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EUROPA ADDIO

MENSILE - ANNO XIV - NUMERO 1 - GENNAIO 2014 - € 7

Salviamo i nostri «marò» del «San Marco» ut. N. 72/2009” N. ut.

ISSN 1973-5936 “Poste Italiane S.p.A. – Italiane S.p.A. 1, comma Roma/A 46) art. “Poste 27/02/2004 n. in L. postale – Spedizione in abbonamento 353/2003 (conv. D.L. COP. BORGHESE n_1_2014:Layout 1 03/12/13 13:17 Pagina 2 À À T T I I V V O O NOVITÀ N NOVITÀ N À T I V À À O T T NOVITÀ N I I V V

O O LA DESTRA NOVA HISTORICA IMPERI Lanfranco Palazzolo NOVITÀ N NOVITÀ N ITALIANA Rivista trimestrale di storia Rivista Quadrimestrale Il Parlamento inutile. Stupidario parlamentare Juan Domingo Perón Felice Borsato Fabio Torriero Rodolfo Vivaldi Una rivista diretta da Roberto de Mattei di Geopolitica e Globalizzazione diretta da Eugenio Balsamo L’ora dei popoli Giorgio Almirante La Destra Guareschi e Céline per nuove sintesi culturali diretta da Fabio Torriero Prefazione di Fabio Torriero Maestro della parola e dell’anima che tornerà Due grandi del’900 pagg. 250 • euro 16,00 Traduzione di Vittorio Bonacci (dopo Berlusconi) À À

pagg. 240• euro 18,00 pagg. 110 • euro 14,00 pagg. 200 • euro 16,00 pagg. 96 • euro 15,00 T T I I V V À À O O T T NOVITÀ N NOVITÀ N I I V V O O NOVITÀ N NOVITÀ N À À T T I I V V O O À À NOVITÀ N NOVITÀ N T T I I

V V Fabio Torriero Julius Evola Julius Evola Julius Evola O O

NOVITÀ N NOVITÀ N Alfredo Covelli Il Mondo (1924 - 1925) Rassegna Italiana Regime Corporativo la mia destra Lo Stato Democratico (1925) (1933 - 1952) (1935 - 1940) Gennaro Sangiuliano Farrel Nicholas Davide Tedeschini Luciano Garibaldi Postfazione di Gennaro Malgieri Il Sereno (1924) A cura di Gian Franco Lami A cura di Gian Franco Lami Vittorio Feltri Mazzuca Giancarlo Senza arte né parte Brigate Rosse A cura di Marco Rossi pagg. 144 • euro 16,00 pagg. 130 • euro 15,00 pagg. 180 • euro 16,00 pagg. 114 • euro 15,00 Una Repubblica senza patria Il compagno Percorsi d’attualità Per non dimenticare tra musei, storia, società Storie d’Italia dal 1943 a oggi Mussolini Prefazione di Marco Ferrazzoli

Prefazione di Antonio De Pascali À À T T

pagg. 292 • euro 19,00 pagg. 347 • euro 19,00 pagg. 200 • euro 16,00 pagg. 140 • euro 14,00 I I V V O O

Via G. Serafino, 8 - 00136 Roma - Tel. 06/45468600 - Fax 06/39738771 NOVITÀ N NOVITÀ N e-mail: [email protected]

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Cognome e Nome ...... Lucio Dal Buono Filippo de Jorio Antonio De Pascali Francesco Paolo d’Auria La rivoluzione L’albero delle mele marce donna Assunta Almirante QUO Via ...... necessaria (60 anni di politica La mia vita USQUE TANDEM? e di malapolitica in Italia) con Giorgio prefazione di Sforza Ruspoli (crimini dimenticati) Città ...... pagg. 120 • euro 14,00 pagg. 220 • euro 18,00 pagg. 150 • euro 14,00 pagg. 384 • euro 26,00 Tel...... Via G. Serafino, 8 - 00136 Roma - Tel. 06/45468600 - Fax 06/39738771 - e-mail: [email protected] Gennaio 2014 IL BORGHESE 1

