Cellere: Museo Del Brigantaggio
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C O N L L’acch Scopri le antiche selve, i fossi, A i a Livia Narcisi ppamuseo P i boschi e fai la conoscenza A R dei personaggi che li abitavano: T E poveri contadini e pastori transumanti, C I P ricchi latifondisti e solerti carabinieri, A I DE Z IL MUSEO DEL BRIGANTAGGIO ma soprattutto loro... I O i temutissimi BRIGANTI! N A E T CELLERE LER S S I T L R A illustrazioni di Francesca Rossi A N O OR RDI GI NARIA DEL A SI VIENI A CONOSCERE I MILLE... VOLTI D S OL RO DI DOMENICO TIBURZI FO IL “RE DEL LAMONE”! Storie e storielle tra gioco, fantasia e realtà: scopri il mondo dei cantastorie! UNIONE COMUNE EUROPEA DI CELLERE € 5,00 12 Aguzza occhi e orecchie quando incontri questi simboli! LO SAI CHE ... NOTIZIE, ANEDDOTI, CURIOSITÀ... il significato delle parole IMPARA più difficili! RICORDA! Quando si parla di un secolo (100 anni), puoi trovare scritto, ad esempio, Cinquecento PROVACi TU! o XVI secolo: entrambe le date indicano rimboccati un periodo che va dal 1500 al 1599. le maniche e... mani in pasta! Ma stai attento quando trovi a.C. (che sta per “avanti Cristo”, cioè prima della nascita di Gesù, che corrisponde all’anno O) allora le cose cambiano! Un secolo vale sempre 100 anni, ma si conta alla rovescia! Ad esempio, I sec. a.C. copre un periodo che va dal 99 a.C. all’anno O e non viceversa! 12 L’acch i appamuseo Livia Narcisi IILL MMUUSESEOO DEDELL BRIGANTAGGIOBRIGANTAGGIO CELLERECELLERE Illustrazioni di Francesca Rossi 2016 “L’acchiappamuseo” è una guida in fascicoli per bambini dedicata ai musei del Sistema museale del lago di Bolsena. Progetto editoriale: Francesca Favilli, Livia Narcisi. Progetto grafico: Francesca Rossi. Sistema museale del lago di Bolsena (Provincia di Viterbo) Comuni di Acquapendente, Bagnoregio, Bolsena, Cellere, Farnese, Gradoli, Grotte di Castro, Ischia di Castro, Latera, Lubriano, Montefiascone, Valentano. www.simulabo.it www.culturalazio.it/sistermusei/sist_bolsena/index.php Comune capofila: Bolsena L.go San Giovanni Battista de la Salle, 3 01023 Bolsena (VT) Tel. 0761 795317 Fax 0761 795555 e-mail: [email protected] Centro-visite: Palazzo Monaldeschi della Cervara Piazza dell’Orologio, 7 01023 Bolsena (VT) Tel. 0761 796914 Questa guida è stata realizzata con un finanziamento erogato dalla Regione Lazio sulla base della Legge Regionale 6/2013. ISBN: 978-8864336848 Finito di stampare Luglio 2016 per conto di Arcidosso PER ROMPERE IL GHIACCIO... Questa guida ti accompagnerà in uno dei musei che formano il Sistema museale del lago di Bolsena, seguendo l’avventuroso viaggio di Arturo e Camilla. Ma prima di partire devi sapere… COS’È UN MUSEO? È il luogo dove puoi divertirti a conoscere le creazioni dell’uomo e della natura, svelandone i segreti e le curiosità. Vi troverai tanti oggetti che, protetti da questa nuova casa, ti parleranno della loro storia. COS’È IL SISTEMA MUSEALE DEL LAGO DI BOLSENA? È l’insieme dei musei situati nel territorio che circonda il lago di Bolsena, il più grande d’Europa fra quelli di origine vulcanica! Il Sistema museale è come un grande puzzle: ciascun museo è un zaino tassello che, unito agli altri, ricostruisce la storia dell’uomo e del territorio intorno al lago. macchina fotografica MA NON INDUGIAMO