Il Progetto Archeologico Raganello - Rapporto Preliminare 2002-2003
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IL PROGETTO ARCHEOLOGICO RAGANELLO - RAPPORTO PRELIMINARE 2002-2003 A cura di Peter Attema, Martijn van Leusen e Patricia Roncoroni PREFAZIONE ......................................................................................................................................... 2 PERSONALIA ......................................................................................................................................... 5 SEZIONE 1 RECENTI RICERCHE NEI PRESSI DI TIMPONE DELLA MOTTA, VICINO FRANCAVILLA MARITTIMA (CALABRIA) ........................................................................................... 8 SEZIONE 2 RELAZIONE PRELIMINARE SULLA CAMPAGNA DI RICOGNIZIONE SIBA2003, FRANCAVILLA MARITTIMA (CALABRIA) ......................................................................................... 16 SEZIONE 3 RELAZIONE SUI REPERTI ARCHEOLOGICI NEL TERRITORIO COMUNALE DI SAN LORENZO BELLIZZI (CS) E UN “PILOT SURVEY” A LA MADDALENA DI UN SITO PROTOSTORICO ................................................................................................................................. 22 SEZIONE 4 IL CAROTAGGIO DEL LAGO FORANO PRESSO ALESSANDRIA DEL CARRETTO (CALABRIA). NUOVI DATI SULLA VEGETAZIONE OLOCENICA E SULLA STORIA DELL’USO DEL SUOLO NELLA SIBARITIDE INTERNA................................................................... 26 SECTION 5 EDUCATING THE DIGITAL FIELDWORK ASSISTANT........................................... 36 SEZIONE 6 REPERTI ARCHEOLOGICI NEL TERRITORIO DI ALESSANDRIA DEL CARRETTO (CS) 54 SEZIONE 7 ALESSANDRIA DEL CARRETTO E LA SUA STORIA............................................. 74 SEZIONE 8 TRADUZIONE E COMMENTO DEL TESTO DELLA DONAZIONE DI ORSO DE BORUKOU AL MONASTERO DI SANT'ELIA DI CHORTOMENI AD 1192 ....................................... 77 Poststraat 6 9712 ER Groningen Olanda [email protected] PREFAZIONE Siamo felici di presentare il primo rapporto ufficiale, preliminare, del Progetto Archeologico Raganello (Raganello Archaeological Project, RAP), il quale riunisce in se articoli e relazioni sul lavoro in corso di svolgimento da parte del nucleo scientifico principale del progetto e da parte di ricercatori, tecnici e studenti che hanno contribuito ad esso in maniera maggiormente occasionale. Il progetto suddetto è nato durante la campagna tenutasi nell’Ottobre del 2002, nel corso della quale si stava discutendo della necessità di riunire le varie conoscenze sul paesaggio archeologico ed attività di ricerca sullo stesso possedute dai membri dell’Istituto di Archeologia di Groningen, ricercatori ospiti e membri del locale Gruppo Speleologico “Sparviere”. Entrambe le istituzioni, infatti, nel corso degli anni hanno raccolto una grossa quantità di dati sull’insediamento e lo sviluppo del territorio, conoscenze che è stato ritenuto importante andassero ad integrare pubblicazioni e successive ricerche. Storia delle ricerche L’attività di ricerca del GIA, coordinata dal sottoscritto, è stata concentrata, sin dal 1995, sull’esplorazione, estensiva ed intensiva, dei campi arati nelle immediate dintorni del “Timpone della Motta”. In un primo momento tale attività è stata parte del programma di scavo condotto dalla Prof.ssa M. Kleibrink “Enotri e Greci sul Timpone della Motta”, successivamente, e precisamente dal 2000, è oggetto di un autonomo progetto archeologico territoriale. Scopo iniziale della ricerca era di stabilire l’intensità, la natura e la fluttuazione delle strutture rurali in relazione all’insediamento di Timpone della Motta, allo scopo di comprendere l’economia rurale del sito tra l’età del bronzo ed il periodo coloniale greco. Nel corso degli anni varie indagini su piccola scala, condotte durante le annuali campagne di scavo del GIA al Timpone, hanno prodotto un ricco database su questo tema. Una sintesi di tutti i dati raccolti prima del 2000 è stata pubblicata da Tymon de Haas (De Haas 2001), come conseguenza la campagna del 2001 fu principalmente dedicata alla compilazione di un catalogo dei siti e alla catalogazione della ceramica raccolta tra il 1995 ed il 2000 da parte di Attema e De Haas e con l’aiuto di Paul van Ginneken, autore dei disegni a china. Nel 2000 si era tenuta, invece, la prima campagna interamente dedicata alla ricognizione, quest’ultima condotta all’interno del progetto “Regional Pathways to Complexity” (RPC; van Leusen e Attema 2003). In seguito, questa volta come parte del “Progetto Archeologico Raganello”, si sono avute altre due campagne di ricerca rispettivamente nel 2002 e 2003 e, mentre la campagna del 2000 era stata dedicata all’indagine delle terrazze fluviali e marine immediatamente a sud del fiume Raganello, quelle del 2002 e 2003 hanno interessato l’area a nord tra quest’ultimo ed il Caldanelle (fig. 1). L’attività di ricerca del gruppo speleologico “Sparviere”, diretto da Antonio La Rocca era consistita, fin dal 1976, nella mappatura di grotte, ripari sotto roccia e siti all’aperto nell’area montana della valle del Raganello e nelle zone immediatamente circostanti (Sanguineto e La Rocca 1997). Ne era risultata una imponente collezione di frammenti, perlopiù protostorici, derivanti da tutte e tre le tipologie di siti sopra riportate. 