O F F I C I A L M A T C H D A Y P R O G R A M 1 7 G E N N A I O 2 0 2 1 O R E 1 5 , 0 0

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Il Matchday Program è un contenuto esclusivo a cura dell'ufficio stampa e marketing A.C. Perugia Calcio, visionabile gratuitamente online sul sito internet ufficiale www.acperugiacalcio.com D O V E E R A V A M O R I M A S T I ?

Abbiamo ripreso da dove avevamo Nelle ultime 5 gare solo Modena e lasciato..ovvero una vittoria. Cesena hanno fatto più punti di noi segno Vittoria esterna contro un buon della forza di queste due squadre ma Matelica, squadra che con grande anche della nostra, che siamo lì a lottare determinazione sta affrontando il suo per qualcosa di importante. È il momento primo campionato in , forte di un di stare ancora di più uniti e dare fiducia bottino di 25 punti in classifica. Partita a questo gruppo consapevoli che gennaio che ha visto il Grifo badare al sodo, è il mese del mercato e qualche mettendo in campo spirito di squadra e movimento già è stato fatto (a proposito qualità. benvenuto Michele Vano, esordio e gol).Da inizio settimana la testa è già E proprio per queste considerazioni è proiettata alla Feralpisalò, altra squadra stata una bella vittoria quella ottenuta ostica e veterana della categoria. Sarebbe dai nostri ragazzi, per di più su un stata la classica partita in cui i nostri campo reso pesante dalla pioggia, che tifosi ci avrebbero aiutato con il loro ha ribadito ancora una volta qual è lo sostegno e calore ma ormai sappiamo che spirito di questa categoria: lotta, non sarà così. Anzi, sappiamo che ogni agonismo e giocate senza fronzoli. Non domenica l'adrenalina e la tensione pre vogliamo esaltarci o pensare che la gara anche da casa è la stessa, e questo strada sia in discesa. Tutt'altro. È una basta per sapere che ci siete vicini con il partita che vale tre punti e tale deve cuore e la mente. rimanere. Forza Grifo!

CLASSIFICA

MODENA 36 SUDTIROL 34 PERUGIA 33 PADOVA 33 CESENA 32 SAMBENEDETTESE 30 MANTOVA 28 TRIESTINA 28 FERALPISALO 26 MATELICA 25 VIRTUS 23 GUBBIO 22 CARPI 21 FERMANA 19 LEGNAGO SALUS 18 VIS PESARO 18 RAVENNA 14 FANO 14 IMOLESE 12 AREZZO 10

