Comune di Tiarno di Sotto. Inventario dell'archivio storico (1834- 1958) e degli archivi aggregati (1518-1994)

a cura di Isabella Bolognesi

Provincia autonoma di . Servizio Beni librari e archivistici 2003

Premessa L'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio sono stati realizzati, per incarico e con la direzione tecnica del Servizio Beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento, a cura di Isabella Bolognesi; il lavoro è stato ultimato nel 2003. L'inventario è stato redatto con il programma "Sesamo 2000". L'importazione in AST-Sistema informativo degli archivi storici del e la conseguente revisione dei dati sono state curate dalla Soprintendenza per i beni librari archivistici e archeologici con la collaborazione di Francesca Benini, Chiara Bruni, Ines Parisi ed Emanuela Pandini (Cooperativa ARCoop) nel corso del 2009, secondo le norme di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento, 2006".

Abbreviazioni adottate:

AC= archivio del comune art., artt. = articolo, articoli ASUC= amministrazione separata usi civici c., cc. = carta, carte ca. = circa cap., capp.= capitolo, capitoli cart. = carta, cartone cat., catt. = categoria, categorie cfr. = confronta CDC = congregazione di carità CO = consorzio ostetrico CS = consorzio di segreteria cop. = coperta ECA = ente comunale assistenza fasc. = fascicolo CG = consorzio guardia urbano-campestre int. = interno ml. = metri lineari mm. = millimetri mod. = modello n., nn = numero, numeri n. n. = non numerato num. = numerazione orig. = originale p., pp. = pagina, pagine par. (§) = paragrafo prot. = protocollo quad. = quaderno reg. = registro s. cop. = senza coperta sd = sinistra/destra sec., secc. = secolo, secoli segg. = seguenti sez. = sezione UGC = ufficio giudice conciliatore tit. = titolo v. = vedi v. a. = vedi anche vol. = volume

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Albero delle strutture

Comune di Tiarno di Sotto, 1518 - 1994 Comune di Tiarno di Sotto, 1834 - 1958 Comune di Tiarno di Sotto (ordinamento austriaco), 1821 - 1923 Verbali delle sedute della rappresentanza, 1850 - 1923 Carteggio ed atti degli affari comunali, 1834 - 1923 Inventari del patrimonio comunale, 1884 - 1884 Preventivi, consuntivi, allegati e documenti giustificativi, 1900 - 1923 Registri delle entrate e delle uscite comunali, 1906 - 1923 Registri diversi, 1915 - 1915 Comune di Tiarno di Sotto (ordinamento italiano), 1923 - 1958 Verbali delle deliberazioni del consiglio comunale (originali), 1923 - 1958 Verbali delle deliberazioni del consiglio comunale (minute), 1947 - 1962 Verbali delle deliberazioni del consiglio e della giunta (copie), 1952 - 1960 Verbali delle deliberazioni della giunta comunale (originali), 1924 - 1962 Verbali delle deliberazioni della giunta comunale (minute), 1946 - 1962 Indici delle deliberazioni del consiglio e della giunta comunali, 1924 - 1964 Protocolli degli esibiti, 1926 - 1959 Carteggio ed atti degli affari comunali, 1921 - 1994 Carteggio ed atti per anno, 1925 - 1958 Carteggio ed atti per oggetto, 1924 - 1994 Repertori dei contratti, 1947 - 1962 Repertori degli atti soggetti a tassa di registro, 1947 - 1962 Repertori dei contratti, 1947 - 1957 Contratti, 1925 - 1959 Ruoli delle imposte e tasse comunali, 1933 - 1958 Bilanci di previsione e conti consuntivi, 1924 - 1958 Giornali di cassa e libri mastri della contabilità, 1928 - 1958 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo. Reversali e mandati di pagamento, 1924 - 1958 Liste di leva, 1922 - 1958 Ruoli matricolari, 1930 - 1958 Lavori pubblici, 1926 - 1963 Strade, 1929 - 1961 Acquedotti e fognature, 1926 - 1963 Edifici, 1927 - 1962 Lavori diversi, 1901 - 1925 Licenze edilizie, 1950 - 1958 Registri degli atti di nascita, 1924 - 1958

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Registri degli atti di matrimonio, 1924 - 1958 Registri degli atti di morte, 1924 - 1958 Registri degli atti di cittadinanza Registro della popolazione, 1920 - 1987 Movimento della popolazione, 1924 - 1958 Registri diversi, 1923 - 1968 Registri diversi -Cat. I, 1928 - 1964 Registri diversi - Cat. II, 1932 - 1964 Registri diversi - Cat. III Registri diversi - Cat. IV, 1924 - 1955 Registri diversi - Cat. V Registri diversi - Cat. VI Registri diversi - Cat. VII Registri diversi - Cat. VIII, 1949 - 1967 Registri diversi - Cat. IX Registri diversi - Cat. X Registri diversi - Cat. XI, 1923 - 1968 Registri diversi - Cat. XII Registri diversi - Cat. XIII Registri diversi - Cat. XIV Registri diversi - Cat. XV, 1927 - 1957 Documentazione della famiglia Sartori di Tiarno di Sotto, 1518 - 1664 Pergamene, 1518 - 1664 Amministrazione separata usi civici di Tiarno di Sotto, 1946 - 1947 Verbali delle deliberazioni del commissario, 1946 - 1947 Carteggio ed atti degli affari frazionali, 1946 - 1947 Bilanci di previsione e conti consuntivi, 1946 - 1947 Giornali di cassa, 1946 - 1947 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo. Reversali e mandati di pagamento, 1946 - 1947 Registri diversi, 1946 - 1949 Congregazione di carità poi Ente comunale assistenza di Tiarno di Sotto, 1921 - 1994 Verbali delle deliberazioni del comitato d'amministrazione, 1921 - 1973 Deliberazioni del comitato d'amministrazione (copie), 1940 - 1976 Protocolli degli esibiti, 1929 - 1976 Carteggio ed atti, 1924 - 1994 Repertori dei contratti, 1928 - 1944 Contratti, 1928 - 1933 Bilanci di previsione, conti consuntivi e verbali di chiusura, 1927 - 1993 Giornali di cassa e libri mastri della contabilità, 1926 - 1993 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo. Reversali e mandati di pagamento, 1926 - 1993

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Consorzio ostetrico di Tiarno di Sotto, 1948 - 1965 Deliberazioni dell'assemblea consorziale (originali), 1949 - 1965 Deliberazioni dell'assemblea consorziale (copie), 1949 - 1962 Statuto, carteggio, atti e contabilità, 1948 - 1965 Consorzio per guardia urbano - campestre di Tiarno di Sotto, 1949 - 1961 Deliberazioni dell'assemblea consorziale (originali), 1949 - 1961 Deliberazioni dell'assemblea consorziale (copie), 1949 - 1961 Statuto, carteggio, atti e contabilità, 1949 - 1961 Consorzio di segreteria fra i comuni di Tiarno di Sotto e , 1949 - 1962 Deliberazioni dell'assemblea consorziale (originali), 1949 - 1962 Deliberazioni dell'assemblea consorziale (copie), 1949 - 1962 Statuto, carteggio, atti e contabilità, 1948 - 1962 Ufficio del Giudice conciliatore di Tiarno di Sotto, 1929 - 1992 Protocolli degli esibiti, 1929 - 1942 Repertorio degli atti, 1929 - 1958 Repertorio delle sentenze e degli atti soggetti a registrazione, 1942 - 1950 Carteggio ed atti, 1944 - 1992 Ruolo generale degli affari civili, 1942 - 1948 Registri cronologici degli atti, 1929 - 1985 Rubrica generale degli affari contenziosi civili, 1942 - 1942 Ruoli delle udienze, 1929 - 1962 Registro degli avvisi per la conciliazione, 1929 - 1941 Registro di scarico dei depositi di cancelleria nei processi civili, 1942 - 1949

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Albero dei soggetti produttori

Comune di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sotto (), 1821 gennaio 1 - 1923 gennaio 12 Predecessori: Comune di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sotto, 1810 - 1820 Vicinia di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sotto, [1435] - 1810 agosto 31 Successori: Comune di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sotto (Ledro), 1923 gennaio 13 - 1928 gennaio 18

Comune di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sotto (Ledro), 1923 gennaio 13 - 1928 gennaio 18 Predecessori: Comune di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sotto (Ledro), 1821 gennaio 1 - 1923 gennaio 12 Comune di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sotto, 1810 - 1820 Vicinia di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sotto, [1435] - 1810 agosto 31 Si fonde in : Comune di Tiarno, Tiarno di Sotto (Ledro), 1928-1947

Comune di Tiarno, Tiarno di Sotto (Ledro), 1928-1947 Predecessori: Comune di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sotto (Ledro), 1923 gennaio 13 - 1928 gennaio 18 Comune di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sotto (Ledro), 1821 gennaio 1 - 1923 gennaio 12 Comune di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sotto, 1810 - 1820 Vicinia di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sotto, [1435] - 1810 agosto 31 Successori: Comune di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sotto (Ledro), 1947 luglio [1] - 2009 dicembre 31 Si separa in : Comune di Tiarno di Sopra, Tiarno di Sopra, 1947 - 2009 dicembre 31 Si separa in : Comune di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sotto (Ledro), 1947 luglio [1] - 2009 dicembre 31 Deriva dall'unione di : Comune di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sotto (Ledro), 1923 gennaio 13 - 1928 gennaio 18 Deriva dall'unione di : Comune di Tiarno di Sopra, Tiarno di Sopra, 1923 -1928 Concorre alla gestione di : Congregazione di Carità di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sotto (Ledro), [1921] - 1937 agosto 31 Vedi anche : Amministrazione separata degli usi civici di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sotto (Ledro), 1946 giugno 13 - 1947

Comune di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sotto (Ledro), 1947 luglio [1] - 2009 dicembre 31 Predecessori: Comune di Tiarno, Tiarno di Sotto (Ledro), 1928-1947 Comune di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sotto (Ledro), 1923 gennaio 13 - 1928 gennaio 18 Comune di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sotto (Ledro), 1821 gennaio 1 - 1923 gennaio 12 Comune di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sotto, 1810 - 1820 Vicinia di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sotto, [1435] - 1810 agosto 31 Si separa da : Comune di Tiarno, Tiarno di Sotto (Ledro), 1928-1947 Si fonde in : Comune di Ledro, Ledro, 2010 gennaio 1 - Concorre alla gestione di : Consorzio per guardia urbano-campestre di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sotto (Ledro), 1949 ottobre 4 - 1961 giugno 12 Concorre alla gestione di : Ente comunale di assistenza di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sotto (Ledro), 1937 luglio 1 - 1994 maggio 5 Concorre alla gestione di : Consorzio di segreteria fra i comuni di Tiarno di Sotto e Tiarno di Sopra, Tiarno di Sotto (Ledro), 1948 febbraio 12 - 1962 maggio 12 6

Concorre alla gestione di : Consorzio ostetrico di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sotto (Ledro), 1948 febbraio 12 - 1963 maggio 24 Concorre alla gestione di : Ufficio del giudice conciliatore di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sotto (Ledro), 1929 luglio 1 - 1995 maggio 1

Sartori, Tiarno di Sotto (Ledro), [1517 maggio 24 - 1664 gennaio 10]

Amministrazione separata degli usi civici di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sotto (Ledro), 1946 giugno 13 - 1947 Vedi anche : Comune di Tiarno, Tiarno di Sotto (Ledro), 1928-1947

Congregazione di Carità di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sotto (Ledro), [1921] - 1937 agosto 31 Successori: Ente comunale di assistenza di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sotto (Ledro), 1937 luglio 1 - 1994 maggio 5 Alla cui gestione concorre : Comune di Tiarno, Tiarno di Sotto (Ledro), 1928-1947 Alla cui gestione concorre : Comune di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sotto (Ledro), 1923 gennaio 13 - 1928 gennaio 18

Ente comunale di assistenza di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sotto (Ledro), 1937 luglio 1 - 1994 maggio 5 Predecessori: Congregazione di Carità di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sotto (Ledro), [1921] - 1937 agosto 31 Alla cui gestione concorre : Comune di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sotto (Ledro), 1947 luglio [1] - 2009 dicembre 31

Consorzio ostetrico di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sotto (Ledro), 1948 febbraio 12 - 1963 maggio 24 Alla cui gestione concorre : Comune di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sotto (Ledro), 1947 luglio [1] - 2009 dicembre 31 Alla cui gestione concorre : Comune di Tiarno di Sopra, Tiarno di Sopra, 1947 - 2009 dicembre 31

Consorzio per guardia urbano-campestre di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sotto (Ledro), 1949 ottobre 4 - 1961 giugno 12 Alla cui gestione concorre : Comune di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sotto (Ledro), 1947 luglio [1] - 2009 dicembre 31

Consorzio di segreteria fra i comuni di Tiarno di Sotto e Tiarno di Sopra, Tiarno di Sotto (Ledro), 1948 febbraio 12 - 1962 maggio 12 Alla cui gestione concorre : Comune di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sotto (Ledro), 1947 luglio [1] - 2009 dicembre 31 Alla cui gestione concorre : Comune di Tiarno di Sopra, Tiarno di Sopra, 1947 - 2009 dicembre 31

Ufficio del giudice conciliatore di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sotto (Ledro), 1929 luglio 1 - 1995 maggio 1 Alla cui gestione concorre : Comune di Tiarno di Sopra, Tiarno di Sopra, 1947 - 2009 dicembre 31

7 superfondo Comune di Tiarno di Sotto, 1518 - 1994

Modalità di acquisizione e versamento L'archivio proprio è sempre stato di proprietà del comune, mentre gli altri archivi sono pervenuti all'archivio comunale per versamenti o per semplice deposito. L'art.3 della Legge provinciale 14 febbraio 1992, n 11, conformemente all'art.18 del D. P. R. 30 settembre 1963, n. 1409 stabilisce che "gli archivi che appartengono alla Provincia o ai comuni della provincia di Trento sono soggetti al regime del demanio pubblico" (comma 1). Stabilisce inoltre che sono "inalienabili i singoli documenti che appartengono alla Provincia o ai comuni, nonché gli archivi e i singoli documenti che appartengono ad altri enti pubblici locali" (comma 2).

Contenuto L'archivio del comune di Tiarno di Sotto copre un periodo che va dal 1834 al 1958; durante il periodo fascista al comune di Tiarno di Sotto fu aggregato il comune di Tiarno di Sopra, ma la sede del nuovo comune di Tiarno rimase Tiarno di Sotto; tutta la documentazione relativa al periodo è quindi rimasta nel presente archivio. L'archivio è inoltre diviso in due parti principali, corrispondenti alla situazione storico - istituzionale del comune stesso: la parte relativa all'ordinamento austriaco, che va dal 1834 al 1923, e quella relativa all'ordinamento italiano, che va dal 1923 al 1958. Parte integrante dell'archivio è poi una serie di archivi aggregati, enti tutti ormai inattivi e la cui documentazione arriva fino ai primi anni '90, come nel caso dell'ente comunale di assistenza. Per gli archivi aggregati, si è cercato di ricostruire, dove possibile, la struttura di tali archivi, riprendendo per ognuno di loro le stesse serie archivistiche presenti nell'archivio del comune. Fu solo con l'aggregazione al Regno d'Italia, dopo la prima guerra mondiale, che venne utilizzato il titolario attuale suddiviso in categorie. Lo stato di conservazione complessivo della documentazione è buono.

Lingua Italiano; latino

Criteri di ordinamento e inventariazione L'intervento di ordinamento dell'archivio del comune di Tiarno di Sotto ha riguardato la documentazione relativa agli affari esauriti da più di 40 anni del comune e di tutti gli archivi aggregati. Per questi ultimi non sono previsti accrescimenti perché prodotti da enti ormai estinti. Le serie, sia nell'archivio del comune che negli archivi aggregati, sono state disposte secondo quest'ordine: deliberazioni degli organi comunali, atti amministrativi, atti contabili. Il lavoro di riordino si è svolto secondo le seguenti fasi: - schedatura delle singole unità archivistiche delle quali sono stati rilevati il titolo, gli estremi cronologici, la tipologia fisica (registro, busta, fascicolo). La descrizione fisica è stata più accurata per i registri del periodo preunitario, per i quali è stata specificata anche la consistenza e il tipo di legatura. Inoltre, per i registri di protocollo, al fine di far comprendere la quantità di affari dell'amministrazione comunale, si è ritenuto opportuno indicare gli estremi degli

8 esibiti registrati ogni anno. Queste operazioni si sono svolte sulla base dei criteri per la descrizione archivistica forniti dal Servizio beni librari e archivistici della provincia di Trento; - ordinamento del materiale: ci si è basati sul cosiddetto metodo storico, cioè è stato rispettato e ripristinato, se possibile, l'ordine originario secondo cui l'ente produttore dell'archivio aveva organizzato la documentazione. Il carteggio è stato riordinato all'interno di ogni annata in base al numero di protocollo oppure in base alla classificazione, e in mancanza di questi elementi in ordine cronologico; i documenti relativi alla contabilità sono stati riordinati in base alle rubriche di appartenenza; i contratti in base al numero di repertorio e, laddove questo non fosse presente, in ordine cronologico; e così via; - separazione delle schede in base all'ente produttore della documentazione (se diverso dal comune), in base al periodo della sua produzione, secondo la periodizzazione sopra descritta. Infine le sottoserie e le unità sono state ricondotte alla serie. Le serie sono disposte, all'interno di ogni periodizzazione, secondo questa successione: prima le serie di documenti collocabili nelle categ orie direttive, poi le serie ascrivibili alle categorie esecutive e infine a quelle consuntive. Ciò significa che per prime si trovano le deliberazioni degli organi di governo, poi gli atti amministrativi e infine i documenti relativi alla contabilità; - condizionamento del materiale in scatole chiuse, ad eccezione di alcuni registri di grande formato; - numerazione delle unità archivistiche. Per quello che riguarda la documentazione del periodo preunitario e degli archivi aggregati sono state impostate delle serie chiuse a numerazione progressiva, in quanto non sono suscettibili di accrescimento; mentre l'archivio posteriore al 1923 e alla ricostituzione degli enti è caratterizzato da serie aperte all'aggiunta di materiale proveniente dall'archivio di deposito, una volta trascorsi quarant'anni dalla sua produzione. Relazione dell'inventario: criteri Nella redazione dell'inventario ci si è attenuti alle direttive impartite dalla circolare del Ministero dell'Interno n. 39/1966, Direzione Generale degli Archivi di Stato, Norme per la pubblicazione degli inventari e alle Norme per la descrizione archivistica e per la redazione degli inventari impartite dal Servizio beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento. E' stato utilizzato il programma informatico Sesamo, fornito dal Servizio beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento. In base a questo programma l'archivio è strutturato su più livelli: fondo, serie, sottoserie, unità e sottounità, ciascuno dei quali rappresenta un grado di analiticità nella descrizione della documentazione. Ad ogni livello corrisponde un numero e l'intera stringa numerica così composta costituisce il codice di classificazione. Per ogni unità archivistica compaiono in inventario: - la segnatura, che indica la collocazione fisica del pezzo all'interno dell'archivio, è scritta nel margine destro in basso ed è costituita da tre elementi: la classificazione, il numero di corda e l'unità di conservazione. Per quello che riguarda le sottounità il loro numero di corda è costituito dal numero dell'unità, separato da un punto cui segue il numero della sottounità. La numerazione è chiusa e progressiva solo quando non siano previsti accrescimenti; - il titolo, originale o attribuito, è scritto in grassetto. I titoli originali sono riportati fra virgolette; i segni di interpunzione, i segni diacritici, le maiuscole e le minuscole sono riportati all'uso moderno. Qualora il titolo originario non fosse stato completo o non rispecchiasse la natura della documentazione, si è ritenuto dare una descrizione più approfondita nel campo contenuto; - gli estremi cronologici, nella sequenza: anno, mese, giorno. Le eventuali ricostruzioni sono state riportate fra parentesi quadre. Se sul documento, o dal documento, non si riesce a risalire alla data, allora si è indicato il secolo, cui il documento può essere verosimilmente attribuito, specificando se exeunte o ineunte. Per le serie, e per le sottoserie, sono riportati gli estremi riferiti alla documentazione presente, mentre per i fondi gli estremi riportati sono quelli

9 corrispondenti al periodo storico-istituzionale, indipendentemente dalla documentazione effettivamente presente (es.: per il periodo austriaco 1821-1923); - eventuali descrizioni del contenuto dove si riportano le notizie ritenute significative; - la descrizione estrinseca: si è indicata la tipologia dell'unità descritta (registro, busta, fascicolo); per motivi pratici è stato definito come 'fascicolo' anche l'accorpamento, in una copertina, degli atti o dei conti di un'annata; la consistenza e il tipo di legatura solo per i registri del periodo preunitario; non si sono date specificazioni invece per i registri del periodo postunitario, fatta eccezione per il numero di carte dei registri delle deliberazioni della giunta e del consiglio. Le carte bianche interne ad un registro sono state riportate tra parentesi, invece quelle esistenti alla fine del registro non sono comprese nella numerazione. Se all'interno di uno stesso registro ci si è trovati in presenza di una numerazione imprecisa o non omogenea, allora si è indicato il computo totale delle carte; - il numero arabo che compare in alto, nel margine destro, è un marcatore associato a ciascuna unità e sottounità e alle schede introduttive, al fine di consentire i rimandi dalle voci dell'indice.

Criteri di selezione Per il materiale soggetto a scarto sono state rispettate le norme indicate dalla L.P. 14 febbraio 1992. n. 11 (art.16) e dalla successiva deliberazione della giunta provinciale del 29 marzo 1993, n. 3692 (art.5 e all. n. 2 "Massimario per lo scarto negli archivi comunali"). Non sono previste operazioni di scarto per la documentazione prodotta nel periodo preunitario. Le principali tipologie degli atti scartati sono le seguenti: copie semplici di deliberazioni del consiglio, della giunta o del podestà; copie di: carteggio, giornali di cassa, reversali e mandati di pagamento, bilanci e conti consuntivi, matricole per la riscossione dei tributi ecc. ed altre tipologie documentarie previste dal massimario. Complessivamente il materiale scartato è di 22 buste più le copie dei registri.

Incrementi previsti Ai sensi dell'art.2 "Tenuta degli archivi e dei documenti degli enti pubblici locali", comma 21 della Deliberazione della Giunta provinciale 29 marzo 1993, n. 3692 "la sezione separata d'archivio e il relativo inventario devono essere periodicamente aggiornati con l'inserimento, previa selezione, dei documenti relativi ad affari esauriti da oltre 40 anni. Tale operazione sarà effettuata preferibilmente ogni anno". Infatti il numero di corda all'interno delle serie del periodo postunitario è aperta, cioè riparte da uno per ogni serie, proprio per poter effettuare gli incrementi previsti dalla normativa. Per quello che riguarda gli archivi aggregati, non sono previsti accrescimenti, poiché gli enti furono soppressi.

Condizioni di accesso La consultabilità dei documenti degli archivi comunali è disciplinata dal combinato disposto dall'art.7 della Legge provinciale 14 febbraio 1992, n. 11 "Disposizioni in materia di archivi e istituzione dell'Archivio provinciale" e dall'art.21 del D. P. R. 30 settembre 1963, n. 1409 "Norme relative all'ordinamento ed al personale degli Archivi di Stato", modificato e integrato con D. P. R. 30 luglio 1999, n. 281 "Disposizioni in materia di trattamento dei dati personali per finalità storiche, statistiche e di ricerca scientifica". In base a tale normativa i documenti sono liberamente consultabili, ad eccezione di quelli di carattere riservato relativi alla politica estera o interna dello Stato che divengono consultabili cinquanta anni dopo la loro data. I documenti relativi a situazioni di carattere privato o personale atti a rivelare l'origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni politiche,

10 l'adesione a partiti, sindacati, associazioni ed organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, nonché quelli relativi a rivelare i provvedimenti di cui all'art.686 del Codice di Procedura Penale (relativo alle "iscrizioni nel casellario giudiziale") sono liberamente consultabili quaranta anni dopo loro data. Il termine è di settanta anni se i dati sono idonei a rivelare lo stato di salute o la vita sessuale o rapporti riservati di tipo familiare. Anteriormente al decorso di questi termini, i documenti restano accessibili ai sensi della disciplina sull'accesso ai documenti amministrativi. I documenti dell'archivio storico comunale sono liberamente consultabili, previa presentazione di una richiesta motivata al sindaco, che potrà accoglierla se l'archivio non si trova in fase di ordinamento, salvo eccezioni che dovranno essere valutate caso per caso. La consultazione della sezione separata dell'archivio viene negata a persone incorse nel provvedimento di esclusione dagli Archivi di Stato, oppure se si rileva la mancanza di un preciso progetto di ricerca. Le ricerche da parte di persone che non hanno compiuto i sedici anni di età devono compiersi con la collaborazione dell'archivista. Gli esperimenti didattici devono avvenire sotto la guida e la responsabilità dell'insegnante, e comunque devono essere concordati con l'ente. In ogni caso è esclusa la possibilità di ottenere in prestito i documenti. Gli atti della sezione separata non devono essere asportati dalla stessa, neppure per uso interno dell'ente, se non per breve tempo e sotto il controllo del segretario o dell'archivista, che deve poi provvedere alla loro ricollocazione. Se il comune è dotato di un servizio continuativo di consultazione al pubblico, i documenti debbono essere consultati presso la sala studio.

Condizioni di riproduzione La fotoriproduzione sostitutiva è ammessa nei limiti e con le cautele stabilite dalla Legge 4 gennaio 1968, n. 15 (art.25), dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 settembre 1974 e dal Decreto del Ministero per i beni culturali e ambientali 29 marzo 1979. La fotoriproduzione di sicurezza, di completamento e di integrazione è eseguita in conformità alla normativa tecnica disposta dalla Circolare del Ministero per i beni ambientali e culturali - Ufficio centrale per i beni archivistici con data 1 febbraio 1988, n.12. L'ente pubblico può rifiutare la fotoriproduzione (microfilmatura e fotografia) dei documenti solo per comprovati motivi, come ad esempio, l'impossibilità di procedere alla stessa a causa del cattivo stato di conservazione dei documenti. L'ente pubblico può richiedere che la fotografia avvenga con luce naturale. Devono comunque essere evitate quelle manovre che comprometterebbero l'integrità dei singoli documenti o delle unità archivistiche in cui essi sono contenuti. E' ammesso l'uso saltuario della fotocopiatrice, adottando le stese cautele.

Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961

Nota dell’archivista La scheda è stata compilata utilizzando le fonti archivistiche del comune di Tiarno di Sotto.

Bibliografia utilizzata per la compilazione della scheda CARUCCI P., Le fonti archivistiche: ordinamento e conservazione, Roma, 1983

11 fondo Comune di Tiarno di Sotto, 1834 - 1958

Soggetti produttori Comune di Tiarno di Sotto, 1821 gennaio 1 - 1923 gennaio 12 Tiarno di Sotto, 1923 gennaio 13 - 1928 gennaio 18 Comune di Tiarno, 1928 [febbraio 1] -1947 [giugno 25] Comune di Tiarno di Sotto, 1947 luglio [1] - 2009 dicembre 31

Modalità di acquisizione e versamento Per le modalità di acquisizione e di versamento si rinvia alla scheda relativa all'archivio storico.

Contenuto Il fondo raccoglie il materiale documentario prodotto dal comune di Tiarno di Sotto nel corso della sua attività dal 1834 al 1958; durante il periodo fascista al comune di Tiarno di Sotto fu aggregato il comune di Tiarno di Sopra, ma la sede del nuovo comune di Tiarno rimase Tiarno di Sotto; tutta la documentazione relativa al periodo è quindi rimasta nel presente archivio. L'archivio è inoltre diviso in due parti principali, corrispondenti alla situazione storico - istituzionale del comune stesso: la parte relativa all'ordinamento austriaco, che va dal 1834 al 1923, e quella relativa all'ordinamento italiano, che va dal 1923 al 1958.

Fonti normative Circolare del Ministero dell'interno Div. III, Sez. II, 1 marzo 1897, n. 17100-2, 'Istruzioni per la tenuta del protocollo e dell'archivio per gli uffici comunali' Circolare della Giunta provinciale della Contea principesca del Tirolo 31 agosto 1914, n. 2157/VI/1, 'Custodia degli atti d'archivio dei comuni del Tirolo italiano'. Circolare del Ministero dell'Interno 25 giugno 1966, n. 39, Norme per la pubblicazione degli inventari Deliberazione della Giunta provinciale di Trento 29 marzo 1993 n. 3692, Approvazione delle direttive circa i requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento ed inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi (art. 28, comma 2 L.P. 14 febbraio 1992, n. 11)

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Ente Comune di Tiarno di Sotto 1821 gennaio 1 - 1923 gennaio 12

Luoghi Tiarno di Sotto, p.zza Vittorio Emanuele, n. 13 - tel. 0464/594127

Archivi prodotti Fondo Comune di Tiarno di Sotto, 01/01/1834 - 31/12/1958 Subfondo Comune di Tiarno di Sotto (ordinamento austriaco), 01/01/1821 - 31/12/1923

Storia Nell'ottobre del 1813 le truppe austriache occuparono il Dipartimento dell'Alto Adige. Il 10 dicembre esso venne posto sotto l'amministrazione provvisoria del commissario Anton von Roschmann. Il 1 marzo 1814 Roschmann emanava la "Provvisoria organizzazione delle autorità politiche e lo stabilimento delle massime fondamentali per l'attuale amministrazione del Tirolo italiano ed illirico", al cui § 5 delle "Disposizioni generali", "Titolo primo", veniva stabilita salvo modifiche improrogabili, la prosecuzione della precedente distrettualizzazione comunale. Terminata la fase di transizione, il 1 gennaio 1818 entrò in vigore nel Circolo di Trento un provvisorio ordinamento comunale, in applicazione della Circolare del Capitanato di Trento del 4 novembre 1817. Nel Circolo di Rovereto l'ordinamento comunale italico fu mantenuto fino al 31 dicembre 1820. Il 1 gennaio 1821 venne introdotto il "Regolamento delle Comuni e dei loro Capi nel Tirolo e nel Vorarlberg" del 26 ottobre 1819. Esso sanciva la ricostituzione dei comuni sulla base della situazione esistente nel 1805, prima dell'occupazione bavarese. Con il decadere dell'ordinamento comunale introdotto sotto il Regno italico cessava anche la relativa distrettualizzazione e la gran parte delle frazioni chiedevano di sciogliere il legame amministrativo con il comune di aggregazione. La Legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849 regolò i diritti fondamentali dei comuni, garantiti dal § 33 della costituzione del 4 marzo 1849. Negli anni dal 1849 al 1860, soprattutto nelle Valli Giudicarie, alcuni comuni operarono delle aggregazioni, molte delle quali furono seguite di lì a qualche anno da nuove separazioni. Nel periodo del cosiddetto "neoassolutismo" (1851 - 1861) la legge del 17 marzo 1849 non venne applicata e per la gestione dei comuni ci si avvalse di ordinanze emanate di volta in volta. La legge comunale del 24 aprile 1859, che intendeva rendere stabili dette ordinanze, venne superata dalla ripresa della vita costituzionale nel 1861 e nell'amministrazione dei comuni si tornarono a recepire i principi che erano alla base della legge comunale provvisoria del 1849. Il 5 marzo 1862 venne emanata la legge-quadro sull'ordinamento degli affari comunali, che rimandava a normative da elaborarsi da parte delle province. Il 9 gennaio 1866 veniva emesso un "Regolamento comunale per la Contea principesca del Tirolo". Con il trattato di St. Germain del 10 settembre 1919, a seguito della sconfitta dell'Austria nella prima guerra mondiale, il Trentino venne annesso al regno d'Italia. L'ordinamento comunale austriaco cessava con l'entrata in vigore del R.D. dell'11 gennaio 1923, che estese alle nuove province l'ordinamento comunale italiano. 13

Chiamato "Comune di Tiarno di Sotto" o "Vicinia di Tiarno di Sotto" fino in epoca austriaca, il territorio di Tiarno di Sotto e i suoi confini non crearono motivi di scontento se non in occasione della formazione, nel 1859, del nuovo catasto austriaco. Il territorio risultò così suddiviso in innumerevoli particelle fondiarie e i confini delle varie proprietà vennero modificati in un modo che ancora oggi provoca dissidi con i comuni confinanti. Infatti, la maggior parte della documentazione rinvenuta in questo periodo è relativa alla questione dei confini comunali, all'ampliamento di tali confini o al riordino degli usi civici (Ordinamento austriaco, "Carteggio ed atti degli affari comunali"). Dai registri presenti per questo periodo, risulta che la prima attestazione dell'attività della rappresentanza comunale è lo stanziamento di una somma per le spese di viaggio della deputazione comunale "disposta a recarsi in corpo a Trento davanti la reverendissima Curia Vescovile di Trento onde ottenere il bramato premissario e cooperatore curaziale" mancante da anni, dell' 8 settembre 1850 (Ordinamento austriaco, "Verbali delle sedute della rappresentanza", n.1). Il passaggio di amministrazione tra ordinamento austriaco ed ordinamento italiano non risulta particolarmente problematico, dal momento che il capo-comune di periodo austriaco Luigi Fedrigotti in carica fino al 25 giugno 1919, data in cui la rappresentanza comunale fu disciolta con ordinanza del Comando supremo, rimane sindaco in periodo italiano alla ripresa dell'attività amministrativa al 31 marzo 1920 (Ordinamento austriaco, "Verbali delle sedute della rappresentanza", n. 6).

Condizione giuridica Ente pubblico territoriale. Ancora prima dell'effettivo decadere degli ordinamenti comunali italici furono emanate dal governo austriaco alcune norme riguardanti i comuni: Il "Metodo di stendere in avvenire i conti della facoltà delle Giurisdizioni e dei Comuni" (Circolare governativa del 31 agosto 1817, n. 20934 ¿ 1760) ripristinava le regole introdotte in tale ambito da Giuseppe II con l'ordinanza del 31 ottobre 1785. La Circolare del Capitanato di Trento datata 4 novembre 1817, n. 11135, stabiliva il passaggio nel Circolo omonimo dall'organizzazione italica a quella austriaca, che doveva compiersi con il 1 gennaio 1818. Il "Regolamento delle Comuni e dei loro Capi nel Tirolo e nel Vorarlberg" del 26 ottobre 1819 ribadiva il ritorno all'organizzazione del 1805 e venne introdotto nel Tirolo italiano con il 1 gennaio 1821. La Legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849, n. 170, sancì per prima l'autogoverno comunale. Durante gli anni del neassolutismo (1851 ¿ 1861), una serie di ordinanze emanate di volta in volta annullò i princìpi liberali cui si atteneva la legge del 1849. Tra esse, quelle del 31 dicembre 1851, n. 4 (che stabiliva nuovi criteri nell'amministrazione pubblica), del 19 marzo 1852, n. 67 (che conferiva alle autorità politiche il diritto di confermare gli ufficiali comunali), del 15 gennaio 1852, n. 17 (che vietava la pubblicità delle discussioni in merito agli affari comunali). La legge comunale del 24 aprile 1859, n. 58, cedette di lì a poco il passo alle norme introdotte durante l'avvento del liberalismo. La legge-quadro del 5 marzo 1862, n. 18, passata alle diete provinciali per la discussione, elencava in ventisei articoli "le disposizioni fondamentali per l'ordinamento degli affari comunali" e rimandava a future leggi provinciali che avrebbero predisposto i regolamenti comunali nei diversi paesi della corona. La legge del 3 dicembre 1863, n.115, emanata in esecuzione dell'art. II della legge comunale del 5 marzo 1862, concerneva la regolazione dei rapporti di incolato (Reichsgesetz über das Heimatrecht).

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Il 9 gennaio 1866, sulla base delle disposizioni fissate nella legge comunale del 5 marzo 1862, veniva emesso il "Regolamento comunale per la Contea principesca del Tirolo". Le leggi del 18 gennaio 1882, n.2, e dell'8 giugno 1892, n.261, furono motivate dalla necessità di mettere in atto un maggiore controllo circa l'amministrazione del patrimonio e dei redditi comunali.

Funzioni, occupazioni e attività Per tutto il periodo che precedette la rivoluzione del marzo 1848 (il Vormärz) i comuni furono interamente sottoposti alle autorità superiori, con scarsa partecipazione delle popolazioni alla gestione locale. Nel "Metodo di stendere in avvenire i conti della facoltà delle Giurisdizioni e dei Comuni" del 31 agosto 1817, a seconda delle diverse "facoltà" e bisogni le comunità erano suddivise in Comuni rurali e Comuni di Città (§6); i primi in Comuni maggiori e "piccioli Comuni" (§7). Dei Comuni di Città, per l'ambito trentino, facevano parte Trento, Rovereto, Riva, Arco. La Circolare del capitanato di Trento del 4 novembre 1817, n.11135 (cit.), riguardante l'organizzazione e futura amministrazione dei Comuni nel Circolo di Trento stabiliva tra l'altro l'osservanza, a partire dal 1 gennaio 1818, dell'ordinanza governiale del 31 ottobre 1785 per l'amministrazione dei beni di ciascun singolo comune (la quale era annessa alla circolare del 3 aprile 1816, n. 7624). Il "Regolamento delle Comuni e dei loro Capi nel Tirolo e nel Vorarlberg" del 26 ottobre 1819, ribadiva il ritorno alle antiche individualità comunali vigenti fino al 1805, sciogliendo le aggregazioni introdotte sotto il Regno italico. Esso era rivolto alle "Comuni di campagna", alle "Città minori considerate come Comuni", alle "Città maggiori considerate come Comuni". Tale ordinamento sancì uno stretto controllo da parte statale, riducendo le amministrazioni comunali a mere esecutrici della volontà dello stato. La legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849, n. 170, emanata parallelamente alla nuova costituzione del 4 marzo 1849, contemplava per i comuni un livello di autogoverno al passo con le esigenze delle dottrine liberali. Essa affermava preliminarmente che "Base fondamentale dello Stato libero si è il libero Comune" (Disposizioni generali, I), attribuendo al comune competenze naturali (concernenti tutti gli affari pubblici di interesse comunale che potevano essere affrontati con forze proprie) e delegate (riguardanti i compiti che al comune venivano affidati dallo stato). Alle autorità politiche non spettava alcuna ingerenza nei confronti dei comuni, la cui gestione era interamente affidata agli organi previsti per l'autoamministrazione. La legge comunale provvisoria considerava alla medesima stregua paesi e città, tuttavia prevedeva l'emanazione di statuti propri per le città di Innsbruck, Bolzano e Trento, alle quali, sottoposte direttamente ai Capitanati circolari, era inoltre conferita l'amministrazione politica in prima istanza per il proprio distretto. Con l'avviarsi della compagine statale verso forme assolutistiche anche lo spirito della Legge provvisoria comunale del 1849 venne svuotato, emanando una serie di ordinanze che ne contraddicevano i principi. Queste disposizioni del Ministero degli Interni, insieme al complesso delle ordinanze degli anni 1850 e 1851 e a frammenti della legge comunale del 1849 costituirono i fondamenti dell'amministrazione comunale per un intero decennio. Legge comunale del 24 aprile 1859, n. 58 fu espressione della volontà del governo di accentrare nelle proprie mani tutta la pubblica amministrazione e non considerò più i comuni quali partner degli organi dell'amministrazione politica. Di tale legge solo le disposizioni sull'incolato furono applicate. Nel medesimo anno veniva emanata la patente di ottobre, mentre la costituzione del febbraio 1861 chiuse ufficialmente il periodo del neoassolutismo. Al termine di tale esperienza si impose subito la necessità di rinnovare alla luce dei nuovi indirizzi liberali l'apparato statale e di conferire una diversa impronta anche all'organizzazione comunale, secondo i princìpi di

15 autoamministrazione. Un marcato autogoverno, con aspetti sia positivi, che negativi, da allora in poi caratterizzò le amministrazioni locali in Austria. La legge-quadro del 5 marzo 1862, n. 18, forniva solo una cornice normativa, il cui completamento era affidato poi alle leggi provinciali. Essa elencava pertanto solo "le disposizioni fondamentali per l'ordinamento degli affari comunali". Dal punto di vista delle competenze, delle funzioni e dell'ambito di attività dei comuni non si discostava di molto dagli indirizzi impressi alla normativa del 1849. Il comune, che era il principale depositario dell'autogoverno locale, non veniva considerato come organo dello stato, ma come un soggetto a sé stante, caratterizzato da interessi specifici e dotato perciò di un raggio d'azione proprio. Veniva pertanto ribadito quale punto fermo il conferimento ai comuni di una doppia sfera d'azione: quella naturale (tale espressione in questa legge veniva sostituita dal termine "indipendente") e quella delegata. Dell'art. VII, che permetteva ai comuni aggregatisi in base alla legge provvisoria del 17.3.1849 di tornare a scindersi, approfittarono, nell'ambito trentino, i comuni del Capitanato di Tione che in precedenza avevano operato tale scelta. La legge del 5 marzo 1862 ribadiva agli artt. XVII - XXI la possibilità per le Diete provinciali di istituire delle Rappresentanze di Distretto o di Circolo (previste anche nella legge comunale del 1849 e mai attivate) con relative Giunte, quali organi di raccordo tra i comuni e la Dieta, ma la Dieta tirolese rifiutò l'istituzione di dipartimenti politici così estesi, a motivo delle grandi distanze del paese e delle difficoltà di comunicazione. Il "Regolamento comunale per la Contea principesca del Tirolo" emanato il 9 gennaio 1866, quanto a competenze, funzioni e ambito di attività dei comuni, era conseguente alla legge del 5 marzo 1862. Un marcato autogoverno, con aspetti sia positivi, che negativi, da allora in poi caratterizzò le amministrazioni locali in Austria.

Tra le attribuzioni naturali del comune, secondo la legge 9 gennaio 1866, vi era quella di poter amministrare e gestire liberamente la propria sostanza; dall'inventario delle sostanze attive e passive del Comune di Tiarno di Sotto del 1884 risulta che il patrimonio comunale consta principalmente in rendite di fondi, presenti oltre che nel proprio territorio, nei territori di Tiarno di Sopra, di e di Cologno. Altri terreni producono rendite parziali o nessun tipo di rendita, mentre le sostanze mobili risultano esigue; le passività sono quelle contratte con la Congregazione di Carità per sussidi (Ordinamento austriaco, "Inventari del patrimonio comunale" n. 11). Nel periodo della prima guerra al comune competeva anche di distribuire i prodotti alimentari facenti parte della provvista comunale. Per tutto il periodo del 1915 risulta che la rappresentanza dispensava le provviste dell' approvvigionamento in parti uguali per ogni individuo domiciliato nel comune, consistente in farina gialla, farina bianca, pasta alimentare e semola (Ordinamento austriaco, "Verbali delle sedute della rappresentanza", n. 6).

Struttura amministrativa Nel periodo del Vormärz l'amministrazione dei comuni in Austria fu in stretta dipendenza dagli apparati statali. I rappresentanti scelti dagli abitanti furono solo autorità esecutive e consultive. L'amministrazione locale risultava burocraticamente complicata e spesso economicamente svantaggiosa. La circolare del capitanato di Trento del 4 novembre 1817, n.11135, quanto alla futura organizzazione amministrativa dei comuni nel Circolo di Trento stabiliva la nomina di una Rappresentanza comunale e di un capocomune coadiuvato da altro personale (un attuario, degli assistenti, un cassiere, delle guardie boschive e campestri). Compiti delle nuove Rappresentanze comunali e dei capicomune erano: - la stesura di un accurato inventario del patrimonio comunale; - la corretta tenuta degli atti; - la presentazione dei conti consuntivi; - la consegna degli atti degli

16 archivi comunali presenti nell'ex comune di aggregazione; - la consegna all'archivio del giudizio dei registri di stato civile; - la presentazione del rendiconto, secondo l'ordinanza del 1785. Il "Regolamento delle Comuni e dei loro Capi nel Tirolo e nel Vorarlberg" del 26 ottobre 1819, istituiva nelle Città maggiori considerate come Comuni (Innsbruck, Trento, Bolzano, Rovereto) un Magistrato politico-economico, il quale fungeva anche da istanza politica per le gravi trasgressioni di polizia entro il proprio distretto. Il regolamento definitivo dei magistrati politico-economici delle diverse città giunse in tempi diversi (a Rovereto il 28 gennaio 1823, a Trento il 22 novembre 1825). Le Città minori considerate come Comuni (per la parte italiana, Riva, Ala e Arco) erano rette da un Magistrato politico- economico, composto di 16/20 elettori, i quali eleggevano: - un borgomastro (sindaco), quattro consiglieri, un amministratore dei beni comunali, un esattore steurale (fiscale) e, solo in caso di beni consistenti e di una rilevante attività edilizia, rispettivamente un cancelliere civico e un architetto civico. Il Comune di campagna doveva eleggere: - un capocomune, con il compito di mantenere l'ordine e la polizia; - due deputati, quali suoi assistenti; - un cassiere; - un esattore steurale (o esattore comunale); - un certo numero di guardie campestri. I modi e i termini delle elezioni alle cariche comunali non erano specificati. Da parte del giudizio distrettuale di competenza, nei comuni lontani dalla sede giudiziaria, venivano nominati delegati o giurati per facilitare l'amministrazione. Il regolamento comunale del 1819, uno strumento legislativo troppo sommario e superficiale, rimase in vigore per quasi trent'anni. Più dettagliata anche in merito all'organizzazione amministrativa fu la Legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849, n. 170. La legge distingueva tra membri comunali e stranieri e, all'interno dei primi, tra cittadini del comune e "pertinenti". Il diritto di voto attivo e passivo, legato al censo, era inoltre riservato ai cittadini e ai "pertinenti" (ma questi ultimi solo se rivestivano uffici pubblici). Organi previsti erano: una Rappresentanza comunale (con membri di numero variabile a seconda della grandezza dei comuni) dotata di un vasto ambito di azione; una Deputazione comunale composta da: un podestà (capocomune per i centri minori), con il compito preminente di rendere esecutive le deliberazioni della Rappresentanza, e due consiglieri, sottoposti al podestà. Nella temperie neoassolutista l'organizzazione amministrativa dei comuni si resse in base a disposizioni provvisorie, in attesa che venisse elaborata la legge comunale del 24 aprile 1859, n. 58. Essa, rispetto alle ordinanze transitorie, ribadiva la necessità di un'approvazione delle autorità nella scelta degli ufficiali comunali. Il borgomastro stesso era designato dalle autorità su proposta di una terna di soggetti scaturiti dalle votazioni. Decaduta la legge precedente con il mutare della situazione politica, la legge-quadro del 5 marzo 1862 non si scostava di molto dagli indirizzi impressi alla normativa del 1849 ed era in consonanza con l'avvento del liberalismo negli organi di governo dell'impero. Essa tutelava maggiormente i diritti dei singoli e perciò toglieva le precedenti limitazioni nell'accesso al comune e ai diritti elettorali. Il "Regolamento comunale per la Contea principesca del Tirolo" del 9 gennaio 1866 aggiungeva poche novità rispetto all'organizzazione amministrativa dei comuni prevista dalla legge provvisoria del 1849. Emergeva la forte posizione del capocomune, dotato di molte competenze e con i consiglieri nella mera posizione di aiutanti. Rispetto alla linea del governo, prevalse il punto di vista dei conservatori tirolesi riguardo alle limitazioni nell'accettazione nel comune di nuovi membri. Il presente regolamento, così come quello del 1862, era rivolto esclusivamente a paesi e borgate di dimensioni contenute, essendo le città maggiori ormai dotate di statuto proprio.

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Al regolamento comunale del 9 gennaio 1866 era annesso il "Regolamento elettorale per i Comuni della Contea principesca del Tirolo", tramite il quale i ceti più facoltosi mantenevano il controllo delle amministrazioni comunali. Con il progressivamente sempre più esteso diritto di voto presso il parlamento dell'Impero, la base sociale degli elettori delle rappresentanze comunali paradossalmente rimase spesso più bassa.

Allo scoppio della guerra le amministrazioni comunali caddero sotto il controllo delle autorità politiche. Finita la prima guerra, viene richiamata in funzione la Rappresentanza comunale di Tiarno di Sotto con decreto del Commissario civile di Riva n. 250 del 20 marzo 1920 e con il verbale di deliberazione della rappresentanza comunale del 31 marzo 1920 viene riconfermata la rappresentanza già in carica; si procede invece all'elezione dei rappresentanti deceduti durante la guerra. Sempre dai verbali della rappresentanza risulta poi che nel periodo di passaggio di istituzioni del comune, ci furono le elezioni amministrative l'8 gennaio 1922 e che venne eletto a sindaco Ignazio Fedrigotti, ancora secondo le norme in vigore nel regime austriaco. Nella seduta successiva del 22 febbraio 1922 furono invece elette delle commissioni permanenti che si occupavano ognuna di un settore diverso, di " un regolare e competente disbrigo degli affari comunali", tali commissioni erano: commissione boschiva; commissione strade, sentieri e ponti; commissione acque e incendi; commissione agricoltura, pascoli e caseificio; commissione affari anagrafici; commissione ornato, piano regolatore e danni di guerra,; commissione assicurazioni incendi e commissione sanitaria. Le varie commissioni dovevano di volta in volta fare una relazione del proprio operato davanti al consiglio comunale (Ordinamento austriaco, "Verbali delle sedute della rappresentanza", n. 6).

