Guida Turistica
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USD Pralormo Comune di Pralormo Pralormo: di più! Festa Pallavolo UISP 2014 01-02 giugno USD Pralormo Comune di Pralormo XIII e XIV, che coincidono con la pianificazione Storia territoriale portata a compimento dall’allora potentissimo comune di Asti al fine di rendere Il paese di Pralormo si adagia su di una sempre più sicure le vie del commercio dei collina situata in un area di transizione tra le mercanti astigiani verso l’Europa. estreme propaggini del Pianalto e l’inizio del Infatti, all’inizio del ‘200 Pralormo sembra Roero. essere suddiviso tra due importanti famiglie: i signori di Anterisio e i Desaya da un lato, che Il toponimo è la sintesi di due parole controllavano il settore da Ceresole a Stuerda fino “pratum ad ulmum”, nome invalso al torrente Rio Verde, e i Gorzano dall’altro, che probabilmente dalla tradizione longobarda di estendevano loro influenza verso ovest fino al piantare piante (principalmente olmi e querce) in margine dei rilievi che si affacciano al torrente Rio punti simbolici dell’abitato. Verde. L’ultimo esemplare di olmo monumentale, che occupava l’angolo posto tra via Carlo Morbelli Dagli scarsi documenti rinvenuti si desume e piazza Vittorio Emanuele II, è caduto all’inizio che il primo insediamento di Pralormo fosse del ‘900 a causa di fulmine: due fotografie localizzato a sud-est del paese, nella località dove dell’epoca, che ritraggono l’esemplare prima e oggi sorge il pilone votivo dedicato a San Donato, dopo il disastro, sono conservate nella Sala patrono della comunità. A testimonianza di ciò vi Consigliare e sono incorniciate con la corteccia sono numerosi resti, anche umani, che attestano recuperata dal tronco. la presenza di un cimitero e dell’antico insediamento successivamente abbandonato e Numerose citazioni su Pralormo compaiono spostato verso l’attuale sito in conseguenza della nel XIII sec., ma è opinione di molti storici che guerra tra i signori di Biandrate e il comune di l’origine sia più antica e che la localita’ sia Asti. identificabile con la “Predarolo” citata nell’atto di L’autorevole esperto di storia del Roero donazione del 14 marzo 1065 nel quale Baldassarre Molino sostiene l’ipotesi che il nuovo Adelaide di Susa, figlia del marchese di Susa e centro di Pralormo sia sorto contemporaneamente conte di Torino Olderico Manfredo II, cedeva a quello di altri paesi quali Poirino, Canale, Montà, diverse terre al vescovo di Asti. Buttigliera d’Asti attorno alla metà del duecento. Come già accennato le vicende storiche più significative per la formazione dell’attuale centro Nel 1276 come si desume da una storico di Pralormo sono concentrate nei secoli convenzione con il comune di Asti, i Gorzano USD Pralormo Comune di Pralormo sembrano essere i soli signori del castello e del contenuti preziosi dati sulla storia del paese e luogo di Pralormo. delle cascine che facevano parte della divisione ereditaria, la seconda è che da qui iniziarono Tuttavia all’inizio del secolo XIV troviamo innumerevoli trasmissioni ereditarie e alienazioni consignori del feudo di Pralormo i Pelletta e che portarono nel feudo nuove famiglie. qualche decennio più avanti i Roero, famiglia che conserverà il feudo almeno in parte fino agli anni Il 15 novembre 1679 Cristina Broglia, Venti dell’Ottocento. vedova di Giorgio Maria Costa della Trinità, cedette un terzo del feudo a Giacomo Beraudo Secondo il Guasco, il 17 novembre 1339 che ne fu investito nel maggio del 1680. Giacomo, Giovanni Secondo Paleologo Marchese di presidente del senato, ottenne anche il 20 Monferrato e signore di Asti, investì del luogo gennaio 1680 la concessione del titolo comitale Manfreacio Roero. Il feudo fu variamente per la porzione di giurisdizione da lui acquisita sul ripartito fra diversi consignori: alle tre linee luogo. Sempre nel 1679 Felice Ferrero della costituite dai figli di Manfreacio si aggiunsero altre Marmora acquistò dal cognato Francesco famiglie che per brevi periodi godettero di porzioni Costanzo di Polonghera la restante terza parte del anche minime di castello, giurisdizione, beni. e del castello. I secoli XVI e XVII furono molto importanti Nella storia del paese si possono identificare nella storia del feudo perché alla famiglia dei due importanti figure storiche appartenenti Roero si affiancarono nuove famiglie: i Costa della rispettivamente al XVIII e al XIX: il cardinale Trinità e di Polonghera, i Petrina, i Dal Pozzo di Giovanni Battista Roero e il conte Carlo Voghera, i Beraudo, e i Ferrero della Marmora. Beraudo di Pralormo. Il primo nato ad Asti nel Tutto ciò dipese dal fatto che nel XVI secolo si 1684 fu vescovo di Acqui dal 1727 fino al 1744 estinsero due linee dei Roero la cui eredità spettò, anno in cui venne nominato arcivescovo di Torino. in virtù di accordi