Atletica Magazine Della N.4 Federazione Italiana Lug/Ago 2009 Di Atletica Leggera 1 DCB – ROMA
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
atletica Magazine della n.4 Federazione Italiana lug/ago 2009 di Atletica Leggera 1 DCB – ROMA Berlino Tariffa Roc: Poste Italiane S.P.A. Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) art. 1 comma Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. Roc: Poste Italiane S.P.A. Tariffa vuol vedere le stelle FEDERAZIONE ITALIANA ATLETICA LEGGERA SLEVELESS TOKIO e KNEE TIGHT TRINIDAD TeamLine Running 2009 di Asics Italia. Disponibili in vari colori dalla taglia XS alla taglia XXL. La giusta combinazione di morbidezza ed elasticità per un’eccezionale vestibilità e libertà di movimento. Elevato grado di traspirabilità per un comfort senza precedenti. Scopri tutta la collezione ASICS per le squadre su asicsteam.it Sommario n.4 - lug/ago 2009 FEDERAZIONE ITALIANA ATLETICA LEGGERA VERSO BERLINO Casa Italia Atletica, Atletica 4 essenza umana 36 Giovanni Esposito Gian Paolo Ormezzano CRONACHE Costellazione Il Golden Gala Mondiale 6 38 Giorgio Cimbrico Giorgio Cimbrico Mondiali-Olimpiadi, Mondiali Allievi 18 binomio eccelso 44 a Bressanone Roberto L. Quercetani Raul Leoni Schwazer: «Ho paura I Campionati 24 solo di me stesso» 48 giovanili Pierangelo Molinaro R. Leo. Antonietta riapre I Giochi 28 le ali 54 del Mediterraneo Guido Alessandrini Alessio Giovannini MONTAGNA Un Rubino 32 è per sempre 58 Gli Europei Giorgio Barberis a Telfes Gabriele Gentili atletica atletica magazine della federazione di atletica leggera Magazine della n.4 Federazione Italiana lug/ago 2009 Anno LXXV/Luglio-Agosto 2009. Autorizzazione Tribunale di Roma n. 1818 del 27/10/1950. Direttore Responsabile: Gianni Romeo Vice di Atletica Leggera 1 DCB – ROMA Direttore: Marco Sicari. Segreteria: Marta Capitani. In redazione: Marco Buccellato. Hanno collaborato: Guido Alessandrini, Giorgio Barberis, Giorgio Cimbrico, Giovanni Esposito, Gabriele Gentili, Alessio Giovannini, Raul Leoni, Pierangelo Molinaro, Gian Paolo Ormezzano, Roberto L. Quercetani. Redazione: Via Flaminia Nuova 830, 000191 Roma: Fidal, tel. (06) 36856171, fax (06) 36856280, Internet www.fidal.it. Progetto gra- fico: DigitaliaLab s.r.l. - Via Biordo Michelotti, 18 - 00176 Roma, tel. (06) 27800551. Produzione tipografica: Arti Grafiche Boccia Spa - 84131 Berlino Salerno - Tel. 089 303311. vuol vedere Spedizione in abbonamento postale art. 2 comma 20/b legge 662/1996. Roma. Per abbonarsi è necessario effettuare un versamento di 20 euro sul c/c postale n. Tariffa Roc: Poste Italiane S.P.A. Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) art. 1 comma Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. Roc: Poste Italiane S.P.A. Tariffa le stelle 40539009 intestato a Federazione Italiana di Atletica Leggera, Via Flaminia Nuova 830, 00191 Roma. Nella causale deve essere specificato “Abbonamento alla rivi- FEDERAZIONE ITALIANA ATLETICA LEGGERA sta Atletica” In copertina: Usain Bolt e Alex Schwazer www.fidal.it atletica 1 Editoriale di Franco Arese Ai Mondiali vince chi dà il 100 per cento Cari amici dell’atletica, cemente ricordare che l’atletica è terribilmente onesta, nei suoi verdetti: non mentisce mai. Per vincere occorre pos- quando mi trovo alla vigilia di un appuntamento come i sedere la salute fisica al cento per cento, occorre qualità, campionati del mondo, o l’Olimpiade, o anche gli Europei forza mentale, e a monte senso del sacrificio. Poi un bri- che sono più piccini ma conservano un fascino particola- ciolo di fortuna, come in tutte le cose della vita. Ma spes- re, quando devo parlarne, mi si blocca il cervello e si bloc- so usiamo a sproposito la parola vincere. Chiunque sap- cano le dita che devono scrivere qualcosa sull’argomen- pia tirar fuori al momento giusto il «suo» cento per cento to. In compenso mi batte più forte il cuore. Sarà perché a avrà già conquistato una medaglia personale e ottenuto queste gare ho partecipato da atleta, aspirandone dal di la stima di tutti. dentro tutto il profumo, l’attesa, la tensione; sarà perché Berlino, dunque. Ho chiesto ai miei ragazzi, uomini e don- Arriva la da presidente l’emozione diventa ancora più forte, essen- ne, proprio questo: dare il massimo. Credo e spero che la do le manifestazioni di questo calibro il terminale di tutti mentalità di alcuni, portata a considerare le grandi mani- kermesse iridata e mi i nostri progetti e la verifica del nostro impegno quoti- festazioni come un viaggio premio, sia stata definitiva- “ diano; sarà semplicemente perché amo l’atletica, sono vi- mente messa da parte. Abbiamo dato una bella dimo- batte il cuore perché cino a chi sta per scendere in gara assalito da problemi e strazione delle capacità di concentrazione agli Euroindoor l’ho vissuta da atleta. speranze e so che mille incognite possono pesare fino al- torinesi di primavera, dobbiamo fare altrettanto a Berlino l’ultimo sul risultato. sia