Dottorato Di Ricerca Programmazione Mineraria
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Università degli Studi di Cagliari DOTTORATO DI RICERCA STORIA MODERNA E CONTEMPORANEA Ciclo XXVIII° PROGRAMMAZIONE MINERARIA SARDA DALL'INTERVENTO DEL PIANO DI RINASCITA ALLA CRISI DEGLI ANNI NOVANTA Settore scientifico disciplinare di afferenza M-STO/04 Presentata da: Dott. Simone Cara Coordinatore Dottorato Prof. Giovanni Murgia Tutor Prof. Francesco Atzeni Esame finale anno accademico 2014 – 2015 “La presente tesi di dottorato è stata prodotta durante la frequenza del corso di dottorato in Storia Moderna e Contemporanea dell’Università degli Studi di Cagliari, a.a. 2014/2015 - XXVIII° ciclo, con il supporto di una borsa di studio finanziata con le risorse del P.O.R. SARDEGNA F.S.E. 2007- 2013 - Obiettivo competitività regionale e occupazione, Asse IV Capitale umano, Linea di Attività l.3.1 “Finanziamento di corsi di dottorato finalizzati alla formazione di capitale umano altamente specializzato, in particolare per i settori dell’ICT, delle nanotecnologie e delle biotecnologie, dell’energia e dello sviluppo sostenibile, dell’agroalimentare e dei materiali tradizionali”. Dott. Simone Cara gratefully acknowledges Sardinia Regional Government for the financial support of her PhD scholarship (P.O.R. Sardegna F.S.E. Operational Programme of the Autonomous Region of Sardinia, European Social Fund 2007-2013 - Axis IV Human Resources, Objective l.3, Line of Activity l.3.1.)”. Indice Archivi e abbreviazioni Introduzione I Capitolo I: Industria mineraria sarda e Piano di Rinascita: dal crisi del secondo dopoguerra all'avvento dell'iniziativa pubblica. 1.1 La “programmazione mineraria sarda” durante la fase preparatoria del Piano di Rinascita: lo sviluppo del comparto estrattivo sardo nel quadro degli interventi di politica economica. 1 1.2 L’azione delle organizzazioni sindacali nella politica mineraria regionale: dagli anni cinquanta alla fine degli anni Sessanta. 26 1.3 La legge 588 e la crisi del settore minerario privato: rapporto tra programmazione regionale/nazionale e pubblicizzazione del settore minerario sardo. 41 1.4 L’industria mineraria tra la fine degli anni Sessanta e gli inizi del Settanta: dalla crisi dell'industria privata all'intervento del settore pubblico. 70 Capitolo II: La programmazione mineraria statale e regionale durante gli anni Settanta: dall'intervento dell'iniziativa pubblica alla crisi delle politiche di salvaguardia del bacino metallifero. 2.1 La politica mineraria nel triennio 1970-73. L'analisi delle problematiche minerarie attraverso il dibattito politico. 94 2.2 Dalla Conferenza dei comuni minerari del 1972 alla conferenza mineraria Nazionale del 1973: la politica statale e regionale nel quadro della pubblicizzazione. 123 2.3 Politiche minerarie nazionali e regionali nel quadriennio 1973-77: ruolo dell'Egam e politica contestativa regionale nel settore metallifero del Sulcis Iglesiente. 131 2.4 L'industria mineraria sarda all'indomani dell'esperienza Egam: riassetto delle Partecipazioni Statali, programmazione Eni ed intervento regionale per il rilancio del settore minerario e metallurgico.. 172 Capitolo III: L’industria mineraria tra gli anni Ottanta e Novanta: crisi del sistema delle Partecipazioni Statali e riconversione industriale del comparto metallifero. 3.1 L’attività politica e sindacale nelle problematiche minerarie degli anni Ottanta: dal dibattito sul rilancio del settore minerario metallurgico alla prima Conferenza Regionale delle Partecipazioni Statali. 209 3.2 Il ruolo della Samim nella gestione delle attività minerario-metallurgiche: l'intervento dell'Eni nel settore minero-metallurgico degli anni Ottanta. 236 3.3 La fine degli anni Ottanta: dalle politiche di salvaguardia nel quadro dell'intervento della Società Italiana Miniere alle problematiche del bacino metallifero all'alba degli anni Novanta. 269 3.4 Gli anni Novanta e la crisi dell' industria mineraria: dalla fine dell'esperienza pubblica agli interventi di riconversione industriale nella Sardegna meridionale. 300 Bibliografia 328 Archivi consultati 347 Quotidiani 362 ARCHIVI E ABBREVIAZIONI Archivio Centrale dello Stato (ACS) Archivio Storico Cisl Sarda (ACSA) Archivio Storico Consiglio Regionale Sardegna (ACRS) Archivio Filctem Iglesias (AFI) Archivio Storico Eni (ASE) Archivio Storico Minerario Igea S.p.a (ASMI) Busta (Bust.) Camera dei Deputati (CAM. DEP.) Consiglio Regionale della Sardegna (CRS) Ente Minerario Sardo (EMSA) Ente Gestione Attività Minerarie (EGAM) Fascicolo (Fasc.) Senato della Repubblica (SEN. REP) Società Azionaria Minerario Metallurgia (SAMIM) Società Italiana Miniere (SIM) INTRODUZIONE La presente tesi di dottorato si propone di ricostruire la storia politica, economica e sociale delle vicende legate alla programmazione industriale