Contesto generale Il 21 aprile 1815 cessava il periodo di amministrazione provvisoria del Tirolo. A partire dal 1 maggio 1815 l'Austria incorporò ufficialmente il Dipartimento dell'Alto Adige, mentre il Congresso di Vienna confermava il passaggio dell'ex principato vescovile di Trento all'Austria, già avvenuto nel 1803. Con il 24 marzo 1816 i distretti di Trento e Bressanone ottenevano una loro rappresentanza (insufficiente per la parte italiana del territorio) alla Dieta di Innsbruck, ripristinata dopo la sua soppressione sotto la Baviera. Il 6 aprile 1818 il Tirolo venne incorporato nella Confederazione germanica, nata dalla dissoluzione dell'impero romano germanico e succeduta alla Confederazione del Reno crollata con Napoleone. I due Capitanati di Circolo di Trento e Rovereto furono ricostituiti a partire dal 1 maggio 1815. L'attività della Corte di giustizia di Trento cessava; con il 20 novembre 1815 veniva eretto un Giudizio civico provinciale a Trento e successivamente un Giudizio collegiale civile e criminale a Rovereto, ciascuno con competenze per i rispettivi Circoli. Il Tribunale d'Appello e Giudizio criminale superiore aveva sede a Innsbruck, mentre l'ultima istanza giudiziaria era costituita dal Supremo Tribunale di Giustizia di Vienna. La circolare del 17 luglio 1816 stabiliva che fosse riservata ai giudizi principeschi (sovrani) la giurisdizione criminale rispetto ai ripristinati giudizi patrimoniali nobili. Con la Patente imperiale del 14 marzo 1817 il Tirolo fu diviso in 99 distretti amministrativi (più 7 nel Vorarlberg); 95 vennero amministrati da cosiddetti Giudizi cumulativi con competenze sia in materia politico-amministrativa, che giudiziaria. Furono denominati Giudizi distrettuali (Landgerichte), sia che ci si riferisse ai 44 principeschi (statali), che

18 ai 51 patrimoniali (sottoposti a un dinasta). Entro gli anni Quaranta dell'Ottocento i dinasti rinunciarono via via ai propri residui diritti giudiziari. Il Circolo di Trento era costituito da 10 giudizi principeschi e 11 patrimoniali; quello di Rovereto da 8 principeschi e 6 patrimoniali. Nei 4 distretti cittadini di Innsbruck, Bolzano, Trento e Rovereto l'amministrazione politica era di competenza dei Magistrati, istituiti in dette città rispettivamente in data 11 novembre 1820, 25 febbraio1821, 22 novembre 1825, 28 febbraio 1823. La nuova organizzazione giudiziaria decorreva dal 1 maggio 1817. Per quanto riguardava la materia penale, l'Organizzazione dei giudizi criminali, secondo la Circolare dell'i.r. Giudizio di Appello del 16 aprile 1817 prescriveva che i giudizi di prima istanza fossero: - inquirenti autorizzati anche a decidere (per la parte italiana il Giudizio civico provinciale di Trento e il Giudizio collegiale di Rovereto); - inquirenti senza diritto di decisione, detti anche Giudizi distrettuali (per la parte italiana Cles, Cavalese, Tione); - inquirenti competenti solo alla cattura dei sospettati di reato e all'assunzione dei rilievi informativi, detti semplicemente Giudizi (tutti gli altri). La circolare del Capitanato di Trento di data 4 novembre 1817, n.11135, rivolta alle comunità del Circolo, esplicitava la dipendenza delle stesse dal Capitanato e dai Giudizi distrettuali. Dopo i moti del 1848 e il fallimento dell'Assemblea costituente di Vienna-Kremsier, fu pubblicata la nuova costituzione del 4 marzo 1849, la quale permetteva allo stato di tenere saldamente in pugno la trasformazione dello stesso in senso moderatamente borghese. Avendo alla base la separazione delle funzioni giudiziarie da quelle politico-amministrative, il 1 gennaio 1850 entrò in vigore la nuova organizzazione delle autorità amministrative politiche in Tirolo e Vorarlberg: - una Luogotenenza a Innsbruck per tutta la provincia; - tre Reggenze di Circolo, a Innsbruck, Bressanone e Trento; - per l'esercizio delle funzioni politiche i Capitanati distrettuali (sei nella parte italiana); - per l'esercizio delle funzioni giudiziarie i nuovi Giudizi distrettuali (26 per il Tirolo italiano), dotati di giurisdizione civile e penale in prima istanza. Il nuovo ordinamento giudiziario in vigore a partire dal 1.5.1850 prevedeva dunque per il Tirolo italiano: - 26 Giudizi distrettuali dotati di giurisdizione civile e penale in prima istanza; - la Corte di Cassazione di Vienna, dotata della giurisdizione penale in terza e ultima istanza; - un Senato a Trento dotato di giurisdizione civile in terza istanza e penale in seconda; - due Corti di Giustizia, a Trento e a Rovereto, dotate di giurisdizione civile in seconda istanza; - la Corte di Giustizia di Trento come Tribunale d'Appello, Corte d'Assise, Tribunale collegiale, mercantile e correzionale per la zona a nord di Trento ; - la Corte di Giustizia di Rovereto come Tribunale d'Appello, Corte d'Assise, Tribunale collegiale, mercantile e correzionale per la zona a sud di Trento, comprese le Giudicarie; - una Camera di Commercio a Rovereto. La patente imperiale del 31 dicembre 1851 (Silvesterpatent) annullò la costituzione imperiale del 4 marzo 1849 e diede inizio al periodo del neoassolutismo. Al posto della Dieta furono attivate deputazioni ¿consultive' a fianco dei governatori. L'amministrazione giudiziaria e quella politica ai livelli inferiori tornarono a essere unificate. Il 6 maggio 1854 vennero introdotti anche in Tirolo gli Uffici distrettuali misti, nella parte italiana detti anche Preture, i quali eliminarono gli ampi Capitanati distrettuali e incontrarono il favore della popolazione poiché, abbracciando all'incirca le dimensioni dei vecchi giudizi, erano ben distribuiti sul territorio. La contea del Tirolo e Vorarlberg veniva divisa in quattro Circoli, con sede a Innsbruck, Brixen, Trento e Bregenz, suddivisi in Distretti.

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Il Circolo di Trento per l'amministrazione politica era costituito da 25 Uffici distrettuali (Preture). Gli Uffici distrettuali corrispondevano ai Giudizi distrettuali Per le città di Trento e Rovereto con i dintorni erano competenti i rispettivi Magistrati civici. L'autorità giudiziaria entrò in vigore a partire dal 25 novembre 1854. Il Tribunale d'Appello per l'intera contea del Tirolo era a Innsbruck. Per l'amministrazione della giustizia nel Tirolo italiano vi erano: - due Tribunali circolari (a Trento per i Distretti di Trento e dintorni, a Rovereto per i Distretti di Rovereto e dintorni); - a Trento e Rovereto due Giudizi distrettuali delegati urbani, che esercitavano la giustizia nelle suddette città e dintorni;- gli Uffici distrettuali misti, aventi competenze in materia giudiziaria civile oltre che in quella politica. I Giudizi inquirenti in materia penale nel Circolo di Trento erano 8 (il Tribunale di Circolo di Trento, l'Ufficio distrettuale di Borgo, l'Ufficio distrettuale di Cavalese, l'Ufficio distrettuale di Primiero, l'Ufficio distrettuale di Cles, il Tribunale di Circolo di Rovereto, l'Ufficio distrettuale di Riva, l'Ufficio distrettuale di Tione). La crisi subentrata alla sconfitta austriaca nella seconda guerra di indipendenza italiana e alla perdita della Lombardia segnarono la fine del neoassolutismo nella monarchia e l'apertura alle forze liberali. Vennero emanate prima la legge fondamentale del 20 ottobre 1860, poi la più innovativa legge fondamentale del 26 febbraio 1861. Nel 1861, quale appendice alla legge fondamentale del 26 febbraio, venne approvato anche un nuovo regolamento provinciale per il Tirolo, il quale suscitò ancora delusione nei politici trentini a causa della loro insufficiente presenza alla Dieta: 21 deputati su un totale di 68. Da allora fino al 1914 in Tirolo, nonostante le pressioni per un rinnovamento, non furono introdotte sostanziali modifiche nella costituzione provinciale, né nei criteri della rappresentanza. La sconfitta subita ad opera dei prussiani nel 1866 fece perdere all'Austria il ruolo-guida in Germania e provocò la cessione del Veneto all'Italia in seguito alla terza guerra di indipendenza. L'anno seguente le pressioni ungheresi portarono alla costituzione del 21 dicembre 1867, che decretava il cosiddetto Ausgleich, il compromesso che dava vita alla duplice monarchia austro-ungarica. I due tronconi di impero mantenevano in comune esercito e finanze, ma godevano ciascuno di un'organizzazione politico-amministrativa propria. La legge del 19 maggio 1868 sull'erezione delle autorità politico-amministrative nei diversi regni della corona procedette alla completa separazione tra amministrazione politica e funzioni giudiziarie. Le autorità politiche distrettuali venivano denominate Capitanati distrettuali, creati nel 1849, decaduti durante il neoassolutismo e ora rimessi in vita, i quali erano retti da un Capitano e assorbivano l'attività politica che in precedenza era delle Preture e degli Uffici distrettuali misti. Secondo l'ordinanza del Ministero degli Interni del 10 luglio 1868, la Contea principesca del Tirolo e Vorarlberg veniva divisa in 24 Capitanati distrettuali (in vigore a partire dal 31 agosto 1868), otto dei quali per la parte italiana. Le città di Trento e Rovereto, che in base al regolamento comunale del 1862 erano state elevate a città statutarie, dal punto di vista politico-amministrativo erano equiparate ai Capitanati distrettuali, per l'ambito giudiziario invece dipendevano dall'omonimo Giudizio distrettuale. Mentre nell'ambito dell'Impero si ebbero diverse leggi elettorali, tese ad allargare sempre più il diritto di voto (1873, 1882, 1896, fino al suffragio universale maschile del 1907) nei comuni della monarchia per l'elezione delle Rappresentanze comunali la base elettorale rimase notevolmente più bassa. L'ultima provincia a rinnovare il proprio ordinamento interno fu il conservatore Tirolo. Il 2 febbraio 1914 finalmente ottenne la ratifica imperiale la nuova Landesordnung tirolese, che rappresentò in parte ancora un compromesso con il vecchio ordine.

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Con la definitiva separazione delle competenze politico-amministrative da quelle giudiziarie attuata dalla legge del 19.5.1868, n. 40, risulta che il Comune di Tiarno di Sotto faceva parte del Capitanato distrettuale di Riva per quello che riguarda le competenze politico-amministrative e dal Giudizio distrettuale di Riva per le competenze giudiziarie civili e penali.

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Archivio storico del comune di Tiarno di Sotto.

Il profilo storico-istituzionale dell'ente riporta per la parte generale l'elaborato di NEQUIRITO Mauro e FAES Margherita, "Linee di sviluppo e cesure istituzionali nella storia dei comuni trentini dal Medioevo all'unione all'Italia descritte secondo le norme ISAAR", P.A.T., Servizio beni librari e archivistici, Trento, 2002 (dattiloscritto) e viene poi integrato da elementi più specifici desunti dalle fonti archivistiche e dalla bibliografia. Bibliografia ANDREATTA G., PACE S., La provincia autonoma di Trento: itinerario nell'autonomia. 2. ed. riveduta ed ampliata Trento, Saturnia, 1981 CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961 DEGARA B., Storia della Comunità di Ledro. Con particolari notizie su Tiarno, voll. I-II, a cura del Comune di Tiarno di Sotto, 1990 DEGARA B., "I quattro Concèi di Ledro, il Concèl di Tiarno e la sua spartizione", Tione di Trento (Tn): Centro studi Judicaria, 1998 FAES M., GUASTALLA A., SALA C. (a cura di), Profili storico istituzionali. Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR interpretate e contestualizzate dal gruppo di lavoro degli archivisti trentini per la normalizzazione della descrizione archivistica, Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 2000 (dattiloscritto) GARBARI M., Le strutture amministrative del Trentino sotto la sovranità asburgica e la sovranità italiana, IN: Storia del Trentino, a cura di Lia De Finis, Trento, 1996 GARBARI M., Strutture amministrative comunali nella provincia del Tirolo durante il secolo XIX, IN: La dinamica statale austriaca nel XVIII e XIX secolo, a cura di P. Schiera, Bologna, 1981 GIUNTA PROVINCIALE DEL TIROLO (a cura di), Raccolta di leggi, ordinanze e decisioni ad uso delle amministrazioni comunali del Tirolo, Innsbruck, 1908 HAEMMERLE E., Manuale ad uso dei comuni, Rovereto, 1881 MARSINI S., [a cura di], "Inventario dell'archivio post-unitario del comune di Calenzano : (1865-1938) : con tre appendici", Calenzano (FI) : Comune di Calenzano, 1986. NEQUIRITO M., Il principato vescovile di Trento alla fine dell'antico regime: vicende politico-istituzionali', IN: Storia del Trentino, a cura di L. de Finis, Trento, 1996 STENICO R., Nave S. Rocco. Dalla palude al frutteto, Trento, 1997 VOLTELINI H. VON, Le circoscrizioni giudiziarie del Trentino fino al 1803, a cura di E. Curzel, Trento, Provincia autonoma di Trento, Servizio beni librari e archivistici, 1999 WALLER G., Manuale delle leggi e regolamenti comunali, distrettuali e provinciali, nonché delle altre leggi ed ordinanze ai medesimi attinenti valevoli per la Contea principesca del Tirolo, Innsbruck, 1886

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22 subfondo 1 Comune di Tiarno di Sotto (ordinamento austriaco), 1821 - 1923

Soggetti produttori Comune di Tiarno di Sotto, 1821 gennaio 1 - 1923 gennaio 12

Contenuto Il sottofondo comprende la documentazione dell'ente prodotta dal 1 gennaio 1821 quando entrò in vigore, nel Circolo di Rovereto, l'ordinamento austriaco, invalidando il precedente ordinamento comunale napoleonico.

23 serie 1.1 Verbali delle sedute della rappresentanza, 1850 settembre 8 - 1923 gennaio 29

Contenuto In base alla legge comunale provvisoria del 17 marzo 1849 la rappresentanza comunale aveva l'obbligo di riunirsi almeno due volte all'anno per l'approvazione dei conti preventivi e consuntivi, ma poteva essere straordinariamente convocata anche in altre occasioni. Le sue funzioni consistevano nell'esercizio delle "attribuzioni naturali" del comune, comprendenti "tutto ciò che è d'immediato interesse del comune e può essere pienamente realizzato entro i suoi confini". Avevano la facoltà di eleggere la rappresentanza comunale i censiti del comune e alcuni fra i suoi pertinenti (curati, impiegati dello stato, ufficiali, persone con grado accademico, maestri). Gli elettori si dividevano in base al censo annuo in tre corpi elettorali che si riunivano separatamente per scegliere i propri rappresentanti; il numero dei rappresentanti era proporzionale al numero degli elettori. Tale legge prevedeva poi che le deliberazioni prese nel corso delle sedute della rappresentanza venissero registrate su un apposito protocollo (1), i cui verbali si articolavano in una serie di deliberazioni prese in base ai diversi punti dell'ordine del giorno; questi registri venivano conservati nell'archivio comunale e la loro consultazione era consentita a chi ne facesse richiesta. La legge comunale del 9 gennaio 1866 valida per il Tirolo lasciò sostanzialmente invariate le competenze e le modalità per lo svolgimento dell'attività della rappresentanza comunale, che viene definita, secondo l'art. 40 come "organo deliberativo e di sorveglianza", ma senza alcun potere esecutivo, che rimaneva affidato alla deputazione comunale. Le funzioni e le attività della rappresentanza comunale rimasero pressoché invariate fino all'entrata in vigore della legislazione italiana nel 1923 (2).

In questa serie sono stati raccolti i protocolli delle sedute della rappresentanza comunale degli anni 1850 - 1923.

Note 1. Legge comunale provvisoria 17 marzo1849, par. 106 2. Con il R.D. 11 gennaio 1923, n. 9 viene esteso anche in Trentino il regolamento comunale del 4 febbraio 1915, n. 148

1.1. 1 Sedute della rappresentanza 1850 settembre 8 - 1861 novembre 5 Registro, legatura in mezza pelle, cc. 213 n.n.

1.1. 2 Sedute della rappresentanza 1872 giugno 6 - 1878 aprile 29 Registro, legatura in mezza pelle, cc. 255 n.n

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1.1. 3 Sedute della rappresentanza 1878 agosto 20 - 1883 aprile 14 Registro, senza coperta, cc. 144 n.n.

1.1. 4 Sedute della rappresentanza 1883 maggio 17 - 1890 giugno 2 Registro, legatura in mezza pelle, cc. 183 n.n.

1.1. 5 Sedute della rappresentanza 1898 febbraio 9 - 1910 dicembre 28 Registro, legatura in mezza pelle, cc. 251 n.n.

1.1. 6 Sedute della rappresentanza 1911 gennaio 22 - 1923 gennaio 29 Registro, legatura in mezza tela, cc. 138 n.n.

25 serie 1.2 Carteggio ed atti degli affari comunali, 1834 dicembre 27 - 1923 agosto 30 ( con docc. dal 1465 fino al 1958)

Contenuto La serie comprende una raccolta in volume di atti relativi a confini e proprietà comunali, un registro dei confini e il carteggio ed atti del cimitero militare e della strada del Ponale.

Si segnala che altra documentazione relativa ad usi civici, proprietà ed ampliamenti del territorio comunale del periodo austriaco è stata originariamente raccolta in alcuni fascicoli della serie "Carteggio ed atti degli affari comunali", sottoserie "Carteggio ed atti per oggetto" (2.8.2) dell'ordinamento italiano nel presente inventario.

1.2. 7. b. 7 - 10 Verifiche dei confini comunali 1834 dicembre 27 - 1896 settembre 26 (con copie di doc. dal 1465) Raccolta degli atti relativi alle verifiche dei confini delle proprietà comunali con privati e comuni limitrofi: cc. I - VII: indice parziale sistematico cc. VIII - X: circolare governativa a stampa relativa alle misure da prendersi per le verifiche dei confini dei fondi comunali, 1834 dicembre 27 cc. XI: circolare del giudizio distrettuale di Pieve che invita il comune a fare ricognizione dei confini comunali, 1836 luglio 6 cc. 1 - 298: verifiche dei confini: 1835 maggio 24 - 1839 settembre 16 cc. 299 - 300: verifiche dei confini, 1886 ottobre 2; 1896 settembre 26 cc. 301 - 304: accordo fra i concilii di Praso, Creto e Daone da una parte e la comunità di Tiarno di Sotto dall'altra, per i confini dei Prati di Giumela e relative terminazioni, 1465 luglio 8, copia autentica del sec. XVIII ex. cc. 305 - 307: vendita da parte della comunità di Pieve di Bono alla comunità di Tiarno di Sotto di un fondo boschivo con relative pertinenze sito sul monte Giumela, 1477 ottobre 9, copia del sec. XVIII ex. Volume, s. coperta, cc. 321 parzialmente numerate

1.2. 8. b. 7 - 10 "Divisioni tra Tiarno inferiore e superiore" 1872 febbraio 9 Copie di atti relativi ai confini del periodo 1738 - 1764 autenticate dall'i. r. giudizio distrettuale di Riva il 9 febbraio 1872: determinazioni e rettifiche di confini, permute, perizie e lodi arbitrali raccolte dalla rappresentanza comunale in seguito a riordino del catasto fondiario e utilizzate per cause e ricorsi in giudizio sui confini tra i due comuni di Tiarno di Sotto e di Sopra: cc. 1 - 18: divisione dei beni comunali e determinazione dei relativi confini, 1744 luglio 3 - 1751 giugno 24 cc. 19 - 25: elezione e giuramento degli "stimatori" o periti addetti alle divisioni dei confini con conseguente perizia delle assegnazioni dei beni; decisioni della vicinia della val di Ledro relativa ai confini, 1747 settembre 23 e 24 cc. 26 - 32: permuta di terreni e lodi arbitrali, 1738 ottobre 25 - 1739 agosto 14 cc. 33 - 38: determinazione dei confini, 1763 luglio 13 - 1764 luglio 29 Registro, legatura in mezza tela, cc. 38

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1.2. 9. b. 7 - 10 "Cimitero militare di Tiarno di Sotto e memorie della guerra 1915 - 1918" 1915 dicembre 7 - 1958 novembre 28 1. Constatazione atti di morte, 1915 - 1919 2. Permessi di esumazione, 1919 - 1922 3. Elenco dei morti sepolti nel cimitero di Tiarno, 1925 - 1935 4. Elenco dei morti sepolti nei cimiteri d'Italia, 1929 5. Manutenzione del cimitero, 1922 - 1936 6. Corrispondenza, 1919 - 1958 Fascicolo

1.2. 10. b. 7 -10 "Strada Ponale - Limone" 1922 gennaio 5 - 1923 agosto 30 Comunicazioni della giunta provinciale tridentina al comune di Tiarno di Sotto relative alla partecipazione per la manutenzione della strada gardesana Fascicolo

27 serie 1.3 Inventari del patrimonio comunale, 1884

Contenuto Ogni comune, per far fronte alle spese che si presentavano ogni anno, doveva ricorrere , oltre agli introiti derivanti dalle tasse, agli utili ricavati dalla gestione del patrimonio comunale, che doveva essere amministrato in modo da garantire la maggior rendita possibile. Una serie di disposizioni legislative aveva stabilito che l'intera sostanza comunale, sia mobile che immobile, dovesse essere tenuta in evidenza mediante un esatto inventario delle proprie sostanze che ogni comune doveva compilare periodicamente (1). In questo elenco dovevano figurare i beni mobili e immobili, gli avanzi attivi e passivi, nonché i fondi e gli istituti amministrati dall'ente comunale e destinati a scopi di pubblica utilità, quali l'ospedale, il fondo poveri, ecc. (2). La legge provinciale 6 giugno 1892 stabiliva che alla compilazione e alla periodica revisione dell'inventario dovesse provvedere una commissione nominata appositamente dalla rappresentanza comunale. L'inventario, da quest'ultima esaminato e rettificato, doveva essere poi firmato dal capocomune, da due membri della rappresentanza e da un consigliere comunale. Il documento veniva poi custodito in un luogo sicuro, ma ogni censito poteva consultarlo liberamente (3). L'inventario era uno strumento particolarmente importante, poiché in base ad esso la rappresentanza comunale formava il bilancio di previsione, che costituiva, assieme al conto consuntivo, il principale documento contabile del programma amministrativo ed economico del comune (4). Le variazioni occasionali nell'entità del patrimonio comunale dovevano essere dichiarate mediante appositi prospetti, sulla base dei quali si procedeva alla stesura di un nuovo elenco di consistenza. Ogni comune era tenuto ad inviare una copia dell'inventario alla Giunta provinciale e ogni tre anni doveva spedirle una notifica riguardante i mutamenti verificatisi nel frattempo.

Note 1. L. 9 gennaio 1866, §§ 60 - 63; L. 17 marzo 1849, §§71 - 77 2. L. 8 gennaio 1882, §§ 1 - 12 e 91 3. L. 8 giugno 1892, §§ 8 - 11 4. L. 17 marzo 1849, § 77

1.3. 11 "Inventario delle sostanze attive e passive del comune di Tiarno di Sotto, 1884" 1884 dicembre 12 Descrizione dei beni mobili e immmobili del comune con relativo valore stimato Registro, legatura in cartone, cc. 10 n.n

28 serie 1.4 Preventivi, consuntivi, allegati e documenti giustificativi, 1900 - 1923

Contenuto Secondo il nuovo regolamento comunale, L .18 gennaio 1882, n. 2 che sostituisce la legge del 9 gennaio 1866, n. 1, la contabilità del comune deve essere tenuta in evidenza con l'aiuto di alcuni strumenti fondamentali: - Il bilancio preventivo delle entrate e delle uscite del comune, compilato ogni anno dal capo-comune per il successivo anno amministrativo e comprensivo dei conti preventivi parziali di istituti o frazioni che abbiano sostanza separata. Insieme al bilancio devono essere tenuti gli allegati (fatture, ricevute, quietanze, note di spesa ...). Il bilancio preventivo è poi presentato alla rappresentanza per l'approvazione, un mese prima dell'inizio dell'anno amministrativo, la quale, una volta approvato, lo espone pubblicamente. In caso di chiusura conto deficitaria, si possono imporre addizionali sulle steore, sui beni erariali e sui dazi consumo (i dazi consumo si possono imporre solo sul consumo nel territorio comunale, ma non sulla produzione, sul commercio nè sugli oggetti già colpiti da imposta). - Il giornale di cassa, tenuto dal cassiere comunale e relativo alle entrate ed uscite registrate cronologicamente - Il libro mastro, in cui trasportare le singole partite del giornale. - Il conto consuntivo, compilato dal capo-comune in base al giornale di cassa, non più tardi di tre mesi dalla chiusura dell'anno amministrativo, corredato dai documenti giustificativi delle spese (i cosiddetti "mandati" e le "pezze d'appoggio"). La rappresentanza sorveglia l'operato del cassiere e può nominare un'apposita commissione per il controllo della gestione. Gli strumenti di cui si serve la rappresentanza per approvare il conto consuntivo, sono: l'inventario della sostanza comunale, i conti consuntivi degli anni precedenti e il bilancio preventivo; il conto consuntivo viene poi esposto pubblicamente. In caso di ricorso è competente la giunta provinciale e nel caso in cui la giunta riscontri delle irregolarità, in accordo con la luogoteneza può commissariare il comune. Nell'archivio di Tiarno di Sotto sono conservati i bilanci preventivi e i conti consuntivi che vanno dal 1900 al 1923, corredati da allegati e documenti giustificativi; tra gli allegati al bilancio preventivo troviamo: - Prospetti delle entrate ed uscite - Protocolli delle sedute della rappresentanza comunale relativi alla presentazione del conto preventivo - Disposizioni della giunta provinciale e relativo carteggio. Tra gli allegati al conto consuntivo troviamo: - Prospetti o "elenchi speciali" delle entrate ed uscite - Avvisi di pubblicazione del conto - Relazioni dei revisori del conto - Resoconti del cassiere comunale - Approvazioni e liquidazioni del conto da parte della rappresentanza comunale - Disposizioni della giunta provinciale e relativo carteggio. I documenti giustificativi sono le reversali, ordini di incasso delle entrate; i mandati di pagamento, ordini di pagamento delle uscite; le pezze d'appoggio, ricevute, note di spesa, quietanze, fatture che accompagnano le reversali e i mandati.

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1.4. 12. b. 12 - 40 Allegati al conto consuntivo 1900 Fascicolo

1.4. 13. b. 12 - 40 "Preventivo per l'anno 1901" 1901 Fascicolo

1.4. 14. b. 12 - 40 Allegati al conto consuntivo 1901 Fascicolo

1.4. 15. b. 12 - 40 "Preventivo per l'anno 1902" 1902 Fascicolo

1.4. 16. b. 12 - 40 Allegati al conto consuntivo 1902 Fascicolo

1.4. 17. b. 12 - 40 "Preventivo per l'anno 1903" 1903 Fascicolo

1.4. 18. b. 12 - 40 Allegati al conto consuntivo 1903 Fascicolo

1.4. 19. b.12 - 40 "Preventivo per l'anno 1904" 1904 Fascicolo

1.4. 20. b. 12 - 40 30

Conto consuntivo ed allegati 1904 Fascicolo

1.4. 21. b. 12 - 40 Conto consuntivo ed allegati 1905 Fascicolo

1.4. 22. b. 12 - 40 "Preventivo per l'anno 1906" ed allegati 1906 Fascicolo

1.4. 23. b. 12 - 40 Conto consuntivo ed allegati 1906 Fascicolo

1.4. 24. b. 12 - 40 "Preventivo per l'anno 1907" ed allegati 1907 Fascicolo

1.4. 25. b.12 - 40 Conto consuntivo ed allegati 1907 Fascicolo

1.4. 26. b. 12 - 40 "Preventivo per l'anno 1909" ed allegati 1909 Fascicolo

1.4. 27. b. 12 - 40 Conto consuntivo ed allegati 1909 Si segnala: preventivo del fabbisogno scolastico 1909 Fascicolo

1.4. 28. b. 12 - 40 "Preventivo per l'anno 1910" ed allegati

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1910 Fascicolo

1.4. 29. b. 12 - 40 Conto consuntivo ed allegati 1910 Fascicolo

1.4. 30. b. 12 - 40 Conto consuntivo ed allegati 1911 Fascicolo

1.4. 31. b. 12 - 40 Conto consuntivo ed allegati 1912 Fascicolo

1.4. 32. b. 12 - 40 Allegati al preventivo 1913 Fascicolo

1.4. 33. b. 12 - 40 Conto consuntivo, allegati e documenti giustificativi: uscita 1913 Fascicolo

1.4. 34. b. 12 - 40 Allegati al preventivo 1914 Fascicolo

1.4. 35. b. 12 - 40 Conto consuntivo, allegati e documenti giustificativi: uscita 1914 Fascicolo

1.4. 36. 12 - 40 Conto consuntivo, allegati e documenti giustificativi: uscita 1915 Fascicolo

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1.4. 37. b. 12 - 40 "Preventivo per l'anno 1919" 1919 Fascicolo

1.4. 38. b. 12 - 40 Conto consuntivo, allegati e documenti giustificativi: entrata - uscita 1919 Fascicolo

1.4. 39. b. 12 - 40 "Preventivo per l'anno 1920" 1920 Fascicolo

1.4. 40. b. 12 - 40 Conto consuntivo, allegati e documenti giustificativi: entrata - uscita 1920 Fascicolo

1.4. 41. b. 41 - 45 Conto consuntivo, allegati e documenti giustificativi: entrata - uscita 1921 Fascicolo

1.4. 42. b. 41 - 45 "Preventivo per l'anno 1922" 1922 Fascicolo

1.4. 43. b. 41 - 45 Conto consuntivo, allegati e documenti giustificativi: entrata - uscita 1922 Fascicolo

1.4. 44. b. 41 - 45 "Preventivo per l'anno 1923" 1923 Fascicolo

1.4. 45. b. 41 - 45 33

Conto consuntivo, allegati e documenti giustificativi: uscita 1923 Fascicolo

34 serie 1.5 Registri delle entrate e delle uscite comunali, 1906 - 1923

Contenuto In questa serie sono raccolti i giornali di cassa e i libri mastri Il giornale di cassa era lo strumento indispensabile per la stesura del conto consuntivo. In esso infatti venivano registrate tutte le entrate e le uscite del comune, in ordine cronologico. La tenuta del "giornale d'entrata e d'uscita" è prescritta nella circolare del capitanato di Trento n. 12283/4109 del 21 dicembre 1817, scritta sulla base dell'ordinanza governiale del 31 ottobre 1785 e inviata a tutti i capo-comuni. Esso doveva essere 'aperto' dal cassiere comunale (1) ed il sindaco doveva servirsene per la stesura del conto consuntivo. Nel formulario prestampato, a ciascuna voce registrata in progressione cronologica devono corrispondere con lo stesso numero le relative "pezze giustificative", quali le quietanze, gli assegni , ecc., che vengono custodite vicino al giornale, come riscontro del rendiconto. Il giornale mastro è invece un registro in cui vanno trasportate le singole voci di entrata e uscita rilevate dal giornale di cassa; in particolare il mastro riporta: oggetto; somma dell'importo; data; descrizione del pagamento; numero del mandato; importo della somma del mandato

Note 1. Con la legge dell'8 giugno 1892 , § 25 si conferma il diritto della rappresentanza comunale di nominare il cassiere, ma viene proibito che tale carica venga assunta dal capo-comune, a meno che non fosse concessa una specifica approvazione dalla giunta provinciale . Questo perché l'operato del cassiere doveva essere sottoposto proprio al controllo del capo-comune.

1.5. 46 "Conti consuntivi. Introiti comunali 1906 incluso 1923" 1906 - 1923 Libro mastro delle entrate comunali; i dati registrati sono: nome e cognome; oggetto; scadenza; importo; data Registro, legatura in mezza pelle, cc. 129 n.n.

1.5. 47 Giornale di cassa: entrata - uscita 1906; 1919 febbraio 29 - 1924 dicembre 15 In particolare vi sono registrati: art. del giornale; data; natura dell'entrata o uscita; importo; riporto nel mastro Registro, legatura in mezza pelle, cc. 130 n.n.

1.5. 48 "Giornale uscita 1907 - 1913" 1907 gennaio 10 - 1913 dicembre 31 Il registro è organizzato per rubriche sul tipo di un libro mastro: nome, cognome e titolo; importo; importi delle diverse spese Registro, legatura in tela, cc. 142 n.n.

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1.5. 49 "Consuntivo, uscita 1914 - 1923" 1914 gennaio 2 - 1923 dicembre 31 Libro mastro delle uscite comunali Registro, legatura in mezza pelle, cc. 103 n.n.

1.5. 50 Registro delle entrate 1919 febbraio 10 - 1924 gennaio 10 Il registro riporta nome e cognome del contribuente, importo delle entrate e date di pagamento Registro, legatura in cartone, cc. 30 n.n.

36 serie 1.6 Registri diversi, 1915

1.6. 51 "Prospetto delle capre e delle pecore" 1915 aprile 15 Registrazione dei dati anagrafici dei proprietari, del luogo di residenza e del numero e tipo dei capi posseduti Registro, legatura in cartone, cc. 5 n.n

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Ente Tiarno di Sotto 1923 gennaio 13 - 1928 gennaio 18

Luoghi Tiarno di Sotto (Tn)

Archivi prodotti Fondo Comune di Tiarno di Sotto, 01/01/1834 - 31/12/1958 Subfondo Comune di Tiarno di Sotto (ordinamento italiano), 01/01/1923 - 31/12/1958

Storia In seguito alla sconfitta dell'Austria nel primo conflitto mondiale, il trattato di St. Germain di data 10.9.1919, approvato con R.D. di data 6.10.1919 n. 1804 e convertito in legge il 26.9.1920, sancì l'annessione del Trentino all'Italia. L'ordinamento comunale austriaco tuttavia rimase in atto fino all'entrata in vigore del R.D. del 11.1.1923 n. 9, che estese alle Nuove Province l'ordinamento comunale italiano. Con l'avvento del Fascismo, la riforma della legge comunale e provinciale italiana pubblicata con R.D. del 30 dicembre 1923, n. 1923, la legge del 4 febbraio 1926, n.237, riguardante l'istituzione del Podestà e della Consulta municipale nominati dall'esecutivo nei comuni non eccedenti i 5000 abitanti e il R.D. del 3 settembre 1926, n. 1910, in base a cui fu esteso l'ordinamento podestarile a tutti i comuni del Regno, operarono la cancellazione completa del passato tessuto amministrativo non solo nel Trentino, ma in tutta Italia. Subito dopo si ebbe, con interventi di autorità, l'aggregazione dei comuni (R.D. 29.11.1928 n. 2970), fino a giungere in Trentino al numero di 117 (la riforma fu particolarmente intensa negli anni 1928-29).

Dopo che la legge e il regolamento comunale e provinciale già vigenti nei comuni e nelle provincie del Regno d'Italia vennero estesi alle Nuove Provincie, anche nel comune di Tiarno di Sotto cominciarono a funzionare i nuovi organi amministrativi: consiglio, giunta, sindaco. Con il R.D. 19 gennaio 1928, n. 102 "Riunione dei comuni di Tiarno di Sotto e di Tiarno di Sopra in un unico comune denominato Tiarno", i due comuni vennero aggregati e formarono il comune di Tiarno, con sede a Tiarno di Sotto.

Condizione giuridica Con il R. D. dell'11 gennaio 1923, n.9, vennero estesi al Trentino le leggi e i regolamenti presenti nel resto d'Italia; l'art.25 di tale decreto stabilisce che entro 3 mesi dalla sua entrata in vigore dovranno aver luogo le elezioni generali amministrative per i Consigli provinciali, nonché per i Consigli comunali che abbiano perduto due terzi dei loro membri. Con R.D. di data 24.9.1923, n. 2013 furono estese alle Nuove Province le disposizioni relative allo stato civile. Con la legge del 4 febbraio 1926, n.237, ed, infine, con il R.D. del 3 settembre 1926, n. 1910, fu esteso l'ordinamento fascista ai comuni del Regno.

Funzioni, occupazioni e attività 38

Si deve sottolineare una differenza sostanziale introdotta dall'ordinamento italiano rispetto al precedente ordinamento austriaco: infatti mentre prima i comuni venivano divisi in 3 classi, a seconda delle dimensioni, e ogni classe aveva determinate competenze, ora invece tutti i comuni di qualsiasi entità hanno i medesimi compiti. Genericamente, le competenze del comune emergono dall'esame del titolario di cui alla circolare del Ministero dell'Interno n. 17100/2 del 1 marzo 1897, tuttora in vigore, di cui elenchiamo le 15 categorie: - Categoria I: Amministrazione; - Categoria II: Opere Pie e Beneficenza; - Categoria III: Polizia urbana e rurale; - Categoria IV: Sanità e Igiene; - Categoria V: Finanze; - Categoria VI: Governo; - Categoria VII: Grazia, Giustizia e Culto; - Categoria VIII: Leva e Truppe; - Categoria IX: Istruzione pubblica; - Categoria X: Lavori pubblici, poste - telegrafi, telefoni; - Categoria XI: Agricoltura, industria e commercio; - Categoria XII: Stato civile, censimento, statistica; - Categoria XIII: Esteri; - Categoria XIV: Varie; - Categoria XV: Sicurezza pubblica In ogni comune c'è obbligo di tenere un inventario dei beni mobili e immobili. I comuni possono contrarre mutui, pur con una certa garanzia, e, in conformità alle leggi, imporre dazi e alcuni tipi di tasse. I comuni sono poi obbligati a fare spese: per gli uffici e l'archivio comunali; per gli stipendi; per il servizio di riscossione e pagamenti; per le imposte dovute al comune; per il servizio sanitario (medici, levatrici); per la conservazione del patrimonio comunale; per il pagamento dei debiti esigibili; per la sistemazione e manutenzione delle strade comunali, dei porti, degli edifici ed acquedotti e dei cimiteri comunali; per l'istruzione elementare; per l'illuminazione; per i registri dello stato civile; per la festa nazionale; per le elezioni; per la polizia locale; per il carcere mandamentale ecc.

Con deliberazione del consiglio del 26 settembre 1925 il Comune di Tiarno di Sotto costituisce il Corpo dei Pompieri volontari e ne approva il regolamento; il comune ha competenza diretta nella gestione del Corpo: "Il Corpo pompieri non è Corpo autonomo ma Corpo Municipale, per l'espletamento di un pubblico servizio affidato per legge ai Comuni per cui è rappresentato nei rapporti con i terzi dal Sindaco del Comune" (art. 33). Il comune è inoltre tenuto a fornire la divisa, tutta l'attrezzatura necessaria e a mettere a disposizione un luogo idoneo.

Struttura amministrativa In base al R. D. del 4.2.1915, n.148, (Nuovo T.U. della Legge comunale e provinciale), entrato in vigore in Trentino a seguito del R.D. di data 11.1.1923, n. 9, il comune ha come organismi il Consiglio, con funzioni deliberative, la Giunta, con funzioni esecutive, il Sindaco, un segretario e un ufficio comunale. Gli organi di Consiglio e Giunta sono istituiti

39 nei comuni italiani in base alla Legge comunale e provinciale contenuta nella Legge per l'unificazione amministrativa del Regno d'Italia del 20 marzo 1865, n. 2248. Il Consiglio ha il compito di esaminare il consuntivo dell'anno precedente e di deliberarne l'approvazione, delibera il bilancio del comune e delle istituzioni che gli appartengono, nomina i revisori dei conti e i commissari per la revisione delle liste elettorali, vigila sulle istituzioni comunali, elegge nel suo seno a maggioranza assoluta di voti gli assessori che debbono comporre la Giunta municipale. Il numero di membri del Consiglio va da 15 a 80, a seconda della popolazione del comune. Esso si riunisce due volte all'anno, ordinariamente in primavera e in autunno e le deliberazioni possono essere prese se è presente la metà dei consiglieri. Il Consiglio delibera su tutte le materie proprie dell'amministrazione comunale che non siano esplicitamente attribuite a Giunta o Sindaco (cfr. art.131: stipendi, personale, lasciti, acquisti - salva autorizzazione del prefetto - alienazioni, cessioni, servitù, prestiti, affrancazione di censi, regolamenti relativi a beni comunali, regolamenti igienici e di polizia locale, cimiteri, destinazione di beni comunali, dazi e imposte comunali, fiere e mercati). La Giunta municipale delibera a maggioranza assoluta di voti, se è presente la metà dei componenti, in varie materie (art.139: spese impreviste, storni, preparazione dei ruoli delle tasse, proposta dei regolamenti al Consiglio, conclusione dei contratti deliberati dal Consiglio); essa rende conto al Consiglio della sua gestione. Il Sindaco, quale capo dell'amministrazione comunale (art.151), convoca il Consiglio e la Giunta, fa eseguire le deliberazioni di entrambi gli organi, stipula i contratti, rilascia certificati di notorietà pubblica, stati di famiglia, certificati di povertà, rappresenta il comune, sovrintende a tutti gli uffici e istituti comunali ecc.; in qualità di ufficiale di governo (art.152) è incaricato della pubblicazione delle leggi, della tenuta dei registri di stato civile e di popolazione, ha compiti in materia di ordine pubblico, sicurezza pubblica, igiene pubblica. Il segretario comunale dev'essere dotato di apposita patente di abilitazione e, conseguentemente, di un titolo di studio superiore, e può rogare i contratti. Gode del diritto elettorale attivo qualsiasi cittadino maschio, iscritto nelle liste elettorali, che abbia compiuto il 21° anno e che paghi annualmente al comune una certa contribuzione diretta erariale. Sono eleggibili a consiglieri comunali tutti gli elettori purché sappiano leggere e scrivere. Nel 1926, in seguito all'estensione dell'ordinamento podestarile a tutti i comuni del Regno (R.D.L. 03.09.1926, n. 1910) i Consigli e le Giunte furono sciolti. Subentrava ad essi la figura del Podestà. Il Podestà, di nomina regia, svolge le competenze già esercitate dal Consiglio, dalla Giunta e dal Sindaco.

Contesto generale Gli organi amministrativi previsti dalla legislazione comunale austriaca continuarono la loro attività anche negli anni immediatamente successivi alla conclusione del primo conflitto mondiale e all'annessione del Trentino al Regno d'Italia (sancita ufficialmente con la legge del 26 settembre 1920 che converte in legge il R.D. 6 ottobre 1919, n. 1804, riguardante l'approvazione del Trattato di St. Germain tra Italia ed Austria in base alle norme di diritto internazionale). Ma fin dal novembre del 1918 i capicomuni mutano formalmente la loro denominazione in quella italiana di Sindaci. In base al Regio Decreto di data 04.02.1915 (Nuovo testo unico della Legge comunale e provinciale), entrato in vigore in Trentino a seguito del Regio Decreto di data 11.1.1923 n. 9, il Regno si divide in Province, Circondari, Mandamenti e Comuni. In ogni Provincia vi sono un Prefetto, con funzioni esecutive, un Vice Prefetto, un Consiglio di Prefettura, con funzioni consultive e amministrative, e una Giunta amministrativa, presieduta dallo stesso Prefetto, con funzioni anche giurisdizionali.

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In ogni Circondario vi è un Sottoprefetto, che esegue gli ordini del Prefetto. Le deliberazioni dei Consigli e delle Giunte comunali sono trasmesse ai Prefetti e rispettivamente ai Sottoprefetti e diventano esecutive se rimandate con il visto del Prefetto o del Sottoprefetto o se il decreto di sospensione non è pronunziato entro il termine di 15 giorni (1 mese per bilanci e consuntivi). Il Prefetto inoltre può ordinare, a spese del Comune, le indagini che crede necessarie. Sono sottoposte all'approvazione della Giunta provinciale amministrativa, invece, le deliberazioni che riguardano significative transazioni di carattere soprattutto immobiliare e i regolamenti. Questa organizzazione è confermata dal R.D. di data 3.3.1934, n.383. La Giunta provinciale amministrativa e il Ministro dell'interno esaminano le regolarità dei singoli stanziamenti e, previa notificazione dei propri rilievi alle amministrazioni interessate, apportano ai bilanci eventuali modifiche. Gli organi che amministrano la Provincia sono il Consiglio provinciale e la Deputazione cui si aggiunge un Presidente (con R.D. di data 30.12.1923) Per i Comuni c'è la possibilità di unirsi in Consorzi fra loro o con la Provincia, per provvedere a particolari servizi ed opere di comune interesse. Con R.D. 21.1.1923, n. 93, viene istituita la Provincia di Trento (comprendente anche Bolzano), con i Circondari, corrispondenti ai Distretti politici. Con R.D.L. di data 2.1.1927, n. 1, viene istituita la Provincia di Bolzano e contemporaneamente vengono soppresse tutte le Sottoprefetture. Il R.D.L. del 23 ottobre 1925, n. 2113, istituisce un servizio ispettivo sui comuni e sulle province: gli ispettori, con visite periodiche e saltuarie, accertano l'ordinato funzionamento delle amministrazioni e il regolare andamento dei pubblici servizi di loro competenza. Il Prefetto ha la facoltà di adottare sanzioni disciplinari, con provvedimento definitivo a carico dei segretari, impiegati, agenti e salariati che svolgano azione incompatibile con le generali direttive del governo. Con l'avvento del Fascismo si ha una politica di accentramento delle cariche che vede l'istituzione di Podestà di nomina regia nei comuni del Regno (R.D.L. 03.09.1926, n. 1910) mentre il Prefetto diventa "unico solo rappresentante autorità di Governo nella Provincia" (telegramma di Mussolini del 13 giugno 1923). A Roma viene invece istituito un Governatorato che svolge le competenze del comune (cfr. R.D. di data 3.3.1934, n.383, titolo VIII).

Il territorio di Tiarno di Sotto rientrava nella giurisdizione della Pretura di Riva.

Fonti normative Regio decreto 8 giugno 1865, n. 2321, "col quale è approvato il regolamento per l'esecuzione della legge sull'amministrazione comunale e provinciale annessa a quella del 20 marzo 1865, n. 2248". Regio decreto 6 dicembre 1865, n. 2626, Ordinamento giudiziario in vigore dal 1 gennaio 1866 Regio decreto 14 dicembre 1865, n. 2641 'col quale è approvato il regolamento giudiziario per l'esecuzione del codice di procedura civile, di quello di procedura penale e della legge sull'ordinamento giudiziario'. Regio decreto del 9 gennaio 1887, n. 4311, "che approva un nuovo ordinamento del servizio statistico" Regio decreto 20 maggio 1897, n. 217, "che approva il testo unico delle leggi sulle tasse di registro". Regio decreto 21 settembre 1901, n. 445, "che approva il regolamento per la formazione e la tenuta del registro di popolazione in ciascun comune del regno". Regio decreto 4 febbraio 1915, n. 148, "che approva il nuovo testo unico della legge comunale e provinciale". Legge 7 aprile 1921, n. 457, "concernente il VI censimento generale della popolazione del regno"

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Regio decreto 23 ottobre 1921, n. 1530, "che estende ai territori annessi al regno in virtù delle leggi 26 settembre 1920, n. 1322 e 19 dicembre 1920, n. 1778, la legge 7 aprile 1921, n. 457 sul censimento generale della popolazione nei comuni del Regno" Regio decreto 12 novembre 1921, n. 1594, "che detta norme per il censimento generale della popolazione nei territori annessi al regno in virtù delle leggi 26 settembre 1920, n. 1322 e 19 dicembre 1920, n. 1778" Regio decreto 11 gennaio 1923, n. 9 "con cui si estendono alle nuove provincie la legge ed il regolamento comunale e provinciale" Regio decreto 21 gennaio 1923, n. 93, "che istituisce la provincia di Trento, con capoluogo Trento" Regio decreto 24 settembre 1923, n. 2013, "Estensione alle nuove provincie delle disposizioni relative all'ordinamento dello stato civile" Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 3267, "Riordinamento e riforma della legislazione in materia di boschi e di terreni montani". Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 2839, "Riforma della legge comunale e provinciale" Regio decreto 31 gennaio 1924, n. 151, "Norme per l'attuazione del Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 2839, riguardante la riforma della legge comunale e provinciale" Regio decreto 23 maggio 1924, n. 824, "Regolamento per l'esecuzione della legge sull'amministrazione del patrimonio e sulla contabilità generale dello stato" Regio decreto 23 ottobre 1925, n. 2113, "Istituzione del servizio ispettivo sui comuni e sulle provincie, e modificazioni alle disposizioni della legge comunale e provinciale" Legge 4 febbraio 1926, n. 237, "Istituzione del potestà e della consulta municipale nei comuni con popolazione non eccedente i 5000 abitanti" Regio decreto 6 maggio 1926, n. 760, "Determinazione per alcune provincie del regno, della data della cessazione delle amministrazioni ordinarie e straordinarie e dell'inizio delle funzioni del podestà e delle consulte municipali nei comuni di cui all'art. 1 della legge 4 febbraio 1926, n. 237" Regio decreto legge 9 maggio 1926, n. 818, "Modificazioni alla legge 4 febbraio 1926, n. 237, sulla istituzione del podestà e della consulta municipale" Regio decreto legge 3 settembre 1926, n. 1910, "Estensione dell'ordinamento podestarile a tutti i comuni del regno" Decreto legge 17 marzo 1927, n. 383, "Facoltà al governo del re di provvedere ad una revisione generale delle circoscrizioni comunali"

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Archivio storico del comune di Tiarno di Sotto.

Il profilo storico-istituzionale dell'ente riporta per la parte generale l'eleborato di NEQUIRITO Mauro e FAES Margherita, "Linee di sviluppo e cesure istituzionali nella storia dei comuni trentini dal Medioevo all'unione all'Italia descritte secondo le norme ISAAR", P.A.T., Servizio beni librari e archivistici, Trento, 2002 (dattiloscritto). Bibliografia ANDREATTA G., PACE S., La provincia autonoma di Trento: itinerario nell'autonomia. 2. ed. riveduta ed ampliata Trento, Saturnia, 1981

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ANTONIELLA A., L'archivio comunale postunitario. Contributo all'ordinamento degli archivi dei comuni, Firenze 1979 DEGARA B., Storia della Comunità di Ledro. Con particolari notizie su Tiarno, voll. I-II, a cura del Comune di Tiarno di Sotto, 1990 FAES M., GUASTALLA A., SALA C. (a cura di), Profili storico istituzionali. Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR interpretate e contestualizzate dal gruppo di lavoro degli archivisti trentini per la normalizzazione della descrizione archivistica, Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 2000 (dattiloscritto) HAEMMERLE E., Manuale ad uso dei comuni, Rovereto, 1881 MARSINI S., [a cura di], "Inventario dell'archivio post-unitario del comune di Calenzano : (1865-1938) : con tre appendici", Calenzano (FI) : Comune di Calenzano, 1986. MENAPACE L., Criteri e metodi dell'approvvigionamento civile durante la guerra 1914-1918, Trento, 1968 NEQUIRITO M., Il principato vescovile di Trento alla fine dell'antico regime: vicende politico-istituzionali', IN: Storia del Trentino, a cura di L. de Finis, Trento, 1996 RIZZI B., La Venezia Tridentina nel periodo armistiziale: relazione del primo governatore. Estratto dall'"Archivio veneto" vol. LXVIII 1961. Venezia. 1961 p. 33-129 STENICO R., Nave S. Rocco. Dalla palude al frutteto, Trento, 1997

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Ente Comune di Tiarno 1928 [febbraio 1] -1947 [giugno 25]

Luoghi Tiarno di Sotto

Archivi prodotti Fondo Comune di Tiarno di Sotto, 01/01/1834 - 31/12/1958 Subfondo Comune di Tiarno di Sotto (ordinamento italiano), 01/01/1923 - 31/12/1958

Storia Con R.D. 19 gennaio 1928 n. 102 il Comune di Tiarno di Sopra fu riunito, insieme a Tiarno di Sotto, in un unico comune con denominazione Tiarno e sede a Tiarno di Sotto. L'ultima data che attesti l'attività dell'ente prima dell'accorpamento è documentata nella serie 3.5 'Protocolli degli esibiti' del presente inventario ed è del 31 gennaio 1928. Il Comune riunito di Tiarno cessò quando il comune di Tiarnodo di Sopra fu ricostituito in comune autonomo con Decreto legislativo del capo provvisorio dello Stato del 10 maggio 1947 n. 488, registrato alla Corte dei conti in data 16 giugno 1947, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 141 del 24 giugno 1947 e con effetti dalla data della sua pubblicazione.

