Tariffa Associazioni senza fini di lucro - POSTE ITALIANE - Spedizione in A.P.D.L. 353/2003 (Conv. in Legge 27/02/2004) Art. 1 Comma 2 CNS/CBPA - SUD/CS/39/2007 Valida dall’11/04/2007

“Verso il I centenario” 1919 - 2019 LAJME NOTIZIE EPARCHIA DI DEGLI ITALO-ALBANESI DELL’ITALIA CONTINENTALE

ANNO XXIX - Numero 3 Settembre-Dicembre 2017 Incontro annuale dei Vescovi Orientali Cattolici d’Europa Londra, 26 - 29 Ottobre 2017 L’amore del Signore ci spinge nell’annuncio del Vangelo 2 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017

INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 3

A LONDRA L’INCONTRO ANNUALE DEI VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI D’EUROPA Londra, 26-29 ottobre 2017 Mons. Donato Oliverio

“Siamo convinti della necessità Maria”. centrale e fondamentale dell’annuncio È quanto affermiamo noi Vescovi di Cristo con una catechesi e una Cattolici Orientali d’Europa che mistagogia che nascono dalla quest’anno ci siamo riuniti a Londra dal celebrazione della Divina Liturgia 26 al 29 ottobre 2017, in occasione del come luogo della confessione e sessantesimo anniversario dell’Eparchia della celebrazione della nostra fede. ucraina della Sacra Famiglia di Londra. Mistagogia che sgorga dal Vangelo L’incontro è stato promosso dal stesso, dai testi della liturgia, Consiglio delle Conferenze Episcopali dall’iconografia, per portare i nostri d’Europa (CCEE). fedeli alla contemplazione del mistero “Questa circostanza - si legge di Cristo, Verbo di Dio incarnato dallo nel comunicato finale - ci ha dato Spirito Santo e dalla sempre Vergine l’opportunità di ricordare con

INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI 4 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 gratitudine la sollecitudine pastorale le diverse tradizioni cristiane che della Santa Sede che andava incontro da quasi due millenni conformano il ai bisogni pastorali dei fedeli volto cristiano dell’Europa. Questo orientali cattolici sparsi nell’Europa fatto ci ha resi coscienti della occidentale. In questo modo si è potuta chiamata a testimoniare il Vangelo valutare la situazione specifica delle della misericordia, dell’amore e della Chiese cattoliche orientali in tutte le riconciliazione al mondo odierno, circostanze di diaspora, con la speranza segnato dalla sofferenza, dalla povertà che l’esperienza del passato, anche e dai conflitti che affliggono il volto di oggi, possa servire da ispirazione nel tante delle nostre Chiese. Invochiamo il proseguire l’impegno pastorale da dono della pace e della riconciliazione parte di tutte le realtà ecclesiali verso i per il popolo ucraino, martoriato dalla fedeli che sono emigrati fuori dai propri territori”. violenza e dalla guerra, ricordando Nel comunicato viene ricordato anche la persecuzione e le sofferenze che “le diverse liturgie celebrate in dei nostri fratelli cristiani del Medio questi giorni ci hanno permesso anche oriente. di sperimentare la ricchezza della I diversi aspetti che abbiamo cattolicità che si manifesta attraverso approfondito in questi giorni - conclude il comunicato - ci hanno fatto vedere l’importanza di ritrovare la centralità di Cristo nella nostra predicazione e nella nostra catechesi, la validità dei metodi della grande tradizione delle nostre Chiese: la predicazione, la catechesi, l’iconografia e la necessità dell’utilizzo dei nuovi mezzi di comunicazione”. Infine il comunicato ricorda la prossima riunione: “Nel 2018, la riunione si svolgerà dal 14 al 17 giugno nell’Eparchia di Lungro degli Italo-Albanesi in Italia, su invito di S.E. Mons. Donato Oliverio”. INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 5

Omelia di Mons. Donato Oliverio nella celebrazione della Divina Liturgia durante l’incontro dei Vescovi Orientali Cattolici d’Europa Londra, 26 ottobre 2017

Beatitudine, venerati fratelli che si erano istaurati negli incontri con i nell’episcopato e nel sacerdozio, fratelli e Gerarchi delle Chiese Orientali europee. sorelle, rendiamo grazie al Signore che ci L’episodio del Vangelo di oggi pone alla ha concesso anche quest’anno di riunirci nostra attenzione la moltiplicazione dei e di incontrarci, di pregare e di riflettere pani e dei pesci. insieme, noi che portiamo il peso della Quanto è consolante pensare che Dio responsabilità delle Chiese Orientali stesso viene incontro alle nostre miserie Cattoliche d’Europa. e si prende cura di noi e ci sostiene nelle Il mio pensiero in questo momento va difficoltà della vita. Questa è l’idea che al Cardinale Lubomyr Husar di s.m., che raccogliamo dall’episodio del Vangelo di il Signore Gesù lo accolga nel gaudio oggi. e nella pace eterna, “là dove non è Sappiamo che nella Bibbia l’immagine dolore né affanno né gemito”. Egli è del banchetto assume un profondo stato il promotore di questi incontri, che significato. È immagine degli ultimi tempi considerava “preziosi” perché portatori e della beatitudine. E, infatti, nel Vangelo della Tradizione Orientale e importanti di oggi, assistiamo ad un banchetto molto per la Chiesa Universale, incontri che particolare. Le persone che hanno seguito proseguono con maggiore entusiasmo. Gesù, al calar della sera, si ritrovano in Ricordiamo con gratitudine la sua un’area deserta, senza scorte di cibo né gioiosa visita nella nostra Eparchia di altre comodità, e senza la possibilità di Lungro, il 6 agosto 2006 in occasione del ricorrere a qualcuno che possa soddisfare XXV anniversario della Consacrazione le loro necessità. Qui, in mezzo al deserto, Episcopale di Mons. Ercole Lupinacci di nel buio della notte, Dio ripete i prodigi e v.m., quasi suggello ai fraterni rapporti le imprese che compì in altri tempi a favore INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI 6 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 d’Israele. Nella notte del mondo si rivela al sacrificio di Cristo e di alimentarsi con una realtà meravigliosa: Cristo, il Dio la Santa Comunione. Fu proprio così fatto uomo, sta in mezzo a noi e ci offre che, nell’atrocità dei regimi comunisti e l’alimento necessario per affrontare il nazisti, restarono fedeli sacerdoti e popolo cammino. Egli stesso ci guida e ci nutre. perché condividendo l’Eucaristia hanno Il brano della moltiplicazione dei pani percepito tutta la sua grandezza e hanno rivela l’amore di Cristo verso l’umanità. ricevuto tutti i suoi frutti. L’Eucaristia è il Il Signore chiede ai suoi discepoli di sostentamento per il cammino. Il percorso seguirlo, ed egli li istruisce e li invita a fare della vita umana e cristiana delle nostre a meno delle loro umane certezze. Essi si Eparchie, è un cammino superiore alle ritrovano nel deserto, privi di qualsiasi nostre forze. Nessuno può perseverare nel umano sostegno e sentono che le ombre bene e restare lontano dal peccato senza della sera stanno calando e che presto l’aiuto divino, che viene dall’alto. verrà la notte e sarà buio. Cari fratelli in questo nostro incontro di Cari fratelli chi non ha mai provato quest’anno qui a Londra rifletteremo sulla qualcosa di simile nel corso dei suoi giorni? Mistagogia, la mistagogia è una attività Anche le nostre Chiese nel cammino della tradizionale della Chiesa bizantina, che loro storia hanno sperimentato l’incombere mira a introdurre coloro che hanno già della notte, l’incertezza delle cose umane. ricevuti i sacramenti nei misteri di Cristo. È proprio in quei momenti che Cristo si In famiglia, spetta soprattutto ai genitori fa più presente per offrirci il pane vivo, il compito di iniziare la formazione per darci come sostentamento il suo stesso eucaristica e introdurre i figli alla corpo, che è stato offerto in sacrificio. comprensione dei misteri già ricevuti. Grazie a questo sacrificio, sappiamo che Se fin dalla più tenera età i bambini si abbiamo già ottenuto la riconciliazione col abituano a trattare Gesù con familiarità e Padre, e che apparteniamo alla famiglia rispetto, e lo sentono presente e sanno che è di Dio. Cari fratelli, è questo alimento Dio stesso che vive tra di loro, inizieranno spirituale che ci sostiene nelle vicissitudini un cammino di “vita eucaristica”, della vita, tra le ombre notturne che troveranno nell’Eucaristia quell’amore sembrano avvolgere il mondo intero. Cristo divino che è indispensabile per procedere Eucaristia è il grande amico, l’amico degli sicuri lungo la vita. uomini, che sta sempre accanto a noi e ci In questo cammino ci aiuti la Santissima offre continuamente il suo amore. Vergine, Madre di Dio e chiediamo che L’esperienza ci dimostra che, nel con la sua preghiera ci ottenga la grazia mezzo delle pene più grandi, ciò che di un amore a Cristo fedele fecondo per la sostiene la fede di coloro che soffrono è gioia nostra e per il bene di tutto il popolo l’Eucaristia. È la possibilità di partecipare di Dio. Amìn INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 7

APOSTOLIC NUNCIATURE 18 Ottobre 2017

Eccellenza Reverendissima Caro fratello, Mons. Hlib Lonchyna, Il Santo Padre Francesco è a conoscenza delle celebrazioni che l’Eparchia Cattolica Ucraina della Sacra Famiglia sta vivendo in occasione del 60mo anniversario della sua fondazione; un anniversario questo che coincide con l’incontro dei Vescovi Cattolici Orientali d’Europa a Londra. Caro fratello Mons. Lonchyna, su di Lei e tutti i sacerdoti, religiosi e fedeli dell’Eparchia Cattolica Ucraina della Sacra Famiglia e le vostre comunità in Gran Bretagna, il Santo Padre invoca abbondanti grazie del Signore, porge i Suoi saluti e felicitazioni, e assicura la Sua preghiera. Al tempo stesso, il Santo Padre saluta cordialmente i Vescovi Cattolici Orientali riuniti e in particolare Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, Arcivescovo Maggiore di Kyiv-Halyč. A tutti i Vescovi presenti, Papa Francesco esprime la Sua gratitudine per il ministero apostolico esercitato con così grande responsabilità e generosità. Il Santo Padre Vi incoraggia nel Vostro continuo mandato di annunciare il Vangelo in Europa, un impegno questo che onore alla storia e alla cultura delle Vostre rispettive Chiese. In questa occasione, il Santo Padre, a lode e gloria di Dio Creatore e Redentore, impartisce a Sua Beatitudine, a Sua Eccellenza, e a tuti i fratelli Vescovi riuniti a Londra, e a tuti i loro fedeli, la sua Benedizione Apostolica.

Sinceramente Suo in Cristo

INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI 8 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017

Saluto del Nunzio Apostolico S.E. Mons. Edward Joseph Adams Riunione dei Vescovi Cattolici delle Chiese Orientali in Europa 26 ottobre 2017

Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk Arcivescovo Maggiore di Kyiv-Halyč Sua Eccellenza Mons. Hlib Lonchyna Eccellenze Cari fratelli (e sorelle) in Cristo

Sono lieto di essere presente con voi all’incontro annuale dei vescovi cattolici orientali d’Europa, su invito di S.E. Mons. Hlib Lonchyna, Vescovo dell’Eparchia Cattolica Ucraina della Sacra Famiglia di Londra, in occasione del 60mo anniversario dell’istituzione dell’Esarcato Apostolico per i fedeli greco- cattolici Ucraini in Gran Bretagna. La Saluto cordialmente, Mons. Hlib, e con Lei tutti i sacerdoti, religiosi, e fedeli dell’Eparchia della Sacra Famiglia in Gran Bretagna. Il tema del vostro incontro non poteva essere più appropriato. Siamo tutti consapevoli della “urgenza” di un “rinnovato impeto ed entusiasmo” nell’annuncio del vangelo di Cristo al mondo intero, e in particolare, ai nostri vicini in questo continente. Noi esseri umani abbiamo bisogno di comunicare, di relazionarci nella verità e nell’amore, di conversare gli uni con gli altri in maniera autentica. Questo nostro bisogno è un riflesso della mistica comunicazione esistente tra il Padre, il Figlio, e lo Spirito Santo. Noi siamo stati creati e ri-creati nell’Incarnazione per questo: vivere con Dio e con gli altri, secondo il piano di Dio. La missione della Chiesa è di far sì che ogni uomo possa fare esperienza di questa vita. Come ci ricorda Papa Francesco, il nostro compito è di aiutare gli altri a riscoprire la bellezza della fede, la bellezza dell’amore di Dio, la bellezza e la profonda gioia di una vita vissuta in comunione con Dio e con gli altri. L’immagine di umanità che spesso l’Europa del ventunesimo secolo ci presenta è quella di uomini e donne immersi nella solitudine, nella tristezza, e nella miseria. Sempre più facciamo esperienza di un’umanità impoverita dai vizi e tragicamente abbandonata al peccato - un’umanità che potrebbe essere diversa e fare diversamente, oppure non vi riesce. Ma Gesù Cristo ci offre un antidoto! Noi lo abbiamo ricevuto, e siamo chiamati a diffonderlo affinchè tutti comprendano e facciamo esperienza diretta della Verità sull’uomo e su Dio, e del vero senso della nostra vita. Questo antidoto è il Kerygma, la Catechesi, la Mistagógia, sulle quali voi vi confronterete nel corso del vostro incontro. È nostra gioia e nostro dovere, come Vescovi e come Cristiani, proclamare a tutti la speranza che viene da una vita vissuta con Dio e con gli altri, nell’amore. Siatene certi, il Santo Padre Francesco segue da vicino nella preghiera questo vostro importante lavoro. A suo nome, Vi saluto e Vi ringrazio. INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 9

IL KERYGMA APOSTOLICO L’ANNUNCIO DELLA MORTE E DELLA RISURREZIONE DI CRISTO NELLA CATECHESI EPISCOPALE Rev. Dr. Taras Barščevski Facoltà di Teologia cattolica Università di Zagabria - Croazia

Introduzione la morte e risurrezione di Gesù Cristo e quello attuale, inteso come e principale Con il titolo della mia relazione annuncio della fede fatto dal Vescovo «Il kerygma apostolico - l’annuncio nel suo servizio del primo catechista. della morte e della risurrezione di Cri- Come successore degli apostoli la sua sto nella catechesi episcopale» vorrei predicazione non è solo una testimo- collegare due aspetti del significato di nianza di una adesione personale a kerygma: quello storico definito in ter- Cristo, ma una vera realizzazione del mini della predicazione apostolica del- Regno di Dio venuto in Cristo con la sua morte e risurrezione per i nostri peccati e la nostra giustificazione. Partirò da una rassegna dell’uso del concetto di kerygma nel Magistero della Chiesa dal Conci- lio Vaticano II ad oggi. Solo dopo presenterò i dati biblici riguardanti il kerygma. Questo or- dine nell’esposizione ci permetterà da una parte di notare i tratti più ca- ratteristici e più idonei del kerygma e dall’al- tra di recuperare quegli aspetti che, a causa del- le diverse sfide dottri- nali e pastorali ai quali il Magistero cercava di rispondere, erano mes- INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI 10 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 si al secondo piano. Nella terza parte «con la risposta del popolo che ascolta cercherò di «tradurre» l’ordine dato da e l’oblazione stessa con la quale Cristo Gesù ai suoi discepoli di predicare alla ha confermato nel suo sangue la nuova missione episcopale d’insegnamento alleanza». oggi. Un primo documento del Magi- stero universale della Chiesa dopo il Definizione del kerygma nel Concilio Vaticano II il quale menzio- Magistero della Chiesa na termine kerygma è lo studio del gruppo di lavoro su ministri approva- Proviamo a dare una definizione del to nel 1973 «in forma generica» dalla kerygma. Più esattamente, proviamo Commissione teologica internaziona- a vedere in che modo il kerygma era le ed intitolato «L’apostolicità della compreso e definito nei documenti ec- chiesa e la successione apostolica». clesiastici negli ultimi cinquant’anni. Nel paragrafo sull’«Originalità del Innanzitutto dobbiamo notare che fondamento apostolico della chiesa» il Concilio Vaticano II non usa mai il termine kerygma. Nondimeno nel capi- il quale viene caratterizzato dal fatto tolo sui ««presbiteri,presbiteri, ministri della Pa-Pa- di essere contemporaneamente storico rola di Dio» del decreto sul ministero e spirituale, il documento afferma e la vita dei presbiteri Presbyterorum che «la missione di evangelizzazione, ordinis viene detto che «i presbiteri, di governo, di riconciliazione e nella loro qualità di cooperatori dei di santificazione, affidata ai primi vescovi, hanno anzitutto il dovere di testimoni, non può essere limitata al annunciare a tutti il Vangelo di Dio». tempo della loro vita» e continua che «la Questo compito di «insegnare la parola partecipazione spirituale degli apostoli di Dio e di invitare tutti insistentemen- al mistero del Cristo viene completata te alla conversione e alla santità» può dal dono pieno dello Spirito Santo, essere svolto in più modi: testimonian- dopo la Pasqua. Lo Spirito ricorda loro za di una vita esemplare, annuncio del - tutto quello che Gesù ha detto e li in- mistero di Cristo ai non credenti con troduce in una comprensione più pro- la predicazione esplicita, la catechesi fonda del suo mistero». A questo punto cristiana o illustrazione della dottrina il documento assai inaspettatamente della Chiesa, esaminazione dei proble- conclude «in questo modo (lat. etiam) mi del loro tempo alla luce di Cristo. il kèrigma non deve essere separato né Però, il più specifico «l’annuncio della astratto dalla fede cui hanno aderito i morte e risurrezione di Cristo»» è colle- colle- dodici e Paolo nella loro conversione gato con il «ministero dei sacramenti» al signore Gesù, né dalla testimonian- e soprattutto nel caso della liturgia del- za che ne hanno dato con tutta la loro la parola nella celebrazione della Mes- vita». In quanto è l’unica ricorrenza del sa, in cui questo annuncio viene unito termine kerygma in questo documento INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 11

ed inoltre la prima nel Magistero uffi- rito. L’accettazione del kerygma cri- ciale dopo il Vaticano II, non è del tutto stiano esige un’adesione di fede e la facile cogliere il suo significato speci- nuova vita conferita mediante la grazia fico. implica una conversione che comporta molteplici conseguenze in ogni campo Solo dieci anni più tardi nel docu- d’attività del credente». Molto signifi- mento «Dignità e diritti della persona cativa è anche l’affermazione che «la umana» la Commissione affermerà che predicazione apostolica postpasqua- «La missione della chiesa è di annun- le, che proclama Gesù come Figlio e ziare il kerygma della salvezza per tutti come Figlio di Dio, non è il risultato gli uomini, operata da Cristo crocifis- di un tardivo sviluppo nella Chiesa pri- so e risorto. Tale salvezza trova la sua mitiva; si trova già nel cuore delle più prima origine nel Padre, che ha invia- antiche formulazioni del kérigma, delle to il proprio Figlio come redentore, e confessioni di fede o degli inni (cf. Rm viene comunicata alle persone umane 1, 3 s.; Fil 2, 6 ss.)». concrete come partecipazione alla vita divina, mediante l’infusione dello Spi- Collegando queste diverse afferma-

INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI 12 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 zioni forse si potrebbe concludere che partire dal discorso di Pietro la mattina il kerygma apostolico non è solo il pri- di Pentecoste (cf. At 2,14-36), la storia mo annuncio postpasquale della mor- della Chiesa si confonde con la storia te e risurrezione salvifici di Cristo, ma di questo annuncio». In altre parole tut- anche l’atto di fede con cui i discepoli ta la storia della Chiesa, il suo linguag- hanno aderito al Gesù storico prepa- gio, i suoi operatori, i suoi destinatari squale - quel «Rabbi» di Nazareth che sono strettamente collegati (ed anche annunciava la venuta e la vicinanza del dipendenti) da questo annuncio. Però, Regno di Dio e invocava alla conver- conclude il Papa, «questo annuncio - sione. kerigma, predicazione o catechesi - è solo un aspetto dell’evangelizzazione, Il primo documento pontificio il qua- anche se è divenuto spesso il suo sino- le parla del kerygma è l’esortazione nimo». Non ci viene detto in che consi- apostolica di Paolo VI «Evangelii nun- ste questa kerygma; sappiamo solo che ziandi» del 1975. Partendo dall’asser- fa parte dell’annuncio e si distingue zione che anche «la più bella testimo- dalla predicazione o catechesi i quali nianza» deve essere «esplicitata da un non possono essere identificati con l’e- annuncio chiaro e inequivocabile del vangelizzazione. Signore Gesù» se non vuole rimanere impotente, Paolo VI afferma che «a Una prima definizione del kerygma

INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 13

da parte di un pontefice, invece, ci pro- nuncio, lasciando, però, a parte quei viene dalla conosciutissima esortazione suoi aspetti soggettivi come vivacità apostolica di Giovanni Paolo II, «Cate- o spontaneità della proclamazione. chesi tradenadae» del 1979. Parlando Invece, pare, che il Direttorio si pro- dell’articolazione della catechesi «in pone molto di più di stabilire il luogo un certo numero di elementi della mis- appropriato al kerygma nel processo sione pastorale della Chiesa, che han- più largo della catechesi. L’annuncio no un aspetto catechetico, preparano del kerygma, dunque, prepara la con- la catechesi o ne derivano» il numero versione iniziale che porta con se l’a- 18 del documento al primo posto men- desione a Gesù Cristo e la volontà di ziona «primo annuncio del vangelo, o camminare al suo seguito, però viene predicazione missionaria mediante il anticipato dall’interesse per il Vange- kèrigma per suscitare la fede», affer- lo oppure «ricerca religiosa» e segui- mando subito dopo nel numero 21 che to da una esplicitazione del kerygma la catechesi si distingue da tutte le altre del primo annuncio chiamato anche il forme di annuncio della parola di Dio, pre-catecumenato che forma una prima essendo «un insegnamento sufficien- tappa del catecumentao battesimale (1. temente completo, che non si fermi al Pre-catecumentao; 2. Catecumenato; primo annuncio del mistero cristiano, 3. Tempo di purificazione ed illumina- quale noi abbiamo nel kèrigma». Af-. Af- zione e 4. Tempo della mistagogia). Il fermando per la terza volta in numero contenuto di questo kerygma evangeli- 25 che il kerygma evangelico è il primo co di Gesù che deve essere esplicitato annuncio del vangelo (cfr. n. 18) o del nella catechesi, sarebbe l’annuncio del mistero cristiano (cfr. n.21), il Santo Regno di Dio come un nuovo e defi- padre ne caratterizza come un annun- nitivo intervento di Dio e cioè «l’an- cio «pieno di calore, che un giorno ha nuncio della salvezza, dono grande sconvolto l’uomo portandolo alla deci- di Dio, che non solo è liberazione da sione di donarsi a Gesù Cristo per mez- tutto ciò che opprime l’uomo, ma è so- zo della fede». La catechesi che ne se- prattutto liberazione dal peccato e dal gue, approfondisce ed orienta verso la maligno, nella gioia di conoscere Dio pratica cristiana nella chiesa e nel mon- e di essere conosciuti da Lui, di veder- do non è meno evangelica dello stesso kèrygma e non spegne «tutto quel che lo, di abbandonarsi a Lui». Senza usare di vivo, di spontaneo e di vibrante vi è il termine «kerygma» il n. 61 parla del in esso». «primo annuncio» che «si dirige ai non credenti e a quelli che, di fatto, vivono Il «Direttorio per la catechesi» della nell’indifferenza religiosa» essendo la Congregazione per il clero del 1997 sua funzione «annunciare il Vangelo sembra accettare pienamente la defi- e chiamare alla conversione». Detto nizione del kerygma come primo an- questo, il documento distingue «cate- INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI 14 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 chesi kerygmatica» o «precatechesi» apostolica «Verbum Domini» ricono- dal «precatecumenato» in base all’in- sce nell’esperienza dell’Assemblea teresse o inquietudine verso il Vangelo sinodale una prospettiva kerigmatica, nel primo caso nella situazione della perché nella comunione ecclesiale dei «nuova evangelizzazione» e l’assenza padri sinodali essi hanno potuto speri- di tale interesse nel caso della «missio mentare quel «vedere, toccare e con- ad gentes». A quelli ultimi, documento templare il Verbo della Vita» di cui par- specifica, viene rivolto il «primo- an la evangelista Giovanni e la chiamata nuncio», mentre, pare, che il più spe- alla comunione con Dio e tra loro, che cifico «kerygma evangelico» sarebbe adesso devono annunciare e testimo- da destinatare ai credenti che hanno niare a tutta la Chiesa e al mondo di dimenticato o lasciato la loro fede. An- quanto sia bello l’incontro con la Pa- cora un’ultima osservazione riguardo rola di Dio. Inoltre, sembra che il Papa questo documento. Per la prima volta cambia del tutto la visione, parlando troviamo l’aggettivo «kerygmatico» non più del dovere di annunciare il in locuzione «catechesi kerygmatica» kerygma ai non credenti oppure a quel- in opposizione al «primo annuncio» o li credenti che hanno dimenticato la precatecumenato. Inoltre riferendosi loro fede, ma - parlando dell’annuncio ai percorsi operativi nel contesto del della Parola di Dio e i migranti - del di- metodo deduttivo e induttivo nella co- ritto di ascoltare il kerygma, che deve municazione della fede, il documento essere loro proposto e non imposto. chiama «kerigmatico» (o discendente) quel percorso, quando prende avvio La più lunga e completa esposizione dall’annuncio del messaggio, espres- sul kerygma nei documenti pontifici ci so nei principali documenti della fede viene dal Papa Francesco e si trova nel- (Bibbia, liturgia, dottrina…) e invece la sua esortazione apostolica postsino- «esistenziale» (o ascendente), quando dale «Evangelii gaudium», pubblicata muove da problemi e situazioni umani il 24 novembre del 2013. Al kerygma e li illumina con la luce della Parola di vengono dedicati due interi sottocapi- Dio. In questo modo l’aggettivo «ke- toli: L’ultimo sottocapitolo del terzo ca- rigmatico» smette di indicare il conte- pitolo dedicato all’Annuncio del Van- nuto dell’annuncio (il Regno di Dio, gelo e intitolato «Un’evangelizzazione oppure la morte e la risurrezione di per l’approfondimento del kerygma» Cristo) e descrive piuttosto «il punto di che consta di tre paragrafi: «Una cate- partenza» di questo annuncio: Bibbia, chesi kerygmatica e mistagogica [163- liturgia, dottrina… che verrà applicato 168]», «L’accompagnamento persona- alla vita. le dei processi di crescita [169-173]» e «Circa la Parola di Dio [174-175]», e il Papa Benedetto XVI all’inizio primo sottocapitolo del quarto capitolo dell’introduzione alla sua esortazione «La dimensione sociale dell’evange- INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 15

lizzazione», intitolato «Le ripercussio- catechesi posteriore, però, mai dimen- ni comunitarie e sociali del kerygma». ticata. La sua caratteristica del «primo» Avendo ricordato che il primo annuncio è da capire nel senso qualitativo, come deve dar luogo anche ad un cammino «l’annuncio principale», «quello che di formazione e di maturazione (n.160) si deve sempre tornare ad ascoltare in e che non sarebbe corretto interpreta- modi diversi e che si deve sempre tor- re questo appello alla crescita esclusi- nare ad annunciare durante la catechesi vamente o prioritariamente come for- in una forma o nell’altra, in tutte le sue mazione dottrinale (n.161), il Santo tappe e i suoi momenti». Questa centra- Padre sottolinea che questo cammino lità del kerygma, a sua volta, richiede di risposta e di crescita nell’amore è alcune caratteristiche dell’annuncio tra sempre preceduto dal dono (n.162). Un cui, oltre l’esprimere l’amore salvifico ruolo fondamentale nella catechesi che di Dio, possieda qualche nota di gioia, per il Papa e insieme con l’educazione stimolo, vitalità, ed armoniosa com- sempre al servizio di questa crescita, pletezza, e non riduca la predicazione ha il primo annuncio o «kerygma» che a poche dottrine a volte più filosofiche qui vengono nuovamente riconosciuti che evangeliche, il che richiede anche come identici. Quello che viene mag- alcune disposizioni dall’evangelizza- giormente sottolineato dal Papa è che tore che aiutano ad accogliere meglio il kerygma deve essere sviluppato nella annuncio come vicinanza, apertura al

INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI 16 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 dialogo, pazienza, accoglienza cordia- il primo annuncio o kerygma. le che non condanna. La vera novità, introdotta dal Papa Francesco nella Invece il documento della CEI «In- descrizione di kerygma, è di definirlo contriamo Gesù» ci offre addirit- trinitario: «Il kerygma è trinitario», il tura una vera e propria definizione che subito anche viene spiegato: «È il del kerygma: «Il kerigma è al centro fuoco dello Spirito che si dona sotto dell’attività evangelizzatrice e di ogni forma di lingue e ci fa credere in Gesù intento di rinnovamento ecclesiale. Il Cristo, che con la sua morte e resurre- termine viene dal verbo greco del Nuo- zione ci rivela e ci comunica l’infinita vo Testamento kerussein e significa misericordia del Padre». Però anche il «annunciare, proclamare». Con questa contenuto del kerygma diventa più per- parola si indica l’annuncio della fede sonale e rivolto direttamente al desti- in Gesù Cristo morto e risorto. Negli natario: «Gesù Cristo ti ama, ha dato la scritti neotestamentari il kerigma ap- sua vita per salvarti, e adesso è vivo al pare in svariate formulazioni sia dottri- tuo fianco ogni giorno, per illuminar- nali e sia liturgiche con un riferimento ti, per rafforzarti, per liberarti». Però alla vicenda umana di Gesù e alla sua il kerygma non si esaurisce qui, inve- figliolanza divina, all’incarnazione, ce, essendo proprio trinitario, possie- alla passione, morte e risurrezione ed de anche un contenuto ineludibilmen- al suo ritorno escatologico. Questo te sociale, perché nel cuore stesso del annuncio del kerigma è il «primo», in Vangelo vi sono la vita comunitaria e senso qualitativo, perché è quello che l’impegno con gli altri. «si deve sempre tornare ad ascoltare in modi diversi e che si deve sempre tor- Un anno dopo Evangelii gaudium nare ad annunciare durante la catechesi escono due documenti inspirati all’in- in una forma o nell’altra, in tutte le sue segnamento del Papa: «Direttorio omi- tappe e i suoi momenti» (EG 164). letico» della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti e Questa rassegna può essere interpre- gli Orientamenti per l’annuncio e la tata in diversi modi. Anche se questa catechesi in Italia «Incontriamo Gesù» mia esposizione può sembrare assai della CEI. Forse perché rivolto princi- lunga, devo ancora una volta ricorda- palmente alla proclamazione della Pa- re che ho cercato di essere quanto più rola di Dio a un auditorio che non solo esaustivo, presentando tutto quanto ho ha accolto la Parola, ma tramite cele- trovato nei documenti ecclesiastici e brazione liturgica adesso anche rispon- soprattutto quelli pontifici negli ultimi de all’invito di Dio, il Direttorio omile- cinquant’anni il che per un tale assai tico, anche se spesso parla della morte lungo periodo della storia ecclesiasti- e risurrezione di Cristo, non menziona ca e una mole enorme dei documenti mai il nascere di questa proclamazione, non sembra affatto impressionante. Si INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 17

potrebbe dire tutto al contrario: per un semplicistica di tutti gli interventi ma- tema come il kerygma, dell’importan- gisteriali per arrivare a una definizione za della quale oggi siamo più che co- «completa» ed «esaustiva», vorrei in- scienti, addirittura sembra molto poco. vece studiare brevemente i dati biblici Inoltre, bisogna anche ammettere che relativi al contenuto e il modo di pro- questa rassegna mostrerebbe l’assenza clamazione del kerygma apostolico. di una chiara e precisa definizione del kerygma nel magistero ufficiale del- la Chiesa. Dall’altra parte dobbiamo I dati biblici anche ammettere sia una sempre più Il termine «kerygma» viene dal grande importanza che viene attribuita greco «τÕ κήρυγµα» il quale trovia- al kerygma nel magistero della Chiesa, mo nel NT 8(9) volte (Mt 12,41; Mc sia una attenzione al destinatario del kerygma ed anche un allargamento e 16,8; Lc 11,32; Rm. 16,25; 1 Cor 1,21; personalizzazione del contenuto. 2,4; 15,14; 2 Tim 4,17; Tt 1,3), tradot- to con «la predicazione» oppure «l’an- A questo punto, per non disperder- nuncio». 3 volte troviamo il sostantivo si nel tentativo di una accumulazione «κñρυξ» (1 Tm 2,7; 2 Tm 1,11; 2 Pt

INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI 18 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017

2,5), sempre tradotto in italiano «mes- Cristo, essi «attualizzano nella vita di saggero». Il più impiegato, però, è il ciascun credente quella salvezza di cui verbo «κηρúσσω», che ricorre nel NT parlano (cfr. 1 Cor 1,21; 2,4)». Lo stes- 60 volte (Mc - 14; Mt - 9; Lc e At - 17; so contenuto del kerygma lo esprime il Paolo - 16; pastorali - 2; cattoliche - 1 papa Francesco però in un linguaggio e Ap - 1), tradotto in italiano con «an- più pastorale e anche più psicologico: nunciare, «predicare» oppure «procla- «Gesù Cristo ti ama, ha dato la sua vita mare». per salvarti, e adesso è vivo al tuo fian- co ogni giorno, per illuminarti, per raf- forzarti, per liberarti». Il contenuto del kerygma Anche se questa applicazione cor- Già dalla nostra rassegna abbiamo risponde al significato della salvezza potuto vedere quale contenuto viene «qui ed ora» la sua terminologia ol- attribuito al kerygma. Più completa trepassa quella del kerygma neote- pare essere la descrizione offertaci dal- stamentario, come anche il contenuto la CEI: «Con questa parola (kerygma) «trinitario» del kerygma di cui parla si indica l’annuncio della fede in Gesù papa Francesco nei termini del dono Cristo morto e risorto… con un rife- dello Spirito, fede in Gesù Cristo e la rimento alla vicenda umana di Gesù misericordia del Dio Padre. Questi ap- e alla sua figliolanza divina, all’incar- parenterebbero piuttosto allo sviluppo nazione, alla passione, morte e risur- etico e dogmatico della «didachè» de- rezione ed al suo ritorno escatologi- gli apostoli. co». Dunque, «ciò che è proclamato da questo kerygma è una persona e gli Invece pare che manca un altro aspet- eventi che lo riguardano: la morte e la to importante del contenuto del keryg- resurrezione del Cristo Gesù» (cf. At ma, presente soprattutto nella predica- 2,22-24). Oltre questi fatti che sono og- zione di Gesù e quella degli apostoli getto della storia (morte) e della testi- negli Atti. Infatti le uniche due volte monianza degli apostoli (risurrezione), quando questo sostantivo si trova sul- kerygma contiene anche il loro motivo, la bocca di Gesù, lui si riferisce al che appartiene soltanto alla fede: che κ»ρυγμα Ίωνã, cioè alla predicazione Cristo è morto «per i nostri peccati» e di Giona che portò alla conversione de- risorto «per la nostra giustificazione» gli abitanti di Ninive (cfr. Mt 12,41 e Lc (cfr. Rm 4,25). Bisogna, però, aggiun- 11,32). Anche la stessa predicazione di gere che questi «per» non si riferiscono Gesù, il suo «kerygma» contiene per- solamente a un passato di peccato e un lopiù questi due elementi: la vicinanza futuro di salvezza, perché nel momen- del regno - il vero contenuto della pre- to stesso in cui vengono annunziati in- dicazione di Gesù - e la reazione do- nanzitutto la morte e la risurrezione di vuta alla sua vicinanza: la conversione. INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 19

La ragione e causa della conversione di Dio che la deve annunciare con ma- non è la cattiveria dell’uomo (altrimen- gnanimità ed insegnamento al momen- ti non sarebbe il «lieto annuncio», ma to opportuno e non opportuno (2 Tim piuttosto una condanna), però neanche 3,17-4,2) ammonendo a conformare la porta al regno (altrimenti sarebbe più propria vita alla Parola annunciata (Rm importante la condotta dell’uomo in- 2,21; cfr. Gal 5,11). vece quella di Dio), invece è l’uomo che deve correggere la sua condotta, Lo stesso contenuto - la regalità di perché il Dio viene, il Suo governo è Dio - è presente anche nella predicazio- vicino e la conversione crea la possi- ne degli apostoli, che, però, adesso ha bilità all’uomo di diventare il partecipe anche un nome - Gesù Cristo, una sto- del Regno di Dio. ria - «nato da donna» (Gal 4, 4), «vis- suto fra noi» (At 1, 21), «crocifisso» Il contenuto del kerygma nel Nuovo (At 2,23; 1 Cor 1,23) e «morto» (Rm Testamento è molto ricco e dettagliata- 5,), ma «risuscitato da Dio» (At 2,24; mente descritto. Possiamo innanzitutto Gal 1,1) e dunque «risorto dai morti» partire dall’annuncio del Vangelo (Mt (1 Cor 15,12ss) e adesso «vivo» (At 26,13; Mc 13,10; 14,9; 16,15; Gal 2,2; 25,19) e una missione - salvare quelli Col 1,23) del Regno di Dio (Mt 4,23; che credono (At 15,11; 1 Cor 1,21; 1 9,35; 24,14; Mc 1,14; 1 Ts 2,9; Lc 8,1; Tim 4,10), riconciliandoli con Dio (Rm Lc 9,2; At 20,25; 28,13) che viene por- 5,10; Ef 2,16). tato al suo compimento dalla parola di Gesù come «la liberazione ai prigionie- È chiaro che l’annuncio di Gesù di ri e la vista ai ciechi e l’anno di grazia gran lunga supera una presentazione del Signore» (Lc 4,18-19), sperimen- storica delle sue parole ed opere. Di per tati personalmente nelle guarigioni ed se, se non sono capite nella luce della esorcismi operati da Gesù (Lc 8,39), risurrezione, le storie su Gesù rimar- che portano anche la conversione e il rebbero vuote, perché racconterebbero perdono dei peccati (Lc 24,47), ad ot- i fatti passati con un riferimento più o tenere i quali nel battesimo invitava già meno incisivo sul presente. Invece la San Giovanni. Nella predicazione apo- realtà della risurrezione costituisce la stolica (At 19,13) questo kerygma del pienezza del kerygma cristiano primi- Regno diventa il kerygma di Gesù (2 tivo. Questo è il fatto che non può es- Cor 11,4), giudice dei vivi e dei mor- sere confuso con gli altri eventi storici ti (At 10,45), Figlio di Dio (At 9,20; 2 e perciò deve essere continuatamente Cor 1,1), il Signore (2, Cor 4,5) e Cri- proclamato di nuovo. Non è un dogma sto (At 8,5; Fil 1,15) crocefisso (Rm umano, che deve essere insegnato da 10,15) e risorto dai morti (1 Cor 15,11), uni agli altri. Invece è la stessa storia operante nella Parola della fede sulla della salvezza che deve essere procla- bocca e nel cuore (Rm 10,8) dell’uomo mata perché l’annuncio della storia INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI 20 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 della salvezza è già l’atto della salvez- la possibilità di diversi contenuti o ac- za, perché non si tratta di un certo con- centuazioni, infine dei conti sempre ri- tenuto della proclamazione, ma dello mane la proclamazione dell’agire con- stesso Dio che agisce nella e tramite la creto di Dio nella storia degli uomini. parola quando viene annunciato. Dunque, è Dio stesso che parla in e Quest’ultima considerazione ci ob- tramite la proclamazione. Non parla al bliga di spostare la nostra attenzione vuoto, non parla perché vuole solo dire dal contenuto stesso del kerygma - sia qualcosa, vuole trasmettere il suo mes- esso presentato in termini di una nuova saggio, ma parla perché vuole parlare, dottrina, o di una nuova concezione di vuole comunicare se stesso. Significa Dio, oppure anche di nuove esigenze che ha anche un interlocutore, qualcu- etiche - allo stesso atto del kerygma, no che lo può ascoltare e qualcuno che cioè la predicazione. In altre parole, gli potrà rispondere. l’importanza non è tanto data a ciò che si predica, ma all’atto stesso della È interessante notare che nel libro predicazione. Per noi oggi questo può di Giobbe nella lunga discussione tra sembrare un po’ strano e in ogni caso Giobbe e i suoi amici Elifaz, Bildad, cercheremo in qualche modo di coglie- Sofar e anche Eliu tutti i discorsi sono re il contenuto o almeno il messaggio introdotti con l’espressione «tale e tale centrale del kerygma. Però questo è prese a dire» omettendo sempre a spe- già un tentativo di concettualizzazione cificare a chi si rivolge. Solamente alla il quale, sì, permette di trasmettere il fine del libro, quando lo stesso Dio, kerygma, però nello stesso tempo lo al- dopo aver aspettato gli amici di Giob- lontana ed anche separa dalla sua origi- be e lo stesso Giobbe perché finissero ne che è Dio stesso. Infatti, l’atto stesso a parlare, comincia a parlare, trovia- della predicazione è già il suo messag- mo una precisazione: «Il Signore pre- gio, il suo contenuto perché fa sentire se a dire a Giobbe» (Gb 38,1; 40,1.6). la Parola di Dio, fa sentire il Dio stesso. Dio non parla invano e vuole un Non solo un’annuncio su di Lui, ed ne- interlocutore. Giobbe impara presto e anche un sommario di quanto Dio vor- anche lui finalmente comincia a parlare rebbe dire, ma fa sentire la stessa voce a Dio (Gb 40,3, 42,1). Chi è dunque di Dio, rivelando così la sua presenza e destinatario dell’annuncio’annuncio del kerygkeryg-- potenza. ma? A chi si rivolge Dio tramite il suo messaggero e cosa vuole ottenere? Non vorrei dar impressione che il contenuto del kerygma non è importan- I destinatari e i luoghi del kerygma te oppure che è secondario, ma vorrei sottolineare il significato dell’atto stes- Le persone a cui viene indirizzato so della predicazione che, nonostante l’annuncio vengono sempre indica- INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 21

te in dativo: essi possono essere indi- всьому світі) sia in quello del cosmo cati concretamente come cittadini di (Mt 26,13: по всій вселенній). Però Samaria (At 8,5) oppure «gli altri» (1 neanche questo pare essere il massi- Cor 9,27), oppure in un modo più para- mo limite raggiunto: l’autore della pri- digmatico come «prigionieri e ciechi» ma lettera di San Pietro ci dice che il (Lc 4,18); «anime» (1 Pt 3,19); popolo kerygma viene annunciato addirittura «(At 10,42; cfr. 1 Cor 1,24: per coloro alle anime prigioniere degli inferi (cfr. che sono chiamati, sia Giudei che GreGre-- 1 Pt 3,19). Kerygma viene annunciato ci);» ogni creatura (Mc 16,15). non solo nei luoghi per così dire fissi, Qualsiasi luogo può diventare ido- ma anche «tra voi» (2 Cor 1,19); «tra le neo all’annuncio: «deserto» (Mt 3,1; genti» (Gal 2,2; 1 Tim 3,16); «in tutta cfr Mc 1,4); «sinagoga» (Mt 4,23; la creazione» (Col 1,23) «a tutte le na- 9,35; Lc 4,44; At 9,20; 15,21), casa zioni» (Mc 13,10) e «a tutti i popoli» (Lc 8,39) o terrazza (Mt 10,27); «vil- (Lk. 24,47); in una parola: «per il mon- laggio (Mc 1,38) e città» (Mt 11,1; cfr. do intero» (Mc 14,9). Fatto «nel nome At 8,5); «Galilea» (Mc 1,14.39), «De- di Gesù» (Lc 24,47) questo annuncio capoli» (Mc 5,20) o regione di Giorda- è reso per la Sua testimonianza (Mt no (Lc 3,3); infatti tutto il mondo, sia 24,14) e in ricordo di Lui (Mt 26,13), e nel senso di oikumene (Mt 24,14: по porta «il perdono dei peccati» (Mc 1,4)

INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI 22 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 a quanti lo accolgono. I soggetti del kerygma Anche se oggi viene ribadita «la prio- Visto l’importanza che oggi viene rità» del kerygma nel senso qualitativo data sempre di più proprio a questo come «l’annuncio principale» a dif- incontro personale con Cristo, vorrei ferenza dalla posizione dei catechisti adesso spostare l’attenzione dall’og- francesi della metà del secolo scorso getto e il destinatario del kerygma, al che lo limitavano al primo annuncio soggetto, cioè a colui che proclama la del vangelo ai non credenti spesso per Parola. i motivi pedagogici si parla dei diversi momenti o tappe dell’evangelizzazione Nel Nuovo testamento possiamo (catechesi) o conversione permanente identificare più soggetti del kerygma. in cui kerygma occupa un secondo po- sto dopo la «preparazione evangelica» At 15,21 parlano dei κηρúσσοντας di e seguita dalla catechesi vera e propria Mosè, cioè dei giudei che leggono la intesa come un approfondimento della Tora. Anche molti di quelli che Gesù fede e un cammino verso la perfezione. ha guarito, nonostante una chiara proi- Penso che la difficoltà proviene soprat- bizione (Mc 1,44 e par; Mt 8,4 e Lc tutto dal modo di capire il contenuto 5,14), proclamano quanto lui ha fatto del kerygma che deve essere spiegato per loro (Mc 1,45 par e Mc 7,36). In e approfondito. Invece abbiamo potuto Ap 5,2 il gridare di un angelo mette in constatare dall’analisi biblica che «il questione tutto il mondo: «Chi è degno contenuto» del kerygma è soprattutto di aprire il libro e scioglierne i sigilli?». lo stesso annuncio «fatto nel nome di Di Giovanni Battista si dice che procla- Gesù» che provoca una conversione e mava nel deserto di Giuda (Mt 3,1) «un dona il perdono dei peccati. In quan- battesimo di conversione per il perdono to l’annuncio non è solo un racconto dei peccati» (Mc 1,4); secondo Luca, banale di un evento storico, kerygma solo dopo la predicazione di Giovanni, porta in sé una partecipazione persona- inizia la missione di Gesù di Nazareth: le in quanto quello che si annuncia, si «consacrato da Dio in Spirito Santo e verifica qui ed ora. In questo senso si potenza, lui passa beneficando e risa- potrebbe dire che il kerygma è l’evento nando tutti coloro che stavano sotto il che accade tra due persone: uno chi an- potere del diavolo, fu ucciso appeso a nuncia il Cristo e l’altro da cui s’aspet- una croce, ma Dio lo ha risuscitato al ta la conversione. Forse bisognerebbe terzo giorno» (At 10,37-40; 13,24; cfr. cercare di specificare questo un po’ anche Lc 3,20: «Erode fece rinchiudere dicendo che l’incontro è pur sempre Giovanni in prigione» e Lc 3,21: Gesù tra Cristo (presente nell’annuncio del riceve battesimo). predicatore) e colui a cui si annuncia il Regno. In Mc 1,38 Gesù descrive la predica- INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 23

zione come il suo compito principale Marco lo spiega molto precisamente sulla terra: «Andiamocene altrove, nei nell’ordine di Gesù impartito ai Undici villaggi vicini, perché io predichi an- apostoli: «Andate in tutto il mondo e che là; per questo infatti sono venuto!». proclamate il Vangelo a ogni creatura». Dunque, predicare è la sua missione (Mc 16,15), l’ordine che viene subito (Lc 4,18.19.43.44). Però, a differenza anche eseguito: «Allora essi partirono di Giovanni lui non annuncia qualche e predicarono dappertutto, mentre il evento futuro, invece parla come il pro- Signore agiva insieme con loro e con- feta del compimento delle speranze e fermava la Parola con i segni che la ac- delle promesse. Infatti, quanto dichia- compagnavano» (Mc 16,20). Vediamo ra, questo si compie nello stesso mo- infatti che è lo stesso Signore che pre- mento della dichiarazione: «Oggi si è dica in e tramite apostoli, compiendo compiuta questa Scrittura che voi avete la Parola pronunciata. In Mc 16,20 ne- ascoltato» (Lc 4,21). Messo a morte anche viene accennato al contenuto del nel corpo e nello spirito andò a porta- kerygma, però si insiste molto sull’ac- re l’annuncio della redenzione anche compagnare da parte del Signore la Pa- alla generazione peccaminosa di Noè rola e il Suo agire con gli apostoli. In- (1 Pt 3,19-20). Qual è il contenuto di fatti la comunicazione della Parola nel questo annuncio agli inferi? Qui non Nuovo testamento è una azione del Si- viene espresso chiaramente, però pos- gnore e dunque è ciò che Lui dice. Ri- siamo presupporre che è lo stesso del assumendo possiamo dire che il Cristo Vangelo di Cristo e cioè la venuta del risorto continua a parlare ed agire nella Regno e la liberazione dal male/morte, predicazione dei suoi discepoli. Non in com’è anche rappresentato nell’icona una definita parola o formula, ma nello della «discesa di Cristo agli inferi». stesso atto di proclamazione. Dunque Sappiamo anche bene che per l’Oriente sono i discepoli nella predicazione dei cristiano questa è proprio la rappresen- quali risuona la stessa parola salvifica tazione della Risurrezione di Cristo. di Gesù Cristo. È interessante notare che dopo la Nello stesso modo come ha descritto risurrezione Cristo non predica più! il compito della venuta di Cristo, Mar- Invece afferma che il Vangelo del co ci descrive anche il compito prin- Regno sarà annunciato (κηρυχθήσεται, cipale dei discepoli di Gesù, dei suoi futuro passivo) in tutto il mondo invitati: stare con lui ed essere mandati (Mt 26,13; cfr. Mt 24,14; Mc 14,9) e a predicare (Mc 3,14). Il contenuto è che nel Suo nome saranno predicati la conversione (Mc 6,12) e la vicinan- (κηρυχθηναι, infinitivo passivo) a tutti za del Regno (Mt 10,7) - molto simi- i popoli la conversione e il perdono le al messaggio di Gesù e di Giovanni dei peccati (Lc 24,47). In che modo Battista. Però a differenza di Giovanni però bisogna capire questo passivo? Battista la loro predicazione è accom- INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI 24 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 pagnata dalle guarigioni, che si veri- più grande del suo messaggero, il qua- ficano proprio a causa della vicinanza le agisce non di propria iniziativa e per del Regno (molto più vicino di quanto il proprio interesse creando i vincoli e era nella predicazione di Giovanni). Lo l’amicizia. No! Il messaggero deve far stesso Gesù non ha mai pubblicamente avvicinare l’uomo non a sé stesso, ma a affermato che è Cristo, però ha rive- Cristo, e deve proclamare Cristo Gesù lato questo segreto ai suoi discepoli i Signore e non se stesso! (2 Cor 4,5). quali, adesso, quello che hanno sentito da lui nel segreto, possono e devono Questo ordine di Gesù ai suoi disce- annunciare in pubblico (cfr. Mt 10,27; poli di predicare non si limita alla loro Lc 12,3). Il Vangelo non è una dottrina capacità di effettuazione. Insieme con riservata ai pochi ma appartiene a tutti. ordine Gesù dà loro anche la forza di Deve farsi sentire non solo nel tempio fare i miracoli: «Guarite gli infermi, e nelle sinagoghe, ma per le strade e dai risuscitate i morti, purificate i lebbro- tetti, in qualsiasi situazione, al momen- si, scacciate i demoni». (Mt 10,8; cfr. to opportuno e non opportuno (2 Tm 10,1; Lc 9,2; Mc 6,13), ricordandoli 4,2). La predicazione degli apostoli fa che «avendo ricevuto gratuitamente, parte del progetto salvifico di Dio per devono anche gratuitamente dare» (Mt l’uomo come la morte e la risurrezione 10,8). I miracoli, però, non sono lo di Cristo. Non basta, dunque, procla- scopo della missione; essi, se possia- mare solo la sua vita e la sua morte, bi- mo così dire, accompagnano la Paro- sogna anche gridare la Sua risurrezio- la e la loro funzione è semplicemente ne, affinché gli eventi salvifici di Gesù confermare quanto è stato proclamato. possano diventare la realtà salvifica per I miracoli come «segni» (σηµεîα) sono gli ascoltatori. verbum visibile come lo sono anche i sacramenti. Come non esiste sacramen- Questa missione, così alta, non ren- to senza la Parola, così non esiste il mi- de però i discepoli subito irreprensibili, racolo senza colui che annuncia l’opera senza debolezze e peccati: pur rimanen- di Dio. Lo stesso Gesù non accentua- do peccatori a loro è affidato il compito va ai suoi miracoli ma dava preferen- di dichiarare quel messaggio. Loro non za all’annuncio della Parola: ordina ai sono né filosofi né abili oratori che pos- miracolati di non divulgare quanto li è sono attirare l’attenzione degli auditori successo (Mk 3,12; 7,36; 8,4; Mt 9,30; con la forza della loro parola, e nean- 12,16; Lk 5,14; 8,56), però all’uomo che i profondi scienziati che possono posseduta dai demoni nel paese dei convincere gli altri con loro argomenti. Geraseni ordina di tornare a casa e di Invece, è più facile vedere in loro «gli raccontare ciò che il Signore ha fatto operatori di miracoli» in quanto dimo- per lui. (Mc 5,19; Lk 8,39). Gesù non strano la forza della Parola di Dio nella è venuto nel mondo per fare dei mira- propria predicazione. Cristo è molto coli; è venuto, come abbiamo già detto, INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 25

per predicare (cfr. Mc 1,38; Lc 4,18). gliolanza divina, da intendere come la L’annuncio è principale. Miracoli non venuta del Regno di Dio, attualizzato hanno un valore per sé: sono solamente per noi qui ed ora. Questo annuncio è i segni che attraverso la predicazione rivolto a tutti, non solo a certe catego- della Parola il regno di Dio è venuto rie, e neanche conosce i limiti geografi- (Mt 11,5). ci: non esiste il luogo dove non può es- sere proclamato. Per essere o diventare Il discorso sui miracoli che accompa- κηρυξ (messaggero/predicatore) non gnano la predicazione di Gesù, ma anche basta sapere il contenuto del dogma e quella degli apostoli, ci porta a consi- neanche essere testimoni degli even- derare ancora un aspetto molto impor- ti: bisogna essere inviati da Cristo per tante del kerygma apostolico, espresso poter proclamare l’evento della Paro- in una domanda molto precisa di Paolo la. Questa predicazione è sempre «un in Rm 10,15: πως δέ κηρúξωσιν έάν μη miracolo» in quanto fa risuonare nel- άποσταλωσιν - «come lo annunceran- le parole umane la Parola eterna, però no, se non sono stati inviati» - e cioè la qualche volta viene confermata anche connessione tra predicazione e missio- dai miracoli «fisici», tra cui, oltre le ne. Il fatto che άποστέλλειν è sempre guarigioni, spicca quello dell’unità del- collegato nel NT con κηρύσσειν non la Chiesa. è casuale. Senza delega, senza invito non ci sono i predicatori e senza predi- Il kerygma oggi catori non c’è proclamazione. Dunque, non è la conoscenza del contenuto che Ultima parte del mio discorso vor- accredita il predicatore, e neanche le rei dedicare a un passaggio dai docu- sue capacità retoriche, ma l’invio e la menti ecclesiastici e dati biblici - se delega di proclamare. Se mancherebbe volete, dalla «teoria» - alla prassi e una l’invio la predicazione di Cristo sareb- applicazione «più concreta». In altre be piuttosto la pubblicità e non la mis- parole: come il vescovo, quale succes- sione! sore degli apostoli, continua ad annun- ciare oggigiorno il kerygma apostolico Prima di provare a «tradurre» tutto della morte e risurrezione di Cristo? questo nell’oggi ecclesiastico vorrei brevemente riassumere i dati più im- La «missione kerygmatica» portanti. del Vescovo Il contenuto del kerygma è l’annun- Abbiamo visto che Gesù «ha costitu- cio della fede in Gesù Cristo morto per ito Dodici - che chiamò apostoli - per- i nostri peccati e risorto per la nostra ché stessero con lui e per mandarli a giustificazione, con un riferimento alla predicare» (Mc 3,14) a tutto il mondo vicenda umana di Gesù e alla sua fi- il Vangelo (Mc 16,15) e il Regno di INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI 26 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017

