La Pallanuoto, Il Gruppo Ed Il Doping
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SCUOLA SUPERIORE PER MEDIATORI LINGUISTICI TESI DI DIPLOMA DI MEDIATORE LINGUISTICO (Curriculum Interprete e Traduttore) La Pallanuoto, il Gruppo ed il Doping RELATORE: CORRELATORI: Prof.ssa Adriana Bisirri Prof. Alfredo Rocca Prof.ssa Hannelore Schmidt CANDIDATO: Cesare Piccinini Matr. N. 242 ANNO ACCADEMICO 2010/2011 INDICE INTRODUZIONE 3 CAPITOLO 1 6 La Pallanuoto...tutta d'un fiato ................................................................. 7 Il gioco della pallanuoto ........................................................................... 9 Le origini storiche .................................................................................. 14 L’evoluzione del regolamento di gioco ................................................... 23 I ruoli tattici ........................................................................................... 25 CAPITOLO 2 27 Io e il Gruppo ......................................................................................... 28 Il Gruppo ................................................................................................ 30 Gruppo e decisioni ................................................................................. 33 Raggiungere una decisione..................................................................... 34 CAPITOLO 3 36 La Leadership......................................................................................... 37 1 CAPITOLO 4 47 Doping ................................................................................................... 48 Cenni storici ........................................................................................... 51 Una lotta impari ..................................................................................... 59 Doping – alcune conclusioni .................................................................. 62 CAPITOLO 5 65 Impegno e costanza ................................................................................ 66 Talento vs Impegno ................................................................................ 68 Accettare i propri limiti .......................................................................... 72 Alcune conclusioni personali .................................................................. 79 BIBLIOGRAFIA 177 2 INTRODUZIONE 3 Sport. Spesso sinonimo di lealtà, confronto, competizione e principi sani. Mens sana in corpore sano, sostenevano i latini. Una definizione che mi ha accompagnato dalle scuole elementari, attraverso le prime bracciate in piscina fino ai primi campionati di pallanuoto. Una definizione che oggi sembra quasi dimenticata nel suo significato più intimo e lontana dal concetto stesso di sport, sempre più sinonimo di passatempo, soldi e forma fisica, a tal punto da assumere, nell'attuale società contemporanea, una forte valenza sociale, economica e politica. Un aspetto quest'ultimo, che ben si associa alla definizione di base che si trova nella libera enciclopedia telematica cui hanno accesso milioni di utenti in tutto il mondo. Per Wikipedia, infatti, lo “Sport è l'insieme di quelle attività, fisiche e mentali, compiute al fine di migliorare e mantenere in buona condizione l'intero apparato psico-fisico umano e di intrattenere chi le pratica o chi ne è spettatore”. In questa prima premessa e affermazioni si trovano la gran parte degli elementi che questa Tesi vuole affrontare. Partendo e basandomi principalmente sulla mia esperienza personale, caratterizzata da una lunga attività tuttora in corso come atleta semi professionista di Pallanuoto, il lavoro di Tesi si propone di: 4 a) Analizzare i concetti generali e l'impatto dello Sport sull'individuo e sul gruppo, studiando come la Pallanuoto praticata a livello agonistico, influisce positivamente e/o negativamente nelle relazioni emotive tra l'individuo e il gruppo stesso; b) Spiegare quanto sia incompleta la definizione secondo cui lo Sport è “quell'insieme di attività, fisiche e mentali, compiute al fine di migliorare e mantenere in buona condizione l'intero apparato psico- fisico umano.” L'attività sportiva, infatti, praticata nel tempo libero, a livello dilettantistico, agonistico e/o professionistico, può essere più dannosa che salutare se non controllata adeguatamente e seguita da un’equipe di gruppo; c) Capire le motivazioni che spingono atleti a fare uso di sostanze proibite o comunemente dette dopanti per alterare le proprie performance atletiche. Alterazioni che riguardano non solo le singole performance, ma anche la struttura psico-fisica dell'atleta stesso; d) Descrivere uno scenario futuro sull'evoluzione dello Sport in genere e della Pallanuoto in particolare. 