COMMITTENTE

TITOLO

VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO

Regione Lombardia Provincia di di Orzinuovi PROGETTISTA

EQUIPE-CONTRIBUTI SPECIALISTICI

ELABORATO

SCREENING PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA AMBIENTALE NEI CONFRONTI DEI SITI NATURA 2000: “IT2060015 – Bosco de l’Isola” “IT20A0019 – Bosco di Barco” “IT20A0007 – Bosco della Marisca” “IT20A0008 – Bosco dell’Uccellanda” “IT20A0017 – Scolmatore di Genivolta”

ex DPR 35797 e si A G e DGR VII1410603 A D

TAVOLA SCALA COMMESSA SETTORE-TIPOLOGIA N. AGGIORNAMENTO

- - E170270b EP-R n. 00 data 06.11.2018

AGGIORNAMENTO DATA REDATTO VERIFICATO/APPROVATO

00 06.11.2018 F.Z. R.B.

Studio Associato Professione Ambiente di Bellini Dott. Leonardo e Bellini Ing. Roberto Via S.A. Morcelli 2 – 25123 Tel. +39 030 3533699 Fax +39 030 3649731 [email protected] / www.team-pa.it

A termine delle vigenti leggi sui diritti di autore, questo elaborato non potrà essere copiato, riprodotto o comunicato ad altr e persone o ditte senza autorizzazione dello Studio Associato Professione Ambiente

TEAM PA

STUDIO ASSOCIATO PROFESSIONE AMBIENTE

Managing partners:

Ing. Roberto Bellini Ingegnere Civile Ambientale Brescia

Dott. Leonardo Bellini Dottore Agronomo Brescia

Advisors:

Ing. Francesca Zani Ingegnere Civile Ambientale Brescia

Dott. Luca Speziani Pianif. Urbanista di Politiche Territoriali Brescia

Dott.ssa Sara Ambrogio Dottore Scienze Ambientali Brescia

2 VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI ORZINUOVI (BS) VALUTAZIONE DI INCIDENZA - SCREENING

INDICE

1. PREMESSE ...... 4

2. VARIANTI SOTTOPOSTE A VALUTAZIONE QUALITATIVA ...... 4

3. RIFERIMENTI NORMATIVI ...... 6

4. METODOLOGIA ...... 7

5. LIVELLO I - SCREENING ...... 9 Caratteristiche della Variante Generale al PGT ...... 10 5.1.1. Previsioni urbanistiche della Variante al PGT ...... 10 Fattori di potenziale interferenza ...... 18 Individuazione degli ambiti con potenziale interferenza ...... 20

6. DESCRIZIONE DELL’AREA VASTA DI INSERIMENTO ...... 22

7. DESCRIZIONE DEI SITI NATURA 2000 ...... 23 Descrizione e localizzazione dei Siti Natura 2000 interessanti il Comune di Orzinuovi e i comuni contermini ...... 24 7.1.1. Il Progetto Life Natura ...... 43

8. VALUTAZIONE DEI POTENZIALI IMPATTI ATTESI ...... 44 Matrice di screening ...... 48

9. CONCLUSIONI ...... 51

Allegati

Allegato A1: Natura 2000 – Formulari Standard dei SIC/ZPS (Aggiornamento - 2017)

3 VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI ORZINUOVI (BS) VALUTAZIONE DI INCIDENZA - SCREENING

1. PREMESSE Premesso che: - con Delibera di Consiglio Comunale n. 34 del 23.06.2007 il Comune di Orzinuovi ha stato approvato il Piano di Governo del Territorio (PGT); - con Delibera di Consiglio Comunale n. 72 del 05.11.2008 il Comune di Orzinuovi ha approvato la I variante al PGT; - con Delibera di Consiglio Comunale n. 33 del 23.07.2013 il Comune di Orzinuovi ha approvato la II variante generale al PGT e specificatamente al Piano delle Regole e al Piano dei Servizi; - con Delibera di Consiglio Comunale n. 14 del 09.04.2014 il Comune di Orzinuovi ha approvato la III variante generale al PGT; - Con Deliberazione di G.C. n. 96 del 9 maggio 2017 è stato dato avvio del procedimento per la redazione della variante generale al PGT, relativa al documento di piano, Piano delle Regole ed al Piano dei Servizi, unitamente alla Valutazione Ambientale.

Il presente documento si riferisce alla Valutazione di Incidenza Ambientale della Variante Generale al PGT avviata nel gennaio 2017 e con istruttoria in itinere. Nell’ambito della procedura di Variante Generale di PGT, su incarico della Amministrazione Comunale, i tecnici dello Studio Associato Professione Ambiente (TEAM PA) hanno condotto le analisi e le valutazioni ambientali finalizzate alla redazione dello Studio di Valutazione di Incidenza Ambientale, come previsto dall’art. 6 della Direttiva Habitat 92/43/CEE che ha imposto l’obbligo di valutare l’incidenza che qualsiasi Piano/Programma che riguarda aree comprese o contermini ad un SIC/ZPS potrebbe avere sul sito stesso.

Il presente elaborato tecnico ha l’obiettivo di analizzare/valutare l’attivazione di possibili interferenze sull’ambiente naturale derivanti dall’attuazione delle modifiche dalla Variante Generale, con particolare attenzione ai potenziali impatti sul sistema ambientale di riferimento, considerando le componenti biotiche, abiotiche, gli habitat, gli ecosistemi, le connessioni ecologiche, i ricettori sensibili e le diverse componenti ambientali.

2. VARIANTI SOTTOPOSTE A VALUTAZIONE QUALITATIVA La Valutazione d’Incidenza (VIC) è “ il procedimento di carattere preventivo al quale è necessario sottoporre qualsiasi piano o progetto che possa avere incidenze significative su un sito o proposto sito della rete Natura 2000, singolarmente o congiuntamente ad altri piani e progetti e tenendo conto degli obiettivi di conservazione del sito stesso ”.

Tale valutazione trova applicazione sia nei confronti di interventi/progetti/piani che ricadono all’interno delle aree appartenenti alla rete Natura 2000 (o aree proposte per entrarvi), che nei confronti di quelli che pur sviluppandosi all’esterno, possono potenzialmente determinare ripercussioni e/o impatti sullo stato di conversazione dei valori naturali dell’area di interesse comunitario. La rete “Natura 2000” è costituita da due tipologie di siti: - Siti di Importanza Comunitaria (SIC) istituiti ai sensi della Direttiva Habitat (92/43/CEE) e successivamente designati quali Zone Speciali di Conservazione (ZSC); - Zone a Protezione Speciale (ZPS) istituite ai sensi della Direttiva Uccelli (2009/147/CE);

4 VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI ORZINUOVI (BS) VALUTAZIONE DI INCIDENZA - SCREENING

A seguito della formazione di liste nazionali dei siti di interesse proposte dagli Stati membri e successivamente all’adozione da parte della Commissione Europea della lista dei SIC (per ogni regione biogeografica) che forma la rete Natura 2000, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare pubblica, con propri decreti, determina le liste dei SIC italiani, anch’esse suddivise per regione biogeografica (ultima pubblicazione nazionale avvenuta con Decreto 31 gennaio 2013). In Lombardia, la Giunta Regionale ha approvato, con Delibera n. 6648 del 20/02/2008, la “Nuova classificazione delle Zone di Protezione Speciale (ZPS) e individuazione di relativi divieti, obblighi e attività, di attuazione degli articoli 3, 4, 5 e 6 del d.m. 17 ottobre 2007, n. 184 “Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone Speciali di Conservazione (ZCS) e a zone di Protezione Speciale (ZPS)” ”. La DGR 8/9275/2009 “ Determinazioni relative alle misure di conservazione per la tutela delle ZPS lombarde in attuazione della Direttiva 92/43/CEE e del DPR 357/97 ed ai sensi degli articoli 3, 4, 5, 6 del DM 17 ottobre 2007, n.184 - Modificazioni alla d.g.r. n. 7884/2008 ” costituisce il riferimento aggiornato sul tema e, nell’Allegato B, è riportato l’elenco dei 194 SIC e 66 ZPS presenti sul territorio lombardo. Tale delibera è stata poi integrata e modificata con la D.g.r. n. 632/2013 e la D.g.r. n. 3709/2015.

La procedura da seguire per la Valutazione d’Incidenza è stata introdotta dall’articolo 6, comma 3, della Direttiva 92/43/CEE del consiglio del 21/05/1992 “ relativa alla conservazione degli habitat naturali e semi-naturali e della flora e della fauna selvatiche ”, detta Direttiva “Habitat”, recepita in Italia dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 357 dell’ 8 settembre 1997 e successivamente integrato dal DPR n. 120 del 12/03/2003, n. 120 “ Regolamento recante modifiche ed integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, concernente attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e semi-naturali, nonché della flora e della fauna selvatiche ”. La Direttiva “Habitat” ha individuato pertanto la procedura di Valutazione di Incidenza, a cui sottoporre piani o progetti che possano avere incidenze significative su tali siti, al fine di tutelare i siti della rete “Natura 2000”, in funzione degli obiettivi di conservazione dei medesimi.

La VIC deve essere condotta con l’obiettivo di salvaguardare l’integrità dei siti Natura 2000, attraverso l’esame delle interferenze che i piani ed i progetti possono avere con la conservazione degli habitat e delle specie per cui essi sono stati individuati e l’equilibrio ambientale. Rappresenta uno strumento preventivo che analizza i possibili effetti di interventi anche di piccola scala che si localizzano in contesti naturali da salvaguardare e facenti parte di una rete ambientale più ampia, a livello nazionale e comunitario. Scopo ultimo della VIC è il raggiungimento di un rapporto equilibrato tra la conservazione soddisfacente degli habitat e delle specie e l’uso sostenibile del territorio. È importante sottolineare che sono sottoposti a VIC i Piani/Programmi che interessano SIC, pSIC e ZPS, rientranti nella disciplina di cui alla direttiva 2001/42/CE, ovvero soggetti a VAS o Verifica di esclusione dalla VAS (DCR n. 351 del 13/03/2007 pubbl. sul BURL SO n. 14 del 02/04/2007 “ Indirizzi generali per la valutazione di piani e programmi ” al punto 7.2 lettera b)). Inoltre, sono sottoposti alla stessa procedura anche i piani o progetti non direttamente connessi e necessari alla gestione dei siti di Rete Natura 2000 ma che possono avere incidenze significative su di essi (art. 6 comma 3 della Dir. 92/43/CEE).

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3. RIFERIMENTI NORMATIVI Come già citato, a livello europeo, la Valutazione d’Incidenza è stata introdotta dall’articolo 6, comma 3, della Direttiva 92/43/CEE del consiglio del 21/05/1992 “ relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche ”, detta Direttiva “Habitat”. In ambito nazionale tale Direttiva è stata recepita dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 08/08/1997 e successivamente disciplinata dall’art. 6 del DPR n. 120 del 12/03/2003, “ Regolamento recante modifiche ed integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, concernente attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche ”. Il comma 2 dell’art. 6 stabilisce che, vanno sottoposti a valutazione di incidenza tutti i piani territoriali, urbanistici e di settore, ivi compresi i piani agricoli e faunistico-venatori e le loro varianti. Dal comma 3 si evince che sono da sottoporre a valutazione di incidenza anche tutti gli interventi non direttamente connessi e necessari al mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente delle specie e degli habitat presenti in un sito Natura 2000, ma che possono avere incidenze significative sul sito stesso, singolarmente o congiuntamente ad altri interventi.

A livello regionale, la Regione Lombardia ha emanato in materia i seguenti provvedimenti: - D.G.R. 7/14106 dello 08 agosto 2003: “Elenco dei proposti siti di importanza comunitaria ai sensi della direttiva 92/43/CEE per la Lombardia, individuazione dei soggetti gestori e modalità procedurali per l’applicazione della valutazione d’incidenza. P.R.S. 9.5.7 - Obiettivo 9.5.7.2”; - D.G.R. 8/18453 del 30 luglio 2004: “Individuazione degli enti gestori dei proposti siti di importanza comunitaria (pSIC) e dei siti di importanza comunitaria (SIC), non ricadenti in aree naturali protette, e delle zone di protezione speciale (ZPS), designate dal Decreto del Ministro dell’Ambiente 3 aprile 2000”; - D.G.R. 8/18454 del 30 luglio 2004: “Rettifica dell’Allegato A della Deliberazione della Giunta Regionale 8 agosto 2003, n. VII/14106 “Elenco dei proposti siti di importanza comunitaria ai sensi della Direttiva 92/43/CEE per la Lombardia, individuazione dei soggetti gestori e modalità procedurali per l’applicazione della valutazione d’incidenza. P.R.S. 9.5.7 – Obiettivo 9.5.7.2”; - D.G.R. 8/19018 del 15 ottobre 2004: “Procedure per l’applicazione della valutazione di incidenza alle Zone di Protezione Speciale (Z.P.S.) ai sensi della direttiva 79/409/CEE, contestuale presa d’atto dell’avvenuta classificazione di 14 Z.P.S. ed individuazione dei relativi soggetti gestori”; - D.G.R. n. 8/1791 del 25/01/2006, “Rete Europea Natura 2000: individuazione degli enti gestori di 40 Zone di Protezione Speciale (ZPS) e delle misure di conservazione transitorie per le ZPS e definizione delle procedure per l'adozione e l'approvazione dei piani di gestione dei siti”; - D.G.R. n. 8/3798 del 13/12/2006 “Rete Natura 2000: modifiche e integrazioni alle dd.gg.rr. n. 14106/03, n. 19018/04 e n. 1791/06, aggiornamento della banca dati Natura 2000 ed individuazione degli enti gestori dei nuovi SIC proposti”; - D.C.R. n. 8/351 del 13/03/2007 “Indirizzi generali per la valutazione di piani e programmi (articolo 4, comma 1, L.R. 12/05)” - D.G.R. n. 8/5119 del 18/07/2007 “Rete Natura 2000: determinazioni relative all’avvenuta classificazione come ZPS delle aree individuate con dd.gg.rr. 3624/06 e 4197/07 e individuazione dei relativi enti gestori”; - D.G.R. n. 8/6648 del 20/02/2008 “Nuova classificazione delle Zone di Protezione Speciale (ZPS) e individuazione di relativi divieti, obblighi e attività in attuazione degli articoli 3,4,5 e 6 del d.m. 17 ottobre 2007 n. 184 “Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone Speciali di Conservazione (ZCS) e a zone di Protezione Speciale (ZPS)””; - D.G.R. n. 8/7884 del 30/07/2008 “Misure di conservazione per la tutela delle ZPS lombarde ai sensi del d.m. 17 ottobre 2007, n, 184 - Integrazione alla d.g.r. 6648/2008” e s.m.i.; integrata e modificata con la D.g.r. n. 632/2013 e la D.g.r. n. 3709/2015;

6 VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI ORZINUOVI (BS) VALUTAZIONE DI INCIDENZA - SCREENING

- D.G.R. n. 8/9275 del 08/04/2009 “Determinazioni relative alle misure di conservazione per la tutela delle ZPS lombarde in attuazione della Direttiva 92/43/CEE e del D.P.R. 357/97 ed ai sensi degli articoli 3,4,5,6, del d.m. 17 ottobre 2007, n. 184 - Modificazioni alla d.g.r. n. 7884/2008”. - D.G.R. n. 4429/2015 “ Adozione delle misure di conservazione relative a 154 siti Rete Natura 200, ai sensi del D.P.R 357/97 e s.m.i. e del DM 184/2007 3 s.m.i. e proposta di integrazione della rete ecologica regionale per la connessione ecologica tra i siti Natura 2000 lombardi” .

L’introduzione della Legge Regionale n. 7 del 05/02/2010 è andata a modificare la precedente LR n. 86 del 1983 disciplinando la definizione e la gestione di Rete Natura 2000. Tali leggi sono state successivamente modificate dall’entrata in vigore della Legge Regionale n. 12 del 04/08/2011 “Nuova organizzazione degli enti gestori delle aree regionali protette e modifiche alle leggi regionali 30 novembre 1983, n. 86 (Piano generale delle aree regionali protette. Norme per l’istituzione e la gestione delle riserve, dei parchi e dei monumenti naturali, nonché delle aree di particolare rilevanza naturale e ambientale) e 16 luglio 2007, n. 16 (Testo unico delle leggi regionali in materia di istituzione di parchi)” che ha sostanzialmente introdotto modifiche nei confronti della LR n. 7/2010 per quanto concerne la procedura di VIC. Con DGR n. 9/2789 del 22/12/2011 “Determinazione della procedura di valutazione ambientale di piani e programmi - VAS (art. 4, l.r. n. 12/2005) - Criteri per il coordinamento delle procedure di valutazione ambientale (VAS) – Valutazione di incidenza (VIC) - Verifica di assoggettabilità a VIA negli accordi di programma a valenza territoriale (art. 4, comma 10, l.r. 5/2010)”, Regione Lombardia ha emanato la suddetta delibera al fine di coordinare e raccordare le differenti procedure valutative (VAS-VIA-VIC).