CREDIT PH7OZ. PHOTO AGENCY 19° TURNO

SABATO 16 GENNAIO

FANO - GUBBIO FERMANA-LEGNAGO SALUS IMOLESE-MATELICA AREZZO-CESENA MANTOVA-TRIESTINA

DOMENICA 17 GENNAIO

PERUGIA-FERALPISALO' SAMBENEDETTESE-PADOVA SUDTIROL-VIS PESARO CARPI-RAVENNA MODENA VIRTUS VERONA

CREDIT 7OZ. PHOTO AGENCY l ' i n t e r v i s t a

AAALLLEEESSSSSSAAANNNDDDRRROOO FFAAVVAALLLLII

Chi è stato il tuo primo idolo da bambino e perché? Il mio primo idolo è stato Ronaldo il fenomeno. Ero piccolo e un mio zio da Milano un giorno mi portò la maglietta di Ronaldo quando giocava all'Inter, da lì iniziai a seguirlo e divenne il mio idolo. Hai praticato altri sport oltre il calcio? Prima di praticare il calcio, per tre anni partecipai a corsi di nuoto. Parliamo dei primi anni delle scuole elementari. Come sei arrivato a fare il terzino? Inizialmente nelle giovanili ero esterno alto, poi arrivato negli allievi nazionali l'allenatore per esigenze tattiche mi mise terzino e da lì ho fatto sempre quello. Cosa ricordi del tuo debutto nei campionati professionistici? Mi ricordo benissimo (ride). La partita era Cremonese-Salernitana del campionato di Serie C1 2010/11 finita in pareggio 1-1 (Alessandro fra i lombardi, l'attuale tecnico in seconda Accursi e Falzerano tra i campani ndr). Mi ricordo che ero abbastanza teso ma più che altro ero felicissimo e non vedevo l'ora di entrare in campo e giocare. I 5 migliori difensori attualmente in circolazione e cosa ti piace di più di loro? Per quanto riguarda i terzini in questo momento mi piacciono molto Hakimi e Theo Hernàndez, si propongono sempre in attacca e sono molto forti tecnicamente. Per quanto riguarda i centrali Sergio Ramos, Pique, Van Dijk per la loro forza fisica e senso della posizione. Che ruolo hanno avuto i tuoi genitori nella tua vita? I miei genitori hanno avuto un ruolo importantissimo. Hanno permesso a me e ai miei fratelli di fare ciò che più ci faceva fare, seppur con grossi sacrifici. Mi hanno sempre appoggiato e sostenuto senza mai interferire nelle mie scelte. Mi hanno sempre tenuto coi piedi per terra quando le cose andavano bene e sostenuto invece nei momenti difficili! Devo tantissimo a loro. Il tuo hobby oltre il calcio Mi piace molto il biliardo, in particolare carambola e "l'italiana", ultimamente anche lo snooker. Appena si potrà tornerò sicuramente a fare una partita. Sappiamo che sei iscritto all’università. Perché questa scelta di riprendere a studiare? È vero, sono iscritto all'università, facoltà di Scienze Motorie. Mi è sempre piaciuto questo indirizzo e facendo questo tipo di lavoro voglio imparare il più possibile sul corpo umano, in particolar modo sullo sportivo. E chissà magari un giorno finità l'attività potrebbe essermi utile. Il tuo rapporto con i social media? Ho solo un profilo Instagram. Non lo uso in modo assiduo ma ogni tanto mi piace curiosare su altri profili o magari vedere cosa fanno amici e persone che non vedo spesso. Come hai conquistato tua moglie? Mia moglie Miriam è del mio paese nativo (Solarolo Rainerio ndr). Lei faceva parte di una compagnia e io di un'altra e spesso ci si incrociava. Mi è sempre piaciuta ma non avevo ancora la patente, quindi una volta con la scusa del gelato un'altra con una passeggiata ci siamo conosciuti meglio e ora stiamo insieme da 8 anni e mezzo, sposati da 1 anno e mezzo. Sei stato uno dei primi calciatori ad aver avuto il Covid nella prima fase della pandemia. Cosa ricordi? Il periodo più brutto della mia vita, un incubo. Non tanto per il fatto che io fossi malato e che abbia avuto sintomi forti ma perchè tutta la mia famiglia è stata contagiata. In questo periodo abbiamo subìto due gravi lutti e perdere persone così care senza avere la possibiltà di darle un ultimo saluto è straziante. Persone con cui fino a qualche giorno prima bevevo il caffè ridendo e scherzando. La mia paura più grande era questa, non sapere come potevano reagire gli altri ed avere come unico mezzo di contatto solamente un telefono.Purtroppo questa pandemia all'inizio è stata sottovalutata, anche perché ci si rende veramente conto della gravità solamente se la si vive in prima persona. Spero finisca presto.

L'ANGOLO DELLE CURIOSITA'

Il papà si chiama Massimo La mamma si chiama Monica I fratelli si chiamano Andrea (30 anni) e Marco (26 anni) La moglie si chiama Miriam Canzone preferita - "Perfect", di Ed Sheeran a cura di CARLO GIULIETTI Commissione A.C. Perugia Calcio Museo 100 ANNI FA NASCEVA LA “SOCIETA’ SPORTIVA PERUGIA”

