La Rassegna Stampa Di Oblique | Marzo 2015

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La Rassegna Stampa Di Oblique | Marzo 2015 La rassegna stampa diOblique MARZO 2015 La rassegna stampa del mese si apre con SERGIA, un racconto di Orso Jacopo Tosco La signora con la bassotta cammina sul bagnasciuga cio. La sua natura intima la spinge a coltivare questo circondata da quella strana nebbia che appare quan­ genere di affettuose premure. Il lancio delle pietre do le stagioni sono indecise, e lingue di caldo si al­ è soltanto un esempio tra i molti. Si tratta perlopiù ternano senza sosta a rigide ritirate. di gesti domestici, come stendere il pigiama del ma­ Gilda la bassotta dimostra un fiuto infallibile nel ri­ rito sul calorifero la sera, oppure sbriciolare per gli conoscere le pietre che la sua padrona le lancia poco uccelli i resti della colazione sul pavimento di pietra distanti dalla risacca. Le segue con lo sguardo, men­ del giardino. Se la vita fosse solida, se le sue leggi ri­ tre sono ancora ostaggio della mano ondeggiante, e sultassero chiare, rispettabili e condivisibili, forse la continua a seguirle una volta in aria, fuori portata signora con la bassotta potrebbe evitare di sentirsi per i suoi occhi cerchiati di nero e coperti dal pelo, responsabile per tutto ciò che la circonda. Ma la vita poi le rincorre, le annusa, furiosamente scarta col è fragile, le sue leggi sono misteriose quando non naso nero quelle dall’odore sbagliato, e infine mor­ contraddittorie, e le persone sono smemorate, di­ de quelle giuste, le pietre che ancora conservano un sattente. Dunque la signora con la bassotta non può sentore di mano di donna. Tutto in Gilda sorride in darsi pace, mai. Ci sono sempre piante da potare o quei momenti, sorridono le labbra nere e luccicanti da innaffiare, maglioni da consigliare, ci sono sem­ nel riflesso del mare nebbioso, sorridono i baffi, sor­ pre attrezzi che vanno messi al riparo dalla pioggia ride il pelo sulla schiena mosso dalla brezza come imminente, siccità e gelate arriveranno improvvise, i boccoli di un ballerino bambino, o nano, durante e per sempre le scadenze saranno vicine all’essere uno spettacolo amatoriale estivo. dimenticate. E così la signora con la bassotta, che ha da tempo Le ali dei gabbiani appaiono basse sull’acqua, potenti problemi al polso, pur di non impedire questo mo­ e dure lavorano a ridosso delle brusche inclinazioni mento gioioso, ignora il dolore che segue a ogni lan­ del vento. Per la donna con la bassotta assomigliano a rs_mar15.indd 1 13/04/2015 15:05:05 dita avvolte da un guanto, a mani impegnate nell’im­ loro. Più tardi, a casa, dopo cena, sentirà un rumore possibile sforzo di afferrare qualcosa di simile al simile provenire dalla teiera sul fuoco, e le sembrerà fumo di un sigaro: e quel che resta da vedere alla fine il suono di qualcuno che bussa contro una porta di dello spettacolo, quando i gabbiani sono scomparsi, è ferro, oppure di una mano di ferro che bussa contro poco più di un balbettio bianco, subito smentito dalla una porta da niente. Un rumore ambiguo e fastidioso. densità incurante del grigio. Invece, adesso, il ruvido strofinio delle pietre la rilassa, Devo ricordarmi di comprare il sedano rapa, che al­ la fa sentire accolta. tro? si domanda improvvisamente. E subito dopo, Accolta in cosa? In cosa è troppo presto per dirlo. altrettanto all’improvviso, riflette, una volta gli uo­ Sarà sempre troppo presto per dirlo. mini si giravano a guardarmi. Una volta sembra Stirando le braccia lungo i fianchi avverte il calore del soltanto ieri, e invece è già parte del miscuglio in­ corpo della bassotta attraversarle la manica del cap­ decifrabile degli anni andati, quel genere di tempo potto. La signora sa bene che il pelo di Gilda è bion­ tiranneggiato da una memoria che, capricciosa, si do e rossastro, ispido come quello di un cinghiale. Ma nega con la stessa imperscrutabile forza con cui altre in questo istante, chissà perché, le piace credere che se volte decide invece di mostrarsi. La bassotta ha sete. anche riaprendo gli occhi si trovasse davanti una Gil­ È acquattata sulle pietre e tiene il muso umido di sa­ da dall’aspetto irriconoscibile, lei non si stupirebbe. liva e acqua di mare e polvere rivolto verso la strada. Anzi, arriva a credere, e la cosa la fa sorridere, che non In un punto della strada nascosto dalla foschia c’è la si stupirebbe nemmeno se scoprisse di essere lei stessa fontana. Una brutta fontana nuova che spreca acqua la bassotta di una donna, di una perfetta sconosciuta e bagna scarpe. che si attarda prima di portarla a bere. Dissetare Gilda la bassotta è uno dei tanti accor­ In fondo, non sarebbe, forse, una sensazione simile gimenti che formano il microcosmo delle sue gioie a quella provata