Le Tecnologie Dell'informazione Nella Scrittura Di Italo Calvino E Paolo

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Le Tecnologie Dell'informazione Nella Scrittura Di Italo Calvino E Paolo Eleonora Lima Le tecnologie dell’informazione nella scrittura di Italo Calvino e Paolo Volponi Tre storie di rimediazione FIRENZE PRESSUNIVERSITY MODERNA/COMPARATA ISSN 2704-5641 (PRINT) | ISSN 2704-565X (ONLINE) — 34 — MODERNA/COMPARATA EDITOR-IN-CHIEF Anna Dolfi – University of Florence, Italy SCIENTIFIC BOARD Marco Ariani – Roma Tre University, Italy Enza Biagini – University of Florence, Italy William Marx – Collège de France, France Giuditta Rosowsky – Vincennes-Saint-Denis Paris 8 University, France Evanghelia Stead – University of Versailles Saint-Quentin-en-Yvelines, France Nicola Turi – University of Florence, Italy Gianni Venturi – University of Florence, Italy Eleonora Lima Le tecnologie dell’informazione nella scrittura di Italo Calvino e Paolo Volponi Tre storie di rimediazione Firenze University Press 2020 Le tecnologie dell’informazione nella scrittura di Italo Calvino e Paolo Volponi : tre storie di rimediazione / Eleonora Lima. – Firenze : Firenze University Press, 2020. (Moderna/Comparata ; 34) https://www.fupress.com/isbn/9788864539454 ISSN 2704-5641 (print) ISSN 2704-565X (online) ISBN 978-88-6453-944-7 (print) ISBN 978-88-6453-945-4 (online PDF) ISBN 978-88-6453-946-1 (online EPUB) ISBN 978-88-5518-680-3 (XML) DOI 10.36253/978-88-6453-945-4 Graphic design: Alberto Pizarro Fernández, Lettera Meccanica SRLs Volume finanziato con fondi del Programma di Ricerca e Innovazione dell’Unione Europea Horizon 2020 tramite una borsa di ricerca Marie Skłodowska-Curie (H2020-MSCA-IF-2017, prog. 786479). FUP Best Practice in Scholarly Publishing (DOI 10.36253/fup_best_practice) All publications are submitted to an external refereeing process under the responsibility of the FUP Editorial Board and the Scientific Boards of the series. The works published are evaluated and approved by the Editorial Board of the publishing house, and must be compliant with the Peer review policy, the Open Access, Copyright and Licensing policy and the Publication Ethics and Complaint policy. Firenze University Press Editorial Board M. Garzaniti (Editor-in-Chief), M.E. Alberti, M. Boddi, A. Bucelli, R. Casalbuoni, F. Ciampi, A. Dolfi, R. Ferrise, P. Guarnieri, R. Lanfredini, P. Lo Nostro, G. Mari, A. Mariani, P.M. Mariano, S. Marinai, R. Minuti, P. Nanni, A. Orlandi, A. Perulli, G. Pratesi, O. Roselli. The online digital edition is published in Open Access on www.fupress.com. Content license: the present work is released under Creative Commons Attribution 4.0 International license (CC BY 4.0: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/legalcode). This license allows you to share any part of the work by any means and format, modify it for any purpose, including commercial, as long as appropriate credit is given to the author, any changes made to the work are indicated and a URL link is provided to the license. Metadata license: all the metadata are released under the Public Domain Dedication license (CC0 1.0 Universal: https://creativecommons.org/publicdomain/zero/1.0/legalcode). © 2020 Author(s) Published by Firenze University Press Firenze University Press Università degli Studi di Firenze via Cittadella, 7, 50144 Firenze, Italy www.fupress.com This book is printed on acid-free paper Printed in Italy En ajoutant l’interprétation des machines à celle des textes, leur culture ne s’effilocherait pas, mais prendrait du corps. Bruno Latour, Aramis ou l’amour des techniques Ringraziamenti Desidero ringraziare Grazia Menechella, che ha seguito e visto nascere questo lavoro, e Maria Carla Papini, che ne ha sostenuto e incoraggiato la pubblicazione. Ringrazio Damiano Acciarino e Luca Fiorentini per i consigli, il supporto e l’amicizia. Un grazie speciale a Francesca Facchi, la cui lettura scrupolosa e paziente ha reso questo un libro migliore. Grazie ad Arianna, Gianfranco e Mara per non aver mai dubitato. Grazie infine a Niccolò, che mi ha insegnato a non temere la tecnologia e molte altre cose. INDICE INTRODUZIONE 1. Calvino, Volponi e il nuovo tecnologico 11 2. Le tecnologie dell’informazione: origine e dibattito critico 18 3. Il nuovo concetto di informazione in Calvino e Volponi 30 4. Struttura del volume e metodologia di analisi 37 I LETTERATURA A LUNA SPENTA: NATURALE E TECNOLOGICO IN LUNA E GNAC E LE MOSCHE DEL CAPITALE 1. Il contesto 45 2. Luce elettrica e lunare nel racconto di Calvino 53 3. La luna-moneta e il calcolatore aziendale in Volponi 63 4. Luna contro tecnologia: il discorso letterario come atto creativo e resistenziale 74 5. Quale posto per la letteratura nella notte elettrica? 