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Ente Comune di Tiarno di Sotto 1947 luglio [1] - 2009 dicembre 31

Luoghi Tiarno di Sotto, p.zza Vittorio Emanuele, n. 13 - tel. 0464/594127

Archivi prodotti Fondo Comune di Tiarno di Sotto, 01/01/1834 - 31/12/1958 Subfondo Comune di Tiarno di Sotto (ordinamento italiano), 01/01/1923 - 31/12/1958

Storia Caduto il regime e finita la guerra, fin dal maggio 1945 le domande di separazione delle frazioni dal centro cominciarono a giungere al CLN provinciale; tali richieste furono poi dirottate alla Prefettura e accanto ai CLN comunali cominciarono a costituirsi CLN frazionali: i motivi allegati alle domande di disaggregazione erano sempre gli stessi (tradizione storica, ingiustizie arrecate dal Fascismo, danno economico, subordinazione agli interessi del centro). Finalmente con Decreto legislativo luogotenenziale di data 7 gennaio 1946 n. 1, le amministrazioni comunali furono ricostituite su base elettiva dando un'ulteriore spinta alle domande di separazione, tanto che alla vigilia della convocazione della Costituente, pressoché la totalità dei sobborghi e delle frazioni avevano chiesto di costituirsi in comuni autonomi. Mentre continuavano i dibattiti nella fase di progettazione del futuro autonomistico della Regione, cominciarono ad avviarsi a soluzione le vertenze relative alla divisione dei comuni. Ad iniziare dal 31 ottobre 1946 furono emanati i singoli decreti legislativi per ogni comune costituito o ricostituito e fino al 1948, quando le competenze in materia comunale passarono alla Regione, i comuni ricostituiti furono 64. Le pratiche continuarono negli anni successivi tanto che attraverso decreti legge o leggi regionali, i comuni ricostituiti furono 119, portando il totale della Provincia a 223. Le più significative riforme riguardanti l'ordinamento dei comuni trentini nel dopoguerra sono rappresentate dalle disposizioni emanate con L.R. 21 ottobre 1963 n. 29, con D.P.R.G. 12 luglio 1984 n. 12/L, con L.R. 4 gennaio 1993 n. 1, e infine con il D.P.R.G. 27 febbraio 1995 n. 4/L.

Con R.D. 19 gennaio 1928 n. 102 il Comune di Tiarno di Sotto fu riunito, insieme a Tiarno di Sopra, in un unico comune con denominazione Tiarno e sede a Tiarno di Sotto. Con decreto legislativo del capo provvisorio dello stato del 10 maggio 1947, n. 488 "Ricostituzione dei comuni di Tiarno di Sopra, Tiarno di Sotto, Besenello, Calliano, Sporminore, Cavedago" i due comuni di Tiarno di Sotto e di Tiarno di Sopra vennero ricostituiti "con le rispettive circoscrizioni preesistenti", anche se risulta dal verbale di deliberazione del consiglio del 21 ottobre 1947 che solo in luglio si poté passare al regolare funzionamento dei due comuni in via separata. A partire dal 01.01.2010 il Comune di Tiarno di Sotto ha dato origine al nuovo Comune di Ledro, formato dall'unione dei 6 Comuni della valle (Bezzecca, , , , Tiarno di Sopra, Tiarno di Sotto).

Condizione giuridica 45

Dopo il passaggio delle competenze in materia alla Regione, le leggi riguardanti specificatamente l'ordinamento comunale sono state le seguenti: - L.R. 1 giugno 1954 n. 11 "Norme per l'approvazione dei conti consuntivi degli enti locali"; - L.R. 21 ottobre 1963 n. 29 "Ordinamento dei comuni"; - D.P.G.R. 12 luglio 1984 n. 12/L "Approvazione del regolamento di esecuzione del testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni di cui al D.P.G.R. 19 gennaio 1984 n. 6/L"; - L.R. 4 gennaio 1993 n. 1 "Nuovo ordinamento dei comuni della Regione Trentino Alto Adige"; - L.R. 31 luglio 1993 n. 13 "Norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi"; - L.P. 8 novembre 1993 n. 32 "Istituzione e ordinamento della Commissione consultiva sull'attività della Giunta provinciale di vigilanza e tutela sugli enti locali"; - D.P.G.R. 27 febbraio 1995 n. 4/L, "Approvazione del nuovo Testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni".

Funzioni, occupazioni e attività Le competenze del comune emergono anche dall'esame del titolario di classificazione dei documenti d'archivio di cui alla circolare del Ministero dell'Interno n. 17100/2 del 1° marzo 1897, tuttora in vigore, che si compone di 15 categorie: - categoria I: Amministrazione; - categoria II: Opere pie e beneficenza; - categoria III: Polizia urbana e rurale; - categoria IV: Sanità e igiene; - categoria V: Finanze; - categoria VI: Governo; - categoria VII: Grazia, giustizia e culto; - categoria VIII: Leva e truppe; - categoria IX: Istruzione pubblica; - categoria X: Lavori pubblici, poste e telegrafi, telefoni; - categoria XI: Agricoltura, industria e commercio; - categoria XII: Stato civile, censimento, statistica; - categoria XIII: Esteri; - categoria XIV: Varie (affari non classificabili in altre categorie); - categoria XV: Sicurezza pubblica. Per alcune annate le categorie XIV e XV possono trovarsi invertite. In ogni comune c'è obbligo di tenere un inventario dei beni mobili e immobili. I comuni possono contrarre mutui e, in conformità alle leggi, imporre dazi e alcuni tipi di imposte. Sono a carico delle amministrazioni comunali le spese per la tenuta degli uffici e dell'archivio, per il personale comunale, per il servizio di riscossione e pagamenti, per le imposte dovute al comune, per il servizio sanitario (servizio medico ed ostetrico), per la conservazione del patrimonio comunale, per il pagamento dei debiti esigibili, per la sistemazione e manutenzione delle strade comunali, dei porti, degli edifici ed acquedotti e dei cimiteri, per l'illuminazione pubblica, per l'istruzione elementare, per i registri dello stato civile, per le elezioni, per la polizia locale, per il carcere mandamentale ecc.

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Attraverso vari provvedimenti legislativi provinciali o regionali, si giunge al testo unico emesso dal Presidente della Giunta regionale in data 27 febbraio 1995, n. 4/L, che stabilisce l'ordinamento attualmente in vigore, in cui si sottolinea primariamente l'autonomia della comunità locale e del comune che la rappresenta. Lo statuto del singolo comune viene emesso con deliberazione del Consiglio comunale e approvato dopo l'espletamento del controllo di legittimità da parte della Giunta provinciale. Nel comune è prevista l'istituzione di un servizio di economato per le piccole spese e i servizi di economia, nonché la figura di un economo e di un servizio di tesoreria. I consiglieri eleggono un collegio di revisori, rieleggibili una sola volta, composto da tre membri, che dura in carica tre anni. I comuni possono inoltre gestire dei servizi pubblici in economia, in concessione a terzi, a mezzo di azienda speciale, di istituzione e di società di capitale a partecipazione pubblica locale.

Tra le competenze del comune vi è quella di gestire i beni della collettività fintanto che non viene costituita un'amministrazione separata frazionale; i censiti del comune di Tiarno sentirono l'esigenza della creazione di un'amministrazione separata e ne fecero richiesta al comune (Ordinamento italiano, serie "Carteggio ed atti", 1946); avvenuto l'accertamento dei beni demaniali della frazione di Tiarno di Sotto da parte del Commissario per la liquidazione degli usi civici, nel giugno del 1946 fu creata infatti l'amministrazione separata dei beni di uso civico di Tiarno di Sotto. Il comune di Tiarno di Sotto faceva inoltre parte di vari consorzi: "Consorzio medico-chirurgico di Tiarno di Sopra", "Consorzio veterinario", "Consorzio intercomunale strada Ampola-Tremalzo" e "Consorzio dei comuni del bacino imbrifero montano del Sarca Mincio e Garda".

Struttura amministrativa In base al R.D. 4 febbraio 1915 n. 148 (Nuovo testo unico della legge comunale e provinciale), entrato in vigore in Trentino a seguito del R.D. 11 gennaio 1923 n. 9, il comune ha come organismi il Consiglio, con funzioni deliberative, la Giunta, con funzioni esecutive, il Sindaco, un segretario e un ufficio comunale. Gli organi di Consiglio e Giunta sono istituiti nei comuni italiani in base alla Legge comunale e provinciale contenuta nella legge per l'unificazione amministrativa del Regno d'Italia del 20 marzo 1865 n. 2248. Il Consiglio ha il compito di esaminare il consuntivo dell'anno precedente e di deliberarne l'approvazione, delibera il bilancio del comune e delle istituzioni che gli appartengono, nomina i revisori dei conti e i commissari per la revisione delle liste elettorali, vigila sulle istituzioni comunali, elegge nel suo seno a maggioranza assoluta di voti gli assessori che debbono comporre la Giunta municipale. Il numero di membri del Consiglio va da 15 a 80, a seconda della popolazione del comune. Esso si riunisce due volte all'anno, ordinariamente in primavera e in autunno e le deliberazioni possono essere prese se è presente la metà dei consiglieri. Il Consiglio delibera su tutte le materie proprie dell'amministrazione comunale che non siano esplicitamente attribuite a Giunta o Sindaco (cfr. art. 131: stipendi, personale, lasciti, acquisti - salva autorizzazione del prefetto - alienazioni, cessioni, servitù, prestiti, affrancazione di censi, regolamenti relativi a beni comunali, regolamenti igienici e di polizia locale, cimiteri, destinazione di beni comunali, dazi e imposte comunali, fiere e mercati). La Giunta municipale delibera a maggioranza assoluta di voti, se è presente la metà dei componenti, in varie materie (art. 139: spese impreviste, storni, preparazione dei ruoli delle tasse, proposta dei regolamenti al Consiglio, conclusione dei contratti deliberati dal Consiglio); essa rende conto al Consiglio della sua gestione.

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Il Sindaco, quale capo dell'amministrazione comunale (art. 151), convoca il Consiglio e la Giunta, fa eseguire le deliberazioni di entrambi gli organi, stipula i contratti, rilascia certificati di notorietà pubblica, stati di famiglia, certificati di povertà, rappresenta il comune, sovrintende a tutti gli uffici e istituti comunali ecc.; in qualità di ufficiale di governo (art. 152) è incaricato della pubblicazione delle leggi, della tenuta dei registri di stato civile e di popolazione, ha compiti in materia di ordine pubblico, sicurezza pubblica, igiene pubblica. Il segretario comunale dev'essere dotato di apposita patente di abilitazione e, conseguentemente, di un titolo di studio superiore, e può rogare i contratti. Gode del diritto elettorale attivo qualsiasi cittadino maschio, iscritto nelle liste elettorali, che abbia compiuto il ventunesimo anno e che paghi annualmente al comune una certa contribuzione diretta erariale. Sono eleggibili a consiglieri comunali tutti gli elettori purché sappiano leggere e scrivere. Nel 1926, in seguito all'estensione dell'ordinamento podestarile a tutti i comuni del Regno (R.D.L. 3 settembre 1926 n. 1910) i Consigli e le Giunte furono sciolti. Subentrava ad essi la figura del Podestà. Il Podestà, di nomina regia, svolge le competenze già esercitate dal Consiglio, dalla Giunta e dal Sindaco. Il R.D. 3 marzo 1934 n. 383 stabilisce che il Podestà possa essere affiancato dal vice podestà e da altri consultori. E' prevista inoltre la figura del segretario comunale, che ha la qualifica di funzionario statale, è diplomato e, per quanto attiene allo svolgimento delle sue funzioni, dipende gerarchicamente dal Podestà e ne esegue gli ordini. Dopo la caduta del fascismo e la fine del secondo conflitto mondiale, vennero ricostituiti i precedenti organi comunali, con analoghe competenze. La Giunta e il Consiglio comunale furono ripristinati con il Decreto legislativo luogotenenziale 7 gennaio 1946 n. 1 e ne fu ristabilita la modalità elettiva di nomina. Tutti coloro che sanno leggere e scrivere possono diventare Consiglieri comunali, ma non coloro che hanno rivestito incarichi politici di rilievo in epoca fascista (presidenti di province o podestà). La Giunta municipale è eletta dal Consiglio nel suo seno, così pure il sindaco. A sindaco e assessori può essere data un'indennità di carica. I consigli comunali durano in carica 4 anni e si rinnovano completamente alla scadenza del quadriennio. Con il Decreto del Presidente della Giunta regionale di data 27 febbraio 1995 n. 4/L, emesso come Testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei Comuni venne stabilito l'ordinamento attualmente in vigore in Trentino-Alto Adige. Organi del comune sono Consiglio, Giunta e Sindaco. Il numero di assessori è stabilito dallo statuto. Il sindaco è eletto dai cittadini a suffragio universale diretto. Lo statuto comunale può prevedere la figura del difensore civico, che svolge un ruolo di garante dell'imparzialità e del buon andamento dell'amministrazione comunale. In base al T.U. n. 4/L del 27 febbraio 1995 il Consiglio è definito organo di indirizzo e controllo politico- amministrativo. Questo delibera lo statuto, i programmi, le assunzioni di personale, le convenzioni tra comuni, l'assunzione diretta o l'affidamento di pubblici servizi, l'istituzione e l'ordinamento dei tributi, l'accensione di mutui o la concessione di prestiti, le spese che impieghino bilanci di più anni, gli acquisti e le alienazioni immobiliari non previste nel bilancio, la nomina di propri rappresentanti presso enti, aziende e istituzioni (art. 28). La Giunta compie invece tutti gli atti di amministrazione che non siano riservati dalla legge o dallo statuto al consiglio e non rientrino nelle competenze previste dalla legge o dallo statuto, del sindaco, degli organi di decentramento, del segretario comunale o dei funzionari dirigenti; riferisce annualmente al consiglio sulla propria attività, ne attua gli indirizzi generali e svolge attività propositiva e di impulso nei confronti dello stesso. In particolare, alla giunta spetta la presentazione del bilancio di previsione al consiglio entro il 31 ottobre di ogni anno (i comuni con popolazione superiore ai 10.000 abitanti devono predisporre anche un bilancio pluriennale).

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Il Sindaco rappresenta il comune, convoca e presiede la Giunta nonché il Consiglio comunale e sovrintende al funzionamento degli uffici, dei servizi e all'esecuzione degli atti. Nomina i componenti della Giunta e i rappresentanti del comune presso enti, aziende ed istituzioni. Il Sindaco svolge funzioni di ufficiale di governo, sovrintende alla stesura dei registri di stato civile e di popolazione, allo svolgimento di funzioni in materia di sicurezza pubblica e di polizia giudiziaria, adotta provvedimenti urgenti in materia di sanità e igiene, edilizia e polizia locale. Il segretario comunale redige i verbali delle sedute di Giunta e Consiglio, sovrintende e coordina l'attività dei dirigenti, è il capo del personale, coordina e, ove non vi siano i dirigenti, dirige i servizi e gli uffici dell'ente, può rogare i contratti.

Contesto generale Avvenuto il cambiamento della forma istituzionale dello Stato, in seguito al referendum del 2 giugno 1946, la Costituzione della Repubblica, in vigore dal 1° gennaio 1948, sancì la creazione di un nuovo ente territoriale, la Regione, con propri poteri legislativo ed esecutivo. In particolare la Regione Trentino Alto-Adige venne ad avere un proprio Statuto speciale di autonomia con legge costituzionale del 26 febbraio 1948 n. 5; suoi organi sono un Consiglio regionale elettivo della durata di 4 anni, con a capo un Presidente, con potere legislativo e una Giunta regionale, composta dal Presidente e dagli assessori effettivi e supplenti, con potere esecutivo. A Trento risiede come organo coordinatore, un Commissario del Governo (invece del Prefetto), al quale devono essere sottoposte per il visto le leggi regionali e provinciali (a Bolzano, la cui Provincia è parte costitutiva della Regione, un Vice Commissario del Governo). Con l'istituzione della Regione le funzioni esercitate dalla Prefettura in materia di vigilanza e tutela sui comuni passano alla Giunta provinciale. Successive leggi regionali regolamentano la composizione e l'elezione degli organi delle amministrazioni comunali e l'ordinamento dei comuni ed infine, con L.R. 11 dicembre 1975, i segretari comunali tornano alle dipendenze dei comuni. La competenza regionale in materia rimane anche dopo l'approvazione del secondo Statuto di autonomia (1971), avvenuta al termine di un lungo processo noto con il nome di "Pacchetto", a seguito del quale la Regione cede gran parte delle competenze alle due Province autonome di Trento e Bolzano. Detta competenza diventa primaria con la legge costituzionale n. 2/1993. La L.R. 27 febbraio 1995 prevede la possibilità che i comuni di notevole entità costituiscano consigli circoscrizionali, per la gestione dei servizi di base. Sono previste inoltre varie forme di collaborazione intercomunale: convenzioni fra comuni, consorzi di comuni, unione di comuni. La Giunta provinciale effettua un controllo preventivo di legittimità sugli atti deliberativi del comuni.

Con l'istituzione dell'Ufficio del libro fondiario della Regione Trentino-Alto Adige con L.R. 8 novembre 1950, n. 17 il territorio di Tiarno di Sotto rientrava per competenza nella ciscoscrizione della Pretura di Riva e quindi come comune catastale fa parte dell'Ufficio del catasto fondiario di Riva.

Fonti normative Legge 9 giugno 1947 n. 530, "Modificazioni al testo unico della legge comunale e provinciale, approvato con regio decreto 3 marzo 1934 n. 383, e successive modificazioni" Decreto legge luogotenenziale 7 gennaio 1948, n.1, "Ricostituzione delle amministrazioni comunali su base elettiva" Legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 5, "Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige"

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Legge 29 aprile 1949, n. 264, Provvedimenti in materia di avviamento al lavoro e di assistenza dei lavoratori involontariamente disoccupati Legge Regionale 1 giugno 1954, n. 11, "Norme per l'approvazione dei conti consuntivi degli enti locali" Decreto del Presidente della Repubblica 31 gennaio 1958, n. 136, "Regolamento di esecuzione della legge 24 dicembre 1954, n. 1128 sull'ordinamento delle anagrafi della popolazione residente" Legge regionale 21 ottobre 1963, n. 29, Ordinamento dei comuni Legge regionale 5 novembre 1968, n.34, Modifiche all'art.63 della L.R. 21 ottobre 1963, n. 29 concernente norme sull'ordinamento dei Comuni Legge regionale 31 marzo 1971, n.6 "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 21 ottobre 1963 n.29, contenente norme sull'ordinamento dei comuni" Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670, Approvazione del testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige Decreto Presidente Giunta regionale 30 aprile 1975, n. 5 "Regolamento di esecuzione della legge 21 ottobre 1963, n. 29" Decreto del Presidente della Giunta Regionale 12 luglio 1984, n. 12/L, "Approvazione del regolamento di esecuzione del testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni di cui al D.P.G.R. 19 gennaio 1984 n. 6/L" Legge provinciale 14 febbraio 1992, n. 11, "Disposizioni in materia di archivi e istituzione dell'archivio provinciale" Decreto del Presidente della Giunta Regionale 27 febbraio 1995 n. 4/L, "Approvazione nuovo testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni" Legge provinciale 17 febbraio 2003, n. 1, Nuove disposizioni in materia di beni culturali

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Archivio storico del comune di Tiarno di Sotto.

50 subfondo 2 Comune di Tiarno di Sotto (ordinamento italiano), 1923 - 1958

Soggetti produttori Tiarno di Sotto, 1923 gennaio 13 - 1928 gennaio 18 Comune di Tiarno, 1928 [febbraio 1] -1947 [giugno 25] Comune di Tiarno di Sotto, 1947 luglio [1] - 2009 dicembre 31

Contenuto Il sottofondo comprende la documentazione dell'ente prodotto nel periodo di amministrazione italiana, cioè a partire dal 1923. L'ordine delle serie è basato sul titolario di classificazione impostato sulle 15 categorie previste dalla circolare del Ministero dell'interno, 1° marzo 1897, n. 17100/2 e pertanto le serie sono state organizzate collocando all'inizio quelle relative alla I categoria ( organi deliberativi come il consiglio e la giunta comunale, i protocolli degli esibiti, il carteggio e gli atti ordinati per anno e per oggetto, i contratti); alla II categoria ( registri delle spedalità); alla V categoria ( ruoli delle imposte, bilanci di previsione , i conti consuntivi, la serie delle reversali e dei mandati di pagamento e i libri mastri). Quindi sono state fatte seguire le serie relative alla VI categoria ( tenuta e revisione delle liste elettorali, elezioni),alla VIII categoria (liste di leva, ruoli matricolari), alla X categoria ( lavori pubblici, licenze edilizie), e alla XII categoria ( registri dello stato civile, i censimenti, il registro e il movimento della popolazione) ed infine i registri diversi. La numerazione di ogni serie è aperta per permettere incrementi futuri.

51 serie 2.1 Verbali delle deliberazioni del consiglio comunale (originali), 1923 - 1958

Contenuto Questa serie raccoglie i registri nei quali venivano scritte in ordine progressivo e cronologico le deliberazioni prese dal consiglio comunale. Ogni delibera, contrassegnata dal numero progressivo di iscrizione nel registro dei verbali, doveva essere sottoscritta dal sindaco, dal consigliere anziano e dal segretario comunale. Perché le decisioni prese divenissero esecutive era necessario ottenere per determinati oggetti il visto da parte della prefettura di Trento. Come è noto, il consiglio comunale, eletto direttamente dal corpo elettorale, è l'organo di indirizzo e controllo politico e amministrativo del comune. Al consiglio spetta, in particolare, l'adozione dello statuto, che determina le attribuzioni degli organi, i diritti di iniziativa, controllo e partecipazione di consiglieri, l'ordinamento degli uffici e dei servizi pubblici. Inoltre gli competono l'adozione degli atti di programmazione economica, finanziaria, urbanistica, l'assunzione diretta dei servizi pubblici, la costituzione di aziende speciali, la concessione dei pubblici servizi, l'istituzione e l'ordinamento dei tributi, la disciplina generale delle tariffe per la fruizione dei beni e dei servizi.

La serie registra prevalentemente le deliberazioni del consiglio, ma sono presenti pure quelle del commissario prefettizio e del podestà nel periodo 1926 - 1945, con qualche presenza di deliberazione della giunta.

2.1. 1 Verbali delle deliberazioni del consiglio e della giunta 1923 marzo 1 - 1923 dicembre 29 Deliberazioni del consiglio e della giunta registrate promiscuamente; a p. 42: "revisione dei confini comunali" Registro, mezza pelle, pp. 65

2.1. 2 Verbali delle deliberazioni del consiglio, del commissario prefettizio e del podestà 1924 gennaio 5 - 1929 aprile 27 - deliberazioni del consiglio, 1924 gennaio 5 - 1925 agosto 25 - deliberazioni del commissario prefettizio, 1925 settembre 5 - 1926 maggio 14 - deliberazioni del podestà, 1926 giugno 12 - 1928 gennaio 28; 1928 febbraio 4 - 1929 aprile 27 (1) Registro, mezza pelle, cc. 206 n.n. Note 1. Date di cessazione del Comune di Tiarno di Sotto e di inizio del Comune di Tiarno

2.1. 3 Verbali delle deliberazioni del commissario prefettizio e del podestà 1933 ottobre 21 - 1935 aprile 13 - deliberazioni del commissario prefettizio, 1933 ottobre 21 - 1935 gennaio 12d - deliberazioni del podestà, 1935 febbraio 2 - 1935 aprile 13 Registro, legatura in cartone, cc. 52 n.n. 52

2.1. 4 Verbali delle deliberazioni del podestà e del commissario prefettizio 1935 maggio 4 - 1943 aprile 24 - deliberazioni del podestà, 1935 maggio 4 - 1936 agosto 21 - deliberazioni del commissario prefettizio, 1936 settembre 19 - 1938 ottobre 15 - deliberazioni del podestà, 1938 ottobre 29 - 1942 ottobre 3 - deliberazioni del commissario prefettizio, 1942 ottobre 10 - 1943 febbraio 27 - deliberazioni del podestà, 1943 marzo 6 - 1943 aprile 24 Registro, mezza tela, pp. 400

2.1. 5 Verbali delle deliberazioni del podestà e del sindaco 1943 aprile 24 - 1947 luglio 2 - deliberazioni del podestà, 1943 aprile 24 - 1945 aprile 28 - deliberazioni del sindaco, 1945 maggio 19 - 1947 giugno 20 Registro, mezza tela, pp. 231

2.1. 6 Verbali delle deliberazioni del commissario prefettizio, della giunta e del consiglio 1947 luglio 25 - 1951 agosto 8 Deliberazioni del commissario, della giunta e del consiglio registrate promiscuamente Registro, mezza pelle, cc. 102

2.1. 7 Verbali delle deliberazioni del consiglio 1951 agosto 8 - 1955 luglio 2 Registro, mezza tela, cc. 106

2.1. 8 Verbali delle deliberazioni del consiglio 1955 luglio 2 - 1958 ottobre 29 Registro, legatura in mezza tela, cc. 102

2.1. 9 Verbali delle deliberazioni del consiglio 1958 dicembre 11 - 1962 maggio 12 Registro, legatura in mezza tela, cc. 101

53 serie 2.2 Verbali delle deliberazioni del consiglio comunale (minute), 1947 - 1962

Contenuto La serie conserva la registrazione delle minute delle deliberazioni del consiglio comunale, sottoscritte dai consiglieri; i contenuti non sempre corrispondono alla redazione definitiva dal momento che a volte si riscontrano deliberazioni riportanti il visto dell'autorità competente e tuttavia non riportate poi nei registri degli originali.

2.2. 1 Verbali delle deliberazioni del consiglio 1947 ottobre 2 - 1953 febbraio 3 Registro, cc. 78 n.n.

2.2. 2 Verbali delle deliberazioni del consiglio 1953 marzo 7 - 1957 gennaio 28 Registro, cc. 98 n.n.

2.2. 3 Verbali delle deliberazioni del consiglio 1957 febbraio 20 - 1962 maggio 12 Registro, cc. 101 n.n.

54 serie 2.3 Verbali delle deliberazioni del consiglio e della giunta (copie), 1952 - 1960

Contenuto Nel registro le deliberazioni del Consiglio non sono state raccolte separatamente da quelle della Giunta

2.3. 1. b. 1 Verbali delle deliberazioni del consiglio e della giunta 1952 maggio 3 - 1955 marzo 1 nn. 1 - 410, in ordine cronologico Busta

2.3. 2. b. 2 Verbali delle deliberazioni del consiglio e della giunta 1955 marzo 1 - 1956 aprile 26 nn. 411 - 610, in ordine cronologico Busta

2.3. 3. b. 3 Verbali delle deliberazioni del consiglio e della giunta 1955 marzo 1 - 1960 maggio 7 nn. 7 - 562, in ordine cronologico Busta

55 serie 2.4 Verbali delle deliberazioni della giunta comunale (originali), 1924 - 1962

Contenuto Questa serie raccoglie i registri nei quali venivano verbalizzate in ordine progressivo e cronologico le delibere prese dalla giunta comunale. La giunta comunale è l'organo collegiale del comune, i cui componenti sono nominati dal sindaco, con funzioni prevalentemente esecutive. Ad essa compete la responsabilità dell'attuazione dell'indirizzo politico-amministrativi e degli obiettivi programmatici del consiglio, cui deve rendere conto del proprio operato con una relazione annuale. La Giunta predispone progetti, bilanci, proposte di deliberazioni, piani e programmi economici e territoriali. In caso di necessità la giunta può sostituirsi al consiglio nell'adozione di atti di competenza di quest'ultimo, fatta eccezione per le variazioni di bilancio.

La serie registra prevalentemente le deliberazioni della giunta, ma nel periodo 1924 - 1933 anche quelle del commissario prefettizio e del podestà.

2.4. 1 Verbali delle deliberazioni della giunta, del commissario e del podestà 1924 gennaio 18 - 1933 ottobre 21 - Deliberazioni della giunta: 1924 gennaio 10 - 1925 agosto 14 - Deliberazioni del commissario: 1925 settembre 10 - 1925 dicembre 26 - Deliberazioni del podestà: 1929 maggio 4 - 1932 dicembre 31 - Deliberazioni del commissario: 1933 gennaio 5 - 1933 ottobre 21 Registro, mezza pelle, cc. 100 n.n.

2.4. 2 Verbali delle deliberazioni della giunta 1946 gennaio 31 - 1946 dicembre 17 Registro, s. Coperta, cc. 22 n.n.

2.4. 3 Verbali delle deliberazioni della giunta 1951 settembre 12 - 1957 gennaio 18 Registro, legatura in mezza tela, cc. 104

2.4. 4 Verbali delle deliberazioni della giunta 1957 gennaio 18 - 1962 settembre 6 Registro, mezza pelle, cc. 99

56 serie 2.5 Verbali delle deliberazioni della giunta comunale (minute), 1946 - 1962

Contenuto La serie conserva la registrazione delle minute delle deliberazioni della giunta comunale sottoscritte dai membri; i contenuti non sempre corrispondono alla redazione definitiva dal momento che a volte si riscontrano deliberazioni riportanti il visto dell'autorità competente e tuttavia non riportate poi nei registri degli originali.

2.5. 1 Verbali delle deliberazioni della giunta 1946 febbraio 2 - 1954 febbraio 12 Registro, cc. 49 n.n.

2.5. 2 Verbali delle deliberazioni della giunta 1954 marzo 20 - 1962 aprile 2 Registro, cc. 99 n.n.

57 serie 2.6 Indici delle deliberazioni del consiglio e della giunta comunali, 1924 - 1964

Contenuto La serie comprende gli indici delle deliberazioni del consiglio, della giunta, del commissario prefettizio e del podestà registrate in modo promiscuo

2.6. 1. b. 1 - 7; 9 - 10 Indice delle deliberazioni del consiglio 1924 gennaio 5 - 1926 agosto 4 Registro, cc. 10 n.n.

2.6. 2. b. 1 - 7; 9 - 10 Indice delle deliberazioni della giunta 1924 gennaio 18 - 1925 dicembre 26 Registro, cc. 3 n.n.

2.6. 3. b. 1 - 7; 9 - 10 Indice delle deliberazioni del podestà e del commissario prefettizio 1926 agosto 25 - 1928 aprile 28 Registro, cc. 19 n.n.

2.6. 4. b. 1 - 7; 9 - 10 Indice delle deliberazioni del podestà e del commissario prefettizio 1927 gennaio 5 - 1927 aprile 2 Registro, cc. 3 n.n.

2.6. 5. b. 1 - 7; 9 - 10 Indice delle deliberazioni del podestà 1929 novembre 3 - 1931 dicembre 31 Registro, cc. 20 n.n.

2.6. 6. b. 1 - 7; 9 - 10 Indice delle deliberazioni del podestà 1932 gennaio 5 - 1935 aprile 13 Registro, cc. 32 n.n.

2.6. 7. b. 1 - 7; 9 -10 Indice delle deliberazioni del podestà e del commissario prefettizio 58

1935 maggio 4 - 1940 dicembre 31 Registro, cc. 19 n.n.

2.6. 8 Indice delle deliberazioni del podestà 1941 gennaio 18 - 1946 dicembre 17 Registro, cc. 41 n.n.

2.6. 9. b. 1 - 7; 9 - 10 Indice delle deliberazioni del consiglio e della giunta 1950 gennaio 5 - 1957 novembre 25 Registro, cc. 35 n.n.

2.6. 10. b. 1 - 7; 9 - 10 Indice delle deliberazioni del consiglio e della giunta 1957 dicembre 2 - 1964 giugno 12 Registro, cc. 37 n.n.

59 serie 2.7 Protocolli degli esibiti, 1926 - 1959

Contenuto La serie comprende la raccolta cronologica dei protocolli usati per la registrazione quotidiana della corrispondenza sia in arrivo che in partenza e, in genere, di "tutte le carte, le memorie, i provvedimenti di iniziativa dell'ufficio". Dopo l'annessione del Trentino all'Italia e l'estensione nel 1923 alle nuove province della legge e del regolamento provinciale e comunale, doveva essere applicata la Circolare del Ministero dell'Interno, Direzione Generale dell'Amministrazione civile, 1 marzo 1897, n. 17100/2, 'Ordinamento degli archivi dei comuni', la quale, nell'art. 6, conteneva le disposizioni in merito alla tenuta del protocollo degli esibiti. Su tale registro dovevano essere riportati, per ogni documento, la data di spedizione o di ricevimento, il numero d'ordine, il mittente, la posizione archivistica (in base alla suddivisione di categorie e classi), l'oggetto e il numero di fascicolo cui esso veniva ascritto.

Si rileva la presenza di registri pluriennali, al fine di far comprendere il volume di affari trattato dall'amministrazione comunale e per facilitarne la ricerca, nell'inventario sono stati segnalati per ogni annata gli estremi dei numeri di registrazione degli atti protocollati.

2.7. 1 "Protocollo degli esibiti" 1926 gennaio 1 - 1926 dicembre 8 nn. 1 - 1958 Registro

2.7. 2 "Protocollo degli esibiti" 1926 dicembre 9 - 1927 settembre 17 1926: nn. 1959 - 2089 1927: nn. 1 - 1840 Registro

2.7. 3 "Protocollo degli esibiti" 1927 settembre 18 - 1928 marzo 28 1927: nn. 1841 - 2930 1928: nn. 1 - 910 Registro

2.7. 4 "Protocollo degli esibiti" 1928 marzo 28 - 1928 ottobre 11 nn. 911 - 2810 60

Registro

2.7. 5 "Protocollo degli esibiti" 1928 ottobre 11 - 1929 ottobre 3 1928: nn. 2811 - 3500 1929: nn. 1 - 2270 Registro

2.7. 6 "Protocollo degli esibiti" 1929 ottobre 3 - 1930 luglio 10 1929: nn. 2271 - 2878 1930: nn. 1 - 1380 Registro

2.7. 7 "Protocollo degli esibiti" 1930 luglio 10 - 1931 marzo 23 1930: nn. 1381 - 2705 1931: nn. 1 - 630 Registro

2.7. 8 "Protocollo degli esibiti" 1931 marzo 23 - 1931 dicembre 31 nn. 631 - 2721 Registro

2.7. 9 "Protocollo degli esibiti" 1932 gennaio 4 - 1932 dicembre 31 nn. 1 - 2244 Registro

2.7. 10 "Protocollo degli esibiti" 1933 gennaio 2 - 1933 dicembre 27 nn. 1- 2620 Registro

2.7. 11

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"Protocollo degli esibiti" 1934 gennaio 2 - 1934 dicembre 31 nn. 1 - 2770 Registro

2.7. 12 "Protocollo degli esibiti" 1935 gennaio 2 - 1935 dicembre 31 nn. 1 - 2615 Registro

2.7. 13 "Protocollo degli esibiti" 1936 gennaio 2 - 1937 novembre 22 1936: nn. 1 - 1519 1937: nn. 1 - 1520 Registro

2.7. 14 "Protocollo degli esibiti" 1937 novembre 22 - 1937 dicembre 31 nn. 1521 - 1779 Registro

2.7. 15 "Protocollo degli esibiti" 1938 gennaio 1 - 1939 febbraio 10 1938: nn. 1 - 1780 1939: nn. 1 - 211 Registro

2.7. 16 "Protocollo degli esibiti" 1939 febbraio 11 - 1940 aprile 15 1939: nn. 212 - 1731 1940: nn. 1 - 500 Registro

2.7. 17 "Protocollo degli esibiti" 1940 aprile 17 - 1941 giugno 1 1940: nn. 501 - 1752 1941: nn. 1 - 740 62

Registro

2.7. 18 "Protocollo degli esibiti" 1941 giugno 3 - 1942 settembre 17 1941: nn. 741 - 2020 1942: nn. 1 - 1780 Registro

2.7. 19 "Protocollo degli esibiti" 1942 settembre 18 - 1944 luglio 24 1942: nn. 1781 - 2700 1943: nn. 1 - 2421 1944: nn. 1 - 1610 Registro

2.7. 20 "Protocollo degli esibiti" 1944 luglio 4 - 1945 giugno 2 1944: nn. 1611 - 3099 1945: nn. 1 - 1010 Registro

2.7. 21 "Protocollo degli esibiti" 1945 maggio 4 - 1946 maggio 4 1945: nn. 1011 - 3040 1946: nn. 1 - 820 Registro

2.7. 22 "Protocollo degli esibiti" 1946 maggio 5 - 1946 dicembre 31; 1947 gennaio 2 - 1947 dicembre 31 (1) 1946: nn. 821 - 2077 1947: nn. 1 - 1583 Registro Note 1. Date di cessazione del Comune di Tiarno e di inizio del Comune di Tiarno di Sotto

2.7. 23 "Protocollo degli esibiti" 1948 gennaio 2 - 1950 aprile 27

63

1948: nn. 1 - 1211 1949: nn. 1 - 1258 1950: nn. 1 - 430 Registro

2.7. 24 "Protocollo degli esibiti" 1950 aprile 27 - 1951 settembre 24 1950: nn. 431 - 1173 1951: nn. 1 - 896 Registro

2.7. 25 "Registro di protocollo" 1951 settembre 25 - 1952 dicembre 31 1951: nn. 897 - 1213 1952: nn. 1 - 1344 Registro

2.7. 26 "Registro di protocollo" 1953 gennaio 2 - 1954 aprile 3 1953: nn. 1 - 1490 1954: nn. 1 - 510 Registro

2.7. 27 "Protocollo degli esibiti" 1954 aprile 3 - 1955 maggio 16 1954: nn. 511 - 2107 1955: nn. 1 - 900 Registro

2.7. 28 "Protocollo degli esibiti" 1955 maggio 16 - 1956 dicembre 1 1955: nn. 901 - 2393 1956: nn. 1 - 2040 Registro

2.7. 29 "Protocollo degli esibiti" 1956 dicembre 1 - 1958 aprile 9

64

1956: nn. 2041 - 2234 1957: nn. 1 - 2026 1958: nn. 1 - 790 Registro

2.7. 30 "Protocollo degli esibiti" 1958 aprile 9 - 1959 settembre 26 1958: nn. 791 - 2326 1959: nn. 1 - 1450 Registro

65 serie 2.8 Carteggio ed atti degli affari comunali, 1921 - 1994

Contenuto La serie del carteggio ed atti raccolti dall'amministrazione comunale è divisa in due sottoserie: carteggio ed atti raccolti in fascicoli annuali e carteggio ed atti raccolti per oggetto.

66 sottoserie 2.8.1 Carteggio ed atti per anno, 1925 - 1958

Contenuto La sottoserie raccoglie gli atti classificati per annata e secondo il titolario stabilito dalla circolare del ministero dell'interno del 1 marzo 1897, n. 17100/2 composto da XV categorie: I: amministrazione; II: opere pie e beneficenza; III: polizia urbana e rurale; IV: sanità ed igiene; V: finanze; VI: governo; VII: grazia, giustizia e culto; VIII: leva e truppa; IX: istruzione pubblica; X: lavori pubblici; XI: agricoltura, industria e commercio; XII: stato civile, censimento, statistica, demografia; XIII: esteri; XIV: oggetti diversi; XV: pubblica sicurezza

Per le annate dal 1925 al 1928, le classi in cui sono suddivise le categorie non corrispondono al titolario corrente.

2.8.1. 1. b. 1 - 3 Carteggio ed atti per anno: catt. I; XI 1925 (con docc. dal 1898) Si segnala: In cat. XI: atti relativi alla caccia: 1) Decreti, 1931 - 1967; 2) Corrispondenza, 1911 - 1948; 3) Appalti caccia, 1898 - 1955; 1925 - 1967 ( con docc. dal 1898) 1) Fascicolo Note 1) Il fascicolo è stato collocato in quest'annata (1925) perché ritenuta quella di presumibile inizio di organizzazione dell'unità

2.8.1. 2. b. 1 - 3 Carteggio ed atti per anno: catt. I; V; X 1926 Fascicolo

2.8.1. 3. b. 1 - 3 Carteggio ed atti per anno: catt. I; II; V; VIII; X 1927 (con docc. dal 1920) Busta

2.8.1. 4. b. 4 Carteggio ed atti per anno: catt. I - VIII 1928 Si segnala: In cat. I: "nomina del segretario consorziale" del consorzio tra i comuni di Tiarno di Sotto e di Sopra, 1926 - 1928; stemma comunale, 1928 - 1965 In cat. II: elenco poveri; "Orfani di guerra", 1926 - 1928 In cat. V: donazione in denaro da parte del comune alla scuola materna, 1928 - 1961

67

In cat. VIII: elenco dei nati, 1899 - 1903 Busta

2.8.1. 5. b. 5 Carteggio ed atti per anno, catt. IX - XV 1928 In cat. XI: domande di licenze di commercio ed allegati, 1928 - 1961 Busta

2.8.1. 6. b. 6 Carteggio ed atti per anno: catt. I - VIII 1929 Si segnala: In cat. II: elenco poveri Busta

2.8.1. 7. b. 7 Carteggio ed atti per anno: catt. IX - XV 1929 Si segnala: In cat. XI: "Disciplina dei trasporti boschivi", 1929 - 1960 Busta

2.8.1. 8. b. 8 Carteggio ed atti per anno: catt. I - XV 1930 Si segnala: In cat. IV: elenco poveri In cat. VI: "Revisione liste elettorali politiche", 1928 - 1930 Busta

2.8.1. 9. b.9 Carteggio ed atti per anno: catt. I - IX 1931 Si segnala: In cat. I: "Vertenza Lago di Ledro": carteggio relativo alle vertenze nate tra i comuni della Val di Ledro e il consorzio inter-comunale Riva - Rovereto circa i diritti di proprietà, l'uso delle acque del torrente Ponale e lo sfruttamento del bacino del Lago di Ledro, 1921 - 1931 In cat. II: elenco poveri Busta

2.8.1. 10. b. 10 Carteggio ed atti per anno: catt. X - XV

68

1931 Si segnala: In cat. XI:"Disciplina del commercio", 1926 - 1931 Busta

2.8.1. 11. b. 11 Carteggio ed atti per anno: catt. I - VII 1932 Si segnala: In cat. II: registro libretti per l'assistenza medica In cat. III: appalti per il servizio di spazzino, 1932 - 1969 In cat. IV: appalti per il servizio di necroforo, 1932 - 1969 In cat. VI: elenco degli emigrati Busta

2.8.1. 12. b. 12 Carteggio ed atti per anno: catt. VIII - XV 1932 Busta

2.8.1. 13. b. 13 Carteggio ed atti per anno: catt. I - VI 1933 Si segnala: In cat. I: indice delle circolari, 1933 gennaio 4 - 1933 dicembre 12 In cat. II: elenco poveri Busta

2.8.1. 14. b. 14 Carteggio ed atti per anno: catt. VII - XV 1933 Si segnala: In cat. XI: "affittacamere": con registro nulla osta affittacamere ed all., 1933 - 1970 Busta

2.8.1. 15. b.15 Carteggio ed atti per anno: catt. I - XV 1934 Si segnala: In cat. I: indice delle circolari, 1934 gennaio 8 - 1934 dicembre 27 In cat.II: elenco dei poveri In VI: elezioni politiche del 25 marzo 1943: lista di sezione (copia) Busta

69

2.8.1. 16. b.16 Carteggio ed atti per anno: catt. I - XV 1935 Si segnala: In cat. I: indice delle circolari, 1934 dicembre 21 - 1935 settembre 10 Busta

2.8.1. 17. b.17 Carteggio ed atti per anno: catt. I - XV 1936 Busta

2.8.1. 18. b. 18 Carteggio ed atti per anno: catt. I - XV 1937 Si segnala: In cat. IX: "atti di conciliazione": 1926 - 1937 In cat. X: bitumazione delle strade traverse di Tiarno In cat. XIV: vigili del fuoco, 1925 - 1937, con atto d'istituzione del corpo, 1925 ottobre 3 Busta

2.8.1. 19. b. 19 - 20 Carteggio ed atti per anno: catt. I - XV 1938 Si segnala: In cat. V: revisione dei confini: preventivo di spesa per la revisione dei confini; relazione del sindaco circa i moventi per cui la popolazione chiede la revisione del territorio comunale. 1938 - 1967 Busta

2.8.1. 20. b. 19 - 20 Carteggio ed atti per anno: catt. I; II; IV; V 1939 (con docc. dal 1920) Si segnala: In cat. IV: appalti per il servizio di ostetrica, 1939 - 1965 In cat. V: debiti e crediti del comune con la ex Banca Italiana di Sconto (con all. dal 1920) Fascicolo

2.8.1. 21. b.21 Carteggio ed atti per anno: catt. I - XV 1940 Busta

70

2.8.1. 22. b. 22 Carteggio ed atti per anno: catt. I - XV 1941 Si segnala: In cat. V: "esattoria", 1933 - 1941; "imposte di consumo", 1939 - 1941 In cat. XI: "denuncie frumenti e farine di frumento", 1936 - 1941; "licenze mestieri ambulanti, carrettieri, ecc. ", 1935 - 1941 Busta

2.8.1. 23. b.23 Carteggio ed atti per anno: catt. I - XV 1942 Si segnala: In cat. V: "contratti fondi rustici": corrispondenza e deliberazioni d'affitto dei fondi rustici di proprietà del comune, 1942 - 1968 In cat. XIV: "provvedimenti per la difesa della razza italiana", 1939 - 1942 Busta

2.8.1. 24. b.24 Carteggio ed atti per anno: catt. I - XV 1943 Busta

2.8.1. 25. b. 25 Carteggio ed atti per anno: catt. I - XV 1944 Si segnala: In cat. IV: "Servizio ostetrico", 1920 - 1944 In cat. V: "consorzio esattoriale": corrispondenza e contratti per la gestione dell'esattoria, 1944 - 1965 Busta

2.8.1. 26. b.26 Carteggio ed atti per anno: catt. I - XV 1945 Si segnala: In cat. V: carteggio, atti e contabilità del "fondo di solidarietà nazionale nn. 1 - 965", per l'assistenza alla popolazione sinistrata Busta

2.8.1. 27. b. 27 Carteggio ed atti per anno: catt. I - XV 1946 Si segnala: In cat. I: notificazione di avvenuta domanda da parte della frazione di Tiarno di Sotto di avere una loro amministrazione separata per i beni di uso civico; con allegato foglio di possesso fondiario dei beni di Tiarno di Sotto In cat. V: "Liquidazione fatture arretrate ditta B. Sisto", 1944 - 1946

71

Busta

2.8.1. 28. b. 28 Carteggio ed atti per anno: catt. I - XV 1947 Si segnala: In cat. I: elezioni amministrative del 28 settembre 1947 In cat. XI: "carte annonarie villeggianti" Busta

2.8.1. 29. b. 29 Carteggio ed atti per anno: catt. I - V 1948 Si segnala: In cat. I: elezioni regionali del 28 novembre 1948; prospetti di liquidazione per le trasferte dei dipendenti comunali, 1948 - 1961 In cat. II: "pacchi viveri disoccupati"; distribuzione gratuita tessuti U.N.R.R.A.; "infermeria ricovero G. Cis di Bezzecca": corrispondenza relativa a spedalità e contributi, nomine del consiglio d'amministrazione del ricovero, 1948 - 1963 In cat. V: "spese sostenute per conto governo", 1940 - 1948; "definizione vecchie contabilità ex comune", 1946 - 1948 Busta

2.8.1. 30. b. 30 - 31 Carteggio ed atti per anno: catt. VI - XV 1948

2.8.1. 31. b. 30 - 31 Carteggio ed atti per anno: catt. II; V; IX; XI 1949 Si segnala: In cat. II: elenco disoccupati In cat. V: "elenco entrate per canoni fitto"; acquisto da parte del comune di una proprietà e delle sue pertinenze In cat. XI: "partita legname 'Brià' ": tagli abusivi di legname in località Briac, 1945 - 1949; avviamento al lavoro e assistenza ai lavoratori disoccupati Fascicolo

2.8.1. 32. b. 32 Carteggio ed atti per anno: catt. I - XV 1950 Si segnala: In cat. V: mutuo con la cassa rurale di Bezzecca per la costruzione dell'edificio scolastico; "Cancelleria", 1950 - 1961; In cat. XI: "vertenza maggiorazione prezzi lotti boschivi", 1945 - 1950 Busta

2.8.1. 33. b. 33

72

Carteggio ed atti per anno: catt. I - XV 1951 Si segnala: In cat. II: collocamento mutilati e invalidi di guerra civili; beneficienza in favore dell'associazione nazionale ex internati (A.N.E.I.); distribuzione gratuita calzature U.N.I.C.E.F., 1950 - 1951 In cat. V: "sconfinamenti": taglio di legname abusivo su fondi comunali, 1951 - 1964; richiesta di anticipo di un contributo regionale per la costruzione dell'edificio scolastico, 1947 - 1951 Busta

2.8.1. 34. b. 1 - 34 Carteggio ed atti per anno: catt. I - IX 1952 Si segnala: In cat. I: corrispondenza relativa alle vertenza penali del comune, 1952 - 1962 Busta

2.8.1. 35. b. 35 Carteggio ed atti per anno: catt. X - XV 1952 Si segnala: In cat. X: compravendite ed espropri di terreni relativi ad un terreno per costruirvi l'asilo comunale (rif. n. 149 rep.), 1952 - 1965; carteggio ed atti relativi alla controversia tra comune e Consorzio elettrico di Storo per lo sfruttamento delle acque del torrente Sorino, 1952 - 1962 In cat. XI: trasferimento industria nel territorio del comune di Tiarno di Sotto; provvedimenti a favore dei territori montani secondo la L.25.7.1952, n. 991 Busta

2.8.1. 36. b. 36 Carteggio ed atti per anno: catt. I - X 1953 Si segnala: In cat. I: mutua sanitaria per i dipendenti comunali, 1953 - 1959 In cat. V: vertenza tra comune e ingegnere per la liquidazione delle competenze Busta

2.8.1.. 37. b. 37 Carteggio ed atti per anno: catt. XI - XV 1953 Si segnala: In cat. XV: carteggio ed atti relativi ai corpo locale dei vigili del fuoco, tra cui bilancio di previsione 1960; 1953 - 1964 Busta

2.8.1. 38. b. 38

73

Carteggio ed atti per anno: catt. I - VIII 1954 Si segnala: In cat. II: "Pranzo natalizio", 1953 - 1954; elenco poveri, 1954 - 1963 In cat. IV: "poliambulanze scolastiche", 1954 - 1961 In cat. V: "Liquidazione contabilità strada Ponale", 1948 - 1954; "Cessione legname mc. 10 legname alla Società Allevamento Bovini"; "Affittanza quartieri ai poveri - Ex casa Zendri", 1954 - 1965 Busta

2.8.1. 39. b. 39 Carteggio ed atti per anno: catt. IX - XV 1954 In cat. X: "sistemazioni montane", 1954 - 1963 In cat. XI: "pesca", 1954 - 1979 In cat. XV: "lavori di miglioria boschiva", 1954 - 1959 Busta

2.8.1. 40. b. 40 Carteggio ed atti per anno: catt. I - IX 1955 (con docc. dal 1927) Si segnala: In cat. I: corrispondenza relativa alle elezioni amministrative del 27 maggio 1956; "Incompatibilità alla carica di consigliere comunale", 1954 - 1955 In cat. IV: carteggio ed atti relativi alla Cassa mutua comunale coltivatori diretti, 1955; elenco pecore consegnate all'affittuario della Malga Campel In cat. V: tassa di manomorta per il decennio 1941 - 1955, 1954 - 1955 (con all. del 1927); raccolta ramaglia e trasposto in paese In cat. IX: appalti di pulizia scuole, 1955 - 1961 Busta

2.8.1.. 41. b. 41 Carteggio ed atti per anno: catt. X - XV 1955 Si segnala: In cat. X: "Telve, sistemazione servizio telefonico", 1955 - 1972 (con docc. dal 1948); impianto industriale S.A.P.E.S., 1951 - 1955; impianto industriale Donati Clemente; impianto industriale di illuminazione pubblica a Tiarno di Sotto, 1950 - 1955 Busta

2.8.1. 42. b. 42 Carteggio ed atti per anno: catt. I - VIII 1956 Si segnala: In cat. V: vertenza tra comune e un privato per i danni causati all'abitazione da assistiti del comune, 1953 - 1956 In cat. VI: elezioni amministrative del 27 maggio 1956 In cat. VII: "Riconoscimento agli effetti civili della Parrocchia di Tiarno di Sotto" 74

Busta

2.8.1. 43. b. 43 Carteggio ed atti per anno: catt. IX - XV 1956 In cat. IX: appalti di riscaldamento scuole, 1954 - 1956 In cat. XI: affitti suolo comunale ad uso macelleria e affitti particelle boschive ad uso uccellanda, 1945 - 1956; impianto industriale Galli Bruno; "Legname per ditte", 1946 - 1956; appalto di recupero, taglio e trasporto del legname deperiente, 1955 - 1956; "L.R. 10.11.1950, n. 20": contributi per opere di miglioramento fondiario, 1955 - 1956 Busta

2.8.1. 44. b. 44 Carteggio ed atti per anno: catt. I - X 1957 Si segnala: In cat. V: contributi per migliorie edilizie, 1957 - 1961; "Sostituzione impianto di riscaldamento alle scuole", 1953 - 1957 In cat. X: appalti di manutenzione strade a Tiarno di Sotto, 1946 - 1957 Busta

2.8.1. 45. b. 45 Carteggio ed atti per anno: catt. XI - XV 1957 In cat. XI: "disciplina affittacamere", 1941 - 1957; "Piano economico": revisione del piano economico dei beni silvo-pastorali di proprietà del comune per il decennio 1951 - 1960, 1952 - 1957; "caseificio di Pieve di Ledro", 1954 - 1958 Busta

2.8.1. 46. b. 46 Carteggio ed atti per anno: catt. I - IX 1958 (con docc. dal 1943) Si segnala: In cat. I: fornitura energia elettrica per pubblica illuminazione, 1958 - 1959 (con doc. dal 1943) In cat. IV: "ambulatorio medico": carteggio ed atti relativi al servizio di medico condotto, alla ripartizione spese di pulizia ambulatorio e lavori di sistemazione interna, 1947 - 1958 In cat. V: "tassa occupazione di spazi ed aree pubbliche", 1955 - 1958 Busta

2.8.1. 47. b. 47 Carteggio ed atti per anno: catt. X - XV 1958 In cat. X: "recupero legname spurghi": appalto per il servizio di taglio e trasporto legname deperente, 1958 - 1959 In cat. XI: ufficio collocamento: carteggio relativo all' inventariazione dei mobili dello stato, 1958 - 1960 Busta

75 sottoserie 2.8.2 Carteggio ed atti per oggetto, 1924 - 1994 (con docc. dal 1855)

Contenuto La sottoserie comprende tutta quella documentazione, che pur essendo riconducibile teoricamente alle categorie annuali, l'amministrazione comunale ha raccolto secondo l'argomento specifico in fascicoli e buste pluriennali. L'impianto della serie è sostanzialmente cronologico con l'accorgimento di avvicinare le unità di oggetto analogo.

