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In copertina, bassorilievo dell'artista venezuelana, da lungo residente in Versilia, Maria Gamundi, che illustra uno degli episodi della strage di Sant'Anna di Stazzema. Sul bassorilievo e sulla storia rappresentata si leggano i testi alle pp. 57 e 63. 2 Indice Presentazione p. 5 In questo numero 9 La memoria e la giustizia, Adriano Prosperi 13 Testimonianza di Angiolo Berretti, a cura di Andrea Brunini 19 Una favola per fare brutti sogni, Silvia Franchi 29 I bambini bruciati a Sant'Anna, l'ufficiale nazista e i giudici di Amburgo, Marco Piccolino* 31 004870/42 OKW. Licenza di uccidere donne e bambini, Adolf Hitler e Wilhelm Keitel** 37 I nazisti e i libri. Scena prima: Roma, Lungotevere de' Cenci, Marco Piccolino 41 Gli ultimi giorni di Vilnius, Marco Piccolino 49 La marginetta di Montornato, Marco Piccolino 57 Il Restauro della Marginetta alle Case di Montornato, Galileo Venturini 63 * Oltre alla versione originale italiana si pubblica, a p. 33, la versione tedesca spedita il 23 giugno 2015 a Luzt von Selle, Procuratore capo di Amburgo, e intitolata: Die in Sant’Anna verbrannten Kinder, der Nazi-Offizier und die Hamburger Richter,. e, a p. 34, la versione inglese intito- lata: The burned-alive children of Sant'Anna, the Nazi officer and the Hamburg judges. **Di questo documento si pubblica anche il testo dell'originale tedesco (p. 38) e (pp. 39-40) una copia fotografica della versione inglese utilizzata dai tribunali militari britannici per i processi contro i criminali di guerra nazisti. 3 4 Presentazione Marco Piccolino A poco più di 70 anni dalla strage di Sant'Anna In un mondo in cui la nuova barbarie senza fine di Stazzema (e dei tanti eccidi che, in una scia che invade ormai irrimediabilmente gli spazi della sanguinosa, accompagnarono la ritirata delle truppe nostra vita viene sentita come corpo estraneo, tedesche dall'Italia nel corso dell'ultimo conflitto veleno esterno che si insinua nel cuore dell'Europa mondiale) sembrerebbe forse fuori tempo iniziare la attraverso il flusso dei migranti, dei "diversi" che pubblicazione di una rivista – seppure solamente tentano di sfuggire alla brutalità di nuove guerre, e online – su queste vicende tragiche e al tempo viene considerata – questa nuova barbarie – come il stesso inquietanti. Inquietanti, e sconvolgenti, portato di culture aliene e religioni intrinsecamente anzitutto perché, sebbene dopo l'8 settembre del '43 violente, non sembra né fuor di luogo né fuori il nostro Paese cominciasse presto a rendersi conto tempo riflettere su quella brutalità smisurata che nel che la guerra non avrebbe in alcun modo risparmia- Novecento ha accompagnato il dilagare delle armate to i civili e avrebbe portato con sé una stagione di di un popolo coltissimo e, in apparenza, civilissimo. grandi privazioni e sofferenze, neppure la più fosca E ripensare allora a Sant'Anna di Stazzema, e alla delle preveggenze avrebbe potuto far immaginare prima strage compiuta in Italia dall'esercito nazista che tra i membri del popolo di Kant, Goethe e in cui furono uccisi in modo indiscriminato vecchi, Beethoven sarebbero "fioriti" individui (a volte donne e bambini, e in cui un'intera comunità umana poco più che adolescenti) capaci di massacrare con venne annientata secondo una strategia già ampia- impassibile freddezza una bimba di pochi giorni, di mente applicata nell'eliminazione dei cosiddetti bruciare vivi donne e bambini, di lanciare in aria "villaggi partigiani" dell'Est europeo, tutto questo neonati per farne bersaglio con i loro mitra; e di potrebbe rappresentare dunque un'occasione oppor- festeggiare poi queste "prodezze" con canti e musi- tuna per riflettere sulle radici di questa violenza che, secondo una ritualità "tribale" in apparenza freddamente organizzata e pianificata. estranea alla moderna civiltà europea. E questo nella Per uno come me che ha passato gran parte della penisola che, sulle orme di Goethe e del suo Viaggio vita in un laboratorio scientifico, impegnato in in Italia, l'aristocrazia e la borghesia intellettuale esperimenti elettrofisiologici sulle cellule nervose, e germanica avevano eletto a tappa privilegiata del poi a scrivere articoli e libri sulla storia della scienza, Grand tour, luogo dove cercare le tracce di una storia la decisione di immergersi nello studio dell'eccidio e un'arte millenarie, oltre che visioni di incompara- di Sant'Anna (di cui l'idea di questa rivista online bili bellezze naturali: il centro di irradiazione per rappresenta per così dire un naturale sviluppo) viene eccellenza – insieme con la Grecia classica – della però in primo luogo da una considerazione tempo- cultura e della civiltà europea. rale. A dispetto dei molti decenni trascorsi, sono Difficile poi pensare che quello che un impor- ancora in vita alcuni dei sopravvissuti, vi sono figli e tante giurista e storico inglese aveva indicato come il nipoti che hanno ascoltato dalla viva voce degli flagello della svastica si sarebbe