CORPO-MENTE in MOVIMENTO: Attività Motoria E Prestazione Nell'arco Della Vita
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XXIII CONGRESSO NAZIONALE AIPS Associazione Italiana Psicologia dello Sport e dell'Esercizio CORPO-MENTE IN MOVIMENTO: Attività motoria e prestazione nell'arco della vita 21-23 maggio 2021 ABSTRACT BOOK relazione tra clima motivazionale, enjoyment e benessere in giovani rugbisti Elisa Bisagno, Alessia Cadamuro, Gian Antonio Di Bernardo, Loris Vezzali, Claudio Robazza, Francesca Vitali Introduzione. Una letteratura scientifica consistente suggerisce una relazione tra clima motivazionale generato dall’allenatore e orientamento individuale dei giovani atleti (Harwood et al., 2015). Inoltre, è noto che un clima motivazionale orientato sulla competenza (mastery climate), ovvero al miglioramento anziché al risultato, previene il burnout in giovani atleti (Vitali et al., 2015) e favorisce comportamenti prosociali nello sport (Kavussanu et al., 2007). Meno indagato è l’effetto che il clima motivazionale determina nella quotidianità dei giovani atleti in termini di enjoyment e benessere. Obiettivi. In questo studio è stata indagata la relazione tra clima creato dall’allenatore, orientamento individuale, enjoyment e benessere in un gruppo di giovani rugbiste e rugbisti. L’ipotesi era di riscontrare una relazione positiva fra clima motivazionale centrato sulla competenza e orientamento individuale sul compito (task-orientation) e, in ragione di questo, maggiore enjoyment e benessere. Similmente, ci si attendeva di osservare un’associazione positiva fra clima motivazionale centrato sulla prestazione (performance climate) e orientamento individuale sull’io (ego-orientation), con conseguente minore enjoyment e benessere. Metodo. Grazie al patrocinio della FIR, 446 giovani rugbiste e rugbisti (età media: 13.1 ± 1.5 anni) provenienti da 35 Club e 6 regioni hanno preso parte a questo studio. I partecipanti sono stati intervistati online previo consenso informato da parte dei genitori. Durante l’intervista sono stati somministrati i seguenti strumenti nella versione italiana: •Perceived Motivational Climate in Sport Questionnaire (PMCSQ-12; Newton et al., 2000; Bortoli & Robazza, 2004); •Task and Ego Orientation in Sport Questionnaire (TEOSQ; Duda, 1989; Bortoli & Robazza, 2003); •Short Physical Activity Enjoyment Scale (Morano et al., 2019) adattata al contesto del rugby; •WHO-5 Index (WHO, 1988) per misurare il benessere. Risultati. È stata condotta un’analisi di mediazione, attraverso structural equation modeling, inserendo: le due dimensioni del clima motivazionale come variabili indipendenti, i due orientamenti individuali come mediatori, benessere ed ejoyment come variabili dipendenti. Dai risultati sono emersi tre path indiretti significativi: il mastery climate era associato positivamente sia ad enjoyment (B = .10, SE = .02, p <.001) che benessere (B = .16, SE = .04, p <.001) attraverso l'effetto indiretto dell’orientamento al compito, mentre il performance climate era associato negativamente al benessere (ma non all’enjoyment) attraverso la mediazione dell’orientamento all’io (B = -.11, SE = .03, p <.001). Discussione. I risultati confermano quasi totalmente le previsioni, mostrando come promuovere un clima motivazionale orientato sulla competenza anziché sulla prestazione favorisca non solo il piacere di giocare a rugby in ragazze e ragazzi, ma abbia anche un impatto più esteso sul loro benessere individuale. Questo studio è in linea con ricerche precedenti (Vitali et al., 2015) che hanno riscontrato maggiore resilienza e minori livelli di burnout in atleti allenati in un clima centrato sulla competenza anziché sulla prestazione. Da un punto di vista applicativo, è importante sottolineare il ruolo di allenatori ed educatori non solo quali facilitatori della partecipazione sportiva, ma anche quali garanti del benessere generale dei giovani. A ogni sport le sue caratteristiche: una ricerca preliminare al Festival della Psicologia 2019 Ambra Nagliati, Luana Morgilli, Sergio Costa Spesso i bambini (ma anche ragazzi e adulti) scelgono lo sport in base ad agenti esterni (es. amici), senza riflettere molto sui propri gusti o predisposizioni. Questo potrebbe portare a non trarre gratificazione dallo sport praticato e ad abbandonarlo. Perciò, abbiamo pensato di aiutare le persone a individuare lo sport adatto partendo proprio da loro stessi, cioè dalle loro capacità psico-fisiche. Per farlo, però, è necessario sapere quali capacità ogni sport sviluppi maggiormente. Durante il Festival della Psicologia 2019, organizzato dall’Ordine degli Psicologi del Lazio, abbiamo hanno fatto provare il basket, l’atletica e il karate ai visitatori dell’evento: ciascuno sport è stato proposto in una fascia oraria diversa e la sua sperimentazione è stata gestita da un allenatore