4. METODOLOGIA In conformità con la normativa nazionale e regionale citata, il presente studio è stato redatto facendo riferimento ai dettami del DPR 357/97 e s.m.i., Allegato G (Contenuti della relazione per la valutazione di incidenza di piani e progetti), nonché della D.G.R. VII/14106 del 08/08/2003, Allegato D (Contenuti minimi della relazione di incidenza). Si evidenzia che, sia il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio sia la Regione Lombardia (D.G.R. VII/14106 del 08/08/2003, Allegato C, art. 9) prescrivono di fare riferimento, fino ad emanazione di specifiche linee guida regionali, ai seguenti documenti quali “guida metodologica” redatti/pubblicati dalla Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea, al fine di fornire delucidazioni in merito all’interpretazione delle prescrizioni della Direttiva ed alla metodologia da adottare per sviluppare una Valutazione d’Incidenza: - “Guida all’interpretazione dell’articolo 6 della direttiva “Habitat” 92/43/CEE”; - “Valutazione di piani e progetti aventi un’incidenza significativa sui siti della rete Natura 2000 - Guida metodologica alle disposizioni dell’articolo 6, paragrafi 3 e 4 della direttiva “Habitat” 92/43/CEE”.

La guida metodologica individua i seguenti livelli: - Livello I: screening: Processo d’individuazione delle implicazioni potenziali di un progetto o piano su un Sito Natura 2000, singolarmente o congiuntamente ad altri piani o progetti, e determinazione del possibile grado di significatività di tali incidenze; - Livello II: valutazione appropriata: Considerazione dell’incidenza del progetto o piano sull’integrità del Sito Natura 2000, singolarmente o congiuntamente ad altri piani o progetti, tenendo conto della struttura e funzione del Sito, nonché dei suoi obiettivi di

7 VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI ORZINUOVI (BS) VALUTAZIONE DI INCIDENZA - SCREENING

conservazione. In caso di incidenza negativa, si aggiunge anche la determinazione delle possibilità di mitigazione; - Livello III: valutazione delle soluzioni alternative: Valutazione delle modalità alternative per l’attuazione del progetto o piano in grado di prevenire gli effetti passibili di pregiudicare l’integrità del Sito Natura 2000; - Livello IV: valutazione in caso di assenza di soluzioni alternative in cui permane l’incidenza negativa: Valutazione delle misure compensative laddove, in seguito alla conclusione positiva della valutazione sui motivi imperanti di rilevante interesse pubblico, sia ritenuto necessario portare avanti il piano o progetto.

A ciascun livello si valuta la necessità o meno di procedere al livello successivo. A titolo di esempio, se al termine del Livello I si giunge alla conclusione che non sussistono incidenze significative sul Sito Natura 2000, non è necessario procedere ai livelli successivi della valutazione.

Il presente studio intende determinare il grado di significatività delle possibili incidenze della Variante Generale al PGT attraverso le seguenti fasi operative/di analisi: - Descrizione delle caratteristiche del Piano in oggetto – Documento di Piano, Piano delle Regole, Piano dei Servizi; - Descrizione del/i sito/i Natura 2000 – Descrizione del/i SIC interessante/i il territorio di Orzinuovi e i comuni contermini; - Valutazione – Analisi e valutazione dei potenziali impatti/interferenze riconducibili all’attuazione dell’intervento in oggetto nei confronti dei siti Natura 2000.

Nel caso in cui dalla valutazione emergessero potenziali incidenze non significative o poco significative, i successivi livelli di approfondimento non sono necessari e lo studio può ritenersi concluso. L’analisi dei potenziali fattori di impatto è stata effettuata in relazione alla valenza e alle peculiarità naturalistiche dei siti di interesse regionale/comunitario potenzialmente pregiudicati:

- SIC/ZPS “Bosco de l’Isola” - sup. 91,554 ha nei Comuni di Orzinuovi, , Soncino e ; - SIC/ZPS “Bosco di Barco” – sup. 66,51 ha nei Comuni di Orzinuovi e Soncino; - SIC “Bosco della Marisca” – sup. 102,33 ha nei Comuni di - Genivolta; - SIC/ZPS “Isola dell’Uccelanda” – sup. 76,26 ha nei Comuni di Azzanello, Genivolta, Villachiara e ; - SIC “Scolmatore di Genivolta” – sup. 72, 378 ha nel Comune di Genivolta (e parzialmente nel Comune di Villachiara) così come indicato dalle schede descrittive dei siti contenute negli archivi Natura 2000.

Si precisa che, nell’estrema porzione occidentale del territorio del Comune di Soncino, - comune contermine a Orzinuovi - a oltre 4,5 km dal confine occidentale del Parco dell’ Nord è presente un ulteriore SIC (IT20A00818 Cave Danesi). Si anticipa che, in funzione della notevole distanza del citato SIC dal Comune di Orzinuovi e, in particolare dalle aree interessate dalle modifiche della variante di PGT (circa 8 Km), le valutazioni e gli esiti relativi ai SIC/ZPS più vicini di cui sopra possono ritenersi a maggior ragione valide in modo analogo anche per tale SIC.

8 VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI ORZINUOVI (BS) VALUTAZIONE DI INCIDENZA - SCREENING

5. LIVELLO I - SCREENING Il livello di Screening è caratterizzato dal processo di individuazione delle potenziali interferenze del piano analizzato sui Siti Natura 2000 e del loro grado di significatività. All’inizio del processo di screening è necessario determinare se gli interventi previsti dal piano siano direttamente connessi o necessari alla gestione del SIC, poiché, in tale caso specifico la procedura si conclude e si passa direttamente alla fase autorizzativa. È bene precisare che “ affinché un piano/progetto possa essere considerato “direttamente connesso o necessario alla gestione del sito”, la “gestione” si deve riferire alle misure gestionali a fini di conservazione, mentre il termine “direttamente” si riferisce a misure che sono state concepite unicamente per la gestione a fini conservativi di un sito e non in relazione a conseguenze dirette e indirette su altre attività ”. Gli interventi previsti non riscontrano tali caratteristiche e pertanto il piano non è da considerarsi “direttamente connesso o necessario alla gestione del sito” Natura 2000. Il primo step dello studio di incidenza consiste quindi nella individuazione degli obiettivi e delle previsioni della Variante Generale al PGT del Comune di Orzinuovi. Le analisi che fanno capo a questo livello di indagine sono organizzate nelle seguenti fasi: - descrizione delle caratteristiche generali delle previsioni di Variante al PGT; - descrizione delle caratteristiche dell’area vasta di inserimento; - descrizione dei Siti Natura 2000; - valutazione delle potenziali interferenze con i Siti Natura 2000. 9 VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI ORZINUOVI (BS) VALUTAZIONE DI INCIDENZA - SCREENING

Caratteristiche della Variante Generale al PGT

Come già evidenziato nelle premesse, il presente Studio per la Valutazione di Incidenza Ambientale (VIC) ha per oggetto le potenziali interferenze ambientali indotte dalle modifiche previste dalla Variante Generale del PGT, riconducibili a: - modifiche non sostanziali al Documento di Piano; - modifiche puntuali al Piano delle Regole ed al Piano dei Servizi; - adeguamento a norme sopravvenute, correzione di eventuali errori materiali di redazione; - ricevimento da parte dell’Amministrazione Comunale di richieste dei cittadini.

Dalla relazione di Variante, si evince che “ Le istanze pervenute entro e fuori i termini sono state tutte raccolte, numerate ed analizzate e sottoposte all’attenzione dell’Amministrazione Comunale, che ha valutato la possibilità di recepimento delle stesse alla luce dei criteri e degli indirizzi coerenti con i contenuti del Piano in essere. Sono pervenuto in tutto 12 istanze.”

Con riferimento alla Legge Regionale 31/2014, si rende noto che la presente variante di “evidenzia un biaci psitiv de csu di su Cuae itrdtt daa variate urbaistica Le scelte sono pertanto compatibili con i disposti della l.r. 31/2014”.

5.1.1. Previsioni urbanistiche della Variante al PGT

La Variante al PGT, in valutazione, riguarda “ il procedimento di variante al Piano delle Regole, al Piano dei Servizi e al Documento di Piano con il fine di apportare e aggiornare i contenuti dell’atto di pianificazione urbanistica approvato con D.C.C. n. 34 del 23 giugno 2007 2012 e delle successive varianti approvate con delibera di Consiglio Comunale n. 72 del 5 novembre 2008, n. 33 del 23 luglio 2013 e n. 14 del 9 aprile 2014 ”. Nella relazione di Variante al PGT si esplicita “ In conseguenza del profondo mutamento del quadro di riferimento e delle prospettive di sviluppo economico, l’Amministrazione Comunale ha avviato il procedimento per la redazione di una variante al Piano delle Regole, al Piano dei Servizi e al Documento di Piano basato su principi non diversi da quelli originari, con l’intento di perseguire la stessa sostenibilità ambientale e sociale, e con l’obiettivo di porre al centro della progettazione la qualità della vita dei cittadini ”.

Varianti al PGT Vigente La proposta di Variante prevede n. 1 modifica comune a tutti gli strumenti del PGT: la variante V 17 prevede la “ modifica dell’impianto complessivo delle norme tecniche di attuazione con anche il recepimento di alcune modifiche specifiche alle stesse ”. Le NTA sono semplicemente state accorpate con le NTA del PdR e del PdS in un unico volume denominato NTA PdR – PdS – DdP

Varianti al Documento di Piano La proposta di Variante prevede n. 3 modifiche al Documento di Piano (in aggiunta alla Variante V17): le varianti V05 e V06 sono migliorative, prevedendo lo stralcio degli ambiti AR11 e AR15, previsti dal PGT vigente, mentre la variante V08 prevede l’ampliamento dell’ambito AC1 (ex ACEN1), a destinazione commerciale.

Varianti al Piano dei Servizi La proposta di Variante prevede n. 1 modifica al Piano dei Servizi (in aggiunta alla Variante V17): la variante V16 modifica i parametri urbanistici della zona produttiva D1.

10 VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI ORZINUOVI (BS) VALUTAZIONE DI INCIDENZA - SCREENING

Varianti al Piano delle Regole Le variazioni al Piano delle Regole introdotte dalla variante in oggetto riguardano un totale di 21 (comprensive della Variante V17) modifiche sostanziali e non. Di seguito si presenta una tabella che riassume la tipologia di modifica.

N. Domin Descrizione sintetica io V-01 PdR Viene ridisegnato interamente in ambiente SIT il Piano delle Regole vigente sulla base cartografica del Database Topografico Regionale V-02 PdR Aggiornamento del PDR sulla base dello stato di attuazione del PGT vigente, andando a recepire nel consolidato i piani attuativi collaudati V-03 PdR Viene riperimetrato il centro abitato, sia per il capoluogo che per le frazioni V-04 PdR Vengono riportati nella carta della disciplina delle aree la zonizzazione delle aree agricole (proponendo anche un accorpamento delle sottozone esistenti e il relativo aggiornamento normativo) e il censimento delle cascine (con i riferimenti alle relative schede) V-05 PdR In accoglimento di un’istanza, viene stralciata un’area identif icata come ambito di DdP espansione residenziale (AR 11 - Ovanengo), e viene ricondotta a zona agricola. V-06 PdR In accoglimento di un’istanza, viene stralciata un’area identificata come ambito di DdP espansione residenziale (AR 15 - capoluogo), e viene ricondotta a zona agricola. V-07 PdR Viene stralciata un’area identificata come ambito residenziale (PE 1 - Pudiano), e viene ricondotta a zona agricola. V-08 PdR In parziale accoglimento di un’istanza viene ampliato il perimetro dell’ambito di DdP espansione commerciale soggetto ad intervento preventivo AC1 (ex ACEN1) V-09 PdR Nell’ambito della più complessiva revisione della normativa riguardante le zone agricole, sono state in particolare riviste e modificate le schede relative alle cascine FR33, FR09, FR37, FR25, FR 21, FR38, Fr30, FR26, S03, FR22, Fr24. E’ stata inoltre stralciata la scheda relativa alla cascina FR 23. V-10 PdR Andando a recepire lo stato di fatto si recepisce il tratto di viabilità pubblica che attraversa il PE7 V-11 PdR In accoglimento di un’istanza viene riclassificata parte di un ambito (1450 m 2) a verde privato come zona B1 – ambiti consolidati residenziali esterni al nucleo antico V-12 PdR In accoglimento di un’istanza, l’ambito strategico AS6 viene riperimetrato, riclassificando a zona B1 una porzione dello stesso pari a 1540 m 2, e suddividendolo in 3 sub-ambiti: AS6- 1, AS6-2 e AS6-3 V-13 PdR Si rettifica il tracciato della via Casaglio a Orzinuovi e la riclassificazione di parte dell’attuale via Casaglio (superficie 230 m 2) e di una porzione di area a Verde pubblico (superficie 200 m 2) come zona A – Nuclei di Antica Formazione V-14 PdR Andando a recepire il Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari triennio 2017 - 2019 l’area di via Einaudi di cui al NCT foglio 10 mappale 738 viene riclassificata da parcheggio a servizio tecnologico V-15 PdR Andando a recepire il Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari triennio 2017 - 2019 l’area di viale Montenero di cui al NCT foglio 15 mappale 67 viene riclassificata da A2 – NAF a verde privato V-16 PdR All’interno della zona D1 – produttiva ed è stata inserita una norma che prevede, nel limite PdS del 30% della Sc ammissibile, la realizzazione di edifici con altezza max di m. 30,00 (rif. parametri dell’art. 59 delle NTA). V-17 PdR Modifica dell’impianto complessivo delle norme tecniche di attuazione con anche il PdS recepimento di alcune modifiche specifiche alle stesse DdP V-18 PdR Aggiornamento delle fasce di rispetto degli allevamenti esistenti V-19 PdR Inserimento delle aree percorse da fuoco ai sensi della L. n.353 del 21/11/2000 V-20 PdR Inserimento di una norma particolare (NP2) all’interno dell’ambito PC11 che prevede la possibilità di insediare come destinazione d’uso principale la destinazione commerciale C. V-21 PdR Inserimento di una norma particolare (NP3) che conferma la destinazione agro ‐produttiva del caseificio esistente presente in zona agricola. V-22 PdR In recepimento di un’istanza e in conformità a quanto previsto dalla normativa, è stata

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ridotta a 10 m la fascia di rispetto della SP668 interna al centro abitato. E’ stata inserita in zona B1 – residenziale e assoggettata a permesso di costruire V-23 PdR convenzionato un lotto di 2800 mq intercluso tra l’ex ACER 1, l’AR 14 e il residenziale consolidato. E’ stata inserita la previsione di adeguamento della viabilità della SP2, nel tratto compreso tra V-24 PdR l'intersezione con la SPBS 235 e la SP 72, oggetto di un accordo di programma tra i comuni di Orzinuovi e Roccafranca. Sono state inserite le norme particolari NP2 e NP4, che assegnano alle cascine P4.06 e P2.14 le V-25 PdR volumetrie già consentite dal piano vigente (riportate come appunto e riferimento alle osservazioni accolte sulla tavola del piano delle regole vigente)

Le modifiche 01, 02, 03, 09, 10, 17, 18, 19, 21, 24 e 25 non si configurano come variazioni sostanziali in grado di determinare impatti significativi/negativi sull’ambiente e sui SIC/ZPS. Si tiene comunque ad evidenziare che tali modifiche di carattere generali alla NTA del PdR rappresentano elementi puntuali che non vanno in alcun modo ad alterare la struttura generale dello strumento urbanistico e pertanto non sono variazioni in grado di determinare impatti significativi/negativi sull’ambiente e sui SIC/ZPS. Sono invece modifiche che possono introdurre aspetti migliorativi/positivi sia nella gestione dello strumento urbanistico (correzione di errori, aggiornamenti cartografici, introduzioni di nuovi articoli o di specifiche riguardanti norme ecc.) che nella consequenziale applicazione e ricaduta ambientale. Pertanto, le suddette modifiche apportate dalla variante in oggetto al Piano delle Regole sono escluse dalla valutazione d’incidenza. Le modifiche 05, 06 e 07 prevedono l’eliminazione di aree identificate come ambiti di espansione residenziali che vengono ricondotte a zona agricola. Tali modifiche si configurano come previsioni indubbiamente migliorative rispetto alle condizioni vigenti. Pertanto, anche le suddette modifiche apportata dalla variante in oggetto al Piano delle Regole sono escluse dalla valutazione d’incidenza. Le modifiche 04, 05, 06, 07, 12, 14, 15, 16, 20 e 22 rappresentano delle variazioni alle norme tecniche che: - si applicano alle diverse destinazioni d’uso e non ad aree individuate; - recepiscono il Piano delle Alienazioni o Piani Attuativi realizzati che hanno introdotto modifiche alle previsioni originarie; - introducono cambiamenti tali da non indurre impatti ambientali apprezzabili; - il cui impatto può rappresentare un aspetto migliorativo o cautelativo nei confronti delle matrici ambientali. Nel dettaglio, la modifica 04 , oltre all’aggiornamento del censimento delle cascine e delle relative schede, propone un accorpamento delle sottozone esistenti in cui il PGT vigente suddivide le aree agricole in un’unica Zona Agricola E, e il relativo aggiornamento normativo. Gli interventi consentiti e le modalità di intervento non subiscono sostanziali mutamenti rispetto a quanto previsto dalle NTA vigenti. La modifica 12 suddivide l’ambito di possibile trasformazione AS6, previsto dal PGT vigente, e quindi già sottoposto a Valutazione d’Incidenza, in 3 sub-ambiti. La Variante conferma la destinazione produttiva D1 prevista dal PGT vigente. La destinazione residenziale prevista dallo strumento vigente viene mantenuta riperimetrando una zona di 1540 m 2 e riclassificandola a zona B1, escludendola dal perimetro dell’ambito di trasformazione. Tale area è stata prevista in aderenza alle zone residenziali esistenti, come suggerito dalle valutazioni della VAS dello strumento urbanistico storico. L’ambito a destinazione produttiva viene suddiviso in sottoambiti per favorirne l’attivazione per stralci funzionali concepiti in un disegno unitario. Tale previsione non introduce modifiche tali da generare variazioni apprezzabili agli esiti delle valutazioni degli impatti sulle Aree Protette Rete Natura 2000. 12 VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI ORZINUOVI (BS) VALUTAZIONE DI INCIDENZA - SCREENING

Le Varianti 14 e 15 recepiscono il Piano delle Alienazioni comunali, nel primo caso l’area interessata dalla riclassificazione è una piccola porzione di una più ampia area destinata a parcheggio del centro commerciale, nella quale è stato installata una SRB per la telefonia mobile, con la modifica 15 invece l’area a parcheggio di via Montenero è stata alienata e riclassificata come Verde Privato. La destinazione a verde privato non permette nuovi interventi edificatori. Le modifiche appena descritte non introducono variazioni alle condizioni attuali, tali da generare potenziali impatti significativi/negativi sull’ambiente e sui SIC/ZPS. La Variante 16 modifica i parametri urbanistici della zona D1 produttiva, introducendo altezze fino a 30 m, ma la distanza delle aree produttiva dai SIC è tale da rendere trascurabile tale modifica. La Variante 20, in recepimento dello stato di fatto, inserisce una Norma Particolare (NP1) all’interno dell’ambito PC11 (ex P.E.C. 11, P.E.E.P. via Milano) e riconosce la destinazione commerciale già ammessa dal PC11 ai lotti di Via Milano. Tale modifica rende coerente lo stato di fatto con lo stato pianificatorio. La Variante 22 , in conformità con quanto previsto dalla normativa, riduce la fascia di rispetto stradale della SP 668, nei pressi del centro abitato, in corrispondenza della zona produttiva consolidata e di ampliamento. Tale modifica non presenta interferenze con i Siti Natura 2000.

