And ANTON CORBIJN LOOKING BACK

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

And ANTON CORBIJN LOOKING BACK U2 and ANTON CORBIJN LOOKING BACK www.vogue.it/l-uomo-vogue/cover-story 0479_UV_1703_U2.indd 150-151 06/03/17 12:29 “The Joshua Tree” compie 30 anni. In esclusiva gli outtakes dal celebre shooting dell’album Il ricordo dei giorni trascorsi sul set nelle parole del fotografo olandese «Non ne ho colto immediatamente la portata: capita con i capolavori» L’ultima giornata dello shooting itine- shua, che esortava il suo po- nia. «Ne vado ancora fiero: ricordano le facce rante organizzato per il lancio di “The polo a seguirlo verso la Terra d’immigrati appena sbarcati in America. Ma con Joshua Tree” non era iniziata nel mi- Promessa. Il mattino dopo, il successo del disco quelle foto circolarono ovun- gliore dei modi. «Con gli U2 eravamo scendendo a fare colazione que, finendo col promuovere un’immagine fin reduci da un paio di tappe in un villag- con una Bibbia in mano, Bo- troppo seria degli U2, che faceva un po’ a pugni gio fantasma nei pressi dello Yosemite no ci comunicò che “The Jo- con il loro nuovo status di popstar planetarie». Park e nella Death Valley. Poi ci siamo shua Tree” era il nuovo titolo Per riequilibrare la situazione, da “Achtung baby” fermati a una capanna abbandonata dell’album». A quel punto il in poi Corbijn scelse di rappresentarli con uno sti- sulla strada per Palm Springs e Bono è fotografo si mise alla ricerca le più giocoso, meno documentaristico. «La band andato su tutte le furie: per lui era una dell’albero giusto da usare ha sempre avuto un occhio di riguardo per i temi perdita di tempo», ricorda il fotografo e come sfondo del celebre ri- sociali, ma questo non vuol dire che i ragazzi non regista olandese Anton Corbijn, che tratto che appare all’interno si divertissero, anzi. Le facce serie di “The Joshua aveva organizzato il viaggio. «Gli rispo- del 33 giri. «Lo trovai il secon- Tree” in realtà sono dovute al freddo che faceva si che ritrarre i dettagli è importante do giorno, a sud di Zabriskie (per dare maggiore coerenza all’ambientazione quanto scattare grandi panorami sce- Point, dove avevo scattato desertica, Corbijn aveva chiesto ai musicisti di to- nografici». Fortunatamente Corbijn, quella che poi divenne la foto gliersi i cappotti, anche se era dicembre e le tem- definito da alcuni il “quinto membro di copertina. Decisi di utiliz- perature erano di poco sopra lo zero, nda)». della band” (e celebre per aver conce- zare una lente panoramica Quello sull’immagine della band non è il solo pito anche l’immagine dei Depeche che non conoscevo per sfrut- “malinteso” nato dal servizio fotografico: il titolo Mode, per la regia di molti video musi- tare al massimo l’ampiezza dell’album ha indotto molti appassionati a pensa- cali, e per aver diretto i film “Control” e del paesaggio». Solo una set- re che le foto siano state scattate nel Joshua Tree “The American”), si era già conquistato timana dopo, ritirando i nega- National Park, che invece si trova 300 chilometri la fiducia dei musicisti irlandesi scattan- tivi dal laboratorio, Corbijn più a sud. «Non sono mai stato in quel parco ma do le immagini per tre dischi preceden- realizzò il rischio che aveva purtroppo l’equivoco ha segnato anche una tra- ti. A ben guardare anche il titolo del corso: le foto erano tutte leg- gedia: nel 2011 una coppia di fan si è avventurata nuovo album, che avrebbe trasformato germente sfuocate, con un alla ricerca dell’albero e ha perso l’orientamento; gli U2 in giganti del rock mondiale, era unico soggetto nitido sullo sono morti per insolazione». Tra l’altro, anche se i nato da una