Paesaggi D'arte E Vedute Nella Pittura
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Gentes, anno I numero 1 - dicembre 2014 Visioni interdisciplinari Paesaggi d’arte e vedute nella pittura rinascimentale: il lago del XV secolo, sulla scia di Hans Memling, come se ne sonoartistici visti abbia numerosi copiato nella modelli splendida della pitturamostra fiamminga che la Gal- Trasimeno come soggetto leria Palatina di Firenze dedicò nel 2008 ai rapporti artistici intercorsi tra Firenze e gli antichi Paesi Bassi Elvio Lunghi 2. Dipartimento di Scienze Umane e Sociali Non che Pietro Perugino non abbia mai ritratto ve- Università per Stranieri di Perugia dutenell’età di delluoghi Rinascimento reali negli sfondi paesistici dei suoi Keywords: pittura rinascimentale, lago Trasimeno, paesaggio lacustre quadri. Se ne conoscono due, uno a Deruta e uno a Pe- rugia, in casi che hanno il sapore della religione civica - Una vulgata sovente ripetuta vuol riconoscere nel lago mente riconoscibile: perché una richiesta di soccorso Trasimeno il soggetto che compare negli sfondi di pa- celestee che per non tanto andava richiesero posta un’ambientazionea caso. Il primo esempio perfetta è esaggio che si aprono alle spalle dei santi dai grandi offerto da un affresco con le immagini dei santi Roma- occhioni sorridenti che affollano le sacre conversa- no e Rocco che si conserva nella Pinacoteca Comunale zioni dipinte a cavallo dei secoli XV e XVI da Pietro di Deruta, ma che era in origine nella chiesa di San Francesco dei frati Minori conventuali. Ai piedi dei peninsulare per il maggiore pittore umbro del Rina- due santi si affaccia una minuziosa rappresentazione scimentoPerugino: 1la. Perugino più estesa abbandonò superficie i fondilacustre oro dell’Italia tradizio- nali della pittura sacra medievale per adottare una Comune e il campanile della chiesa dei frati sopra una cifra verde movimentata da dolci declivi e da rocce a volo d’uccello del castello di Deruta, con la torre del incombenti, dove crescono foreste di faggeti e chiome - isolate, in mezzo alle quali si nascondono castelli e cit- distesa di tetti e di case. Un’iscrizione c’informa che- tà dominate da altissime torri e campanili. Immanca- nol’immagine fu aggiunta fu eseguitauna postilla per allo“decreto statuto pubblico” comunale, del checa bilmente la parte centrale delle composizioni è occu- rendevastello di Derutadi precetto l’anno la 1476.festa diNel san dicembre Rocco il di 2 quell’anagosto e quella di san Romano il 9 agosto. Inoltre, i consoli e passo a radure erbose, per poi aprirsi al limitare della il camerlengo erano tenuti ad acquistare con denaro pata da acquitrini e da anse fluviali che contendono il- pubblico una libra e mezza di cera: «et epsa cera dare fonde con il chiarore del cielo senza alcuna barriera et offerire in la vigilia della dicta festa de sancto Rocho dilinea monti d’orizzonte a distanza. in unoSi è specchioparlato del azzurro lago Trasimeno:che si con nanti vespro alli frate Menori del luogho de Sancta per la dolcezza del paesaggio e per il verde cangian- Maria del dicto castello et debbiano li dicti frati cele- olivi dalle chiome arruffate che crescono sulle sponde te delle colline, che ricordano i riflessi argentati degli dicta chiesa». In pratica un vero contratto. La delibera erabrare stata el divino adottata offitio «in temporea l’altare universalisde li dicti sancti et incredi in la- - del lago. Eppure, piuttosto che l’aspetto di un lago la - spondalinea piatta fatta all’orizzonte di colline e diricorda valichi, la diforma rocce di sbilenche un brac dibilis una mestitie libra e hominum mezza di fletuscera eranoet dolor il prezzoluctualis dovuto mor ecio di dicastelli mare isolati. aperto Vi sull’infinito. mancano i promontoriVi manca la che quarta mo- perbi»: ladi graziaconseguenza ricevuta l’astensione dagli abitanti dal dilavoro Deruta e l’offerta per es- sere stati salvati dalla peste, come provava la veridica del castello pentagonale di Castiglion del Lago o delle rappresentazione delle loro abitazioni ai piedi dei due rocchevimentano di Passignano l’invaso del e dilago Monte Trasimeno, del Lago. con Ma le soprat rovine- santi 3. tutto vi mancano le tre isole, la Maggiore, la Minore e Una destinazione civica è alla base anche della se- - conda veduta realistica che conosciamo di Pietro Pe- qua dipinti da Pietro. Vi mancano i barchini da pesca - condottila Polvese, dai a romperepescatori la del monotonia lago. In breve: degli specchi non tutte d’ac le Verginerugino: uninvocata gonfalone dai della santi Galleria Francesco Nazionale e Bernardino, dell’Um tutti gli sfondi paesistici dipinti da un pittore umbro ebria con che in ritraebasso neluna cielo veduta di Perugia della città l’apparizione dominata dalladella dipendonosuperfici d’acqua dai paesaggi somigliano che avrebbe al lago Trasimenopotuto osservare e non mole del palazzo dei Priori e dalle torri del colle Lan- sin dalla più tenera infanzia. Piuttosto che imitare una done con la chiesa dei Servi. La strada che esce nella veduta reale si direbbe che Perugino si sia ispirato a 2 Firenze e gli antichi Paesi Bassi 1430-1530 dialoghi tra artisti: da Jan van Eyck a Ghirlan- (a cura di) B. Toscano, Trasimeno lago d’arte ~ Paesaggio di- vedute d’invenzione, e in questo suo cercare paesaggi daio, (a cura da Memling di) B. W. Meiera Raffaello e S. Padovani,, Livorno, Sillabe, 2008; su Pietro pinto1 paesaggio reale, Roma, Edizioni SEAT, 1994; (a cura di) G. Baronti – S. Blasio – A. Melelli – C. Papa – M. Squadroni, Perugino 3 e il paesaggio, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2004. Perugino vedi pp.Perugino 178-179 (scheda di P. Nuttall). 