Dio (Mt 10,7) e a guarire gli infermi esperienza delle cose spirituali, [ma (Lc 9,2), perché facessero discepoli soprattutto] per la [loro] predicazione, tutti i popoli battezzando nel nome del [avendo] ricevuto con la successione Padre e del Figlio e dello Spirito Santo episcopale un carisma sicuro di verità». e insegnando loro a osservare tutto ciò che lui li ha comandato (Mt 28,19-20). In rapporto alla catechesi il Direttorio Anche se questo può essere riferito a generale per la catechesi definisce i Ve- ogni discepolo di Cristo, per coloro che scovi «i primi responsabili della cate- sono stati scelti come successori degli chesi», anzi «i primissimi responsabili apostoli questa missione ha un signifi- della catechesi, i catechisti per eccel- cato di prima importanza. lenza», attribuendo loro la responsa- bilità di assicurare alla sua Chiesa la Il Catechismo della Chiesa cattolica, priorità effettiva di una catechesi attiva riprendendo la costituzione dogmati- ed efficace, di iniziare di persona alla ca Dei Verbum, afferma: «Affinché il fede i fedeli che gli sono affidati, inter- Vangelo si conservasse sempre integro venendo direttamente nella trasmissio- e vivo nella Chiesa, gli Apostoli la- ne del Vangelo; di promuovere la cate- sciarono come successori i vescovi, ad chesi nella sua diocesi, «suscitando e essi affidando il loro proprio compito mantenendo viva un’autentica passio- di magistero» [DV, 7]. Infatti, «la pre- ne per la catechesi» tra i sacerdoti e gli dicazione apostolica, che è espressa in agenti pastorali; adoperandosi perché i modo speciale nei libri ispirati, dove- catechisti siano convenientemente pre- va essere conservata con successione parati al loro incarico e coordinando continua fino alla fine dei tempi» [DV, l’attività catechetica nella Chiesa parti- 7]. Oltre questo compito di conservare colare che gli è affidata. Nonostante le la predicazione apostolica, i Vescovi responsabilità di tipo prevalentemente come successori degli apostoli hanno entusiasmante, organizzativo e ammi- anche il compito di esporre e diffonde- nistrativo attribuiteli dal Direttorio, il re fedelmente la Parola di Dio con la Concilio Vaticano II sottolinea che «tra loro predicazione, testimoniando così i principali doveri dei vescovi eccelle che «la comunicazione, che il Padre la predicazione del Vangelo», ricor- ha fatto di sé mediante il suo Verbo dando con forza che i vescovi debbono nello Spirito Santo, rimane presente e essere allo stesso tempo «araldi della operante nella Chiesa» e attribuendo fede che portano a Cristo nuovi disce- in quel modo «all’incremento della poli» e «dottori autentici, cioè rivestiti fede grazie a una sempre più profonda dell’autorità di Cristo che predicano comprensione, tanto delle cose quanto al popolo loro affidato la fede […], la delle parole trasmesse, sia con la con- fanno fruttificare e vegliano per tenere templazione e lo studio […], sia con la lontano dal loro gregge gli errori che lo intelligenza data da una più profonda minacciano. INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 27

Anche se Lumen gentium non parla Abbiamo visto che l’oggetto della espressamente del kerygma, sottolinea «predicazione» sulla bocca di Gesù era l’importanza primaria della predica- la grande notizia che fa da sfondo alle zione e distingue due tipi di destinatari sue parabole e da cui scaturiscono tut- con due diverse mete: i non credenti, i ti i suoi insegnamenti: «è venuto a voi quali bisogna portare alla fede in Cristo il Regno di Dio!». Sulla bocca degli e i propri fedeli, la cui fede deve essere apostoli questo stesso contenuto viene fatta fruttificare e protetta dagli errori. espresso con la testimonianza dell’ope- Proprio questa descrizione del vescovo ra di Dio in Gesù di Nazareth. Quello e il suo principale dovere di predicare dunque che nella predicazione di Gesù è più conforme alle funzioni di κηρυξ, era l’esclamazione: «È venuto il re- distinte da quelli di «apostolo» e di gno di Dio!», nella predicazione degli «maestro» (cfr. 1 Tm 2,7; 2 Tm 1,11), i apostoli è l’esclamazione: «Gesù è il quali ugualmente fanno parte della suc- Signore!». E tuttavia nessuna opposi- cessione apostolica. zione, ma continuità perfetta tra il Gesù che predica e il Cristo predicato, per- Il Vescovo ché dire: «Gesù è il Signore!» è come come κηρυξ (= messaggero) dire che in Gesù, crocifisso e risorto, si è realizzato il Regno e la sovranità di Dio sul mondo. Ma come oggi il Vescovo svolge il suo dovere di κηρυξ, inteso nel senso Sembra molto chiaro e semplice, forte della parola proprio come il mes- però non lo è sempre così. Anzitutto saggero, l’annunciatore e non sempli- vorrei notare che già nel III secolo d.C. cemente come un predicatore? Non il titolo del Signore non è più compreso vorrei ripetere quanto detto nel Diret- nel suo significato originario ed è con- torio omiletico sull’omelia nell’ambito siderato inferiore al titolo di Maestro. liturgico e l’ars praedicandi, ma vorrei È considerato il titolo proprio di colo- dedicarmi piuttosto alla persona stes- ro che sono tuttora «servi» e non sono sa del κηρυξ, come messaggero della diventati ancora «amici» e corrisponde morte e risurrezione di Cristo, come perciò allo stadio del «timore». Mentre del resto traspare anche dal titolo del sappiamo che esso è ben altra cosa. E mio intervento. non vorrei entrare qui in una discussio- ne, a quanto pare, sempre più infinibile, Cosa dunque significa essere oggi sulla traduzione del termine δοũλος sia il κηρυξ, o messaggero, della morte e nella Bibbia che nei libri liturgici, per risurrezione di Cristo? Quali qualità esempio, in lingua ucraina, con слуга richiede? Quali doveri e funzioni com- (servo), oppure раб (schiavo). Ma dire prende? Quali scopi prosegue? Quale che «Gesù è il Signore» non significa contenuto racchiude? dire al primo posto che noi siamo suoi INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI 28 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 servi o schiavi. Significa proprio dire Possiamo dire che questi limiti ha che lui è il Signore! Che lui regna nel conosciuto anche Gesù. Scrive Ranie- mondo e nella nostra vita. Che lui è l’u- ro Cantalamessa: «Cristo non entra in nico a cui dobbiamo credere, a cui dob- questione in nessuno dei tre dialoghi biamo servire, e cui dobbiamo onorare. più vivaci in atto oggi tra la chiesa e il Che lui è l’unico valore nella vita. Che mondo. Non entra nel dialogo tra fede lui è più forte delle nostre debolezze e e filosofia, perché la filosofia si -occu dei nostri peccati. Che lui è più forte pa di concetti metafisici, non di realtà del mondo, della politica, dei mass-me- storiche come è la persona di Gesù di dia e anche della morte. Senza dubbio Nazareth; non entra nel dialogo con la tutto questo è contenuto nel magistero scienza, con la quale si può unicamen- dei vescovi, ma come è espresso nel te discutere dell’esistenza o meno di un kerygma, nella predicazione? Dio creatore, di un progetto al di sotto dell’evoluzione; non entra, infine, nel Il vescovo di solito ha un audito- dialogo interreligioso, dove ci si occu- rio molto largo e diversificato. La sua pa di quello che le religioni possono «predicazione» non si limita solo all’o- fare insieme, nel nome di Dio, per il melia o ai messaggi natalizi e pasquali bene dell’umanità». per i suoi fedeli, e neanche a tutte le Senza ammaestrare, senza appoggiar- comunicazioni, catechesi, decreti ed si alle raccomandazioni altrui e anche insegnamenti loro impartiti. Invece lui senza spiegare il contenuto, bisogna appare anche molto spesso come rap- dire che Gesù è il Signore. Ma come presentante della sua chiesa sia al livel- si può dire qualcosa senza parlare? As- lo politico e pubblico, sia a quello ecu- sai semplice. Facendo vedere! Cioè: menico e sociale, sia a quello culturale facendo vedere che Gesù è il Signore. e scientifico. Ma questo pubblico- an E qui, proprio penso, che possiamo che se disposto ad ascoltarlo non gli è trovare il vero senso cosa significa an- sempre favorevole. Il Vescovo davanti nunciare Cristo morto e risorto. Non si al tale pubblico, non può, per esempio, tratta, come abbiamo già detto, di te- appoggiarsi sulla sua apostolicità, in stimoniare un fatto storico e neanche quanto molti possono non riconoscere il suo significato percepito dai primi il suo mandatario - Gesù Cristo; ne- testimoni. Invece si tratta di far vede- anche può vantarsi della sua funzione re nella propria vita la morte di Cristo, magistrale o cattedrattica, perché gli cioè di far vedere che sono morto per altri possono avere già dei loro mae- me stesso, per il mondo, per il peccato. stri e non vogliono sentire altri inse- Se invece dimostro anche una minima gnamenti. Gli rimane solo «kerygma», dipendenza dall’egoismo, dalla politi- solo un messaggio, un annuncio, solo ca, dall’economia, dall’opinione pub- una parola (o, la Parola). blica, significa che non sono morto (2 INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 29

Tm 2,11) e crocifisso con Cristo (Rm alla predicazione. Senza la testimo- 6,6) per il mondo (Gal 6,14) e dunque nianza della Chiesa la predicazione il mio annuncio rimane incompleto ed non può raggiungere il suo scopo». La addirittura diventa difettivo in quanto Chiesa, quindi, è una condizione per- non parla più del significato della - re manente della predicazione. Possiamo denzione di Cristo, che è morto per i dire forse anche di più: la Chiesa è la miei peccati. prova della veridicità della predicazio- ne, perché mostra, più eloquentemente Dire che Gesù è Signore nello stesso di qualsiasi parola, che cosa fosse in tempo è anche annunciare la sua risur- concreto il messaggio cristiano. Ed è rezione, la sua vittoria sulla morte e il questo quello che chiamerei il miraco- male. E come dimostrare questo, come lo della Chiesa, il miracolo dell’unità farlo vedere? Qui l’attenzione si spo- della Chiesa. sta dalla testimonianza della propria vita vissuta sotto il segno della croce, alla vita comunitaria, alla Chiesa. Alla Maria Maddalena che cerca di afferrare Conclusione Gesù dopo la sua risurrezione, Lui le ordina di «andare ai suoi fratelli», per- Forse qualcuno potrebbe obbiettare ché da questo momento il Risorto non che tutto questo discorso rimane un po’ lo si può più trattenere per sé, però lo astratto e generale, forse anche idealiz- si incontra nella comunità dei fratelli - zato: sulla attualizzazione della Paro- nella Chiesa. Il detto di san Cipriano la di Dio, sul ruolo del Vescovo come di Cartagine «Ubi Ecclesia ibi Episco- κηρυξηρυξρυξ e soprattutto sui miracoli (inclu-(inclu- pus, Ubi Episcopus ibi Ecclesia» molto so anche quello dell’unità della comuni- bene esprime dipendenza reciproca tra tà) … Inoltre, Infatti mancherebbe di un il Vescovo e la sua Chiesa. Lasciando agganciamento alla teologia orientale (o a parte altre interpretazioni possibili e teologie orientali). È vero: Perciò, per giuste vorrei sottolineare solo un mo- rimediare almeno un po’ questa man- mento: senza la Chiesa il kerygma del canza vorrei alla fine proporre alcuni Vescovo non esiste. Non nel senso che testi - indubbiamente «orientali» - che non ha a chi predicare. Ma nel senso collegano il kerygma con successione che la comunità cristiana è la testimo- nianza della veridicità suo annuncio. apostolica. Si tratta della Chirotonia In altre parole, come constata Dome- episcopale. Devo subito dire che non nico Grasso «era la comunità cristiana sono un specialista nella liturgia orien- con la sua vita a mostrare il significato tale, però ritengo che la liturgia è anche dei fatti che gli apostoli annunziavano. un luogo ermeneutico dove la Parola di […] Questo significa che la Chiesa, Dio non solo viene proclamata e spiega- nella sua realtà vivente, è necessaria ta, ma anche attualizzata nella vita dei INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI 30 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 credenti. Anche il rito dell’ordinazione che hai preparato per coloro che si affa- usa la stessa terminologia riguardo alla ticano per la predicazione del tuo Van- predicazione della traduzione della Sa- gelo». Quello che colpisce qui - e non cra Scrittura: predicazione, annuncio, pare essere un concetto biblico - che la proclamazione. Però quest’ultimo - predicazione viene intesa nel senso del- proclamazione, proclamare - usato più la fatica oppure, nella traduzione ucrai- spesso pare che ha un significato diver- na, della sofferenza! Come lontano è so in quanto parla della proclamazione questo concetto della fatica o sofferenza «dello Spirito Santo», «di Cristo in due della predicazione dall’esclamazione di volontà e nature», «anatema agli ereti- Isaia: ««ComeCome sono belli sui monti i pie-pie- ci», «che la nostra Signora Maria è Ma- di del messaggero che annuncia la pace, dre di Dio», «beata la Vergine». Sembra del messaggero di buone notizie che che il significato è piuttosto quello di annuncia la salvezza, che dice a Sion: una confessione ad alta voce. «Regna il tuo Dio». (Is 52,7). Il termine «kerygma» appare nel se- Però ci sono altri due elementi, non condo tropario subito all’inizio della così evidenti a prima vista, però di prima Chirotonia vera e propria e dopo che è importanza nell’annuncio del kerygma. per tre volte stato chiesto: ordina - ordi- Soprattutto vorrei menzionare significa- nate - ordina Signore santo! (Mancan- to etimologico dell’Άξιος, ripetuto più te nella tradizione bizantino-ucraina), volte dal vescovo consacrante, dai con- e suona così: «Gloria a Te, Cristo Dio, celebranti e da tutto il popolo, che vuol vanto degli Apostoli, esultanza dei Mar- dire non tanto «degno», ma «quello che tiri che annunciarono la Trinità consu- è capace di creare unità». stanziale», che si trova nella tradizione Un’altro simbolo del kerygma lo tro- bizantino-ucraina per l’ordinazione del viamo nella preghiera per la consegna presbitero. Forse questo collegamento del bastone, il quale deve essere appog- con i martiri che annunciano la Trini- gio e sostegno per i fedeli che sono sog- tà consustanziale potrebbe spiegare il getti al vescovo e bastone di correzio- terzo riferimento all’annuncio/predi- ne e di punizione per i disobbedienti e cazione nella chirotonia episcopale. Si i riottosi. Come potete vedere la stessa tratta della preghiera che viene recitata preghiera non dice nulla riguardo la pre- dal primo Vescovo consacrante, mentre dicazione. Però, basta che abbiamo pre- tiene la mano stesa sulla testa del nuo- sente l’aspetto del bastone episcopale, vo consacrato, che finisce in seguente prima cosa che cade nell’occhio sono i modo: «Affinché perfezionando le ani- due serpenti, il che suppone una terza me a lui affidate in questa vita, si pre- funzione del bastone, quella di curare (i senti dinanzi al tuo tribunale senza con- due serpenti come simbolo della medi- fusione, e ottenga la grande ricompensa cina), che accompagna la predicazione INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 31

apostolica. Insomma, la funzione di pa- Gesù. Orientamenti per l’annuncio e la cate- store non è solo sostenere i buoni e pu- chesi in Italia (29 giugno 2014), Roma: 2014. nire i cattivi, ma anche curare i malati! congregAzione per il clero, Direttorio gene- Il discorso su kerygma ci invita di rale per la catechesi (11 aprile 1997), Roma: prendere sul serio quello che predichia- LEV 1997. mo noi stessi. Primo: che l’unico Signo- congregAzione per il culto diVino e lA di- sciplinA dei sAcrAmenti, Direttorio omiletico re è Gesù Cristo; secondo: che la sua (29 giugno 2014), Città del Vaticano: 2014. Parola realizza quanto esprime; e terzo: frAncesco, Esortazione apostolica Evangelii che noi siamo mandati per far risuonare gaudium (24 novembre 2013), Roma: LEV questa Parola eterna nella nostra quo- 2013. tidianità facendo cambiare in questo friedrich, Gustav, κηρυξ (ίεροκηρυξ), modo la morte nella vita. κηρύσσω, κήρυγµα, προκηρύσσω, u: Kittel, Gerhard (ur.), Dizionario teologico del Nuo- Bibliografia vo Testamento, 5, Brescia: 1969, 390-482. gioVAnni pAolo ii, Esortazione apostolica Alberich, Emilio, Kerigmatika (kerigmatska circa la catechesi nel nostro tempo Cateche- kateheza), u: Pranjić, Marko (ur.), Religijsko- si Tradendae (16 ottobre 1979), Roma: LEV pedagoško katehetski leksikon, Zagreb: 1991, 1979. 368-371. grAsso, Domenico, Il kerigma e la predica- benedetto XVi, Esortazione apostolica zione, u: Gregorianum, 41 (1960.) 3, 424- postsinodale Verbum Domini (30 settembre 450. 2010), Roma: Libreria editrice vaticana 2010. mAlVAuX, Benoît, “Il vescovo e la cate- cAntAlAmessA, Raniero. “La permanente no- vità del kerygma, essenziale per ogni forma chesi”, in Congregazione per il Clero (on di evangelizzazione”. In Congresso dei Mo- line), (2004) [accesso: promosso dal Pontificio Consiglio per i Laici. 25.10.2017]. Roma, 2014. mArA, Maria Grazia, Kerygma, u: Nuovo Di- commission théologique internAtionA- zionario Patristico e di Antichità Cristiane, le, Document sur l’apostolicité de l’Egli- Vol. I: F-O, Genova: 2007, 2719-2720. se et la succession aposolique Cette ètude pAolo Vi, Esortazione apostolica Evangelii [«L’apostolicità della chiesa e la successione nuntiandi (8 dicembre 1975), Roma: LEV apostolica»], (17 avril 1974), in Enchiridion 1975. Vaticanum, 5: Documenti ufficiali della Santa ŠotA, Stanislav, Poimanje kerigmatske i Sede (1974-1976), Bologna: Edizione Deho- mistagoške kateheze: osobne i pedagoške niane 1974. 434-455. značajke te tipologija evangelizatora u Evan- commissione teologicA internAzionAle, Di- gelii gaudium, u: Crkva u svijetu, 51 (2016.) gnità e diritti della persona umana, 1983. 1, 120-142. commissione teologicA internAzionAle, La synod of the uKrAiniAn greeK-cAtholic coscienza che Gesù aveva di se stesso e della church, Christ our Pascha. Catechism of the sua missione, 1985. Ukrainina Catholic Church, Kyiv - Edmon- conferenzA episcopAle itAliAnA, Incontriamo ton, 2016. INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI 32 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 Pedagogia dell’annunciazione per la catechesi

Caroline Farey

1. Pedagogia - Metodologia di Dio, possiamo seguire il racconto Dal Direttorio Generale per la Catechesi dell’Annunciazione nel Vangelo di Luca. (GDC1997) si evince che la Chiesa Un gruppo catechistico nella Chiesa ha conserva una differenza fondamentale tra sviluppato quello che noi chiamiamo la “pedagogia” per la catechesi, cioè la la “pedagogia dell’Annunciazione” per pedagogia di Dio che è “universalmente aiutarci a conservare e a insegnare i principi valida”, e le “metodologie” che sono pedagogici fondamentali per tutti i metodi numerose e varie. catechistici.

1.1 Pedagogia Ciò consente a coloro che sono coinvolti Per aiutarci a comprendere la pedagogia nella catechesi, di sviluppare e valutare

INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 33 diversi metodi. In questo modo, i metodi della fede. La pedagogia del Catechismo possono essere formati in modo adeguato comprende le quattro dimensioni della dalla pedagogia di Dio, e possono essere vita cristiana, le tre fasi della storia della distinti da quelli basati sulle teorie educative salvezza e la Scrittura come “anima” di una secolari. formazione dottrinale del catechista. Questa pedagogia dell’annunciazione è 1.4 Formazione dei catechisti per la sostenuta dalla Scuola dell’Annunciazione Catechesi sulla quale si basano tutti i suoi corsi, in Il GDC ci ricorda che «Sarebbe molto particolare la formazione per i genitori, difficile per il catechista improvvisare, i parrocchiani e i catechisti, ed è anche nella sua azione, uno stile e una sensibilità, il fondamento di numerose risorse ai quali non fosse stato iniziato durante la catechistiche pubblicate. propria formazione”. 1.2 Metodologia Innanzitutto, il metodo utilizzato per la Per la “metodologia”, il GDC da la seguente formazione dei catechisti deve cercare di spiegazione: “Nella trasmissione della creare un’unione profonda tra il catechista fede, la Chiesa non ha per sé un metodo e le “fonti vive” della fede. Questi sono proprio né un metodo unico, bensì, alla attualmente riuniti nel Catechismo della luce della pedagogia di Dio, discerne i Chiesa Cattolica, fonti di formazione sia metodi del tempo” (DGC 148). Il GDC ci dottrinale che pedagogica. da un esempio della “luce della pedagogia In questo modo, i catechisti saranno in grado di Dio” nel prossimo paragrafo: “Un buon di imparare dalle fonti vive, in particolare metodo catechistico è garanzia di fedeltà al dal Catechismo. contenuto”. Per seguire la pedagogia di Dio, In secondo luogo, si deve trattare di dobbiamo aiutare i catechisti a trovare o a una formazione integrale che consente creare i metodi che garantiscano fedeltà al ai catechisti di sviluppare compiti di contenuto. iniziazione - nonché di trasmettere un insegnamento. 1.3 Il ruolo del Catechismo della Chiesa In questo modo, i catechisti saranno formati cattolica per utilizzare i compiti di iniziazione per Il GDC parla del Catechismo della Chiesa quelli che sono da catechizzare, dopo Cattolica come “punto fondamentale di aver sperimentato il loro effetto formativo riferimento dottrinale”. Il Sinodo sulla integrale per se stessi. nuova evangelizzazione per la trasmissione In terzo luogo, la “formazione biblica- della fede, tenutosi nel 2012, ha sottolineato teologica” deve essere tale che il catechista che il catechismo è anche un modello impari a ricevere con precisione le verità della pedagogia di Dio per la trasmissione della fede. INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI 34 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017

In questo modo il catechista “si rende non nell’insegnamento solo capace di esporre con esattezza il - aiutare ‘la ricezione attiva’ da parte dei messaggio evangelico, ma anche di suscitare partecipanti la ricezione attiva dello stesso messaggio da - assistere il discernimento della precisione parte dei catechizzandi”. della fede nel proprio cammino spirituale. Quarto, nella loro formazione i catechisti devono essere aiutati a discernere ‘nell’itinerario spirituale dei medesimi ciò 2. Metodologia nella luce della Pedagogia che è conforme alla fede’. di Dio In questo modo i catechisti possono aiutare Come la pedagogia di Dio incide, in pratica, sulle metodologie della catechesi? gli altri a discernere le somiglianze e le Il Direttorio generale per la Catechesi discrepanze in modo utile perché hanno dice chiaramente che il discernimento e la sperimentato l’esercizio formativo di scelta del metodo di trasmissione della Fede persona. richiede un’attenzione particolare. Seguendo queste linee guida è importante allenare i catechisti ad utilizzare metodi “Nella trasmissione della fede, la Chiesa non catechistici che possono: ha per sé un metodo proprio né un metodo unico, bensì, alla luce della pedagogia di - seguire la pedagogia di Dio Dio, discerne i metodi del tempo” (DGC - garantire la fedeltà ai contenuti 148). - unire strettamente le persone con le fonti - integrare i “compiti di iniziazione” Questo compito dipende non solo dalla

INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 35 conoscenza del fatto che la Fede deve grande mistero dell’Incarnazione. Tra essere trasmessa, ma anche dalla buona questi, il Catechismo della Chiesa cattolica conoscenza di quello che la Chiesa intende solitamente cita il racconto di annunciazione con la “pedagogia di Dio”, in modo da poter di San Luca. È proprio qui che possiamo prestare un’attenzione specifica e deliberata non solo contemplare il mistero ma altresì alla valutazione dei metodi della catechesi scoprire la pedagogia dell’Incarnazione. nella sua luce per discernere meglio quali È proprio qui che possiamo trovare metodi sono più conformi alla propria anche quelle “indicazioni pedagogiche pedagogia di Dio. adeguate alla catechesi ... che permettono di comunicare la totalità della parola di I sacerdoti e i catechisti hanno bisogno Dio nel cuore dell’esistenza delle persone” di essere preparati, in primo luogo, per il (GDC 146) - in questo caso, nell’esistenza deposito della Fede, poi per la pedagogia di concreta della persona di Beata Vergine Dio che è “universalmente valida” (GDC 10) Maria. e scaturisce dalla Rivelazione, e poi devono saper analizzare i metodi e le metodologie Più strettamente il metodo segue le nella sua luce per discernere quei metodi implicazioni rivelate nella luce della che sono adatti alla trasmissione della Fede pedagogia di Dio dell’Incarnazione, più da quelli che non lo sono. Poi, abbiamo ricca ed efficace sarà la catechesi nel bisogno di comprendere come classificare nutrire e ispirare alla “vera esperienza di il metodo sotto la “luce della pedagogia fede, un incontro filiale con Dio” (GDC di Dio” per poter capire e giudicare la sua 143). I metodi in cui scarseggiano molte idoneità. implicazioni di questa pedagogia saranno meno capaci di assicurare la vera esperienza Il Direttorio generale per la Catechesi dice e l’incontro figliale, e saranno meno adatti che per la catechesi dobbiamo guardare la per la catechesi. La maggior parte dei pedagogia di Dio che “si dispiega nel Cristo metodi si troverà, dunque, in mezzo, perciò e nella Chiesa” (GDG 143), in altre parole, questo articolo ha l’obiettivo di chiarire la pedagogia di Dio che ha raggiunto, nella di come ogni metodo, ogni sessione o pienezza dei tempi, la “perfezione” del dono risorsa usati per la catechesi devono essere supremo di salvezza quando Dio mandò guidati e arricchiti. Seguendo la narrazione Suo Figlio, il Verbo, per diventare carne in dell’annunciazione frase dopo frase, Maria. Di conseguenza, più precisamente, troveremo, spero, una nuova luce - la luce la pedagogia di Dio è per la catechesi “la della pedagogia dell’Incarnazione - come è pedagogia dell’Incarnazione” (GDC 143). stato sottolineato in una serie di riflessioni I racconti dell’infanzia nei Vangeli di San pratiche secondo le quali potremmo Luca e di San Matteo ci introducono al esaminare efficacemente i propri metodi INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI 36 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 della catechesi. power-point, fogli di lavoro per bambini, DVD e Internet di cui si servono, devono 1. La trasmissione della Fede avviene più assicurare che la trasmissione della Fede efficacemente con la testimonianza della come “personale” sia rafforzata, e non vita dei “discepoli convinti e fedeli di sostituita, ridotta o oscurata da ogni media Cristo nella sua Chiesa” (GDC 142). Come usato. La testimonianza personale della l’angelo Gabriele è il messaggero personale fede, della speranza e della carità del nominato da Dio, così la trasmissione catechista deve essere sempre evidente e della Fede diventa più autentica quando rimanere tale. il catechista conosce la Fede e la vive personalmente, e quando la trasmissione è 2. La trasmissione della Fede è l’iniziativa personale. La catechesi prevede il lavoro divina motivata dall’amore di Dio. Come delle persone della Santissima Trinità l’angelo Gabriele veniva “da Dio”, così attraverso la persona di Cristo e i membri l’intero messaggio viene “da Dio”. La della Sua Chiesa, compresi i sacerdoti, i rivelazione, il deposito della fede e la vita genitori e i catechisti. della fede affidata alla Chiesa, viene da La luce che ne deriva fornisce due Dio. L’intero sforzo della catechesi è per la implicazioni chiave per ogni metodologia; comunione con Gesù Cristo che è “Dio da la prima riguarda sempre la persona del Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero”. catechista mentre la seconda concerne i Altrimenti conosciuta come la “priorità compiti e il metodo della catechesi. Di della grazia”, l’iniziativa divina in Cristo conseguenza, in primo luogo i metodi per la salvezza degli uomini e la beatitudine devono sempre prevedere il supporto e deve permeare tutti i catechisti e ogni la formazione del catechista, con, per metodo di catechesi. esempio, le sollecitazioni per le preghiere, La sua prima implicazione per i catechisti sta le spiegazioni della fede e della moralità, e nella loro comprensione e nella convinzione le referenze alle fonti nelle Scritture e nella che nella catechesi vi è un messaggio da Tradizione. Qualsiasi affermazione che i consegnare che non appartiene a loro, catechisti non abbiano bisogno di essere bensì alla Chiesa alla quale loro stessi formati per vivere le loro proprie vite o per appartengono. La catechesi non deve essere fare il loro lavoro di catechesi, va contro consegnata come una delle opinioni ma la natura personale della Chiesa e della come la verità e la grazia che viene “da catechesi. Dio”. Per i catechisti la vita di grazia è In secondo luogo, i catechisti e gli autori essenziale, cioè viene ricevuta “da Dio” per dei materiali per la catechesi devono essere poi essere trasmessa. Dobbiamo verificare consapevoli del fatto che l’uso di testi, se nelle nostre sessioni di catechesi sia dato INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 37 un giusto rilievo al fatto di priorità di “chi particolare cultura locale. Molto è stato è Dio” e “cosa Egli fa” e “chi siamo noi” e scritto “dell’inculturazione” del messaggio “cosa facciamo noi”. del Vangelo (cif. GDC 97). Per gli obiettivi della catechesi, il principio della doppia La relativa implicazione per la metodologia fedeltà - fedeltà a Dio e fedeltà all’uomo - della catechesi e delle fonti è rappresentata qui è il più utile. Con la “fedeltà di Dio” dalla necessità di fare evidente e centrale è chiaro che l’inculturazione, in ogni caso, la questione chi è Gesù Cristo e cosa Egli non implica la riduzione dell’integrità, della ha fatto e sta facendo nella Sua Chiesa e pienezza o della purezza del messaggio attraverso di Lei. Il Direttorio Generale evangelico. La “fedeltà all’uomo”, d’altra della Catechesi indica, nel paragrafo 98, i parte, richiede una particolare attenzione quattro percorsi nei quali Cristo deve essere ai bisogni del gruppo per rendere possibile centrale nella catechesi, e il quinto percorso, la piena comprensione del messaggio nei paragrafi 99-100, di come la centralità evangelico nelle vite dei partecipanti, per di Cristo deve essere Trinitaria. renderli capaci di progredire nel loro viaggio verso la maturità nella Fede nel contesto 3. La trasmissione della Fede si realizza della loro propria gente e della parrocchia. nei luoghi specifici e nel contesto delle specifiche culture. L’angelo Gabriele Le implicazioni per la metodologia possono venne in una città specifica “in Galilea includere degli adattamenti degli esempi chiamata Nazareth”: città nota per la sua dell’opera dello Spirito Santo nella Chiesa,

INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI 38 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 come l’inclusione dei santi locali o santi dimenticare la profondità dei misteri che i importanti per l’esperienza di quelli che catechisti hanno il privilegio di condividere, vengono catechizzati (per esempio, i che sono necessari dei “tempi di ricezione”, bambini santi per i bambini, i santi sposati come anche il tempo per le domande e per i catecumeni sposati), come anche gli le risposte o il tempo per una riflessione esempi de “l’esperienza comunitaria della silenziosa. fede” (GDC 143). Le fonti pubblicate La formazione dei catechisti deve andare possono farlo solo in misura minore perché, oltre le immediate istruzioni di cosa fare per la loro natura, sono normalmente o considerare cosa è necessario per la destinate alla vendita nell’ambito più trasmissione di certe verità; ha bisogno vasto. Ciò significa che i catechisti devono di estendersi alle profondità maggiori di essere particolarmente attenti alle questioni significato per eventuali domande e le della cultura locale e della parrocchia che potrebbero ostacolare o aiutare la ricettività valutazioni dei partecipanti. I metodi della del Vangelo. catechesi devono includere le ragioni della Chiesa per dichiarare in cosa crede, 4, La grande dignità di ogni essere e le verità in sé. Il Catechismo include un umano agli occhi di Dio è manifestata grande aiuto nell’apprezzare la coerenza e riconosciuta. L’angelo Gabriele saluta della Fede, di come tutto è collegato, e Maria nella maniera che indica chi è Maria come una verità dipende dall’altra. agli occhi di Dio, “benedetta, piena di grazia”. La grazia di Maria era unicamente 6. L’Annunciazione della Buona novella sua, ma ogni persona deve essere salutata di Dio è al centro di ogni metodo. L’angelo o chiamata nella maniera che indica quanto Gabriele era chiaro nell’annunciare essa è preziosa agli occhi di Dio, e ogni alla Vergine Maria il piano di Dio, di persona come tale è ugualmente preziosa e “consegnarle” il grande tesoro del Suo desiderata da Dio. unico Figlio che doveva nascere da lei. Al centro di ogni metodo catechistico deve 5, Le opportunità di “domande - esserci la dichiarazione di alcuni aspetti risposte” riguardanti il significato sono di quello che Dio aveva rivelato nel Suo molto importanti in ogni metodo della Figlio fatto uomo. Quando il Direttorio catechesi. La Beata Vergine Maria “si è Generale della Catechesi dice che “un chiesta cosa potesse significare questo buon metodo catechistico è garanzia di saluto”; Lei ha riflettuto, si è stupita e si è fedeltà al contenuto” (GDC 149), si tratta fatta delle domande per poter capire meglio. del contenuto di questa annunciazione, Il tempo per la riflessione e la valutazione della dichiarazione e della spiegazione della è sempre prezioso. Altrimenti, è così facile verità divina che è coinvolta. Ogni metodo INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 39 deve essere analizzato nella luce della 8. La “vita in Cristo” è l’obiettivo della pedagogia dell’incarnazione in termini di catechesi e ha bisogno di tempo in ogni fedeltà della trasmissione del messaggio suo metodo. Quando Maria risponde, dopo evangelico, di fedeltà alla persona di Cristo. aver ascoltato l’angelo Gabriele, chiede La verità di Cristo deve essere conosciuta umilmente “Come sarà?”, Lei cerca la via perché Cristo ci rende liberi. nell’esperienza concreta della sua vita. Vi sono due lezioni da imparare per il nostro 7. Il racconto della storia della salvezza. lavoro catechistico. Maria aveva sentito L’angelo Gabriele usa il linguaggio e parla qualcosa di così bello e desiderabile che delle persone e degli eventi dell’Antico la sua risposta è stata di volere ciò che le Testamento unendoli in un’unica era stato annunciato nonostante le suonasse spiegazione all’opera di Dio al presente, al impossibile. È per questo che lei aveva futuro e “in eternità”. L’intero processo di chiesto l’angelo come sarebbe successo; salvezza è storico e si rivela nelle vite dei lei chiaramente non aspettava di essere in concreti personaggi storici. La catechesi grado di sostenerlo da sola. deve sempre includere l’opera divina della salvezza a partire dai Suoi testamenti In primo luogo, possiamo vedere come la e promesse dell’Antico Testamento, la catechesi dovrebbe presentare la pienezza pienezza della Rivelazione in Cristo e la della Fede nella maniera possibilmente più Sua continua presenza storica nella Chiesa attraente e desiderabile, perfino se suona attraverso la storia e la Tradizione. impossibile; la presentazione non può mai fare piena giustizia alla bellezza delle realtà Il Papa Benedetto XVI aveva indicato la in cui crediamo. In secondo luogo, qualsiasi tendenza nella Chiesa, a partire dal Concilio cosa noi annunciamo, deve essere presentata Vaticano II, e specialmente nel campo nel modo da dare il tempo anche alla della catechesi, a seguire “l’ermeneutica contemplazione della sua “incarnazione” in della discontinuità”. Essa si manifesta una concreta circostanza della vita. nella catechesi in diversi modi sognino dei quali “salta oltre” certi periodi della 9. La catechesi deve sempre indicare storia della Chiesa, di conseguenza, l’opera dello Spirito Santo come Uno talvolta rimuovendo o oscurando parti della che realizzerà ogni desiderio buono. Tradizione - potrebbe trattarsi addirittura La risposta alla domanda di Maria non è di una certa tendenza di ignorare o di una serie di compiti da fare. Al contrario, sminuire tutta la storia avvenuta tra la prima a Maria è stato detto che lo Spirito Santo Chiesa e il Concilio Vaticano II! Questo avrebbe raggiunto ogni cosa. La catechesi atteggiamento è nettamente contrapposto a volte può essere trasmessa sotto forma alla pedagogia di Dio. di una serie di regole morali da seguire. INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI 40 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017

Questo può suonare pesante e restrittivo sia 11. Un buon metodo catechistico porta per i bambini sia per gli adulti, mentre la le persone all’umile fiducia. Un buon verità è - di fatto - quella che ci rende liberi metodo catechistico è quello che permette portando la gioia e la pace. alle persone di conoscere e desiderare l’opera di Dio nella loro vita fino al È essenziale nel catechismo sapere che punto da poter dire con la Beata Vergine: è possibile rivolgersi allo Spirito Santo “Avvenga di me quello che hai detto.” Il perché Lui ha fatto la promessa e non ci catechismo dovrebbe portare la gente non abbandonerà. Il catechismo che incoraggia solo a incontrare Cristo, ma anche di più: a questo appello allo Spirito Santo come tutta la vita “in Cristo” e “con Cristo” nella risposta ad ogni desiderio buono, a ogni crescente fiducia e speranza in Lui. chiamata, a ogni decisione, e a ciascuno che ha bisogno di resistere alla tentazione, 12. Un buon metodo catechistico sarà quello che segue la pedagogia rispetta la libertà. Ci viene detto in una dell’Incarnazione. delle affermazioni più brevi del Nuovo Testamento che l’angelo Gabriele lasciò 10. Ogni metodo dovrebbe includere Maria appena Maria rispose. L’azione della segni visibili attraverso i quali si fede è interiore e non può essere mai forzata. possono comprendere le realtà invisibili. Lasciate che i partecipanti alla catechesi L’Angelo Gabriele racconta subito a siano liberi di fare i loro propri atti di fede, Maria la situazione di vita reale in cui il loro cammino con Dio secondo i propri Dio è indiscutibilmente attivo nella vita tempi, è un appello a tutti i catechisti dei di qualcuno: della sua cugina Elizabeth. riti di iniziazione cristiana degli adulti, ma è Le storie dei santi sono particolarmente anche un diritto di tutti i catechisti. L’azione importanti, come la testimonianza viva di Dio nell’anima di ogni persona deve dell’opera di Dio nell’esistenza concreta di essere trattata con il massimo rispetto. un essere umano. Lo Spirito Santo è una realtà invisibile, In conclusione, queste riflessioni possono ma i frutti dello Spirito possono essere essere usate come mezzo per sprigionare “la visibili ovunque; laddove la persona luce” della pedagogia dell’Incarnazione nei vede o sperimenta il momento di “amore, nostri metodi catechistici. Lo scopo di ogni gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, catechesi è che la parola di Dio “prenda il autocontrollo” (Gal. 5, 22) c’è l’opera dello corpo” sempre di più nella vita delle persone Spirito Santo. La preghiera e la grazia sono come il Verbo fatto carne, dopo lo scambio realtà invisibili, ma i risultati della preghiera celeste tra l’angelo Gabriele, mandato da e della evidenza della grazia possono essere Dio, e la Vergine Maria, che divenne la visti e raccontati. Madre di Dio. INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 41 Catechesi nel XXI secolo

Jack Figel

Sua Beatitudine, Vostre Eminenze, Vostre risiede qui, vicino a Oxford, e che è il Eccellenze, Vostre Grazie, fratelli e sorelle mio buon amico da più di venti anni. Lui - sia lodato Gesù Cristo! Grazie di avermi racconta che quando fu ordinato prete, dato l’opportunità di parlare davanti a chiese al vescovo dei consigli per il suo voi in questo importante ed emozionante ministero. Il vescovo gli disse di considerare momento della Chiesa. nei propri sermoni tre punti rilevanti, né più Vedo che secondo il programma odierno né meno. Quindi, nella mia presentazione ho due ore a disposizione prima dell’inizio di oggi anche io parlerò di tre questioni della Divina Liturgia. Non vi preoccupate, importanti. Sebbene la Sua Eccellenza ogni non parlerò così a lungo! tanto trasgredisce questa regola e spesso In ogni modo, seguirò il consiglio del dichiara che un solo punto è già di per sé Metropolita di Diokleia Kallistos, studioso sufficiente. Poi continua a dire che tutti noi e ecumenico di fama internazionale che abbiamo sentito anche molti sermoni senza

INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI 42 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 alcun punto rilevante! Chiesa dagli Apostoli. La parola greca da Inoltre, egli racconta una storia che cui deriva il termine può avere un paio di voi, Vescovi, apprezzereste. Quando significati: fu consacrato all’episcopato, chiese al - Istruzione con il passaparola, ovvero consacrante principale un consiglio. Il “istruire oralmente” Vescovo gli disse: “Dopo la funzione devi - Suonare o risuonare (echeggiare) sempre piegare i propri vestiti da solo. I nell’orecchio di qualcuno diaconi fanno una grande confusione!” Quindi la parola “catechesi” deriva da Il mio principale obiettivo di oggi è una parola greca che significa risuonare o quello di analizzare con voi alcune idee echeggiare, celebrare o imitare, ripetere le riguardanti i metodi e le tecnologie che parole e le azioni di un’altro. possono essere utilizzati per la catechesi C’è anche un’altra parte della ripetizione nel XXI secolo, alcuni dei quali già o dell’eco: il neofita, dopo aver ricevuto conoscete o avete a disposizione. Se è così, il Credo che rappresenta il riepilogo della alla conclusione della mia presentazione rivelazione di Gesù ripetuta dagli apostoli, potreste condividere le vostre esperienze deve restituire il Credo durante il Rito del con gli altri. Inoltre, noto che sono l’unico Battesimo. Quindi, si tratta di un doppio relatore senza un dottorato! Non sono eco: il catechista echeggia il Vangelo di mai stato molto sui libri, né sono stato Gesù e il catecumeno lo ripete durante il uno studioso; sono un progettista e un battesimo. produttore. Suppongo che le mie qualifiche Come viene affermato nel Catechismo della che oggi mi hanno portato qui, a parlare Chiesa Cattolica (paragrafo 5), citando San davanti a voi, sono rappresentate dal fatto Giovanni Paolo II in Catechesi nel nostro che ho prodotto molte cose utili per la tempo # 18: catechesi. Vi prego di comprendere che il La catechesi è un’educazione della fede mio intento non è quello di dare una “spinta dei fanciulli, dei giovani e degli adulti, alle vendite” dei miei numerosi prodotti, la quale comprende in special modo un ma di presentarli come esempi di ciò che insegnamento della dottrina cristiana, può essere utilizzato per “la catechesi nel generalmente dato in modo organico e XXI secolo”. sistematico, al fine di iniziarli alla pienezza della vita cristiana. 1.0 Introduzione Naturalmente, tutti voi lo sapevate! Ma, 1.1 Cos’è la Catechesi? come Metropolita Kallistos dice spesso Nella sua forma più semplicistica “la quando inizia una conferenza, “Potevate Catechesi è l’atto di trasmissione della già averlo sentito prima, ma noi ci sentiamo Parola di Dio”. Essa informa la comunità bene quando conosciamo le cose che ci di fedeli e i candidati all’iniziazione sugli dice il relatore”. insegnamenti di Cristo, trasmessi alla 1.2 Il ruolo delle Chiese Orientali INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 43

Un’altra nota citazione che, sono sicuro, la loro fede. Ricevevano la catechesi nel voi conosciate molto bene, specialmente corso di tutta la loro vita, ogni talvolta che come cristiani orientali, è di Prospero si riunivano per pregare. dell’Aquitania, del V secolo: “Lex Orandi, Consideriamo adesso alcune prospettive Lex Credendi, Lex Vivendi” - “Il contenuto storiche della catechesi nella Chiesa, e poi della preghiera è il contenuto della fede e il esaminiamo i nuovi metodi e le tecnologie contenuto della vita”! che potrebbero essere utilizzati oggigiorno Con la focalizzazione della Chiesa e in futuro. orientale sulla Liturgia troviamo la base per l’educazione della nostra vita di preghiera. 2.0 Prospettive storiche La nostra Liturgia è la nostra catechesi, il Naturalmente, la prima catechesi fu eseguita nostro metodo di educare i giovani e gli da Cristo stesso mentre predicava la Buona anziani nella fede. Per la maggior parte, Novella del Vangelo ai suoi discepoli e in Oriente troviamo servizi liturgici - alla gente del suo tempo. Questo metodo memorizzati lungo la nostra vita grazie di “passaparola” è stato il primo e il più alla costante ripetizione e alla regolare autentico. frequenza - talvolta più importanti dei libri Poco dopo la risurrezione di Cristo e l’inizio di catechismo o della preparazione formale della vita Chiesa nel giorno di Pentecoste, in classe. gli evangelisti Matteo, Marco, Luca e Mi ricordo quando accompagnai il vescovo Giovanni scrissero i loro Vangeli. Scritti a Milan Sasik in un villaggio fuori Uzhgorod, mano, e poi copiati più e più volte, i testi a Velyki Lazy, circa dieci anni fa, per rappresentavano la Parola di Dio che, in celebrare la Divina liturgia nella mattina di questo modo, poteva essere più facilmente Natale. Si trattava di un villaggio dove gli diffusa nel mondo, fuori della Palestina. ortodossi non avevano restituito ai greco- Scritti inizialmente in greco, furono poi cattolici gli edifici ecclesiastici, e così i tradotti in latino, la lingua dell’impero greco-cattolici per tutto l’anno celebrarono romano. Diversi secoli dopo furono all’aperto nel cimitero adiacente. Quel nuovamente tradotti da Cirillo e Metodio 7 gennaio la temperatura era sotto zero, nel “linguaggio del popolo, vernacolare” con 25 centimetri di neve e una nebbia quando essi codificarono la lingua che gelata in aria. Per quella Divina liturgia si trovarono tra i popoli slavi nel corso riunirono circa 70 persone che, unite in un delle loro missioni. Quella traduzione dei semicerchio, cantarono senza libri l’intero Vangeli, nella lingua che oggi chiamiamo servizio - le parti variabili comprese - il Palesavo o lo Slavo ecclesiastico, fu completamente a memoria! Rimasi colpito successivamente approvata da Papa dal fatto che queste persone veramente Adriano II, nell’anno 868. CONOSCEVANO la loro Liturgia, e in Ma fino a quando non furono inventate le questo modo CONOSCEVANO veramente macchine da stampa destinate alla maggiore INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI 44 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 diffusione di quella parola e prima che la per meno di 10 dollari per copia richiedeva “persona sui banchi della chiesa” potesse almeno 1000 copie stampate, con un anche leggere quelle parole scritte, furono investimento di $ 6000-7000. Quindici anni concepite le immagini grafiche sotto forma fa ho iniziato a fare i libri digitali in bianco e di icone, per rappresentare i giorni delle nero con lo stesso costo del libro, ma con la Feste e le storie delle Scritture. Alcune di necessità di eseguire contemporaneamente quelle prime icone si possono vedere anche solo 30-40 copie. Ora, con le stampanti oggi, presenti sulle pareti delle catacombe digitali a colori, possiamo realizzare un fuori Roma. Le icone adornano i frontali e libro tascabile a colori per soli 10 dollari le pareti delle nostre chiese e forniscono ai prevedendo di stampare 50 copie o anche fedeli un’immagine visiva da cui imparare meno. Un buon esempio è rappresentato la fede: la catechesi nella sua forma grafica. dalla nostra rivista Theosis: stampiamo Una volta le macchine da stampa esclusivamente in quantità di cui abbiamo diventarono predominanti, e parliamo del bisogno, e un opuscolo tascabile di 100 XV secolo (la Bibbia di Gutenberg è la pagine a colori costa soltanto circa 4 dollari, più famosa), il Vangelo e l’insegnamento indipendentemente dal numero delle copie della fede si diffusero rapidamente. Infatti, che facciamo: 50 o 100, o più. In Europa il Piccolo catechismo di Martin Lutero nel può sembrare molto, ma in America questa 1529 fece diventare il metodo “domande-e- cifra risulta molto bassa, specialmente se risposte” molto popolare tra i fedeli. si tratta di un opuscolo a colori. Ciò ha La stampa e la produzione di libri si stavano consentito di stampare molti libri (come lentamente evolvendo nei secoli successivi, tesi di dottorato, o altri studi specialistici) per poi cambiare drasticamente negli ultimi che non sarebbero mai pubblicati prima. 50 anni con l’invenzione della fotocopia e di quello che oggi chiamiamo “la stampa 3.0 Nuovi metodi e tecnologie digitale”. Fino ad ora i libri dovevano Ora vorrei affrontare i nuovi metodi e essere fatti con le macchine da stampa in le tecnologie per la catechesi, suddivisi grandi quantità a causa dell’investimento in tre categorie: il testo, le immagini e le iniziale in lastre di stampa, o lettere che registrazioni digitali. rappresentavano il contenuto del libro. Tuttavia, negli ultimi 20 anni la stampa 3.1 Il testo digitale ha completamente stravolto La creazione dei materiali di testo è l’industria editoriale, fornendo la possibilità cambiata radicalmente con l’arrivo di fare poche copie a prezzi economici. dell’epoca informatica. Non prendiamo Venticinque anni fa, quando ho avviato più i manoscritti scritti, li trasformiamo in le pubblicazioni di Eastern Christian pagine digitali, li convertiamo in qualcosa Publications, l’unico modo per poter chiamato lastre, e poi le inseriamo sulle stampare un libro cartaceo da 200 pagine macchine da stampa per stampare - in INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 45 grandi volumi - su carta. Negli ultimi 50 implementare una parte della definizione anni vi è stato un rapido cambiamento - dal della catechesi proposta da San Giovanni processo di lavoro intensivo alla diretta Paolo: “educazione nella fede dei fanciulli digitazione sui computer - generando da e dei giovani”. quei file informatici delle lastre di stampa I libri e i testi elettronici sono meno costosi - e con questo ausilio un autore oggi può da produrre, più veloci da distribuire e scrivere, progettare e stampare un libro su più semplici da aggiornare. Non rimane una stampante a colori autonomamente. più un magazzino pieno di libri invenduti, La fase produttiva di prendere le idee di inutilizzati e non aggiornati se si stampa qualcuno e produrre un libro si è ridotta solo ciò che serve (noto come “print-on- quasi a zero, e l’idea di autori-editori sta demand”), e si fanno i libri elettronici crescendo in modo esponenziale. accessibili a un pubblico ancora più ampio Negli ultimi anni, con l’esplosione di a prezzo minore. Ci saranno sempre i internet, di posta elettronica, di social collezionisti di libri, i bibliofili e le persone media, di ebooks e di comunicazioni che amano, appunto, tenere un libro nelle portatili (messaggi di testo, Twitter, ecc.), loro mani. Ma per mantenere i giovani la necessità di materiale stampato è in interessati a imparare la fede, dobbiamo notevole diminuzione. Ho trovato online offrirgli quelle informazioni nel modo un grafico delle linee di tendenza che in cui è assicurata la loro attenzione, mostra come le vendite statunitensi di libri affinchè possano imparare. Oggi questo stampati stanno diminuendo, e le vendite modo è offerto dalla presentazione delle di ebook stanno aumentando e, come è informazioni nella forma elettronica. stato previsto da una società di ricerca Un argomento correlato è rappresentato internazionale, quest’anno si incrociano dalla “preghiera elettronica”. Il cardinale almeno una volta. Robert Sarah, Prefetto della Congregazione Cosa significa “catechesi?” per il Culto Divino, ha recentemente È ovvio che il testo elettronico sta diventando parlato, almeno negli Stati Uniti, sul fatto il metodo preferito per la comunicazione in di non utilizzare il breviario elettronico generale e per l’educazione in particolare. I in Chiesa. Non sembrava che ci fosse compiti per casa vengono inviati via e-mail la differenza tra la preghiera privata e il o sono disponibili su siti web; le università culto pubblico. Concordo che i dispositivi offrono programmi di laurea on line (tra cui elettronici non dovrebbero essere usati in il Seminario greco-cattolico di SS Cirillo e chiesa per pregare da soli. In entrambe le Metodio di Pittsburgh); e gli studenti già a Chiese in America, quelle occidentale e cinque anni di età per studiare usano, nelle orientale, i cantori e i lettori considerano i loro scuole, il computer e internet. Pertanto, dispositivi come Kindle e smartphone molto credo che la Chiesa debba muoversi anche efficaci per il loro ministero di condurre in questa direzione, soprattutto se dobbiamo le Lodi Divine. Sono molto più facili da INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI 46 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 trasportare in confronto alla vera biblioteca per la preghiera personale in una società di libri necessari! Il Metropolitan Cantor molto mobile? Institute di Pittsburgh riproduce ogni Le Eastern Christian Publications settimana le preghiere quotidiane (troparia, offrono un servizio di posta elettronica prokeimenon, alleluia, ecc.) sul proprio con l’iscrizione alla preghiera dell’Ufficio sito web con gli arrangiamenti musicali. quotidiano (Mattutino, Vespro e Ore) Questo aiuta i cantori, specialmente quelli per i laici da quasi cinque anni. L’estate inesperti, a guidare l’assemblea con le scorsa abbiamo avviato un servizio in proprie melodie musicali. abbonamento per i Vespri giornalieri, con tutte le parti variabili del Typicon ruteno E con tutto il rispetto, credo che sia poco inserite ogni giorno. Recentemente ho realistico proibire tutte le forme di preghiera anche sentito di un Chasoslov online, reso elettronica. Quando furono scritti i Vangeli, disponibile, sempre attraverso il proprio i libri non venivano ancora stampati, ma sito web, dalla Chiesa Metropolitana di ora lo facciamo. Le luci o i microfoni Presov, per ogni giorno dell’anno. duecento anni fa non esistevano ancora Quel servizio sembra essere un servizio nelle nostre chiese, ma adesso ci sono. “fai da te” - l’utente deve andare in un Perché mai dovremmo vietare i dispositivi sito web per ottenere le loro preghiere. Il elettronici per la preghiera, in particolare nostro servizio è una “spinta”: inviamo

INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 47 una email ai nostri utenti per ricordargli di Un ultimo punto sulla nuova tecnologia pregare rendendo disponibili i testi sul loro per la pubblicazione dei testi progettati per computer, laptop, ipad, tablet o smartphone. la catechesi: la progettazione di layout di In ogni caso, entrambe le soluzioni non lingua parallela. L’avvento della tecnologia richiedono una biblioteca cartacea o informatica per il layout e il design dei l’abilità per utilizzare il complesso Typicon libri ci da la possibilità di memorizzare Bizantino, perché tutto è già pronto per e presentare sui computer (con caratteri “pregare”. accentati corretti) una moltitudine di lingue. L’invio di email dei Vespri giornalieri È ormai fattibile e persino desiderabile include un file separato per le parti presentare le lingue parallele (testo a fronte) modificabili, un servizio di lettura per i nei libri, specialmente per i testi liturgici. laici, il testo completo per il clero e le Un esempio è il Liturgicon tri-parallelo (in Preghiere della Luce che non cambiano. tre lingue) che ho pubblicato per il recente Per ora, non distribuiamo i Grandi Vespri (2016) tour dei concerti offerto dal coro del per le feste e le sere di Sabato quando le Seminario di Beato Theodor Romzha negli persone dovrebbero essere in chiesa e Stati Uniti. La maggior parte delle liturgie pregare insieme. che abbiamo celebrato lungo il viaggio Speriamo che questi servizi forniscano: - circa 20 parrocchie in tutti gli Stati del Nord Est e dell’Atlantico Centrale - sono • Un modo più comodo per pregare - puoi stati celebrati nello Slavo ecclesiastico da portarla con te Vescovo Nil, Ausiliario di Mukachevo. • Un promemoria per pregare Solo pochi sacerdoti cattolici bizantini quotidianamente quando arriva un in America possono leggere lo Slavo messaggio sul telefono o sul computer ecclesiastico nell’alfabeto cirillico, mentre • Un metodo in cui le persone, alcuni altri possono leggere e pronunciare specialmente i laici, non hanno bisogno il testo in Slavo ecclesiastico con la di comprendere appieno il Typicon per traslitterazione latina. Nello stesso tempo, il utilizzare tutti i testi appropriati clero e i seminaristi di Uzhgorod volevano • Una forma di educazione, o catechesi, comprendere l’equivalenza del testo in sulla vita della preghiera e il ciclo inglese quando era utilizzato per alcune liturgico della Chiesa parti della liturgia. Così ho progettato un La produzione e la consegna del testo per libro parallelo in tre lingue: la pagina la catechesi si sta evolvendo velocemente a sinistra nella versione originale della specie grazie ai metodi e alle tecnologie classica edizione pubblicata dalla Santa elettroniche, e offre l’opportunità di Sede; la pagina a destra è stata divisa in due diffondere il Vangelo nella scala ancora colonne con, allineate, la traslitterazione più vasta di quanto gli Apostoli potessero slava e la traduzione in inglese del testo immaginare. pubblicato nel 2007 e attualmente in uso INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI 48 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 negli Stati Uniti. La soluzione si è rivelata orale, le immagini grafiche furono l’unico molto gradita, e ogni seminarista ha ricevuto metodo per insegnare la Fede nei primi il libro per portarselo a casa, mentre è stato secoli della Chiesa alle persone che non anche consegnato a tutti i sacerdoti degli sapevano leggere. Le icone possono essere Stati Uniti che abbiamo incontrato durante considerate le vere “traduzioni” della il nostro viaggio. Scrittura, non in parole, ma in colore e Un altro esempio è rappresentato nella forma che rispecchiano, in silenzio, il dall’edizione dello studio del Chasolov messaggio evangelico ai fedeli. che ho appena completato per conto Durante il primo millennio, l’iconografìa si del vescovo Milan Sasik. La soluzione è diffusa con una grande velocità (tranne il presenta l’edizione classica del testo in breve periodo dell’iconoclasmo), soprattutto Slavo ecclesiastico, con la traduzione a nelle regioni dell’Impero Bizantino. Le fianco, allo scopo di far conoscere l’inglese rappresentazioni iconografìche si erano ai seminaristi e al clero. Abbiamo lavorato definitivamente sviluppate nel secondo assiduamente non solo sulla traduzione millennio, in particolare nelle regioni slave. accurata del testo e delle rubriche, ma Furono aggiunte le icone sull’iconostasi che abbiamo anche cercato di far apparire separa il luogo Santo (“Santo dei Santi”) il testo inglese nella stessa pagina delle dalla navata delle chiese. E i villaggi che edizioni romane. potevano pagarlo, appesero le icone sulle Sono possibili altre pubblicazioni simili pareti che circondavano la gente. che utilizzano lo stesso principio di Una delle mie epistole preferite viene dalla progettazione di entrambi i libri, per altre lettera agli Ebrei (12,1): “Siamo circondati lingue come ucraino, slovacco, ungherese, da una così grande nuvola di testimoni!” italiano, ecc. accanto all’edizione Quando questo passaggio lo dico io, un tradizionale, o anche con la presentazione lettore designato, mi piace guardare la l’una accanto all’altra. Ad esempio, potrei chiesa o l’icona e riflettere quanto è vera immaginare un testo inglese accanto a un questa affermazione nelle nostre chiese testo ucraino o ungherese. cattoliche orientali. Una ricca offerta iconografica di una chiesa 3.2 Immagini può essere utilizzata dal pastore come Tutti noi conosciamo un detto: strumento di istruzione, per spiegare le “un’immagine vale mille parole” (meglio letture evangeliche durante i suoi sermoni. vedere una volta che sentire cento volte). Egli può indicare un giorno di festa o un Sicuramente, questo è il caso in cui passaggio delle Scritture raffigurati in usiamo le immagini per la catechesi. La un’icona, e i fedeli si ricorderanno più tradizione suggerisce che S. Luca “scrisse” facilmente la lezione perché catechizzati o dipinse la prima icona della Madre di attraverso le icone. Conserveranno Dio, la Theotokos. Accanto all’espressione un’immagine grafica nella loro mente, INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 49 soprattutto nei giorni in cui ognuno potrà cercando di essere più “occidentali” e leggere le Scritture da solo. meno “orientali”, e le iconostasi venivano Le collezioni personali di icone in casa - in rimosse dalle nostre chiese. Lui selezionava America li chiamiamo “angoli di icone” - un’icona adeguata per ogni domenica, sono utili anche per i genitori, per educare scriveva un commento per la settimana, i loro figli nello stesso modo. Possiamo stampava i fogli e li spediva alle parrocchie; indicare un’immagine; il bambino ricorda sul lato vuoto venivano fotocopiate le l’immagine e poi ricorda anche la storia e il informazioni parrocchiali e i fogli venivano suo significato. consegnati ai parrocchiani. Questo è un Negli ultimi 50 anni o giù di lì abbiamo modello diverso dalle parrocchie cattoliche, assistito a un grande sviluppo di più grandi, che stampano migliaia di iconografìa che va in tre direzioni: sono bollettini domenicali ogni settimana stati creati sempre più prototipi di icone servendosi, per ogni parrocchia, di una (rappresentazioni originali); le icone tipografia commerciale. Le parrocchie sono state accolte dal cristianesimo cattoliche orientali raccolgono mediamente occidentale (sia dai cattolici romani che circa 75-100 persone a settimana, mentre dai protestanti); e le icone originali dipinte le parrocchie cattoliche hanno di solito sul legno vengono acquisite e distribuite diverse centinaia di persone. Quando lui ad un pubblico sempre più vasto sia in si è ritirato, ho assunto questo servizio nel forma stampata sia in formato elettronico. 1999, e oggi la stampa e la distribuzione di Un piccolo esempio di questa esplosione 30.000 copie settimanali serve - negli Stati può essere confermato dal seguente fatto: Uniti e in Canada - oltre 250 parrocchie. recentemente ho fatto una ricerca su Google In uno spirito ecumenico, forniamo anche di “icone di San Giovanni Crisostomo” e circa 25 chiese ortodosse che usano il ho ottenuto 2,2 milioni di risultati! Nella calendario giuliano per la data di Pasqua. ricerca di “icone di Gesù Cristo” ne ho Siamo l’unico fornitore cattolico orientale ottenuto più di 4 milioni! di questi prodotti negli Stati Uniti; c’è un Un altro esempio di questa grande diffusione altro fornitore ortodosso, con sede a New è rappresentato dall’uso di copertine per Jersey, ma in genere usa una scorta di circa i bollettini domenicali stampati da chiese 300 immagini che vengono riprodotte cattoliche bizantine negli Stati Uniti. Il anno dopo anno, mentre noi progettiamo vescovo Michael Dudick, ha iniziato a e produciamo le nostre immagini per ogni produrre fogli stampati a colori con icone singolo anno liturgico. e commenti ormai circa 40 anni fa, quando era vescovo dell’Eparchia di Passaic, New 3.3 Registrazioni digitali Jersey, negli Stati Uniti. Il suo obiettivo Fino a 25 anni fa, la fotografìa e la era quello di ripristinare un interesse per produzione cinematografica erano un le icone durante il periodo in cui stavamo processo molto costoso e lungo. Quando INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI 50 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 per la prima volta comparvero le macchine andato a Istanbul per un’udienza privata fotografiche digitali, personalmente non ero con lui e ho registrato un saluto di 7 minuti. troppo emozionato - io facevo la fotografia Alla conclusione della decima conferenza statica sin da quando ero Boy Scout, negli annuale al quale egli ha partecipato, anni ‘60. Le prime macchine fotografìche Sua Beatitudine patriarca Gregorios mi digitali hanno cambiato il mercato, ma la ha incaricato di avviare la TeleVision stampa rimaneva sempre dispendiosa dal Orientale Lumen. Oltre alle registrazioni punto di vista dei costi e del tempo a essa di CD e DVD da vendere, offriamo - dedicato. attraverso il nostro sito web e su un canale Tuttavia, grazie all’invenzione di YouTube - i video in streaming. contemporanea di smart-phone, con Anche se avevamo registrato le conferenze fotografia digitale incorporata, e di OL fin dall’inizio del 1997, entro il 2007 è l’esplosione di social media su Internet che diventato troppo costoso portare una equipe consente una condivisione di fotografie esterna. Così abbiamo acquistato le proprie rapida, facile e poco costosa, vediamo telecamere digitali e abbiamo prodotto le che tutto il mondo ha accesso alla proprie registrazioni audio (CD) e video fotografia istantanea. Alcuni esempi sono (DVD). Adesso editiamo, masterizziamo rappresentati da SnapChat, Instagram e, e duplichiamo le registrazioni audio della naturalmente, da Facebook. conferenza in modo che i partecipanti La videoregistrazione digitale ha subìto possano portarle a casa. Circa 6-7 anni fa, una metamorfosi simile. Le prime riprese per assicurare una maggiore qualità sono richiedevano telecamere molto grandi passato dalla definizione standard delle e costose. Utilizzo di più telecamere telecamere ad alta definizione. per un singolo film o per la produzione Non solo abbiamo continuato a registrare TV richiedeva attrezzature costose e tutte le nostre conferenze. Ho anche conoscenze specializzate. E anche qui, la registrato e prodotto centinaia di ripresa digitale, con le telecamere portatili videoconferenze. Queste includono una e gli smartphone, ha rivoluzionato il modo dozzina di argomenti del Metropolita di produzione dei film. Ora è disponibile Kallistos di Diokeia, di 6-10 lezioni un software informatico per l’elaborazione ciascuna (quindi, quasi 100 lezioni di e la produzione di video ben progettati. 40-45 minuti), 7-8 serie di conferenze Io personalmente ho iniziato solo 11 anni dell’Archimandrita Robert Taft, diverse fa, con una fotocamera digitale a disco lezioni tenute da Arciprete Lawrence che ho comprato per un evento concreto: Cross d’Australia e una lunga lista di altre volevo registrare il saluto del Patriarca conferenze. La maggior parte di queste ecumenico Bartolomeo per la Conferenza registrazioni sono lezioni in aula che non Orientale Lumen in occasione del suo sono mai state pubblicate. Dal momento 10° anniversario. Di conseguenza, sono che entrambi - Kallistos e Taft - sono ormai INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 51 ottantenni, molti mi hanno espresso la registrazione video, il lavoro di editing e propria soddisfazione per aver registrato il commento di quell’evento sono stati poi la loro saggezza: non solo le loro parole, trasmessi interamente su EWTN in tutto il ma anche la loro voce e le loro espressioni mondo. Inoltre, farò la registrazione della facciali, prima che ci lasciano per la loro storica Divina Liturgia che si svolgerà ricompensa eterna. nella Cattedrale di Westminster questo Oltre alle numerose lezioni, ho registrato, fine settimana, e intendo offrire la versione edito e prodotto una vasta gamma di definitiva per la trasmissione su EWTN in pellegrinaggi, viaggi, liturgie speciali una data successiva. e altri eventi tenutisi negli ultimi dieci L’epoca del video digitale e dell’internet anni. Anche adesso sto registrando questo ha predisposto una piattaforma perfetta per simposio per editarlo e produrlo per voi, la registrazione e l’insegnamento di tutti speriamo, in più lingue! gli aspetti della fede. Ora possiamo anche Su internet si è diffuso in modo guardare video sui nostri smartphone - le esponenziale il video digitale. Molti di voi opportunità educative sono quasi infinite. hanno ora le videoregistrazioni di molti eventi e di liturgie sui propri siti web 4.0 Conclusioni eparchiali. Con le connessioni a Internet, In questa presentazione ho cercato di le persone provenienti da tutto il mondo mostrare il mio punto di vista sul contesto possono vedere cosa sta succedendo nelle storico in cui offrire la catechesi nel XXI parrocchie. YouTube, che ho citato un secolo. Ho anche riassunto alcune delle minuto fa (e ce ne sono altri) è un servizio tecnologie e dei metodi disponibili per GRATUITO per la memorizzazione e la “insegnare la fede” a tutti i nostri popoli - a visualizzazione dei video. Alcuni di voi lo tutte le età, specialmente ai giovani, e a tutti usano già. OLTV (il nome della produzione i livelli della Chiesa, compreso il clero. video per la Fondazione Orientale Lumen) Ho cercato di dimostrare queste idee con può vantare ora oltre 1000 abbonati, alcuni esempi. Per concludere, vorrei 150.000 visualizzazioni e più di 300 video riassumere i materiali religiosi che ho e molti altri che stanno arrivando. I nostri prodotto negli ultimi 25 anni dimostrando video più popolari includono la Divina ciò che è possibile oggi per la catechesi Liturgia Melchita a San Paolo fuori le Mura nella nostra Chiesa: a Roma (56.000 viste), la Liturgia Bizantina Pubblicazioni per la Veglia notturna di Pittsburgh (26.000 Ristampe storiche (Mohyla 1639 Liturgicon, viste), la teologia mistica dei padri orientali 12 volumi di Ruthenian Recension, Greek- di Kallistos (19.000 viste), Introduzione English Liturgy di Londra nel 1894, Greek alla Philokalia da + Kallistos (9.000 viste) Anthologion, Volume III) e la Consacrazione del vescovo Kurt Lingue parallele (Inni di Epifania, Liturgia Burnette di Passaic (9.000 viste). La mia in tre lingue, Chasoslov Study Edition) INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI 52 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017

Stampa digitale (40+ edizioni di Eastern Londra Churches Journal, 5 anni del mensile o Consacrazione del Vescovo Kurt Theosis, una dozzina di conferenze Burnette a Passaic, NJ (mio vescovo) Orientale Lumen, e oltre 100 libri sui temi o Liturgia conclusiva del Sinodo ucraino che riguardano storia, biografia, teologia, a Washington, DC liturgia, spiritualità e ecumenismo) o Liturgia del Patriarca Gregorios nella Servizi email (BDO Ore, Vespri quotidiani) Basilica di San Paolo fuori le mura a Libri elettronici (oltre 20 denominazioni e Roma intero Theosis nel formato PDF per PC e Funerale dell’Arcivescovo +Vsevolod nel formato EPUB per iphone/ipad/Kindle) o di Skopelos Immagini Pellegrinaggi di Pasqua, Natale, Copertine di bollettini domenicali (oltre o 30.000 copie settimanali stampati per 250 Solennità della Beata Vergine parrocchie) Maria, e eventi ecumenici a Roma Sunday Theosis (libri stampati sotto forma e Costantinopoli (incontro con Papa di serie come inserti settimanali, con una Francesco e Patriarca Bartolomeo) ricca grafica) copertine dei libri (ECP o Tre Tour di concerti dei seminaristi in standard design con l’icona sulla copertina America - musica preregistrata per la di ogni libro) libri da colorare per i bambini vendita e concerti/liturgie nel corso del (tracce nere e bianche che delineano le tour di 3-4 settimane linee delle icone per bambini, da colorare In totale, negli ultimi 25 anni ho pubblicato autonomamente) oltre 300 libri e ho prodotto più di 500 basi di icone (display autoportante di icone ore di registrazioni audio/video. Nella per l’anno liturgico) maggior parte dei casi sono un “uomo- rivista Theosis (icona del santo del giorno azienda” faccio da solo quasi tutta la per il calendario liturgico e le icone progettazione, la produzione, il marketing aggiuntive per ogni copia) Registrazioni e la gestione di questi prodotti. Non avrei digitali potuto produrre tutto questo materiale Lezioni dei teologi, storici, liturgisti, senza l’aiuto dell’informatizzazione, della monaci (Kallistos di Diokleia, Robert Taft, stampa digitale e della videoregistrazione Lawrence Cross, etc.) Conferenze Orientale Lumen (ventunanni a digitale. Purtroppo, quando il dirigente di Washington più molti altri in diverse città un “uomo-azienda” si ammala o muore, degli USA e a Costantinopoli; normalmente l’intera orchestra si ferma! Ma non vedo di 6 lezioni e 6 liturgie ciascuna) l’ora di continuare questo lavoro, questo Eventi speciali (liturgie, viaggi, incontri). ministero, finché il Signore me lo permette, Alcuni esempi: e prego che continui per molti anni a venire! o Intronizzazione del Vescovo Hlib a Grazie. INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 53

CAPOVOLGIMENTO DELLA VISIONE E SPAZIO ECCLESIALE Maria Giovanna Muzj

Introduzione delle Chiese orientali. Anche il Catechismo Nel Catechism of the Ukrainian Catholic della Chiesa cattolica definisce la liturgia Church il termine stesso “mistagogia”, “il luogo privilegiato della catechesi [...] viene usato due volte (n. 54 e n. 408), ma intrinsecamente collegata con tutta l’azione è il Catechismo stesso che è stato impostato liturgica e sacramentale, perché è nei tutto quanto sulla Divina Liturgia, sacramenti, e soprattutto nell’Eucarestia, applicando il principio pastorale secondo che Gesù Cristo agisce in pienezza per la il quale “la catechesi non può essere trasformazione degli uomini” (n. 1074). disgiunta dalla liturgia1 come afferma I mistagoghi antiocheni insegnano l’Istruzione per l’applicazione delle che, pur avendo bisogno della guida del prescrizioni liturgiche del Codice dei canoni mistagogo, la contemplazione mistagogica

INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI 54 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 si realizza prima di tutto attraverso la a farne parte negli edifici ecclesiali delle visione/esperienza dell’azione liturgica Chiese dell’Oriente cristiano, anche se con stessa: per questo è l’azione sacramentale problematiche anche piuttosto forti in tempi stessa che viene chiamata “mistagogia” e recenti, dovute a un’errata concezione di non una parola didattica sul suo conto2. novità e di creatività. Lo schema strutturale Ecco perché l’“indole didattica”3 e cioè dell’edificio ha un senso che non muta, la “pedagogia” della liturgia, riposa perché il mistero della fede è uno, ciò che sul vedere/sperimentare: la liturgia è muta è lo stile, i materiali, le soluzioni sommamente pedagogica, in quanto nuove che i nuovi materiali consentono o insegna attraverso un’esperienza che passa impongono... prima di tutto attraverso la vista. E proprio Partendo dalla costatazione perché ha una base sensibile la liturgia può dell’importanza centrale che ha il essere contemplata mistagogicamente. “vedere” nel processo mistagogico, la Questa contemplazione mistagogica è prima parte sarà un approfondimento un modo particolare di “vedere” che fa della natura del “vedere” cristiano: infatti sì che una realtà sensibile - che sia un soltanto se si ha chiaro il senso inferiore, movimento, un gesto, un elemento naturale teologico, della struttura della chiesa, si come l’acqua, il fuoco, l’olio, il pane, il può agire con libertà senza tradirlo. vino - diventi per il credente un “mistero” L’invito è dunque a percorrere un e cioè la realtà di salvezza presente sotto cammino di avvicinamento che ci condurrà un segno sensibile che la rivela e la vela per tappe successive a “vedere” la struttura al contempo, come dice efficacemente uno interiore dell’edificio ecclesiale, quella che stichiron di Germano di Costantinopoli: [...] non cambia perché in realtà è rivelata. Cristo è battezzato con noi, lui che supera Un’immagine unica e singolare aiuterà ogni purezza: egli infonde santificazione ad entrare nell’argomento: si tratta dello all’acqua, e questa diviene strumento di schizzo tracciato da san Giovanni della purificazione per le anime; ciò che appare Croce, nel quale il Cristo in croce, appare è terrestre, ma il suo significato oltrepassa visto dall’alto, da un punto che si trova i cicli [...]4. sulla sua sinistra5; esso è ben noto perché Scopo di questo intervento è mostrare ripreso nel XX secolo dal pittore visionario perché si può affermare che l’edificio Salvator Dalì. La prima domanda che sorge ecclesiale in toto, cioè sia nella sua struttura è duplice: chi sta guardando il Cristo? Da architettonica che nei suoi arredi interni e nei dove lo sta guardando? Altre si presentano programmi figurativi che lo decorano, ha subito dopo: che senso ha questa fatto parte sin dall’inizio della mistagogia raffigurazione del Cristo in croce, unica della Divina Liturgia e dei sacramenti della in tutto il panorama dell’arte figurativa, Chiesa indivisa e perché, per il bene dei nella quale il Cristo crocifisso è sempre credenti, deve continuare a farne parte. rappresentato secondo una visione frontale? Va detto che in linea generale continua E ancora: la comprensione del mistero INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 55 cristico espressa da questa raffigurazione cosmo al pensiero della divinità era un esprime un’esperienza unica e singolare, dato pacifico6. esclusiva del Santo, o rivela un approccio proprio della fede cristiana, seppure insolito 2. La via discendente del senso nell’espressione figurativa? donato per Rivelazione (Primo Testamento) PRIMO TEMPO. Ma dalle parole rivolte da Mosè al LE TRE VIE DI RIVELAZIONE DI DIO popolo dopo la teofania sull’Horeb emerge l’esistenza di una seconda via: la prima, Il passaggio dalla visione oggettuale riservata “a tutti i popoli”, è superata degli occhi intesi come organi della per Israele in virtù dell’appartenenza vista all’individuazione del senso di ciò a Dio, e cioè non per un’operazione che si vede è il proprio dello sguardo umana ma quale esito dell’iniziativa umano, o meglio lo costituisce. del Signore: “Voi invece il Signore vi ha presi, [...] perché foste un popolo 1. La via ascendente riservata a “tutti i che gli appartenesse come oggi difatti popoli” siete” (Dt 4, 20). L’autonomia assoluta, Un ottimo esempio di come questo propriamente divina, di quest’azione è senso trans-pare è dato dal modo come ciò che determina l’appartenenza effettiva tutta l’umanità è giunta alla conoscenza del Popolo al Signore ed è precisamente della divinità: sono gli spettacoli questa a introdurre una seconda via di meravigliosi del ciclo e delle stelle insieme visione/conoscenza di tipo sperimentale, all’esperienza dei tanti fenomeni naturali personale, che ha la caratteristica di essere che conducono gli uomini a riconoscere sempre donata, rivelata. la presenza benevola, seppure invisibile, Appaiono così le due vie di rivelazione della divinità. Questo percorso ideale di Dio: una ascendente, aperta a tutti consiste dunque in una via ascendente: gli uomini, nella quale la salita avviene la visione/sperimentazione degli attraverso l’esperienza-visione del cosmo elementi naturali induce il passaggio che diventa simbolo e dunque passaggio alla sfera ontologicamente diversa, di all’invisibile: è la via percorsa da tutta per sé invisibile e non sperimentabile, l’umanità e rimane valida anche per il della divinità. Questa via ascendente Popolo d’Israele e per la Chiesa. L’altra è è la prima via, quella che, come dice quella dell’incontro/conoscenza personale il Deuteronomio, è riservata a “tutti i in un contesto sensibile indeterminato, in popoli” (Dt 4,19). L’eco di questa prima cui il senso della visione è dono di Dio. via, universalmente valida, risuona La si può definire una via discendente nelle parole di san Paolo pronunciate nella misura in cui il senso della storia del all’Areopago e ribadite ai Romani dove Popolo e della storia personale del profeta, si vede che il risalire dalla visione del come pure il senso del mistero stesso del INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI 56 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017

Signore, pur essendo sostenuto il più caratterizza in particolare il momento delle volte da una cornice teofanica di tipo finale della sua vita, e cioè la sua Pasqua cosmico, è conosciuto per donazione, per di Passione, morte e Risurrezione e rivelazione. prosegue ancora fino al momento della sua A questo punto sorge spontanea la Ascensione quando, come riporta Matteo, domanda: oltre alla via ascendente “lasciata “alcuni però dubitavano” (Mt 28,17). in sorte a tutti i popoli” e alla via discendente La spiegazione di questo stato di cecità del Primo Testamento in cui il supporto non lascia dubbi; infatti “Nessuno può dire sensibile veicola il senso dato per rivelazione ‘Gesù è Signore’ se non sotto l’azione oppure, nel caso unico della Tenda mosaica, dello Spirito Santo” (ICor 12,3) e, prima una realtà sensibile viene rivelata per mezzo ancora, Gesù aveva annunciato che, a di una visione intelligibile, che cosa accade differenza degli altri, i discepoli lo avrebbero nel Nuovo Testamento? Esiste una terza visto - “Voi invece mi vedrete” (Gv 14,19) via introdotta dall’evento-Cristo e, in caso -, perché avrebbe mandato loro “lo Spirito affermativo, in che cosa consiste? di verità che procede dal Padre, il quale gli avrebbe reso testimonianza” (cfr. Gv 3. La via cristiana: il capovolgimento 15,26-27). della visione Il cuore della novità che è il Cristo sta Gesù Cristo è l’immagine vivente del qui: lo Spirito di Dio che scende e dimora Padre: si tratta però di un’immagine unica, con gli uomini per sempre è il dono della dalle caratteristiche paradossali: da una parte Pasqua storica di Gesù che inaugura e sigilla infatti l’evento storico dell’Incarnazione la vita di comunione di Adamo/Eva con le rende visibile la persona di Gesù, dall’altra Persone della Trinità, rendendo accessibile la natura divina di colui che quale uomo nella propria luce la rivelazione del Padre camminava in mezzo agli uomini esige, per mezzo del Figlio Gesù riconosciuto per poter trans-parire, che tale visibilità come il Signore. venga in un certo senso negata. In questo Come sempre accade per la Parola senso le parole del Cristo: “Beati quelli rivelata le categorie spaziali vengono in che pur non avendo visto crederanno!” aiuto: lo Spirito donato ai credenti per (Gv 20,29b) non rappresentano una specie sempre è lo stesso che è sceso e, come di “contentino” per quelli che non sono sottolineato dal Battista, è rimasto su Gesù vissuti nel momento storico della sua vita nel momento del suo Battesimo (Gv 1, sulla terra, ma l’affermazione di un dato 32)7. Alla luce di questo “rimanere” dello di fatto, perché coloro che credono senza Spirito acquista senso pieno l’evento della aver visto sono effettivamente quelli che Pentecoste in cui esso diventa in modo nel Cristo “vedono”, cioè riconoscono, stupefacente un “sedersi”, un accomodarsi il Signore e che, vedendolo così, in lui fino alla fine dei tempi, esteso alla Chiesa e vedono il Padre. Eppure i Vangeli rilevano ai singoli credenti: un non-riconoscimento di chi-è-Gesù che “Apparvero loro lingue come di fuoco INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 57 che si dividevano e [il fuoco] si sedette un evento caratterizzato dall’assenza di su ciascuno di loro (kai ekathise eph’ena parole, il cui senso interamente significato ekaston autòn / sedìtque supra singulos dalla spazialità è talmente dirompente che eorum)” (At 2,3)8. Giovanni con la sua triplice testimonianza Da quando lo Spirito si è seduto, si è lo addita come rivelazione ultima del insediato (ekathise) per rimanere sopra gli Vangelo: la Transfissione del costato10. Ma Apostoli, sopra la Chiesa e sopra il singolo perché questo atto, comune nel caso dei credente, da quel momento la Chiesa, condannati al supplizio della croce, assume Adamo/Eva, vive in Dio e conosce in Dio; per Giovanni valore di “rivelazione”? Che infatti pur vivendo quaggiù la vita storica, cosa ha “visto” Giovanni? La risposta sta terrena, vive al tempo stesso lassù, nel nel gesto del soldato e nella capacità di mistero della Santissima Trinità. visione simbolica di Giovanni. La lancia che trafigge il costato non solo entra nel 4. Le categorie spazio-temporali sono corpo ma lo perfora e da questa cavità, ineludibili. La Transfissione: l’accesso al escono “subito” sangue e acqua (Gv Santo dei Santi 19,24). Appare così l’immagine sintetica Il situarsi esistenziale dell’essere umano di due spazi, prima totalmente separati e nello spazio è indipendente dalle sue poi posti in una relazione vivente, spaziale conoscenze scientifiche riguardanti il e temporale, dal fluire attraverso lo squarcio movimento della terra e del sole nello di acqua e sangue. spazio celeste, perché ciò che conta è lo A un discepolo di Gesù appartenente spazio percepito/sperimentato. Proprio al Popolo d’Israele, il valore rivelante nella misura in cui coinvolgono la di questa immagine si imponeva con una corporeità le categorie spaziali sono chiarezza inequivocabile. I due spazi in ineludibili e universali: la loro presenza comunicazione messi in evidenza dalla nella Scrittura non solo è costante ma Transfissione del corpo offerto di Gesù di non è mai accidentale, ha sempre un Nazaret costituivano infatti la rivelazione, valore significante che è sempre attuale, in nella sua persona storica, del mistero quanto relativo all’uomo-che-vive. Ecco dei due spazi della Tenda mosaica (e perché bisogna fare bene attenzione a del Tempio). Attraversando il velo, cioè non considerare il simbolismo spaziale per mezzo del suo corpo risorto (il primo cosmico un “reperto” dell’archeologia spazio), il Cristo Signore è entrato una umana. Infatti anche le immagini corporee volta per tutte nel santuario del Cielo sono in fin dei conti immagini spaziali: (secondo spazio): è lui “la tenda più grande le “viscere di misericordia”9, l’immagine e più perfetta non costruita da mano cioè più forte dell’amore di Dio del Primo non appartenente a questa creazione” (Eb Testamento, è l’immagine più vitale e più 9,11). centrale e centrante che ci possa essere. La situazione è dunque cambiata Nella vicenda storica del Cristo c’è radicalmente. Nel Signore risorto si INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI 58 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 realizza infatti “una volta per tutte” ciò che e nel corpo risorto del Signore, Adamo/ era impensabile, e cioè l’intercomunicazione Eva si trova unito all’assemblea celeste di quei due spazi che nella rivelazione degli angeli e diventa partecipe dell’unica proto-testamentaria significano le due realtà Liturgia che vede uniti i due ordini di ontologicamente “altre” rappresentate dalla creature11. sfera di Dio (il Cielo) e dalla sfera creaturale Il capovolgimento della visione (la Terra). Transfissione e Ascensione sono i due La “via vivente” che attua in sé il eventi-mistero storici che traducono nello passaggio attraverso il velo costituito spazio-tempo il mistero della Tenda non dalla carne, cioè dal corpo storico del fatta da mano. Qui prende realmente Signore di cui il versamento del sangue inizio la terza via della visione: riportato significa l’offerta sacrificale, è dunque una in alto grazie allo Spirito che è sceso e si via assolutamente nuova: in questo senso è seduto su di lui, una volta entrato nel si dice che è stata “inaugurata”. Infatti, pur santuario celeste Adamo/Eva può vedere preservando la binarietà degli spazi - Santo/ il Figlio sulla croce come mistero che Santo dei Santi, Terra/Cielo - espressione attraversa i tempi. Il nuovo percorso dello dell’alterila ontologica sussistente, ne sguardo del credente muove dal Padre, dal annulla l’effetto separativo. Si delinea santuario celeste che è il Figlio glorificato così la grande immagine spazio-temporale e da lì si volge “verso il basso”12, cioè che sintetizza il mistero cristiano: uno-in- verso lo spazio-tempo, o meglio lì, in due. Entrato nel santuario per-mezzo-del Dio, nello Spirito, guarda e comprende

INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 59 ciò che vede e vive nello spazio-tempo: “dall’alto”, nel presente intemporale cosmo, persone, accadimenti storici... dell’economia della salvezza, senza per In questa nuova visione si manifesta un questo cessare di guardarlo “dal basso” cambiamento sostanziale, perché qui come avviene nella visione abituale, non solo di volta in volta viene donato vedendolo e riconoscendolo nel tempo il senso di un fenomeno o di un evento, della storia13. come avviene nel Primo Testamento, ma tutto il Senso è donato una volta per tutte 5. Visione capovolta e mistagogia. “In nell’accesso al mistero del Dio Trinità di noi è cambiata la natura delle cose” Persone e al “primo sguardo” del Padre. Il cammino della conoscenza aperto “Chi sta guardando dall’alto il Cristo in dalla Pasqua di Cristo è dunque un croce?” cammino in Dio. Per dire la radicalità Alla domanda che ci si era posti sostanziale del cambiamento operato all’inizio davanti allo schizzo di san dal dono della vita divina, grazie al Giovanni della Croce: “Chi sta guardando quale Adamo/Eva si trova ora nella il Cristo in croce?” l’unica risposta compagnia di Dio e “vede” in Dio, san possibile era: il Padre. Solo lui infatti Girolamo ha trovato un’espressione che può guardare “dall’alto” il Figlio che possiede un suono definitivo. Giocando pende dalla croce. Ma veniva anche sul fatto che i cristiani appena battezzati abbastanza spontaneo interrogarsi se sono stati pescati come pesciolini ma non fosse inaudito per un essere umano invece di morire fuori dell’acqua come - anche se si trattava di san Giovanni farebbero i pesci del mare, da morti che della Croce - pensare di guardare Gesù erano ora vivono e godono della luce, fa “dall’alto” con gli occhi, per così dire, questa semplice constatazione: “In noi del Padre! Di fatto è inaudito. Qualcuno è cambiata la natura delle cose”14. Che per mitigare lo “scandalo” avrebbe potuto cosa c’è di più semplice?... Nello stesso obiettare che quello schizzo era l’esito di senso Massimo il Confessore, dopo una visione interiore avuta da un uomo la aver ricordato la via riservata a tutti cui santità è fuori questione, e cioè come gli uomini (“dagli uomini a partire da traduzione di una comprensione ricevuta Adamo”) che consiste nel contemplare le e non costruita; ma si sarebbe comunque cose invisibili attraverso le cose visibili, trattato di un’esperienza personale. presenta l’altra via, che muove dall’alto: Il capovolgimento della visione che “Se attraverso le cose visibili avviene come esito della Pasqua del le invisibili vengono contemplate Signore elimina invece il problema alla (dagli uomini a partire da Adamo, in fonte: la Chiesa-Sposa, ogni cristiano, ben maggior misura le cose visibili può guardare il Cristo in questo modo, sono approfondite attraverso le nello sguardo del Padre o meglio nel invisibili da coloro che si consacrano mistero della Santissima Trinità e dunque alla contemplazione. Perché la INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI 60 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 contemplazione simbolica delle cose affermare che l’edificio ecclesiale nel suo intelligibili attraverso le cose visibili complesso (struttura architettonica, arredi altro non è che la comprensione e il interni e programmi figurativi) ha avuto pensiero spirituale delle cose visibili sin dall’inizio una valenza mistagogica? attraverso le invisibili”15. Per comprendere quanto naturale fosse Muovendo dall’affermazione cruciale questo passaggio bisogna prima di tutto di san Massimo, si può verifìcare più da ricordare il ruolo cruciale che hanno vicino come le caratteristiche del vedere avuto nella predicazione apostolica due cristiano “capovolto” si applichino immagini scritturistiche interconnesse: perfettamente alla mistagogia, cioè alla quella di tempio e quella di edificio/ contemplazione del significato spirituale costruzione che ricorrono con grande degli elementi sensibili, dei gesti, delle frequenza nell’insegnamento degli posture e delle azioni caratteristici del Apostoli, soprattutto di Pietro e Paolo. culto cristiano. Un’illustrazione efficace Considerata in tutte le sue componenti viene questa volta da Tertulliano, il quale, l’immagine della costruzione (tempio nel contemplare l’acqua del battesimo, e o edificio o casa) come metafora dei dopo aver affermato che lo Spirito divino cristiani e della Chiesa è frequentissima. «preferì [l’acqua] a tutti gli altri elementi», Cosicché l’essere materiale dell’edifìcio intona una grande lode dell’acqua che diventa la metafora della Chiesa quale culmina nell’affermazione stupefacente: entità spirituale e del singolo cristiano «È l’acqua per prima ad aver prodotto chiamato a diventare lui stesso tempio quel che ha vita, affinchè il nostro stupore del Signore. Diciamo che è una metafora finisse quando un giorno essa avrebbe morale, tropologica. prodotto la vita nel Battesimo»16. Solo colui sul quale lo Spirito “si è seduto” 7. Il mistero dell’Ascensione, nuovo è atto a vedere, secondo una visione schema simbolico del luogo di culto capovolta, il mistero celato nel sensibile, a cristiano: uno-in-due coglierne cioè il senso mistagogico17. Tuttavia l’edificio-chiesa non è soltanto una metafora morale. Infatti, proprio in 6. La metafora della costruzione nel virtù del suo essere materiale globale, nel Nuovo Testamento quale tutti gli aspetti sono inclusi (pianta, L’intento finale del nostro itinerario ordinamento degli spazi, materiali usati, attraverso la specificità della “visione” arredi interni, illuminazione) esso parla cristiana è quello di illuminare il percorso un linguaggio di per sé significante, attraverso il quale il pensiero cristiano costituisce cioè, come ogni spazio costruito è giunto a riconoscere la matericità dall’uomo, un’immagine globalmente dell’edificio ecclesiale è portatrice di un simbolica, che trasmette un messaggio. Non significato spirituale. Concretamente, esistono infatti spazi umani neutri; se sono che cosa ci autorizza anzi ci spinge ad “neutri”, è perché così li ha voluti chi li ha INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 61 costruiti18. Le prime prove iconografiche in mysterio, non sono più due ma “uno-in- monumentali della valenza mistagogica due”22. Era questo schema, sintesi potente degli spazi di culto cristiani risalgono della fede cristiana, che i credenti, come alla fine del II secolo19. A spiegare questa pure i committenti cristiani di spazi precocità entrano in gioco due fattori: da dedicati nei quali riunirsi intorno alla mensa una parte il fatto che nel mondo antico, dell’altare23, avevano davanti a sé, o meglio come del resto nelle culture tradizionali, dentro di sé. fosse abituale e scontato, fare in modo che architetture e immagini corrispondessero SECONDO TEMPO. in modo inequivocabile al messaggio CONFERMA STORICO-MONUMENTALE che si intendeva trasmettere; dall’altra la presenza dello schema spaziale binario 8. Testimonianze esterne dalla - basso-alto, Terra-Cielo - disegnato letteratura cristiana e dall’iconografia dall’evento-mistero dell’Ascensione: due monumentale zone sovrapposte in senso orizzontale: Le prove esterne del riconoscimento nella parte alta, in cielo, il Cristo Signore di una valenza mistagogica all’edificio glorificato, nella parte bassa, sulla terra, la ecclesiale consistono da una parte chiesa, gli Apostoli, testimoni dell’evento, in testimonianze letterarie, dall’altra attraversate in senso verticale dalla linea nelle testimonianze monumentali di della risalita del Signore che coincide tipo architettonico e di tipo figurativo spazialmente con l’asse verticale della (programmi iconografici). Croce. È chiaro che questo schema binario Testimonianze letterarie - basso-alto, terra-cielo - è lo stesso della II ricorso degli omileti, sin dal periodo Tenda mosaica20 e così pure di tutti i luoghi subapostolico, al paragone con la costruzione di culto dell’umanità21. E anche la verticale materiale per parlare del mistero della Chiesa tra cielo e terra è presente nell’immaginario e dei singoli credenti possiede il carattere dell’umanità, per la quale il fondamento dell’ovvietà. Nel II secolo il Pastore di di ogni realtà terrena si trova “in alto”, Erma, un secolo dopo la lettera a Donato al di fuori della realtà mutevole, là dove di Cipriano ne sono esempi eclatanti24. l’asse del cosmo ha il suo perno. Dove A partire dal IV secolo sono numerosi i sta allora la differenza? Per i cristiani testi di autori d’Oriente e d’Occidente che quella verticale è l’espressione di un fatto testimoniano della consapevolezza del avvenuto nella storia. valore mistagogico di spazi e arredi La differenza sta qui: l’evento-mistero ecclesiali, incominciando da quella di della Pasqua del Signore ha introdotto nello Eusebio di Cesarea, il quale presenta per la spazio cristiano una novità sostanziale. prima volta i diversi spazi esterni e interni Ormai i due spazi, che significano le della chiesa, facendo chiaro riferimento al due realtà ontologiche non sono più loro simbolismo mistagogico e indicando giustapposti, ma intercomunicanti, anzi, i diversi sensi spirituali cui corrispondono: INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI 62 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 tipologico/cristologico, morale, anagogico. presenza di elementi decorativi... Il genere Riferimenti simili, anche se non altrettanto presentificativo invece, dalla simmetria espliciti o articolati, si trovano nello stesso della composizione, presentazione frontale periodo per la pars latina in Ambrogio di e centrale della figura principale, immobilità Milano, Paolino di Nola, Prudenzio, per la dei personaggi, assenza di azione, assenza Siria in Balai di Aleppo, per l’Armenia in di particolari descrittivi o decorativi. Ora Gregorio l’Illuminatore. Le testimonianze una simile costatazione non è questione di si moltiplicano nei secoli successivi giudizi personali ma rispecchia elementi per la Chiesa greca25 e per le Chiese analitici oggettivi28: se infatti ci si trovasse siriache26, come pure per la Chiesa di fronte a costatazioni sporadiche esse latina: la differenza maggiore sta nella non avrebbero un peso probante, ma una sottolineatura del senso morale dell’edificio volta che lo studio dei programmi pone di da parte dei latini, mentre greci e siri fronte al ripetersi, si può dire sistematico, presentano un’interpretazione mistagogica della scelta di un determinato genere e di completa, in cui la valenza mistagogica una determinata gamma di temi per un dell’edificio viene presentata nella sua determinato spazio monumentale, tutto interezza, facendo posto anche al senso cambia; in tal caso infatti la scelta non può cristologico e al senso anagogico. più essere considerata discrezionale, ma Testimonianza dei programmi appare voluta e dunque rispondente a un iconografici monumentali del primo contenuto ideologico29. millennio La testimonianza rappresentata dai 9. Programmi iconografici dei programmi iconografici è più eloquente principali spazi monumentali e relativi e inequivocabile di quella delle strutture sensi mistagogici architettoniche (che qui per ragioni L’immancabile specializzazione dei di tempo non viene trattata): la sua generi (presentificativo e narrativo) e la affidabilità è dovuta a due fattori: il costanza di fondo nella scelta dei programmi collegamento stabile tra determinati iconografici in tutto il mondo cristiano - spazi significativi dell’edificio tanto più significativa in quanto calata in ecclesiale e determinati programmi; una grande varietà di opzioni - attesta il il ricorso sistematico, a seconda della loro carattere voluto e “necessario” dal collocazione del programma iconografico punto di vista del contenuto di fede ed in questione, comune nel mondo antico, è anche il “luogo” dove si manifesta la a due diversi generi: il genere narrativo valenza mistagogica dei diversi spazi (historia) e il genere di presentificazione dell’edificio ecclesiale. o rappresentativo (imago)27. Il genere Segue un’esposizione sintetica narrativo è caratterizzato da personaggi della distribuzione dei programmi in azione/movimento, scene non centrate iconografici secondo i diversi spazi che hanno spesso andamento laterale, significativi dell’edificio ecclesiale, INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 63 dalla quale emerge il senso mistagogico costituiscono a loro volta degli accessi che veniva loro riconosciuto. al santuario32: si tratta in particolare Il santuario/presbiterio. Nel dell’arco absidale/trionfale o della parete santuario/presbiterio, nella cupola absidale. (quando c’è) e negli spazi equivalenti Il significato mistagogico o spazi dell’accesso, i programmi dell’iconastasi. In connessione con lo iconografici sono di tipo rappresentativo schema spaziale dell’edificio ecclesiale o presentificativo. Il tema, variamente tracciato dal mistero dell’Ascensione, trattato, è sempre quello del Signore la struttura divisoria interna merita Gesù presente nella sua Chiesa in visioni tuttavia un discorso a parte. Che si teofaniche scritturistiche o in scene di chiami templon o pergula o più avanti Maestà30. A questo tema si collega quello nel tempo iconostasi33, la sua funzione della liturgia celeste31. Ricorre anche il primaria e principale è di sostenere la riferimento alla dimensione cristologica tenda/velo, al fine di rendere visibile sacrificale, trattata sempre in chiave di l’intercomunicazione dei due spazi glorificazione, in particolare attraverso il attuata dal Signore risorto e glorificato. tema della Croce gloriosa. Da una parte costituisce un diaframma Il senso mistagogico manifestato dai che rende visibile l’alterità ontologica tra programmi iconografici di questa zona Dio e la creatura espressa dalla bipartizione è dunque prima di tutto anagogico, poi spaziale (Cielo-Terra), dall’altra significa cristologico-sacrificalee ecclesiale. che grazie al Signore Gesù risorto entrato Gli spazi dell’accesso. Dallo studio nel santuario “una volta per sempre” i due dei programmi iconografici emerge spazi sono diventati intercomunicanti34. inequivocabilmente che nell’edificio Essendo relativi alla presenza del ecclesiale esistono degli spazi Signore Gesù gli spazi degli accessi riconosciuti da sempre come spazi seguono il genere presentificativo. I contenutisticamente e simbolicamente programmi iconografici sono incentrati equivalenti al presbiterio/santuario. La sul tema storico-salvifico cristologico nozione fondamentale intorno alla quale (l’Annunciazione) con una particolare si ordinano è quella di accesso dallo sottolineatura dell’aspetto sacrificale spazio-tempo storico al Regno di Dio (la Croce al centro dell’architrave del e alla Presenza del Signore glorificato. templon), del ministero sacerdotale come Come si è appena visto, all’interno della prolungamento della mediazione del Cristo chiesa il santuario/presbiterio è lo spazio Signore (Apostoli), dell’intercessione dei specifico della presenza del Signore. La santi35. Il senso mistagogico degli accessi è porta della chiesa, in quanto accesso allo dunque al tempo stesso anagogico, storico- spazio ecclesiale nella sua interezza, salvifico, sacrificalee ecclesiale. ne è l’equivalente. Lo stesso vale per La navata o lo spazio restante rispetto gli spazi che, all’interno della chiesa, al santuario. I programmi iconografici INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI 64 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 dello spazio restante rispetto al santuario/ colomba), oppure spazialmente attraverso presbiterio36 seguono il genere narrativo, la struttura architettonica del ciborio. descrittivo. Il tema fondamentale è la Questo abitualmente copre l’altare, salvezza operata da Dio: cicli tratti dal Primo l’ambone e il fonte battesimale; quando non e dal Nuovo Testamento, passioni di martiri è presente, la volta stessa funge da ciborio. o episodi di vite di santi, figure allegoriche La chiesa-edificio è una mistagogia del che esprimono temi morali (virtù, vizi)37. mistero della Chiesa Tutto ruota intorno alla conferma nella fede e In linea generale si può dire che all’ammaestramento morale dei cristiani in nell’edificio ecclesiale emergono due zone cammino nella storia. Il senso mistagogico principali con due tipi diversi di programmi manifestato dai programmi iconografici di iconografici e di sistemi figurativi: il senso questa zona è prevalentemente tipologico- anagogico è caratteristico del santuario e il cristologico (storico-salvifico) emorale. senso tipologico-cristologico, insieme al L’ambone. Il genere dei programmi senso morale, lo è della navata. Tuttavia iconografici dell’ambone è presentificativo. il senso cristologico sacrificale e il senso Il tema è la salvezza nel Signore Gesù che ecclesiale si incontrano sia nel santuario ha patito, è morto ed è risorto, trasmessa che nei luoghi dell’accesso. E questi dalla Parola ispirata dallo Spirito, ultimi usano la forma presentificativa (che proclamata dall’alto dagli evangelizzatori corrisponde al senso anagogico) mentre i e osteggiata dall’avversario del Signore. I loro programmi iconografici si rifanno al programmi iconografici consistono in scene tema storico-salvifico e della lotta contro relative al mistero dell’Incarnazione38, agli l’avversario (senso morale) caratteristico Evangelisti39, alla lotta contro l’Avversario della navata. L’ambone a sua volta evocata mediante figure zoomorfe40. Vi unisce la forma presentificativa, legata può comparire lo stesso Signore Gesù al simbolismo anagogico, a temi storico- (quale Buon Pastore, quale Signore in salvifici e morali caratteristici della navata. Maestà). Il senso mistagogico manifestato A volerla cogliere nel suo significato più dai programmi iconografici di questa zona profondo, questa mescolanza che tuttavia è anagogico, tipologico-cristologico, non è mai casuale, è un’attestazione cristologico-sacrificale e morale. indiretta dello schema significante che La presenza dello Spirito Santo: i tre soggiace all’edificio ecclesiale ed esprime cibori. Nell’edificio ecclesiale c’è anche la novità cristiana: l’intercomunicazione il riferimento immancabile alla presenza/ degli spazi: uno-in-due. Lo Spirito Santo è azione vivificatrice dello Spirito Santo in alto e in basso; i cristiani partecipano alla che nella Liturgia trova espressione nelle liturgia celeste e vivono nel tempo. epiclesi sull’acqua del Battesimo (fonte Dall’analisi iconografico-iconologica battesimale), sulla Parola (ambone), dei programmi iconografici monumentali sui Doni (altare). Essa viene espressa della Chiesa indivisa emerge la sostanziale figurativamente (ad esempio attraverso la costanza, in tutto il mondo cristiano, INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 65

nella scelta dei programmi iconografici. dell’edificio ecclesiale ne sono un esempio Una costanza che è tanto più significativa mirabile. in quanto, avvenendo in un quadro di grande ricchezza creativa e varietà di Conclusione opzioni, attesta il carattere voluto e Sin dall’inizio la chiesa-edificio contenutisticamente “necessario” delle costituisce un’immagine spaziale, sensibile, scelte operate. In verità, la giustezza del Mistero della Pasqua di morte e teologica dei programmi iconografici è Risurrezione del Signore Gesù: essa attesta una costatazione che non stanca di stupire che la Terra, la creatura, umana, è stata e la loro valenza mistagogica è altrettanto una volta per sempre congiunta al Cielo univoca. Nella sua materialità (strutture nella persona del Cristo Signore risorto architettoniche e programmi iconografici) e Mediatore eterno, per cui non ci sono l’edificio di culto cristiano esprime più due spazi separati ma “uno-in-due”. rettamente e pienamente la fede della Lo schema di fondo che presiede alle Chiesa e in questo senso si offre a una sue forme architettoniche e ai suoi arredi vera e propria mistagogia. Naturalmente traduce, in una grandissima varietà di modi, ciò suppone che vi sia una coincidenza questo unico tema che è il mistero stesso reale tra il contenuto della fede celebrata della persona di Gesù e della salvezza e il messaggio trasmesso sensibilmente portata da lui. Tale è l’immagine interiore, dall’edificio ecclesiale nella sua globalità. il messaggio trasmesso da tutte le chiese Le diverse collocazioni e i diversi cristiane: “uno-in-due”. Per coglierlo temi iconografici della figura della bisogna contemplarle mistagogicamente, Madre di Dio all’esterno e all’interno cioè secondo la visione capovolta, alla luce INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI 66 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 del mistero della salvezza già compiuto. incarnato: Tenendo conto della forza dell’impatto “In quanto al secondo modo di affettivo di tutto ciò che passa attraverso il considerarla, [il beato vegliardo] soleva senso della vista, una forza di cui i maestri dire che la santa chiesa di Dio è la forma spirituali cristiani sono ben consapevoli, si [typon] e l’immagine [eikona] dell’intero può ritenere che l’applicazione del principio mondo costituito di essenze visibili ed pastorale secondo il quale “la catechesi non invisibili, poiché, al pari di Dio, contiene può essere disgiunta dalla liturgia»41 trova unione e diversità. Infatti, pur essendo la massima convenienza nell’includere una sola casa se paragonata a una l’ammaestramento mistagogico che viene costruzione, essa ammette, per una certa dalla chiesa-edificio. Naturalmente, perché qualità, la diversità nella disposizione ciò possa avvenire oggi, bisogna che, della forma e si distingue in quel luogo nel caso di nuove chiese, i committenti - che chiamiamo santuario [ierateion], abitualmente i vescovi - trasmettano agli riservato ai soli sacerdoti e ai ministri, e architetti e agli artisti iconografi che “uno- in quello che chiamiamo tempio [naon], in-due” è il messaggio silenzioso che deve libero per l’accesso a tutto il popolo; essere proclamato dall’edificio ecclesiale. tuttavia nella realtà è una sola (mia esti Per questo non è necessario, anzi è da kata tèn ypostasin) e non è ripartita evitare, fare delle copie di edifici antichi - dalle sue parti a causa della diversità di sarebbe come dire che la fede cristiana non queste tra loro [santuario e navata], ma è sempre attuale e sempre nuova. I pastori le riporta al loro essere-uno (pros to dovrebbero piuttosto aiutare gli artisti, en), le svincola dalla differenza insita, come naturalmente i catechisti, a “vedere” nella loro denominazione e mostra che con occhio mistagogico la novità dello sono entrambe l’una all’altra identiche sconvolgimento operato dal Signore Gesù: (tauton allèlois amphô deiknyousa) lo Spirito Santo si è seduto sulla Chiesa e che l’una sussiste nell’altra per via e sui cristiani; i cristiani siedono già, nel di coesione (kat’epallagèn): mentre il Cristo accanto al Padre; lì dall’alto, nello santuario è tempio in potenza, consacrato Spirito, essi guardano e comprendono ciò per l’impulso dell’iniziazione verso il che vedono e vivono nello spazio-tempo; il termine, a sua volta il tempio è santuario, Santuario è aperto, il Regno dei cieli è qui, avendo in atto il principio della propria la celebrazione è una sola... Tutto questo iniziazione, e così [la costruzione] rimane è vissuto nella fede, nella speranza e nella una in due [mia di’amphoîn kai è autè carità. diamenei]”42. Un testo della Mistagogia di san Massimo Questa citazione di Massimo permette di il Confessore presenta una mirabile sintesi verificare che l’uno-in-due è effettivamente del mistero della chiesa-edificio da lui preso la sintesi somma della fede cristiana, di cui come punto di riferimento per spiegare l’edificio ecclesiale della Chiesa indivisa è la Chiesa-mistero, visibilità del Verbo l’espressione sensibile. INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 67