SOMMARIO DEL NUMERO 1 Mensile - Anno XIV - Gennaio 2014 - € 7,00 Questa testata non usufruisce dei fondi per il finanziamento pubblico dell’editoria Direttore Editoriale Piccola Posta, 2 LUCIANO LUCARINI Le parole degli «Altri», di Claudio Tedeschi, 3 La peggio gioventù, di Riccardo Paradisi, 5 Direttore Responsabile Per una nuova destra: Ripartire dalle grandi idee, di Carlo Vivaldi-Forti, 6 «Camion» e forconi, di Ruggiero Capone, 7 CLAUDIO TEDESCHI Il «sistema» è marcio, di Filippo de Jorio, 10 Cosa ci aspetta?, di Raffaello Giorgetti, 12 [email protected] Per loro niente «cimice», di Filippo Giannini, 13 I fuorilegge dettano legge, di Mauro Scacchi, 14 È l’ora dei finti babà, di Franco Jappelli, 15 HANNO COLLABORATO I rottamatori della destra, di Adalberto Baldoni, 16 Perché continuare, di Alessandro Mezzano, 18 Alberto C. Ambesi, Adalberto Baldoni, La destra dopo Renzi, di Riccardo Scarpa, 19 Alessandro P. Benini, Mario Bernardi Cercasi un nuovo «leader», di Francesca Siciliano, 20 Guardi, Daniela Binello, Mario Bozzi L’ultima illusione, di Americo Mascarucci, 21 Sentieri, Giuseppe Brienza, Ruggiero Ca- Non si tocca la Resistenza, di Gianfranco de Turris, 22 pone, Hervé A. Cavallera, Alessandro Se Dio è morto, di Adriano Segatori, 24 A colpi di … forcone, di Adriano Tilgher, 26 Cesareo, Massimo Ciullo, Mario Coda, Sport e solidarietà, di Fiorenzo Pesce, 27 Vitaldo Conte, Gianni Correggiari, Filip- Un nodo da sciogliere, di Michele Marino, 29 po de Jorio, Giuseppe De Santis, Gian- Come te lo smonto, di Hervé A. Cavallera, 30 franco De Turris, Mimmo Della Corte, Ad ognuno la sua, di Alessandro Cesareo, 31 Enea Franza, Filippo Giannini, Raffaello Un colpo di Stato, di Alessandro P. Benini, 33 Giorgetti, Roberto Incanti, Franco Jap- Attenti alla posta!, di Antonio Saccà, 34 pelli, Aldo Ligabò, Michele Lo Foco, An- Svendesi Italia, di Mimmo Della Corte, 35 drea Marcigliano, Michele Marino, Ame- Tre vecchietti con 6,20 euro, di Gigi Moncalvo, 36 Uscita di sicurezza, di Sandra Porri, 37 rico Mascarucci, Mario M. Merlino, Il limone è spremuto, di Enea Franza, 38 Alessandro Mezzano, Gigi Moncalvo, È frutto del liberismo, di Manlio Triggiani, 39 Mary Pace, Riccardo Paradisi, Maria Uno spettro a Kiev, di Andrea Marcigliano, 41 Rita Parroccini, Errico Passaro, Fioren- L’Ucraina tra est ed ovest, di Alfonso Piscitelli, 42 zo Pesce, Alfonso Piscitelli, Sandra Por- Casa Bianca in difficoltà, di Francesco Rossi, 43 ri, Michele Rallo, Riccardo Rosati, Al- Santa Sofia con il velo, di Alberto Rosselli, 44 berto Rosselli, Francesco Rossi, Antonio La saga dei Shinawatra, di Daniella Binello, 45 Saccà, Anna Maria Santoro, Giuseppe Tanti auguri, democrazia!, di Gianni Correggiari, 47 Londra a numero aperto, di Giuseppe de Santis, 48 Sanzotta, Mauro Scacchi, Riccardo Scar- In Polonia come in India, di Massimo Ciullo, 50 pa, Enzo Schiuma, Adriano Segatori, «Non fu terrorismo», di Nicola Ventura, 51 Giovanni Sessa, Francesca Siciliano, Colonizzata dall’inglese, di Michele Rallo, 52 Adriano Tilgher, Manlio Triggiani, Nico- Soldato non chiedere …, di Mary Pace, 52 la Ventura, Carlo Vivaldi-Forti Un grande successo grazie all’Ambasciatore Morabito, di Roberto Incanti, 54 L’angolo della poesia, 79

