedi, fatta di odori, suoni, gusti, immagini e visioni, fatica e riposo, incontri e solitudine, pioggia e terra, fatta di sole e di risate. Il nostro cammino è un gesto di cura, di attenzione e di responsabilità verso gli ambienti, i luoghi e le comunità attraversate. Il nostro cammino è un viaggio critico che s’interroga, dialoga, prova ad ascoltare, cerca di capire, vuole sentire. Il nostro è un viaggio che prova a farsi narrazione e condivisione.

______continuare ad essere visti, come le stelle spente_ Nel libro Volta la carta la ze finia. Biografia per immagini la prof.ssa Ernestina Pellegrini ricorda alcuni momenti trascorsi con Meneghello a pochi giorni dalla sua morte: Siamo andati a comprare una stampa antica da portare in regalo ai nostri amici Alessio Tasca e Lee Babel, che ci avevano invitato a cena a Fara, nella loro bizzarra casa nel bosco. Dopo aver visitato tutti e quattro insieme, fra prati e stagni, il piccolo museo all’aperto dei due scultori ceramisti, gli anfiteatri giocattolo, le enormi palle forate di terracotta, abbiamo gustato le frittate di erba cipollina al buio, e ci siamo messi ad individuare a turno le costellazioni e i pianeti visibili, la bellezza sfacciata di Venere, gli anelli di Saturno, le buche della Luna. Gigi diceva che bisognava pensare piuttosto ai fotoni che emanavano immagini che avrebbero continuato a viaggiare nel cosmo, alla velocità della luce, per sempre: un “surrogato di eternità relativa”, diceva, “l’unica immortalità che riesco a comprendere e che un po’ mi spaventa. Andare, coi nostri fotoni, a nostra insaputa verso le stringhe cosmiche, verso i buchi neri, continuare ad essere visti, come le stelle spente”.

_IL PERCORSO______

Mercoledì 1° giugno pre-ritrovo > Calvene, Fattoria sociale Gianni Canton Ritrovo nel tardo pomeriggio alla fattoria di Gregory e Francesca, che abbiamo avuto modo di conoscere lo scorso anno. Per la cena ognuno porterà qualcosa e la fattoria ci metterà i prodotti della terra. Sarà l’occasione per ritrovarsi tra vecchi e nuovi partecipanti, condividere motivazioni e aspettative.

Giovedì 2 giugno 1° giorno > Calvene / Lugo di Dalle pendici dell'Altopiano, che qui poggia il piede sul solco dell'Astico, un articolato percorso ci porterà dapprima alle chiare e scabre rocce del luminoso “Monte” di Calvene e poi, attraverso boscosi rilievi di nero basalto, incisi da acque e valli, all'insuperabile contesto delle ville palladiane di Lonedo di Lugo, adagiate su uno sconfinato proscenio dal quale la vista si spinge fino ai Colli Euganei.

Venerdì 3 giugno 2° giorno > / Valle di Sopra (Lusiana) Tra opere d'arte e celebri zone fossilifere e mineralogiche, risaliremo la Valle del Chiavone Bianco (Ción) tra acque correnti, maestosi alberi ed emozioni di bosco, per tornare alla fine nel bianco carsico dei calcari, ed immergerci nel mondo antico dei Mulini. A Valle di Sotto, Rìgine e Valle di Sopra ci prenderà per mano una storia di macine, di ruote e di onnipresenti acque, fissata – chissà come, per incanto – in un angolo remoto dei monti, come in un forziere della memoria.

Sabato 4 giugno 3° giorno > Valle di Sopra / Lusiana Antichi selciati ci conducono per salite improvvise, ad una contrada che è archetipo di spazi comuni, di case distese al sole, di musiche d'organo: Covolo. Lo spazio si cristallizza, lo sguardo si alza su un manto continuo di boschi, abbarbicati ovunque. Due radure che sono oasi e pulpito, sulla pianura aperta, tra un mare di valli e colline: il Parco del Sojo ci regalerà arte, emozioni, sogni. Affronteremo l'ultima erta, verso Lusiana, con la mente sgombra e leggera di chi si è librato in volo.