5 CAPITOLO 1 6 La Pallanuoto...tutta d'un fiato Nuota Cesare, nuota Cesare, non ti fermare adesso. Ancora pochi metri e potrai riprendere fiato, anche se per pochi secondi. Quante volte questa frase, questa dinamica si è ripetuta insistentemente nella mia testa, convincendomi a non mollare, a resistere, ad andare avanti anche nei momenti più duri, quando l'assenza di ossigeno ti chiude la bocca dello stomaco e le braccia sembrano diventare due blocchi di cemento difficili da controllare. Sì, perché la Pallanuoto è anche questo, è soprattutto questo. Uno sport di squadra dove bisogna mettersi in gioco con se stessi, prima che con gli altri. La palla, il gioco, la tattica, vengono dopo. Dopo ore estenuanti di duro allenamento in acqua e potenziamento specifico in palestra. E' proprio in questa fase che il nostro fisico, il nostro carattere si forgia. Un passaggio necessario che ogni giocatore deve affrontare se vuole diventare parte di un gruppo. Parte di un qualcosa che va oltre l'individualità e l'individualismo. Forse anche per questo qualche giornalista ci paragona ai gladiatori dell'era contemporanea. Uno sforzo e una fatica necessari. In fondo siamo dei terrestri e come tali le nostre funzioni organiche e vitali non sono abituate a lavorare in altri ambienti come quello acquatico. Basta solo entrare in acqua, come si dice in gergo, che il nostro corpo attiva delle funzioni che neanche potevamo 7 immaginare di avere. Le pulsazioni aumentano e solo dopo mesi di ambientamento il ritmo cardiaco si appropria anche in acqua di un suo andamento regolare, comunque sempre diverso da quello naturale e terrestre. Del resto, noi come pallanuotisti, che arriviamo a questo sport solo dopo anni di pratica e attività agonistica, siamo chiamati ad eseguire e compiere dei gesti che dal punto di vista atletico richiedono sacrificio e disciplina. Due caratteristiche che, ahimè, oggi sembrano essersi perdute. 8 Il gioco della pallanuoto Come sappiamo la pallanuoto è uno sport di squadra acquatico diffuso e giocato ad alti livelli in quasi tutto il Mondo. E' possibile praticarla in bacini artificiali d'acqua o più semplicemente noti come piscine, di dimensioni che variano da 33 x 20 m (per le partite maschili) a 25 x 12 m (femminili), con profondità di almeno 1,80 m. Sulla linea di fondo, da entrambi i lati, vi sono due porte galleggianti che misurano 0.90 x 3 m (figura 1). Segnali applicati sul bordo della vasca indicano alcune linee immaginarie: x La linea di porta (bianca); x La linea dei 2 metri, che serve a delimitare il fuorigioco (rossa); x La linea dei 5 metri che delimita l’area in cui un fallo grave può causare l'assegnazione di un rigore, la distanza stessa da cui tirarlo (gialla) e l’area al di fuori della quale chi ha subito un fallo può tirare direttamente in porta; x La linea di metà campo da cui deve partire l’azione all’inizio del gioco, dopo ogni rete segnata ed alla ripresa del gioco dopo un time-out (a meno che lo stesso non sia stato richiesto prima di un tiro d’angolo o prima di un rigore, nel qual caso l’azione riparte appunto con il tiro d’angolo o con il rigore). 9 Figura 1 – Diagramma di un campo da pallanuoto secondo le regole della FINA (2005) La pallanuoto è giocata in acqua da due squadre composte ognuna da sette giocatori, compreso il portiere. Le due formazioni sono complessivamente composte da 13 giocatori di cui massimo 6 in panchina. Solo per le categorie giovanili (under 13 e 15) si possono schierare tra acqua e panchina 15 giocatori. Il pallone (di circonferenza variabile fra i 68 e i 71 cm e peso stabilito fra i 400 e i 450 g) deve essere mandato dentro la porta avversaria per realizzare un goal. Vince la squadra che totalizza più reti durante l’incontro. I giocatori devono indossare per regolamento delle calottine, munite di paraorecchi, contro rischio infortuni, che devono essere di colori diversi rispetto alla squadra ospite. Per la squadra di casa sono bianche o i propri colori sociali e per le squadre ospiti nere o blu o i propri colori sociali, ovviamente per chi usa i colori sociali nel rispetto del colore chiaro (casa) e scuro (ospite) onde evitare somiglianze di calottine. Per entrambe le squadre 10 il portiere deve avere una calottina rossa ma esse si differenziano per il colore chiaro o scuro sul paraorecchie. Ogni calottina è contrassegnata da un numero da 1 a 13 (1 per il portiere, da 2 a 12 per i giocatori, 13 ad un altro giocatore o al secondo portiere con calottina rossa). L’incontro dura 4 parziali (tempi) da 8’ effettivi per i campionati di serie A1 e A2 maschile e femminile, B e under 20 maschile. La temperatura dell’acqua deve essere, senza ulteriore tolleranza, nei valori compresi tra 25° e 30° nelle piscine coperte e tra 26° e 31° in quelle scoperte pena la sconfitta a tavolino della squadra ospitante. Solamente nei campionati di A1 e A2 maschile e durante i play off e play out nel campionato