di tanto in tanto guardandosi allo quotidiane, di quell’infinità di impercettibili gesti specchio? Non è forse, anche quello, un altrettanto e manie che si allineano ordinati lungo la fila delle brusco ritrovarsi, rispetto agli occhi della memoria, ore come fave mature e sbucciate da poco. Ma con­ quasi irriconoscibile a sé stessa? trariamente alle proprie abitudini la signora non si Lo stesso vale per i suoi figli, che lei abbraccia anco­ incammina verso la fontana, lascia che Gilda aspetti, ra come si abbracciano i bambini, e che invece sono e le siede accanto. Perché raggiungere la fontana si­ uomini, ingombranti, ruvidi e bambineschi come gnificherebbe avere a che fare con il paese. E il paese tutti gli uomini. Anche loro alle volte sembrano esige un ferreo rituale che la signora con la bassotta vittime di una mutazione incomprensibile, una mu­ non ha voglia di rispettare, non adesso almeno. Do­ tazione che i tanti anni necessari al proprio compi­ vrà far compere per la cena (e alcune cose verranno mento comunque non giustificano, non del tutto al­ dimenticate), si troverà costretta a rispondere a certe meno. Come possono quelle mani di neonato osser­ domande inutili, affettuosamente e morbosamente vate, odorate e baciate per ore la notte (quelle mani inutili riguardo alla salute di suo marito (che non da anfibio rosa), come possono essersi trasformate migliora), e poi sentirà il rumore delle saracinesche, nelle mani con cui i suoi figli stringono il volante, si perché saranno ormai le sette e trenta (ecco già le asciugano la fronte, oppure con cui accarezzano la campane delle sette) e i negozi del paese a quell’ora pelle delle donne? chiudono. La signora si alza in piedi nella foschia che inizia a Il vento cala e la foschia si fa più intensa, più spessa, diradarsi. Davanti a loro ci sono le luci dei lampioni sembra un panno di feltro lasciato a mollo nell’am­ e qualche sagoma di passaggio. La sera sarà fredda moniaca, ma senza odore. La signora con la bassotta e il mare si muove verso una tonalità di blu che non si sdraia, appoggia la testa sulle pietre della spiaggia, e necessita di alcuna velatura. Le prime barche dei pe­ le pietre, sotto il suo peso, scricchiolano cozzando tra scatori procedono a singhiozzo vicino alla costa, e la II rs_mar15.indd 2 13/04/2015 15:05:05 LA RASSEGNA STAMPA DI OBLIQUE | MARZO 2015 signora e la bassotta danno loro le spalle. È ormai trovare ritornando a casa, tutte queste cose, invece, tempo di dissetare Gilda, di tornare al paese, e di su­ le sembrano straniere, inventate dal capriccio dei perarlo, dirette a casa. È tempo di attraversare le ri­ minuti. La magrezza del volto del marito, le sue pide salite e le lunghe e frequenti curve, di sentire il unghie scure e gonfie, sono i segni della malattia. rumore forte delle marce basse farsi cupo o disteso a L’età, invece, ha aggiunto le rughe, gli occhiali ap­ seconda della velocità. È tempo di tornare a far finta poggiati quasi in punta di naso. di non sapere cose che si sanno, affinché gli altri, il Per riconoscerlo, per riconoscere il marito e per ri­ marito e i figli, possano rispiegarle, ancora una volta, conoscere sé stessa, la signora con la bassotta deve e ancora una volta sentirsi utili a una donna a cui al­ aspettare che lui le sorrida, ancora assonnato, e le trimenti temerebbero di non saper dare abbastanza. sfiori una mano, e le dica qualcosa, qualcosa di ir­ L’amore, dopo un lungo periodo trascorso insieme, rilevante, qualcosa a cui si può rispondere senza si limita a una serie di reciproci rimproveri, spesso rispondere nulla. In quel breve scambio, che agli ingiusti. occhi di chiunque altro non significherebbe gran­ Può essere vero. Eppure anche in queste apparenti ché, si nasconde il bisogno, per sempre giovane, e crudeltà c’è dell’amore. Un amore stridulo, sottotrac­ impaurito e dolce, che li ha spinti e ancora li spinge cia e burbero, ma che comunque prova ad attutire lo a contraddire le circostanze, spesso fragili e inco­ sgomento provocato dal tempo, dal tempo che passa stanti, con cui la vita ci persuade a restare soli. e passando lacera e rimodella le cose, quelle certe e Mentre il marito affetta dei peperoni rossi, la si­ quelle effimere allo stesso modo. gnora, seguita dalla bassotta, va in bagno per lavarsi Una volta in casa, trovando il marito addormentato le mani. Appese al muro ci sono molte fotografie, sulla poltrona, la signora con la bassotta si chiu­ soprattutto dei figli. Ma una in particolare attira la de la porta alle spalle con un movimento cauto, sua attenzione. Un’immagine di lei e suo marito da come a impilare scatole di uova. Lei e la bassotta giovani, prima della casa, prima dei figli, prima di gli si avvicinano.
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