ASSESSORATO AGRICOLTURA, Consigliere regionale CACCIA E PESCA Piergiovanni Alleva

L’ASSESSORE e, p.c. AL/2016/0001133 del 13/01/2016 Assemblea Legislativa ( AOO_AL ) Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna ( r_emilia ) Presidente dell’Assemblea Legislativa Presidente Giunta Regionale

L O R O S E D I

OGGETTO: Risposta all’interrogazione, a risposta scritta, relativa alla ristrutturazione del settore bieticolo saccarifero. Oggetto Assemblea legislativa n. 1592 del 2015.

Si premette che il “Programma nazionale di ristrutturazione del settore bieticolo saccarifero”, richiamato nell'interrogazione in oggetto, è stato approvato dal Comitato interministeriale di cui alla legge n.81/2006 e che i progetti di riconversione di ciascuno zuccherificio sono istruiti ed approvati dal Mipaaf e “confermati” con presa d'atto dal citato Comitato, secondo quanto stabilito dalle specifiche Direttive emanate Comitato stesso. Il ruolo delle Regioni nel processo di approvazione si limita essenzialmente – al fine di consentire alle imprese la predisposizione dei progetti definitivi di riconversione produttiva di ciascuno zuccherificio – alla promozione e definizione di un “Accordo di riconversione produttiva” allegato ai progetti che le imprese saccarifere presentano al Ministero, nonché alla verifica delle condizioni istituzionali, amministrative, organizzative ed operative necessarie alla realizzazione degli interventi. Le Regioni, inoltre, promuovono accordi di filiera territoriali, prendendo a riferimento gli accordi di filiera nazionali. A questo proposito è opportuno segnalare che molti dei progetti inizialmente approvati dal Ministero e dal Comitato, anche in relazione alla intervenuta crisi economica mondiale, alle mutate politiche di incentivazione delle energie rinnovabili e dei biocarburanti, alla complessità e durata degli iter autorizzativi non sono stati realizzati e che le imprese saccarifere hanno, in molti casi, presentato nuovi progetti che hanno seguito dall'inizio l’intero iter previsto per la loro approvazione. L’elenco degli stabilimenti convertiti riportato nella interrogazione non risulta tuttavia conforme né ai progetti inizialmente presentati né a quelli successivamente approvati dal Comitato. Di seguito si riporta in estrema sintesi quanto è previsto per ciascun zuccherificio dismesso sulla base degli Accordi di riconversione da ultimo sottoscritti, la descrizione degli interventi realizzati per ciascun progetto di riconversione e, se del caso, la situazione relativa all'accordo con i produttori di biomasse.

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INDICE LIV. 1 LIV. 2 LIV. 3 LIV. 4 LIV. 5 ANNO NUM SUB. a uso interno: DP/______/______Classif.|______| |______|______|______|______|______| Fasc. |______|______|______| Pontelagoscuro: impianto per la trasformazione di pomodoro da industria e derivati. L’impianto è stato costruito ad Argenta (Fe) ed è entrato in funzione da alcuni anni. Finale Emilia: centrale per la produzione di energia elettrica da biomasse da 23 Mwe di potenza; la costruzione dell’impianto è praticamente conclusa ed è prevista l’entrata in