sua intuizione. «All’inizio sfondo, l’alberello. «All’inizio due fossero stati a conoscenza dell’esatta loca- del viaggio doveva chiamarsi “The de- provai un tuffo al cuore e tion della celebre foto, dell’albero non avrebbe- sert songs” o “The two Americas”. Per pensai: ho fatto un casino. So- ro trovato traccia. «Non c’è più, è stato tagliato questo avevo scelto come ambientazio- lo in un secondo momento o forse è morto, ucciso dai fan che si sono porta- ne i deserti californiani. Ma il primo mi resi conto che il risultato ti a casa pezzi di rami per ricordo». Conclude giorno raccontai a Bono la storia di un così era ancora più potente». Corbijn, ripensando a quei giorni memorabili: albero di quei luoghi, che i coloni mor- Nel ritratto Bono, The Edge, «L’unico rimpianto è di non averne colto im- moni avevano battezzato “Joshua Tree” Larry e Adam hanno espres- mediatamente la portata. Ma è normale: è dif- perché con i suoi rami ricordava le sioni intense e orgogliose ma ficile realizzare di essere davanti a un capola- braccia alzate al cielo del profeta Jo- velate da un filo di malinco- voro mentre ci stai lavorando». Nicola Scevola 0479_UV_1703_U2.indd 152-153 06/03/17 12:29 Per il critico dell’Irish Times più vicino alla band è un disco ancora attuale, «perché si innesta perfettamente nel quadro sociopolitico di oggi» Bono sta sorseggiando una caipi- frirà loro l’occasione di una Edge: «Se ripenso a quando sono state scritte rinha, mentre mi spiega che gli U2 “working vacation” prima originariamente quelle canzoni e poi rifletto hanno appena scoperto che esiste dell’uscita – forse alla fine su quest’epoca di sconvolgimenti globali, di anche la retromarcia… «Non mi è del 2017, ma la data è da movimenti politici di estrema destra e di vio- mai interessato ciò che avevamo già confermare – del nuovo al- lazione dei diritti umani fondamentali, sem- fatto, solo ciò che stavamo per fare. bum registrato in studio. bra quasi che abbiamo chiuso il cerchio. Pro- Ma a un certo punto arriva il mo- Nel clima di incertezza po- prio perché quei brani sembrano ora così at- mento in cui non guardare al passa- litica provocata dalla tuali e profetici, abbiamo deciso di fare una to diventa quasi anormale». L’occa- Brexit e dall’elezione di serie di concerti per celebrare l’album, ci è sione di scrutare in profondità nel Trump e con il futuro della sembrata la cosa giusta da fare in questo mo- vissuto della band arriverà quest’an- UE in qualche modo in bi- mento storico preciso». Gli U2 hanno sempre no, quando gli U2 riporteranno in lico, il gruppo sa bene che avuto un grande feeling con i loro fan italiani tour “The Joshua Tree”, l’album del le idee e le speranze rac- e parlano ancora della connessione che si era 1987 che il 9 marzo festeggia chiuse in quella manciata creata con il pubblico nel corso del primo trent’anni dalla prima uscita (con di canzoni risulteranno tour per “The Joshua Tree” nel nostro paese, una riedizione speciale di Island Re- estremamente attuali an- culminato con un memorabile concerto allo cords, in vendita a giugno). Gli U2 che per un pubblico di oggi. stadio Flaminio di Roma nel maggio del tornano dunque al loro passato per “The Joshua Tree” è stato 1987; Reggio Emilia nel 1997 avrebbe rega- dare un senso al loro futuro: “The concepito come una lettera lato agli U2 il loro pubblico più numeroso di Joshua Tree” ha venduto 25 milioni d’amore/odio all’America, sempre (170.000 persone), mentre il dvd live di copie, e di fatto trasformato i 4 ra- passione per il cinema, la del Vertigo tour è stato registrato a San Siro gazzi di Dublino in superstar della musica e la letteratura del a Milano nel 