OLTRE... INIZIA LA SPEDIZIONE! un bel panino... e non dimenticare la tua IMMAGINAZIONE! matite bussola 3 PER ORIENTARTI IN QUESTO VIAGGIO NEL TEMPO E NELLO SPAZIO, ECCO UNA MAPPA CHE TI CONDURRÀ AL TESORO DELLA CONOSCENZA! IL METRO DELLA STORIA... LO SVILUPPO DELL’UOMO VISSUTO INTORNO AL LAGO DI BOLSENA STORIA OGGI ETÀ CONTEMPORANEA 1789 Rivoluzione francese ETÀ MODERNA 1492 scoperta MEDIOEVO dell’America 476 d.C. caduta dell’Impero Romano PERIODO d’Occidente ROMANO 280-265 a.C. conquista romana PROTOSTORIA PERIODO (inizio della storia) di Vulci e Volsinii ETRUSCO 750 a.C. ETÀ DEL FERRO 1.100 a.C. ETÀ DEL BRONZO 2.300 a.C. PREISTORIA ENEOLITICO (prima della storia) 3.500 a.C. NEOLITICO 6.000 a.C. PALEOLITICO 800.000 a.C. 5 OGGI ANDIAMO A... CIAO, siamo ARTURO e CAMILLA! Abbiamo con noi uno strano tipo di cane che non hai mai visto: un cane “acchiappamuseo” di nome ARGO (ricordate … il cane di Ulisse!). Argo scoverà per noi i musei del Sistema museale del lago di Bolsena. Vuoi fare parte della compagnia? Bene! Allora affrettati, stiamo partendo perC ELLERE, dove visiteremo il MUSEO DEL BRIGANTAGGIO! IL MUSEO DEL BRIGANTAGGIO CAMILLA: Questa volta il fiuto di Argo ha funzionato anche troppo: funghi, tartufi, zanna di cinghiale, coda di volpe! Non mi sembra che ad attirarlo siano esattamente i musei... speriamo bene! ARTURO: Sorpresa! Nonostante tutto anche stavolta il nostro Argo ci ha condotto proprio da- vanti al museo giusto, quello di Cellere, però è molto agitato: corre, abbaia, scodinzola, scava?!? CAMILLA: Ci credo! Non senti quanto frastuono? Sembrano spari, zoccoli di cavalli in corsa, ruote di carri... Ma dove siamo? Nel Far West? Eppure credo proprio che tutto questo chiasso provenga dal museo. Pensavo che fosse un luogo in cui regna la calma e il silenzio... Sento perfino qualcuno che canta! POETA NERO: “Oh incognito stranier che giri in tondo ascolta bene, non restar stupito puoi ricercarlo fino all’infinito di lui maggior non v’è che regno al mondo” Ragazzi, occhio alla penna, questa è terra di briganti! ETÀ CONTEMPORANEA CAMILLA: Briganti?! Adesso capisco... Ma tu chi sei e di chi parli nella tua canzone? POETA NERO: “Io son Poeta nero il cantastorie e di Tiburzi or canto la vita che qui in Maremma non è mai finita la fama e le terribili memorie” Ma come, non lo sapete? Parlo di Domenico Tiburzi (detto Domenichino), il brigante più popolare della Maremma! Tutti accorsero a Viterbo nel 1893 a vedere il famoso processo ai briganti e ai loro favoreggiatori! Fu un grande evento che coinvolse tanta gente, circa 270 persone.... Ricchi proprietari terrieri, poveri contadini e artigiani, tutti erano pieni di paura e di speranza! Tiburzi, però, al processo non c’era. Dov’era? Sul monte Amiata, nel bosco del Lamone, a Roma? Erano venticinque anni che lo cercavano, ma Domenichino era inafferrabile! ARTURO: Ooohhh! Argo mi trascina via di nuovo e adesso scava, scava... Ora capisco perché scava! . LO SAI CHE... DOVE ORA SI TROVA . IL MUSEO DEL BRIGANTAGGIO . DI CELLERE UN TEMPO . SI TROVAVA UN MATTATOIO, Briganti, in genere, sono CIOÈ UN LUOGO ATTREZZATO chiamati i banditi, cioè i fuorilegge! PER LA MACELLAZIONE I favoreggiatori sono coloro che non hanno contrastato DEGLI ANIMALI! l’azione dei briganti e, in qualche modo, l’hanno addirittura favorita! 