abbattuto sulla Tosca- scampati le storie tragiche che venivano raccontate na, regione d'arte e umanesimo come poche altre in negli anni successivi alla strage, o che hanno vissuto Italia; e avrebbe colpito in particolare la Versilia, un in vario modo l'atmosfera allucinata di un villaggio luogo le cui bellezze naturali e storiche avevano distrutto che tentava con grande fatica di rinascere. attirato tra Otto e Novecento molti intellettuali e Di giorno in giorno però il numero di questi so- artisti tedeschi, che ne lasciavano la traccia nelle loro pravvissuti si fa più esiguo (vorrei ricordare qui opere (basti pensare a Thomas Mann e al suo Mario l'ultimo tra quelli che ci hanno lasciato, Rolando e il mago). E certo avrebbe con difficoltà potuto Bottari, fonte per me di preziose informazioni sulle immaginare tutto questo Isolde Kurz, la fine scrit- vicende e le persone di Sant'Anna e dei borghi trice tedesca che, come del resto suo padre e i suoi vicini: Rolando è mancato circa due mesi fa, il 30 fratelli, aveva eletto la Toscana – e la Versilia in novembre 2015). particolare – a luogo privilegiato dei suoi soggiorni E allora dedicarsi a tempo pieno alla ricostruzio- italiani, fino a fare della sua villa a Forte dei Marmi ne della strage, interrogare i sopravvissuti e i loro un buen retiro frequentato da connazionali estrosi e familiari o chiunque in vario modo abbia avuto anticonformisti; e con ancor più difficoltà avrebbe un'esperienza diretta – o almeno vicina – di quei potuto immaginare la colta Isolde che, pochi mesi tragici fatti, cercare documenti ancora custoditi in dopo la sua morte, il furore nazista si sarebbe cassetti dimenticati, assillare con le mie richieste abbattuto anche su Carla, la figlia di suo nipote archivisti, funzionari dello stato civile e impiegati Tristan. Carla Kurz fu una delle vittime della strage comunali più o meno solleciti e disponibili, rovistare di Sant'Anna di Stazzema, l'unica vittima "tedesca" tra carte conservate in luoghi non sempre affidabili, di quella tragica mattina del 12 agosto 1944. nel tentativo di ricostruire con la maggiore precisio- 5 ne possibile lo svolgersi degli eventi, le storie di chi nuove convenienze di tipo politico o di altra surret- fu sommerso e di chi invece si salvò – a volte per un tizia natura. destino singolare e capriccioso –, ricomporre nelle Si scopre purtroppo presto come il patrimonio sue varie dimensioni il mondo che fu cancellato quel di dolore e sofferenze di cui Sant'Anna di Stazzema 12 agosto, tutto questo diventa una lotta contro il si è caricata quel 12 agosto, sia diventato per alcuni tempo, in cui si può sperare di non soccombere solo un "capitale" da sfruttare in modo sapiente per a condizione di non lasciar trascorrere inutilmente scopi a prima vista non evidenti. Così ogni sforzo di anche solo un minuto. avvicinarsi alla tragedia di Sant'Anna senza pregiudi- Tra dieci, vent'anni ogni tentativo in questo sen- zi e interessi di parte, di ricostruirne gli eventi e le so diventerà difficile se non vano, e un dubbio che storie, e di capirne il contesto e le motivazioni, viene oggi si può ancora risolvere con un colloquio a tu avvertito da costoro come indebita e fastidiosa per tu o con una semplice conversazione telefonica, intrusione. rimarrà tale forse per sempre. Per fortuna questo fastidio, e certi conseguenti Lotta contro il tempo, certo, ma anche lotta per tentativi, a volte goffi, di delegittimare la ricerca vincere la sfida contro coloro che hanno voluto "libera" su Sant'Anna, vanno quasi di pari passo con annientare in poche ore, con la violenza delle armi, un atteggiamento di tipo opposto da parte di alcuni un villaggio intero, le sue vite e le sue storie. Una sopravvissuti e dei loro familiari, i quali – superata la lotta contro questo nemico lontano nel tempo più comprensibile diffidenza iniziale per chi entra in un di settant'anni, che forse ancora si può battere con campo per loro intimamente sacro – avvertendo le uno sforzo teso a rendere imperiture, con la forza motivazioni di una sincera volontà di accertamento della scrittura basata su una ricerca storica ossessi- della verità storica, vi contribuiscono facendo vamente minuziosa, le vicende delle tante vittime, riemergere i loro ricordi, le loro conoscenze, ritro- residenti di Sant'Anna o sfollati dalla pianura versi- vando documenti a lungo dimenticati nei cassetti o liese o da luoghi più distanti. Storie di persone che nelle soffitte. E, last but not least, stimolano la ricerca sarebbero cadute nell'oblio, come accade per le con la gratitudine che manifestano in tanti modi, e vicende comuni degli abitanti di tanti piccoli villaggi con l'incoraggiamento a non abbandonarla, a dispet- isolati di montagna che raramente attraggono to delle difficoltà incontrate. l'interesse dello storico; e che invece a Sant'Anna Nei lunghi anni trascorsi in laboratori sperimen- hanno assunto, nella dimensione tragica, una valen- tali ho avuto modo di constatare come ogni scoper- za anche epica.