esercizio nei prossimi mesi. AL/2016/0001133 del 13/01/2016 Assemblea Legislativa ( AOO_AL ) Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna ( r_emilia ) La coltivazione del sorgo destinato ad alimentare la centrale è stata avviata già da due anni in accordo con i produttori agricoli soci di CoproB ed il prodotto è attualmente stoccato in attesa dell'avvio dell'impianto; un accordo di filiera territoriale era stato sottoscritto già nel 2010 con la maggioranza delle Organizzazioni professionali agricole provinciali (Cia, Confagricoltura e Copagri). Ostellato: centrale per la produzione di energia elettrica da biomasse costituita da 4 biodigestori da 1 Mwe di potenza ciascuno. Le autorizzazioni sono state da tempo rilasciate ma i lavori non sono stati avviati a causa delle mutate interpretazioni delle norme da parte del Mise e del GSE, relativamente al regime di incentivazione da applicare a siffatta tipologia di impianti. Al momento è in corso un serrato confronto tra la proprietà, il Mise e il GSE. Russi: centrale per la produzione di energia elettrica da biomasse da 30 Mwe di potenza. Dopo un lunghissimo contenzioso giudiziario che aveva impedito la costruzione della centrale, l’esito definitivo favorevole alla proprietà ha consentito un primo avvio dei lavori: l'impianto a biogas è stato ultimato ed è stato aperto aperto il cantiere per la preparazione del sito ove sorgerà la centrale a biomasse. Al momento la società è in attesa dell’emanazione del nuovo decreto sul futuro regime di incentivazione per le fonti di energia rinnovabile (emanazione prevista per metà febbraio), che potrà confermare la sostenibilità del progetto il quale, secondo accordi che sarebbero stati presi dall’impresa in sede nazionale, rientra nell’ambito della “quota” di potenza riservata ai progetti di riconversione del settore bieticolo – saccarifero. Gli accordi con i produttori agricoli sono stati da tempo raggiunti sia in sede nazionale (Accordo gruppo Maccaferri – Coldiretti) sia in sede locale con alcune Organizzazioni professionali agricole della Provincia di Ravenna (CIA e Confagricoltura). Forlimpopoli: realizzazione di una azienda, la cui attività è stata avviata ormai da tempo, per la produzione di alimenti destinati al settore Ho.Re.Ca.. Bondeno: realizzazione di un pastificio di grandi dimensioni. Il progetto non è stato realizzato e, al momento attuale, non si intravedono le condizioni necessarie per la sua futura realizzazione. Ad oggi, nonostante i ripetuti solleciti anche in sede nazionale, la proprietà non ha presentato nessuna proposta in grado di risolvere la situazione di stallo. San Pietro in Casale: realizzazione di un “Parco tecnologie eco energetiche” con costruzione di un “polo” – quattro impianti – per la produzione di energia elettrica di potenza complessiva pari a 4Mwe unitamente ad attività manifatturiere per componentistica di impianti per produzione di energia da fonti rinnovabili. L'intervento non è stato ancora avviato.

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INDICE LIV. 1 LIV. 2 LIV. 3 LIV. 4 LIV. 5 ANNO NUM SUB. a uso interno: DP/______/______Classif.|______| |______|______|______|______|______| Fasc. |______|______|______| Al momento la proprietà ha prospettato la realizzazione del “polo” attraverso la costruzione di impianti a biogas mediante l’acquisizione di compartecipazioni in società che dispongono delle autorizzazioni necessarie per tali strutture ma che non hanno realizzato materialmente la costruzione a causa della intervenuta riduzione della tariffa incentivante. Tale riduzione non interesserebbe, infatti, impianti realizzati nell’ambito delle riconversioni AL/2016/0001133 del 13/01/2016 Assemblea Legislativa ( AOO_AL ) Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna ( r_emilia ) bieticolo – saccarifere.

Anche in questo caso la proprietà è attualmente in attesa dell’emanazione del già citato decreto “FER” per verificare la conferma di tale condizione; ha comunque dichiarato, una volta chiarite le condizioni di contesto, la propria disponibilità a partire immediatamente con la realizzazione dei primi due impianti di potenza complessiva di 1,3Mwe.

Gli accordi con i produttori agricoli per tali tipologie di impianti sono superflui in quanto si tratta di un “mercato” già ampiamente consolidato, vista la grande diffusione sul territorio di impianti a biogas.