2005. Come spiega Bono: «For- musica a livello mondiale. È l’album paese, e avversione per un se noi irlandesi non vestiamo bene come gli che ha cambiato completamente la governo repubblicano di italiani, e forse non mangiamo neanche bene loro vita e un tour estivo di quattro destra (il presidente all’e- come loro, ma di certo sappiamo cantare al- mesi (con due date allo Stadio Olim- poca era Ronald Reagan, trettanto bene. La patria dell’opera sarà pico di Roma, il 15 e il 16 luglio) of- ndr). Dice il chitarrista The sempre casa anche per gli U2». Brian Boyd 0479_UV_1703_U2.indd 154-155 06/03/17 12:29 Death Valley, il fascino di un luogo sacro e maledetto Tra i pionieri, Charles Manson e Joan Didion All’inizio degli anni 60, Joan Didion muore, la sua giovane fi- molti anni in California e i miei ricordi della si trovava nell’Enterprise Motel danzata sopravvive ma ha Death Valley sono legati a una serie di Fe- and Trailer Park nella Death Valley un’emorragia interna ed è stival musicali ispirati ai Grateful Dead. I a scrivere un saggio intitolato “On sotto shock. Un’infermie- raduni si chiamavano “Dead in the desert” morality”. Fuori c’erano 48 gradi. ra che passa in macchina e si svolgevano in mezzo alla steppa arida. L’aria condizionata era rotta ma lei davanti al luogo dell’inci- All’inizio non capivo quale fosse l’appeal di teneva aperto lo sportello del free- dente raccoglie la ragazza stare a quaranta gradi senza un filo di ombra zer. Avvolgeva cubetti di ghiaccio in e attraversa, lasciando il mentre dei signori di una certa età in tie-dye stracci che si passava dietro al collo marito a vegliare il ca- ululavano “Fire on the mountain” dal palco, per rinfrescarsi. Joan Didion è stata davere, 185 miglia di de- ma dopo qualche giorno nel deserto la pro- una delle prime scrittrici a interpre- serto prima di trovare un spettiva cambiava. Diventava facile capire tare le sfumature culturali della Ca- ospedale.
Recommended publications
  • Evolución, Tendencias Y Perspectivas De Futuro De La Publicidad De Moda En Revistas Especializadas
    Trabajo Fin de Máster Evolución, tendencias y perspectivas de futuro de la publicidad de moda en revistas especializadas Alyona Dvornikova Tutor: Dr. Juan Miguel Monserrat Gauchi Máster Universitario en Comunicación e Industrias Creativas Junio de 2014 comincrea* Trabajo Fin de Máster COMINCREA* 2013 - 2014 Este documento es parte de mi trabajo para la obtención del título de Máster Universitario en Comunicación e Industrias Creativas de la Universidad de Alicante y no ha sido utilizado previamente (o simultáneamente) para la obtención de cualquier otro título o superación de asignaturas. Se trata de un trabajo original e inédito, producto de una investigación genuina, con indicación rigurosa de las fuentes que he utilizado, tanto bibliográficas como documentales o de otra naturaleza, en papel o en soporte digital. Doy mi consentimiento para que se archive este trabajo en la biblioteca universitaria del centro, donde se puede facilitar su consulta. Trabajo Fin de Máster COMINCREA* 2013 - 2014 A mi familia, Ucrania y a él, que amo tanto Quisiera agradecer a mi familia que me inspira, apoya y nunca pierde la fe en mí. Gracias a las dos Anas, a mis dos hermanas que llenan mi vida y me ayudan a sentirla con cada célula de mi cuerpo. Gracias a mi tierra natal, Ucrania, que me hizo así como soy ahora, que me ayuda siempre ir adelante hacia mis objetivos y nunca redirme. Gracias a él, una persona especial de mi vida, que me ayudó a encontrar mi punto de apoyo y con él ahora sé exactamente que un día moveré el mundo. Le agradezco muchísimo a mi quierido tutor, Juan Monserrat Gauchi.