Si segnala che in alcune unità è stata rinvenuta della documentazione del periodo austriaco, raccolta e allegata alla relativa pratica, in particolare nel carteggio ed atti relativo ad usi civici, proprietà e ampliamento del territorio comunale. Dove presente, è stata indicata con la dicitura "con docc. dal ..." .

2.8.2. 1. b. 1; 3 Servizio di medico condotto 1921 - 1963 (con docc. dal 1913) Carteggio ed atti relativi al servizio di medico condotto: - Capitolato medico, 1921 - 1942 (con docc. dal 1913) - Regolamenti e circolari, 1928 - 1949 - Fascicoli personali dei medici, 1941 - 1963 Busta

2.8.2. 2. b. 2 Usi civici, diritti e obblighi del comune 1924 - 1965 (con docc. dal 1855) Carteggio ed atti relativi a confini, proprietà, usi civici, diritti ed obblighi del comune: - 1. Circolari, norme e ordinanze per il riordino degli usi civici in seguito al R.D.L. del 22 maggio 1924, n. 751, 1924 - 1934 - 2. Inventario dei beni comunali e delle servitù per usi civici, 1933 (con docc. dal 1909) - 3. Diritti di servitù del comune e promiscuità di pascolo con i comuni vicini, 1927 - 1950: "promiscuità per condominio", 1934 - 1942; "promiscuità di pascoli fra le frazioni di Tiarno di Sotto e Tiarno di Sopra", 1934 - 1935; "promiscuità di pascolo fra Tiarno e Bezzecca", 1927 - 1936; "servitù per acquedotto e canalizzazione", 1927 - 1930; "trasloco ufficio postale": cessione gratuita di un locale di proprietà del Beneficio Ferrari al comune per uso uff. postale, 1929 - 1950 (con docc. dal 1860) - 4. Contratti di proprietà e vertenze per confini, uso di pascoli e malghe, 1855 - 1962 ( 1): fascicoli nn. 1 - 29, 1863 - 1962; "liquidazione usi civici", 1855 - 1941 - 5. Acquisti di terreni ed espropriazioni, 1865 - 1940: "acquisto terreni": compravendite e permute di terreni da privati, nn. 2 - 31, 1865 - 1940; "costruzione fontana Moi": preventivi e capitolati di esproprio terreni , con all. disegni, 1923 - 1933; "strada di Oel": atti di esproprio, deliberazione e contratto di acquisto del terreno necessario alla costruzione di una strada di montagna, 1931 - 1933 - 6. Affitti e concessioni per l'uso di malghe e pascoli, 1928 - 1965: "malghe comunali", regolamenti, 1925 - 1960 (con docc. dal 1885); "malghe comunali", affitti, 1928 - 1965; malga Campel, 1951 - 1965; malga Pegol, 1948 - 1961 Busta Note

76

1) L'unità risulta sia stata formata in periodo post - unitario raccogliendo anche la documentazione precedente. I fascicoli sono stati descritti assumendo come data iniziale quella di presumibile formazione dei medesimi indicando i documenti precedenti con la formula "con docc. dal ..."

2.8.2. 3. b. 1; 3 "Ampliamento del territorio comunale" 1957 - 1967 (con docc. dal 1870) Carteggio ed atti relativi alla revisione dei confini catastali comunali, all'ampliamento del territorio comunale e alla regolazione dei rapporti patrimoniali e finanziari tra i comuni di Tiarno di Sotto e Tiarno di Sopra: - "Atti per rettifiche dei confini catastali": raccolta della documentazione relativa ai confini comunali dell'ordinamento austriaco, 1870 - 1913 - "Ampliamento del territorio comunale": corrispondenza, estratti dei fogli di possesso fondiari, copie di mappe catastali e relazione della Giunta comunale di Tiarno di Sotto relativa alla situazione territoriale di Tiarno di Sotto e Tiarno di Sopra, 1967 Busta

2.8.2. 4. b. 4 Previdenza impiegati e salariati 1924 - 1988 "Impiegati e salariati": carteggio ed atti relativi alla cassa di previdenza per impiegati e salariati comunali, 1925 - 1988 - Regolamento organico e fascicoli personali, 1925 - 1971 (con all. del 1919) - Prospetti degli impiegati iscritti alla cassa di previdenza ed allegati, 1927 - 1955 - Prospetti dei salariati iscritti alla cassa di previdenza ed allegati, 1924 - 1955 - Assicurazioni sociali, 1927 - 1944 - Elenchi degli iscritti all'Istituto nazionale fascista assistenza dipendenti enti locali (INFADEL), 1933 - 1946 Busta

2.8.2. 5. b. 5 Impiegati e salariati, I 1927 - 1964 Carteggio ed atti relativi a: indennità, premi, assegni, contributi, tredicesime e miglioramenti economici e dovuti ai dipendenti comunali; dichiarazioni dei redditi di fabbricati dei dipendenti comunali. 1927 - 1964 Busta

2.8.2. 6. b. 6 "Impiegati e salariati", II 1946 - 1977 Carteggio ed atti relativi a: indennità, premi, assegni, contributi, tredicesime e miglioramenti economici e dovuti ai dipendenti comunali; dichiarazioni dei redditi di fabbricati dei dipendenti comunali. 1946 - 1977 Busta

2.8.2. 7. b. 7 Assicurazioni INAIL dipendenti comunali 1948 - 1983 "Assicurazioni INAIL": carteggio ed atti relativi a denunce, retribuzioni e pagamenti premi in seguito ad infortuni sul lavoro: 77

- Corrispondenza, 1948 - 1983 - Retribuzioni, fascicoli annuali, 1961 - 1983 - Registro infortuni, 1960 - 1967 - Matricole e libri paga Busta

2.8.2. 8. b. 8 Imposte di consumo 1930 - 1964 Carteggio ed atti relativi ai generi soggetti a imposta di consumo: - Tariffari e relativa corrispondenza, 1936 - 1964 - Regolamenti applicativi e relativa corrispondenza, 1930 - 1960 - Appalti alle ditte per la gestione della riscossione delle imposte di consumo, 1935 - 1959 - Gestione della ditta Candrina, 1958 - 1963 - Riscossione imposte di consumo nella Val di Ledro, 1961 - 1962 Busta

2.8.2. 9. b. 9 Mobilitazione civile 1931 - 1942 Carteggio ed atti relativi al progetto di mobilitazione civile in guerra, secondo la L. 14 dic. 1931, n. 1699: "Progetto di mobilitazione: 1. Pratica generale comune 2. Capo dell'amministrazione 3. Segretario 4. Servizi sanitari 5. Operai 6. Congregazione di carità 7. Comitato di resistenza civile 8. Dispense 9. Esonerazioni dal servizio 10. Prospetti ed elenchi 11. Protezione antiaerea", 1931 - 1942 Busta

2.8.2. 10. b. 10 Danni di guerra, I 1931 Rilievo di tutti i danni di guerra subiti dalle proprietà comunali al fine di realizzare il piano regolatore per la ricostruzione, 1914 - 1931: - 1. Corrispondenza relativa ai danni subiti, circolari, avvisi e delibere del comitato del piano regolatore, 1918 - 1928 - 2. Fascicoli relativi alle singole proprietà con rilievi dei danni a strade, malghe, boschi, terreni, case, 1914 - 1931 - 3. Contratto per l'esecuzione dei lavori di sistemazione stradale e attuazione del piano regolatore, n. Rep. 5, 29 marzo 1930; registro della contabilità dei lavori, libretto delle misure e progetti di sistemazione stradale per Tiarno di Sotto e di Sopra e corrispondenza relativa, 1928 - 1931 Busta

2.8.2. 11. b. 11 Danni di guerra, II 1931 Busta

78

2.8.2. 12. b. 12 Guardie forestali 1935 - 1966 (con docc. dal 1920) "Custodi forestali": carteggio ed atti relativi all'affidamento del servizio di guardie forestali 1. Capitolato per il servizio di guardia forestale, 1955 - 1959 2. "Guardie boschive", 1946 - 1962 3. Pratiche personali, 1935 - 1966 (con docc. dal 1920) Busta

2.8.2. 13. b. 13 Sessioni forestali 1948 - 1980 Carteggio ed atti relativi agli argomenti che interessano le materie forestali: copie dei verbali delle sessioni forestali, prospetti delle riserve di pascolo, prospetti dei prodotti forestali, prospetti delle capre e delle pecore, migliorie boschive, ecc., raccolti in fascicoli annuali, 1948 - 1980 Busta

2.8.2. 14. b. 14 Statistiche 1936 - 1973 Carteggio ed atti relativi a rilevazioni statistiche: - Statistiche riguardanti le entrate e spese stanziate in bilancio preventivo, con estratti dei preventivi, 1948 - 1958 - Statistiche relative alle entrate e spese del conto consuntivo, con estratti dei consuntivi, 1949 - 1959 - Riassunti statistici generali dei preventivi e consuntivi, 1947 - 1957 - Rilevazioni statistiche dei generi soggetti a imposta di consumo, 1936 - 1972 - Statistiche sulle attività e assistenza sociale, 1960 - 1973 - Rilevazioni statistiche sulla consistenza del bestiame macellato e sui bovini, 1959 - 1960 - Statistiche varie, 1958 - 1965 Busta

2.8.2. 15. b. 15 Censimento industriale e commerciale 1937 - 1940 Carteggio ed atti relativi al censimento industriale e commerciale per il quadriennio 1937 - 1940: norme, circolari e corrispondenza; sono presenti solo alcune copie delle rilevazioni Busta

2.8.2. 16. b. 16 Contributi e congrua al parroco 1938 - 1969 (con docc. dal 1841) Carteggio ed atti relativi a contributi ad enti, associazioni e indennità di congrua al parroco, 1938 - 1969 1. "Indennità congrua parroco": concessioni, aumenti e indennità di congrua al parroco, 1938 - 1969 (con docc. dal 1841) 2. "Contributi": contributi a vario titolo alla pro loco, orfanotrofio, circoli ed enti vari, 1946 - 1969 3. Contributi ad enti assistenziali, 1953 - 1963 79

Busta

2.8.2. 17. b. 17 Commissioni comunali 1939 - 1994 Carteggio ed atti relativi alle commissioni comunali, 1939 - 1994: - "Commissione censuaria comunale": carteggio ed atti relativi al catasto comunale, con allegato quaderno delle planimetrie, 1947 - 1981; norme, regolamenti e corrispondenza della commissione comunale per terreni e fabbricati, con allegato prospetto delle categorie e classi ed elenco delle unità immobiliari urbane del 1940, 1939 - 1981 - "Commissione comunale accertamento agricoltura": registro delle deliberazioni della commissione, 1955 - 1968; trasmissione elenchi contributi agricoli alla commissione comunale per gli accertamenti agricoli, per l'approvazione - "Commissione distrettuale": deliberazioni del consiglio comunale e corrispondenza relativi alla designazione di membri del comune per la Commissione censuaria distrettuale, 1980 - 1994 Busta

2.8.2. 18. b. 18 Concessione e vendita di legname, I 1934 - 1952 "Legname uso interno": carteggio ed atti relativi alle concessioni e alla vendita di legname da costruzione di proprietà comunale ai censiti del comune per uso privato, fascicoli annuali Busta

2.8.2. 19. b. 19 Concessione e vendita di legname, II 1953 - 1963 "Legname uso interno": carteggio ed atti relativi alle concessioni e alla vendita di legname da costruzione di proprietà comunale ai censiti del comune per uso privato, fascicoli annuali Busta

2.8.2. 20. b. 20 "Vendita legname senza contratto" 1947 - 1963 Carteggio, atti e contabilità relativi alle vendite di legname senza contratto Busta

2.8.2. 21. b. 21 Sussidi ai militari 1940 - 1964 Carteggio ed atti relativi ai sussidi a militari: - Fascicoli nominativi dei militari divisi per classe dal 1898 al 1924, 1940 - 1964 - Sussidi ai familiari e ai volontari, 1944 - 1950 Busta

80

2.8.2. 22. b. 22 Revisione delle liste elettorali: I 1947 - 1964 Deliberazioni della commissione elettorale comunale: - Registro delle deliberazioni, 1953 febbraio 4 - 1958 agosto 11 - Registro delle deliberazioni, 1958 - agosto 31 - 1964 maggio 20 - Carteggio ed atti, 1947 - 1950 - Carteggio ed atti, 1951 - 1953 Busta

2.8.2. 23. b. 23 Revisione delle liste elettorali: II 1947 - 1986 "Servizio elettorale": carteggio ed atti raccolti in fascicoli numerati, nn. 1 - 8 Busta

2.8.2. 24. b. 24 Revisione delle liste elettorali: III 1954 - 1964 Revisione delle liste elettorali: - Revisione dinamica trimestrale: carteggio ed atti relativi alle variazioni delle liste elettorali, 1954 - 1964 - Revisione annuale: carteggio ed atti in fascicoli numerati, nn. 1 - 8, 1954 - 1963 Busta

2.8.2. 25. b. 25 Censimento della popolazione 1951 Carteggio ed atti relativi al IX censimento generale della popolazione (mancano i fogli di famiglia) e al III censimento generale dell'industria e commercio, 1951 novembre 3 Busta

2.8.2. 26. b. 26 Consorzi 1948 - 1980 (con docc. dal 1926) Carteggio ed atti relativi ai rapporti del comune con i seguenti consorzi, di cui faceva parte il comune di Tiarno di Sotto: - "Consorzio medico - chirurgico di Tiarno di Sopra": consorzio tra i due comuni di Tiarno di Sotto e Tiarno di Sopra per il servizio di assistenza medico - chirurgica, con sede a Tiarno di Sopra: corrispondenza e contabilità. Si segnala copia dello statuto, 1948 dicembre 15, 1947 - 1980 - "Consorzio veterinario": consorzio tra i comuni di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sopra, Concei, Pieve e Molina di Ledro, Bezzecca per il servizio di assistenza e vigilanza veterinaria, con sede a Bezzecca: corrispondenza e contabilità. Si segnala copia dello statuto, 1926 luglio 8, 1948 - 1980 - "Consorzio intercomunale strada Ampola - Tremalzo": consorzio tra i comuni di Tiarno di Sotto, Tiarno di Sopra e Bezzecca per la manutenzione e conservazione della ex strada militare di Tremalzo, dall'Ampola al confine col comune di Tremosine, con sede a Tiarno di Sopra. Si segnala copia dello statuto, 1927 febbraio 2, 1948 - 1965 (con docc. dal 1926) 81

Busta

2.8.2. 27. b.27 Consorzio dei comuni del bacino imbrifero montano 1953 - 1964 Carteggio ed atti relativi ai rapporti del comune con il consorzio del Bacino imbrifero montano del Sarca - Mincio e Garda, con sede a Tione e di cui fa parte il comune di Tiarno di Sotto, 1953 - 1964: - Copie dello statuto e dei regolamenti - Carteggio ed atti, 1953 - 1962 - Copie dei bilanci di previsione e dei piani di investimento, 1960 - 1964 Busta

82 serie 2.9 Repertori dei contratti, 1947 - 1962

83 sottoserie 2.9.1 Repertori degli atti soggetti a tassa di registro, 1947 - 1962

Contenuto In osservanza alla legge 13 luglio 1887, n. 4702, ogni sei mesi il segretario comunale doveva presentare il repertorio al ricevitore del registro, il quale apponeva il visto al repertorio, indicando il numero degli atti inscritti. Spettava invece al Pretore vidimare ogni foglio del registro prima che venisse utilizzato.

2.9.1. 1 "Repertorio degli atti soggetti a tassa di registro" 1947 settembre 16 - 1955 febbraio 28 Registro riportante data e natura dell'atto, nome e cognome delle parti, situazione prezzo o valore riportati nell'atto, note nn. 1 - 135 Registro ufficiale con vidimazione della Pretura Registro

2.9.1. 2 "Repertorio degli atti soggetti a tassa di registro" 1955 marzo 7 - 1962 marzo 13 nn. 136 - 247 Registro ufficiale con vidimazione della Pretura Registro

84 sottoserie 2.9.2 Repertori dei contratti, 1947 - 1957

Contenuto Il repertorio dei contratti riporta il nome del contraente, l'oggetto del contratto, la data, il valore e gli importi riscossi. Strumento ad uso interno

2.9.2. 1 Repertorio dei contratti 1947 settembre 16 - 1957 marzo 1 nn. 1 - 175 Registro

85 serie 2.10 Contratti, 1925 - 1959

Contenuto La serie comprende i contratti stipulati dall'amministrazione comunale nei confronti di terzi. Tali contratti sono raccolti in fascicoli ordinati generalmente secondo il numero di repertorio; oltre al contratto, si possono trovare gli allegati, il carteggio ed atti e la parte contabile. La maggior parte dei contratti rinvenuti nell'archivio di Tiarno di Sotto riguarda i contratti legname ed è ordinata raccogliendo nel fascicolo il contratto con numero di repertorio e gli allegati. Gli allegati che si possono trovare sono: deliberazione del Consiglio comunale di aggiudicazione del lotto legname; schede di offerta da parte degli aggiudicatari; verbali di consegna del lotto della Giunta provinciale; verbali di misurazione delle piante da parte del Corpo Forestale; capitolati d'oneri con i contenuti normativi e i regolamenti; spesso si trovano i documenti relativi alla contabilità. Il contratto, oltre alle generalità dei contraenti, deve contenere alcuni elementi essenziali: l'oggetto del contratto; il metodo scelto dai contraenti per la stipula del contratto (in genere per asta pubblica o per licitazione privata) e le clausole essenziali per l'approvazione ed esecuzione dei contratti. Spesso è presente l'atto di collaudo finale dei lavori o delle forniture. Il regolamento a cui si fa riferimento per la stipula dei contratti nel periodo considerato è quello espresso dal R.D. 23 maggio 1924, n. 827 "Regolamento per l'esecuzione della legge sull'amministrazione del patrimonio e sulla contabilità generale dello Stato". Si riscontra la mancanza di alcuni contratti.

2.10. 1. b. 1 Contratti 1925 - 1930 Contratti con relativo carteggio, atti e contabilità (sono presenti solo alcuni numeri di repertorio: 5; 20; 1 - 3; 5 - 7; 9- 14; 1- 6; 9 - 15) Busta

2.10. 2. b. 2 - 3 "Contratti legname 1925" 1925 Contratti, allegati e carteggio ed atti relativi alla vendita di legname di proprietà del comune a privati mediante asta, in fascicoli numerati e titolati secondo la località: "1. Asta 5. 6. 1925 Ovri e Serra 2. Asta 21. 7. 1925 Val Pegol e Cerese 3. Asta 5. 9. 1925 Ovri e Paivel 4. Asta 31. 10. 1925 Corda 5. Asta 9. 12. 1925 Sanotta 6. Asta legnami Maer, Val Marcia e Cercene" Busta

86

2.10. 3. b. 2 - 3 "Contratti vendita legnami 1926" 1926 Contratti, allegati e carteggio ed atti relativi alla vendita di legname di proprietà del comune a privati mediante asta, in fascicoli numerati e titolati secondo la località: "1. Asta 20. 2. 1926 Caser, Prendevai e Ovri 2. Asta 27. 9. 1926 lotti legname 3. Asta 28. 12. 1926 Ovri Albari ecc. 4. Asta 25. 9. 1926 legname sradicato 5. Asta 27. 4. 1926 legname Tremalzo" Busta

2.10. 4. b. 4 - 5 "Contratti vendita legnami 1927" 1927 Contratti, allegati e carteggio ed atti relativi alla vendita di legname di proprietà del comune a privati mediante asta, in fascicoli titolati secondo la località: "1. Piante sradicate loc. Pisot 2. Licitazione piante Gaggio e Fassola e legne Fassola e Bertelè 3. Partita legname Corda 4. Atti d'asta diversi 5. Bosco Frattone" Busta

2.10. 5. b. 4 - 5 "Pratiche contratti legname 1928" 1928 Contratti, allegati e carteggio ed atti relativi alla vendita di legname di proprietà del comune a privati mediante asta, in fascicoli numerati e titolati secondo la località: "1. Asta 5. 5. 1928 legname bostricato 2. Asta 10. 5. 1928 Corda e Sanotta 3. Asta 15. 5. 1928 Tremalzo 4. Asta 12. 9. 1928 Borrei 5. Asta 17. 9. 1928 legname bostricato 6. Asta 2. 10. 1928 Bragone 7. Asta 15. 11. 1928 Legname bostricato 8. Pratica piante sradicate 9. Pratica ricuperi interessi ed arretrati" Busta

2.10. 6. b. 6 Contratti: nn. 1 - 29 1931 - 1933 Busta

87

2.10. 7. b. 7 Contratti: nn. 31 - 56 1933 - 1935 Si segnala: contratto n. 40 rep. del 1943 relativo alla costituzione della "Società boschiva piardelli di Tiarno", composta da 70 capofamiglia per lo sfruttamento delle porzioni di bosco, "piardelli", per uso privato, contenente fra l'altro atto costitutivo della società e mappe dei piardelli in affitto. 1932 - 1940 (con docc. dal 1904) Busta

2.10. 8. b. 8 Contratti: nn. 57 - 94 1936 - 1937 Busta

2.10. 9. b. 9 Contratti: nn. 95 - 131 1938 - 1939 Busta

2.10. 10. b. 10 Contratti: nn. 132 - 174 1940 - 1941 Busta

2.10. 11. b. 11 Contratti: nn. 175 - 213 1941 - 1944 Busta

2.10. 12. b. 12 Contratti: nn. 214 - 238 1944 - 1946 Busta

2.10. 13. b. 13 Contratti: nn. 240 - 257 1947 Busta

2.10. 14. b. 14 Contratti: nn. 1 - 39 1947 - 1949

88

Busta

2.10. 15. b. 15 Contratti: nn. 42 - 60 1950 - 1951 Busta

2.10. 16. b. 16 Contratti: nn. 62 - 77 1951 - 1952 Busta

2.10. 17. b. 17 Contratti: nn. 78 - 95 1952 - 1953 Busta

2.10. 18. b. 18 Contratti: nn. 96 - 119 1953 - 1954 Busta

2.10. 19. b. 19 Contratti: nn. 120 - 133 1954 - 1955 Si segnala: contratto n. 128 rep. relativo all'acquisto di una casa per i poveri da parte del comune dagli eredi della famiglia Zendri di Tiarno di Sotto (con all. doc. del 1879) Busta

2.10. 20. b. 20 Contratti: nn. 135 - 161 1955 - 1956 Busta

2.10. 21. b. 21 Contratti: nn. 166 - 178 1956 - 1957 Busta

2.10. 22. b. 22 Contratti: nn. 179 - 191 1957 - 1958

89

Busta

2.10. 23. b. 23 Contratti: nn. 193 - 210 1958 - 1959 Busta

90 serie 2.11 Ruoli delle imposte e tasse comunali, 1933 - 1958

Contenuto Con l'abolizione dei dazi di comsumo nel 1930 (R.D.L. 20 marzo 1930, n. 141), i comuni vennero autorizzati alla riscossione delle "imposte di consumo" su pochi generi di largo e non indispensabile uso (bevande vinose ed alcoliche, birra, acque minerali, carni, materiali da costruzione, gas-luce, energia elettrica) (1). In seguito tali imposte vennero applicate, in base al T.U. sulla finanza locale del 14 settembre 1931, n. 1175 e successive modificazioni, anche ad altri generi: al pesce, al cioccolato, ai latticini, ai mobili, ai profumi, ai saponi e alle pellicce. Le imposte venivano determinate dai comuni secondo un tariffario aggiornato all'1 dicembre e all'1 giugno di ogni anno in base alla media dei prezzi del trimestre precedente e determinato da una commissione provinciale nominata dal prefetto. Inoltre dovevano essere iscritte a bilancio nelle voci di entrata ordinarie. I ruoli delle imposte sono registri in cui, in base alla previa compilazione di tabelle e matricole, venivano annotate le voci o "partite" relative all'imposta; dovevano essere formati entro il dicembre di ogni anno e se c'era la necessità di aggiornare i ruoli dopo questa data, bisognava redigere dei ruoli cosiddetti "supplettivi". In caso di ricorso, si poteva ricorrere in prima istanza alla commissione comunale, in seconda istanza alla giunta provinciale ed in terza istanza, ma solo per vizi di legittimità, alla commissione centrale delle imposte dirette. In generale, i ruoli registravano diversi tipi di imposte: L'imposta sul valore locativo, secondo l'art. 101 del T. U. sulla finanza locale, doveva essere pagata da chiunque avesse a disposizione sul suolo comunale un locale ad uso abitazione e loro dipendenze (parchi, cortili ...); l'imposta veniva commisurata secondo delle aliquote determinate dal valore desunto dal "fitto". L'imposta di famiglia, secondo l'art. 118 del T. U., veniva applicata per aliquote in base al reddito della famiglia, dove per "famiglia" si intendeva l'unione di più persone conviventi nella stessa casa e con patrimonio unico ed indiviso. L'imposta sul bestiame (art. 122 del T.U.) era applicata a cavalli, asini, muli, bovini, bufalini, caprini, pecorini e suini presenti sul territorio comunale ed era calcolata sul valore medio di ciascuna specie. L'imposta sui cani invece, era commisurata secondo delle tariffe fisse a seconda della categoria d'appartenenza: cat 1, cani di lusso; cat 2 cani da caccia; cat 3 cani da commercio; indipendentemente dalla varietà o dalla razza. Un altro tipo di imposta iscritta in bilancio, però in uscita alla contabilità speciale, era l'imposta di ricchezza mobile che il comune doveva versare al procuratore delle imposte dirette insieme alle matrici dei mandati di pagamento; era l'imposta che doveva essere versata dal comune all'erario per le ritenute sui redditi di lavoro, assegni, paghe o indennità corrisposte dal comune ai propri dipendenti.

La presente serie registra un ruolo delle entrate sulle licenze per il commercio e i ruoli d'imposta sui cani, essendo i ruoli delle entrate comunali originariamente raccolti nella serie "Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo. Reversali e mandati di pagamento" del presente inventario.

Note 1. Carlo Fantappiè, "Archivio postunitario del Comune di Prato (1860 - 1944)", Società pratese di storia patria, Prato, 1988, (p. 393)

91

2.11. 1. b. 1 - 12 Ruolo delle imposte sulle licenze di commercio 1933 Registro

2.11. 2. b. 1 - 12 Ruolo dell'imposta comunale sui cani 1933 Registro

2.11. 3. b. 1 - 12 Ruolo supplettivo dell'imposta comunale sui cani 1933 Registro

2.11. 4. b. 1 - 12 Matricola dell'imposta comunale sui cani 1934 Registro

2.11. 5. b. 1 - 12 Matricola dell'imposta comunale sui cani 1946 - 1947 Registro

2.11. 6. b. 1 - 12 Matricola dell'imposta comunale sui cani 1951 Registro

2.11. 7. b. 1- 12 Ruolo dell'imposta comunale sui cani 1952 - 1953 Registro

2.11. 8. b. 1 - 12 Ruolo dell'imposta comunale sui cani 1954 Registro

2.11. 9. b. 1 - 12 92

Ruolo dell'imposta comunale sui cani 1955 Registro

2.11. 10. b. 1 - 12 Ruolo dell'imposta comunale sui cani 1956 Registro

2.11. 11. b. 1 - 12 Ruolo dell'imposta comunale sui cani 1957 Registro

2.11. 12. b. 1 - 12 Ruolo dell'imposta comunale sui cani 1958 Registro

93 serie 2.12 Bilanci di previsione e conti consuntivi, 1924 - 1958

Contenuto La serie raccoglie i registri fondamentali per la tenuta della contabilità comunale: i bilanci di previsione e i conti consuntivi. Il bilancio di previsionedelle entrate e delle spese per il successivo esercizio finanziario è discusso dal Consiglio comunale nella sessione autunnale; sia le entrate che le spese di bilancio sono divise in titoli, categorie ed articoli. I titoli sono tre: entrate effettive, movimento di capitali e contabilità speciali. Le entrate e le spese sono poi inscritte in bilancio in categorie distinte per materie. Le categorie si dividono a loro volta in articoli: secondo i diversi servizi attinenti alla stessa materia, per le spese fisse e per le spese di materiale. Separatamente dagli articoli di entrata e spesa vanno raccolti i residui attivi, cioè le entrate accertate e non riscosse e i residui passivi, cioè le spese legalmente impegnate, liquidate, ordinate, e non pagate. Il conto cosuntivo è discusso dal Consiglio comunale nella sessione primaverile per l'esercizio finanziario precedente e le risultanze di ogni voce di ricavo o di costo devono essere comparate con quelle del bilancio di previsione e dei due precedenti conti consuntivi; il conto consuntivo è diviso nello stesso modo in cui è diviso il bilancio di previsione.

2.12. 1 Bilancio di previsione 1924 Registro

2.12. 2 Conto consuntivo 1924 Registro

2.12. 3 Bilancio di previsione 1925 Registro

2.12. 4 Conto consuntivo 1925 Registro

2.12. 5 Bilancio di previsione

94

1926 Registro

2.12. 6 Conto consuntivo 1926 Registro

2.12. 7 Bilancio di previsione 1927 Registro

2.12. 8 Conto consuntivo 1927 Registro

2.12. 9 Bilancio di previsione 1928 Registro

2.12. 10 Conto consuntivo 1928 Registro

2.12. 11 Bilancio di previsione 1929 Registro

2.12. 12 Conto consuntivo 1929 Registro

2.12. 13 Bilancio di previsione 1930 Registro

95

2.12. 14 Conto consuntivo 1930 Registro

2.12. 15 Bilancio di previsione 1931 Registro

2.12. 16 Conto consuntivo 1931 Registro

2.12. 17 Bilancio di previsine 1932 Registro

2.12. 18 Conto consuntivo 1932 Registro

2.12. 19 Bilancio di previsione 1933 Registro

2.12. 20 Conto consuntivo 1933 Registro

2.12. 21 Bilancio di previsione 1934 Registro

2.12. 22 96

Conto consuntivo 1934 Registro

2.12. 23 Bilancio di previsione 1935 Registro

2.12. 24 Conto consuntivo 1935 Registro

2.12. 25 Bilancio di previsione 1936 Registro

2.12. 26 Conto consuntivo 1936 Registro

2.12. 27 Bilancio di previsione 1937 Registro

2.12. 28 Conto consuntivo 1937 Registro

2.12. 29 Bilancio di previsione 1938 Registro

2.12. 30 Conto consuntivo 1938 97

Registro

2.12. 31 Bilancio di previsione 1939 Registro

2.12. 32 Conto consuntivo 1939 Registro

2.12. 33 Bilancio di previsione 1940 Registro

2.12. 34 Conto consuntivo 1940 Registro

2.12. 35 Bilancio di previsione 1941 Registro

2.12. 36 Conto consuntivo 1941 Registro

2.12. 37 Bilancio di previsione 1942 Registro

2.12. 38 Conto consuntivo 1942 Registro

98

2.12. 39 Bilancio di previsione 1943 Registro

2.12. 40 Conto consuntivo 1943 Registro

2.12. 41 Bilancio di previsione 1944 Registro

2.12. 42 Conto consuntivo 1944 Registro

2.12. 43 Bilancio di previsione 1945 Registro

2.12. 44 Conto consuntivo 1945 Registro

2.12. 45 Bilancio di previsione 1946 Registro

2.12. 46 Conto consuntivo 1946 Registro

2.12. 47 Bilancio di previsione 99

1947 Registro

2.12. 48 Conto consuntivo 1947 Registro

2.12. 49 Bilancio di previsione 1948 Registro

2.12. 50 Conto consuntivo 1948 Registro

2.12. 51 Bilancio di previsione 1949 Registro

2.12. 52 Conto consuntivo 1949 Registro

2.12. 53 Bilancio di previsione 1950 Registro

2.12. 54 Conto consuntivo 1950 Registro

2.12. 55 Bilancio di previsione 1951 Registro

100

2.12. 56 Conto consuntivo 1951 Registro

2.12. 57 Bilancio di previsione 1952 Registro

2.12. 58 Conto consuntivo 1952 Registro

2.12. 59 Bilancio di previsione 1953 Registro

2.12. 60 Conto consuntivo 1953 Registro

2.12. 61 Bilancio di previsione 1954 Registro

2.12. 62 Conto consuntivo 1954 Registro

2.12. 63 Bilancio di previsione 1955 Registro

2.12. 64 101

Conto consuntivo 1955 Registro

2.12. 65 Bilancio di previsione 1956 Registro

2.12. 66 Conto consuntivo 1956 Registro

2.12. 67 Bilancio di previsione 1957 Registro

2.12. 68 Conto consuntivo 1957 Registro

2.12. 69 Bilancio di previsione 1958 Registro

2.12. 70 Conto consuntivo 1958 Registro

102 serie 2.13 Giornali di cassa e libri mastri della contabilità, 1928 - 1958

Contenuto Il giornale cassa è un registro tenuto dal cassiere comunale in cui vanno indicate le entrate ed uscite secondo l'ordine cronologico; in particolare nei giornali di cassa sono indicati: data, nome e cognome del debitore o creditore; natura del debito o credito; riferimenti al bilancio; somma dell'importo. Il giornale mastro è invece un registro in cui vanno trasportate le singole voci di entrata e uscita rilevate dal giornale di cassa; in particolare il mastro riporta: oggetto; somma dell'importo; data; descrizione del pagamento; numero del mandato; importo della somma del mandato. Il giornale di cassa per l'anno 1923 è contenuto nel "Partitario debitori e creditori" 1923 - 1931 della serie "Registri diversi", n. 1

2.13. 1 "Libro mastro entrate" 1928 Registro

2.13. 2 "Libro mastro uscite" 1928 Registro

2.13. 3 Libro mastro 1930 Registro

2.13. 4 "Mastro entrata" 1931 Registro

2.13. 5 "Registro mastro uscita" 1931 Registro

2.13. 6 "Registro mastro entrata - uscita"

103

1932 Registro

2.13. 7 "Giornale dei mandati e delle reversali" 1933 Registro

2.13. 8 Libro mastro 1933 Registro

2.13. 9 Giornale di cassa 1934 Registro

2.13. 10 Libro mastro 1934 Registro

2.13. 11 Libro mastro 1935 Registro

2.13. 12 "Giornale delle reversali e dei mandati" 1935 - 1936 Registro

2.13. 13 Libro mastro 1936 Registro

2.13. 14 "Giornale e mastro della contabilità" 1937 Registro

104

2.13. 15 "Giornale e mastro della contabilità" 1938 Registro

2.13. 16 "Giornale delle reversali e dei mandati" 1939 Registro

2.13. 17 "Giornale delle reversali e dei mandati" 1940 Registro

2.13. 18 "Giornale delle reversali e dei mandati" 1941 Registro

2.13. 19 "Giornale delle reversali e dei mandati" 1942 Registro

2.13. 20 "Giornale delle reversali e dei mandati" 1943 Registro

2.13. 21 "Giornale e mastro della contabilità" 1944 Registro

2.13. 22 "Giornale e mastro della contabilità" 1945 Registro

2.13. 23 105

"Giornale e mastro della contabilità" 1946 Registro

2.13. 24 "Giornale e mastro della contabilità" 1947 Registro

2.13. 25 "Giornale e mastro della contabilità" 1948 Registro

2.13. 26 "Giornale e mastro della contabilità" 1949 Registro

2.13. 27 "Giornale e mastro della contabilità" 1950 Registro

2.13. 28 "Giornale e mastro della contabilità" 1951 Registro

2.13. 29 "Giornale e mastro della contabilità" 1952 Registro

2.13. 30 Giornale di cassa 1953 Registro

2.13. 31 "Giornale e mastro della contabilità" 1954 106

Registro

2.13. 32 "Giornale e mastro della contabilità" 1955 Registro

2.13. 33 "Giornale e mastro della contabilità" 1956 Registro

2.13. 34 "Giornale e mastro della contabilità" 1957 Registro

2.13. 35 "Giornale e mastro della contabilità" 1958 Registro

107 serie 2.14 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo. Reversali e mandati di pagamento, 1924 - 1958

Contenuto Questa serie comprende la documentazione che deve essere raccolta parallelamente alla tenuta dei registri contabili, cioè gli allegati ai conti, le reversali e i mandati di pagamento e i relativi documenti giustificativi: Fra gli alegati al bilancio di previsione si trovano: - delibere di approvazione del bilancio da parte del Consiglio comunale - delibere di approvazione del bilancio da parte della Giunta provinciale di Trento - verbali di verifica cassa dell'esattoria - elenchi delle passività arretrate - bilanci del Corpo dei vigili del fuoco volontari - delibere della Giunta e del Consiglio comunale per storno fondi da una voce all'altra del bilancio - relazioni della Giunta comunale - avvisi di pubblicazione del bilancio all'albo Fra gli allegati al conto consuntivo si trovano: - delibere di approvazione del conto del Consiglio comunale - delibere di approvazione del conto della Giunta provinciale di Trento - delibere di nomina dei revisori del conto - relazioni dei revisori del conto - verbali di verifica cassa dell'esattoria - tabelle di svolgimento del conto - elenchi dei residui attivi e passivi - prospetti delle entrate e delle uscite relativi alle gestioni speciali - rendiconti del Corpo dei vigili del fuoco volontari - delibere della Giunta e del Consiglio comunale per erogazione di spese a calcolo o impreviste Insieme alle reversali e ai mandati di pagamento si trovano poi le pezze d'appoggio: - Le reversali sono gli ordini d'incasso dati al cassiere dell'amministrazione e giustificano le entrate - I mandati di pagamento sono gli ordini di pagamento dati al cassiere dell'amministrazione e giustificano le uscite - Le pezze d'appoggio sono tutti gli altri documenti giustificativi di varia natura (ricevute, note di spesa, quietanze, fatture ...) che accompagnano le reversali e i mandati. In questa serie sono inoltre raccolti, in qualità di pezze d'appoggio alle entrate comunali, i ruoli delle entrate comunali.

2.14. 1. b.1 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt. 1 - 91 1924

108

Busta

2.14. 2. b. 2 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo Reversali e mandati di pagamento: Uscita: residui passivi; artt. 1 - 21 1925 Busta

2.14. 3. b. 3 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt. 24 - 112 1925 Busta

2.14. 4. b. 4 Allegati al bilancio di previsione Reversali e mandati di pagamento: Uscita: residui passivi 1926 Busta

2.14. 5. b. 5 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt. 1 - 105 1926 Busta

2.14. 6. b. 6 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo Reversali e mandati di pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 1 - 25 Uscita: residui passivi; artt. 1 - 39 1927 Busta

2.14. 7. b. 7 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt. 41 - 126 1927 Busta

109

2.14. 8. b. 8 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo Reversali e mandati di pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 1 - 44 1928 Busta

2.14. 9. b. 9 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: residui passivi 1928 Busta

2.14. 10. b. 10 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt. 1 - 137 1928 Busta

2.14. 11. b. 11 Reversali e mandati di pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 1 - 34 1929 Busta

2.14. 12. b. 12 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: residui passivi 1929 Busta

2.14. 13. b. 13 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt. 1 - 64 1929 Busta

2.14. 14. b. 14 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt. 65 - 121 1929 Busta 110

2.14. 15. b. 15 Reversali e mandati di pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 1 - 27 1930 Busta

2.14. 16. b. 16 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: residui passivi 1930 Busta

2.14. 17. b. 17 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt. 1 - 117 1930 Busta

2.14. 18. b. 18 Reversali e mandati di pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 1 - 27 1931 Busta

2.14. 19. b. 19 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: residui passivi 1931 Busta

2.14. 20. b. 20 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt. 1 - 55 1931 Busta

2.14. 21. b. 21 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt. 56 - 109 1931 Busta 111

2.14. 22. b. 22 Reversali e mandati di pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 1 - 28 Uscita: residui passivi 1932 Busta

2.14. 23. b. 23 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: residui passivi; artt. 1 - 40 1932 Busta

2.14. 24. b. 24 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt. 41 - 103 1932 Busta

2.14. 25. b. 25 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo Reversali e mandati di pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 1 - 27 Uscita: residui passivi 1933 Busta

2.14. 26. b. 26 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt. 1 - 45 1933 Busta

2.14. 27. b. 27 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt. 46 - 102 1933 Busta

2.14. 28. b. 28

112

Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo Reversali e mandati di pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 1 - 33 Uscita: residui passivi 1934 Busta

2.14. 29. b. 29 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt: 1 - 47 1934 Busta

2.14. 30. b. 30 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt. 51 - 1934 Busta

2.14. 31. b. 31 Reversali e mandati di pagamento: Entrata: artt. 1 -31 Uscita: residui passivi 1935 Busta

2.14. 32. b. 32 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt. 1 - 50 1935 Busta

2.14. 33. b. 33 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt. 51 - 92 1935 Busta

2.14. 34. b. 34 Reversali e mandati di pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 1 - 32

113

Uscita: residui passivi 1936 Busta

2.14. 35. b. 35 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt. 1 - 92 1936 Busta

2.14. 36. b. 36 Allegati al bilancio preventivo e al conto consuntivo Reversali e mandati di pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 1 - 33 Uscita: residui passivi 1937 Busta

2.14. 37. b. 37 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt. 1 - 41 1937 Busta

2.14. 38. b. 38 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt. 42 - 90 1937 Busta

2.14. 39. b. 39 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo Reversali e mandati di pagamento: Entrata: artt. 1 - 32 Uscita: residui; artt. 1 - 30 1938 Busta

2.14. 40. b. 40 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt. 31 - 95 1938 114

Busta

2.14. 41. b. 41 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo Reversali e mandati di pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 1 - 31 Uscita: residui, artt. 1 - 11 1939 Busta

2.14. 42. b. 42 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt. 12 - 101 1939 Busta

2.14. 43. b. 43 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo Reversali e mandati di pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 1 - 32 Uscita: residui passivi 1940 Busta

2.14. 44. b. 44 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt. 1 - 35 1940 Busta

2.14. 45. b. 45 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt. 36 - 98 1940 Busta

2.14. 46. b. 46 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo Reversali e mandati di pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 1 - 31 Uscita: residui passivi; artt. 1 - 11 1941 115

Busta

2.14. 47. b. 47 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt. 12 - 97 1941 Busta

2.14. 48. b. 48 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo Reversali e mandati di pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 1 - 29 Uscita: residui passivi; artt. 1 - 12 1942 Busta

2.14. 49. b. 49 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: residui passivi; artt. 1- 38 1943 Busta

2.14. 50. b. 50 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt. 39 - 93 1943 Busta

2.14. 51. b. 51 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo Reversali e mandati di pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 1 - 32 Uscita: residui passivi 1944 Busta

2.14. 52. b. 52 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt. 1 - 42 1944 Busta

116

2.14. 53. b. 53 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt. 43 - 94 1944 Busta

2.14. 54. b. 54 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo Reversali e mandati di pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 1 - 30 Uscita: residui passivi 1945 Busta

2.14. 55. b. 55 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt. 1 - 44 1945 Busta

2.14. 56. b. 56 Reversali e mandati pagamento: Uscita: artt. 45 - 81 1945 Busta

2.14. 57. b. 57 - 58 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt. 1 - 52 1946 Busta

2.14. 58. b. 57 - 58 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo Reversali e mandati di pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 1 - 11 1947 Busta

2.14. 59. b. 59

117

Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo Reversali e mandati di pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 4 - 28 Uscita: residui passivi, artt. 1 - 78 1948 Busta

2.14. 60. b. 60 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo Reversali e mandati di pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 1 - 27 Uscita: residui passivi; artt. 1 - 69 1949 Busta

2.14. 61. b. 61 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo Reversali e mandati di pagamento. Entrata: residui attivi; artt. 1 - 28 Uscita: residui passivi; artt. 2 - 23 1950 Busta

2.14. 62. b. 62 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt. 24 - 79 1950 Busta

2.14. 63. b. 63 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo Reversali e mandati di pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 4 - 27 Uscita: residui passivi; artt. 1 -6 1951 Busta

2.14. 64. b. 64 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt. 8 - 91 1951 Busta 118

2.14. 65. b. 65 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo Reversali e mandati di pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 1 -26 Uscita: residui passivi; artt. 1 -28 1952 Busta

2.14. 66. b. 66 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt. 29 - 92 1952 Busta

2.14. 67. b. 67 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo Reversali e mandati di pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 1 - 26 1953 Busta

2.14. 68. b. 68 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: residui passivi; artt. 1 - 25 1953 Busta

2.14. 69. b. 68 Reversali e mandati di pagamento: Uscita:artt. 26 - 91 1953 Busta

2.14. 70. b. 70 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo Reversali e mandati di pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 1 - 29 Uscita: residui passivi; artt. 1 - 25 1954 Busta

119

2.14. 71. b. 71 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt. 26 - 91 1954 Busta

2.14. 72. b. 72 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo Reversali e mandati di pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 1- 25 Uscita: residui passivi; artt. 1 - 31 1955 Busta

2.14. 73. b. 73 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt. 32 - 95 1955 Busta

2.14. 74. b. 74 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo Reversali e mandati di pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 1 - 26 Uscita: residui passivi; artt. 1 - 10 1956 Si segnalano: bilancio e rendiconto del Corpo dei vigili del fuoco volontari di Tiarno di Sotto Busta

2.14. 75. b. 75 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt. 11 - 56 1956 Busta

2.14. 76. b. 76 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt. 57 - 98 1956 Busta

2.14. 77. b. 77 120

Allegati al bilancio di previsione e la conto consuntivo Reversali e mandati di pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 1 - 27 Uscita: residui passivi 1957 Si segnalano: bilancio e rendiconto del Corpo dei vigili del fuoco volontari di Tiarno di Sotto Busta

2.14. 78. b. 78 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt. 1 - 45 1957 Busta

2.14. 79. b. 79 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt. 46 - 97 1957 Busta

2.14. 80. b. 80 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo Reversali e mandati di pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 1 - 27 Uscita: residui passivi 1958 Si segnalano: bilancio e rendiconto del Corpo dei vigili del fuoco volontari di Tiarno di Sotto Busta

2.14. 81. b. 81 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt. 1 - 49 1958 Busta

2.14. 82. b. 82 Reversali e mandati di pagamento: Uscita: artt. 50 - 96 1958 Busta

121 serie 2.15 Liste di leva, [1922] - 1958

Contenuto La legislazione italiana relativa al servizio di leva (T.U. approvato con R.D. 24 dicembre 1911, n. 1947 e regolamento approvato con R.D. 2 luglio 1890, n. 6952) fu estesa ai territori annessi al Regno d'Italia con R. D. 19 settembre 1921, n. 1331 (poi R.D. 5 agosto 1927, n. 1437) Ulteriori disposizioni si trovano nel T.U. delle leggi sul reclutamento dell'esercito del 24 febbraio 1938 n. 329 Tali normative prescrivevano la formazione annuale in tutti i comuni di due tipi di documentazione: la lista di leva e il ruolo matricolare: - per la formazione della lista di leva, si formavano degli elenchi preparatori di nominativi in base ai registri di stato civile che veniva poi sottoposta all'approvazione della Giunta comunale e in seguito al commissario di leva. Vi venivano annotati i dati anagrafici del coscritto, le eventuali variazioni e le decisioni del consiglio di leva. - Il ruolo matricolare invece, doveva essere lo "specchio dell'iter militare" del cittadino e veniva impostato sui dati rilevati dalle liste di leva; in seguito veniva aggiornato con le notizie inviate dai comandanti dei corpi e dei distretti militari relative a chiamate, trasferimenti, fogli di via o congedi.

