maggio 2018 € 3,90

Vetta d’Italia Palla Bianca Ortles Monte Monte Pizzo Coglians Bernina Basodino Adamello Cervino Trento Monte Bianco

Aosta Trieste Gran Milano Venezia Paradiso

Torino

Monviso CamminaItaliaCai Punta Monte Bologna Marguereis Cimone Genova Monte Riparte il Sentiero Italia, Falterona Monte Argentera Alpi Fumaiolo il sentiero più lungo del mondo Apuane Firenze Ancona

Monti Perugia Sibillini

Gran Sasso L’Aquila la

Roma

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del Club alpino italiano n. 68/2018. Poste Italiane Spa, sped. in abb. Post. - 45% art. 2 comma 20/b - legge 662/96 Filiale di Milano. Prima immissione il 27 aprile 2018 il 27 immissione Prima 662/96 Filiale di Milano. - legge 20/b 2 comma - 45% art. Post. in abb. sped. Spa, Italiane Poste 68/2018. n. del Club alpino italiano Catanzaro

Palermo Nebrodi Aspromonte 3,90. Rivista mensile Rivista 3,90. € Madonie Etna Montagne360. Maggio 2018, Maggio 2018, Montagne360. EDITORIALE orizzonti e orientamenti

I primi a saperlo? I Soci e le Sezioni di Vincenzo Torti *

Tra pochi giorni si terrà a Trieste, orga- di quelle che saranno le comunicazioni for- nizzata dalla XXX Ottobre che festeggia mali da parte della Sede Centrale? Si tratta il suo centenario di fondazione, la nostra di questo: il costo del bollino per il 2019 annuale Assemblea dei Delegati, punto di resterà, per il quinto anno consecutivo, riferimento della rappresentatività della inalterato e, all’interno dell’ideale riferi- base sociale. bilità di quanto versato dal Socio (Sezioni, Sarà l’occasione per verificare lo stato di Sede Centrale, pubblicazioni, assicurazio- salute del Sodalizio, quel che è stato possi- ni e rifugi), la metà dei risparmi assicura- bile realizzare, quali siano le progettualità tivi conseguiti sarà destinata alle Sezioni, allo studio e a che punto siano le iniziative con una maggiore disponibilità pari ad un deliberate in precedenza. euro a Socio. Si parlerà, quindi, anche di un’importante L’altra metà del risparmio verrà equamente novità che (e i Delegati mi scuseranno per ripartita tra l’incremento del Fondo di soli- questa volta) desidero condividere ancor darietà pro rifugi e le nuove progettualità. prima con tutti Voi, Socie e Soci carissimi. Ora, se non vi è dubbio che per tutte le Come sapete, entro la fine del mese di nostre realtà sezionali ciò rappresenti una marzo si approva il bilancio dell’anno pre- prospettiva innegabilmente positiva, po- cedente e si presenta il budget di quello in treste chiedervi da cosa derivi l’urgenza di corso e, in questo recente passaggio asso- parlarne in questo editoriale, ancor prima ciativo è stato possibile constatare il conso- che durante l’Assemblea dei Delegati. lidamento dei risultati di una nuova strate- La risposta è semplice e sta nel fatto che, gia in tema di gare per i servizi assicurativi, poiché i risparmi assicurativi riguardano poiché al precedente utilizzo di una socie- anche il 2018, già da quest’anno sarà pos- tà di brokeraggio, si è preferito tornare al sibile anticipare effetti analoghi a quelli rapporto di consulenza professionale. previsti per il 2019. Così, le gare tenutesi nell’autunno del 2017 In particolare, per quanto attiene le Sezio- sono state seguite, d’intesa con la Direzio- ni, non appena chiuso il consuntivo delle ne, dal nostro Socio Giancarlo Spagna, alla iscrizioni al 31 ottobre prossimo, verrà ero- cui disponibile capacità e competenza si gato un contributo straordinario pari alla deve gran parte, non solo delle migliorie misura sopra indicata e di ciò si potrà tene- acquisite nei contratti, ma anche, e soprat- re conto nella programmazione già in atto. tutto, l’ottimo risultato economico conse- Credo, quindi, che sia più che doveroso un guito in termini di risparmio di costi. ringraziamento a tutti coloro che, a vario E non si è trattato di un risparmio di poco titolo, hanno contribuito al conseguimen- conto, consolidato, peraltro, per un intero to di questo risultato che, innegabilmente, triennio, poiché i nuovi contratti di tale sia perché consente di tener fermo il costo durata escludono la facoltà di recesso an- di iscrizione del Socio, sia perché permette ticipato da parte dell’Istituto Assicuratore. di attribuire maggiori risorse alle Sezioni, Qual è, allora, la novità che ho ritenuto, su ne conferma la centralità come prioritaria conforme indicazione del Comitato Cen- per quanti hanno il compito di guidare e trale di Indirizzo, di dover portare subito a amministrare il nostro Sodalizio. conoscenza dei Soci e delle Sezioni, al di là * Presidente generale

maggio 2018 / Montagne360 / 1 PEAK&TIP

Una storia di civile umanità

di Luca Calzolari*

er molti salire in alta quota avvicina in qualche modo – mentre la guida alpina è stata accusata di favoreggiamento al divino o a una spiritualità laica. Quel che invece all’immigrazione clandestina solo per aver fatto viaggiare su P è certo è che lassù, in alto, tra la neve fresca, ci sono una vettura i migranti bisognosi di cure mediche. uomini straordinari. Gente preparata, competente, dal cuore «Ho spiegato ai gendarmi come sono andate le cose. E ho an- puro. Qualcuno, forse impropriamente, li chiama eroi. Eppure che aggiunto che se accadesse di nuovo, be’, lo rifarei» dice Be- sono solo persone come tante, la cui coscienza ha in comune noît. Quella risposta così semplice e apparentemente scontata l’adesione irrinunciabile al valore universale della vita umana. illumina qualcosa di profondamente ingiusto. No, non mi rife- Credono che esista una regola di comportamento che non può risco ai cinque anni che Benoît rischia di trascorrere in carcere essere condizionata da certe leggi cieche e assolute. Del resto (anche se non li dimentico e non so quale sarà stata l’evoluzio- l’amore per la montagna ha contribuito a formare in loro quel ne quando leggerete questa storia. Non sono un avvocato, ma carattere così risoluto e prodigo che oggi il mondo fatica a iden- credo che in Italia Benoît non rischierebbe il carcere perché il tificare e riconoscere. È per queste stesse ragioni che un uomo Codice di procedura penale all’art. 54. recita: “Non è punibile come Benoît Ducos è stato battezzato “eroe” dalla stampa in- chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla neces- ternazionale. Questa definizione richiama gesta epiche. Ma a sità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave essere evocate, stavolta, non sono scene di battaglie corsare o alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né di conquiste storiche. Se Benoît è considerato un eroe moder- altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al no lo si deve esclusivamente alla straordinarietà di un gesto pericolo”. Un gesto di umanità non può essere un reato. Pen- ordinario, che ha messo a repentaglio la sua esistenza e che so invece alla disumanità cui si è opposto con quel semplice ora gli fa rischiare ben cinque anni di carcere. Se di battaglia gesto di disobbedienza civile. L’umanità e la civiltà dell’uomo dobbiamo parlare, quella che si sta combattendo anche sul- che ama la montagna e la vita, qua si contrappone alle scelte le nostre montagne ha direttamente a che fare con l’umanità di un Paese che, dall’Eliseo in giù, pare aver perso l’onore. Lo perduta. ha perso quando, nello stesso periodo, una storia simile a quel- A guardarlo bene in volto, si scopre che Benoît Ducos ha dav- la della famiglia soccorsa da Benoît si è conclusa nel peggiore vero il tipico profilo francese. È una guida alpina, ex sciatore dei modi. Penso alla nigeriana Beauty. Un nome che avrebbe di primo soccorso. Lui, falegname di mestiere e volontario per dovuto segnare in positivo il suo destino, ma così non è sta- vocazione, per l’associazione “Tous Migrants” esplora da due to. A poco più di trent’anni, incinta e malata, è stata respinta anni le Alpi, in Alta Valsusa, per soccorrere chi, imprepara- dal confine francese. La polizia l’ha abbandonata davanti alla to e spinto dalla disperazione, cerca di superare il valico per stazione di Bardonecchia. L’ha soccorsa un medico italiano (un raggiungere la Francia nonostante le proibitive condizioni. altro eroe?) ed è stata ricoverata all’ospedale di Rivoli (prima) e Un sabato di marzo, non senza difficoltà, ha visto farsi largo al Sant’Anna di Torino (poi). È morta un mese dopo in sala par- nella neve un’intera famiglia di migranti. A quasi millenove- to. Ma Israel, il suo bambino, è salvo e pesa qualcosa in più di cento metri di altitudine, nei pressi del passo del Monginevro, settecento grammi. E allora mi torna in mente la risposta di Be- c’erano due bambini piccoli (di quattro e due anni) con i loro noît (“lo rifarei”) e penso che in quelle parole scritte da Bertold genitori. Per la donna, incinta, era iniziato il travaglio. Benoît Brecht nella Vita di Galieo (“sventurato quel popolo che ha bi- non ci ha pensato un attimo di più: li ha soccorsi e fatti salire sogno di eroi”) c’è la fotografia dell’attuale infelicità del nostro in auto per trasportarli in tutta fretta all’ospedale di Briançon. presente. Ma finché sulle montagne continueranno a esistere Sulla loro strada hanno incontrato la gendarmerie francese, e a intervenire con coraggio grandi uomini normali come la che li ha bloccati. Per più di un’ora hanno trattenuto la don- guida Benoît Ducos, allora potremmo dire che la battaglia di na perché clandestina – il parto è avvenuto solo dopo, con ta- civiltà non è persa. Non ancora. ▲ glio cesareo d’urgenza, a seguito dell’intervento dei pompieri * Direttore Montagne360

maggio 2018 / Montagne360 / 3 01. Editorial; 03. Peak&tip; 06. News; -PATH 14. Introduction; MAGGIO 2018 42 16. Walking along the “Stivale”; 20. Genesis of two important projects; A DUE RUOTE SULL’ISOLA MAGICA 24. Walking and reconnecting to the earth; 26. Walking through history; È una terra di vento e di pietra: la 30. Moving in the space; SAVE THE MOUNTAIN! 32. The difficult SOMMARIO Sardegna, impregnata di odori e relationship between man and nature; OGNI GIORNO LE NOTIZIE CAI profumi, con radi paesi e grandi distese 35. Counter-action; 36. Projects in the 01 EDITORIALE WWW.LOSCARPONE.CAI.IT selvagge. Abbiamo assaporato tutto Apennines; 37. The natural capital; 38. 03 PEAK&TIP Il CamminaItaliaCai The possible future; 42. On the magic (illustrazione di FACEBOOK  ciò chilometro dopo chilometro nella 06 NEWS island on bike; 48. Emergency in Casa Artistica) TWITTER  FLICKR  nostra traversata cicloescursionistica, radio communication; 50. The magic dal nord al sud dell’isola of Pian delle Streghe; 54. The man CAMMINAITALIACAI who invented the weather forecast; 58. A new guide for the museum; 12 Introduzione PORTFOLIO 60. Lunch is ready!; Luca Calzolari IN EVIDENZA ANTEPRIMA PORTFOLIO COLUMS 70. News International; 72. 16 Lo stivale, su due piedi New Ascents; 74. Books.

20 CamminaItaliaCai, due progetti in uno 60 IL PRANZO È SERVITO Iconografia e storia dei menu dedicati alle 01. Editorial; 03. Peak&tip; 06. News; Alessandro Geri montagne: ve ne proponiamo alcuni pezzi mentre SENTIER ITALIE 14. Introduction; 16. Le 24 Camminare per riconnettersi alla terra “Stivale” sur deux pieds; 20. La genèse una selezione più vasta, dalla collezione del Museo d’un projet important; 24. Marcher en Roberto Mantovani Nazionale della Montagna di Torino, è presentata a regagnant la terre; 26. Marcher dans 26 La storia camminata Trento, a Palazzo Roccabruna, fino al 9 giugno l’histoire; 30. Bouger dans l’espace; Teresio Valsesia SAUVONS LA MONTAGNE! 32. La relation difficile entre l’homme et la 30 Muoversi nello spazio nature; 35. Mesure de contraste; 36. Anna Girardi Projets dans les Apennins; 37. Le capital naturel; 38. Le future possible; 42. Sur deux roues dans l’île enchantée; 48. SALVIAMO LA MONTAGNA Urgence par radio; 50. La magie du 32 Il difficile rapporto tra uomo e natura Pian delle Streghe; 54. L’homme qui a inventé la météo; 58. Une nouvelle Raffaele Marini guide pour le musée; PORTFOLIO 60. 35 Sviluppo sostenibile e nuove strategie Le déjeuner est servi!; RUBRIQUES 70. per le Terre alte International; 72. Nouvelles ascensions; 74. Livres. Erminio Quartiani

36 I progetti in Appennino 01. Editorial; 03. Peak&tip; 06. News; Vinicio Ruggeri e Gaudenzio Mariotti PFAD ITALIEN 14. Einführung; 16. 37 Il capitale naturale Der “Stivale” auf zwei Füßen; 20. Die Entstehung eines wichtigen Filippo Di Donato Projekts; 24. Laufen und die Erde 38 Il futuro possibile zurückgewinnen; 26. In die Geschichte Paolo Cognetti laufen; 30. Bewegung im freien Raum; RETTEN WIR UNSERE BERGE! 32. 14 CAMMINAITALIACAI Sentiero Italia è il progetto di ripristino Die schwierige Beziehung zwischen 42 A due ruote sull’isola magica di questo itinerario, che attraversa dem Menschen und der Natur; 35. Bekämpfungsmaßnahme; 36. Projekte Claudio Coppola l’intero paese, CamminaCai è la im Apennin; 37. Das Naturkapital; 38. 48 Emergenza via radio pianificazione degli eventi che lo Die mögliche Zukunft; 42. Mit dem Stefano Mandelli valorizzano: vediamo genesi, storia Fahrrad auf der magischen Insel; 48. Notruf mit dem Radio ; 50. Der Zauber 50 La magia del Pian delle Streghe e nuovi sviluppi di un’operazione che des Pian delle Streghe; 54. Der Mann, Daniela De Prato e Pietro De Faccio coinvolge e dà valore a tutto il paese der die Wetterberichte erfand; 58. 54 L’uomo che inventò le previsioni del tempo Eine neue Führung für das Museum; PORTFOLIO 60. Das Essen ist serviert! Filippo Thiery KOLUMNEN 70. Internationales; 72. 58 Una nuova guida per il museo Neue Besteigungen; 74. Bücher. 32 Roberto Mantovani SALVIAMO LA MONTAGNA

PORTFOLIO Le montagne erano lì prima di noi. E, 60 Il pranzo è servito assecondando le leggi di natura, siamo CAI LINE otto pagine in diretta dall’associazione a cura di Aldo Audisio - Centro certi che ci sopravviveranno. Ma in quali in questo numero Documentazione Museomontagna condizioni? Dal Piemonte alla Toscana si pensa a nuovi collegamenti e impianti [ p. 1 ] [ p. 2] [ p. 4] [ p. 8] RUBRICHE sciistici in continuità con un’idea di Lo sviluppo Piemonte e Umbria: Alfredo Gattai, Codice 70 Cronaca extraeuropea sviluppo basata sull’economia della sostenibile due donne un manager innamorato della strada 72 Nuove ascensioni neve. Per questo, abbiamo pensato di della montagna alla presidenza della montagna ed etica Cai 74 Libri offrirvi preziosi spunti su cui riflettere

4 / Montagne360 / maggio 2018 maggio 2018 / Montagne360 / 5 NEWS 360 NEWS 360

SPELEOLOGIA Frequentare la montagna Echi sotterranei a cura di Massimo (Max) Goldoni per conoscersi e crescere ABKAZIA, CAUCASO getto” per organizzare al meglio l’attività, ANCORA PIÙ PROFONDO coinvolgendo anche altri speleologi nelle Il primo marzo 2018 è stato raggiunto il operazioni di ricerca, studio e documen- campo interno a -2100 metri nella Grotta tazione nei non banali ambienti di questa Veryovknina (attualmente la più profonda storica grotta. del mondo), nel punto dove finisce la parte verticale della cavità e iniziano le gallerie CASOLA, SPELEOLOGIA E “NUVOLE” orizzontali. Gli speleologi russi si sono poi Si terrà a Casola Valsenio (RA) a novembre immersi in profondità per alcuni metri, ap- (1-4) l’incontro “di e per tutta la speleolo- profondendo ulteriormente la grotta sino gia” e, già dal titolo, l’appuntamento si mo- a -2212 m. La spedizione ha avuto come stra speciale. “Nuvole” è una definizione ac- principale obiettivo l’immersione dello cattivante, rimanda al percorso dell’acqua, speleosub Eugene Kuzmin nel più profon- si rivolge agli speleologi che non si limitano ggi vi farò vedere delle reale: non solo dall’esperienza di volon- riutilizzare». Festa si sofferma poi sull’al- do ramo allagato, ma si sono anche raccol- a considerare l’esistente, ma “leggono” belle immagini e vi par- tario anti bracconaggio che ho fatto in tra fonte di ispirazione, un altro Lucio, ti campioni e sono state svolte ricerche di processi complessi. “Nuvole” è sinonimo di lerò dei due protagonisti passato, ma da un filmato che racconta un ragazzino non vedente conosciuto nel biologia sotterranea. acqua, di formazione delle cavità, di risorse «O Grava del Parchitello, Monti Alburni del mio libro, l’aquilotto Zefiro e il ra- l’opera di queste persone in Sicilia, uomi- Parco d’Abruzzo («anch’io sono stato in (foto Alessandra Lanzetta) idriche sotterranee e di affascinante im- gazzino quattordicenne Lucio. Cercherò ni e donne straordinari che sorvegliano Abruzzo», è la simpatica interruzione di LA PROGRESSIONE DIFFICILE maginario. La presentazione dell’incontro di farlo al meglio, nonostante una prima nidi e pareti, pronti ad avvisare i forestali uno dei bimbi della prima fila): «il Lucio RICHIEDE ATTITUDINI NON COMUNI si è tenuta il 22 marzo, Giornata Mondiale fila particolarmente impegnativa (com- in caso di tentativi di cattura degli aqui- reale è diverso da quello del libro, dove A fine febbraio 2018, una spedizione della notevole, considerando le difficili condizioni dell’Acqua, in Comune a Casola Valsenio, posta interamente da bambini sotto i lotti». Questo video (proiettato in sala ho riportato quella sorta di timore che Commissione Grotte Eugenio Boegan (TS) di progressione. Info: www.boegan.it suscitando curiosità e interesse riguardo sei anni n.d.r.) e il fatto di essere molto n.dr) racconta anche di furti purtroppo hanno le persone vedenti quando si re- e di La Venta Exploring Team ha raggiunto il nome, il logo e l’atmosfera che traspare emozionato, perché dopo 28 anni rivedo riusciti, ma conclusi in modo quasi fia- lazionano con un cieco: il timore che ho la Grotta Cucciara, nel complesso del “COLLETTIVO F 10”, ESPLORAZIONE dal testo che introduce l’appuntamento. È per la prima volta la mia insegnante di besco: come nel caso della giovane aquila avuto io inizialmente con il Lucio vero e Monte Kronio in Sicilia, per esplorare e IN EMILIA-ROMAGNA l’ottava volta che l’incontro degli speleologi lettere del liceo, seduta tra il pubblico». rubata e ritrovata viva dopo essere sta- quello che hanno la guida alpina e l’altra documentare. Spartaco Savio, Marco È stato costituito il “Collettivo F10”, realtà italiani (e non solo) si tiene a Casola Valse- Con queste simpatiche parole Giuseppe ta trasportata addirittura in Piemonte. ragazzina, Chiara, nel libro con il Lucio Armocida, Tom Kravanja, Gianni Cergol trasversale che ha l’obiettivo di continuare nio, ma ogni volta non mancano sorprese e Festa ha dato il via, lo scorso 7 aprile alla «Una volta riportata in Sicilia e rilasciata inventato». L’autore conclude l’incontro e Luca Imperio sono arrivati alla base l’esplorazione dell’Abisso Bentini, già F10, idee impreviste per un evento che appar- Cascina Cuccagna di Milano, alla presen- nella zona del suo nido», spiega Festa, descrivendo l’eccessiva ricerca di auto- del Pozzo Trieste senza supporti tecnici nella Vena del Gesso Romagnola. Il GSPGC tiene, ormai, alla tradizione della spelologia tazione del suo libro Cento passi per vo- «è avvenuto l’incontro e lo straordinario nomia del ragazzo protagonista, ricerca particolari per contrastare l’elevata di Reggio Emilia e il Gruppo Speleologico italiana. Presentazione e info: lare, prima uscita della nuova collana di riconoscimento da parte dei suoi geni- che si placa grazie al rapporto di amici- temperatura. Si tratta di un’impresa Faentino hanno dato vita a questo “pro- www.speleopolis.org narrativa per ragazzi “I caprioli”, edita da tori». Nella seconda parte della presen- zia che si viene a instaurare con Chiara Salani Editore e Club alpino italiano. Fe- tazione, Giuseppe ha parlato di Lucio, il (nipote del rifugista). «I due ragazzi met- sta, accompagnato dal gruppo musicale ragazzino protagonista che ha perso la tono a confronto le proprie fragilità, cosa di cui fa parte (i Lingalad), ha alternato vista quando era molto piccolo, leggen- indispensabile per crescere. Accettare le Osservatorio ambiente a cura di CCTAM letture di passi del romanzo, racconti di do il passaggio del libro con il quale lo fragilità non è segno di debolezza, tutti vita dai quali ha preso ispirazione, pro- presenta al lettore. «La cecità si svela alla le hanno. È necessario imparare a vivere ANCORA IDROELETTRICO? iezioni di video e canzoni, senza mai far fine del capitolo (quando leggo il libro senza vincere sempre, accettando le diffi- Gli ambiziosi obiettivi della Strategia Energetica Nazionale (Sen) 2017 scendere l’attenzione e l’interesse dei nelle scuole, i ragazzi spesso restano me- coltà. Chi vuole vincere sempre in realtà sono tesi a conciliare quelli a lungo termine dell’Accordo di Parigi e bambini e degli adulti presenti. ravigliati e sorpresi), in quanto racconto è un perdente, questo è quello che dico ai della Ue, puntando a decarbonizzare e migliorare la sicurezza di ap- L’autore milanese, senza svelare troppo la sua escursione in montagna con la zia ragazzi». Un incontro, quello di Milano provvigionamento del sistema energetico italiano e ad allineare i suoi della trama, ha descritto i due protago- senza usare descrizioni visive, luci o for- (organizzato dal Cai e da “Four Seasons prezzi a quelli europei (più bassi). Perciò si prevedono fino al 2030 nisti e la montagna vissuta e percepita me, se non quelle percepibili con il tatto. Natura e Cultura”), che ha mostrato ulteriori forti incrementi di produzione da fonti rinnovabili (Fer). Per il dal loro punto di vista. Ha iniziato con Questo per far comprendere quanto sia dunque l’amore dell’autore nei confron- comparto elettrico, questi riguardano principalmente il settore foto- Zefiro, aquilotto minacciato da due brac- ricco il mondo di chi non vede, così ricco ti della montagna, degli animali che ci voltaico, ma anche altre Fer tra le quali l’idroelettrico, di cui si vorreb- conieri, leggendo proprio le righe che da permettere di sventare, come narrato vivono, dei più giovani e degli insegna- be incrementare la produzione attuale di circa il 9%. Sappiamo bene altre di queste (forse le ultime) siano sacrificate alla Sen, rischiando raccontano la cattura. «Un momento nel mio romanzo, il rapimento dell’a- menti utili alla loro crescita. quanto la montagna, con i suoi fiumi e torrenti, abbia dato in passato di creare forti scompensi al delicato ambiente montano, a fronte di in- raccontato in prima persona da Zefiro, quilotto. Per trovare l’ispirazione sono Insegnamenti che la frequentazione al settore, con effetti sicuramente pesanti in termini ambientali, an- crementi produttivi pari a circa 1% dei consumi elettrici totali. Queste che, mentre viene infilato nel sacco, ben- andato nel bosco bendato, è bastato quel delle terre alte è in grado di dare ampia- che se vincenti dal punto di vista della produzione. E le sensibili incen- sono le tematiche che il Cai intende approfondire e capire attraverso il dato e legato, sente il verso dei genitori, breve lasso di tempo per risvegliare i miei mente. E Cento passi per volare è qui a tivazioni dello scorso decennio hanno già prodotto un forte incremen- Convegno-Aggiornamento “Idroelettrico e montagna” che la CCTAM e spera che vengano a salvarlo. Il rapi- sensi dimenticati, che usiamo meno, ma dimostrarlo. ▲ to di concessioni, che hanno catturato molte tra le residue risorse ha programmato a Bologna, il prossimo 16 giugno. mento mi è stato ispirato da qualcosa di che i non vedenti possono insegnarci a la idriche montane. Perciò rimane forte il dubbio se valga la pena che Info: www/cai-tam.it