pure in condizioni più difficili. Alex Schwazer, il fuori- So che per vincere Su di me la sorte si accanì, lasciatemi fare una digressione classe della marcia, è la nostra guida. E fra le donne cito personale, prima dei Giochi di Monaco nel 1972. Li avevo Antonietta Di Martino, un esempio per come ha reagito a servono salute e attesi con grandi motivazioni dopo aver vinto l’anno pri- mille difficoltà ed è tornata al vertice. Ho letto tempo fa ma ad Helsinki il titolo europeo dei 1500. I pronostici mi una sua intervista dove si definiva atleta con il motore po- forma perfette, forza indicavano fra i favoriti per il podio, ma una tendinite ma- tente ma la carrozzeria piccola. Certo, non ha le gambe in- ligna aveva complicato la mia preparazione. Forse un’in- finite di certe sue avversarie. Ma proprio per questo, per mentale e un briciolo cauta partecipazione alle indoor americane nella fase in- aver saputo andare oltre i propri limiti, va ancora di più ap- di fortuna. Ma vernale della stagione aveva gettato il seme del danno. plaudita. Faccio un ultimo nome, perché non tocca a me Imparai a convivere con il problema, mi feci forza con l’or- scendere nei dettagli della partecipazione azzurra. Porto chiunque riuscirà a goglio e con la volontà. A Monaco, vinsi bene la batteria ad esempio Libania Grenot, la cubana dei 400 sposata in dei 1500, poi la sera stessa quella belva che mordeva il mio Italia che sta facendo grandi progressi. La Grenot si inse- dare il «suo» tendine tornò a farsi sentire e compresi che il giorno do- risce nel filone aperto da Fiona May e proseguito da po, in semifinale, non avrei potuto far altro che uscire a te- Magdeline Martinez. Il mondo ormai globalizzato, parola massimo conquisterà sta alta. Così avvenne. che va di moda, oggi offre sempre maggiori opportunità Non ho ricordato questo episodio per mettere le mani a chi per ragioni di cuore o altro intende ritoccare il suo una medaglia avanti e cercare eventuali alibi a favore dei miei atleti. E passaporto. L’atletica, sport senza confini geografici e sen- personale e la stima anzi se qualche azzurro raccoglierà meno del previsto spe- za pregiudizi, rispetta chi ha fatto le sue scelte e anzi cer- ro che la colpa, per così dire, possa essere attribuita sol- ca di mettere tutti nelle condizioni migliori perché pos- di tutti tanto ad avversari più capaci del previsto. Voglio sempli- sano realizzarsi al meglio. n ” atletica 3 Verso Berlino di Gian Paolo Ormezzano Atletica, essenza I Mondiali a Berlino riportano alla mente i Giochi di Hitler, il nazismo e il razzismo. Oggi come allora, però, i gesti atletici fondamentali (correre, saltare, lanciare) scacciano gli orpelli avvicinando l’uomo alla sua sostanza. Che non ha colore Il podio del salto in lungo a Berlino ’36: sul gradino più alto c’è Jesse Owens, vincitore con 8,06 davanti al tedesco Luz Long e al giapponese Tajima. Nella pagina seguente, dall’alto, Hitler e il resto dello stadio durante la cerimonia inaugurale. Infine, un manifesto olandese di protesta contro le Olimpiadi naziste Berlino mondiale 2009 evoca in qualche modo Berlino olimpica comitanza con i Giochi Olimpici ecco le Giornate Antropologiche, 1936? Se sì, bisogna parlare anche di razzismo, quello che soffiava per atleti di colore, di molto colore e di molti colori: pigmei africani allora e che soffia ancora adesso. Il razzismo ai Giochi Olimpici è e indiani Sioux, indios della Patagonia e filippini di una certa tribù, stato ufficializzato anzi ufficiosizzato una sola volta: anno 1904, terza anche giapponesi e messicani molto sul giallo o sull'ambrato. E per- epifania della creatura/creazione di Pierre de Coubertin, dopo Atene sino bianchicci turchi e siriani - i soli a protestare per la discrimina- 1896 e Parigi 1900. Negli Usa, nella Louisiana, a Saint Louis, la città zione - in questa tribù delle tribù, impegnata in gare etniche, cioè più grande dello stato che cent'anni prima Napoleone aveva ven- strane, spesso ridicole. De Coubertin che lascia fare: «Les Américains, duto al presidente statunitense Jefferson per 15 milioni di dollari. vous savez, ils sont si drôles...». Saint Louis città sudista, con ancora nostalgie dello schiavismo. Bian- Il razzismo comunque ha sempre strisciato nei Giochi, con le "punte" chi e neri sulla carta eguali per gli Stati Uniti e per il CIO, però in con- dell'edizione nazista del 1936 e di quella "nera" del 1968. Il razzismo 4 atletica Verso Berlino umana non solo striscia, ma si erge come un serpente arrabbiato in tanto sport di adesso: patente, appariscente persin più che fetente nel cal- cio anche nostro, implicito nel nuoto considerando come ad un nero è ancora difficile, in troppi paesi, accedere alle piscine. A livel- lo paternalistico nell'automobilismo: quell'Hamilton di colore, messo in crisi dalla celebrità... E parliamo di razzismo semplice, faci- le, smaccato, cromatico, senza addentrarci nel razzismo sottile, con- torto, perverso.