Come tutti sanno il “giuoco del calcio” a Perugia nacque all’interno della “Unione Sportiva Braccio Fortebraccio” (organizzazione ginnica che vide la luce il 14 luglio 1890), quando una cinquantina di persone si riunirono all’interno della Sala della Vaccara. La popolazione di Perugia rispose in maniera entusiastica, le cronache del tempo raccontano di 600 ginnasti (1897) muoversi all’unisono, quindi una realtà consolidata e riconosciuta come tale perfino a livello nazionale. Nel 1901 nacque la sezione di “palla al calcio” che ben presto prese il sopravvento sulle altre discipline, il primo campo da gioco fu il famoso “Piazzone”, proprio a ridosso del carcere di Piazza d’Armi. I limiti del terreno vennero tracciati in calce, delimitati da una corda, i ginnasti che si dilettavano a tirar calci ad una sfera di cuoio disturbavano, spesso e volentieri, gli abituali e numerosi giocatori bocce che frequentavano quello spazio. Per dissidi di vara natura (i perugini sono litigiosi da sempre…) il 20 giugno 1910 dei dissidenti della “USBF” si riunirono ai Giardini Carducci e costituirono la “Società Sportiva Libertas”, anch’essa strutturata con tante sezioni al suo interno, inclusa quella calcistica. I rapporti non erano proprio idilliaci, tanto che le autorità locali vietarono una sfida stracittadina temendo disordini, motivando il divieto che “il Giuoco del Pallone” era uno sport di contatto che avrebbe inevitabilmente acceso gli animi sia in campo che negli spalti. Anche perché durante una banale competizione podistica, svoltasi tra Piazza Grimana e i Giardini del Frontone, si verificarono diversi tafferugli tra i contendenti delle due società sportive. Un vero peccato, sarebbe stato il primo e unico derby calcistico nella storia del calcio perugino. La prima guerra mondiale (1915-1918) contribuì a smorzare le animosità dei contendenti, ci furono caduti da entrambe le parti e quando tutto finì, da più parti, venne lanciata l’idea di una riunificazione delle due realtà calcistiche che avvenne soltanto nel 1921 quando si adottarono i colori sociali biancorossi e le casacche col Grifo rampante. Il primo presidente fu Giuseppe Taticchi, poi Tiberio Rossi Scotti, il segretario Mario Vittori riuscì addirittura nel 1922 ad installare ai bordi del campo una piccola tribunetta in legno. Naturalmente usata, in precedenza utilizzata per contenere il pubblico in occasione dell’arrivo della Coppa Automobilistica della Perugina. A quei tempi ci si confrontava con Tiferno, Foligno, Tolentino, Macerata, Terni, Siena, Ancona. Ad ogni trasferta il raduno dei giocatori era davanti al caffè Falci in Corso Vannucci, i mezzi di trasporto erano due Fiat 507 con fanali a carburo. Tanti ricordi, tanta passione…

F o t o R o b e r t o S e t t o n c e ( v i e t a t a l a r i p r o d u z i o n e )

AAMMAARRCCOORRDD BBIIAANNCCOORROOSSSSOO I N T E R V I S T A A simone braglia

S i r i n g r a z i a n o p e r l a c o l l a b o r a z i o n e C a r l o e C l a u d i o G i u l i e t t i LA SCHEDA DI SIMONE BRAGLIA 22 LUGLIO 1962, CHIASSO, SVIZZERA

F i g u r i n a t r a t t a d a l l e c o l l e z i o n i C a l c i a t o r i P a n i n i Oltre a me è stato il maestro di Zenga, Tacconi, Di Leo, Ferron, Bonaiuti, Mazzantini e altri. Un grande! E proprio a Persico è legato un altro aneddoto davvero curioso. Era una sera d’estate. Avevo concluso da poco il campionato con la Lucchese (1996-1997, ). Piero mi chiama e mi dice che Ariedo Braida lo aveva cercato per avere informazioni su di me e lui fece delle referenze positive e in effetti, poche settimane dopo, andai al Milan. La chiamata dei rossoneri fu una grande soddisfazione personale per concludere al meglio l’esperienza nel mondo del calcio e che ha impreziosito una carriera durata 20 anni.

P i e r o P e r s i c o e S i m o n e B r a g l i a

Che ricordi hai della tua esperienza a Perugia? Dico solo questo: mia figlia Beatrice è nata e battezzata a Perugia "IL PERUGIA (padrino Claudio Brugalossi), è stata la squadra con la quale ho fatto più presenze (128 ndr) in carriera, città stupenda e tanti SI SCEGLIE E amici e tifosi storici. Come potrei dimenticarmi del prof. Cerulli e dell’altro medico ginecologo Peppino Fronti. In una BASTA..." parola: stupenda. Ricordi come andò la trattativa? Non ci pensai due secondi: io volevo giocare, non ho guardato la categoria. Il Perugia si sceglie e basta. Diciamo che sono stato avvantaggiato visto il passaggio da un Grifone (Il Genoa) ad un altro Grifone (ride ndr). Poi alla fine, dopo quattro anni, furono fatte scelte tecniche diverse e mi dispiacque tantissimo andar via. Recentemente avevi dichiarato che erano due i tecnici che ti hanno lasciato qualcosa..Si, Osvaldo Bagnoli, due anni al Genoa, e Ilario Castagner. La dote principale di Ilario è che mi lasciava libero di interpretare il ruolo come meglio preferivo, mi dava la piena responsabilità della mia zona di competenza. Ma sappiano che c’è un’altra figura importantissima per te. Piero Persico, il mio preparatore, o meglio, uno dei più grandi preparatori dei portieri al pari di Negrisolo e Battara. Una persona di una umanità incredibile, sapeva entrarti nella testa ma soprattutto mi ha insegnato il senso della fatica per arrivare a fare la prestazione.

