Assetto Geomorfologico Dell'area Marina Di Sinuessa Ed Ipotesi Di

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Assetto Geomorfologico Dell'area Marina Di Sinuessa Ed Ipotesi Di FOCUS_ Assetto geomorfologico dell’area marina di Sinuessa ed ipotesi di fruizione sostenibile Studio geomorfologico dell’area costiera di Sinuessa (Golfo di Gaeta) che ha consentito di individuare l’approdo di epoca romana di Sinuessa; la ricostruzione dell’evoluzione geomorfologica e tettonica recente dell’area ha reso possibile l’individuazione delle cause della sommersione dell’approdo. L’intenso sviluppo insediativo che oggi caratterizza il tratto di litorale prospiciente l’area spinge a sviluppare un sistema di gestione integrato volto alla valorizzazione dell’area DOI 10.12910/EAI2016-056 di Micla Pennetta, Carlo Donadio e Corrado Stanislao, Università degli Studi di Napoli Federico II - Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse (DiSTAR), Renata Valente, Seconda Università degli Studi di Napoli - Dipartimento di Ingegneria Civile, Design, Edilizia, Ambiente, e Raffaella Nappi, Autorità di Bacino Nazionale Liri-Garigliano e Volturno uesto contributo è mos- tensamente modificato dall’attivi- ra dai rilievi carbonatici dei Monti so dall’esigenza di com- tà antropica. Aurunci e dei Monti di Caserta, che prendere l’ambiente ma- L’area in oggetto di studio è ubicata attraverso sistemi di faglie dirette, Q rino-costiero dell’area in un tratto di mare del Golfo di Ga- creano le condizioni di sviluppo del- di Sinuessa (Campania settentrio- eta (Campania, Italia meridionale) le piane costiere del Fiume Gariglia- nale), ricostruendone l’evoluzio- (Figura 1) in corrispondenza della no, al cui margine sudoccidentale si ne geomorfologica e la tettonica terminazione occidentale della dor- individua l’area in studio, e del Fiume recente, al fine di riqualificare e sale carbonatica del Monte Massico. Volturno. Il Monte Massico rappre- rendere fruibile un territorio in- Il Golfo è delimitato nell’entroter- senta un Horst ad andamento antiap- 48 Energia, ambiente e innovazione | 4/2016 penninico che separa le due piane. banco roccioso costituito da Ignim- stante Monte Cicoli, tra questo e il Densi flussi ignimbritici emessi dai brite Campana. mare, mediante il taglio della duna. Campi Flegrei (circa 39.000 anni fa) La sommità del banco è dissecata La strada romana, attualmente in si propagarono verso Nord colman- talvolta da scarpate alte tra i 2 ed i 4 parte sepolta da depositi sabbio- do la Piana Campana. Questi flussi, m da ascrivere agli effetti della frat- si post-romani, prosegue lungo la ostacolati morfologicamente dalle turazione colonnare riveniente dal stessa direttrice ed è ascrivibile ad dorsali bordiere, misero in posto l’I- raffreddamento della massa ignim- una rete di strade costiere a servi- gnimbrite Campana fino al versan- britica dopo la sua deposizione in zio della zona portuale con attività te meridionale del Monte Massico, ambiente subaereo. Il banco tufaceo sviluppate sulla parte di superficie mentre una frazione subordinata ha sommerso risulta notevolmente in- deposizionale pianeggiante del ban- aggirato il massiccio invadendo la ciso da paleocanali in allineamento co roccioso tufaceo. La strada po- piana del Fiume Garigliano. con gli attuali corsi d’acqua presenti teva essere di servizio alla spiaggia; La morfoevoluzione dell’intero lito- nell’entroterra. Questi paleocanali quest’ultima in tale periodo era ubi- rale, dalla foce del Fiume Garigliano interrompono la continuità della su- cata in corrispondenza dell’attua- a Cuma, dall’epoca greco-romana perficie topografica, conferendo alla le batimetrica degli 11 m; a quella fino all’incirca al 1950 è segnata da fascia superficiale una morfologia profondità è stata rilevata una pale- una generale fase di progradazio- articolata, espressa da scarpate an- ospiaggia ed una cava di una maci- ne e stabilità della linea di riva, con che di dimensioni metriche e da va- na (a circa 1000 m dall’attuale linea sviluppo di un cordone dunare. ste aree depresse a scala plurimetri- di riva), che potrebbe risalire ad un Quest’ultimo era esteso senza so- ca. I paleocanali sono stati incisi in periodo iniziale di suo impiego (a luzione di continuità e colonizzato ambiente subaereo durante l’ultimo partire da 2500 anni fa). da una fitta vegetazione a macchia episodio glaciale (Last Glacial Maxi- Lentamente il livello marino è risali- mediterranea ad Ovest di una duna mum, LGM, 18 mila anni fa), quan- to fino ad una profondità pari all’at- più antica d’età preromana. A parti- do il livello del mare nel Mar Tirreno tuale batimetrica degli 8 m circa; si re dal 1950 circa e fino ad oggi [1], è arretrato sino all’attuale isobata dei sono sviluppate attività antropiche invece, l’impatto antropico dovuto 110-120 m. La risalita post-glaciale connesse alla portualità su un’area anche all’incremento della domanda del livello marino ha determinato un allora emersa, e naturalmente pia- di territorio ha innescato ovunque avanzamento verso terra della linea neggiante, fino probabilmente al un marcato arretramento della linea di riva, con retrogradazione delle fa- III secolo d.C. Infatti, la storia della di riva, soprattutto