Domenica 5 giugno 4° giorno > Lusiana / Piazza Campana (Lusiana) Un museo, un villaggio preistorico, contrade sparse e nascoste, in un bagno di verde. Lusiana si racconta e si rivela. La contrada , dall’antico nome di Traversagno prende ora il nome dalla più antica campana del . Lì, con le spalle all'Altopiano e rivolti verso valle, rivedremo dall'alto il nostro cammino.

______narriamoci_ Lo scorso anno la collaborazione con radio Eureka ha portato alla realizzazione di un video che restituisce soprattutto gli aspetti umani e conviviali della nostra esperienza. Quest’anno, in collaborazione con il ricercatore dell’Università di Padova e video-maker Andrea Colbacchini e con l’antropologa e ricercatrice dell’Università di Napoli Marina Brancato, vorremmo realizzare un cortometraggio che documenti e racconti la nostra esperienza nelle sue diverse sfaccettature: il cammino, l’incontro, la ricerca, la convivialità, la progettualità, i momenti pubblici. Il cortometraggio potrà essere inoltre utilizzato per dei momenti di restituzione che vorremmo organizzare in primis nei Comuni attraversati

_GLI EVENTI PUBBLICI______da definire_

GIOVEDì 2 GIUGNO / CALVENE nell'ambito della manifestazione CALVENE DE...GUSTO (per informazioni e iscrizioni www.procalvene.it) Lungo l'itinerario enogastronico proporremo due momenti culturali: + L'UOMO DEL MONTE / ricordo di Fermino Brazzale + INTELLIGENZE / performance di Francesco Rugiero sgorbia

SABATO 4 GIUGNO / LUSIANA ritrovo alle ore 9.30 nella frazione di Covolo (Lusiana) in collaborazione con il PARCO DEL SOJO / partecipazione gratuita + IL DONO DI GAIA 45° 46’ 34” N - 11° 32’ 44” E riconversione di manufatto bellico in opera di land art / un anno dopo performance e scultura di Francesco Rugiero sgorbia Il tesoro più grande del pianeta Terra è la vita. L’opera racconta di una ex trincea della Grande Guerra, teatro di contesa, di alienazione, di involuzione dell’essere umano, di morte; racconta di uomini mandati al massacro da comandanti tronfi di retorica. Parallelamente racconta anche il “Genius Loci” del Sojo, la stessa trincea si evolve ed in essa si celebra la vita. + VERSO IL CUORE DI MADRE TERRA concerto-meditazione con Katy Marcante + PICCOLO MONDO ALPINO adattamento dello spettacolo teatrale con i Fratelli Dalla Via Esistono due montagne: quella delle cartoline e quella reale. I villeggianti e i montanari. Il bosco. Il silenzio. Il candore della neve. Un piccolo comprensorio sciistico e l'umanità alcoolizzata e muta che ci gira intorno. Nessuno guarda le cartoline convinto di poterci stare per il resto dei suoi giorni. Elsa, Ennio, Alberto e Bertilla gestiscono insieme l'albergo avuto in eredità dai genitori. Conoscono a memoria il piccolo mondo alpino che recitano ogni giorno.

SABATO 4 GIUGNO / LUSIANA ore 21.00 / Piazza IV novembre, Lusiana / partecipazione gratuita + PALTÀN BLUES BAND La band vicentina fa ritorno a Lusiana (o forse in Lousiana) con un delizioso concerto-racconto capace di creare un sorprendente collegamento tra il Mississippi e le campagne venete degli anni Trenta, tra la Grande Depressione e la pellagra, tra le piantagioni di cotone e quelle di sorgo, mescolando le leggende del popolo afroamericano sui crossroads e quelle padane sulle crosàre. Protagonista di numerose e applaudite esibizioni “live”, la Paltàn Blues Band è stata fra l’altro la rivelazione al Delta blues Festival di Rovigo del 2007.