T r a i n i B r a g l i a , P a g a n o , D i C a r l o Non possiamo non chiederti dello spareggio di Hai conosciuto compagni di squadra con Foggia (Perugia-Acireale).. In un momento in cui caratteristiche molto diverse. In attacco, per tutti festeggiavano, mi ricordo che vidi il esempio, hai conosciuto atleti come Giovanni presidente moscio…non aggiungo altro. Nella Cornacchini, una punta che sia in serie C che rocambolesca partita vinta ad Avellino nella in B siglava di media 20 reti a campionato, Poi stagione di serie C girone B 1993-1994, con Marco Negri, che nell'anno della doppietta di Lamberto Piovanelli, parasti un in A (1995-1996) realizzò 18 goal. Le rigore proprio nel finale di gara. Al termine differenze? Il “tenebroso” Marco era più venisti ad esultare sotto il settore biancorosso, completo sia di testa che di piede mentre qualcuno entrò in campo e rientrasti negli Giovanni era più rapido, svelto ma sono spogliatoi in mutande. Un ricordo indelebile.La davvero sottigliezze perché entrambi hanno partita della rivalsa. Parai un rigore a Fresta e dato tanto al Grifo. Con chi andavi più feci altri interventi prodigiosi, fu la partita della d’accordo? Di carattere ero un po’ “orso” svolta del nostro campionato. In quella stagione quindi non frequentavo molto i miei compagni parai altri 6-7 rigori grazie, ancora una volta, a fuori dal campo ma con Gianluca Atzori si creò Persico che mi mise nella condizioni di rendere al quell’empatia giusta grazie anche alle amicizie meglio, ero sereno di testa. Al rientro negli familiari. E con il tuo collega Paolo Fabbri? spogliatoi dopo quella partita i compagni mi Con “Paolino” c’era rapporto schietto, di intonarono il coro “Simone Braglia la la la la la, rispetto reciproco, sempre improntato alla Simone Braglia la la la la la…”. Quell’anno tra correttezza. Semmai se dovevo dire qualcosa lo l’altro vinsi il trofeo “Miglior Grifone” a cui tengo dicevo dentro lo spogliatoio, non sono mai tantissimo. Negli anni '90 a Perugia, quasi stato uno “diplomatico” e quindi con gli settimanalmente, si inauguravano club sia in allenatori non avevo sempre un bel rapporto. città che in provincia e prolificavano iniziative Cosa ricordi della promozione in A del 1995- di vario genere. Il "contatto" tra giocatori e 1996? Non un gran ricordo perché, viste alcune tifoseria era qualcosa di straordinario, che vicissitudini tecniche, passai dall’essere ricordi hai? Momenti indimenticabili. Rimpiango capitano a giocatore “normale” però grazie alla che oggi non si tenga conto di questo rapporto, società mi ripresi e alla fine fui contento per la anche se non è il caso di Perugia, che anzi mi ha promozione anche se, successivamente, per aiutato a superare la sofferenza che mi portavo quelle vicissitudini di prima me ne andai. Dei dietro dalla separazione dal Genoa. Vi racconto portieri attuali chi ti piace di più? anche questo: mia moglie mi iscrisse ad un corso Donnarumma e Meret. Il primo è più possente di ristrutturazione di mobili antichi che si teneva fisicamente e gode della fiducia della società ad Elce e poi la briscola al bar di Sandrino con nel senso che gioca titolare. Meret invece è più alcuni tifosi, cioè mi immersi nella peruginità a longilineo ma non gioca con regolarità. Ma solo 360°, ricordi emozionanti”. loro il futuro tanto è vero che sono anche in Nazionale. Cosa non ti piace vedere nei portieri di oggi? Oggi non c’è più la scuola tecnica, vedo degli errori basici di tecnica, un portiere non si può costruire in palestra. Come diceva Persico “il portiere deve mangiare la terra..”. L’avversario più forte che hai incontrato in carriera? Beh, in realtà sono due: Maradona e Van Basten. E dirò di più: nelle poche volte che li ho affrontati non mi hanno mai segnato. La considero anche questa una piccola grande soddisfazione. Cosa fa oggi Simone Braglia?Sono un consulente finanziario ma non ho abbandonato la passione per il calcio. Ho avuto prima una scuola di portieri dilettanti qui vicino Como e poi a Cantù. Ora sto lavorando ad un progetto vicino casa e che svelerò prossimamente. Inoltre faccio parte del “Milan Glorie” e lo scorso anno ho partecipato al remake della finale Usa ’94 Brasile-Italia insieme al collega Sebastiano Rossi. F i g u r i n a t r a t t a d a l l e c o l l e z i o n i C a l c i a t o r i P a n i n i SFOGLIA IL CATALOGO SU WWW.ACPERUGIACALCIO.COM

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