Denominazione del prodotto: Patata Vicentina di pianura e di montagna

Zona di produzione: In provincia di si possono distinguere due tipologie di patata: quella di montagna e quella di pianura. La patata di montagna si trova nelle zone di: , sull’Altopiano dei Sette Comuni, nella vicina sul Pasubio, nella Val d’Astico e nella Valle dell’Agno. La patata di pianura viene prodotta nel Basso Vicentino ed in particolare lungo le “Terre rosse del torrente Guà”, terreni alluvionali attorno al torrente omonimo che scorre nelle province di Vicenza, Padova e Verona. Nel Basso Vicentino la patata di pianura è coltivata nei territori dei comuni di , di , di Asigliano , di , di , di e di .

Tecnica di produzione: Viene seminata, in pianura alla fine di febbraio e le prime due settimane di marzo, in montagna nel mese di aprile. La raccolta, in pianura, viene effettuata, a seconda della precocità delle varietà, tra la seconda decade di luglio e la prima metà di agosto. In montagna essa è spostata verso la fine di agosto, per le varietà precoci, e nei mesi di settembre-ottobre, per le più tardive. La patata di montagna viene coltivata ad un’altezza massima intorno ai 1.000 metri s.l.m.. La notorietà della produzione di patate di queste aree deriva dalla coltivazione bicentenaria e soprattutto, dalle caratteristiche dei terreni (sciolti e permeabili) e del clima (con estati fresche e asciutte) che favoriscono la tuberizzazione e l’accumulo di amido dei tuberi migliorandone così consistenza e conservabilità e permettendo quindi di raggiungere caratteristiche qualitative e culinarie ottimali. I tuberi, dal peso medio compreso tra 45 e 200 grammi e un contenuto di sostanza secca compreso tra il 18% e il 22%, vengono confezionati per omogeneità di calibro (Ø 40-55 mm; Ø 55-70 mm) e commercializzati in sacchetti da 1,5 a 5 kg.

Caratteristiche del prodotto: P atata di montagna. Le varietà coltivate sono Bintje e Desirèe, per tutti gli usi ed ideali per gli gnocchi, Kennebek, per gnocchi e purèe, Spunta, Monalisa, Liseta e l’Alba, da insalata e arrosto, Agria per patate fritte. Si coltiva anche la qualità Primura. I tuberi, in relazione alle caratteristiche varietali, hanno una forma da tondo-ovale ad ovale-lunga, buccia liscia, occhi superficiali, pasta di colore da bianco a giallo-chiaro, sapore delicato, tessitura con grana fine, da poco a leggermente farinosa, da leggermente umida ad asciutta. Il peso medio dei tuberi compreso tra 35 e 200 grammi e un contenuto di sostanza secca compreso tra il 19% e il 24%. Patata di pianura. Le varietà coltivate sono Primura, la più diffusa, Agata, Vivaldi, Cicero, Monalisa, Liseta e l’Alba che forniscono tuberi ideali per essere utilizzati come patate da fetta e/o per tutti gli usi. I tuberi di queste varietà hanno una forma da ovale a lungo-ovale, un colore della buccia giallo- dorata e quello della pasta giallo chiaro, la buccia è piuttosto sottile e resistente sia all’inverdimento sia alle manipolazioni meccaniche. La pasta cotta ha un sapore delicato e una tessitura caratterizzata da una grana fine, poco farinosa e leggermente umida.

Elementi di storicità: Il primo a parlare della patata in Italia, anche se viene definita “batata”, fu il vicentino Antonio Pigafetta nel suo famoso "Diario", che descrive gli avvenimenti più salienti della circumnavigazione del globo effettuata da Magellano. Dal 1770 circa, iniziò una campagna a favore della sua coltivazione per farla accogliere positivamente dalle popolazioni. Le carestie verificatesi negli anni 1816-1817 favorirono l’apprezzamento culinario dei tuberi e, di conseguenza, la diffusione della coltivazione in tutte le regioni. L’introduzione della patata nelle campagne venete risale al XVIII secolo, soprattutto per merito delle attività sperimentali condotte dai fratelli veronesi Pietro e Giovanni Arduino. Nel 1810-11 il conte Filippo Re, botanico e agronomo, aveva già raccolto nella sua indagine sullo stato dell’agricoltura nell’Italia napoleonica notizie sulla pataticoltura veronese e nel Veneto in generale. Nel 1826 comparve a Verona una memoria di Giovanni Scopoli in cui si parla di S. Anna di Alfaedo come zona dedita alla coltura della patata. Per quanto riguarda il Vicentino, una cronaca d’epoca di fine Settecento già parla di una patata dalla buccia violacea o "nera", che arricchiva le povere “tavole” dei vicentini. La coltivazione della patata di montagna nel territorio vicentino inizia proprio attorno a questo periodo, trovandovi un habitat ideale proprio nelle zone di Rotzo, sull’Altopiano dei Sette Comuni, nella vicina Posina sul Pasubio, nella Val d’Astico e nella valle dell’Agno. L’abate Agostino Dal Pozzo di Rotzo nelle “Memorie Istoriche dei Sette Comuni Vicentini” pubblicate nel 1820 suggerisce la coltivazione della patata asserendo che "tutte le specie di grani che vi si raccolgono non bastano a mantener la popolazione; io non mancherò di suggerire a' miei connazionali la introduzione della pianta che chiamasi patata, che i francesi la chiamano Pomme de terre e i tedeschi Herdaflel. Gl'Irlandesi e gli Svizzeri, nazioni avvedute ed industriose furono i primi ad introdurla".