2.15. 1. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1885 [1922] Fascicolo

2.15. 2. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1887 [1922] Fascicolo

2.15. 3. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1888 [1922] Fascicolo

2.15. 4. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1889 [1922] Fascicolo

2.15. 5. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1890 [1922]

122

Fascicolo

2.15. 6. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1891 [1922] Fascicolo

2.15. 7. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1892 [1922] Fascicolo

2.15. 8. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1893 [1922] Fascicolo

2.15. 9. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1894 [1922] Fascicolo

2.15. 10. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1895 [1922] Fascicolo

2.15. 11. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1896 [1922] Fascicolo

2.15. 12. . b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1897 [1922] Fascicolo

2.15. 13. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1898 [1922] Fascicolo

123

2.15. 14. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1899 [1922] Fascicolo

2.15. 15. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1901 1922 Fascicolo

2.15. 16. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1902 [1922] Fascicolo

2.15. 17. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1903 [1922] Fascicolo

2.15. 18. b. 1 -52 Lista di leva dei nati nel 1904 1922 Fascicolo

2.15. 19. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1905 1923 Fascicolo

2.15. 20. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1906 1924 Fascicolo

2.15. 21. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1907 1925 Fascicolo

2.15. 22. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1908 124

1926 Fascicolo

2.15. 23. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1909 1928 Fascicolo

2.15. 24. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1910 1928 Fascicolo

2.15. 25. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1911 1929 Fascicolo

2.15. 26. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1912 1930 Fascicolo

2.15. 27. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1913 1931 Fascicolo

2.15. 28. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1914 1932 Fascicolo

2.15. 29. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1915 1933 Fascicolo

2.15. 30. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1916 1934 Fascicolo

125

2.15. 31. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1917 1935 Fascicolo

2.15. 32. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1918 1936 Fascicolo

2.15. 33. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1919 1937 Fascicolo

2.15. 34. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1920 1938 Fascicolo

2.15. 35. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1921 1939 Fascicolo

2.15. 36. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1922 1940 Fascicolo

2.15. 37. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1923 1941 Fascicolo

2.15. 38. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1924 1942 Fascicolo

2.15. 39. b. 1 - 52 126

Lista di leva dei nati nel 1925 1943 Fascicolo

2.15. 40. b. 1 -52 Lista di leva dei nati nel 1926 1945 Fascicolo

2.15. 41. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1927 1945 Fascicolo

2.15. 42. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1928 1946 Fascicolo

2.15. 43. b. 1 -52 Lista di leva dei nati nel 1929 1947 Fascicolo

2.15. 44. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1930 1950 Fascicolo

2.15. 45. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1931 1951 Fascicolo

2.15. 46. b. 1- 52 Lista di leva dei nati nel 1932 1952 Fascicolo

2.15. 47. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1933 1953 127

Fascicolo

2.15. 48. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1934 1954 Fascicolo

2.15. 49. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1935 1955 Fascicolo

2.15. 50. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1936 1956 Fascicolo

2.15. 51. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1937 1957 Fascicolo

2.15. 52. b. 1 - 52 Lista di leva dei nati nel 1938 1958 Fascicolo

128 serie 2.16 Ruoli matricolari, [1930 - 1958]

Contenuto Nel "ruolo matricolare comunale dei militari" venivano iscritti dall'autorità comunale e in ordine alfabetico, i vincolati agli obblighi militari con generalità ed indirizzo; successivamente il distretto competente doveva comunicare ad ogni trimestre le eventuali variazioni che venivano trascritte sul ruolo e che venivano poi restituite firmate al distretto mittente; all'atto di congedo, vi si annotavano il numero di matricola, arma di appartenenza, data di congedo, reggimento e grado, fino al proscioglimento dell'obbligo militare, che avveniva a 55 anni. Il ruolo doveva essere costantemente aggiornato; avvenuto il proscioglimento, veniva poi passato agli archivi oppure distrutto, secondo le disposizioni in vigore al momento.

La serie raccoglie inoltre i ruoli matricolari dei nati dall'anno 1876 al 1900, compilati nel 1930 in seguito alla circolare del ministero dell'Interno-Direzione generale dell'amministrazione civile, n. 16900/3 del 28 agosto 1929 che rimetteva in ruolo i militari già congedati dal governo austriaco, fino al compimento del 55° anno di età.

2.16. 1. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1876 [1930] Fascicolo

2.16. 2. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1877 [1930] Fascicolo

2.16. 3. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1878 1930 Fascicolo

2.16. 4. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1879 [1930] Fascicolo

2.16. 5. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1880 1930 Fascicolo

129

2.16. 6. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1881 1930 Fascicolo

2.16. 7. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1882 1930 Fascicolo

2.16. 8. b. 1 - 4 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1883 1930 Fascicolo

2.16. 9. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1885 [1930] Fascicolo

2.16. 10. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1886 [1930] Fascicolo

2.16. 11. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1887 [1930] Fascicolo

2.16. 12. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1888 [1930] Fascicolo

2.16. 13. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1889 [1930] Fascicolo

2.16. 14. b. 1 - 44 130

Ruolo matricolare dei militari nati nel 1890 [1930] Fascicolo

2.16. 15. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1891 [1930] Fascicolo

2.16. 16. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1892 [1930] Fascicolo

2.16. 17. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1893 [1930] Fascicolo

2.16. 18. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1894 [1930] Fascicolo

2.16. 19. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1895 [1930] Fascicolo

2.16. 20. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1896 [1930] Fascicolo

2.16. 21. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1897 [1930] Fascicolo

2.16. 22. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1898 [1930] 131

Fascicolo

2.16. 23. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1899 [1930] Fascicolo

2.16. 24. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1900 [1930] Fascicolo

2.16. 25. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1901 [1930] Fascicolo

2.16. 26. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1902 [1930] Fascicolo

2.16. 27. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1903 [1930] Fascicolo

2.16. 28. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1904 [1930] Fascicolo

2.16. 29. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1905 [1930] Fascicolo

2.16. 30. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1906 [1930] Fascicolo

132

2.16. 31. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1907 [1930] Fascicolo

2.16. 32. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1908 [1930] Fascicolo

2.16. 33. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1909 [1930] Fascicolo

2.16. 34. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1910 1931 Fascicolo

2.16. 35. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1911 [1931] Fascicolo

2.16. 36. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1912 [1932] Fascicolo

2.16. 37. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1913 [1933] Fascicolo

2.16. 38. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1914 [1934] Fascicolo

2.16. 39. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1915 133

[1935] Fascicolo

2.16. 40. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1916 [1936] Fascicolo

2.16. 41. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1917 [1937] Fascicolo

2.16. 42. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1918 [1938] Fascicolo

2.16. 43. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1919 [1939] Fascicolo

2.16. 44. b. 1 - 44 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1920 [1940] Fascicolo

2.16. 45. b. 45 - 62 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1921 [1941] Fascicolo

2.16. 46. b. 45 - 62 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1922 [1942] Fascicolo

2.16. 47. b. 45 - 62 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1923 [1943] Fascicolo

134

2.16. 48. b. 45 - 62 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1924 [1944] Fascicolo

2.16. 49. b. 45 - 62 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1925 [1945] Fascicolo

2.16. 50. b. 45 - 62 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1926 [1946] Fascicolo

2.16. 51. b. 45 - 62 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1927 [1947] Fascicolo

2.16. 52. b. 45 - 62 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1928 [1948] Fascicolo

2.16. 53. b. 45 - 62 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1929 [1949] Fascicolo

2.16. 54. b. 45 - 62 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1930 [1950] Fascicolo

2.16. 55. b. 45 - 62 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1931 [1951] Fascicolo

2.16. 56. b. 45 - 62 135

Ruolo matricolare dei militari nati nel 1932 [1952] Fascicolo

2.16. 57. b. 45 - 62 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1933 [1953] Fascicolo

2.16. 58. b. 45 - 62 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1934 [1954] Fascicolo

2.16. 59. b. 45 - 62 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1935 [1955] Fascicolo

2.16. 60. b. 45 - 62 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1936 [1956] Fascicolo

2.16. 61. b. 45 - 62 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1937 [1957] Fascicolo

2.16. 62. b. 45 - 62 Ruolo matricolare dei militari nati nel 1938 [1958] Fascicolo

136 serie 2.17 Lavori pubblici, 1926 - 1963

Contenuto La serie registra le pratiche relative ad opere pubbliche realizzate dall'amministrazione comunale di Tiarno di Sotto; la serie è divisa in quattro sottoserie: strade; acquedotti e fognature; edifici; lavori diversi

137 sottoserie 2.17.1 Strade, 1929 - 1961

Contenuto Questa sottoserie comprende la documentazione relativa alla sistemazione e manutenzione delle strade interne e di montagna di competenza comunale e ai lavori di manutenzione e rimboschimento svolti dai Cantieri - Scuola di lavoro per i disoccupati realizzati secondo la Legge 29 aprile 1949, n. 264.

2.17.1. 1. b. 1 -4; 8 "Progetto per la sistemazione stradale interna dell'abitato di Tiarno di Sotto" 1929 Progetto di sistemazione stradale dell'abitato di Tiarno di Sotto in seguito alle devastazioni della guerra: " 1. Relazione 2. Disegni 3. Analisi prezzi 4. Capitolato generale d'appalto 5. Capitolato speciale d'appalto" Fascicolo

2.17.1. 2. b. 1 - 4; 8 "Progetto per la sistemazione selciati vie principali di Tiarno di Sotto e per la costruzione di un tombino in Tiarno di Sopra" 1931 - Carteggio ed atti - Contratto n. 7 rep., 1931 Fascicolo

2.17.1. 3. b. 1 - 4; 8 "Progetto per la sistemazione e costruzione di tratti a nuovo delle strade di montagna: S.Giorgio - Oel - Lavan - Vias e della Costa" 1931 - 1932 - Carteggio ed atti - Progetto Fascicolo

2.17.1. 4. b. 1 - 4; 8 "Progetto per la costruzione della variante 'Al Graz' " 1938 - Carteggio ed atti - Progetto Fascicolo

138

2.17.1. 5. b. 5 "Cantiere Lembondel" 1951 - 1960 Cantiere di lavoro sito in località Lembondel nel comune di Tiarno di Sotto per la costruzione di una strada e di un canale per la raccolta dell acque di piena, contrassegnato col n. 035506/L per il periodo giugno - agosto 1958 e poi col n. 043080/L fino a dicembre 1958: - Progetto - Carteggio ed atti relativi ai lavori: cassa malattia e Inail; collocamento, contabilità e giornale di cassa; registri di presenza; registri di stato d'avanzamento lavori; registri delle presenze giornaliere operai Busta

2.17.1. 6. b. 6 - 7 Cantiere di rimboschimento 1956 - 1959 Lavori di rimboschimento e miglioramento montano eseguiti in territorio del comune di Tiarno di Sotto, in località Lengros, con i fondi dei Cantieri - Scuola per operai disoccupati, n. 13672/R: - Progetto - Carteggio ed atti relativi allo svolgimento lavori; cassa malattia e Inps; collocamento; contabilità, registri paga e presenze, mensili e di stato d'avanzamento lavori Busta

2.17.1. 7. b. 6 - 7 Cantiere di rimboschimento 1957 - 1959 Lavori di rimboschimento e allargamento strada in località Val dell'acqua e Val del Mur da realizzarsi con i fondi dei Cantieri - Scuola per operai disoccupati, n. 11650/R: - Progetto - Carteggio ed atti relativi ai lavori; cassa malattia e Inps; collocamento e uff. Lavoro; circolari; contabilità e registri paga e presenze, mensili e di stato avanzamento lavori Busta

2.17.1. 8. b. 1 - 4; 8 "Progetto dei lavori di pavimentazione delle strade laterali di Tiarno di Sotto" 1957 - 1961 - Carteggio ed atti - Progetto Fascicolo

139 sottoserie 2.17.2 Acquedotti e fognature, 1926 - 1963

Contenuto La sottoserie raccoglie la documentazione relativa a canalizzazioni e sistemazione degli scarichi fognari

2.17.2. 1. b. 1 - 2 "Progetto per la costruzione della canalizzazione di Tiarno di Sotto" 1926 - 1927 Carteggio ed atti relativi ai lavori di canalizzazione delle acque nel comune di Tiarno di Sotto: - Carteggio ed atti relativi ai lavori - Progetto - Contabilità Fascicolo

2.17.2. 2. b. 1 - 2 Sistemazione ed ampliamento delle fognature 1957 - 1963 Carteggio ed atti relativi alla sistemazione ed ampliamento delle canalizzazioni per acque bianche e nere nel comune di Tiarno di Sotto: - Carteggio ed atti relativi ai lavori - Contabilità - Collaudo e liquidazione finale Fascicolo

140 sottoserie 2.17.3 Edifici, 1927 - 1962

Contenuto La sottoserie raccoglie la documentazione relativa alla ristrutturazione e costruzione di malghe comunali ed edifici pubblici quali la scuola materna ed elementare o edifici destinati all'edilizia popolare

2.17.3. 1. b. 1 - 3 "Progetto per il miglioramento della Malga Tremalzo di Sopra" 1927 - 1942 Carteggio ed atti relativi alla sistemazione della stalla, alla costruzione di una concimaia e di un porcile e alla sistemazione delle prese d'acqua della Malga Tremalzo di Sopra: - Carteggio ed atti - Progetto Fascicolo

2.17.3. 2. b. 1 - 3 "Progetto per il miglioramento della Malga Giumella" 1931 - 1933 (con doc. dal 1909) Carteggio ed atti relativi alla costruzione di un serbatoio dell'acqua piovana e alla costruzione di un abbeveratoio per la Malga Campo o Giumella: - Carteggio ed atti, fra cui contratto n. 6 rep., 1932 - Progetto Fascicolo

2.17.3. 3. b. 1 - 3 "Progetto per il miglioramento della Malga Caset" 1940 - 1941 Carteggio ed atti relativi alla costruzione di una stalla e di una concimaia nella Malga Caset: - Carteggio ed atti - Progetto Fascicolo

2.17.3. 4. b. 4 Costruzione della scuola elementare: I 1941 - 1953 - 1. Deliberazioni e corrispondenza, 1941 - 1950 - 2. Carteggio ed atti, progetto, libretto delle misure e planimetria, 1941 - 1950 - 3. Richieste di contributi, 1946 - 1951 Busta

141

2.17.3. 5. b. 5 Costruzione della scuola elementare: II 1947 - 1951 - 1. Appalti legname da costruzione, 1947 - 1951 - 2. Appalti per gli altri lavori, 1947 - 1953 - 3. Inaugurazione scuola, 1950 - 1951 Busta

2.17.3. 6. b. 6 Costruzione della scuola elementare: III 1948 - 1955 - Conto generale e relazione contabile riassuntiva - Liquidazione dei lavori; contratti di appalto per opere murarie, finiture e impianto riscaldamento - Spese fatte in economia e liquidazione finale dei lavori Busta

2.17.3. 7. b. 7 - 9 Costruzione della scuola materna 1951 - 1962 Carteggio ed atti relativi alla costruzione del nuovo edificio da adibirsi a scuola materna di Tiarno di Sotto: - Progetto - Carteggio ed atti Fascicolo

2.17.3. 8. b. 7 - 9 Costruzione di case popolari 1953 - 1956 Carteggio ed atti relativi alla costruzione di case popolari: 1. Casa per i senza tetto: progetto; carteggio ed atti relativi ai lavori, 1954 - 1956 2. Casa popolare: normative; disegni, 1953 Fascicolo

2.17.3. 9. b. 7 - 9 Realizzazione di un ambulatorio comunale 1953 - 1957 Lavori di realizzazione di un ambulatorio comunale da ricavarsi nell'appartamento delle ex scuole nonché edificio comunale: - Progetto - Carteggio ed atti relativi ai lavori - Contratto n. 91 rep (copia) - Collaudo e liquidazione finale Fascicolo

142 sottoserie 2.17.4 Lavori diversi, [sec. XX primo quarto]

Contenuto La sottoserie raccoglie la documentazione relativa ad un progetto di sistemazione e canalizzazione del Lago d'Ampola

2.17.4. 1. b. 1 "Prosciugamento del Lago d'Ampola" [sec. XX primo quarto] Progetto di sistemazione e canalizzazione degli immissari del lago d'Ampola al fine di prosciugarlo per far fronte a frequenti inondazioni e conseguenti impaludamenti: " 1. Relazione tecnica 2. Relazione finanziaria 3. Descrizione dei lavori 4. Analisi dei prezzi 5. Preventivo 6. Capitolato generale 7. Disegni 8. Variante 9. Disegni della variante 10. Elenco delle particelle" Fascicolo

143 serie 2.18 Licenze edilizie, 1950 - 1958

Contenuto In base alla legge urbanistica del 17 agosto 1942, n. 1150, bisognava richiedere all'amministrazione comunale un'autorizzazione preventiva per costruzioni o trasformazioni che sorgessero nei centri abitati del territorio comunale, che accertasse la conformità delle costruzioni progettate alle norme, alle leggi e alle prescrizioni dei piani regolatori e dei regolamenti edilizi; dove per centro abitato si intendeva qualsiasi raggruppamento edilizio, facente parte o no del nucleo urbano. Con la circolare del Ministero dei lavori pubblici del 6 dicembre 1958, Div. 23, si cercò poi di dare delle direttive e delle chiarificazioni alla procedura da mantenere per il rilascio delle licenze edilizie. Secondo il punto II di tale circolare, la licenza edilizia rientra nella categoria delle autorizzazioni, cioè quegli "atti mediante i quali l'autorità amministrativa consente l'esercizio di un diritto o di una facoltà" anche se la facoltà, in questo caso di costruire sul suolo prioprio, non può essere esercitato liberamente, ma necessita di un atto di consenso dell'autorità amministrativa, la licenza edilizia, appunto. Al punto III si definiscono invece le competenze del rilascio dei nulla-osta e dell'autorizzazione: solo il sindaco o l'assessore da lui delegato, sentito il parere obbligatorio della commissione edilizia, possono prendere provvedimenti relativi alle licenze edilizie; il nulla-osta è un procedimento che si inserisce come fase obbligatoria nel rilascio della licenza.

La serie comprende le pratiche nominative raccolte in fascicoli ed ordinate cronologicamente che i privati dovevano presentare per costruzioni e trasformazioni in genere. Le pratiche presenti non sono però complete, a volte consistono della sola richiesta, a volte del solo nulla-osta e a volta del solo disegno.

2.18. 1. b. 1 Licenze edilizie 1950 - 1958 - 1950: Malcotti Gentile, richiesta di rilascio licenza edilizia per l'ampliamento di una casa, p.ed. 137/2 - 1953: Tarolli Paolo e Gisella, richiesta di abitabilità; Ferrari Ettore e Giuseppe, decisioni della commissione edilizia relativa a un edificio pericolante, p.ed. 17/1 e 19/1; Degara Lucina, nulla osta per la costruzione di recinto - 1954: Degara Giulio, richiesta di autorizzazione per l'adattamento di un edificio uso bar, p.ed. 48/4; Calcari Enrico, autorizzazione della commissione edilizia per la costruzione di una tettoia e di una concimaia; Rondelli Severino, richiesta di autorizzazione per la costruzione di un muro di cinta - 1955: Calcari Arturo, richiesta d'autorizzazione per la costruzione di una stalla, p.ed. 120/2; Zecchini Livio, richiesta d'autorizzazione per l'ampliamento di una casa uso negozio, p.ed. 49; Degara Massimiliano, richiesta d'autorizzazione per l'installazione di un distributore carburante in loc. "Moi"; Marzadri Teresa in Toniatti, richiesta nulla osta per l'ingrandimento della propria abitazione, n.civ. 89; Tolazzi Elvira, richiesta di nulla osta per scarico bagno nel condotto comunale, n.civ. 69; notifica del Comune di avvenuti controlli scarichi fognari privati; Degara Adriana e Degara Angioletta, richiesta d'autorizzazione per occupazione suolo pubblico; Ferrari Ettore, certificato di abitabilità, p.f. 17/1 - 1956: Degara Adolfo, richiesta certificato di abitabilità per una stalla con fienile; Santolini Ignazio, richiesta di autorizzazione per la costruzione di una concimaia; Degara Damiano, richiesta nulla osta per apertura porta nell'abitazione; Ferrari Giuseppe,

144 autorizzazione all'ampliamento di due finestre e di una porta ai nn.civ. 90 e 91; Zecchini Guido, nulla osta per la costruzione di una tettoia nell'orto; Degara Massimiliano, nulla osta e abitabilità per la costruzione di una nuova abitazione con laboratorio imballaggi, p.f. 976/1 - 1957: Calcari Rita, richiesta di nulla osta per rifacimento facciata esterna propria abitazione; Cellana Pietro, richiesta d'autorizzazione per apertura di una finestra, n.civ. 30; Crosina Luigi, richiesta di nulla osta per la costruzione di un muro di cinta; Salvi Maria, richiesta di permesso per la trasformazione in porta di una finestra; Santolini Angelo e Carlo, richiesta d'autorizzazione per l'apertura di una finestra e l'allacciamento alle fognature, n.civ. 7; Santolini Renato, richiesta d'autorizzazione per la costruzione di una casa - 1958: Degara Bortolo, richiesta nulla osta per la sistemazione della propria abitazione, p.ed. 84/4; Crosina Alfonso, richiesta d'autorizzazione per aprire tre finestre; Stefani Lucino, nulla osta per la costruzione di un muro di cinta; Crosina Arrigo, richiesta di nulla osta per l'apertura di una porta Busta

145 serie 2.19 Registri degli atti di nascita, 1924 - 1958

Contenuto Il R. D. 24 settembre 1923, n. 2013 (1) estese alle nuove province le disposizioni relative all'ordinamento dello stato civile, prevedendo l'entrata in vigore, dal 1° gennaio 1924, di una serie di norme. Fra queste vanno ricordate in particolare le disposizioni del codice civile italiano relative agli atti di stato civile, alle formalità preliminari del matrimonio, alla celebrazione del matrimonio ed alle prove inerenti, al matrimonio dei cittadini in paese estero e degli stranieri nel Regno, alle sanzioni penali e il R. D. 15 novembre 1865, n. 2602 sull'ordinamento dello stato civile. In base a quest'ultimo decreto venivano considerate funzioni dello stato civile il ricevere gli atti, il custodire e conservare i registri, il rilasciare i certificati. Esse furono attribuite dalla legge ai sindaci, in qualità di ufficiali di governo, che ebbero il compito di tenere quattro registri per la trascrizione degli atti relativi alla cittadinanza, alle nascite, ai matrimoni, alle morti. Questi registri dovevano essere preventivamente vidimati dal presidente del tribunale, alla cui giurisdizione il comune apparteneva. Era inoltre prevista la compilazione dei registri in duplice originale (uno di essi, dopo la chiusura annuale, doveva essere trasmesso alla cancelleria del tribunale). Inoltre, dopo la chiusura annuale, per ogni registro doveva essere redatto un indice alfabetico dei cognomi di coloro ai quali si riferivano gli atti, e periodicamente dovevano essere redatti gli indici decennali.

Nei registri degli atti di nascita venivano incluse: le dichiarazioni di nascita, i verbali di presentazione dei bambini trovati, dei bambini morti dei quali non era stata dichiarata la nascita, gli atti di nascita ricevuti all'estero, in viaggio marittimo, da militari o in comuni nei quali la nascita era avvenuta accidentalmente, le dichiarazioni di consegna dei bambini ai pubblici ospizi, gli atti di riconoscimento di figli naturali, i decreti di adozione, legittimazione, cambiamento o aggiunta di nome e cognome, di concessione di titoli nobiliari e le sentenze di rettificazione degli atti di nascita.

Note 1. Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti delle leggi d'Italia, vol. 6, pp. 5770 - 5773

2.19. 1 Registro degli atti di nascita 1924 Registro

2.19. 2 Registro degli atti di nascita 1925 Registro

2.19. 3 Registro degli atti di nascita 1926 146

Registro

2.19. 4 Registro degli atti di nascita 1927 Registro

2.19. 5 Registro degli atti di nascita 1928 Registro

2.19. 6 Registro degli atti di nascita 1929 Registro

2.19. 7 Registro degli atti di nascita 1930 Registro

2.19. 8 Registro degli atti di nascita 1931 Registro

2.29. 9 Registro degli atti di nascita 1932 Registro

2.19. 10 Registro degli atti di nascita 1933 Registro

2.19. 11 Indice decennale degli atti di nascita 1924 - 1933 Registro

147

2.19. 12 Registro degli atti di nascita 1934 Registro

2.19. 13 Registro degli atti di nascita 1935 Registro

2.19. 14 Registro degli atti di nascita 1936 Registro

2.19. 15 Registro degli atti di nascita 1937 Registro

2.19. 16 Registro degli atti di nascita 1938 Registro

2.19. 17 Registro degli atti di nascita 1939 Registro

2.19. 18 Registro degli atti di nascita 1940 Registro

2.19. 19 Registro degli atti di nascita 1941 Registro

2.19. 20 Registro degli atti di nascita 148

1942 Registro

2.19. 21 Registro degli atti di nascita 1943 Registro

2.19. 22 Indice decennale degli atti di nascita 1934 - 1943 Registro

2.19. 23 Registro degli atti di nascita 1944 Registro

2.19. 24 Registro degli atti di nascita 1945 Registro

2.19. 25 Registro degli atti di nascita 1946 Registro

2.19. 26 Registro degli atti di nascita 1947 Registro

2.19. 27 Registro degli atti di nascita 1948 Registro

2.19. 28 Registro degli atti di nascita 1949 Registro

149

2.19. 29 Registro degli atti di nascita 1950 Registro

2.19. 30 Registro degli atti di nascita 1951 Registro

2.19. 31 Registro degli atti di nascita 1952 Registro

2.19. 32 Registro degli atti di nascita 1953 Registro

2.19. 33 Registro degli atti di nascita 1954 Registro

2.19. 34 Registro degli atti di nascita 1955 Registro

2.19. 35 Registro degli atti di nascita 1956 Registro

2.19. 36 Registro degli atti di nascita 1957 Registro

2.19. 37 150

Registro degli atti di nascita 1958 Registro

151 serie 2.20 Registri degli atti di matrimonio, 1924 - 1958

Contenuto Nei registri degli atti di matrimonio venivano trascritti gli atti di celebrazione di matrimoni e le eventuali contemporanee dichiarazioni di riconoscimento dei figli naturali, gli atti di matrimonio celebrati all'estero, o in altri comuni, nei casi contemplati dal codice civile, le sentenze di rettificazione degli atti di matrimonio e le quelle di annullamento.

Questa serie comprende i registri annuali degli atti di matrimonio che sono conservati presso gli uffici di stato civile. Per la parte generale vedere la nota introduttiva alla serie 2.19.

2.10. 1 Registro degli atti di matrimonio 1924 Registro

2.20. 2 Registro degli atti di matrimonio 1925 Registro

2.20. 3 Registro degli atti di matrimonio 1926 Registro

2.20. 4 Registro degli atti di matrimonio 1927 Registro

2.20. 5 Registro degli atti di matrimonio 1928 Registro

2.20. 6 Registro degli atti di matrimonio 1929

152

Registro

2.20. 7 Registro degli atti di matrimonio 1930 Registro

2.20. 8 Registro degli atti di matrimonio 1931 Registro

2.20. 9 Registro degli atti di matrimonio 1932 Registro

2.20. 10 Registro degli atti di matrimonio 1933 Registro

2.20. 11 Indice decennale degli atti di matrimonio 1924 - 1933 Registro

2.20. 12 Registro degli atti di matrimonio 1934 Registro

2.20. 13 Registro degli atti di matrimonio 1935 Registro

2.20. 14 Registro degli atti di matrimonio 1936 Registro

153

2.20. 15 Registro degli atti di matrimonio 1937 Registro

2.20. 16 Registro degli atti di matrimonio 1938 Registro

2.20. 17 Registro degli atti di matrimonio 1939 Registro

2.20. 18 Registro degli atti di matrimonio 1940 Registro

2.20. 19 Registro degli atti di matrimonio 1941 Registro

2.20. 20 Registro degli atti di matrimonio 1942 Registro

2.20. 21 Registro degli atti di matrimonio 1943 Registro

2.20. 22 Registro degli atti di matrimonio 1944 Registro

2.20. 23 Registro degli atti di matrimonio 154

1945 Registro

2.20. 24 Registro degli atti di matrimonio 1946 Registro

2.20. 25 Registro degli atti di matrimonio 1947 Registro

2.20. 26 Registro degli atti di matrimonio 1948 Registro

2.20. 27 Registro degli atti di matrimonio 1949 Registro

2.20. 28 Registro degli atti di matrimonio 1950 Registro

2.20. 29 Registro degli atti di matrimonio 1951 Registro

2.20. 30 Registro degli atti di matrimonio 1952 Registro

2.20. 31 Registro degli atti di matrimonio 1953 Registro

155

2.20. 32 Registro degli atti di matrimonio 1954 Registro

2.20. 33 Registro degli atti di matrimonio 1955 Registro

2.20. 34 Registro degli atti di matrimonio 1956 Registro

2.20. 35 Registro degli atti di matrimonio 1957 Registro

2.20. 36 Registro degli atti di matrimonio 1958 Registro

156 serie 2.21 Registri degli atti di morte, 1924 - 1958

Contenuto Nei registri degli atti di morte venivano inseriti gli atti di morte stesi in seguito a dichiarazioni testimoniali, ad avvisi o notizie comunicate dalle amministrazioni di istituti pubblici e privati; venivano trascritti gli atti di morte ricevuti all'estero, in viaggio marittimo, da militari o in comuni diversi da quello in cui il defunto aveva avuto la propria residenza, i verbali di morte compilati dai pubblici ufficiali senza rinvenimento o riconoscimento dei cadaveri e le sentenze di rettificazione degli atti di morte.

La serie comprende i registri annuali degli atti di morte ed è conservata presso l'ufficio dello Stato civile. Per la parte generale vedere la nota introduttiva alla serie 2.19.

2.21. 1 Registro degli atti di morte 1924 Registro

2.21. 2 Registro degli atti di morte 1925 Registro

2.21. 3 Registro degli atti di morte 1926 Registro

2.21. 4 Registro degli atti di morte 1927 Registro

2.21. 5 Registro degli atti di morte 1928 Registro

2.21. 6 Registro supplettivo degli atti di morte

157

1928 Registro

2.21. 7 Registro degli atti di morte 1929 Registro

2.21. 8 Registro degli atti di morte 1930 Registro

2.21. 9 Registro degli atti di morte 1931 Registro

2.21. 10 Registro degli atti di morte 1932 Registro

2.21. 11 Registro degli atti di morte 1933 Registro

2.21. 12 Indice decennale degli atti di morte 1924 - 1933 Registro

2.21. 13 Registro degli atti di morte 1934 Registro

2.21. 14 Registro degli atti di morte 1935 Registro

158

2.21. 15 Registro degli atti di morte 1936 Registro

2.21. 16 Registro degli atti di morte 1937 Registro

2.21. 17 Registro degli atti di morte 1938 Registro

2.21. 18 Registro degli atti di morte 1939 Registro

2.21. 19 Registro degli atti di morte 1940 Registro

2.21. 20 Registro degli atti di morte 1941 Registro

2.21. 21 Registro degli atti di morte 1942 Registro

2.21. 22 Registro degli atti di morte 1943 Registro

2.21. 23 159

Indice decennale degli atti di morte 1934 - 1943 Registro

2.21. 24 Registro degli atti di morte 1944 Registro

2.21. 25 Registro degli atti di morte 1945 Registro

2.21. 26 Registro degli atti di morte 1946 Registro

2.21. 27 Registro degli atti di morte 1947 Registro

2.21. 28 Registro degli atti di morte 1948 Registro

2.21. 29 Registro degli atti di morte 1949 Registro

2.21. 30 Registro degli atti di morte 1950 Registro

2.21. 31 Registro degli atti di morte 1951 160

Registro

2.21. 32 Registro degli atti di morte 1952 Registro

2.21. 33 Registro degli atti di morte 1953 Registro

2.21. 34 Indice decennale degli atti di morte 1944 - 1953 Registro

2.21. 35 Registro degli atti di morte 1954 Registro

2.21. 36 Registro degli atti di morte 1955 Registro

2.21. 37 Registro degli atti di morte 1956 Registro

2.21. 38 Registro degli atti di morte 1957 Registro

2.21. 39 Registro degli atti di morte 1958 Registro

161 serie 2.22 Registri degli atti di cittadinanza

Contenuto Non risulta che per il periodo considerato esistano i registri degli atti di cittadinanza; la serie è stata comunque impostata per eventuali accrescimenti.

162 serie 2.23 Registro della popolazione, 1920 - 1987

Contenuto Il 15 novembre 1921 entrò in vigore il R. D. 23 ottobre 1921, n. 1530, con cui si estendeva agli ultimi territori annessi al Regno la legge 7 aprile 1921, n. 457 relativa, oltre che al censimento generale della popolazione, anche alle norme sulla tenuta dei registri della popolazione dei comuni. "Il sindaco cura la formazione e la regolare tenuta del registro di popolazione, e nei primi quindici giorni di ogni anno procede alla revisione del medesimo ...". Qualora vi fossero state delle irregolarità, il sindaco doveva provvedere perché fossero corretti gli errori e le omissioni (art. 6). Il compito delle autorità politiche era invece quello di vigilare la regolare istituzione, dove mancavano, dei registri della popolazione e aggiornarli e completarli in conformità alle disposizioni emanate dallo stesso decreto se erano già esistenti (art. 7). Successivamente, con il R.D. 2 dicembre 1929, n. 2132 fu pubblicato il "Regolamento per la formazione e tenuta del registro di popolazione in ogni comune del Regno" che prevedeva che il registro della popolazione fosse composto da fogli di famiglia (mod. A) e da schede individuali (mod. B). I fogli di famiglia venivano ordinati secondo l'ordine alfabetico delle denominazioni di strade e località del comune e non ordinati secondo una numerazione progressiva. Per questo motivo era previsto l'obbligo di raccoglierli in cartelle di casa, formate per ciascun fabbricato ad uso abitazione contraddistinto da un proprio numero civico (1). Le variazioni da apportare periodicamente al registro della popolazione stabile si desumevano: dai registri dello stato civile per i cambiamenti che derivavano da nascite, morti e matrimoni; dai dati relativi al movimento migratorio ed immigratorio desunto dalle dichiarazioni dei capi famiglia e dei residenti che avevano l'intenzione di trasferirsi in un altro comune o emigrare all'estero; dallo scambio di informazioni fra i comuni interessati, ai fini della cancellazione o dell'iscrizione nei rispettivi registri. Le variazioni positive venivano riportate con l'aggiunta di nuove schede, mentre per le variazioni negative si procedeva all'estrazione delle schede.

La serie raccoglie un registro generale della popolazione e le schede di famiglia "eliminate", cioè di quelle famiglie emigrate all'estero o in altro comune o estinte, che, secondo il nuovo regolamento del 1958 (2) non erano sottoposte a scarto dopo un determinato periodo di tempo, ma dovevano solo essere conservate a parte.

Note 1. R.D. 2 dicembre 1929, n. 2123 2. D.P.R. 31 gennaio 1958, n 136

2.23. 1 Registro generale della popolazione 1924 Registro dei fogli di famiglia, nn. 1 - 218; n. 399 con indicati: nome e cognome del capofamiglia; nome e cognome del padre e della madre del capofamiglia; relazione dei parentela col capofamiglia; professione del capofamiglia; comune e data di nascita; luogo e data del matrimonio; luogo di residenza; luogo e data di morte; data di emigrazione

163

Registro

2.23. 2. b. 23 Fogli famiglia eliminati, A - F 1920 - 1987 Fogli di famiglia eliminati, in ordine alfabetico secondo il capofamiglia, A - F, 1920 - 1987 Busta

2.23. 3. b. 3 Fogli famiglia eliminati, G - Z 1920 - 1985 Fogli di famiglia eliminati, in ordine alfabetico secondo il capofamiglia, G - Z, 1920 - 1985 Busta

164 serie 2.24 Movimento della popolazione, 1924 - 1958

Contenuto La serie raccoglie i fascicoli relativi al flusso d'immigrazione ed emigrazione all'interno del territorio comunale

2.24. 1. b. 1 Atti di immigrazione ed emigrazione 1924 - 1938 Carteggio ed atti relativi al movimento demografico e migratorio della popolazione Busta

2.24. 2. b. 2 Atti di immigrazione ed emigrazione 1939 - 1948 Carteggio ed atti relativo al movimento demografico e migratorio della popolazione Busta

2.24. 3. b. 3 Atti di immigrazione ed emigrazione 1949 - 1958 Carteggio ed atti relativi al movimento demografico e migratorio della popolazione Busta

165 serie 2.25 Registri diversi, 1923 - 1968

Contenuto Questa serie archivistica comprende tutti quei registri per i quali, considerata la differente natura e l'esiguità del numero, non si è ritenuto opportuno costituire delle serie distinte. Al fine di raggruppare in modo omogeneo il materiale presente, si è deciso di costituire quindici sottoserie, corrispondenti alle categorie in cui si articola il titolario del 1897, secondo le quali tali registri potrebbero essere classificati. Alcune sottoserie risultano vuote al momento della stesura dell'inventario in quanto non possiedono documentazione anteriore al 1958, ma sono comunque state impostate per il futuro.

166 sottoserie 2.25.1 Registri diversi -Cat. I, 1928 - 1964

2.25.1. 1. b. 1 - 2; 1 - 2 "Registro delle commissioni comunali" 1928 marzo 5 - 1953 febbraio 3 Nel registro sono indicati generalità, paternità e carica dei membri della commissione, data della nomina, data di inizio e scadenza della carica e osservazioni. L'elenco delle diverse commissioni di cui sono indicati i membri è il seguente: commissione per le decisioni dei ricorsi in prima istanza; commissione del Consorzio veterinario; commissione del Consorzio strada Ampola - Tremalzo; commissione della Congregazione di Carità; commissione edilizia; commissione censuaria; commissione per la disciplina del commercio; commissione mandamentale per le imposte dirette; commissione comunale per la disciplina del commercio ambulante; commissione vigilanza prezzi; commissione sorveglianza cimiteri; commissione del Comitato patronato ONMI; commissione per i soccorsi giornalieri ai militari; commissione comunale dell'alimentazione; commissione comunale vigilanza per assegnazione legname ai censiti; commissione del comitato comuanle agricoltura; commissione comunale per l'accertamento lavori agricoli; commissione del consorzio amministrativo infermeria Ricovero di Bezzecca; commissione per l'assistenza ai profughi Registro

2.25.1. 2. b. 1 - 2; 1 - 2 "Registro dei verbali delle operazioni di inserimento o di estrazione delle schede dello schedario elettorale" 1944 giugno 12 - 1964 aprile 16 Registro

167 sottoserie 2.25.2 Registri diversi - Cat. II, 1932 - 1964

2.25.2. 1. b. 1 - 2; 1 - 2 "Registro degli ammalati ricoverati negli ospedali e ricoveri" 1932 gennaio 1 - 1936 febbraio 27 Il registro riporta generalità dell'ammalato, tipo di malattia, ospedale di ammissione e uscita, osservazioni Registro

2.25.2. 2. b. 1 - 2; 1 - 2 "Registro spese di spedalità" 1953 agosto 25 - 1964 luglio 15 Nel registro sono indicati: generalità dell'ammalato, comune e data di nascita, stato civile, professione, comune di appartenenza per il soccorso, nome dell'ente di ricovero, data di degenza, annotazioni Registro

168 sottoserie 2.25.3 Registri diversi - Cat. III

169 sottoserie 2.25.4 Registri diversi - Cat. IV, 1924 - 1955

2.25.4. 1. b. 1 - 2 "Registro delle persone sepolte 1924 - 1936 Il registro riporta generalità, data e luogo di nascita, luogo di pertinenza e dimora, età, religione, n. reg. dei morti dello Stato civile, data di morte e sepoltura Registro

2.25.4. 2. b. 1 - 2 "Registro delle persone sepolte, tumulate, cremate in questo comune" 1937 febbraio 12 - 1939 novembre 8 Registro

2.25.4. 3 "Registro dei vaccinati e rivaccinati" 1924 ottobre 24 - 1932 maggio 22 Registro

2.25.4. 4 "Registro semestrale delle vaccinazioni antivaiolose" 1932 - 1947 Registro

2.25.4. 5 "Registro delle rivaccinazioni antivaiolose" 1932 - 1955 Registro

170 sottoserie 2.25.5 Registri diversi - Cat. V

171 sottoserie 2.25.6 Registri diversi - Cat. VI

172 sottoserie 2.25.7 Registri diversi - Cat. VII

173 sottoserie 2.25.8 Registri diversi - Cat. VIII, 1949 - 1967

2.25.8. 1 "Registro quadrupedi" 1949 giugno 30 - 1967 novembre 27 Il registro riporta: data di dichiarazione di possesso, nome cognome e paternità, professione del proprietario, domicilio, dati segnaletici e abitudini dei quadrupedi, variazioni Registro

174 sottoserie 2.25.9 Registri diversi - Cat. IX

175 sottoserie 2.25.10 Registri diversi - Cat. X

176 sottoserie 2.25.11 Registri diversi - Cat. XI, 1923 - 1968

2.25.11. 1 "Partitario creditori e debitori" 1923 gennaio 1 - 1931 giugno 25 Registro partitario riportante l'assegnazione dei lotti di legname ai censiti del comune con registrazione di: nome e cognome; motivo dell'entrata o dell'uscita; importo dell'entrata o dell'uscita Ad inizio registro: giornale di cassa delle entrate e uscite comunali, 1923 Registro

2.25.11. 2 "Partitario legname" 1925 giugno 6 - 1946 agosto 1 Registro partitario riportante l'assegnazione dei lotti di legname ai censiti del comune con registrazione di: località del lotto; nome e cognome dell'assegnatario; numero del lotto assegnato; numero del contratto di assegnazione Registro

2.25.11. 3. b. 3 - 15 "Registro dei libretti di lavoro rilasciati a fanciulli e a donne minorenni" 1928 aprile 17 - 1937 gennaio 28 Il registro riporta dati anagrafici, data di nascita, indirizzo, titolo di studio, esito della visita medica, data e numero del libretto di lavoro Registro

2.25.11. 4. b. 3 - 15 "Registro generale dei libretti di lavoro" 1937 gennaio 20 - 1938 ottobre 24 (con annotazioni fino al 1946) Nel registro sono indicati: n. libretto, data del rilascio, dati anagrafici, stato civile, n. figli a carico, grado di istruzione, note sul servizio militare, altre annotazioni Registro

2.25.11. 5. b. 3 - 15 "Registro generale dei libretti di lavoro" 1938 ottobre 25 - 1945 luglio 1 (con annotazioni fino al 1964) Nel registro sono indicati: n. libretto, data del rilascio, dati anagrafici, stato civile, n. figli a carico, grado di istruzione, note sul servizio militare, altre annotazioni Registro

2.25.11. 6. b. 3 - 15 "Registro generale dei libretti di lavoro"

177

1945 luglio 1 - 1947 maggio 30 ( con annotazioni fino al 1958) Nel registro sono indicati: n. libretto, data del rilascio, dati anagrafici, stato civile, n. figli a carico, grado di istruzione, note sul servizio militare, altre annotazioni Registro

2.25.11. 7. b. 3 - 15 "Registro dei libretti di lavoro" 1947 ottobre 22 - 1961 gennaio 31 Nel registro sono indicati: n. libretto, data del rilascio, dati anagrafici, stato civile, n. figli a carico, grado di istruzione, note sul servizio militare, altre annotazioni Registro

2.25.11. 8. b. 3 - 15 "Verbali commissioni comunali per la disciplina del commercio e del commercio ambulante" 1935 giugno 13 - 1968 ottobre 16 Registro

2.25.11. 9. b. 3 - 15 "Registro delle ditte iscritte alla Camera di commercio industria e agricoltura di Trento" 1924 aprile 1 - 1966 gennaio 1 Registro riportante nome, cognome e paternità, ubicazione dell'esercizio, natura dell'esercizio, data della licenza, cessazione dell'esercizio e annotazioni Registro

2.25.11. 10. b. 3 - 15 "Registro delle ditte iscritte presso il Consiglio provinciale delle corporazioni" 1942 aprile 30 - 1960 settembre 26 Registro riportante nome, cognome e paternità, ubicazione dell'esercizio, natura dell'esercizio, data della licenza, cessazione dell'esercizio e annotazioni Registro

2.25.11. 11. b. 3 - 15 Registro delle licenze di commercio all'ingrosso e al minuto 1927 settembre 5 - 1929 luglio 31 Registro

2.25.11. 12. b. 3 - 15 Registro delle licenze di commercio all'ingrosso e al minuto 1929 luglio 31 - 1946 ottobre 7 Registro

2.25.11. 13. b. 3 - 15

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Registro delle licenze di commercio all'ingrosso 1949 marzo 1 - 1955 febbraio 21 Registro

2.25.11. 14. b. 3 - 15 Registro delle licenze di commercio al minuto 1959 novembre 3 - 1960 gennaio 12 Registro

2.25.11. 15. b. 3 - 15 Certificati d'iscrizione per gli esercenti mestieri ambulanti 1938 agosto 10 - 1965 luglio 1 Registro

179 sottoserie 2.25.12 Registri diversi - Cat. XII

180 sottoserie 2.25.13 Registri diversi - Cat. XIII

181 sottoserie 2.25.14 Registri diversi - Cat. XIV

182 sottoserie 2.25.15 Registri diversi - Cat. XV, 1927 - 1957

2.25.15. 1. b. 1 - 7 "Registro degli spacci esistenti nel comune legalmente autorizzati" 1927 settembre 1 - 1937 giugno 1 Registro riportante nome, cognome e paternità, ubicazione dell'esercizio, natura dell'esercizio, data della licenza, cessazione dell'esercizio e annotazioni Registro

2.25.15. 2. b. 1 - 7 "Registro delle carte d'identità" 1927 aprile 25 - 1935 settembre 10 Il registro riporta data del rilascio, generalità, data e luogo di nascita, stato civile, nazionalità, professione, residenza e indirizzo, osservazioni Registro

2.25.15. 3. b. 1 - 7 "Registro delle carte d'identità" 1935 settembre 14 - 1943 dicembre 20 Registro

2.25.15. 4. b. 1 - 7 "Registro dei permessi di porto d'armi uso caccia" 1945 agosto 7 - 1946 agosto 31 Registro riportante nome e cognome, domicilio, natura del permesso, data del nulla-osta, n. licenza e libretto, ossservazioni Registro

2.25.15. 5. b. 1 - 7 "Registro licenze di Pubblica Sicurezza" 1948 ottobre 29 - 1953 ottobre 19 Il registro indica generalità, natura del permesso, data del nulla osta, data e il numero della licenza, numero del libretto, annotazioni Registro

2.25.15. 6. b. 1 - 7 "Registro degli immigrati temporanei per ragioni di cura o di soggiorno" 1943 giugno 26 - 1943 settembre 30 I dati riportati nel registro sono: data di arrivo, estremi del permesso, provincia di provenienza, generalità, periodo del soggiorno, note Registro

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2.25.15. 7. b. 1 - 7 "Registro dei forestieri" 1946 gennaio 14 - 1957 agosto 29 Il registro riporta: generalità, luogo e data di nascita, nazionalità, domicilio, provenienza, tipo di documento e autorità che l'ha rilasciato, data di arrivo e partenza, albergo di alloggio Registro

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Famiglia Sartori 1517 maggio 24 - 1664 gennaio 10

Luoghi A Tiarno, i Sartori abitarono nella casa presso la cappella di S. Elisabetta, nel rione di Moi, oggi proprietà del Seminario Diocesano di Trento (1) Tre pergamene, risalenti una al 1546 e due al 1563, sono state scritte a Venezia. La Val di Ledro fu sotto il dominio veneziano dal 1426 al 1509, e in questo periodo instaurò molteplici rapporti commeiicali con Venezia (2). E' probabile che tali rapporti si siano conservati anche in seguito, per cui è spiegabile la presenza a Venezia anche dei Sartori.

Altre forme del nome "De Sartoribus" (forma attestata in tre pergamene 1640 - 1642) "De Sutoribus" (forma attestata in 10 pergamene 1546 - 1636) "Sartoris" (forma attestata nella pergamena più antica 1518) "Sartorius" (forma attestata nella pergamena più recente 1664)

Archivi prodotti Fondo Documentazione della famiglia Sartori di Tiarno di Sotto, 07/11/1518 - 10/01/1664

Storia La prima attestazione della famiglia Sartori, per quanto riguarda Tiarno di Sotto, considerando anche il fondo diplomatico dell'archivio comunale di Tiarno di Sopra, risale all'anno 1517, quando un "ser Bartholomeum Sartorem" è indicato fra i sindaci di Tiarno di Sotto in una transazione con Bezzecca (perg. 16 dell'Archivio comunale di Tiarno di Sopra, di data 24 maggio 1517), per cui si può supporre che la famiglia fosse presente almeno dalla fine del '400. Oggi in paese sono rimaste solo due famiglie con questo cognome (nessuna a Tiarno di Sopra), però nel comune di Concei abitano tuttora ben 25 famiglie di Sartori, segno di un probabile trasferimento.

Funzioni, occupazioni e attività Il cognome Sartori deriva dalla professione artigianale del sarto (in latino, "sartor, -is"), oppure del calzolaio ("sutor, - is"). A Trento nel 1236 si riscontra "Bonacursi sartoris" (3). Dalle pergamene esaminate, non risultano chiari indizi verso qualche professione esercitata da un Sartori. Nel 1572 "ser" Bartolomeo Sartori è uno dei 2 consoli di Tiarno di Sotto (4). Nel XVIII sec. almeno tre Sartori da Tiarno di Sotto esercitano la professione di notaio (5). "Tra i Sartori di Tiarno è da ricordare il Dr. Zaccaria, celebre oculista, che per primo operò la cataratta. Egli aveva sposato la contessa Margherita Foscolo" (6).

Contesto generale La presenza nel presente fondo di 2 pergamene che sono prive della menzione del cognome Sartori è motivata da ragioni di carattere di carattere matrimoniale. La prima di esse risale al 1541 e si tratta di una compravendita, nella

185 quale Masotto Masotti acquista un terreno arativo situato in località Sót li ca; Margherita, figlia di Masotto,sposò, come si può leggere nella pergamena datata 21 novembre 1611, un Bartolomeo Sartori. La seconda di esse risale al 1563 e si tratta di un'altra compravendita, nella quale Giovanni "della Pillicera" acquista un terreno arativo situato in località Lembondel; Maria, figlia di Giovanni, sposò, come si può leggere nella pergamena datata 19 agosto 1610, Bernardino fu Bartolomeo Sartori. Le spose conservavano nella loro nuova famiglia le carte che documentavano i beni immobili di loro proprietà i quali, una volta sposate, aggregavano a quelli del marito.