La tipologia di modifica delle restanti modifiche (08, 11, 13, 23 ) non permette di escludere, a priori, potenziali impatti indotti negativi.

Nelle pagine seguenti sono riassunti le aree urbanizzate, già inserite negli strumenti urbanistici precedenti, che a seguito della presente Variante subiscono modifiche alle destinazioni urbanistiche per le quali non si possono escludere potenziali effetti sulle diverse componenti ambientali e di conseguenza anche effetti indiretti positivi sui Siti Natura 2000.

V-08 PGT vigente Zona E - Agricola Dominio Documento di Piano; Piano delle Regole Proposta di Variante In parziale accoglimento di un’istanza viene ampliato il perimetro dell’ambito di espansione commerciale soggetto ad intervento preventivo AC1 (ex ACEN1) Riferimenti --- Bilancio ecologico - 11.050 m 2 Estratti vigente e proposta di variante PGT VIGENTE VARIANTE PGT

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V- 08 Superficie: territoriale: da 22.584,69 m 2 (PGT vigente) a 33.634 m 2 (Variante PGT) Descrizione dell’intervento: Ampliamento dell’ambito AC : nuovo polo commerciale; Caratteristiche attuali dell’area: Ambito di possibile trasformazione AC 1 previsto dal PGT vigente. La nuova superficie inclusa nel perimetro d’ambito si configura come area agricola (coltivazioni a seminativi) Localizzazione: - non ricade nelle aree dei SIC; - non ricade all’interno del Parco dell’Oglio Nord (perimetrazione del PTC del Parco) Distanza dal SIC/ZPS “Bosco de l’Isola”: circa 4600 m a nordovest; Distanza dal SIC/ZPS “Bosco di Barco”: circa 5200 m a sudovest; Distanza dal SIC “Bosco della Marisca”: circa 7500 m a sudovest; Distanza dal SIC/ZPS “Isola dell’Uccellanda”: circa 8500 m a sud; Distanza dal SIC “Scolmatore di Genivolta”: circa 8800 m a sud; (Distanza dal SIC “Cave Danesi”: circa 9500 m a nordovest).

V-11 PGT vigente Verde privato Dominio Piano delle Regole Proposta di Variante In accoglimento di un’istanza viene riclassificata parte di un ambito (1450 m 2) a verde privato come zona B1 – ambiti consolidati residenziali esterni al nucleo antico Riferimenti --- Bilancio ecologico --- Estratti vigente e proposta di variante

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PGT VIGENTE VARIANTE PGT

Variante V -11 Superficie: territoriale: 1450 m2 Descrizione dell’intervento: riclassificazione da verde privato a zona B1 residenziale; Caratteristiche attuali dell’area: verde privato Localizzazione: - non ricade nelle aree dei SIC (Zona Agr AB E5 del Piano delle Regole); - non ricade all’interno del Parco dell’Oglio Nord (perimetrazione del PTCT del Parco) Distanza dal SIC/ZPS “Bosco de l’Isola”: circa 3500 m a nordovest; Distanza dal SIC/ZPS “Bosco di Barco”: circa 3500 m a sudovest; Distanza dal SIC “Bosco della Marisca”: circa 6000 m a sudovest; Distanza dal SIC/ZPS “Isola dell’Uccellanda”: circa 7800 m a sud; Distanza dal SIC “Scolmatore di Genivolta”: circa 9000 m a sud; (Distanza dal SIC “Cave Danesi”: circa 7500 m a nordovest).

15 VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI ORZINUOVI (BS) VALUTAZIONE DI INCIDENZA - SCREENING

V-13 PGT vigente Verde privato Dominio Piano delle Regole Proposta di Variante Si rettifica il tracciato della via Casaglio a Orzinuovi e la riclassificazione di parte dell’attuale via Casaglio (superficie 230 m 2) e di una porzione di area a Verde pubblico (superficie 200 m 2) come zona A – Nuclei di Antica Formazione Riferimenti --- Bilancio ecologico --- Estratti vigente e proposta di variante PGT VIGENTE VARIANTE PGT

Variante V -13 Superficie: territoriale: 430 m2 Descrizione dell’intervento: rettifica del tracciato della via Casaglio (230 m 2) e riclassificazione di parte dell’attuale sede stradale e di una porzione di area a verde pubblico (200 m 2) come zona A – Nuclei di Antica Formazione; Caratteristiche attuali dell’area attuale: verde pubblico (aiuola priva di elementi arborei e arbustivi)

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Localizzazione: - non ricade nelle area dei SIC; - non ricade all’interno del Parco dell’Oglio Nord (perimetrazione del PTC del Parco) Distanza dal SIC/ZPS “Bosco de l’Isola”: circa 8600 m a nordovest; Distanza dal SIC/ZPS “Bosco di Barco”: circa 6700 m a sudovest; Distanza dal SIC “Bosco della Marisca”: circa 7000 m a sudovest; Distanza dal SIC/ZPS “Isola dell’Uccellanda”: circa 6500 m a sud; Distanza dal SIC “Scolmatore di Genivolta”: circa 7000 m a sud; (Distanza dal SIC “Cave Danesi”: circa 12000 m a nordovest).

V-23 PGT vigente NTA Dominio Piano delle Regole Proposta di Variante E’ stata inserita in zona B1 – residenziale e assoggettata a permesso di costruire convenzionato un lotto di 2800 mq intercluso tra l’ex ACER 1, l’AR 14 e il residenziale consolidato Riferimenti

Bilancio ecologico --- Estratti vigente e proposta di variante PGT VIGENTE VARIANTE PGT

Variante V -23 Superficie: territoriale: 2.800 m 2 Descrizione dell’intervento : cambio di destinazione urbanistica di un lotto intercluso da agricola a B1- residenziale consolidato assoggettata a permesso di costruire convenzionato; Caratteristiche attuali dell’area attuale: terreno agricolo coltivato a seminativi semplici

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Localizzazione: - non ricade nelle aree dei SIC; - non ricade all’interno del Parco dell’Oglio Nord (perimetrazione del PTC del Parco) Distanza dal SIC/ZPS “Bosco de l’Isola”: circa 3200 m a nordovest; Distanza dal SIC/ZPS “Bosco di Barco”: circa 3.400 m a sudovest; Distanza dal SIC “Bosco della Marisca”: circa 5700 m a sudovest; Distanza dal SIC/ZPS “Isola dell’Uccellanda”: circa 8000 m a sud; Distanza dal SIC “Scolmatore di Genivolta”: circa 8200 m a sud; (Distanza dal SIC “Cave Danesi”: circa 9000 m a nordovest).

Fattori di potenziale interferenza Le potenziali forme di interferenza e/o disturbo ambientale possono essere desunte attraverso l’analisi delle azioni dirette e indirette che le previsioni di piano possono compiere nei confronti dei SIC/ZPS. Dalla descrizione delle caratteristiche dei singoli ambiti di trasformazione è possibile definire gli aspetti principali legati alla tipologia degli stessi, potenzialmente interferenti con le caratteristiche salienti dell’area protetta. I possibili aspetti interferenti includono: - pressione antropica indotta dalla realizzazione di nuove residenze; - variazione dei flussi autoveicolari generati dalla confluenza verso le nuove aree residenziali; - emissione di inquinanti atmosferici e produzione di rifiuti sia nella fase di cantierizzazione che durante la fase di vita degli interventi; - pressione sul sistema della rete fognaria comunale; - aumento del grado di impermeabilizzazione delle aree in edificazione; - sistemi di gestione delle acque (meteoriche e reflue) dei nuovi insediamenti residenziali e produttivi; - connotazione paesaggistica degli interventi di piano; - scelta dei materiali da costruzione e delle modalità operative; - cantierizzazione delle opere di piano; - occupazione di aree non ancora urbanizzate per espansioni edilizie; - presenza di nuove barriere/aperture che potrebbero ostacolare o favorire gli spostamenti di alcune specie animali.

Vista la peculiarità del sistema ambientale caratteristico dei SIC/ZPS di interesse, tra gli aspetti interferenti andranno in particolare considerati tutti i possibili fattori di pressione con ricadute sulla flora, sulla fauna e sugli ecosistemi, come di seguito elencato. Fattori di pressione (e relative sorgenti di maggior criticità) con ricadute sulla FLORA: - immissione di sostanze inquinanti nell’aria; - nuove captazioni idriche ed eventuale mancato rispetto dei limiti vitali relativi ai corsi d’acqua (violazione del minimo deflusso vitale); - immissione di sostanze inquinanti nelle acque superficiali e/o sotterranee; - sottrazione di superfici ed eventuale mancato rispetto dei limiti vitali relativi alle fitocenosi (violazione della superficie minima degli habitat); - compromissione/perdita di siti di notevole importanza floristica; - alterazione delle proprietà fisico-chimiche del suolo; - massiccia presenza antropica in siti di notevole sensibilità intrinseca.

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Fattori di pressione (e relative sorgenti di maggior criticità) con ricadute sulla FAUNA: - imputabili ad azioni ed interventi che modificano l’ambiente: - inquinamento della falda e dei corpi idrici superficiali; - presenza di sbarramenti lungo i corsi d’acqua; - rettifica e canalizzazione di corsi d’acqua; - alterazione di sponde e/o letti naturali di corpi idrici, con eventuale eliminazione della vegetazione ripariale; - cattiva gestione del patrimonio forestale e/o delle aree protette; - sottrazione di superfici e mancato rispetto dei limiti vitali relativi alle comunità animali presenti (garanzia della superficie minima degli habitat); - uso di fitofarmaci e biocidi in ambito agricolo; - dismissione di attività agro-silvo-pastorali; - occupazione di aree non ancora urbanizzate per espansioni edilizie ed infrastrutture varie; - apertura di nuove strade e/o allargamento di quelle preesistenti; - creazione di nuovi varchi in aree boschive ancora integre; - presenza di elettrodotti e/o impianti eolici; - presenza di insediamenti turistici (camping, aree attrezzate); - eccessiva vicinanza di infrastrutture ad aree popolate da specie di particolare interesse naturalistico-scientifico e/o territoriale; - disturbo alla fauna arrecato dalla diffusione dell’utilizzo di mezzi meccanici; - presenza di numerose arterie stradali e/o ferroviarie; - imputabili ad azioni dirette sui popolamenti animali: - introduzione di specie e sottospecie alloctone; - bracconaggio e forme di persecuzione diretta di specie animali protette; - prelievo di uova e nidiacei di uccelli per collezionismo e falconeria; - imputabili ad attività turistiche, ricreative e sportive: - escursionismo, mountain-biking; - caccia fotografica e bird-watching; - transito di veicoli a motore al di fuori della rete rotabile.

Fattori di pressione (e relative sorgenti di maggior criticità) con ricadute sugli ECOSISTEMI: - fattori di frammentazione ecologica: - barriere ecologiche; - permeabilità ecologica; - fattori in grado di modificare il ciclo locale dell’acqua; - modifiche nella struttura degli ecomosaici esistenti e alterazione della loro funzionalità; - eccessiva artificializzazione di zone già prive di equilibrio ecologico.

L’analisi di tali fattori consente di definire quali effetti essi possono avere sull’equilibrio dell’ecosistema circostante. Il successivo confronto tra fattori di impatto e obiettivi di conservazione delle specie presenti nel SIC/ZPS permetterà di precisare se e in quali termini la messa in opera del piano può compromettere la qualità dell’area protetta. Gli aspetti interferenti così individuati possono essere utilmente tradotti in effetti del piano sul SIC/ZPS, e suddivisi in base all’aspetto temporale (temporanei e non) di effetto sui ricettori, come descritto di seguito:

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Effetti principali sui ricettori sensibili dei SIC/ZPS: - alterazione fisica dell’ambiente; - potenziale perdita di habitat; - frammentazione del SIC; - perturbazione delle specie (inquinamento rumoroso, da vibrazioni e luminoso); - influenza sulle migrazioni/spostamenti delle specie; - riduzione/modificazione della densità di popolazione delle specie; - inquinamento atmosferico; - inquinamento dei suoli e delle acque superficiali/sotterranee; - alterazione del paesaggio, impatto visivo e occupazione di territorio.

Effetti a carattere temporaneo o secondari: - rumorosità, vibrazioni, emissione di polveri durante la cantierizzazione.

Per ogni approfondimento in merito si rimanda alla successiva sezione specifica, dedicata all’individuazione degli indicatori atti a valutare la significatività degli effetti.

Individuazione degli ambiti con potenziale interferenza Vari fattori devono essere considerati per individuare, tra le diverse modifiche previste dalla Variante di Piano in esame, quali possano comportare incidenze significative sui SIC/ZPS. In particolare, elementi fondamentali atti a definire l’incidenza di un intervento sui SIC/ZPS possono essere riassunti in: - natura degli interventi che verranno realizzati nell’ambito; - distanza dell’ambito dai SIC; - componenti ambientali interessate. Questi tre aspetti possono avere diversi livelli di importanza, ad esempio, il fattore “distanza” viene considerato prioritario rispetto al fattore “natura degli interventi”, poiché superata una certa distanza dal SIC/ZPS, la natura dell’intervento non influisce più sul sito sensibile. A loro volta le possibili ricadute negative a diverse distanze dalla sorgente dipendono dalle componenti ambientali interessate. In altre parole, in base al criterio spaziale, potrebbero essere considerati non interferenti con il SIC/ZPS gli interventi posti oltre una certa distanza. Per l’individuazione di una determinata distanza da considerarsi “significativa” è tuttavia necessario tener conto anche dei caratteri fisici del territorio, tra cui: - il tipo di paesaggio e le caratteristiche visuali del contesto, che possono determinare, a parità di altre condizioni, un diverso impatto visivo delle opere in progetto; - le caratteristiche idrologiche ed idrogeologiche del contesto, importanti per stabilire, ad esempio, se un eventuale inquinamento dei corpi idrici superficiali e/o della falda, dovuto alla diffusione di inquinanti da una sorgente appartenente al medesimo bacino imbrifero o idrogeologico, potrebbe interessare il SIC/ZPS; - l’uso del suolo e lo stato di urbanizzazione, poiché la realizzazione di opere di edificazione in un contesto di edilizia consolidata potrebbe risultare meno impattante, dal punto di vista paesaggistico, di un intervento su di un’area libera. Per contro, l’ampliamento di zone residenziali o produttive consolidate potrebbe portare ad un notevole impatto sulle risorse ambientali come aria, suolo ed ambiente idrico, dovuto, ad esempio, alle emissioni in

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atmosfera localizzate in un singolo ambito, al consumo di acqua, alla produzione di scarichi idrici ed alla produzione di rifiuti.

Oltre a questi elementi, occorre poi valutare le caratteristiche di ogni singolo intervento e gli impatti che ne possono derivare. Ciascun tipo di impatto o di pressione può infatti avere ricadute sull’ambiente con diverse scale spaziali, anche in funzione della componente ambientale interessata (atmosfera, rumore, paesaggio ecc.), ed ogni intervento può determinare un impatto di diversa entità. A titolo di esempio, l’impatto acustico è rilevante su scale spaziali limitate, dell’ordine di decine o centinaia di metri; l’impatto sul paesaggio può avere una scala di qualche chilometro, in base al contesto visivo ed alla sensibilità del sito. Gli impatti sulle risorse ambientali (acqua, aria, suolo) possono avere ricadute su aree molto più vaste, andando potenzialmente ad influenzare la qualità delle diverse componenti ambientali. Oltre al dato puramente geometrico (distanza in linea d’aria tra la sorgente dell’impatto ed il ricettore), occorre considerare poi le caratteristiche dell’ambiente, che possono far sì che l’influenza ricada preferenzialmente su determinate aree geografiche, indipendentemente dalla distanza. Ad esempio, l’inquinamento dovuto alla diffusione dei contaminanti nelle acque superficiali o sotterranee avverrà in maniera preferenziale all’interno del bacino idrografico in cui è presente la sorgente. Analogamente, con riferimento alla qualità dell’aria, il trasporto degli inquinanti emessi da una sorgente sarà influenzato dai fenomeni di diffusione e dispersione (es. diffusione chimica, advezione dovuta al vento, ecc.).