IL MEGLIO DE «IL BORGHESE» «Cumulisti» giganti, di Mario Tedeschi «Tre Dita» i suoi «amici», di F.D. Disegnatori: Il Mondo senza diritto GIANNI ISIDORI

GIULIANO NISTRI LE INTERVISTE DEL «BORGHESE»

Luigi Clemente-Un modo di vivere, a cura di Aldo Ligabò, 28 Redazione ed Amministrazione Erasmo Cinque-«Caro Renzi-Messia, attento, se non mantieni le promesse la gente ti crocifigge» Via Gualtiero Serafino, 8 Giacomo Guidi-Passioni, dalla scherma all’arte, di A. M. Santoro, 70 00136 Roma tel 06/45468600 Fax 06/39738771 TERZA PAGINA [email protected] Un’amorevole ipocrisia, di M. Coda, 57-Non è nel dove, ma nel chi ha generato, di E. Schiu- ma, 58-Risorgimento d’Europa o repubblica delle banane?, di R. Scarpa, 60-Sfide di Pound poesia-vita arte-usura, di V. Conte, 62-L’invito a guardarsi allo specchio, di M. Bozzi Sentieri, PAGINE S.r.l. 63-Pittura e teatro in Emilia Di Stefano, di E. Passaro, 64-L’abuso delle mostre, di R. Rosati, Aut. Trib. di Roma n.387/2000 65-Scrivere per narrare il mondo dentro di noi, di M. Bernardi Guardi, 66-Il senso tragico del 26/9/2000 dell’esistere, di M.M. Merlino, 67-I Trenta Tiranni e l’ipocrisia, di M. Lo Foco, 68

Stampato presso IL GIARDINO DEI SUPPLIZI Mondo Stampa S.r.l. Insoliti destini ed altre stranezze, di A. C. Ambesi, 69-Si fa preso a dire «festival», di M. Lo Via della Pisana, 1448 Foco, 71-Cinema: Il passato non muore mai, di A. Ligabò, 72 00163 Roma (RM)

LIBRI NUOVI E VECCHI Per gli abbonamenti scrivere a: IL BORGHESE Paradossi, contraddizioni e ambiguità di una origine, di G. Sessa, 73-Il Nemico assoluto, di G. Sessa, 74-Io sto con la cicala, di M. Bozzi Sentieri, 75-Schede, di AA.VV., 76 Ufficio Abbonamenti Via Gualtiero Serafino, 8 Le foto e le vignette che illustrano alcuni articoli sono state in larga parte prese da Internet, e quindi valutate di pubblico dominio 00136 Roma 2pag 1_014:Layout 1 18/12/13 07:49 Pagina 2

