Segreteria [SEG]
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Segreteria [SEG] Forma di governo, natura giuridica e giurisdizione SEG 001 14 settembre 1785 "Progetto di amichevole convenzione fra le quattro Comunità della Valle ed il Santuario di San Giovanni colla quale si obbligano di pagare lire cento e diciotto al detto Santuario abolite tutte le altre prestazione in natura dovute al medesimo" Le comunità dell'Alta Valle Cervo, Campiglia Cervo, Piedicavallo, Quittengo e San Paolo Cervo, erano annualmente debitrici verso la Parrocchia dei Santi Bernardo e Giuseppe di Campiglia Cervo e verso San Giovanni di diverse "prestazioni in natura" relative a olio di noce prodotto dai mulini e cera (bianca, gialla e "storace", cioè di colore scuro). I crediti erano riscossi applicandoli ai mugnai affittavoli di quattro mulini situati sul territorio di Campiglia Cervo: il Molino delle Fontane, il Molino di Cima al Chioso, il Molino di Fondo al Chioso e il Molino di Concresio. La prestazione in natura diventava sempre più difficoltosa e quindi si addiveniva alla convezione che convertiva il 118 lire l'anno il debito delle quattro comunità. Rettore di San Giovanni era don Barnaba Tempia, parroco di Campiglia Cervo, mentre tesoriere di San Giovanni era Giovanni Battista Lampo. Allegato atto di procura in capo al notaio Giovanni Battista Mazzucchetti rilasciato dal Comune di San Paolo Cervo in data 27 settembre 1785 per affidare al suddetto notaio il compito di rappresentare la comunità nello sviluppo del progetto di convenzione 1 fascicolo SEG 002 8 marzo 1825 "Decreto di Monsignor Bollati per lo stabilimento dell'Amministrazione del Santuario di San Giovanni Battista di questa Valle di Andorno" Mons. Bernardino Bollati, vescovo di Biella, fornì uno statuto di nove articoli che regolava il funzionamento del Consiglio di Amministrazione composto da cinque membri: i sindaci dei quattro comuni dell'alta valle (Campiglia, Piedicavallo, Quittengo e San Paolo Cervo) e il parroco di Campiglia quale presidente. Allegata una camicia vuota con titolo: "Origine dell'Amministrazione di San Giovanni Battista e sue mutazioni" potenzialmente contenente otto documenti (tra cui il decreto di mons. Bollati e alcune carte riferibili alla sentenza della Corte d'Appello di Torino del 1846) con riferimento a una causa del 1909 1 fascicolo Precedente segnatura: 31/1882 1 SEG 003 28 maggio 1846 - 17 novembre 1846 Sentenza della Corte d'Appello di Torino e ordinanza del Senato sulla causa relativa all'amministrazione di San Giovanni tra la Congregazione parrocchiale di Campiglia, contro i comuni della Valle e il parroco di Campiglia don Domenico Cerruti La causa era stata intentata dalla Congregazione parrocchiale di Campiglia contro alcuni rappresentanti dei comuni di Campiglia Cervo, Piedicavallo, Quittengo e San Paolo Cervo nonché contro il parroco di Campiglia per il mantenimento e la (re)integrazione della Congregazione predetta nell'Amministrazione di San Giovanni. La sentenza (28 maggio 1846) fu favorevole alla Congregazione parrocchiale di Campiglia. La giurisdizione della Parrocchia di Campiglia si estendeva anche sulle comunità di Piedicavallo, Quittengo e San Paolo Cervo (comuni autonomi). L'ordinanza del Senato del 17 novembre 1846 servì a regolare la composizione e il funzionamento della Congregazione parrocchiale di Campiglia e, di conseguenza, il suo ruolo nell'Amministrazione di San Giovanni 1 fascicolo SEG 004 5 dicembre 1867 Ricorso al Ministro degli Interni da parte dei sindaci dei comuni di Campiglia Cervo, Piedicavallo, Quittengo e San Paolo Cervo in merito alla definizione di San Giovanni come opera ecclesiastica quando invece fu da sempre un'opera pia Il ricorso era stato originato dalla decisione di considerare il santuario un ente ecclesiastico da sopprimere con l'incameramento dei beni immobili da convertire in titoli di rendita. La natura di San Giovanni era invece da considerarsi alla stregua di quella di un'opera pia voluta e mantenuta dagli abitanti dell'alta valle, soprattutto per quanto riguardava la scuola 1 fascicolo SEG 005 1869 "Pratica riflettente l'Amministrazione dell'Ospizio di San Giovanni" e modifiche dello statuto relative all'esenzione dalla soppressione in quanto opera pia La documentazione riguarda la decisione della competente autorità di esentare San Giovanni dalla soppressione in quanto ente riconosciuto come opera pia. La "nuova identità" di San Giovanni comportava una revisione (in chiave più laica) dello statuto (vedi copia del verbale del Consiglio di Amministrazione del 2 24 agosto 1869 allegata). Memoriali di ricorrenti residenti nelle comunità dell'Alta Valle con raccolte di firme inerenti la gestione dell'ente e il funzionamento delle scuola 1 fascicolo SEG 006 21 luglio 1912 - 6 settembre 1912 Determinazione della natura