Sentieri Escursionistici Il Parcheggio Consigliato, Nei Giorni Festivi E Pre-Festivi, È L'area Di Piazzale Giovanni XXIII
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SENTIERO 1 Fonti di Gajum - 1° Alpe - 3° Alpe - Rif. di Pianezzo Caratteristiche: carrareccia e sentiero, prima nel bosco, poi per cespugli e prati Difficoltà: normale Tempo totale: 2.30 ore Dislivello: 740 m Segnaletica: segnavia a bandiera, in vernice, colore rosso e bianco, n. 1 Dalle Fonti di Gajum (485m), tralasciata la strada per l’Eremo di San Miro , si risale la carrareccia di sinistra, (chiusa al traffico privato), con alcuni tornanti, entro una fitta pineta di rimboschimento, fino alla sella oltre la quale si raggiunge la 1° Alpe (725m; 0.30 ore; fontana). Si continua su strada carrareccia, ora più stretta, si superano i ruderi della 2° Alpe presso la quale è stata eretta una cappella, (793m; 0.45 ore; fontana) e si giunge alla 3° Alpe (800m: 1.00 ore; fontana) ove è situato l’omonimo rifugio. Da qui si risale a sinistra (nord) una ripida scarpata tra cespugli, in ambiente selvaggio, dominato dalla parete sud del Corno Occidentale di Canzo . Con un ultimo tratto su un ghiaione detritico si lascia a desta la deviazione che porta all’attacco della ferrata e si raggiunge la base della cresta ovest, proprio all’inizio di quella lunga dorsale (Costa Bella) che si distende verso occidente in direzione della colletta dei Corni. Ci si porta sul versante settentrionale e si prende il sentiero pianeggiante che nella boscaglia e per prati conduce al vasto pianoro di Pianezzo (1.225 m) SENTIERO 2 Fonti di Gajum - San Miro - Val Ravella - 3° Alpe Caratteristiche: larga e comoda carrareccia selciata a tratti nel bosco Difficoltà: elementare Tempo totale: 1.15 ore Dislivello: 315 m Segnaletica: segnavia a bandiera, in vernice, colore rosso e bianco, n. 2 Interesse: geologico. Parte dell’itinerario coincide, infatti, con il sentiero geologico. Dalle Fonti di Gajum (485 m), si sale fino al bivio per il Ceppo dell’Angua . Qui tralasciato il sentiero di destra (segnavia n. 7 verso il Monte Cornizzolo ) si continua lungo la comoda carrareccia selciata incontrando prima campioni di rocce di rosso ammonitici, quindi dei serpentini della Valmalenco. Si continua e si incontrano altri tipi di rocce: quarzo e gneiss. Poco oltre si incontra un gruppo di blocchi di verrucano e un altro di ghiandone; i primi provengono dalla zona di Margno, in Valsassina, i secondi dal Val Masino. Si esce infine dal “parco dei massi erratici” e da qui, con due tornanti si raggiunge il piazzale della chiesetta dell’Eremo di San Miro (600m; 0.20 ore; fontana) del sec. XVII. Poco sotto l’eremo, si attraversa uno stretto ponte si legno e si prende il sentiero che porta verso la parte alta della valle, fiancheggiando il torrente Ravella , in uno splendido bosco di faggi. Al margine del letto del torrente si può osservare l’ultimo fenomeno geomorfologico dell’itinerario: una caldaia dei giganti, o marmitta glaciale, dalla forma pressoché cilindrica e abbastanza profonda. Da qui il sentiero, superato un nuovo ponticello in legno, porta in breve verso lo strappo finale ed alla 3^ Alpe (800m; fontana) ove è situato l’omonimo rifugio. Un’alternativa: se siete in compagnia di bambini o ragazzi, nei mesi estivi, è un’alternativa avventurosa la salita del percorso lungo l’alveo (o parte di esso) del torrente che affianca l’intero tragitto. Se si opta per questa soluzione attenzione: dopo l’imbocco del sentiero, il torrente si divide in due diramazioni; quella di destra sale verso l’Eremo di San Miro, mentre quella di sinistra prosegue verso la 3° Alpe (lasciare l’alveo e riprendere il sentiero quando questo, poco dopo un casello dell’acqua, piega verso sinistra per l’ultimo strappo). Sarà un divertimento attraversare, grazie ai sassi posti in mezzo al torrente, le limpide pozze d’acqua (in dialetto “zocc”) ed evitare le cascatelle rinfrescanti arrampicandosi sulle dure rocce e massi erratici. Pro memoria: ricordarsi le scarpe e le calze di ricambio se non volete camminare fradici! SENTIERO 3 Canzo - Val di Pesora - Monte Cornizzolo - Rif. M. Consiglieri Caratteristiche: sentiero faticoso nel primo tratto, nel bosco, divertente e panoramico lungo la cresta finale tra la cresta di Pesora ed il Monte Cornizzolo Difficoltà: media Tempo totale: 2.30 ore Dislivello: 780 m Segnaletica: segnavia a bandiera, in vernice, colore rosso e bianco, n. 3 Da Canzo si sale, partendo dalla Chiesa di San Francesco , con la carrozzabile in direzione delle Fonti di Gajum, ma nei presi del Lazzaretto (460 m) si abbandona la strada per una via selciata, a destra, che porta fino sulla riva del torrente Pesora (fontana). Si guada e si costeggia il corso d’acqua su un sentiero abbastanza ripido, lungo la linea dell’acquedotto, tenendosi sul versante sinistro idrografico della valle. Raggiunto nuovamente il livello del torrente, non lo si attraversa (fontanella