1 Motivo per cui «si raccomanda che, concretamente, religiosa, il futuro Giovanni della Croce era stato i percorsi catechistici delle singole Chiese orientali apprendista nella bottega di un artista (notizie tratte cattoliche abbiano come punto di partenza le proprie da GIOVANNI DELLA CROCE, Tutte le opere, a specifiche celebrazioni liturgiche» (Istruzione per cura di Pieluigi Boracco, Bompiani, Milano 2010). l’applicazione delle prescrizioni liturgiche del Codice 6 “In realtà l’ira di Dio si rivela dal ciclo contro ogni dei canoni delle Chiese orientali, n. 30). Sempre empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano nello stesso n. 30 si legge: «I percorsi catechistici la verità nell’ingiustizia, poiché ciò che di Dio si devono partire dalla celebrazione liturgica» può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha 2 Si comprende meglio che cosa intendeva dire Cirillo loro manifestato. Infatti, dalla creazione del mondo di Gerusalemme quando diceva ai neofiti che, pur in poi, le sue perfezioni invisibili possono essere desiderando da molto tempo intrattenerli sui “misteri contemplate con l’intelletto nelle opere da lui spirituali e celesti” da loro celebrati, aveva voluto compiute, come la sua eterna potenza e divinità” (Rm aspettare l’occasione della celebrazione liturgica 1,18-21). affinchè, potendo usare la vista, essi fossero meglio 7 Origene sottolinea che questo rimanere è “esclusivo disposti a dare il loro assenso agli insegnamenti di Gesù e lo distingue da tutti quelli che, prima di lui, CIRILLO (GIOVANNI) DI GERUSALEMME, avevano ricevuto lo Spirito del Signore. Di nessuno Catechesi mistagogica 1,1. infatti è stato scritto che lo Spirito è rimasto in lui 3 Il Magistero parla di indoles didactica (CFR. [...]. Poiché egli solo non ha commesso peccato (Is Sacrosanctum Conciliimi, 33). Scrive Lodi a questo 53,9), e lo Spirito è rimasto su di lui e ha dimorato in proposito: «Secondo p. Gy, l’articolo 33 della lui” (Origene, Hom. Num. VI,3; 33-34). costituzione SC, lasciando da parte ogni modo 8 Trad. mod. La King James ha “And there appeared di argomentare scolastico, ha conservato l’idea unto them cloven tongues like as of fire, and it sat generale della dottrina, secondo la quale la liturgia, upon each of them”, la Diodati e la Riveduta (), pur essendo cultuale in se stessa è al tempo stesso come la GEI (Gerusalemme), hanno normalizzato educatrice della fede in vista di rendere culto a Dio» l’immagine in “posarsi”. (E. LODI, “La mystagogie des textes du Missel 9 I Re 3,26; Sir 51,21; Is 49,15; Ger 31,20 Romain d’après ses sources”, La Maison-Dieu, n. 10Sulla valenza rivelativa dell’evento della 177, 1989, 10). Altri studi: P.-M. gy, “La liturgie entre Transfissione cfr. Cn.A. bernArd, Le Dieu des la fonction didactique et la mystagogie”, La Maison- mystiques. II. Laconformation au Christ, Paris 1998, Dieu, n. 177, 1989, 18. Lo stesso concetto si trova pp. 542-553 (anche in trad. it.). in V.M. Sirchia, Mistagogia dei misteri sacramentali 11A proposito del versetto di san Paolo: “Egli ha fatto dei nella Chiesa bizantina, Eparchia di Piana degli due un popolo solo” (Ef 2,15), Jean Daniélou osserva Albanesi 2002, pp. 21-24 che cita T. FEDERICI, “La che già dalle prime testimonianze letterarie emerge Mistagogia della Chiesa”, in E. Andili, Mistagogia e che tale riunione non è intesa solo in senso orizzontale Direzione spirituale, Roma 1985, p. 163. tra ebrei e pagani, ma anche in senso verticale tra 4 Stichiron delle Lodi delle Sante Teofanie, angeli e uomini (Teologia del giudeo-cristianesimo, Anthologion, pp. 1281-1282. II Mulino, Bologna 1974, p. 174). Secondo 5 Fu eseguito tra il 1574 e il 1577, subito dopo tutta la Tradizione il primo frutto della salvezza, avere avuto una visione intcriore del Cristo simboleggiata dalla riapertura dei cicli, è infatti la crocifisso; ai giorni nostri è molto noto per aver partecipazione degli uomini al culto angelico: ispirato un quadro del visionario Salvator Dalì. “L’unione tra il culto degli angeli e quello Di piccolissime dimensioni (5,7 cm in altezza per degli uomini, infranta dal peccato, fu ristabilita 4,7 cm in larghezza), rivela un’indubbia capacità dall’Incarnazione e l’Ascensione di Cristo” (R. compositiva nel raffigurare la figura di Cristo vista BORNERT, Les commentaires byzantins de la divine dall’alto e di lato con uno scorcio potente; tale abilità Liturgie du VlT au XV siede, Paris 1966, p. 177). si spiega per il fatto che, prima di entrare nella vita 12Alto, basso sono categorie per noi esseri umani. INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI 68 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017

13Anche se è chiaro che il Padre lo guarda “dall’alto” mosaica che per la chiesa a pianta longitudinale. per noi. 21Secondo la cosmologia simbolica comune alle 14“Voi che vi siete rivestiti di Cristo e, seguendola culture tradizionali e al mondo antico, pavimento e nostra guida, mediante la parola di Dio siete stati pareti dell’edificio, soprattutto di culto o funerario, tratti come pesciolini all’amo fuori dei gorghi di rappresentano la Terra, volte e cupola (quando questo mondo, dite dunque: In noi è mutata la natura c’è), rappresentano il Cielo. Tali equivalenze sono delle cose [In nobis rerum natura mutata est]. attestate dagli scritti di scrittori classici greci e latini Infatti i pesci, che sono estratti dal mare, muoiono. e che si ritrovano negli autori cristiani, come pure Gli apostoli invece ci hanno estratti dal mare di negli schemi grafici del cosmo in forma di casa questo mondo e ci hanno pescati perché da morti (un parallelepipedo sormontato da un tetto a volta) fossimo vivificati Girolamo” («Omelia ai Neofiti oppure in forma di base sovrastata dall’emisfero del sul salmo 41», CCL 78, 542-544). Questa omelia, firmamento, che ricorrevano nei manoscritti antichi tradizionalmente attribuita a Girolamo, forse è di e furono ripresi da Cosma Indicopleuste nella sua sant’Agostino. Topografia (VI sec.). 15MASSIMO IL CONFESSORE, Mystagogia, 2, PG 22Muovendo dalla natura spirituale del culto cristiano, 91, 669; citato in M.G. Muzj, Visione e presenza. un certo numero di studiosi e di architetti affermano Iconografia e teofania nel pensiero di André Grabar, che non deve esserci nessuna affinità tra i luoghi di Milano 1995, p. 217 culto cristiano e quelli del resto dell’umanità, anzi 16Tertulliano, De Bapt., 3-4, citato in Eliade, Trattato che una loro non-riconoscibilità è necessaria visto di storia delle religioni, 203. che il Cristo stesso li ha dichiarati superati, A questa 17Questo modo di procedere spiega anche il obiezione di fondo Joseph Jungmann risponde con riferimento consueto nella prima espressione una semplicità disarmante che, in quanto esseri cristiana alle realtà preesistenti. umani, i cristiani non possiedono un linguaggio 18Oggi questo fenomeno viene spiegato; duemila anni “altro”. Per questo motivo, nel momento in cui fa rappresentava una semplice evidenza. Come dice hanno avuto la necessità di costruire qualcosa che Rudolf Schwarz, ogni spazio trasmette un’immagine fungesse da tetto sopra l’altare e da riparo ai credenti, interiore, in altre parole provoca una risonanza hanno fatto appello alle categorie simboliche degli intcriore in colui che la riceve, e viene decodificata edifici sacri, ma non in loto, né in modo acritico. non come giudizio tecnico o professionale, ma come Una prova indiretta è il fatto che ciò non ha intaccato “situazione esistenziale” (R. Schwarz, Vom Bau der minimamente la radicale libertà che caratterizza la Kìrche citato da Chr. NORBERG-SCHULZ, “La celebrazione cristiana, come attesta quanto avviene chiesa come imago mundi”, in Architettura e spazio in circostanze di necessità (celebrazione in stato di sacro nella modernità (Biennale di Venezia), Abitare prigionia, all’aperto...). In realtà ciò che conta è saper Segesta Cataloghi, Milano 1992, p. 45. riconoscere in che modo la novità cristiana ha trovato 19Ne è già una dimostrazione eloquente il programma espressione, senza per questo rinnegare le costanti iconografico del battistero della domus ecclesiae di universali del linguaggio simbolico umano, fedele in Dura Europos in Siria (fine II - metà III sec.) questo alla pedagogia del mistero dell’Incarnazione 20Qui, secondo la mistagogia di Filone, il Santo (J. Jungmann, Missarum Sollemnia.) rappresenta simbolicamente la Terra, mentre il Santo 23Il che è avvenuto certamente a partire dal III secolo. dei Santi rappresenta il Cielo. Nulla cambia se in 24Cfr. E. PALAZZO, “Deux points de vue sur la uno spazio architettonico i due livelli sono riprodotti signification du décor monumentai de l’église in senso orizzontale e non verticale. Ciò che conta chrétienne dans l’Antiquité et au Moyen Age: è la divisione degli spazi e il fatto che nel caso di Cyprien de Carthage (Ilf siècle) et Raban Maur un edificio in cui prevale la dimensione orizzontale, (IX siècle), in Le plaisir de l’art du Moyen Age. lo spazio che raffigura il basso, la terra, è quello Commande, production et reception de l’oeuvre d’art prossimo alla porta: questo vale sia per la Tenda (Mélanges Xavier Barrai i Altet), Paris 2012, pp. 54- INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 69

60; L. Grippa, a proposito della spiegazione data da e spazio architettonico”, in Splendori di Bisanzio, Agostino nella lettera 100 (La basilica cristiana nei catalogo, Fabbri, Milano 1990, p. 248. testi dei padri, LEV, Roma 2003, p. 127; testo citato 35Temi espressi attraverso la presenza quasi p. 132-135); Herbert de la Port Barré per Paolino di immancabile di una Croce (ma anche della Nola. figura dello stesso Signore Gesù), posta al centro 25 Paolo il Silenziario, Ekphrasis della chiesa di Santa dell’elemento divisorio e accompagnata spesso dalle Sofìa a Costantinopoli; Germano di Costantinopoli, figure degli Apostoli e della Madre di Dio. Historia ecclesiastica. 36Utilizziamo volutamente l’espressione vaga 26Sogitha della chiesa di Santa Sofia in Edessa; “spazio restante”, perché si può parlare di navata Giorgio di Arbela, Expositio Officiorum Ecclesiae; Gabriel Qatraya. solo nel caso di edifici a pianta basilicale; essa ben si 27In inglese l’aggettivo «representative» ha un adatta poi a definire il secondo spazio dell’edificio di riferimento immediato alla scena teatrale e alla culto cattolico dei giorni nostri. D’altra parte, come comparsa frontale (vis-à-vis) degli attori sul palco attesta l’esigenza della sopraelevazione almeno di un con gli spettatori, ma in italiano il suo significato è gradino della zona dell’altare rispetto al resto dello meno univoco; per questo sembra utile affiancare il spazio, la distinzione permane, indipendentemente termine tecnico «rappresentativo» con l’aggettivo dalla pianta adottata (cfr. documento del magistero). «presentificativo». Alcuni autori ricordano che 37Nel Medioevo questo aspetto, prima presente “imago” si riferisce solo al ritratto, ma bisognerebbe ovunque soprattutto nelle decorazioni pavimentali, allora ricordare che esistono nell’Antichità due tipi di diventa specifico della pars latina a causa del ritratto e che imago si riferisce solo a uno dei due! Si cambiamento di fondo del significato dell’edificio è così riportati alla distinzione tra una raffigurazione ecclesiale sopravvenuto nella sfera della Chiesa che racconta una persona secondo un aspetto greca tra il IX e l’XI secolo (vedi nota storica). transeunte o contingente e un’altra che presenta il 38Su uno dei più antichi amboni compare mistero della sua interiorità. 28Si tratta di una diversificazione che preesiste alle l’Adorazione dei magi (Salonicco, V sec.). Germano opere cristiane. di Costantinopoli identifica l’ambone con la pietra 29Tanto che il muovere dall’ubicazione di una rotolata dal sepolcro, dalla quale l’angelo annuncia composizione figurativa monumentale è diventato un alle donne la risurrezione del Signore (Historia criterio cruciale, ormai universalmente accettato, per ecclesiastica, n. 10). Questa può essere raffigurata individuarne il messaggio globale ovvero per farne tipologicamente dal ciclo di Giona, come avviene una corretta lettura iconografico-iconologica. soprattutto nel Medioevo latino. 30Ci sono le teofanie tratte dalle visioni proto- 39La preminenza data all’aquila di Giovanni si spiega testamentarie (diffuse nella parte alessandrina e in relazione alla presenza dello Spirito nella Parola. siriaca) o quella neotestamentaria di Apocalisse 4-5, 40Aspetto caratteristico del Medioevo latino. particolarmente diffusa nella pars latina, e le scene 41Motivo per cui «si raccomanda che, concretamente, di Maestà. i percorsi catechistici delle singole Chiese orientali 31Nella pars latina con la teofania liturgica di Ap cattoliche abbiano come punto di partenza le proprie 4-5; nel Medioevo bizantino con la Comunione degli specifiche celebrazioni liturgiche» (Istruzione per Apostoli e la Liturgia celeste. 32Si può trattare del templon o del suo equivalente l’applicazione delle prescrizioni liturgiche del Codice latino la pergula o ancora della parete/arco absidale. dei canoni delle Chiese orientali, n. 30). Sempre 33Denominazione che appare molto più tardi delle nello stesso n. 30 si legge: «I percorsi catechistici due precedenti. devono partire dalla celebrazione liturgica» 34Cfr. M. ANDALORO e M. RIGHETTI TOSTI- 42(MASSIMO IL CONFESSORE, Mistagogia, cap. CROCE, “La casa di Dio: rapporto tra iconografia 2, MG 668D-669A). INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI 70 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 “L’Amore del Signore ci spinge nell’annuncio del Vangelo” COMUNICATO FINALE dell’Incontro dei Vescovi Orientali Cattolici d’Europa in occasione del 60mo dell’Eparchia ucraina della Sacra Famiglia di Londra Londra, 26-29 ottobre 2017

Dal 26 al 29 ottobre 2017 si è svolta a ricordare con gratitudine la sollecitudine Londra la riunione annuale dei vescovi pastorale della Santa Sede che andava orientali cattolici d’Europa, su invito di incontro ai bisogni pastorali dei fedeli S.E. Mons. Hlib Lonchyna, vescovo orientali cattolici sparsi nell’Europa dell’Eparchia cattolica ucraina della occidentale. In questo modo si è potuta Sacra Famiglia di Londra. L’incontro valutare la situazione specifica delle si è tenuto presso il Centro per l’Unità Chiese Orientali Cattoliche in tutte le del Movimento dei Focolari, a Welwyn circostanze di diaspora, con la speranza Garden City. Sono stati giorni intensi che l’esperienza del passato, anche d’incontri, di conferenze, di dibattiti, ma oggi, possa servire da ispirazione nel soprattutto di fraternità e di preghiera, proseguire l’impegno pastorale da parte in cui si sono condivise speranze e di tutte le realtà ecclesiali verso i fedeli sofferenze, progetti e difficoltà delle che sono emigrati fuori dai propri paesi. Chiese Orientali Cattoliche dell’Europa. Alla sessione inaugurale ha preso parte Erano presenti una quarantina di il vescovo ausiliare di Londra, S.E. vescovi, sacerdoti ed esperti nella Mons. Paul McAleenan, che ha portato catechesi, provenienti dall’Inghilterra il saluto del Cardinale Vincent Nichols fino all’Ucraina, dai Paesi scandinavi e ha augurato la presenza dello Spirito fino alla Grecia. Il tema generale Santo nei nostri incontri. Poi il Nunzio dell’incontro era l’annuncio, la Apostolico in Gran Bretagna, S.E. conoscenza e la vita di fede in Cristo Mons. Edward J. Adams, ha portato il (Kerigma-Catechesi-Mistagogia). saluto del Santo Padre. Papa Francesco In questi giorni si è commemorato ha invocato la sua benedizione pure il 60mo dell’Eparchia ucraina della apostolica sulla riunione e ha esteso Sacra Famiglia di Londra. Questa il suo saluto ai fedeli dell’Eparchia ricorrenza ci ha dato l’opportunità di ucraina e all’Arcivescovo Maggiore. INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 71

Il Nunzio Apostolico ha insistito sulla e fondamentale dell’annuncio di Cristo necessità di annunciare il Vangelo, di con una catechesi e una mistagogia proclamarlo e di scoprire la bellezza di che nascono dalla celebrazione della una vita di comunione con Dio e con gli Divina Liturgia come luogo della altri. Ha proposto l’immagine di Cristo confessione e della celebrazione della come antidoto per i mali del momento nostra fede. Mistagogia che sgorga dal presente. Attraverso il kerigma e la Vangelo stesso, dai testi della liturgia, mistagogia anche oggi l’opera salvifica di dall’iconografia, per portare i nostri fedeli Cristo continua attraverso la sua Chiesa. alla contemplazione del mistero di Cristo, Alla conclusione di questi lavori, tutti noi, Verbo di Dio incarnato dallo Spirito pastori delle Chiese Orientali Cattoliche Santo e dalla sempre Vergine Maria. d’Europa, ci sentiamo rincuorati Le diverse liturgie celebrate in questi dall’amore del Signore nel nostro servizio giorni ci hanno permesso anche ecclesiale, da quella Divina Grazia che di sperimentare la ricchezza della guarisce le nostre debolezze, dall’amore cattolicità che si manifesta attraverso del Signore verso la sua Chiesa che ci le diverse tradizioni cristiane che da spinge nell’annuncio del suo Vangelo. quasi due millenni conformano il volto Siamo convinti della necessità centrale cristiano dell’Europa. Questo fatto

INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI 72 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 ci ha resi coscienti della chiamata del nostro incontro. La cattedrale era sempre nuova a testimoniare il Vangelo gremita dal popolo di Dio. La presenza della misericordia, dell’amore e della di rappresentanti delle Chiese Anglicana riconciliazione al mondo odierno, e Ortodosse è stata una testimonianza del segnato dalla sofferenza, dalla povertà, buon clima ecumenico in questo Paese. dall’ingiustizia, e dai conflitti armati che I diversi aspetti che abbiamo approfondito affliggono il volto di tante delle nostre in questi giorni ci hanno fatto vedere Chiese e dei nostri popoli. Invochiamo, in particolare, il dono della pace e della l’importanza di ritrovare la centralità di riconciliazione per il popolo ucraino, Cristo nella nostra predicazione e nella martoriato da troppo tempo dalla nostra catechesi, la validità dei metodi violenza e dalla guerra, ricordando della grande Tradizione delle nostre anche la persecuzione e le sofferenze dei Chiese: la predicazione, la catechesi, nostri fratelli cristiani del Medio Oriente. l’iconografia, la mistagogia; e allo stesso Ringraziamo la Congregazione per le tempo la necessità dell’utilizzo dei nuovi Chiese Orientali e il CCEE, rappresentato mezzi di comunicazione per annunciare dal suo Segretario generale, Mons. a tutti la Buona Novella di Cristo. Duarte da Cunha, per il loro sostegno Nel 2018, la riunione si svolgerà dal 14 ai nostri incontri ormai ventennali. al 17 giugno nell’Eparchia di Lungro L’argomento trattato ci ha portato a sentirci anche coinvolti nell’impegno degli Italo-Albanesi in Italia, su invito del rinnovamento della catechesi di tutta di. S.E. Mons. Donato Oliverio. la Chiesa. Ci siamo sentiti confortati L’incontro si è concluso, domenica 29 dall’appoggio incoraggiante ricevuto ottobre con la Divina Liturgia celebrata dal Pontificio Consiglio per la Nuova nella cattedrale della Sacra Famiglia a Evangelizzazione. Nella celebrazione Londra, presieduta dall’Arcivescovo della Divina Liturgia, nella cattedrale Cyril Vasil’ SJ, segretario della di Westminster, presieduta da Sua Congregazione per le Chiese Orientali. Beatitudine Sviatoslav Shevchuk Rientriamo nelle nostre Chiese e concelebrata dai vescovi orientali confortati nella fede, e consapevoli presenti, nonché da numerosi vescovi che è Cristo celebrato, annunciato e della Gran Bretagna, alla presenza del Cardinale Vincent Nichols che vissuto il vero mistagogo della fede, ha tenuto anche l’omelia, abbiamo che ci guida e ci sostiene nella nostra ringraziato la Conferenza Episcopale di missione di annuncio del Vangelo. Inghilterra e Galles per l’aiuto ricevuto nella preparazione e nello svolgimento Londra, il 29 ottobre 2017 INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 73 VIAGGIATORI SULLA TERRA DI DIO Giornata della Custodia del Creato nell’Eparchia di Lungro Maria Antonietta Manna AdC Progetto Policoro

“Non si considerava un turista bensì del camminare, del pregare uniti in un viaggiatore, e spiegava che si tratta un’unica voce, del deliziarsi del cielo in parte di una differenza temporale. limpido e dell’aria tersa, dell’osservare Dopo poche settimane, o pochi mesi, la natura intorno e del trovarsi “faccia il turista si affretta a tornare a casa; a faccia con la bellezza di Dio” (1 Cor il viaggiatore, che non appartiene ad 13,12). alcun luogo in particolare, si sposta Questa l’ultima esperienza dei lentamente da un punto all’altro della “viaggiatori” dell’eparchia di Lungro terra, per anni”. (Paul Bowles) che il 2 Settembre scorso si sono riuniti Ogni viaggio è attesa, trepidazione, al santuario di Santa Maria del Monte avventura, stupore... Già, la meraviglia ad per unirsi in preghiera

EPARCHIA 74 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 nella giornata dedicata alla custodia del purtroppo, deturpato un paesaggio che creato, all’organizzazione della quale contraddistingue il nostro territorio e Zoti Raffaele De Angelis ha profuso il rappresenta parte della nostra cultura di suo grande impegno. uomini e donne arbëreshe. Creato inteso come braccia di madre Ciò che può essere scoraggiamento che accolgono, come sorella o fratello per quello a cui stiamo assistendo con cui si condivide un’intera esistenza quotidianamente, lascerà sicuramente il in tutte le sue sfacettature, come casa che protegge, all’interno della quale posto alla speranza e al cambiamento, dimora una famiglia, sede della cultura all’apertura ad un’adeguata relazione della vita. con il creato basata sul dialogo, sulla Ma quanto noi siamo grati di questo conoscenza e sull’amore dettato dono fattoci gratuitamente? Quanto dalla nobiltà del cuore umano, e non “camminiamo cantando” insieme a dall’indifferenza e dalla crudeltà. tutte le altre creature? Ci accorgiamo In fondo, ognuno di noi è legato a della presenza di Dio in quel luogo così luoghi e alle suggestioni che quel luogo suggestivo e straordinario? ha provocato! Su questo ci si è interrogati dopo la Ognuno di noi conserva nella sua Divina Liturgia presieduta dal vescovo, S.E. Mons. Donato Oliverio, e i diversi memoria il suo ricordo e ogni qual momenti fraterni di condivisione, ilarità, volta si ritorna in quel posto, in qualche spensieratezza e riflessione insieme a modo, si recupera la propria identità. chi, giornalmente, dà testimonianza Accogliendo, allora l’invito del nostro viva con il proprio operato nella vescovo a creare una “mentalità pulita” salvaguardia del nostro territorio. e una “cultura della cura del creato”, e Un momento di incontro con l’Azienda coscienti del bisogno di azioni pratiche Faunistico-Venatoria di Lungro, il per stimolare una coscienza ecologica capitano Roseti del Reparto Tutela che possa migliorare l’intera umanità, del Parco della Sila dei Carabinieri i “viaggiatori” dell’eparchia di Lungro Forestali e altri rappresentati dell’Arma si sono salutati con la promessa di dei Carabinieri, della Protezione Civile e del WWF. Un dialogo mosso camminare su questa terra cercando da esperienze, lavoro, volontariato, Dio, per poter esclamare con lo stesso dubbi, perplessità, presa di coscienza stupore di Giacobbe: “Certo, il Signore di tante azioni dolose che hanno, è in questo luogo e io non lo sapevo”! EPARCHIA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 75 Omelia di Mons. Donato Oliverio nella celebrazione della Divina Liturgia durante la Giornata di Preghiera per la Custodia del Creato

“Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo” (Gen. 28,16) Viaggiatori sulla terra di Dio

Cari fratelli e sorelle, un’esclamazione, scorgere da occhi aperti alla meraviglia espressiva dello stupore di Giacobbe, e alla lode. che nel corso di un lungo viaggio Il luogo dove ci troviamo, la nostra scopre la terra di Carran come luogo Montagna così bella e suggestiva, nel di presenza del Signore: “Quanto è comune di Acquaformosa del territorio terribile questo luogo! Questa è proprio dell’Eparchia, merita attenzione e cura. la casa di Dio, questa è la porta del Un luogo significativo che ci parla di cielo” (Gen. 28,17) Dio per la sua bellezza naturale per la Questo ed altri passi della sapienza presenza della Madre di Dio in questo biblica ci narrano di luoghi in cui Dio Santuario a lei dedicato. sceglie di manifestarsi, di lasciarsi Noi oggi siamo riuniti nel Santuario

EPARCHIA 76 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017

EPARCHIA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 77

“Santa Maria del Monte” in questa strumenti di Dio per la cura della Divina Liturgia per pregare ed agire creazione, ognuno con la propria per la Cura del Creato. Una occasione cultura ed esperienza, le proprie per “offrire un rendimento di grazie iniziative e capacità”. (Papa Francesco, al benevolo Creatore per il magnifico Enciclica Laudato Si’). dono del creato e impegnarci a Ecco carissimi diffondiamo il pensiero custodirlo e preservarlo per il bene del Santo Padre per coinvolgere delle generazioni future”, come il maggior numero di persone e affermano Papa Francesco il Patriarca trasformare le sue parole in azione: Ecumenico Bartolomeo. singoli, famiglie ed associazioni Ci uniamo al messaggio dei Vescovi possono assumere questo impegno e fare italiani ed alla preghiera e al messaggio la propria parte; e prendiamo l’impegno congiunto di Papa Francesco e del a pregare per e con il Creato; vivere con Patriarca Ecumenico Bartolomeo. semplicità; promuovere la cura della “Il racconto della creazione ci offre nostra casa comune; incoraggiare le una veduta panoramica del mondo. nostre comunità, le persone con cui ci La terra ci venne affidata come dono relazioniamo, ad agire con l’urgenza sublime e come eredità della quale richiesta per promuovere la cultura tutti condividiamo la responsabilità… della salvaguardia del Creato. tuttavia la storia del mondo presenta Creare un gruppo di lavoro per la Cura una situazione molto diversa. Ci del Creato è un modo eccellente per rivela uno scenario moralmente incominciare e per sostenere il nostro decadente, dove i nostri atteggiamenti impegno per la cura della casa comune, e comportamenti nei confronti del perché possa crescere una “cultura creato offuscano la vocazione ad essere della cura”, secondo uno stile cui collaboratori di Dio. …Le conseguenze ci richiama l’esperienza degli scout: sono tragiche e durevoli. L’ambiente “il luogo del campo va lasciato in umano e quello naturale si stanno condizioni migliori di quanto non fosse deteriorando insieme…Pertanto, uniti prima di arrivarci”. dalla medesima preoccupazione per Il mondo va lasciato un po’ migliore di il creato di Dio e riconoscendo che la quanto non lo troviamo. (Baden Powel). terra è un bene in comune, invitiamo È quanto esprime la figura di tutte le persone di buona volontà a Giacobbe: siamo viaggiatori su una dedicare un tempo di preghiera per terra che è di Dio e che come tale va l’ambiente”. amata e custodita. (dal messaggio dei “Tutti possiamo collaborare come Vescovi italiani). EPARCHIA 78 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 Messaggio congiunto di Papa Francesco e del Patriarca Ecumenico Bartolomeo per la celebrazione della Giornata di Preghiera per la Cura del Creato

Il racconto della creazione come una veduta panoramica sul mondo. La Scrittura rivela che “in principio” Dio designò l’umanità a collaborare nella custodia e nella protezione dell’ambiente naturale. All’inizio, come leggiamo in Genesi (2,5), «nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata, perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e non c’era uomo che lavorasse il suolo». La terra ci venne affidata come dono sublime e come eredità della quale tutti condividiamo la responsabilità finché, “alla fine”, tutte le cose in cielo e in terra saranno ricapitolate in Cristo (cfr Ef 1,10). La dignità e la prosperità umane sono profondamente connesse alla cura nei riguardi dell’intera creazione.

Tuttavia, “nel frattempo”, la storia del mondo presenta una situazione molto diversa. Ci rivela uno scenario moralmente decadente, dove i nostri atteggiamenti e comportamenti nei confronti del creato offuscano la vocazione ad essere collaboratori di Dio. La nostra tendenza a spezzare i delicati ed equilibrati ecosistemi EPARCHIA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 79 del mondo, l’insaziabile desiderio di manipolare e controllare le limitate risorse del pianeta, l’avidità nel trarre dal mercato profitti illimitati: tutto questo ci ha alienato dal disegno originale della creazione. Non rispettiamo più la natura come un dono condiviso; la consideriamo invece un possesso privato. Non ci rapportiamo più con la natura per sostenerla; spadroneggiamo piuttosto su di essa per alimentare le nostre strutture. Le conseguenze di questa visione del mondo alternativa sono tragiche e durevoli. L’ambiente umano e quello naturale si stanno deteriorando insieme, e tale deterioramento del pianeta grava sulle persone più vulnerabili. L’impatto dei cambiamenti climatici si ripercuote, innanzitutto, su quanti vivono poveramente in ogni angolo del globo. Il nostro dovere a usare responsabilmente dei beni della terra implica il riconoscimento e il rispetto di ogni persona e di tutte le creature viventi. La chiamata e la sfida urgenti a prenderci cura del creato costituiscono un invito per tutta l’umanità ad adoperarsi per uno sviluppo sostenibile e integrale. Pertanto, uniti dalla medesima preoccupazione per il creato di Dio e riconoscendo che la terra è un bene in comune, invitiamo caldamente tutte le persone di buona volontà a dedicare, il 1° settembre, un tempo di preghiera per l’ambiente. In questa occasione, desideriamo offrire un rendimento di grazie al benevolo Creatore per il magnifico dono del creato e impegnarci a custodirlo e preservarlo per il bene delle generazioni future. Alla fine, sappiamo che ci affatichiamo invano se il Signore non è al nostro fianco (cfr Sal 126/127), se la preghiera non è al centro delle nostre riflessioni e celebrazioni. Infatti, un obiettivo della nostra preghiera è cambiare il modo in cui percepiamo il mondo allo scopo di cambiare il modo in cui ci relazioniamo col mondo. Il fine di quanto ci proponiamo è di essere audaci nell’abbracciare nei nostri stili di vita una semplicità e una solidarietà maggiori. Noi rivolgiamo, a quanti occupano una posizione di rilievo in ambito sociale, economico, politico e culturale, un urgente appello a prestare responsabilmente ascolto al grido della terra e ad attendere ai bisogni di chi è marginalizzato, ma soprattutto a rispondere alla supplica di tanti e a sostenere il consenso globale perché venga risanato il creato ferito. Siamo convinti che non ci possa essere soluzione genuina e duratura alla sfida della crisi ecologica e dei cambiamenti climatici senza una risposta concertata e collettiva, senza una responsabilità condivisa e in grado di render conto di quanto operato, senza dare priorità alla solidarietà e al servizio.

Dal Vaticano e dal Fanar, 1° settembre 2017 Papa Francesco e il Patriarca Ecumenico Bartolomeo EPARCHIA 80 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 “Per la salubrità del clima, per l’abbondanza dei frutti della terra” Angela Castellano Marchianò

Ogniqualvolta celebra la Divina È dunque una prima grande Liturgia di S. Giovanni Crisostomo, nella sensibilizzazione per la natura e la bella e completa serie di invocazioni salvaguardia in genere del creato iniziali, il sacerdote, o il diacono, invita i quella che riceviamo dalla sistematica fedeli a pregare il Signore per ricevere da partecipazione alla celebrazione liturgica Lui, tra gli altri, anche i due doni preziosi e dalla scuola di preghiera che essa per la vita “la salubrità del clima” e rappresenta per noi in ogni suo aspetto; “l’abbondanza dei frutti della terra”, ma non è neppure l’unica occasione di che sappiamo essere fruibili pienamente riflessione sul legame che intercorre fra “in tempi di pace”. il Creatore e il benessere delle creature

EPARCHIA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 81 nel quadro grandioso del Creato, se maturati in quella indefinibile stagione celebriamo con la dovuta attenzione tra estate e autunno, che gli antichi anche altri momenti della nostra vita di greci chiamavano ‘opòra’, parola che fede. fa pensare all’abbondanza e alla bontà Poi, a mo’ di esempio, che non di tanti sapori, che le provvide massaie presumo essere esauriente, bensì solo cercano di imprigionare nelle loro sagge esemplificativo, penso al significato ed ‘provviste’ da godere più avanti, quando alle preghiere di certe importanti feste, ormai l’avaro inverno nasconde nella quali l’Ascensione, o la Trasfigurazione, terra, per fecondarli però con acqua e neve o l’Aghiasmòs, la Benedizione delle i suoi preziosi semi, che si schiuderanno Acque in occasione della Festa della timidamente solo a primavera. Teofania al Battesimo di Gesù nel La liturgia ci insegna ora a pregare Giordano, nelle quali tutta la natura con un’altra bellissima invocazione: vive pienamente dell’abbraccio divino “Benedici, Signore, il ciclo dell’anno”, che la purifrica e la attira a sè con la che unisce strettamente in questo ‘ciclo’ stessa benevolenza che il Signore riserva il lavoro agricolo dell’uomo ed il all’uomo, perché è appunto l’uomo che lavoro pastorale della Chiesa, cosicché in essa vive e di essa gode. il nostro Pastore, il Vescovo Donato, È questa, che possiamo chiamare ci invita amabilmente a celebrarlo con spiritualizzazione della natura, che lui nel luogo più vicino al Cielo e più l’uomo di oggi non sente più come significativo dal punto di vista naturale, all’origine della sua fede, stornato, sui monti e tra i boschi ombrosi che per non dire accecato, com’è, da una sovrastano Acquaformosa, e anche errata e distorta volontà di assoluto e Lungro. sconsiderato, colpevole, dominio della Nella chiesetta antica che si erge sul natura, che si ritorce in definitiva a tutto pianoro, custodito e curato dalla Guardia suo danno. Forestale, il Vescovo e i sacerdoti Ben venga, dunque, sulle orme presenti concelebrano la Divina Liturgia; lasciate da Papa Francesco sulla nostra i fedeli accorsi a godere la bella giornata via, un giorno solenne, una festa, una di pausa dal lavoro, già ripreso non senza celebrazione dedicata ad una consapevole un po’ di nostalgia della vacanza estiva, e gioiosa ‘salvaguardia del creato’! li accompagnano col canto corale del Il tempo propizio è stato individuato bel testo di San Giovanni Crisostomo; negli inizi di settembre, quest’anno l’omelia del Vescovo è calorosa, era precisamente sabato 2 settembre: sentita e coinvolgente, pienamente è un tempo propizio, in cui la natura è immedesimata nella felice immersione ancora legata alla pienezza dei frutti in quella natura, ancora per così dire EPARCHIA 82 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 intatta, del luogo decisamente montano Antonio Leotta, già Comandante del e nella responsabile consapevolezza Corpo dei Carabinieri di , del bene che essa rappresenta per tutti, ed il Comandante provinciale del Corpo quanto al dovere ed alla necessità, oggi della Guardia Forestale, il Capitano inderogabile, di ‘prendersi cura’ - come Pietro Roseti, impegnati in particolare ama insegnare anche Papa Francesco - ad individuare le cause ed i responsabili, dell’opera provvidenziale del creato. in questo caso davvero irresponsabili, Tutti i presenti ne sono più che convinti dei molteplici incendi che d’estate hanno e, grati al Vescovo per la sua opera imperversato e spogliato di vegetazione educativa, umana e spirituale insieme, lo le falde dei monti e delle colline di più salutano affettuosamente e lo attorniano parti della ; entrambi hanno sorridenti, prima di spargersi a gruppetti ribadito con calore e con appassionate famigliari o amicali e consumare in letizia parole la necessità di difendere da le buone cose che tutti hanno portato con attacchi così delittuosi il prezioso sé, e neppure un po’ di pioggerellina patrimonio boschivo di tutte le nostre impertinente riesce a sminuire appetito e zone di residenza, giacché tutti i nostri allegria. Paesi arberesh sono nati in luoghi più Al riparo comunque della chiesetta, e meno montuosi, salubri per i loro dopo la ‘colazione al sacco’ sui grandi boschi e famosi per i loro ampi orizzonti tavoli di legno sparsi nel bosco, che panoramici estesi fino al mare, vero dono ovviamente ‘i merendanti’, secondo di Dio. un famoso neologismo di Guido La difesa di quanto ancora oggi Gozzano, si fanno un punto di onore possiamo godere dell’opera creatrice di di lasciare intatto, senza quelle brutte Dio è un dovere civile, è una necessità contaminazioni di materiali vari, quasi salutare, che si proietta anche sulle dissacranti, che si trovano ahimè generazioni future, ma è innanzitutto, per troppo spesso nei luoghi piacevoli delle il credente, un forte legame di gratitudine merende, si svolge la parte riflessiva verso il Creatore, che ha operato a della giornata: per renderla più efficace vantaggio dell’uomo e non vuole che e coinvolgente, quest’anno il Parroco l’uomo lo misconosca e lo tradisca. di Acquaformosa, Papàs Raffaele De L’occasione di questa celebrazione, Angelis, che è per così dire il padrone che si spera diventi da ormai una bella di casa ed ha cara la saggia tutela dei consuetudine, radicata tra i fedeli e bene luoghi, ha invitato all’incontro anche accolta da tutte le comunità parrocchiali, due ufficiali dell’Arma dei Carabinieri, costituisce infine anche un valido esperti conoscitori del territorio strumento di dialogo e di vicinanza castrovillarese, e non solo, il Maggiore non solo tra i cristiani, ma anche con le EPARCHIA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 83 sensibilità delle altre religioni, soprattutto creato anche i fratelli ortodossi, in tutte con le religioni monoteiste, che credono le recenti occasioni di confronto e di in un Dio creatore, buono e santo: i presa di coscienza fra le Chiese della loro nostri padri ebrei, in particolare, nei loro tradizione, in totale sintonia con tutta la lunghi e compiaciuti salmi inneggiavano Chiesa Cattolica. ripetutamente alla creazione, in ogni Questa sensibilizzazione di fondo e suo aspetto ed elemento, come segno conseguente fraterna collaborazione evidente della presenza e provvidenza fra credenti, in nome dell’unico Dio- di Dio, identificando proprio nel Creatore, non solo è fonte di speranza per creato la prima potente, innegabile e il bene dell’umanità intera, ma diventa significativa rivelazione del Signore, e anche forte volontà di azione concreta la festeggiavano, continuando tuttora la tradizione, quasi uno speciale di responsabilizzazione ed autorevole ‘capodanno’, proprio nel tempo propizio sprone per chi, avendo assunto nel mondo del mese di settembre. importanti impegni politici e sociali, è Con voce univoca ed altrettanta tenuto in coscienza a garantire a tutti gli consapevolezza hanno sottolineato il abitanti del pianeta, di oggi e di domani, valore dell’impegno nello stesso senso la “salubrità del clima e l’abbondanza di amore al Creatore e salvaguardia del dei frutti della terra”.

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“La bellezza della vita è la sete di Dio” Esercizi Spirituali del Clero dell’Eparchia di Lungro Briatico, 6-9 novembre 2017 Papàs Elia Hagi

È da sempre bella abitudine dei sacerdoti rato alla vita ordinaria, al ministero, alle dell’eparchia di Lungro quella di assolve- relazioni quotidiane, portando con sé il re insieme all’obbligo di frequentare gli profumo di Cristo”. L’auspicio di Mons. esercizi spirituali. Essi fanno parte, nel- Donato Oliverio Vescovo dell’Eparchia la logica della formazione permanente, di Lungro, di partecipare numerosi anche dalla vita di ogni prete. La finalità degli quest’anno, fu accolto, e ci siamo così esercizi è un rimettere sempre Dio al cen- ritrovati insieme al Ritiro presso la casa tro della propria vita. Papa Francesco ha dei Padri Dehoniani nella diocesi di Vibo detto in proposito: “Proporre gli Eserci- a Briatico. Il vescovo del posto, Mons. zi spirituali significa invitare a un’espe- Luigi Renzo, già amico di alcuni nostri rienza di Dio, del suo amore, della sua confratelli, ci ha visitati per un saluto bellezza. Chi vive gli Esercizi in modo veloce ma pieno di sollecitudine amore- autentico sperimenta l’attrazione, il fa- vole e delicata. A guidare le conferenze scino di Dio, e ritorna rinnovato, trasfigu- è venuto da Bergamo il Mons. Antonio

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Donghi. Nel cammino di formazione renze, ricche di spunti teologici e attente personale dei ministri ordinati (vescovi, alla specificità orientale e le opportunità presbiteri e diaconi) trovare un tempo per di confronto con gli altri sono servite a ritemprare lo spirito è necessario e fon- infondere nuove linfe allo spirito riem- damentale. Gli esercizi spirituali sono lo pendolo di un vigore che, spero, darà i strumento adatto a questo scopo, rappre- suoi frutti. sentando essi un invito a lasciare le nostre È stato un corso molto effiefficace. cace. Gli oraora-- attività e a ritrovarci insieme per crescere ri sono stati ben distribuiti e l’attenzione nella fede e nell’intimità con Colui che paterna, gioviale e amichevole del nostro ci ha fatti suoi ministri e collaboratori, e amato vescovo, un ingrediente eccellente riprendere, con rinnovato slancio, l’atti- che ha contribuito alla serenità dell’at- vità pastorale. Abbiamo avuto anche la mosfera. Un sacerdote rinnovato dagli gioia di avere con noi il vicario generale esercizi è chiamato a rinnovare con una il Protopresbitero Pietro Lanza. Due sono maggior attenzione spirituale la propria stati i pilastri delle giornate di Briatico: la parrocchia. Vale la pena investire tempo preghiera liturgica comunitaria e le medi- per rinnovarci. Soltanto tornando a Cri- tazioni del predicatore. Armati di Bibbia, sto, al nostro primo amore, saremo effica- dei libri liturgici, dei paramenti, di qua- ci nell’evangelizzazione. Certo, Gesù si derni e bloc notes, abbiamo trascorso dei incontra prevalentemente nei sacramenti, giorni intensi, in un’atmosfera naturale di nella preghiera, nella comunità; ma nei rara bellezza, nella struttura che è un’oasi giorni di ritiro si riceve di più: la grata di pace affacciata sul mar Tirreno su una esperienza di sentirlo camminare insie- balconata da cui si godeva di un panora- me, coi confratelli e specialmente col Pa- ma stupendo, isole Eolie incluse nei mo- store che è innanzitutto il Vescovo. menti di nitore e sereno. Il ritiro è stato un tempo benedetto, eccel- Sento che le esperienze fatte durante il lente: per la preparazione, l’accompagna- ritiro hanno avuto un impatto veramente mento, lo studio personale, le strutture positivo sulla mia vita spirituale e sul mio e le persone. Si sono rinnovate le forze ministero sacerdotale. Anche trascorrere migliorando la nostra disposizione a con- semplicemente del tempo insieme, a ta- templare il Signore nella sua parola e da vola, in chiesa, nell’aula adibita alle con- lì nei sacramenti. Il ritiro crea in ognu- ferenze è stata un’opportunità per vivere no di noi dei testimoni. Ci riconosciamo la fraternità sacerdotale in un modo uni- indegni, però questo ci spinge con nuove co e rinvigorente, una viva esperienza di forze ad essere testimoni di Cristo. Con comunione. In secondo luogo, le confe- animo fiero continuiamo a lavorare nella EPARCHIA 86 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017

Chiesa, il suo Corpo Mistico. e condurlo alla contemplazione del volto Potrebbero tornare utili alcuni passaggi del Padre (cfr. Gv 1,18). Questa verità è che abbiamo immagazzinato dall’espe- sempre attiva nel cuore di ogni battezzato rienza di profonda vita spirituale, sacer- e si ritraduce nella sete della parola di- dotale e d’insegnamento del nostro Pre- vina, che guida i suoi passi verso la pie- dicatore. Concentrandosi sulla traccia del nezza dell’esistenza. L’amore alla Parola cammino eparchiale indicata dal nostro ritraduce l’amore stesso alla vita poiché Vescovo Donato Oliverio nella sua Let- è qui che si attinge il calore, la forza, la tera Pastorale sulla Parola di Dio, ci ha luce per maturare nella propria identità. egli regalato spunti preziosi in proposi- L’amore alla Parola di Dio rappresenta to. Eccone alcuni: la Parola sazia la sete una vivente professione di fede nell’esi- del Volto di Dio. Ogni uomo avverte in genza della relazione con la rivelazione, se stesso, sia che lo sappia sia che non che in Cristo ha manifestato la sua pie- lo sappia, un’intensa sete di comunione nezza. divina, poiché la sua esistenza si costru- Tale itinerario si sviluppa nell’ottica della isce ogni giorno lasciandosi attirare da vocazione fondamentale dell’uomo che Colui che l’ha creata a sua “immagine e si sente chiamato ad essere ogni giorno somiglianza”. La creatura umana avver- iniziato al Cristo nella chiesa mediante la te in se stessa una inesauribile tensione celebrazione dei Divini Misteri. È nel fa-nel fafa-- verso una pienezza esistenziale, che può scino di Cristo e nella immedesimazione riposare solo nell’Assoluto. Essa è un alla sua sensibilità che l’uomo può vera- divenire continuo, poiché nel suo cuore mente gustare il dono d’essere uomo, im- opera un dinamismo che la rende ogni magine luminosa del volto del Padre. giorno vera e in stato di ricerca del sen- Se vogliamo cogliere la radice della veri- so della propria esistenza. La grandezza tà della vita, ci accorgiamo in modo molto dell’uomo si scopre nella sua ansia di ri- evidente che il processo proprio dell’ini- cerca, ritradotta nell’immagine figurativa ziazione cristiana si costruisce sullo sfon- della sete esistenziale. L’immagine infatti do della sete e della ricerca del volto del tende a lasciarsi progressivamente trasfi- Padre. Infatti la simbologia dell’acqua gurare dal suo contenuto, fino a che Dio battesimale, nella sua ampia significazio- sia tutto in tutti. Il discepolo del Signore ne, ritraduce anche l’innato desiderio pre- rappresenta la realizzazione profetica di sente nel cuore di ogni uomo di voler dis- questa vocazione che è presente nel cuore setarsi alla sorgente dell’acqua viva che di ogni umana creatura. Infatti il Verbo si è Cristo, poiché Egli stesso ci dice conti- è fatto carne per assumere in sé l’umano nuamente: “Io sono il pane della vita; chi EPARCHIA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 87 viene a me non avrà più fame e chi crede za di condividere con i fratelli nella fede in me non avrà più sete” (Gv 6, 35) e “Chi la sete della verità e del volto del Padre. ha sete venga a me e beva” (Gv 7,37). La Il sacerdote si pone in mezzo ai fratelli, li celebrazione del mistero eucaristico, che coinvolge nella sua esperienza spirituale accompagna il cammino di ogni discepo- e con essi cammina vivendo della Parola lo, dà compimento “provvisorio” a questa come criterio e luce che anima le scelte tensione presente nel discepolo stesso, in storiche. Egli vive con il popolo di Dio attesa del suo pieno accompagnamento le medesime idealità evangeliche, spalan- nella Gerusalemme del cielo, quando Dio cando con e per i fratelli nella fede la pro- sarà tutto in tutti. pria persona alla comunicazione. L’amo- Un altro spunto del predicatore riguarda re alla Parola genera in lui l’entusiasmo la vita della comunità: il desiderio di vi- dell’annuncio del Vangelo, gli fa gustare vere la Parola di Dio colloca il battezzato l’ebbrezza della attualità sacramentale del nell’“alveo della comunità”. Infatti è nella mistero pasquale, infonde nel suo cuore comunione ecclesiale che la Parola acqui- la fiducia nel proclamare ad ogni uomo sta tutta la sua significazione esistenziale. la verità: Cristo è risorto! Si intuisce che Il presbitero avverte in se stesso l’esigen- sussiste una stretta relazione tra il mistero