DOMENICA 5 GIUGNO / LUSIANA ore 16.00 / Sagrato chiesa Lazzaretto, Piazza Campana (Lusiana) / partecipazione gratuita [parcheggio piazzale ex pizzeria Conca verde, superato l’abitato di Piazza Campana in direzione ] + DRAMMATICA ELEMENTARE Adattamento dello spettacolo teatrale con i Fratelli Dalla Via Marta e Diego hanno scritto una favola scolastica che racconta il loro desiderio di giocare con la “materia prima” parola. Ci propongono un nuovo, dissacrante abbecedario contemporaneo in forma di racconto: la A è di Attacco all’America, la G di Grande Guerra, la M di Merenda Macrobiotica… Nasce così un esperimento di ludo-linguistica per un viaggio dentro l’evoluzione del lessico che ne esalta la forza ritmica e contenutistica, uno spettacolo in cui le parole costruiscono il mondo

_OSPITI, INCONTRI, COLLABORAZIONI______

Francesco Rugiero “sgorbia” vive e lavora alle pendici dei colli Berici dove la pietra bianca di Vicenza si fonde armoniosamente in un intreccio di natura e tradizioni con il territorio. La ricerca continua della simbiosi tra la natura e la mano dell’uomo lo porta a sperimentare diverse tecniche con diversi materiali. Ha partecipato a numerose rassegne e concorsi nazionali ed internazionali.

Fratelli Dalla Via si definiscono “un’impresa famigliare che costruisce storie”; in realtà sono una delle realtà più brillanti della nuova generazione teatrale. Originari di sulle montagne vicentine (dove hanno scelto di continuare a vivere), dopo una serie di esperienze formative, professionali e umane parallele Marta e Diego decidono di unire la propria voce in un percorso artistico comune, supportati da Roberto Di Fresco. La loro prima scrittura per la scena è Piccolo Mondo Alpino, progetto vincitore del Premio Kantor 2010, prodotto dal CRT di Milano e vincitore del premio speciale della giuria nel concorso drammaturgico CTAS Oltrelaparola nel 2011. La loro seconda prova Mio figlio era come un padre per me vince il Premio Scenario 2013. Nel giugno 2014 i Fratelli Dalla Via vincono il Premio Hystrio Castel dei Mondi.

La Piccionaia (Centro di Produzione Teatrale) si configura come una rete di professionisti aggregata intorno al progetto di costruire e diffondere la cultura del teatro con particolare attenzione alla nuove generazioni, realizzando spettacoli, laboratori, eventi performativi e progetti culturali che narrano la realtà contemporanea. La Piccionaia, attraverso i suoi variegati progetti culturali, tenta di disegnare un teatro necessario, un teatro quale luogo di crescita culturale e civile in cui si praticano concretamente condivisione, confronto, riflessione ed emozione.

Carlo Presotto è attore, regista e presidente de La Piccionaia. La sua curiosità lo ha spesso portato a muoversi cercando le sottili linee d'ombra che separano i territori conosciuti, ad esplorare i luoghi di confine tra teatro e video, tra performance e rappresentazione, tra infanzia ed età adulta, tra educazione e teatro. Lungo questo percorso ha compiuto incontri significativi: quello con Giacomo Verde, da cui è nato il teleracconto e il successivo sviluppo con Silent Play sulle performances radioguidate; quello con Enrico Castellani e Valeria Raimondi di Babiloniateatri, da cui è nata una riflessione sui temi delle relazioni tra adulti e bambini attraverso il cibo. Si occupa poi si sostenibilità ambientale collaborando con numerosi enti e festival italiani

Alessio Tasca e Lee Babel sono due importanti scultori e ceramisti. Tasca ha esposto nelle più importanti manifestazioni nazionali e internazionali, tra cui la Biennale di Venezia e la Triennale di Milano. Con l’utilizzo della trafila ha aperto un nuovo campo di lavorazione e di invenzione poetica. Babel ha al suo attivo numerose mostre sia in Italia che all’estero. Insieme hanno recuperato l’antica fabbrica di ceramica in via Rivarotta a Bassano.