94 II NÉ CALCOLATORI NÉ FARFALLE: CORPI CIBERNETICI NE LA MACCHINA MONDIALE E PRISCILLA 1. Il contesto 101 2. La letteratura degli automi: la metafora meccanica in Volponi 115 3. Individuo come parola: la metafora informatica in Calvino 129 4. Il discorso metaletterario: identità e linguaggio 139 5. Evoluzione ed entropia: l’utopia cibernetica 153 III SOTTO L’OCCHIO DEL CICLOPE: POLITICA ED ESTETICA DELLA VISIBILITÀ NELL’ERA DELLA COMUNICAZIONE TELEVISIVA 1. Il contesto 167 2. Dalla Primavera di Praga al dopo-Moro: il ruolo politico della televisione in Calvino 173 3. La televisione nel racconto volponiano della strage di Piazza Fontana 191 4. Visibilità come disvelamento e mistificazione 212 5. Senso della storia e appiattimento televisivo: verso un’ucronia impossibile 238 CONCLUSIONI 245 INDICE DEI NOMI 247 Eleonora Lima, Le tecnologie dell’informazione nella scrittura di Italo Calvino e Paolo Volponi. Tre storie di rimediazione, © 2020 Author(s), content CC BY 4.0 International, metadata CC0 1.0 Universal, published by Firenze University Press (www. fupress.com), ISSN 2704-565X (online), ISBN 978-88-6453-945-4 (online PDF), ISBN 978-88-6453-946-1 (online EPUB), ISBN 978-88-5518-680-3 (XML), DOI 10.36253/978-88-6453-945-4 INTRODUZIONE 1. Calvino, Volponi e il nuovo tecnologico Non esistono forse autori all’apparenza più distanti di Italo Calvino e Paolo Volponi: orbitanti mondi diversi in vita, il primo cosmopolita e aperto alle ten- denze letterarie e filosofiche più moderne; profondamente italiano e marchigia- no il secondo, impegnato a coniugare marxismo e modernità industriale nella propria scrittura. Anche il rapporto con la produzione letteraria posteriore ap- pare irrimediabilmente contrapporli nell’immagine di un Calvino modello in- discusso della letteratura del terzo millennio e padre del postmoderno italiano, e di un Volponi irriducibile a qualunque scuola e, per questo, sentito alternati- vamente come incapace di travalicare la propria epoca o quale voce tanto per- sonale da risultare inimitabile. La stessa alterità, la quale li allontana al punto che raramente la critica ha tentato un’analisi comparativa delle loro scritture, sembra emergere dal rappor- to che essi instaurano con lo sviluppo tecnologico che investì l’Italia a partire dal secondo dopoguerra e ne mutò il quadro socio-culturale ed economico. Ad un Calvino cibernetico e affascinato dalle ricerche in ambito combinatorio, infat- ti, è prassi opporre un Volponi industriale, attratto soprattutto dai cambiamen- ti che l’automazione portava nei termini di organizzazione del lavoro. In Calvino l’interesse verso il progresso tecnologico si presenta quale corol- lario al desiderio di rifuggire quella che Elio Vittorini, nel famoso numero 4 de «Il menabò» – diretto dai due autori in maniera congiunta –, definiva la «radi- cale sfiducia “umanistica” verso le cose nuove»1 e proprio tale imperativo etico veniva di conseguenza ad informarne le scelte letterarie2. Questa apertura, sce- 1 Elio Vittorini, Industria e letteratura, in «Il menabò», 4, 1961, p. 15. 2 Sempre dalle colonne de «Il menabò», Calvino, dichiarando la propria predilezione per una letteratura che, fuori da ogni evasione lirica, miri invece ad esprimere il «riscatto estetico-morale del mondo meccanicizzato», sostiene come ogni valutazione e progettazione dell’esistente non si possa attuare che nello stile: «Il problema espressivo e critico per me resta uno: la mia prima scelta formal-morale è stata per le soluzioni di stilizzazione riduttiva, e per quanto tutta la mia Eleonora Lima, Le tecnologie dell’informazione nella scrittura di Italo Calvino e Paolo Volponi. Tre storie di rimediazione, © 2020 Author(s), content CC BY 4.0 International, metadata CC0 1.0 Universal, published by Firenze University Press (www. fupress.com), ISSN 2704-565X (online), ISBN 978-88-6453-945-4 (online PDF), ISBN 978-88-6453-946-1 (online EPUB), ISBN 978-88-5518-680-3 (XML), DOI 10.36253/978-88-6453-945-4 12 ELEONORA LIMA vra di preconcetti verso la nuova società di massa, tecnologica e industriale, non prescindeva certo da un atteggiamento critico che sapesse individuarne le pro- blematicità – si pensi, ad esempio, a testi quali La nuvola di smog o a certi rac- conti del Marcovaldo –, ma anzi, al contrario, scaturiva dalla convinzione che ogni atteggiamento nostalgicamente apocalittico fosse un’occasione di interven- to concreto andata perduta. L’interesse per il nuovo, soprattutto qualora si con- figurasse nei termini di progresso scientifico e tecnologico, muoveva in Calvino da una posizione pragmatica e riformista e da quello che egli chiamava «amo- re per la contaminazione»3 – opposto all’amore per la purezza di cui accusava Franco Fortini – che animava l’idea di una letteratura in grado di agire sul reale. Se dunque la società tecnologica e massmediatica interpellava Calvino in quanto realtà viva con cui confrontarsi, fu tuttavia la necessità di individuare un nuovo fondamento epistemologico su cui impostare la propria scrittura, en- trato ormai in crisi il progetto politico comunista dopo i fatti di Ungheria, che lo spinse ad avvicinarsi alle teorie elaborate in seno all’allora nascente scienza dell’informazione4. Non erano tanto le questioni sociologiche e di costume sol- levate dalle nuove tecnologie informatiche ad interessare Calvino, quanto le po- tenziali applicazioni di principi matematici a problemi compositivi e dunque il computer come elaboratore di linguaggio. Ciò emerge dal celebre intervento del 1967 Cibernetica e fantasmi5 in cui l’autore, auspicando l’avvento di una mac- china capace di produrre letteratura, dichiarava interesse per la tecnica combi- natoria che l’informatica offriva alla narrativa.
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