EPARCHIA 88 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 della Parola, la sua comprensione perso- morale e giuridico. Nello stesso tempo il nale, e il vissuto della comunità cristiana. presbitero con i fratelli nella fede matura Dobbiamo avere sempre presente la chia- nel gusto della relazione con il Maestro, ra convinzione che la fede vissuta dalla che specialmente nella preghiera diventa comunità cristiana anima il testo biblico, particolarmente significativo, rendendo lo rende fecondo e gli offre una luminosa la comunità luminosa profezia della pre- attualità. Infatti, come la memoria vissu- senza salvifica della Parola stessa. ta di Gesù nella comunità dei discepoli e Altri temi svolti, quali il primato della progressivamente diventata testo scrittu- Parola di Dio nella liturgia; la parola di ristico, così il medesimo testo nel cam- Dio e l’assemblea liturgica; la presenza mino della chiesa acquista la sua vitalità di Cristo nella Parola proclamata, hanno nella fecondità teologale della comunità approfondito tutte le implicazioni mista- stessa. Tale ricchezza spirituale gli impe- gogiche del leggere la Parola di Dio inse- disce di leggere in modo illuministico il rendola in un contesto liturgico secondo dono che Dio fa di se stesso alla comunità la sensibilità bizantina. cristiana, di manipolarne il contenuto, di Per concludere vorrei fare un appunto ridurre la sua linfa ad un semplice criterio sulla locuzione “Divini Misteri”, giusta-

EPARCHIA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 89 mente utilizzata dal Mons. Donghi, at- punto mi permetto di spiegare cosa è la tento e fine conoscitore della tradizione tipologia. “Tipologia” viene sempre dal orientale. Infatti nel linguaggio liturgico greco typos e come ci insegna il Cate- bizantino chiamiamo abitualmente i sa- chismo della Chiesa Cattolica ai numeri cramenti Divini Misteri. Sacramento e 128, 130 è un modo di leggere il Vange- mistero sono dunque sinonimi. Possiamo lo alla luce dell’Antico Testamento. La tuttavia fare una sottile distinzione fra Chiesa, fin dai tempi apostolici e poi co- loro. La parola “sacramento” identifica i stantemente nella sua Tradizione, ha mes- segni visibili dei riti della Chiesa, mentre so in luce l’unità del piano divino nei due “mistero” si riferisce alla realtà spirituale Testamenti grazie alla tipologia. Secondo nascosta, sottintesa. Anche la lingua ri- un antico detto, il Nuovo Testamento è flette questa sfumatura a seconda dell’in- nascosto nell’Antico, mentre l’Antico è fluenza latina o greca. Mysterion nel svelato nel Nuovo. Le prefigurazioni e le greco originariamente significa ciò che è anticipazioni dei sacramenti dall’Antico segreto: le iniziazioni religiose impone- Testamento sono direttamente collegate vano il segreto delle dottrine che veniva coi riti della Chiesa attraverso Gesù. Per svelato gradualmente. Se si fa riferimento esempio, il sacrificio della Divina Litur- al più antico libro albanese, il “Messale” gia è legato alla Pasqua degli ebrei e ai di Gjon Buzuku (1555), viene attestato: sacrifici degli agnelli di allora. Per questo sakrament per “sacramento” (tëh këti nella Santa Comunione noi consumiamo sakramenti). Se ci spostiamo sul più anti- l’Agnello di Dio, Cristo stesso. I misteri co testo arbëresh, “Il catechismo di Luca della vita di Cristo compiono la tipologia Matranga” (1592) di Piana degli Albane- e i segni dell’Antico Testamento. si, troviamo invece Mistīr, alla maniera Torno a ripetere: il ritiro di quest’anno è greca, per dire sacramento. Dunque, se stato un dono da accogliere. A beneficiar- vogliamo comprendere la realtà dei sa- ne non sono stati solo i sacerdoti parteci- cramenti dobbiamo studiare i segni visi- panti, ma anche e soprattutto la comunità bili per entrare nei misteri. Per descrivere loro affidata. Siamo tornati a casa come questo processo utilizziamo un termine i due discepoli di Emmaus, i quali, dopo speciale: “mistagogia” (letteralmente “la aver riconosciuto il Risorto, partirono dottrina dei misteri”). Per essere introdot- senza indugio e fecero ritorno nella co- ti nei Misteri bisogna cercare sempre que- munità con il cuore arso dalle parole di sto passaggio dalla Parola al Sacramento. Gesù (cfr. Lc 24, 30) che noi abbiamo in- Essenzialmente la mistagogia è la “tipo- contrato nelle meditazioni, nelle confes- logia” applicata ai sacramenti. A questo sioni, nelle orazioni e nelle liturgie. EPARCHIA 90 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 Chirotonia presbiterale del diacono Emanuel Pecoraro Lungro, 1 Ottobre 2017 Antonio Calisi

È stato un momento di grande festa e presbitero ha studiato presso il Pontificio profonda spiritualità quello provato da Collegio Greco a Roma dove ha seguito tutta comunità diocesana dell’Eparchia gli studi di filosofia e teologia, presso la di Lungro il 1° ottobre nella Cattedrale Pontificia Università Gregoriana. di San Nicola di Mira a Lungro, a Alla Divina liturgia pontificale, motivo della chirotonia presbiterale del iniziata alle 10,30 e presieduta da diacono Emanuel Pecoraro. Sua Eccellenza rev.ma mons. Donato Nato a Piana degli Albanesi, il nuovo Oliverio, erano presenti i suoi genitori

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Spiridione e Monica, il fratello Daniele sei chiamato a custodire, a scoprire e e i familiari. Hanno concelebrato vivere, sempre di più, nella tua vita, che il protosincello vicario generale, da oggi, è di Cristo per Cristo, ed è al protopresbitero Pietro, il pro-rettore servizio del santo popolo di Dio, di cui del Pontificio Collegio Greco papàs sei membro e figlio, e ora padre, maestro Giovanni Xantachis, papàs Arcangelo e guida. È Dio che ti chiama, è Dio che Capparelli amministratore parrocchiale ti manda, a portare il lieto annuncio, della Cattedrale di San Nicola, il ad essere segno trasparente del suo diacono Nicola Corduano e diversi amore fedele e misericordioso, che mai sacerdoti. Presenti le reverende suore si stanca di cercare ogni suo figlio, che Piccole Operaie dei Sacri Cuori, le suore mai si arrende di fronte all’indifferenza Basiliane Figlie di Santa Macrina, amici e alla chiusura dei cuori smarriti e provenienti dalla Sicilia e numerosi confusi. Ma tu potrai vivere con gioia fedeli della diocesi. La Divina Liturgia alla tua esistenza la tua donazione a è stata animata dal coro della Cattedrale Dio e alla Chiesa, potrai attraversare diretta dal diacono Michel Skaf. anche le inevitabili prove del ministero, Il tutto è avvenuto in una intensa dell’incomprensione, della stanchezza, atmosfera di adorazione, alla quale potrai rinnovare il gusto della fedeltà tutti i fedeli hanno profondamente al Signore della vostra vita solo se sarà preso parte. Felicità per tutti i presenti sempre vivo il cuore del tuo sacerdozio. che hanno sostenuto il cammino di Il cuore del tuo essere prete è uno solo: papàs Emanuel che, indossati i nuovi è l’amore personale profondo di Cristo abiti liturgici, ha mostrato subito la per te, è il tuo amore, che suscitato da consapevolezza di questa scelta al lui, diviene un legame forte e vissuto di servizio di Gesù e dei fratelli attraverso amicizia con lui, con Gesù Signore e il suo volto splendente e il suo sorriso Maestro”. colmo di dolcezza. Al termine mons. Oliverio ha affidato Nell’omelia, il Vescovo rivolgendosi il ministero presbiterale di papàs al novello presbitero, si è pronunciato Emanuel alla Madre di Dio invitandolo in questo modo: “Caro Emanuel, è a “coltivare una profonda e tenera giusta la tua trepidazione nel ricevere devozione alla Santissima Vergine, il sacramento dell’ordine attraverso la Madre di Dio… mettendoci ogni giorno mia povera persona, è giusta perché sotto il manto di Maria Santissima, si compie in te un grande mistero, che chiediamo che con la sua preghiera ci EPARCHIA 92 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 ottenga la grazia di un amore a Cristo Alla fine il giovane presbitero ha fedele e fecondo per la gioia nostra e preso la parola ringraziando il Vescovo per il bene di tutto il popolo di Dio”. e i sacerdoti e tutto il popolo di Dio Davanti alla magnificenza della presente, manifestando gratitudine grazia e del ministero sacerdotale, san a Dio e alla Comunità per la grande Gregorio Nazianzeno dichiara che il accoglienza ricevuta. sacerdote è il difensore della verità, I nostri più ferventi auguri per un «che si eleva con gli angeli, glorifica cammino zelante e caritatevole verso i fratelli, via migliore di tutte verso la con gli arcangeli, fa salire sull’altare del divinizzazione. cielo le vittime dei sacrifici, condivide il sacerdozio di Cristo, riplasma la creatura, restaura [in essa] l’immagine [di Dio], la ricrea per il mondo di lassù, 1 San Gregorio Nazianzeno, Oratio 2, 73: SC 247, e, per dire ciò che vi è di più sublime, è 186 (PG 35, 481). divinizzato e divinizza»1.

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“VENGO A VISITARVI NEL NOME DEL SIGNORE” Visita Pastorale di S.E. Mons. Donato Oliverio a Civita 4-8 Ottobre 2017 Maria Antonietta Manna

“Cari fratelli e sorelle, diamo inizio del Signore che visita il suo popolo nella oggi a Civita alla Visita Pastorale, in pace. Un momento speciale, unico per la preparazione della festa della Madre parrocchia e per tutti i fedeli, che arriva di Dio del Rosario. Ci affidiamo alla in occorrenza della preparazione alla sua potente intercessione... In questi festa devozionale della S.S. Madonna giorni pregheremo insieme, celebreremo del Rosario. Un’occasione propizia la Liturgia, per ravvivare staremo insieme le energie di ed ascoltermo quanti sono insieme la chiamati alla vita parola di Dio, cristiana e alla ed insieme testimonianza decideremo del Vangelo. i passi da Un dono per il compiere per vescovo che, dare a questa nell’esercizio del comunità suo ministero, nuovo vigore viene accolto missionario...” e riscoperto (Cit. Saluto come maestro, del vescovo liturgo, pastore, alla Comunità immagine viva Civitese). e segno efficace Con queste di Cristo Gesù, parole il nostro vescovo, S.E. Mons. fondamento visibile dell’unità nella Donato Oliverio, lo scorso 4 Ottobre ha Chiesa. dato avvio alla sua visita pastorale nella Giornate ricche di emozioni e di speranze, comunità di Civita, segno della presenza scandite dal contatto personale e dalla EPARCHIA 94 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 vicinanza umana che hanno offerto nella carità e agli anziani a sentirsi sempre l’opportunità di consolidare la comunione nuovi nella speranza, sono stati percepiti fraterna, di ascoltare e essere consigliati, come “un prendersi cura a vicenda” che di ricevere parole di conforto, balsamo ha dato vitalità al nostro cammino di che cura ogni forma di sofferenza. Tutti fede, spesso debole e superficiale. i momenti vissuti e condivisi dal nostro La consegna della Sacra Bibbia alle Reverendo Padre insieme agli anziani e famiglie vuole essere la scintilla che ai malati, ai giovani e ai bambini, agli spinge a ritornare alle radici dell’amore, organismi istituzionali, parrocchiali- ad accogliere di nuovo e sempre Cristo pastorali, sociali, associativi, delle Signore e convertirci a Lui con tutto il forze dell’ordine e imprenditoriali della cuore, lasciandoci modellare dalla sua comunità civitese hanno permesso di parola. riscoprire la parola di Dio, unirsi nello Il Consiglio Pastorale Parrocchiale e per spezzare il pane, per vivere la carità gli Affari Economici, la Casa Comunale, cristiana e conformarsi ad un modello il Centro Sprar, il Corpo Forestale, di comunione che si rinnova di volta in le Scuole dell’Infanzia e Primaria, le volta con l’incontro con i fratelli. Associazioni, gli Imprenditori, i ragazzi Questi incontri, in cui il nostro vescovo dell’Oratorio: questa è stata la grande ha ravvivato l’amore per i suoi fedeli e famiglia che, come nei giorni di festa, si ha profuso parole di incoraggiamento è riunita tutta insieme in fraternità, in cui e di esortazione ai giovani a scoprire i ognuno ha accolto l’altro senza indugio doni che Dio ha loro donato, agli adulti e dove i “piccoli” e i ”più deboli” sono a rimanere saldi nella fede e perseveranti stati posti al centro delle preghiere e delle

EPARCHIA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 95 attenzioni e dove sono state condivise Vari sono stati i momenti di confronto e gioie, dolori, speranze e aspettative. riflessione durante i quali Sua Eccellenza In questo clima, al fine di riflettere ha invitato tutti, ognuno operante nel anche sulla vocazione antropologica ed proprio ambito, ad andare avanti con economica del borgo di Civita, tenendo forza, coraggio e speranza e, soprattutto, presente la sapienza secolare di una con l’aiuto di Dio perchè “...siamo chiesa condensata nella sua dottrina tutti operai nella vigna del Signore, sociale, è stata sottoscritta una “Carta nessuno escluso e ognuno nel suo ruolo” per l’Imprenditoria Responsabile e per (Cit. Incontro con i Consigli Pastorali un Turismo Sociale”, fondata sui principi Parrocchiali). Tutti, infatti, possediamo del Vangelo, che invita a cogliere ogni un ruolo essenziale all’interno della opportunità di promozione di scelte Chiesa, nella quale tutto viene discusso e turistiche volte alla salvaguardia e risolto insieme, in armonia, perchè tutto, alla tutela della “casa comune” e la in piena cooperazione e collaborazione, rivitalizzazione del patrimonio culturale, contribuisce a edificare la Chiesa religioso e letterario, in uno spirito di stessa, quella chiesa che, come il Buon accoglienza e disponibilità. Samaritano, cura le ferite del cuore umano e della società. Nel vortice delle insicurezze e dei dubbi di un un’epoca in cui la precarietà investe diversi rami della vita e non soltanto la sfera lavorativa, in cui i punti di riferimento vacillano o crollano totalmente, dove sembra esserci poca voglia di progettare e costruire, come se quasi un futuro non si intravedesse all’orizzonte, la comunità civitese si sente, adesso, più confortata e “si augura che questa visita possa aprire nuove vie, aiutare a fiorire ciò che germoglia e ridestare in noi tutti la freschezza della fede”. (Cit. Discorso di Saluto al Vescovo). EPARCHIA 96 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017

I CENTENARIO DELLA CONGREGAZIONE PER LE CHIESE ORIENTALI 1917 - 2017 ISTITUZIONE, FUNZIONI E COMPETENZE

Le prime attestazioni di un super negotiìs sanctae Fidei et religionis organismo in seno alla Sede catholicae per gli affari dei Greci e Apostolica esplicitamente incaricato degli altri orientali, e per promuovere di questioni relative alle Chiese la propagazione della fede nei paesi d’Oriente risalgono al 1573, pagani, fino alla costituzione nel 1622 quando Papa Gregorio XIII istituì la della Sacra Congregatio de Propaganda Congregatio de rebus Graecorum, Fide, con compiti analoghi. alla quale era affidato il compito di Il 6 gennaio 1862 il beato Pio IX, trattare le cause e gli affari relativi con la Costituzione apostolica Romani ai cattolici di rito bizantino o greco, Pontifices, in seno al medesimo ma anche di promuovere la tutela e Dicastero eresse la Congregatio de la diffusione della fede fra gli altri Propaganda Fide prò negotiis ritus cristiani d’Oriente. Clemente VIII orientalis: un unico Prefetto, ma con (1592-1605) la mutò in Congregatio due diversi Segretari a coordinare

EPARCHIA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 97 le rispettive sezioni, con proprio Ecclesiae Universae (1967) e Pastor personale, consultori ed archivio. In Bonus (1988), rispettivamente del beato tale assetto si giunse al 1° maggio Paolo VI e di san Giovanni Paolo II, 1917, quando il Sommo Pontefice oltre al quadro di riferimento offerto Benedetto XV, con il Motu proprio dal Concilio Ecumenico Vaticano Dei providentis, creò la Congregatio II, in particolare con il decreto prò Ecclesia Orientali, disponendo Orientalium Ecclesiarum (1964), fino che il Pontefice in carica ne fosse il in ambito canonistico al lavoro di Prefetto, fino alla modifica avvenuta il preparazione e alla promulgazione 15 agosto 1967, quando il beato Paolo del Codice dei Canoni delle Chiese VI, con la Costituzione apostolica Orientali (CCEO), avvenuta nel 1990. Regimini Ecclesiae Universae, Il Dicastero esercita ad normam modificò il nome in Congregatio pro iuris sulle eparchie, sui vescovi, Ecclesiis Orientalibus, e nominò sul clero, sui religiosi e sui fedeli Prefetto l’allora Segretario, Cardinale di rito orientale le facoltà che le Gustavo Testa. Congregazioni per il Culto Divino Il Dicastero ha ricevuto e la Disciplina dei Sacramenti, per i istituzionalmente dal Sommo Pontefice Vescovi, per il Clero, per gli Istituti il mandato di porsi in collegamento di vita consacrata e le Società di con le Chiese orientali cattoliche per vita apostolica e per l’Educazione favorirne la crescita, salvaguardarne cattolica hanno rispettivamente i diritti, e mantenere vivi ed integri sulle diocesi, sui vescovi, sul clero, nella Chiesa Cattolica, accanto al sui religiosi e sui fedeli di rito latino. patrimonio liturgico, disciplinare e Attualmente fanno eccezione le spirituale della Chiesa latina, anche competenze circa la dispensa dagli quelli delle varie tradizioni cristiane oneri derivanti dai Sacri Ordini, orientali. spettante alla Congregazione per Sono stati diversi e molteplici gli il Clero, e la giurisdizione sulle interventi pontifici particolari o Università e Facoltà cattoliche, nel quadro generale di riforme della comprese le istituzioni orientali, Curia Romana, quali i Motu proprio esercitata collatis consiliis con la di Pio XI Inde ab inito Pontificatu Congregazione per l’Educazione (1930) e Sancta Dei Ecclesia (1938), Cattolica. e le Costituzioni apostoliche Regimini La competenza propria della EPARCHIA 98 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017

Congregazione si estende a tutti gli con il Santo Padre, mentre gli affari che sono propri delle Chiese Arcivescovi Maggiori, canonicamente Orientali e che devono essere deferiti eletti dai Sinodi dei vescovi delle alla Sede Apostolica, anche se vi sono Chiese Arcivescovili Maggiori, coinvolti dei fedeli di rito latino, chiedono al Santo Padre la conferma come ad esempio il cambiamento della loro elezione. di ascrizione ad una Chiesa sui iuris. Riguardo alla designazione degli Infatti, il CCEO rinvia più volte alla altri vescovi, la Congregazione per Sede Apostolica e lo stesso CIC tratta le Chiese Orientali è maggiormente delle Chiese orientali sui iuris. Nella coinvolta. All’interno del territorio fattispecie per “Sede Apostolica” proprio, il Sinodo dei vescovi elegge va intesa la Congregazione, i vescovi con previo o successivo competente per trattare gli affari assenso del Romano Pontefice (CCEO sia circa la struttura e l’ordinamento cc. 182 §3,185). La Congregazione delle Chiese Orientali, sia circa deve esaminare la lista dei candidati l’esercizio delle funzioni di insegnare, presentata dal Sinodo dei vescovi in di santificare e di governare, sia circa modo da dare le massime garanzie le persone, il loro stato, i loro diritti circa la loro idoneità. e doveri, nonché tutto ciò che è Fuori dai confini territoriali delle prescritto dagli articoli 31 e 32 della Chiese patriarcali e delle Chiese Costituzione apostolica Pastor Bonus arcivescovili maggiori, nelle Chiese circa le relazioni quinquennali e le metropolitane e nelle altre Chiese visite ad limina. sui iuris i vescovi sono nominati Il Dicastero ha competenza dal Romano Pontefice. Il Sinodo territoriale, includendo anche i dei vescovi delle Chiese patriarcali fedeli latini, sulle seguenti regioni: e arcivescovili maggiori (CCEO e. Egitto, Eritrea ed Etiopia del Nord, 149) ed il Consiglio dei gerarchi (e. Bulgaria, Cipro, Grecia, Iran, Iraq, 168) hanno il diritto di proporre i Libano, Israele, Palestina, Siria, candidati alla Sede Apostolica, cioè Giordania, Turchia. alla Congregazione per le Chiese I Patriarchi orientali cattolici, Orientali, per la nomina da parte del canonicamente eletti dai Sinodi dei Santo Padre. vescovi delle Chiese Patriarcali, La Congregazione per le Chiese celebrano la communio ecclesiastica Orientali è composta da un Cardinale EPARCHIA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 99

Prefetto, il quale la governa, la dirige La R.O.A.C.O. (Riunione Opere e la rappresenta con l’assistenza di Aiuto Chiese Orientali) è un Comitato un Arcivescovo Segretario e di un che riunisce tutte insieme le Agenzie- Sottosegretario, e da un determinato Opere di vari Paesi del mondo, che numero di Cardinali e di Vescovi, s’impegnano al sostegno finanziario in designati dal Papa ad quinquennium vari settori, dall’edilizia per i luoghi ad eccezione dei Patriarchi e degli di culto alle borse di studio, dalle Arcivescovi Maggiori delle Chiese istituzioni educative e scolastiche Orientali, e del Presidente del a quelle dedite all’assistenza socio- Pontificio Consiglio per la sanitaria. È presieduta dal Prefetto promozione dell’unità dei Cristiani, i della Congregazione, ed ha come quali ne sono membri di diritto e, di Vicepresidente il Segretario del conseguenza, per tutta la durata del loro Dicastero. Oltre alla Catholic Near incarico. Il Dicastero conta, inoltre, East Welfare Association (Stati Uniti un congruo numero di officiali e di d’America), approvata da papa Pio XI consultori provenienti dalle Chiese nel 1928, e alla Pontificia Missione per latina ed orientali. la Palestina (Stati Uniti d’America), La Commissione speciale per la creata nel 1949, ne fanno parte Agenzie Liturgia ha il compito di salvaguardare che raccolgono aiuti in Germania, il patrimonio liturgico dell’Oriente Francia, Svizzera, Paesi Bassi e Austria. cristiano. La Congregazione per le Chiese La Commissione speciale per Orientali, che ha il compito di gli Studi sull’Oriente Cristiano ha promuovere l’amore per la Terra Santa e l’intento di studiare la proposta di di richiamare al valore della solidarietà documenti e iniziative volte a far fraterna, invia ogni anno a tutti i Vescovi conoscere l’Oriente al cattolicesimo della Chiesa cattolica una Lettera occidentale e di curare progetti Circolare sulla Colletta per la Terra editoriali per l’approfondimento del Santa. L’intento è di sensibilizzare i patrimonio delle Chiese Orientali. fedeli all’aiuto spirituale e materiale La Commissione speciale per la a favore delle comunità e degli enti Formazione del Clero e dei Religiosi cattolici presenti in quella Terra, dove promuove la formazione degli studenti Gesù è nato, ha predicato il Vangelo, orientali a Roma o altrove secondo la è morto ed è risorto, e per la quale si specifica tradizione di appartenenza. invoca il dono della pace. EPARCHIA 100 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017

ISTITUZIONE DELLA SACRA CONGREGAZIONE PER LA CHIESA ORIENTALE

BENEDETTO XV MOTU PROPRIO DEI PROVIDENTIS Per arcano disegno della Divina Provvidenza posti sulla cattedra del beato Pietro, Principe degli Apostoli, che il Signore Gesù designò sulla terra quale sommo ed eterno Pastore delle anime redente con il suo sangue, Noi Ci adoperiamo ad esercitare con il dovuto scrupolo il Nostro ufficio apostolico rivolgendo tutta la Nostra attenzione e la Nostra cura allo scopo non solo di conservare, ma di accrescere altresì tutte e le singole Chiese delle quali, compatto e unitario, è formato «l’unico corpo mistico di Cristo», cioè la Chiesa cattolica. Ma se abbracciamo nel Nostro paterno affetto tutte le particolari Chiese, Ci sono specialmente care quelle orientali, le quali, con le più antiche memorie della loro storia, offrono così luminosi esempi di santità e di dottrina che anche EPARCHIA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 101 oggi, dopo tanto tempo, Ci appaiono riverberare il loro splendore su tutto il rimanente mondo cristiano. E davvero non possiamo considerare senza dolore in che stato di miseria e debolezza siano cadute, così fiorenti e prestigiose quali esse erano, dopo che una serie ininterrotta di eventi deprecabili ebbe sottratto la maggior parte dei cristiani orientali all’abbraccio della Madre Chiesa. Possano un giorno, per grazia divina, i Nostri diletti figli orientali tornare in possesso della loro primitiva prosperità e della loro gloria! Frattanto Noi, consci del ruolo che Ci compete, porremo il massimo impegno nel contribuire, per quanto è in Nostro potere, a risollevare le sorti della tribolata Chiesa d’Oriente. A questo scopo abbiamo deliberato di istituire, a favore dei cosiddetti Orientali uniti, un’apposita Sacra Congregazione presieduta personalmente da Noi stessi, e dopo di Noi dai Nostri successori. Quella infatti che è esistita finora, decretata «per gli affari di rito orientale» dal Nostro predecessore Pio IX di felice memoria, fu collegata alla Sacra Congregazione di Propaganda Fide e, dal momento che poteva essere vista quasi come una sorta di appendice di questa, sappiamo che alcuni, prevenuti nei confronti della Sede Apostolica, ne traevano motivo per accusare i Pontefici Romani di scarsa considerazione verso i Cattolici Orientali, e della volontà di subordinarli ai Latini. E sebbene chiunque giudichi con obiettività sia in grado di vedere l’infondatezza di simile accusa, vogliamo tuttavia che la sollecitudine di questa Sede Apostolica nei confronti degli Orientali appaia con tale evidenza che a nessuno sia lecito metterla in dubbio. E quando i Nostri Orientali lo vedranno stesso Sommo Pontefice prendersi cura personalmente dei loro interessi, certamente comprenderanno come non vi possa essere modo migliore per la Santa Sede di testimoniare loro il proprio amore. Si può sperare inoltre che non vi sarà più chi rinfocolerà tra gli Orientali il sospetto nei confronti dei Latini, dato che anche questa iniziativa dimostrerà manifestamente come nella Chiesa di Gesù Cristo – la quale non è né latina, né greca, né slava, ma cattolica - non esiste alcuna discriminazione tra i suoi figli e che tutti, latini, greci, slavi e di altre nazionalità hanno tutti la medesima importanza di fronte a questa Sede Apostolica. Per questo, nella pienezza della Nostra autorità apostolica, con motu EPARCHIA 102 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 proprio stabiliamo e decretiamo:

1. La Sacra Congregazione di Propaganda Fide per gli Affari di Rito Orientale cessi d’esistere dal giorno 30 novembre di quest’anno.

2. Separata dalla Sacra Congregazione di Propaganda Fide, dal 1° del mese successivo esisterà la Sacra Congregazione per la Chiesa Orientale, alla quale presiederà lo stesso Sommo Pontefice. Essa comprenderà alcuni Cardinali di Santa Romana Chiesa, uno dei quali ne sarà Segretario; ad essi si uniranno un Assessore, scelto tra i più insigni membri del Clero, e diversi Consultori tanto di rito latino che orientale; e, inoltre, un adeguato numero di funzionari scelti tra gli ecclesiastici che siano più esperti di cose orientali.

3. A tale Congregazione saranno riservati tutti gli affari, di qualsiasi genere, che si riferiscano a persone, a regole o a riti delle Chiese orientali, e cosi pure le operazioni miste, che riguardino cioè anche Latini, tanto in relazione a cose che a persone.

4. Circa le Chiese di rito orientale, questa Congregazione avrà tutte le facoltà che spettano alle altre Congregazioni nei confronti delle Chiese di rito latino, ad eccezione tuttavia dei diritti di competenza della Congregazione del Santo Uffizio.

5. Tale Congregazione dirimerà le controversie per via disciplinare; quelle che reputerà di competenza dell’ordine giudiziario, le rimetterà essa stessa al tribunale che designerà.

Noi intendiamo che tutte queste disposizioni siano valide in perpetuo, nonostante qualsivoglia cosa contraria, ancorché degna di menzione del tutto speciale. Dato a Roma, presso San Pietro, il 1° maggio 1917, anno terzo del Nostro Pontificato.

BENEDETTO PP. XV EPARCHIA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 103

PRESENTAZIONE DELLA CONGREGAZIONE PER LE CHIESE ORIENTALI del Prefetto Card. Leonardo Sandri

“Quando i Nostri Orientali vedranno lo XV, Dei providentis, 1° maggio 1917). Sono stesso Sommo Pontefice prendersi cura trascorsi cento anni dal Motu proprio di personalmente dei loro interessi, certamente Benedetto XV, di venerata memoria, che con comprenderanno come non vi possa questo atto istituiva la Sacra Congregazione essere modo migliore per la Santa Sede di per la Chiesa Orientale, stabilendo che essa testimoniare loro il proprio amore” (Benedetto sarebbe stata presieduta dalla stessa persona del Sommo Pontefice. Nel testo si mette bene in luce il cammino di comprensione sempre più profonda che la Sede di Pietro stava mettendo in atto nei confronti delle Chiese di antica tradizione apostolica dell’Oriente cristiano, sia quelle da sempre unite con Roma, come pure parti di quelle che nel corso dei secoli, dopo gli scismi del primo millennio, erano rientrate nella piena comunione. La Chiesa, Sposa di Cristo, Verbo fatto carne, cammina lungo la storia annunciando la salvezza che si è compiuta nella Pasqua di Gesù. Cammino significa affrontare un lungo percorso, con le fatiche e EPARCHIA 104 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 talora le insidie che lo caratterizzano, sempre desiderosi della meta - il venire definitivo di Dio, i cieli nuovi e la terra nuova, Maranatha Vieni Signore Gesù (Ap 22, 20) - ma anche sempre certi che il Risorto cammina al nostro fianco -Io sono con voi tutti i giorni sino alla fine del mondo (Mt 28,20). Ogni passo è possibile per la grazia dello Spirito Santo, non senza la disponibilità e la collaborazione dell’uomo che la accoglie e la fa germogliare per portare frutto. Questo accade in ogni singola dimensione del vivere cristiano, e quindi anzitutto nella sua dimensione istituzionale e gerarchica, come ci ha ricordato il Santo Padre Francesco nella prima omelia rivolta ai Cardinali dopo l’elezione a Vescovo di Roma: “Camminare: la nostra vita è un cammino e quando ci fermiamo, la cosa non va. Camminare sempre, in presenza del Signore, alla luce del Signore, cercando di vivere con quella la Croce come realtà seria della vita della irreprensibilità che Dio chiedeva ad Abramo, Chiesa. Faccio mie allora, come augurio e nella sua promessa”. come certezza, ancora le parole del Santo Solo “percorrendo-la-via-insieme”, con Padre Francesco nella citata omelia: quella sinodalità che è il tratto tipico “Io vorrei che tutti, dopo questi giorni dell’ordinamento ecclesiastico orientale, di grazia, abbiamo il coraggio, proprio si edifica, come sottolineava il Papa nella il coraggio, di camminare in presenza medesima occasione: “Edificare la Chiesa. del Signore, con la Croce del Signore; di [...] Edificare la Chiesa, la Sposa di Cristo, edificare la Chiesa sul sangue del Signore, su quella pietra angolare che è lo stesso che è versato sulla Croce; e di confessare Signore”. L’esperienza quotidiana, con l’unica gloria: Cristo Crocifisso. E così la i drammi attuali della Siria, dell’Iraq, Chiesa andrà avanti”. dell’Egitto, dell’Ucraina, insieme a quello dei profughi, molti dei quali figli e figlie Leonardo Card. Sandri delle Chiese orientali cattoliche, ci ripropone Prefetto EPARCHIA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 105

Nel saluto del cardinale Sandri Impegno ecumenico

«Essere qui oggi, intorno a questo altare, dell’Oriente cristiano, perché dedicata ci impegna a pregare e a continuare al mistero della Theotokos, la divina nell’impegno ecumenico affinchè giunga maternità di Maria, proclamato con atto presto il giorno in cui possa compiersi la solenne al tempo della Chiesa indivisa preghiera del Signore Ut unum sint»: nel durante il concilio di Efeso». Una chiesa, salutare Papa Francesco al termine della ha aggiunto, sul cui altare «furono deposti messa celebrata a Santa Maria Maggiore, i libri liturgici in lingua slava ai tempi dei il cardinale Leonardo Sandri ha messo santi fratelli Cirillo e Metodio, uno tra i al centro il tema dell’unità. Lo ha fatto segni più grandi con cui i sommi Pontefici nella basilica «tanto cara alla memoria hanno intuito la natura unita e plurale

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dell’unica Chiesa di Cristo». slava, ma cattolica - non esiste nessuna Il porporato ha sottolineato come i cento discriminazione tra i suoi figli e che tutti, anni di storia della Congregazione per le latini, greci, slavi e di altra nazionalità Chiese orientali e del Pontificio istituto hanno tutti la medesima importanza di orientale, «ci fanno toccare con mano fronte a questa Sede apostolica». il cammino della Chiesa nel tempo, che Cento anni di storia in cui si è manifestata entra sempre più in profondità nella un’unità profonda di intenti tra la comprensione del mistero di Cristo suo Congregazione e il Pontificio istituto sposo e Signore, e pertanto si comprende orientale, che dal 1922 è stato affidato alla alla sua luce con sempre maggiore Compagnia di Gesù: «Un’intesa profonda consapevolezza». Significative in questo e feconda oltre che un continuo dialogo le parole di Benedetto XV: «Questa tra ciò che è studiato e approfondito in niziativa dimostrerà manifestamente ambito teologico, patristico, spirituale, come nella Chiesa di Gesù Cristo - liturgico, storico e canonistico, e la vita la quale non è né latina, né greca, né concreta delle nostre Chiese orientali». EPARCHIA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 107

Liturgia Eucaristica a Santa Maria Maggiore Omelia di Papa Francesco Impariamo a bussare al cuore di Dio

Per pregare è necessario, «il coraggio cosa abbiamo detto contro di te?”. Avete della fede: avere fìducia che il Signore affermato: “È inutile servire Dio: che ci ascolta». Lo ha ricordato il Papa vantaggio abbiamo ricevuto dall’aver nell’omelia della messa celebrata osservato i suoi comandamenti o giovedì mattina, 12 ottobre, a Santa dall’aver camminato in lutto davanti al Maria Maggiore, in occasione del Signore? Dobbiamo invece proclamare centenario della Congregazione per le beati i superbi che, pur facendo il male, Chiese Orientali e del Pontificio Istituto si moltiplicano e, pur provocando Dio, Orientale. restano impuniti”» (vv.13-15). Quante volte anche noi facciamo Ringraziamo oggi il Signore per la questa esperienza, e quante volte la fondazione della Congregazione per ascoltiamo nelle confidenze e nelle le Chiese Orientali e del Pontificio confessioni delle persone che ci aprono Istituto Orientale, ad opera del Papa il loro cuore. Vediamo i malvagi, Benedetto XV, avvenuta cento anni quelli che senza scrupoli fanno i fa, nel 1917. Allora infuriava la Prima propri interessi, schiacciano gli altri, Guerra Mondiale; oggi - come ho e sembra che a loro le cose vadano già avuto modo di dire - noi viviamo bene: ottengono quello che vogliono e un’altra guerra mondiale, anche se a pensano solo a godersi la vita. Di qui la pezzi. E vediamo tanti nostri fratelli e domanda: «Perché Signore?». sorelle cristiani delle Chiese orientali Questi “perché?”, che ricorrono anche sperimentare persecuzioni drammatiche nella Sacra Scrittura, ce li poniamo e una diaspora sempre più inquietante. tutti. E ad essi risponde la stessa Parola Questo fa sorgere tante domande, tanti di Dio. Proprio in questo brano del «perché», che assomigliano a quelli profeta Malachia si legge: «Il Signore della prima Lettura odierna, tratta dal porse l’orecchio e li ascoltò: un libro libro di Malachia (3, 13-20a). di memorie fu scritto davanti a lui per Il Signore si lamenta con la sua gente coloro che lo temono e che onorano il e dice così: «Duri sono i vostri discorsi suo nome» (v. 16). Dunque, Dio non contro di me e voi andate dicendo: “Che dimentica i suoi figli, la sua memoria EPARCHIA 108 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017

è per i giusti, per quelli che soffrono, bussa sarà aperto» (v. 10). E per questo che sono oppressi e che si chiedono ci vuole coraggio. “perché?”, eppure non cessano di Ma mi domando: la nostra preghiera confidare nel Signore. Quante volte la è veramente così? Ci coinvolge Vergine Maria, nel suo cammino, si è veramente, coinvolge il nostro cuore e la chiesta “perché?”; ma nel suo cuore, nostra vita? Sappiamo bussare al cuore che meditava ogni cosa, la grazia di Dio di Dio? Alla fine del brano evangelico faceva risplendere la fede e la speranza. (cfr VV. II-13), Gesù dice: quale padre E c’è un modo per fare breccia nella tra voi se il figlio gli chiede un pesce memoria di Dio: la nostra preghiera, gli darà una serpe? O se gli chiede un come ci insegna il brano evangelico che uovo gli darà uno scorpione? Se voi abbiamo ascoltato (cfr. Lc II, 5-13). siete padri, farete il bene dei vostri figli. Quando si prega ci vuole il coraggio E poi va avanti: se voi dunque, che della fede: avere fiducia che il Signore siete cattivi, sapete dare cose buone ai ci ascolta, il coraggio di bussare alla vostri figli, quanto più il Padre vostro porta. Il Signore lo dice: «Chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi del cielo... E ci aspettiamo che prosegua dicendo: darà cose buone a voi. Invece no, non dice così! Dice: Darà lo Spirito Santo a quelli che lo chiedono. Proprio questo è il dono, questo è il “di più” di Dio. Quello che il Signore, il Padre ci da di più, è lo Spirito: ecco il vero dono del Padre. L’uomo bussa con la preghiera alla porta di Dio per chiedere una grazia. E lui, che è Padre, mi da quello e di più: il dono, lo Spirito Santo. Fratelli e sorelle, impariamo a bussare al cuore di Dio! E impariamo a farlo coraggiosamente. Che questa preghiera coraggiosa ispiri e nutra anche il vostro servizio nella Chiesa. Così il vostro impegno darà «frutto a suo tempo» e sarete come alberi le cui «foglie non appassiscono» (cfr. Sal I, 3). EPARCHIA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 109

In ascolto dei cristiani Vittime di guerre e persecuzioni

Messaggio di Papa Francesco per il centenario del Pontificio Istituto Orientale

Di fronte alla situazione dei cristiani orientali che sperimentano le conseguenze di guerre, terrorismo e persecuzioni, il Pontificio istituto orientale è chiamato a porsi «in ascolto orante» per «ricercare nuove vie da percorrere». Lo scrive Papa Francesco nel messaggio inviato al cardinale Leonardo Sandri in occasione del centenario dell’istituto fondato da Benedetto XV nel 1917.

Al venerato Fratello Providentis, 1 maggio 1917), mi è Cardinale leonardo sandri gradito rivolgere un cordiale saluto a Lei, Gran Cancelliere venerato Fratello, e all’intera Comunità del Pontificio Istituto Orientale Accademica. Anticipando di quasi mezzo secolo Nella ricorrenza del 100° anniversario il Decreto Conciliare Orientalium di fondazione del Pontificio Istituto Ecclesiarum, il mio venerato Orientale, pochi mesi dopo quella Predecessore volle attirare l’attenzione pure centenaria dell’istituzione della sulla straordinaria ricchezza delle Chiese Congregazione per la Chiesa Orientale orientali fondando, proprio qui a Roma (cfr. Benedetto XV, Motu Proprio Dei il 15 ottobre 1917, il Pontificio Istituto

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Orientale. Pur in mezzo al burrascoso esercitare il sacro ministero presso gli primo conflitto mondiale, il Pontefice Orientali». Dall’inizio si voleva che seppe riservare alle Chiese d’Oriente una «questo centro di studi [fosse] aperto speciale attenzione. anche agli Orientali, sia uniti, sia ai Per tale fondazione, Benedetto XV si cosiddetti ortodossi», in maniera tale richiamò a quell’apertura all’Oriente che «[procedesse] contemporaneamente, iniziata nel Congresso eucaristico di e in ugual misura l’esposizione della Gerusalemme del 1893, con l’auspicio dottrina cattolica e di quella ortodossa» di creare un centro di studi, che avrebbe (Benedetto XV, Motu Proprio Orientis dovuto essere - come poi affermato nel catholici, 15 ottobre 1917: AAS 9 [1917], documento fondativo - «una idonea 532). Con quest’ultima precisazione, il sede di studi superiori sulle questioni fondatore collocava la nuova istituzione orientali», destinata a formare «anche in un orizzonte che possiamo dire oggi i sacerdoti Latini che vorranno eminentemente ecumenico. Per risolvere i problemi iniziali dell’Istituto, Pio XI, accogliendo il suggerimento del primo preside, il beato Ildefonso Schuster, nel 1922 decise di affidarlo alla Compagnia di Gesù (Lett. Decessor Noster, 14 settembre 1922: AAS 14 [1922], 545- 546), e successivamente assegnò all’Istituto, presso la Basilica di S. Maria Maggiore, una sede propria, che aprì i battenti il 14 novembre 1926. Nel 1928, con l’Enciclica Rerum Orientalium sulla promozione degli studi orientali, il Papa invitava caldamente i vescovi a inviare studenti all’Istituto Orientale, EPARCHIA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 111 così da garantire in ogni seminario per le Chiese Orientali. In tal modo, ferma la presenza di un docente in grado di restando la competenza propriamente trasmettere almeno alcuni elementi degli accademica sull’Istituto esercitata studi orientali (cfr. AAS 20 [1928], 283- dalla Congregazione per l’Educazione 284). A tale Enciclica fece seguito, dopo Cattolica, le due istituzioni “orientali”, meno di un mese, il Motu Proprio Quod nate peraltro nello stesso anno, erano maxime, con cui venivano consociati chiamate a «promuovere una più stretta all’Università Gregoriana gli Istituti collaborazione e unità d’intenti» nel Biblico e Orientale (cfr. AAS 20 [1928], servizio dell’Oriente cristiano (Rescritto 310). L’anno seguente, Pio XI procedeva della Segreteria di Stato, 31 maggio alla fondazione, accanto all’Istituto 1993). Orientale, del Collegio Russicum, la Lo sguardo alla storia ci conduce ad cui direzione affidava parimenti alla interrogarci circa la missio che dovrà Compagnia di Gesù (cfr. Cost. ap. Quam compiere questo Istituto in futuro. curam, 15 agosto 1929: AAS 22 [1930], Se ai suoi inizi fu avvertita una certa 146-148). conflittualità tra studio e pastorale, Da allora, la novità maggiore è stata, oggi dobbiamo riconoscere che tale nel 1971, la fondazione della Facoltà di antinomia non esiste. Non si tratta di Diritto Canonico Orientale, fino ad oggi dire «aut...aut», bensì «et...et». Invito l’unica esistente (cfr. Congr. per l’Educ. pertanto i docenti a porre al primo posto Catt., Decr. Canonicae Orientalium, 7 dei loro impegni la ricerca scientifica, luglio 1971: AAS 63 [1971], 791-792), sull’esempio dei predecessori che si sono accanto a quella che si identificava con distinti nella produzione di contributi l’Istituto e che, da quel momento, prese prestigiosi, di monografie erudite, di a designarsi come Facoltà di Scienze accurate edizioni delle fonti liturgiche, Ecclesiastiche Orientali, articolata in tre spirituali archeologiche e canoniche, sezioni: teologico-patristica, liturgica e persino di audaci opere collettive, storica. quali la pubblicazione degli Atti del Un’altra importante novità fu poi il Concilium Florentinum e l’edizione trasferimento - avvenuto nel 1993 critica delle Anaphorae Syriacae. A tutti - del titolo di Gran Cancelliere poi è noto il contributo che i docenti dell’Istituto Orientale dal Prefetto dell’Istituto hanno apportato, prima della Congregazione per l’Educazione alla redazione dei Documenti conciliari Cattolica al Prefetto della Congregazione Orientalium Ecclesiarum e Unitatis EPARCHIA 112 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 redintegratio (1964), e successivamente solo nella loro configurazione antica, ma alla preparazione del Codex Canonum anche nell’attuale diffusione e talvolta Ecclesiarum Orientalium (1990). tormentata dispersione geografica. In D’altra parte, i tempi in cui viviamo e le rapporto poi alle venerande Chiese sfide che la guerra e l’odio portano alle orientali, con le quali siamo tuttora in radici stesse della pacifica convivenza cammino verso la piena comunione e nelle martoriate terre d’Oriente, vedono che proseguono autonomamente il loro l’Istituto ancora una volta, proprio come cammino, il Pontificio Istituto Orientale cento anni fa, al centro di un crocevia ha una missione ecumenica da portare provvidenziale. avanti, attraverso la cura delle relazioni Mantenendo intatta l’attenzione e fraterne, lo studio approfondito delle l’applicazione alla ricerca tradizionale, questioni che ancora sembrano dividerci invito tutti a offrire a quelle Chiese e e la fattiva collaborazione su temi di all’intera comunità ecclesiale la capacità primaria importanza, nell’attesa che, di ascolto della vita e di riflessione quando il Signore vorrà e nella maniera teologica per aiutare a sostenerne che Egli solo conosce, «tutti siano l’esistenza e il cammino. Molti degli una cosa sola» (Gv 17, 21). A questo studenti e dei professori avvertono riguardo, la crescente presenza di studenti questo momento importante della storia. appartenenti alle Chiese orientali non Codesto Istituto, grazie alla ricerca, cattoliche conferma la fiducia che esse all’insegnamento e alla testimonianza, ha ripongono nell’Istituto Orientale. il compito di aiutare questi nostri fratelli D’altra parte, compito dell’Istituto è e sorelle a rafforzare e consolidare la anche far conoscere i tesori delle ricche propria fede davanti alle tremende sfide tradizioni delle Chiese orientali al che si trovano ad affrontare. È chiamato mondo occidentale, in modo che esse ad essere il luogo propizio per favorire risultino comprensibili e possano essere la formazione di uomini e donne, assimilate. seminaristi, sacerdoti e laici, in grado Constatando che molti studenti dei vari di rendere ragione della speranza che collegi orientali di Roma frequentano li anima e li sostiene (cfr. I Pt 3, 15) e Atenei nei quali ricevono una formazione capace di collaborare con la missione non sempre pienamente consona alle loro riconciliatrice di Cristo (cfr. 2, Cor 5, tradizioni, invito a riflettere su ciò che si 18). Esorto i docenti a mantenersi aperti a potrebbe fare per colmare tale lacuna. tutte le Chiese orientali, considerate non Con il crollo dei regimi totalitari e EPARCHIA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 113 delle varie dittature, che in alcuni dall’Università Gregoriana e dall’Istituto paesi ha purtroppo creato condizioni Biblico, esiste quella non meno favorevoli al dilagare del terrorismo importante dell’Istituto Orientale. Urge internazionale, i cristiani delle Chiese pertanto garantire a codesta istituzione orientali stanno sperimentando il dramma un nucleo stabile di formatori Gesuiti, delle persecuzioni e una diaspora sempre ai quali altri potranno lodevolmente più preoccupante. Su queste situazioni affiancarsi. Ispirandosi alla pedagogia nessuno può chiudere gli occhi. Come ignaziana e avvalendosi di un fecondo porzione di «Chiesa in uscita» (cfr. discernimento comunitario, i membri Esort. ap. Evangelii gaudium, 20-24), della comunità, tanto religiosa quanto l’Istituto Orientale è chiamato a porsi in accademica, sapranno trovare le forme ascolto orante, per recepire che cosa il più adatte per iniziare alla disciplina Signore vuole in questo preciso momento austera della ricerca e alle esigenze della e, in coerenza con il magis ignaziano, pastorale quanti le Chiese vorranno loro ricercare nuove vie da percorrere. Si affidare. tratterà, ad esempio, di stimolare i Nell’unirmi al rendimento di grazie a Dio futuri pastori a infondere nei loro fedeli per il lavoro compiuto in questi 100 anni, Orientali, dovunque si trovino, un amore auspico che il Pontificio Istituto Orientale profondo per le loro tradizioni e il loro prosegua con rinnovato slancio la propria rito di appartenenza; e, in pari tempo, missione, studiando e diffondendo con di sensibilizzare i vescovi delle diocesi amore e onestà intellettuale, con rigore latine a farsi carico dei fedeli orientali scientifico e prospettiva pastorale le geograficamente dislocati privi della tradizioni delle Chiese orientali nella gerarchia propria, assicurando ai singoli loro varietà liturgica, teologica, artistica e e alle famiglie un’adeguata assistenza canonistica, rispondendo sempre meglio spirituale e umana. alle attese del mondo di oggi per creare Alla Compagnia di Gesù rivolgo un caldo un futuro di riconciliazione e pace. Con invito ad attuare, con gli accorgimenti tali voti imparto di cuore a Lei, venerato oggi richiesti, quanto già nel 1928 Fratello, e all’intera comunità di codesto Pio XI prescriveva circa il Consorzio Istituto una speciale Benedizione Gregoriano, destinato a favorire, insieme Apostolica. a un notevole risparmio in uomini e mezzi, una maggiore unità di intenti. Accanto Dal Vaticano, 12 ottobre 2017 alla missio attuata, rispettivamente, Franciscus EPARCHIA 114 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017

I CENTENARIO DEL PONTIFICIO ISTITUTO ORIENTALE (1917-2017) Edward Farrugia S.I.