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Montagnaterapia, con il Cai Come si sposano corsa e montagna? Un’alta via di pace sui luoghi della Grande Guerra al Festival del volontariato C’è chi pensa che muoversi velocemente sui sentieri sia solo un modo per La notizia dal mondo “perdersi” i panorami. Ma c’è un gruppo sempre più numeroso di appassio- a cura di Mario Vianelli Quello del volontariato è un ruolo scomodo. Non per- nati che ha spostato i propri allenamenti dalle strade delle città agli impervi ché calza come un paio di scarpe strette, ma perché sentieri montani. In alcuni casi si tratta di atleti che gareggiano nei trail o si fa interprete di rinnovate battaglie di civiltà. “Met- nelle skyrace, ma in molti altri sono semplici appassionati di montagna che L’OLINGUITO E ALTRI NUOVI ANIMALI tiamoci scomodi”, più che il titolo, è l’invito rivolto dal stanno sperimentando un modo diverso di approcciare le Terre alte. Il trail nuovo Festival italiano del volontariato organizzato running è diventato uno sport di tendenza e, conseguentemente, sempre dal Centro nazionale per il volontariato (Lucca, 11-13 più persone lo praticano. Purtroppo alla velocità di diffusione della pratica maggio 2018). Un contesto nel quale, grazie al Cai, si non corrisponde una proporzionale diffusione della cultura della montagna. parlerà di montagna. Anzi, di montagnaterapia. Sa- Una cultura fatta di rispetto dell’ambiente, rispetto di se stessi e rispetto ranno presentate esperienze nate per abbattere pre- delle altre persone. Per parlare di questi argomenti e per proporre un punto giudizi e differenze: una montagna che si fa sociale e di vista più in linea con il Cai, la Sezione Sem di Milano ha organizzato per che trova la sua funzione anche in ambito sociosani- lunedì 14 maggio una serata di avvicinamento alla corsa in montagna. Vuole tario, che include disabili, malati, persone affette da essere un’occasione di contatto tra due mondi che si intersecano spesso,

patologie psichiatriche. Nel pomeriggio di sabato 12 e soprattutto un momento di scambio di esperienze. L’idea è quella di ve- Bombassei Nicola Foto maggio è in programma “Montagnaterapia, tra cura rificare, in questo primo incontro, quali argomenti tra quelli trattati abitual-

e inclusione”. Moderati da Luca Calzolari (direttore di mente nei corsi organizzati dal Cai (e in particolare dalla Scuola Nazionale Le montagne non sono una barriera e neppure un confine da contendere, ma commons) (Wikimedia Mark Gurney Foto Montagne360) parteciperanno Ornella Giordana e di Alpinismo Silvio Saglio) possano essere d’interesse per chi pratica il trail una cerniera aperta, un luogo di incontro, di amicizia e di pace. Nasce da que- Marco Battaìn (gruppo “La montagna che aiuta”, Cai di running. L’attenzione sarà incentrata esclusivamente sull’attività non com- sta convinzione il progetto “Dolomiti senza confini”, un percorso che inanella Attualmente si conoscono circa 2 milioni Torino), Giliola Galvagni e Sara Foradori (Sat), Aldo Ter- petitiva. Non si parlerà di tecniche di allenamento o strategie di gara, ma si 12 ferrate di elevato valore alpinistico che si sviluppano a cavallo tra l’Italia e di specie di esseri viventi, ma gli scienziati reni (Cai di Firenze, “La montagna per tutti”) e Giusep- porrà l’attenzione sui grandi temi della sicurezza, della preparazione, delle l’Austria: tra il Cadore, l’Alta Pusteria e la Valle del Gail, tra le Dolomiti di Sesto stimano che molte di più attendano di essere pe Comuniello (alpinista non vedente). Le conclusioni attrezzature e delle normative. Alla serata del 14 maggio parteciperà Ales- Pusteria e del Cadore e una propaggine delle Dolomiti di Lienz. Un percorso di scoperte e classificate. La maggior parte di saranno affidate a Lorella Franceschini, Vicepresidente sandro Gogna con un intervento sulla filosofia dell’approccio all’ambiente pace che attraversa i luoghi dove più cruente sono state le battaglie dolomitiche queste vivono nelle profondità oceaniche o generale del Cai. Info: www.festivalvolontariato.it montano. L’ingresso è libero, la prenotazione gradita: la nuova sede della durante la Prima guerra mondiale. Un progetto ambizioso che sarà inaugurato sono di dimensioni minuscole, ma ogni anno sezione Cai Sem è in piazza Coriolano 2 a Milano. sabato 9 giugno alle ore 11 sul Passo Monte Croce Comelico. Saranno gli alpinisti nuove specie si aggiungono anche alla lista dei Per maggiori informazioni: www.caisem.org, [email protected] Reinhold Messner, Fausto De Stefani e Hans Wenzl a tagliare il nastro inaugurale mammiferi, spesso rinvenute in zone montuo- ERRATA CORRIGE dopo esser saliti, di buon’ora, a quota 2300, là dove il percorso “Dolomiti senza se che per il loro isolamento e la varietà am- Nell’articolo “Oltre il sostantivo” (pag. 11, Montagne360 confini” inanella l’incrociarsi del Cadore con la Pusteria e l’Osttirol. I protagoni- bientale sono un vero scrigno di biodiversità. È marzo 2018), Bianca di Beaco è stata definita “la prima sti dell’iniziativa sono proprio tanti, a cominciare dai Gruppi di Azione Locale di il caso dell’olinguito (Bassaricyon neblina, nella accademica del Cai”. Il past president Giovanni Rossi pre- Lienz, dell’Alto Bellunese e della Pusteria, dai gestori dei rifugi dislocati lungo il foto), un procionide arboricolo che vive nelle cisa: «L’ammissibilità delle donne è stata approvata a lar- percorso, dalle Guide alpine italiane e austriache, dal Cai e dall’Alpenverein. E poi foreste andine di Ecuador e Colombia nutren- ga maggioranza dall’Assemblea Generale di Milano 1977. ci sono la Provincia di Belluno e il Comune di Comelico Superiore. Tutti insieme dosi prevalentemente di frutta. L’ordine più Marino Stenico chiese a Bianca di “avere l’onore” di (ri) protagonisti di un percorso di pace lungo 100 chilometri, che collega due Stati, rappresentato è quello dei chirotteri, con de- presentare la sua candidatura, ma lei rispose con lettera tre Regioni, tre Province e tocca 13 rifugi. cine di nuove specie scoperte un po’ in tutte le di cui posseggo fotocopia di non essere più interessata catene montuose; in Italia l’orecchione sardo (furono ammesse Adriana Valdo e Silvia Metzeltin)». (Plecotus sardus) – endemico della Sardegna orientale) – è stato classificato soltanto nel La prima Festa della Montagna Dolce sulle Alpi 2002. Numerosi anche i roditori, fra cui il ratto Due serate di testimonianze, storie e spettacoli e due giornate per sperimentare gigante di Vangunu (Uromys vika), presente Web & Blog dal vivo, sulle montagne piemontesi, la bellezza e l’emozione di un’escursione, soltanto nell’omonima isola delle Salomone; un’arrampicata o un piccolo tour in mountain bike. Questo vuole essere, in sinte- nell’isola indonesiana di Sulawesi sono stati CUNEOTREKKING.COM Con i dettagli di oltre 430 escursioni di varia difficoltà effettua- si, la prima Festa della Montagna Dolce sulle Alpi, che si terrà ad Acceglio (CN), scoperti, nel 2015-16, il Gracilimus radix e il cu- te dagli amministratori (per un totale di 5.200 km e un dislivel- in Valle Maira, da venerdì 22 a domenica 24 giugno. L’obiettivo degli organizzato- rioso “topo col muso di maiale” (Hyorhinomys lo complessivo di 400.000 metri), il blog vuole essere uno dei ri, l’associazione Trip Montagna (Turismo responsabile in Piemonte) e l’Unione stuempkei), entrambe specie terricole viventi riferimenti per gli escursionisti che intendano percorrere gli iti- Montana Valle Maira, è di promuovere una forma di turismo responsabile, com- nelle foreste montane. nerari delle vallate della provincia di Cuneo e delle vicine Costa petente e consapevole, che consenta un futuro di sostenibilità turistica per le Diverse specie sono poi state individuate nei Azzurra e Valle Roya (Francia). Gli amministratori descrivono Alpi e le altre montagne italiane. Saranno chiamati a raccolta attori della cultura, mercati dell’Indocina rurale. È il caso del ratto itinerari che vanno dalle semplici passeggiate alle camminate dello spettacolo e dell’informazione, oltre ai professionisti del turismo a basso delle rocce laotiano (Laonastes aenigmamus), più impegnative, sempre corredate da foto e tracciato GPS. impatto (gestori dell’accoglienza, guide alpine, guide escursionistiche, parchi, del coniglio striato annamita (Nesolagus «Abbiamo intorno a noi una dozzina di vallate meravigliose, ecomusei). Le guide metteranno a disposizione una rosa di professionisti per timminsi) e dello scoiattolo volante gigante del una più bella dell’altra, che non hanno nulla da invidiare alle accompagnare chi non ha esperienza di montagna o intende provare un’espe- Laos (Biswamoyopterus laoensis), tutti abitan- più blasonate, senza contare le centinaia di laghetti alpini», rienza nuova. La Festa della Montagna Dolce continuerà la settimana successiva ti gli impenetrabili massicci calcarei al confine scrivono nella presentazione. Oltre alle escursioni, nel sito si con l’apertura straordinaria di chiese, musei e altre offerte culturali, da incro- fra Laos e Vietnam. parla anche di libri di montagna e attrezzatura. ciare con l’attività ludica e sportiva. Per maggiori info: www.solstizionellealpi.it

8 / Montagne360 / maggio 2018 maggio 2018 / Montagne360 / 9 INFORMAZIONE PUBBLICITARIA In mezzo alle Dolomiti

La regione di Plan de Corones (Brunico, Valdaora, San Vigilio) è considerato uno dei luoghi energetici dell’Alto Adige, ricco di situata nella provincia più settentrionale d’Italia, caratterizzata storie e leggende come quella del Regno dei Fanes, che narra da un paesaggio di singolare e sorprendente varietà. I due l’ascesa e il declino di questo popolo alleato con le marmotte paesi di San Vigilio di Marebbe e San Martino in Badia dell’altopiano. Durante l’escursione si possono avvistare, in rappresentano la parte ladina della regione e costituiscono mezzo a una natura incontaminata, numerosi animali selvatici un vero e proprio paradiso per chi vuole avvicinarsi allo e apprezzare, in un perfetto connubio di tradizione, innovazione spettacolare mondo montano delle Dolomiti. I due parchi e autenticità, la cucina tradizionale. naturali (Fanes-Senes-Braies e Puez-Odle) belli e intatti, e Tra le tante altre possibilità, suggeriamo una visita a San un’offerta turistica impeccabile fanno di questo territorio un Vigilio e San Martino, centri vitali della cultura ladina (da approdo per chi ama la montagna sia d’estate che d’inverno. non perdere il Museo Ladino Ćiastel de Tor a San Martino L’offerta è davvero ampia e va dallo sci di fondo all’escursionismo e il Centro visite Parco naturale a San Vigilio), o ancora, in ogni stagione dell’anno, dall’arrampicata all’alpinismo, dalla un’escursione a Longiarù, che sarà ufficialmente dichiarato mountain bike all’equitazione, comprendendo anche la zip line “Paese degli alpinisti” durante quest’estate. Longiarù è anche più grande d’Europa. il punto d’ingresso al Parco naturale Puez-Odle. Un’escursione consigliata è quella al Parlamento delle Marmotte, nel Parco naturale Fanes-Senes-Braies. Fanes è www.kronplatz.com/escursioni-dolomiti Alto Adige-Südtirol Lo spettacolo della natura Raggiungere le vette, sostare nei rifugi, rimanere abbagliati da uno spettacolo naturale unico: praticare escursionismo nel cuore del Patrimonio Mondiale Dolomiti UNESCO significa tutto questo e molto altro ancora. Con, in più, l’accoglienza e la sicurezza di chi ama il proprio territorio e desidera farlo conoscere. Un paesaggio montuoso magico e costellato di piccoli sentieri e percorsi ben preparati e segnalati. Molti dei rifugi dolomitici sono facilmente raggiungibili grazie ad itinerari adatti a tutti che non richiedono un’attrezzatura speciale. I punti di partenza dei sentieri sono comodamente raggiungibili con i mezzi pubblici. E così, immersi nella natura, passo dopo passo, si giunge al rifugio dove, in tutto relax, non resta che abbandonarsi alle prelibatezze della cucina locale, per poi dormire in rifugio nel silenzio della montagna.

Le Dolomiti UNESCO - Patrimonio Mondiale

L’Alto Adige accoglie numerose zone dallo straordinario valore Il territorio settentrionale è delimitato da quattro aree estetico e paesaggistico e caratterizzate da notevole importanza principali: i Parchi naturali Tre Cime, Fanes-Senes-Braies, scientifica a livello geologico e geomorfologico; per questo Puez-Odle e Sciliar-Catinaccio. Tra di loro il sistema Puez-Odle, motivo nel 2009 le Dolomiti sono state dichiarate Patrimonio un gruppo montuoso relativamente compatto che si estende Mondiale dell’ UNESCO. Concentrato di bellezza e maestosità, per tutta la sua superficie all’interno della provincia. Si tratta le Dolomiti sono sculture della natura con le loro cime verticali di un territorio speciale, ricco di risorse naturali, puntellato e pallide, dove guglie, pinnacoli, torri e altipiani si mischiano da numerosi parchi sorti per proteggere e valorizzare questa con la presenza dell’uomo nei pascoli, nei pianori e nelle enorme ricchezza, incastonato tra quei monti testimoni della vallate. Questa catena montuosa, incorniciata dai mille colori cultura e della grande capacità di accoglienza delle genti di della roccia impreziosita dai raggi di sole, contraddistingue montagna. un paesaggio fatto di natura e cultura che l’ha resa Patrimonio Nella pagina di sinistra, il Seceda ai piedi del gruppo delle Odle in Val Gardena. © Foto Andreas Mierswa. Mondiale dell’umanità. www.suedtirol.info/dolomiti In alto, il Parco naturale Fanes-Senes- Braies. Foto Alex Filz ©. Sopra, Sasso Putia, Parco naturale Puez-Odle. © Foto Laurin Moser INFORMAZIONE PUBBLICITARIA ATTUALITÀ La civiltà dell’uomo buono Roberto è un socio Cai con disabilità, maltrattato e offeso solo per essersi opposto a certi motociclisti irrispettosi dei divieti (e della natura, compresa quella umana) di Gianluca Testa

è stato un uomo dalla fronte mese fa, lassù a milleottocento metri, sui oltre i quaranta giorni di prognosi, quel- Dall’alto, il Rifugio Bolzano sullo Sciliar e il Catinaccio (c) Off the Path, Helmuth Rier alta e con basette lunghe fino monti sopra Ravascletto, in provincia di lo che più ferisce è la profonda indiffe- C’ al mento. Ha scritto parole Udine. Dapprima ha sentito l’eco di un renza umana. Quella di chi, irriguardoso che sopravvivono ai secoli. Come quel rumore difficile da confondere. Poi, get- delle norme e del prossimo, pur di asse- Di rifugio in rifugio, all’Alpe di Siusi saggio in cui sosteneva la completa liber- tando lo sguardo lungo i sentieri, ha avu- condare la passione per i motori è capace tà della natura umana. Lui, John Stuart to la conferma di quel che già pensava: di calpestare luoghi naturali bisognosi L’Alpe di Siusi, 1800-2200 metri di quota, è il più grande conduce al Rifugio Sasso Piatto, ai piedi dell’imponente vetta Mill, era un filosofo britannico convin- un gruppo di motociclisti stava attraver- di tutela e diritti inalienabili che meri- altopiano d’Europa e si trova ai piedi del massiccio dello Sciliar. omonima. La mattina seguente si torna a Compatsch, punto di to che ognuno fosse obbligato a osser- sando percorsi vietati, proprio all’inter- terebbero solo di essere istintivamente Gli antichi piccoli insediamenti abitati sono oggi i punti di partenza di questo incantevole anello. vare una corretta linea di condotta nei no di una zona di protezione speciale, tra rispettati. Come se non bastasse, questa partenza ideali per escursioni mozzafiato. Camminare di rifugio Altra attrazione della zona è il Parco naturale Sciliar-Catinaccio: confronti degli altri. Ha scritto che «gli i sentieri contrassegnati dai segnavia 154 storia non si esaurisce con il trasporto in rifugio, nel cuore delle Dolomiti, per toccare con mano la istituito nel 1974, si estende nei comuni di Castelrotto, Fiè e uomini malvagi non hanno bisogno che e 152. Roberto, che è socio della sezione in ospedale. C’è anche un “dopo”: alcuni bellezza di questo territorio è un’esperienza da non perdere, Tires. Vale la pena segnalare che qui troviamo vette molto alte: di una cosa per raggiungere i loro scopi, Cai di Tolmezzo, prima li ha fotografati utenti hanno reiterato le offese sui social cioè che gli uomini buoni guardino e non e ripresi. Poi li ha raggiunti a bordo del network. «Condividi se sei indignato», un’avventura di più giorni circondati da una natura fantastica. a questo gruppo montuoso appartiene infatti il Catinaccio facciano nulla». Roberto De Prato è un suo quad. Un controsenso? Nient’affatto. si legge spesso. Eppure ciò che si muove La prima tappa conduce sullo Sciliar: la sua sagoma, con le d’Antermoia, che raggiunge i 3002 metri. Una particolarità: uomo buono. Fortunatamente – per noi, La disabilità motoria non gli impedisce all’altezza della pancia è sempre il cuore due cime Punta Santner e Punta Euringer è inconfondibile e all’interno del Centro Visite del Parco (a Tires al Catinaccio) non certo per lui – Roberto non si limita di amare e di vivere la montagna. Quello che colpisce per primo. Impietosamente, per questo lo Sciliar è diventato l’emblema dell’Alto Adige. c’è un’antica segheria veneziana ad acqua, della quale viene a guardare né lascia che passino inosser- è il mezzo che gli è consentito utilizzare. non curante dei significati e delle impli- Il massiccio è anche un leggendario punto d’incontro delle illustrato il funzionamento. Nell’edificio ci sono inoltre stazioni vati abusi e ingiustizie. Per questo, nono- Ed è proprio da quello stesso mezzo che cazioni di certi commenti inopportuni. streghe. Secondo la leggenda, le streghe dello Sciliar sono le interattive che raccontano la storia della segheria e la natura stante la sua disabilità, è stato maltratta- è stato disarcionato. Dopo essere sta- Anche Legambiente si è schierata con to, spintonato, offeso e ferito. Nel corpo, to insultato solo per aver cercato di far Roberto. E noi con loro. Perché questa responsabili delle forti tempeste che si scatenano. Giunti al all’interno del parco, oltre ad una sezione dedicata alla geologia certo. Ma anche nell’anima. La sua e rispettare il sacrosanto divieto, uno dei non è solo una battaglia di civiltà, ma Rifugio Bolzano, consigliamo di non perdere il tramonto sul dell’area. quella di tutti coloro che ogni giorno motociclisti l’ha scaraventato (e abban- una rivendicazione del diritto a vivere Monte Petz, il punto più alto dello Sciliar. Il giorno seguente un portano avanti battaglie di civiltà, senza donato) a terra. Al di là della mezz’ora secondo natura (con buona pace di Se- itinerario fiabesco porta al Rifugio Alpe di Tires. L’ultima tappa www.seiseralm.it/dolomiti arrendersi. Come quel giorno di qualche trascorsa lì, in attesa dei soccorsi, e ben neca). ▲

12 / Montagne360 / maggio 2018 maggio 2018 / Montagne360 / 13 CamminaItaliaCai 14 /Montagne360 C per sognare Camminare dimensione escursionistica. dimensione escursionistica. Nel progetto alpinoitalianoc’è delClub moltodipiùuna esociale. culturale Charley. Perché camminareèinsiemeun’esperienza intima, lo statunitense John SteinbecknellibroViaggiocon Ernst giustamente che fanno le persone» scriveva sono i viaggi persone non fanno i lizzano viaggi, lungo i cammini. «Le sogni che si materia conquistati da quegli stessi da restare - vallate montagne.Tutto epietrose ècosìunicoeirripetibile evariegato, mutevole cheattraversaper ilpaesaggio, verdi te. Volti, sguardi,paroleestrette dimano.Ma ècosìanche dopo l’altro, nonc’è ugualeperduevol- nulla che siripeta E questo èproprio ciòcheciaspetta.E questo ▲ che cerca». moltodipiùciò riceve nellanaturapasseggiata l’uomo l’ambientalistaché, come sosteneva John Muir, «inogni paese seguendolaviatracciata. Apiedi,ovviamente. Per- del momento potremo andareallariscoperta Sì, daquesto nascita è di poco successiva a quella dell’Unità d’Italia. cui minare nellagrande bellezzainquotasiaproprioilCai,la nuovaquesta vitadelSentieroItalia edelsognocam- epromotore di E forsenonèuncasocheafarsiinterprete lungo abbandonati torneranno a vivere una nuova stagione. Ma anche quelle naturalistiche, che anche i sentieri a visto Quellerelazionali,per cominciare. zione delleopportunità. sentieri, allora ecco che ci troviamo di fronte alla moltiplica- gno eogni sogno sirinnova conlaproposizione di nuovi misurava circa74 cm).Eseaogni passocorrispondeunso- “passi semplici”(ovveroilgradus degliantichiromaniche è ilsentieropiùlungo delmondo.Sonopiùdi8milioni lo stivale. Un ed sentierochesupera iseimilachilometri, si sviluppano,tra bellezzaeineditenarrazioni, lungo tutto Una conséesperienzeericchezzeche diversitàcheporta economie. capace dicrearenuoveesuggestive impatto e il conseguente indotto sostenibile sui territori, è anchel’aspettodimensione valoriale incui colsuo turistico, Ma Una certo. scita culturale, anchepaesaggistica. nuova dicrescita.Unainsieme sonounagrande opportunità cre- straordinaria diversità.Perché avanzando, unpasso meravigliose, atratti disincantate. Bellenellaloro grandi sognatori. Personeamminando s’incontrano / maggio 2018 CamminaCai e Luca Calzolari Sentiero Italia maggio 2018 / Montagne360 / 15 foto archivio R. Carnovalini CamminaItaliaCai • LA STORIA

Sull’alto Appennino l Sentiero Italia è il fiore all’occhiello dell’e- trasformatasi in un progetto, a Prato, durante un reggiano (foto scursionismo di lunga percorrenza di casa convegno del Club alpino. E suscitò subito l’inte- Gianfranco Bracci) Lo stivale, su due piedi Inostra. Ideato nel 1983, ha avuto una genesi resse di alcuni dirigenti di spicco del Sodalizio, lunga e interessante. Si tratta di un percorso pe- tra i quali Giacomo Priotto, il presidente genera- donale che si sviluppa per oltre 6100 chilometri. le del Cai, e Fernando Giannini, presidente del- Il 19 giugno 1983 è nata l’idea di un grande sentiero Percorre l’intero arco alpino e la dorsale appen- la sezione di Prato. Nel frattempo, sulla stampa che attraversasse l’intero arco alpino e la dorsale ninica, unisce Trieste alle Alpi Liguri e da queste nazionale e sulle riviste specializzate di quel pe- si spinge fino all’Aspromonte, per poi continuare riodo – in particolare su Alp e sulla Rivista della appenninica. Ecco come quel sogno si è trasformato nelle due isole maggiori. È un’arteria escursioni- Montagna – cominciarono a uscire i primi artico- stica che propone una varietà infinita di sugge- li sulla nuova iniziativa escursionistica. Nel 1986, in un progetto, grazie all’Associazione Sentiero Italia stioni e di atmosfere, di ambienti naturali, pano- un ampio articolo dedicato al progetto da Ardito e al Club alpino italiano rami e paesaggi. Può riempire decine di giornate sulle pagine dei viaggi di Repubblica fu intitola- di cammino, da collegare in rapida sequenza l’una to “Gran Sentiero Italia”. Il nome del sentiero – all’altra, ma può essere percorso anche solo a trat- tolto il “Gran” – nacque in quell’occasione. In un ti, con passeggiate di un giorno, o con brevi trek. seminario, tenutosi a Firenze nella primavera del 1987, l’idea venne ulteriormente approfondita. PRIMA UN’IDEA, POI UN PROGETTO L’idea del grande sentiero ha una data precisa, L’INIZIO DEI LAVORI 19 giugno 1983, e anche un luogo di riferimento, Nel volgere di breve tempo, il comitato promoto- Castelnuovo Garfagnana. Quel giorno venne pre- re dell’iniziativa costituì l’Associazione Sentiero sentata al pubblico degli appassionati la GEA, la Italia. E arrivò anche uno sponsor, l’IWS, il segre- Grande Escursione Appenninica. Nel corso della tariato della lana, a sostenere per un triennio le camminata d’inaugurazione, Cristina Di Bono e attività di promozione dell’associazione. Il Club Riccardo Carnovalini (i primi camminatori italia- alpino si attivò chiedendo alle delegazioni regio- ni che avevano percorso l’intera catena appennini- nali di studiare nei dettagli tratti del percorso di ca dalle Madonie alla Liguria), Alfonso Bietolini e loro pertinenza. Poi, nel 1991, nacque un gruppo Gianfranco Bracci (gli ideatori della GEA), Furio di lavoro paritetico di cui facevano parte i rappre- Chiaretta e Stefano Ardito, entrambi giornalisti sentanti dell’associazione Sentiero Italia e il Cai. specializzati sul tema montagna oltre che speri- A nome della prima operavano Riccardo Carno- mentati camminatori, cominciarono a fantastica- valini, Furio Chiaretta e Gianfranco Bracci; il Cai re sulla possibilità di un collegamento tra la GEA era rappresentato da Teresio Valsesia, Giancarlo toscana e le altre realtà escursionistiche di rilievo Corbellini e Filippo Di Donato. Lo scopo dell’or- della penisola – l’Alta Via dei Monti Liguri, la GTA ganismo operativo era quello di lavorare al pro- piemontese, le Alte Vie valdostane e altri percorsi getto e, dove fosse stato possibile, di predisporre già esistenti – per creare un sentiero che percor- sul terreno, con un’adeguata segnaletica, il trac- resse l’intera penisola, dal Friuli-Venezia Giulia ciato del sentiero. Si cominciò a studiare anche alle isole. la possibilità di creare dei posti tappa in grado Sulle prime la cosa sembrò un sogno. Ma discu- di garantire i pasti serali e il pernottamento dei tendo e rimuginando sulle reali possibilità dell’i- trekker. Piccole strutture ispirate ai gîtes d’étape dea iniziale, i pensieri cominciarono ad assumere francesi e ai posti tappa sperimentati sulla GTA contorni più concreti. Presto al gruppetto si af- piemontese, da allestire in edifici già esistenti fiancarono Roberto Mantovani, che a quel tempo (baite, alpeggi, scuole in disuso, locande rurali) dirigeva la Rivista della Montagna, il giornalista- che avrebbero dovuto dotarsi di locale cucina, let- escursionista lombardo Giancarlo Corbellini, il ti a castello e servizi igienici. camminatore-esploratore Franco Michieli e i pro- In quegli anni si susseguirono a intervalli le motori dei sentieri del Sud Italia: Donato Vece, inaugurazioni di diversi tratti del percorso: in Alfonso Picone Chiodo e Giuseppe Casnedi. Toscana, in Campania, in Lombardia, con con- Nel 1985 Stefano Ardito rilanciò l’idea, ormai vegni molto frequentati e camminate collettive che ogni volta annoveravano la presenza di molte centinaia di escursionisti attratti dalla novità. Si tratta di un percorso pedonale di Nel corso degli anni ’90 furono dedicati molto oltre 6100 chilometri. Esplora l’arco tempo e molto lavoro alla promozione del “sen- tierone”. Uscirono decine di articoli sulle rivi- alpino e la dorsale appenninica, fino ste specializzate, sui quotidiani e sui periodici all’Aspromonte e alle isole maggiori ad alta tiratura. In alcuni casi le manifestazioni

16 / Montagne360 / maggio 2018 maggio 2018 / Montagne360 / 17 CamminaItaliaCai • LA STORIA Alpi Veglia, Devero inaugurali dei vari tratti del percorso comparvero delle norme regionali sulla ricettività. Molti tratti Un tratto del Sentiero sugli schermi televisivi. L’attenzione generale nei risultavano quindi percorribili solo da pochi escur- Italia in Toscana (foto Gianfranco Bracci) confronti dell’escursionismo conobbe una decisa sionisti disposti a bivaccare in tenda. Così l’entusia- Valle Antrona impennata, e anche gli amministratori pubblici co- smo cominciò a svanire, fino all’arenarsi dei lavori minciarono per la prima volta a mostrare interesse nei primi anni Duemila. nei confronti del camminare. Cominciarono anche Nel 1999 la camminata venne ripetuta con la colla- a uscire le prime guide regionali del Sentiero Italia, borazione dell’ANA e, in anni più recenti (marzo- Il “piccolo Canada” del Piemonte per gli escursionisti che volessero percorrere parti agosto 2017), dal giovane pordenonese Lorenzo del lungo tracciato pedonale. Franco Santin. Nel 1995 il Club alpino lanciò e portò a termine il CamminaItalia, una grande manifestazione escur- UNA NUOVA VITA sionistica aperta a tutti sul grande sentiero che sta- PER IL SENTIERO ITALIA? va prendendo forma definitiva lungo la penisola. La La storia del Sentiero Italia non è però ancora ter- camminata, guidata da Teresio Valsesia, Riccardo minata. Anzi, è imminente una rinascita del percor- Carnovalini e Giancarlo Corbellini, cominciò in so. Un colloquio tra alcuni dei componenti dell’As- febbraio da Santa Teresa di Gallura (in Sardegna) sociazione Sentiero Italia, il presidente generale del e si concluse dopo otto mesi a San Bartolomeo di Cai Vincenzo Torti e Alessandro Geri, incaricato Muggia (in Friuli-Venezia Giulia), coinvolgendo un dal Club alpino di avviare la rinascita del percorso totale di oltre 5000 camminatori (cifra ottenuta escursionistico, ha prodotto importanti novità. Da sommando tutte le presenze succedutesi nei vari parte della presidenza è stata annunciata ufficial- tratti dell’itinerario). In quell’occasione, degli oltre mente l’intenzione di rilanciare il Sentiero Italia 6000 chilometri che sulla carta costituivano lo svi- aggiornandone e ripristinandone il tracciato. In ri- luppo totale del percorso, solo 4000 erano segnalati sposta, il presidente e il direttore dell’Associazione a dovere; gli altri vennero percorsi con l’accompa- Sentiero Italia (Riccardo Carnovalini e Gianfranco gnamento dei responsabili regionali delle diverse Bracci), in accordo con i soci, hanno garantito al delegazioni del Club alpino, che conoscevano il ter- Sodalizio, a titolo gratuito, la piena disponibilità ritorio di loro competenza. Sullo slancio della ma- del marchio e del logo Sentiero Italia, registrato nel nifestazione, l’allestimento del percorso continuò 1994. Con l’invito a mantenere il nome originario ancora per alcune stagioni. Rimase tuttavia in gran del progetto e a voler ricordare, nella comunicazio- parte irrisolto il problema di dotare l’itinerario di ne, l’opera e il lavoro degli ideatori e dei promotori strutture per il pernottamento, anche per la rigidità del percorso. ▲

