Arquà Polesine, Costa Di Rovigo, Frassinelle Polesine, Pincara, Villamarzana, Villanova Del Ghebbo
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Studio di fattibilità per la fusione dei Comuni di Arquà Polesine, Costa di Rovigo, Frassinelle Polesine, Pincara, Villamarzana, Villanova del Ghebbo Maggio 2013 dott. Paolo Fortin Introduzione …………………………………………………………………………………………….. pag. 3 CAPITOLO PRIMO L’ordinamento giuridico 1.1 Inquadramento normativo……………………………………………………………………………. » 6 1.2 Procedure normative riguardanti la Fusione di Comuni……………………………………………... » 8 1.3 La data del referendum consultivo, i costi del suo svolgimento e le delibere consiliari……………... » 12 CAPITOLO SECONDO Caratteristiche demografiche e socio – economiche 2.1 Dimensione demografica…………………………………………………………………………….. » 14 2.2 Tipologia e articolazione delle attività produttive…………………………………………………… » 18 2.3 Struttura dell’occupazione…………………………………………………………………………… » 18 2.4 Servizi scolastici, socio sanitari e assistenziali, servizi culturali, ricreativi, religiosi……………….. » 21 CAPITOLO TERZO Struttura del territorio 3.1 Caratteristiche geografiche, morfologiche ed orografiche, assetto urbanistico, viabilità e reti di trasporto, sicurezza urbana e stradale……………………………………………... » 23 3.2 Contenuti generali del P.A.T.I. e principali obiettivi strategici……………………………………… » 23 3.3 Valutazioni preliminari………………………………………………………………………………. » 23 3.4 Il sistema insediativo residenziale, insediativo agricolo, insediativo produttivo, infrastrutturale e della mobilità, idrogeologico, ambientale, storico-culturale e paesaggistico………………………. » 24 3.5 Le potenzialità future………………………………………………………………………………… » 27 CAPITOLO QUARTO Realtà organizzative ed economico-contabili delle singole Amministrazioni Comunali interessate alla fusione 4.1 Dimensioni organizzative e tecniche……………………………………………………………….. » 30 4.2 Bilanci comunali, organizzazione e modalità di gestione dei servizi pubblici…………………….. » 34 4.2.a Analisi della composizione delle entrate………………………………………………………. » 34 4.2.b Analisi della composizione delle spese………………………………………………………... » 37 4.2.c Gli indicatori finanziari………………………………………………………………………… » 40 4.3 Quantità e qualità dei servizi erogati……………………………………………………………….. » 53 CAPITOLO QUINTO Possibili effetti della fusione 5.1 Effetti sulle attività economiche……………………………………………………………………... » 56 5.2 Riorganizzazione delle strutture comunali………………………………………………………...… » 56 5.3 Effetti sulla gestione del territorio…………………………………………………………………… » 58 5.4 Effetti sulle relazioni con i vicini centri urbani……………………………………………………… » 58 5.5 Effetti sul bilancio e sui trasferimenti statali………………………………………………………… » 61 5.6 Effetti sull’offerta dei servizi………………………………………………………………………… » 62 CAPITOLO SESTO Informazione ai cittadini del progetto di unificazione dei territori comunali interessati 6.1 Previsione di attività di informazione………………………………………………………………... » 65 6.2 Forme di partecipazione della popolazione………………………………………………………….. » 65 6.3 Sondaggi sulla volontà di partecipazione e sulle intenzioni di voto dei Comuni interessati…...…… » 65 CAPITOLO SETTIMO Conclusioni 7.1 Il modello di governance territoriale………………………………………………………………… » 68 7.2 Il nome e la sede……………………………………………………………………………………... » 74 ALLEGATI A.1 Cronoprogramma delle attività…….………………………………………………………………... » 75 A.2 Bilanci 2011 – 2012……………………………….………………………………………………… » 76 A.3 Residui attivi e passivi………………………………………………………………………………. » 94 A.4 Imposte, tasse, tariffe………………………………………………………………………………... » 96 A.5 Il patrimonio immobiliare…………………………………………………………………………… » 100 A.6 Le partecipazioni……………………………………………………………………………………. » 106 A.7 Le osservazioni al progetto di fusione dopo la I° fase di adozione……...………………………….. » 107 Introduzione 3 Introduzione I documenti di analisi che seguono questa introduzione affrontano il problema posto dai comuni di Arquà Polesine, Costa di Rovigo, Frassinelle Polesine, Pincara, Villamarzana e Villanova del Ghebbo in merito alla fattibilità (o meno) di attivare un processo di fusione per realizzare un unico nuovo e grande comune nell’area del Medio Polesine. Questa ipotesi di riordino territoriale ha una particolare rilevanza nel contesto Veneto e italiano in quanto le fusioni finora realizzate hanno riguardato solo pochi comuni, diversamente da quanto si sta progettando nel caso in esame. Le motivazioni generali che hanno attivato questo percorso di studio e approfondimento sono sostanzialmente due. La prima è legata alla volontà di far “contare di più” queste comunità del Polesine, obiettivo da attuare tramite il potenziamento della capacità di rappresentanza e promozione del territorio e dei cittadini che lo abitano. La necessità di costruire solide partnership per difendere e promuovere ricchezza e interessi di un territorio, è precondizione ricercata da molti anni