(da La Civilta Cattolica 2017 III pagg. 507-519)

L’anno 1917 è rimasto nella storia come la Chiesa di oggi. una macchia di colore rosso: in effetti La data ufficiale della fondazione del di sangue in quell’anno ne è scorso in PIO è quella del «motu proprio» Orientis abbondanza. Si possono ricordare però catholici, datato 15 ottobre 1917. Lo anche oasi di speranza, non solo per quel stesso anno, alcuni mesi prima, Benedetto tempo, ma anche per il futuro. Ne è un XV aveva fondato la Congregazione per esempio il Pontificio Istituto Orientale le Chiese Orientali con il «motu proprio» (PIO), istituito appunto cento anni fa. Dei providentis, datato 1 maggio 19172. Il fondatore è stato papa Benedetto La storia delle due istituzioni si intreccia, XV (1914-1922), il cosiddetto «papa anzi la loro relazione è diventata ancora sconosciuto»1. I beneficiari sono cattolici più stretta da quando è stato celebrato e ortodossi, orientali e occidentali, il Giubileo del 75° anno della loro chierici e laici, la Chiesa di allora come esistenza3. La fondazione del PIO Il 1917 è stato in qualche modo la miccia che ha acceso gli eventi esplosivi di un’epoca davanti ai quali ogni tentennamento diveniva irresponsabile. Un gran numero di cristiani orientali allora si trovava ancora nell’impero ottomano. Con il trattato di Kuchuk del 1774, dopo la sconfitta degli ottomani da parte dei russi, il declino dell’impero ottomano era diventato palese, reso ancor più drammatico dall’arrivo di Napoleone in Egitto nel 1798. EPARCHIA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 115

Tutto questo fece diventare urgente la ingenui ottimisti prevedevano, sembrava risposta a una domanda: quale sarà la sorte che anche la decisione di fare qualcosa di quei milioni di cristiani che vivono per i cattolici orientali dovesse essere sotto un impero il cui smantellamento procrastinata. è inevitabile? Tuttavia questo «malato Ma che non si potesse più posporla d’Europa» - come lo zar Nicola I definiva divenne chiaro al momento della caduta l’impero ottomano durante la Guerra di dell’impero dello zar, cinque giorni dopo Crimea (1853-1856) - tardava a morire. la Rivoluzione del 23 febbraio 1917 Il Congresso eucaristico del 1893, (secondo il vecchio calendario vigente svoltosi a Gerusalemme, radunò molti in Russia; l’8 marzo, secondo il nuovo cattolici che vivevano in Medio Oriente. calendario, gregoriano, adottato nel Il patriarca Gregorio II Youssef-Sayour 1918). E con la seconda Rivoluzione russa colse l’occasione per lamentarsi presso di quell’anno - la Rivoluzione bolscevica, il legato pontificio, card. Benoît-Marie svoltasi il 25 ottobre (secondo il vecchio Langénieux, per le discriminazioni a calendario; il 7 novembre, secondo il cui erano sottoposti i cattolici orientali4. nuovo calendario) - tale decisione si rese Colpito dal rapporto del suo legato5, ancora più urgente. Leone XIII convocò tutti i patriarchi La soluzione data dalla Chiesa al cattolici orientali per una conferenza che problema ha avuto luogo in varie tappe. avrebbe avuto luogo l’anno successivo in In seguito alla Riforma protestante, Vaticano. nel 1595 (anno dell’Unione di Brest, Frutto della conferenza fu la Lettera con moltissimi ortodossi ucraini che apostolica Orientalium dignitas («La erano desiderosi di diventare cattolici7) dignità delle Chiese Orientali»), la Magna Clemente VIII sentì la necessità di Carta dei diritti dei cattolici orientali consolidare l’unità cattolica attorno alla (1894)6. Giacomo Della Chiesa (il futuro Chiesa di Roma, proibendo nell’Italia Benedetto XV), stretto collaboratore del del Sud l’intercomunione tra i vari riti card. Mariano Rampolla del Tindaro, cattolici, per non creare confusione, Segretario di Stato sotto Leone XIII, ne dato che in quella regione erano presenti era al corrente. molti ortodossi. In questa decisione si Quando scoppiò la Prima guerra possono vedere le radici della cosiddetta mondiale - deplorata da Benedetto XV praestantia ritus latini, la presunta come «inutile strage» - si percepiva che superiorità del rito latino sugli altri riti. lo smantellamento dell’impero ottomano Un secolo e mezzo dopo, papa Benedetto era ormai imminente. E poiché la guerra XIV ribadì la praestantia, con questa non finì nel dicembre 1914, come alcuni formula classica: «Dal momento che EPARCHIA 116 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 il Rito Latino è quello che usa la Santa il terreno. Le sue considerazioni e i suoi Romana Chiesa, che è Madre e Maestra suggerimenti furono raccolti nel testo delle altre Chiese, deve preferirsi a tutti Opinamenta et vota quoad Pontificiam gli altri Riti»8. In realtà con queste parole in Urbe pro Ecclesiarum Orientalium papa Lambertini voleva difendere i riti dissidentium concordia Institutionem orientali, non sopprimerli. E poiché (1917). Da esso risulta che Antoine allora si preferiva più essere protetti che Delpuch (1868-1936), religioso dei indipendenti, il Papa, che amava i riti Missionari d’Africa (Padri bianchi), orientali e temeva che andassero perduti, divenne il primo pro-preside del PIO, non intendeva assoggettarli, ma metterli essendo stato scelto al posto di mons. sotto la sua tutela, per assicurarne la Louis Petit9, assunzionista, allora ancora sopravvivenza. Sarà poi papa Leone XIII arcivescovo latino di Atene. Martin a tutelarne l’indipendenza canonica e a Jugie, anche lui assunzionista, aveva riconoscere l’uguaglianza giuridica dei proposto come primo preside Petit10, che cattolici orientali. però non aveva accettato. Jugie fu uno Già nel 1915 il card. Niccolò Marini fu dei primi professori del PIO e in seguito incaricato da Benedetto XV di sondare divenne un grande teologo dell’Oriente

EPARCHIA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 117 cristiano11. Per la vastità delle sue tre laici (tutti e tre italiani). Tra i più noti, conoscenze è stato paragonato a Leone ricordiamo Martin Jugie, che ha lasciato Allacci († 1669), sebbene si distingua da una monumentale sintesi della teologia lui per il suo atteggiamento più polemico. orientale; il gesuita Guillaume de Il Papa volle riservare a sé l’incarico Jerphanion13, che scrisse un’imponente di prefetto della Congregazione per trilogia dedicata alle chiese rupestri della la Chiesa Orientale - il nome verrà poi Cappadocia; e i due laici Michelangelo cambiato in «per le Chiese Orientali» il Guidi, esperto di filologia orientale, 15 agosto 1967 da Paolo VI - scegliendo e Silvio Mercati, esperto di filologia come segretario il card. Marini. bizantina. In definitiva, Petit pensava al PIO Mentre Jugie credeva nella serietà come a un seminario internazionale per dell’indagine storica e Guillaume de formare missionari qualificati, capaci di Jerphanion sosteneva l’archeologia far fronte alle domande degli ortodossi «sul sito», Michelangelo Guidi, con l’intenzione di conquistarli, mentre figlio dell’illustre orientalista italiano Delpuch, nel piano proposto a Marini Ignazio Guidi, promuoveva una nel 1915, pensava a un «vivaio di piante filologia basata sullo studio delle realtà rare e preziose», cioè a veri esperti nelle ecclesiastiche orientali. Egli insisteva discipline ecclesiastiche orientali; poi, anche sulla distinzione tra l’«Oriente però, nella lettera dell’11 settembre originario» - non ancora sfigurato da 1917 indirizzata al Papa, egli parlava quella globalizzazione degli inizi del di «missionari». Secondo p. Vincenzo cristianesimo che è stata l’ellenizzazione Poggi, storico del PIO, Delpuch aveva e che riguardava Paesi come la Siria, cambiato opinione per allinearsi non la Grecia, la Mesopotamia, l’Etiopia con l’idea di Petit, ma con la Lettera e così via - e l’«Oriente derivato», che apostolica sulle missioni Maximum illud riguardava Bisanzio e i Paesi slavi, che (1919), che era in preparazione12. avevano ricevuto il cristianesimo da altri. Il pro-preside Delpuch si rivelò una I difficili primi anni del dopoguerra persona equilibrata, ma più uomo di Gli anni del dopoguerra non consentirono governo che di ricerca. Quando, nel al PIO di affermarsi rapidamente, sebbene 1918, il nuovo Katholikos della Georgia sin dall’inizio fosse dotato di professori Kyrion II consegnò a mons. Angelo eccellenti. I docenti erano un padre Maria Dolci, delegato apostolico a bianco, due benedettini, tre assunzionisti, Costantinopoli, una lettera per il Papa un domenicano, un mechitarista, quattro in cui auspicava migliori rapporti con gesuiti, due russi, un greco, un etiopico e Roma14, il Papa pensò subito a Delpuch, EPARCHIA 118 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 e il 2 agosto 1919 lo nominò visitatore dei due emissari18. apostolico del Caucaso, e specificamente Michel d’Herbigny, che fu il primo preside della Georgia15. gesuita del PIO, trovò una nuova sede per La cura dei rapporti tra cattolici e l’Istituto, nell’attuale piazza Santa Maria ortodossi continuò poi ad essere una Maggiore. Ordinato in segreto da mons. caratteristica della missione del PIO, Eugenio Pacelli, allora nunzio a Berlino, sotto forma di contatti e di dialogo. ebbe l’incarico di ristabilire la gerarchia A Delpuch subentrò, in qualità di preside, cattolica nell’Unione Sovietica, ma la il benedettino Ildefonso Schuster, che sua missione fallì. In ogni caso, egli allora era abate di San Paolo fuori le seppe dare alla nuova istituzione una Mura ed esperto di liturgia occidentale dinamica propria, con un programma più che di quella orientale, sebbene anche elaborato di studi, cooptando professori in quest’ultima abbia avuto notevoli gesuiti da varie parti d’Europa e il meriti16. primo bibliotecario - il gesuita Francis Con l’elezione a Papa di Pio XI, il McGarrigle (1928-1932) - dagli Stati PIO acquistò quello slancio di cui Uniti. Riuscì ad ampliare la biblioteca e aveva bisogno. Innanzitutto, con una fondò le edizioni Orientalia Christiana. lettera scritta al Preposito generale dei Ma nel 1937 perse la fiducia dei suoi gesuiti Wlodzimierz Ledóchowski il 14 superiori e fu relegato, in una sorta di settembre 1922, il Papa affidò la gestione esilio, a Aix-en-Provence19. del PIO a un Ordine solo, appunto quello Nel 1928 Pio XI scrisse l’enciclica dei gesuiti; e fissò anche una nuova sede Rerum Orientalium, dedicata allo studio dell’Istituto: da piazza Scossacavalli, dell’Oriente cristiano, e specificamente nella spina del Borgo, esso si trasferiva al Pontificio Istituto Orientale. In a piazza della Piletta, dove c’era già il questa enciclica egli riconosceva il Pontificio Istituto Biblico17. progetto di Raimondo Lullo - favorire Da persona esperta - era stato lo studio delle lingue (fra le quali il bibliotecario dell’Ambrosiana - e greco, l’aramaico e il caldeo, che oggi si volendo favorire lo sviluppo della chiama «siriaco antico») al posto delle biblioteca, Pio XI inviò il prelato Eugène armi per conquistare gli orientali - come Tisserant († 1972) e Cirillo Korolevskij il vero progetto precursore del PIO. In († 1959) in Medio Oriente per rifornirsi effetti, esso era stato fatto proprio da di libri e di documenti. Così la biblioteca papa Clemente V, durante il Concilio di nascente del PIO fu arricchita di molti Vienna (1311-1312). Pertanto fu stabilito libri, contrassegnati dalla sigla «T.K.», che a Bologna, a Oxford, a Parigi e a che sono le lettere iniziali dei cognomi Salamanca, e ovunque fosse la corte EPARCHIA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 119 pontificia (allora si trovava ad Avignone), si doveva tener conto delle Chiese si insegnassero tali lingue. cattoliche orientali sui iuris, come pure Pio XI auspicava anche che ogni delle varie liturgie che le caratterizzavano diocesi inviasse al PIO almeno uno al punto che esse prima del Concilio studente portato allo studio delle erano conosciute come «riti». materie concernenti le discipline Pertanto, dopo la teologia, le materie ecclesiali dell’Oriente cristiano. Oggi, più importanti da trattare erano il diritto se ogni Conferenza episcopale inviasse canonico e la liturgia. Può destare uno studente al PIO, la popolazione meraviglia il fatto che non venisse studentesca crescerebbe a tal punto che menzionata la spiritualità. Ma Benedetto si potrebbe pensare alla creazione di una XV non la citava per un semplice motivo: vera e propria università. Questa è stata la spiritualità è sempre stata intesa un’idea ricorrente nella storia del PIO ed come parte integrante della teologia; è tornata a galla, in questo centenario, si parla quindi di un’unità tra dogma e nella formulazione della missione spiritualità, in quanto la spiritualità è il del PIO. Tuttavia, lo stesso Pio XI si dogma vissuto, e il dogma è la spiritualità mostrava abbastanza scettico su questo riflessa22. punto e affermava chiaramente che gli Grande rilievo veniva dato alla storia del studenti del PIO non sarebbero mai stati dogma e della teologia, alla storia profana molto numerosi. delle nazioni e delle loro istituzioni, alla cultura, all’arte, alle icone, al diritto I primi segni della grande fioritura civile, all’archeologia religiosa e, in Quando, nel dicembre del 1932, modo particolare, alle lingue, tra cui d’Herbigny fu sostituito da Emil primeggiavano il greco antico, il siriaco Herman, insigne canonista, si potevano antico, il russo, il paleoslavo e l’arabo. già osservare i primi frutti del progetto. Questa struttura programmatica si Il programma delineato da Benedetto XV rifletteva innanzitutto negli scritti dei nel suo «motu proprio» Orientis catholici professori. Tra i gesuiti che insegnarono si andava realizzando: uno studio al PIO, vanno ricordati Bogumil Spàčil († approfondito della teologia ortodossa, il 1950), Marcel Viller († 1952) e Antoine che significava riflettere proprio sui punti Malvy († 1942). Oltre che da Malvy, gli della discordia tra cattolici e ortodossi20; studi di spiritualità ricevettero un grande e un’attenzione particolare posta, nel impulso da Irénée Hausherr, gesuita corso sulla Trinità, al tema del Filioque dell’Alsazia, il quale seppe non soltanto e, nel corso di ecclesiologia, al tema del proporre l’unità di dogma e spiritualità23, primato21. Anche nel diritto canonico ma anche praticarla nei suoi lavori. EPARCHIA 120 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017

Come ha fatto notare il suo discepolo più Dio non ci salva dalla materia, ma nella famoso, il card. Tomàš Špidlík († 2010), materia, nella nostra situazione concreta. quando Hausherr incominciò a scrivere, Per sant’Ireneo, infatti, chi sostiene che la spiritualità era ancora terra vergine24; la materia è cattiva, lungi dall’essere una lui ha saputo darle le solide fondamenta persona spirituale, commette un grave dei Padri, tenendo presente nello stesso errore. La nostra situazione materiale è tempo il desiderio che tante persone oggi come la materia grigia di cui ci serviamo sentono di fare un autentico cammino per trasformare il mondo, trasfigurandolo. di spiritualità, per cui hanno bisogno di Di conseguenza, secondo i Padri, l’uomo istruzione e di direzione spirituale25. deve vivere «secondo la natura» (kata Uno dei meriti di Hausherr è stato quello physin): la natura non ancora sfigurata di aver scoperto che gli scritti di Evagrio dal peccato, ma trasparente a Dio. Ed Pontico († 399) - che in qualche modo è la grazia che rende l’uomo capace veniva ritenuto eretico - erano stati di trasfigurare la natura corrotta30. Gli conservati sotto il nome di Nilo l’Asceta; ambasciatori che avevano confessato così si è potuta restituire a Evagrio la sua al principe Vladimiro di Kiev, autorità di abbas e di grande autore di l’«illuminatore della Rus’» (988), di non spiritualità26. sapere più se si trovassero in cielo o sulla Hausherr ha trattato l’insieme della terra durante la liturgia a Santa Sofia di spiritualità orientale sia in modo Costantinopoli, avevano sperimentato un scientifico sia in modo più divulgativo27. bagliore di tale trasfigurazione. In contrapposizione a tante concezioni Questo ci fa capire non soltanto romantiche o parziali - proprie dell’indole l’importanza delle liturgie per la orientale - di fare teologia, egli ha visto conoscenza dell’Oriente cristiano, ma la differenza tra Oriente e Occidente anche la necessità di proteggere la nella diversità di accento posto sullo liturgia di ciascuna Chiesa. Il che mostra Spirito Santo28: mentre per l’orientale anche l’importanza del diritto canonico nella Messa l’elemento più importante orientale, che difende l’autonomia di è l’invocazione dello Spirito Santo ogni Chiesa sui iuris. sui doni (epiclesi), per l’occidentale esso è rappresentato dalle parole della La svolta del Vaticano II consacrazione. Con il Vaticano II i professori del PIO Secondo il card. Špidlík, la materia si sono trovati di fronte alla svolta non si oppone alla spiritualità, come determinatasi con la preparazione del pretendevano gli gnostici nel loro Decreto Orientalium Ecclesiarum. dualismo tra materia e spirito29, perché L’idea era quella di scrivere un testo che EPARCHIA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 121 esortasse al ritorno alla Chiesa cattolica, Ildefonso Schuster († 1954), primo secondo gli schemi preconciliari, preside del PIO, beatificato nel 1996. I intitolando il documento «De Ecclesiae due gesuiti belgi Alphonse Raes (prefetto unitate». Ma questo schema non è della Biblioteca Vaticana) e Jean-Michel stato accettato, perché era dettato dal Hanssens hanno pubblicato opere di presupposto che i dissidenti dovessero notevole valore. Il gesuita spagnolo tornare alla Chiesa, invece che ispirato Juan Mateos è stato considerato tra i più all’idea del ristabilimento della grandi liturgisti, e i suoi libri sulla liturgia comunione tra partner uguali. Allora si vengono letti ancora oggi; tuttavia, decise di affidare il lavoro al Segretariato dopo il Concilio egli ha abbandonato per la promozione dell’unità tra cristiani la liturgia per dedicarsi alla Bibbia. Nel e al PIO, e il risultato sono stati i Decreti frattempo, aveva formato i due gesuiti Unitatis redintegratio e Orientalium Miguel Arranz († 2008) e Robert Taft, e Ecclesiarum. Quest’ultimo, pur essendo tanti altri liturgisti, sacerdoti e laici, che indirizzato alle Chiese cattoliche orientali, hanno continuato la sua opera. ha anche un carattere ecumenico. Ricordiamo la monumentale opera In quel tempo, all’interno del PIO, c’era in 11 volumi degli Acta del Concilio una grande tensione tra due correnti: Fiorentino (1438-1445): un’opera scritta alla fine prevalse quella del dialogo in collaborazione, che ha impegnato gli ecumenico, incorporando ciò che di studiosi dal 1941 al 1975. L’iniziativa fu positivo c’era nella tradizione teologica. presa da p. Emil Herman († 1963), allora Così ora nell’Istituto un corso sulla Trinità rettore, e promossa dal p. Joseph Gill († non è più improntato a un’apologia del 1989). Filioque (cioè, la processione dello Molto importante è stata anche Spirito Santo dal Padre e dal Figlio), ma l’iniziativa di p. Raes della pubblicazione si cerca di inserire questo concetto in una delle Anaphorae Orientales. Di esse presentazione più ampia e positiva della sono stati editi finora tre volumi, dedicati dottrina orientale della Trinità. esclusivamente ad anafore siriache; Lo stesso avveniva anche per ma recentemente si è riproposta l’idea l’ecclesiologia, in cui quella ecumenica di pubblicare altre anafore orientali. del gesuita Georges Dejaifve31 Tra i professori gesuiti, menzioniamo contrastava con quella unionista del ancora Ignacio Ortiz de Urbina gesuita Stanislaus Tyszkiewicz32. (patristica), Wilhelm de Vries (storia), La liturgia orientale è stata sempre in auge Bernhard Schultze (teologia), Peter e ha avuto una grande fioritura. Possiamo Hans Kolvenbach († 2016), che è stato ricordare l’opera del benedettino rettore del PIO dal 1981 al 1983 e poi è EPARCHIA 122 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 diventato Preposito generale dei gesuiti istituita da Pio XI e aveva continuato i (1983-2008). lavori sotto Pio XII, con la produzione Nel 1993, in occasione del 75° di quattro «motu proprio» con molteplici anniversario del PIO, è stata istituita la canoni provvisori, ma poi fu sospesa con «Sir Daniel and Countess Bernardine l’indizione del Concilio Vaticano II, che Murphy Donohue Chair», una intendeva ripartire da capo. conferenza annuale, che ha avuto tra i Nel 1972 fu nominato sottosegretario relatori anche il più famoso studente del dell’apposita Commissione, e più tardi PIO, il patriarca Bartolomeo, il quale ha segretario della stessa, p. Ivan Žužek ottenuto il dottorato sotto la guida di p. († 2004), già rettore del PIO. Egli restò Ivan Žužek. Nel 2016 è stato lanciato in carica fino al 1990 e poi divenne anche il programma post-doctoral «Taft sottosegretario del Pontificio Consiglio Fellows». per l’interpretazione dei testi legislativi Il Diritto canonico orientale, proprio sotto fino al 1995. Il Codice fu promulgato il l’egida di professori del PIO, ha potuto 18 ottobre 1990 ed entrò in vigore nel produrre il primo Codice orientale. Nel 1991. Il Codice dei canoni delle Chiese 1971, in occasione della preparazione orientali è stato redatto da molti professori del nuovo Codice e grazie anche allo del PIO, gesuiti e laici, e anche da esperti spirito di collaborazione e all’amicizia collegati in una maniera o nell’altra con tra il card. Amleto Cicognani, Segretario il PIO. Pur potendo essere migliorato di Stato e prefetto della Congregazione in una eventuale futura revisione, esso Orientale, e il gesuita p. Clemente Pujol rimane un documento significativo verso († 1998), è stata fondata la facoltà di una piena parificazione con il Codice Diritto canonico orientale. Il progetto degli Occidentali. di preparazione del Codice, che era Intanto, con la caduta del Muro di stato iniziato sotto Pio XI e che aveva Berlino nel 1989, milioni di cristiani portato alla pubblicazione di quattro orientali dell’Europa occidentale famosi «motu proprio» per supplire alla hanno ritrovato la libertà di esercitare lacuna di un Codice orientale, venne la loro fede, ma senza una formazione poi effettivamente realizzato, mentre fu adeguata per praticarla bene; perciò abbandonata l’idea, già discussa nella occorreva soprattutto formare il clero. preparazione del Concilio Vaticano I, Analogamente a quanto Paolo VI aveva di fare un Codice orientale per ogni richiesto ai gesuiti per la lotta contro Chiesa sui iuris. La Commissione per l’ateismo, Giovanni Paolo II voleva che la codificazione del Diritto canonico si facesse qualcosa per aiutare i cristiani orientale esisteva già dal 1929: era stata dell’Europa orientale. Perciò nel 1991 fu EPARCHIA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 123 istituito il «Centro Aletti», che all’inizio dell’Istituto: «Pienamente convinto dipendeva direttamente dal Pontificio dell’attualità della missione che vi è stata Istituto Orientale. In quello stesso anno affidata, vi incoraggio a proseguire nei vi andò a vivere p. Tomáš Špidlík, che vostri sforzi, ispirandovi allo scriba del poi nel 2003 fu creato cardinale da Vangelo che “estrae dal suo tesoro cose Giovanni Paolo II. Inoltre, ritorna attuale nuove e antiche (nova et vetera)” (Mt una idea che si era manifestata agli inizi: 13,52). Se “le immense ricchezze che le il consorzio - creato da Pio XI con il Chiese d’Oriente conservano nei forzieri «motu proprio» Quod maxime (1928) - delle loro tradizioni” (Giovanni Paolo tra la Gregoriana, il Biblico e l’Orientale. II, Orientale lumen, n. 4) hanno sapore Sebbene la «Lettera ai Capi dei popoli di antico, una volta estratte dai loro belligeranti», scritta da Benedetto XV forzieri non mancheranno di ravvivare nel 1917, non abbia avuto successo, in noi la percezione sacrale della vogliamo ricordare qui tre opere che liturgia, di spalancare nuovi orizzonti di testimoniano l’impegno di questo Papa ricerca alla teologia e di suggerirci una per la pace, ingiustamente ignorato. lettura misericordiosa della normativa La prima è la sua statua nel quartiere ecclesiale». Pancaldi, a Istanbul, davanti alla cattedrale cattolica dello Spirito Santo, 1 È il titolo di un’opera di J. pollArd, The Unknown per la quale il sultano Mehmet VI donò Pope: Benedict XV (1914-1922) and thè Pursuit of 500 lire turche, che allora erano una Peace, London, G. Chapman, 1999. 2 Dopo questa data, il primo riferimento alla somma notevole. La seconda è la statua Congregazione per le Chiese Orientali si trova nel della Madonna nota come «Regina Pacis canone 257 del Codice pio-benedettino Codex iuris e Sovrana del Mondo», fatta erigere canonici, pubblicato il 27 maggio 1917. Esso parla del dallo stesso Benedetto XV nel 1918 nella Papa come di «colui che presiede» la Congregazione navata sinistra della basilica di Santa per le Chiese Orientali. Maria Maggiore, a Roma. La terza, 3 L’allora prefetto della Congregazione per le Chiese nella piazza di Santa Maria Maggiore, è Orientali divenne il Magnus Cancellarius del PIO, proprio il Pontificio Istituto Orientale: un come fu annunciato alla chiusura del Giubileo (31 monumento anzitutto di pietre vive, che maggio 1993). Ora lo è pure l’attuale prefetto, il card. può essere considerato un ponte verso Leonardo Sandri. 4 C. soetens, Le Congrès eucharistique international de l’Oriente cristiano. Jérusalem (1893), Louvain, Presses Universitaires de Concludiamo con le parole di Louvain, 1977, 725. papa Francesco, nella sua lettera 5 Cfr J. hAjjAr, Le Vatican, la France et le Catholicisme di congratulazioni ai docenti e agli Oriental (1878-1914), Paris, Beauchesne, 1979, 535- studenti del PIO per il primo centenario 547. EPARCHIA 124 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017

6 San Giovanni Paolo II, con la Lettera apostolica 16 Ivi, 152. Orientale lumen (2 maggio 1995), ne ha voluto 17 Id., «Bella Biblioteca, Gloria dell’Istituto», ivi, 98 s. celebrare il centenario. La discrepanza di un anno è 18 Ivi, 99 s. dovuta al complesso iter di tale Lettera. 19 V. poggi, «Herbigny, Michel d’», in Encyclopedic 7 Cfr B. gudziAK, «Brest, Union of», in Encyclopedic Dictionary of the Christian East, cit., 926-928. Dictionary of the Christian East, Rome, PIO, 2015, 20 Nel 1920 Benedetto XV concesse al PIO il diritto di 324 s. Il 23 dicembre 1595 i due vescovi inviati a Roma dare il dottorato. dagli ucraini, Ipatij Potij e Kyrilo Terlec’kyj, fecero la 21 Cfr E. G. fArrugiA, «Benedice XV’s appraisal of professione di fede, riconoscendo il primato del Papa. Theology in founding the Pontifical Oriental Institute», Clemente VIII garantì che il loro rito e le loro tradizioni in Id. (ed.), Da Benedetto XV a Benedetto XVI, Roma, ecclesiastiche sarebbero stati difesi. L’anno dopo Edizioni Orientalia Christiana, 2009, 207-228. (1596) il Sinodo di Brest ratificò l’unione con Roma. 22 Cfr ivi, 216-221. 8 benedetto XIV, Enciclica Allatae sunt, 26 luglio 1755, 23 Cfr I. hAusherr, «Dogme et spiritualité orientale», in n. 20, in www. vatican.va/ T. ŠpidlÍK (ed.), Études de spiritualité orientale, Roma, 9 Su Louis Petit, cfr G. M. croce, «Alle origini della Edizioni Orientalia Christiana, 1969, 145-179. Congregazione Orientale e del Pontifìcio Istituto 24 Cfr T. ŠpidlìK, «L’Orient chrétien dans la patristique Orientale. Il contributo di Mons. Louis Petit», in E. G. et la spiritualité», in Seminarium 27 (1975) 431. fArrugiA (ed.), The Pontifical Oriental Institute: the 25 Cfr I. hAusherr, La méthode d’oraison hésychaste, First Seventy-Five Years 1917-1952, Roma, Edizioni Rome, Pont. Institutum Orientalium Studiorum, 1927; Orientalia Christiana, 1993, 147-223. id., Direction spirituelle en Orient autrefois, ivi, 1955. 10 Cfr V. poggi, «Esposto delle ragioni che designano S. 26 Cfr J. E. bAmberger (ed.), Evagrius Ponticus: E. Mons. Louis Petit, Arcivescovo di Atene, alla carica The Praktikos. Chapters on Prayer, Spencer (MA), di Rettore del Pontificio Istituto Orientale», in Id., Per Cistercian Publications, 1970, XXXII s. la storia del Pontificio Istituto Orientale,ivi, 2000, 69- 27 Cfr I. hAusherr, Prière de vie, vie de prière, Paris, 89 (specialmente 86). Lethielleux, 1964; id., Renouveau de vie dans le Christ 11 Autore di molti libri sull’Oriente cristiano, Jugie Jésus, ivi, 1969. è stato anche membro della Commissione pontificia 28 Cfr id., «Pour comprendre l’Orient chrétien: La incaricata della stesura della Munificentissimus Deus primauté du spirituel», in Orientalia Christiana per la proclamazione del dogma dell’Assunta. Periodica 33 (1967) 351-369. 12 V. poggi, «Benedetto XV, Delpuch e Marini», in 29 Cfr ireneo, s., Adversus haereses, V, 9,1.2; T. ŠpidlìK, Benedetto XV: profeta di pace in un mondo in crisi, a «L’Orient chrétien dans la patristique et la spiritualité», cura di L. mAuro, Bologna, Minerva, 2008, 148-156. in Seminarium 27 (1975) 431. 13 G. de jerphAnion, Une nouvelle province de l’art 30 Cfr T. ŠpidlìK, «L’Orient chrétien dans la patristique byzantin: les églises rupestres de Cappadoce, I-IV et la spiritualité», cit., 433. (testo) & V-VII (illustrazioni), Parigi, Librairie Paul 31 G. dejAifVe, Un tournant décisif de l’ecclesiologie à Geuthner, 1925-1942. Vatican II, Paris, Beauchesne, 1978. 14 V. poggi, «I primi professori del PIO», in Id., Per la 32 S. tyszKiewicz, La sainteté de l’Eglise, ébauche storia del Pontificio Istituto Orientale,cit., 149. d’une ecclésiologie uniate, Rome, Pontificio Istituto 15 Ivi, 147 s. Orientale, 1945. EPARCHIA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 125

Chirotonia presbiterale del diacono Michel Skaf Lungro, 22 Ottobre 2017 Antonio Calisi

Il diacono Michel Skaf, un dono del ottobre durante la Divina Liturgia Signore Gesù fatto alla nostra Chiesa, Pontificale nella cattedrale di Lungro è divenuto presbitero domenica 22 per le mani di Sua Eccellenza rev.ma mons. Donato Oliverio. Michel Skaf è nato a Mina nel Libano e ha iniziato il cammino vocazionale nel 1999 nel seminario Libanese di Sant’Anna. È stato studente del Pontificio Collegio Greco di Roma e ha ottenuto la Licenza in diritto canonico orientale presso il Pontificio Istituto Orientale. La celebrazione è iniziata alle 10,30 ed erano presenti i suoi genitori Giorgio e Lilian, sua moglie Layali e sua figlia di tre mesi Scarlì, il protosincello vicario generale, protopresbitero Pietro, il pro-rettore del EPARCHIA 126 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017

Pontificio Collegio Greco papàs poveri e promotore della cultura Giovanni Xantachis, l’archimandrita della solidarietà, infine pieno di Stefano Koster ufficiale presso misericordia, sempre disponibile la Congregazione per la dottrina ad amministrare il sacramento del della fede, il protoiereo Michel perdono”. Berger, papàs Arcangelo Capparelli Al termine ha affidato il ministero amministratore parrocchiale della presbiterale di papàs Michel alla Cattedrale San Nicola, il diacono Madre di Dio affinché vigili sui suoi Nicola Corduano, molti sacerdoti e passi di messaggero della Buona numerosi fedeli. La Divina Liturgia è Notizia, che annunzia la pace e la stata animata dal coro della Cattedrale salvezza. “Madre Santa, Maria di cui il neo presbitero è direttore. Santissima, Madre di Dio, invoca con Nella sua omelia il Vescovo ha noi il dono dello Spirito su questo tuo ricordato l’importanza del servizio figlio Michel e veglia su di lui, donagli presbiterale, ringraziando il Signore energia fisica e fervore interiore per la grazia del dono di un nuovo perché possa servire con gioia la presbitero. Mons. Donato rivolgendosi Chiesa e l’umanità. Amìn”. a papàs Michel ha espresso una La grazia dello Spirito Santo, propria speranza: “Ti auguro di essere un di questo sacramento, ha configurato presbitero che ha un’esperienza di a Cristo Sacerdote, Maestro e Pastore Dio ed è configurato al cuore di Cristo il neo presbitero Michel. Il dono Buon Pastore; docile allo Spirito; spirituale donato dalla chirotonia nutrito della Parola di Dio, della presbiterale è spiegato da questa Divina Eucarestia e della preghiera; preghiera propria del rito bizantino. missionario di carità pastorale per i Il Vescovo, imponendo le mani, dice: più deboli e più lontani; in profonda «Signore, riempi di Spirito Santo comunione con il Vescovo, con i colui che ti sei degnato di elevare confratelli presbiteri, i diaconi, le alla dignità sacerdotale, affinché sia religiose e i laici; servitore della degno di stare irreprensibile davanti vita, attento alle necessità dei più al tuo altare, di annunciare il Vangelo EPARCHIA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 127

del tuo regno, di compiere il ministero esprimendo la sua obbedienza al della tua parola di verità, di offrirti Vangelo e al Vescovo. doni e sacrifici spirituali, di rinnovare A papàs Michel Skaf vada il nostro il tuo popolo mediante il lavacro della augurio, che il Signore Gesù lo rigenerazione; in modo che egli stesso illumini con la luce della sua Grazia vada incontro al nostro grande Dio nel suo cammino e gli dia la forza per e Salvatore Gesù Cristo, tuo unico affrontarlo degnamente. Figlio, nel giorno della sua seconda venuta, e riceva dalla tua immensa bontà la ricompensa di un fedele adempimento del suo ministero»1. Al termine papàs Michel ha 1 ringraziato il Vescovo, i sacerdoti Liturgia bizantina. Seconda preghiera dell'imposizione delle mani presbiterale: e tutto il popolo di Dio presente ΕÙχολόγιον τÕ μέγα (Roma 1873) p. 136. EPARCHIA 128 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017

Cinquanta anni di sacerdozio del cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali Nel segno della fedeltà

(Da L’Osservatore Romano)

Cinquant’anni fa, il 2 dicembre 1967, Congregazione per le Chiese Orientali. veniva ordinato prete dall’arcivescovo Un ministero nel quale «ogni talento Juan Carlos Aramburu, allora coadiutore di apostolico» è stato dedicato «al progresso Buenos Aires, del quale in seguito sarebbe della Chiesa universale», come scrive Papa divenuto segretario. Iniziava così il lungo Francesco nella lettera inviata al porporato e «fruttuoso» ministero sacerdotale del argentino in occasione del giubileo d’oro, cardinale Leonardo Sandri, prefetto della celebrato sabato 2 dicembre nella basilica romana dei Santi Apostoli. Lo stesso Pontefice ricorda le tappe più importanti della vita del porporato, che nel 1970 giungeva a Roma, dove si laureava in diritto canonico e frequentava la Pontificia accademia ecclesiastica, entrando poi al servizio della Santa Sede. Numerosi gli incarichi svolti nella diplomazia vaticana: prima nella nunziatura apostolica in Madagascar, poi in Segreteria di Stato e, infine, nella rappresentanza pontificia degli Stati Uniti d’America. Richiamato di nuovo a Roma, Sandri è stato per breve tempo reggente della Prefettura della Casa pontifìcia, prima della nomina ad assessore e poi - dopo l’esperienza di nunzio in Venezuela e in Messico - a sostituto EPARCHIA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 129

della Segreteria di Stato. Proprio in tale me». A cominciare dalla famiglia, italiani veste, fu lui a dare al mondo il triste emigrati dal Trentino a Buenos Aires, annuncio della morte di Giovanni Paolo II e in particolare dalla madre, «che tanto il 2 aprile 2005. aveva venerazione per i sacerdoti»; e Dal 2007 prefetto della Congregazione per ricordando «l’amata Argentina, nei tempi le Chiese orientali e gran cancelliere del della formazione in seminario, dove ebbi Pontifìcio istituto Orientale, il cardinale come rettore monsignor Pironio, del quale ha voluto celebrare il cinquantesimo è stata aperta la causa di beatificazione», di ordinazione sacerdotale insieme con e dove «conobbi un giovane prefetto degli confratelli, parenti, collaboratori e amici. studenti, non ancora gesuita, il quale In tanti hanno partecipato al rito liturgico, allora ci svegliava per iniziare il nuovo durante il quale il porporato ha reso grazie giorno e oggi, salito al soglio di Pietro, al Signore per la sua vita sacerdotale ridesta i nostri animi ad annunciare il ed episcopale, richiamando alcuni tratti Vangelo della gioia». Il cardinale ha anche significativi della sua esperienza pastorale. rievocato i «primi anni dopo l’ordinazione In questo giubileo d’oro, ha detto tra a Villa Urquiza», l’esperienza di segretario l’altro, «confesso a cuore aperto e ad alta dell’arcivescovo Aramburu, gli studi a voce di aver potuto contemplare tanti Roma e il servizio diplomatico della Santa segni della benevolenza di Dio intorno a Sede nelle diverse nunziature, così come i EPARCHIA 130 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017

«lunghi anni in Segreteria di Stato, fino a della sua luce, donatale da Cristo e riflesse questi ultimi dieci anni, in cui mi è stato nei volti e nella storia di tanti». Il cuore chiesto di camminare accanto ai figli e alle dell’uomo di ogni tempo, ha detto, «è figlie delle Chiese orientali cattoliche». esposto al rischio di quanto indicato dal Mezzo secolo punteggiato da tanti volti e profeta Isaia: “Come panno immondo sono tante storie, «gioiose e drammatiche», ma tutti i nostri atti di giustizia, tutti siamo anche da tante testimonianze di santità: e avvizziti come foglie”. Quante logiche di tra queste il porporato non ha mancato di potere e di guadagno possono attraversare ricordare «gli incontri con madre Teresa e il mondo, creando conflitti, violenze e il servizio accanto a san Giovanni Paolo povertà». Ma la risposta di Dio sta nel II». “sì” di Maria, un «segno che risplende nel Non è mancato un accenno alle esperienze più dolorose, come quelle legate ai recenti ciclo di questo Avvento e che mi rende drammi della guerra in Iraq, Siria e certo, dopo cinquantanni di sacerdozio - Ucraina, ma anche «a quelle pagine difficili ha assicurato in conclusione - che la mia della vita della Chiesa che mettono in fedeltà è stata possibile solo innestata e evidenza più la polvere raccolta dall’abito grazie a quella di Dio, come ho voluto nel della sposa di Cristo, più che lo splendore mio motto episcopale: Ille fidelis». EPARCHIA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 131

Lettera gratulatoria di Papa Francesco al Nostro Venerabile Fratello Leonardo Sandri, Cardinale di Santa Romana Chiesa, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali

Nel corso degli impegni quotidiani sei stato segretario. Sia la tua famiglia da assolvere talvolta ti incontriamo sia l’istituzione accademica ti hanno e apprezziamo molto l’esperienza e ottimamente formato al felice esercizio l’impegno attivo nell’adempimento del del tuo ministero per il bene della Chiesa. tuo dovere; ma a te, che sei nato nella medesima Nostra città e nazione, pensiamo soprattutto ora, Venerabile Fratello Nostro, che tra poco celebri il giubileo d’oro del tuo sacerdozio. Con questa Nostra lettera desideriamo, dunque, esprimerti la Nostra riconoscenza e al contempo il Nostro affetto fraterno. Chi avrebbe potuto immaginare quanto fruttuoso sarebbe stato il ministero che ti apprestavi ad iniziare, quando da giovane, cinquant’anni fa, ricevesti l’ordinazione presbiterale per l’imposizione delle mani e la preghiera di S.E. Mons. Juan Carlos Aramburu, allora Coadiutore di Buenos Aires, di cui in seguito EPARCHIA 132 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017

Inviato a Roma nel 1970, hai conseguito Orientale e cooptandoti nel Collegio la laurea in Diritto canonico e, dopo Cardinalizio. In tutto questo tempo, aver frequentato la Pontificia Accademia rivestito con il sacro Ordine di potenza Ecclesiastica, sei entrato al servizio dall’alto (cfr Lc 24, 49), hai dedicato il della Santa Sede. Dapprima destinato tuo ministero sacerdotale ed episcopale come addetto alla Nunziatura Apostolica e ogni tuo talento apostolico al progresso in Madagascar, hai successivamente della Chiesa universale, ponendoti con svolto con impegno il servizio presso gioia e fede alla sequela di Gesù Cristo, la Segreteria di Stato e, infine, hai perché «Egli rimane fedele» (2 Tim 2, 13). collaborato attivamente con il Nunzio Con l’occasione di questa felicissima Apostolico negli Stati Uniti d’America. ricorrenza, ti ringraziamo quindi Richiamato di nuovo nella Città del sentitamente per il tuo presbiterato intenso Vaticano, fosti per breve tempo Reggente e fruttuoso. Anche Noi, dunque, ci uniamo della Prefettura della Casa Pontificia e in volentieri ai tuoi familiari e agli amici che seguito san Giovanni Paolo II ti nominò in questi giorni festosi ti saranno vicini Assessore della Segreteria di Stato. manifestandoti la loro gioia e l’affetto. Il 22 luglio 1997 il medesimo Sommo E mentre chiediamo la vostra preghiera Pontefice ti elesse con fiducia Nunzio per il Nostro ministero, preghiamo Apostolico in Venezuela e Arcivescovo anche affinché, per l’intercessione titolare di Cittanova. Nell’anno 2000 fosti della Beata Vergine Maria Madre di inviato Nunzio Apostolico in Messico. Dio e di san Leonardo, la celebrazione Dopo soli sei mesi sei stato nominato Sostituto della Segreteria di Stato e in dell’anniversario della tua ordinazione questo incarico di grande responsabilità ti ottenga il giusto premio dell’operosità sei stato di grande profitto alla Chiesa sacerdotale, di cui la Nostra Benedizione e alla Santa Sede. Proprio tu hai dato Apostolica – che impartiamo con affetto al mondo il triste annuncio della morte a te, Venerabile Fratello Nostro, e a tutti del grande e santo Pontefice Giovanni coloro che partecipano della tua gioia – sia Paolo II. Nell’esercizio del suo ministero auspicio, pegno e mediatrice di copiose hai sostenuto con diligenza il Nostro grazie celesti. illustre Predecessore Benedetto XVI il quale, nel 2007, ha riposto in te grande Dal Vaticano, 14 novembre 2017, anno fiducia, nominandoti Prefetto della quinto del Nostro Pontificato Congregazione per le Chiese Orientali e Gran Cancelliere del Pontificio Istituto Francesco EPARCHIA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 133

Eparchia di Lungro degli Italo – Albanesi dell’Italia Continentale

EPARCIA LOUGGROU EPARHIA E UNGRES

“Verso il I centenario” 1919 100 2019

Comunicato stampa

Giovedì 14 dicembre 2017 il Vescovo Donato ha incontrato, nella sala riunioni del Museo Diocesano, i Sindaci dei Paesi Arbëreshë dell’Eparchia di Lungro per comunicare loro in anteprima il programma delle celebrazioni del I centenario dell’istituzione dell’Eparchia, che ricorre nel prossimo 2019. Il Vescovo ha evidenziato che la comunicazione ai Sindaci vuole significare l’estensione della notizia e il coinvolgimento nell’evento dell’intera popolazione da essi rappresentata. Simile passo sarà fatto in seguito con tutte le altre istituzioni e enti che operano nel territorio. L’evento che l’Eparchia si appresta a celebrare commemora la sua istituzione avvenuta nel 1919, con la Costituzione Apostolica Catholici fideles di Papa Benedetto XV. La Santa Sede, con tale provvedimento giuridico, riconosceva e legittimava l’unità e i pilastri cardine dei discendenti di Giorgio Castriota Skanderbeg: il rito bizantino-greco e la lingua arbëreshe. L’Eparchia veniva a costituire la prima e più alta istituzione giuridica, riconosciuta dalla Chiesa Cattolica e dallo Stato Italiano, che rappresentava in maniera unitaria l’Arberia. La commemorazione richiede un cammino unitario, nel rendimento di gloria a Dio, per i benefici avuti tramite la Santa Sede, nella sapiente custodia del patrimonio storico-linguistico-religioso degli Avi e nella grata riconoscenza alla Calabria che ha accolto e favorito l’integrazione degli Arbëresh in questa meravigliosa ed accogliente terra. I Sindaci hanno accolto con entusiasmo le parole e gli incoraggiamenti del loro Padre e Pastore e hanno convenuto che, oggi più che mai, chi vuole bene all’Arberia lavora collaborando con tutte le persone e gli enti che si prestano positivamente per il raggiungimento di sostenibili traguardi di sviluppo delle persone e del territorio, nel progresso dinamico del prezioso patrimonio degli Avi. Nel corso dell’incontro, l’Architetto Aurora Shkrame, in qualità di esperto, ha sottolineato che sarebbe utile effettuare una ricognizione dei beni artistici e architettonici delle Chiese dei Paesi arbëreshë dell’Eparchia di Lungro che possono essere considerati di valore universale e potrebbero costituire attrattiva culturale e volano di sviluppo. L’incontro si è chiuso con espressioni e sentimenti di speranza e di volontà di continuare il dialogo e il cammino unitario, allargandolo alla collaborazione delle Associazioni e delle Scuole presenti nel territorio diocesano e dell’Università calabrese e dei suoi docenti. L’obiettivo di tutti deve essere di rendere consapevole il popolo dell’Arberia della ricchezza unitaria e indivisibile di cui è portatore nell’osservanza del rito bizantino e nel mantenimento della lingua arbëreshe. Protopresbitero Pietro Lanza Protosincello EPARCHIA 134 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017

I Simulacri dei Santi Cosma e Damiano per due giorni a Emanuele Rosanova

Gli eventi di cui mi appresto a narrare un gemellaggio tra le loro rispettive si sono svolti nei giorni 29 e 30 luglio comunità. 2017. In omaggio di tale momento storico, I rapporti tra i comuni di San Cosmo è stato deciso di comune accordo tra i Albanese e di Spezzano Albanese due sindaci e i due parroci di esporre sono legati da una profonda amicizia, per due giorni nella Chiesa della Ma- dovuta in particolar modo alla comu- donna del Carmine, ubicata in Spez- nanza di lingua e alla devozione verso zano Albanese i simulacri dei Santi i Santi Medici. Cosma e Damiano, venerati e conser- Quest’anno per suggellare la profon- vati nel Santuario loro dedicato in San da amicizia, i sindaci dei due comuni Cosmo Albanese. dell’Arberia hanno deciso di stipulare La notizia dell’esposizione per due giorni nella chiesa Spezzanese ha ri- empito di gioia il cuore dei cittadini Arbëreshë. Essi nutrono una grande devozione per i Santi e a dimostrazione di ciò, ogni anno si recano numerosi in pel- legrinaggio a piedi, in occasione della festa patronale di San Cosmo Albane- se. La profonda devozione del popolo Spezzanese è molto antica e trova ri- scontro nelle numerose offerte effet- tuate nel secolo scorso, queste hanno avuto un rilievo di non poco conto, perché sommate a quelle provenienti dagli altri pellegrini hanno consentito CRONACA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 135 gli interventi che nella seconda metà sposizione, ove al suo interno, prima del secolo XX hanno permesso al dei saluti di rito, è stato reso omaggio Santuario di assumere l’aspetto con- ai Santi dal complesso bandistico del forme alle esigenze liturgiche del rito comune di . bizantino. Dopo l’omaggio del complesso ban- Nel pomeriggio del 29 luglio 2017 i distico, ha preso la parola, Don Fio- simulacri dei Santi Anargiri sono arri- renzo De Simone, arciprete della vati all’ingresso di Spezzano Albane- Chiesa in cui si sono svolti gli eventi,

se, dove sono stati accolti da una folla il quale ha espresso la sua gioia per numerosa di fedeli, dalle autorità civi- questo momento: “Ho pensato e detto li, militari e religiose, giunti per assi- sin dal primo momento in cui è venuta stere a questo straordinario momento fuori l’idea di vivere questo momento, di fede. che si trattava di qualcosa di storico, Dall’ingresso della cittadina, si è sno- non solo perché i Santi Medici non si data la processione per le vie del pa- erano mai mossi da San Cosmo, ma ese sino alla Chiesa preposta per l’e- anche perché ogni evento importante CRONACA 136 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 segna indelebilmente il nostro cam- indicano come traguardo il progresso mino e ci dà la possibilità di guardare integrale dei cittadini”. al futuro con una speranza maggiore Dopo i saluti dei due sacerdoti, ha pre- e sempre più viva e procedere insieme so la parola, il sindaco di Spezzano, al cammino che il signore ha pensato dott. Ferdinando Nociti: “Oggi per me per la nostra vita”. non è facile parlare, sono commosso In rappresentanza della comunità di ed emozionato per questa bellissima San Cosmo Albanese e vista la por- giornata, ma ho l’obbligo e il piace- tata soprattutto religiosa dell’evento re di dare innanzitutto il benvenuto ha preso la parola, il parroco proto- col cuore alla comunità di San Co- presbitero Pietro Minisci: “Carissimi smo, che è voluta essere qui presente, fratelli e sorelle, di questa splendida esprimendo un chiaro segno di amici- comunità di Spezzano, a nome di tut- zia, di fratellanza e d’amore nei con- ta la mia comunità, dell’amministra- fronti della comunità di Spezzano”. zione comunale qui presente, deside- Egli ha rivelato alle due comunità, ro manifestare i sentimenti della più che l’anno scorso propose al sinda- profonda simpatia e amicizia. Inoltre co di San Cosmo di portare i Santi a vorrei ricordare i rapporti interper- Spezzano, ricevendo subito un’aper- sonali, particolarmente cordiali, che tura inaspettata, ma alla condizione esistono da sempre tra le due nostre di lavorare con cura alla preparazione comunità. Ritengo che questa forza dell’evento. spirituale, che lega le nostre due co- Infine si è soffermato sui rapporti tra munità, derivi anche e soprattutto da le due comunità:“I nostri paesi non questa comune venerazione verso i sono solo uniti da un’amicizia perso- Santi Medici Cosma e Damiano, no- nale tra me e il sindaco, da un’amici- stri celesti intercessori”. zia politica tra le due amministrazio- A conclusione del suo saluto ha ni, perché questo sarebbe bello, ma espresso un plauso nei confronti delle sono unite per quel discorso che ha due amministrazioni per la realizza- detto Zoti Pietro: abbiamo una cultu- zione dell’evento: “Il fatto che ab- ra, abbiamo una religione, abbiamo biano concorso le nostre due ammi- la nostra albanesità che fa sì che dob- nistrazioni comunali, dimostrano in biamo lavorare insieme”. concreto ciò che esse nella realtà co- Per ultimo ha preso la parola, il sin- stituiscono, vale a dire essere prepo- daco di San Cosmo, Damiano Baffa, ste alla dedizione del bene comune e il quale, dopo i saluti di rito, si è detto CRONACA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 137 emozionato, perché è riuscito a con- La Santa Messa delle 22.30 è stata tribuire alla realizzazione dell’evento celebrata dall’arciprete Don Fioren- che le due comunità aspettavano come zo De Simone, il quale nell’omelia ha un sogno da almeno un decennio. voluto commentare la prima lettura, Prima della firma del gemellaggio in tratta dal Libro dei Re (1Re 3,5.7-12): ricordo della storica giornata c’è stato “Il testo della prima lettura, riguarda lo scambio dei seguenti doni: il sogno di Gàbaon, (cittadina nella Una tela raffigurante l’effigie - del quale si era recato il re Salomone), la Madonna del Carmine donata alla in questo sogno il Signore appare a parrocchia dei Santi Pietro e Paolo da Salomone e gli domanda ‘che regalo parte della comunità di Spezzano. vuoi che io faccia per te?’ “Salomone Un’artistica ceramica che ritrae i San- poteva chiedere tutto, ma gli chiede ti Cosma e Damiano donata alla par- solo ed esclusivamente una cosa”:‘un rocchia della Madonna del Carmine cuore semplice, capace di capire dove dalla comunità di San Cosmo. sta il bene e dove sta il male’ . “Ascol- Un’opera in vetro raffigurante i due tare la storia di Salomone, c’invita a gonfaloni, i due costumi albanesi, San capire che la nostra vita non si basa Cosmo e San Damiano e la Madonna tanto su quello che abbiamo o quello delle Grazie, donata al comune di San che dovremmo avere o su quello che Cosmo, dall’amministrazione comu- potremmo, ma il significato della no- nale di Spezzano. stra vita sta proprio nella semplicità Un’artistica ceramica raffigurante di cuore”... “Questa è una delle virtù l’effigie dei Santi Cosma e - Damia che hanno vissuto san Cosmo e Da- no donata al comune di Spezzano miano, non si può diventare santi, non dall’amministrazione comunale di si può diventare uomini di Dio, non San Cosmo. si può diventare veri cristiani, se non Dopo la firma del gemellaggio, i pre- attraversiamo e non facciamo espe- senti hanno potuto rendere omaggio rienza del sogno di Gàbaon”. ai Santi Anargiri sino alle 22.30, ora Domenica 30 luglio alle ore 10.30 è in cui è stata celebrata in loro onore stata celebrata la Divina Liturgia di la liturgia Eucaristica, secondo il rito San Giovanni Crisostomo, da Zoti romano (a Spezzano Albanese la litur- Giuseppe Barrale,vicario parrocchiale gia è officiata secondo il rito romano della Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, e non come negli altri paesi Arbëreshë sita in San Cosmo Albanese e conce- secondo il rito bizantino - greco). lebrata da due sacerdoti di Spezzano. CRONACA 138 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017

Numerosi cittadini Spezzanesi (nono- re, ma in esso raffigurano e anticipa- stante le due messe officiate già nella no la cena eucaristica. Tutto il brano prima mattinata) hanno partecipato è un anticipo – ed è una comprensione alla liturgia officiata secondo il rito – del significato profondo della cena bizantino – greco, rimanendone no- eucaristica di Gesù”. Leggendo le tevolmente affascinati, in particolar parole del Vangelo, fa comprendere modo dai canti, dal profumo dell’in- alla comunità lì riunita perchè trattasi censo e dai paramenti sacerdotali. di segno anticipatorio:‘Sul far della Papàs Barrale nell’omelia ha definito sera, i discepoli suggeriscono a Gesù la condivisione dei pani e dei pesci, di congedare la folla, perché possa quale segno anticipatorio della cena andare a rifocillarsi’. “Ma il Signore eucaristica: “L’episodio della condi- ha in mente qualcos’altro”:‘Voi stessi visione dei pani e dei pesci è talmen- date loro da mangiare’. “Essi, però, te importante che tutti e quattro gli non hanno” ‘altro che cinque pani e evangelisti lo riportano. Lo riportano due pesci’. “Gesù allora compie un perché in questo episodio non vedono gesto che fa pensare al sacramento soltanto un segno compiuto dal Signo- dell’Eucaristia”:‘Alzò gli occhi al

CRONACA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 139 cielo, recitò la benedizione, spezzò i scono il Cristo Salvatore di tutti? Il pani e li diede ai discepoli, e i disce- Signore vuole che tutti gli uomini si- poli alla folla’. “Il miracolo consiste ano salvi e giungano alla conoscenza nella condivisione fraterna di pochi della verità”. pani che” … ‘affidati alla potenza di Al termine della Celebrazione pome- Dio, non solo bastano per tutti, ma ridiana della Messa, alla quale hanno addirittura avanzano, fino a riempire preso parte anche i Papàs di San Co- dodici ceste’. smo, osservate le opportune cautele L’episodio sopra citato non è l’unico per il viaggio, i simulacri dei Santi momento anticipatorio messo in luce, accompagnati da un corteo di mac- nel commento al brano contenuto nel Vangelo di Matteo: “Il Signore solle- chine e dalle forze dell’ordine sono cita i discepoli affinché siano loro a stati riportati nella “loro casa”, dove, distribuire il pane per la moltitudine; una volta arrivati, vi erano sul sagrato in questo modo li istruisce e li prepa- ad accoglierli i fedeli di entrambe le ra alla futura missione apostolica: comunità, il complesso bandistico di dovranno portare a tutti il nutrimento San Cosmo e i sacerdoti. della Parola di vita e del Sacramen- All’interno del Santuario, i Santi sono to della salvezza”. La parte centrale stati posti sul baldacchino nel quale dell’omelia contiene un invito rivolto sono esposti in occasione dei festeg- a tutti: “Cristo ci ristora e ci sazia col giamenti in loro onore, in seguito ha suo amore e con la sua Eucarestia e preso la parola Papàs Minisci, il quale vuole che noi sfamiamo le folle dell’u- ha ringraziato la comunità di Spezza- manità. Gesù che compie il miracolo no per i momenti di raccoglimento e della moltiplicazione dei pani, è Co- di preghiera vissuti insieme. lui che conosce la nostra fame e sete Prima del congedo finale, Don -Fio di verità e di vita. Ci può saziare pie- renzo ha voluto ringraziare la comu- namente. Siamo invitati ad accostarci a Lui, ad ascoltarlo, a vivere con Lui nità di San Cosmo Albanese per aver e per Lui e dare significato ad ogni concesso l’opportunità di vivere in- aspetto della nostra vita”. Infine un sieme alla comunità dell’Arberia in interrogativo:“Noi che abbiamo tan- cui esercita la missione di Parroco, ta abbondanza di grazia di Dio nella due giornate di fede, in cui l’emozio- fede cristiana, sentiamo compassione ne e la profonda commozione sono per i popoli e le folle che non cono- state protagoniste. CRONACA 140 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017