nelle zone prossi- cies di piattaforma e poi costiere, con città sembra interrompersi intorno me alle foci fluviali del Garigliano e fasi di stasi e con genesi di ambienti al III secolo d.C. insieme alle sue del Volturno, dell’ordine di decine di lagunari e palustri. Durante l’epoca strutture portuali. Erroneamente metri all’anno e la perdita di migliaia greco-romana (3800-2300 anni fa) si si è sempre riferito di un probabile di metri cubi di sedimenti [2, cum bi- verificarono le condizioni per la for- insabbiamento del porto, mentre bliografia]. Il litorale è caratterizzato mazione del cordone dunare costie- in realtà è stato sommerso. In tale da una spiaggia sabbiosa alimentata ro e di retrostanti ambienti umidi. periodo (nell’intorno di 1700 anni dai sedimenti provenienti dal Gari- La retrogradazione determina uno fa) dovrebbe essersi verificato un gliano e dalla aree più a Nord. spostamento verso terra e verso l’alto innalzamento relativo di circa 1 m La morfologia della spiaggia som- delle unità trasgressive più recenti, del livello marino; quest’ultimo per mersa nel complesso è caratteriz- consentendo un’aggradazione della processi glacio-idro-isostatici, lun- zata dalla presenza di un fondale piattaforma interna crescente verso go la costa tirrenica dalla Toscana sabbioso regolare a bassa penden- terra da correlare al consistente ap- al Lazio meridionale, dall’epoca ro- za, interessato sotto costa, entro la porto sedimentario dei fiumi che ivi mana ad oggi si è innalzato di cir- profondità di 1,5 m, da un sistema confluiscono, segnatamente il Fiume ca 1,25 m. Tutto ciò premesso, si è di truogoli passante, intorno alla Garigliano. valutata una variazione complessiva profondità di 2 m, ad uno di barre. In un periodo intorno ai 2300 anni e relativa del livello marino a parti- Alla profondità di 7 m sino a 15 m fa è stata costruita la strada roma- re da 1700 anni fa che ha raggiunto la morfologia del fondo si modifica na basolata in calcare, trasversale valori nell’intorno di -8 m, sommità bruscamente per la presenza di un alla linea di riva e nella zona anti- delle pilae romane, coincidente con 4/2016 | Energia, ambiente e innovazione 49 legate a portualità all’epoca romana dovessero svolgersi sul banco tufa- ceo allora posto al massimo a +0,5 m sopra il livello del mare; nelle in- senature lungo il paleoalveo verosi- milmente attraccavano le grosse navi romane atteso che i canali e le inse- nature sono profondi dai 2 ai 3 m. Le evidenze archeologiche, espresse nei ritrovamenti di pilae, di una macina cavata, anfore e ceppi d’ancora a pro- fondità incompatibili con l’attuale li- vello marino confermano l’ipotesi di un banco tufaceo emerso ed impie- gato come area portuale o di transi- to di navi. Si ritiene plausibile che la linea di riva all’epoca romana corri- sponda a quella presente alla attuale profondità di -6,5/-7 m. L’urgenza di riqualificare e valoriz- zare territori di interesse e notorietà millenari1 ‒ nella convinzione di do- versi opporre con forza a condizioni di degrado mortificante troppo fre- quenti nell’Italia meridionale ‒ spin- ge a guardare verso luoghi notevoli per caratteristiche naturali e tracce di memoria storica. L’area di Sinuessa è sicuramente tra questi siti che sin dai tempi della Magna Grecia presidiava il passaggio più agevole verso il Sud della penisola italica. Oggi, dopo molti decenni d’intenso sviluppo insediativo, questo tratto Fig. 1 Golfo di Gaeta: l’unità fisiografica è compresa tra Punta Stendardo e Monte di Procida. Il rettangolo nero indica l’area di studio; sistema di coordinate geografiche WGS84 UTM Zona 33T di Litorale Domitio risulta depau- perato dal punto di vista paesaggi- stico, eppure ancora affascinante e il ripiano morfologico frequentato Tali processi sono testimoniati da suscettibile di recupero ambienta- in epoca romana, rispetto all’attuale evidenze riconducibili ad un am- le. Pertanto, partendo dall’analisi livello marino. Utilizzando nell’a- biente di spiaggia caratterizzato da dell’ecosistema litoraneo e dalla sua rea in studio un valore possibile di paleospiagge e lembi di superfici condizione di degrado, è possibile sollevamento del livello del mare di abrasione marina modellati sul sviluppare un sistema di gestione in- mediamente pari a +1 m, l’abbassa- banco tufaceo, con forme acces- tegrato delle risorse per proteggere e mento tettonico del suolo insieme sorie di ambiente marino (micro- valorizzare le peculiarità e le attrez- alla subsidenza complessivamente falesie, sgrottamenti, paleospiagge zature del luogo, arricchendole con risulta di almeno -7 m. (Figura 2). ciottolose), tidale (pozze di sco- nuovi tipi per differenziare l’offerta Tali movimenti combinati del suolo gliera, marmitte di evorsione) e ai residenti e turisti. si sono verificati in un periodo infe- continentale (gullies). Si propone, pertanto, di strutturare riore agli ultimi 1700 anni. In definitiva, si ritiene che le attività un progetto ambientale in base al 50 Energia, ambiente e innovazione | 4/2016 FOCUS_ SO NE concetto di riqualificazione dell’e- B’ B cosistema, in questo caso costiero, SO NE inteso alla riorganizzazione armo- dune B’ B I.m.
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