matrimoniali, ai Costa di Raggiunse l’apice della carriera ecclesiastica con Arignano e di Polonghera e ai Costa della Trinità. l’elezione al cardinalato nel 1756. A testimonianza della operosa attività di Giovanni Battista Roero Infatti nel 1574 Luciana e Caterina Roero rimangono tra le varie opere fatte realizzare a ultime discendenti di Gerolamo Roero divisero Torino la facciata della chiesa di S. Teresa dei l’eredità paterna. Questo atto rappresenta un Carmelitani Scalzi. momento importante della storia di Pralormo per due motivazioni: la prima è che in esso sono USD Pralormo Comune di Pralormo Il conte Carlo Beraudo di Pralormo dall’organaro Antonio Mola. La nuova ricoprì un ruolo importante nella “grande” storia Parrocchiale, resasi necessaria per sopperire alla della prima metà del XIX secolo. Iniziò la sua scarsa capienza e ai numerosi problemi strutturali carriera nella legazione sarda di Berlino (1814 – di quella più antica, nacque dalla volontà 17) e di Parigi (1820 – 21). Fu ministro dell’allora parroco don Teobaldo Massasso e dagli plenipotenziario a Parigi e a Vienna e per i meriti enormi sacrifici di tutti Pralormesi. Circa questi acquisiti ricoprì il ruolo di ministro delle finanze; ultimi si ricorda che tutti contribuirono come successivamente fu ministro dell’interno del re di poterono: chi portando sabbia e ghiaia dal Sardegna Carlo Alberto. Nominato senatore nel torrente Rio Verde, chi scavando le fondamenta e, 1848, negoziò con l’Austria la pace di Milano nel per finire, chi donando il ricavo dei commerci 1849. Nel 1850 si ritirò a vita privata e gli venne domestici. conferita l’onorificenza del collare dell’Annunziata e la dignità di Ministro di Stato. A quest’ultimo si Poco distante si trova l’Antica deve l’unificazione della proprietà del feudo parrocchiale costruita tra la fine del XVII e i intorno al 1830, quando acquistò dai Roero e dai primi anni del XVIII secolo, attualmente in La Marmora le altre due parti. parziale stato di abbandono. Poco distante si trova il Castello Beraudo di Pralormo, la cui prima costruzione risale al I monumenti XIII secolo come parte del sistema di fortificazioni di questa zona del Piemonte contesa tra Asti e i La fisionomia del paese è fortemente Biandrate. Lo possedettero i Gorzano, i Pelletta e caratterizzata dalla Parrocchiale di San dopo la definitiva vittoria di Asti, Manfredo Roero Donato, edificata nel 1931-’32 dove sorgevano la ed i suoi discendenti. Nel 1680 Giacomo Beraudo precedente canonica e l’antica confraternita di San acquisì il terzo del castello posto verso sud e Bernardino. Nell’abside si conserva il trittico di venne investito del titolo di conte dalla reggente Jacopino Longo raffigurante la Madonna col Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours. Bambino e i Santi Giacomo e Donato (1546). Il Nel 1730 circa venne edificata la cappella quadro venne rubato da ignoti nel marzo del dall’architetto Galletti, poi sopraelevata con un bel 1997, ma nel dicembre 2000 venne riconsegnato salone affrescato. Ma è da attribuire al conte alla comunità dal Comando dei Carabinieri di Carlo Beraudo la ristrutturazione dell’intero Savigliano. Di particolare interesse è l’organo a edificio, affidata nel 1840 all’architetto di corte canne costruito per l’antica parrocchiale nel 1898 Ernesto Melano. In quest’opera di USD Pralormo Comune di Pralormo ammodernamento vennero aboliti il fossato ed il decisero di acquistarne uno. Nella compravendita ponte levatoio, costruiti il portico d’ingresso, un intervenne il Conte Beraudo il quale riuscì a grandioso scalone e venne coperto il cortile trovare un orologio “di seconda mano”, peraltro in centrale, trasformato in salone a doppia altezza. ottimo stato e “a poco prezzo”. L’orologio In quella stessa epoca il piccolo giardino di rose, proveniva dai Padri della Certosa di Collegno, che sul lato sud citato già nel XVI sec. venne avevano deciso di disfarsene perché troppo trasformato in parco all’inglese ad opera rumoroso per le esigenze del convento. dell’architetto Xavier Kurten. Scendendo dalla Vila (la villa, ovvero la Sul finire del secolo il nipote del ministro parte alta) verso le Jiere (gli airali inferiori, ovvero fece edificare l’Orangerie, la grandiosa cascina e la parte bassa), incontriamo un antica villa, la serra in vetro e ferro opera dei fratelli Lefebvre Palazzo Ferreri, ribattezzata “Ca’ dle Masche”, di Parigi. oggi in parte destinata ad uso ricettivo. La storia Il Castello e le pertinenze sono aperte e di questa villa sembra risalire alla metà del ‘700, visitabili ad Aprile durante Messer Tulipano; da quando veniva ancora adibita ad avamposto delle maggio ad ottobre è possibile visitare il Castello guardie del castello. Dato certo fu l’acquisto da tutte le domeniche (dalle 10,00 alle 18,00 - parte del cavelier Alberto Ferreri, presunto