La Chiesa di San Giovanni Crisostomo in Bari

Antonio Calisi

A Bari, nella chiesa di San Giovanni Cronache della Traslazione delle Crisostomo, in Arco San Giovanni, reliquie di San Nicola1, precisamente a pochi passi dal castello normanno- nella Leggenda di Kiev2, la chiesa di svevo e dalla Basilica di San Nicola, San Giovanni “Prodromos”, vicina ha vita una comunità cattolica di rito al mare, viene indicata come primo bizantino, a testimonianza dello stretto luogo di deposizione delle reliquie; legame che Bari ancora conserva con certamente si tratta proprio della chiesa il suo passato. di San Giovanni in seguito intitolata È la più antica chiesa di Bari ed è una al Crisostomo: «Videro i Baresi che comprovata testimonianza dei luoghi stavano arrivando con le reliquie di nicolaiani dato che in una delle quattro S. Nicola da Myra, e tutti i cittadini uscirono per andargli incontro, uomini e donne, dai piccini ai grandi, con candele e incensieri, e le accolsero con gioia e onore grande; e le posero nella chiesa di S. Giovanni il Precursore presso il mare»3. Nonostante le poche informazioni delle fonti documentarie medioevali possiamo ritenere che le origini di questa chiesa risalgono al 1032, anno in cui il catapano del Thema di Longobardia Photos Argyros4 (dal luglio 1029 fino a giugno 1032) la fece edificare in località “puteum Greci”, fuori dalle mura della città5. All’epoca l’area non risultava intensamente urbanizzata, era circondata dalla corte CRONACA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 141 del Catapano, da un giardino e da un per le Chiese Orientali con la quale appezzamento di terreno destinato si estendeva la giurisdizione del ad area cimiteriale. Quest’area era a Proistamenos sui fedeli del medesimo ridosso delle mura successivamente rito che dimoravano in tutta la Puglia sostituite da una serie di monasteri che e nella provincia di Matera. L’11 facevano da corona al lato ovest della novembre 1986, con decreto del città (Santa Chiara, San Francesco Ministero dell’Interno si ebbe, da parte della Scarpa, Santa Teresa delle dello Stato, il riconoscimento civile. Donne, San Pietro e Santa Scolastica). La facciata è composta da conci Nel 1091 venne venduta insieme squadrati in pietra calcarea e termina alle sue pertinenze da tale Passaro con una cuspide interrotta a destra all’arcivescovo Elia (lo stesso che curò dalla presenza di un campanile a la costruzione della cripta della basilica vela. Il portale, collocato in posizione di San Nicola). Il Beatillo scrive che la centrale, è incorniciato da un arco chiesa venne donata da Ruggero II al con motivi a punta di diamante monastero della SS.ma Trinità di Cava quasi totalmente rifatto sulla base dei Tirreni; viene successivamente di frammenti originari. Una finestra ricordato, in documenti del XV, rettangolare posta in alto in posizione XVI e XVII secolo, quale cappella centrale riprende, nella cornice, lo di ius patronatus della famiglia De stesso motivo decorativo del portale, Alifio, estintasi nel XVI secolo. La anch’esso riproposto partendo da chiesa fu giuspatronato della famiglia pochi frammenti originari superstiti. Calò Carducci (già proprietaria L’interno è a navata unica coperta dell’omonimo palazzo in piazza del da capriate lignee. Sulla parete destra Gesù) e Tresca Carducci (quest’ultima affiorano due archi a tutto sesto che poi estinta), tra le più illustri e antiche poggiano su capitelli posti alla quota della città, fino al 1955. Il 5 maggio dell’attuale pavimento. Ciò fa ritenere del 1957 l’arcivescovo di Bari Enrico che il livello originario dovesse trovarsi Nicodemo la costituì parrocchia di rito qualche metro al di sotto dell’odierno bizantino, affidandola alla comunità calpestio e che i due arconi sono greca locale che ne cambiò la dedica quanto rimane dell’originario edificio. in San Giovanni Crisostomo. Il 18 La chiesa, infatti, nella sua struttura novembre 1964 vi fu una dichiarazione originaria, era formata da tre navate: integrativa della Sacra Congregazione il primitivo impianto terminava con CRONACA 142 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 un’abside a cui fa esplicito riferimento lati “dell’albero della vita”, il cui il documento del 1091. Gli interventi vertice racchiude una piccola croce della seconda metà del XIII sec. che bizantina. Il presbiterio, di struttura portarono il sollevamento della chiesa tardo medioevale che si affaccia all’attuale livello, la ridussero ad nell’aula ecclesiale con un ampio un’unica navata, coperta da una volta a arco ogivale, è coperto da una volta a botte unghiata. A sinistra della navata crociera costolonata. Al centro della è collocata una lastra in pietra del sec. navata vi era una botola di accesso XI che raffigura un leone alato ed un che portava ai locali sottostanti dove grifo che atterrano rispettivamente riposavano le spoglie di Cesare Calò un caprone ed un cinghiale: essi Carducci del Sovrano Ordine di Malta si dispongono simmetricamente ai (ultimo membro della famiglia sepolto

CRONACA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 143 all’interno della città). Sulla parete la loro formazione religiosa fu inviato di sinistra una lapide teneramente a Bari, come responsabile dei fedeli rammenta la vicenda della giovane di rito orientale, il papàs Giuseppe Cecilia Carducci, deceduta a 34 anni il Ferrari della Eparchia di Lungro su 24 giugno del 1709 nel dare alla luce il designazione della Santa Sede. figlio Giuseppe. Le successive generazioni hanno Con l’affidamento della chiesa alla sempre considerato la parrocchia comunità di rito bizantino, l’altare di San Giovanni Crisostomo come maggiore di stile barocco fu sostituito la propria, trovando in questa piena con uno a forma quadrata, preceduto accoglienza, disponibilità e conformità da una iconostasi dipinta in tre ordini: alle loro tradizioni e usanze liturgiche. nella parte superiore sono raffigurati Con la formazione delle nuove i santi Apostoli che fanno da corona famiglie, i fedeli non si trovano più all’icona posta al centro dove è tutti riuniti nel medesimo rione, anche raffigurata la Deesis, cioè la supplica, se il Villaggio Trieste rimane sempre con il Cristo in trono e ai lati la Madre un punto di riferimento. Della loro di Dio e san Giovanni il Battista che presenza si interessa il parroco con rivolgono suppliche in favore dei visite che sono sempre ben gradite. fedeli, scene delle feste dell’anno Nell’ambito parrocchiale collabora liturgico distribuiti in pannelli e l’Associazione Italo-Ellenica in quella inferiore quattro figure “Pitagora” che organizza gemellaggi ieratiche: il Cristo Pantocrator, la con il mondo greco. Nel corso Madre di Dio, San Giovanni Battista dell’anno si svolgono anche delle e San Giovanni Crisostomo. Al feste con la presenza di gruppi centro dell’abside vi è una tela della folkloristici ellenici per far in modo Madonna con le mani volte in alto ed che i partecipanti possano vivere usi e il Divino Infante sul petto a firma di costumi della loro provenienza. M. Buono 1968. Sulle porte diaconali Sotto l’aspetto culturale la parrocchia sono dipinti due arcangeli e sulle porte si serve della rivista La Fiaccola: regali è raffigurata l’Annunciazione. diversi sono stati gli argomenti sin Dopo la seconda guerra mondiale, ora trattati, in particolare aspetti della si ebbe un maggior flusso di profughi liturgia bizantina per dare la possibilità greci, non solo nel capoluogo, ma ai fedeli di comprendere meglio il loro anche in altre città della Puglia; per significato. CRONACA 144 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017

Per motivi di commercio, di studi rispondere ad una ecumenicità di fatto e di altre attività sociali, la città di vissuta all’interno della loro famiglia. Bari, protesa verso l’oriente, è stata Grazie alla presenza dell’Università sempre approdo di gente proveniente di Bari, molti sono gli studenti dall’Est e la parrocchia costituisce in provenienti dalla Grecia ai quali la sé una ricchezza per la città di Bari parrocchia offre un sostegno spirituale poiché essa rappresenta l’unità nella senza entrare in merito a questioni diversità in cui l’esperienza ecumenica confessionali. diventa trasparente nel momento in È utile evidenziare un’importante cui la Chiesa trascende le mentalità presenza di Italo-albanesi originari puramente storiche, logiche e formali, dei territori della diocesi di Lungro nella profonda convinzione che le due (CS) e di Piana degli Albanesi (PA) Chiese, la Cattolica e l’Ortodossa, che frequentano la Parrocchia per sono “sorelle”, evitando ogni forma di mantenere viva la loro fede e le loro proselitismo. tradizioni. L’importanza che riveste l’esistenza Attualmente la Parrocchia è retta della parrocchia di San Giovanni da Papàs Antonio Magnocavallo, Crisostomo va anche ricercata nella dell’Eparchia di Lungro, nominato considerazione di essere valutata come Parroco nel 1975 da mons. Anastasio un esperimento da parte dei cristiani Ballestrero, Arcivescovo di Bari, per i cattolici e ortodossi, i quali si chiedono fedeli orientali. quale sarebbe la loro condizione se venisse il felice tempo dell’unione. 1 I principali resoconti pervenuti fino a noi sono Dal 1991, a motivo della caduta del quattro: quella di Niceforo, quella di Giovanni Comunismo, molti cattolici di rito Arcidiacono, quella gerosolimitana di Tours, e bizantino e ortodossi sono giunti in quella dello Pseudo Efrem, o di Kiev. città per ragioni di lavoro provenienti 2 Cfr. La data di composizione dell’opera, almeno dall’Albania, Georgia, Romania e nella forma in cui ci è pervenuta, viene indicata Ucraina, di conseguenza moltissimi nell’arco del decennio 1110-1120. La leggenda di Kiev è suddivisa in tre parti: l’esordio, la sono restati a Bari mettendo su famiglia cronaca dei fatti e la dossologia finale. È scritta sposando cattolici e battezzando i in Slavo Ecclesiastico, il linguaggio proprio loro figli per scelta nella chiesa di dei testi di natura ecclesiastica e religiosa che San Giovanni Crisostomo, poiché costituisce un ramo particolare del Paleoslavo. vedono in essa una presenza che possa In alcuni punti presenta tutte le caratteristiche CRONACA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 145 tipiche della cronaca annalistica, un fatto a cura di G. Musca e F. Tateo, Roma-Bari 1990; questo che ci suggerisce una sua probabile G. DE BLASIIS, L’insurrezione pugliese e la sua origine nel monastero Pecerskij di Kiev, conquista normanna nel secolo XI, 3 voll., dove i vari cronisti dell’epoca raccoglievano Napoli 1869-73; N. LAVERMICOCCA, Bari diligentemente tutte le notizie che potevano bizantina. 1. Capitale mediterranea, Bari ricevere, sia orali che scritte. G. CIOFFARI, La 2003; N. LAVERMICOCCA, Bari bizantina. leggenda di Kiev, Bari 1980. 2. 1071-1156: il declino, Bari 2006; A. 3 P. CORSI, La traslazione di san Nicola: le CILENTO, Bisanzio in Sicilia e nel sud fonti, Bari 1987, p. 120. Cfr. F. BABUDRI, dell’Italia, Udine, 2005. L’iscrizione metrica bizantina barese del secolo 5 Cfr. Le pergamene del duomo di Bari (952- IX e le costruzioni dell’imperatore Basilio I, in 1266), a cura di G. B. Nitto de Rossi e F. Nitti estr. dell’Archivio storico pugliese, 4, 1961, p. di Vito, Bari, 1897, CDB I, a. 1032, n. 18, 35, sostiene che le ossa furono deposte nella p. 31-32: «Phtho, imperialis protospataro et chiesa di S. Giovanni il Precursore, citando catepano Italiae, lavoravit foras ista civitate La leggenda di Kiev, vedi nota 58 dove cita I. Vari propinquo ubi dicitur Puteum Greci SHLJAPKIN, Russokoe poucenje XI ujeka ο unam ecclesia et cameram in onore sancte Dei perenesenje moscej Nikolaja cudotuorca i ego genetricis et virginis Marie Nee non et beati otnosenie k zapednim istocnikam, in Pamjatniki Iohannis Evangeliste seu et sancti Iohannis drevnej pisme nosti, V-XI, St. Petersbourg, Baptiste et ego edificavi illam et adlivertavi 1881. ei»: cfr. G. MUSCA, L’espansione urbana di 4 Photos Argyros fu mandato dall’imperatore Bari nel secolo XI, in Quaderni medievali, 2, bizantino Romano III Argiro per 1976, p. 58. L’arcivescovo Bisanzio (il primo sostituire Cristoforo Burgaris. Quando riconosciuto da Roma) opera in accordo con il Poto arrivò nei pressi Bari nel luglio 1029, catapano Photos Argyros, il quale avendo fatto l’Italia bizantina stava subendo un’invasione costruire alle porte di Bari, in luogo Puteum da parte dei Saraceni, infatti avevano appena Greci, una chiesa in onore di Maria Vergine e preso Bari. Egli si impegnò con tutte le sue forze Madre di Dio e dei SS. Giovanni Evangelista contro gli arabi, tanto che nel giugno 1032 perde e Battista, si rivolge a Bisanzio perché la la sua vita durante la battaglia di Cassano affidasse a religiosi; questi infatti chiama da all’Ionio. Cfr. F. CHALANDON, Histoire de Turi (BA) due monaci greci, Pietro e Gregorio, la domination normande en Italie et en Sicilie. che recano nella nuova chiesa un cavallo, due Paris, 1907; V. von FALKENHAUSEN, La buoi, codici miniati e molti arredi di valore. dominazione bizantina nell’Italia meridionale L’arcivescovo Bisanzio consacrò la chiesa e la dal IX all’XI secolo, Bari 1978; Storia di Bari, dotò di numerosi libri, tra cui un evangelario, diretta da F. Tateo, 1. Dalla Preistoria al Mille, a un apostolos, un mineo, un salterio, uno cura di R. Cassano, G. Musca e M. Pani, Roma- sticherario, un anastasimatario, un octoechos, Bari 1989; Storia di Bari, diretta da F. Tateo, 2. un eucologio, un codice di contenuto biblico e Dalla conquista normanna al Ducato sforzesco, un rotolo liturgico, CDB I, n. 18, p. 31-32. CRONACA 146 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017

La festività dei Santi Cosma e Damiano venerati in San Cosmo Albanese Emanuele Rosanova

I santi Cosma e Damiano, secondo la tradizione orientale sono festeggiati il primo luglio e il primo di novembre, invece, secondo la tradizione romana il 26 settembre. Essi sono i Patroni di numerose città italiane, tra cui San Cosmo Albanese, la cui comunità festeggia la loro ricorrenza, il 27 di settembre. Anche quest’anno nella piccola comunità Arbëreshë i festeggiamenti in onore dei Santi Anargiri si sono divisi in tre fasi: La prima dal 18 al 26 settembre, CRONACA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 147 durante la quale si è svolto il Skaf e P. Angelo. novenario, caratterizzato dalla Come di consueto, al termine della predicazione dell’insegnamento Doxologia sono state indirizzate cristiano da parte di un religioso parole di benvenuto all’eparca esterno alla comunità. Quest’anno da parte del Protopresbitero il ruolo di predicatore è stato Papàs Pietro Minisci: ricoperto da Padre Angelo De “Eccellenza reverendissima, Le Padova, un giovane francescano, porgiamo, all’inizio di questa invitato congiuntamente dal solenne Eucaristia il cordiale parroco Papàs Pietro Minisci e benvenuto. dal viceparroco Papàs Giuseppe La presenza in mezzo a noi del Barrale. I temi affrontati dal nostro pastore, Maestro nella religioso e che hanno colto fede, è un opportuno, prezioso l’attenzione dell’assemblea sono stimolo che contribuisce a stati due: il primo riguardante rinvigorire in tutti noi il sensus la vita, la predicazione e il fidei, a intensificare il rapporto martirio dei Santi Medici, il soprannaturale con il Signore secondo riguardante alcuni della gloria, a riporre in Dio argomenti contenuti all’interno ogni anelito di speranza e di del documento preparatorio del fiducia nel cammino della vita, sinodo dei vescovi che si terrà nel sostenuti dall’intercessione dei 2018. Santi Cosma e Damiano”. Non La seconda fase, svoltasi il 27 sono mancate parole di elogio nei di settembre con la celebrazione confronti di Padre Angelo “Nel della Divina Liturgia Pontificale corso del novenario, il nostro presieduta da Mons. Donato cammino di fede ha ricevuto Oliverio, e alla quale hanno preso una significativa spinta dalla parte il Protopresbietero Pietro predicazione quotidiana di P. Minisci, i papàs: Giuseppe Barrale, Angelo De Padova. Abbiamo Raffaele De Angelis, Elia Hagi, tutti apprezzato le sue spiccate Ariton Ilies, Ivan Pitra, Angelo qualità oratorie, frutto di una Prestigiacomo, Andrea Quartarolo, eccellente preparazione teologica; Pietro Rose, Sergio Straface, i ma in modo particolare sono diaconi Manuel Pecoraro e Michel stati apprezzati gli orientamenti CRONACA 148 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 pastorali da lui indicati, le amministrazioni comunali”. esortazioni a una rinnovata vita Il legame tra la comunità di S. di fede con aderenza all’attualità Cosmo e i suoi Santi protettori e ai segni dei tempi, l’indicazione è stato ben espresso, da Mons. di rimedi contro le insidie della Donato Oliverio durante l’omelia: secolarizzazione in atto, ed altro “Vi è una sorta d’identificazione ancora.” Prima della conclusione tra i Santi medici e S. Cosmo del suo messaggio di saluti, albanese, non si può pensare a il parroco ha annunciato cosa S. Cosmo senza pensare ai Santi accadrà al termine del Pontificale: Medici, e non si può pensare ai “Il sindaco di Spezzano Albanese Santi medici senza pensare a offrirà ed accenderà la lampada S. Cosmo. Le due storie, quella votiva ai piedi dei SS. Cosma dei santi e quella del paese e Damiano, in ottemperanza s’intrecciano e non è possibile del voto della cittadinanza di pensarle separatamente”. L’eparca Spezzano, in ricordo del recente ha ricordato un aspetto poco noto gemellaggio stipulato dalle due della vita dei Santi: “Nacquero in

CRONACA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 149 una famiglia cristiana, possiamo parte dei fedeli e i brani eseguiti dire di Santi, Santo è il padre, dalla banda musicale di San Cosmo di cui non conosciamo il nome, Albanese. Il corteo processionale, Santa è la madre Teodora, una volta giunto di fronte la Chiesa Santi sono i fratelli Antimo, Leonzio ed Eupetrio”. Le parole parrocchiale, è entrato all’interno conclusive dell’omelia indicano di questa, dove Mons. Donato i valori ai quali il Cristiano deve Oliverio ha benedetto i fedeli con far riferimento nel condurre la le reliquie dei Santi. Dopo la breve propria vita: “C’è un’umanità che sosta, la processione è continuata soffre, nonostante le apparenze. C’è un senso d’incertezza, di per le vie del paese che conducono provvisorietà, di fragilità, in fino al Santuario, dove sul sagrato questa nostra società. Uno dei di questo c’è stata la benedizione motivi di tutto questo, anzi il motivo finale da parte dell’eparca. Infine principale è: che l’uomo ha perso i simulacri dei santi sono stati il riferimento ai grandi valori riportati all’interno della Chiesa. della vita, sono quei valori per cui i santi medici non hanno esitato a La terza fase, conclusiva dei morire: La fede in Dio, la carità, festeggiamenti, si è tenuta nella la coerenza, l’onestà, la giustizia, giornata di giovedì 28 settembre, l’attenzione agli ultimi … I Santi in tale mattina è stata celebrata la Cosma e Damiano, ci dicono, a Divina Liturgia di ringraziamento, noi uomini e donne di oggi che da parte dei Papàs Giuseppe la bontà, l’umiltà e l’impegno a perdonarsi gli uni e gli altri, sono Barrale, Pietro Minisci e Angelo i punti fermi che il cristiano deve Prestigiacomo. Al termine della gustare, ma al vertice di tutto sta la Doxologia, il parroco ha informato carità”. Il pomeriggio, nonostante i fedeli riuniti in Chiesa riguardo al le condizioni climatiche incerte, si bilancio della festa, cioè alle entrate è snodata la processione per le vie del paese, durante la quale e come incassate nei giorni del novenario da tradizione si sono alternati i e della festa e alle uscite dovute canti in albanese e in italiano da per realizzare i festeggiamenti. CRONACA 150 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017

CONFERENZA EPISCOPALE CALABRA SESSIONE AUTUNNALE 2-4 ottobre 2017 COMUNICATO STAMPA

La Conferenza Episcopale dello stesso Seminario. Mons. Calabra nei giorni 2-4 ottobre Francesco Milito ha rilanciato 2017 si è riunita a Catanzaro il Corso sulla ‘ndrangheta per nella propria sede del Seminario i nostri seminaristi, già avviato Teologico “S. Pio X” per la presso l’Istituto Teologico sessione autunnale dei suoi fin dal 2015 per volontà della lavori ordinari. Dopo essere stata stessa Conferenza, prospettando informata dal Presidente Mons. iniziative nuove per rendere Vincenzo Bertolone sui lavori il Corso stesso più efficace ed del Consiglio Permanente della atto a dare strumenti utili per Conferenza Episcopale Italiana, conoscere, sapersi rapportare ha riflettuto sull’ordine del giorno e adeguatamente fronteggiare in programma. il deleterio fenomeno mafioso. Per prima cosa la CEC ha Mons. Luigi Renzo ha poi esaminato alcuni aspetti della evidenziato le novità apportate nuova “Ratio Fundamentalis”, allo Statuto della Commissione riguardante la formazione dei Ecclesiale Regionale (CER), candidati al Sacerdozio, illustrati sulla cui identità e finalità sarà da Mons. Francesco Nolè, per poi opportuno riflettere ulteriormente. riflettere sul Seminario “S. Pio X” Sul Progetto di formazione dei e sull’Istituto Teologico Calabro, formatori del Servizio di Pastorale approvandone i relativi bilanci Giovanile si è soffermato Mons. consuntivi e complimentandosi col Francesco Savino prospettando le Rettore Mons. Rocco Scaturchio iniziative in cantiere. per i lavori effettuati alla struttura Nel corso dei lavori la Conferenza CRONACA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 151 ha manifestato piena solidarietà e della Chiesa. Da parte loro i vicinanza a Mons. Renzo per le Vescovi provvederanno, ognuno vicende che lo stanno vedendo per la propria diocesi, a nominare coinvolto con la Fondazione un Coordinatore diocesano “Cuore Immacolato di Maria che mantenga i contatti con il rifugio delle Anime”. I Vescovi, Coordinamento interdiocesano riconoscono ed apprezzano il della sede centrale di Paravati. meritevole impegno profuso dalla La CEC ha ascoltato il Presidente Fondazione nella realizzazione dell’Associazione Canonisti dell’opera voluta da Natuzza, accogliendo il progetto di ma non possono approvare organizzare per il prossimo anno in l’atteggiamento non ecclesiale di Calabria il loro annuale Congresso rifiuto della competenza canonica nazionale, prospettando anche della Chiesa particolare nella possibili tematiche. Sul Tribunale cura animarum e delle attività Ecclesiastico Regionale è pastorali e di culto pubblico, intervenuto subito dopo Mons. senza per questo volere mettere in Vincenzo Varone, che ha discussione il titolo di proprietà informato sulla evoluzione della sulle strutture e sul patrimonio. situazione dello stesso Tribunale. A riguardo la CEC ha nominato I Vescovi hanno espresso parere tre vescovi che aiuteranno favorevole sulla proposta di l’Ordinario e la Fondazione per una scuola di formazione degli ricomporre ecclesialmente il operatori di pastorale familiare. cammino della Fondazione. Hanno esaminato il Progetto Hanno espresso parole di presentato dal prof. Giuseppe compiacimento per l’opera degli Roma dell’Unical riguardante omonimi Cenacoli di Preghiera, la Valorizzazione di alcuni incoraggiando Mons. Renzo a dare “Itineraria sacra” e siti di antiche agli stessi una maggiore organicità testimonianze di strutture di con un preciso Coordinamento accoglienza (“hospedali”) nella diocesano ed interdiocesano, linea euro-mediterranea attraverso secondo un Regolamento la nota Via Franchigena. attuativo dello Statuto che tenga In merito all’Accordo conto delle direttive e del C.J.C. economico commerciale globale CRONACA 152 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 tra Canada e Unione europea Ai politici, in linea con quanto (il cosiddetto CETA), i Vescovi detto da Papa Francesco alla sollecitano accuratamente il Commissione Parlamentare Parlamento ed il Governo Italiano Antimafia, raccomandano, infine, e REGIONALE ad impedire di perseguire con impegno l’entrata in vigore di detto Trattato, disinteressato e generoso arrestando il processo di ratifica una politica autentica ed alta, dell’Accordo in Italia anche “quella che riconosciamo come in via provvisoria e adottando forma eminente di carità”, ogni iniziativa necessaria ad incoraggiandoli ad opporsi con ostacolarne l’applicazione a tutela decisione e fermezza “al grave della genuinità dei prodotti a problema della corruzione che, nel marchio italiano. Esprime altresì disprezzo dell’interesse generale, vicinanza al Comitato Aned rappresenta il terreno fertile nel Calabria impegnato a favorire quale le mafie (ivi compresa la la donazione degli organi: sul ‘ndrangheta) attecchiscono e si delicato problema il Presidente sviluppano”. Ricordano ancora Mons. Bertolone preparerà un che “ragion d’essere dell’autorità breve messaggio che sarà inviato politica” è la costruzione della prossimamente alle parrocchie “casa comune” a prescindere da calabresi. Prima di concludere i lavori, la qualsiasi altro interesse di parte. Conferenza ha voluto esprimere La CEC ha infine nominato D. un voto di incoraggiamento alle Franco Maio dell’Arcidiocesi di Scuole di ogni ordine e grado, - Assistente riaperte in Calabria da qualche regionale della FACI e D. Pietro settimana con molte difficoltà, Pulitanò dell’Arcidiocesi di augurando ad alunni e docenti Catanzaro-Squillace Consigliere un proficuo impegno culturale e Ecclesiastico regionale della formativo in grado di aiutare le Coldiretti; ha altresì ammesso nuove generazioni ad affrontare nell’Albo dei Patroni abilitati le complesse problematiche ed presso il TERC gli Avvocati il profondo disorientamento Antonella Bellizzi, Paolo Iorio e dell’attuale società. Raffaele Granata. CRONACA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 153

CRONACA 154 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017

EPARCHIA DI LUNGRO DEGLI ITALO-ALBANESI Confini storici e religiosi, dell’EPARCHIA DI LUNGRO con riferimenti alle Kalimere e alle Iconi

Mons. Donato Oliverio

Premessa confini territoriali diocesani latini nel con- Ritengo che l’argomento assegnatomi in tinente, e penetrando così perfino all’inter- questo convegno sia davvero affascinan- no di esse per istituire nuove parrocchie te anche per me, Vescovo di Lungro, in “personali”, dove esistono e vivono co- quanto affronta tematiche di carattere in- munità arbëreshe di rito bizantino-greco, ter–religioso – multi-etnico e inter-cultu- come avvenuto nel 1979 nella città bruzia, rale inserite all’interno delle nostre tipiche diocesi di Cosenza-Bisignano, e a Castro- comunità Italo-Albanesi. villari, diocesi di Cassano Jonio, nel 2003. In realtà, secondo quanto promulgato nel In questo mio intervento mi soffermerò 1919 da Papa Benedetto XV nella Bolla sulla genesi e sulle origini storico-religio- “Catholici fideles”, la nostra eparchia se della nostra attuale eparchia di Lungro, attualmente non ha un proprio territorio per spiegare il significato di questi confini e non ha nemmeno confini religiosi e sto- allargati, religiosi e storici, che configu- rici. È super-territoriale. È soggetta, sotto rano alcuni aspetti originali e poco cono- l’aspetto ecclesiastico, direttamente alla sciuti della nostra realtà etnica eparchiale. Santa Sede. Dopo secoli di malintesi e di Con questa espressione vogliamo signifi- incomprensioni da parte dei Vescovi latini care che il “fenomeno” della nostra epar- territoriali, ecco che Benedetto XV vuole chia si presenta con alcune caratteristiche che la nuova Diocesi sia direttamente sog- inter-culturali e inter-etniche, che merita- getta alla Santa Sede per lasciarla progre- no di essere sottolineate. dire e affermare nella sua identità fonda- Anche l’Annuario pontificio riporta la mentale di essere una Eparchia orientale seguente dicitura: “Vescovo di Lungro vera, genuina e autentica. degli italo-albanesi dell’Italia continen- Essa, infatti, è stata concepita e struttura- tale”, estendendo i suoi confini religiosi ta come una Eparchia non territoriale ma in tutto il territorio nazionale, all’infuori “personale”, superando così tutti gli altri delle isole. Già in questa qualifica esiste CRONACA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 155

“in nuce” quanto vengo a sviluppare nella magna Grecia, regione dove sono giunti presente esposizione. Al termine di questa bizantini, arabi, normanni, francesi e spa- mia testimonianza, mi soffermerò sul si- gnoli, fino all’unità d’Italia nel 1860. Dal gnificato e valore letterario ed etnico del- secolo XV fino al 1860 Lungro e le altre le “Kalimere”, canti sacri tradizionali, in comunità arbëreshe, facevano parte del uso nelle comunità arbëreshe della nostra Regno delle Due Sicilie. La nostra italia- Eparchia e sul significato delle Icone, i co- nità rifulge dagli atti di eroismo dei nostri lori della bellezza, che adornano le Chiese connazionali nei moti risorgimentali per di rito bizantino che non hanno soltanto l’Unità d’Italia, degnamente ricordati nei una funzione estetica, decorativa, ma sono Monumenti di Cosenza. integrate pienamente nel mistero liturgico. 2. La nostra albanesità in diaspora 1. La nostra italianità ossia calabritudine La nostra albanesità si riscontra ognora Lungro si trova nella provincia di Cosen- nella bellezza e vetustà delle nostre parlate za in Calabria. È stata fondata da profughi italo-lbanesi, nelle nostre usanze e tradi- albanesi nel secolo XV. Ha vicino a sé al- zioni, nei nostri costumi ricchi di ori e di tre comunità albanofone di rito bizantino- simboli, nelle nostre tradizioni familiari e greco: Acquaformosa, , S. Basile, sociali, nei nostri canti epici che rievocano , Ejanina e Civita, situati vicino e perpetuano le gesta eroiche di Skander- al Monte Pollino. beg contro gli ottomani nel secolo XV. Lungro è situata in Calabria, terra della La nostra albanesità si rileva inoltre dalla

CRONACA 156 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 bellezza e dalla musicalità delle “kalime- L’Unione del Concilio di Firenze (1439) re”, cioè i nostri canti sacri religiosi tradi- tra Roma e Costantinopoli e la caduta zionali festivi, come pure dalla potenza di di Costantinopoli (1453) sotto il domi- fede e di religiosità dei nostri canti liturgi- nio dei turchi. Per questo, i nostri Padri, ci tradizionali. La nostra albanesità si nota in virtù delle deliberazioni dell’Unione nel valore etico-sociale dato alla “Besa”, di Firenze furono accolti nel Regno delle cioè alla parola data, alle promesse, all’o- Due Sicilie come fratelli nella stessa fede nore, “Ndera”, della famiglia e al valore nicena. indomito nelle imprese difficili. Eminenti studiosi di storia ecclesiastica Questa nostra albanesità, Arbëria, intesa dei secoli XV-XVIII, come Vittorio Peri come coscienza di appartenenza ad una e Michele Lacko, hanno pubblicato pro- identità etnica, nel corso dei secoli si è fondi studi e documenti di prima mano sul irrobustita e consolidata nella coscienza ruolo svolto dalla Metropolia ortodossa di appartenere alla “Nazione Albanese”, autocefala di Ocrida nell’attuale Macedo- mentre l’Albania si trovava sotto il giogo nia, la quale in quel periodo ha svolto un ottomano. “Noi siamo la Nazione Alba- ruolo di primo piano nei nostri riguardi, nese in diaspora” questa è stata sempre dopo essere stata protagonista nel Conci- l’idea luminosa dei fondatori del Ponti- lio di Firenze. La Metropolia di Ocrida è ficio Collegio Corsini (1732). In questa per noi il punto di riferimento più lumino- concezione della “Nazione Albanese” è so per ciò che riguarda la genesi e lo svi- interessante notare come non esistano luppo della nostra storia ecclesiastica nei confini storici o religiosi, ma soltanto un secoli XV-XVII. complesso di valori e di tradizioni albane- Essa ci ha amorevolmente seguito per tre si con una spiritualità orientale, alimentata secoli nelle nostre emigrazioni, curando quotidianamente dall’esercizio quotidiano che non venissero mai a mancare i sacer- del rito bizantino-greco, cemento di tutte doti di rito bizantino, cioè le guide spiri- le coscienze. tuali, le menti lucide e pensanti e i difenso- 3. La nostra dipendenza ecclesiale dalla ri vigili e acuti del nostro popolo arbëresh, Metropoli di Ocrida sparso nel meridione d’Italia. Lo studio La nostra tipicità di Chiesa orientale affon- dei documenti tra la Chiesa ortodossa di da le sue origini storiche nel secolo XV, Ocrida e le nostre comunità arbëreshe ci quando i nostri padri emigrarono dall’Epi- fa scoprire pagine meravigliose. Ci resta ro e vennero accolti nei territori nel Regno molto lavoro per scoprire le modalità di delle Due Sicilie. In questo secolo avven- questi rapporti ecclesiali. nero altri due avvenimenti molto rilevanti: Lo sviluppo storico e la sopravvivenza del CRONACA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 157 rito bizantino nelle nostre comunità è av- le cure pastorali delle nostre popolazioni. venuto fino ed oltre al Concilio di Trento Procoro (1536), arcivescovo di Ocrida, grazie all’ausilio di Ocrida, di cui conser- nomina Giacomo (1536-1543), metro- viamo con venerazione la croce benedizio- polita di Corfù, vescovo per gli albanesi nale del vescovo ortodosso Macomio del in Italia, con il pieno appoggio della S. 1746. In Ocrida noi rinveniamo le radici Sede. Pafnunzio (1553), vescovo per la e le fondamenta della nostra storia eccle- diaspora orientale in occidente dipendente siale, dopo secoli e secoli di dimenticanza. da Ocrida, ottiene il riconoscimento della La Metropolia ortodossa autocefala di Santa Sede. Anche se l’Unione del Con- Ocrida fino al 1767, anno della sua distru- cilio di Firenze è ormai da tempo fallita zione per volontà del patriarca di Costan- l’arcivescovo di Ocrida, infatti, continua tinopoli e per volere e consenso del sul- a ordinare metropoliti per gli albanesi in tano ottomano in Costantinopoli, aveva Italia (con il titolo di Agrigento). È da giurisdizione su sette Metropolie e cinque considerare un frequente legame tra Roma Eparchie nella penisola balcanica abitata e Ocrida i cui Arcivescovi non raramen- da albanesi, greci, slavi e bulgari. te si professeranno cattolici (Atanasio ancora nel 1660), in virtù dell’Unione di Ecco, la nostra gente arbëreshe proviene Firenze, ritenuta valida. La caratteristica da tutti questi territori dove era presente il dell’arcidiocesi di Ocrida è di aver avu- rito bizantino-greco ed erano sotto la giu- to una propria autonomia ecclesiastica: risdizione del patriarca di Costantinopoli. Chiesa Autocefala con una propria lingua Anche le varie parlate in albanese del no- liturgica slava, ereditata dai Santi Cirillo stro popolo fanno parte e sono caratterizza- e Metodio e dal discepolo Clemente. Al- te dal dialetto “tosco”, presente nella parte tra caratteristica di Ocrida è di non aver meridionale dell’attuale Albania, mentre mai disconosciuto con un atto pubblico il nel nord c’è il dialetto “gego”. Tutto ciò decreto di unione del Concilio di Firenze, costituisce un interessante mosaico stori- come hanno fatto alcune Chiese ortodosse co umano, nonostante le ataviche rughe nel sinodo del 1584. Essa ha sempre avuto secolari che la caratterizzano nel presente. ottimi rapporti di amicizia e di collabora- Ocrida, con il consenso del Papa di Roma, zione con il Papa di Roma, in base ai de- ha avuto inoltre giurisdizione anche sugli liberati di Unione del Concilio di Firenze. albanesi in Puglia, Calabria e Sicilia, Ve- Il sogno dei nostri Padri, dal concilio di nezia e Dalmazia, come sui greci di Mes- Trento in poi, era di ottenere dal Romano sina, Agrigento ed Ancona. Con profonda Pontefice l’autonomia ecclesiastica giuri- trepidazione presentiamo l’elenco di alcu- dica e rituale nell’interno del suo territorio ni vescovi ortodossi, inviati da Ocrida per di giurisdizione romana, per la salvaguar- CRONACA 158 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 dia del nostro rito bizantino, della nostra bizantino e della nostra spiritualità orien- spiritualità orientale e della nostra identità tale in Calabria. albanese. Abbiamo ottenuto una parziale C’è quindi questa singolare sinergia e autonomia ecclesiale con la creazione dei collaborazione tra Roma e Ocrida a favore Vescovi Ordinanti, grazie ai Papi Clemen- della gente arbëreshe, che oggi compon- te XI e Clemente XII, ambedue di origine gono e sono la corona del vescovo dell’E- albanese, che in parte hanno voluto la cre- parchia di Lungro. Papa Pio IV, con il bre- azione del Collegio Corsini (1732). ve “Romanus pontifex” (1564) interrompe 4. Confini storici e religiosi che questa sinfonia e questa sinergia d’intenti s’intersecano con la sottomissione ai vescovi latini loca- Abbiamo davanti dei confini storici reli- li e con la proibizione ai vescovi ortodossi giosi, che si intersecano e si amalgamo tra di Ocrida di non venire più nei nostri paesi Roma ed Ocrida, dipendente dal patriarca per l’ordinazione dei presbiteri. Qualcuno di Costantinopoli pur essendo riconosciu- continua a venire in incognito. L’Unione ta Autocefala. Ambedue le Autorità forte- di Firenze viene rinnegata anche dalla mente impegnate ed interessate alla difesa Chiesa di Roma, ed entrano di nuovo in ed al mantenimento della nostra identità uso i termini “scismatici” nei confronti de- storica ed alla fedeltà e continuità del rito gli ortodossi.

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Questa triste situazione ha dato corso all’i- è presente anche oggi nelle chiese della dea della “Praestantia ritus”, costrin- nostra eparchia, dove la Divina Liturgia e gendo nel 1600 alcune nostre comunità le Sacre Ufficiature sono celebrate sia nel- arbëreshe di rito bizantino a passare al rito la lingua greca liturgica che in albanese, in latino. Uno il rito, una la lingua. Il conci- base al decreto del 1968 del nostro prede- lio di Firenze non c’è più. Ecco, quindi, cessore mons. G. Stamati. Noi ci sentiamo come i confini religiosi rituali vengono particolarmente vicini per vicende stori- pesantemente distrutti per creare comunità che e per la lingua greca ai fratelli ortodos- arbëreshe di rito latino in Calabria ed si nell’Ellade. Tutti i testi liturgici sono in altrove. Questa realtà esiste anche nel greco. I libri venivano stampati presso la presente in Calabria, Basilicata, Puglia, tipografia greca di Venezia. I nostri sacer- Molise. doti erano considerati per tutta la Calabria 5. La presenza dell’Albania eminenti grecisti ed erano molto ammirati nell’eparchia e rispettati. Il Tipikon è in lingua greca. L’Albania, occupata dai musulmani turchi 7. La presenza della Santa Sede nel secolo XV e rimasta soggiogata fino nell’Eparchia al 1912, è stata sempre viva e presente nei La presenza nell’Eparchia della Santa focolari di tutte le nostre comunità attra- Sede, dopo il Concilio di Trento, è costan- verso il ricordo perenne dei Padri morti te e premurosa. Essa cerca di ovviare al per l’indipendenza, la libertà e la fedeltà grave problema della mancanza di Vesco- al cristianesimo ed ai suoi valori, sepolti vi Ordinanti per assicurare la continuità e nel patrio suolo, At-dhe, attraverso la lin- la presenza dei presbiteri di rito bizantino- gua albanese con i suoi canti religiosi e greco nelle nostre comunità. profani, con i canti epici che narrano e tra- mandano le vittorie di Skanderbeg contro Nel 1577 viene fondato il Pontificio Colle- i Turchi, attraverso il costume tradizionale gio Greco di Roma. Nel 1595 il Papa prov- maschile e femminile, le usanze di matri- vede a nominare Germano Kouskonaris monio e di lutto. Tutto questo patrimonio, vescovo ordinante per gli Italo-Albanesi vivo anche nel presente nelle varie e mol- in Italia, con sede nel Collegio Greco di teplici manifestazioni religiose e culturali Roma e sotto la diretta autorità del Papa, e nella nostre comunità. non dell’arcivescovo greco di Ocrida. La Santa Sede dal 1735 al 1912 ha assicurato 6. La presenza della Grecia la presenza dei Vescovi Ordinanti per le nell’Eparchia nostre comunità arbëreshe in Calabria con Con l’uso del rito bizantino-greco, secon- la creazione del Pontificio Collegio Corsi- do il Tipikon di Costantinopoli, la Grecia ni (1732) a in pro- CRONACA 160 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 vincia di Cosenza. Il 13 febbraio 1919 il dente. Papa Benedetto XV ha istituito l’eparchia Presenta delle peculiarità etniche e stori- di Lungro, di cui festeggeremo il I cente- che che essa sola contiene e vive attual- nario nel 2019, a Dio piacendo. La Santa mente in Calabria. Essa testimonia nel Sede, per secoli, ha provveduto a fornirci nostro tempo la validità e la continuità di testi liturgici in greco, stampati a Roma. dell’Unione di Firenze. Ha mantenuto in vita il Pontificio Collegio L’eparchia non ha confini territoriali in Corsini, nel dopoguerra c’è stata vicino, Calabria, ma i suoi confini storico-religio- provvedendo alla costruzione di case si si estendono dalla Calabria al continente canoniche, chiese ed asili parrocchiali. italiano. Per questa sua fisionomia, l’Epar- Conclusione chia è tenuta nella massima considerazio- L’Eparchia di Lungro, come si rileva da ne e stima sia dal Papa di Roma che dal questi brevi cenni storico-religiosi, è dav- Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, vero “un fenomeno” unico, una realtà come recentemente abbiamo personal- assolutamente singolare, sia per le Sante mente constatato durante la nostra visita Chiese d’Oriente che per quelle dell’occi- ufficiale al Fanar.

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II parte d’implorare la protezione celeste e dei Le kalimere arbëreshe santi per le proprie famiglie. È la vitalità di un’antica tradizione augurale arbëreshe, 1. Significato delle kalimere che si trasforma in socialità, accoglienza, La “Kalimera” è un vocabolo greco fratellanza, amicizia e solidarietà sociale. che significa “Buon giorno”. È un 2. Accoglienza e fraternità canto sacro tradizionale, eseguito in Benvenuta, amata, rispettata è la comitiva albanese nelle varie parlate arbëreshe e dei cantori della kalimera-buon giorno, in peculiarità musicali in uso nelle nostre quanto questa ha un carisma, una forza comunità dell’eparchia, in occasione della dinamica ed una peculiarità secolare quaresima, della settimana santa ed in unica: portare luce e gioia in ogni casa ed altre festività di santi. aprire ogni porta e finestra. “Buon giorno”, è un saluto che comitive Il padrone di casa non può assolutamente di persone, uomini e donne, rivolgono rivolgersi dall’altra parte e continuare a ai padroni ed alle signore delle case dormire. È obbligato ad alzarsi dal letto del paese dalla mezzanotte all’alba. Li con tutta la sua famiglia per rispondere svegliano dal sonno per comunicare loro all’augurio. Non solo, in casa tutti si la gioia dell’imminente festività religiosa, danno da fare per preparare qualcosa da portatrice di gioia spirituale, di grazie offrire alla comitiva perché consumi e divine e di benedizioni. beva qualcosa: biscotti, uova, salumi, Per l’intera notte fino all’alba risuona, vino, noci, arance, formaggio, uva passa. festoso e augurale, per le strade e per i Si saldano così, grazie alla fede cristiana vicinati la Kalimera. orientale comune, anche i rapporti ed i Un inno corale travolgente, che sprona vincoli sociali. Annuncio della festività tutti ad uscire dalle case per comunicare religiosa ma anche forte spirito di di casa in casa l’event o della solennità ospitalità, di accoglienza, di generosità festiva. Non c’è la presenza del sacerdote. e di legami di amicizia e di fraternità tra C’è soltanto il popolo credente arbëresh, tutte le famiglie della comunità. che è il protagonista e il celebrante della festa nelle modalità popolari, con il suo 3. Gioia e solidarietà collettiva canto tradizionale arbëresh con la sua musica arbëreshe, con la sua solida fede Le persone ospitanti, dopo l’accoglienza arbëreshe. alla comitiva, lasciava la casa e si univa Un popolo festoso che canta al kosmos, alla compagnia dei cantori. Si riprendeva monti, valli, colline, fontane e burroni, il canto della Kalimera e si proseguiva la sua felicità di essere credente e fino all’alba. Allora si interrompeva CRONACA 162 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 la Kalimera e si andava, tutti insieme contenuti. Tutti i membri della famiglia, in chiesa per partecipare alla funzione anche se stanchi per il lavoro, cantavano la del Mattutino bizantino, Orthros, che Kalimera del Signore con fede e devozione precedeva la Divina Liturgia della Festa. profonda. Anche in chiesa si continuava a cantare 5. La campagna allietata dalla kalimera la kalimera, accolti amorevolmente dal Nelle pause di lavoro nella vigna o nelle parroco, felice di vedere una comitiva così messi le persone si mettevano a cantare le numerosa, gioiosa e festante. kalimere, come segno di fede profonda e 4. La “Vatra”: Il focolare domestico vissuta e come fiducia immensa nell’aiuto La “Vatra” è il luogo più sacro della del Signore. Una kalimera che allevia il faticoso dolore dei campi e che, col suo casa. C’è il fuoco che riscalda. Ma è il canto, accompagna durante il tragitto a luogo per eccellenza dell’accoglienza, piedi dalla campagna a casa. Una continua della convivialità, del dialogo, della unione spirituale con il Signore ed i Santi, trasmissione della tradizione e della fede. che alleggerisce ogni affanno ed allontana Mentre le nonne e le mamme tessevano ogni preoccupazione terrena. al telaio, nelle lunghe serate del periodo quaresimale, cantavano le kalimere a 6. Kalimera come momento di memoria. I piccoli imparavano anch’essi personificazione le kalimere e le cantavano in albanese, Avviene pure che nella kalimera del pianto meditando sui messaggi di fede ivi della Madre di Dio per il suo figlio Gesù

CRONACA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 163 morto e disteso nella tomba, le donne che il rito bizantino, pur annientato per disperate nel lutto per la perdita del loro legge, rivive nel ricordo e nel canto delle unico figlio, si personifichino talmente kalimere, in quanto esse fanno riferimento in questa tragedia da trasformarsi in un nei versi cantati anche testi liturgici in uso enorme e vasto pianto corale e collettivo. nel rito bizantino. Se le kalimere sono da Una immedesimazione tra il dolore della considerare anche come una interessante Madre di Dio e la donna nel lutto. È un “para-liturgia”, ecco come la liturgia momento di struggente commozione, greca sopravvive, grazie alla potenza della dove il pianto diventa collettivo come tradizione radicata, impressa e trasmessa pure il dolore. dal popolo arbëresh. 7. Kalimera come rivolta contro 9. Kalimera come poesia popolare l’oppressione arbëreshe È la kalimera di San Lazzaro, diffusa sia Le kalimere sono come una poesia tra le comunità arbëreshe d’Italia che popolare arbëreshe, genuina, semplice e dell’Ellade, che ha assunto un simbolo di pura, che il popolo ha creato, conservato ribellione contro l’occupazione ottomana e tramandato. nei moti in Grecia negli anni 1821-1831. Esse sono così belle e così diffuse che il Lazzaro, come racconta la kalimera, risorge popolo arbëresh le sente come proprie e le dalla tomba per l’intervento del Signore. modella, le abbellisce e le arricchisce con Durante l’esecuzione di questa kalimera di varie sfumature locali che caratterizzano casa in casa, nel sabato notte che precede le molteplici parlate arbëreshe, che hanno la domenica delle Palme, venivano offerte una propria cadenza ed una propria uova colorate di rosso, per incitare gli musicalità, una propria sublimità e forza animi nella rivolta e per liberarsi, uscire interiore inesprimibile a parole. La dal guscio, dell’oppressione ottomana. kalimera si gusta sentendola e cantandola 8. Kalimera come continuità della con il popolo in movimento. I versi sono tradizione arbëreshe ora senari ora ottonari. Le assonanze non sempre sono uguali. A Spezzano Albanese il principe Spinelli I concetti provengono dalle pagine del nel 1668 ha fatto incarcerare ed uccidere vangelo o dalle narrazioni delle vite e dei il parroco arbëresh di rito bizantino, papàs miracoli dei Santi. Nicola Basta, per introdurre il rito latino. Questa comunità arbëreshe ha perso il 10. Valore storico e letterario delle rito bizantino, ma non ha perso il canto kalimere delle kalimere in albanese in chiesa, in Le kalimere rivestono un rilevante interesse occasione delle festività. Ciò dimostra storico e letterario. Una religiosità popolare CRONACA 164 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 ove le parlate arbëreshe esprimono le Kalimere, che vengono cantate nella altissimi concetti religiosi, parafrasando le comunità arbëreshe di Civita. pericopi evangeliche. Le kalimere anche nel presente vengono Le metafore, i simboli, i vocaboli sono raccolte, registrate, trascritte e studiate soffusi da sentimenti genuini, da una per la loro bellezza letteraria, oltre che fantasia creativa e da una dolcezza e teologica e poetica. pazienza narrativa, che avvicinano gli III parte animi al Signore ed ai Santi. La kalimera della passione e morte di Le kalimere sono vere composizioni Nostro Signore Gesù Cristo poetiche che hanno per tema argomenti sacri come la vita di Gesù, della Madonna La Kalimera della passione e morte di e dei Santi. Nostro Signore Gesù Cristo, si canta in La Chiesa italo-albanese fin dalle sue quaresima e nella processione per le strade origini si è largamente servito dei canti del paese del Venerdì Santo, quando viene sacri popolari per mantenere viva la portato in processione il Kouvouklion, tradizione dei Padri, impartire la catechesi, (=tomba in legno con quattro colonnine) alimentare la fede, inculcare la pietà con dentro l’Epitafios (=arazzo in onore religiosa. che raffigura Cristo deposto nella tomba) Il sacerdote arbëresh Giulio Varibobba di Nostro Signore Gesù Cristo. (1704-1788), come fece Jacopone da I fedeli, cantando la kalimera, per tre volte Todi per la letteratura italiana, è il primo passano inchinati sotto il Kouvouklion, letterato arbëresh che nel 1700 raccoglie tenuto elevato dai portatori, per significare e pubblica una buona parte di queste la propria morte al peccato e la propria kalimere nell’opera “Gjella e Shën fede nella risurrezione del Signore. Mërisë Virgjer” (Vita di Santa Maria vergine). È il passaggio dalla morte alla vita che ogni cristiano deve fare per poter celebrare Papàs Giuseppe Ferrari nel 1941 ha la santa pasqua. Il canto della kalimera di pubblicato le kalimere di Frascineto. Anche notte durante la processione dove tutta il papàs Antonio Bellusci, etnologo e la cittadinanza partecipa ed è attiva da studioso della storia della nostra eparchia, protagonista, ha qualcosa di inesprimibile. nel 1971 ha pubblicato alcune kalimetre di S. Costantino Albanese, S.Sofia d’Epiro La kalimera sprigiona dal suo seno, e di alcune comunità albanesi di Grecia, in questa circostanza, una vibrante presentandole anche in musica. Papàs commozione e forza interiore dove il Antonio Trupo quest’anno ha pubblicato divino diventa presente e comunicativo. CRONACA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 165 IL BEATO ANGELO D’ (1669-1739) PROCLAMATO SANTO Apostolo delle Calabrie Roma, 15 ottobre 2017

Luca Antonio Falcone nacque ad una famiglia di umili condizioni Acri, nel cuore dell’antico quartiere di cui andrà sempre fiero anche Casalicchio, il 19 ottobre 1669 in quando, avanti con gli anni e a colloquio con i nobili, rivendicherà di essere figlio di una “fornaia” e di un “capraro”. L’educazione cristiana, basata sulla pietà, l’apprendimento delle cose di Dio e la condivisione con i più poveri, ricevuta fin dalla più tenera infanzia, ricevette ulteriore impulso quando, alla morte del padre, Luca Antonio fu affidato alle cure di uno zio prete che si premurò d’insegnargli i rudimenti della lingua latina e di altre discipline, avviandolo così agli studi. Sulla soglia dei vent’anni Luca CRONACA 166 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017