Nel caso in esame i SIC/ZPS di interesse sono localizzati nella porzione occidentale del territorio comunale di Orzinuovi, che appartiene alla valle alluvionale del Fiume Oglio, ribassata e delimitata da scarpate morfologiche rispetto al livello fondamentale della pianura cui appartiene la maggior parte del territorio comunale. Anche i SIC/ZPS posti sul territorio dei comuni contermini si localizzano sempre all’interno del Parco dell’Oglio Nord, ad eccezione del SIC “Cave Danesi” in Comune di Soncino ed esterno al perimetro del Parco. Sulla base di tale considerazione, è stato individuato un criterio per individuare una porzione del territorio comunale, rappresentata dalla valle alluvionale ed il sistema dei terrazzi dell’Oglio, e sostanzialmente coincidente con l’area vincolata dal “Parco dell’Oglio Nord”, al di fuori della quale, in ottica cautelativa e in condizioni ordinarie, è ragionevole ritenere meno significative le incidenze sulle singole componenti ambientali considerate. Per analogia e continuità delle valutazioni effettuate durante i procedimenti di VIC dello strumento urbanistico vigente, si segue per la presente Variante la medesima metodologia. Infine si sono individuate sul territorio comunale delle fasce di attenzione nell’intorno dei SIC/ZPS (rispettivamente a distanze di 2 Km e 1 Km dalle Riserve). All’interno del primo buffer (2 Km) vengono considerate significative le interferenze prodotte da tutti gli ambiti di trasformazione di tipo non residenziale (es. produttivi, artigianali, viabilità principale) considerando così, in modo cautelativo, gli insediamenti produttivi “ordinari”, come insediamenti con maggior probabilità di generare ricadute ambientali. Considerando invece la natura e la tipologia degli insediamenti di carattere residenziale, per tali ambiti la fascia di attenzione è stata ridotta ad un’area che si estende con raggio di 1 Km dai SIC/ZPS. Sulla base di tutte le considerazioni sopraesposte si è attribuita significatività esclusivamente agli interventi ricadenti entro le seguenti aree: - per quanto riguarda le componenti paesaggio, rumore, inquinamento luminoso e da vibrazioni, in assenza di chiare barriere fisiche nel territorio, è stata individuata una distanza oltre la quale gli eventuali impatti perdono di efficacia:

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- per le aree residenziali, distanza di influenza significativa pari ad 1 km oppure ubicazione entro il territorio del Parco dell’Oglio Nord; - per le aree produttive, distanza di influenza significativa pari a 2 km; - per quanto riguarda le componenti aria, suolo, sottosuolo ed ambiente idrico: tutto il territorio comunale.

In base a tali criteri, con riferimento alle aree puntuali interessate dalle modifiche in valutazione individuate dalla proposta di Variante al PGT è possibile affermare che - le modifiche V11, V13 e V23 che prevedono riclassificazione/sviluppo in zona B (residenziale) si localizzano ad una distanza ampiamente superiore a 1 Km; - la modifica V08 che prevede l’ampliamento del polo commerciale in ambito AS6 e la riclassificazione a zona produttiva di un’area a parcheggio, si localizzano ad una distanza ampiamente superiore a 2 Km.

La limitata entità delle aree destinate alla riclassificazione/sviluppo in zona residenziale (modifiche V 11, V13 e V23), la distanza superiore ad 1 Km (precisamente superiore a 2 Km) dai SIC/ZPS hanno portato ad escludere questi aree dalle potenziali sorgenti di impatti sui Siti Natura 2000. La Variante V 08 prevede l’ampliamento di un ambito a destinazione commerciale già inserito nel PGT vigente, con conseguente consumo di suolo agricolo. La modifica modifica anche gli indici urbanistici di trasformazione dell’area, rendendoli più restrittivi rispetto ai vigenti, permettendo in questo modo di non incrementare i carichi antropici indotti dalla realizzazione, rispetto alla situazione vigente (si rimanda alle schede di Verifica dell’Allegato 01 alla Verifica di VAS). Anche le modifiche che riguardano le destinazioni produttive e commerciali risultano esterne al perimetro del Parco e localizzate ad una distanza ampiamente superiore a 2 Km da tutti i SIC/ZPS. Per le caratteristiche di ordinarietà e di limitata entità degli interventi produttivi e per la distanza rispetto ai SIC/ZPS è possibile escludere potenziali interferenze nei confronti delle aree protette indotte da tali trasformazioni.

Nel complesso, possono essere ritenute trascurabili le possibili interferenze delle modifiche introdotte dalla Variante Generale al PGT. Tuttavia, a titolo cautelativo, con riferimento alle componenti ambientali: - aria; - suolo, sottosuolo, ambiente idrico; per le quali, come detto, si possono individuare distanze di possibile interferenza maggiori e legate alle caratteristiche fisiche dell’ambiente (bacino idrografico, dispersione degli inquinati in atmosfera e negli acquiferi), sono state invece considerate le potenziali ricadute di tutti gli ambiti oggetto di modifica della proposta di Variante. Le valutazioni e gli esiti, presentati nei capitoli successivi confermano la trascurabilità delle possibili interferenze sui SIC/ZPS anche rispetto alle suddette componenti ambientali.

6. DESCRIZIONE DELL’AREA VASTA DI INSERIMENTO Per l’inquadramento territoriale dell’area vasta in cui si colloca il territorio comunale oggetto della Variante Generale al PGT, si rimanda alla Verifica di VAS della Variante Generale al PGT e in particolare al Rapporto Preliminare Ambientale che contiene un aggiornamento del quadro conoscitivo dello stato dell’ambiente del territorio comunale, pubblicato sul sito regionale SIVAS e sul sito web del Comune di Orzinuovi.

22 VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI ORZINUOVI (BS) VALUTAZIONE DI INCIDENZA - SCREENING

7. DESCRIZIONE DEI SITI NATURA 2000 I Siti di Importanza Comunitaria che interessano il territorio del Comune di Orzinuovi, sono ospitati dal Parco Regionale Oglio Nord. Il parco si sviluppa lungo il corso dell’omonimo fiume a cavallo tra le province di Brescia, Bergamo e Cremona. Il parco nel complesso include un paesaggio molto articolato, comprendendo la valle fluviale con le svariate morfologie legate all’alveo e alla sua continua evoluzione, le vegetazioni acquatiche, pioniere, di greto, ripariali e forestali; allontanandosi dal fiume, si estende la pianura agricola, profondamente modificata dall’attività antropica, dalle bonifiche, dalle opere di disboscamento e arboricoltura intensiva e percorsa dai canali e dalle numerose rogge ancor oggi utilizzate. Il Parco Oglio Nord ospita nel suo territorio, concentrate nella zona centrale, sette Riserve Naturali la cui importanza è dovuta alla presenza di specie botaniche e faunistiche di grande interesse e pregio naturalistico ed ambientale; quattro di queste riserve ricadono in territorio bresciano, che si estende da a .

Le sette Riserve Naturali sono: - Boschetto della Cascina Campagna - Bosco de l’isola (BS) - Bosco di Barco (BS) - Bosco della Marisca (BS) - Isola Uccellanda (BS) - Lanche di Azzanello - Lanca di Gabbioneta.

Queste aree protette presentano un notevole valore dal punto di vista naturalistico- ambientale, e di conseguenza richiedono una tutela particolare al fine della loro conservazione e valorizzazione.

Nella presente valutazione si sono considerati i siti appartenenti alla Rete Natura 2000 che interessano direttamente il territorio comunale di Orzinuovi e i siti che ricadono nei comuni contermini, così come richiesto dalla nota della Regione Lombardia del novembre 2010 in merito alla procedura di Valutazione di Incidenza dei PGT. In particolare i SIC considerati sono: - SIC/ZPS “Bosco de l’Isola” - sup. 91,554 Ha, localizzato nei Comuni di Orzinuovi, Roccafranca, Soncino e Torre Pallavicina; - SIC/ZPS “Bosco di Barco” - sup 66,51 Ha, localizzato nei Comuni di Orzinuovi e Soncino; - SIC “Bosco della Marisca” - sup 102,33 Ha, localizzato nei Comuni di Villachiara - Genivolta; - SIC/ZPS “Isola dell’Uccelanda” - sup 76,26 Ha, localizzato nei Comuni di Azzanello, Genivolta, Villachiara e Borgo San Giacomo; - SIC “Scolmatore di Genivolta” - sup 72, 378 Ha, localizzato nel Comune di Genivolta (e parzialmente nel Comune di Villachiara) e aderente al SIC/ZPS Isola dell’Uccellanda.

Si precisa che, nell’estrema porzione occidentale del territorio del Comune di Soncino, - comune contermine a Orzinuovi - a oltre 4,5 km dal confine occidentale del Parco dell’Oglio Nord è presente un ulteriore SIC (IT20A00818 “Cave Danesi”). Si anticipa che, in funzione della notevole distanza del citato SIC dal Comune di Orzinuovi e, in particolare dagli ambiti di

23 VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI ORZINUOVI (BS) VALUTAZIONE DI INCIDENZA - SCREENING

trasformazione oggetto di variante di PGT (circa 8 Km), le valutazioni e gli esiti relativi ai SIC/ZPS più vicini di cui sopra possono ritenersi a maggior ragione valide in modo analogo anche per tale SIC.

Dalla consultazione dell’Allegato B della DGR 519/13, sul territorio di Orzinuovi e dei Comuni contermini si riscontra la presenza dei Siti Natura 2000:

Area SIC Codice Nome Ente gestore protetta/forest Comuni pSIC Provincie SITO SITO SITO a demaniale interessati ZPS interessata Orzinuovi, BG Bosco de Ente gestore Riserva naturale Roccafranca, ZPS/SIC IT2060015 BS l’Isola Area Protetta Bosco de l’Isola Soncino, Torre CR Pallavicina Ente gestore Riserva naturale Orzinuovi BS SIC IT20A0019 Barco Area Protetta Bosco di Barco Soncino CR Soncino, Riserva naturale Bosco della Ente gestore Orzinuovi, BS SIC IT20A0007 Bosco della Marisca Area Protetta Villachiara, CR Marisca Genivolta Isola Riserva naturale Azzanello, Ente gestore BS ZPS/SIC IT20A008 dell’Uccella Isola Genivolta, Area Protetta CR nda Uccellanda Villachiara

Scolmatore Azzanello, Ente gestore Parco dell’Oglio PSIC IT20A0016 di Genivolta, CR Area Protetta Nord Genivolta Villachiara

Descrizione e localizzazione dei Siti Natura 2000 interessanti il Comune di Orzinuovi e i comuni contermini

Il 16 novembre 2012 è stato adottato dalla Commissione Europea l'ultimo aggiornamento delle liste dei Siti che fanno parte della rete Natura 2000. L’elenco aggiornato è stato recepito dall’Italia con i 3 Decreti del 31/01/2013 inerenti le regioni biogeografiche alpina, continentale e mediterranea. Il sito del Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare fornisce le schede e le cartografie dei SIC e ZPS del territorio nazionale. È inoltre consultabile il Manuale di interpretazione degli Habitat dell’Unione Europea; la Società Botanica Italiana ha realizzato per conto del Ministero dell'Ambiente il Manuale nazionale di interpretazione degli habitat adattato alla realtà italiana e condiviso dai maggiori esperti a livello regionale e nazionale, allo scopo di favorire l’identificazione di quegli habitat la cui descrizione nel Manuale europeo non risulta sufficientemente adeguata allo specifico contesto nazionale. Utilizzando le fonti citate, di seguito, vengono descritti i SIC/ZPS interessanti il Comune di Orzinuovi e i relativi habitat.

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BOSCO DE L’ISOLA (d.c.r. 20.05.1991, n. V/196 – BURL 1° SS al n. 32 del 06.08.1991)

Dalla consultazione del Formulario standard IT2060015 (versione ottobre 2012) reperito dalla succitata fonte, e riportato integralmente in Allegato 1 , si evince che il sito Bosco de l’Isola è identificato come “tipo C” (il codice C viene assegnato quando la zona proponibile come SIC è identica alla ZPS designata) pertanto costituisce, al contempo, un sito di importanza comunitaria ed una zona di protezione speciale. Dal punto di vista localizzativo viene attribuito alla “regione biogeografica continentale”, ha un’area di 362 ha ed è situato alle seguenti coordinate geografiche:

- longitudine: 9.88583333333333 - latitudine: 45.4305555555556 - Estensione: 91,554 Ha

Nella sezione 3 del formulario standard sono disponibili indicazioni in merito alle informazioni ecologiche presenti: - tipi di habitat; - tipi di specie.

Al punto 3.1 del formulario standard vengono individuati e valutati i seguenti 8 tipi di habitat presenti nel sito:

25 VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI ORZINUOVI (BS) VALUTAZIONE DI INCIDENZA - SCREENING

- cod. 91E0* - Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior; - cod. 91 F0 - Foreste miste riparie di grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior o fraxinus angustifolia. - Nota - il segno “*” indica i tipi di habitat prioritari.

Le informazioni inerenti i diversi tipi di habitat, desunte dal formulario standard, sono riassunte nella tabella seguente:

codice copertura (ha) rappresentatività superficie grado di valutazione relativa conservazione globale 91E0 6,35 B C B B 91F0 18,77 B C B B La valutazione globale (valutazione globale del valore del sito per la conservazione del tipo di habitat naturale in questione), con riferimento al sistema di classificazione adottato per la compilazione dei formulari standard (A: valore eccellente, B: valore buono, C: valore significativo) è di buon valore (B) per la totalità degli habitat presenti.

Nella sezione 4 è descritto il sito e in particolare al punto 4.2 la sua qualità e importanza.

Qualità e importanza: l’importanza del sito deriva principalmente dalle specie animali presenti e subordinatamente dalla vegetazione forestale. Il bosco, ancorché alterato dalla presenza di esotiche ed infestanti, risulta ben sviluppato ed in buono stato di conservazione; esso risulta significativo anche perché rappresenta uno dei pochi elementi naturali in un contesto fortemente antropizzato

Dal Manuale nazionale di interpretazione degli habitat

91E0 Frase diagnostica dell’habitat in Italia Foreste alluvionali, ripariali e paludose di Alnus spp., Fraxinus excelsior e Salix spp. presenti lungo i corsi d’acqua sia nei tratti montani e collinari che planiziali o sulle rive dei bacini lacustri e in aree con ristagni idrici non necessariamente collegati alla dinamica fluviale. Si sviluppano su suoli alluvionali spesso inondati o nei quali la falda idrica è superficiale, prevalentemente in macrobioclima temperato ma penetrano anche in quello mediterraneo dove l’umidità edafica lo consente.

Sottotipi e varianti “Saliceti non mediterranei” Boschi ripariali a dominanza di Salix alba e S. fragilis del macrobioclima temperato presenti su suolo sabbioso con falda idrica più o meno superficiale lungo le fasce (a volte lineari) più prossime alle sponde in cui il terreno è limoso e si verificano sovente esondazioni. Rientra in questo gruppo il sottotipo 44.13 (Foreste a galleria di salice bianco – Salicion albae). “Ontanete e frassineti ripariali” Boschi ripariali a dominanza di ontano (Alnus glutinosa, A. incana, A. cordata -endemico dell’Italia meridionale, ) o frassino (Fraxinus excelsior) dell’alleanza Alnion incanae (= Alno- Ulmion, =Alno-Padion, = Alnion glutinoso-incanae). Questi boschi ripariali occupano i terrazzi alluvionali posti ad un livello più elevato rispetto ai saliceti e sono inondati occasionalmente dalle piene straordinarie del fiume. Rientra in questo gruppo il sottotipo 44.21 (boschi a galleria montani di ontano bianco - Calamagrosti variae-Alnetum incanae), il sottotipo 44.31 (alno-frassineti di rivi e sorgenti - Carici remotae-Fraxinetum excelsioris) e il sottotipo 44.33 (boschi misti di frassino maggiore ed ontano nero dei fiumi con corso lento - Pruno-Fraxinetum).

26 VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI ORZINUOVI (BS) VALUTAZIONE DI INCIDENZA - SCREENING

“Ontanete riparali del Mediterraneo occidentale” Boschi ripariali mediterranei a dominanza di Alnus glutinosadell’alleanza Osmundo –Alnion glutinosae che vicaria l’Alnion incanae nel Mediterraneo occidentale. E’ prevalentemente concentrata nel corso medio e inferiore dei fiumi e si rinviene su substrati di natura acida. Il sottobosco è caratterizzato dalla dominanza di varie pteridofite idrofilo-calcifughe. Rientrano in questo gruppo anche la cenosi endemica della Sardegna meridionale - rinvenibile in ambito mesomediterraneo - caratterizzata da Salix arrigonii e Ilex aquifolium e riferibile alla suballeanza Hyperico hircini-Alnenion glutinosae. Questo gruppo appartiene al codice Corine Biotopes 44.5 (foreste riparali mediterranee di ontano nero dell’ Osmundo–Alnion glutinosae). “Ontanete paludose” Boschi a dominanza di Alnus glutinosa dell’alleanza Alnion glutinosae che colonizzano le zone paludose con ristagni idrici non necessariamente collegati alla dinamica fluviale su suoli da torbosi a minerali, a reazione da acida a neutro-alcalina. La permanenza dell’acqua e l’asfissia dei suoli facilitano la dominanza di Alnus glutinosa. Rientrano in questo gruppo anche i boschi paludosi a dominanza di frassino ossifillo (Cladio marisci- Fraxinetum oxycarpae Piccoli, Gerdol & Ferrari 1983) che si insediano in depressioni interdunali con falda affiorante, svincolate dalle dinamiche fluviali. Esempi si rilevano lungo le coste emiliano-romagnole (Mesola - FE; Punte Alberete - RA) e laziali (Circeo - LT). Questo gruppo appartiene al codice Corine Biotopes 44.91 (foreste paludose di ontano nero dell’ Alnion glutinosae).