IN ALLEGATO LA CARTINA 1:25000

Alpi VegliA, DeVero Dal documento VAlle AntronA Carta originale siglato da 1:25 000 Riccardo Carnovalini e Gianfranco Bracci e indirizzato al Presidente generale ▲ 5 itinerari di escursionismo del Cai Vincenzo Torti: ▲ 3 gite invernali, con sci e ciaspole “Per questo chiediamo ▲ Tutti i rifugi e i numeri utili al Cai di utilizzare la definizione Sentiero Italia anche ora in fase di recupero e per il Allegato a Meridiani Montagne N° 92 - Direttore Responsabile Giovanna Mazzocchi Bordone - Errestampa (Orio al Serio - BG)

futuro, e garantiamo Covermappa Veglia Devero Antrona.indd 1 27/03/18 14:34 al Sodalizio la piena e Alpeggi, sentieri, cime nelle Aree Protette dell’Ossola libera disponibilità del marchio Sentiero Italia Una selezione di itinerari sulle tracce degli alpinisti dell’Ottocento e del logo”. I rifugi e i bivacchi nel cuore solitario delle alte quote 18 / Montagne360 / maggio 2018 IN EDICOLA

PAG MONT ALPI VEGLIA X RIVISTA CAI APRILE 2018 FF-04.indd 1 28/03/18 11:52 CamminaItaliaCai

Sotto, a piedi tra gli l progetto CamminaItaliaCai è nato all’ini- che mobilitò migliaia di soci per accompagnare spazi aperti zio del 2018 dalle idee che circolavano nel alcuni degli ideatori sull’intero itinerario. CamminaItaliaCai, I Club alpino italiano da qualche anno, ac- colte e portate a sintesi dal Presidente Generale LAVORARE INSIEME PER IL SENTIERO ITALIA e dal Comitato Direttivo Centrale del Sodalizio. L’evoluzione dei costumi ha modificato gli obietti- L’oggetto di questo progetto è il ripristino e la va- vi escursionistici, dall’inaugurazione nel 1972 del- due progetti in uno lorizzazione dell’itinerario di oltre 6000 km de- la Grand Randonnèe Corsa, quando lo scopo era nominato “Sentiero Italia”, concepito nel 1983 da compiere imprese memorabili, impegnative, itine- un gruppo di giornalisti e scrittori appassionati rari selvaggi, pernottamenti in tenda, al Cammino di escursionismo. Qualche anno dopo fondarono di Santiago del 1987 in cui l’interiorità prevaleva Sentiero Italia è il progetto di ripristino di questo l’Associazione Sentiero Italia e trovarono nel Cai sull’impresa. Se prima l’escursionista si misurava itinerario che attraversa l’intero paese, CamminaCai una valida sponda per realizzarlo, grazie all’en- con se stesso soprattutto per quanto riguardava la tusiastico impegno delle sue sezioni e di moltis- sua resistenza fisica e il suo adattamento all’am- è la pianificazione degli eventi che lo valorizzano simi soci, ma ci vollero molti anni. Finalmente biente, dopo il camminare è diventato un rito col- nel 1995 il Cai e l’Associazione Sentiero Italia lettivo, fatto di incontri, timbri sulle credenziali, di Alessandro Geri - foto E. Pisarra poterono organizzare il CamminaItalia, evento ricerca di spiritualità senza il rischio di perdersi o

20 / Montagne360 / maggio 2018 maggio 2018 / Montagne360 / 21 CamminaItaliaCai

A sinistra, colpo d’occhio essere finiti prima di iniziare quelli in alto. queste dimensioni occorrono motivazioni forti sia sulle montagne dai La terza fase si riferisce all’esecuzione dei lavori e per il ripristino, che per la successiva conservazio- crinali. dovrà essere finita entro ottobre massimo novem- ne in efficienza e vorrei dedicare un poco di spazio A destra in basso, la posa dei segnavia bre a seconda della quota e relativo andamento in questo articolo sia alle nostre motivazioni di stagionale. Questa terza fase si sovrapporrà con operatori sentieri e cartografia (SeC), sia a quelle la seconda per le aree a bassa quota o comunque dei possibili utenti, senza le quali non ci sarebbe prive di neve. L’esecuzione dei lavori potrà essere frequentazione. gestita direttamente dai volontari oppure, in man- Per noi tutto ciò è un atto d’amore per il territo- canza di competenze, affidati a terzi, naturalmen- rio italiano, che pur martoriato dai nostri difetti è te i costi varieranno e dovranno essere riportati sempre capace di sorprenderci per varietà, natu- nel progetto. ralità, bellezza, arte e costumi. È per questo sen- A fine anno il ripristino potrebbe essere compiuto, timento che cerchiamo di prendercene cura e il se tutti si impegnano e se le risorse finanziarie sa- Sentiero Italia è il nostro tentativo di fare un dono ranno adeguate al progetto. Nel caso, si potrà pas- prezioso al paese. Per chi lo percorre potremmo sare la palla alla Commissione Escursionismo per ricorrere alle motivazioni di ogni escursione socia- la realizzazione della quarta fase: l’organizzazione lità, avventura, sport, scoperta, salutismo, benes- degli eventi. Non si può immaginare una simile sere e chi più ne ha più ne metta, ma mi sembrano impresa con cantieri distribuiti su 6000 km di ter- tutte effimere ed insufficienti se quello che conta ritorio nazionale, senza mettere in conto qualche per il camminatore è arrivare, meglio se in tempi contrattempo, quindi è molto probabile che alcuni brevi. Infatti con questo spirito il camminare non cantieri si trascineranno nel 2019. Sarebbe già un ha alcun senso, perché è meno efficiente, più fati- grande successo se, a inizio 2019, la maggior parte coso e più lento di ogni altro mezzo. Il camminare del percorso fosse in ordine. assume un altro significato se l’attenzione più che di dover dormire a terra. In Europa i tempi erano LE FASI DEL PROGETTO sull’arrivare si pone sui contenuti dello spazio tra maturi, la frequentazione si misurava in decine di La prima fase, cioè la raccolta di informazioni sul- UN DONO PREZIOSO AL PAESE partenza e arrivo e sulla stessa azione fisica neces- migliaia di persone e il CamminaItalia ebbe tale lo stato dell’itinerario, dovrebbe essere conclusa Da questo breve resoconto i soci lettori si saranno saria per percorrerlo. In questo caso tutto acquista risonanza che ancora se ne sente l’eco. Paradossal- in aprile, per darci le informazioni necessarie alla resi conto di essere coinvolti in una grande impre- un senso e a ogni passo sai dove sei, scopri chi sei, mente proprio il momento di maggior successo ne progettazione, stimandone anche i costi. Dove le sa, quasi eroica, non dissimile dalle imprese alpi- quali sentimenti ignorati ti uniscono a ciò che hai decretò il declino. Il grande fervore che si scatenò condizioni della superficie calpestabile dei sentieri nistiche a cui il sodalizio è abituato da oltre 150 intorno e vieni proiettato nel tuo spazio più sacro. per realizzare nuove associazioni e nuovi itinerari, (fondo) fossero compromesse occorreranno lavori anni, tuttavia quelle sono quasi individuali, questa Un percorso molto lungo e pieno di emozionan- disperse l’impegno per il Sentiero Italia che, rima- di scavo, drenaggio e ricostruzione la cui entità e avviene su scala maggiore e, per questo deve es- ti evocazioni, come il Sentiero Italia, è l’ideale per sto incompiuto e poco percorribile, perse quote di costi dipendono dalle informazioni che i tecnici sere collettiva. Per impegnarsi in una impresa di raggiungere questo straordinario risultato. ▲ frequentatori, servizi e investimenti, seguendo il della sentieristica a disposizione dei GR stanno percorso inverso del Cammino di Santiago. raccogliendo (tipo di danno ed estensione) e dalle Oggi il Cai dispone di una rete escursionistica più soluzioni ai singoli problemi che ciascuno di loro estesa, che permette di adattare il tracciato del Sen- saprà escogitare (ripristino, deviatori per l’acqua o tiero Italia alle mutate esigenze ricettive e favorisce by pass). la creazione di varianti dove i problemi di percor- Dove la vegetazione ha coperto il tracciato oc- ribilità sono troppo difficili da risolvere, inoltre correranno tagli a raso, la segnaletica a vernice comincia a farsi strada l’idea che uniti si possono (orizzontale) andrà rifatta sulla maggior parte superare difficoltà altrimenti inaffrontabili e tutti i del tracciato e quella verticale agli incroci tra per- Gruppi Regionali del Cai hanno dato disponibilità corsi dovrà essere predisposta dalle incisorie. Per a realizzare la propria parte del progetto. Il concetto il montaggio dei pali – dove mancano – occorre- di lavorare insieme sta avanzando con molta lentez- rà una progettazione apposita, che identifichi in za anche nelle Regioni, che iniziano a guardare con modo univoco i luoghi dove montarli e questo ri- interesse al progetto del CamminaItaliaCai di ri- chiede la preliminare rilevazione sul campo. pristino e valorizzazione del Sentiero Italia, quindi La seconda fase consisterà quindi nella progetta- il sogno potrebbe forse realizzarsi. zione, programmazione e computo degli interventi e poichè dovrà essere finita entro giugno imporrà modalità organizzative diverse tra le aree di bassa Tutto acquista un senso, a ogni passo e alta quota. In particolare mentre in bassa quota si dovrà lavorare sul campo contemporaneamen- sai chi e dove sei, quali sentimenti ti te alla progettazione, in alta quota si progetta fino uniscono a ciò che hai intorno e vieni allo snevamento, poi si interviene. Ciò significa proiettato nel tuo spazio più sacro che i lavori di campagna a bassa quota dovranno

22 / Montagne360 / maggio 2018 maggio 2018 / Montagne360 / 23 CamminaItaliaCai 24 /Montagne360 R gonisti dellarisalita dellacatena gliAppennini, el’annodi segnaletica, successivofurono prota- Via dei Monti Liguri, a quel tempo ancora priva percorsero dapprimal’AltaRiccardo eCristina al rifugioCaiCarrara sulleAlpiApuane,nel1980 terminati i loro treannidigestione particolare, DiBono.Ina piediassiemeallamoglieCristina si era fatto viaggi importanti notareperalcuni A cavallo tra glianniSettanta eglianniOttanta pagineera siparlainqueste giàmoltonoto. cui corpo il progetto del grande percorso pedonale di dell’Associazione pedonale si promotore èfatto Cai il cui di e uno degli ispiratori del progetto del grande percorso presidenteCarnovalini, dell’Associazione Italia Sentiero Il senso apiedi del secondo viaggio Riccardo riconnettersi allaterra Camminare per Viù, provincia di Torino), è il presidente viveinVal Spezia(oggi nario diLa di iccardo Carnovalini, classe1957, origi- / maggio 2018 Sentiero Italia.Quandoprese • INTERVISTA • verso ilgrande Nord, coniltrektra Göteborg, in all’estremità settentrionale della Danimarca, poi della nuova Europa: dapprima fino a Skagen, el’Ovest apieditra l’Est viaggi importanti cuni Muro di Berlino, Riccardo fu protagonista di al- nel 1985.Negli anni’90,aitempidellacadutadel italiane,4000km da Triestecoste aVentimiglia, il cenda piùnotadiCarnovalini fuinqueglianni liani: ilPo, ilPiave, l’Arno, vi- laDora Baltea.La grandi fiumi risalìilcorsodialcuni Cristina, ita- Alpi, dicolleincolle.Poi, nel1984,semprecon te. Nel 1983Riccardoattraversò le conCristina Liguria. Poi fu la volta di altri lunghe cammina- dalla Madonie, inSicilia,alCollediCadibona CamminAmare, ilpercorsoaricalcoditutte le

foto archivio R. Carnovalini un percorso escursionistico. Unun percorsoescursionistico. sentiero chene avrebbecolo scrissi che l’Italia dovutodotarsi di - re conAirone, e ricordo che nel mio primo arti gli Appennini. Poco dopo cominciai a collabora- scoccò nellamiamentenel1981, mentrerisalivo «È vero,lascintillaoriginaria delSentieroItalia quell’occasione. versarla per intero sia maturata proprio in la penisoladiunsentieroingrado diattra- didotare a queltempo,sidirebbechel’idea penninica del1981. Rileggendo cosascrivevi ap- Riccardo, torniamoallatuacamminata LA NASCITA DIUNPROGETTO senza farriferimentoalui. è davvero impossibile parlarediescursionismo fotografie italiano.Insomma, sulpaesaggio oggi Rai. Infine unarchiviodi300mila siècostruito della televisive piedi inprogrammi sulletrereti a di viaggi Uno come esperto ed è intervenuto e straniere. Ha condotto trasmissioni suRadio italiane chesonocomparsisuriviste di viaggio eungran numerodireportage tori importanti, infatti, pubblicato una ventina di libri con edi- tera acamminare.Eraccontare. Riccardoha, 2017, siciliane. Una nel periplo delle coste vita in- dell’Appia Antica,conPaolo Rumiz; eancora, nel deltracciatopegnato nellaricercaenelrecupero altre esperienze.In annirecenti(2015) si è im- l’ambiente alpinodaVienna aNizza.Epoi,mille di TransAlpedes, ungruppoeuropeochestudiò della Scandinavia. Carnovalini feceancheparte Svezia, eNordkinn, ilpuntopiùsettentrionale in confidenza con ilterritorio».▲ altri una chance in più per poter davvero entrare Sentiero Italiaera proprioquella:regalareagli che per me stava alla base del progetto del l’idea una relazionesentimentalecon l’ambiente. Ecco: sibilità diriconnettersi conlaterra, nelricreare vedere, il senso dell’andare nella pos- a piedi sta mino, allaconoscenzadeiluoghi.Amiomododi sono riuscito a dedicare all’esperienza del cam- In ognicaso,permeciòchecontaèiltempo benpiùimportanti. distanze gente che hacoperto apiedi,c’è conlosviluppodeiviaggi tiva: oggi, ferenza dellaTerra. Ma- nonèunacifra competi grossomodoquantolacircon- 35mila chilometri, vero iconti:credodiaver camminato percirca «Con esattezza, nonsaprei,ho maifatto dav- Hai percorsi finora? mai calcolato i chilometri chi. Edèunpeccato». sene vedono semprepo- sentieri, di escursionisti Sututtipio icamminidipellegrinaggio. glialtri corsi noti,quellichevanno piùdimoda,adesem- «Sì, ingenerale camminadipiù,masolosuiper- lagentelia oggi camminadipiù? Ita- ilSentiero nacque Rispetto aglianniincui con ildegrado tisegnanoinprofondità». rovinati molti incontri posti dal degrado. E certi belli e deliziosi, luoghi dell’abbandono, e anche concentrati, trovi, gliuniaccantoaglialtri,luoghi diverse. Edèsempreunalezioneperché,inspazi «Muovendosi daprospettive apiedi,vedil’Italia E cioè? poco ottimistici». ovvie soddisfazioni,miregalaanchedeipensieri perlaverità,oltre a delle della vita,echeoggi, scenza significativa, hodedicato gran parte acui Paese. ilnostro nisti Per mesitratta diunacono- - anche iltentativo difarconoscereagliescursio Sentiero Italiaèstato unbellavoro collettivo. E «È stato un’esperienza Sì, quello del importante. Italia? Sentiero Negli perteil annisuccessivicos’èdiventato in quegliannigiàfunzionavano». mente utilizzandoipercorsidiampiorespiroche tà dicreareungrande sentieronazionale.Ovvia- mo achiederci,tutti insieme,sec’era lapossibili- rivangai lamiavecchiaidea.Quelgiornotornam- franco Bracci (gliideatori delpercorsotoscano),e e Gian- Chiaretta, e anche con Alfonso Bietolini chiacchierai alungo ArditoeFurio conStefano Appenninica, laGrande Escursione della GEA, Due anni dopo, in occasione dell’inaugurazione conto supercorsipedonalidilungapercorrenza. verso un’Europa che, già all’epoca, far poteva percorresse tutte lemontagneperpuntarepoi maggio 2018 / Montagne360 rm / 25 CamminaItaliaCai • LA TESTIMONIANZA

tavole rotonde. È stato bello, gratificante e coinvol- tappa abruzzese del Sentiero Italia che unisce ri- gente. Molti escursionisti sono ritornati più volte, cordi di antichi percorsi per riconoscere le antiche La storia camminata compatibilmente con il loro tempo libero. Una le- radici della vita del nostro Paese”. Come ha spiega- gittima soddisfazione per tutti. to il professor Alessandro Clementi, è stata l’occa- Non siamo passati dalle città più famose. La lunga sione ideale per unificare le tante “storie” dell’Ita- linea di raccordo fra Santa Teresa di Gallura e Trie- lia attraverso la conoscenza analitica del territorio, Dopo vent’anni, uno dei protagonisti del progetto ste ha seguito invece lo spessore inconsueto dell’I- specchio fedele della quotidianità delle genti lun- CamminaItalia, parla dei tanti significati del “trekking talia Minore (da scrivere proprio con la maiuscola). go i secoli. Davvero la storia trasuda dai sentieri. Questa Italia tanto bella e varia perché lunga. Un La libera partecipazione, aperta a tutti, senza al- più lungo del mondo” mosaico di molte Italie. Nature e culture diverse, cuno steccato burocratico, era un rischio da cor- dalla macchia mediterranea alla flora pioniera delle rere. Utilizzando “la prudenza del buon padre di di Teresio Valsesia - foto Riccardo Carnovalini Alpi. Un crogiolo di lingue e di genti. Per otto mesi, famiglia” (come suggerito da Vincenzo Torti) non giorno dopo giorno, ne abbiamo avuto la prova abbiamo lamentato nessun incidente. E grazie agli provata. sponsor e alle prestazioni di tanti volontari – è op- A sinistra, la partenza del CamminaItalia del portuno ricordarlo – al Cai il CamminaItalia non 1995 a Santa Teresa di MILIONI DI PASSI E MILIONI DI ALBERI è costato un solo centesimo, anzi è terminato con Gallura. I compagni più assidui sono stati i boschi. Milioni di un piccolo avanzo finanziario. A destra in basso, un passi e milioni di alberi. Eravamo partiti dalla Sarde- Soprattutto nell’Appennino meridionale, abbia- momento del trekking gna il 13 febbraio con i mandorli in fiore, illudendo- mo camminato per lunghi tratti senza incontrare del 1995 (Val Strona, colle dell’Usciolo) ci di vivere la primavera. Invece è seguita una lunga nessuno: purtroppo le montagne italiane sono più coda invernale con la neve nel Cagliaritano, le bu- consumate che camminate. Eppure ci sono ancora fere sui Peloritani e le piogge sulla Sila, che tuttavia ampi spazi di libertà, magari anche a due passi dai non hanno cancellato i colori e i profumi della natu- centri più gettonati. Basta un poco di ricerca e di ra più esuberante. Abbiamo camminato in un’aula “intelletto d’amore” per scoprire ambienti intatti. a cielo aperto, ideale per la formazione di coscienze Mentre la Rai ha dato parecchio spazio alla cam- ecologiche non effimere. A Campo Imperatore la minata, i maggiori giornali e le riviste “laiche” di Municipalità e il Cai dell’Aquila hanno scoperto montagna l’hanno pressoché ignorata. Niente di una lapide: “Qui transitò CamminaItalia nella nuovo sotto il sole italiano.

oltre vent’anni di distanza dal Cammi- Dato, lungo un itinerario più corto, sono cresciuti naItalia del 1995, sono sempre convin- a oltre ottomila). Così l’imperativo esortativo con- A to che il “trekking più lungo del mon- tenuto nel nome stesso del trekking ha raggiunto do” (come ha confermato una recente inchiesta lo scopo, anche se la sollecitazione non è venuta della Cnn americana) sia stato possibile soprat- dal desiderio di conquistare un record, ma solo dal tutto per la preziosa collaborazione delle sezioni “piacere escursionistico”. Quindi obiettivo raggiun- del Cai. L’aveva rilevato, al termine della cammi- to non tanto per i grandi numeri (oltre 6000 km, nata, anche l’allora presidente generale, Roberto 368 tappe in parte percorse da due gruppi in con- De Martin: «CamminaItalia è la manifestazione temporanea), ma per i valori e il modus operandi che ha voluto “provare” la fattibilità del Sentiero che hanno sostanziato il cammino attraverso le Ter- Italia. Il Club alpino italiano ha potuto realizzar- re alte d’Italia (locuzione inventata dal presidente lo grazie alla sua organizzazione capillare». generale Leonardo Bramanti, quando eravamo an- cora nei due anni della fase preparatoria). UN IMPERATIVO ESORTATIVO La caratura culturale ha costituito il denominatore CamminaItalia, ossia la storia camminata. L’han- del CamminaItalia, che ha assunto la peculiari- no onorata oltre cinquemila escursionisti italiani tà di una manifestazione schiettamente ecologica. e stranieri (nella seconda edizione, organizzata in- Ecologia applicata al territorio, non quella ridotta sieme all’Ana, su proposta del generale Cesare Di a esercizio vacuo e logorroico dei convegni e delle

26 / Montagne360 / maggio 2018 maggio 2018 / Montagne360 / 27 CamminaItaliaCai • LA TESTIMONIANZA

A sinistra, sempre dal CamminaItalia 1995 l’Alpe Praghetta, Valle di Locana

UN CAMMINO LUNGO COME UNA NAZIONE sezioni, direttamente o indirettamente interessate Lungo il cammino abbiamo incontrato molti all’itinerario. Grazie ancora agli accompagnatori, studenti, che in parte hanno camminato con noi, alle Guardie di finanza del Sagf, all’allora Corpo come pure alcune associazioni di volontariato e forestale dello Stato, alla Scuola militare alpina e anche due non vedenti svizzeri. Al termine delle all’Associazione nazionale alpini, soprattutto nel- tappe abbiamo presentato circa 150 proiezioni la seconda edizione che abbiamo condiviso posi- pubbliche e talvolta la gente chiedeva: «Quan- tivamente con i nostri “fratelli scarponi”. to guadagna il vincitore che arriva a Trieste?». Quesiti comprensibili in uno scenario generale RECUPERARE UN SOGNO nel quale regna la competizione e il guadagno. Il campo è stato arato e il seme collocato sotto le Era l’occasione per spiegare le finalità della no- zolle con passione e amore. Ha fruttificato? Non stra camminata. Tante anche le opportunità per tocca a me rispondere. Nel 2002, il presidente ge- sensibilizzare le autorità, che ci hanno accolti con nerale Gabriele Bianchi aveva destinato un con- disponibilità e ospitalità. Indimenticabili poi gli tributo per la manutenzione dei sentieri sull’Ap- incontri nei “villaggi del silenzio” o sulle monta- pennino meridionale e per la pubblicazione di gne con alpigiani, boscaioli, pastori, contadini, un dépliant promozionale. Poi il CamminaItalia carbonai (fra l’Aspromonte e le Serre), talvolta è finito in sonno. Dal 1999 c’è però il “Club Cam- ultimi epigoni di mestieri al tramonto. Renato minaItalia”, un gruppo spontaneo coordinato da Andorno li ha documentati nel video che abbia- Nicoletta Del Vecchio di Sondrio e composto da mo prodotto al ritorno e che abbiamo presentato circa duecento escursionisti che hanno organizza- in numerose serate soprattutto nelle nostre se- to, in collaborazione con le Sezioni del Cai, nume- zioni, insieme ai libri editi da Giorgio Mondadori rosi trekking lungo il percorso e in altre zone delle (per il 1995) e dal TCI (per il 1999). Alpi, comprese quelle svizzere e tedesche. Il lumi- In Sardegna e in Sicilia, poi sulla lunga catena de- cino del volontariato è rimasto sempre acceso. gli Appennini, sui Monti Liguri e sulle Alpi, dalle Ora il presidente generale Vincenzo Torti e i suoi Marittime alle Giulie ci siamo saziati della certez- collaboratori si sono fatti promotori per il recu- za genuina che viene da nuove emozioni, nuovi pa- pero dell’intero percorso. Un’operazione che farà norami, nuovi stupori. Un’avventura umana dura- bene non solo al Cai, ma a tutta l’Italia. È auspica- ta fino al 6 ottobre. Un abbraccio grande e spesso bile che gli organismi tecnici centrali e periferici, commovente, ricevuto quasi ovunque. Particolar- insieme alle Sezioni, da sempre ideali sentinelle mente ammirevole e degno di tutta la gratitudine, del nostro territorio, facciano la loro parte con l’e- il supporto organizzativo e logistico delle nostre semplare entusiasmo del 1995 e del 1999. ▲

28 / Montagne360 / maggio 2018 CamminaItaliaCai • EDITORIA Muoversi nello spazio Due libri stimolano alcune riflessioni sul significato del camminare: dal vagabondare concettuale di Tomas Espedal alla dimensione politica del movimento di Rebecca Solnit in Storia del camminare, riproposto da editor di Ponte alle Grazie. «È quindi un tema che Ponte alle Grazie il pubblico ricerca molto. A noi, come casa edi- di Anna Girardi trice, sono sempre interessati la natura e i bravi scrittori: tanti di questi sono anche camminatori, dunque si crea un connubio perfetto». E infatti la casa editrice presenta in catalogo diversi libri legati al tema. Due in particolare spiccano per in- tensità, interesse e particolarità, molto diversi tra loro ma entrambi fondamentali nel genere. Il primo, pubblicato nel 2015, è Camminare dap- pertutto, di Tomas Espedal. «È predominante la dimensione nordica nel libro. Espedal è un gran- de scrittore norvegese e, il suo, è un testo molto esistenziale», spiega Cristina Palomba. L’auto- re muove dal tema per parlare del camminare come modo per dare ritmo e senso all’esistenza, del viaggiare inteso come un vagabondare da un luogo all’altro e inoltre offre vero e proprio viaggio all’interno della letteratura e dell’universo filoso- fico. Un libro forse un po’ concettuale, ma ricco di spunti. Il secondo, invece, che uscirà a giugno dopo anni di assenza dai banchi delle librerie italiane, è un pilastro del genere, scritto da una donna dal cari- sma invidiabile: Storia del camminare di Rebecca Solnit. «Abbiamo ripreso i titoli di questa autrice californiana che in Italia era stata pubblicata da diversi editori», spiega Cristina Palomba. «Questo suo libro è fondamentale perché è il primo sag- gio così importante, con uno sguardo così ampio, sul camminare. È un testo ricchissimo: se da una parte si ritrovano forti agganci letterari e filosofi- ci, dall’altra, essendo lei un’attivista, femminista, sempre in prima fila, emerge molto la dimensio- ndare a piedi era un buon modo camminare si potrebbe continuare all’infinito, ne politica del camminare e dunque il corteo, la per rendere visita ai vostri simi- coinvolgendo autori di tutti i generi e tutte le epo- dimensione urbana». Ma non finisce qui: «Un «A li, affondare le mani nell’ordito che: c’è un legame forte tra lo spostarsi a piedi ulteriore aspetto presente, essendo l’autrice criti- di storie che aveva reso il mondo ciò che era», e il pensiero, e la letteratura è costellata da una ca d’arte, è quello dell’estetica, nel senso filosofico Enrico Brizzi, Il sogno del drago. «Soltanto solo, miriade di riferimenti all’arte del camminare. del termine: cosa vuol dire muoversi nello spazio? sperduto, muto, a piedi riesco a riconoscere le Ultimamente i viaggi a piedi sono tornati molto È un libro che mancava nel panorama italiano da cose», Pier Paolo Pasolini. «So che non ti piace di moda: «È aumentato in maniera esponenzia- tempo e che valeva assolutamente la pena ripub- camminare, ma guarda che è solo un pregiudi- le il numero di persone che ogni anno percorre blicare». Così conclude Cristina Palomba: «Non è zio. Camminare è una guarigione. Un’esperien- il cammino di Santiago così come tutti gli altri per nulla invecchiato ma anzi, è più attuale adesso za di salvezza», Michele Serra. Con citazioni sul cammini in Italia» spiega Cristina Palomba, rispetto a quando è uscito la prima volta». ▲