2 IL BORGHESE Gennaio 2014

Stiamo vivendo un tempo nel quale leontismi della «destra» italiana, dopo Piccola Posta pare non esserci più alcun limite alla aver visto morire i nostri eroi per decenza, in cui la voglia di protagoni- quell’Ideale ed averne visto vituperare smo nei salotti televisivi porta a lacera- la memoria dagli omuncoli del mo- re qualunque decenza istituzionale. Il mento, pre e post Fiuggi, dopo aver LA QUESTIONE INDIANA rispetto per le Istituzioni è un valore trattenuto le risa a questo tentativo di E I DUE MARO’ fondante e forse mai si è assistito ad ricostruzione della «destra» operato da una caduta di dignità come quella a cui quelli che l’hanno ammazzata , dopo L’attitudine dei governi italiani a stiamo assistendo impotenti. cinquant’anni, riesci a farmi palpitare mostrare incapacità a gestire una situa- ADALBERTO DE’BARTOLOMEIS ancora, caro Il Borghese, nella speran- zione grave come quella dei due milita- za che le nostre giovani genti possano ri italiani imprigionati in India con l’ac- FEMMINICIDIO recuperare nel fondo del loro spirito, cusa falsa di omicidio plurimo, ha fatto l’autodifesa di una Nazione ingannata il giro del mondo, gettando un’ombra Da qualche tempo un nuovo ter- dai millantatori di una mondializzazio- vergognosa sull’Italia e purtroppo su mine si è imposto all’attenzione dei ne multirazziale che sa distribuire solo tutti gli italiani che assistono sconcerta- media: «femminicidio». Prontamente fame al popolo e miseria nell’anima ti alla vicenda. i soliti sciacalli della politica hanno degli uomini. I governi (prima Monti e poi Letta) aderito a manifestazioni sul tema, di- ALFREDO MORETTI che hanno gestito il caso avrebbero do- chiarando di «essere contro il femmi- vuto in primis garantire il rispetto della nicidio». A parte la sconcertante ba- SULLA COSCIENZA DI CHI Sovranità nazionale, lesa con la deten- nalità di tale asserzione, giacché appa- QUESTI AFRICANI AFFOGATI? zione dei due marò, che su una nave re alquanto ovvio che nessuna persona italiana in acque internazionali in qual- sana di mente approverebbe un assas- Gli italiani non si assumono alcu- che modo rappresentavano l’Italia. In- sinio, è irritante la strumentalizzazio- na responsabilità per gli ennesimi vece hanno manifestato solo inerzia, ne politica che è fatta da chi organizza Africani affogati nel Canale di Sici- incapacità, assenza di orgoglio nazio- «campagne di sensibilizzazione», del- lia. Quei morti siano sulla coscienza nale. E ciò muove allo sdegno, specie le quali, in effetti, sfugge la reale utili- degli «Alti» fautori della se si viene colti dal dubbio che siano tà, in quanto la vera causa dell’au- «accoglienza», di quei partiti e di interessi di natura commerciale a frena- mento dei casi di assassinii di donne quei politici, come la Kyenge del PD re l’azione italiana in difesa dei propri non è da ricercarsi nello sciovinismo e la Laura Boldrini di SEL, che con i militari. nostrano. Ciò che è sottaciuto, infatti, loro proclami, spingono i più poveri Sdegno che giunge al colmo è che gran parte di tali casi vede coin- verso l’illusione del nostro benessere. quando i media indiani, complici le volti mussulmani, che mal sopportano Se fuggono dall’Africa lo addebitia- stesse autorità di giustizia, scherni- la liberalità dei costumi occidentali, e mo pure a chi ha voluto chiudere l’è- scano l’Italia con la minaccia, se pur quindi a ben vedere il «femminicidio» ra coloniale, mettendo popolazioni smentita ufficialmente, della pena di altro non è che un’ulteriore riprova intere in mano a politici africani inet- morte per i due fucilieri di Marina, del fallimento della cosiddetta ti e incompetenti, oltre che ladri e Massimiliano Latorre e Salvatore Gi- «integrazione» multiculturale. criminali, solo per permettere a go- rone. SIMONE DE BARTOLO verni occidentali e orientali di conti- L’Italia è sotto scacco di un ricatto nuare a derubare l’Africa delle sue da parte di un altro Stato che pretende, DI PADRE IN FIGLIO ricchezze minerarie e delle sue terre a titolo gratuito, la consegna a que- più produttive. st’ultimo di unità della nostra Marina Caro Il Borghese, a te sono legati i GIORGIO RAPANELLI Militare! L’impressione è che la vera miei ricordi giovanili più intimi. Mio padre ti portava in casa e, come tutti gli questione si giochi su questo terreno e Le lettere (massimo 10 righe poiché l’Italia non potrebbe mai cede- adolescenti di allora, sbirciavo col bat- dattiloscritte) vanno indirizzate a Il re a simili accordi, in mezzo ci sono ticuore le foto un tantino osé per l’epo- Borghese - Piccola Posta, via G. ca. Chi lo avrebbe detto? A cin- due uomini che indossano un’unifor- Serafino 8, 00136 Roma o alla e-mail me, ostaggi di una situazione ignomi- quant’anni di distanza, dopo averne [email protected] niosa che non ha precedenti! viste e vissute di mutazioni e cama-