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Archivio storico del comune di Tiarno di Sotto. Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961 CESARINI SFORZA L., Pergamene degli archivi comunali di Locca, Bezzecca e Tiarno di Sopra in val di Ledro nel Trentino, IN: "Tridentum", VII (1904), pp. 335-345, 396-408; ristampato IN: "Gli archivi del Trentino", Trento 1910, pp. 174-195 CESARINI SFORZA L., Per la storia del Cognome nel Trentino, Firenze 1991 DEGARA B., Storia della Comunità di Ledro. Con particolari notizie su Tiarno, voll. I-II, a cura del Comune di Tiarno di Sotto, 1990 STENICO R., Notai che operarono nel Trentino dall'anno 845, Trento, Provincia autonoma di Trento, 2000

Note (1) B. DEGARA, "Storia della comunità di Ledro, con particolari notizie su Tiarno", vol. I, Trento 1990, p. 341. (2) B. DEGARA, "Storia", cit., pp. 318-322. (3) L. CESARINI SFORZA, "Per la storia del Cognome nel Trentino", Firenze 1991, p. 41. (4) L CESARINI SFORZA, "Pergamene degli archivi comunali di Locca, Bezzecca e Tiarno di Sopra in val di Ledro nel Trentino", in "Gli archivi del Trentino", Trento 1910, pp. 185. (5) R. STENICO, "Notai che operarono nel Trentino dall'anno 845", Trento 2000, p. 305. (6) B. DEGARA, "Storia", cit., p. 341.

186 fondo Documentazione della famiglia Sartori di Tiarno di Sotto, 1518 novembre 7 -1664 gennaio 10

Soggetti produttori Sartori, 1517 maggio 24 - 1664 gennaio 10

Contenuto La documentazione della famiglia Sartori da Tiarno di Sotto, composta da 17 pergamene risalenti fra il 1518 e il 1664, è stata inserita come archivio depositato presso l'archivio comunale. Queste pergamene, fino al momento del presente lavoro di regestazione, erano conservate in due diverse sedi: 9 presso l'archivio comunale di Tiarno di Sotto e 8 presso l'archivio comunale di Tiarno di Sopra. L'attribuzione delle pergamene della famiglia Sartori a Tiarno di Sotto è motivata da alcune osservazioni, che risultano considerando anche i documenti storicamente presenti nell'altro Tiarno. Nell'archivio di Tiarno di Sopra, infatti, è conservato un registro cartaceo di 50 cc., intitolato "Inventarium omnium instrumentorum, documentorum, librorum et aliarum scripturarum-factum- sub anno Domini 1756", redatto dal notaio Giovanni Tiboni da Tiarno di Sopra. I documenti sono ripartiti in 11 "Casselle" a seconda dell'argomento generale, con numerazione progressiva del singolo documento ad esse attribuito. A ogni numero corrisponde una sommaria indicazione del contenuto, seguita dalla data. Sul verso di ogni pergamena inventariata, il Tiboni appose la rispettiva segnatura, tuttora chiaramente leggibile. Sul recto, in alto, cucì con filo un foglietto cartaceo che riporta quasi letteralmente le note contenutistiche con la data che si trovano nell'"Inventarium"; oggi la maggior parte delle pergamene è priva di tale foglietto,che forse fu tolto da qualche studioso (presumibilmente, il Cesarini Sforza) per facilitarsi la lettura, però in tutte sono chiaramente visibili le tracce della cucitura. Nessuna pergamena della famiglia Sartori reca tracce di qualcuno di questi interventi e quindi presumibilmente non aveva alcun legame con l'archivio di Tiarno di Sopra. All'inizio del XX secolo, a conferma di ciò, lo studioso Lamberto Cesarini Sforza pubblicò i regesti di 93 pergamene, che numerò in ordine cronologico e in gran parte trascrisse, conservate nell'archivio comunale di Tiarno di Sopra (1), ma non regestò né trascrisse nessuna pergamena dei Sartori. Un ultimo non trascurabile motivo per ribadire i legami con Tiarno di Sotto è dovuto al fatto che i membri della famiglia Sartori che sono nominati sono sempre indicati come provenienti e dimoranti a Tiarno di Sotto, e non risulta nemmeno che avessero particolari contatti con l'altro Tiarno. Lo smembramento delle 17 pegamene fra gli archivi dei due comuni dovrebbe essere relativamente recente: dal 1928 al 1947, infatti, i due Tiarni furono aggregati in un unico comune, sotto il nome di Tiarno, con sede a Tiarno di Sotto e ciò portò alla riunione dei due archivi in quest'ultimo luogo, con conseguente confusione dei due fondi pergamenacei. Nel 1930 fu compilato un inventario sommario dell'archivio, che però oggi è perduto e quindi non abbiamo notizie dirette su questo periodo. Con il ripristino dei due comuni nel dopoguerra, comunque, la scelta delle pergamene da restituire a Tiarno di Sopra seguì criteri alquanto imprecisi. Nel luglio 1954 la Soprintendenza archivistica di Venezia promosse un'ispezione sugli archivi comunali di Tiarno di Sopra e Tiarno di Sotto, in base alla quale risultò che nel primo erano conservate 58 pergamene, di cui 48 appartenenti al comune di Tiarno di Sopra e 10, non inventariate, al comune di Tiarno di Sotto, nel quale erano a loro volta presenti 33 pergamene (21 di Tiarno di Sopra; 12, non inventariate, di Tiarno di Sotto). Non furono rinvenute

187 negli archivi dei due comuni 7 pergamene, elencate nel detto inventario del 1930. Non fu nemmeno rinvenuto il "Repertorio" delle pergamene di Tiarno di Sopra, compilato nel 1910 dal Cesarini Sforza (2). Tale situazione fu confermata da Albino Casetti (3). La rilevazione effettuata da personale della Provincia Autonoma di Trento nel novembre 1977 constatò a Tiarno di Sotto la presenza di 30 pergamene in una scatola, nello studio del sindaco: 21 di esse, contenute in un rotolo di carta con l'indicazione del numero e della data, opera del Cesarini Sforza, appartengono a Tiarno di Sopra. Le altre 9 spettano invece a Tiarno di Sotto; non sono regestate e presentano le seguenti date: 1563 (corrispondente alla pergamena n° 5 del presente inventario), 1563 (n° 6), 1603 (n° 8),1607 (n° 9), 1610 (n° 10), 1611 (n° 11), 1611 (n° 12), 1636 (n° 13), 1664 (n° 17). Si osserva che altre 8 pergamene di Tiarno di Sotto si trovano a Tiarno di Sopra, non regestate e contrassegnate dalle seguenti date: 1518 (n° 1), 1541 (n° 2), 1546 (n° 3), 1563 (n° 4), 1585 (n° 7), 1640 (n° 14), 1640 (n° 15), 1642 (n° 16): "si tratta esclusivamente di contratti fra privati di Tiarno di Sotto" (4). La situazione di 25 anni or sono è rimasta immutata fino ad oggi; l'analisi delle 17 pergamene ha portato alla scoperta di elementi tipici di un archivio familiare, depositato presso il comune.

Criteri di ordinamento e inventariazione Il presente lavoro di regestazione è stato curato e licenziato nell'agosto 2002 da Claudio Andreolli, su incarico del Servizio Beni librari e archivistici della Provincia Autonoma di Trento. I regesti sono stati redatti secondo fini inventariali, sulla base delle direttive impartite dalla circolare del Ministero dell'Interno n. 39/1966, Direzione Generale degli Archivi di Stato, "Norme per la pubblicazione degli inventari"(5). Si è fatto inoltre riferimento alle istruzioni proposte dalla "Guida operativa per l'ordinamento e l'inventariazione degli archivi storici locali", curata dalla Regione Lombardia, Milano 1992 e dalla "Premessa metodologica ai regesti delle pergamene dell'archivio di Castel Thun", dattiloscritto a cura di M.Faes, Trento 1996, alle quali si rimanda per ogni approfondimento. In questa sede si tengano presenti i seguenti criteri: - ogni unità è identificata da un numero assegnato in ordine cronologico, facendo seguire i documenti con data cronica incompleta o ipotizzata a quelli con la stessa data completa; - alla numerazione segue il titolo in italiano, che individua l'azione giuridica posta in essere; - si sono riportate data cronica e topica, quest'ultima espressa con toponimo moderno; - nel regesto propriamente detto si sono segnalati: la natura dell'atto giuridico; i nomi delle parti contraenti, con relativa indicazione di patronimico, provenienza e qualifica principale (d. = "dominus/a" ovvero "donna", in relazione alla condizione sociale; "ser"), menzionati singolarmente fino a un massimo di quattro persone; l'oggetto dell'atto stesso, con le clausole ritenute di volta in volta più significative; - i termini mancanti di una perfetta traduzione in italiano sono stati riportati tra virgolette; i nomi propri di persona non traducibili si sono dati in latino al caso nominativo; i cognomi sono stati omologati alla forma attuale, se esistente, o se comunque attestata verso l'inizio del secolo scorso (6); - i microtoponimi di cui non si è trovato il corrispettivo nell'attuale toponomastica sono stati riportati tra virgolette; quelli sopravvissuti sono stati riportati in scrittura semplificata, sulla base della ricerca sui toponimi del comune di Tiarno di Sotto compiuta nel 1981-1982 da Ettore Cigalotti, su incarico della Provincia autonoma di Trento; - si è riportato il nome del notaio rogatario, con relativo patronimico e provenienza; la scelta di porre il cognome dopo il nome del padre o del figlioderiva dall'ordine del documento.

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- riguardo alla tradizione del documento si è distinto tra originale, considerando tale anche il documento tratto da protocollo e sottoscritto dallo stesso notaio rogatario, che in molti casi si limita a sottoscrivere il testo esteso da altri (in generale "per fidelem scriptorem": in tal caso lo si è definito 'originale da imbreviature'); e la copia autentica, della quale si è approssimativamente segnalata la data, a meno che non sia dovuta a figlio o a nipote del notaio rogatario stesso (non si è ritenuto significativo segnalare per questo secondo caso il nome dell'autorità che ha autorizzato la copia - in genere è il vicario della valle di Ledro - e del notaio che con pubblico documento ha attestato tale licenza); - si sono fornite le dimensioni del supporto, espresse in millimetri, segnalando prima l'altezza e poi la base (per forme irregolari, la misura maggiore è seguita, tra parentesi, da quella minore); si è fatto inoltre cenno allo stato di conservazione o a qualche caratteristica particolare della pergamena; si è segnalato la presenza sul verso di note di contenuto e/o archivistiche, sia coeve sia posteriori; - tra parentesi uncinate si sono riportate le necessarie integrazioni di contenuto.

Note (1) L CESARINI SFORZA, "Pergamene degli archivi comunali di Locca, Bezzecca e Tiarno di Sopra in val di Ledro nel Trentino", in "Gli archivi del Trentino", Trento 1910, pp. 174-195. (2) Archivio del Servizio Beni librari e archivistici, "Archivi dei comuni", Comune di Tiarno di Sopra, ispezione di Giuseppe Caiafa del 17 luglio 1954 (copia); Archivio del Servizio Beni librari e archivistici, "Archivi dei comuni", Comune di Tiarno di Sotto, ispezione di Giuseppe Caiafa del 15 e 16 luglio 1954 (copia). (3) A. CASETTI, "Guida storico-archivistica del Trentino", Trento 1961, pp. 784-786. (4) Archivio del Servizio Beni librari e archivistici della Provincia Autonoma di Trento, "Archivi dei comuni", Comune di Tiarno di Sopra, relazione sull'archivio del novembre 1977; Archivio del Servizio Beni librari e archivistici della Provincia Autonoma di Trento, "Archivi dei comuni", Comune di Tiarno di Sotto, relazione sull'archivio del novembre 1977. (5) Pubblicata in appendice a P. CARUCCI, "Le fonti archivistiche: ordinamento e conservazione", Roma 1983. (6) cfr. L. CESARINI SFORZA, "Per la storia del Cognome nel Trentino", Firenze 1991.

189 serie 1 Pergamene, 1518 novembre 7 - 1664 gennaio 10

1. 1. b. 1-17. FS Costituzione di dote 1518 novembre 7 , Tiarno di Sotto Giovanni fu Giacomo Costantini da Tiarno di Sotto dichiara di aver ricevuto dal "ser" Bartolomeo fu Giovanni Sartori da Tiarno di Sotto la somma di 100 lire di d.p.t., in denaro e beni mobili, delle quali 95 dai beni paterni e 5 dai beni materni, costituite quale dote della d. Agnese, figlia del detto Bartolomeo e moglie di lui stesso. Da parte sua, la detta d. Agnese, alla presenza di Bernardino suo fratello, agente per conto proprio e dei fratelli Giovanni, Angelo e Bertolino, rinuncia a ogni sua rivendicazione futura sui beni paterni e materni. Notaio: Michele fu "ser" Giacomo Scolari da Locca notaio (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm. 491 x 156, note di contenuto e archivistiche sul verso; un piccolo foro originario.

1. 2. b. 1-17. FS Stima e compravendita 1541 marzo 28 , Tiarno di Sotto Antonio fu "ser" Bertolino Masotti e Francesco fu "ser" Antonio Masotti notaio, entrambi da Tiarno di Sotto, stimano un terreno arativo della superficie di 300 pertiche, situato a Tiarno di Sotto in località Sót li ca, per il valore di 11 carantani e un quadrante, equivalenti a totali 420 lire di d.p.t., terreno già venduto dalla d. Cabella e da Martino Bagozzi suo figlio a Masotto Masotti da Tiarno di Sotto, come risulta da pubblico documento rilasciato dal notaio "ser" Giacomo Scolari da Locca in data 20 dicembre 1540. In seguito a tale stima, il detto Martino Bagozzi riceve dal detto Masotto Masotti 40 lire di d.p.t., quale saldo completo del detto terreno arativo. Notaio: "ser" Giacomo Scolari da Locca Copia autentica da imbreviature del figlio Pietro (ST), atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm. 364(273) x 120(40), note di contenuto e archivistiche sul verso.

1. 3. b. 1-17. FS Compravendita 1546 febbraio 6 , Venezia Il "ser" Bartolino fu Bart(olomeo) Sartori da Tiarno di Sotto vende al "ser" Angelo Sartori suo fratello un terreno arativo situato nel territorio di Tiarno di Sotto, in località Sót li ca, per il prezzo di 10 ducati mozzi, dei quali, dopo aver ricevuto 88 lire di d.p.t., riceve ora le rimanenti 12 lire di d.p.t. Notaio: Giacomo Frumento fu d. Davide da Venezia (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm. 182 x 177, note di contenuto sul verso

1. 4. b. 1-17. FS Costituzione di dote 1563 aprile 10 , Venezia

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Il "ser" Martino "Naranzarius" fu "ser" Nicolò di Martino da Legòs, quale curatore dei figli del fu "ser" Angelo Sartori da Tiarno di Sotto, dichiara di aver ricevuto dal "ser" Bartolomeo figlio del detto fu "ser" Angelo Sartori e cognato del detto "ser" Martino, 60 ducati insieme a un terreno prativo situato nel territorio di Tiarno di Sotto, in località Lembóndel, costituiti come dote di Lucia fu "ser" Angelo Sartori da Tiarno di Sotto, sorella del detto Bartolomeo, sposa di Giovanni "Bergomense" fu "ser" Pietro da Venezia nonché cognata dello stesso "ser" Martino, come risulta da pubblico documento rilasciato dal notaio d. Pace Antonio Boninsegna in data 10 agosto 1561. Inoltre il detto "ser" Martino vende al detto "ser" Bartolomeo il detto terreno prativo, per il prezzo di 40 ducati, utili a completare la dote della detta Lucia. Notaio: Giacomo Frumento fu d. Davide da Venezia (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm. 371 x 151, note di contenuto e archivistiche, nonché residui di pelo caprino sul verso.

1. 5. b. 1-17. FS Permuta 1563 aprile 13 , Venezia Il "ser" Bartolomeo fu Bartolomeo Sartori da Tiarno di Sotto permuta con il "ser" Bartolomeo fu "ser" Angelo Sartori da Tiarno di Sotto, suo nipote, una casa in muratura, in parte coperta da paglia e in parte scoperta, con le sue scale e il cortile, situata a Tiarno di Sotto nella contrada di Vila, in cambio di un'altra casa in muratura, in parte coperta da paglia e in parte scoperta, con il "revolto", la caneva e il cortile, situata anch'essa a Tiarno di Sotto, nella contrada di Vila. E il detto "ser" Bartolomeo nipote dà al "ser" Bartolomeo zio paterno uno scudo nel caso che dalla stima del valore delle due case permutate risultasse una certa disparità. Notaio: Giacomo Frumento fu d. Davide da Venezia (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm. 285(280) x 155, note di contenuto e archivistiche, nonché residui di pelo caprino sul verso.

1. 6. b. 1-17. FS Compravendita 1563 ottobre 6 , Tiarno di Sotto Il "ser" Giacomo fu "ser" Bartolomeo Grotti detto "de Cichino" da Tiarno di Sotto, agendo anche a nome di "ser" Giovanni suo fratello, del nipote del fu Pietro suo fratello, vende a Giovanni detto "Mezo Moi", figlio del "ser" Bartolomeo fu "ser" Simone "della Pillicera" da Tiarno di Sotto, presente la d. Giustina, madre del compratore, che agisce a nome del figlio, un terreno arativo situato nel territorio di Tiarno di Sotto, in località "a Bondal", per il prezzo di 24 ducati mozzi, pagati in due rate di 10 e di 14 ducati mozzi. Notaio: Stefano Sottil fu "ser" Giovanni da Tiarno di Sotto (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm. 317 x 180, note di contenuto e archivistiche sul verso; grande foro e due piccoli fori originari, strappo

1. 7. b. 1-17. FS Costituzione di dote 1585 febbraio 7 , Tiarno di Sotto Simone fu "ser" Angelo Panada da Tiarno di Sotto dichiara di aver ricevuto dalla d. Margherita, vedova del "ser" Bartolomeo Sartori fu "ser" Angelo, i seguenti beni mobili, costituiti quale dote di Bona, figlia della detta Margherita e moglie dello stesso Simone: due lenzuola di canapa di Ledro, del valore di 20 lire di d.p.t.; una pelliccia nuova, del valore di 25 lire; un vestito nuovo di panno nero di Ledro, del valore di 25 lire; una vecchia camicetta azzurra, del valore di 13 lire; una "bombacina" bianca, del valore di 13 lire; una

191 camicetta bianca usata di bambagia, del valore di 7 lire; un "paretum" di panno nero di Ledro, del valore di 27 lire, per un valore totale di 130 lire di d.p.t. Notaio: Stefano Sottil fu "ser" Giovanni da Tiarno di Sotto (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm. 191 x 138, note di contenuto e archivistiche sul verso.

1. 8. b. 1-17. FS Compravendita 1603 agosto 28 , Tiarno di Sotto, contrada di Moi Bernardino fu Giovanni Antonio "de Pearolo" da Tiarno di Sotto vende al "ser" Bernardino fu "ser" Bartolomeo Sartori da Tiarno di Sotto un terreno prativo situato nel territorio di Tiarno di Sotto, in località Colöer, della superficie di 171 pertiche, per il prezzo di 8 carantani per ciascuna pertica, equivalenti a totali 171 lire di d.p.t. Notaio: Stefano Sottil fu "ser" Giovanni da Tiarno di Sotto (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm. 200 x 125(42), note di contenuto e archivistiche sul verso; cinque fori originari, foro e strappo successivi.

1. 9. b. 1-17. FS Compravendita 1607 settembre 22 , Tiarno di Sotto Il "ser" Giovanni Pietro fu "ser" Antonio Fabbri da Tiarno di Sotto vende al "ser" Bernardino fu "ser" Bartolomeo Sartori da Tiarno di Sotto un terreno prativo situato nel territorio di Tiarno di Sotto, in località Colöer, della superficie di 196 pertiche, per il prezzo di 101 troni e 2 gazzette. Notaio: Stefano Sottil fu "ser" Giovanni da Tiarno di Sotto (ST) Originale da imbreviature, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm. 135 x 141, note di contenuto e archivistiche sul verso; due fori.

1. 10. b. 1-17. FS Rinuncia 1610 agosto 19 , Tiarno di Sotto Il "ser" Giovanni fu "ser" Giovannetto Orsolin da Tiarno di Sotto e d. Lucia sua madre rinunciano, in favore del "ser" Bernardino fu "ser" Bartolomeo Sartori da Tiarno di Sotto, che accetta anche a nome della d. Maria sua moglie, figlia ed erede del fu "ser" Giovanni "della Pellizzera", a ogni loro diritto sui beni e sull'eredità del fu "ser" Simone "della Pellizzera", del fu "ser" Bartolomeo, rispettivamente figlio e padre della detta d. Lucia, e del fu "ser" Giovanni "della Pellizzera", suo fratello. Notaio: Nicolò Segalla fu "ser" Giacomo da Enguiso (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm.303 x 129, note di contenuto e archivistiche sul verso.

1. 11. b. 1-17. FS Transazione 1611 ottobre 17 , Tiarno di Sotto La d. Lucia fu "ser" Bartolomeo Sartori, da una parte; la d. Maria, vedova di "ser" Bernardino Sartori, tutrice e amministratrice degli eredi del detto "ser" Bernardino Sartori, dall'altra, per risolvere la controversia tra loro esistente relativa al possesso della metà di un terreno arativo situato nel territorio di Tiarno di Sotto, in località Sót li ca, e di una parte di un altro terreno arativo del valore di 60 192 ducati, situato nel territorio di Tiarno di Sotto, sotto la casa di mastro Michele "de Brageriis", il primo spettante alla detta d. Lucia per eredità materna, il secondo spettantele in seguito a un accordo avvenuto nel 1601, volendo la detta d. Maria tenere per sè il secondo terreno e cedere al suo posto l'altra metà, situata sotto la casa del "ser" Bartolomeo Grotti, per intercessione del d. Giovanni Donato Donati da Tiarno di Sotto, addivengono a una transazione in questo senso, e pertanto la d. Maria dà alla creditrice d. Lucia i 2 terreni. Notaio: Nicolò Segalla fu "ser" Giacomo da Enguiso (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm. 301(264) x 158(62), note di contenuto e archivistiche sul verso; strappo.

1. 12. b. 1-17. FS Transazione 1611 novembre 21 , Pieve di Ledro La d. Lucia fu "ser" Bartolomeo Sartori da Tiarno di Sotto, da una parte; la d. Maria, vedova dei "ser" Bernardino Sartori, tutrice e amministratrice degli eredi del detto "ser" Bernardino Sartori, dall'altra, per risolvere la controversia tra loro esistente relativa al possesso di due "involtos" con un "pontillo", lasciati in eredità da d. Margherita fu "ser" Masotto Masotti da Tiarno di Sotto, vedova del detto "ser" Bartolomeo, alla detta d. Lucia, sua figlia, i quali furono da quest'ultima donati al detto fu "ser" Bernardino, suo fratello, con diritto di godimento solo dopo le nozze o dopo la morte della sorella, come risulta da pubblico documento rogato dal notaio Stefano Sottil da Tiarno di Sotto in data 21 giugno 1604, affermando la detta d. Lucia che tale donazione è valida solo dopo la sua morte, per intercessione del d. Francesco Agostini Degara, del d. Battista Degara e del d. Nicolò Ottolini da Mezzolago, vicario della valle di Ledro e giudice ordinario nelle cause civili, addivengono a una transazione, in base alla quale è riconosciuto alla detta d. Lucia il diritto di cedere i due detti "involtos" con un "pontillo" solo dopo la sua morte, quando saranno dati agli eredi del detto "ser" Bernardino Sartori. Notaio: Nicolò Segalla fu "ser" Giacomo da Enguiso (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm. 288(233) x 158(62)

1. 13. b. 1-17. FS Compravendita 1636 gennaio 10 , Tiarno di Sotto La d. Domenica fu "ser" Bartolomeo Panada da Tiarno di Sotto, moglie del "ser" Giuseppe Zanetti da Voltino nel comune di Tremosine, diocesi di Brescia, vende al "ser" Gerolamo fu "ser" Bernardino Sartori da Tiarno di Sotto un terreno prativo composto da una parte "grassa" della superficie di 464 pertiche e da una parte "magra" della superficie di 472 pertiche, situato nel territorio di Tiarno di Sotto, in località Colöer alla Scalèta, e un altro terreno "gazivo" situato nel medesimo luogo, della superficie di 230 pertiche, per il prezzo di 5 gazzette per pertica per la parte"grassa", di 3 gazzette per pertica per la parte "magra", e di 100 troni per il terreno "gazivo", per totali 500 troni, dei quali 250 già pagati prima della stipulazione dell'atto. Notaio: Nicolò Segalla fu "ser" Giacomo da Enguiso (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm. 292 x 109, note di contenuto e archivistiche sul verso. Note (1) La sottoscrizione del notaio manca, c'è solo il signum con le sue iniziali (cfr. pergamene n° 10, 11, 12)

1. 14. b. 1-17. FS Compravendita 1640 settembre 6 , Tiarno di Sotto

193 ll d. Zaccaria Sartori da Tiarno di Sotto, procuratore della d. Diana, vedova del fu Bartolomeo Sartori da Tiarno di Sotto, del d. Bartolomeo e di Maria, figli del detto Bartolomeo, vende al d. Gerolamo Sartori suo fratello la terza parte di una casa situata a Tiarno di Sotto nella contrada di Moi e la terza parte del cortile e del giardino di detta casa, pari alla superficie di 45 pertiche, per il prezzo di 150 troni. Notaio: Giuseppe Degara fu d. Antonio da Tiarno di Sotto (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm. 192(38) x 148(50), note di contenuto e archivistiche sul verso.

1. 15. b. 1-17. FS Compravendita 1640 settembre 12 , Tiarno di Sotto Il d. Zaccaria Sartori da Tiarno di Sotto vende al d. Gerolamo Sartori suo fratello due porzioni di un terreno arativo situato a Tiarno di Sotto in località Sót li ca, per il prezzo di 85 troni e 5 . Notaio: Giuseppe fu d. Antonio Degara da Tiarno di Sotto (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm. 158 x 121, note di contenuto e archivistiche sul verso; un foro grande, un foro piccolo originari e uno strappo.

1. 16. b. 1-17. FS Compravendita e riscatto di censo 1642 febbraio 6 , Tiarno di Sotto La d. Maria, vedova del fu d. Martino Sartori da Tiarno di Sotto, vende al d. Gerolamo suo figlio un terreno in parte arativo e in parte prativo situato nel territorio di Tiarno di Sotto, in località "Bondal", la cui parte arativa ha una superficie di 173 pertiche e la cui parte prativa ha una superficie di 100 pertiche, per il prezzo rispettivamente di 12 gazzette per pertica e di 6 gazzette per pertica, per un prezzo totale di 290 troni e 2 . Inoltre il detto d. Gerolamo Sartori riscatta la d. Maria sua madre dal censo di 50 ducati venduto da lei al d. Giacomo Ferrari nel 1639, come risulta da pubblico documento redatto dallo stesso notaio del presente atto, e dai relativi interessi. Notaio: Giuseppe fu d. Antonio Degara da Tiarno di Sotto (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm. 175(165) x 137(59), note di contenuto e archivistiche sul verso.

1. 17. b. 1-17. FS Compravendita e dichiarazione 1664 gennaio 10 , Tiarno di Sotto Lucia fu Giacomo Zecchini e moglie di Bartolomeo Coltrini da Tiarno di Sotto, agendo come erede di suo marito e di Giacomina Panada, per l'adempimento dei legati pii disposti dai detti Bartolomeo e Giacomina, vende al d. Gerolamo Sartori da Tiarno di Sotto un terreno arativo e un terreno prativo, situati in località Lòltri, della superficie rispettivamente di 228 e 175 pertiche, per il prezzo rispettivamente di 20 gazzette per pertica e 10 gazzette per pertica, equivalenti a totali 473 troni e 5 . Lucia dichiara che il detto d. Gerolamo Sartori ha sborsato in favore di legati pii per il valore corrispondente in vino, frumento, olio, cera, spese funebri dei detti fu Bartolomeo e Giacomina. Notaio: Giuseppe Degara fu d. Antonio da Tiarno di Sotto (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm. 180 x 150, note di contenuto e archivistiche sul verso; inchiostro sbiadito.

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Ente Amministrazione separata degli usi civici di Tiarno di Sotto 1946 giugno 13 - 1947

Luoghi Tiarno di Sotto (Tn)

Altre forme del nome ASUC di Tiarno di Sotto

Archivi prodotti Fondo Amministrazione separata usi civici di Tiarno di Sotto, 01/01/1946 - 31/12/1947

Storia Gli usi civici sono dei diritti che gruppi di persone esercitano, "uti cives", su terreni e beni, quali pascoli, boschi, malghe, etc., appartenenti al loro comune o frazione. Il diritto consiste nell'uso e nel godimento di tali beni soltanto da parte degli abitanti di un determinato luogo in dipendenza della loro qualità di cittadini. Dal punto di vista tecnico- giuridico sono "beni demaniali", quindi inalienabili e indisponibili (Codice Civile, art. 822 e sgg.). All'inizio dell'Ottocento sia il governo bavarese che il Regno napoleonico mentennero distinti i beni collettivi delle frazioni o di altri nuclei aggregati dai beni che costituiscono i demani e i patrimoni dei comuni e ne regolarono il funzionamento. Alla legislazione austriaca era invece sconosciuto il concetto di uso civico come semplice diritto d'uso di un bene a favore dei cittadini di un comune o di una frazione. Gli usi civici erano considerati dalla legge austriaca come "servitù prediali". Gli usi civici sono stati regolamentati con la legge del 16 giugno 1927, n. 1766 (tuttora vigente) che convertiva in legge le modificazioni al R.D. del 22 maggio 1924, n. 751, del R.D. del 28 agosto 1924, n. 1484 e del R.D. del 16 maggio 1926, n. 895, tutti concernenti il riordinamento degli usi civici nel regno. Il R.D. del 26 febbraio 1928, n. 332 approvava il Regolamento per l'esecuzione della legge 1766/1927. La legge costituzionale del 26 febbraio 1948, n. 5 che sanciva l'autonomia regionale del Trentino-Alto Adige, investiva la regione della potestà legislativa in materia di usi civici.

L'Amministrazione separata dei beni della frazione di Tiarno di Sotto fu istituita con decreto della Prefettura di Trento il 13 giugno 1946. La ricostituzione a comuni di Tiarno di Sotto e di Tiarno di Sopra avvenne nel 1947 ma l'ASUC di Tiarno di Sotto per la gestione dei beni frazionali fu istituita nel 1946 su richiesta degli abitanti della frazione di Tiarno di Sotto anche in seguito al decreto di accertamento dei beni demaniali della frazione di Tiarno di Sotto del Commissario per la liquidazione dei beni di uso civico per le provincie di Trento e Bolzano del 31 gennaio 1938, che assegnava alla frazione le terre di uso civico utilizzabili come bosco e come pascolo permanente; il decreto ordinava inoltre d'ufficio l'annotazione di tali terre nel foglio di consistenza delle partite tavolari ed elencava la natura dei diritti esistenti su tali terre. 195

Gli ultimi documenti presenti in archivio che attestano l'esistenza dell'ASUC di Tiarno di Sotto sono documenti contabili, fatture e documenti giustificativi del 1947, anno in cui l'Asuc cessò la sua attività con la ricostituzione della frazione a Comune.

Condizione giuridica La legge del 16 giugno 1927, n. 1766 di conversione del R.D.L. 22 maggio 1924, n. 751, intitolata "Legge di riordinamento degli usi civici nel regno" e il Regolamento di attuazione approvato con il R.D. 26 febbraio 1928, era diretta ad unificare in un testo nazionale le diverse normative preunitarie. Il R.D. del 30 dicembre 1923, n. 3267 ("legge forestale") regolava le norme e le amministrazioni per i terreni utilizzati a bosco e a pascolo. La legge comunale e provinciale datata 3 marzo 1934, n. 383 trattava dell'amministrazione separata dei terreni assegnati alle frazioni. La legge provinciale del 16 settembre 1952, n.1 "Amministrazioni separate dei beni frazionali di uso civico" (B.U. 27 settembre 1952, n.20), regolamenta, nella provincia di Trento, l'art. 43 del R.D. 26 febbraio 1928, riguardante l'amministrazione dei beni comunali di uso civico. Il D.P.G.P. dell'11 novembre 1952, n. 4 (B.U. 19 dicembre 1952, n. 27) detta infine il Regolamento per la costituzione delle amministrazioni separate di uso civico, per il funzionamento ed attività delle amministrazioni separate e per i rapporti fra le amministrazioni separate e i comuni.

Funzioni, occupazioni e attività La gestione ordinaria dei beni collettivi è di norma affidata all'ente-comune, dove non preesistono forme autonome organizzative (associazioni agrarie, università agrarie, ecc.). Il comune gestisce i beni della collettività, comprese le appartenenze sub-comunali (frazionali), fino a quando non viene costituita l'amministrazione separata frazionale (legge n. 1766/1927, art. 26, co. 2). A norma delle leggi speciali in materia, la gestione delle A.S.U.C. è derogata alla disciplina della legge comunale e provinciale (T.U. del 3 marzo 1934, n. 383, art. 84, co. 2). L'amministrazione separata frazionale gestisce i beni con bilanci ed inventari separati, a profitto dei frazionisti, ed è soggetta alla sorveglianza del podestà del comune che ne può rivedere i conti (R.D. n.332/1928, art. 64, co. 3). La legge tuttora vigente (L. n.1766/1927 e il Regolamento esecutivo approvato con R.D. n. 332/1928) è diretta essenzialmente ad inserire beni e diritti delle popolazioni (proprietà e diritti collettivi), identificati in un regime di gestione programmata a destinazione vincolata e diversificata secondo la vocazione dei beni: gestione a fini produttivi e di conservazione ambientale in base a piani economici di sviluppo per i patrimoni silvo-pastorali (beni di categoria A) e ripartizione in quote da assegnarsi in enfiteusi agli aventi diritto per le terre destinate a coltura (terre di categoria B). L'art. 11 della legge n. 1766/1927 comprende sia i beni collettivi originari, intendendo per tali sia i beni delle comunità di abitanti organizzate stabilmente in un territorio e le terre acquisite attraverso ogni forma di possesso collettivo, sia i beni assegnati ai comuni, frazioni o associazioni agrarie per effetto delle operazioni di sistemazione delle terre e di liquidazione dei diritti di cui all'art. 1 della stessa legge e normative anteriori. Per risolvere una questione sorta negli ultimi decenni del XIX secolo, circa la natura dei beni della collettività intestati al comune e destinati all'esercizio degli usi, il legislatore del 1927 ha sottoposto allo stesso regime tutti i beni posseduti dai comuni (e frazioni) su cui si esercitavano gli usi, comprendendo così tra le terre collettive anche quelle gravate da usi che fossero comunque nel possesso del comune. Vi erano anche beni non di origine civica ma assimilati ad essi con leggi speciali (p.e. la legge del 1° dicembre 1971, n. 1102 "legge-montagna") oltre alle terre acquistate ai sensi dell'art. 22 della legge n. 1766/1927 per

196 aumentare la massa delle terre da quotizzare (agevolazione per l'acquisto di nuove terre disposte dal D.L.L. del 14 luglio 1918, n. 1142). Le terre collettive, prima del 1927, erano indicate con termini diversi nelle varie località e regioni: "demani universali" nel sud, "proprietà o domini collettivi" negli ex-Stati pontifici, "terre comuni, comunanze, comunaglie, regole, vicinie" in altre zone d'Italia e nell'arco alpino. Questi beni furono in passato utilizzati dagli utenti per fini esistenziali e a scopo di commercio. L'associazione degli utenti di norma costituì il nucleo su cui si sono formati i comuni moderni, quali enti rappresentativi della comunità e dei suoi diritti. In base a ciò, in giurisprudenza è stato sempre tenuto presente il rapporto "universitas civium" - intesa come comunità di abitanti organizzata in un territorio - ed "ente-comune", quale successore della prima; anche quando la gestione dei beni pubblici è passata al comune, si è mantenuta distinta la gestione degli usi civici. Il R.D. n. 332/1928 affermava che, dopo l'approvazione del piano di massima per la destinazione delle terre di uso civico, il commissario regionale doveva emanare un decreto nel quale erano indicati gli usi civici accertati sulle terre assegnate alla categoria A; il decreto veniva comunicato al comune o all'associazione agraria a cui appartenevano le terre. I comuni e le associazioni agrarie erano tenuti quindi provvedere alla compilazione dei regolamenti di uso civico (in armonia con i piani economici dei boschi) e dei regolamenti per il godimento dei pascoli montani previsti dalla legge forestale del 30 dicembre 1923, n. 3267 e dal relativo Regolamento (R.D. n. 1126/1926); i regolamenti venivano poi sottoposti all'approvazione dei consigli provinciali dell'economia. Ancora secondo il Regolamento n. 332/1928, sulle rendite delle terre gravavano delle imposizioni fiscali (oltre alle spese di amministrazione e sorveglianza); era quindi facoltà del comune o dell'associazione agraria imporre agli utenti un corrispettivo per l'esercizio degli usi consentiti. Erbe e legna esuberanti potevano essere vendute a profitto dell'amministrazione del comune o dell'associazione agraria ed era espressamente vietata la divisione del ricavato della vendita fra gli utenti.

Il decreto di demanialità per la frazione di Tiarno di Sotto del Commissario per la liquidazione degli usi civici del 31 gennaio 1938 elenca una serie di diritti di uso civico a favore dei cittadini abitanti nella frazione: diritto di pascolo, di pascolo promiscuo e di pascolo reciproco con le altre frazioni; diritto di legnatico; diritto di raccolta di "strame, foglie secche, taglio vincelli per foraggio"; diritto di taglio erbe; diritto di escavazione di sassi e sabbia.

Struttura amministrativa Nel sistema della legge n. 1766/1927 alle operazioni di sistemazione dei beni e diritti collettivi provvedevano organi speciali di giurisdizione ordinaria succeduti agli organi preunitari (art. 34): i Commissari regionali per gli usi civici. Essi svolgevano in prevalenza funzioni amministrative, ma quando nel corso delle operazioni sorgevano contestazioni su diritti dovevano risolverle in via incidentale come giudici sospendendo nel frattempo il procedimento. La loro nomina avveniva con decreto reale su proposta del Ministero per l'economia nazionale con consenso del Ministro per la giustizia e affari di culto, ed erano scelti fra i magistrati di grado non inferiore a quello di consigliere di corte d'appello; prendevano poi il nome di Commissari per la liquidazione degli usi civici. Dai Commissari dipendevano uno o più assessori da scegliersi fra i magistrati di grado non superiore a quello di consigliere di appello, ovvero tra i funzionari di Stato. Essi venivano nominati con decreto del Ministro per l'economia nazionale, previo consenso del ministro dal quale dipendevano. Compito degli assessori era di coadiuvare il commissario in tutte le sue operazioni: il commissario cioè poteva affidare loro tutti gli atti di istruzione e delegarli a trattare e ricevere le conciliazioni.

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Per l'istruttoria e per le operazioni di loro competenza, i Commissari potevano servirsi di speciali incaricati. Ma gli atti di assessori e incaricati non erano validi senza l'approvazione del commissario. I Commissari, sempre assistiti da un segretario con funzioni di cancelliere, procedevano, su istanza degli interessati oppure d'ufficio, all'accertamento, alla valutazione ed alla liquidazione dei diritti degli usi civici, allo scioglimento delle promiscuità ed alla rivendicazione e ripartizione delle terre. Si formavano così dei piani di massima per la destinazione dei fondi pervenuti al comune o all'associazione agraria e di quelli già in precedenza da loro posseduti. Seguiva dunque una ripartizione in quote: un delegato tecnico o un perito nominato dal commissario doveva formulare un piano di ripartizione in unità fondiarie delle terre destinate alla coltura agraria, che conteneva anche l'indicazione delle migliorie che i concessionari erano tenuti ad eseguire e dei canoni da pagare. In seguito il commissario formulava un bando col quale tutti i capi di famiglia (che avevano diritto a concorrere) erano invitati a fare domanda per l'assegnazione delle quote. Le domande erano esaminate da una commissione presieduta dal podestà del comune o della frazione interessata e composta da sei membri scelti fra i cittadini del comune o della frazione e dal pretore del mandamento. Se il numero degli ammessi al bando superava la quota delle terre disponibili, la commissione sceglieva un numero di concorrenti pari a quello delle quote, preferendo i meno abbienti. I concorrenti che si ritenevano lesi dalle deliberazioni della commissione potevano fare ricorso al commissario regionale. I Commissari decidevano tutte le controversie circa l'esistenza, la natura e l'estensione dei diritti sopra citati; curavano la completa esecuzione delle proprie decisioni e di quelle anteriori non ancora eseguite. In Trentino i Commissari assumevano le funzioni delle commissioni e dei commissari già istituiti nelle nuove province per effetto della legge dell'ex impero austro-ungarico del 7 giugno 1883, n. 94, e delle leggi ed ordinanze provinciali per le operazioni agrarie sulla divisione, sul regolamento e sull'affrancazione dei relativi diritti di godimento. Le decisioni dei commissari erano impugnabili solo con reclamo presso la Corte d'Appello avente giurisdizione nei territori dove erano situati i terreni della controversia. All'amministrazione provvede direttamente il consiglio comunale a cui spetta la deliberazione del regolamento previsto dall'art.43 del R.D. n. 332/1928 e la disciplina delle altre norme in esso contenute. I proventi dei beni di uso civico e la loro destinazione devono essere posti in evidenza in apposito allegato al bilancio ed al conto comunale. I beni di uso civico di originaria appartenenza alle frazioni e quelle che vi passano dopo le affrancazioni, sono amministrate separatamente, a profitto dei frazionisti, per mezzo di un comitato di tre membri per le frazioni con popolazione fino a 200.000 abitanti, e di cinque per quelle con popolazione superiore. Il comitato d'amministrazione separata dura in carica per un quadriennio ed è riconfermabile. Il comitato può servirsi del personale addetto all'ufficio comunale; le deliberazioni sono prese a maggioranza di voti secondo i dettami della legge provinciale e comunale e saranno pubblicate e sottoposte al controllo della Giunta provinciale nei modi stabiliti per le deliberazioni comunali. Le sedute del comitato sono pubbliche e il numero dei votanti non può essere inferiore a tre. La frazione con amministrazione separata concorre, soddisfatti i diritti della popolazione, nel sopportare le spese generali del comune assegnando un contributo annuo calcolato in base alle proprie rendite e necessità ordinarie. L'ammontare del contributo è concordato col sindaco, salvo rettifica del consiglio comunale; non raggiungendosi un accordo, la vertenza è rimessa alla Giunta provinciale che decide definitivamente. Il comitato è formato da tre o cinque membri e, mediante votazione segreta, elegge il presidente; all'elezione assiste il segretario comunale che redige il verbale, firmato da tutti gli intervenuti, da trasmettere alla Giunta provinciale. Inoltre per il normale servizio di segreteria, l'amministrazione separata, salvo casi speciali, nei quali si rende opportuna l'assunzione di personale proprio, deve richiedere l'opera del segretario o di altro dipendente comunale. Il presidente dell'amministrazione separata deve presentare al sindaco, entro il 1°ottobre di ogni anno, il bilancio - documentato e

198 deliberato dal comitato di amministrazione - per l'esercizio successivo. Il comitato amministrativo deve nominare un collegio di revisori, composto di tre membri scelti tra i frazionisti, che nell'arco di un mese dall'incarico deve esaminare il conto e redigere un'apposita relazione, come previsto dal T.U. del 4 febbraio 1915, n. 148, art. 129 e 220. I revisori devono essere estranee alla responsabilità di gestione e non devono avere parentele fino al quarto grado con il tesoriere e con i membri del Comitato d'Amministrazione.

Con l'istituzione dell'amministrazione separata dei beni di uso civico della frazione di Tiarno di Sotto venne nominato anche un Commissario per l'amministrazione separata di tali beni, ma senza aver diritto a nessuna indennità se non al rimborso di eventuali spese straordinarie, così come è espressamente indicato sul decreto di istituzione dell'ASUC del 13 giugno 1946.

Contesto generale In forza della L. n. 1766/1927 il ministro per l'economia nazionale determina la circoscrizione e la sede di ciascun commissariato ed ha la suprema direzione per l'esecuzione della legge. Inoltre il R.D. n. 332/1928 (art. 67) prescrive che quando si dovrà procedere all'affrancazione di usi civici su terre private, allo scioglimento delle promiscuità o alla reintegrazione di terre comuni o demani comunali, il ministero per l'economia nazionale stabilirà con suo decreto a quale dei commissari debba essere affidata l'esecuzione delle operazioni e la decisione di tutte le controversie dipendenti da esse. Secondo il R.D.L. n.751/1924 e la L. n. 1766/1927, contro le decisioni dei commissari delle questioni concernenti l'esistenza, l'estensione dei diritti sugli usi civici e la rivendicazione delle terre è ammesso il reclamo alle corti d'appello, avente giurisdizione nei territori ove siano situati i terreni in controversia, o la loro maggior parte (art. 32). La L. del 10 luglio 1930, n.1078 "Definizione delle controversie in materia di usi civici" modifica l'art. 32 della legge n. 1766/1927 indicando che i reclami contro le decisioni dei commissari sono deferiti all'esclusiva competenza della corte d'appello di Roma (art.3). La notificazione della sentenza è fatta dalla cancelleria, d'ufficio, mediante invio del dispositivo alle parti tramite posta. Il ricorso alla cassazione deve essere proposto entro 45 giorni e quando la sentenza sia cassata, la causa è rinviata alla stessa corte d'appello di Roma, la quale deve conformarsi alla decisione della cassazione sul punto di diritto sul quale questa ha pronunciato (artt. 7 e 8). Inoltre per la trattazione delle cause d'appello, è istituita temporaneamente presso la corte d'appello di Roma una sezione speciale. Il ministro per l'agricoltura e le foreste può promuovere avanti ai commissari regionali, alla sezione speciale della corte d'appello ed alla corte di cassazione ogni azione e ricorso a difesa dei diritti delle popolazioni anche in contraddizione col comune o con l'associazione agraria (artt. 9 e 10).

L'ASUC di Tiarno di Sotto gestiva i diritti di uso civico, oltre che sui propri terreni, su terreni, boschi e malghe delle frazioni limitrofe; pertanto si rendeva necessario avere rapporti frequenti in particolare con la frazione di Tiarno di Sopra e col comune di Bezzecca. L'ufficio competente per le partite tavolari nelle quali erano iscritte le proprietà interessate era l'Ufficio del libro fondiario di Riva.

Fonti normative Regio decreto legge 22 maggio 1924, n. 751, "Riordinamento degli usi civici nel regno" Legge 16 giugno 1927, n. 1766, "Conversione in legge con modificazioni del R.D. 22 maggio 1924, n. 751,

199 riguardante il riordinamento degli usi civici del regno, del R.D. 28 agosto 1924, n. 1484, e del R.D. 16 maggio 1926, n. 895 sulla stessa materia" Regio decreto 26 febbraio 1928, n. 332, "Approvazione del regolamento per la esecuzione della legge 16 giugno 1927, n. 1766, sul riordinamento degli usi civici del regno". Legge 10 luglio 1930, n. 1078, "Definizione delle controversie in materia di usi civici" Legge 16 marzo 1931, n. 377, "Norme per la coordinazione della legge sugli usi civici con quelle sulla bonifica integrale" Decreto legislativo luogotenenziale 19 ottobre 1944, n. 284, "Accelerazione della procedura di ripartizione delle terre di uso collettivo fra i contadini" Decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1951, n. 574, "Norme di attuazione dello statuto speciale per il Trentino-Alto Adige" Legge provinciale 16 settembre 1952, n. 1, Amministrazioni separate dei beni frazionali di uso civico Decreto del Presidente della Giunta provinciale di Trento 11 novembre 1952, n. 4 Regolamento per l'esecuzione della legge provinciale 16 settembre 1952, n. 1 sulle amministrazioni separate dei beni frazionali di uso civico Legge 17 aprile 1957, n. 278, "Costituzione dei comitati per l'amministrazione separata dei beni civici frazionali" Decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616, "Attuazione della delega di cui all'art. 1 della legge 22 luglio 1975, n. 382" Legge Provinciale 13 marzo 2002, n. 5. "Disciplina dell'amministrazione dei beni di uso civico"

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Archivio storico del comune di Tiarno di Sotto.

Il profilo storico-istituzionale dell'ente riporta per la parte generale l'elaborato a cura di Anna GUASTALLA citato in bibliografia e viene poi integrato da elementi più specifici desunti dalle fonti archivistiche e dalla bibliografia. Bibliografia ANDREATTA G., PACE S., La provincia autonoma di Trento: itinerario nell'autonomia. 2. ed. riveduta ed ampliata Trento, Saturnia, 1981 ANTONIELLA A., L'archivio comunale postunitario. Contributo all'ordinamento degli archivi dei comuni, Firenze 1979 DEGARA B., Storia della Comunità di Ledro. Con particolari notizie su Tiarno, voll. I-II, a cura del Comune di Tiarno di Sotto, 1990 DEGARA B., "I quattro Concèi di Ledro, il Concèl di Tiarno e la sua spartizione", Tione di Trento (Tn): Centro studi Judicaria, 1998 FAES M., GUASTALLA A., SALA C. (a cura di), Profili storico istituzionali. Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR interpretate e contestualizzate dal gruppo di lavoro degli archivisti trentini per la normalizzazione della descrizione archivistica, Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 2000 (dattiloscritto) GUASTALLA A., (a cura di), Profilo storico-istituzionale dell' Amministrazione separata per gli usi civici.

200

Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR (CPF). Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 1999 (dattiloscritto) MARSINI S., [a cura di], "Inventario dell'archivio post-unitario del comune di Calenzano : (1865-1938) : con tre appendici", Calenzano (FI) : Comune di Calenzano, 1986.

201 fondo Amministrazione separata usi civici di Tiarno di Sotto, 1946 - 1947

Soggetti produttori Amministrazione separata degli usi civici di Tiarno di Sotto, 1946 giugno 13 - 1947

Contenuto La documentazione dell'Amministrazione separata usi civici di Tiarno di Sotto copre un arco di tempo di appena due anni dal 1946 al 1947. Le serie conservate nell'archivio delle amministrazioni separate sono le seguenti: Verbali delle deliberazione del commissario frazionale e del comitato d'amministrazione - originali; Verbali delle deliberazione del commissario frazionale e del comitato d'amministrazione - copie; Protocolli degli esibiti; Carteggio ed atti degli affari comunali; Contratti; Ruoli delle entrate patrimoniali; Bilanci di previsione e conti consuntivi; Giornali e mastri della contabilità; Allegati ai bilanci di previsione e documenti giustificativi del conto; Lavori pubblici; Registri diversi. Dato il breve periodo di esistenza dell'Asuc di Tiarno di Sotto, sono presenti in archivio solo alcune delle serie di solito rinvenute: un registro delle deliberazioni del commissario degli affari frazionali, due buste di carteggio ed atti e alcuni registri contabili, il cui contenuto è perlopiù relativo al taglio, trasporto e vendita del legname.