    [Show full text]
  • Gillian Laub CV 2021
    Gillian Laub (b.1975, Chappaqua, New York) is a photographer and filmmaker based in New York. She graduated from the University of Wisconsin-Madison with a degree in comparative literature before studying photography at the International Center of Photography, where her love of visual storytelling and family narratives began. Laub’s first monograph, Testimony (Aperture 2007), began as a response to the media coverage during the second Intifada in the Middle East, and a desire to create a dialogue between apparent enemies. This work is comprised of portraits and testimonies from Israeli Jews, Israeli Arabs, Lebanese, and Palestinians all directly and indirectly affected by the complicated geopolitical context in which they lived. Laub spent over a decade working in Georgia exploring issues of lingering racism in the American South. This work became Laub’s first feature length, directed and produced, documentary film, Southern Rites that premiered on HBO in May 2015. Her monograph, Southern Rites (Damiani, 2015) and travelling exhibition by the same title came out in conjunction with the film and are being used for an educational outreach campaign, in schools and institutions across the country. Southern Rites was named one of the best photo books of 2015 by TIME, Smithsonian, Vogue, LensCulture, and American Photo. It was also nominated for a Lucie award and Humanitas award. "Riveting...In a calm, understated tone, Southern Rites digs deep to expose the roots that have made segregated proms and other affronts possible. Southern Rites is a portrait of the inequities that lead to disaster on the streets of cities like Baltimore and Ferguson, Mo.” - The New York Times Laub has been interviewed on NPR, CNN, MSNBC, Good Morning America, Times Talks and numerous others.
    [Show full text]
  • THE WHITE STRIPES – the Hardest Button to Button (2003) ROLLING STONES – Like a Roling Stone (1995) I AM – Je Danse Le
    MICHEL GONDRY DIRECTORS LABEL DVD http://www.director-file.com/gondry/dlabel.html DIRECTOR FILE http://www.director-file.com/gondry/ LOS MEJORES VIDEOCLIPS http://www.losmejoresvideoclips.com/category/directores/michel-gondry/ WIKIPEDIA http://es.wikipedia.org/wiki/Michel_Gondry PARTIZAN http://www.partizan.com/partizan/home/ MIRADAS DE CINE 73 http://www.miradas.net/2008/n73/actualidad/gondry/gondry.html MIRADAS DE CINE 73 http://www.miradas.net/2008/n73/actualidad/gondry/rebobineporfavor1.html BACHELORETTE - BJORK http://www.director-file.com/gondry/bjork6.html THE WHITE STRIPES – The hardest button to button (2003) http://www.director-file.com/gondry/stripes3.html ROLLING STONES – Like a Roling Stone (1995) http://www.director-file.com/gondry/stones1.html I AM – Je danse le mia (1993) http://www.director-file.com/gondry/iam.html JEAN FRANÇOISE COHEN – La tour de Pise (1993) http://www.director-file.com/gondry/coen.html LUCAS - Lucas With the Lid off (1994) http://www.director-file.com/gondry/lucas.html CHRIS CUNNINGHAM DIRECTORS LABEL DVD http://www.director-file.com/cunningham/dlabel.html LOS MEJORES VIDEOCLIPS http://www.losmejoresvideoclips.com/category/directores/chris-cunningham/ POP CHILD http://www.popchild.com/Covers/video_creators/chris_cunningham.htm WEB PERSONAL AUTOR http://chriscunningham.com/ WIKIPEDIA http://es.wikipedia.org/wiki/Chris_Cunningham ARTFUTURA http://www.artfutura.org/02/arte_chris.html APHEX TWIN – Come to Daddy (1997) http://www.director-file.com/cunningham/aphex1.html SPIKE JONZE WEB PERSONAL http://spikejonze.net/
    [Show full text]
  • Anton Corbijn: INSIDE the AMERICAN
    SCHIRMER/MOSEL VERLAG WIDENMAYERSTRASSE 16 • D-80538 MÜNCHEN TELEFON 089/21 26 70-0 • TELEFAX 089/33 86 95 E-Mail: [email protected] Munich, August 2010 PRESS RELEASE Anton Corbijn: INSIDE THE AMERICAN Dutch movie director and star photographer Anton Corbijn has completed his first Hollywood movie: the thriller The American , based on the novel A Very Private Gentleman by Martin Booth, is set to premier worldwide in September 2010. Starring is no less than Oscar prizewinner George Clooney. Anton Corbijn The international well known German musician Herbert Grönemeyer INSIDE THE AMERICAN composed the movie soundtrack. Photographs and handwritten texts by Anton Corbijn 164 pages, 116 color plates To coincide with release of the movie Schirmer/Mosel has produced a large English language illustrated book INSIDE THE AMERICAN featuring 116, largely full- (with German language booklet) page photos by Anton Corbijn – all of them color images. The book 30,5 x 21 cm, hardcover provides an intensive insight into the daily routine at the respective location ISBN 978-3-8296-0476-5 into the work with the movie stars and the concentrated but also EUR 49.80, EUR (A) 51.20, sFr. 82.