Dinamiche e contatti I boschi ripariali e quelli paludosi sono per loro natura formazioni azonali e lungamente durevoli essendo condizionati dal livello della falda e dagli episodi ciclici di morbida e di magra. Generalmente sono cenosi stabili fino a quando non mutano le condizioni idrologiche delle stazioni sulle quali si sviluppano; in caso di allagamenti più frequenti con permanenze durature di acqua affiorante tendono a regredire verso formazioni erbacee (ciò che non avviene per le ontanete paludose che si sviluppano proprio in condizioni di prolungato alluvionamento); in caso di allagamenti sempre meno frequenti tendono ad evolvere verso cenosi forestali mesofile più stabili. Rispetto alla zonazione trasversale del fiume (lungo una linea perpendicolare all’asse dell’alveo) le ontanete ripariali possono occupare posizione diverse. Nelle zone di montagna si sviluppano direttamente sulle rive dei fiumi, in contatto catenale con le comunità idrofile di alte erbe (habitat 6430 “Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie idrofile”) e con la vegetazione di greto dei corsi d’acqua corrente (trattata nei tipi 3220“Fiumi alpini con vegetazione riparia erbacea”, 3230 “Fiumi alpini con vegetazione riparia legnosa a Myricaria germanica”, 3240 “Fiumi alpini con vegetazione riparia legnosa a Salix elaeagnos”, 3250 “Fiumi mediterranei a flusso permanente con Glaucium flavum”, 3260 “Fiumi delle pianure e montani con vegetazione delRanunculion fluitantis e Callitricho-Batrachion”, 3270 “Fiumi con argini melmosi con vegetazione delChenopodion rubri p.p. e Bidention p.p.”, 3280 “Fiumi mediterranei a flusso permanente con il Paspalo-Agrostidion e con filari ripari di Salix e Populus alba”, 3290 “Fiumi mediterranei a flusso intermittente con ilPaspalo-Agrostidion”). In pianura questi boschi ripariali si trovano normalmente, invece, lungo gli alvei abbandonati all’interno delle pianure alluvionali in contatto catenale con i boschi ripariali di salice e pioppo. Lungo le sponde lacustri o nei tratti fluviali dove minore è la velocità della corrente, i boschi dell’habitat 91E0* sono in contatto catenale con la vegetazione di tipo palustre riferibile agli habitat 3110 “Acque oligotrofe a bassissimo contenuto minerale delle pianure sabbiose (Littorelletalia uniflorae), 3120 "Acque oligotrofe a bassissimo contenuto minerale su terreni generalmente sabbiosi del Mediterraneo occidentale con Isoetes spp.”, 3130 “Acque stagnanti, da oligotrofe a mesotrofe, con vegetazione dei Littorelletea uniflorae e/o degli Isoeto-Nanojuncetea”, 3140 “Acque oligomesotrofe calcaree con vegetazione bentica di Chara spp.”, 3150 “Laghi eutrofici naturali con vegetazione del Magnopotamion o Hydrocharition”, 3160 “Laghi e stagni distrofici naturali” e 3170 “Stagni temporanei mediterranei”. Verso l’esterno dell’alveo, nelle aree pianeggianti e collinari, i boschi ripariali sono in contatto catenale con diverse cenosi forestali mesofile o termofile rispettivamente delle classi Querco-Fagetea e Quercetea ilicis, verso cui potrebbero evolvere con il progressivo interramento. In particolare possono entrare in contatto catenale con i boschi termofili a Fraxinus oxycarpa (91B0 “Frassineti termofili a Fraxinus angustifolia”), i boschi a dominanza di farnia (habitat 9160 "Querceti di farnia o rovere subatlantici e dell'Europa Centrale del Carpinion betuli”) e le foreste miste riparie a Quercus robur dell'habitat 91F0 “Foreste miste riparie di grandi fiumi a Quercus

27 VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI ORZINUOVI (BS) VALUTAZIONE DI INCIDENZA - SCREENING

robur,Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior o Fraxinus angustifolia (Ulmenion minoris)”. Contatti possono avvenire anche con le praterie dell’habitat 6510 “Praterie magre da fieno a bassa altitudine Alopecurus pratensis, Sanguisorba officinalis”. In montagna sono invece in contatto con le praterie dell’habitat 6520 "Praterie montane da fieno” o con le foreste di forra del Tilio-Acerion (habitat 9180 “Foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilio-Acerion”). In stazioni montane fresche si osserva la normale evoluzione delle alnete di Alnus incana verso boschi più ricchi di abete rosso (climax della peccata montana).

91F0 Frase diagnostica dell’habitat in Italia Boschi alluvionali e ripariali misti meso-igrofili che si sviluppano lungo le rive dei grandi fiumi nei tratti medio- collinare e finale che, in occasione delle piene maggiori, sono soggetti a inondazione. In alcuni casi possono svilupparsi anche in aree depresse svincolati dalla dinamica fluviale. Si sviluppano su substrati alluvionali limoso-sabbiosi fini. Per il loro regime idrico sono dipendenti dal livello della falda freatica. Rappresentano il limite esterno del "territorio di pertinenza fluviale".

Dinamiche e contatti Rapporti catenali: possono essere in contatto catenale con i boschi ripariali a pioppi e salici e con le ontanete degli Habitat 91E0* “Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae)” e 92A0 “Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba”, con boschi più termofili della classe Querco-Fagetea tra i quali i querceti dell’habitat 91AA* “Boschi orientali di quercia bianca” e Quercetea ilicis, con boschi mesofili dell’habitat 91L0 “Querceti di rovere illirici (Erythronio-Carpinion)”, con formazioni igrofile della classePhragmiti-Magnocaricetea e con praterie mesophile degli habitat 6510 “Praterie magre da fieno a bassa altitudine (Alopecurus pratensis, Sanguisorba officinalis) e 6420 “Praterie umide mediterranee con piante erbacee alte delMolinio-Holoschoenion”. Data la vicinanza al corso d’acqua possono inoltre avere rapporti catenali con la vegetazione di acqua stagnante degli habitat 3140 “Acque oligomesotrofiche calcaree con vegetazione bentica diChara spp.” e 3150 “Laghi eutrofici naturali con vegetazione del tipo Magnopotamion e Hydrocharition”. Rapporti seriali: sono formazioni stabili che possono evolvere da cariceti anfibi per interramento.

Il sito rappresenta uno dei pochi lembi ad elevata naturalità e complessità strutturale ancora esistenti in un contesto fortemente antropizzato, qual è il basso corso del Fiume Oglio. L’elemento principale è ovviamente il corso d’acqua che, in questo particolare tratto, ha originato diversi rami fluviali separati da isolotti ghiaiosi. Il luogo ben si presta quindi ad osservare la modellazione dell’alveo e la rapida ricolonizzazione, da parte della vegetazione, delle terre emerse, spesso anche ad opera di specie alloctone fortemente infestanti. Alle formazioni pioniere e discontinue di greto e ai cespuglieti ripariali, si contrappongono le formazioni forestali più mature, disposte in tre aggruppamenti discontinui: si tratta di vegetazioni tipiche dei substrati alluvionali con dominanza di ontano e frassino e di boschi misti ripariali a olmo, quercia e frassino. La presenza di ambienti così variegati ospita anche una ricca fauna, con specie di uccelli degli ambienti fluviali e boschivi e pesci elencati nell’Allegato II della Direttiva Habitat, come il barbo, il cobite, il vairone, la lasca e il pigo.

28 VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI ORZINUOVI (BS) VALUTAZIONE DI INCIDENZA - SCREENING

BOSCO DELLA MARISCA (d.c.r. 31.05.1989, n. IV/1329 – BURL 2° SS al n. 40 del 04.10.1989)

Dalla consultazione del Formulario standard IT20A0007 (versione ottobre 2012) reperito dalla succitata fonte, e riportato integralmente in Allegato 1 , si evince che il sito Bosco della Marisca è identificato come “tipo B” (il codice B viene assegnato ai SIC che non hanno relazioni con altri siti). Dal punto di vista localizzativo viene attribuito alla “regione biogeografica continentale”, ha un’area di 362 ha ed è situato alle seguenti coordinate geografiche: - longitudine: 9.88861111111111 - latitudine: 45.3552777777778 - Estensione: 102,0 Ha

29 VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI ORZINUOVI (BS) VALUTAZIONE DI INCIDENZA - SCREENING

Nella sezione 3 del formulario standard sono disponibili indicazioni in merito alle informazioni ecologiche presenti: - tipi di habitat; - tipi di specie.

Al punto 3.1 del formulario standard vengono individuati e valutati i seguenti 8 tipi di habitat presenti nel sito:

- cod. 3150 - Fiumi mediterranei a flusso permanente con Glaucium flavum; - cod. 3260 - Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ranunculion fluitantis e Callitricho- Batrachion; - cod. 3270 - Fiumi con argini melmosi con vegetazione del Chenopodion rubri p.p. e bidention p.p.; - cod. 6210 - Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo; - cod. 91E0* - Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior; - cod. 91 F0 - Foreste miste riparie di grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior o fraxinus angustifolia. - Nota - il segno “*” indica i tipi di habitat prioritari.

Le informazioni inerenti i diversi tipi di habitat, desunte dal formulario standard, sono riassunte nella tabella seguente:

codice copertura (ha) rappresentatività superficie grado di valutazione relativa conservazione globale 3150 0,63 B C C C 3260 1,03 B C B B 3270 1,0 A C B B 6210 2,6 A C B B 91E0 3,43 B C B B 91F0 14,29 B C B B

La valutazione globale (valutazione globale del valore del sito per la conservazione del tipo di habitat naturale in questione), con riferimento al sistema di classificazione adottato per la compilazione dei formulari standard (A: valore eccellente, B: valore buono, C: valore significativo) è di buon valore (B) per la totalità degli habitat presenti, ad eccezione dell’habitat 3150 che presenta un valore significativo.

Nella sezione 4 è descritto il sito e in particolare al punto 4.2 la sua qualità e importanza.

Qualità e importanza: Il sito può essere considerato un mosaico, su piccola scala, di aspetti vegetazionali diversificati, tutti comunque riferibili ala serie dinamica planiziale che conduce al climax del “querco-ulmeto”. Degna di menzione è la l’abbondante presenza di Salix elaeagnos che, qui, assume portamento arboreo, con esemplari di notevoli dimensioni (h 15 m), e tende a caratterizzare, anche fisionomicamente, il bosco igrofilo. Vanno altresì segnalate situazioni con caratteristiche prossime a quelle di praterie semi-aride a cui si sovrappone una copertura arboreo- arbustiva rada e discontinua (pioppi e salici), di rilevante interesse fitogeografico per la presenza di

30 VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI ORZINUOVI (BS) VALUTAZIONE DI INCIDENZA - SCREENING

numerose specie erbacee termo-xerofile. Ciò è imputabile a motivi diordine edafico (substrati grossolani a elevata permeabilità).

Dal Manuale nazionale di interpretazione degli habitat

3150 Frase diagnostica dell’habitat in Italia Habitat lacustri, palustri e di acque stagnanti eutrofiche ricche di basi con vegetazione dulciacquicola idrofitica azonale, sommersa o natante, flottante o radicante, ad ampia distribuzione, riferibile alle classi Lemnetea e Potametea. Dinamiche e contatti La vegetazione idrofitica riferibile all’Habitat 3150 si sviluppa in specchi d’acqua di dimensione variabile, talora anche nelle chiarie dei magnocariceti o all’interno delle radure di comunità elofitiche a dominanza di Phragmites australis, Typha spp., Schoenoplectus spp. ecc., con le quali instaura contatti di tipo catenale. Ciascuna di queste comunità rappresenta una permaserie ed in linea di massima non è soggetta a fenomeni dinamico-successionali a meno che non vengano alterate le condizioni ambientali ed il regime idrico. Una forte minaccia di scomparsa per questi sistemi di acqua dolce deriva proprio dai fenomeni di interrimento provocati dall’accumulo di sedimento sui fondali (o dall’alterazione artificiale del regime idrico), che se particolarmente accentuati possono provocare l’irreversibile alterazione dell’habitat e l’insediarsi di altre tipologie vegetazionali.

3260 Frase diagnostica dell’habitat in Italia Questo habitat include i corsi d’acqua, dalla pianura alla fascia montana, caratterizzati da vegetazione erbacea perenne paucispecifica formata da macrofite acquatiche a sviluppo prevalentemente subacqueo con apparati fiorali generalmente emersi del Ranunculion fluitantis e Callitricho-Batrachion e muschi acquatici. Nella vegetazione esposta a corrente più veloce (Ranunculion fluitantis) gli apparati fogliari rimangono del tutto sommersi mentre in condizioni reofile meno spinte una parte delle foglie è portata a livello della superficie dell’acqua (Callitricho-Batrachion). Questo habitat, di alto valore naturalistico ed elevata vulnerabilità, è spesso associato alle comunità a Butomus umbellatus; è importante tenere conto di tale aspetto nell’individuazione dell’habitat. La disponibilità di luce è una fattore critico e perciò questa vegetazione non si insedia in corsi d'acqua ombreggiati dalla vegetazione esterna e dove la limpidezza dell’acqua è limitata dal trasporto torbido. Dinamiche e contatti Vegetazione azonale stabile. Se il regime idrologico del corso d’acqua risulta costante, la vegetazione viene controllata nella sua espansione ed evoluzione dall’azione stessa della corrente. Ove venga meno l’influsso della corrente possono subentrare fitocenosi elofitiche della classe Phragmiti-Magnocaricetea e, soprattutto in corrispondenza delle zone marginali dei corsi d’acqua, ove la corrente risulta molto rallentata o addirittura annullata, si può realizzare una commistione con alcuni elementi del Potamion e diLemnetea minoris che esprimono una transizione verso la vegetazione di acque stagnanti (habitat 3150 “Laghi eutrofici naturali con vegetazione delMagnopotamion o Hydrocharition”). Viceversa, un aumento molto sensibile della corrente può ridurre la capacità delle macrofite di radicare sul fondale ciottoloso e in continuo movimento.

3270 Frase diagnostica dell’habitat in Italia Comunità vegetali che si sviluppano sulle rive fangose, periodicamente inondate e ricche di nitrati dei fiumi di pianura e della fascia submontana, caratterizzate da vegetazione annuale nitrofila pioniera delle alleanzeChenopodion rubri p.p. e Bidention p.p.. Il substrato è costituito da sabbie, limi o argille anche frammisti a uno scheletro ghiaioso. In primavera e fino all’inizio dell’estate questi ambienti, a lungo inondati, appaiono come rive melmose prive di vegetazione in quanto questa si sviluppa, se le condizioni sono favorevoli, nel periodo tardo estivo-autunnale. Tali siti sono soggetti nel corso degli anni a modifiche spaziali determinate dalle periodiche alluvioni.

31 VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI ORZINUOVI (BS) VALUTAZIONE DI INCIDENZA - SCREENING

Dinamiche e contatti L’habitat comprende le tipiche comunità pioniere che si ripresentano costantemente nei momenti adatti del ciclo stagionale, favorite dalla grande produzione di semi. Il permanere del controllo da parte dell’azione del fiume ne blocca lo sviluppo verso la costituzione delle vegetazioni di greto dominate dalle specie erbacee biennali o perenni (habitat 3220 “Fiumi alpini con vegetazione riparia erbacea”). L’habitat è in contatto catenale con la vegetazione idrofitica dei corsi d’acqua (3130 “Acque stagnanti, da oligotrofe a mesotrofe, con vegetazione dei Littorelletea uniflorae e/o degliIsoeto-Nanojuncetea”, 3140 “Acque oligomesotrofe calcaree con vegetazione bentica di Chara spp”, 3150 “Laghi eutrofici naturali con vegetazione del Magnopotamion o Hydrocharition”, 3170 “Stagni temporanei mediterranei”, 3260 “Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ranunculion fluitantis e Callitricho-Batrachion”), la vegetazione erbacea del Paspalo-Agrostidion (3280 “Fiumi mediterranei a flusso permanente con il Paspalo-Agrostidion e con filari ripari di Salix ePopulus alba”), con la vegetazione di megaforbie igrofile dell’habitat 6430 “Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie idrofile “ e la vegetazione arborea degli habitat 91E0* “Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae)” o 92A0 “Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba”. Frequenti sono le inltrazioni di specie delle classi Artemisietea vulgaris, Stellarietea mediae, Plantaginetea majoris e Phragmito-Magnocaricetea.