202 serie 1 Verbali delle deliberazioni del commissario, 1946 - 1947

Contenuto La serie comprende un registro di deliberazioni relative perlopiù alla vendita di legname sequestrato

1. 1. b. 1 - 3. ASUC Verbali delle deliberazioni del commissario 1946 giugno 28 - 1947 luglio 2 Registro

203 serie 2 Carteggio ed atti degli affari frazionali, 1946 - 1947

Contenuto Questa serie raccoglie il carteggio ed atti dell'amministarzione degli usi civici; si segnala che altra documentazione relativa ad usi civici, diritti di servitù e promiscuità di pascolo con i comuni vicini si trova nella serie "Carteggio ed atti per oggetto", (2.8.2, n.2) del fondo del comune del presente inventario.

2. 2. b. 1 - 3. ASUC "Amministrazione Tiarno di Sotto" 1946 - 1947 - "Legname sequestrato" - "Pratiche varie": richiesta di permesso di taglio legname; concessione contributo per la scuola materna - "Pratiche per l'ufficio forestale" - "Legname - legne - boschi" Si segnala: decreto d'istituzione dell'ente (incollato sul retro della coperta), 1946 giugno 13 Busta

2. 3. b. 1 - 3. ASUC "Pavimentazione in porfido" 1947 - "Lavori in diretta amministrazione" - "Fornitura e trasporto materiali" - "Lavori in appalto" - Documenti giustificativi delle spese Busta

204 serie 3 Bilanci di previsione e conti consuntivi, 1946 - 1947

3. 4. ASUC Bilancio di previsione 1946 Registro

3. 5. ASUC Conto consuntivo 1946 Registro

3. 6. ASUC Conto consuntivo 1947 Registro

205 serie 4 Giornali di cassa, 1946 - 1947

4. 7. ASUC Giornale di cassa 1946 Registro

4. 8. ASUC Giornale di cassa 1947 Registro

206 serie 5 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo. Reversali e mandati di pagamento, 1946 - 1947

5. 9. b. 9 - 10. ASUC Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo Reversali e mandati di pagamento: Entrata: artt. 1 - 13 Uscita: artt. 1 - 36 1946 Busta

9. 10. b. 9 - 10. ASUC Reversali e mandati di pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 3 - 25 Uscita: residui passivi; artt. 1 - 63 1947 Busta

207 serie 6 Registri diversi, 1946 - 1949

6. 11. ASUC "Registro legname concesso uso interno" 1946 - 1949 (1) Registro Note 1. Il registro è stato utilizzato anche dopo il 1946, anno della supposta cessazione dell'amministrazione separata

208

Ente Congregazione di Carità di Tiarno di Sotto [1921] - 1937 agosto 31

Luoghi Tiarno di Sotto (Tn)

Archivi prodotti Fondo Congregazione di carità poi Ente comunale assistenza di Tiarno di Sotto, 01/01/1921 - 31/12/1994

Storia La legislazione italiana che era stata estesa al Trentino in seguito al nuovo ordinamento non apportava significativi cambiamenti né alla struttura né agli scopi dell'istituzione. Essa prevedeva comunque un riordino amministrativo delle Congregazioni di carità e degli enti di pubblica assistenza e beneficenza ed il ritorno ad un loro maggior controllo da parte dello Stato, in base a diversi provvedimenti di carattere generale (legge del 3 agosto 1862, n. 753, entrata in vigore col 1° gennaio 1863; relativo regolamento di esecuzione del 27 novembre 1862, n. 1007; legge del 17 luglio 1890, n. 6972, modificata con la legge del 4 marzo 1928, n. 413, entrata in vigore col 19 maggio 1928). In particolare, il R.D. del 22 aprile 1923, n. 982 entrato in vigore col 16 maggio 1923 estendeva al Trentino la legge del 17 luglio 1890, n. 6972, precisando: l'obbligo di provvedere entro sei mesi alla nomina dei componenti delle Congregazioni di carità e alla compilazione curata dai Prefetti di "elenchi, inventari e stati" previsti nel R.D. del 12 gennaio 1890, n. 6594; l'affidamento entro un anno di tutti gli istituti attualmente amministrati dai comuni, provincie e da altri enti pubblici a speciali amministrazioni autonome (previa istituzione ad ente morale se ve ne fosse stata necessità), quando non ricorressero gli estremi della legge del 17 luglio 1890, n. 6972 per la concentrazione nella Congregazione di carità sotto un'unica amministrazione. I fondi di beneficenza, in precedenza amministrati dai comuni e dagli altri enti pubblici, venivano dunque concentrati nella Congregazione di carità. Inoltre nella circolare della regia Prefettura della Venezia Tridentina datata 27 giugno 1923 si ricordava l'obbligo di istituire la Congregazione di carità in ogni comune entro il termine di sei mesi. In base alla legge del 3 giugno 1937, n. 847, veniva infine istituito l'Ente comunale di assistenza che avrebbe assunto tutte le competenze assegnate alla Congregazione di carità, "intendendosi sostituito in qualsiasi disposizione legislativa e regolamentare ed in qualsiasi convenzione". Per quanto riguarda il Trentino, una circolare emessa dalla regia Prefettura della Provincia di Trento nel 28 giugno 1937 precisava che a partire dal 1° luglio 1937, data di entrata in vigore della suddetta legge del 3 giugno 1937 e dunque del passaggio di competenze tra la Congregazione di carità e l'Ente comunale di assistenza, quest'ultimo sarebbe stato affidato ad "un'amministrazione straordinaria rappresentata, in tutti i comuni, da una commissione presieduta dal Podestà e composta da un delegato del segretario del Fascio e della segreteria del Fascio Femminile"; tutto ciò "in attesa della costituzione dell'amministrazione ordinaria".

I documenti di fondazione della Congregazione di carità di Tiarno di Sotto, così come gli altri documenti relativi a lasciti o donazioni furono purtroppo andati distrutti o dispersi insieme ad altri atti dell'archivio comunale durante la guerra, così come è espressamente scritto in una notifica della Congregazione stessa indirizzata alla prefettura di Trento

209 in data 15 aprile 1929 (ECA, "Carteggio ed atti", 1952); alla data del 1929 l'ente non possedeva neppure un proprio statuto approvato. Nel 1928 insieme alla fusione ad unico comune dei due comuni di Tiarno di Sotto e di Tiarno di Sopra, anche le due Congregazioni di carità si fusero in un unico ente, chiamandosi "Congregazione di carità di Tiarno". Il primo documento comprovante l'operatività dell'ente presente in archivio è un verbale di deliberazione del comitato d'amministrazione relativo alle somme in sussidi da elargire ai poveri, datato gennaio 1921. L'attività dell'ente è regolarmente documentata in carteggio, atti e contabilità fino al 1937, anno di istituzione nei comuni dell'Ente comunale di assistenza.

Funzioni, occupazioni e attività Nel corso della sua storia, indipendentemente dai passaggi di ordinamento statuale, la Congregazione di carità in Trentino ebbe quale compito fondamentale l'assistenza e la beneficenza a persone in particolari difficoltà economiche (poveri, anziani, inabili al lavoro, fanciulli esposti, donne partorienti) o fisico-psichiche (malati e mentecatti) che da essa ricevevano sussidi in modo diretto - generi di prima necessità - o, molto spesso, attraverso l'assistenza e le cure prestate in apposite istituzioni di cui la Congregazione curava l'amministrazione patrimoniale. Le entrate della Congregazione provenivano da lasciti, donazioni, legati pii e, in seguito, avrebbero costituito anche una voce di bilancio del comune di appartenenza. La Congregazione teneva una contabilità unica e generale, redigendo però registri separati che davano conto delle attività e passività degli enti da essa amministrati.

Da una lettera del segretario all'amministrazione della Congregazione di carità di Tiarno del 30 gennaio 1934, in cui lamenta tra l'altro assoluta mancanza di ogni compenso per il suo operato, risulta che il movimento annuo di entrata è controbilanciato da un movimento annuo in uscita di pari entità e che il numero di sussidiati ordinari è di circa 50 persone, con altrettanti sussidiati straordinari. L'entrata è data da un sussidio straordinario da parte del comune a causa del "cattivo andamento della stagione agraria e della imperante disoccupazione", sussidio senza il quale l'ente non avrebbe potuto far fronte ai propri bisogni con le entrate ordinarie (ECA, "Carteggio ed atti", 1934).

Struttura amministrativa Dopo l'annessione del Trentino all'Italia, il R.D. del 22 aprile 1923, n. 982 e, per specifiche competenze amministrative, il R.D. del 24 settembre 1923, determinavano l'adeguamento alla legislazione italiana vigente sulle istituzioni pubbliche di beneficenza. La Congregazione di carità e le istituzioni da essa amministrate erano regolamentate in Italia con la legge del 3 agosto 1862, n. 753, in base alla quale in ogni comune dello Stato vi era una Congregazione di carità che amministrava genericamente tutti i beni destinati a favore dei poveri per legge, o quando, nell'atto di fondazione, non venisse determinata l'amministrazione, l'opera pia o l'ente pubblico destinatario della disposizione, o ancora quando la persona incaricata della gestione fosse impossibilitata ad accettare l'incarico. Anche in questi casi, tuttavia, il consiglio comunale avrebbe potuto proporre, a vantaggio dei propri abitanti, l'istituzione di una amministrazione speciale. Le singole istituzioni erano regolamentate dagli artt. 1-25 e 30-38 e nel Regolamento di esecuzione della suddetta legge emesso nel 27 novembre 1862, n. 1007. Si ricordava inoltre che la sorveglianza su di esse spettava all'autorità governativa, alle deputazioni provinciali e ai consigli comunali; l'amministrazione competeva invece alle Congregazioni di carità o ad altre persone e istituzioni per quelle opere i cui statuti non contemplassero le deliberazioni di nomina degli

210 amministratori della Congregazione. La designazione delle istituzioni amministrate dalle Congregazioni di carità spettava principalmente, in via di proposta, al consiglio comunale che ne avrebbe fatto la consegna con apposita deliberazione. L'autorità comunale doveva indagare se nel comune vi fossero lasciti o beni destinati a favore dei poveri e impediti alla loro destinazione: riconoscendone l'esistenza, avrebbe informato il Prefetto fornendo inoltre notizie dettagliate circa l'entità e la destinazione della fondazione. Le Congregazioni dovevano avvisare il consiglio comunale del rifiuto o impossibilità degli amministratori ed esecutori testamentari a promuovere la costituzione in ente morale di una pia fondazione locale. La Congregazione o il consiglio comunale dovevano inoltre procedere all'esecuzione dei testamenti che indicassero un'opera assistenziale, qualora gli incaricati di costituirla quale "ente morale" ne fossero impossibilitati. Successivamente, la legge Crispi del 17 luglio 1890, n. 6972, stabiliva che le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza fossero amministrate dalla Congregazione di carità o da "corpi morali, consigli, direzioni ed altre amministrazioni speciali istituite dalle tavole di fondazione o dagli statuti regolarmente approvati". Tale legge veniva posta in esecuzione con i Regolamenti approvati con R. D. del 5 febbraio 1891, n. 9. In base al Regolamento amministrativo, la Congregazione di carità doveva essere costituita in ogni comune, anche se non aveva beni da amministrare e doveva tenere: un archivio per conservare i registri di protocollo per la corrispondenza in arrivo e in partenza e per altri atti di gestione amministrativa e contabile; una rubrica alfabetica divisa per materie per facilitare la ricerca degli atti; un registro cronologico delle deliberazioni; un elenco preciso ed aggiornato, diviso per categorie a seconda della natura dei beni, delle carte, titoli e documenti relativi ai singoli elementi del patrimonio amministrato; un inventario altrettanto ordinato ed aggiornato di tutti i beni che costituivano il patrimonio di ogni singola istituzione amministrata. Nel Regolamento di contabilità venivano descritte le norme relative alla gestione del patrimonio delle istituzioni pubbliche di beneficenza, all'"esercizio annuale", al "bilancio di previsione", al "servizio di riscossione, di cassa e dei depositi", al "rendimento dei conti". Le normative che succedevano alla legge del 1890 e ai Regolamenti del 1891 non avrebbero portato rilevanti cambiamenti nell'amministrazione delle Congregazioni di carità fino al R.D. del 26 aprile 1923, n. 976, col quale il Ministro dell'Interno dichiarava sciolte le amministrazioni delle Congregazioni e di tutte le istituzioni pubbliche di beneficenza esistenti in uno stesso comune, e imponeva di affidarne la gestione a speciali commissari o commissioni incaricate di proporre le opportune riforme. In base alla legge del 17 luglio 1890, n. 6972 le Congregazioni di carità erano composte da un presidente e da 4 membri nei comuni con popolazioni non superiore a 10.000 abitanti e di 8 membri, oltre al presidente, negli altri. Inoltre, per decisione del Prefetto, in caso di donazione o lascito, poteva essere ammesso a far parte della Congregazione il benefattore o la persona da esso designata per la gestione di tale bene. Il presidente era nominato dal consiglio comunale e in carica per 4 anni. Anche gli altri membri erano eletti dal consiglio comunale nella sessione di autunno e, per assumere o continuare il loro ufficio, erano obbligati a rendere il conto di una eventuale precedente amministrazione e a non avere avuto vertenze con la Congregazione. Essi inoltre assumevano l'incarico appena eletti, si rinnovavano per un quarto ogni anno ed erano sempre rieleggibili; nei primi tre anni la scadenza del loro mandato era estratta a sorte, in seguito determinata dall'anzianità. Nei Regolamenti per l'esecuzione della legge del 17 luglio 1890 emessi con R.D. del 5 febbraio 1891, n. 99, venivano stabilite, tra l'altro, molte norme relative a casi particolari in cui potevano variare il numero e l'elezione degli amministratori delle Congregazioni. La legge del 4 marzo 1928, n. 413, riformava l'amministrazione della Congregazione di carità in quanto prevedeva che essa fosse amministrata da un presidente assistito da un comitato di "patroni" composto da: 4 membri nei comuni con popolazione inferiore a 20.000 abitanti; 6 per quelli con popolazione superiore a 20.000 abitanti; 8 nei comuni con popolazione superiore a 100.000 abitanti. Il presidente veniva nominato dal Prefetto "tra le persone particolarmente

211 competenti in materia di assistenza e beneficenza"; i "patroni" venivano nominati dallo stesso Prefetto "su terne presentate dalle Associazioni sindacali comunali legalmente riconosciute agli effetti della legge 3 aprile 1926, n. 563". Nei comuni dove mancassero queste "Associazioni sindacali", le terne venivano designate dalle "Associazioni sindacali di 1° grado legalmente riconosciute, nella cui giurisdizione è compreso il comune per il quale la designazione è richiesta". Le persone designate dovevano però appartenere, "per residenza o per esercizio di attività produttiva", al comune stesso. Il presidente e i "patroni" duravano in carica per 4 anni e potevano essere sempre rieletti, tenendo però presente le condizioni di ineleggibilità già previste dalla legge del 17 luglio 1890, n. 6972. Su deliberazione del presidente e sentito il parere del comitato dei "patroni", poteva comunque essere ammesso al suddetto comitato il benefattore o una persona da esso designata per la gestione del bene donato; tenuto conto della natura dell'istituzione e del valore del patimonio, poteva inoltre esservi ammesso il fondatore o il rappresentante di un'opera pia amministrata dalla Congregazione di carità. Il Prefetto aveva facoltà di: sospendere o revocare il presidente con decreto motivato; disporre, "per gravi ragioni di opportunità amministrativa", lo scioglimento del comitato dei "patroni" o sospenderne la nomina (in tal caso avrebbe provveduto il presidente o, se impossibilitato, una persona da lui delegata con i requisiti per la nomina a "patrono"); delegare uno dei "patroni" per le funzioni di presidente, in caso di assenza o di impedimento di quest'ultimo; dichiarare decaduti, su proposta del presidente o anche d'ufficio con provvedimento definitivo, i "patroni" che, senza giustificati motivi, non intervenissero alle sedute per più di tre mesi consecutivi. Il presidente convocava o presiedeva il comitato dei "patroni"; per la validità delle delibere era necessaria la presenza della metà dei componenti, oltre il presidente: i pareri venivano emessi con la maggioranza assoluta dei voti. Il presidente doveva comunque provvedere nei casi di impossibilità di pronunciamento per mancanza del numero legale. Egli esercitava tutte le funzioni e deliberava su tutti gli affari riguardanti la gestione della Congregazione, mentre il comitato dei "patroni" aveva funzioni esclusivamente consultive. Il parere dei "patroni" era obbligatorio per le deliberazioni soggette all'approvazione della giunta provinciale amministrativa e per tutte le proposte di riforma relative agli istituti amministrati dalla Congregazione. In caso di discordia tra il parere del comitato e le proposte del presidente, costui doveva darne conto nel verbale di deliberazione.

Contesto generale Con il R.D. del 26 aprile 1923 lo Stato italiano pose l'amministrazione delle Congregazioni di carità nelle mani di appositi commissari o commissioni, a loro volta dipendenti dal Ministero dell'Interno, mentre già con la legge del 17 luglio 1890, n. 6972 alle Congregazioni furono sottoposte tutte le istituzioni pubbliche benefiche. Il comune, attraverso il suo consiglio, operava una funzione di controllo sul consiglio di amministrazione della Congregazione.

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Archivio storico del comune di Tiarno di Sotto.

Il profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale l'elaborato di Corrado SALA citato in bibliografia e viene poi integrato da elementi più specifici desunti dalle fonti archivistiche e dalla bibliografia. Bibliografia ANDREATTA G., PACE S., La provincia autonoma di Trento: itinerario nell'autonomia. 2. ed. riveduta ed ampliata Trento, Saturnia, 1981 ANTONIELLA A., L'archivio comunale postunitario. Contributo all'ordinamento degli archivi dei comuni,

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Firenze 1979 DEGARA B., Storia della Comunità di Ledro. Con particolari notizie su Tiarno, voll. I-II, a cura del Comune di Tiarno di Sotto, 1990 FAES M., GUASTALLA A., SALA C. (a cura di), Profili storico istituzionali. Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR interpretate e contestualizzate dal gruppo di lavoro degli archivisti trentini per la normalizzazione della descrizione archivistica, Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 2000 (dattiloscritto) HAEMMERLE E., Manuale ad uso dei comuni, Rovereto, 1881 MARSINI S., [a cura di], "Inventario dell'archivio post-unitario del comune di Calenzano : (1865-1938) : con tre appendici", Calenzano (FI) : Comune di Calenzano, 1986. SALA C., (a cura di), Profilo storico-istituzionale della Congregazione di carità dalle origini (1811) all'estinzione (1937). Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR (CPF), Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 1999 WALLER G., Manuale delle leggi e regolamenti comunali, distrettuali e provinciali, nonché delle altre leggi ed ordinanze ai medesimi attinenti valevoli per la Contea principesca del Tirolo, Innsbruck, 1886

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Ente Ente comunale di assistenza di Tiarno di Sotto 1937 luglio 1 - 1994 maggio 5

Luoghi Tiarno di Sotto (Tn)

Altre forme del nome ECA di Tiarno di sotto

Archivi prodotti Fondo Congregazione di carità poi Ente comunale assistenza di Tiarno di Sotto, 01/01/1921 - 31/12/1994

Storia Gli Enti comunali di assistenza (E.C.A.) furono istituiti con la L. 3 giugno 1937, n. 847, entrata in vigore dal 1° luglio 1937, in ogni comune del regno in sostituzione delle precedenti Congregazioni di Carità che contestualmente furono soppresse. Il R.D.L. del 14 aprile 1944, n.125, in vigore dal 7 giugno 1944, modificava la legge del 1937 in seguito anche al R.D.L. 2 agosto 1943, n. 704 che sanciva la soppressione del partito nazionale fascista. La Legge Regionale del 25 febbraio 1982 dettava le norme per lo scioglimento degli E.C.A., con effetto dal 3 marzo 1983. Spettava dunque alle province autonome di Trento e Bolzano, ai sensi degli articoli 8 e 18 dello statuto speciale di autonomia (D.P.R. 31 agosto 1972, n. 670), disciplinare con proprie leggi l'assunzione delle funzioni degli E.C.A. da parte dei comuni, singoli o associati. Con la L.P. del 12 luglio 1991, n. 14 che disponeva l'organizzazione dei servizi socio-assistenziali in provincia di Trento, fu stabilito che "le funzioni già esercitate dagli enti comunali di assistenza" fossero delegate ai comuni e che per i comuni con popolazione inferiore ai 20.000 abitanti l'esercizio delle funzioni ad essi delegate avvenisse in forma associata da parte del comprensorio di rispettiva appartenenza (art.10). Per quanto riguardava l'indirizzo, il coordinamento, la programmazione e l'attuazione dell'assistenza tutte le funzioni venivano delegate alla Giunta provinciale. Ciononostante i Comitati E.C.A. del Trentino-Alto Adige hanno continuato ad operare in qualità di commissari straordinari; l'effettivo passaggio di competenze ai comuni (Trento e Rovereto) o ai Comprensori, nel caso di comuni con meno di 20.000 abitanti è avvenuto a partire dal 1° luglio 1993.

La prima attestazione dell'avvenuta istituzione dell'E.C.A di Tiarno di Sotto è una nota da parte dell'ente stesso indirizzata alla Prefettura di Trento del 3 luglio 1937 che tratta della nomina dei componenti del comitato provvisorio d'amministrazione E.C.A: il commissario del Fascio e la segretaria del Fascio (ECA d Tiarno di Sotto, "Carteggio ed atti", 1937). Passando le competenze sui servizi socio-assistenziali alle provincie con L.R. 25 febbraio 1892, n.2, anche l'E.C.A di Tiarno di Sotto venne soppresso, come risulta dagli atti relativi allo scioglimento dell'ente (ECA di Tiarno di Sotto, "Carteggio ed atti" 1982) anche se in realtà i Comitati di gestione degli enti continuarono la loro attività precariamente

214 fino al 1987, quando con L.R. n.6/1897 entrarono in vigore le nuove norme per il rinnovo dei Comitati amministrativi degli E.C.A e si poterono così rinnovare i comitati di gestione. L'E.C.A. di Tiarno di Sotto continuò ad operare fino al 1994, come risulta dalla documentazione dell'ente stesso, in particolare dall'ultima attestazione, una deliberazione di approvazione del conto consuntivo 1993 inviata alla Giunta provinciale e datata 5 maggio 1994.

Funzioni, occupazioni e attività La legge del 3 giugno 1937, n. 847, istituiva in ogni comune l'Ente comunale di assistenza con "lo scopo di assistere gl'individui e le famiglie che si trovino in condizioni di particolare necessità" (art.1) e con l'intento di perfezionare il sistema assistenziale nella sua organizzazione periferica. La legge ne regolava la costituzione e il funzionamento, ne adeguava la denominazione alla coeva funzione di soccorso agli indigenti e imprimeva una forma di attività assistenziale unitaria e organica. Inoltre, come si deduce dagli articoli 7 e 8, il tipo di assistenza fornita dagli E.C.A. era quella "generica", che si concretizzava in soccorsi o prestazioni immediate e temporanee (ad esempio piccoli sussidi, razioni di vitto, ricovero notturno, etc.). L'E.C.A. poteva acquistare e possedere beni, ricevere lasciti e donazioni. In particolare se si trattava di beni di scarsa entità patrimoniale destinati a scopo di beneficenza generica, non era necessaria l'erezione in ente morale del lascito, ma era sufficiente, dopo che il prefetto ne avesse autorizzata l'accettazione, inserire le norme per l'erogazione delle rendite nello statuto organico dell'E.C.A. Qualora invece il lascito avesse avuto un'importante consistenza economica ed uno scopo particolarmente distinto dai fini generici dell'ente di assistenza, poteva essere eretto un ente morale, per dare ad esso una personalità propria e distinta. In base all'art.4 della legge del 1937, l'E.C.A. poteva amministrare, per renderne più semplice ed economica la gestione, un ente autonomo, senza che questo perdesse la sua personalità giuridica, né i suoi fini, né il suo patrimonio, finché l'istituzione non avesse un'amministrazione propria. A tal fine l'E.C.A. doveva tenere distinte, con bilancio separato, le rendite del proprio patrimonio da quelle delle istituzioni amministrate. L'Ente comunale di assistenza doveva inoltre curare gli interessi dei poveri del comune e assumerne la rappresentanza legale dinanzi all'autorità amministrativa e giudiziaria; era incaricato di promuovere i provvedimenti amministrativi e giudiziari di assistenza e tutela legale degli orfani, dei minorenni abbandonati, dei ciechi e dei sordomuti poveri, e di assumere provvisoriamente la loro cura nei casi di urgenza con la prestazione di soccorsi immediati. In base all'art.8 l'E.C.A. doveva essere costituito anche quando non avesse patrimonio da amministrare, perché doveva in ogni caso provvedere all'erogazione dei fondi che il Ministero dell'Interno, tramite le prefetture, assegnava per il raggiungimento delle finalità assistenziali demandategli per legge. L'E.C.A. aveva il compito di intervenire nei casi di bisogni urgenti, dipendenti da circostanze transitorie, nelle quali era necessaria la pronta somministrazione di soccorsi in denaro o in natura o prestazioni personali o altre immediate e improrogabili forme assistenziali, in attesa che gli enti e gli altri organi competenti intervenissero con le più appropriate forme di assistenza sociale; doveva comunque terminare lo stato di disagio che aveva determinato il ricorso all'assistenza. L'E.C.A. non faceva beneficenza, ma attività di assistenza sociale, intesa a sottrarre da momentanee difficoltà gli individui, che per ragioni di età o di salute, erano inabili al lavoro, o non lo trovavano e non potevano usufruire dell'assistenza sindacale, né delle assicurazioni sociali. Per ottenere l'intervento assistenziale non era richiesto lo stato di povertà.

215

Successivamente, con l'art.15 del D.D.L. del 22 marzo 1945, n.173, che istituiva i Comitati provinciali di assistenza e beneficenza pubblici, fu redatto un elenco delle persone dimoranti nel comune bisognose di assistenza o già assistite; in base all'iscrizione in tale elenco veniva rilasciato agli interessati, d'ufficio o su richiesta, un libretto di assistenza nel quale erano annotate le singole prestazioni. Era obbligo degli E.C.A. di esigere da coloro che richiedevano assistenza il possesso del libretto e di annotarvi i procedimenti adottati. Un'altra fonte di integrazione finanziaria era costituita dai contributi assegnati agli E.C.A. sul fondo nazionale di soccorso invernale, regolato in via permanente con la L. 3 novembre 1954, n. 1042.

Il programma assistenziale dell'Ente comunale assistenza di Tiarno di Sotto per l'anno 1942, così come risulta da una relazione economico-finanziaria del Comitato d'amministrazione mandata alla Prefettura di Trento, prevedeva essenzialmente la spesa in buoni di prelevamento di generi alimentari di prima necessità per i poveri e il pagamento di affitti per coloro che erano senza tetto (ECA di Tiarno di Sotto, "Carteggio ed atti", 1942). Dallo statuto del 1942 dell'ente risulta inoltre che le entrate si limitavano ai proventi di alcuni stabili e dei titoli di stato, oltre che del contributo annuale del Comune e della Prefettura. Dalla relazione dell'ECA sull'attività svolta nel biennio 1950 - 1951 sembra che le cose non fossero cambiate di molto: "Questo ente non ha rendite proprie e deve fare assegnamento soltanto sul contributo del comune inadeguato ai bisogni della popolazione", da cui risulta anche che l'ente limitava l'assistenza a anziani ed inabili indigenti, limitatamente a buoni viveri mensili di modesti importi, "data la scarsa disponibilità del bilancio" (ECA di Tiarno di Sotto, "Carteggio ed atti" , 1952). Dalla documentazione dell'E.C.A di Tiarno di Sotto relativa agli anni '80, risulta inoltre che l'ente erogava prestazioni a carattere economico sotto forma di assegni mensili e per un periodo di tempo determinato, secondo il principio del "minimo vitale": le prestazioni economiche di base corrispondenti al "minimo vitale" erano relative a bisogni fondamentali di vita come quelli dell'alimentazione, del vestiario, dell'igiene della persona e della casa, della vita di relazione, dell'abitazione (affitti, riscaldamento, spese condominiali). Erano previste anche prestazioni economiche a carattere straordinario per la soddisfazione di bisogni determinanti situazioni di disagio o di emergenza non superabili senza l'intervento pubblico. L'E.C.A doveva inoltre compilare dei prospetti mensili dei sussidi o maggiorazione del trattamento assistenziale che contenevano informazioni relative ai dati anagrafici dell'assistito, al periodo di corresponsione e agli importi erogati.

Struttura amministrativa L'art.2 della legge 3 giugno 1937, n.847 prevedeva che l'E.C.A. fosse amministrato da un comitato presieduto dal podestà e di cui facevano parte: un rappresentante del fascio di combattimento, designato dal segretario del fascio; la segretaria del fascio femminile; i rappresentanti delle associazioni sindacali, in numero di quattro nei comuni con popolazione non superiore ai 20.000 abitanti; di sei nei comuni con popolazione superiore ai 20.000 e fino a 100.000 abitanti; di otto nei comuni con più di 100.000 abitanti. Detti rappresentanti erano nominati dal prefetto su terne proposte dalle associazioni sindacali legalmente riconosciute, nella cui giurisdizione era compreso il comune per il quale la proposta veniva fatta; dovevano appartenere, per l'esercizio di un'attività produttiva, al comune stesso; duravano in carica quattro anni, e potevano sempre essere confermati. Il R.D.L. del 14 aprile 1944, n.125, entrato in vigore dal 7 giugno 1944, modificava la legge del 1937: l'E.C.A. doveva avere un Comitato di amministrazione composto da cinque membri nei comuni con popolazione inferiore ai 5000 abitanti, di nove nei comuni con una popolazione inferiore ai 50.000 abitanti, di tredici negli altri. I membri del

216

Comitato erano nominati a votazione segreta con deliberazione della Giunta municipale (solo in seguito al D.L.L. 7 gennaio 1946, n.1 e alla L. 9 giugno 1947, n. 530 l'elezione spettava al Consiglio). La votazione era approvata dal Prefetto; i membri duravano in carica quattro anni e le loro mansioni erano gratuite. Il Comitato amministratore dell'E.C.A. esercitava tutte le attribuzioni relative alla gestione dell'ente ed alla sua attività assistenziale e deliberava, collegialmente, su tutti gli affari che interessavano l'istituzione stessa. In particolare spettava al Comitato: deliberare entro settembre il bilancio di previsione, ed entro maggio il conto proprio e quello delle istituzioni che amministrava; predisporre il preventivo programma assistenziale per il periodo 1° luglio - 30 giugno dell'anno successivo, da sottoporre all'approvazione del Prefetto; prendere le deliberazioni per stare in giudizio; deliberare sull'affrancazione dei legati, censi, livelli, oneri ed altre prestazioni perpetue redimibili di ogni natura, che derivassero da obbligazioni civili accertate; promuovere l'autorizzazione per l'accettazione di eredità, di lasciti e di doni, per il riconoscimento legale di nuove fondazioni di beneficenza, sostituendosi, se necessario, agli amministratori ed esecutori testamentari che non potevano o non volevano compiere gli atti necessari, e fare gli atti conservativi occorrenti; proporre gli statuti e formulare i regolamenti di amministrazione e servizio interno; nominare, sospendere e licenziare gli impiegati e i salariati; provvedere al servizio di esazione e di tesoreria; nominare persone e comitati per l'attuazione dell'assistenza e accertamenti necessari; promuovere le riforme nell'amministrazione e le mutazioni del fine delle locali istituzioni di assistenza e beneficenza; deliberare su tutti gli atti che riguardavano l'amministrazione del patrimonio, l'uso delle rendite e l'interesse dell'istituzione rappresentata; promuovere, in relazione alle esigenze locali, le opportune iniziative per il coordinamento dell'azione propria dell'ente con quella perseguita, in forza delle disposizioni statutarie o fondazionali, dalle altre istituzioni a carattere generico o specifico del luogo. Il Presidente e i membri del Comitato non potevano percepire assegni o remunerazioni per il loro operato all'interno dell'ente. Il Presidente del Comitato amministratore rappresentava l'ente; predisponeva gli atti deliberativi; organizzava, in collaborazione con il Comitato, l'attività assistenziale; spediva avvisi per la convocazione del Comitato, presiedendone e dirigendone le adunanze; provvedeva agli affitti e agli appalti autorizzati e alla stipulazione dei contratti relativi; curava la regolare tenuta degli inventari, la conservazione dei titoli e documenti relativi ai beni; procedeva alle ordinarie verifiche di cassa; vigilava che nei tempi stabiliti il tesoriere redigesse il conto; poteva sospendere, per gravi e urgenti motivi, gli impiegati e i salariati, riferendo al Comitato adunato in breve tempo; prendeva, in caso d'urgenza, tutti i provvedimenti necessari; aveva facoltà di affidare ai membri del Comitato speciali incarichi per lo svolgimento dell'attività dell'ente. In seguito all'entrata in vigore della L.R. 25 febbraio 1982, n. 2 relativa alle norme sullo scioglimento degli E.C.A e ai fini della rilevazione della consistenza patrimoniale degli enti, anche l'E.C.A di Tiarno di Sotto dovette far pervenire alla Giunta regionale le schede di evidenza del patrimonio dell'ente; risulta così, secondo il bilancio di previsione del 1984, che il patrimonio immobiliare dell'ente necessario per le erogazioni assistenziali e per il "minimo vitale" consiste unicamente nei contributi erogati dal Comune e in quelli stanziati dalla Provincia. Risulta anche che l'ente non possiede un patrimonio immobiliare né in terreni né in fabbricati.

L'E.C.A di Tiarno di Sotto, dovendo servire una popolazione di meno di 5000 abitanti (n.778 al censimento 1951) doveva eleggere i membri del comitato in numero di 5; essi restavano in carica per quattro anni. Il comitato stesso doveva poi eleggere tra i suoi stessi membri un presidente.

Contesto generale

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L'E.C.A., a norma dell'art.9 della legge istitutiva del 3 giugno 1937, n. 847, era sottoposto ad uno speciale controllo, che abbracciava tutta l'attività tecnica dell'ente e che veniva esercitato mediante l'approvazione del prefetto di una particolareggiata relazione sull'opera assistenziale svolta durante l'anno, sulle erogazioni disposte e sul programma dell'attività da svolgere nell'anno successivo. Il prefetto coordinava l'attività assistenziale ed interveniva per regolare, disciplinare e attuare il finanziamento dei programmi dei singoli enti comunali. Già la legge del 1890 prevedeva l'azione popolare a tutela dell'integrità del patrimonio degli indigenti, ed affidava al Ministro dell'interno un potere di alta vigilanza sulla pubblica beneficenza. In seguito, con la riforma attuata dal R.D. 30 dicembre 1923, n. 2841, veniva riconosciuto allo stesso Ministro il diritto di intervenire in tutti i giudizi della pubblica beneficenza. Questo diritto fu poi attribuito al prefetto, ai sensi del D.P.R. 19 agosto 1954, n. 968 (art.14), come conseguenza del decentramento dei servizi del Ministero dell'Interno. L'E.C.A. doveva far approvare le deliberazioni dell'elezione dei membri del suo comitato dal prefetto fino al 1944, come risulta dal sistema di controllo vigente fino a quella data (il prefetto cioè esercitava sulle deliberazioni comunali un controllo pieno, di merito e di approvazione); in seguito alla L. 9 giugno 1947, n. 530, art.3, il prefetto esercitava solo un controllo di legittimità sulla deliberazione consiliare. Per quanto concerneva la gestione del patrimonio proprio e di quello delle istituzioni amministrate, l'E.C.A. era soggetto alle norme che regolavano la vigilanza e la tutela sulle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, ed erano pertanto sottoposte alla vigilanza dell'autorità provinciale. Con D.D.L. datato 22 marzo 1945, n. 173 furono istituiti i Comitati provinciali di assistenza e beneficenza pubblici: oltre ad altri compiti specifici, essi "vigilano la gestione degli Enti comunali di assistenza e delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza poste sotto la disciplina della legge 17 luglio 1890, n. 6972" (art.3); inoltre "per l'esplicazione dell'attività di sua competenza, il Comitato provinciale si vale della collaborazione dell'Ente comunale di assistenza. Spetta a questo di promuovere l'intervento del Comitato provinciale, quando lo ritenga necessario e, nei casi di assoluta urgenza, di adottare i provvedimenti necessari e indilazionabili nell'interesse dei bisognosi, con l'obbligo di riferirne subito al Comitato stesso" (art.14).

Fonti normative Legge 3 giugno 1937, n. 847, "Istituzione in ogni comune del regno dell'Ente comunale di assistenza" Circolare 28 giugno 1937, n. 23420 II - B, della r. Prefettura della Provincia di Trento, "Ente comunale di assistenza" Regio decreto 19 dicembre 1940, n. 2023, "Aggiunte all'art. 56 del regolamento di contabilità per le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, approvato con R.D. 5 febbraio 1891, n. 99". Regio decreto legge 2 agosto 1943, n. 704, Soppressione del Partito nazionale fascista Regio decreto legge 14 aprile 1944, n. 125, "Modifica dell'art. 2 della legge 3 giugno 1937, n. 847, sull'istituzione degli Enti comunali di assistenza" Decreto legislativo luogotenenziale 18 gennaio 1945, n. 48, "Nuove norme per la modificazione delle piante organiche del personale degli Enti locali" Decreto legislativo luogotenenziale 22 marzo 1945, n. 173, "Istituzione di Comitati provinciali di assistenza e beneficenza pubblica" Decreto legge 21 aprile 1948, n. 1372, "Provvedimenti in materia di conti consuntivi delle Amministrazioni provinciali, comunali e delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e disposizioni per il pagamento di titoli di spesa emessi dalle Amministrazioni provinciali, comunali e consorziali"

218

Legge 24 novembre 1948, n. 1437, "Proroga al 30 giugno 1949 del decreto legislativo 26 gennaio 1948, n. 90, concernente modalità di pagamento delle integrazioni dei bilanci degli Enti Comunali di Assistenza, delle indennità di caropane e delle spese per il servizio razionamento consumi" Legge 3 agosto 1949, n. 589, "Provvedimenti per agevolare l'esecuzione di opere pubbliche di interesse degli Enti locali" Legge 30 luglio 1951, n. 961, "Ratifica, con modificazioni, del D.L. 21 aprile 1948, n. 1372, concernente provvedimenti in materia di conti consuntivi delle Amministrazioni provinciali, comunali e delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e disposizioni per il pagamento di titoli di spesa emessi dalle Amministrazioni provinciali, comunali e consorziali" Legge 7 aprile 1954, n. 142, "Provvedimenti in materia di conti consuntivi delle Amministrazioni provinciali, comunali e delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e per il pagamento di titoli di spesa emessi dalle Amministrazioni provinciali, comunali e consorziali" Decreto del Presidente della Repubblica 19 agosto 1954, n. 968, "Decentramento dei servizi del Ministero dell'interno" Legge 11 marzo 1958, n. 209, "Conti consuntivi delle Amministrazioni provinciali, comunali e delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e disposizioni per il pagamento di titoli di spesa emessi dalle Amministrazioni provinciali, comunali e consorziali" Legge 13 marzo 1958, n. 296, "Costituzione del Ministero della sanità" Decreto del Presidente della Repubblica 26 gennaio 1959, n. 97, Norme di attuazione dello Statuto speciale per la regione Trentino Alto Adige in materia di istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza Legge 30 gennaio 1963, n. 70, "Norme sulle anticipazioni da parte dello Stato delle rette di spedalità dovute dai Comuni agli ospedali e cliniche universitarie" Decreto del Presidente della Repubblica 1 febbraio 1973, n. 49, "Norme di attuazione dello statuto speciale del Trentino-Alto Adige e delle Province di Trento e Bolzano e funzioni regionali" Decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 1975, n. 469, "Norme di attuazione dello Statuto per la Regione Trentino-Alto Adige in materia di assistenza e beneficenza pubblica" Legge provinciale 1 settembre 1980, n. 30, "Norme concernenti l'esercizio di funzioni già svolte da enti pubblici a carattere nazionale operanti in materia assistenziale" Decreto del Presidente della Repubblica 24 marzo 1981, n. 215, "Norme di attuazione dello statuto speciale per il Trentino-Alto Adige concernenti modifiche al D.P.R. 28 marzo 1975, n. 469: assistenza e beneficenza pubblica". Legge regionale 25 febbraio 1982, n. 2, "Norme sullo scioglimento degli enti comunali di assistenza" Legge regionale 11 giugno 1987, n. 6, "Norme per il rinnovo dei comitati amministrativi degli enti comunali di assistenza" Legge provinciale 12 luglio 1991, n. 14, "Ordinamento dei servizi socio-assistenziali in provincia di Trento"

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Archivio storico del comune di Tiarno di Sotto.

219

Il profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale l'elaborato di Anna GUASTALLA citato in bibliografia e viene poi integrato da elementi più specifici desunti dalle fonti archivistiche e dalla bibliografia. Bibliografia ANDREATTA G., PACE S., La provincia autonoma di Trento: itinerario nell'autonomia. 2. ed. riveduta ed ampliata Trento, Saturnia, 1981 ANTONIELLA A., L'archivio comunale postunitario. Contributo all'ordinamento degli archivi dei comuni, Firenze 1979 DEGARA B., Storia della Comunità di Ledro. Con particolari notizie su Tiarno, voll. I-II, a cura del Comune di Tiarno di Sotto, 1990 FAES M., GUASTALLA A., SALA C. (a cura di), Profili storico istituzionali. Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR interpretate e contestualizzate dal gruppo di lavoro degli archivisti trentini per la normalizzazione della descrizione archivistica, Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 2000 (dattiloscritto) GUASTALLA A., (a cura di), Profilo storico-istituzionale dell'Ente comunale di assistenza. Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR (CPF). Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 1999 (dattiloscritto) HAEMMERLE E., Manuale ad uso dei comuni, Rovereto, 1881 WALLER G., Manuale delle leggi e regolamenti comunali, distrettuali e provinciali, nonché delle altre leggi ed ordinanze ai medesimi attinenti valevoli per la Contea principesca del Tirolo, Innsbruck, 1886

220 fondo Congregazione di carità poi Ente comunale assistenza di Tiarno di Sotto, 1921 - 1994

Soggetti produttori Ente comunale di assistenza di Tiarno di Sotto, 1937 luglio 1 - 1994 maggio 5 Congregazione di Carità di Tiarno di Sotto, [1921] - 1937 agosto 31

Contenuto L'archivio della Congregazione di carità e poi ECA di Tiarno di Sotto è formato da documentazione raccolta in modo continuativo fino alla fine degli anni '50; poi esiste una lacuna di circa 10 anni e riprende dagli anni '80 fino al definitivo passaggio di competenze e funzioni a comuni e comprensori, nel 1994.

Criteri di ordinamento e inventariazione La documentazione è stata rinvenuta già divisa per serie e se ne è mantenuto l'ordinamento. Si segnala inoltre che il passaggio da Congregazione di carità ad Ente comunale di assistenza non ha provocato una netta separazione tra la documentazione e che anzi sono stati usati gli stessi registri per registrare gli atti della Congregazione prima e dell'ECA poi. Si è quindi ritenuto non pertinente separare la documentazione prodotta in due fondi distinti.

221 serie 1 Verbali delle deliberazioni del comitato d'amministrazione, 1921 - 1973

Contenuto La serie raccoglie le deliberazioni del comitato d'amministrazione. Si segnala che fino al maggio del 1937 i registri sono della Congregazione di Carità.

1. 1. b. 1 - 8. CDC Verbali delle deliberazioni 1921 gennaio - 1924 gennaio 29 Registro

1. 2. b. 1 - 8. CDC Verbali delle deliberazioni 1924 febbraio 22 - 1925 dicembre 31 Registro

1. 3. b. 1 -8. CDC Verbali delle deliberazioni 1926 gennaio 31 - 1930 dicembre 20 Registro

1. 4. b. 1 - 8. CDC Verbali delle deliberazioni 1924 luglio 21 - 1928 febbraio 28; 1931 gennaio 23 - 1937 maggio 8 (1) Registro Note 1. Dal 1924 al 1928 le deliberazioni sono della Congregazione di carità di Tiarno di Sopra

1. 5. b. 1 -8. ECA Verbali delle deliberazioni 1937 agosto 28 - 1947 settembre 27 Registro

1. 6. b. 1 - 8. ECA Verbali delle deliberazioni 1947 dicembre 27 - 1955 dicembre 31 Registro

1. 7. b. 1 - 8. ECA

222

Verbali delle deliberazioni 1956 gennaio 5 - 1964 dicembre 17 Registro

1. 8. b. 1 - 8. ECA Verbali delle deliberazioni 1965 febbraio 8 - 1973 dicembre 27 Registro

223 serie 2 Deliberazioni del comitato d'amministrazione (copie), 1940 - 1976

2. 9. b. 9. ECA Deliberazioni del comitato d'amministrazione (copie) 1940 - 1976 Busta

224 serie 3 Protocolli degli esibiti, 1929 - 1976

Contenuto Si segnala che il primo registro della serie raccoglie gli atti della Congregazione di carità fino al 1937 e poi quelle dell'ECA.

3. 10. b. 10 - 12. CDC "Protocollo degli atti" 1929 giugno 26 - 1942 gennaio 5 Registro

3. 11. b. 10 - 12. ECA Protocollo degli esibiti 1953 gennaio 2 - 1954 luglio 4 nn. 1 - 47 Registro

3. 12. b. 10 - 12. ECA Protocollo degli esibiti 1975 aprile 29 - 1976 gennaio 12 nn. 1 - 28 Registro

225 serie 4 Carteggio ed atti, 1924 - 1994

Contenuto La serie raccoglie gli atti della Congregazione di carità fino al 1936; per tutto il 1937 la documentazione risulta poi frammista a quella dell'ECA fino al completo passaggio di gestione.

4. 13. b. 13 - 24. CDC Carteggio ed atti 1924 Fascicolo

4. 14. b. 13 - 24. CDC Carteggio ed atti 1925 Fascicolo

4. 15. b. 13 - 24. CDC Carteggio ed atti 1926 Fascicolo

4. 16. b. 13 - 24. CDC Carteggio ed atti 1927 Fascicolo

4. 17. b. 13 - 24. CDC Carteggio ed atti 1933 Fascicolo

4. 18. b. 13 - 24. CDC Carteggio ed atti 1934 Fascicolo

4. 19. b. 13 - 24. CDC Carteggio ed atti 1936

226

Fascicolo

4. 20. b. 1 3 - 24. ECA Carteggio ed atti 1937 (con docc. dal 1934) Si segnala: "Verbali di passaggio e consegna amministrazione", fascicolo relativo al passaggio di consegne dalla Congregazione di carità all'Ente comunale assistenza di Tiarno di Sotto, 1934 - 1937 Fascicolo

4. 21. b. 1 3 - 24. ECA Carteggio ed atti 1941 - 1942 (con docc. dal 1923) Si segnala: "Inventario", fascicolo relativo ai beni mobili ed immobili dell'ente con inventari del 1929; 1937; 1940; 1941 Fascicolo

4. 22. b. 13 - 24. ECA Carteggio ed atti 1943 Fascicolo

4. 23. b. 13 - 24. ECA Carteggio ed atti 1946 (con docc. dal 1922) Si segnala: - "Documenti di proprietà": pratica relativa a un mutuo ipotecario - "Fitto fondi": documentazione relativa all'affitto a privati di terreni di proprietà dell'ente Fascicolo

4. 24. b. 13 - 24. ECA Carteggio ed atti 1946 - 1975 Fascicoli relativi al trattamento assistenziale: - "Maggiorazioni del trattamento assistenziale", 1946 - 1966 - "Assegno mensile vecchi lavoratori", 1956 - 1967 - "Assistiti ECA": fascicoli personali ed elenchi assistiti, 1960 - 1975; assistenza economica ai ciechi civili, 1971 - 1973; assistenza economica ai sordomuti, 1971 - 1973 - "Assegno mensile a mutilati ed invalidi civili", 1968 - 1974 Busta

4. 25. b. 25 - 38. ECA Carteggio ed atti 1947 Fascicolo

227

4. 26. b. 25 - 38. ECA Carteggio ed atti 1948 - 1949 Fascicolo

4. 27. b. 25 - 38. ECA Carteggio ed atti 1950 (con docc. dal 1929) Si segnala: "Recupero contributi ONMI" Fascicolo

4. 28. b. 25 - 38. ECA Carteggio ed atti 1951 Fascicolo

4. 29. b. 25 - 38. ECA Carteggio ed atti 1952 (con docc. dal 1942) "Statuto organico": documentazione relativa al nuovo statuto organico dell'ente, con allegato statuto del 1942 Fascicolo

4. 30. b. 25 - 38. ECA Carteggio ed atti 1954 (con docc. dal 1925) Si segnala: "Verbali di consegna titoli al tesoriere" Fascicolo

4. 31. b. 25 - 38. ECA Carteggio ed atti 1955 - 1957 Fascicolo

4. 32. b. 25 - 38. ECA Carteggio ed atti 1982 Circolari, leggi e norme relative allo scioglimento dell'ECA Fascicolo

4. 33. b. 25 - 38. ECA

228

Carteggio ed atti 1983 "Minimo vitale": carteggio ed atti relativi all'assistenza economica di base secondo il criterio del "minimo vitale" Fascicolo

4. 34. b. 25 - 38. ECA Carteggio ed atti 1984 Fascicolo

4. 35. b. 25 - 38. ECA Carteggio ed atti 1985 Fascicolo

4. 36. b. 25 - 38. ECA Carteggio ed atti 1986 Fascicolo

4. 37. b. 25 - 38. ECA Carteggio ed atti 1987 Fascicolo

4. 38. b. 25 - 38. ECA Carteggio ed atti 1988 Fascicolo

4. 39. b. 39 - 43. ECA Carteggio ed atti 1989 Fascicolo

4. 40. b. 39 - 43. ECA Carteggio ed atti 1990 Fascicolo

4. 41. b. 39 - 43. ECA Carteggio ed atti

229

1991 Fascicolo

4. 42. b. 39 - 43. ECA Carteggio ed atti 1992 Fascicolo

4. 43. b. 39 - 43. ECA Carteggio ed atti 1993 - 1994 Si segnala: verbali dei revisori dei conti per gli esercizi finanziari 1983 - 1993 Fascicolo

230 serie 5 Repertori dei contratti, 1928 - 1944

5. 44. b. 44 - 45. ECA "Repertorio degli atti soggetti a tassa di registro" 1928 dicembre 6 - 1944 gennaio 11 Registro

231 serie 6 Contratti, 1928; 1933

6. 45. b. 44 - 45. ECA Contratti 1928; 1933 - n. 1 rep.: contratto d'affitto di fondi rustici a privati, 1928 dicembre 6 - n. 2 rep.: contratto d'affitto di fondi rustici a privati, 1933 novembre 24 Fascicolo

232 serie 7 Bilanci di previsione, conti consuntivi e verbali di chiusura, 1927 - 1993

Contenuto Fino al 1937 i registri sono della Congregazione di carità; poi dell'Ente comunale di assistenza.