8 CAMILLA:CAMILLA: Guardate là, c’è un uomo che sta partendo frettolosamente con quel carro: non sarà mica Tiburzi... Fermiamolo! IL GIORNALISTA: Ehi! Ragazza non importunarmi, ho molta fretta. Sono in ritardo per il “processone” di Viterbo e devo telegrafare il mio reportage alla redazione del giornale entro stasera. CAMILLA: Reportage... giornale... ma tu non sei Tiburzi? IL GIORNALISTA: Ah! Ah! Molto divertente! Certamente no! Mi presento: sono Adolfo Rossi, giornalista, inviato qui in Maremma dal quotidiano di Roma “La Tribuna” per riportare le informazioni circa il famoso processo ai briganti e visitare i luoghi impervi e selvaggi in cui si nascondevano e operavano: vedete? Ho tutto quello che mi serve: un binocolo, mappe del territorio, penna e calama-calama- io per scrivere il mio reportage. Nella grande e moderna città di Roma sono tutti molto curiosi di conoscere una realtà così diversa dalla loro e, per certi versi, così affascinante ai nostri occhi! ARTURO: In effetti piacerebbe molto anche a noi... Vero, Camilla? IL GIORNALISTA: Allora salite con me su questo calesse che sembra così primitivo, ma affrettatevi: si parte! CAMILLA: Non ci addentreremo mica in quel bosco buio e pericoloso?! Aiutoooo! IL GIORNALISTA: Sapete i briganti utilizzavano le numerose selve di questo territorio per nascondersi: quella del Lamone, dell’Elceta, di Castro, di Montauto in Toscana! Si trovavano una vicina all’altra ed erano così difficili da percorrere senza perdersi che costituivano confine tra un ottimo nascondiglio per un esperto TOSCANA LAZIO conoscitore di queste macchie! Tiburzi, ad esempio, era soprannominato Selva del addirittura il “Re del Lamone”, un bosco Lamone davvero impenetrabile! Il suolo è disseminato di enormi massi scuri (resti di antichissime eruzioni vulcaniche) ricoperti di muschio, dove prosperano rovi di ogni genere alternati a tronchi di Macchia vecchi alberi di cerro, tra i quali s’intravedono di Castro buchi, antri e caverne paurose in cui si rifugiavano i briganti! Insomma un ammasso selvaggio e impene- trabile da cui questi fuorilegge potevano osservare senza essere visti e fare agguati Selva di ai poveri avventori dei pochi sentieri Montauto agibili che attraversavano la selva! Macchie sono chiamate le fitte boscaglie che, viste in lontananza, appaiono come una macchia compatta di colore verde. ponte dell’Abbadia CAMILLA: Ehm! Mi sento osservata... sento, anche, i fruscii delle foglie e molte voci lontane: sono gli alberi! Guarda Arturo, c’è l’albero delle mele marce, l’albero degli incontri, l’albero delle vite interrotte, l’albero della forca... c’è persino l’albero della cuccagna! Le voci che sento provengono proprio da lì! Le loro foglie custodiscono la memoria di tantissimi racconti e testimonianze di persone vissute all’epoca dei briganti: che strano bosco è mai questo! Ascolta... Per noi, povera gente, il Lamone era una vera e propria provviden-provviden za, perché ci dava la vita! Era tutto un brulichio di persone e animali. Nelle radure del bosco si portavano a pascolare capre, pecore, maiali, somari e i contadini vi avevano addirittura creato confine tra dei “roggi” (piccoli appezzamenti di terreno che venivano semi-semi nati dopo essere stati lavorati a lungo e puliti dai ciottoli di lava).