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MENSILE - ANNO XIV - NUMERO 1 - GENNAIO 2014

potenziare al massimo l’espansione della sua attività econo- mica, inviò i suoi figli nelle maggiori capitali europee per LE PAROLE avviare operazioni bancarie. Fu il terzogenito, stabilitosi a Londra che fece la fortuna della famiglia. Tra prestiti a Stati sovrani, appoggi alla Banca d’Inghilterra, finanziamenti a degli «Altri» guerre, oro, petrolio, minerali vari, diamanti: la NM Roth- schild & Sons ha una forza economica nettamente superiore a quello dello stesso FMI. Dato che il denaro si accompagna di CLAUDIO TEDESCHI al potere, va da sé che l’influenza sulla politica monetaria e finanziaria globalizzata ha il suo peso. «Parole». La Lega si dichiara a fianco del Front Natio- Roma, 15 dicembre 2013 nal nella lotta all’euro e contro i i boia di Bruxelles. Al suo MENTRE il fenomeno dei forconi scuote l’Italia e provoca fianco alcuni rappresentanti dei movimenti anti-euro, rap- interventi governativi e ministeriali in difesa dello Stato e presentativi di una Europa gelosa delle identità nazionali. contro quella che Letta ha definito «una minoranza», men- Indicativa la presenza di un rappresentante della Russia di tre Alfano dichiara che «non permetteremo di mettere a Putin. Immediata l’accusa di populismo e di sedizione. ferro e fuoco le città», mentre Renzi «incoronato» segreta- «Parole». L’Unità ed il Manifesto, di domenica 15 di- rio del PD afferma che «siamo ribelli e resteremo ribelli», cembre 2013, si distinguono per due articoli uguali e con- ad Imperia un piccolo imprenditore strozzato dai crediti trari. Su l’Unità, a firma di Claudio Sardo, «I forconi nel non riscossi e dalle banche che volevano il rientro dei fidi, vuoto della destra»; su il Manifesto, a firma di Roberto si getta sotto un treno. Biorcio, «Il forcone brilla nel vuoto della sinistra». Ora, si Mentre scriviamo non sappiamo cosa avverrà il 18 di- capisce che nella sinistra, sia di governo sia di lotta, regna cembre a Roma, quando a Piazza del Popolo si svolgerà il una grande confusione. Infatti, il giornale del PD sostiene presidio dei forconi. Niente corteo, vietato dalla Questura che dietro i forconi ci sia il «Grande Vecchio» di Arcore e per motivi di ordine pubblico. Intanto, continua la polemi- che il tutto sia pilotato dalla strana alleanza tra FI ed il ca accesa dalle «parole» di uno dei responsabili del movi- M5S, al fine di far cadere il governo ed andare al voto. Pe- mento dei forconi, Andrea Zunino, in merito al potere eco- rò, sostiene Sardo «... e se, a differenza di ciò che pronosti- nomico «in mano ai banchieri ebrei». «Parole» che hanno cò Nanni Moretti, il colpo di coda del Caimano non fosse provocato lo sdegno e la condanna di tutti i media, com- l’eversione istituzionale di ciò che resta del suo partito, presi quelli cosiddetti di «destra». ma il ribellismo anti-sistema dei suoi elettori sedotti e ab- Alle «parole» di Zunino, ha prontamente replicato Ric- bandonati?». Dall’altra parte Biorcio accusa la sinistra «di cardo Pacifici, Presidente della Comunità ebraica romana: governo» di brillare per la sua assenza: «in parte è impe- «La boutade del leader del movimento ripercorre le parole gnata a difendere le politiche del governo e dell’Europa, di nuovi e vecchi leader che nella storia del nostro conti- in parte si pone all’opposizione, ma è troppo frammentata nente hanno portato alla catastrofe e alla morte di milioni dagli steccati ideologici, dai personalismi e dai narcisismi di cittadini. Facciamo dunque appello prima di tutto a co- di molti dei suoi dirigenti». Hanno ragione tutti e due: i loro che sono nella disperazione di non farsi tentare dal forconi di dicembre rappresentano la risposta «ribelle» del “fascino” delle ideologie che immaginavamo sepolte». È popolo abbandonato dalla politica nelle mani avide delle giusto. Coloro che sono nella disperazione per la povertà, banche e di Equitalia. Senza più lavoro, ma costretto a pa- causata dalla mancanza di lavoro, nella miseria, per la gare le tasse, perché «la proprietà è un furto» e se possiedi mancanza di credito da parte delle banche, sull’orlo del una casa devi pagare! suicidio, per colpa di una unione monetaria voluta, gestita In tutto questo disordine sociale, la destra politica che e pilotata dalle banche e dalla finanza internazionale, non fu, si prende a schiaffoni per un simbolo, senza capire che possono usare «parole» politicamente «scorrette». dietro ad esso non esiste più nulla: né una società, né un Però - perché c’è un però - se torniamo alle origini del- popolo, né una comunità ideale, uccisa dopo Fiuggi da la crisi che dal 2008 ha portato alla situazione attuale, tro- scartine politiche di quarta fila, desiderose soltanto di se- viamo come banca capofila la Lehman Brothers, fondata dersi a tavola con i «padroni», accontentandosi degli scarti. nel 1850 da Henry Lehman, emigrato tedesco di origine Gli Altri. Sono quelle minoranze, politiche, sociali, ebraica. Altra banca coinvolta è stata la Goldman Sachs, economiche, che con le «parole» del «politicamente corret- fondata nel 1869 da un tedesco di origine ebraica. Ambe- to» governano sulla maggioranza in nome della democra- due concorsero con la loro gestione dei mutui sub-prime zia. La loro forza è il denaro, il potere che deriva da una allo scatenarsi della bolla finanziaria che in cinque anni ha storia riscritta a loro favore, da un sistema bancario in ma- portato il mondo sull’orlo della bancarotta. no a pochi «gnomi». Però, e c’è un altro però, occorre guardare anche ad Le loro sono soltanto «parole», e si sa che ferisce più la un’altra banca, la NM Rothschild & Sons. Il banchiere Am- lingua che la spada. Forse è il momento di smettere di par- schel Mayer Rothschild, verso la fine del 18° secolo, per lare e passare alle spade. liberi per tradizione