30 / Montagne360 / maggio 2018 SALVIAMO LA MONTAGNA

A sinistra, Alpe Devero l 1978 rappresenta un anno fondamentale per collocazione in alcune aree (San Domenico e Deve- Le montagne erano lì prima di noi. E, assecondando le leggi di na- due tessere dello stesso (complesso) puzzle. Il rischio più comune, Codelago (foto Paolo la protezione ambientale in Piemonte: viene ro) come pure lo sci di fondo. Pirocchi) tura, siamo certi che ci sopravviveranno. Ma in quali condizioni? invece, è quello di far prevalere una dimensione rispetto all’altra, Iistituito il Parco Naturale dell’Alpe Veglia nelle Spesso, su queste pagine, abbiamo ragionato sulla necessità di ri- perdendo di fatto la compatibilità richiesta e necessaria. Dal Pie- Alpi Lepontine occidentali. Enel aveva in progetto AVVICINARE LE MONTAGNE pensare i modelli di sviluppo della montagna. Così come abbiamo monte alla Toscana, si pensa a nuovi collegamenti e impianti sci- la realizzazione di un grande invaso idroelettrico Questa rapida sintesi serve per inquadrare il conte- raccontato il valore naturalistico e paesaggistico di questo straor- istici, in continuità con un’idea di sviluppo basata sull’economia che avrebbe cancellato la splendida conca alpina. sto in cui si colloca un complesso progetto di svilup- dinario patrimonio. L’errore più comune è di considerare questi della neve. E noi abbiamo pensato di offrirvi preziosi spunti su cui Un geologo e uomo del Cai certificò che probabil- po turistico denominato “Avvicinare le Montagne”, due aspetti come elementi distinti, quando invece rappresentano riflettere (comprese le belle parole dello scrittore Paolo Cognetti). lc mente il lago non si sarebbe mai riempito per la presentato dalla società privata San Domenico Ski, permeabilità dei terreni e i connessi rischi al tun- che attualmente gestisce gli impianti sciistici di San nel ferroviario del Sempione. Il suo nome è Ardito Domenico-Ciamporino, in comune di Varzo. Desio. Il progetto ha questa finalità principale, secondo i L’Alpe Veglia ha peculiarità uniche: è un modello proponenti: «Sperimentare un modello di sviluppo puro di alpeggio alpino, pascolato nel periodo esti- territoriale non solo sostenibile ma soprattutto du- vo principalmente dai pastori di Varzo e Trasquera revole, basato su una possibile relazione positiva tra e frequentato da escursionisti consapevoli, total- uomo e natura.». E anche: «Un modello di sviluppo mente inaccessibile durante il periodo invernale. che parta da un atteggiamento positivo di fiducia Nel 1990 viene istituito il Parco Naturale dell’Alpe nella capacità dell’uomo di trasformare in modo Devero per tutelare un’altra parte delle Lepontine, corretto il territorio, sul fatto che un’integrazione dove si coniugano in modo armonico civiltà delle tra attività antropiche e natura è ancora possibile, Alpi e habitat di elevatissimo pregio naturalistico. e che non sia invece soltanto improntato sulla pau- Nel 1995 viene sancita l’unificazione dei due Parchi ra e sulla difesa a oltranza dello stato attuale delle con la costituzione del Parco Naturale Veglia-Deve- cose», per un valore complessivo di oltre 130 mi- ro. Con questo atto la Regione ha di fatto inteso in- lioni di euro. serire questo “unicum” di ambiente e cultura alpina Da un lato si ipotizzano migliorie agli impianti in un sistema di aree protette, riconoscendo specifi- esistenti (sostituzione di due impianti obsoleti), cità di tipo mineralogico, vegetazionale e faunistico dall’altro si prevedono imponenti e potenzialmente di particolare pregio. devastanti interventi infrastrutturali: creazione di Con l’istituzione della “Rete Natura 2000”, l’Unione dorsali di trasporto-impianti a fune (cinque nuovi Europea si è dotata di uno strumento di politica di impianti e la colonizzazione del vallone di Vallè at- conservazione della biodiversità; da qui nasce l’in- tualmente naturale), creazione di bacini di accumu- dividuazione della ZSC “Alpe Veglia Devero, Monte lo di acqua per l’innevamento artificiale, strutture Giove”, per un totale di oltre 15mila ettari di regione ricettive e di servizio di volumetria varia e a quote biogeografica alpina. anche elevate, trasformazione e manutenzione del- Questo complesso di ambienti a elevato valore na- la rete sentieristica per generare una serie di per- turalistico è stato ed è oggetto di studi scientifici: corsi collegati di mountain bike, trasformazione di dagli efficienti sistemi di pascolamento estivo, alla alpeggi in ricettività diffusa, ecc. conservazione delle popolazioni di tetraonidi (gallo Viene proposta una tipologia di fruitori di “questa forcello in particolare), dall’evolversi della dinamica montagna” pianificata a priori e indirizzata a mas- delle popolazioni di stambecchi, camosci e di cervo, simare la resa economica per pochi. I proponenti alla promozione e valorizzazione delle produzioni sottolineano il fatto che tutti questi interventi oltre locali. Qui si sta sperimentando un modello assolu- a generare reddito, economia e posti di lavoro diret- Il difficile rapporto to di compatibilità ecologica. ti e indiretti, siano posti al di fuori del territorio del Le attività del tempo libero si sono principalmen- Parco Veglia-Devero (per poche centinaia di metri). te sviluppate attraverso l’alpinismo, un escursioni- E se ciò è vero, altrettanto vero è che questa mole smo lento estivo mentre, nel periodo invernale, si di interventi infrastrutturali avviene per la quasi fra uomo e natura è assistito alla progressiva espansione dell’utilizzo totalità all’interno della ZSC (Zona Speciale di Con- delle ciaspole a fianco di una pratica scialpinisti- servazione) che la Regione Piemonte ha affidato in La tutela dell’ambiente e lo sviluppo turistico possono ca di richiamo europeo. Lo sci alpino ha trovato gestione al Parco, con valori di tutela ambientale e naturalistica di valore assoluto per la Rete Natura coesistere? Questa è la storia dell’Alpe Veglia e Devero, 2000. Una domanda: «Quali Alpi Lepontine di un Parco nato nel 1978 e di un complesso progetto IL SIGNIFICATO DI ECOCOMPATIBILITÀ vogliamo consegnare ai nostri figli?». del valore di oltre 130 milioni di euro Le amministrazioni locali (Provincia, Unione dei Intorno al progetto si è sviluppato un Comuni e singoli Comuni) sono fortemente schie- di Raffaele Marini * intenso dibattito pubblico rate a favore del progetto. A questo punto, nella

32 / Montagne360 / maggio 2018 maggio 2018 / Montagne360 / 33 A sinistra, la Piana del necessaria sintesi, una riflessione va compiuta: Devero (foto Agnese Sviluppo sostenibile e nuove strategie per le Terre alte di Erminio Quartiani* ci si appella, anche nel progetto e negli atti am- Vecchi). ministrativi connessi, alla cosiddetta “ecocom- A destra, il luogo di un Il turismo invernale in montagna, e quello Il Cai ha perciò non solo il diritto ma anche il paesaggio e dalla specificità della biodiversi- patibilità”. Si ha la netta sensazione che questo ristorante in quota (foto che si avvale comunque in tutte le stagioni di dovere di pronunciarsi su progetti e proposte tà caratteristica del territorio, in grado di di- concetto venga “speso” senza conoscerne le in- di Giulio Frangioni) impianti di risalita, sarà sempre più costretto di investimento in impianti di risalita che, in versificare la proposta turistica e di renderla trinseche valenze, in particolare quella da cui è a radicali cambiamenti, non solo dettati dalla numero considerevole, da più parti sono arri- fruibile lungo l’intero anno. nato l’enunciato dello “sviluppo sostenibile”: una domanda di novità che da tempo chiede di vati alla ribalta delle cronache locali e nazio- Il Cai è impegnato a contrastare la realizza- forma di sviluppo economico compatibile con la andare oltre la monocultura dello sci da di- nali in questi ultimi tempi, riguardanti sia le zione di nuove opere a fune, a impedire la re- salvaguardia dell’ambiente e dei beni liberi a fa- scesa, ma anche dovuti alle profonde modifi- Alpi che l’Appennino. alizzazione di nuove stazioni sciistiche sotto vore delle generazioni future. cazioni indotte dall’impatto che, sulle attività È ormai chiaro che, in campo economico, oc- i duemila metri (e a ridurre l’impatto sino a Una semplice domanda: «Quali Alpi Lepontine turistiche delle Terre alte, avranno i cambia- corrono strategie di adattamento ai cambia- prevederne la crescita zero sopra i duemila vogliamo consegnare ai nostri figli?». Ovviamen- menti climatici. menti climatici e strategie innovative dell’of- metri). Intendiamo impegnarci per impedire te si è sviluppato intorno al progetto un intenso Inverni interi senza neve, supplita da quel- ferta turistica invernale capaci di attrarre le ampliamenti dei comprensori sciistici esi- dibattito pubblico che ha contrapposto una parte la artificiale, lasciano il passo a un inverno nuove generazioni e potenziali nuovi turisti, stenti. (ma non tutti!) di chi abita sul territorio, depo- ‘17/’18 invece con neve copiosa, tale da met- sciatori o no che siano. Ma tutto ciò non può Appoggiamo e appoggeremo come Cai tutte sitario unico del potere di scegliere il futuro del tere in crisi il sistema di viabilità e trasporti essere concepito a dispetto dell’ambiente e le iniziative di sostituzione dell’attività scii- territorio stesso e chi frequenta il territorio visto e rendere irraggiungibili o impraticabili per del paesaggio alpino e appenninico. Anche in stica con il turismo dolce e ambientalmente principalmente come un portatore di problemi giorni e settimane numerose località scii- una prospettiva di salvaguardia della vivibili- orientato alla sostenibilità, soprattutto nelle al quale non viene riconosciuta la possibilità di stico-turistiche invernali. Gli eventi estremi tà e della permanenza delle attività umane località minori delle Alpi e dell’Appennino. esprimere opinioni. colpiscono con intensità le zone montane, nelle Terre alte, sempre meno dipendenti da Così come sosterremo ogni forma di colla- Si ripropone quindi (agli inizi del Duemila) la lasciandosi alle spalle dissesti idrogeologici, vecchie e stereotipate progettazioni di am- borazione tra istituzioni, enti pubblici e pri- solita guerra di religione tra economia e ambien- pericoli e disastri di ogni tipo, facendo saltare pliamento o realizzazione di impianti e infra- vati, comuni e comunità locali che intendano te. Ciò non è bene: la maturità culturale di una programmi e investimenti e presentando un strutture sciistiche, il Cai in questi frangenti mettersi in rete per valorizzare le specificità nazione sta anche e soprattutto in una coesione conto economico per gli operatori pubblici ribadisce il proprio impegno solenne assunto locali, la tipicità ambientale, le tradizioni sociale da costruire tutti insieme, guardando al e privati di forte impatto non solo sull’anno in materia durante l’assemblea dei delegati a dell’accoglienza, così potenziando anche domani degli Uomini e della Natura. ▲ corrente. Non si tratta più di un’emergenza Torino, in occasione del 150° con l’approva- servizi tra loro complementari all’offerta sci- * CITAM Piemonte e Valle d’Aosta ma di una costante, alla quale serve rispon- zione del Bidecalogo. istica (un modo per riorientare la domanda dere con nuova progettualità e visione del fu- Come Cai siamo impegnati per lo sviluppo e ridurre l’impatto della congestione su aree turo da costruire in modo condiviso dalle co- sostenibile delle Terre alte e per porre fine montane sovraffollate). munità e dalle popolazioni che vivono nelle alla devastazione dell’ambiente montano Il Cai non chiude gli occhi. Sa che il passag- Alpi e negli Appennini, aperto al contributo di operato nel secolo e nei decenni scorsi. Sia- gio a un turismo montano, invernale e non, di idee, progetti, comportamenti innovativi de- mo contrari alla realizzazione di nuove infra- tipo sostenibile sarà un processo che va ac- SENTIERI, NON SEGGIOVIE gli attori dell’offerta turistica e all’apporto di strutture, nuovi impianti o all’ampliamento compagnato con saggezza e paziente lavoro risorse anche economico-finanziarie capaci degli esistenti. Proponiamo di fare bene i di cucitura, nella consapevolezza di quanto Tre domande a Paolo Crosa Lenz, Presi- nibile accogliendo in tal modo la difficile sfi- turismo: il turismo basato su chi va in di incidere sul modo di vivere la montagna in- conti di costi/benefici laddove già esista- sia stato e sia importante il turismo invernale dente Ente di Gestione delle Aree Protette da di coniugare la tutela del territorio, della montagna in seggiovia inverno ed estate vernale ed estiva dei suoi “consumatori” abi- no impianti e infrastrutture, perché ormai il (ed estivo) per l’economia e le popolazioni di dell’Ossola, Cai sez. Gravellona Toce, acca- biodiversità e del paesaggio (primo compi- e il turismo naturalistico basato su chi tuali, chiamati essi stessi a rendersi avvertiti pubblico (dunque i contribuenti) è chiamato montagna, dalle quali soprattutto può pro- demico Gism e volontario Cnsas Xa “Valdos- to di un Parco Naturale) con le esigenze di cammina lentamente e liberamente inverno frequentatori di un ambiente fragile che ha quasi ovunque a salvare dalla bancarotta in- venire l’impulso a innovare l’offerta turistica sola” sviluppo economico del territorio». ed estate. Dovere di un Parco è gestire e li- bisogno di pratiche dolci di frequentazione, tere stazioni sciistiche che non hanno sapu- e a respingere tentazioni di apparente facile Qual è la posizione del Parco in merito Quale sarà il futuro di Devero ? mitare gli impatti ambientali per tutelare e di minore impatto e invasività, di attenzione to rinnovarsi, cambiare passo e adattarsi alle investimento in nuove infrastrutture di mas- al progetto? «Un Parco Naturale non potrà mai dichiararsi proteggere la Natura. È il grande tema del- a ciò che propone la sua biodiversità, di so- nuove condizioni climatiche, oltre che alla sa, che trovano sempre venditori di sogni che «Il Parco si trova nella posizione di ente proponente e favorevole a un progetto che la convivenza tra uomini, piante e animali. stenibilità, e a cambiare così la qualità della nuova domanda di turismo montano, lento, tali non sono e richiamano solo obsolescen- gestore del ZSC/ZPS “Alpi Veglia e Devero, porta a un collegamento via fune tra la Tutti hanno il diritto di vivere, nel rispetto domanda turistica. partecipato, culturalmente attento alle tra- za e continui fallimenti, anche di mercato. Monte Giove”, all’interno del quale si do- vetta del Monte Teggiolo e l’alpe Devero. reciproco». Le strategie di innovazione e di adattamen- dizioni locali, attratto dalla particolarità del *Vicepresidente generale Cai vrebbero sviluppare parte degli interventi Il Monte Cazzola è montagna simbolo del Cosa pensa dell’idea di “avvicinare le to, dunque, hanno bisogno di agire anche proposti e in questa veste eserciterà il pro- turismo naturalistico e dello scialpinismo montagne” ? sul fronte della domanda, non solo su quello prio ruolo, anche nelle procedure autoriz- sulle Lepontine. Riconosciamo il valore e «Dietro al suadente nome del progetto dell’offerta. È qui che il Cai gioca il suo impor- zative, a presidio della conservazione degli l’utilità dell’opera di compensazione della “Avvicinare le montagne” si nasconde la tante ruolo di propositore di una fruizione habitat e delle specie che, come patrimonio funivia proposta tra Goglio e Devero, quale costruzione di numerosi impianti di risalita a consapevole e corretta dell’ambiente mon- di biodiversità, hanno portato al prestigioso strumento per gestire l’enorme pressione fune, una ragnatela di acciaio che avvolgerà tano e della sua difesa, senza ideologismi riconoscimento nell’ambito della Rete Na- antropica che Devero sta subendo in questi monti, tanto belli quanto fragili. Il o prese di posizione aprioristiche, perché tura 2000 dell’Unione Europea. Il Parco ha questi anni. Negli ultimi decenni Devero, tutto presentato con parole “neutre” come con l’attività delle sue sezioni e dei suoi or- subito lo scorso anno forti pressioni in meri- grazie a un’imprenditorialità che crede nei razionalizzazione e sistema di trasporti. gani tecnici contribuisce in misura rilevante to da parte della politica locale. Nel rispetto valori ambientali e alle politiche di tutela Sono convinto, come uomo di montagna a formare la domanda di montagna e, con- del proprio ruolo istituzionale, l’Ente ha ga- e valorizzazione del Parco, ha visto un e presidente del primo parco naturale del temporaneamente, a determinarne l’offerta rantito la propria disponibilità a concertare positivo sviluppo economico. Nel futuro Piemonte, che le montagne si avvicinino attraverso diverse soluzioni per la pratica con le istituzioni strategie di gestione soste- di Devero si prospettano due modelli di con i sentieri e non con le seggiovie». dell’ambiente montano.

34 / Montagne360 / maggio 2018 maggio 2018 / Montagne360 / 35 SALVIAMO LA MONTAGNA

disporre circa 6 milioni di euro ciascuna. I GR Cai Toscana ed Emilia-Romagna, anche vi- I progetti in Appennino sto quanto prescrive in proposito il Bidecalogo, hanno espresso posizioni decisamente contrarie agli impianti sia per motivi di tutela dell’ambiente Il doppio collegamento tra la Doganaccia e la stazione (siamo in un sito di importanza comunitaria), sia per motivi economici; ritenendo che investire tante sciistica del Corno alle Scale è un progetto nuovamente risorse in un solo punto e su un settore in declino, attivo, tanto che nel 2016 è stato firmato un protocollo con tutti gli impianti in costante perdita, costituisca un pessimo uso delle risorse pubbliche. Risorse che di intesa tra Governo, Regione Emilia-Romagna e potrebbero essere utilizzate, con maggiori ricadute sull’economia della montagna, per favorire nuove Regione Toscana. Ma i Gruppi Cai delle regioni coinvolte forme di turismo ecosostenibile e per supportare si sono opposti politiche di valorizzazione delle peculiarità am- bientali e culturali di tutto l’Appennino. ▲ di Vinicio Ruggeri* e Gaudenzio Mariotti** * Presidente GR Cai Emilia-Romagna ** Presidente GR Cai Toscana

Il capitale naturale di Filippo Di Donato*

proposte economiche ecocompatibili e so- stenibili che permettano alle popolazioni di permanere nei territori di loro residenza. PUNTO 2 - Il territorio, il paesaggio, il suolo Impegnarsi attraverso le proprie strutture centrali e territoriali (con particolare riferi- menti agli OTC Tutela Ambiente Montano e Comitato Scientifico) in un approfondimen- to e diffusione del principio sostenuto dalla economia ambientale che valorizza il capita- le naturale. PUNTO 4 - Turismo in montagna Gli impianti sciistici segnano gran parte delle l’esempio di come sia possibile avvicinarsi Ritenere che il turismo in montagna vada montagne d’Italia sulle Alpi e in Appennino. alla montagna e viverne le bellezze senza sostenuto con il miglior utilizzo dell’esistente Sono interventi che tessono trame invasive degradarne il significato. Corno alle Scale, ma, soprattutto, con un grande sforzo per la su pendii e nelle valli. Nuova tecnologia e ri- Alpi Veglia, Devero, la Val d’Ayas, Monte Rosa, diversificazione dell’offerta mirata alle pre- n vecchio progetto risalente agli anni Ses- valle frequentata assiduamente da camminatori in Sopra, al Corno alle cerca di profitto esasperano gli interventi in il Terminillo, le vette d’Abruzzo e le Dolomiti senze lungo tutto l’arco dell’anno, conferma- santa che è stato paradossalmente rispol- ogni stagione, in inverno con le racchette da neve e Scale, il rifugio Cai ambiente e nei paesi, condizionando modelli sono attuali ambiti di sperimentazione. Il Cai re a tutti i livelli la contrarietà alla realizzazio- verato, ora che sono ormai “esauriti i vec- da scialpinisti, per la sua bellezza non rovinata da Duca degli Abruzzi al e stili di vita. La Segreteria Ambiente pone at- sostiene la tutela del paesaggio e ritiene in- ne di nuove opere, e nuovi impianti sciistici. U lago Scaffaiolo: alle tenzione all’incidenza crescente degli impat- dispensabile limitare al minimo il consumo PUNTO 8 - Terre alte: attività umana chi modelli del turismo appenninico (villeggiatura impianti di risalita. Per “non deturpare il crinale” sue spalle dovrebbero estiva più alcuni week end invernali nelle stazioni si vorrebbe collegare i due impianti con un tunnel arrivare i nuovi impianti ti e alla indispensabile valutazione ambienta- del suolo. Di riferimento sono i principi della Promuovere e condurre studi e ricerche fina- sciistiche)” e che i cambiamenti climatici hanno (!). Le quote di partenza dai due lati sono attor- di risalita (foto Raffaele le, sociale ed economica dei nuovi impianti. Convenzione delle Alpi e degli Appennini: su lizzati alla conoscenza, sia storica che attua- ridotto precipitazioni ed innevamento. Questo è il no ai 1400-1500 m, mentre l’arrivo si attesterebbe Frazzi). Il Cai-CCTAM propone azioni coerenti con il questa visione europea e mediterranea ci le, e alla protezione delle Terre alte. doppio collegamento tra la Doganaccia, in Comu- sotto i 1800 m. Vale a dire dove non sono garantite A destra in alto, il Corno cambiamento climatico, la crescente sensi- accompagnano le argomentazioni dell’en- PUNTO 9 - Cambiamenti climatici alle Scale, arrivo degli bilità nella fruizione dolce della montagna e ciclica del Papa, i punti della Carta Europea Promuovere studi e ricerche, in collaborazio- ne di Abetone Cutigliano (PT) e la stazione sciisti- condizioni stabili di innevamento. Sono pertanto impianti in prossimità ca del Corno alle Scale, in Comune di Lizzano in previsti importanti impianti di produzione di neve della croce di vetta (foto nell’uso sostenibile delle risorse. Si guarda del Turismo Sostenibile (CETS) e gli obiettivi ne con Università e centri di ricerca, finaliz- Belvedere (BO). In Toscana è prevista una nuova artificiale. Per giustificare l’intervento si pretende- Raffaele Frazzi). a un’organizzazione di paesi e luoghi che sia strategici di Agenda 2030. zati alla migliore conoscenza dei fenomeni funivia di arroccamento, di portata superiore a rebbe che fosse utile anche per il turismo estivo, A destra, panoramica durevole nel tempo. La valutazione economi- Considerazioni guida sono quelle del Bideca- naturali connessi alle variazioni climatiche. quella esistente Cutigliano-Doganaccia, con arri- quando l’area di crinale con il lago Scaffaiolo è già autunnale del versante ca include il “capitale naturale” espresso an- logo del Cai con le azioni tese a: PUNTO 10 - Politiche per la montagna nord del Terminillo con che attraverso i servizi ecosistemici (boschi, PUNTO 1- La montagna e le aree protette Promuovere nei confronti della Comunità vo a ridosso del crinale appenninico all’altezza del popolare meta di facili passeggiate. Per questo l’alta Valle della Meta lago Scaffaiolo. In Emilia un nuovo impianto do- progetto è stato firmato nel 2016 un protocollo (foto Enrico Ferri) fiumi, ghiacciai, valli assumono un valore ri- Sollecitare gli Enti preposti a indirizzare la Europea, del Governo e delle Amministra- vrebbe risalire la Val di Gorgo partendo dal centro d’intesa tra Governo, Regione Emilia-Romagna conosciuto in termini fisici, monetari e di be- pianificazione territoriale, alla tutela e alla zioni locali politiche di sviluppo sostenibile, servizi delle Polle alla base delle piste e salire alle e Regione Toscana; il Governo ha messo a dispo- nessere). Il “capitale naturale” è inscindibile conservazione dell’ambiente in contrappo- di ricerca, di sport e di turismo in montagna. spalle del bivacco invernale sul lago Scaffaiolo, una sizione 20 milioni di euro, le Regioni dovrebbero dal “capitale culturale” e il Cai rappresenta sizione al suo sfruttamento e appoggiare * Presidente CCTAM del Cai

36 / Montagne360 / maggio 2018 maggio 2018 / Montagne360 / 37 SALVIAMO LA MONTAGNA Il futuro possibile Ce la prendiamo con quelli che vanno in moto sui sentieri ma lo sci di discesa ha un impatto molto più violento. Riflessioni su come portare alla montagna nuovi abitanti e nuovo lavoro non pensandola come luogo di solo divertimento

di Paolo Cognetti

rmai da dieci anni affitto una baita a due affittacamere. Credo di non conoscere nessu- Estoul, in Valle d’Aosta, in mezzo a un pa- no che a Estoul non dipenda dallo sci. Forse solo Oscolo che per tre mesi all’anno diventa una Anna che ha ottant’anni, quattro mucche e un pista da sci. Come i montanari miei vicini salgo in cane, lei sì starebbe lo stesso lassù senza gli sciato- primavera, ci abito per tutta l’estate e vado via in au- ri. Per cui il problema, oltre all’impatto dello sci, è tunno, un po’ perché l’inverno rende la baita quasi il fatto che esista solo lo sci nelle nostre montagne impraticabile, un po’ perché lo sci non mi piace. spopolate di tutto il resto. E nel momento in cui Non nel senso che non mi diverte: ho imparato a mi oppongo ai progetti di nuove piste (ma parlia- sciare anch’io da bambino; ho riprovato una volta mo anche di come rendere più ecologiche quelle da grande scoprendo che sono ancora capace; ma vecchie), mi sento in dovere di immaginare un’al- qualcosa, nello sci di discesa, è contrario alla mia tra economia possibile per il posto in cui abito. È idea di rispetto per la montagna, incoerente con uno dei grandi temi dei nostri tempi: come conci- lo spirito con cui vivo lassù. Forse perché abitan- liare economia ed ecologia, rispetto della Terra e doci vedo che cos’è una pista: per avere gli sciatori lavoro per l’uomo? Credo che cercare risposte ed in una stagione sempre più breve, ormai ridotta a esplorare possibilità sia il nostro compito di nuovi poche settimane tra gennaio e marzo, un versante educatori, operatori culturali, imprenditori socia- della montagna è disboscato, spianato, percorso li della montagna. Ho scelto con cura queste pa- da condutture elettriche e idrauliche, sfigurato da role che vengono dalla città, e che alla montagna impianti di risalita e cannoni per l’innevamento sembrano estranee, perché penso che l’assenza di artificiale, cementificato da stazioni di partenza lavoro culturale e sociale faccia parte del suo im- e d’arrivo, invaso da mezzi a motore. Ce la pren- poverimento, e che proprio da qui si possa comin- diamo con quelli che vanno in moto sui sentieri? ciare ad arricchirla e ripopolarla. Personalmen- Lo sci di discesa ha un impatto molto più violento te, insieme ad alcuni amici, ho fondato a Estoul sulla montagna. Non solo distrugge il paesaggio, un’associazione che organizza in estate un festival ma consuma moltissima acqua, elettricità e ga- di arte, musica, e letteratura, e sto costruendo un solio. Vorrei perlomeno che gli sciatori lo sapes- rifugio alpino che vorrebbe diventare un presidio sero. Perlomeno siamo consapevoli di quel che culturale d’alta quota. Ovvero un luogo in cui fare PAOLO COGNETTI facciamo, poi possiamo decidere di farlo lo stes- formazione (per esempio per i nuovi montanari o Scrittore,Premio so (e prenderci le nostre responsabilità): lo sci per chi vuole diventarlo), invitare i ragazzi delle Strega 2017 per Le di discesa è un modo antiecologico di andare in scuole, ospitare artisti italiani e stranieri, propor- otto montagne, è da montagna. Da suo abitante, conosco bene anche il re agli abitanti della valle un programma cultura- sempre sensibile al rovescio della medaglia: Estoul sarebbe un paese le e una sede in cui essi stessi possano partecipare tema del saccheggio abbandonato senza lo sci. Quei pochi fine settima- alla vita associativa, e infine accogliere e far in- delle montagne per na in cui, se c’è il sole, salgono migliaia di turisti contrare tra loro gli amanti della montagna. Che inseguire “lo sci a ogni per fare su e giù sulle nostre pistarelle, mantengo- cosa c’entra tutto questo con l’economia? Io spero costo”. E, raccontando no per tutto l’inverno trenta o quaranta persone. che c’entri, spero che sia un passo per portare alla il suo amore per la Tutti i miei amici in un modo o nell’altro lavorano montagna nuove idee, nuovi abitanti e nuovo la- Foto Loïc Seron montagna e la sua con lo sci: i bigliettai, gli agenti di rinvio, i gat- voro, non pensandola più unicamente come luogo gente, indica in queste tisti, gli addetti alla sicurezza e all’innevamento, di divertimento e riposo, ma di rapporti sociali e pagine una strada per i maestri di sci, i noleggiatori di materiali, i pro- produzione culturale. A me sembra che ne senta salvaguardarne il futuro prietari e i dipendenti di un bar, due ristoranti e terribilmente la mancanza. ▲