6210 Frase diagnostica dell’habitat in Italia Praterie polispecifiche perenni a dominanza di graminacee emicriptofitiche, generalmente secondarie, da aride a semimesofile, diffuse prevalentemente nel Settore Appenninico ma presenti anche nella Provincia Alpina, dei Piani bioclimatici Submeso-, Meso-, Supra-Temperato, riferibili alla classe Festuco-Brometea, talora interessate da una ricca presenza di specie diOrchideaceae ed in tal caso considerate prioritarie (*). Per quanto riguarda l’Italia appenninica, si tratta di comunità endemiche, da xerofile a semimesofile, prevalentemente emicriptofitiche ma con una possibile componente camefitica, sviluppate su substrati di varia natura. Per individuare il carattere prioritario deve essere soddisfatto almeno uno dei seguenti criteri: (a) il sito ospita un ricco contingente di specie di orchidee; (b) il sito ospita un’importante popolazione di almeno una specie di orchidee ritenuta non molto comune a livello nazionale; (c) ) il sito ospita una o più specie di orchidee ritenute rare, molto rare o di eccezionale rarità a livello nazionale. Dinamiche e contatti Le praterie dell’Habitat 6210, tranne alcuni sporadici casi, sono habitat tipicamente secondari, il cui mantenimento è subordinato alle attività di sfalcio o di pascolamento del bestiame, garantite dalla persistenza delle tradizionali attività agro-pastorali. In assenza di tale sistema di gestione, i naturali processi dinamici della vegetazione favoriscono l’insediamento nelle praterie di specie di orlo ed arbustive e lo sviluppo di comunità riferibili rispettivamente alle classi Trifolio-Geranietea sanguinei e Rhamno-Pruneteaspinosae; quest’ultima può talora essere rappresentata dalle ‘Formazioni aJuniperus communis su lande o prati calcicoli’ dell’Habitat 5130. All’interno delle piccole radure e discontinuità del cotico erboso, soprattutto negli ambienti più aridi, rupestri e poveri di suolo, è possibile la presenza delle cenosi effimere della classe Helianthemetea guttati riferibili all’Habitat 6220* ‘Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea’ o anche delle comunità xerofile a dominanza di specie del genere Sedum, riferibili all’Habitat 6110 ‘Formazioni erbose rupicole calcicole o basofile dell'Alysso-Sedion albi’. Può verificarsi anche lo sviluppo di situazioni di mosaico con aspetti marcatamente xerofili a dominanza di camefite riferibili agli habitat delle garighe e nano-garighe appenniniche submediterranee (classi Rosmarinetea officinalis, Cisto-Micromerietea). Dal punto di vista del paesaggio vegetale, i brometi sono tipicamente inseriti nel contesto delle formazioni forestali caducifoglie collinari e montane a dominanza di Fagus sylvatica (Habitat 9110 ‘Faggeti del Luzulo-Fagetum’, 9120 ‘Faggeti acidofili atlantici con sottobosco di Ilex e a volte di Taxus’, 9130 ‘Faggeti dell'Asperulo-Fagetum’, 9140 ‘Faggeti subalpini dell'Europa Centrale con Acer e Rumex arifolius’, 9150 ‘Faggeti calcicoli dell'Europa Centrale del Cephalanthero-Fagion, 91K0 ‘Faggete illiriche dell’Aremonio-Fagion’, 9210* ‘Faggeti degli Appennini con Taxus e Ilex’, 9220 ‘Faggeti degli Appennini con Abies alba e faggeti con Abies nebrodensis’) o di

32 VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI ORZINUOVI (BS) VALUTAZIONE DI INCIDENZA - SCREENING

Ostrya carpinifolia, di Quercus pubescens (Habitat 91AA ‘Boschi orientali di roverella’), di Quercus cerris (Habitat 91M0 ‘Foreste Pannonico-Balcaniche di cerro e rovere’) o di castagno (9260 ‘Foreste di Castanea sativa’).

91E0 Vedi scheda SIC precedente

91F0 Vedi scheda SIC precedente

Il sito coincide con una delle riserve naturali del Parco dell’Oglio e si estende sulla destra orografica del fiume Oglio in una lanca ormai in avanzato stadio di prosciugamento, inondata solo in occasione di grandi esondazioni del fiume. Gli evidenti fenomeni di erosione spondale e di conseguente rimaneggiamento e rideposizione dei detriti, consentono un continuo rinnovo della successione vegetazionale degli ambienti acquatici fluviali e di ripa. Nonostante l’interramento a cui il meandro va incontro, il sito rappresenta una delle ultime stazioni di pianura acquatica; sui depositi di ghiaia in alveo si distribuiscono, abbondanti e vigorose, diverse specie di salici che costituiscono il bosco igrofilo ripariale. Il bosco più maturo rappresenta la naturale evoluzione verso la formazione climax del querco-ulmeto, nel quale a farnia e olmo si associano acero, pioppi e tra gli arbusti, biancospino, corniolo, ligustro. Ricca è anche la compagine faunistica soprattutto di avifauna e ittiofauna; degna di nota la presenza della tartaruga di palude ( Emys orbicularis ), del pelobate fosco insubrico ( Pelobates fucus insubricus ) e della rana di Lataste ( Rana latastei ).

33 VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI ORZINUOVI (BS) VALUTAZIONE DI INCIDENZA - SCREENING

BOSCO DI BARCO (d.c.r. 20.12.1989, n. IV/1804 – BURL 2° SS al n. 12 del 22.03.1990)

Dalla consultazione del Formulario standard IT20A0019 (versione ottobre 2012) reperito dalla succitata fonte, e riportato integralmente in Allegato 1 , si evince che il sito Bosco di Barco è identificato come “tipo B” (il codice B viene assegnato ai SIC che non hanno relazioni con altri siti). Dal punto di vista localizzativo viene attribuito alla “regione biogeografica continentale”, ha un’area di 362 ha ed è situato alle seguenti coordinate geografiche: - longitudine: 9. 89166666666667 - latitudine: 45. 3819444444444 - Estensione: 67,0 Ha

Nella sezione 3 del formulario standard sono disponibili indicazioni in merito alle informazioni ecologiche presenti: - tipi di habitat; - tipi di specie.

Al punto 3.1 del formulario standard vengono individuati e valutati i seguenti 8 tipi di habitat presenti nel sito:

34 VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI ORZINUOVI (BS) VALUTAZIONE DI INCIDENZA - SCREENING

- cod. 3150 - Fiumi mediterranei a flusso permanente con Glaucium flavum; - cod. 3240 - Fiume alpino con vegetazione riparia legnosa a Salix eleagnos; - cod. 3260 - Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ranunculion fluitantis e Callitricho- Batrachion; - cod. 3270 - Fiumi con argini melmosi con vegetazione del Chenopodion rubri p.p. e bidention p.p.; - cod. 6210 - Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo; - cod. 6430 - Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie idrofile; - cod. 91E0* - Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior; - cod. 91 F0 - Foreste miste riparie di grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior o fraxinus angustifolia. - Nota - il segno “*” indica i tipi di habitat prioritari.

Le informazioni inerenti i diversi tipi di habitat, desunte dal formulario standard, sono riassunte nella tabella seguente:

codice copertura (ha) rappresentatività superficie grado di valutazione relativa conservazione globale 3150 0,88 B C C C 3240 1,34 A C A B 3260 1,31 C C B C 3270 1,64 A C A B 6210 1,7 A C B B 6430 0,99 C C B C 91E0 0,49 B C B B 91F0 12,58 A C B B

La valutazione globale (valutazione globale del valore del sito per la conservazione del tipo di habitat naturale in questione), con riferimento al sistema di classificazione adottato per la compilazione dei formulari standard (A: valore eccellente, B: valore buono, C: valore significativo) è di buon valore (B) per la totalità degli habitat presenti, ad eccezione degli habitat 3150, 3260 e6430 che presentano un valore significativo.

Nella sezione 4 è descritto il sito e in particolare al punto 4.2 la sua qualità e importanza.

Qualità e importanza: una certa attenzione va posta ai marcati fenomeni erosivi di un tratto di sponda che hanno dato origine ad una scarpata di 3m lungo la riva Si può ovviare a questo inconveniente ampliando l'estensione del sito, sino a comprendere aree che garantiscano un maggior spazio di divagazione al fiume. Da segnalare, inoltre, la tendenza a conquistare ulteriore spazio alle colture (rimozione della vegetazione arboreoarbustiva e dissodamento).

Dal Manuale nazionale di interpretazione degli habitat

3130 Frase diagnostica dell’habitat in Italia

35 VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI ORZINUOVI (BS) VALUTAZIONE DI INCIDENZA - SCREENING

Vegetazione costituita da comunità anfibie di piccola taglia, sia perenni (riferibili all’ordine Littorelletalia uniflorae) che annuali pioniere (riferibili all’ordine Nanocyperetalia fusci), della fascia litorale di laghi e pozze con acque stagnanti, da oligotrofe a mesotrofe, su substrati poveri di nutrienti, dei Piani bioclimatici Meso-, Supra- ed Oro- Temperato (anche con la Variante Submediterranea), con distribuzione prevalentemente settentrionale; le due tipologie possono essere presenti anche singolarmente. Gli aspetti annuali pionieri possono svilupparsi anche nel Macrobioclima Mediterraneo. Sottotipi e varianti (compilare se necessario) Nel Manuale EUR/27 vengono evidenziati due aspetti, corrispondenti a due distinte tipologie CORINE, che possono essere presenti anche singolarmente, distinguibili sulla base del ciclo vitale. 22.12 x 22.31: Vegetazione perenne, acquatica o anfibia, di piccola taglia, riferibile all’ordine Littorelletalia uniflorae, della fascia litorale di laghi e pozze con acque stagnanti, da oligotrofe a mesotrofe, su substrati poveri di nutrienti, dei Piani bioclimatici Meso-, Supra- ed Oro-Temperato (anche con la Variante Submediterranea). 22.12 x 22.32: Vegetazione annuale pioniera, anfibia, di piccola taglia, riferibile all’ordine Nanocyperetalia fusci, della fascia litorale di laghi e pozze con acque stagnanti, o di fondali melmosi periodicamente in emersione, su substrati poveri di nutrienti, dei Piani bioclimatici Meso-, Supra- ed Oro-Temperato (anche con la Variante Submediterranea), Meso- e Termo-Mediterraneo. Dinamiche e contatti Entrambi i sottotipi instaurano rapporti di tipo catenale con numerose tipologie di Habitat acquatici e palustri, molti dei quali già ricordati a proposito dell’Habitat 3110 ‘Acque oligotrofe a bassissimo contenuto minerale delle pianure sabbiose (Littorelletalia uniflorae)’, quali ad esempio le cenosi idrofitiche a dominanza di Utricularia spp. di ‘Laghi e stagni distrofici naturali’ dell’Habitat 3160, le cenosi a grandi carici e/o elofite perenni della classe Phragmito-Magnocaricetea, le comunità erbacee igrofile dell’Habitat ‘Praterie con Molinia su terreni calcarei, torbosi o argilloso-limosi’ dell’alleanza Molinion coeruleae corrispondenti al codice 6410, o le fitocenosi di torbiera acida degli Habitat del gruppo 71, corrispondente al complesso delle ‘Torbiere acide di sfagni’, per le tipologie presenti in Italia. Talora, in corrispondenza di sistemi di micropozze alternate a zone asciutte, è possibile la presenza in mosaico con comunità erbacee acidofile meno strettamente legate all’ambiente umido, quali le ‘Formazioni erbose aNardus, ricche di specie, su substrato siliceo delle zone montane’ dell’Habitat 6230, le ‘Formazioni erbose boreo-alpine silicicole’ dell’Habitat 6150 o le ‘Lande alpine e boreali’ dell’Habitat 4060. Per quanto riguarda le fitocenosi annuali del sottotipo 22.12 x 22.32, esse possono sviluppare contatti anche con la vegetazione idrofitica a dominanza di Callitriche spp. o Ranunculus spp. dell’Habitat 3260 ed in alcuni casi con la vegetazione annuale di grande taglia delle sponde in emersione a dominanza di Bidensspp. e Polygonum spp. dell’Habitat 3270.

3150 Vedi scheda SIC precedente

3260 Vedi scheda SIC precedente

3270 Vedi scheda SIC precedente

5130 Frase diagnostica dell’habitat in Italia Arbusteti più o meno radi dominati da Juniperus communis. Sono generalmente cenosi arbustive aperte, che includono sia gli ambiti di prateria in cui il ginepro comune forma piccoli nuclei che gli ambiti in cui il ginepro, spesso accompagnato da altre specie arbustive (fra cui Rosa sp. pl.,Crataegus monogyna, Prunus spinosa), forma nuclei più ampi. Si tratta di cenosi secondarie che colonizzano praterie pascolate e prato-pascoli ora in abbandono.

36 VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI ORZINUOVI (BS) VALUTAZIONE DI INCIDENZA - SCREENING

Sono diffusi nella fascia collinare e montana, prevalentemente su substrati carbonatici, ma anche di natura diversa, in condizioni da xerofile a mesoxerofile. L’habitat è presente in tutta l’Italia settentrionale e centrale; nella regione alpina è poco comune mentre è frequente nell’area appenninica. Sottotipi e varianti (compilare se necessario) Sono distinguibili due sottotipi: 31.881. Formazioni a Juniperus communis che si sviluppano su substrati calcarei in praterie xerofile o mesofile essenzialmente riconducibili allaFestuco-Brometea Br.-Bl. et Tx. ex Br.-Bl. 1949. 31.882. Formazioni a Juniperus communis che si sviluppano in ambiti di brughiera riferibili alle classi Calluno- Ulicetea Br.-Bl. & Tx. ex Klika & Hadac 1944 o Nardo-Callunetea Oberdorfer 1979. Dinamiche e contatti L’habitat costituisce uno stadio secondario legato all’abbandono o alla diminuzione delle pratiche gestionali che si origina in seguito alla ricolonizzazione di praterie precedentemente pascolate o, più raramente, falciate o coltivate, da parte del ginepro comune. Il sottotipo 31.881 è dinamicamente legato alle comunità erbacee dellaFestuco-Brometea Br.-Bl. et Tx. ex Br.-Bl. 1949 riconducibili all’habitat 6210 “Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo” e, in Friuli, 62A0 "Formazioni erbose secche della regione submediterranea orientale (Scorzoneretalia villosae)" con le quali forma spesso dei mosaici seriali. In assenza di interventi può evolvere verso diverse formazioni forestali di latifoglie (querceti, ostrieti e faggete). Spesso, in questi contesti, può essere in contatto con le formazioni dell’Alysso-Sedion albi Oberd. & Th. Mueller 1961 (habitat 6110* ”Formazioni erbose calcicole rupicole o basofile dell’Alysso-Sedion albi”). Negli ambiti più continentali del settore alpino (Valle d'Aosta, Piemonte, Trentino Alto-Adige e Veneto) può evolvere verso pinete di pino silvestre e peccete. Diffuso nella fascia montana e submontana del settore prealpino in siti in cui la vegetazione potenziale è la faggeta. Negli stadi arbustivi prenemorali le comunità di questo habitat sono ricche di entità degli orli boschivi (Geranion sanguinei). In Piemonte il sottotipo 31.882 può mostrare una rinnovazione di betulla e talvolta di pino silvestre e la tendenza ad evolvere verso una vegetazione potenziale costituita da querceti di farnia o rovere. In Friuli questo sottotipo stabilisce rapporti dinamici con i boschi a Betula pendula, Populus tremula ePteridium aquilinum, nonchè con calluneti a Chamaecytisus hirsutus (=Cytisus hirsutus) riferibili all'habitat 4030 "Lande secche europee". Inoltre, sono da segnalare i contatti con le formazioni a Nardus strictariconducibili all’habitat 6230 “Formazioni erbose a Nardus, ricche di specie, su substrato siliceo delle zone montane (e delle zone submontane dell’Europa continentale)”. Limitatamente alla Sardegna le comunità riferite a questo habitat risultano in contatto catenale con i boschi mesofili del Cyclamino repandi-Ostryetum carpinifoliae e con le leccete del Saniculo europeae-Quercetum ilicis.

Ciò che maggiormente contraddistingue questo sito è la presenza di un bosco fluviale paraclimacico a farnia e olmo, ad elevata naturalità e maturità strutturale, all’interno del quale sono ancora visibili tratti di lanche residue che si rivitalizzano durante le piene, creando zone umide di elevato interesse naturalistico. Dove i sono più profondi e a fondale limoso, l’acqua si raccoglie in specchi d’acqua ferma ospitando una caratteristica vegetazione palustre a carici e piante sommerse natanti. Il greto del fiume ospita, come di consueto lungo l’alveo, numerose specie pioniere erbacee ed arbustive, tra le quali dominano indiscussi i salici, che costituiscono la fascia boscata ripariale vera e propria. Il popolamento animale rispecchia quello degli altri SIC/ZPS presenti lungo l’Oglio; si segnala però in questa sede la presenza della rara farfalla Lyceana dispar .

37 VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI ORZINUOVI (BS) VALUTAZIONE DI INCIDENZA - SCREENING

ISOLA UCCELLANDA (D.C.R. 31.05.1989, N. 1329)

Dalla consultazione del Formulario standard IT20A0008 (versione ottobre 2012) reperito dalla succitata fonte, e riportato integralmente in Allegato 1 , si evince che il sito Isola dell’Uccellanda è identificato come “tipo C” (il codice C viene assegnato quando la zona proponibile come SIC è identica alla ZPS designata). Dal punto di vista localizzativo viene attribuito alla “regione biogeografica continentale”, ha un’area di 362 ha ed è situato alle seguenti coordinate geografiche:

- longitudine: 9. 95333333333333 - latitudine: 45. 3358333333333 - Estensione: 76,0 Ha

Nella sezione 3 del formulario standard sono disponibili indicazioni in merito alle informazioni ecologiche presenti: - tipi di habitat; - tipi di specie.