61 P. Scarpellini, , Milano, Electa, 1984, pp. 75-76. Visioni interdisciplinari Gentes, anno I numero 1 - dicembre 2014 campagna corrisponde alla porta di Santa Giuliana, - presso la quale si riuniva la confraternita di San Ber- dotti. Tutti e quattro i pittori si accodarono in gioven- bria, quand’anche siano stati maldestramente ripro 4. Gonfaloni processionali con immagini maria- nardino che aveva commissionato il gonfalone l’anno Rinascimentotù all’esempio cristiano del Rinascimento introdotto cristianoin versione inventato sempli- sono1496 un soggetto molto diffuso nella pittura devozio- dall’Angelico nella Roma di Eugenio IV e di Niccolò V:- nalene nell’iconografia perugina del XV della secolo. Madonna Se ne conservanodella Misericordia nume- sco, grazie ai dipinti che gli furono richiesti prima dai Minorificata da Osservanti Benozzo Gozzolinel San nellaFortunato patria di di Montefalco san France e da Bartolomeo Caporali e da Fiorenzo di Lorenzo. Se poi dai Minori Conventuali nella chiesa di San France- nerosi conoscono esemplari anche dipinti numerosi su tela dadipinti Benedetto ad affresco Bonfigli, alle sco della stessa località . Del Beato Angelico è la pri- pareti delle chiese in città e nel contado, con vedute di ma rappresentazione che5 ci è nota del lago Trasimeno, castelli sotto lo sguardo benevolo della Vergine. Non - se ne conoscono di Pietro Perugino, salvo il gonfalo- ne di San Bernardino, ma è probabile che Pietro fosse Domenicoraffigurata di sullo Cortona. sfondo È undi quadrettouna Visitazione colmo nelladi poesia, pre bene introdotto in queste immagini che riproduceva- della di un’Annunciazione destinata alla chiesa di San - occupa la metà destra della tavoletta, mentre la metà leste, estendendosi dagli oratori delle confraternite ai nel quale l’incontro di Maria con la cugina Elisabetta no realisticamente i destinatari dell’intercessione ce - associazioni antagoniste potessero lucrare una pari sinistra è lasciata a un’ariosa cascata di colline poste a intercessionequartieri di origine nel caso degli che affiliati, le vedute quasi urbane si temesse non fosche- corona di uno specchio d’acqua. Ciascuna collina è do- sero ritratte il più verosimilmente possibile. minata da un castello. In mezzo alle acque del lago c’è Le vedute di terre e di acque nei quadri di Pietro Pe- daun’isola. una fortezza. Sulla sponda In passato opposta si è parlatosi vede unae scritto città di di una co sta distesa sul fianco di un colle, dominato sulla vetta- tona , ma che si tratti di una veduta di Cortona vista femminilirugino hanno o per una rendere diversa meno destinazione. tristi le cappelle Le s’incontra desti- veduta6 di Castiglione del Lago visto dall’altura di Cor natein dipinti a sepolture che furono private: destinati non di all’arredo religione dicivica monasteri si trat- - zadall’altura dei luoghi. di Chiusi Piuttosto o di cheMontepulciano, un luogo reale, con si il direbbecastello chedi Castiglione Cortona abbia a metà preso percorso, il posto è occupatofondato sull’eviden da Gerusa- ta quanto piuttosto di una sorta di Eden dall’aspetto inidilliaco, graziose che movenze. rilancia la Insomma, maniera “dolce”non di paesaggidi personaggi reali tempo di Gesù di Nazareth; e forse è per questo che dai volti rapiti nell’estasi mistica e dai corpi atteggiati- lalemme predella nella dà geografia grande importanzaimmaginaria alle della fabbriche Palestina che al venzione se ne conoscono anche nella produzione di occupano la sommità del colle, dove si venerava la Bernardinosi tratta ma Pintoricchio: di paesaggi d’invenzione.il quale preferì Paesaggi cimentarsi d’in in tomba di Margherita di Cortona. vedute di terre e di monti, con ridondanti boschetti in - mezzo ai quali si celano castelli e ruderi antichi. Quan- ma di un cerchio perfetto ovalizzato dallo scorcio pro- spettico,Il lago Trasimeno ma ha le rive dipinto movimentate dall’Angelico da promontorinon ha la for e solcare da maestosi galeoni da non confondere per - do rappresentò sullo sfondo mari sconfinati, li fece- te. Altrettanto si può dire per la veduta di acque e di terreda insenature che si scorge che sullooccupano sfondo gran di unparte affresco dell’ambien conser- perbarchette i committenti d’acqua dolce.che si Tantadeliziavano ridondanza della suadi partico abilità artigianale.lari finì ai più per apparire una seccaggine, ma non un Presepe staccato dalla chiesa di San Giorgio dei Non tutti i pittori umbri del Rinascimento si com- Tessitorivato nella a GalleriaPerugia.