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Prossima uscita

approfondimenti sul mondo dell’associazione • maggio 2018 AMBIENTE, ECONOMIA, DEMOGRAFIA E SOCIETÀ PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE DELLA MONTAGNA

biente, condiviso da Stato, Regioni, Enti locali e ricercatori». Interessante per Quartiani l’intervento di Enrico Giovan- nini (portavoce di ASviS, Alleanza Italiana per lo Sviluppo n libreria dal 10 maggio n libreria dal

i Sostenibile), che ha ricordato come i giorni precedenti il Premier Gentiloni abbia sottoscritto la direttiva secondo la quale la Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile farà capo direttamente al Presidente del Consiglio. «Dunque le politiche che ne conseguiranno, che si inseriscono nel per- corso di attuazione dell’Agenda 2030 dell’Onu, non saran- no più una questione settoriale, ma saranno sovraordinate, e non avranno più il solo obiettivo di conciliare economia e ambiente, ma si dovranno collegare anche alle sopracitate questioni sociali e demografiche». Quartiani evidenzia la ri- levanza dell’elemento demografico, in quanto per il Club al- pino italiano è prioritario «che la montagna sia abitata e non abbandonata, e che chi vive in montagna goda di condizioni di vita tali da consentirgli di esercitare attività lavorative e ome Cai dobbiamo cogliere i dati ambientali in imprenditoriali». un quadro nuovo, che si rifà alla Strategia Na- Per maggiori informazioni sul Rapporto Ambiente-SNPA: «Czionale per lo Sviluppo Sostenibile. Un quadro www.isprambiente.gov.it • che si basa sulle tendenze economiche, sociali, ambientali e demografiche in correlazione tra loro. Un approccio nuovo, dunque, che comporta scenari interessanti e deve coinvol- gere anche chi si occupa di questioni di montagna». Questo il commento del Vicepresidente generale aErminio Quartia- ni, al termine della presentazione della prima edizione del Rapporto Ambiente – SNPA del 20 marzo scorso a Roma. Il concetto che Quartiani intende trasmettere è che, accan- to alla protezione ambientale, è necessario avere come obiettivo, anche degli interventi del Club alpino, lo sviluppo i nuovi libri delle comunità montane. L’importanza della presentazio- ne di Roma è stata dimostrata dalla presenza del Premier del CAI Paolo Gentiloni e delle massime autorità civili e militari del Paese e dal fatto che, come ricorda lo stesso Quartiani, «si collana è trattato del primo rapporto sullo stato dell’ambiente che Ispra ha prodotto insieme al sistema delle Arpa, dunque un

in collaborazione con la casa editrice Ponte alle grazie primo documento unificato con i dati ufficiali relativi all’am- - duepertrefacinque.blogspot.it Scerri D. foto acquista online su www.store.cai.it o tramite la tua sezione di riferimento maggio 2018 • 01 PIEMONTE E UMBRIA: GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA 2018: DUE DONNE ALLA PRESIDENZA ATTENZIONE SU GRAN SASSO E APUANE

er la prima volta due donne alla presidenza dei Grup- Sede centrale quale importante strumento per far rinascere danni ambientali, gli effetti dei cambiamenti climatici Cai Toscana e la Federazione speleologica regionale hanno pi regionali Cai di Piemonte e Umbria. È stato questo le zone colpite dal terremoto». e l’incidenza dell’inquinamento stanno accentuando organizzato, sabato 24 marzo, il convegno “Le risorse idriche Pil verdetto delle rispettive Assemblee del marzo scor- Come obiettivo dei rispettivi mandati, entrambe si sono «Inel mondo le crisi idriche legate alla disponibilità, delle aree carsiche toscane. Un bene prezioso da salvaguar- so. Entrambe avvocato di professione, la piemontese Da- poste i giovani e un loro sempre maggior coinvolgimento alla qualità e all’accesso all’acqua potabile. Un problema dare”, con attenzione puntata sull’inquinamento causato niela Formica è stata la prima donna italiana ad aver scalato nel Sodalizio e nella frequentazione della montagna. «Vo- che si accentua maggiormente sulle montagne, che ne sono dall’industria estrattiva del marmo nelle Apuane. Con que- tutti i 4000 delle Alpi, l’umbra Fabiola Fiorucci è Istruttore di gliamo puntare sulla loro formazione, grazie all’intesa della i principali serbatoi, con la riduzione dei ghiacciai, gli effetti sto appuntamento si sono voluti proporre alla pubblica am- arrampicata libera e volontaria del Soccorso Alpino e Spe- Sede centrale con il Miur e a quella regionale con l’Ufficio accentuati dell’aumento delle temperature e il dissesto idro- ministrazione degli strumenti utili per la tutela delle riserve leologico Umbria. «Nel Comitato Direttivo Regionale siamo Scolastico del Piemonte, ma anche in vista di un loro futuro geologico. Le riflessioni sull’acqua ci avvicinano a compren- idriche in ambiente carsico. Sempre in tema acqua sabato passati dalla presenza di una donna in dodici anni, a quattro impegno nella dirigenza Cai», afferma la Formica. «Intendia- dere la necessità di una nuova cultura e di comportamenti 16 giugno la CCTAM organizza a Bologna (Centro ricreativo (su nove, compresa me) in un colpo solo, nel Comitato appe- mo far crescere, in maniera responsabile e con la dovuta più consapevoli dei limiti del mondo che ci ospita». Queste e culturale A. Montanari, via di Saliceto 3/21) il Convegno- na eletto», ci racconta Daniela Formica. «Con gli altri candi- competenza, l’Alpinismo Giovanile in Umbria, volano per il le parole del Presidente della Commissione Centrale Tute- Aggiornamento Nazionale Operatori TAM “Idroelettrico e dati consiglieri abbiamo voluto formare una cordata coesa futuro di tutto il Club alpino, oltre a dare vita a una Scuola la Ambiente Montano del Cai Filippo Di Donato alla vigilia Montagna. L’ulteriore sviluppo idroelettrico previsto dal- già prima dell’elezione. Dunque la prima esigenza è stata Regionale di Escursionismo che, con il valido contributo di della Giornata Mondiale dell’Acqua 2018 del 22 marzo scor- la Strategia Energetica Nazionale”. L’obiettivo è valutare i quella di conoscerci, confrontarci a lungo e capire come tutte le Sezioni, possa lavorare sulla didattica e formazione so, che aveva come tema “Nature for Water”, la natura per probabili impatti ambientali e i limitati benefici energetici lavorare insieme, per poi presentarci alle realtà territoriali dei Titolati», afferma la Fiorucci. l’acqua. Sono stati tanti gli appuntamenti organizzati dalle conseguenti all’implementazione della sopracitata Strate- della nostra regione, prima di tutto, come persone. Questo Le due neo presidentesse, forti anche dell’esperienza alla Commissioni e dalle Sezioni Cai in tutta Italia. Tra essi, in gia, nell’ambito della quale è previsto un ulteriore apporto per instaurare da subito un rapporto personale diretto con il guida delle rispettive Sezioni (Torino e Città di Castello), Abruzzo è stata rilanciata l’attenzione sul sistema acquifero produttivo al 2030 pari a 4 TWh (4x1012 Wh). Uno sviluppo territorio: è fondamentale infatti saper comunicare all’inter- sono infine convinte del valore aggiunto che una donna pos- del Gran Sasso d’Italia, che disseta 700milapersone ed è a che probabilmente riguarderà le ormai residue disponibili- no del nostro Cai, oltre che, naturalmente, all’esterno. Posso sa dare alla guida di un Gruppo regionale: «questo Comitato rischio inquinamento per il doppio tunnel autostradale che tà idriche montane. Il convegno, aperto al pubblico previa dire che si prospetta un Comitato splendido, per empatia, con ampia presenza femminile, a mio giudizio, potrà avere lo attraversa e per le sostanze presenti nel Laboratorio di iscrizione, vede la collaborazione del Gr Emilia Romagna e disponibilità, entusiasmo e competenze professionali pre- diversi punti di forza: noi donne siamo infatti pratiche, pos- Fisica Nucleare, costruito all’interno della montagna. Prota- della Sezione di Bologna. Per informazioni: www.cai-tam.it.• senti». Fabiola Fiorucci è convinta che «la mia nomina sia, an- siamo garantire efficienza, efficacia e capacità collaborative gonista la Sezione di Teramo, che ha ospitato gli alunni delle che se non spetta a me dirlo, il risultato del contributo a 360 per raggiungere gli obiettivi, cui miriamo in modo essenzia- superiori nella propria sede il 22 marzo (con la proiezione gradi che ho saputo offrire al Cai nel corso degli ultimi anni, le», sostiene Daniela. Per Fabiola, dal canto suo, «essere don- del filmato “Storia di una goccia d’acqua”) e l’incontro su con una visione aperta su ogni aspetto. Il Gr umbro, sotto la na significa abbracciare la realtà superando i limiti dei dogmi “Prevenzione-Inquinamento–Trasparenza” dell’Osservato- presidenza di Paolo Vandone, ha lavorato bene, ottenendo e delle appartenenze, relazionarsi direttamente all’essenzia- rio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso (di cui fa parte) un meritato riconoscimento sia a livello degli organi istituzio- le e risolvere i problemi in maniera creativa. Come è stato la sera del 23. Osservatorio che ha denunciato l’assenza di nali (mi riferisco al Catasto regionale sentieri elaborato da detto in occasione di recenti convegni, “le donne creano passi avanti concreti per la messa in sicurezza dell’acquifero, noi), che a livello del Cai Centrale. È pertanto mia intenzio- soluzioni innovative per far fronte ai cambiamenti in condi- dopo la crisi idrica del maggio 2017, con la Regione che non ne calcare le orme di Paolo e lavorare anzitutto all’importa- zioni fisiche e politiche difficili. In tante zone montane costi- ha voluto aprire alle associazioni la commissione tecnica per te progetto “Ripartire dai Sentieri”, fortemente voluto dalla tuiscono ben il 50 percento della popolazione”». • la gestione del rischio nel Gran Sasso. A questo scopo sono stati appesi anche una serie di cartelli di denuncia ai busti di Gabriele D’Annunzio, Melchiorre Delfico, Carino Gamba- corta e Vincenzo Irelli nei giardini di Viale Mazzini, sempre a Teramo. A Marina di Massa (MS) la Commissione TAM del

La Sala Consiliare generale Vincenzo Torti aveva espresso, della Sede centrale Cai a nome di tutto il Sodalizio, il dolore per intitolata a Renata Viviani la perdita di Renata: «un’amica e una Socia che ha saputo manifestare, con È stata intitolata a Renata Viviani la Sala l’esempio, l’intelligenza e una incessante Consiliare della Sede centrale del Cai a disponibilità sorretta da animo sincero, Milano. Scomparsa il 22 febbraio scorso le qualità migliori dell’appartenenza dopo aver combattuto con una grave a una famiglia che ha costantemente malattia, la Viviani è stata Reggente del- nel cuore la montagna e chi la ama». A la Sottosezione Valdidentro, Presidente Renata è stato dedicato, da parte del del Cai Lombardia per due mandati Consiglio Centrale, un lungo ricordo nel e, dal 2016, Consigliere Centrale. Nel numero scorso di Cai Line, a firma Sopra, a sinistra, Daniela Formica e, a destra, Fabiola Fiorucci giorno della tragica notizia il Presidente del Coordinatore Luca Frezzini. •

02 • maggio 2018 maggio 2018 • 03 ORGANI TECNICI CENTRALI E STRUTTURE OPERATIVE

UN MANAGER INNAMORATO DELLA MONTAGNA Il bilancio della sua presidenza alla Struttura Operativa Sentieri e Cartografia del Cai è positiva: Alfredo Gattai, classe 1969, ci racconta quello che è stato fatto e quello che si farà nell’ambito del Sosec

ingresso in Sosec, quando si fosse rinnovato il gruppo. Una volta glio di dati a disposizione, a cominciare dai percorsi escursio- entrato, visto che il focus del lavoro si doveva ribilanciare verso nistici e dai rifugi. A seguire, poi, inseriremo gli altri dati di in- la realizzazione del portale cartografico, mi è stata chiesta, data teresse, come ferrate, grotte, falesie, siti naturalistici e culturali, la mia esperienza, la disponibilità a fare il presidente, per porta- eccetera. Altro obiettivo per il 2018 è finire di realizzare i modu- re avanti un messaggio univoco all’interno del Cai. Inizialmente li formativi per i nostri Operatori di sentieristica, che riguardano avevo pensato a un ruolo più tecnico e meno “dirigenziale”, ma i rilievi, la gestione dei dati, l’inserimento e l’aggiornamento di mi sono messo volentieri a disposizione». Infomont. Ultimo, ma non meno importante, portare a termine insieme al Cnsas il progetto per rendere disponibili su GeoRe- Che bilancio dai a questi primi tre anni di lavoro della nuova sQ i dati di cui sopra, inizialmente attraverso mappe ricavate Struttura operativa? da OpenStreetMap, poi direttamente da Infomont. In questo «Se mi facessi fuorviare dal mio background lavorativo, rispetto modo vogliamo dare ai Soci e a tutti i frequentatori della mon- agli obiettivi che mi ero posto siamo ancora indietro. Bisogna tagna uno strumento che non serva solo in caso di emergenza, però ricordarsi che il Cai, nonostante l’importante bagaglio ma anche come navigatore e come applicazione per fare i rilievi di conoscenze e di tradizioni, resta un mondo di volontari. Se sul territorio». guardo allora a questi tre anni con la giusta prospettiva, anche in considerazione del fatto che a inizio lavori abbiamo avuto un Siete molto impegnati nel rilancio della rete sentieristica del forte ricambio tra i componenti, con inevitabili ricadute sull’ef- Centro Italia. Raccontaci l’impegno per dare vita al progetto lfredo Gattai, perito elettrotecnico spezzino classe Alpino e Speleologico e vi rimane fino al 2008, diventando Tec- ficienza, direi che il bilancio è molto positivo. Innanzitutto c’è “Ripartire dai sentieri”. Che interesse hai riscontrato dalle Se- 1969, è il presidente della Struttura Operativa Sentieri nico di Elisoccorso. Ha all’attivo decine di interventi in Liguria e stata un’apertura verso l’esterno con la convenzione Cai - Wiki- zioni per l’iniziativa? A e Cartografia del Cai dal 2017. Dopo varie esperienze Toscana. media Italia OpenStreetMap, dove finalmente si è sancito che «L’iniziativa ha riguardato alcune zone dei crateri sismici, dove si lavorative in cantieri navali, fabbriche e come rappresentan- Attualmente, oltre alla presidenza Sosec, dirige il gruppo locale la conoscenza geografica, e del territorio in generale, doveva sono rilevati alcuni percorsi fattibili, ovviamente fuori dalle zone te di antinfortunistiche, nel 1994 approda in C-Map, azienda per la manutenzione dei sentieri e si sta occupando di dare im- essere condivisa nella maniera più ampia e semplice possibile. rosse, per poi creare un sito dedicato (ripartiredaisentieri.cai. leader nel settore della cartografia elettronica nautica, dove pulso all’escursionismo in Val di Vara, terra che riserva ancora Questo passo, che molti auspicavano, ci ha consentito di bene- it) dove si propongono questi percorsi. Questo per stimolare il acquisisce varie competenze in cartografia, informatica e ma- angoli incontaminati, di cui è profondamente innamorato. A lui ficiare dell’aiuto di molti volontari, anche non appartenenti al turismo di stampo escursionistico in zone che hanno bisogno nagement. Qui svolge varie mansioni fino ad arrivare al ruolo abbiamo posto qualche domanda sul suo mandato. Cai, che ci hanno aiutato e ci stanno aiutando a popolare il data- di risollevarsi. È stata un’occasione per mostrare nuove tecni- di Senior Manager, che tuttora ricopre dirigendo un team di base di OpenStreetMap con i molti dati sparsi, e non organizza- che di rilievo utilizzando GeoResQ e alcuni strumenti per inse- produzione di cartografia elettronica dislocato in quattro Paesi Quali motivazioni ti hanno spinto a renderti disponibile per la ti, che abbiamo al nostro interno. Molti gruppi regionali che non rire i dati nel database di OpenStreetMap. I dati così raccolti diversi. Iscritto al Cai La Spezia dal 1983, partecipa negli anni a presidenza della Sosec? operavano o non operavano più sulla rete sentieristica, si sono sono anche confluiti nella cartella Google che il Cai centrale ha varie gite insieme alla famiglia, che asseconda la sua passione «Tutto è nato un paio di anni prima del mio effettivo coinvolgi- ricostituiti o si stanno ricostituendo con un nuovo entusiasmo: messo a disposizione di tutti i gruppi che lavorano sui sentie- per l’aria aperta. Comincia ad arrampicare nel 1997, non esat- mento nella Struttura Operativa. Inizialmente sono stato invi- segno questo che, anche per quanto riguarda la manutenzione ri, per immagazzinare i loro dati senza rischi di perderli. A val- tamente giovanissimo dunque, ma si appassiona fortemente tato a un paio di riunioni, per condividere alcuni dei lavori di dei sentieri, Sosec non si è fermata ed è anzi cresciuta. La colla- le di questa iniziativa ne è poi partita una di più ampio respiro e, nel giro di non molto tempo, dopo aver fatto pratica rinno- cui mi ero occupato per la Sezione Cai di La Spezia, inerenti la borazione con il Cnsas, che ha due membri all’interno di Sosec, per rivitalizzare il CamminaItalia, che vede impegnati i Gr nel vando la chiodatura del Muzzerone (falesia dove muove i primi realizzazione e fruizione di cartografia. C’era già allora una for- si è fatta via via più stretta, e ora operiamo in perfetta sinergia». rilevare nuovamente e rimettere in sesto una delle avventure passi), si dedica all’apertura di vie dal basso sia in falesia sia in te spinta dalla Sede centrale per ottenere risultati sul portale escursionistiche più lunghe, ricche e affascinanti al mondo. Da lì ambiente. Annovera diverse salite sulle Alpi Apuane, ma anche cartografico Infomont e la mia esperienza poteva rappresen- Quali sono i vostri obiettivi a breve-medio termine? si ripartirà per finalizzare la Rete Escursionistica Italiana, di cui il qualche esperienza nella zona del Monte Bianco, in Val di Mello tare un contributo. A valle di tali riunioni mi è stato chiesto di «Il nostro imperativo nel breve periodo è portare a termine la CamminaItalia costituisce la spina dorsale». e in Val Masino. Nel 1998 entra nel Corpo Nazionale Soccorso mandare il mio curriculum al Gruppo regionale per un possibile serie di lavori necessari a popolare Infomont con tutto il baga- lc/la

04 • maggio 2018 maggio 2018 • 05 NEWS DALLE SEZIONI

Verbania, torna la festa della Un mese all’insegna del lupo realtà e le associazioni coinvolte. Il Gruppo ha esposto la montagna al lago Un mese all’insegna del lupo e della sua possibile conviven- propria mostra “Presenze Silenziose, ritorni e nuovi arrivi di za con le attività umane in montagna, quello dello scorso carnivori nelle Alpi”, con alcuni Soci che hanno presidiato, Nel primo fine settimana di giugno a Verbania torna per il Gruppo Grandi Carnivori del Cai. Sabato 10 marzo allestito e illustrato i pannelli agli interessati e distribuito il la Maratona della Valle Intrasca, giunta alla 44a a Torino 100 Soci, provenienti da 52 Sezioni di 9 regioni materiale informativo. edizione, organizzata dalla Sezione Verbano-Intra italiane, hanno partecipato al convegno-giornata di studio Nel primo pomeriggio Davide Berton, insieme a Massimo del Cai. La “festa della montagna al lago” prenderà nazionale “Lupo e zootecnia montana, esperienze, proble- Vettorazzi (Commissione Tutela Ambiente Montano della il via venerdì 1 giugno, con la serata di assegnazione matiche e prospettive”, che ha visto la presenza di rappre- Sat), sono intervenuti sul palco allestito nello spazioso del premio “Pica da legn” alle migliori presentazioni sentanti di diversi enti locali, aree protette, istituzioni e ingresso del museo, per spiegare quanto fatto da Cai e Sat Un tratto della vecchia ferrovia Ragusa- video sul tema della montagna. Sabato 2 giugno si associazioni. sui temi relativi ai grandi carnivori. • Siracusa-Vizzini apre all’escursionismo svolgeranno una serie di attività nel centro stori- «Il ritorno del lupo porta quasi sempre scompiglio, metten- co dedicate ai ragazzi, al fine di sensibilizzarli alla do in discussione le normali e rodate abitudini del mondo Cinque chilometri della vecchia ferrovia a scartamento ridotto, frequentazione delle terre alte. Domenica mattina agricolo e zootecnico, ma anche di quello politico-istituzio- nel tratto Chiaramonte Gulfi-Giarratana, sono ora percorribili partirà la “Valle Intrasca”, tradizionale manifestazione nale e di chi frequenta e ama la montagna», ha affermato il da escursionisti e cicloescursionisti, grazie al lavoro volontario podistica, che comprende la gara lunga a coppie, di coordinatore del gruppo Davide Berton, secondo il quale dei soci del Cai Ragusa. Armati di decespugliatori, forconi, 35,030 km con 1634 m di dislivello, per il terzo anno tutte le relazioni ascoltate sono state interessanti e con cesoie e tanta buona volontà, hanno raccolto circa 200 kg di consecutivo valida per i Campionati Italiani della Fe- molti spunti arricchenti. «Questo predatore accende una rifiuti di ogni genere e liberato il passaggio dai rovi. Realizzata derazione Italiana Skyrunning, e la gara corta, di 16,9 vera e propria sfida sociale, superabile solo con il dialogo, tra il 1915 e il 1923, la ferrovia ebbe da subito un basso traffico km con 353 m di dislivello, da quest’anno anch’essa il rispetto e l’ascolto di tutte le parti interessate con il fine di passeggeri, ma, dopo il collegamento con il porto di Siracusa a coppie. Entrambe fanno parte del circuito “Vco ultimo di arrivare a decisioni condivise per il bene del lupo nel 1927, un forte movimento di treni merci. A seguito della Top Race”, che racchiude 14 tra le più belle corse in stesso e di chi in montagna vive e lavora». Il Gruppo Grandi diminuzione del traffico merci nel secondo dopoguerra, furono montagna della provincia. Carnivori sta preparando un documento di riassunto della chiusi diversi tratti, fino alla completa cessazione dell’attività Per informazioni: www.maratonavalleintrasca.it, giornata che, una volta ultimato, sarà reso pubblico. La do- nel giugno 1956. • www.caiverbano.it • menica della settimana seguente, il 18 marzo, il Cai è stato poi presente al Muse di Trento, in occasione della giornata dedicata al lupo che ha preceduto le conferenze finali del progetto Life WolfAlps. Migliaia i visitatori e decine le Il Cai entra nella toponomastica reggina Una rotatoria di Reggio Calabria è stata intitolata a Riccardo Virdia, ex Vicepresidente della Sezione Aspromonte del Cai, che, il 29 gennaio 1967, sacrificò la propria vita per soccorrere due sciatori dopo un incidente causato da un lastrone di ghiaccio. La targa è stata scoperta il Trentino Alto Adige, 13 nuovi 13 nuovi Accompagnatori di escursionismo di Cai e Sat 16 marzo scorso alla presenza di familiari, amici e autorità. «Il suo inseri- Accompagnatori specializzati specializzati per l’ambiente innevato, provenienti non mento nella toponomastica reggina onora il Cai e tutta la sua città», ha solo dal Trentino e dall’Alto Adige, ma anche dal Veneto. affermato Antonino Falcomatà, promotore dell’iniziativa. Sempre il 16 per l’ambiente innevato Questo è il bilancio del IX Corso EAI per Titolati AE della marzo, al pomeriggio, è stato presentato il programma sezionale 2018 Scuola Interregionale di Escursionismo Cai-Sat, che si è (85 appuntamenti più 10 conferenze in sede), con i bimbi dell’alpinismo concluso lo scorso marzo alla Caserma della Guardia di giovanile che hanno presentato le escursioni a loro dedicate in prima Finanza “Colbricon” al Passo Rolle. persona, seduti al tavolo dei relatori. • In quest’ultimo incontro lo spessore di circa due metri della neve ha contribuito nel migliore dei modi alla riusci- ta di tutte le esercitazioni pratiche, comprese quelle con Artva, pala e sonda, senza dimenticare quella con unità Vandali sui sentieri, Questa volta agli atti di vandalismo intorno alla città. La situazione che si cinofila curata dai Finanzieri. Nelle 14 lezioni totali del denunce a La Spezia lungo i sentieri è seguita la denuncia. è venuta a creare mette gli escursio- corso sono stati affrontati metodicamente problematiche È successo a La Spezia, dove Sezione nisti, soprattutto stranieri, a rischio di e suggerimenti idonei alla riduzione dei rischi. «Abbiamo e Comune hanno presentato un espo- potersi perdere, con un conseguente messo a disposizione validi docenti, che hanno dato vita a sto contro ignoti ai Carabinieri Fore- pericolo anche grave per la propria lezioni particolarmente illustrative ed efficaci. Tutto que- stali e alla Polizia Municipale, dopo incolumità», afferma Dario Campagno- sto grazie all’ausilio di esempi fotografici reali, che hanno l’asportazione e il danneggiamento lo, dipendente presso la Pianificazione portato in aula tutte le criticità pratiche con cui ci si può della segnaletica verticale e orizzonta- Territoriale. La denuncia espone i trovare ad avere a che fare in ambiente», commentano le fra il monte Santa Croce (sentiero vandali ad azioni penali per interruzio- dalla Scuola. n° 525) e il monte della Castellana ne di pubblico servizio, posizione che Cai e Sat hanno infine ringraziato la Guardia di Finanza (sentiero n° 529). «Abbiamo agito in si aggraverebbe nel malaugurato caso per aver messo a disposizione, nell’ultimo incontro, una questo modo perché la segnaletica in cui la mancanza di segnaletica abbia «sede ideale come la caserma di Passo Rolle, dotata di rende più sicuri e fruibili i sentieri causato danni a terzi. • una struttura appositamente attrezzata per i corsi». •

06 • maggio 2018 maggio 2018 • 07 esecutivo 200x270 cmYK

IL CONSIGLIO INFORMA PRoSSIma uS cIta MOUNTAIN BIKE, BICI A PEDALATA ASSISTITA E BICI ELETTRICHE Dove non arriva il codice della strada è sufficiente l’etica del Cai?