Antonio, dopo una breve esperienza 1690, per la terza volta, Luca Antonio di vita eremitica, si orientò a vivere iniziava il noviziato nel convento di la sua consacra zione tra i cappuccini Belvedere Ma rittimo con il nome di sciogliendo ogni riserva nel 1689, Angelo d’Acri. dopo avere ascoltato la predicazione Anche questa volta non mancarono carismatica di Antonio da Olivadi ed ripensamenti e tentazioni, proprio essere stato da lui incoraggiato nella mentre in refettorio si leggevano scelta vocazionale. le gesta eroiche di fra Bernardo da Quello del giovane di Acri si rivelò Corleone, l’ex prima spada di Sicilia, subito un percorso ad ostacoli: per giunto alla santità attraverso la ben due volte, infatti, Luca Antonio penitenza e la carità. E un giorno men- smise l’abito religioso lasciando il tre fra Angelo pensava di arrendersi noviziato, scoraggiato dall’austerità definitivamente, risalendo pensieroso della vita cappuccina o cedendo alla la scala del convento, udì in modo nostalgia della mamma che aveva inequivocabile la voce del Crocifisso: lasciato in lacrime. Ma il 12 novembre “Perché non fai come faceva frate

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Bernardo da Corleone?”. l’esordio dal pulpito di San Giorgio Emessa la professione dei voti Albanese, nei pres si di Corigliano, si religiosi, il 12 novembre 1691, fra rivelò un vero e proprio fallimento, Angelo s’incamminò spedito nella per tre sere consecutive, per un via della perfezione evangelica, micidiale miscuglio di amnesia preparandosi all’evento che cambierà che gli faceva dimenticare il testo, la sua esisten za: l’ordinazione faticosamente imparato a memoria, e sacerdotale, ricevuta nel duomo di l’incapacità di continuare in qualche Cassano allo Jonio il 10 aprile 1700. modo la predica, tanto che fu costretto L’anno successivo al sacerdote novello, a battere in ritirata. con la “patente di predicatore”, si aprì In lacrime davanti alla Croce della la via dell’evangelizzazione che farà sua cella, fra Angelo prese atto del di lui l’apostolo della Calabria in 38 suo fallimento e giunse alla decisione anni di peregrinazioni apostoliche per irrevocabile: da allora in avanti città, paesi, borgate sperdute e luoghi avrebbe predicato “Cristo crocifisso impervi. ignudo, lontano da bizzarie rettoriche In realtà, l’inizio del suo ministero ed anche dalla soggezione di lingua di predicatore non fu dei più felici: toscana, ma solo con idioma natio”, CRONACA 168 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 ripetendo “a passo a passo” quanto lo A Giuseppe Leopoldo Sanseverino, Spirito Santo andava suggerendogli, principe di Bisignano, chiese di infiammandogli il cuore di zelo e sostenere la costruzione di un unzione spirituale. E fu un successo, monastero di cappuccine in Acri, nonostante le resistenze incontrate in in cui brillò la testimonianza di quegli ambienti e in quelle persone che suor Mariangela del Crocifisso si credevano raggiunte dai lumi della appartenente allo stesso ceppo ragione, caratteristica del Settecento, nobiliare. in particolare a Napoli e ad . Anche in qualità di ministro La lunghissima giornata di Angelo provinciale, Angelo d’Acri promosse d’Acri, seminatore prodigo e l’autenticità della vita cappuccina buono, è stata segnata da una messe senza se e senza ma, proponendo abbondante d’interventi miranti “cinque gemme preziose: austerità, alla salvezza integrale dell’uomo, semplicità, esatta osservanza delle soprattutto dei poveri, nello spirito e Costituzioni e della serafica Regola, nel corpo, rispondendo a un orizzonte innocen za di vita e carità inesauribile”. di attesa, quello della Calabria, saturo Logorato dalla penitenza e dalle di speranze deluse e promesse non fatiche apostoliche, fra Angelo morì mantenute. E davvero il passaggio del nel patrio convento il 30 ottobre 1739 predicatore cappuccino, dalle parole a 70 anni compiuti, dopo aver offerto “infuocate”, lasciava il segno nelle la sua vita per evitare un castigo divino coscien ze e nelle istituzioni locali facendosi, in più occasioni, operatore che incombeva su Acri, come aveva di giustizia e di pace. già fatto il suo modello Bernardo da Il “calvario” e la “statua della Corleone a Palermo. Madonna Addolorata” rima nevano Il 18 dicembre 1825 papa Leone i segni del passaggio di fra Angelo. XII iscriveva il cappuccino calabrese Stimato dalla famiglia Sanseverino, nell’albo dei beati. A distanza di che esercitava fin dal Seicento la quasi due secoli, la santità di Angelo sua sovranità in Acri, il cappuccino d’Acri ha ricevuto il sigillo definitivo non perdeva nei loro confronti la con la canonizzazione avvenuta in parresia evangelica, svolgendo il piazza san Pietro, il 15 ottobre 2017, ruolo di mediatore del popolo nella con l’autorità apostolica di papa ri chiesta dei diritti elementari, spesso Francesco, ancora una volta nel cuore calpestati. della cristianità. Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 169

SANT’ANGELO D’ACRI

1. Il missionario coraggioso eccezionale e commovente, senza arrendersi Dopo le iniziali incertezze sulla strada della di fronte a nessuna difficoltà e senza aver vita da scegliere e da percorrere, il giovane paura di nulla e di nessuno. Luca Antonio Falcone finalmente scopre Sappiamo che la fonte biblica designa questo l’itinerario che il Signore aveva preparato per coraggio con il ricco termine di parresìa, lui da sempre con tanto amore: essere frate che esprime non solo il parlare chiaro ben minore cappuccino con il principale impegno comprensibile a tutti, ma include anche l’idea di essere apostolo della Parola per ricondurre dell’audacia, della franchezza, della sicurezza a lui tante anime smarrite nei labirinti del e della gioia. Il padre Angelo annunciava il peccato. messaggio evangelico con coraggio e con Così, dopo una doverosa e attenta fortezza d’animo sfidando anche la morte pur formazione culturale e spirituale ricevuta di rimanere fedele ai suoi principi di fede. nell’Ordine cappuccino, padre Angelo (questo “Aveva scelto per sé un’oratoria popolare, era il suo nome da religioso) si slanciava di stile evangelico - scrive Giuseppe Fiamma nell’annuncio della Parola con coraggio - propria dei francescani. Il padre Angelo,

CRONACA 170 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 facendo uso di un linguaggio semplice e risorgere le anime dall’abisso della colpa; piano, adatto alle capacità di tutti, divenne l’invocazione sommessa di pietà rivolta a Dio il predicatore più efficace e più ricercato del dai molti peccatori che approdavano al porto Regno di Napoli” (Sulle orme dei Santi, 270). del perdono permetteva di rinnovare tutta una E tutti reagivano al suo messaggio vita sbagliata. Il vuoto scavato nell’anima dal evangelico: nessuno restava indifferente, dolore e dal sincero pentimento si trasformava perché dalla testimonianza di padre Angelo in slancio di risurrezione e di vita. si sprigionava “la Vita” che sconvolgeva ogni E tuttavia restava e resta l’abissale distanza situazione e programma umano. Allora, come oggi, l’uomo più che di parole “dette” aveva tra Dio e l’uomo bisognoso di misericordia bisogno di parole “vissute”, di esempi di vita, come, del resto, l’avvertiva fortemente anche della vita dell’apostolo con la gioia di essere il serafico padre san Francesco. Si trovano a dovunque e sempre “luce sale e lievito”. confronto il tutto di Dio e il niente dell’uomo, Le “strade” alternative proposte da falsi la sua grandezza e santità e la miseria messaggeri erano tortuose e piene di ombre, dell’uomo. Sul peccato dell’uomo interviene dove era facile confondersi e smarrirsi, tempestivamente la divina misericordia. scambiare il bene per il male, travisare valori Il frutto primo e più prezioso della essenziali e rassegnarsi a una vita scialba e misericordia che viene dall’Alto è il perdono; mediocre, elevata a paradigma di ogni scelta. il perdono da vivere, celebrare e passare ai Il padre Angelo con lucidità di mente e di fratelli “che è la forma compiuta del dono” cuore prendeva decisamente le distanze da (J. C. Sagne), “è la forma più visibile della ogni equivoco e da messaggi falsi perché desiderava seguire fino in fondo la strada misericordia” (R. Fisichella). Il perdono fa della verità e della vita che conduce negli sempre piena luce sul male compiuto; ed è spazi luminosi del bene sia pur attraverso questa luce superiore che permette di fare la percorsi aspri e stretti. È il bene che plasma verità in tutta la propria vita. e fa crescere l’uomo, come è il sole che da Queste certezze tracciano il ricco vita e vigore al filo d’erba. Il bene era ed è programma di pace e di bene del padre Angelo l’elemento e l’alimento essenziale dell’uomo. e riassumono la sua intera missione in terra di Calabria. Egli è stato il premuroso pastore che 2. Dal pulpito al confessionale si è messo alla ricerca della pecorella smarrita; Il padre Angelo ben “consapevole che il ha ricercato con ansia sacerdotale i peccatori, predicatore che non attende alla confessione i poveri, gli ultimi, i malati, i carcerati, gli è simile al seminatore che non provvede alla mietitura, amava trascorrere lunghe ore nel esclusi, gli abbandonati, i dimenticati... confessionale, dove raccoglieva i frutti più Per cui anche lui a buon diritto ha potuto copiosi della sua predicazione evangelica” affermare come e con l’apostolo Pietro: (Sulle orme dei Santi, 271). “Eravate erranti come pecore, ma ora siete La misericordia dispensata con saggezza stati ricondotti al pastore e custode delle e generosità dal padre Angelo, faceva vostre anime” (1Pt 2,25). CRONACA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 171

A UN CENTENARIO PRIMA ‘DEL CENTENARIO’

Angela Castellano Marchianò

La Parrocchia di San Demetrio, con si stavano immolando per una causa tutta la popolazione e le autorità, a loro incomprensibile: anche San ha solennizzato qust’anno un Demetrio ebbe i suoi umili eroi, le suo grande, particolare evento: il sue sofferenze, le sue irrimediabili centenario dell’arrivo in Paese delle perdite, ma in quel giorno della Festa prime Suore Piccole Operaie dei Sacri Patronale, momento di fratellanza, Cuori, fortemente voluto dal Beato di consolazione, di solidarietà del Arciprete della vicina Acri, Mons. tutto speciale, si volle superare la Francesco Maria Greco, il 26 ottobre tristezza del momento, perché il 1917, Festa del Santo Patrono, in Signore, per mezzo di due santi santa, provvidenziale collaborazione sacerdoti, stava inviando a conforto con l’allora Arciprete sandemetrese, di tutti degli angeli custodi terreni, Papàs Francesco Baffa, solleciti animati da tanto fervore e buona entrambi, nella loro sincera ansia volontà, le prime Piccole Operaie, pastorale, del bene e del progresso pensate dal Fondatore ‘bi-rituali’, spirituale, culturale e morale della dedite cioè sia alle popolazioni della popolazione della comunità più Chiesa Latina, in cui sono sorte, sia grande e più significativa della alle vicine popolazioni italo-albanesi tradizione ecclesiale orientale, per portatrici della tradizione orientale, la presenza del prestigioso Collegio alla quale Mons. Greco dedicò italo-albanese di Sant’Adriano, centro sempre una profonda attenzione, di della formazione dei sacerdoti ‘greci’. studio, di spiritualità, di condivisione Le dolorose vicende della Prima del ricco patrimonio liturgico, Guerra Mondiale stavano gettando miracolosamente portato con sè e nel lutto tante famiglie di ogni parte gelosamente conservato per secoli d’Italia, in cui tanti uomini, mariti, nelle terre di adozione dell’Occidente padri o giovanissimi figli, anche delle italiano, calabrese in special modo, nostre periferiche contrade del Sud, dagli antichi profughi albanesi di CRONACA 172 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 appartenenza bizantina. Consapevole, dunque, dell’amorevole È bello ricordare pure che in dedizione delle ‘Piccole Operaie’ in quel famoso 26 ottobre 1917 il mezzo al suo popolo, San Demetrio ‘Panegirico’ del Santo fu tenuto con non si è risparmiata nella celebrazione grande sapienza dall’allora Arciprete del “Centenario di presenza”: di Lungro, Papàs Giovanni Mele, dagli inizi di settembre fino al 1° che dopo neppure due anni, il 13 novembre di questo 2017, gli incontri febbraio 1919, doveva diventare il di preghiera e di festa, le occasioni primo Vescovo della nuova realtà di celebrative, le presenze autorevoli e Chiesa in Calabria, l’Eparchia degli le commemorazioni si sono succedute italo-albanesi dell’Italia continentale, a ritmo incalzante. denominata dalla cittadina di Lungro, Infatti, la prima domenica di settembre, in cui allora Papàs Mele conduceva nell’antico teatro, ben ristrutturato, fedelmente la sua missione di Parroco, del Collegio di Sant’Adriano, la e col tempo avrebbe ‘chiamato’ Coperativa “Crisalide”, dedita alla le Suore dell’Arciprete di Acri, cura di persone delicate dal punto spiritualmente legato alla tradizione di vista psico-sociale, ha messo in orientale, anche a Lungro e poi via, scena, con grande fedeltà e finezza di via in altre Comunità sparse nella ricostruzioni spirituali e ambientali, ‘sua’ giovane Diocesi bizantina. la vita di Mons. Francesco Maria

CRONACA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 173

Greco, in modo lieto e pensoso ad un una ‘Targa - Ricordo’, con dedica tempo, con quei protagonisti speciali, riconoscente per la ‘Centenaria’ cura tutti commossi e compunti, quali non di tutta la popolazione, piccola e ci si aspettava davvero, tenuto conto grande. delle loro personali difficoltà, che Dopo così gradevole e gradita avrebbero potuto limitarne la resa e inaugurazione dei festeggiamenti, l’immedesimazione nei personaggi tutto il mese di ottobre, che gli albanesi rappresentati: Francesco Maria dedicano ed intitolano interamente Greco nella sua evoluzione umana e a San Demetrio, è stato condiviso spirituale, i suoi genitori, religiosi e fra il grande Martire dell’Oriente devoti, specialmente la mamma, ma ed il santo Fondatore delle Suore, incerti di fronte alla sua vocazione, giacché nella prima parte del mese le poi la sorella Maria Teresa e le sue meditazioni, che hanno arricchito la prime collaboratrici, le future “Piccole tradizionale recita serale del Rosario, Operaie” finalmente ufficializzate! sono state tratte da pensieri, preghiere, Sostenuti passo, passo dai loro bravi invocazioni e riflessioni di Mons. educatori, suggeritori, registi, ma Greco, già diffuse dalle sue fedeli soprattutto sinceramente compresi del Suore nel corso delle celebrazioni per loro ruolo, antico e presente, tutti si la recente Beatificazione, e quando sono spesi con amore e naturalezza, poi, il 17 ottobre, la comunità di commuovendo il folto pubblico San Demetrio si appresta a celebrare convenuto da più parti del territorio le sue devote e affollate “Novene” diocesano, in mezzo al quale si in onore del Patrono, una bella facevano notare nelle loro ben note Delegazione della Casa Madre ‘divise’ nere e bianche tante Suore delle Piccole Operaie di Acri ha accorse da più ‘Case’ per l’evento, ma raggiunto la Chiesa di Sant’Adriano, anche per riannodare antiche amicizie all’ingresso occidentale del Paese, con giovani e famiglie conosciute recando solennemente la reliquia negli anni di servizio a San Demetrio. più importante del Beato Francesco A conclusione, le Autorità comunali Maria Greco, consistente nell’osso hanno insignito le Suore attualmente di un dito della mano destra, la mano presenti a San Demetrio, la che benedice, mentre il Parroco, Superiora, Suor Anita, e la sua attiva Papàs Andrea, attorniato dal popolo, collaboratrice, Suor Ildefonsa, di attendeva silenzioso, per riceverla e CRONACA 174 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 venerarla con la dovuta reverenza, del Paese, Suor Tecla, Suor Agata e onde accompagnarla in processione Suor Irene, ancora vive nel ricordo di tra canti e preghiere fino alla Chiesa parenti ed antichi ‘alunni’ accolti via, Parrocchiale, dove è rimasta esposta via nelle loro ‘piccole’ Case, sempre alla venerazione dei fedeli, insieme aperte per tutti e per ciascuno che vi con quella tradizionale del Patrono, si rivolgesse per qualche necessità, per tutto il Novenario e oltre. finché, nel corso dell’anno 1932- Infine, nel momento culminante ’33, l’Arciprete provvide a che fosse delle novene, una “tre sere” di costruito, a cura degli Enti preposti, predicazione ha ben commemorato la nuova, bella sede di un dignitoso l’istituzione della Congregazione ‘Asilo’, su un ampio terreno attiguo delle Piccole Operaie ed il loro alla Chiesa Parrocchiale, moderno invio ‘centenario’ a San Demetrio per i tempi e ben strutturato su due da parte del Beato Fondatore ed il comodi piani abitativi, con un grande gradito compito commemorativo è Salone, una tranquilla Cappella, utili stato affidato precisamente a tre ben servizi, cucina, alloggi per le Suore ed motivati interpreti dell’operato di anche per un piccolo Convitto, aperto Mons. Francesco Maria Greco: il a signorine frequentanti il locale Dott. Demetrio Loricchio, Presidente Ginnasio-Liceo. Tale sede fu attiva della locale Associazione di Azione fino alla metà degli Anni ‘70, quando Cattolica, Suor Raffaella Roberti, la Casa fu trasferita nell’attuale Vice-Postulatrice della Causa di più ampio edificio, che ospita la Beatificazione del Fondatore e in Scuola paritaria dell’infanzia, che chiusura lo stesso Parroco, Papàs ha conservato l’intitolazione al “SS. Andrea Quartarolo. Redentore”, già attribuita al “Vecchio Ciascuno di loro ha realmente catturato Asilo” di Via Redenzione! l’attenzione dei presenti: il Dott. È lì che ora risiedono ed operano le Loricchio ha inquadrato con grande Suore, Anita e Ildefonsa, attive e accuratezza lo spirito fondante della sempre disponibili ad organizzare Congregazione nella Acri a cavaliere il catechismo per i ragazzi ed i tanti fra ‘800 e ‘900, nonché le prime eventi festosi e commemorativi, storiche presenze delle religiose a San che attirano grande parte della Demetrio cento anni fa, menzionando popolazione, spontaneamente in particolare le prime tre suore native affezionata a tutte le Piccole Operaie CRONACA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 175 che nel corso di questi lunghi cento Ha quindi concluso il ‘triduo’ il Parroco anni si sono spese a vantaggio di tutti, Quartarolo, che ha tracciato un quadro senza risparmiare mai le loro forze e sentito, sapiente e completo delle il loro affetto. virtù sacerdotali, veramente eroiche, La seconda delle ‘tre sere’ è stata dell’Arciprete acrese, modello per quindi animata, con tutta la sua pacata tutti, ma in particolare per i sacerdoti, e profonda condivisione spirituale, di vita cristiana, di sapienza interiore da Suor Raffaella Roberti, motivata e di costanza educativa, animato da Vice-Postulatrice della causa di quel profondo spirito di carità, che ha Beatificazione del Fondatore, del sempre caratterizzato la vita di tutti quale ha percorso con amore tutto i grandi santi, come San Francesco l’iter interiore ed ecclesiale, l’opera di Paola, protettore suo e della sua pastorale e caritativa svolta da lui Chiesa, attigua alla Casa Madre delle senza soste e senza stanchezze, sue Suore e del suo mirabile Ospedale, nonostante le difficoltà oggettive intitolato significativamente dei tempi e gli ostacoli impensabili ‘Caritas’, giacché nell’accogliere il incontrati spesso sul suo cammino di fratello sofferente - come ci detta San vero sacerdote di Cristo, instancabile Paolo - “Caritas Christi urget nos”, nella testimonianza e nella totale ‘è l’amore di Cristo che ci sospinge’ fedeltà al suo Signore. verso ogni creatura che soffre, ieri,

CRONACA 176 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 come oggi, e come sempre hanno fatto ‘loro’ comunità italoalbanesi, ma i grandi santi nelle azioni concrete anche da Acri, da Cosenza, da Rende, e quotidiane della loro vita, senza da Roma e da altre località ancora, stancarsi e senza chiedere ricompensa di tradizione latina ma sensibili, alcuna su questa terra. tutte, alla storia della loro benemerita E finalmente, nel giorno della Congregazione, ed intente a seguire, Festa patronale, il 26 ottobre, oltre e a godere spiritualmente in ossequio all’accorato ricordo dell’evento al loro Fondatore, lo svolgersi centenario nell’omelia pronunciata armonioso e ricco di simbolica durante la celebrazione della Divina gestualità della Divina Liturgia di San Liturgia, Papàs Andrea ha disposto Giovanni Crisostomo, animata dal bel che, nella lunga e affollata processione coro parrocchiale, e facilitata dagli pomeridiana, si venerassero opportuni sussidi liturgici forniti a insieme, lungo le vie e i quartieri del ciascuna. paese, sia l’effigie tradizionale del Gli indirizzi di saluto e di Megalomartire di Tessalonica, sia ringraziamento rivolti al Vescovo le due preziose reliquie del Patrono sia da Papàs Andrea, sia da Madre e del Beato Francesco Maria Greco, Giancarla, seguiti dalla parola già rimaste esposte in Chiesa alla affettuosa del Vescovo Donato, nonché devozione dei fedeli dal primo soprattutto la sua bella e completa significativo giorno del novenario e, omelia, che ha caratterizzato la solenne oltre la Festa patronale, fino al giorno Concelebrazione da lui presieduta, 1 novembre, individuato da tempo hanno abbracciato e coinvolto come oportuna festività ‘ottava’ della tutto il popolo di Dio accorso con Festa patronale. entusiasmo e simpatia a festeggiare Ed è proprio per l’“Ottava” che sono il Patrono insieme con l’Istituto delle giunti a celebrarla sia il Vescovo Piccole Operaie di Mons. Francesco eparchiale, Mons. Donato Oliverio, Maria Greco, immortalato anche da accompagnato da più sacerdoti, sia la una delicata ed avvincente icona, Madre generale delle Piccole Operaie, scritta dall’iconografa Anna Marinaro Madre Giancarla Dima, eletta dal ed offerta dalla comunità di San recente Capitolo, affettuosamente Demetrio alla Chiesa parrocchiale, in raggiunta da un nutrito numero di cui l’Arciprete acrese si presenta nella consorelle, provenienti non solo dalle sua veste di accogliente ed amorevole CRONACA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 177 educatore di fanciulli e ragazze, suo ministero sacerdotale e nella sua modello santo per ogni sacerdote ed indefettibile responsabilità di Parroco ognuna delle sue ‘piccole’ Suore. e di educatore, autentico modello di Nell’ampia e sentita omelia il Vescovo evangelizzatore, Mons. Francesco Donato ha bene lumeggiato tutti gli Maria Greco, in condizioni ambientali, aspetti della giornata e del tempo materiali e spirituali per tanti versi non liturgico, iniziando con un confronto- più facili delle attuali, senza stancarsi, equivalenza cultuale fra Chiesa orientale e Chiesa latina riguardo senza risparmiarsi, senza mai venir alla ricorrenza di tutti i Santi, che meno al suo impegno sacerdotale e, l’Oriente celebra nella Domenica soprattutto, senza mai dubitare della dopo Pentecoste, a memoria della amorevole provvidenza e dell’infinita discesa dello Spirito Santo sulla misericordia di Dio, della vicinanza Chiesa primitiva, mentre la Chiesa continua, consolante e confortante latina, nei due giorni consecutivi dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria. 1 e 2 novembre, unisce in un unico Anche la bella giornata conclusiva dei afflato di comunione tutti i santi vivi tanti festeggiamenti si è visibilmente e defunti. espressa con una processione lunga Ricordando poi la figura del Santo Patrono, San Demetrio e solenne per diverse vie del paese, Megalomartire, Grande testimone nella quale il Vescovo Donato e la della fede in Cristo, il Vescovo ha Madre Giancarla hanno nuovamente esortato i fedeli ad imitarlo nella offerto alla venerazione dei fedeli le vita di ogni giorno, in questo nostro reliquie del Santo Patrono e del Beato ‘oggi’ incerto e frastornato da Arciprete di Acri, concludendo, come richiami molteplici verso attrattive è ormai tradizione, tutte le memorie tanto bisognose di evangelizzazione, religiose e civili del momento con ed in qualunque contesto sociale e la benedizione dell’antico Soldato di culturale, così che i credenti possano Cristo al Monumento a tutti i soldati essere in mezzo ai fratelli fruttuoso ‘lievito nella pasta’ e modelli di caduti per la Patria nello stesso arco santità, come San Demetrio, con la di 100 anni, da quando il Paese preghiera e con l’azione. ha accolto le sue antiche, ‘piccole Esattamente come fece nei 44 anni del manovali della Casa del Signore’. CRONACA 178 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 Nel nome di Colui che ci riconcilia tutti in un solo corpo Assisi, 20-22 novembre 2017 Alex Talarico

La celebrazione del V centenario zionale promosso dalla Conferenza della Riforma ha riportato i cristia- Episcopale Italiana - Ufficio Nazio- ni a ripensare al dramma della divi- nale per l’ecumenismo e il dialogo sione delle chiese e all’impossibilità interreligioso, in collaborazione con per alcune di comunicare allo stes- l’Arcidiocesi Ortodossa di Italia e so corpo e sangue di Cristo. Dio, Malta del Patriarcato Ecumenico di comunque, continua a richiamarci Costantinopoli, la Chiesa Apostolica a camminare insieme «nel nome di Armena, la Diocesi di Roma del Pa- Colui che ci riconcilia tutti in un triarcato Copto Ortodosso, la Chiesa solo corpo» (cfr Ef 2, 16). È stato d’Inghilterra, la Diocesi Ortodossa questo il titolo del Convegno Na- Romena d’Italia, la Federazione del-

CRONACA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 179 le Chiese Evangeliche in Italia. Valdo Bertalot, della Società Biblica L’incontro, tenutosi ad Assisi dal in Italia, ha tenuto una riflessione su 20 al 22 novembre scorsi, ha preso Ef 2, 1-11. spunto ideale dal quinto centenario A conclusione della giornata, dopo della Riforma del XVI secolo e si è i bei momenti di uno stare insieme prefisso di interrogarsi su cosa può concretamente, Padre Egidio Canil, significare il termine “riforma” nel religioso francescano, ha presenta- contesto storico attuale. to con delle proiezioni video all’in- Ogni intervento del Convegno Na- terno della Basilica inferiore di San zionale è stato permeato da uno spi- Francesco, la centralità della Croce rito di preghiera e intervallato da attraverso l’arte di Giotto; il Pastore momenti di preghiera comune e da Heiner Bludau, Decano della Chie- testimonianze su alcune significati- sa Evangelica Luterana in Italia, ha ve persone delle diverse chiese, che compiuto una lettura spirituale della hanno dato il senso di un ecumeni- Crocifissione, dipinta da Lucas Cra- smo che non rimane soltanto a livel- nach per la chiesa dei SS. Pietro e lo intellettuale e discorsivo, ma che Paolo a Weimar nel 1555. per prima cosa invita tutti ad alzare Nella seconda giornata, iniziata con lo sguardo verso lo stesso Signore. la Santa Messa, il Convegno si è svol- Il primo giorno il Presidente della to in tre momenti principali. In un Commissione episcopale per l’Ecu- primo momento, i relatori sono stati menismo e il Dialogo interreligioso chiamati a riflettere su: Eredità del- della CEI, Mons. Ambrogio Sprea- la Riforma, pluralità delle riforme. fico, ha aperto i lavori con -l’inter Come viene realizzata da ciascuna vento: Camminare insieme. I tanti Chiesa la vocazione ad una sempre passi dell’ecumenismo in Italia. Ne maggiore fedeltà al Vangelo? Sono è emersa una idea di “riforma” come intervenuti: la Prof.ssa Silvana Nitti occasione di comprensione nuova (Chiesa metodista), il Prof. Carmine del termine, oggi rispetto a 500 anni Napolitano (pastore pentecostale), il fa, anche per il fatto che viviamo vardapet Tovma Khachatryan (Chie- un’epoca ecumenica, di globalizza- sa Armena Apostolica) e Padre Ro- zione e di nuova evangelizzazione, berto Giraldo (Chiesa Cattolica). dove le differenze tendono a diven- Specialmente dall’intervento di tare arricchimento reciproco. quest’ultimo, che ha concentrato Dopo la preghiera di apertura il Dr. la sua attenzione su due documen- CRONACA 180 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 ti: 2017: la Riforma. Dal Conflitto di Lutero: l’affissione delle 95 tesi, alla Comunione, della Commis- la Dieta di Worms e la distribuzione sione luterana-cattolica sull’unità e territoriale delle varie confessioni. la commemorazione comune della Ha sottolineato, inoltre, come ciò riforma nel 2017, e Guarire le me- che per molti è ancora considerato morie. Dichiarazione comune per il uno strappo provocato dai riforma- 2017, della Conferenza Episcopale tori del XVI secolo, si riveli essere, Tedesca-Chiesa Evangelica in Ger- per la chiesa cattolica, un pungolo a mania, è emerso come la Chiesa ha crescere nella fedeltà al Vangelo e vissuto e vive continue riforme ed è un fattore di ricerca di unità e cat- chiamata dallo Spirito ad un perenne tolicità. processo di riforma e purificazione Dato, quindi, per assunto che non per essere sempre più conforme a esiste alcuna Chiesa riformata, né Gesù Cristo. Purificazione che deve esisterà mai, in quanto esistono solo rivedere tra i tanti “tre luoghi della Chiese da riformare e che l’ecume- memoria” su cui si sono costruite nismo è un forte motore di riforma immagini completamente opposte e di conversione, P. Giraldo ha con-

CRONACA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 181 cluso con una domanda che apre ad è conclusa alla sera nella Basilica orizzonti sempre più vasti: Come superiore di San Francesco ad Assisi ci poniamo di fronte alla Riforma? che si è riempita di volti, di desideri Ha portato ad una spaccatura del- e di melodie per la preghiera ecume- la Chiesa oppure all’espressione nica curata dal Consiglio Ecumeni- della sua autentica varietà? Ogni co delle Chiese Cristiane in Umbria. eventuale risposta deve rifarsi an- Tutti riuniti, rivolti verso lo stesso che alla luce del mistero di Dio che Cristo per ringraziare del bel mo- fa sì che tutto concorra al bene di mento di incontro. coloro che lo amano e che egli ha Il terzo giorno, dopo la Santa Messa chiamato. mattutina, il Convegno si è avviato Il vardapet Tovma Khachatryan, verso la conclusione. Ci si è soffer- della Chiesa Armena Apostolica, mati su: Cosa le Chiese chiedono ha proposto due movimenti cruciali alla cultura di oggi, e cosa la cultura della Chiesa Armena, nel far giun- di oggi chiede alle Chiese?A offrire gere senza ostacoli la parola di Dio degli impulsi per i gruppi di lavoro ai cuori dei suoi figli: l’invenzione sono stati i PP. Ionuţ Coman e Ionuţ delle lettere dell’alfabeto armeno Radu (Diocesi Ortodossa Romena (inizi del V secolo) e il movimento d’Italia), il pastore Davide Romano ecclesiale che fece rinascere la vita (Chiesa Avventista) e don Francesco spirituale del popolo (prima metà Scanziani (Chiesa Cattolica): Con del XVII secolo). Promotori di que- quale atteggiamento le nostre chiese sti due momenti furono: San Mesrop si pongono nel mondo d’oggi? Qua- Mashtots e Movses di Tatev. li segni della presenza e dell’azione Altro momento di riflessione è stato di Dio nella cultura d’oggi? Quali quello proposto dai relatori: p. Ionuţ semi del Verbo vediamo? Come in- Coman (Diocesi Ortodossa Romena contriamo l’uomo d’oggi? Le Chie- d’Italia), pastore Daniela Di Carlo se continuano il dialogo con ogni (Chiesa Valdese) e mons. Corrado uomo con senso di gratitudine? Lorefice (Chiesa Cattolica); questi Dopo i gruppi di lavoro a tirare le hanno presentato la sfida di annun- conclusioni sono stati chiamati: don ciare Gesù Cristo oggi: Come an- Cristiano Bettega (Direttore dell’Uf- nunciare l’Evangelo in una società ficio nazionale per l’Ecumenismo e pluralista?. il Dialogo interreligioso della CEI), Questa seconda giornata di studi si il pastore Luca Maria Negro (Presi- CRONACA 182 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 dente della Federazione delle Chiese si è sperimentato, trasformando l’e- Evangeliche in Italia), e P. Evange- sperienza in cose concrete, in gesti los Yfantidis (Vicario della Sacra reali di comunione dove ciascuno Arcidiocesi Ortodossa d’Italia e può dire qualcosa all’altro ma anche Malta del Patriarcato Ecumenico di imparare molto dall’altro. Costantinopoli). Nonostante alcuni interventi non ab- Per le relazioni del Convegno: chie- biano proposto una riflessione seria sacattolica.it/ecumenismo di come possa essere concretizzato un “camminare insieme oggi”, la Venezia, 27 novembre 2017 conclusione del Direttore dell’Uffi- cio nazionale per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso della CEI don Cristiano Bettega, è risultata posi- tiva nell’esortare ad un lavoro co- mune: Il lavoro non può finire qui; sarebbe disonesto, sarebbe come innalzare una barriera sul sentiero che abbiamo percorso. Di sicuro sa- rebbe una mossa imperdonabile. Assisi ha consegnato ai partecipan- ti, e a tutti i cristiani, alcune ric- chezze: un clima che incoraggia, di ascolto e di confronto, di riflessione e di provocazione; una esortazione a fare ciò che il Vangelo ci chiede: camminare insieme. Questi giorni di comunione piena, benché non defi- nitiva, ci hanno donato una presa di coscienza: l’eredità della Riforma di Lutero è stimolo per una riforma costante nelle Chiese di Oriente e di Occidente. Assisi esorta ciascuno di noi a di- ventare “portavoce” di ciò che qui CRONACA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 183 La Parrocchia San Basilio Magno in gita a Limatola Rossella Blaiotta

Ha riscontrato un’ottima risposta possenti mura aprivano ad un clima positiva tra i parrocchiani l’invito di natalizio nel quale l’intero gruppo si Zoti Vincenzo Carlomagno a prendere è immerso. parte e condividere un momento I mercatini di Natale, i canti differente di fratellanza, attraverso tradizionali, i suoni armoniosi del il viaggio organizzato a Limatola, in periodo di avvento che preparavano provincia di Benevento. alla Nascita del Messia hanno Domenica 3 Dicembre scorso, la coinvolto il gruppo di fedeli che è parrocchia di San Basilio Magno si stato trasportato in un’atmosfera è dunque recata in visita nel piccolo paese ai piedi della collina che magica e gioiosa, tra le rievocazioni sovrasta il corso del fiume Volturno, degli antichi mestieri, le manifatture Limatola, borgo ricco di storia, alla quasi dimenticate e l’arte di strada. cui cima spicca il famoso Castello Non sono mancate inoltre le attrazioni medievale. anche per i più piccoli che hanno Affidandosi nell’intero viaggio al partecipato al viaggio divertendosi. Signore, non sono mancati momenti Un viaggio, dunque, che si è rivelato di preghiera e di condivisione che una bella esperienza di fede, ma anche hanno intervallato la giornata. Arrivati esperienza di relazioni nuove e più a Limatola, presso la Chiesa di San autentiche tra i partecipanti che hanno Biagio Vescovo e Martire, accolti condiviso la giornata con vero spirito con grande letizia e gentilezza dal fraterno. parroco locale, Zoti Vincenzo e il suo Il piacere dell’esperienza vissuta nutrito gruppo di fedeli di Eianina, é stata espressa da tutti anche nel Frascineto e dei paesi vicini, hanno celebrato insieme la Divina Liturgia viaggio di ritorno, quando, terminato di San Giovanni Crisostomo. l’itinerario, nella serena condivisione Nel pomeriggio, invece la visita di una giornata diversa dalla è proseguita nelle vie del paese quotidianità, hanno potuto esprimere illuminate a festa, fino ad arrivare al la gioia per le scoperte, i sentimenti Castello, l’enorme fortificazione che e anche le nuove conoscenze che il si erge a guardia della valle, le cui viaggio avevano offerto. CRONACA 184 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 Divina Liturgia di San Giovanni Crisostomo in preparazione del Natale al presepe dei netturbini, detto dei Papi

Roma, 19 dicembre 2017 Pino Nano

Cerimonia solenne a Roma, davanti viaggiatori stranieri. È davanti a al Presepe dei Papi, siamo ai piedi di questo presepe di pietra, realizzato Santa Marta, a ridosso di Piazza San dai netturbini romani tantissimi anni Pietro, nei locali storici dell’Ama, in fa, e diventato poi il presepe preferito una Roma piena di turisti stranieri di almeno quattro Pontefici diversi, e dove le mura del Vaticano restano gli ultimi, che si è riunita la grande pur sempre i luoghi preferiti dai comunità dei calabresi di Roma, per

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salutare il Natale e per prepararsi al Chiesa va giustamente fiera e nuovo anno: una comunità fatta di orgogliosa. emigrati, gran parte dei quali però qui In sala il silenzio si taglia a fette. Ci a Roma è ormai parte integrante della sono esigenze di prassi televisiva storia dei palazzi che più contano. E da rispettare. In un angolo in fondo a tenere a battesimo questa solenne alla sala ci sono gli operatori di cerimonia è arrivato in San Pietro ARD, il Consorzio delle emittenti uno dei vescovi più amati di Calabria, di radiodiffusione pubblica della Mons. Donato Oliverio, Eparca di Repubblica Federale Tedesca o Lungro, religioso, scrittore, saggista, Federazione delle Radiotelevisioni intellettuale e rappresentante ufficiale tedesche, il principale gruppo per la Chiesa cattolica della vecchia radiotelevisivo pubblico in comunità italo-albanese e dell’antica Germania. e con loro una delle terra d’Arberia. Mons. Donato giornaliste più famose della Testata, Oliverio è uno di quei testimoni del Barbara Stumpf. Gli operatori della nostro tempo di cui Santa Romana TV tedesca registrano persino i CRONACA 186 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 sospiri della manifestazione, per ricorda che “il Natale è un incontro! poi mandare tutto in differita per Noi andiamo per questa strada per la durata dell’intera cerimonia, il incontrare il Signore. E camminiamo che è regolarmente avvenuto il 24 per incontrarlo con la vita. In dicembre giorno della Vigilia del questo cammino verso il Natale ci Natale. Un successo di ascolti - ci aiutano la preghiera, l’operosità dicono- senza precedenti. nella carità fraterna, avvicinarci I paramenti scelti dall’Eparca di un po’ di più a quelli che hanno Lungro per l’occasione sono quelli bisogno. Dunque: la preghiera, la tradizionali della chiesa di rito carità e la lode, con il cuore aperto bizantino, solenni, pieni di ricami perché il Signore ci incontri”. Poi d’oro, antichi ed austeri, ma la la processione attorno al presepe di parola del Vescovo Italo-albanese, pietra, un corteo di persone fisiche riporta inevitabilmente i presenti e di emozioni insieme, dove in tutti al grande messaggio cristiano di prevale il senso della terra lontana, Papa Francesco: “Papa Francesco ci dei paesi di orgine, degli amici e dei

CRONACA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 187 parenti lasciati a casa tanti anni fa per nel nome della misericordia e cercare fortuna altrove. È così che dell’amore familiare, portando qui per una notte il presepe più famoso a Roma, e ai calabresi di Roma, nel di Roma diventa il Presepe dei nuovi cuore delle mura vaticane, il respiro migranti, di coloro che un giorno per forte e la riconoscenza fraterna delle cercare lavoro hanno lasciato affetti popolazioni italoalbanesi di tutta ricordi e certezze e hanno tentato la la Calabria. Da oggi nel presepe di fortuna altrove. E per una sera, negli Pietra di Roma c’è anche un sasso sguardi dei presenti - lo sottolinea del parco del Pollino che l’Eparca in maniera meravigliosa l’eparca ha raccolto e ha portato qui dalla sua calabrese- si legge prepotente campagna di Lungro, invitato fin qui l’amore e la nostalgia per la terra da uno dei calabresi più conosciuti lontana, quello che l’antropologo dalla capitale, l’ing. Nicola Barone, e Vito Teti chiamava il Paese ombra. che nato a Cerchiara di Calabria oggi, Alla fine la benedizione santa, che nella sua nuova veste di Presidente di mons. Donato Oliverio impartisce Telecom San Marino, non ha più il

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tempo di ritornarci -dice- alle prese e professionalità, la nostra cultura con i suoi mille viaggi intorno al calabrese, è ricca di risorse umane mondo. “Nel salutarvi -dice l’Eparca e spirituali, ma conosce in egual Mons. Donato Oliverio- porgo i miei misura tante debolezze da sanare; Auguri di Buon Natale a Voi tutti ai auspico che questo Natale possa Calabresi tutti, ricordiamoci che la essere, nella vita di ognuno di Noi Calabria, non è quella presentata, benedetto, e possano le nostre spesso, dai mezzi di comunicazione relazioni essere coperte dall’unzione sociale, sappiamo bene che cultura profumata del Paradiso. Possa questo e santità sono stati fiori della nostra profumo ricolmare tutte le relazioni terra e sappiamo, pure, che ci sono coi nostri fratelli e le nostre sorelle. ancora tante umanità nascoste, Possa il cuore di ciascuno diventare uomini e donne semplici, essenziali, una nuova mangiatoia nella quale il generosi; i Calabresi dovunque si Cristo nascerà e rimarrà per sempre. trovano in ogni parte hanno espresso Amìn”. In sala la commozione la loro generosità, la loro capacità prevale su tutto il resto. CRONACA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 189

“Il Presepe di San Francesco” Parrocchia di San Basilio Magno - Eianina 25 dicembre 2017

Rossella Blaiotta

Il presepe, quale simbolo religioso di Gesù; visitò anche Betlemme e si del Natale, rappresentazione visiva fermò a lungo a pregare e meditare di quanto si legge nel Vangelo di San sul luogo dove il Salvatore nacque. Luca sulla nascita di Gesù che “viene Tornato in Italia, continuava a adagiato in una mangiatoia”, è una ripensare a quel viaggio e la sua tradizione che affonda le sue radici in mente era affascinata dalla nascita uno specifico fatto storico legato alla di Gesù, Dio che si fa uomo, che vita di San Francesco. diventa bambino, umile e fragile. La storia ci narra, infatti, che Nel Natale del 1223, decise così di Francesco riuscì a realizzare nella organizzare, con l’aiuto dei frati e sua vita il grande desiderio di andare del popolo, una ‘rappresentazione a visitare i luoghi della vita terrena viva’ della nascita di Gesù, convinto CRONACA 190 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 che, potendo vedere e far vedere alla animatori, il 25 Dicembre scorso, comunità dei fedeli con gli occhi del giorno del Santo di Natale, all’interno corpo l’umanità di Gesù, avrebbero della propria Chiesa, ha voluto avuto modo di comprendere ancora ricreare con la rappresentazione più a fondo la sua divinità. teatrale intitolata proprio “Il Presepe Fu lui, il poverello d’Assisi, dunque, a di San Francesco”. dar vita per la prima volta al presepe, Attori della rappresentazione sono e lo fece a Greccio, in Umbria, il 25 stati i piccoli ragazzi della parrocchia dicembre 1223. e i loro genitori che, con gioia e Ed è proprio questo particolare grande entusiasmo, hanno deciso evento della vita di San Francesco di portare in scena un tema così che, la parrocchia di San Basilio importante e sacro quale la Nascita di Magno di Eianina, sotto la guida di Gesù, rappresentandola quest’anno Zoti Vincenzo Carlomagno e degli sotto una chiave diversa volta a

CRONACA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 191 sottolineare l’importanza dei valori della povertà, dell’umiltà e della verità attraverso la figura del Santo di Assisi, che di tali valori è stato divulgatore per eccellenza. Tutti si sono calati in maniera eccelsa nella propria parte, trasmettendo la dolcezza di Santa Chiara, affiancata dalla sorella Agnese, la dedizione dei frati e il loro ascolto alle parole di Francesco, l’amore e l’umiltà di Maria e Giuseppe, l’emozione di Giovanni Velita e la sua famiglia nell’accogliere la richiesta del frate per la Santa Notte del Natale, l’allegria del coro dei piccoli angioletti accompagnata dalla musica delle chitarre sapientemente suonate, l’incredulità del popolo, la fede incondizionata di nella scena conclusiva hanno accolto Francesco. l’arrivo del Bambinello, non solo nel Rappresentazione densa di emozione primo presepe vivente della storia, e commozione da parte di tutti i che con umiltà hanno rappresentato, presenti nella Chiesa gremita e degli ma anche e soprattutto nelle proprie stessi attori, che inginocchiandosi vite. CRONACA 192 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 PRESEPE VIVENTE A LUNGRO Mariagrazia Benedetto

Dopo 2 anni di pausa, la parrocchia del inserita in un paesaggio fiabesco. Il tutto S.S. Salvatore ha messo in scena il giorno 6 è stato arricchito dalla partecipazione dei Gennaio il presepe vivente. Come location bambini che insieme a genitori, animatori si è scelto di rappresentare la Natività in e catechiste hanno contribuito a rendere lo via Brego (Ka Kastiegli). La suggestiva scenario fantastico. ambientazione naturale originaria fatta di La manifestazione ha visto la partecipazione vicoli stretti, di miriade di scale intrecciate tra di circa 40 figuranti che sono stati impegnati a loro come fili di un antico telaio, di finestre far rivivere le tradizioni del territorio: lungo il naturali tra facciate di case rigorosamente sentiero che porta alla Natività ci si imbatteva costruite in pietra molti decenni addietro in pastori intenti al loro lavoro, falegnami che lasciavano intravvedere scorci di una Lungro con strumenti persi nel tempo modellavano

CRONACA Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 193 con sapienza il legno, osti che accoglievano seguito i 2 protagonisti Giuseppe (Pietro Tufo) viandanti nelle loro cantine, ricamatrici che e Maria (Lorenza Santagata) e la voce narrante tessevano con maestria veri capolavori, Annamaria Leccadito, fino ad arrivare alla pastaie che inebriavano le strade di profumi capanna, lì c’era il piccolo Gennaro Blumetti antichi, lavandaie e stiratrici che con grande nel ruolo di Gesù Bambino. dedizione si districavano tra i lavatoi e gli La soddisfazione di tanto successo è stata antichi ferri da stiro a carbone. Suggestiva la tanta soprattutto per il coinvolgimento di scena finale, quando i Re Magi insieme a tutti tanti bambini. Dopo una settimana, Padre i bambini figuranti si mettono in cammino per Salvatore Sulla, ha dato una piccola festa per la capanna della Natività. Arrivati lì intonano festeggiare tutti i bambini e il loro impegno in una canzone scritta per l’occasione da Angelo questa rappresentazione. Anche sua Eccelenza Bellusci in arbreshe "Bini Cumboor", che il Vescovo si è unito ai festeggiamenti ed ha invita tutti a festeggiare con il suono delle incoraggiato tutti a continuare a portare avanti campane la nascita di Nostro Signore. le attività della parrocchia con entusiasmo Forte è stata la partecipazione di tutti i e dedizione e allo stesso tempo ricercare Lungresi, del sindaco Giuseppino Santoianni nuove strade da percorrere, per dare nuove e del nostro Vescovo S.E. Monsignor Donato possibilità e raggiungere i ragazzi, i giovani, Oliverio, sempre presenti in tutte le occasioni le famiglie cercando di dare risposte adeguate in varie iniziative e attività sociali, che hanno alle esigenze nuove di oggi.

CRONACA 194 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017 Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 195

Sommario - Permabajtje

INCONTRO VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI

A LONDRA L’INCONTRO ANNUALE DEI VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI D’EUROPA pag. 3 Mons. Donato OLIVERIO

OMELIA DI MONS. DONATO OLIVERIO NELLA CELEBRAZIONE DELLA DIVINA LITURGIA DURANTE L’INCONTRO DEI VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI D’EUROPA pag. 5

BENEDIZIONE APOSTOLICA DEL PAPA AI VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI D’EUROPA pag. 7

SALUTO DEL NUNZIO APOSTOLICO MONS. EDWARD J. ADAMS DURANTE L’INCONTRO DEI VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI D’EUROPA pag. 8

IL KERYGMA APOSTOLICO - L’ANNUNCIO DELLA MORTE E DELLA RISURREZIONE DI CRISTO NELLA CATECHESI EPISCOPALE pag. 9 Rev. Dr. Taras Barščevski

PEDAGOGIA DELL’ANNUNCIAZIONE PER LA CATECHESI pag. 32 Caroline Farey

CATECHESI NEL XXI SECOLO pag. 41 Jack Figel

CAPOVOLGIMENTO DELLA VISIONE E SPAZIO ECCLESIALE pag. 53 Maria Giovanna Muzj

COMUNICATO FINALE DELL’INCONTRO ANNUALE DEI VESCOVI ORIENTALI CATTOLICI D’EUROPA pag. 70 196 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017

Sommario - Permabajtje

EPARCHIA

VIAGGIATORI SULLA TERRA DI DIO GIORNATA DELLA CUSTODIA DEL CREATO NELL’EPARCHIA DI LUNGRO pag. 73 Maria Antonietta Manna

OMELIA DI MONS. DONATO OLIVERIO NELLA CELEBRAZIONE DELLA DIVINA LITURGIA DURANTE LA GIORNATA DELLA CUSTODIA DEL CREATO pag. 75

MESSAGGIO CONGIUNTO DI PAPA FRANCESCO E DEL PATRIARCA ECUMENICO BARTOLOMEO PER LA CELEBRAZIONE DELLA GIORNATA DI PREGHIERA PER LA CURA DEL CREATO pag. 78

PER LA SALUBRITÀ DEL CLIMA, PER L’ABBONDANZA DEI FRUTTI DELLA TERRA pag. 80 Angela Castellano Marchianò

ESERCIZI SPIRITUALI DEL CLERO DELL’EPARCHIA DI LUNGRO pag. 84 Briatico, 6-9 novembre 2017 Papàs Elia Hagi

CHIROTONIA PRESBITERALE DEL DIACONO EMANUEL PECORARO pag. 90 Antonio Calisi

VISITA PASTORALE A CIVITA DI S.E. MONS. DONATO OLIVERIO pag. 93 Maria Antonietta Manna

I CENTENARIO (1917-2017) DELLA CONGREGAZIONE PER LE CHIESE ORIENTALI pag. 96 Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 197

Sommario - Permabajtje

ISTITUZIONE DELLA SACRA CONGREGAZIONE PER LA CHIESA ORIENTALE BENEDETTO XV - MOTU PROPRIO pag. 100

PRESENTAZIONE DELLA SACRA CONGREGAZIONE PER LE CHIESE ORIENTALI pag. 103 Card. Leonardo Sandri

NEL SALUTO DEL CARDINALE SANDRI IMPEGNO ECUMENICO pag. 105

LITURGIA EUCARISTICA A SANTA MARIA MAGGIORE OMELIA DI PAPA FRANCESCO IMPARIAMO A BUSSARE AL CUORE DI DIO pag. 107

MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO PER IL CENTENARIO DEL PONTIFICIO ISTITUTO ORIENTALE pag. 109

I CENTENARIO DEL PONTIFICIO ISTITUTO ORIENTALE pag. 114 da La Civiltà Cattolica

CHIROTONIA PRESBITERALE DEL DIACONO MICHEL SKAF pag. 125 Antonio Calisi

CINQUANT’ANNI DI SACERDOZIO DEL CARD. LEONARDO SANDRI, PREFETTO DELLA CONGREGAZIONE PER LE CHIESE ORIENTALI pag. 128 da L’Osservatore Romano

LETTERA GRATULATORIA DI PAPA FRANCESCO AL CARD. LEONARDO SANDRI pag. 131

EPARCHIA DI LUNGRO Verso il I centenario Comunicato Stampa pag. 133 198 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017

Sommario - Permabajtje

CRONACA

I SIMULACRI DEI SANTI COSMA E DAMIANO PER DUE GIORNI A SPEZZANO ALBANESE pag. 134 Emanuele Rosanova

LA CHIESA DI SAN GIOVANNI CRISOSTOMO IN BARI pag. 140 Antonio Calisi

LA FESTIVITÀ DEI SANTI COSMA E DAMIANO VENERATI IN SAN COSMO ALBANESE pag. 146 Emanuele Rosanova

CONFERENZA EPISCOPALE CALABRA COMUNICATO STAMPA pag. 150 Sessione autunnale 2-4 ottobre 2017

CONFINI STORICI E RELIGIOSI DELL’EPARCHIA DI LUNGRO CON RIFERIMENTI ALLE KALIMERE E ALLE ICONI pag. 154

IL BEATO ANGELO D’ACRI (1669-1739) PROCLAMATO SANTO - APOSTOLO DELLE CALABRIE pag. 165

SANT’ANGELO D’ACRI pag. 169

A SAN DEMETRIO CORONE UN CENTENARIO PRIMA DEL CENTENARIO pag. 171 Angela Castellano Marchianò

NEL NOME DI COLUI CHE CI RICONCILIA TUTTI IN UN SOLO CORPO ASSISI 20-22 novembre 2017 pag. 178 Alex Talarico

LA PARROCCHIA SAN BASILIO MAGNO IN GITA A LIMATOLA pag. 183 Rossella Blaiotta Settembre-Dicembre 2017 LAJME/NOTIZIE 199

Sommario - Permabajtje

DIVINA LITURGIA DI SAN GIOVANNI CRISOSTOMO IN PREPARAZIONE DEL NATALE AL PRESEPE DEI NETTURBINI, DETTO DEI PAPI pag. 184 Roma, 19 dicembre 2017 Pino Nano

“IL PRESEPE DI SAN FRANCESCO” PARROCCHIA DI SAN BASILIO MAGNO - EIANINA 25 dicembre 2017 pag. 189 Rossella Blaiotta

PRESEPE VIVENTE A LUNGRO pag. 192 Mariagrazia Benedetto 200 LAJME/NOTIZIE Settembre-Dicembre 2017

Finito di stampare nel mese di febbraio 2018 presso la Grafica Pollino - Castrovillari [email protected] Tel. 0981.483078