Un Tour Estivo Intorno Alla Riserva Di Biosfera “Urban Mab Unesco”
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UN TOUR ESTIVO INTORNO ALLA RISERVA DI BIOSFERA “URBAN MAB UNESCO” COLLINAPO ALLA SCOPERTA DEI PAESAGGI TORINESI TRA AGRICOLTURA, NATURA, STORIA, FLORA, FAUNA, PAESAGGIO, BENI ARTISTICO CULTURALI E TRADIZIONI Nel 2012 nasce il geomarchio di territorio CollinaPo, una iniziativa del Parco regionale del Po e Collina torinese che muove i suoi passi da una semplice constatazione: i singoli beni, i singoli monumenti e paesaggi che distinguono il territorio fra Po e collina torinese intorno a Torino, possono diventare una opportunità di richiamo turistico e marketing territoriale se inanellati in un unico palcoscenico unitario, somma di tante locali eccellenze e possono ambire complessivamente a un riconoscimento mondiale UNESCO come quello proposto dal Programma MAB Man and Biosphere. E’ nato quindi, grazie a varie expertise un progetto di promozione integrata, che comprende un vasto comprensorio, che ha un valore di scala regionale e non solo, e per tale ragione nel 2014 viene candidato nella lista delle Riserve della Biosfera del MAB UNESCO e portato poi con successo a Nomina nel 2016 con il supporto di Istituto SiTI e Gruppo IREN a cui si sono poi aggiunti Smat e GTT, insieme a un centinaio di Soggetti Partner. In questa prima estate, dopo il riconoscimento ricevuto il 19 marzo 2016 in occasione del congresso Mondiale delle Riserve UNESCO a Lima, ecco una prima proposta per un “Un Tour in CollinaPo” che lanciamo in occasione dell’appuntamento finale con il Superga Park Tour - domenica 11 settembre ore 13,30 presso la Stazione Dentera Gtt a Superga - al quale vi aspettiamo per approfondire con tanti Ospiti prestigiosi il tema “Uomo, Natura e Creatività” con l’apertura lavori a cura di Valter Giuliano, Presidente Parco del Po e Collina Torinese. A metà luglio 2016 abbiamo infatti proposto ai Comuni di segnalarci entro fine agosto 2016 ciò che loro ritenevano essere il loro fiore all’occhiello. I focus proposti erano: PUNTO 1Specie di flora e fauna autoctona, luoghi ameni, parchi e spazi verdi, aree agricole e boschive di particolare interesse. PUNTO 2 Aree archeologiche e rurali, beni architettonici e culturali di rilievo, strutture turistico ricettive con forte componente naturalistica/ambientale. PUNTO 3 Dimore, musei, mostre e manifestazioni flori agroalimentari, green, storico, sacro religiose, artistiche o culturali filologicamente accreditate al luogo. PUNTO 4 Prodotti tipici, artigianato, design e produzione km0, bio, eco-friendly, sostenibile, circolare, sistemica Ed ecco quindi il risultato, anche grazie a coloro che hanno risposto inviandoci materiali e spunti dopo la prima assemblea tenutasi il 30 giugno alla sede della Riserva alle Vallere di Moncalieri. Questo viaggio propone una prima campionatura “focus” su una porzione degli 85 Comuni coinvolti nella prestigiosa nomina UNESCO. Godiamoci dunque questo primo tour estivo intorno alla Riserva di Biosfera Mab UNESCO Collinapo tra agricoltura, natura, storia, paesaggio, flora, fauna, beni artistco-culturali e tradizioni. Dalla Real Basilica di Superga, la Vetta, lo sguardo spazia sul territorio che descriviamo in un sentiero che segue il Po e i suoi affluenti. Acque che ci aiutano a esplorare le ricchezze intorno a quella che era il capoluogo della produzione industriale oggi riconvertita in mille altre funzioni toccando le tipicità dei Comuni che hanno messo in valore le loro eccellenze. Paesaggi e scenari tra piane e colline, città, borghi, aree coltivate e boschi. Seguendo le acque del Po che giungono dal Monviso nell’area a sud Torino le prime tappe sono a Carignano, Carmagnola e Poirino e alla sua sinistra i territori lungo il Sangone con Orbassano. Dove sorge la città e l’area urbana di Torino ecco Moncalieri, San Mauro torinese e Gassino torinese, posti ai piedi della Cresta collinare dove sorgono Sam Mauro To.se, Baldissero torinese e Pecetto. Il Po continua verso oriente e incontriamo il Chivassese con Castagneto Po, Chivasso, Brusasco e San Raffaele Cimena, mentre più a nord confinano con il canavese Rondissone e Volpiano. Una Cicogna in volo ci conduce ancora più a est dove incontriamo i Comuni di Aramengo, Verrua Savoia e Monteu da Po e dall’alto scollinando scendiamo a Piovà Massaia, per poi incontrare il Chierese con Passerano Marmorito, Marentino, Chieri e Moncucco, paesaggi che dialogano con l’astigiano, dove domina il Tanaro, che incontra il Po a Valenza proprio alla fine della Collina che un tempo emergeva, da Torino alla Città dell’Oro, da un grande mare 5 milioni di anni fa. Buon viaggio tra alcune eccellenze della Riserva della Biosfera Mab UNESCO CollinaPo! Si ringraziano i Comuni che hanno risposto alla proposta e vari Autori delle immagini riprodotte. Appuntamento con il Parco, domenica 11 settembre ore 13,30-15,30 presso la Stazione Dentera GTT a Superga. 