on c’è dubbio che il Sodalizio sia chiamato ad adeguarsi senza sforzo da parte del ciclista o se il mezzo mantiene la velo- ai nuovi stili di frequentazione della montagna, questo cità o accelera senza azione sui pedali. Nperò non deve far perdere i proponimenti originari. La Il Cai ha accolto da tempo il cicloescursionismo tra le proprie questione è scottante in quanto gli itinerari cicloturistici per- attività istituzionali, al fine di regolamentare tale pratica, edu- corrono tratti più o meno lunghi di sentieri gestiti dal Cai, la cui care alla corretta frequentazione della montagna, indirizzare i manutenzione è curata dai propri volontari. È questo il princi- praticanti verso un corretto approccio all’ambiente montano, pale aspetto, che spesso non viene considerato. I frequentatori massimizzando i due principi della sicurezza e del rispetto però, possono essere soci Cai, e da loro ci si aspetta che segua- dell’ambiente. La proposta della PSAP, sentita la Commissione no le norme di autoregolamentazione che il Sodalizio ha scelto Centrale per l’Escursionismo, è che il Cai consideri anche le bi- di adottare, ma anche da non soci, che non hanno un vincolo ciclette a pedalata assistita tra i mezzi utilizzati per il cicloescur- etico e talvolta utilizzano i sentieri con scarso rispetto nei con- sionismo, con le seguenti positive conseguenze: fronti dell’ambiente e con poca attenzione. La conseguenza è 1. Anche il cicloescursionismo con biciclette a pedalata as- che l’escursionista, socio Cai o meno, si possa trovare in condi- sistita, in quanto “velocipede” dovrà rispettare le norme di zioni poco piacevoli o di pericolo. autoregolamentazione già in essere per le bici a trazione mu- Cerchiamo di fare chiarezza sia sui termini che sulle norme. Le scolare. mountain bike si possono raggruppare in tre tipologie: 2. In questo caso il Cai avrebbe una voce autorevole nei con- 1. Bici a propulsione esclusivamente muscolare. fronti di chi già utilizza tali mezzi, a prescindere del fatto che 2. Bici elettriche a pedalata assistita (“Epac - Electric Pedal As- siano iscritti o meno al nostro sodalizio, e delle Autorità com- sisted Cycle” o “Pedelec”) (cosiddette “e-bike”). petenti o delle Amministrazioni coinvolte nella gestione dei 3. Bici elettriche a motore elettrico (chiamate anch’esse “e- sentieri. bike”). 3. Accogliendo tali mezzi sotto la regolamentazione già adotta- Dal punto di vista legislativo nella CE, come anche in Italia, la n° ta, il cicloescursionismo in mountain bike potrà continuare a 2, ossia la bicicletta elettrica a pedalata assistita è considerata svilupparsi secondo l’etica del Cai. a tutti gli effetti alla stregua di un “velocipede” (come viene de- Ma anche questo non basta. Per il fatto che dobbiamo rispetto finita la bici nel Codice della strada), in quanto necessita della ai nostri volontari e ai Presidenti di Sezione, che con un con- spinta sui pedali per far funzionare il motore ausiliario. I veicoli tinuo lavorio mantengono i sentieri loro affidati in gestione in che soddisfano questa direttiva devono avere le seguenti tre condizioni di sicurezza e percorribilità, accettare la sfida di ac- caratteristiche tecniche contemporaneamente presenti: cogliere le bici a pedalata assistita tra le attività di cicloescur- • potenza nominale massima continua del motore elettrico: sionismo del Cai, non dovrebbe essere per loro un ulteriore 0,25 kW; carico di lavoro. È chiaro che le normative regionali dovreb- • alimentazione del motore progressivamente ridotta e quindi bero adeguarsi all’evoluzione dei tempi e regolamentare l’uso interrotta al raggiungimento dei 25 km/h; delle bici a pedalata assistita, impedendone l’uso nei casi in cui • alimentazione del motore interrotta prima dei 25 km/h se il la percorrenza promiscua tra bici ed escursionisti possa creare ciclista smette di pedalare. situazioni di pericolo o di disagio per questi ultimi. A titolo di Veicoli che non soddisfano i tre requisiti sopra indicati (la ti- esempio si rileva la proposta di modifica della Legge forestale pologia n° 3) non possono essere considerati “velocipedi” ma della Provincia autonoma di Bolzano, che introduce l’articolo: motoveicoli elettrici a tutti gli effetti (viene infatti a cadere il “Nei territori con vincolo idrogeologico-forestale il sindaco, principio della “pedalata assistita”). Questo tipo di motoveico- sentito il direttore dell’ispettorato forestale territorialmente lo non è regolamentato dalla legge italiana (all’atto pratico, un competente e – qualora trattasi di parchi naturali oppure del veicolo a due ruote con conducente senza casco né patente). Parco nazionale dello Stelvio – i rispettivi direttori d’ufficio del- Rientrano in questa categoria anche le bici a pedalata assistita la Ripartizione natura, paesaggio e sviluppo del territorio, può (n° 2), che grazie a un kit che si trova in commercio, si interviene, vietare il transito con biciclette sulla rete sentieristica o singoli i nuovi libri in modo illegale, sul software del sistema elettrico per sbloc- tratti della stessa, qualora a causa del transito con biciclette carne il limite di velocità, facendola a tutti gli effetti diventare sorgano conflitti con gli escursionisti”. del CAI una moto elettrica (n°3). È facile accorgersi della presenza di un “ciclomotore elettrico” o di un mezzo con motore ausiliario Commissione PSAP collana PERSona GGI manomesso quando si vede che la velocità in salita è sostenuta Emilio Bertan - Alberto Ghedina - Alleris Pizzut in collaborazione con la casa editrice PontE allE GRazIE acquista online su www. StoRE.caI.It o tramite la tua sezione di riferimento 08 • maggio 2018 CICLOESCURSIONISMO

È una terra di vento e di pietra: è questa la Sardegna, impregnata di odori e profumi, con radi paesi e grandi distese selvagge. Abbiamo A due ruote assaporato tutto ciò chilometro dopo chilometro nella nostra traversata cicloescursionistica, dal nord al sud dell’isola sull’isola magica di Claudio Coppola - foto Sandro Lisiero

42 / Montagne360 / maggio 2018 maggio 2018 / Montagne360 / 43 Nelle pagine iamo partiti da Arzachena con un bel sole, verso di esso con una lunga e spettacolare disce- precendenti, un tratto al termine di una settimana di piogge. At- sa nella valle del fiume Posada. Il turchese delle particolarmente in traversiamo per prima la Gallura con le sue acque e l’oro della sabbia di Su Tiriarzu, raggiun- pendenza dell’itinerario S sull’isola. fantastiche rocce lavorate da pioggia e maestrale: gibile solo tramite un ponticello, ripagano ampia- è maggio e la vegetazione è in piena fioritura, un mente della lunga deviazione e così, dopo un tuffo A sinistra, capre al pascolo. tripudio di colori e aromi. Il lago del Liscia è sug- rigenerante, pedaliamo sino a Oliena, bel borgo A destra, si pedala verso gestivo, visto dalla piccola ferrovia che lo affianca: adagiato ai piedi del . i ruderi del rifugio La è lo stesso tracciato che nel 1921 vide viaggiare, Siamo ora al centro della : l’ambiente si è Marmora con sua moglie Frieda, lo scrittore D.H.Lawrence, fatto severo e grandi pareti di roccia chiara chiu- il famoso autore de L’amante di Lady Chatterley; dono la vista, financo i boschi sono mutati, sono il romanziere inglese descrisse una Sardegna ma- più fitti e oscuri, mentre qui e là pascolano capre gica e inconsueta, carica di mistero e di ombre e pecore. Orgosolo ci accoglie con i suoi famosi quasi orientali. E l’atmosfera non è cambiata mol- murales, i cui soggetti sono i più disparati, dall’at- to da allora. tentato alle Torri Gemelle alle donne del borgo. Vorremmo ammirarli tutti, ma il cielo si è fatto DALLA GALLURA ALLA BARBAGIA minaccioso: ripartiamo in salita e attraversiamo il Una dura risalita dal paese di Monti ci porta fino a piano di Pratobello, che ci ricorda lotte di popolo un agriturismo sperduto tra vigneti e guglie di gra- contro il progetto di un ennesimo poligono di tiro nito rosanero: siamo nel cuore della Gallura. L’al- militare. topiano che ha per centro Alà dei Sardi degrada Un primo sterrato porta ad aggirare un’azien- lentamente verso il mar Tirreno e noi, pur poten- da agricola, i proprietari sono nel cortile e ri- do puntare direttamente su Oliena, ci dirigiamo dono divertiti al nostro passaggio tra i rami che

ingombrano il fondo della carrareccia. Ancora sinistra. Inizia così una traversata sul versante me- asfalto e poi finalmente lo sterrato che sale verso ridionale del : l’ambiente grandioso Genna Duio - genna in sardo significa valico – po- ci esalta mentre pedaliamo in una forra spettaco- sta sullo spartiacque principale dell’isola in un am- lare, ma l’entusiasmo scema via via che una salita biente brullo, ma grandioso. Il cielo si è fatto sere- si aggiunge alla precedente. Dopo aver scavalcato no e luminoso e il tramonto incombe: il padrone almeno cinque crinali e risalito altrettanti valloni, dell’agriturismo ci viene incontro dalla sua casa, sbuchiamo esausti sull’ultima cresta e ci affacciamo che è la più alta della Sardegna e ci accompagna su un vasto altopiano: è una visione quasi onirica attraverso il suo bosco – ha piantato ben 40mila per noi, unici umani presenti lassù. Al di là delle pini – e ci racconta che nel 2002 i famosi camion colline si stagliano i tacchi calcarei dell’Ogliastra, arancioni di Overland hanno seguito il nostro stes- mentre gruppi di cavalli bradi ci osservano incre- so percorso, ma non sono riusciti a raggiungere la duli e le alture sfumano in quinte infinite verso me- fine della salita a causa del fango. Inorgogliti dalla ridione. Con qualche difficoltà guido il gruppo sino notizia e gongolanti come tacchini, arriviamo nel alla stradella asfaltata che si inabissa verso il lago tepore dell’edificio dove c’è il riscaldamento acce- di Bau Muggeris, ma è ormai tardissimo, dobbia- so e un soave profumino esce dalla cucina: la cena mo abbandonare l’idea dell’arrivo a Seui entro sera, sarà un tripudio di sottaceti, formaggi, carni e ver- inoltre una nostra compagna è stanchissima, e alla dure, il tutto innaffiato dal potente Cannonau. prima risalita dopo il ponte sul riu e Forru smon- ta dalla sella e procede lentamente a piedi. Giunti SUL TETTO DELL’ISOLA al masso che caratterizza il bivio verso il “tacco” di La mattina della quarta tappa un cielo azzurro e Perda Liana, arriva la salvezza: passa la jeep di un un freddo pungente ci accompagnano nella dura pastore, barbuto e cordiale, che molto gentilmen- risalita verso punta La Marmora, il tetto della Sar- te carica la nostra compagna, bicicletta compresa, degna: non immaginiamo che sarà una frazione e la trasporta nel vicino paese di Villanova Strisai- leggendaria. Scavalchiamo la cresta presso Arcu li, affidandola all’unico albergo esistente, dove al Artilai, sferzati da un vento gelido, dopo la quale tentiamo di scendere in sella verso i ruderi del rifu- gio Cai: la traversata è spettacolare, ma bisogna gio- Dopo aver scavalcato cinque crinali coforza calare quasi sempre a piedi sul sentiero 721. e risalito altrettanti valloni, si sbuca Giunti a un quadrivio sulla strada Aritzo-Fonni, potremmo arrivare rapidamente a Seui su asfal- sull’ultima cresta e su un vasto to, ma noi cerchiamo l’avventura e pieghiamo a altopiano: è una visione quasi onirica

44 / Montagne360 / maggio 2018 maggio 2018 / Montagne360 / 45 A sinistra, una partecipante all’escursione in un tratto di salita. A destra, pendenza proibitiva sotto il monte Gemis, nell’ultima tappa. A destra in basso, altre salite estreme verso la vetta del Bruncu Senzu

tramonto arriviamo anche noi. Tutto è bene quel a lungo i siti meteorologici per accertarci che il che finisce bene. tempo non volga al brutto. Si va dunque ad af- frontare il gran finale, su sino al grande pianoro IL GRAN FINALE di cresta sotto il monte Genis, un orizzonte scon- Quinto giorno: non possiamo proseguire verso finato si distende tutt’intorno a noi, vacche e ca- Seui come programmato, ci troveremmo in ritar- valli pascolano placidi ai bordi della stradella, c’è do di un giorno, e così raggiungiamo via strada persino una fonte inattesa che ci permette di fare prima Ulassai, sotto grandi pareti di roccia, e scorta d’acqua. poi Perdadesdefogu, a fianco del famoso poligo- Questo piacevole tratto pianeggiante finisce bru- no militare di tiro: in esso da alcuni anni non è scamente presso un ovile bianco, dopo il quale la più possibile transitare nemmeno in assenza di stradella diventa carrareccia sterrata e ci costrin- esercitazioni e così imbocchiamo una bella pista ge quasi tutti a procedere a piedi a causa della sterrata che ne contorna il margine. Si scende in brutale pendenza. Un boschetto ci permette di un profondo vallone, in un paesaggio di boscose rifiatare e di intravedere la nostra meta, il monte colline uniformi che rendono difficile l’orienta- Serpeddì, presso il quale incontreremo i soci del mento: dopo il torrentello inizia una magnifica Cai di Cagliari. La salita del Bruncu Senzu ha una traversata quasi tutta in quota, il cielo terso e l’a- pendenza insopportabile e dobbiamo spingere di ria tiepida ci rendono euforici, tanto che ci conce- nuovo: un gregge di pecore ci guarda con interes- diamo anche mezz’ora di tintarella, piacevolmen- se, le nostre pulsazioni sono impazzite, la salita te distesi in una radura. Cancelli e pozzanghere sembra finire ma superata una cima se ne svela non ci fermano e così scendiamo veloci sino ad un’altra ancora più alta, e manca il respiro. Final- attraversare il riu Flumineddu per poi entrare a mente anche la sommità è conquistata, sul ver- IL PERCORSO, TAPPA PER TAPPA Escalaplano. sante opposto la mulattiera scende splendida e A Ballao la mattina seguente il cielo è grigio e punta dritta verso il luogo del nostro rendez-vous. 1a TAPPA Arzachena - Su Tirialzu cade qualche goccia di pioggia: partiamo verso Sembra fatta, ma il destino si chiama catena, 2a TAPPA Su Tirialzu - Oliena San Nicolò Gerrei, dove perdiamo un tempo in- quella che si rompe a un chilometro sotto la sella: 3a TAPPA Oliena - Bruncuspina finito per acquistare i panini di rito e consultare perderemo un sacco di tempo per tentare di ag- 4a TAPPA Bruncuspina -Villanova Strisaili giustarla, dopo due ore salgo a chiamare soccor- 5a TAPPA Villanova Strisaili - Ballao so, i cagliaritani hanno con loro le indispensabili 6a TAPPA Ballao - Cagliari Dopo l’ultima discesa verso la false maglie e in cinque minuti il problema è ri- spiaggia del Poetto, le acque solto. Baci e abbracci suggellano l’incontro e ora Le tracce GPS del percorso da noi seguito sono a di- manca solo l’ultima, interminabile discesa verso sposizione alla pagina Facebook “MTB grandi viaggi”. cristalline salutano la fine la spiaggia del Poetto, le cui acque cristalline sa- dell’avventura lutano la fine di questa avventura. ▲

46 / Montagne360 / maggio 2018 maggio 2018 / Montagne360 / 47 SICUREZZA IN MONTAGNA radio di libero utilizzo, unificata a livello nazionale, per scopi di sicurezza ed emergenza in montagna. Stiamo parlando del Canale 8-16, sintonizzabile dagli apparati radio ricetrasmittenti denominati Emergenze via radio PMR-446 impostando il CH 8 + CTCSS 16 (che corrisponde alla frequenza 446.09375 MHz con ag- giunta del tono subaudio 114.8 Hz). La potenzialità Un progetto nazionale mira a incrementare la della rete è direttamente proporzionale al numero tranquillità di chi va in montagna: è Rete Radio di utenti attivi contemporaneamente in un’area geograficamente ristretta. A oggi sono circa 2800 Montana. Non è un’alternativa agli organi preposti, gli utenti iscritti in Italia. Il progetto è presentato con eventi su tutto il territorio nazionale: i prossimi ma un plus per la prevenzione degli incidenti sono in programma il 25 maggio con il Cai di Pesaro e il 28 maggio con il Cai di Bergamo. ▲ di Stefano Mandelli Esperienze

ATTIVITÀ TIPO - 23.12.2017 in difficoltà per il repentino sopraggiungere interrompono le comunicazioni e invitano a Vivere Rete Radio Montana significa piani- di nuvole. In assenza di copertura telefoni- lasciare il Canale 8/16 libero, per consenti- ficare ogni uscita, controllando dalla piat- ca, dirama un allarme radio sul Canale 8/16. re ad Alfa 11 un eventuale utilizzo del canale taforma Reramonet i dati meteo in tempo In ascolto c’è un altro utente, Gianpaolo senza interferenze. reale e registrando il proprio percorso, così (Alfa 11) che contatta immediatamente via da rendere più agevole le ricerche in caso telefono il Soccorso Alpino. Nel frattempo Si ringraziano per la collaborazione Simone di necessità. GeoResQ pronto all’uso e ra- dalla Brianza altri operatori della Rete, Mi- Lucarini, Massimiliano Redaelli, Massimilia- dio PMR446 sintonizzata sul Canale 8/16, chele (Charlie 266) e Mario (Charlie 364), no Costantin si parte. È la mia prima esperienza in not- turna, c’è un evento che si ripete da anni: l’ascesa con le fiaccole al Monte Cornizzo- lo. Capisco subito di aver scelto il percorso meno frequentato, quello da Civate. Sono solo, qualche luce si vede in movimento più in alto. Comunico la mia posizione via radio, sono Massimiliano C. (Charlie 399). Risponde Massimiliano R. (Charlie 141) da Inverigo (CO): è a casa, pronto ad ascoltare eventuali chiamate di emergenza. Poco dopo interviene Fulvio (Charlie 277), da Nova Milanese: ha ricevuto la notifica della mia uscita in notturna ed è in ascolto per eventuali necessità. Supero un gruppo possibile essere d’aiuto in caso di soccorso un collegamento diretto tra l’infortunato e i soccor- di escursionisti, mi sento sicuro fino a quan- in ambiente impervio o in zone boschive ritori precedentemente allertati. do il bosco non finisce. Poi un vento fortissi- Èattraverso un apparato radio? Una delle ri- Il progetto nazionale è gestito e portato avanti da mo, comunico la variazione meteo via radio sposte può essere quella di partecipare a Rete Radio un gruppo di 17 persone appassionate di montagna e aggiorno Gino (Charlie 404), anche lui in Montana, un progetto nazionale che mira a incre- e delle attività a essa legate. Diversi utenti iscritti salita ma da un altro percorso. In cima è mentare la sicurezza in montagna per mezzo delle sono soci Cai e alcuni fanno parte del Cnsas, come una gran festa, ma scelgo di scendere poco comunicazioni radio. Naturalmente non si tratta lo stesso fondatore Simone Lucarini iscritto alla Se- dopo. di un’alternativa alle classiche modalità di allerta- zione Cai di Monterotondo e volontario del Soccor- Nel silenzio più assoluto, non manco di ag- mento degli organi preposti al soccorso in monta- so Alpino Lazio. Proprio nel Lazio e in Emilia-Ro- giornare chi mi ascolta via radio. È andato gna, compresa l’app GeoResQ del Cnsas, bensì è un magna c’è un accordo di cooperazione con il Cnsas tutto bene, il telefono nel frattempo si è sca- “piccolo plus” per la prevenzione degli incidenti. Il che consente al Soccorso Alpino e Speleologico di ricato per il freddo. Torno a casa e racconto sistema di comunicazione di Radio Rete Montana accedere a Reramonet, che è il “database” riservato tutto a chi mi aspetta. può dimostrarsi utile anche in caso di pericoli im- agli iscritti al progetto dove vengono riportati dati Per restare aggiornati sul progetto: ASSISTENZA - 24.09.2017 minenti incontrati lungo un itinerario e potrebbe anagrafici, geografici, numeri Ice relative alle escur- www.reteradiomontana.it mostrarsi un buon supporto in caso di emergenza sioni programmate. www.facebook.com/ A quota 3500 metri, in discesa dal Monviso, nelle fasi di ricerca e successivo soccorso, per avere Il progetto propone l’impiego di una frequenza ReteRadioMontana un alpinista di Radio Rete Montana si trova

48 / Montagne360 / maggio 2018 maggio 2018 / Montagne360 / 49 ESCURSIONISMO

Si tratta di una straordinaria balconata nelle Alpi Carniche, posta a 2240 metri sulla valle del Lumiei verso La magia del Pian Nord: ha il lago di Sauris, le Dolomiti Pesarine sullo delle Streghe sfondo e le Dolomiti Friulane verso Sud di Daniela De Prato* e Pietro De Faccio**

Il caratteristico i dice che per nascondere qualcosa di prezioso Tra questi, i geologi sono forse i più interessati. paesaggio del Pian sia meglio, a volte, lasciarlo in bella vista, così Già negli anni Settanta, Giulio Pisa e Riccar- delle Streghe con il nessuno ci farà caso. Funziona, almeno finché do Assereto, professori a Bologna e Milano, ve- monte Clapsavon sullo S sfondo (foto Ivo Pecile, questo “qualcosa” non rischia di essere sottovaluta- nivano qui, a volte con Silvia Metzeltin e Gino SentieriNatura) to. Allora diventa importante ricordare di nuovo a Buscaini, gli ultimi due molto noti anche come tutti quanto sia inestimabile. alpinisti e scrittori. Qui Pisa e Assereto vi mori- A volte questo principio vale anche per gli ambienti rono nel 1976, quando il disastroso terremoto del naturali. Un esempio si trova in Friuli, nei territo- Friuli provocò il distacco di una frana che non la- ri di Forni di Sotto e Sauris, ed è lo straordinario sciò scampo a loro e al giovane figlio di Assereto. altopiano del “Pian delle Streghe”, con i monti Bi- In memoria di quei fatti, recentemente la locale vera, Clapsavon e la cresta del monte Zauf a fargli sezione Cai ha intitolato loro il sentiero 212, che da corona. da Casera Chiansaveit scavalca il monte Bivera, Non è un luogo inaccessibile, eppure resta fuori da- attraversa il Pian delle Streghe e scende sul ver- gli itinerari più battuti e dalle più famose traversate. sante di Forni di Sopra. I lunghi avvicinamenti probabilmente scoraggiano La geologia del luogo ne fa uno dei siti più in- molti, che preferiscono proseguire in auto ancora teressanti anche per il Geoparco delle Alpi Car- per pochi chilometri e godersi le Dolomiti Friula- niche, che vi organizza ogni anno escursioni ne. Eppure quest’area è servita da rifugi, bivacchi e geologiche e sta realizzando un geoitinerario ricoveri a un massimo di due, tre ore di cammino scaricabile online, per scoprirlo in autonomia. l’uno dall’altro. Anche la rete sentieristica, pur pre- I fossili qui ritrovati, principalmente Ammoniti sentando alcuni tratti più impegnativi, è varia e ben dell’Anisico (intorno a 240 milioni di anni fa) e tenuta. piccoli vertebrati marini, sono esposti al Museo Geologico della Carnia, nella vicina Ampezzo. CARTINA AL TORNASOLE Anche il mondo animale apprezza il luogo: qui, DEI MUTAMENTI CLIMATICI infatti, vengono a nidificare specie come il gallo Il posto promette una piccola, ma ormai rara emo- cedrone e sostano i migratori. La presenza uma- zione: l’escursionista controcorrente che decidesse na è ancora così discreta che si sentono sicuri. di fare un giro da quelle parti, infatti, potrebbe non Un luogo da scoprire, dunque, con alcune accortez- incontrare altri esseri umani durante l’intero cam- ze. Il Bivera e il Pian delle Streghe si fanno deside- mino. Ma questa è solo una delle ragioni che rende rare. Occorre essere attenti nella scelta del giorno questo luogo sorprendente. Il Pian delle Streghe per la propria escursione: purtroppo l’area è di inte- è innanzitutto una straordinaria balconata posta resse anche per i militari, che vi svolgono frequenti a 2240 metri sulla valle del Lumiei verso Nord, il esercitazioni, anche nel periodo estivo, chiudendo lago di Sauris e le Dolomiti Pesarine sullo sfondo e l’accesso all’area. Solitamente, per fortuna, vengo- le Dolomiti Friulane verso Sud. no sospese nei fine settimana, ma è sempre op- È un paesaggio unico, con il suo profilo lunare, in portuno informarsi. Altra accortezza: evitare di fondo al quale si apre una torbiera nascosta ai pie- organizzare l’uscita in concomitanza con il Trail di del ghiaione del Bivera: un sito perfetto in cui delle Orchidee, affollata competizione che si svolge immaginare delle streghe dedite ai loro sabba. È un luogo eccezionale anche dal punto di vista scientifico, perché è delicatissimo e incontami- È un paesaggio unico, con il suo nato e ancora oggi si evolve assecondando i mu- profilo lunare: un sito perfetto tamenti climatici: è perciò una cartina tornasole di quello che sta accadendo sulle Alpi e che gli in cui immaginare delle streghe studiosi osservano con attenzione. dedite ai loro sabba

50 / Montagne360 / maggio 2018 maggio 2018 / Montagne360 / 51 NON LASCIARE TRACCIA A sinistra, da sinistra: Tra gli escursionisti c’è una corrente etica che ha Riccardo Assereto, Giulio Pisa, Silvia preso vigore soprattutto oltreoceano e che affonda Metzeltin e Gino le sue radici nel profondo legame che gli americani Buscaini (foto archivio hanno con i luoghi selvaggi: Leave No Trace, non dip. Scienze della Terra lasciare traccia. È necessario fare in modo che Università di Milano). chi viene dopo di noi possa godere delle stesse Sotto, campanili in località Fantinelles, identiche emozioni di cui abbiamo potuto godere scendendo dal Bivera noi, di quel poco di primevo che ancora rimane, verso monte Zauf e il Pian delle Streghe è proprio uno di questi (foto Ivo Pecile, posti. Passate, guardate, godetene, ma a parte i SentieriNatura) vostri passi non prendete e non lasciate nulla, se di solito a fine luglio e che attira un gran numero di possibile nemmeno le vostre impronte. In posti persone anche in quella zona. come questi la presenza umana dev’essere solo ed Non dimentichiamo, infine, che il Bivera è molto esclusivamente di passaggio. In fondo è meglio amato d’inverno dagli scialpinisti, che apprezzano lasciare tranquille le streghe mentre ballano i loro la bellezza affilata e sublime della sua versione sabba. ▲ innevata. * Geoparco Alpi Carniche ** CAI Tolmezzo

Un geosito di importanza nazionale

L’area del Monte Bivera è inserita ufficial- 212, da Casera Razzo o in senso inverso da la piattaforma dei calcari dolomitici del Mon- mente tra i geositi di interesse nazionale, per Casera Costa Baton (Forni di Sotto). Anche te Tiarfin. In continuità, sul versante occi- la sua stratigrafia e per l’assetto geologico i non esperti notano la cengia rossastra che dentale affiorano lembi della Formazione dei generale. Già arrivando da Sauris si vede con poggia sulla Dolomia del Serla: si tratta di Calcari Rossi ad Ammoniti (Calcari del Clap- chiarezza la successione di affioramenti del due depositi sedimentari successivi, la For- savon). All’interno di questi è presente una Triassico, a cui si giunge attraverso i sentieri mazione di Dont alla base e la Formazione ricca fauna fossile, con più rari resti di verte- CAI n. 209 e successivamente n. 234. Un al- chiamata proprio “di Monte Bivera” sopra. brati marini (in località Pian delle Streghe). tro ottimo punto di osservazione è proprio il Questo strato si è formato nell’Anisico supe- Un altro elemento che fa gioire i geologi è il Pian delle Streghe, raggiungibile salendo da riore (intorno a 240 milioni di anni fa) ed è contatto tettonico alla Forcella della Croce di Casera Giaveada lungo l’erto sentiero CAI n. qui presente con spessori di oltre 20 metri. Tragonia, che determina la ripetizione della 234a, oppure percorrendo il sentiero CAI n. Al di sopra della cengia rossastra si incontra successione permo-triassica.