sull’altra riva), ma si devia a destra guadagnando quota con un ripido strappo. Percorso un primo tratto pianeggiante a mezza costa si sbuca in una radura erbosa (prato di Pesora) che consente un primo scorcio panoramico: verso nord-ovest si distende il vasto altopiano di Caglio e Sormano, mentre dietro si allunga la verde catena del Monte San Primo. Attraversato verso destra il prato della radura si abbandona il solco della valle e, traversato il rado bosco, si raggiunge il crestone (1 ora) che si stacca dalla cresta principale e scende in direzione di Canzo, chiudendo a occidente la val di Pesora. La traccia si inerpica tra cespugli di noccioli, roverelle e prugnoli e, dopo la cresta denominata Gioco del Gallo, porta al Monte Pesora (1.190 m), anticima occidentale del Monte Cornizzolo . Da qui si percorre integralmente la cresta ovest con qualche saliscendi e risalendo l’erboso pendio terminale si raggiunge la vetta (1.240 m). Infine, scendendo per prati lungo il versante nord-est, si riesce al Culmen ove sorge il rifugio Marisa Consiglieri. SENTIERO 4 Rif. M. Consiglieri - Colma di Ravella - Fontana del Fò - Rif. Pianezzo Caratteristiche: sentiero facile nella prima parte; faticoso e scivoloso nella seconda. Difficoltà: normale Tempo totale: 1.45 ore Dislivello: 500 m Segnaletica: segnavia a bandiera, in vernice, colore rosso e bianco, n. 4 Si scende sull’altro versante a destra, si supera il confine comunale di Canzo e si attraversa la faggeta che riveste la testata della Val Gatton giungendo all’acqua della Fontana del Fò , all’ombra di un imponente faggio (in dialetto “Fò”). Da qui si sale ripidi a sinistra, nel bosco, con una successione di svolte, fino alla bocchetta di Luera (1.221 m) tra il Corno Centrale e l’Orientale . Si scende leggermente per colate di ghiaia, si costeggiano alla base i pilastri e la strapiombante parete Fasana e si risale al rifugio SEV a Pianezzo (1.225 m). SENTIERO 5 Fonti di Gajum - 1° Alpe - Rif. di Pianezzo (per la colletta dei Corni) Caratteristiche: carrareccia e sentiero nel bosco Difficoltà: normale Tempo totale: 2.00 ore Dislivello: 740 m Segnaletica: segnavia a bandiera, in vernice, colore rosso e bianco, n. 1 e n. 5 Interesse: è l’itinerario più diretto da Canzo per raggiungere i Corni Dalle Fonti di Gajum (485 m.) tralasciata a strada per l’Eremo di San Miro , si risale la carrareccia di sinistra fino alla 1° Alpe (725 m.; 0.30 ore; fontana). Si continua su strada che procede ora più stretta, in direzione della 3° Alpe ma, subito dopo l’attraversamento di un piccolo ruscello, la si abbandona per prendere a sinistra un sentiero (n. 5) che risale un costone e il fondo di un valloncello boscoso. Dopo un buon tratto di salita si riesce alla colletta dei Corni (877 m.; 0.45 ore), all’estremità pianeggiante del crestone occidentale dei Corni di Canzo. Si prosegue a destra, sul versante settentrionale del gruppo e attraversati boschi e radure (panorama sul ramo di Lecco del Lario e sulla Valbrona) si riesce sul pianoro erboso di Pianezzo incontrando, a sinistra, la carrareccia proveniente dall’Alpe di Oneda. A Pianezzo sorge il rifugio SEV (1.225 m) SENTIERO 6 Fonti di Gajum - San Miro - Val Ravella - Alpe Alto - 3° Alpe/Monte Cornizzolo Caratteristiche: larga e comoda carrareccia selciata e sentiero nel bosco Difficoltà: normale Tempo totale: 2.00 ore Dislivello: 615 m Segnaletica: segnavia a bandiera, in vernice, colore rosso e bianco, n. 6 Interesse: geologico. Parte dell’itinerario coincide, infatti, con il sentiero geologico. Dalle Fonti di Gajum (485 m), si sale fino al bivio per il Ceppo dell’Angua . Qui tralasciato il sentiero di destra (segnavia n. 7 verso il Monte Cornizzolo ) si continua lungo la comoda carrareccia selciata incontrando prima campioni di rocce di rosso ammonitici, quindi dei serpentini della Valmalenco. Si continua e si incontrano altri tipi di rocce: quarzo e gneiss. Poco oltre si incontra un gruppo di blocchi di verrucano e un altro di ghiandone; i primi provengono dalla zona di Margno, in Valsassina, i secondi dal Val Masino. Si esce infine dal “parco dei massi erratici” e da qui, con due tornanti si raggiunge il piazzale della chiesetta dell’Eremo di San Miro (600m; 0.20 ore; fontana) del sec. XVII. Da San Miro, seguendo il sentiero n. 6 si risale la valle omonima lungo il solco del torrente; in seguito lo si attraversa e ci si alza su di un costone erboso, rimontando a fatica tra alte erbe fino ad attraversare una fitta pineta di rimboschimento che prelude all’Alpe Alto (1.096 m.). Qui si giunge ad un bivio: prendendo verso sinistra si taglia il versante occidentale del Monte Prasanto e del Sasso della Malscarpa scendendo attraverso un serie di tornanti verso la 3° Alpe; ; prendendo verso destra ci si dirige salendo verso il Culmen il cui valico, attraverso un tratto a mezza costa in lieve salita porta al vicino rifugio Marisa Consiglieri (1.110 m.) ai piedi della cima del Monte Cornizzolo .