Utilizzi in cucina: Le patate vicentine di montagna e di pianura, sono molto gradevoli alla degustazione, hanno un giusto equilibrio e consistenza al palato e si mantengono compatte con la cottura, risultando così apprezzate per molteplici utilizzi in cucina: a fette, per la preparazione di gnocchi, purea, impasti morbidi e torte. Protagonisti sul fronte gastronomico sono gli gnocchi che meritano di essere assaggiati con il condimento di più antica tradizione: con burro, zucchero e cannella o ricotta affumicata. Va ricordata anche la considera, la polenta piuttosto consistente e corroborante, preparata con patate, farina, strutto, cipolla e latte, che i contadini consumavano quando erano nei campi. Altra tradizionale ricetta è la classica polenta impatatà. Per prepararla si cucinano le patate e si schiacciano nell'acqua di cottura aggiungendovi un po' d'olio. Quindi si versa la farina di mais e si cuoce normalmente per 40 minuti per fare la polenta; quando questa è quasi pronta si aggiungono pezzettini di formaggio fresco (di primo sale). Si può consumare morbida al cucchiaio o, meglio ancora, abbrustolita.

Come si riconosce: Le varietà impiegate in montagna sono a pasta bianca o giallo-chiara. Per la pianura, la denominazione “Patata dorata dei terreni rossi del Guà” è riferita a tuberi di patata commercializzati freschi e aventi le seguenti caratteristiche generali: forma ovale e ovale-lunga; pezzatura uniforme nella quale le differenze di calibro non superino i 15 mm; buccia gialla, sottile, priva di screpolature, intatta; gemme (occhi) superficiali; pasta giallo-chiara. Il prodotto è distinto in 3 tipologie: – patata da insalata ha pasta soda, che non sfiorisce, non farinosa, piuttosto umida, a grana molto fine, con sapore molto delicato e basso contenuto di sostanza secca (18-19%). – patata per tutti gli usi ha pasta piuttosto soda, che sfiorisce leggermente, si apre poco alla cottura, ha consistenza media, debolmente farinosa, leggermente asciutta, con sapore delicato e medio contenuto di sostanza secca (19-22%). – patata per puree ha pasta tenera, farinosa, grana piuttosto grossolana che sfiorisce dopo la cottura, sapore piuttosto forte, contenuto di sostanza secca medio-alto.

Tabella nutrizionale: per 100 g di prodotto Valore energetico (calorie) 85 kcal Acqua 78,5 g Proteine 2,1 g Carboidrati 17,9 Fibre 1,6 g Grassi 1 g Sodio 7 mg Potassio 570 mg Ferro 0,6 mg Calcio 10 mg Fosforo 54 mg Magnesio 28 mg

Altre informazioni sulla reperibilità e riconoscimento del prodotto: Le patate di montagna vicentine sono coltivate da piccoli produttori e rappresentano un vero e proprio prodotto di nicchia, molto ricercate dagli appassionati di cucina, e difficilmente reperibili al di fuori della zona di coltivazione e delle manifestazioni ad esse dedicate. Tra le manifestazioni si ricorda la Festa della Patata di Rotzo, che si tiene annualmente la prima domenica di settembre, la Festa della Patata Naturale dell’Alto Astico e di Tonezza, di scena a nei fine settimana a cavallo tra settembre e ottobre e, l’ultima domenica di ottobre, la Mostra Mercato dei Prodotti Tipici di Posina. La patata di pianura è reperibile anche al di fuori del Veneto, in particolare nelle regioni limitrofe.