nelle politiche di allocazione delle scarse risorse pubbliche. Oggi le comunità locali, per affermarsi nei confronti di analoghe realtà, devono mostrare maggiori capacità di coesione, affidabilità nell’azione, autorevolezza e competenza in quanto insieme è più facile, più economico, più credibile. La fusione da questo punto di vista rappresenta la soluzione in assoluto più efficace anche se più impegnativa. La seconda motivazione che ha portato i comuni del Medio Polesine, e tutti quelli che stanno valutando questa ipotesi istituzionale ad affrontare l’impegnativo tema di un riordino radicale dell’amministrazione pubblica nel proprio territorio, è legata alla riduzione continua e costante delle risorse disponibili per mantenere e/o sviluppare adeguati livelli di risposta alla domanda locale di intervento pubblico. Il sistema della gestione dei servizi locali e della rappresentanza, in Italia, esalta il presidio territoriale ma è diseconomico e debole dal punto di vista finanziario e organizzativo per le sempre maggiori difficoltà alla specializzazione. Nei Comuni, oggi, un numero sempre più esiguo di persone conduce uffici che si potrebbero accorpare, con inevitabili oneri diretti (costo) ed indiretti (mancanza di specializzazione ed aggiornamento di competenza). In prospettiva questo quadro di risorse calanti non sembra offrire un’inversione di tendenza, ma piuttosto un’ulteriore accelerazione. La stessa normativa nazionale peraltro già oggi impedisce la copertura del turn over dei dipendenti con un costante aumento delle rigidità gestionali. La normativa statale, a partire dal D.L.78/2010 e fino alla L. 135/2012 prevede l’obbligo della unificazione e/o convenzione di quasi tutti i servizi per i comuni oggetto del presente studio, confermando nuovi ulteriori tagli ai trasferimenti erariali. Ciò significa che per mantenere i servizi di base e per continuare ad avere una capacità di risposta alle domande dei cittadini, la scelta della fusione supera la prospettiva delle convenzioni e anche delle unioni, attivando un processo di ottimizzazione e qualificazione gestionale con potenzialità e vantaggi nettamente superiori rispetto alle dette forme associative. Nasce da questa esigenza la richiesta di uno studio di fattibilità e da qui la necessità di definire cosa si è fatto e cosa si potrà fare. Il documento ha cercato di raccogliere buona parte delle informazioni gestionali, organizzative, economiche, finanziarie, istituzionali, utili per attivare un dibattito politico e sociale “informato” sull’ipotesi di fusione ed eventualmente sulla scelta finale in merito alla fusione stessa. Sono state studiate ed approfondite le dimensioni indicate nell’introduzione e qui sintetizzate per macro argomenti: Introduzione 4 Caratteristiche demografiche e socio – economiche; Struttura del territorio; Realtà organizzative ed economico-contabili delle singole Amministrazioni Comunali interessate alla fusione; Possibili effetti della fusione; Informazione ai cittadini del progetto di unificazione dei territori comunali interessati; Lo schema utilizzato ricalca quanto previsto dalla DGRV n. 1743 del 14/08/2012 avente ad oggetto “Criteri e modalità per l’assegnazione di contributi a favore di comuni per l’elaborazione di studi di fattibilità finalizzati alla costituzione di una Unione di Comuni o alla fusione di Comuni. Anno 2012” e dall’allegato “A” alla citata deliberazione. In aggiunta a quanto richiesto dalla DGRV 1743/2012 sono stati previsti, all’interno del cap. SETTIMO Conclusioni, una serie di dati quali il modello di governance territoriale (oltre, ovviamente alla proposta di nome e sede) e sono stati allegati altresì il crono programma delle attività, i bilanci 2011 – 2012, un prospetto dei residui attivi e passivi, uno schema delle imposte – tasse – tariffe, l’elenco del patrimonio immobiliare e le partecipazioni dei comuni alle società ed enti sovra comunali. Il territorio, dal punto di vista dell'utilizzazione dei servizi da parte dei cittadini è, a prima vista, già fortemente integrato ed interconnesso. È del tutto normale per chi vi abita fruirne come se fosse un’unica area e luogo. Politiche comuni dal punto di vista urbanistico, di tutela e valorizzazione dell’ambiente, di valorizzazione e promozione del suo patrimonio storico ed artistico, di regolamentazione negli standard dei servizi e presidio comune, rappresentano un adattamento amministrativo ad una realtà già esistente. Le esperienze positive del PATI intercomunale, delle convenzioni per l’erogazione dei servizi scolastici, della Polizia Locale, delle prestazioni dei dipendenti, ecc., hanno costituito delle pre – condizioni importanti in vista del processo di fusione. La somma del personale complessivo presente nei comuni è già minimale e l'obbiettivo ambizioso della fusione sarà di mantenere attivi tutti i servizi nel medio e lungo