52 / Montagne360 / maggio 2018 METEOROLOGIA

uardando questa immagine satellitare “weather forecast” (una bestemmia, per l’epoca, ac- d’archivio, relativa a uno dei tanti vortici costare le due parole) e parallelamente – sfruttando L’uomo che inventò G che il flusso atmosferico usa approfondire la recente invenzione del telegrafo – sviluppando sulla scena nord-atlantica e invia a investire vio- un sistema di comunicazione e di allertamento alle lentemente l’Irlanda e la Gran Bretagna, viene da unità navali sulla situazione meteorologica prevista pensare non sia stato un caso se il padre della mete- per il giorno dopo. le previsioni del tempo orologia sinottica, l’uomo che per primo al mondo, dalla nascita del metodo scientifico in poi, ebbe la IL METEO CHE SALVA pazzesca intuizione di associare il termine “pre- LA REGINA (E IL POPOLO) Oltre a essere il pioniere assoluto della meteorologia visione” a ciò che prima era solo oggetto di mera Le meteorologia previsionale, quindi, è nata in osservazione, e capace di maturare l’ancor più folle terra britannica, e questo ce lo potevamo aspet- moderna e l’antesignano della branca previsionale di questa tentativo (che fu purtroppo anche la sua rovina) di tare, ma non per pianificare il pic-nic della pros- scienza, Robert FitzRoy fu anche il primo a concepire rendere le previsioni meteorologiche meritevoli di sima domenica (come si potrebbe pensare, co- divulgazione mediatica e darle quindi in pasto al noscendo la passione di quel popolo per le gite l’idea di rendere le previsioni meteo disponibili al grande grande pubblico, fu un ufficiale della marina bri- all’aria aperta) o per assecondare la loro inna- tannica, il capitano (poi vice-ammiraglio) Robert ta abitudine a parlare del tempo, ma allo sco- pubblico. Storia di un ufficiale della marina britannica che FitzRoy, colui che negli anni Trenta del diciannove- po – ebbene sì – di emettere warnings, avvisi divenne indispensabile anche per la regina d’Inghilterra simo secolo, da giovane comandante del brigantino e allerte di condizioni meteorologiche avverse. “Beagle”, aveva raggiunto la Terra del Fuoco (dove Eravamo nel pieno dell’età vittoriana, e si narra che di Filippo Thiery gli verrà poi intitolata una delle più affascinanti la regina, ogni qualvolta avesse in programma di vette della Patagonia e del mondo, allora montagna spostarsi dalla residenza nel Castello di Windsor sacra per il popolo mapuche, oggi icona per gli al- alla casa acquistata sull’Isola di Wight, non si muo- pinisti di tutto il globo) con un equipaggio di 74 uo- vesse senza prima aver consultato FitzRoy per sape- mini, fra cui un ufficiale naturalista ventiduenne – re se le condizioni meteo-marine per attraversare il al secolo Charles Darwin – che durante quel viaggio relativo canale fossero o meno buone. intorno al mondo raccolse le sue celebri osservazio- Ma oltre a essere – partendo appunto da esigenze ni sulle specie, in base alle quali sviluppò la teoria di allertamento per la navigazione – il pioniere as- dell’evoluzione. È davvero incredibile come il caso soluto della meteorologia moderna e l’antesignano abbia incrociato così direttamente le vite di due gi- della branca previsionale di questa scienza, FitzRoy ganti nella storia della Scienza, capaci di costituire, fu anche il primo a concepire l’idea di rendere le con le loro opere, i pilastri assoluti rispettivamente previsioni meteo disponibili al grande pubblico: della biologia e della meteorologia. nel settembre del 1860, iniziando a pubblicare gior- nalmente le sue previsioni sulle isole britanniche, LA TEMPESTA PERFETTA il quotidiano The Times (qui sopra ne vedete un E a proposito di eventi perturbati alle latitudini bri- esempio dell’agosto 1861) divenne il primo organo tanniche, fu proprio una terribile tempesta nel mare di stampa nella storia a proporre una rubrica di d’Irlanda fra il 25 e il 26 ottobre del 1859, capace previsioni meteorologiche, che lo stesso vice-ammi- di attivare raffiche di vento superiori ai 160 km/h raglio presentava sotto la dizione “General weather e di far naufragare circa 200 navi, passata alla sto- probable during the next two days”, introducendo ria come la “Royal Charter Storm” (dal nome della in maniera incredibilmente pioneristica un concet- perdita di maggiori proporzioni, quella della nave to che ancora oggi, nel XXI secolo, fatica a essere naufragata al largo delle coste nord-occidentali del compreso, ovvero quello di previsione da interpre- Galles, costata oltre 450 vite umane), a stimolare il tare come scenario di maggiore probabilità, e non vice-ammiraglio Robert FitzRoy, diventato nel frat- come informazione certa e dogmatica, su ciò che tempo direttore dell’appena costituito Ufficio Me- accadrà. teorologico del Regno Unito (primo servizio mete- E se l’incertezza sull’evoluzione futura di un sistema orologico a sorgere sulla scena planetaria, ma a quel caotico, ovvero il concetto secondo cui un sistema tempo angusto ufficio che si limitava ad archiviare fisico deterministico – per limiti non dovuti alla le carte nautiche e ad annotare su un registro le os- bravura o meno dello scienziato che lo studia, ma servazioni dei venti e delle piogge), nell’intuizione e intrinseci alle leggi matematiche che ne regolano la nella scommessa di compiere lo storico salto: l’ela- dinamica – non è necessariamente predicibile con borazione e lo studio di carte che permettessero di accuratezza grande a piacere su un tempo lungo a capire in anticipo le condizioni del tempo, fino ad volontà, è un’idea che non riesce a passare corret- allora oggetto di mera osservazione e non di previ- tamente nella cultura di massa neanche al giorno sione, coniando quindi il rivoluzionario termine di d’oggi, nonostante siano passati 130 anni da quando

54 / Montagne360 / maggio 2018 maggio 2018 / Montagne360 / 55 la Scienza mise a fuoco la rottura fra determinismo La prima rubrica e previsionismo con le prime straordinarie intuizio- meteorologica nella ni del matematico Henri Poincaré (il quale, mentre storia, curata da FitzRoy sul quotidiano The FitzRoy iniziava la sua rubrica su The Times, aveva Times appena compiuto 6 anni), e oltre mezzo secolo da quando gli studi di Edward Lorenz (da prima che l’uomo mettesse piede sulla Luna, ma 100 anni dopo che il nostro sfortunato vice-ammiraglio si mettesse in testa di fare e divulgare le previsioni del tempo) hanno sistematizzato la Teoria del Caos, fi- guriamoci quanto il grande pubblico potesse essere pronto, per interpretare correttamente una inno- vazione scientifica a dir poco in anticipo sui tempi, quale appunto la previsione dello stato futuro di un sistema fortemente caotico come l’atmosfera, all’epoca dei generosi tentativi (peraltro basati su un insieme di dati, di metodi e di risorse infinita- mente ristretto, rispetto a quelli di cui disponiamo oggi) dell’ex-capitano del “Beagle”, le cui rubriche, dopo l’iniziale e affascinata curiosità da parte dei lettori, divennero rapidamente oggetto del generale ludibrio e della pubblica gogna, a ogni pioggia non nelle preziose attività del sistema di allertamento prevista o verificatasi all’ora e nel luogo differenti da che si svolgono 365 giorni all’anno e 24 ore al gior- quanto annunciato (vi ricorda qualcosa?). no nelle sale dei Centri Funzionali, quanto quelli che nello svolgere questo mestiere mettono la pro- FILIPPO THIERY UN UOMO IN ANTICIPO SUI TEMPI pria faccia in tv, davanti a milioni di persone) al Laureato in Fisica, La derisione, gli insulti e la cattiveria dell’opinione giudizio distorto di un’opinione pubblica secondo meteorologo, si pubblica (dinamiche che oggi viaggiano alla grande la quale, oggi come ai tempi di FitzRoy, una previ- occupa di previsioni sui social, ma evidentemente sono sempre esistite), sione meteorologica che non si avvera è una previ- operative in ambito cresciute sul fertile terreno tanto del nervosismo e sione sbagliata, proseguendo a ignorare (ormai col- istituzionale, a della diffidenza mostrate dalla comunità scientifi- pevolmente) ciò che 150 anni fa era effettivamente supporto di attività ca, quando dell’ovvia ostilità da parte della Chiesa ignoto anche alla Scienza, ma che poi il cammino di allertamento, d’Inghilterra, trascinarono rapidamente Robert della ricerca scientifica ha compreso e spiegato nei prevenzione del FitzRoy nello spietato pozzo a spirale del crollo decenni a seguire. rischio e gestione della popolarità e nel baratro dell’insuccesso, e gli E allora crediamo sia quantomai attuale e istruttivo dell’emergenza. In costarono una profonda depressione, finché duran- sottolineare ciò che colui che, per primo al mondo, precedenza ha svolto te una piovosa domenica di primavera, non prima si cimentò nella clamorosa innovazione di preve- attività di ricerca di aver dato un ultimo bacio alla figlia Laura, il 30 dere – che tempo fa –, non perdeva occasione per sui cambiamenti aprile 1865 scelse di sottrarsi al peso ormai insop- sostenere: «Forecasts are expressions of probabili- climatici e insegnato portabile dell’incomprensione e dell’immeritato ties and not dogmatic predictions», nozione che al matematica e fisica scherno, chiudendo – a sessant’anni esatti – la pro- giorno d’oggi – a oltre 150 anni di distanza – suona al liceo. Dal 2012 è pria sofferta esistenza di uomo troppo in anticipo ancora sconosciuta all’utenza (non solo quella ge- il volto della rubrica sui tempi. neralista del grande pubblico, ma talvolta anche meteo di Geo, su La sua incredibile avventura – nella quale solo un quella specialistica, a partire da chi sul territorio Rai3. Si dedica navigatore ed esploratore di lungo corso poteva ha l’autorità e la responsabilità di prendere decisio- spesso e volentieri lanciarsi così allo sbaraglio, oltre le colonne d’Erco- ni a tutela dei propri cittadini) e dovrebbe quindi alla divulgazione le della scienza del tempo – nel tentare di cavalcare essere scritta a lettere d’oro su qualsiasi bollettino scientifica, e di prevedere le onde dell’evoluzione atmosferica, di previsioni meteorologiche e su qualsiasi aller- proponendosi ha aperto all’umanità la strada delle possibilità me- ta, nonché scorrere in sovraimpressione durante di perseguirla in teorologiche operative di cui oggi disponiamo quo- qualsiasi rubrica televisiva di previsioni del tempo. modo serio ma non tidianamente, scontrandoci sovente con le stesse Vogliamo provarci? Mettiamolo magari fisso sot- necessariamente in problematiche di blocco culturale, di analfabetismo to la scritta “Meteosat”, quando scorrono in TV le forme seriose. scientifico e di perversi fenomeni sociologici (oggi li immagini satellitari, o inseriamolo di default nel L’articolo è tratto dal chiamiamo haters o leoni da tastiera) nei confronti sottopancia che annuncia il nome e cognome del Blog “Prima della dei personaggi pubblici e/o istituzionali, dinamiche meteorologo di turno: “ladies and gentlemen, le prioggia” apparso su che espongono regolarmente i meteorologi (tanto previsioni non sono certezze ma probabilità, firma- ilgiornaledellaprote- quelli che lavorano dietro le quinte, per esempio to vice-ammiraglio Robert FitzRoy”. ▲ zionecivile.it

56 / Montagne360 / maggio 2018 AVVENIMENTI

siamo riusciti a riaprire i battenti del Mu- seo, che da anni non dava più segni di Una nuova guida vita. E subito dopo, a gran velocità, è co- minciata l’avventura che tutti conoscete. Siamo partiti da un patrimonio risicato di 15mila pezzi, e siamo arrivati agli attuali per il museo 330mila».

CONSERVAZIONE E STUDIO Cambio al vertice del Museo della Montagna di Torino: dopo quarant’anni Conservazione della memoria, ma an- Aldo Audisio passa il testimone a Daniela Berta, che intende «continuare a che studio e ricerca, osservando il nu- mero di pubblicazione uscite nel corso sviluppare l’opera di valorizzazione della cultura di montagna» di quattro decenni… «Proprio così: conservazione e studio. Su di Roberto Mantovani un’infinità di argomenti. Dalle Alpi alla fo- tografia di montagna. Ma non solo: grazie anche alla mia squadra di collaboratori, abbiamo praticamente riscritto la storia del cinema di montagna. Con un’immen- sa ricerca abbiamo collezionato pellicole e video di tutte le epoche, e poi abbiamo an- che realizzato documentari storici. Inol- tre, fin dai primi anni Novanta, abbiamo Riavvolgiamo il nastro del tempo. La IL NUOVO DIRETTORE cominciato a “lavorare in rete”, in maniera prima vera mostra temporanea del Daniela Berta, nuovo giovane direttore concreta e su scala internazionale, un po’ Museomontagna? del Museomontagna, è approdata alla su tutti i fronti. In quarant’anni il Museo «Venne inaugurata nel 1979 – un’altra sala comando del Monte dei Cappuccini ha curato circa 650 allestimenti espositivi: era stata ospitata l’anno prima –. Si in- dopo aver diretto per quattro anni il Mu- in sede, in altre realtà italiane e all’estero. titolava Arte e architettura del Nepal. In seo civico alpino di Usseglio, nelle Valli E poi organizzato convegni, eventi, gior- quell’occasione nacque anche la serie dei di Lanzo, e poi una sua germinazione, nate di studio, dibattiti. Abbiamo anche Cahier Museomontagna, che ha poi ac- il Museo diffuso di Arte sacra. In pre- collaborato e realizzato opere cinemato- compagnato poi tutte le mostre succes- cedenza aveva collaborato con l’archivio grafiche di buon livello». sive con 190 titoli». fotografico di Palazzo Madama a Torino Nel corso della sua storia, il Museo si è Ancora un’incursione nel passato. e con un centro privato di arte contem- anche fisicamente allargato. Audisio, tre flash, tre brevi ricordi ca- poranea di Rivara, nel Canavese. «Infatti. Nel 1979 abbiamo occupato l’Ala paci di illuminare un’intera carriera. Le linee di indirizzo della nuova Albertina dell’edificio, e due anni dopo il «Di sicuro i giorni dell’ideazione e del- gestione? settore delle Arcate, che da allora ospita- la realizzazione dell’Area Documen- «Continuare l’opera di studio, conser- no le mostre temporanee. Infine, all’inizio tazione, aperta nel 2003. Poi mi piace vazione e sviluppo della cultura della del nuovo millennio, l’intero complesso ricordare il premio che mi ha conferito montagna, unendo la connessione con museale è stato riallestito ex-novo. Ma il Presidente della Repubblica, Carlo il passato all’orientamento verso il futu- soprattutto vanno ricordate la creazione e Azeglio Ciampi, l’11 dicembre 2005, in ro e sperimentando nuove strade nella l’apertura al pubblico dell’Area Espositiva, occasione della Giornata internazionale pianificazione delle strategie culturali. dell’Area Incontri e dell’Area Documenta- della montagna, per il lavoro svolto al Fondamentale sarà recuperare le risorse arrivato il momento di un periodo di lavoro lungo e davvero in- Sopra, 3 settembre 1978, il Museo viene zione, anche con la Biblioteca Nazionale Museo e per l’attività di valorizzazione per rinnovare gli allestimenti del Museo passare il testimone. Dal tenso. Quando arrivai qui, nel marzo del riaperto al pubblico dopo un completo del Club alpino. In sintesi: idee e proget- della montagna, cui seguì, nel 2007, la in occasione del suo 150° anniversa- 13 aprile la direzione del 1978, il museo era chiuso (erano stati ter- restauro. Da sinistra: il Presidente generale ti non sono mai mancati: la vera, grande mia nomina a Commendatore al Merito rio di fondazione, che cade nell’agosto «È Cai Giovanni Spagnolli, il sindaco di Torino, Museo Nazionale della Montagna – Cai minati i lavori di restauro), il patrimonio difficoltà è sempre stata quella di trovare della Repubblica – sempre per le stesse 2024, e lanciare un progetto di nuopva Diego Novelli e Aldo Audisio Torino sarà affidata a un nuovo direttore, abbandonato a se stesso, e le collezioni il sostegno economico per la loro realiz- ragioni – da parte del suo successore, il accessibilità al Monte dei Cappuccini. Daniela Berta, che mi ha affiancato negli in condizioni precarie. Nel giro di pochi In alto a destra, 12 aprile 2018: Aldo Audisio zazione. Infine va citata l’interessante sta- Presidente Giorgio Napolitano. E infine Vedremo. Al momento i lavori si con- ultimi mesi». Aldo Audisio, classe 1951, mesi, conclusi gli ultimi interventi, grazie e Daniela Berta si avvicendano alla guida del gione del Forte di Exilles in Valle di Susa, rammento il momento in cui maturai la centreranno su quello che noi ormai da quarant’anni direttore del Museo ha a una convenzione tra il Comune e il Cai Museo affidato nel 1995 al Museo dalla Regione decisione di concludere il mio ciclo di chiamiamo “cantiere Bonatti” e sulla l’aria soddisfatta. «Dopo quarant’anni Torino, stipulata dall’allora presidente Piemonte con una convenzione finalizza- direzione. Era il 2015, e avevo capito che prosecuzione del progetto transfronta- abbondanti» dice, «è giunta l’ora di fare Guido Quartara, sono riuscito a reper- ta al recupero e alla gestione culturale del era giunto il momento di fare un passo a liero iAlp, assieme ai cugini francesi. Per un passo indietro. Per me questo è il mo- toriare i materiali, ho allestito con criteri monumento, un’ avventura conclusa nel lato. Adesso, con l’arrivo di Daniela, quel le altre novità, ci risentiremo fra qualche mento dei bilanci. Alle spalle mi lascio moderni il settore espositivo e finalmente 2015». passo sta diventando realtà». mese».▲

58 / Montagne360 / maggio 2018 maggio 2018 / Montagne360 / 59 PORTFOLIO Il pranzo è servito Iconografia e storia dei menu dedicati alle montagne: da semplici cartoncini a vere e proprie litografie che raccontano un universo simbolico molto vasto. Ve ne proponiamo alcuni pezzi, belli e significativi, mentre una selezione più vasta, dalla collezione del Museo Nazionale della Montagna di Torino, è presentata a Trento, a Palazzo Roccabruna, fino al 9 giugno

a cura di Aldo Audisio - collezioni del Centro Documentazione Museomontagna

1. Club Alpino Italiano Sezione di Torino, Congresso 1874. Pranzo Sociale nel Salone del Palazzo Carignano, 10 agosto 1874 (giorno successivo all’inaugurazione della Vedetta Alpina, primo nucleo del Museomontagna)

2. Club Alpino Italiano. Ristorante Savini Al Sempione Milano, 31 gennaio 1898

3. Club Alpino Italiano. Minuta, 27 maggio 1891 (inaugurazione del ristorante dell’attuale 1 2 Museomontagna)

ochi pezzi, significativi e rappresen- un cartoncino verticale non piegato, stam- tardi sono le grandi imprese alpinistiche tativi di un universo iconografico, pato su un solo verso. Da un lato l’elenco a essere festeggiate e non è raro che sulle Pquello dei menu dedicati alle mon- dei cibi, dall’altro un’illustrazione, quella liste di quegli eventi si trovino le firme dei tagne, costituiscono le pagine del portfolio con i soggetti montani. Poi si inizia a pie- protagonisti. di questo mese. Un’ampia selezione, dal- garlo in due. Assai interessanti, a cavallo Molti cartoncini distribuiti da varie ditte la collezione del Museo Nazionale della tra Ottocento e Novecento, sono molte per fini pubblicitari sono stampati in cro- Montagna di Torino, dopo l’allestimento eleganti litografie che attingono all’uni- molitografia: il loro scopo è quello di recla- torinese, è invece presentata a Trento, a verso simbolico alpino dell’epoca. mizzare cibi o bevande in qualche modo Palazzo Roccabruna, fino al 9 giugno. I I menu delle grandi tratte ferroviarie uti- legati alla montagna e, spesso, la bellezza menu rappresentano uno straordinario lizzano invece immagini delle bellezze na- grafica ne giustifica il valore e l’interesse. patrimonio culturale che si può analizzare turali degli Stati Uniti o del Canada, acco- Scorrendo i menu si può scoprire una sotto diversi punti di vista. Per la gastro- stando la lista dei piatti alla wilderness e ai storia di costume che tocca le tavole degli nomia può essere affrontato come snodo paesaggi che si percorrono. alberghi e dei ristoranti di molti Paesi del interpretativo, che attiene al modo di pre- Tutti gli eventi più importanti del Club mondo, in diverse epoche e per diversi li- sentare e condividere un insieme organico alpino italiano sono scanditi da pranzi o velli sociali, dagli anni Sessanta dell’Otto- e armonico di piatti. Indagandone invece cene. E la stessa cosa accade per diversi cento a oggi. Un viaggio affascinante tra le la struttura grafica, si nota che agli esordi è altri gruppi italiani, francesi e svizzeri. Più montagne. ▲ 3

60 / Montagne360 / maggio 2018 maggio 2018 / Montagne360 / 61 5. Allo sverginatore del Nun-Kun Cav. Dott. Mario Piacenza ed al suo compagno di esplorazione Dott. Lorenzo Borelli. Gli amici, 17 gennaio 1914

4. Banquet du Club Alpin Français, 19 dicembre 1895 6. Club Alpino Italiano Sezione di Milano. Pranzo Sociale K2, 2 dicembre 1954

62 / Montagne360 / maggio 2018 maggio 2018 / Montagne360 / 63 7. Hotel Bear Grindelwald, 24 luglio 1900 8. Canadian Pacific. Banff Springs Hotel in the Canadian Rockies, 10 giugno 1941

64 / Montagne360 / maggio 2018 maggio 2018 / Montagne360 / 65 10. Union Pacific. Children’s Menu, anni Trenta

Il libro

Menu delle montagne, a cura di Aldo Audisio, undicesimo volume della collana “Raccolte di documentazione del Museo Nazionale della Montagna”, documenta un articolato percorso iconografico, dove le montagne sono protagoniste con immagini e avvenimenti sulle tavole dei ristoranti di tutto il mondo. Il libro è diviso in quat- tro sezioni principali, per dare ordine a esemplari altrimenti difficil- mente classificabili: avvenimenti, alberghi e ristoranti, pubblicitari, viaggi. I testi in italiano e inglese, di Aldo Audisio, Elisabetta Cocito, Gianpaolo Fassino, Piercarlo Grimaldi ed Enrico Sturani, analizza- 9. Velma Suchard. Du Tacul-Mont Maudit-Mont Blanc-Dôme Du Couter-Observatoire no le diverse tematiche collegate al rapporto menu e montagne. Du Mont Blanc, 16 agosto 1908 Priuli & Verlucca e Museomontagna, 300 pagine, 444 figure a colori.

66 / Montagne360 / maggio 2018 maggio 2018 / Montagne360 / 67 CRONACA EXTRAEUROPEA a cura di Antonella Cicogna e Mario Manica - [email protected] Verticalità polari Sospinti dagli snowkite lungo le infinite distese ghiacciate. Giorni di navigazione tra iceberg e acque in burrasca. Pesanti slitte al traino, condizioni climatiche rigidissime, venti impetuosi. Cechi, americani, Nell’altra pagina, il Monte Pizduch (1000 m), francesi, e una cordata anglo-franco-neozelandese, sono stati in Winkle Island, Antartide (foto Mára Holeˇcek). A sinistra, la nord del Mount Tidd (2244 m), Antartide. E, richiamati dal fascino del continente più meridionale della Pirrit Hills, Antartide (foto GMHM). Sopra, la roccia a tafoni lungo la via Corrasion, terra, ci hanno regalato nuove linee e belle ripetizioni Est del Mount Turcotte (1950 m), Pirrit Hills, Antartide (foto GMHM)