-, surprisingly private atmosphere on the film set of The American . It goes GBP 39.95, USD 59.95 without saying that the focus is squarely on heartthrob George Clooney and his attractive Dutch movie partner Thekla Reuten, but amateur actors and crew members also make an appearance. They are all part of the huge “movie family”, working as a team on realizing Anton Cobijn’s vision of The American .
    [Show full text]
  • Brett Turnbull - Director of Photography Tel: +44 7796 953 837
    Brett Turnbull - Director of Photography tel: +44 7796 953 837 . email: [email protected] website: www.brett-turnbull.com Selected credits Music videos Coldplay “Life in Technicolor II” Dizzee Rascal “Dreams” (CAD award winner 2005 “Best Effects Video”) The Streets “Fit But You Know It” (CAD award winner 2005 “Best Video”) Will Young “Who Am I” Klonherz “ Three Girl Rhumba” Dir: Dougal Wilson Prod: Colonel Blimp / Blink Travis “Re-Offender” Dir: Anton Corbijn Prod: State U2 “Magnificent” (special effects DOP) Kaiser Chiefs “Good Day Bad Days” Dir: Alex Courtes Prod: Partizan Bryan Adams “you’ve Been a Friend to Me” Dir: Bryan Adams Prod: Cheese The Ordinary Boys “Boys Will be Boys” “Life Will be the Death of Me” Dir: Andy Hylton Prod: Exposure The Feeling “Fill My Little World” Dir: Jon Riche Prod: Therapy The Enemy “We’ll Live and Die in These Towns” Dir: Barnaby Roper Prod: Flynn Paul Weller “Wishing on a Star” “From the Floorboards Up” ”Brushed” Dir: Lawrence Watson Prod: Medialab / Get Shorty Robbie Williams “No Regrets” (2nd unit DOP) Dir: Pedro Romanyi Prod: Oil Factory Enya “Trains and Winter Rains” Dir: Rob O’Connor Prod: Stylorouge Calvin Harris “Acceptable in the ‘80’s” Dir: Woof Wan Bau Prod: Nexus Placebo “Every Me Every You” Dir: Matthew Amos Prod: Red Star Urban Species “Woman” Todd Terry “ Something Going On” “It’s Over Love” “Ready For a New Day” Incognito “Nights Over Egypt” Dir: Brett Turnbull Prod: Medialab Live music David Gray “Live at the Apollo” Coldplay “Live in Vancouver” Dir: Hamish Hamilton Prod: Done
    [Show full text]
  • Women's Studies
    Women’s Studies proquest.com To talk to the sales department, contact us at 1-800-779-0137 or [email protected]. “Women’s history” is not confined to a discrete subdiscipline. Rather, every branch of history, from political and social to local and international, is also the history of women. But the roles and perspectives of women are frequently overlooked in the past struggles and triumphs that shape our modern lives. This can make it difficult for students and scholars to discover resources that illuminate these connections and permit fresh insights. Women’s history databases from ProQuest are thoughtfully curated by experts to overcome this challenge. Suffrage, reproductive rights, economic issues, intersectionality, sexual discrimination – these are just some of the many topics that can be explored in depth with ProQuest’s extensive, carefully selected Women’s History collections. The experiences, influences, and observations of women over time and around the world are brought to the forefront of interdisciplinary research and learning through materials such as organizational documents, domestic records, personal correspondence, books, videos, historical periodicals, newspapers, dissertations as well as literature and fashion publications. Table of Contents PRIMARY SOURCES........................................................................................... 3 ProQuest History Vault ........................................................................................................ 3 Women and Social Movements Library .........................................................................