L’aiuto alla ristrutturazione del comparto, come stabilito dalla normativa comunitaria, è stato destinato direttamente alle imprese saccarifere che hanno abbandonato (integralmente o in parte) la produzione, rinunciando alla relativa ”quota”. Nella premessa dell’interrogazione si fa riferimento alla seduta della Conferenza Stato – Regioni del 20 aprile 2006 nel corso della quale è stata stabilita l'attuazione del Programma nazionale di ristrutturazione su base regionale. A questo proposito è comunque opportuno precisare che tale disposizione si riferisce esclusivamente ai fondi relativi “all’aiuto per gli interventi di diversificazione nelle Regioni colpite dalla ristrutturazione dell’industria saccarifera” – articolo 6 paragrafo 3 del Reg. UE 320/200 – limitatamente al cosiddetto “aiuto di base” e non al più cospicuo aiuto alla ristrutturazione previsto dall’articolo 3 del citato regolamento. La Regione Emilia – Romagna, in forza della intesa, ha ricevuto direttamente risorse per circa 24,7 milioni di euro derivanti dalle rinunce di quote del 2006, a cui si sono aggiunti ulteriori 7,4 milioni legati alla chiusura dello zuccherificio di Pontelagoscuro, avvenuta nel 2008. Queste risorse sono state utilizzate, in linea con quanto previsto dall’apposito Programma nazionale approvato dalla Conferenza Stato – Regioni, attivando specifici “avvisi pubblici” su misure del Programma regionale di sviluppo rurale 2007 – 2013 destinati specificatamente agli ex bieticoltori o alle imprese di trasformazione del settore. Le misure attivate sono state la 311 – Diversificazione in attività non agricole – per un importo di 2.014851,35 euro; la misura 121 – Ammodernamento delle aziende agricole – per 23.966.525,45 euro e la 123 – Trasformazione e/o commercializzazione di prodotti agricoli – per 4.500.000,00 euro. Infine 1.783.921,59 euro sono stati destinati al finanziamento di interventi di studio, ricerca e sperimentazione a supporto della diversificazione e riconversione del settore bieticolo saccarifero, realizzati sulla base di quanto stabilito dalla Legge regionale 11 agosto 1998, n. 28 “Promozione dei servizi di sviluppo al sistema agro – alimentare”. Per quanto attiene l'aiuto alla ristrutturazione di cui all’art.3 del citato regolamento, assegnato direttamente dalle imprese saccarifere – ed al quale fa probabilmente riferimento l'interrogazione in oggetto – si precisa che secondo l'interpretazione del MIPAAF non sussistono vincoli che impongano la destinazione di tali risorse ai progetti di riconversione previsti dalla Legge 81/2006, ed è sufficiente che

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INDICE LIV. 1 LIV. 2 LIV. 3 LIV. 4 LIV. 5 ANNO NUM SUB. a uso interno: DP/______/______Classif.|______| |______|______|______|______|______| Fasc. |______|______|______| le imprese saccarifere ottemperino alle precise disposizioni previste dalla normativa comunitaria perché possano beneficiare dell'aiuto e mantenerne il diritto. Gli aiuti di ristrutturazione di cui all'art.3, distinti per ciascuno zuccherificio che ha contribuito alla formazione della quota produttiva rinunciata da ciascuna impresa saccarifera risultano i seguenti:

Quota zucchero rinunciata Aiuto all'impresa saccarifera AL/2016/0001133 del 13/01/2016 Assemblea Legislativa ( AOO_AL ) Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna ( r_emilia ) Stabilimento (tonnellate) Art.3 (5) Reg.320/2006 (Euro) Bondeno 84.395,25 55.447.679,25 Finale Emilia 78.843,36 51.800.087,52 Russi 90.372,30 59.374.601,10 Forlimpopoli 66.196,91 43.491.369,87 San Pietro in Casale 61.673,08 40.519.213,56 Pontelagoscuro 79.801,35 44.888.260,80 Totale 461.282,25 295.521.212,10

Non si dispone del raffronto tra le spese preventivate e quelle sostenute in quanto, come precedentemente esplicitato, questi dati afferiscono a procedure in capo al Mipaaf; si deve inoltre tenere conto del fatto che la maggior parte dei progetti avviati non sono ancora terminati. Analoghe considerazioni valgono per la ragione sociale delle imprese che realizzano i progetti di ristrutturazione dei singoli stabilimenti e dei produttori di energia a cui è stata affidata la gestione degli impianti. A questo proposito si precisa che l'impianto di Finale Emilia sarà gestito dalla società Enel Green Power Finale Emilia S.r.l., nella quale la maggioranza delle quote appartiene a Enel Green Power (70%) mentre il Gruppo CoproB, attraverso la società Agroenergia IZ S.r.l., è socio di minoranza con il restante 30%; quello di Russi dalla società Powercrop Russi S.r.l., controllata, attraverso Powercrop S.r.l., pariteticamente dal Gruppo Maccaferri e da Enel Green Power. Infine, per quanto attiene gli interventi previsti nel sito di San Pietro in Casale si precisa che saranno gestiti dalle società titolari di autorizzazione degli impianti (al momento, per i primi due di potenza complessiva di 1,3 Mwe, la società “ GFE 312 - società agricola S.r.l.” e la società “BG – società agricola S.r.l”) partecipate dall'impresa saccarifera SFIR. Da ultimo si precisa, che a differenza di quanto richiamato nella interrogazione, non esistono obblighi per i produttori agricoli di convertire la coltura della barbabietola da zucchero a coltivazioni destinate alla produzione di biomasse.

Simona Caselli

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