Parco del Sojo è un percorso di natura e arte, storia e tradizione. Una nuova relazione fra scultura contemporanea e tutela dell'ambiente. Ideatore e animatore del Parco è l’arch. Diego Morlin. Dalla sua fondazione (2000) sono oltre settanta le opere d'arte collocate all'interno del Parco, realizzate da artisti sia italiani che stranieri, molte delle quali direttamente sul posto e con materiali reperiti in loco.

Matteo Boscardin, nato a Lusiana (VI), è uno dei massimi esperti di mineralogia in campo internazionale, pur non trascurando altre passioni come la geomorfologia, la paleontologia e la botanica. È autore di numerose pubblicazioni ed è stato tra gli iniziatori del “Museo diffuso di Lusiana”, contribuendo a valorizzare la civiltà tradizionale del suo paese di origine. Collabora con l'associazione Lusàan ar Spilar Natura, con il Museo “G. Zannato” di (VI) e con molte altre istituzioni scientifiche.

Per il suo impegno, attuato con dedizione e modestia non comuni, è stato insignito nel 2013 dell'onorificenza rotariana di livello internazionale “Paul Harris”. Nel 2011 gli è stata dedicata una nuova specie di minerale scoperta nelle Alpi Apuane, con il nome di boscardinite.

Lorena Garzotto, appassionata di tradizioni e storia locale, è autrice del libro Trodi mulini roste cristiani che racconta storie di vita e di economia nella valle del Ciaòn (Chiavone bianco) a Lusiana. Il padre di Lorena, Amedeo (classe 1924), ultimo di generazioni di mugnai, ha restaurato il mulino del '500 a Valle di sotto.

Katy Marcante scopre verso l’età di 20 anni di avere un talento per il canto. Comincia a cantare in varie band musicali sperimentando vari generi come il rock, blues, soul, funky, jazz. Incontra poi il mondo delle terapie olistiche di guarigione, Naturopatia, Ayurveda, Omeopatia: questi percorsi trasformano la sua vita in un viaggio alla scoperta delle energie che coinvolgono l’essere umano e la sua dimensione. L’ascolto di questa passione la porta ad esplorare nuovi mondi e concezioni musicali. Da qui si evolve l’esperienza musicale portandola a collaborare con vari musicisti strumentisti come il flautista Giuseppe Dal Bianco, il percussionista Luca Nardon, il gruppo di musica meditativa Oropasia e il chitarrista Valter Tessaris.

Paltàn Blues Band è nata nel 2006 per rivisitare le fondamentali canzoni dello straordinario e misterioso Robert Johnson (1911-1938) nella versione in dialetto vicentino pubblicata nel 2004 da Antonio Stefani. Paltàn in Veneto sta per “fango”, ovvero le muddy waters del blues. Ne risulta un autentico incrocio di culture – evidenziato anche dalla strumentazione impiegata per i trascinanti arrangiamenti – che crea un sorprendente collegamento tra il Mississippi e le campagne venete degli anni Trenta. Quello che la Paltàn Blues Band propone è dunque un delizioso concerto-racconto che unisce note, parole e suggestioni assortite in grado di svelare insospettabili affinità – dai modi di dire ai riferimenti circa usi, luoghi e costumi – fra due mondi (allora) tanto lontani.

Andrea Colbacchini è ricercatore all’Università degli studi di Padova nonché fotografo, musicista, pubblicista e filmaker. Co-autore di Capindo la late. Transumare di persone e bestie attraverso il tempo sull’Altopiano di Asiago 7 Comuni, documentario realizzato in oltre un anno di ricerca, con video interviste e riprese sul campo. Il film dipinge un grande affresco sul presente della vita in alpeggio nell’Altopiano e, insieme, offre l’occasione per riflettere sul valore dell’agricoltura in montagna.