38 VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI ORZINUOVI (BS) VALUTAZIONE DI INCIDENZA - SCREENING

Al punto 3.1 del formulario standard vengono individuati e valutati i seguenti 8 tipi di habitat presenti nel sito:

- cod. 3260 - Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ranunculion fluitantis e Callitricho- Batrachion; - cod. 3270 - Fiumi con argini melmosi con vegetazione del Chenopodion rubri p.p. e bidention p.p.; - cod. 6210 - Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo; - cod. 6430 - Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie idrofile; - cod. 91E0* - Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior; - cod. 91 F0 - Foreste miste riparie di grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior o fraxinus angustifolia. - Nota - il segno “*” indica i tipi di habitat prioritari. Le informazioni inerenti i diversi tipi di habitat, desunte dal formulario standard, sono riassunte nella tabella seguente:

codice copertura (ha) rappresentatività superficie grado di valutazione relativa conservazione globale 3260 0,76 B C B B 3270 1,52 A C B B 6210 4,56 A C B B 6430 0,76 C C B C 91E0 3,8 B C B B 91F0 22,8 B C B B

La valutazione globale (valutazione globale del valore del sito per la conservazione del tipo di habitat naturale in questione), con riferimento al sistema di classificazione adottato per la compilazione dei formulari standard (A: valore eccellente, B: valore buono, C: valore significativo) è di buon valore (B) per la totalità degli habitat presenti, ad eccezione dell’habitat 6430 che presenta un valore significativo.

Nella sezione 4 è descritto il sito e in particolare al punto 4.2 la sua qualità e importanza.

Qualità e importanza: costituisce una delle poche zone umide legate alla divagazione naturale del fiume Oglio. L’area rappresenta un’apprezzabile diversificazione ambientale, è occupata da un bosco misto, parte ad alto fusto, parte a ceduo, e il suolo è ghiaioso sabbioso. Gli aspetti vegetazionali caratterizzanti l’area vanno dalle comunità erbacee a elofite e idrofite sino al bosco paraclimacico a dominanza di Quercus robur e Ulmus minor. La vegetazione ripariale e idrofitica, fornisce habitat adatto ad una numerosa e diversificata avifauna, con molte specie di interesse conservazionistico. Importante è anche la presenza dell'ittiofauna.

Dal Manuale nazionale di interpretazione degli habitat

3260 Vedi scheda SIC precedente

3270

39 VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI ORZINUOVI (BS) VALUTAZIONE DI INCIDENZA - SCREENING

Vedi scheda SIC precedente

6210 Vedi scheda SIC precedente

6430 Vedi scheda SIC precedente

91E0 Vedi scheda SIC precedente

91F0 Vedi scheda SIC precedente Sebbene inserito in un contesto fortemente antropizzato, il sito appare meritevole da un punto di vista naturalistico poichè costituisce una delle poche zone umide legate alla divagazione naturale del fiume, la cui vegetazione ripariale ed idrolitica costituisce l’habitat necessario per la permanenza e la nidificazione delle numerose specie di avifauna, di cui molte di interesse comunitario. Ricca e significativa anche l’ittiofauna. Nel sito è segnalata la presenza di ben n. 12 specie di pesci, inserite nell’allegato II della direttiva 92/43/CEE. In particolare il barbo comune, barbo canino, savetta, lasca, pigo, vairone, tutti appartenenti alla famiglia dei Ciprinidi reofili, la lampreda padana, la trota marmorata, il cobite comune e il cobite mascherato, lo scazzone ed infine anche la rovella. La segnalazione di quest’ultima specie, tipica dell’italia centro meridionale, appare errata. Il SIC-ZPS si stende da ovest ad est seguendo l’andamento mutato del fiume Oglio. L’area è occupata in gran parte da bosco misto, in parte d’alto fusto ed in parte ceduo. Gli alberi dominanti sono la farnia ed il pioppo nero frammisti ad olmi, robinie, ailanti e salici bianchi. I tratti che si affacciano verso il fiume sono interessati per alcune ampie zone golenali, spesso sommerse dalle piene, che ospitano la caratteristica vegetazione pioniera delle ghiaie e delle sabbie fluviali. Nello strato arbustivo sono diffusi Crataegus monogyna e Prunus spinosa. Al margine dei sentieri e delle zone più aperte abbondano Ligustrum vulgare e Viburnum lantana. Presenti in modo discontinuo Cornus sanguinea, Sambucus nigra, Acer campestre, Corylus avellana, Euonymus europaeus, Rhamnus catharticus, Rosa canina, Clematis recta, Amorpha fruticosa, Rubus sp.pl. insieme alla rinnovazione di Ulmus minor e delle altre essenze arboree. Nel sottobosco delle scarpate della valle è frequente il pungitopo e fra le piante erbacee meritano attenzione la calta, l’orchidea verde, il giunco fiorito ed il giglio di S. Giovanni. Anfibi e rettili sono rappresentati dalla Rana di Lataste, dal Tritone crestato e dalla Testuggine palustre. I principali elementi di rischio per il sito consistono nell'azione erosiva presente lungo l'asta fluviale ma, soprattutto, nel prelievo di acqua dalla lanca a scopo irriguo, attività che sta accelerandone il naturale processo di interramento. I formulari segnalano, inoltre, la tendenza da parte delle colture agricole a conquistare ulteriore superficie attraverso la rimozione della vegetazione arboreo-arbustiva e il dissodamento. Per quanto riguarda la componente vegetale, si evidenzia una cospicua presenza di specie esotiche tra cui Amorpha fruticosa, Populus canadensis e Sicyos angulatus. Il sito richiede anche periodici interventi di manutenzione al fine di preservarne il delicato equilibrio ecologico.

40 VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI ORZINUOVI (BS) VALUTAZIONE DI INCIDENZA - SCREENING

SCOLMATORE DI GENIVOLTA (D.C.R. 31.05.1989, N. 1329) Dalla consultazione del Formulario standard IT20A0017 (versione ottobre 2012) reperito dalla succitata fonte, e riportato integralmente in Allegato 1 , si evince che il sito Isola dell’Uccellanda è identificato come “tipo B” (il codice B viene assegnato ai SIC che non hanno relazioni con altri siti). Dal punto di vista localizzativo viene attribuito alla “regione biogeografica continentale”, ha un’area di 362 ha ed è situato alle seguenti coordinate geografiche:

- longitudine: 9. 90527777777778 - latitudine: 45. 3358333333333 - Estensione: 72,0 Ha

Nella sezione 3 del formulario standard sono disponibili indicazioni in merito alle informazioni ecologiche presenti: - tipi di habitat; - tipi di specie.

Al punto 3.1 del formulario standard vengono individuati e valutati i seguenti 8 tipi di habitat presenti nel sito:

41 VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI ORZINUOVI (BS) VALUTAZIONE DI INCIDENZA - SCREENING

- cod. 3150 - Fiumi mediterranei a flusso permanente con Glaucium flavum; - cod. 3260 - Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ranunculion fluitantis e Callitricho- Batrachion; - cod. 3270 - Fiumi con argini melmosi con vegetazione del Chenopodion rubri p.p. e bidention p.p.; - cod. 6210 - Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo; - cod. 6430 - Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie idrofile; - cod. 91E0* - Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior; - cod. 91 F0 - Foreste miste riparie di grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior o fraxinus angustifolia. - Nota - il segno “*” indica i tipi di habitat prioritari.

Le informazioni inerenti i diversi tipi di habitat, desunte dal formulario standard, sono riassunte nella tabella seguente:

codice copertura (ha) rappresentatività superficie grado di valutazione relativa conservazione globale 3150 0,14 B C C C 3260 7,85 B C B B 3270 4,75 A C B B 6210 21,96 A C B B 6430 1,3 C C B C 91E0 7,27 B C B B 91F0 4,97 B C B B

La valutazione globale (valutazione globale del valore del sito per la conservazione del tipo di habitat naturale in questione), con riferimento al sistema di classificazione adottato per la compilazione dei formulari standard (A: valore eccellente, B: valore buono, C: valore significativo) è di buon valore (B) per la totalità degli habitat presenti, ad eccezione degli habitat 3150 e 6430 che presentano un valore significativo.

Nella sezione 4 è descritto il sito e in particolare al punto 4.2 la sua qualità e importanza.

Qualità e importanza: Il sito ospita la più numerosa popolazione di Emys orbicularis del settore centrale della Pianura Padana. Si riscontra un'apprezzabile diversificazione degli habitat censiti, con particolare riferimento ai differenti aspetti della vegetazione acquatica e ripariale; da sottolineare inoltre la presenza di interessanti tratti di prateria xerofila sotto copertura arboreo-arbustiva (pioppi e salici). Dal Manuale nazionale di interpretazione degli habitat 3150 Vedi scheda SIC precedente

3260 Vedi scheda SIC precedente

3270 Vedi scheda SIC precedente 42 VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI ORZINUOVI (BS) VALUTAZIONE DI INCIDENZA - SCREENING

6210 Vedi scheda SIC precedente

6430 Vedi scheda SIC precedente

91E0 Vedi scheda SIC precedente

91F0 Vedi scheda SIC precedente Il sito si estende in un’area di golena fluviale su sedimenti ghiaiosi a stretto contatto con il SIC e ZPS Isola Uccellanda. Vi è rappresentata un’ampia gamma di ambienti di interesse comunitario, in particolare sono rappresentati gli ambienti “Formazioni di Juniperus communis su lande o prati calcarei” che coprono circa il 30% della superficie, la vegetazione sommersa di ranuncoli dei fiumi submontani e delle pianure, formata da macrofite acquatiche. La vegetazione forestale è data da formazioni forestali igrofile dei Boschi misti di quercia, olmo e frassino di grandi fiumi e dalle Foreste alluvionali residue del Alnion glutinoso-incanae, quest'ultimo habitat prioritario. Si riscontra un’apprezzabile diversificazione degli habitat censiti, con particolare riferimento ai differenti aspetti della vegetazione acquatica e ripariale; da sottolineare inoltre la presenza di interessanti tratti di prateria xerofila sotto copertura arboreo-arbustiva (pioppi e salici). Il sito ospita la più numerosa popolazione di Emys orbicularis del settore centrale della Pianura Padana nonché da citare la presenza di Pelobate fuscus insubricus e una nutrita schiera (12 specie) di pesci elencati nell’Allegato II della Dir. 92/433/CEE tra cui da escludere la rovella perché specie alloctona per la zona.

7.1.1. Il Progetto Life Natura

Nell’anno 2000 e per i successivi tre anni, è stato attuato il progetto “Life Natura” al fine di realizzare interventi sull’ambiente fisico, sulla vegetazione, sulla componente ittica e limnologica e sull’ornitofauna. Al progetto hanno partecipato Unione Europea, Regione Lombardia, Comuni di Iseo, Provaglio e , Comunità Montana del sebino Bresciano e Provincia di Brescia ed un comitato scientifico guidato dal professor Carlo Andreis, botanico presso l’Università degli Studi di Milano. Nello specifico sono state effettuate le seguenti azioni: - “Recupero della qualità dei fondali tramite una serie di interventi mirati a ripristinare un corretto regime idraulico che ha consentito il ricambio e la circolazione nelle acque interne. - Regolamentazione dei flussi idrici per evitare brusche variazioni di livello dell'acqua che potrebbero causare danni alla fauna ittica durante il periodo riproduttivo. - Ripristino e messa in sicurezza dei bordi delle vasche tramite interventi di ingegneria naturalistica. - Manutenzione “straordinaria” della vegetazione con contenimento delle specie eccessivamente invasive al fine di recuperare diversità ambientale con un conseguente potenziamento, ripristino o creazione degli habitat indispensabili per la nidificazione, la sosta invernale e il foraggiamento delle specie già presenti e di altre in possibile arrivo. - Recupero della qualità delle acque e ribilanciamento dell'ittiofauna. - Incremento della consistenza numerica delle specie stanziali e migratorie, mediante interventi sui vari

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tipi di habitat: dopo l'istituzione della Riserva Naturale vi è stato già un aumento del sessanta per cento delle specie stanziali. - Potenziamento dei percorsi all'interno della Riserva. - Realizzazione di una piattaforma per l'osservazione diretta degli uccelli senza arrecare disturbo ai volatili. - Dotazione della Riserva di un S.I. T. (Sistema Informatico Territoriale): indispensabile strumento di gestione (di tutti gli aspetti della Riserva) in tempo reale e continuamente aggiornabile. - Dotazione della Riserva di una stazione microclimatica. - Intervento n. 4707/BA/2011” realizzato con il FONDO EUROPEO PER LA PESCA 2007-2013 Reg. CE n° 1198/2006 – art. 38 - Asse n. 3 - Misura 3.2 Misure intese a preservare e sviluppare la fauna e la flora acquatiche””.

8. VALUTAZIONE DEI POTENZIALI IMPATTI ATTESI Nel presente capitolo vengono esposti i risultati della fase di valutazione dell’attivazione di possibili interferenze/impatti diretti e indiretti riconducibili all’attuazione delle modifiche previste dalla Variante generale al PGT nei confronti dei siti Natura 2000 localizzati sul territorio di Orzinuovi e dei comuni contermini. In questa fase è necessario determinare se il piano in esame “ possa avere incidenze significative, singolarmente o congiuntamente ad altri piani o progetti ” (Direttiva Habitat, art. 6). Secondo il documento “La gestione dei siti della rete Natura 2000 - Guida all’interpretazione dell’articolo 6 della direttiva «Habitat» 92/43/CEE”, “ il concetto di ciò che è «significativo» deve essere interpretato in modo obiettivo. Al tempo stesso, bisogna determinare la significatività in relazione alle particolarità ed alle condizioni ambientali del sito protetto cui si riferisce il piano o progetto, tenendo particolarmente conto degli obiettivi di conservazione del SIC ”. In altre parole, per valutare l’incidenza di un piano su di un Sito Natura 2000 occorre innanzitutto determinare quali tipi di effetti possono essere indotti (le “incidenze significative”), stabilire quali tipi di cause possono creare tali effetti e quindi valutare se il piano in esame possa comprendere tali cause. A tale scopo si è resa necessaria l’adozione di un set di indicatori, che possono essere definiti di perturbazione e degrado, al fine di rendere possibile una valutazione della significatività dell’incidenza dei potenziali effetti sui SIC/ZPS, in seguito alla realizzazione degli interventi previsti dal piano. Gli indicatori selezionati in questa fase sono stati identificati sulla base delle caratteristiche relative alla tipologia di intervento e delle indagini condotte sull’area vasta di inserimento e sul SIC/ZPS.

Tipo di incidenza Indicatori Perdita di aree di habitat Percentuale di perdita di habitat all’interno del sito Frammentazione Grado di frammentazione degli habitat o delle specie Densità della popolazione Entità del calo/modificazione stimato nelle popolazioni delle varie specie Perturbazione delle specie Rischio di inquinamento da luci, rumori, vibrazioni: Qualità dell’ambiente Rischio stimato di inquinamento del sito rispetto alle componenti aria, acqua, suolo, paesaggio

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Come precedentemente dettagliato, nel complesso, possono essere ritenute trascurabili le possibili interferenze delle modifiche individuate dalla Variante Generale al PGT. Tuttavia, a titolo cautelativo, con riferimento alle componenti ambientali: - aria; - suolo, sottosuolo, ambiente idrico ; per le quali, come detto, si possono individuare distanze di possibile interferenza maggiori e legate alle caratteristiche fisiche dell’ambiente (bacino idrografico, dispersione degli inquinati in atmosfera e negli acquiferi), sono state invece considerate le potenziali ricadute di tutti gli ambiti interessati da modifiche previste dal piano . Allo scopo di definire i limiti del concetto di significatività di un determinato impatto, è necessario chiarire i concetti di perturbazione e degrado. In linea generale è possibile affermare che: - qualsiasi evento che contribuisca a ridurre le superfici di un habitat naturale per il quale questo sito è stato designato può essere considerato un degrado; - qualsiasi alterazione negativa dei fattori necessari per il mantenimento a lungo termine degli habitat può essere considerata un degrado; - qualsiasi evento che contribuisca al declino a lungo termine della popolazione della specie sul SIC può essere considerato una perturbazione significativa; - qualsiasi evento che contribuisca alla riduzione o al rischio di riduzione della gamma di specie nel SIC può essere considerato come una perturbazione significativa; - qualsiasi evento che contribuisca alla riduzione delle dimensioni dell’habitat e della specie nel SIC può essere considerato una perturbazione significativa. Sulla base di queste precisazioni e delle informazioni a nostra disposizione, in termini di significatività, determinata a partire dagli indicatori individuati precedentemente, l’impatto del piano sui Siti Natura 2000 può essere valutato prendendo in considerazione quattro livelli di giudizio: - non significativo: l’intervento, relativamente all’indicatore considerato, non è suscettibile di causare alcuna incidenza significativa sul SIC; - poco significativo: relativamente all’indicatore considerato, esistono delle incertezze circa le incidenze che potrebbero derivare dalla realizzazione del piano; - significativo: l’intervento, relativamente all’indicatore considerato, può avere delle incidenze sul SIC che richiedono la predisposizione di opportune misure di mitigazione; - molto significativo: l’intervento, relativamente all’indicatore considerato, avrà sicuramente delle incidenze sul SIC.

L’analisi dei singoli indicatori per ognuno degli interventi di possibile trasformazione previsti, porta a concludere quanto segue:

Indicatore Descrizione Significatività

Le aree interessate da modifiche ricadono NON SIGNIFICATIVO Percentuale di perdita di habitat interamente al di fuori dei siti e non determinano all’interno del sito perdita di habitat al loro interno.