    [Show full text]
  • A Blend of Sound and Image-The Music Video
    DOI: 10.2478/rjes-2013-0002 A BLEND OF SOUND AND IMAGE- THE MUSIC VIDEO ELIZA CLAUDIA FILIMON University of Timişoara Email: [email protected] Abstract: The focus of this paper is first of all the issue of authorship in music videos, with reference to the division of tasks between the musician and the director. Secondly, a non-narrative musical piece in analysed - The Chemical Brothers’ Star Guitar - in relation to the narrative video created by Michel Gondry to enrich its meanings and better convey the intended message of the musicians. Keywords: authorship, musical message, video message 1. Introduction Literary critical studies have constantly been holding authorship theories under scrutiny, from voices hailing the paramount role an author has to theoretical studies committing the author to invisibility. Roland Barthes boldly denounced the limiting status of the author in the interpretation of a text, stating the necessity of abandoning the creative voice entirely: “The birth of the reader must be at the cost of the death of the Author” (qtd. in Caughie 1981:213). Michael Foucault distinguished himself from Barthes by tackling the problem from another angle. By separating the indicative and designative functions of the author’s name, he investigated the discourses surrounding and attached to the author’s name. Extending his theories of discourses from The Order of Things and The Archaeology of Knowledge, Foucault considered author as a product of discursive practices, instead of a creative subject. “In undertaking an internal and architectonic analysis of a work and in delimiting psychological and biographical references, suspicions arise concerning the absolute nature and creative role of the subject.” (qtd.
    [Show full text]
  • Sony Music Central
    Artist DEPECHE MODE Title DEPECHE MODE LIVE IN BERLIN Label Company COLUMBIA RECORDS GROUP Label COLUMBIA Genre ALTERNATIVE Item # Status Product Line Bulk Configuration PA E-CD Release Dt Last Return Dt Pockets Carton UPC# / ISRC# Track Availability Product Desc SRLP 88875035642 22.4 CD ALBUM N Y 11/17/14 ACTIVE N/A ACCEL DELUXE 5 10 888750356420 31.98 Legend: PA = Y - Yes N - No Y* - Yes edited version available N* - MPAA Rated R | E-CD = Enhanced CD CD ALBUM Song Title Performer Track Time Updated Disc 1 1. Welcome to My World Depeche Mode 6:41 10/09/14 2. Angel Depeche Mode 4:18 10/09/14 3. Walking In My Shoes Depeche Mode 6:33 10/09/14 4. Precious Depeche Mode 5:03 10/09/14 5. Black Celebration Depeche Mode 4:34 10/09/14 6. Should Be Higher Depeche Mode 5:52 10/09/14 7. Policy of Truth Depeche Mode 5:25 10/09/14 8. The Child Inside Depeche Mode 4:21 10/09/14 9. But Not Tonight Depeche Mode 6:48 10/09/14 10. Heaven Depeche Mode 4:13 10/09/14 11. Soothe My Soul Depeche Mode 7:12 10/09/14 Disc 2 1. A Pain That I'm Used To Depeche Mode 4:28 10/09/14 2. A Question of Time Depeche Mode 4:24 10/09/14 3. Enjoy The Silence Depeche Mode 7:27 10/09/14 4. Personal Jesus Depeche Mode 8:42 10/09/14 5. Shake the Disease Depeche Mode 4:58 10/09/14 6.