qualificato che proponeva un circuito di esercizi semplici della durata di 15 minuti, a ripetizione. Successivamente, coloro che avevamo provato lo sport, compilavano un questionario ad hoc supervisionati dagli psicologi dello sport. Il test è semistrutturato e consta di 7 domande tra cui non viene richiesto sesso ed età; il suo obiettivo principale è quello di stimolare il ragionamento nei partecipanti (92) sulle capacità – motorie, cognitive e psicologiche - che ciascuno sport può sviluppare, attraverso delle domande a risposta chiusa (es. “In base alla tua esperienza di oggi, scegli massimo 5 capacità motorie che pensi si sviluppino in questo sport”). Dall’analisi è emerso che lo sport più provato durante il Festival è stato il basket (45 persone), seguito dal karate (24) e dall’atletica (23), e più della metà del campione (66%) non aveva mai praticato prima lo sport in cui si è cimentato. In merito all’analisi sulle capacità motorie è emerso che, secondo i partecipanti, la principale capacità che viene sviluppata da tutti e tre gli sport è il controllo del movimento (atletica: 91,3%; basket: 91,1% e karate: 84%). Nello specifico nel karate viene anche incrementato l’equilibrio (76%), nell’atletica l’accoppiamento e la combinazione dei movimenti (65,2%), così come nel basket (57,8%). Invece, per quel che riguarda le capacità cognitive il karate sviluppa maggiormente la concentrazione (88%) e la memoria spaziale (64%), mentre l’atletica incrementa di più la memoria spaziale e la concentrazione (entrambe al 73,9%). Anche il basket aumenta molto la concentrazione (82,2%), così come la precisione (68,9%). Infine, in merito all’analisi sulle capacità psicologiche maggiormente stimolate da ciascuno sport pare che la fiducia in se stessi si sviluppi di più nel karate (68%) seguita dal rispetto e dalla disciplina (entrambe al 64%), anche nell’atletica si sviluppa in primis la fiducia in se stessi (65,2%) e poi la determinazione (60,9%); invece nel basket troviamo il concetto di collaborazione (82,2%) e poi di rispetto (57,8%). Come si può osservare dai dati, ogni sport può sviluppare (più o meno) certe capacità e quindi essere caratterizzato da specifiche qualità o problematiche: conoscerle e comprenderne tempi e fasi di apprendimento, sia a livello amatoriale che agonistico, è la chiave per poter essere più consapevoli nella scelta dello sport giusto per sé, ma soprattutto per mantenere la voglia e il piacere di continuarlo nel tempo. La rappresentazione del femminile nello sport di Endurance Cesare Picco, Silvia Ciocca, Alessandra Mosca, Chiara Pidello, Barbara Rossi Obiettivi Il presente studio è finalizzato ad esplorare la rappresentazione delle qualità psicologiche attribuite al genere femminile, da parte delle stesse atlete donne, nello sport di Endurance di alto livello, indicato in letteratura come un ambito elettivo per il maschile (Deaner, 2013). In particolare si è indagata l'esistenza di possibili differenze nelle caratteristiche mentali associate a uomini e donne e l'eventuale impatto che le stesse possono avere sulla performance. Tale studio si va ad inserire, perciò, in un territorio scientifico, ad oggi, poco indagato. Metodo La ricerca è stata condotta coinvolgendo sette atlete di primo piano internazionale, contattate telefonicamente. Si è optato per una metodologia di tipo qualitativo, utilizzando come strumento l'intervista semi-strutturata in profondità (Jones, Torres, Arminio, 2014). La griglia di conduzione è stata sviluppata ad hoc, sulla base di un'antecedente analisi della letteratura scientifica e sperimentata preliminarmente con atlete non coinvolte nello studio. I colloqui, della durata di circa 30 minuti, sono stati trascritti ed è stata operata un'analisi del contenuto “carta e matita” attraverso la classificazione delle tematiche ricorrenti, che sono state poi raggruppate in categorie tematiche, ricostruendo così la struttura della rappresentazione. Risultati Dall’analisi del corpus testuale emergono 6 categorie tematiche, in grado di raggruppare in nuclei rappresentazionali il materiale discorsivo delle interviste: 1) Caratteristiche individuali: successo sportivo determinato da caratteristiche soggettive e non differenze di genere; 2) Forza mentale e debolezza fisica: a fronte di un gap fisico su base biologica, rispetto al maschile, conseguente sviluppo di una marcata forza mentale; 3) Successo e cultura: centralità dell'impegno e della determinazione per emergere in un mondo, quello sportivo, che agevola principalmente il maschile; 4) Qualità mentali a vantaggio: maggiore predisposizione alla fatica, alla sopportazione del dolore e superiore resistenza mentale; 5) Qualità mentali di ostacolo: presenza di una maggiore conflittualità nei rapporti personali; 6) Qualità anti-fragili: caratteristiche funzionali a trarre vantaggio dalle vulnerabilità insite