7. 46. b. 46 - 75. CDC "Bilancio di previsione 1926 - 1927 - 1928" 1927 - 1928 Registro

7. 47. b. 46 - 75. CDC Conto consuntivo 1926 Registro

7. 48. b. 46 - 75. CDC Conto consuntivo 1927 Registro

7. 49. b. 46 - 75. CDC "Bilancio di previsione 1929 - 1930 - 1931" 1929 - 1931 Registro

7. 50. b. 46 - 75. CDC "Bilancio di previsione 1932 - 1933 - 1934" 1932 - 1934 Registro

7. 51. b. 46 - 75. CDC "Bilancio di previsione 1935 - 1936 - 1937" 1935 - 1937 Registro

7. 52. b. 46 - 75. ECA Bilancio di previsione 1941 Registro

233

7. 3. b. 46 - 75. ECA Bilancio di previsione 1942 Registro

7. 54. b. 46 - 75. ECA Conto consuntivo 1942 Registro

7. 55. b. 46 - 75. ECA Bilancio di previsione 1943 Registro

7. 56. b. 46 - 75. ECA Conto consuntivo 1943 Registro

7. 57. b. 46 - 75. ECA Bilancio di previsione 1944 Registro

7. 58. b. 46 - 75. ECA Conto consuntivo 1944 Registro

7. 59. b. 46 - 75. ECA Bilancio di previsione 1946 Registro

7. 60. b. 46 - 75. ECA Bilancio di previsione 1947 Registro

7. 61. b. 46 - 75. ECA 234

Conto consuntivo 1947 Registro

7. 62. b. 46 - 75. ECA Bilancio di previsione 1948 Registro

7. 63. b. 46 - 75. ECA Conto consuntivo 1948 Registro

7. 64. b. 46 - 75. ECA Bilancio di previsione 1949 Registro

7. 65. b. 46 - 75. ECA Conto consuntivo 1949 Due esemplari Registro

7. 66. b. 46 - 75. ECA Bilancio di previsione 1950 Registro

7. 67. b. 46 - 75. ECA Conto consuntivo 1950 Registro

7. 68. b. 46 - 75. ECA Bilancio di previsione 1951 Registro

7. 69. b. 46 - 75. ECA Conto consuntivo

235

1951 Registro

7. 70. b. 46 - 75. ECA Bilancio di previsione 1952 Registro

7. 71. b. 46 . 75. ECA Conto consuntivo 1952 Registro

7. 72. b. 46 - 75. ECA Bilancio di previsione 1953 Registro

7. 73. b. 46 - 75. ECA Conto consuntivo 1953 Registro

7. 74. b. 46 - 75. ECA Bilancio di previsione 1954 Registro

7. 75. b. 46 - 75. ECA Conto consuntivo 1954 Registro

7. 76. b. 76 - 107. ECA Bilancio di previsione 1955 Registro

7. 77. b. 76 - 107. ECA Conto consuntivo 1955 Registro

236

7. 78. b. 76 - 107. ECA Bilancio di previsione 1956 Registro

7. 79. b. 76 - 107. ECA Conto consuntivo 1956 Registro

7. 80. b. 76 - 107. ECA Bilancio di previsione 1957 Registro

7. 81. b. 76 - 107. ECA Conto consuntivo 1957 Registro

7. 82. b. 76 - 107. ECA Bilancio di previsione 1958 Registro

7. 83. b. 76 - 107 Conto consuntivo 1958 Registro

7. 84. b. 76 - 107. ECA Bilancio di previsione 1960 Registro

7. 85. b. 76 - 107. ECA Conto consuntivo 1960 Registro

7. 86. b. 76 - 107. ECA 237

Bilancio di previsione 1961 Registro

7. 87. b. 76 - 107. ECA Conto consuntivo 1961 Registro

7. 88. b. 76 - 107. ECA Bilancio di previsione 1962 Registro

7. 89. b. 76 - 107. ECA Conto consuntivo 1962 Registro

7. 90. b. 76 - 107. ECA Bilancio di previsione 1963 Registro

7. 91. b. 76 - 107. ECA Conto consuntivo 1963 Registro

7. 92. b. 76 - 107. ECA Verbale di chiusura dell'esercizio finanziario 1971 Fascicolo

7. 93. b. 76 - 107. ECA Verbale di chiusura dell'esercizio finanziario 1973 Fascicolo

7. 94. b. 76 - 107. ECA Verbale di chiusura dell'esercizio finanziario 1974 238

Fascicolo

7. 95. b. 76 - 107. ECA Verbale di chiusura dell'esercizio finanziario 1975 Fascicolo

7. 96. b. 76 - 107. ECA Verbale di chiusura dell'esercizio finanziario 1976 Fascicolo

7. 97. b. 76 - 107. ECA Conto consuntivo 1981 Registro

7. 98. b. 76 - 107. ECA Bilancio di previsione 1984 Registro

7. 99. b. 76 - 107. ECA Bilancio di previsione 1985 Registro

7. 100. b. 76 - 107. ECA Bilancio di previsione 1986 Registro

7. 101. b. 76 - 107. ECA Bilancio di previsione 1987 Registro

7. 102. b. 76 - 107. ECA Bilancio di previsione 1988 Registro

239

7. 103. b. 76 - 107. ECA Bilancio di previsione 1989 Registro

7. 104. b. 76 - 107. ECA Bilancio di previsione 1990 Registro

7. 105. b. 76 - 107. ECA Bilancio di previsione 1991 Registro

7. 106. b. 76 - 107. ECA Bilancio di previsione 1992 Registro

7. 107. b. 76 - 107. ECA Bilancio di previsione 1993 Registro

240 serie 8 Giornali di cassa e libri mastri della contabilità, 1926 - 1993

Contenuto La serie raccoglie i registri della Congregazione di carità fino al 1937, poi dell'ECA. Si segnala che dove mancava l'originale giornale di cassa si è conservata la copia della tesoreria.

8. 108. CDC Libro mastro 1926 - 1933 La registrazione è regolare dal 1926 al 1930; poi contiene una sola voce d'uscita del 1933 Registro

8. 109. b. 109 - 120. CDC Giornale di cassa 1930 Registro

8. 110. b. 109 - 120. CDC Giornale di cassa 1931 Registro

8. 111. b. 109 - 120. CDC Giornale di cassa 1932 Registro

8. 112. b. 109 - 120. CDC Libro mastro 1932 Registro

8. 113. b. 109 - 120. CDC Giornale di cassa 1933 Registro

8. 114. b. 109 - 120. CDC Libro mastro

241

1933 Registro

8. 115. b. 109 - 120. CDC Giornale di cassa 1934 Registro

8. 116. b. 109 - 120. CDC Libro mastro 1934 Registro

8. 117. b. 109 - 120. CDC Giornale di cassa 1936 Registro

8. 118. b. 109 - 120. CDC Libro mastro 1936 Registro

8. 119. b. 109 - 120. CDC Giornale di cassa 1937 Copia della tesoreria (1) Fascicolo Note 1. In questa annata, così come dal 1983 in poi, manca il registro; si è quindi conservato il fascicolo della tesoreria

8. 120. b. 109 - 120. ECA Libro mastro 1937 Registro

8. 121. ECA "Giornale-mastro" 1938 - 1941 Registro

8. 122. ECA

242

"Giornale e mastro della contabilità" 1942 - 1943 Registro

8. 123. ECA "Giornale e mastro della contabilità" 1944 Registro

8. 124. ECA "Giornale e mastro della contabilità" 1945 - 1947 Registro

8. 125. b. 125 - 147. ECA Giornale e mastro 1951 Registro

8. 126. b. 125 - 147. ECA "Registro giornale della contabilità" 1952 Giornale e mastro Registro

8. 127. b. 125 - 147. ECA "Registro giornale della contabilità" 1953 Giornale e mastro Registro

8. 128. b. 125 - 147. ECA "Registro di cassa - Mastro" 1954 Giornale e mastro Registro

8. 129. b. 125 - 147. ECA "Giornale - Mastro" 1955 Registro

243

8. 130. b. 125 - 147. ECA "Giornale - Mastro" 1956 Registro

8. 131 . b. 125 - 147. ECA "Registro giornale della contabilità" 1957 Giornale e mastro Registro

8. 132. b. 125 - 147. ECA Giornale di cassa 1958 Registro

8. 133. b. 125 - 147. ECA Libro mastro 1958 Registro

8. 134. b. 125 - 147. ECA Giornale e mastro 1960 Registro

8. 135. b. 125 - 147. ECA Giornale e mastro 1961 Registro

8. 136. b. 125 - 147. ECA Giornale e mastro 1962 Registro

8. 137. b. 125 - 147. ECA "Registro generale di cassa" 1963 Giornale e mastro Registro

244

8. 138. b. 125 - 147. ECA Giornale di cassa 1983 Copia della tesoreria Fascicolo

8. 139. b. 125 - 147. ECA Giornale di cassa 1984 Copia della tesoreria Registro

8. 140. b. 125 - 147. ECA Giornale di cassa 1986 Copia della tesoreria Fascicolo

8. 141. b. 125 - 147. ECA Giornale di cassa 1987 Copia della tesoreria Fascicolo

8. 142. b. 125 - 147. ECA Giornale di cassa 1988 Copia della tesoreria Fascicolo

8. 143. b. 125 - 147. ECA Giornale di cassa 1989 Copia della tesoreria Fascicolo

8. 144. b. 125 - 147. ECA Giornale di cassa 1990 Copia della tesoreria Fascicolo

245

8. 145. b. 125 - 147. ECA Giornale di cassa 1991 Copia della tesoreria Fascicolo

8. 146. b. 125 - 147. ECA Giornale di cassa 1992 Copia della tesoreria Fascicolo

8. 147. b. 125 - 147. ECA Giornale di cassa 1993 Copia della tesoreria Fascicolo

246 serie 9 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo. Reversali e mandati di pagamento, 1926 - 1993

Contenuto Fino al 1937 la serie raccoglie la documentazione della Congregazione di carità; poi quella dell'ECA.

9. 148. b. 148 - 153. CDC Reversali e mandati pagamento: Uscita: nn. 1 - 8 1926 Fascicolo

9. 149. b. 148 - 153. CDC Reversali e mandati pagamento: Uscita: artt. 2 - 5 1927 Fascicolo

9. 150. b. 148 - 153. CDC Reversali e mandati pagamento: Entrata: nn. 7 - 8 Uscita: nn. 1 - 25 1928 Fascicolo

9. 151. b. 148 - 153. CDC Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo Reversali e mandati pagamento: Entrata: art. 1 Uscita: residui passivi; artt. 1 - 9 1929 Fascicolo

9. 152. b. 148 - 153. CDC Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo Reversali e mandati pagamento: Uscita: artt. 2 - 9 1930 Fascicolo 247

9. 153. b. 148 - 153. CDC Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo Reversali e mandati pagamento: Uscita: artt. 2 - 9 1931 Fascicolo

9. 154. b. 154 - 157. CDC Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo Reversali e mandati pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 1 - 4 Uscita: residui passivi; artt. 1 - 9 1932 Fascicolo

9. 155. b. 154 - 157. CDC Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo Reversali e mandati pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 1 - 6 Uscita: residui passivi; artt. 1 - 11 1933 Fascicolo

9. 156. b. 154 - 157. CDC Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo Reversali e mandati pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 1 - 4 Uscita: residui passivi; artt. 1 - 5 1934 Fascicolo

9. 157. b. 154 - 157. CDC Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo Reversali e mandati pagamento: Entrata: artt. 1 - 5 Uscita: artt. 1 - 6 1936 Fascicolo

9. 158. b. 158 - 160. CDC

248

Reversali e mandati pagamento: Entrata: artt. 1 - 4 Uscita: artt. 1 - 6 1937 Fascicolo

9. 159. b. 158 - 160. ECA Reversali e mandati pagamento: Entrata: artt. 1 - 6 Uscita: artt. 1 - 8 1939 Fascicolo

9. 160. b. 158 - 160. ECA Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo Reversali e mandati pagamento: Entrata: artt. 1 - 5 Uscita: artt. 1 - 6 1941 Fascicolo

9. 161. b. 161 - 164. ECA Reversali e mandati pagamento: Entrata: artt. 1 - 5 Uscita: artt. 1 - 6 1942 Fascicolo

9. 162. b. 161 - 164. ECA Allegati al conto consuntivo e al bilancio di previsione Reversali e mandati pagamento: Entrata: artt. 1 - 3 Uscita: artt. 1 - 7 1943 Fascicolo

9. 163. b. 161 - 163. ECA Allegati al conto consuntivo e al bilancio di previsione Reversali e mandati pagamento: Entrata: artt. 1 - 6 Uscita: artt. 1 - 8 1944 249

Fascicolo

9. 164. b. 161 - 164. ECA Allegati al conto consuntivo e al bilancio di previsione Reversali e mandati pagamento: Entrata: artt. 1 - 6 Uscita: artt. 1 - 8 1946 Fascicolo

9. 165. b. 165 - 169. ECA Allegati al conto consuntivo e al bilancio di previsione Reversali e mandati pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 1 - 5 Uscita: residui passivi; artt. 1 - 8 1947 Fascicolo

9. 166. b. 165 - 169. ECA Allegati al conto consuntivo e al bilancio di previsione Reversali e mandati pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 1 - 2 Uscita: artt. 1 - 7 1948 Fascicolo

9. 167. b. 165 - 169. ECA Allegati al conto consuntivo e al bilancio di previsione Reversali e mandati pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 1 - 7 Uscita: residui passivi; artt. 1 - 7 1949 Fascicolo

9. 168. b. 165 - 169. ECA Allegati al conto consuntivo e al bilancio di previsione Reversali e mandati pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 1 - 7 Uscita: residui passivi; artt. 2 - 7 1950 Fascicolo

250

9. 169. b. 165 - 169. ECA Allegati al conto consuntivo e al bilancio di previsione Reversali e mandati pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 1 - 7 Uscita: residui passivi; artt. 2 - 6 1951 Fascicolo

9. 170. b. 170 - 173. ECA Allegati al conto consuntivo e al bilancio di previsione Reversali e mandati pagamento: Entrata: artt. 1 - 6 Uscita: residui passivi; artt. 4 - 10 1952 Fascicolo

9. 171. b. 170 - 173. ECA Allegati al conto consuntivo e al bilancio di previsione Reversali e mandati pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 1 - 4 Uscita: residui passivi; artt. 1 - 6 1953 Fascicolo

9. 172. b. 170 - 173. ECA Allegati al conto consuntivo e al bilancio di previsione Reversali e mandati pagamento: Entrata: artt. 2 - 7 Uscita: artt. 1 - 7 1954 Fascicolo

9. 173. b. 170 - 173. ECA Allegati al conto consuntivo e al bilancio di previsione Reversali e mandati pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 1 - 5 Uscita: residui passivi; artt. 1 - 6 1955 Fascicolo

9. 174. b. 174 - 176. ECA

251

Allegati al conto consuntivo e al bilancio di previsione Reversali e mandati pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 1 - 5 Uscita: artt. 1 - 7 1956 Fascicolo

9. 175. b. 174 - 176. ECA Allegati al conto consuntivo e al bilancio di previsione Reversali e mandati pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 1 - 5 Uscita: artt. 1 - 7 1957 Fascicolo

9. 176. b. 174 - 176. ECA Allegati al conto consuntivo e al bilancio di previsione Reversali e mandati pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 1 - 5 Uscita: artt. 1 - 7 1958 Fascicolo

9. 177. b. 177 - 179. ECA Allegati al conto consuntivo e al bilancio di previsione Reversali e mandati pagamento: Entrata: artt. 1 - 4 Uscita: residui passivi; artt. 1 - 6 1960 Fascicolo

9. 178. b. 177 - 179. ECA Allegati al conto consuntivo e al bilancio di previsione Reversali e mandati pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 1 - 5 Uscita: residui passivi; artt. 1 - 5 1961 Fascicolo

9. 179. b 177 - 179. ECA Allegati al conto consuntivo e al bilancio di previsione

252

Reversali e mandati pagamento: Entrata: residui attivi; artt. 1 - 4 Uscita: residui passivi; artt. 1 - 7 1962 Fascicolo

9. 180. b. 180 - 191. ECA Allegati al conto consuntivo e al bilancio di previsione Reversali e mandati pagamento: Entrata: artt. 1 - 4 Uscita: artt. 1 - 6 1963 Fascicolo

9. 181. b. 180 - 191. ECA Allegati al conto consuntivo e al bilancio di previsione Reversali e mandati pagamento: Entrata: artt. 1 - 2 Uscita: artt. 3 - 4 1983 Fascicolo

9. 182. b. 180 - 191. ECA Allegati al conto consuntivo e al bilancio di previsione Reversali e mandati pagamento: Entrata: art. 2 Uscita: artt. 3 - 4 1984 Fascicolo

9. 183. b. 180 - 191. ECA Allegati al conto consuntivo e al bilancio di previsione Reversali e mandati pagamento: Entrata: art. 2 Uscita: artt. 2 - 3 1985 Fascicolo

9. 184. b. 180 - 191. ECA Allegati al conto consuntivo e al bilancio di previsione Reversali e mandati pagamento:

253

Entrata: artt. 2 - 3 Uscita: artt. 1 - 4 1986 Fascicolo

9. 185. b. 180 - 191. ECA Allegati al conto consuntivo e al bilancio di previsione Reversali e mandati pagamento: Entrata: art. 2 Uscita: artt. 2 - 3 1987 Fascicolo

9. 186. b. 1810 - 191. ECA Allegati al conto consuntivo e al bilancio di previsione Reversali e mandati pagamento: Entrata: artt. 2 - 3 Uscita: artt. 2 - 3 1988 Fascicolo

9. 187. b. 180 - 191. ECA Allegati al conto consuntivo e al bilancio di previsione Reversali e mandati pagamento: Entrata: artt. 2 - 3 Uscita: art. 5 1989 Fascicolo

9. 188. b. 180 - 191. ECA Allegati al conto consuntivo e al bilancio di previsione Reversali e mandati pagamento: Entrata: nn. 1 - 3 Uscita: nn. 1 - 5 1990 Fascicolo

9. 189. b. 180 - 191. ECA Allegati al conto consuntivo e al bilancio di previsione Reversali e mandati pagamento: Entrata: nn. 1 - 4

254

Uscita: nn. 1 - 4 1991 Fascicolo

9. 190. b. 180 - 191. ECA Allegati al conto consuntivo e al bilancio di previsione Reversali e mandati pagamento: Entrata: nn. 1 - 4 Uscita: nn. 1 - 5 1992 Fascicolo

9. 191. b. 180 - 191. ECA Allegati al conto consuntivo e al bilancio di previsione Reversali e mandati pagamento: Entrata: nn. 1 - 2 Uscita: nn. 1 - 3 1993 Fascicolo

255

Ente Consorzio ostetrico di Tiarno di Sotto 1948 febbraio 12 - 1963 maggio 24

Luoghi Tiarno di Sotto (Tn)

Archivi prodotti Fondo Consorzio ostetrico di Tiarno di Sotto, 01/01/1948 - 31/12/1965

Storia Con deliberazione del consiglio comunale del 12 febbraio 1948 viene istituito il Consorzio ostetrico di Tiarno di Sotto con sede a Tiarno di Sotto, di cui fa parte anche il comune di Tiarno di Sopra e ne viene approvato lo statuto. Il decreto prefettizio di approvazione è del 1 dicembre 1948 con decorrenza immediata e la legge a cui si fa riferimento è il T.U. delle leggi sanitarie del 27 luglio 1934, n. 1265. Il consorzio viene sciolto nel 1963 con deliberazione del Consiglio comunale del 24 maggio, n. 499 e sostituito col nuovo consorzio tra i comuni di Bezzecca, Concei, Pieve di Ledro, Tiarno di Sotto e Tiarno di Sopra, con sede a Bezzecca.

Condizione giuridica Ente pubblico di natura associativa. Il Consorzio è definito dal decreto prefettizio "ente morale" ed è disciplinato da statuto.

Funzioni, occupazioni e attività Scopo del Consorzio è di provvedere al servizio di assistenza ostetrica nei territori compresi nei due comuni, avvalendosi del servizio di una levatrice.

Struttura amministrativa Del Consorzio ostetrico fanno parte i comuni di Tiarno di Sotto e di Tiarno di Sopra; la sede legale del consorzio è a Tiarno di Sotto, a cui spetta la gestione dell'ente. Il Consorzio è rappresentato dall'Assemblea consorziale i cui membri sono nominati dai comuni consorziati e si rinnova ogni quattro anni. Compito dell'assemblea è quello di deliberare in merito agli affari consorziali e di eleggere al suo interno un Presidente del consiglio. Il Presidente del consiglio rappresenta il Consorzio di fronte a terzi; suo compito è quello di convocare l'assemblea consorziale, sovrintendere all'attività amministrativa del Consorzio e tenere la corrispondenza con i comuni interessati e con le altre autorità. Ciascun comune consorziato deve versare alla cassa del consorzio le spese di propria competenza che sono determinate in base alla popolazione legale e secondo l'ultimo censimento. Le condizioni speciali per il servizio ostetrico consorziale di fronte ai comuni e ai privati sono contenute nell'apposito regolamento o capitolato. 256

Il Consorzio può essere sciolto o modificato solo per decreto prefettizio.

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Archivio storico del comune di Tiarno di Sotto.

257 fondo Consorzio ostetrico di Tiarno di Sotto, 1948 - 1965

Soggetti produttori Consorzio ostetrico di Tiarno di Sotto, 1948 febbraio 12 - 1963 maggio 24

Contenuto L'archivio del Consorzio ostetrico di Tiarno di Sotto comprende le serie delle deliberazioni e del carteggio ed atti frammisto alla contabilità; da segnalare l'atto di costituzione e statuto.

258 serie 1 Deliberazioni dell'assemblea consorziale (originali), 1949 - 1965

1. 1. b. 1 - 3. CO Deliberazioni dell' assemblea consorziale 1949 novembre 14 - 1965 aprile 28 Registro

259 serie 2 Deliberazioni dell'assemblea consorziale (copie), 1949 - 1962

2. 2. b. 1 - 3. CO "Copie dei verbali di deliberazione" dell'assemblea consorziale 1949 - 1962 Fascicolo

260 serie 3 Statuto, carteggio, atti e contabilità, 1948 - 1965

3. 3. b. 1 - 3. CO Statuto, carteggio, atti e contabilità 1948 - 1965 Carteggio, atti e contabilità relativi agli affari del consorzio: - "Costituzione e statuto", 1948 - "Levatrici titolari e interine", 1948 - 1962 - "Liquidazione interinati e corrispondenza varia", 1954 - 1964 - "Ripartizione spesa", 1949 - 1965 - "Membri e liquidazione indennità", 1949 - 1965 Fascicolo

261

Ente Consorzio per guardia urbano - campestre di Tiarno di Sotto 1949 ottobre 4 - 1961 giugno 12

Luoghi Tiarno di Sotto (Tn)

Archivi prodotti Fondo Consorzio per guardia urbano - campestre di Tiarno di Sotto, 01/01/1949 - 31/12/1961

Storia Con deliberazione del consiglio comunale del 4 ottobre 1949, n. 24, viene istituito il Consorzio per guardia urbano - campestre di Tiarno di Sotto e ne viene approvato lo statuto. Il decreto di approvazione è della Giunta provinciale del 17 novembre 1949, n. 13868 Il Consorzio per guardia urbano - campestre di Tiarno di Sotto viene sciolto con deliberazione del consiglio comunale del 12 giugno 1961, per esaurimento del fine che ne aveva promosso la costituzione. Il decreto di scioglimento del presidente della giunta regionale è invece del 13 novembre 1961, n 11.

Funzioni, occupazioni e attività Il Consorzio viene istituito con lo scopo di provvedere al servizio di sorveglianza urbana e campestre nel territorio dei due comuni, secondo i regolamenti di polizia urbana e rurale vigenti.

Struttura amministrativa Il Consorzio viene istituito tra i due comuni di Tiarno di Sotto e di Tiarno di Sopra ed è regolato da statuto. La sede del Consorzio è Tiarno di Sotto, comune a cui spetta anche la gestione dell'ente. Il Consorzio è rappresentato dall'Assemblea consorziale, i cui membri sono nominati dai comuni consorziati e restano in carica quattro anni. E' di competenza dell'assemblea deliberare in merito agli affari del consorzio e prendere tutti i provvedimenti che nei consorzi di guardie urbano-campestri sono demandati ai consigli comunali. Compito dell'assemblea è anche di eleggere al suo interno un Presidente del consiglio che rappresenti legalmente il Consorzio di fronte a terzi. Il Presidente del consiglio convoca l'assemblea e sovrintende all'amministrazione del consorzio, tiene la corrispondenza con i comuni interessati e con le altre autorità ed è esecutore dei deliberati dell'assemblea. Ciascuno dei due comuni consorziati contribuisce alle spese consorziali per metà dell'importo totale delle medesime. Le condizioni speciali per il servizio della guardia urbano-campestre di fronte ai comuni e ai privati sono contenute in un apposito regolamento approvato dalla rappresentanza consorziale. Il Consorzio può essere sciolto con decreto del Presidente della giunta regionale.

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Archivio storico del comune di Tiarno di Sotto. 262

263 fondo Consorzio per guardia urbano - campestre di Tiarno di Sotto, 1949 - 1961

Soggetti produttori Consorzio per guardia urbano - campestre di Tiarno di Sotto, 1949 ottobre 4 - 1961 giugno 12

Contenuto L'archivio del Consorzio per guardia urbano-campestre di Tiarno di Sotto comprende le serie delle deliberazioni e del carteggio ed atti frammisto alla contabilità; da segnalare l'atto di costituzione e statuto.

264 serie 1 Deliberazioni dell'assemblea consorziale (originali), 1949 - 1961

1. 1. b. 1 - 3; 1 - 4. CG Deliberazioni dell'assemblea consorziale 1949 dicembre 7 - 1961 agosto 8 Registro

265 serie 2 Deliberazioni dell'assemblea consorziale (copie), 1949 - 1961

2. 2. b. 1 - 3; 1 - 4. CG Deliberazioni dell'assemblea consorziale 1949 - 1961 Fascicolo

266 serie 3 Statuto, carteggio, atti e contabilità, 1949 - 1961

3. 3. b. 1 - 3; 1 -4. CG Statuto, carteggio, atti e contabilità 1949 - 1961 Carteggio, atti e contabilità: - Corrispondenza e statuto, 1950 - 1961 (con doc. dal 1925) - "Nomina membri e liquidazione presenza", 1949 - 1961 - "Liquidazione spesa e riparto", 1949 - 1961 Fascicolo

267

Ente Consorzio di segreteria fra i comuni di Tiarno di Sotto e Tiarno di Sopra 1948 febbraio 12 - 1962 maggio 12

Luoghi Tiarno di Sotto (Tn)

Archivi prodotti Fondo Consorzio di segreteria fra i comuni di Tiarno di Sotto e Tiarno di Sopra, 01/01/1949 - 31/12/1962

Storia Con deliberazione del consiglio comunale del 12 febbraio 1948 viene istituito il Consorzio di segreteria tra i comuni di Tiarno di Sotto e Tiarno di Sopra con sede a Tiarno di Sotto e ne viene approvato lo statuto. Il decreto prefettizio d'approvazione dello statuto è invece del 17 marzo 1948. Il Consorzio fu poi sciolto con decreto del Commissariato del Governo della Regione Trentino-Alto Adige del 12 maggio 1962, in seguito al decadere delle esigenze funzionali del consorzio stesso.

Condizione giuridica Ente pubblico di natura associativa.

Funzioni, occupazioni e attività La funzione del comprensorio è quella di provvedere al servizio di segretario comunale fra i due comuni consorziati.

Struttura amministrativa Il Consorzio di segreteria tra Tiarno di Sotto e Tiarno di Sopra è regolato da statuto; la sua amministrazione è affidata all'Assemblea consorziale, che a sua volta elegge la Rappresentanza del consorzio, che dura in carica quattro anni. Sono di attribuzione della rappresentanza del consorzio tutte le attribuzioni che nei comuni sono demandate ai consigli comunali, e al presidente le attribuzioni del sindaco e della giunta. La Rappresentanza consorziale nomina al suo interno il Presidente del consorzio. Il Presidente del consorzio rappresenta legalmente il consorzio stesso di fronte a terzi; suo compito è quello di convocare l'assemblea consorziale, di sovrintendere l'amministrazione del consorzio, tenere la corrispondenza coi comuni interessati e con le altre autorità; il presidente è esecutore dei deliberati dell'assemblea. Il Consorzio può essere sciolto dal Commissario del governo della Regione Trentino - Alto Adige.

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Archivio storico del comune di Tiarno di Sotto.

268 fondo Consorzio di segreteria fra i comuni di Tiarno di Sotto e Tiarno di Sopra, 1949 - 1962

Soggetti produttori Consorzio di segreteria fra i comuni di Tiarno di Sotto e Tiarno di Sopra, 1948 febbraio 12 - 1962 maggio 12

Contenuto L'archivio del Consorzio di segreteria fra i comuni di Tiarno di sopra e di Tiarno di Sotto comprende le serie delle deliberazioni e del carteggio ed atti frammisto alla contabilità; da segnalare l'atto di costituzione e statuto.

269 serie 1 Deliberazioni dell'assemblea consorziale (originali), 1949 - 1962

1. 1. b. 1 - 3; 1 -4. CS Deliberazioni dell'assemblea consorziale 1949 novembre 14 - 1962 aprile 20 Registro

1. 2. b. 1 - 3; 1 - 4. CS Deliberazioni delle assemblee consorziali 1949 novembre 14 - 1965 aprile 28 Deliberazioni delle assemblee dei consorzi di cui fa parte il comune di Tiarno di Sotto: Consorzio Ostetrico; Consorzio Guardia Urbano - Campestre; Consorzio Segretarile; Consorzio Medico. Si tratta di sunti delle deliberazioni riportate per esteso nei registri dei diversi consorzi Registro

270 serie 2 Deliberazioni dell'assemblea consorziale (copie), 1949 - 1962

2. 3. b. 1 - 3; 1 -4. CS Deliberazioni dell'assemblea consorziale 1949 - 1962 Fascicolo

271 serie 3 Statuto, carteggio, atti e contabilità, 1948 - 1962 (con doc. dal 1925)

3. 4. b. 1 - 3; 1 - 4. CS Statuto, carteggio, atti e contabilità 1948 - 1962 (con doc. dal 1925) Carteggio, atti e contabilità degli affari consorziali: - Costituzione e statuto del consorzio, 1948 febbraio 12 - "Licenze e corrispondenza", 1953 - 1961 - "Nomina membri e liquidazioni indennità", 1948 - 1962 (con doc. del 1925) - "Indennità contingenza", 1950 - 1962 - "Ripartizione spesa", 1948 - 1962 Fascicolo

272

Ente Ufficio del giudice conciliatore di Tiarno di Sotto 1929 luglio 1 - 1995 maggio 1

Luoghi Tiarno di Sotto (Tn)

Altre date 1992 giugno 9 (ultima attestazione dell'attività)

Archivi prodotti Fondo Ufficio del Giudice conciliatore di Tiarno di Sotto, 01/01/1929 - 31/12/1992

Storia Con il R.D. 4 novembre 1928, n. 2325 "Disposizioni per l'unificazione legislativa nei territori annessi al Regno", a partire dal 1° luglio 1929 anche in Trentino venne estesa la normativa riguardante l'ordinamento giudiziario già operante nel Regno d'Italia, con cui era prevista la presenza in ogni comune di un giudice conciliatore nominato dal re, su proposta del consiglio comunale, con le funzioni di comporre e giudicare le controversie. Ulteriori disposizioni sono contenute nel codice di procedura civile del 1940 (C.p.c. approvato con R.D. 28 ottobre 1940, n. 1443 ) e nel R.D. 18 dicembre 1941, n. 1368 "Disposizioni di attuazione del codice di procedura civile". Le principali norme in materia di costituzione degli uffici di conciliazione vigenti nella regione Trentino - Alto Adige sono contenute: - nell'Ordinamento Giudiziario approvato con D.P.R. 30 gennaio 1941, n. 12 e successive modificazioni (O.G.) - nello Statuto speciale per il Trentino Alto-Adige, approvato con legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 5 (D.P.R. 31 agosto 1972, n. 670) - nelle successive norme di attuazione dello Statuto approvate con D.P.R. 1 febbraio 1973, n. 49.

L'inizio di attività dell'Ufficio del giudice conciliatore di Tiarno di Sotto si rileva dalla prima registrazione sul protocollo degli esibiti del 1929: "istituzione e tenuta dei registri negli uffici di conciliazione" proveniente dalla Pretura di Riva e datata 26 luglio 1929. Con la L. 21 novembre 1991 n. 374, in sostituzione del giudice di conciliazione, venne istituito il giudice di pace, anche se con successive modificazioni l'Ufficio del giudice conciliatore resterà operativo sul territorio fino al 1° maggio 1995. L'ultimo documento che attesta l'attività dell'Ufficio di giudice conciliatore di Tiarno di Sotto è un decreto di nomina a giudice del 9 giugno 1992 da parte della Giunta regionale.

Condizione giuridica Ente di diritto amministrativo

Funzioni, occupazioni e attività

273

Il Giudice conciliatore e il Vice conciliatore appartenevano all'ordine giudiziario come magistrati onorari (art.4 O.G.), cioè in qualità di cittadini incaricati di svolgere funzioni giudiziarie per un periodo di tempo limitato; inoltre 'ufficio di giudice conciliatore e di vice conciliatore era gratuito ed onorario (art. 21 O.G.). Secondo l'Ordinamento Giudiziario il giudice conciliatore aveva funzione conciliativa e contenziosa in materia civile e le sue competenze, oltre alla forma degli atti e dei giudizi, sono determinate dal codice di procedura civile ("Il giudice conciliatore è competente in materia civile per cause relative a beni mobili di valore non superiore a lire un milione", art.7 sez. II O.G.). Con la legge del 18 dicembre 1941, n. 1368 venivano riorganizzati gli uffici di conciliazione: l'art. 28 prevedeva che presso l'ufficio fossero tenuti: 1) Il "ruolo generale" degli affari civili, nel quale erano segnati in ordine cronologico tutti gli affari dell'ufficio di conciliazione; 2) una "rubrica alfabetica" generale degli affari civili; 3) il "ruolo di udienza", nel quale erano segnate le cause portate alla discussione davanti al conciliatore e riportate le dichiarazioni delle parti e i provvedimenti relativi all'udienza; 4) il "registro cronologico" dei provvedimenti e degli altri atti originali compilati dal cancelliere; 5) il "registro di repertorio" degli atti soggetti a registrazione; 6) il "registro delle spese di giustizia" anticipate dall'erario in materia civile; 7) il "registro delle spese" inerenti alle cause riflettenti persone o enti ammessi alle prenotazioni a debito; 8) il "registro di carico dei depositi " per spese di cancelleria, contenente per ogni affare la riproduzione del foglio apposito incluso nel fascicolo di ufficio; 9) il "registro di scarico dei depositi" per spese di cancelleria. Tutti i registri, prima dell'uso, dovevano essere numerati e vidimati dal pretore, ed in qualunque momento egli poteva farseli presentare per controllarne la tenuta. Oltre ai registri predetti, il cancelliere del conciliatore, dovevano tenere i seguenti registri, numerati e vidimati dal conciliatore: 1) registro dei depositi giudiziari; 2) registro dei mandati su depositi giudiziari; 3) registro di scarico dei depositi di carta bollata; 4) registro dei proventi di cancelleria. Se il numero degli affari era rilevante, il conciliatore, su proposta del dirigente di cancelleria, poteva autorizzare la divisione per materia del ruolo generale e della rubrica alfabetica generale corrispondente; e poteva autorizzare la divisione del registro cronologico in due volumi contenenti uno i numeri pari e l'altro i numeri dispari o anche in volumi distinti per materia.

Nell'archivio dell'Ufficio del giudice conciliatore di Tiarno di Sotto sono presenti, a testimonianza delle attività svolte dall'ente, le serie relative ai registri: ruoli generali; rubriche alfabetiche; ruoli di udienza; registri cronologici; repertori degli atti; registri delle spese e la serie del carteggio ed atti.

Struttura amministrativa Il R.D. datato 6 dicembre 1865, n. 2626 sull'ordinamento giudiziario del Regno prevedeva l'istituzione presso ogni comune di un conciliatore di nomina regia che, assistito dal segretario comunale in veste di cancelliere, avrebbe dovuto comporre, su richiesta delle parti, le controversie minori ed eventualmente giudicare delle medesime. Con disposizioni successive alla legge del 16 giugno 1892, n. 261, veniva regolato il funzionamento di un vero e proprio ufficio di conciliazione, retto da un giudice elettivo competente in materia di "azioni personali, civili e commerciali" fino a 100 lire di valore, di "danni dati" fino alla stessa somma e di locazioni di immobili. Con il R.D. 26 dicembre 1892, n. 728 si stabiliva che il giudice veniva scelto sulla base di apposite "liste degli eleggibili" compilate dalle giunte comunali, e nominato dal presidente del tribunale su proposta del procuratore regio.

274

Secondo il nuovo ordinamento giudiziario, approvato con D.P.R. 30 gennaio 1941 n. 12, in ogni comune doveva essere costituito un ufficio di conciliazione composto dal giudice conciliatore, dal vice-conciliatore, dal cancelliere e dal messo di conciliazione (artt. 20 e 28). I giudici conciliatori e i vice- giudici prestavano giuramento davanti al pretore, duravano in carica tre anni e potevano essere confermati, mentre il cancelliere e il messo giuravano davanti al giudice conciliatore e la loro carica non aveva scadenza triennale. Dopo la nomina, il conciliatore ed il vice conciliatore ricevevano dal pretore il relativo decreto e prima di assumere le loro funzioni dovevano prestare giuramento secondo la formula di cui alla legge del 23 dicembre 1946, n. 473, davanti al pretore. Il giuramento non si ripeteva nel caso di riconferma della carica. Fino al 1984 il codice civile abilitava il giudice conciliatore a decidere determinate categorie di controversie entro un limite di valore, cioè cause relative a beni mobili e a contratti di locazione di beni immobili. Tra il conciliatore ed il vice conciliatore non vi era alcun rapporto di subordinazione stante il dettato costituzionale per cui il giudice è soggetto "solo alla legge". Pertanto il giudice conciliatore per così dire "titolare" aveva, rispetto al vice conciliatore, esclusivamente il compito di coordinare l'attività dell'ufficio distribuendo tra i vari giudici le cause che sopravvenivano. Le funzioni di cancelliere di conciliazione erano esercitate dal segretario comunale o da altro impiegato della segreteria, da altre persone residenti nel comune, che presentassero le necessarie garanzie di idoneità. In caso di mancanza o impedimento temporaneo del cancelliere spettava al sindaco provvedere a delegare un altro impiegato del comune. Il cancelliere, anche se assunto in via provvisoria, doveva prestare giuramento davanti al conciliatore. Nell'esercizio delle sue funzioni, il cancelliere diventava funzionario dell'ordine giudiziario ed era soggetto alla vigilanza del Procuratore della Repubblica. Compito del cancelliere era documentare le attività del conciliatore, quelle proprie e quelle delle parti in causa; assisteva il giudice in tutti gli atti dei quali doveva essere formato processo verbale (che doveva contenere l'indicazione delle persone intervenute e delle circostanze di luogo e di tempo nelle quali gli atti erano compiuti e la descrizione dell'attività svolta e delle rilevazioni fatte nonché le dichiarazioni ricevute). Il cancelliere inoltre redigeva il processo verbale di udienza sotto la direzione del conciliatore. I cancellieri avevano l'obbligo di tenere separati i registri per l'annotazione degli "avvisi alle parti", delle "tasse di bollo iscritte a debito nelle cause di gratuito patrocinio", e delle "convocazioni e deliberazioni dei Consigli di famiglia e di tutela" delegati dal pretore. Dovevano anche conservare "in distinti volumi di inserzione", separatamente per le cause fino e oltre le 50 lire, le serie cronologiche dei "processi verbali di conciliazione", dei "processi verbali vari", "ordinanze e altri atti in cause" e degli "originali delle sentenze". Raccolte distinte dovevano inoltre essere costituite per le "dichiarazioni di ricorso in appello al pretore" e per gli "atti di notorietà" delegati dal pretore stesso. Le funzioni di ufficiale giudiziario detto anche messo o usciere, ausiliario dell'ordine giudiziario, presso ogni ufficio di conciliazione erano esercitate dall'inserviente comunale o da altre persone residenti nel comune, con le necessarie garanzie di idoneità, previa autorizzazione concessa con decreto del presidente del tribunale. Prima dell'esercizio delle sue funzioni l'ufficiale giudiziario doveva prestare giuramento con la stessa formula del cancelliere. La denominazione "usciere", usata da tutte le leggi che hanno preceduto l'ordinamento giudiziario del 1941, venne da questo abbandonata, ma riapparve nel D.L.L. del 1° febbraio 1946, n. 122 che ne modificò la competenza e migliorò il loro trattamento economico. Gli ufficiali giudiziari notificavano in forma esecutiva le sentenze dei conciliatori e i provvedimenti da loro emanati, secondo le norme dettate dal D.L.L. del 1° febbraio 1946, n. 122 che innovava il sistema anteriore per il quale la notifica delle sentenze spettava agli ufficiali giudiziari delle preture; essi dovevano anche notificare le ingiunzioni ed

275 eseguire i pignoramenti riguardanti la procedura coattiva per la riscossione delle entrate patrimoniali dello stato e dei comuni e per il recupero delle spese di spedalità (legge del 14 aprile 1930, n. 639). Era consentito alle parti di stare in giudizio personalmente, senza ministero di difensore. Inoltre davanti ai conciliatori che si trovano in comuni diversi dalle sedi di preture, le parti potevano farsi rappresentare da persona che, pur priva della qualità di difensore professionale, fosse munita di mandato scritto. Secondo l'art.20 dell'Ordinamento Giudiziario, in ogni comune doveva essere costituito un ufficio di conciliazione; nei comuni divisi in borgate o frazioni potevano essere istituiti, con legge provinciale, uffici distinti di giudice conciliatore ma era permessa la nomina di un solo giudice e vice-giudice conciliatore (Statuto, art. 96; Norme di attuazione, art. 28). Salvo casi eccezionali, il giudice di conciliazione svolgeva la propria attività nella casa comunale, assistito dal segretario comunale in veste di cancelliere e da un inserviente comunale in veste di messo.

Nell'archivio dell'Ufficio del giudice conciliatore di Tiarno di Sotto sono attestate le nomine dei giudici, vice-giudici, cancellieri e messi di conciliazione che si sono susseguiti dal 1946 al 1992.

Contesto generale Il controllo sugli uffici di conciliazione spettava di norma (eccezion fatta per le regioni Trentino- Alto Adige e Val d'Aosta per le quali la vigilanza spettava alle Giunte provinciali) al presidente della Corte d'Appello, al presidente del Tribunale ed al Pretore secondo le rispettive competenze territoriali: distretto, conciliazione, mandamento (art.229 dell'ordinamento giudiziario). Il controllo sul conciliatore era risolto sostanzialmente sul piano disciplinare. La sorveglianza era infatti esercitata dal presidente della corte d'appello, dal presidente del tribunale e dal pretore con riguardo agli uffici di conciliazione esistenti, rispettivamente, nel distretto, nel circondario e nel mandamento. Erano anche previste ipotesi di decadenza, revoca e dispensa dall'ufficio. Secondo l'art.94 dello Statuto speciale per il Trentino Alto Adige, alla nomina, decadenza o revoca dei giudici e vice- giudici conciliatori provvedeva il Presidente della Giunta regionale in virtù di delegazione del Presidente della Repubblica e sentito il parere della Giunta provinciale competente, mentre l'art. 95 prevedeva che la vigilanza sugli uffici di conciliazione fosse esercitata dalla Giunta provinciale. Per quanto riguarda la tenuta dei registri obbligatori, il Pretore poteva, in ogni momento, eseguire un accertamento ispettivo negli uffici di conciliazione per controllare la regolarità dei registri. Il comune di Tiarno di Sotto era soggetto al controllo della Pretura di Riva.

Fonti normative Regio decreto 6 dicembre 1865, n. 2626, Ordinamento giudiziario in vigore dal 1 gennaio 1866 Legge 16 giugno 1892, n. 261, "sulla competenza dei conciliatori" Regio decreto 26 dicembre 1892, n. 728, "Approvazione regolamento per l'esecuzione della legge 16 giugno 1892, n. 261, sulla competenza dei conciliatori" Regio decreto 14 aprile 1910, n. 639, "che approva il testo unico delle leggi relative alla riscossione delle entrate patrimoniali dello stato" Regio decreto 28 dicembre 1924, n. 2271, "Testo organico dell'ordinamento del personale degli ufficiali giudiziari, del personale degli uscieri giudiziari, e del personale addetto agli uffici di conciliazione" Regio decreto 4 novembre 1928, n. 2325, Disposizioni per l'unificazione legislativa nei territori annessi al

276 regno Legge 25 giugno 1940, n. 763, "Ordinamento degli uffici di conciliazione" Regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12, Ordinamento giudiziario Regio decreto 18 dicembre 1941, n. 1368, "Disposizioni per l'attuazione del Codice di procedura civile e disposizioni transitorie" Decreto del Presidente della Repubblica 1 febbraio 1973, n. 49, "Norme di attuazione dello statuto speciale del Trentino-Alto Adige e delle Province di Trento e Bolzano e funzioni regionali" Legge 30 luglio 1984, n. 399, "Aumento dei limiti di competenza del conciliatore e del pretore" Decreto del Presidente della Giunta regionale 29 gennaio 1987, n. 2/L, "Approvazione del testo unico delle leggi regionali per l'elezione del Consiglio regionale" Legge 21 novembre 1991, n. 374, "Istituzione del giudice di pace"

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Archivio storico del comune di Tiarno di Sotto.

Il profilo storico-istituzionale dell'ente riporta per la parte generale l'elaborato di Anna GUASTALLA citato in bibliografia e viene poi integrato da elementi più specifici desunti dalle fonti archivistiche e dalla bibliografia. Bibliografia CARCERERI DE PRATI C., La giustizia minore a Colognola ai Colli: dal Vicario al giudice Conciliatore, Verona, 1992 DI NANNI L., FUSCO G., VACCA G., Giudizio civile innanzi al conciliatore e competenza del pretore nella legge 339/1984, Napoli, 1985 GUASTALLA A., (a cura di), Profilo storico-istituzionale dell'Ufficio del giudice conciliatore, Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR (CPF). Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 1999 (dattiloscritto) AZARA ANTONIO, EULA ERNESTO (diretto da ), Novissimo digesto italiano, Torino, 1957-1975 PALLADINO A., GALLI G., Il procedimento civile avanti al giudice conciliatore, Piacenza, 1962 PASCASIO M., Formulario del conciliatore, Milano, 1985

277 fondo Ufficio del Giudice conciliatore di Tiarno di Sotto, 1929 - 1992

Soggetti produttori Ufficio del giudice conciliatore di Tiarno di Sotto, 1929 luglio 1 - 1995 maggio 1

Contenuto L'archivio è formato perlopiù da registri; la serie "Carteggio ed atti" raccoglie la documentazione dagli anni '40 in poi, fino alla successiva istituzione del Giudice di pace.

278 serie 1 Protocolli degli esibiti, 1929 - 1942

1. 1. UGC Protocollo degli esibiti 1929 luglio 26 - 1942 luglio 2 1929: nn. 1 - 18; 1930: nn. 1 - 31; 1931: nn. 1 - 21; 1932: nn. 11 - 41; 1933: nn. 1 - 9; 1934: nn. 1 - 8; 1935: nn. 1 - 8; 1936: nn. 1 - 10; 1937: nn. 1 - 5; 1938 - 1939: nn. 1 - 17; 1942: nn. 1 - 2 Registro

279 serie 2 Repertorio degli atti, 1929 - 1958

Contenuto Nel repertorio sono annotati gli atti soggetti a registrazione

2. 2. UGC "Repertorio da tenersi dall'usciere" 1929 ottobre 1 - 1958 gennaio 14 Registro

280 serie 3 Repertorio delle sentenze e degli atti soggetti a registrazione, 1942 - 1950

3. 3. UGC Repertorio delle sentenze ed atti soggetti a registrazione 1942 dicembre 11 - 1950 febbraio 24 Registro

3. 4. UGC Repertorio delle sentenze 1985 marzo 12 Contiene solo i timbri della Pretura Registro

281 serie 4 Carteggio ed atti, 1944 - 1992

Contenuto La serie raccoglie in fascicoli la documentazione relativa alle varie cause trattate dall'Ufficio, le statistiche, gli avvisi di conciliazione ed inoltre i fascicoli personali di giudici, vice-giudici, cancellieri e messi di conciliazione.

4. 5. UGC Carteggio ed atti 1944 - 1992 - "Cause varie trattate", 1947 - 1986

- "Giudice - Vice-conciliatore - Cancelliere - Usciere", 1946 - 1992

- "Statistiche", 1947 - 1986

- "Avvisi di conciliazione - Corrispondenza - Tabelle dei diritti", 1950 - 1989 Busta

282 serie 5 Ruolo generale degli affari civili, 1942 - 1948

Contenuto Il registro annota tutti i procedimenti trattati dall'ufficio

5. 6. UGC Ruolo generale degli affari civili 1942 ottobre 9 - 1948 ottobre 5 Registro

283 serie 6 Registri cronologici degli atti, 1929 - 1985

Contenuto Nel registro sono annotati i provvedimenti del giudice e gli altri atti originali di uguale rilevanza

6. 7. UGC Registro cronologico degli atti originali 1929 ottobre 3 - 1942 aprile 13; 1970 aprile 9 Registro

6. 8. UGC Registro cronologico dei provvedimenti ed atti generali 1942 giugno 23 - 1950 febbraio 24 Registro

6. 9. UGC Registro cronologico dei provvedimenti compilati 1985 marzo 12 Contiene solo i timbri della Pretura Registro

284 serie 7 Rubrica generale degli affari contenziosi civili, 1942

7. 10. UGC "Rubrica alfabetica generale degli affari contenziosi civili" 1942 maggio 17 Contiene solo i timbri della Pretura Registro

285 serie 8 Ruoli delle udienze, 1929 - 1962

Contenuto Il ruolo di udienza registra le cause trattate in ciascun udienza

8. 11. UGC Registro delle udienze 1929 ottobre 3 - 1930 ottobre 10 Con vidimazioni della Pretura fino al 26 gennaio 1931 Registro

8. 12. UGC Registro delle udienze 1930 ottobre 17 - 1934 gennaio 9 Registro

8. 13. UGC Registro delle udienze 1934 febbraio 10 - 1942 aprile 20 Registro

8. 14. UGC Ruolo delle udienze 1942 giugno 26 - 1947 luglio 29 Registro

8. 15. UGC Ruolo delle udienze 1949 gennaio 20 - 1962 maggio 28 Registro

286 serie 9 Registro degli avvisi per la conciliazione, 1929 - 1941

9. 16. UGC Registro degli avvisi per la conciliazione 1929 ottobre 3 - 1941 luglio 29 Registro

287 serie 10 Registro di scarico dei depositi di cancelleria nei processi civili, 1942 - 1949

10. 17. UGC Registro di scarico dei depositi di cancelleria nei processi civili 1942 luglio 21 - 1949 settembre 26 Contiene solo le vidimazioni della Pretura Registro

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