Grado di frammentazione degli Le aree interessate da modifiche ricadono NON SIGNIFICATIVO habitat o delle specie interamente al di fuori dei siti e non determinano frammentazione degli habitat o delle specie.

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Indicatore Descrizione Significatività

Entità del calo/modificazione Escludibile l’ostacolo agli spostamenti e NON SIGNIFICATIVO stimato nelle popolazioni delle migrazioni delle specie dovuto a recinzioni, varie specie viabilità e barriere introdotte da eventuali trasformazioni delle aree interessate da modifiche. Limitato contatto tra la popolazione e le specie animali.

Rischio di inquinamento da luci, Trascurabile disturbo delle specie a causa di NON SIGNIFICATIVO rumori, vibrazioni: traffico veicolare ed illuminazione pubblica e privata per elevate distanze tra gli ambiti e i SIC/ZPS.

Rischio stimato di inquinamento La realizzazione di nuovi insediamenti residenziali NON SIGNIFICATIVO del sito rispetto alle componenti e produttivi comporta produzione di rifiuti, aria, acqua, suolo, paesaggio consumo di acqua, scarico di acque reflue e impermeabilizzazione di suolo.

Percentuale di perdita di habitat all’interno del sito : come sottolineato tutti gli ambiti interessati da modifiche in esame sono localizzati all’esterno dei Siti Natura 2000 oggetto di studio e non prevedono interventi ricadenti all’interno dei SIC/ZPS. È possibile concludere, quindi, che relativamente all’indicatore considerato, l’impatto della Variante al PGT possa essere considerato non significativo.

Grado di frammentazione degli habitat o delle specie : i rischi di un’eventuale frammentazione delle aree protette potrebbero derivare esclusivamente da un’ulteriore futura “espansione” degli interventi oggetto di piano all’interno dei confini del Sito Natura 2000. Tale ipotesi non è assolutamente contemplata nella Variante di piano oggetto di studio ed è altamente improbabile anche per il futuro considerato che si tratta di territori facenti parte sia di un parco regionale che di riserve naturali che di SIC/ZPS Natura 2000. Le aree interessate da modifiche sono inoltre localizzati in ambito urbano o adiacente allo stesso ad una distanza superiore a 2 Km dai SIC/ZPS. Ne consegue che, anche relativamente a questo indicatore, l’impatto che la Variante al PGT potrebbe avere sui Siti Natura 2000 è da considerare non significativo.

Entità del calo/modificazione stimato nelle popolazioni delle varie specie : la possibilità di indurre modificazioni nelle popolazioni presenti è correlata ad alcuni aspetti causali: all’eventuale introduzione di specie vegetali non autoctone per le aree verdi, a futuri interventi progettuali che potrebbero favorire o ostacolare eventuali spostamenti/migrazioni delle specie (quali viabilità, recinzioni, barriere) nel territorio limitrofo alle aree protette ed alle interferenze con i cicli vitali delle popolazioni presenti arrecate dalla popolazione umana (direttamente, attraverso azioni di disturbo della fauna, o indirettamente, mediante alterazione delle caratteristiche ambientali degli habitat che ospitano le specie). Grazie alla notevole distanza dai SIC/ZPS tale potenziale impatto è da ritenersi trascurabile. Anche il potenziale contatto tra le specie animali ospiti nei SIC/ZPS e la popolazione è da ritenersi limitato. Pertanto, si può concludere che l’impatto che le aree interessate da modifiche in oggetto potrebbero avere sui SIC/ZPS, relativamente all’indicatore vagliato, è da considerare non significativo.

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Rischio di inquinamento da luci, rumori, vibrazioni: il pericolo relativo alla perturbazione delle specie, dovuto sia all’esecuzione dei lavori che alle fasi di vita dei diversi ambiti, è valutato come non significativo in funzione della elevata distanza tra le trasformazioni previste e le aree naturali protette.

Rischio stimato di inquinamento del sito rispetto alle componenti aria, acqua, suolo, paesaggio : relativamente a questo indicatore le probabilità di impatto delle previsioni di piano sui Siti Natura 2000 sono legate a tutti i possibili effetti indotti dalla maggiore pressione antropica determinata dai nuovi potenziali insediamenti abitativi e produttivi, che comporteranno, necessariamente, la produzione di rifiuti, il consumo di acqua e lo scarico di acque reflue e l’impermeabilizzazione di suolo. Si tiene ad evidenziare che la reintroduzione di n. 3 ambiti a destinazione agricola (da precedenti ambiti edificabili) comporta, come evidenziato in sede di Verifica di VAS, aspetti favorevoli anche e soprattutto rispetto alle componenti ambientali in oggetto: aria, acqua, suolo, paesaggio. Occorre inoltre chiarire che gli elementi di impatto di cui sopra (relativi alle modifiche) possono essere opportunamente ridotti o annullati adottando delle semplici misure di mitigazione prescritte e consigliate in sede di VAS - per ulteriori approfondimenti si rimanda all’allegato 01 “Schede di Verifica” della Verifica di VAS pubblicato sul sito SIVAS e sul sito web comunale - atte proprio a rendere trascurabile anche la potenziale interferenza residua sulle diverse componenti ambientali in oggetto. Tra queste si citano, in particolare, la prescrizione di un sistema di collettamento fognario adeguato e correttamente dimensionato a servizio delle nuove zone residenziali e produttive, in grado di far fronte alle esigenze della popolazione prevista e delle attività, senza il ricorso a sfiori nei corpi idrici circostanti, e un adeguato sistema di raccolta e gestione dei rifiuti. Le analisi dei dati di qualità dell’aria nella zona di interesse hanno mostrato un medio livello di inquinanti in atmosfera ed una qualità dell’aria medio-buona. In considerazione di questo fatto, e tenendo conto delle possibili fonti di emissioni di inquinanti già presenti nella zona (riscaldamento domestico, traffico, attività produttive, ecc.), l’impatto dovuto ai nuovi insediamenti si può considerare compatibile con gli obiettivi di conservazione della qualità dell’ambiente. Per quanto concerne l’elemento paesistico, la potenziale trasformazione delle aree interessate dalle modifiche, ad una distanza superiore a 2 Km, non determina un cambiamento nella visuale dalle aree circostanti ai SIC/ZPS. L’impatto degli ambiti sui SIC/ZPS, relativamente alla componente ambientale considerata, è di conseguenza da considerare non significativo. Le assai ridotte modifiche introdotte dalla variante generale nei confronti del DdP e del PdS - che interessano peraltro aspetti non riconducibili direttamente ai SIC/ZPS - fanno propendere per una valutazione di “non significatività” di impatto - per tutti gli indicatori di cui sopra - anche da parte delle modifiche a DdP e PdS. La tabella seguente riassume le considerazioni circa la valutazione di significatività degli effetti dell’intera variante di piano (DdP, PdR, PdS) sui SIC/ZPS considerati.

Giudizio sulla significatività delle Indicatori interferenze dell’intera variante di piano sui SIC/ZPS considerati Percentuale di perdita di habitat all’interno del sito NON SIGNIFICATIVO

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Grado di frammentazione degli habitat o delle specie NON SIGNIFICATIVO Entità del calo/modificazione stimato nelle popolazioni delle varie specie NON SIGNIFICATIVO Rischio di inquinamento da luci, rumori, vibrazioni NON SIGNIFICATIVO Rischio stimato di inquinamento del sito rispetto alle componenti aria, NON SIGNIFICATIVO acqua, suolo, paesaggio

Matrice di screening Allo scopo di attuare in maniera sistematica ed oggettiva l’esame della significatività degli interventi nei confronti dei SIC/ZPS, secondo quanto previsto dalla Guida metodologica “ La gestione dei siti della Rete Natura 2000 – Guida all’interpretazione dell’articolo 6 della Direttiva “Habitat” 92/43/CEE ”, si è ritenuto necessario riassumere le valutazioni condotte nella “ Matrice di Screening ”, conclusiva di questa prima parte del processo. Scopo di questa matrice è quello di fornire un quadro completo e facilmente comprensibile sia dell’oggetto del presente studio di incidenza ambientale che degli esiti delle valutazioni effettuate.

MATRICE DI SCREENING

La Variante al PGT del Comune di Orzinuovi, oltre ad eliminare alcuni ambiti di possibile trasformazione previsti dai PGT vigente restituendoli alla destinazione agricola, modifica l’azzonamento e la destinazione urbanistica di aree già urbanizzate per le quali non è previsto consumo di ulteriore suolo libero. Per un’unica variante, si registra consumo di suolo per la proposta di ampliamento dell’ambito Breve descrizione del progetto AS6 previsto dal PGT vigente e destinato alla realizzazione di un nuovo polo commerciale. Le assai ridotte modifiche introdotte dalla variante generale nei confronti del DdP e del PdS (riferite principalmente a correzione di errori materiali, o all’introduzione di norme di dettaglio inerenti l’attuazione di ambiti già approvati/consolidati) interessano aspetti non riconducibili direttamente ai SIC/ZPS.

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I Siti Natura 2000 considerati sono ospitati dal Parco Regionale dell’Oglio Nord e interessano il Comune di Orzinuovi e i comuni limitrofi. In particolare i SIC considerati sono: - SIC/ZPS “Bosco de l’Isola” - sup. 91,554 ha nei Comuni di Orzinuovi, Roccafranca, Soncino e Torre Pallavicina; - SIC/ZPS “Bosco di Barco” - sup 66,51 ha nei Comuni di Orzinuovi e Soncino; - SIC “Bosco della Marisca” - sup 102,33 ha nei Comuni di Villachiara - Genivolta; Breve descrizione dei Siti Natura 2000 - SIC/ZPS “Isola dell’Uccelanda” - sup 76,26 ha nei Comuni di Azzanello, Genivolta, Villachiara e Borgo San Giacomo; - SIC “Scolmatore di Genivolta” - sup 72, 378 ha nel Comune di Genivolta (e parzialmente nel Comune di Villachiara) Sul territorio del Comune di Soncino è inoltre presente un ulteriore SIC, esterno al Parco dell’Oglio, denominato Cave Danesi che per la notevole distanza (7-8 Km) è risultato non impattato dalle previsioni della Variante Generale al PGT di Orzinuovi. L’importanza di questi SIC e ZPS è dovuta sia alla presenza di specie botaniche e faunistiche di grande pregio e interesse naturalistico sia all’elevata valenza paesistica ed ambientale.

Criteri di valutazione

Per la valutazione delle possibili ricadute sui Siti di interesse sono state calcolate le distanze tra gli ambiti e le diverse aree protette. Si è deciso di introdurre due buffer dei SIC/ZPS a distanza di 1 Km e 2 Km. Si sono considerati come potenzialmente impattanti sui siti Natura 2000 tutti gli ambiti ricadenti nel primo buffer di 1 Km e potenzialmente impattanti gli ambiti a destinazione produttiva ricadenti nel secondo buffer (2 Km). Descrivere i singoli ambiti di Da questo criterio di valutazione è disceso che tutti gli ambiti valutati trasformazione previsti dal PGT che risultano ad una distanza superiore a 2 Km dai siti protetti e quindi si possono produrre un impatto sul Sito sono ritenute di entità non significativa le potenziali interferenze Natura 2000. indotte. Nella valutazione delle interferenze derivanti dagli impatti sulle componenti aria, suolo, sottosuolo ed ambiente idrico, cautelativamente ed in considerazione del fatto che l’alterazione di queste componenti ambientali può avere ripercussioni ambientali anche a distanze considerevoli, sono stati considerati i contributi di tutti gli ambiti e le aree di trasformazione previsti dal piano.

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Descrivere eventuali impatti diretti, Tutte le modifiche insistono su aree già urbanizzate, solo una variante indiretti e secondari del progetto sul Sito (V08) prevede il consumo di suolo agricolo per l’ampliamento di un Natura 2000 in relazione ai seguenti ambito a destinazione commerciale già previsto dal PGT vigente. La elementi: stessa modifica prevede, sia per l’area in ampliamento che per - dimensioni ed entità l’ambito già previsto, nuovi indici urbanistici più restrittivi rispetto - superficie occupata alle condizioni attuali. - distanza dal Sito Natura 2000 Tutti gli ambiti oggetto di valutazione si collocano ad una distanza o caratteristiche salienti del sito superiore ai 2 Km dai SIC/ZPS. In funzione della notevole distanza e della limitate superficie - fabbisogno in termini di risorse coinvolte si è ritenuto trascurabile l’impatto indotto da tali modifiche

(estrazione di acqua, ecc.) sia nella fase di realizzazione che nella fase di vita. Le perturbazioni - emissioni (smaltimento in terra, causate da rumore, illuminazione, vibrazione, traffico indotto, acqua o aria) consumi di risorse si possono ritenere trascurabili nei confronti della - dimensioni degli scavi flora e soprattutto della fauna presente nei SIC/ZPS. - esigenze di trasporto - durata della fase di edificazione, operatività e smantellamento, ecc. Descrivere i cambiamenti che potrebbero Non è prevista alcuna riduzione dell’area degli habitat né verificarsi nel sito in seguito a: frammentazione degli habitat e delle specie, poiché le aree di - una riduzione dell’area degli intervento sono esterna ai siti e a distanze superiori ai 2 km. habitat; La possibilità di indurre disturbo diretto alle popolazioni presenti, ad - la perturbazione di specie esempio a causa di rumore, luminosità, introduzione di specie fondamentali; vegetali non autoctone, è considerata trascurabile. Il rischio di - la frammentazione degli habitat inquinamento da luci, rumori e vibrazioni riguarda prevalentemente o delle specie; le fasi di cantiere e il traffico indotto ma anche in questo caso la notevole distanza garantisce la non significatività della perturbazione. - la riduzione nella densità della Un cambiamento della qualità dell’acqua avrebbe invece pesanti

specie; ripercussioni sugli interi ecosistemi e sul biota. Un aumento del carico - variazioni negli indicatori chiave organico nelle acque dovuto a scarichi fognari non adeguatamente del valore di conservazione collettati e depurati, e l’eccessivo carico di nutrienti dovuto alle (qualità dell’acqua, ecc.); aziende zootecniche potrebbero innescare fenomeni di - cambiamenti climatici. eutrofizzazione e modifiche dell’equilibrio idrochimico dell’acqua. Ciò avrebbe probabilmente ripercussioni sulla fauna e sulla flora presente nel Sito Natura 2000 e sugli equilibri dell’intero ecosistema. Descrivere ogni probabile impatto sul Sito Le modifiche considerate non determinano la perdita di habitat nel Natura 2000 complessivamente in Sito Natura 2000, né comportano la frammentazione degli habitat. termini: Pertanto, da questo punto di vista rimane invariata sia la struttura che - di interferenze con le relazioni la funzione del sito. principali che determinano la Una potenziale criticità é riconducibile agli aspetti più generali della struttura del sito; gestione dell’intera rete fognaria comunale (per reflui domestici e - di interferenze con le relazioni industriali), nella quale confluiranno anche gli scarichi degli ambiti di principali che determinano la Variante Generale al PGT oggetto di valutazione; ciò in particolare funzione del sito. nel caso di inadeguatezza del sistema di collettamento/depurazione comunale.

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Fornire indicatori atti a valutare la - Percentuale di perdita di habitat all’interno del sito; significatività dell’incidenza sul sito, - Grado di frammentazione degli habitat e delle specie; identificati in base agli effetti sopra - Entità del calo/modificazione stimata nelle popolazioni delle varie individuati in termini di: specie;

- perdita; - Rischio di inquinamento da luci, rumori, vibrazioni;

- frammentazione; - Rischio stimato di inquinamento del sito rispetto alle componenti: - distruzione; aria, acqua, suolo, paesaggio. - perturbazione; - cambiamenti negli elementi principali del sito (ad esempio, qualità dell’acqua, ecc.).

Conclusioni della fase di screening

Descrivere, in base a quanto sopra In base agli elementi individuati durante la fase di screening, è riportato, gli elementi del progetto o la possibile escludere del tutto un grado di incidenza rilevante del piano loro combinazione, per i quali gli impatti verso i siti. individuati possono essere significativi o Non si ritiene quindi necessario sottoporre il piano al secondo livello per i quali l’entità degli impatti non è della Valutazione d’Incidenza relativo alla Valutazione Appropriata. conosciuta o prevedibile

9. CONCLUSIONI La guida metodologica alle disposizioni dell’art. 6 della Direttiva Habitat prevede che, a seguito dello screening, nel caso in cui sia stata evidenziata la probabilità che non si verifichino effetti significativi, ovvero che sia possibile escludere tali effetti, non sia necessario passare ad una fase di ulteriore approfondimento. In base agli elementi individuati durante la fase di screening, è possibile concludere che è significativamente improbabile che si producano effetti significativi sui siti Natura 2000 da parte delle previsioni della Variante Generale al PGT in oggetto. Gli elementi raccolti e le analisi condotte consentono quindi di ritenere sufficiente il grado di approfondimento condotto in tale fase preliminare di verifica che, già di per sé, ad avviso degli scriventi consente di escludere l’attivazione di potenziali interferenze del piano nei confronti dei siti Natura 2000 considerati. Si propone, conseguentemente, di non attivare il secondo livello della Valutazione d’Incidenza relativo alla Valutazione Appropriata. La presente relazione è costituita da n. 59 pgg e un allegato (che ne costituisce parte integrante).

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Allegato A1 Natura 2000 – Formulari Standard dei SIC/ZPS (aggiornamento - 2017)

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