giuridica di San Giovanni e "completamento dell'Amministrazione dell'Ospizio con due rappresentanti del Comune di Rosazza mediante modificazione dello Statuto" Lettere di sollecitazione della Regia Sotto-Prefettura di Biella 1 fascicolo Articolo 27 del Concordato (da SEG 007 a SEG 009) SEG 007 1929 - 1932 Applicazione dell'Articolo 27 del Concordato. Trasmissione di documenti alla Prefettura di Vercelli circa lo statuto organico entrato in vigore nel 1930 Con riferimenti al Prefetto di Vercelli, d'Eufemia, e all'avv. Camillo Gabasio di Vercelli 20 fogli sciolti SEG 008 1931 - 1945 Applicazione dell'Articolo 27 del Concordato. Passaggio della "Opera Pia Laicale" alla libera disponibilità dell'autorità ecclesiastica Richiesta del vescovo di Biella, mons. Giovanni Garigliano (8 agosto 1932), risposta dell'avv. Riccardo Sormano per conto del presidente di San Giovanni Pierto Bullio (22 marzo 1933). San Giovanni fu riconosciuto come opera pia laicale e la richiesta dell'autorità ecclesiastica decadde. Carteggio con enti vari (Regio Ufficio per gli Affari del Culto di Torino, il Comune di Campiglia retto dal podestà Rosazza, la Regia Prefettura di Vercelli retta dal prefetto d'Eufemia, il commissario prefettizio comm. Oreste Peraldo ecc.). Allegata corrispondenza degli eredi di Giovanni Battista Bosazza relativa al lascito e alle convinzioni 3 religiose del benefattore (1933). Allegate anche due lettere dell'ing. Mario Accati scritte da Bariola nel 1945 circa la conduzione del santuario 1 fascicolo Vedi fascicoli FIN 422 e AMM 105 per l'applicazione dell'Articolo 27 del Concordato SEG 009 1932 Applicazione dell'Articolo 27 del Concordato. Memoriale di carattere storico-istituzionale del vescovo di Biella, mons. Giovanni Garigliano, indirizzato al Ministero della Giustizia Il testo dattiloscritto tendeva a dimostrare l'origine religiosa e lo sviluppo non laicale di San Giovanni al fine di comprovarne la natura e lo stato di ente di culto per facilitarne l'incorporamento da parte dell'autorità ecclesiastica secondo quanto previsto nell'Articolo 27 del Concordato lateranense. Al fondo della disamina storica si trovano due pagine di ugual tenore dedicate al Santuario di Graglia 1 fascicolo SEG 010 4 settembre 1978 - 3 febbraio 1984 Passaggio di competenze delle IPAB Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza agli enti locali (comuni o comunità montane) in applicazione della Legge Regionale 10 aprile 1980 n° 20 Carteggio della Regione Piemonte per l'applicazione della legge che riguardava (relativamente al Comune di Campiglia Cervo), oltre a San Giovanni, anche l'Asilo Infantile "D. Gaia", l'Opera Pia Scuole Elementari Valmosca e l'Opera Pia Vanni. Il Comune di Campiglia Cervo, con verbale del Consiglio Comunale del 26 luglio 1980 aveva respinto l'iniziativa della Regione Piemonte circa San Giovanni perché impossibilitato ad assumersi l'onere della gestione. San Giovanni con delibera del Consiglio di Amministrazione del 5 ottobre 1980 non aveva indicato preferenze sull'applicabilità della legge limitandosi a descrivere le attività dell'ente e rimandando la decisione a superiore autorità. Con circolare del Presidente della Giunta della Regione Piemonte del 1° settembre 1981 la procedura di trasferimento delle competenze fu sospesa perché la legge regionale era stata dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale. 4 Allegata lettera della Soprintendenza Archivistica per il Piemonte e Valle d'Aosta sottoscritta dal sovrintendente dott. Guido Gentile circa gli archivi degli enti pubblici e nello specifico delle IPAB o ex IPAB (3 febbraio 1984) 1 fascicolo Per la lettera della Soprintendenza Archivistica per il Piemonte e la Valle d'Aosta vedi fascicolo AMM 117 Statuti SEG 011 1869 - 1870 "Pratica relativa allo Statuto organico dell'Istituto" Fascicolo assemblato per la "costruzione" dello statuto del 1870. I documenti accorpati sono una quindicina e partono dal testamento di Giovanni Battista Accati dell'8 gennaio 1713 recante il lascito fondativo della scuola di San Giovanni (la volontà è espressamente esplicitata in uno dei punti del testamento stesso). Inoltre è presente la sentenza del 1846 circa la gestione di San Giovanni. Bozze e revisioni dello statuto, carteggio coi comuni dell'Alta Valle e con la Sotto-Prefettura di Biella e verbali del Consiglio di Amministrazione 1 fascicolo Vedi fascicoli PAT 024, PAT 025 e PAT 026 SEG 012 luglio 1870 - 4 novembre 1870 Decreti della Regia Prefettura di Novara e della Deputazione Provinciale per l'approvazione del nuovo statuto organico del 1870 I decreti della Regia Prefettura e della Deputazione Provinciale di Novara sono datati 4 ottobre e 4 novembre 1870. Il Consiglio di Amministrazione di San Giovanni aveva approvato lo statuto per quanto di competenza nel luglio-agosto dello stesso 1870 1 fascicolo