1 Raccolta testo, redazione documento ed elaborazione a cura di Monica Nucera Mantelli Progettazione culturale, facilitazione reti, eventi, mkt territoriale e comunicazione. Riserva Biosfera CollinaPo - Programma MAB UNESCO PRESS: [email protected] cell +393665612917 o cell +39 3356616255 A SUD SI TORINO Lungo lo scorrere del Po ecco la tappa inziale: la bella Carmagnola – un altro dei Comuni della Riserva di Biosfera MAB UNESCO CollinaPo. Il carattere sabbioso del suolo ha reso la sua piana poco adatta alla coltivazione del frumento, ma molto adatta ad una coltivazione che costituì la ricchezza della località: la canapa (nei secoli scorsi e fino all'affermarsi delle tecnofibre la canapa era indispensabile per la marina, per le vele e soprattutto le gomene) di cui Carmagnola diventò il centro non solo di coltivazione, ma anche delle fasi di lavorazione e commercio verso la Liguria e la Francia, soprattutto Marsiglia, e poi naturalmente del peperone, che quest’anno porta alla 67^ edizione di “Peperò –Sagra del Peperone” (da venerdì 26 Agosto a domenica 4 Settembre) un vero e proprio Festival che propone dieci giorni di eventi gastronomici, culturali, artistici oltre ad esperienze creative e coinvolgenti per tutti i sensi e per tutte le fasce di età. Star della kermesse, ovviamente, il peperone, solanacea esotica giunta in Europa dal Perù alla fine del XVIII secolo, ma che fin dall’inizio del Novecento– grazie all’ ambiente pedoclimatico ideale del Carmagnolese – viene introdotto e coltivato nella zona da Domenico Ferrero di Borgo Salsasio. E’ presente ad oggi sul mercato nelle quattro varietà locali: Quadrato di Carmagnola, adatto al consumo crudo, ripieno e per preparazioni al forno; Lungo o Corno di bue, ideale per la peperonata e la conservazione; Trottola, con punta leggermente estroflessa o con punta troncata, versatile in tutte le preparazioni culinarie; Tomaticot, ibrido di forma tondeggiante schiacciata ai due poli, la cui forma compatta e la polpa spessa lo rendono adatto alla preparazioni di antipasti e alla conservazione. Il tutto all’insegna dei requisiti di qualità, tipicità e genuinità garantiti dal Consorzio del Peperone, creato nel 1998 da Coldiretti e Comune di Carmagnola. Quest’anno in occasione della Sagra, nella Chiesa di San Filippo e nei Giardini di Carmagnola vengono proposti laboratori in lingua inglese per bambini sui temi della natura e dell’orticoltura a cura della Scuola di Lingue Internazionali Language Connection. Tradizione invece, con eccellenze locali e dei vari territori italiani, in Piazza Mazzini e Piazza Bobba. Nei giardini del Castello c’è la “Cascina Piemonte” mentre lo Street Food è protagonista di Piazza Raineri e Piazza Bastioni, con ricette e preparazioni adatte anche per celiaci – evviva l'attenzione alle intolleranze e allergie alimentari !!! - da gustare sia seduti a tavola che passeggiando, ascoltando musica ed assistendo agli spettacoli. E per non farci mancare nulla, ora parliamo di fauna: l’area fra Carignano e Carmagnola è anche il territorio dove è stato avviato - ed in parte computo - il percorso di riqualificazione delle attività estrattive presenti di sabbia e ghiaia. Grazie al Parco regionale del Po e Collina Torinese sono infatti proseguite le attività di scavo nei territori delle cave, ma contestualmente al recupero di tanti ambienti naturali e di aree umide lungo il Po, permettendo a tante specie, in particolare di avifauna di fare ritorno negli ambienti acquatici della piana fluviale di questo straordinario corridoio ecologico che è il nostro grande fiume. Dall’Airone rosso, al Gruccione passando per il Topino, la Rondine del Po e tanti piccoli passeriformi come le Cince, i Fringuelli e i simpatici Cannareccioni e Cannaiole che vivono appunto negli ambienti dei canneti. Non mancano poi le anatre di superficie come Germani reali, Mestoloni, Alzavole per arrivare a rari passaggi come quelli delle anatre Volpoche. Tutti animali che non sono al vertice della catena alimentare come invece i rapaci, che anche qui cacciano, dal Gheppio, allo Sparviere fino al Falco di Palude o all’Albanella di passo nelle stagioni delle migrazioni. Oltre 400 ettari di aree emerse riqualificate in un territorio che va Pancalieri fino a Moncalieri. Canneti, lanche, saliceti di ripa e boschi ripariali sono quindi ambienti che sono stati conservati anche grazie agli investimenti fatti dalle società estrattive guidati dal Piano d’Area del Parco. Questi progetti sono stati anche alla base dell'evoluzione della pianificazione che con il Masterplan Po dei Laghi ha proposto al territorio una ulteriore fare si maturazione dello strumento a scala 2 territoriale più vasta. l'Ente di gestione del parco del Po torinese ha attivato un progetto per individuare le forme future di destinazione d'uso e di gestione di un'area che si colloca a sud di Torino e che interessa le sponde del Po. E infine parliamo di come fino a circa 6-7000 anni fa tutta la Pianura Padana era ricoperta da una grande foresta interrotta solamente da imponenti fiumi e zone paludose. La presenza di ampi residui di questo antico bosco è ben rappresentata nei documenti di vari periodi storici legati all’area e qualche piccolissima traccia è anche giunta sino ai giorni nostri. Nella pianura Sud di Torino, poco oltre il confine cuneese, possiamo renderci conto di come poteva essere quest’area boscata passeggiando tra le querce ed i biancospini del Bosco del Merlino.