    [Show full text]
  • Op in Vogue Elena Galleani D'agliano 2020
    OP IN VOGUE ELENA GALLEANIELENA D’AGLIANO 2020 Op in Vogue Elena Galleani d’Agliano Op in Vogue Master Thesis by Elena Galleani d’Agliano Supervised by Jérémie Cerman Printed at Progetto Immagine, Torino MA Space and Communication HEAD Genève October 2019 Vorrei ringraziare il mio tutor Jérémie per avermi seguito in questi mesi, Sébastien e Laurence per il loro indispensabile aiuto al Musée des Arts Décoratifs, Oliver and Anna per avermi dato una mano con l’inglese, Alexandra e gli altri tutor per i loro incoraggiamenti e la mia famiglia per il loro instancabile supporto. 5 10 18 34 43 87 108 88 A glimse of the Sixties 90 The Optical Woman Portfolio 91 The diffusion of Architectural 64 prêt a porter Defining Op 44 The Guy visions in Mulas 18 92 Economic impli- fashion Bourdin’s elegance 67 Who are you, 34 Fashion pho- cations 11 Definition of The relation- 48 The youth quake William Klein? 21 tography in the 96 Basis for further Op Art according to Bailey Franco Rubar- ship with the Sixties 70 experimentations: 13 The influen- source 52 The female telli, the storyteller 36 Defining Op the Space Age Style ces Op art and emancipation throu- 74 Swinging with 27 photography 102 The heritage 108 Epilogue 14 Exhibitions its representation gh the lens of Hel- Ronald Traeger 83 Advertising mut Newton today 111 Bibliography and diffusion on Vogue 78 Others 57 Monumentality in Irving Penn 60 In the search of other worlds with Henry Clarke Prologue The Op Op Fashion Sociological Epilogue fashion photography implications 7 8 9 Prologue early sixty years ago, mum diffusion, 1965 and 1966.
    [Show full text]
  • The Politics of Vision, Visibility, and Visuality in Vogue
    Race as Aesthetic: The Politics of Vision, Visibility, and Visuality in Vogue Italia’s “A Black Issue” Character count (with spaces): 66,505 Character count (without spaces): 56,391 Introduction In July 2008, Vogue Italia, the least commercial of all Vogue editions, released “A Black Issue” (ABI) exclusively featuring black models as well as commentary on topics that would seemingly interest a black American audience (e.g., profiles of First Lady Michelle Obama, Spike Lee’s film Miracle at St. Anna, and pieces about Ebony and Essence magazines). All of the images were photographed in the United States yet represented a global production of black beauty, using models from the United States, Europe, and Latin America; American and European photographers; and an Italian magazine using English headings and Italian text. ABI quickly became the highest grossing issue of Vogue Italia. The first run of the July 2008 issue sold out in the United States and Britain, which led Vogue Italia to reprint several thousand copies for American and British audiences–it did not sell particularly well in Italy. This was the first time a Condé Nast magazine was reprinted to satisfy high demand. The issue provoked multiple conversations online and in print on the topic of race and racism in the fashion industry. Those who celebrated the issue praised its focus on positive representations in a world that so easily attaches to negative and stereotypical depictions of black women. In particular, the 1 magazine was heralded for shining a spotlight on the notion that beauty comes in various colors, shapes, and sizes.1 ABI also sparked controversy among detractors who spoke against the issue’s tokenism, which could be seen as a way to overlook the lack of diversity in the high fashion industry.