_IL CURRICULUM DI VAGHE STELLE______

- Gusti Berici: workshop Terre emerse – Lumignano di (VI), settembre ‘12 - No Schei Day: restituzione del trekking Castelli in aria, San Vito di Leguzzano (VI), giugno ‘13 - Scuola dei Beni Comuni: workshop su Turismo sostenibile, Santorso (VI), marzo 2014 - Festambiente Vicenza, restituzione trekking Vaghe stelle dell’orsa, giugno 2014 - Gusti Berici, incontro a partire dai contenuti emersi dal trekking, Longare (VI), settembre ‘14 - A passo lento sulle Bregonze/Giornate sulla decrescita, Cà dell’Agata, Zugliano (VI) 14 Ottobre ‘14. - Economie dal basso e nuovi stili di vita / La borsa o la vita - San Vito di Leguzzano (VI), 21 Novembre ‘14 - Nuove Istituzioni, nuove politiche e nuovi strumenti di valutazione per lo sviluppo dei territori - Progetto di ricerca europeo Emergence by design ECLT, Univ. Cà Foscari VE/IFEL-ANCI, partecipazione al workshop in qualità di Community Designers - Gallio (VI), Dicembre ‘14 - Social Trekking, tra i relatori al meeting annuale di Walden-viaggi a piedi - Bologna, Febbraio ‘15 - Sassinoro Paese dell’Acqua / Greenways e Waterways, partecipazione al Workshop – Sassinoro (BN), Marzo ‘15 – GAL Alto Tàmmaro, Campania - Escar Altovicentino, formatori nell’ambito di un progetto europeo di scambio, aprile ‘15 - Distretto di Economia Solidale/Scuola dei Beni Comuni, organizzazione del workshop, Santorso (VI), giugno ‘15 - Viaggio interplanetario tra gli ecosistemi di San Potito/Fate Festival, contributo di animazione nell’ambito della rassegna Giardini in movimento, San Potito Sannitico (CE), Agosto ‘15 - Trekking biblico, co-progettazione nell’ambito del progetto promosso dal gruppo di S.Maria del Cengio di Isola Vic. (VI) – ottobre ‘15 - Dislivelli, lancio di un possibile progetto in rete per il turismo responsabile – Malga Cere, Val Calamento,

Lagorai – Telve (TN), Ottobre ‘15

In preparazione: - Workshop 2016 – Sassinoro Paese dell’Acqua- Sassinoro (BN) 20 Marzo ‘16 – Alto Tàmmaro, Campania - Tra montagna e pianura, nuovi modelli di turismo sostenibile e di filiere economiche locali, gestione di un workshop rivolto ad amministratori e tecnici locali nell’ambito del ciclo formativo Innovazione in Comune, 22 aprile ‘16, Santorso (VI). - Cammino-inchiesta sulle zone del Sannio Beneventano (Campania) alluvionate nell’ottobre 2015: nell’ambito di Sassinoro Paese dell’Acqua, in collaborazione con “Love Matese” e “Lerka Minerka” – Maggio ‘16.

Altre progettualità tra sogno e realtà: - proporre Vaghe Stelle come esperienza di facilitazione e animazione territoriale nell’ambito di progetti integrati di area vasta per il turismo culturale e responsabile nell’alto vicentino: o trekking di ricerca 2017 e 2018 e 2019 proiettati trasversalmente nel territorio pedemontano vicentino, a raggiungere nel 2019 il Canale di Brenta e il confine trentino a Primolano. o Studio di possibili intersezioni lineari con “green & water-ways” costituite dai percorsi fluviali longitudinali alla pianura e alle prealpi vicentine (Léogra-Timonchio, Astichello, Astico, Bacchiglione, Brenta), o Studio di possibili intersezioni esplorative con archeo-ways di matrice economica (es. vie della transumanza, vie delle filiere metallifere) - Cristo si è fermato ad Eboli… Vaghe stelle no, trekking critico Aliano – Matera, in occasione di MATERA Capitale Europea della Cultura 2019