teo a imporre il ritmo alle salite. Il freddo è - Goulotte centrale Sperone Nord, 427 m, 10 +), Hel, Midgard, senza dubbio l’attore principale, per cui è Coming in from the cold: 800 m, TD, WI4/M4 Stetind (nuova via al pilastro Est), Holtan- stato necessario privilegiare i versanti più (A. Bletton, S. Moatti; 12/01) na, Kintanna (F.A. lungo il pilastro nord, 430 caldi, adattare l’attacco alla posizione del - Couloir di destra m, «Roccia allucinante, si polverizzava in sole e alla durata di salita stimata. Il vento ARDI: 800 m, D (A.Bayol, D.Munoz; 13/01) mano», ha raccontato Honnold). Quasi tutte che soffia senza barriere, il fattore windchill, - Pilastro di sinistra, Tentativo (D. Jourdain, D. le salite della cordata sono state realizzate ossia la temperatura percepita dal nostro Munoz; 19/01) in simul-climbing, e in libera fino al 5.11. «Per corpo per effetto del vento, sono tutti ele- cercare di tenerci caldi e continuare a muo- menti che ci hanno condizionato nella scelta Mount Goodwin 2181 m verci. A tratti presi dal panico per il gelo in- delle salite. L’anemometro era sempre con Goulotte nord-est tenso. Perché ti rendi conto che le cose pos- noi», ci ha raccontato Antoine Bletton. «Così Three little birds: 700 m, TD, WI4/M4 (A. sono mettersi al peggio in un attimo», hanno abbiamo scelto il Mount Tidd e il Mount Go- Bletton, S. Moatti, D. Jourdain; 15/01) raccontato i due. odwin arrampicando per goulotte di ghiac- Discesa lungo versante ovest cio; e, situato tra i due, il Mount Turcotte dove REGIONE DELLE GOTHIC MOUNTAIN abbiamo arrampicato un magnifico pilastro QUEEN MAUD LAND 1600 chilometri sospinti dagli snowkite, 31 di tafoni, quelle straordinarie concavità che È nella zona dell’Antartico Orientale, più campi separati, 100 chilometri trainando WINKLE ISLAND sti si metteranno subito all’opera. Ai piedi la verticale cresta corniciata, per riuscire a si formano nella roccia scolpita dall’aria e esattamente nel Queen Maud Land, che ha slitte fino a 200 chili di peso. E in mezzo, la Massiccio Mount Wheat 1200 m della parete, sferreranno l’attacco alle 14.30 guadagnarci una via di discesa. Finalmente dal sale marino. Abbiamo goduto di paesag- invece trascorso 17 giorni (1 - 17/12/2017) prima ripetizione della via aperta dai fra- Monte Pizduch 1000 m del primo giorno. A nove ore di salita, i due dopo diversi tentativi, a trentatré ore dalla gi fantastici, assoluti. E sfruttato appieno il la spedizione composta da Alex Honnold, telli Stump, Mugs e Edmund, sulla parete Winkle Island è situata nell’arcipelago delle staranno già affrontando le sezioni marca- partenza, eccoci sulla costa del Southern vantaggio della luce tutto il giorno. È stata Conrad Anker, Cedar Wright, Anna Pfaff, Jim- nord della bella Spectre, l’imponente guglia Biscoe Islands. Dalla terra ferma della peni- tamente verticali. «Ghiaccio pessimo e non Ocean, in attesa della nostra imbarcazione». una corsa contro il tempo e il vento, ma ne my Chin e Savannah Cummins (Usa). di granito di 1263 m che si erge nel cuore sola antartica, la parte più settentrionale del proteggibile in questi trenta metri di tiro, pro- La via si chiama Bloody Nose, 850 m, ED+ è valsa la pena!». Per coprire velocemente i L’obiettivo era il massiccio montuoso a for- delle isolate Organ Pipe Peaks, nelle Gothic Continente Antartide, è separata solo da una tetto solo con sporadiche protezioni e niente M4/WI5 95° in un punto. Apertura in stile al- 200 chilometri che li separavano dalla loro ma di ferro di cavallo delle Fenriskjeften, le Mountains (Queen Maud Mountains). 20 ore sottile striscia di acqua del Southern Ocean. chiodi da ghiaccio», spiega Mára. «Nella lun- pino. 6/7 gennaio 2018. 33 ore totali da base base, sull’Union Glacier, quattro membri del- cui sei cime principali (Holtanna, 2650 m, complessive da campo base a campo base, È su questa isola, 30 chilometri d’estensio- ghezza successiva di misto le cose non sono a base. la spedizione al ritorno hanno utilizzato gli Hollstind, Kintanna, 2724 m, Stetind, 2558 dopo aver effettuato una ricognizione attor- ne, che i cechi Mára Holevcek e Mìra Dub andate meglio, abbiamo avanzato su granito snowkite. m, Hel, Ulvetanna, 2930 m) sporgono dalla no alla montagna, con la speranza di poter hanno aperto una bella via nel massiccio rotto e neve totalmente vaporosa». Ma è solo REGIONE DELLE PIRRIT HILLS calotta polare come denti colossali. attaccare la parete sud lungo una nuova li- del Mt Wheat (1200 m). «Con le sue quattro qualche ora più tardi che i due si troveranno Il Gruppo Militare di Alta Montagna Francese Le salite realizzate dal GMHM: La spedizione, divisa in tre cordate, ha così nea, optando infine per la «via più accessibi- vette indipendenti, il Mount Wheat forma la faccia a faccia con la famigerata cornice. «Ci (GMHM) ha concentrato la sua attenzione Mount Turcotte 1950 m (F.A.) realizzato un totale di 15 cime, incluse gran le», a fronte del viaggio ancora da percorrere. Wall Range. La nostra linea di salita raggiun- siamo guadagnati un passaggio attraverso in Antartide Occidentale, nella regione delle - Parete est (Pilastro di tafoni) parte delle principali vette del gruppo, 7 pri- Leo Houlding (UK), Jean Burgun (Fr) e Mark gerà in prima assoluta una di queste vette, la sezione meno verticale di questa massa Pirrit Hills: un isolato gruppo di cime roccio- Corrasion: 600 m, TD, 5c, 40° neve (D. Mu- me ascensioni (FA), la ripetizione di Skywalk Sedon (NZ), hanno unito verticalità a vasti battezzata da noi Monte Pizduch, lungo nevosa, un enorme e rigonfio fiocco di coto- se e nunataks che si estende per 13 chilome- noz, D. Jourdain, A. Bayol 12/01). sul pilastro nord di Holtanna (T. e A. Huber, orizzonti ghiacciati. Traversando l’Antartide un couloir di ghiaccio sempre più verticale ne gelato! E alle due di mattina del secondo tri a sud delle Ellsworth Mountains, tra He- Discesa in doppia per versante nord, poi a S. Siegrist, M. Riechl, 2008), e una nuova a piedi, a vela, guidati dalla linea delle Tran- all’approssimarsi della cima – ci racconta giorno abbiamo toccato la vetta del Monte ritage Range e Nash Hills. Qui, la spedizione piedi per il colle via sullo sperone di Nordovest di Ulvetanna santarctic Mountains. Un viaggio di 57 giorni, Mára –. Il punto più pericoloso è nella parte Pizduch». guidata da Jean-Yves Igonenc, e composta - Parete sud-ovest (settima linea, Anker/Chin, stile big wall). Tra 50 dei quali in totale autonomia, conclusosi il alta della sezione verticale, sormontata da Nebbia, freddo e vento costringeranno i due da Antoine Bletton, Arnaud Bayol, Didier Paradis Blancs 400 m, D+, neve/ghiaccio le FA della spedizione, le guglie the Penguin 10 gennaio scorso, operando a temperature un’imponente cornice di neve con costante cechi a montarsi la tendina e ad attendere Jourdain, Sébastien Moatti e Dimitry Munoz, 70° (A. Bletton, S. Moatti; 18/01) (Honnold/Wright, Cummins/Pfaff) e the Fi- fino a – 50° C e venti fino a 80 nodi.▲ pericolo di scariche di ghiaccio». Raggiunta qualche ora per una migliore visibilità. «Sa- aprirà cinque nuove vie dall’11 al 20 gennaio shhook (Jörmungandr). Winkle Island dalla Terra del Fuoco argenti- remo poi costretti ad attraversare tutte e scorsi. Mount Tidd 2244 m La cordata Wright/Honnold è stata la più Ringraziamo: Antoine Bletton, Didier Jou- na, dopo giorni di navigazione, i due alpini- quattro le cime del massiccio di Wheat lungo «Arrampicando in condizioni polari, è il me- Parete nord: produttiva. Tra le vette del duo: Fenris (F.A. rdain, Mára Holeˇcek.

68 / Montagne360 / maggio 2018 maggio 2018 / Montagne360 / 69 NUOVE ASCENSIONI a cura di Carlo Caccia no concluso la loro Ciavazes Integrale (e il nome fa capire di cosa si tratta). I nostri, re- alizzando un’idea che Ivo covava da tempo, hanno dunque scalato tutta la parete, attac- Meraviglie tra Fassa e Gardena cando poco a sinistra della via di Hanspeter Eisendle e Hans Kammerlander e puntan- do alla placconata, solcata da un’eviden- Si sono conosciuti ed è subito scattata l’intesa: stiamo parlando di Ivo te striscia nera, a destra della Micheluzzi. Quindi, sbucati sulla Cengia dei Camosci, Rabanser ed Heinz Grill, maestri di prime ascensioni, che continuano a hanno traversato a sinistra per proseguire lasciare il segno sulle pareti dolomitiche. E si tratta sempre di vie di gran direttamente, mantenendosi a destra della Micheluzzi e nei pressi della Eisendle-Kam- classe, come le ultime nei gruppi della Vallaccia, del Sella e del Sassolungo merlander. La nuova via, lunga 600 metri e con difficoltà di VII e A1, è nel complesso molto sostenuta: un itinerario impegnativo che nella parte bassa presenta una gran- de arcata di tetti spesso bagnata e risolta da Rabanser con la sua solita maestria. La placconata successiva è magnifica, ricchis- sima di clessidre, e anche la parte superiore SELLA: NESSUNO SCONTO SUL fermarsi ma completarono loro le vie fino dell’itinerario, caratterizzata da un’arram- CIAVAZES INTEGRALE in cima. Poi, col tempo, il Ciavazes si è... picata libera piuttosto atletica con pochi C’era una volta il Piz de Ciavazes, nel grup- abbassato: la parte superiore è finita nel passi in artificiale, ha pienamente soddi- po di Sella, che cominciava a dieci minuti dimenticatoio e la cengia ha preso il posto sfatto Ivo e compagni, per i quali “è venuta di cammino dalla strada e terminava molto della vetta. Quasi tutti, giunti sulla terrazza, proprio bene”. più in alto, a quota 2831 metri. Era il Cia- imboccano subito la via di discesa. Qua- Qui sopra, il Ciavazes col tracciato di vazes, tra gli altri, di Luigi Micheluzzi, Erich si tutti, abbiamo detto, ma non Ivo ed Edy “Ciavazes Integrale”; sotto, la parete ovest Abram e Bepi de Franchesch, che arrivati Rabanser, Heinz Grill, Florian Kluckner e di Cima Undici col tracciato di “Urano” (foto alla Cengia dei Camosci non pensarono di Barbara Holzer, che il 17 maggio 2017 han- Ivo Rabanser)

VALLACCIA: DOPO GIOVE E SATURNO ser, Florian Kluckner, Franz Heiss e Barbara ECCO LA MAGIA DI URANO Holzer, ha salito Urano a destra di Giove. E Marco Furlani, che di Dolomiti se ne inten- se i numeri dicono che Urano è un’avventu- de, ci spiega che “la Vallaccia vera e propria ra piuttosto seria – 500 metri, VII- e A3 (IX-/ è un ripido e selvaggio vallone laterale della IX in libera) –, le opinioni dei ripetitori ag- valle di San Nicolò che, a sua volta, è una giungono che è addirittura entusiasmante. valle laterale della val di Fassa”. Il toponimo Filippo Nardi (2ª salita, 10 giugno 2017) l’ha è stato quindi esteso a quel nodo montuoso definita «bellissima, logica, elegante e astu- che, compreso nel gruppo della Marmolada, ta» mentre Leonardo Maggiolaro (3ª salita, s’innalza a sudest di Pozza di Fassa e cu- con Thomas Baldissera, 13 giugno 2017) ha stodisce vie straordinarie come Il canto del raccontato di un «capolavoro di chiodatu- cigno di Graziano Maffei e Paolo Leoni sulla ra e intuizione». Samuel Scotton (4ª salita, vo Rabanser è l’uomo del Sassolungo, sul rilevante Manuel Moroder (1150 m, VI) sul Sas- Ivo Rabanser impegnato Piramide Armani. Quest’ultima fa parte del con Mirco Grasso, 15 luglio 2017) ha infine quale ha aperto tante vie da perdere il con- solungo, aperta il 12 e 15 luglio 2013 da Raban- nel superamento del complesso di Cima Undici (2550 m): spicca parlato di «via impegnativa e mai banale difficile tetto a falce, to. Heinz Grill, invece, è diventato l’uomo ser, Grill, Heiss e Klaus Oppermann. E infine alla nel cuore del fianco ovest della montagna, nemmeno nei tiri più facili», che «alterna I spesso bagnato, della valle del Sarca, dove il successo degli itine- splendida Saturno (400 m, VII+) sulla Piramide che caratterizza la affiancata a destra dalla Piramide Delmo- placche appoggiate a passaggi più atletici. rari che portano la sua firma è sotto gli occhi di Armani, che i nostri hanno salito il 24 e 26 set- prima parte della via nego e a sinistra dal Pilastro Zeni, da cui la Il settimo tiro in diedro da proteggere con tutti. I due si incontrano e subito scatta l’intesa, tembre 2014. Così, quando Ivo ci ha parlato di “Ciavazes Integrale” separa il settore di parete dove Heinz Grill roccia un po’ meno solida e il pendolo – ha che si concretizza in una serie di linee inedite su altre nuove realizzazioni con Heinz & C., gli ab- (foto Heinz Grill) e compagni, nel 2015, hanno aperto Giove aggiunto – rendono la salita completa e di alcune delle più belle pareti dolomitiche. Pensia- biamo subito chiesto tutti i dettagli, per accom- (500 m, VII+ e A1). Grill, che l’anno prima gran soddisfazione». Ivo Rabanser, dal can- mo alla via Samuele Scalet (1100 m, VII e A1) sul pagnarvi ancora una volta in un entusiasmante era stato tra gli artefici di Saturno sulla Pira- to suo, ricorderà l’aggettante secondo tiro, Croz dell’Altissimo, risolta il 12 e 13 giugno 2013 viaggio di scoperta nelle Dolomiti tra Fassa e mide Armani (vedi l’articolo introduttivo), è la cui difficile chiodatura – chiodi con zeppe da Ivo ed Heinz con Stefan Comploi, Florian Gardena: dalla Vallaccia al Sella e poi, sul prossi- quindi tornato da quelle parti e il 29 settem- di legno, come piace a lui – gli è costata pa- Kluckner e Franz Heiss. Oppure alla non meno mo numero, al monumentale Sassolungo. ▲ bre 2016, in compagnia di Ivo ed Edy Raban- recchio tempo e pazienza.

70 / Montagne360 / maggio 2018 maggio 2018 / Montagne360 / 71 LIBRI a cura di Linda Cottino, con la collaborazione di Anna Girardi al margine nord est degli Stati Uniti, dove i cal- iniziative culturali ed educative legate alla monta- di colori autunnali lasciano in fretta il posto alla gna di maggior rilevanza in Italia, e che ha come stagione più dura, prodiga di “insegnamenti”. Nel punta di diamante MontagnAvventura, concor- solco della tradizione alpinistica è, invece, La cre- so di scrittura per ragazzi tra gli 11 e i 26 anni. I Libri di primavera sta infinita di Sandy Allan, un grande classico di numeri parlano da soli: cinquemila racconti in matrice britannica che narra una delle imprese sette anni; cinque progetti formativi rivolti a in- Premi e premiati nel panorama letterario italiano, dal più straordinarie compiute al limite della soprav- segnanti e studenti delle scuole medie, superiori, vivenza: l’attraversamento della Mazeno Ridge al e dell’università (vi è anche un premio per la tesi “nuovo” Rigoni Stern al più “antico” Itas. Quest’ultimo con Nanga Parbat, 10 km di cresta, la più lunga sopra di laurea). «L’impatto culturale è strepitoso. Si gli 8000 metri. La letteratura per ragazzi, infine, crea un dialogo tra generazioni e si offre ai ragazzi un grande progetto di scrittura rivolto ai giovani emerge con un delicato racconto, illustrato da di- l’opportunità di dare voce al loro immaginario» segni che ammaliano; per protagonisti, un nipoti- spiega ancora Carpanè. Tra i temi caldi il bisogno no e un nonno che si avvicendano nell’avventura di relazioni, sia tra pari che con gli adulti, la vita e della vita. la morte, quest’ultima nel suo essere perdita, ma Insomma, a tutti gli effetti un premio Itas in gran- anche scampato pericolo o sofferenza pura. Oltre de spolvero che, dopo la parentesi di biennalità a questo imponente lavoro formativo, che si dif- 2013-2017, seguita a sua volta a un momento di fonde con il passaparola o grazie alla rete di rela- riflessione per la chiusura della lunga fase che zioni che man mano va costruendosi in numerose vide presidente di giuria Mario Rigoni Stern, tor- regioni del nord Italia, vengono organizzati eventi na annuale e lo fa, spiega il coordinatore Lorenzo per esplorare territori contigui alla montagna; per Carpanè, «perché uno dei fini del premio è quello esempio la solidarietà (Itas è pur sempre una mu- di portare uno sguardo assiduo e profondo sulla tua), i conflitti, il rapporto mare/montagna. Ben cultura della montagna; cosa possibile solo man- al di là del premio, dunque, Itas è un progetto in tenendo costante l’osservazione. Anche perché divenire, che deve la scintilla della sua rinascita l’Itas nella sua veste di premio letterario», preci- all’energia e alla visione di un’organizzatrice come sa Carpanè, «è solo il cuore, il punto di partenza Luisa Sforzellini, vero nume tutelare dell’Itas di un progetto che è molto altro e ben di più». In nuovo millennio, che ci piace qui ricordare perché queste parole è racchiuso il senso di un lavoro a troppo presto se n’è andata. ▲ tutto campo che si sta affermando come una delle Linda Cottino

TOP 3 I TITOLI PIÙ VENDUTI NELLE LIBRERIE SPECIALIZZATE IN MONTAGNA E ALPINISMO

LIBRERIA LA MONTAGNA, TORINO LIBRERIA GULLIVER, VERONA 2. S. Burra, L. Galante, Scialpinismo a rimavera, tempo di festival e di premi nel silenzio di Andrea Contrin. La giuria, presie- 1. C. Getto, Anche le foche ridono, 1. B. Tremper, Valanghe, Mulatero Cortina d’Ampezzo, Idea Montagna letterari. Assegnato il Rigoni Stern per la duta da Enrico Brizzi, ha scelto tra oltre un cen- Caiocomix 2. P. Cognetti, Le otto montagne, Einaudi 3. R. Festi, I manifesti delle Alpi italiane, P letteratura multilingue delle Alpi a Mar- tinaio di opere, la cui varietà mette in risalto un 2. F. Faggiani, La manutenzione dei sensi, 3. A. Beltrame, Io cammino da sola, Ediciclo Priuli & Verlucca co Paolini e Gianfranco Bettin con Le avventure cambiamento nella produzione editoriale cosid- Fazi di Numero Primo (Einaudi), tocca ora al Premio detta di montagna, via via più ricca di letteratura, 3. M. Larcher, Heini Holzer. La mia traccia LIBRERIA PANGEA, PADOVA LIBRERIA TRANSALPINA, TRIESTE Itas, la cui cerimonia di premiazione si svolge meno tecnica e più attenta al lato umano. «Siamo la mia vita, Mulatero 1. N. Giraldi, Nel vuoto, Ediciclo 1. G. Valdevit, Storia dell’alpinismo tradizionalmente nei giorni del Trento Film Fe- in un periodo storico favorevole alla scrittura di 2. P. Matthiessen, Il leopardo delle nevi, Beat triestino, Mursia stival. I tre vincitori dell’edizione 2018 sono Ro- quel che oggi definiamo outdoor, e che va dall’al- LIBRERIA BUONA STAMPA, COURMAYEUR 3. P. Piacentini, Appennino atto d’amore, 2. M. Corona, Confessioni ultime, berto Casati con La lezione del freddo (Einaudi), pinismo estremo alla famiglia alle prese con una 1. G. Daidola, Sciatori di montagna, Terre di Mezzo Chiarelettere Sandy Allan con La cresta infinita (Alpine Stu- natura forte che s’impone nella quotidianità. È Mulatero 3. M. Pozzali, Le nuvole non aspettano, dio) e L’uomo montagna di Séverine Gauthier e possibile mettersi uno zaino in spalla, incammi- 2. P. Castellino, C’è un tempo per sognare, LIBRERIA CAMPEDÈL, BELLUNO Diabasis Amélie Fléchais (Tunué), rispettivamente per le narsi e raccontare quel che accade», commenta Idea Montagna 1. G. Sani, F. Vascellari, Scialpinismo Dolomiti sezioni narrativa, non narrativa e ragazzi. A essi Brizzi. Che la scena sia viva e fertile lo dimostra 3. E. Grazioli, Scialpinismo. Teoria Bellunesi Alpi Feltrine, ViviDolomiti si affiancano due “segnalati” – Alberto Paleari con il primo premio della sezione Narrativa, che nelle dell’allenamento, Mulatero 2. F. Belli, Cortina d’Ampezzo 1917-1945, De 1. P. L. Mussa, E. Sesia, L’attraversamento invernale delle Alpi (Mon- ultime tre edizioni (un tris di cui si fregia proprio Bastiani Editore Scialpinismo nelle Valli di Lanzo, terosa Edizioni), che bissa la selezione, e Mario un editore “di cultura” quale Einaudi) è andato, LIBRERIA MONTI IN CITTÀ, MILANO 3. A. Lotto, Una provincia di montagna di Mulatero Casella che, con Il peso delle ombre (Gabriele nell’ordine, a Robert Mcfarlane con Le antiche 1. F. Faggiani, La manutenzione dei sensi, fronte al fascismo, Isbrec 2. M. Tomassini, Finale climbing, Capelli Editore), affronta il delicato e spinoso vie, a Paolo Cognetti con Le otto montagne (in Fazi Versante Sud universo di menzogna&verità in alpinismo. Per anticipo sul Premio Strega) e ora, appunto, a Ca- 2. D. Colli, La spiritualità delle altezze, LIBRERIA SOVILLA, CORTINA D’AMPEZZO TOP GUIDE 3. Andrea Gritti, Escursioni al lago finire, la Menzione Speciale Trentino di questa sati con la Lezione del freddo, in cui si racconta di Luglio editore 1. H. Barmasse, La montagna dentro, di Garda, Idea Montagna edizione va al ponderoso lavoro fotografico Echi un inverno trascorso dall’autore con la famiglia 3. G. Festa, Cento passi per volare, Salani Laterza

72 / Montagne360 / maggio 2018 maggio 2018 / Montagne360 / 73 DA CERCARE IN LIBRERIA SIMON MCCARTNEY GUNNAR GUNNARSSON NICOLA ALESSI, SILVIA GRANATA NICCOLÒ GIRALDI IL COLLEZIONISTA In collaborazione con la libreria IL LEGAME IL PASTORE D’ISLANDA VOCI DI MONTAGNA NEL VUOTO a cura di Leonardo Bizzaro e Riccardo Decarli, La Montagna di Torino (librerialamontagna.it) ALPINE STUDIO, 316 PP., 19,80 € IPERBOREA, 160 PP., 15,00 € LECHÂTEAU, 240 PP., 16,00 € EDICICLO, 151 PP., 14,00 € Biblioteca della Montagna-Sat

ARRAMPICATA SILVESTRO FRANCHINI, THOMAS Prosegue fino al 6 maggio il Trento Film MORANDI, IL GRANITO DELLA VAL GENOVA Festival, ricco di immagini, personaggi, Boulder e arrampicata sportiva nel Parco temi. E pagine, tante pagine. Quelle del Adamello-Brenta. Premio Itas, nato nel 1971, il più longevo Alpine Studio, 89 pp., 13,00 € concorso di letteratura di montagna. Quelle assai varie della rassegna Montagnalibri, ESCURSIONISMO ospitata sotto uno spazioso tendone ANTONIO CRESTANI, IL CAMMINO Cosa c’entra Natalia Aspesi, gior- In questo tempo di migrazioni in piazza Fiera, che dal 1987, grazie DELLA GRAN MADRE nalista e scrittrice che non ne- drammatiche e di contromisure ina- all’intuizione di Ulisse Marzatico e Traudi de Sui passi della Madonna Nera da Trivero al Accade di rado, ma quando ca- Un libro che forse andrebbe letto cessita di presentazioni, con Voci deguate alla vastità del fenomeno, è Concini, mette in mostra pressoché tutti i Santuario di Oropa. pita che chiuso un libro si voglia a Natale poiché racconta di una di montagna? E Quirino Principe, benvenuto un libro che ci consente titoli dedicati alle Terre alte, non solo italiani, Edizioni Porziuncola, 143 pp., 17,00 € rileggerne delle parti, non c’è sorta di Avvento, ma è in realtà noto musicologo? O Fausta Squa- di spostare la riflessione dall’urgen- un’occasione unica per rendersi conto molto da dire, se non che la storia adatto a ogni stagione e a ogni triti, artista, scrittrice e poetessa? za dell’attualità a un tempo passato. di che cosa case editrici grandi e piccole RICCARDO LATINI, IL CAMMINO JACOPEO è avvincente e ci ha catturati. momento. Il libro incuriosisce sin dall’indice. E Giraldi ci propone di percorrere con hanno pubblicato sull’argomento nel DI LE PUY Il Legame di Simon McCartney Si potrebbe definire un racconto già dalle prime pagine rivela la sua lui i passi di una migrazione dimenti- corso del 2017. Ma c’è un appuntamento Verso Santiago lungo la Via Podiensis. può fare questa magia. E pensare lungo, scritto negli anni ’30 e peculiarità: per parlare di mon- cata lungo il confine orientale, dalla prezioso anche per noi collezionisti di carte Itinera Progetti, 239 pp., 19,00 € che è stato scritto a distanza di ambientato in Islanda, terra di tagna non è sempre necessario Carnia all’Istria passando per il Friuli antiche, venerdì 4 e sabato 5 maggio. La trent’anni dai fatti di cui si narra, vulcani e di ghiacci, venti e silen- raccontare un’esperienza diretta. e il Carso: un itinerario che cela mol- mostra-mercato delle librerie antiquarie MANUALI e che nel frattempo l’autore non zi. Il protagonista Benedikt è un E allora ecco un’opera corale nella titudini di voci e di vite scomparse, è, questa pure, la più duratura nel tempo, MARCO BLATTO, METEOROLOGIA ha più messo piede in montagna. pastore che ogni anno, a dicem- quale si offre al lettore una visione nel vuoto. “Fare memoria” diventa battuta per un paio di edizioni solo dal E SICUREZZA IN ESCURSIONISMO Alpinismo archiviato. Il legame bre, affronta un viaggio sui gelidi panoramica del mondo montano così un modo per comprendere il Salon International du Livre de Montagne E ALPINISMO del titolo è quello della cordata altipiani islandesi alla ricerca attraverso la lente dell’arte e della nostro presente. di Passy, ai piedi del Monte Bianco. Da L’escursionista editore, 128 pp., 14,00 € che il britannico McCartney delle pecore sperdute durante il poesia. qualche anno purtroppo i librai presenti formò con il californiano Frank rientro dal pascolo dell’autunno. M. PRETI, M. MADOGLIO, non sono numerosi come una volta, ma la NARRATIVA Roberts tra la fine degli anni ’70 e Ad accompagnarlo vi sono gli FRANCO BREVINI G. VINATTIERI qualità rimane ad altissimo livello. I banchi MARKUS LARCHER, HEINI HOLZER. LA MIA i primi ’80. Fortissimi, scalarono amici fidati Leò e Roccia, un cane SIMBOLI DELLA MONTAGNA FUGA DA BUOUX saranno quelli di Antiquariat & Galerie TRACCIA, LA MIA VITA insieme per una manciata d’anni e un montone. Ventisette volte IL MULINO, 232 PP., 16,00 € VERSANTE SUD COMIX, 109 PP., di Dieter Tausch (Innsbruck), Il Piacere Un pioniere dello sci estremo. e lasciarono il segno con due vie Benedikt ha percorso lo stesso 19,00 € e il Dovere di Andrea Donati (Vercelli), Mulatero, 303 pp., 21,00 € audaci in Alaska: una sulla diffi- tragitto, partendo sempre il gior- Itinera Alpina di Angelo Recalcati (Milano), cilissima parete nord del Mount no d’inizio dell’Avvento, tra avven- Antiquariat Axel Strasser (Irsee, Germania), ELLI H. RADINGER, LA SAGGEZZA DEI LUPI Huntington, l’altra sulla ancor più ture e disavventure, cambiamenti Studio bibliografico Adige di Maurizio Vivere con il branco. temibile Sud Ovest del Denali. e pensieri in libertà. E questi Casagranda (Trento), Michele Ferraresi Sperling & Kupfer, 280 pp., 17,00 € Proprio durante quest’ultima vengono descritti, così come (Rotzo, sull’altopiano di Rigoni Stern). ascensione Simon venne colpito il freddo, il vento, le tormente, Dai libri alle incisioni, dai manifesti agli ULRIKE RAISER, SOLA IN ALASKA da edema cerebrale. Frank fece l’inverno, o i rifugi, il calore, la ex libris ai memorabilia di vario genere, a Viaggio nelle terre del lungo inverno. miracoli e, con l’aiuto di altri solidarietà tra esseri umani. Trento in quei giorni si trova un po’ di tutto. Alpine Studio, 186 pp., 16,00 € due scalatori, riuscì a creare le Chiuso il libro, resta l’ammira- Tre esempi fra i tanti: Donati ha scovato condizioni per la sua salvezza. zione per questa figura mite, «Per secoli la montagna non è Mettete una falesia circondariale di il fascicolo 3 e 4, 1864, del Giornale delle FERDINANDO ROLLANDO, Fu dopo quest’impresa al limite testarda, solida, che guarda la esistita, non è stata pensata dalla massima sicurezza (titolo docet), Alpi, Appennini e Vulcani di Cimino, “quello IL CIELO DI KABUL che McCartney abbandonò la sua terra, e gli imprevisti cui essa cultura», scrive Brevini. Ma è grazie un manipolo di prigionieri che si con le tre tavole del Cervino – spiega –. La storia del Mullah dello sci. montagna per imboccare una lo sottopone, senza turbamenti e «alle rappresentazioni, alle icone, sono macchiati di omicidi verticali, In trent’anni ne ho visto finora uno solo”. il melangolo, 217 pp., 18,00 € carriera da manager nel sud est rancori, ma con rispetto e amore. alle figure, agli emblemi che nel veri o presunti, e pene da scontare Il prezzo? Adeguato alla rarità, 1200 euro. asiatico. Ma quando il nome di Il solo punto debole, in alcuni tempo è venuta rivelando le sue arrampicando su pareti e vie decise Ma ha anche un curioso librino edito da La GIAMPAOLO VALDEVIT, STORIA Frank riemerge in rete dall’oblio, passaggi, è la traduzione, che si infinite sfaccettature». Vero. 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