sarda, con un’attenzione specifica verso il comparto minerario, in un periodo di tempo che si colloca dalla fine della Seconda Guerra Mondiale sino agli anni novanta del Novecento. La molteplicità delle fonti archivistiche pubbliche e private e a stampa ha dato luogo ad una ricerca articolata su diversi archivi e biblioteche presenti tanto sul territorio della Sardegna che a Roma. In particolare si sono analizzate le carte presenti nei seguenti archivi: Archivio Storico del Consiglio Regionale della Sardegna (Cagliari), l’Archivio della Filcem (Iglesias), Archivio Storico Minerario Igea Spa (Iglesias), Archivio Storico dell'Eni (Pomezia-Roma), Archivio Centrale dello Stato (Roma), Archivio Storico della Cisl Sarda (Cagliari) e, sulla base degli gli atti parlamentari prodotti dalla Camera dei Deputati e dal Senato della Repubblica. Il metodo del confronto fra documenti di estrazione politica, economica e sindacale ha permesso di avere un quadro più ampio e capace di restituire la complessità delle questioni storiche che hanno dato origine alla vicenda dell’industria mineraria della Sardegna nel secondo Novecento. La mia ricerca, attraverso un analisi del materiale bibliografico e archivistico, si è soffermata sulle politiche industriali, riconducibili all'esperienza del «Piano di Rinascita» e ai successivi interventi del settore pubblico di ambito nazionale e regionale a favore dell'industria mineraria sarda. Il primo capitolo della tesi fornisce una panoramica sul ruolo assunto dalle politiche minerarie previste dal Piano di Rinascita nei processi di sviluppo del secondo dopoguerra dinamiche sino ai processi che portarono all'avvento dell'iniziativa pubblica nel periodo compreso tra la fine degli anni Sessanta e gli inizi del Settanta. La storia dello sviluppo economico sardo e delle politiche destinate al rilancio del comparto estrattivo, come emerge dall'analisi della I documentazione archivistica e dai lavori della storiografia contemporanea, rientra a pieno titolo nelle azioni di pianificazione economica intraprese dalle istituzioni centrali e regionali per consentire il rilancio delle strutture economicamente depresse del Mezzogiorno. Le questioni dell'arretratezza socio-economica dell'Isola e la stasi delle strutture industriali regionali, come nel caso del comparto minerario, avevano sensibilizzato l'opinione pubblica sulle problematiche delle strutture economiche isolane, ponendo in evidenza la necessità di una pianificazione economica che si basasse sullo sviluppo industriale del territorio. Di fronte a questo scenario, gli ambienti politici e sindacali isolani del secondo dopoguerra sostenevano una piattaforma rivendicativa per la «Rinascita economico e sociale della Sardegna» che, sulla base delle trattazioni dell'articolo 13 dello Statuto Speciale della Sardegna (26 febbraio 1948), doveva contribuire allo sviluppo delle strutture economiche della Sardegna attraverso l'azione pianificatrice delle istituzioni centrali e regionali. Le relazioni fornite dalle organizzazioni sindacali e la documentazione conservata presso l'Archivio Storico del Consiglio Regionale hanno del resto permesso di evidenziare come all'interno del comparto estrattivo vigesse una situazione socio-economica assai precaria, che si poteva contrastare con la predisposizione di un programma di sviluppo fondato sull'intervento dell'iniziativa pubblica. All’interno di questo scenario, l'azione degli esponenti politici sardi e delle organizzazioni sindacali, a partire dalla seconda metà degli anni Quaranta e sino all'approvazione della legge n°588, contribuiva al coinvolgimento delle attività minerarie nelle fasi pianificatorie del Piano di Rinascita, poiché a loro avviso rappresentavano la premessa per il raggiungimento dello sviluppo socio- economico previsto dall'articolo 13, e la conseguente crescita dell'industria mineraria sarda nello scenario economico di ambito nazionale/locale. I tempi e le modalità di attuazione del Piano di Rinascita, ciò nonostante, incisero negativamente sulle aspettative dei territori minerari rispetto agli impegni previsti dall'articolo 13 dello statuto speciale. Dall'analisi delle relazioni sindacali e dagli atti del Consiglio Regionale della Sardegna emerge come i sindacati e gli esponenti politici dei partiti d'opposizione stigmatizzassero i ritardi delle II istituzioni regionali e nazionali, che a loro avviso penalizzavano le politiche industriale destinate al rilancio dell'industria mineraria regionale. Gli anni Sessanta, nonostante fossero stati contrassegnati dall'approvazione della legge n°588 e dalla predisposizione di una serie di misure per l'espansione ed il conseguente risanamento del comparto metallifero (come nel caso del provvedimento regionale del marzo 1968 che istituiva l'Ente Minerario Sardo), furono invece caratterizzati dall'aggravarsi