2 Dalla metá degli anni novanta membri del GIA erano stati coinvolti in queste attività accrescendo la conoscenza dell’entroterra attraverso l’esplorazione del Monte Sellaro (Feiken e Weterings 1998). All’interno del RAP la suddetta collezione di ceramica è, oggi, oggetto dello studio di Patricia Roncoroni della Freie Universität Berlin, finalizzato alla compilazione di un catalogo dei siti datati ed una completa pubblicazione della ceramica. La presente strategia di ricerca mira alla ricognizione sistematica dei siti maggiormente promettenti tra quelli riportati dal gruppo speleologico e, a proposito, durante la campagna del 2003 per la prima volta fu intensivamente indagato un sito dell’entroterra montano in località La Maddalena vicino San Lorenzo Bellizzi, con risultati altamente soddisfacenti. Correlate alle ricognizioni dei siti dell’interno sono state fatte indagini anche lungo rotte che conducevano dalla piana della Sibaritide verso l’altopiano del Pollino. È noto, infatti, che tali itinerari erano stati usati nei primi secoli dell’era moderna per la transumanza a corto raggio e che sono attualmente ancora in uso. Membri del GIA hanno esplorato due di essi durante la campagna del 2001 con l’aiuto di A. La Rocca e N. Ryan dell’Universitá di Kent a Canterbury e quest’ultimo ha registrato tali percorsi su di un computer palmare. Studi ambientali Una forte componente della strategia di ricerca del RAP è il suo interesse per lo studio dell’ambiente inteso come indagine geoarcheologica mirante alla comprensione dei processi di formazione dei siti, nonché di quelli di sedimentazione/erosione, atta a stimare l’impatto dell’uomo sul territorio, ma anche analisi polliniche per la ricostruzione della storia della vegetazione a lungo termine, studi di valutazione del territorio, per stimare il potenziale agricolo del paesaggio nell’antichità e ricerche etnografiche sui modelli di sussistenza dei primi secoli dell’età moderna da utilizzare come parametro di confronto per lo sfruttamento del territorio ed il rendimento agricolo dello stesso nell’antichità. Molti degli studi già prodotti in questo campo sono stati pubblicati in vari rapporti interni rispettivamente sulla geoarcheologia dell’area oggetto del nostro esame attorno al Timpone della Motta (Delvigne, in prep.), sugli studi sedimentari nella piana di Sibari (Hofman 2002), sulle analisi polliniche di una carota proveniente dal lago Forano (Kleine et al. in corso di stampa), ed è stata compiuto un progetto di ricerca riguardante uno studio di valutazione archeologica del territorio della Sibaritide (van Joolen 2003) e l’indagine di strategie di pastorizia (Veenman 2002). Obiettivi del RAP Lo scopo del RAP è di riunire i dati riguardanti il paesaggio e l’insediamento nella valle del Raganello, al fine di scrivere la storia dell’insediamento e dello sfruttamento nel lungo termine di questo bellissimo paesaggio, in uno sforzo congiunto di ricercatori universitari e popolazione locale. Lo scopo del RAP è, inoltre, sia di interesse scientifico, ossia produrre dati che avranno importanza per gli archeologi del paesaggio di tutto il mondo, sia locale, nella misura in cui andranno ad arricchire il patrimonio storico-scientifico locale. Il primo obiettivo sará raggiunto attraverso pubblicazioni scientifiche, il secondo con mostre organizzate localmente, conferenze ed il quotidiano scambio di punti di vista sul passato archeologico, tra i ricercatori e la popolazione locale. Ovviamente, risulta fondamentale al raggiungimento di tali scopi l’effettiva collaborazione tra l’Istituto di Archeologia di Groningen, i comuni della Comunità Montana e la Soprintendenza. 3 Risultati finora I più importanti risultati raggiunti finora dal RAP sono stati riassunti qui di seguito. Per quanto riguarda gli insediamenti e lo sfruttamento del territorio in età protostorica, le intensive ricerche del RAP hanno dimostrato l’esistenza di un denso campione di siti protostorici lungo la zona collinare tra i fiumi Raganello e Caldanelle. Alcuni siti potrebbero anticipare la datazione della fase abitativa della tarda Media Età del Bronzo di Timpone della Motta, il che potrebbe indicare che l’insediamento della Media Età del Bronzo a Timpone della Motta si sviluppò da un modello di insediamento sparso datato al tardo Neolitico o alla prima Età del Bronzo. Gli insediamenti protostorici, comunque,