    [Show full text]
  • Interweaving Dressmaking and Placemaking
    RE (DIS) COVERING FASHION DESIGNERS Interweaving Dressmaking and Placemaking NAMKYU CHUN RE(DIS)COVERING FASHION DESIGNERS INTERWEAVING DRESSMAKING AND PLACEMAKING SUPERVISING PROFESSOR KIRSI NIINIMÄKI THESIS ADVISORS OLGA GUROVA, KIRSI NIINIMÄKI PRELIMINARY EXAMINERS MARILYN DELONG, PAMMI SINHA RE OPPONENT PAMMI SINHA (DIS) COVERING AALTO UNIVERSITY PUBLICATION SERIES DOCTORAL DISSERTATIONS 180/2018 FASHION AALTO UNIVERSITY SCHOOL OF ARTS, DESIGN AND ARCHITECTURE DEPARTMENT OF DESIGN AALTO ARTS BOOKS ESPOO, FINLAND SHOP.AALTO.FI DESIGNERS ©Namkyu Chun, 2018 Interweaving Dressmaking and Placemaking Graphic design: Patrícia Rezende Materials: Scandia Natural 115 g, Invercote Creato 300 g ISBN 978-952-60- 8188-5 (printed) ISBN 978-952-60- 8189-2 (pdf) ISSN 1799-4934 ISSN 1799-4942 (electronic) NAMKYU CHUN Unigrafia Helsinki 2018 4 5 For the people who have been singing ‘Bread and Roses’ 6 7 TABLE OF CONTENTS Acknowledgements 13 3. Weaving Narratives in Helsinki 61 Abstract 16 3.1. Two Inquiries and 62 Methodological Challenges 1. Introduction 18 3.2. The Context of Helsinki 67 2. Call for Rethinking the 25 Role of Fashion Designers 3.3. Substudy 1: Grounded Theory Strategy 75 2.1. The Condition of the Contemporary 28 3.3.1. Types of Grounded Theory 75 Fashion System 3.3.2. Implications of Grounded Theory 79 2.1.1. Contextualizing Fashion Design 29 3.3.3. Theoretical Sampling and Data Collection 80 2.1.2. Conceptualizing Fashion Designers 33 3.3.4. Coding Phases 85 2.2. Recovering the Meaning of 35 Fashion Design Profession 3.4. Substudy 2: Case Study Strategy 92 2.2.1. The Rise of the Design Profession 35 3.4.1.
    [Show full text]
  • GQ Italia Compie 15 ANNI
    GQ Italia compie 15 ANNI Milano 7 ottobre - Con il numero 181, in edicola mercoledì 8, GQ Italia compie 15 anni. Come nell'ottobre del 1999 in copertina c'erano due delle popstar più celebri del momento, Sting e Madonna, così oggi - in due cover speciali distinte - ci sono i protagonisti di due delle serie tv di maggior successo degli ultimi, uno dei nuovi fenomeni più diffusi della cultura pop: Bryan Cranston, il Walter White di "Breaking Bad", e Kevin Spacey, il perfido Frank Underwood di "House of Cards". Molte cose sono accadute in questi 15 anni, intorno a GQ, e molte altre ne accadranno. GQ ha chiesto di raccontarle a scienziati, economisti, esperti di tecnologia e di politica internazionale. A questo numero hanno collaborato grandi firme come: Luigi Zingales, Stefano Boeri, Francesco Merlo, Federico Rampini, Roberto Cingolani, Niccolò Ammaniti, Marco Gregoretti, Giorgio Terruzzi, Darwin Pastorin. E grandi fotografi come Norman Jean Roy, Patrick Demarchelier, Terry Richardson, Peter Lindbergh e Paolo Pellegrin. "Quindici anni sono passati dall'uscita nelle edicole italiane del primo numero di GQ. E' un compleanno leggero leggero. Siamo ancora adolescenti, in fondo. E con questo tipo di sguardo puro abbiamo guardato al periodo storico tra il 1999 e il 2014, coinvolgendo analisti e penne eccellenti. Oltre a molti storici collaboratori della testata. Questo tempo a cavallo tra due secoli è stato un momento storico straordinario, che ha portato a una ridefinizione totale e progressiva della percezione del mondo, della vita quotidiana, delle emozioni e delle relazioni. E ha trasformato per sempre l'uomo, il maschio". Così Carlo Antonelli, direttore di GQ.
    [Show full text]