Crisi economica, corruzione, caste intoccabili, nessun ricambio della classe politica, perdita dei princìpi spirituali dell’uomo e della comunità na- zionale: VUOI REAGIRE?

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niciello, responsabile della comunicazione del PD guidato da Epifani, inserendo Marianna Madia presentata come un’esper- ta delle politiche del lavoro ma la cui azione politica fino ad LA PEGGIO oggi s’è risolta in educate e gradevoli comparsate televisive. Insomma ci sono numerosi indizi che fanno pensare che l’ope- razione Renzi, che qualche affannato laudatore ha paragonato gioventù a Tony Blair, possa risolversi in un’operazione superficiale e di immagine. Sono, tuttavia, sensazioni. Di sicuro Renzi non può attendere troppo nel guado, farsi logorare nella gestione del di RICCARDO PARADISI partito. La sua è la forza di un consenso d’opinione e non di struttura e deve sfruttare il vento che ha ancora sulle vele. Sennonché Enrico Letta non ha intenzione stendergli il LA VECCHIA classe dirigente del PD, erede del PCI e di una tappeto rosso per Palazzo Chigi e l’alleanza stretta tra il pre- frazione della sinistra democristiana, è stata spazzata via dalle mier e il nuovo centrodestra di Angelino Alfano ha proprio lo primarie del partito che hanno investito Matteo Renzi di un scopo di far durare il governo, rimandare il più possibile il plebiscito. Svolta storica destinata a rivoluzionare i connotati voto e l’approvazione di una legge elettorale maggioritaria della sinistra italiana, ridurne il peso politico e mutare il suo che possa consentire, dopo il voto, una nuova e chiara mag- baricentro. Emanuele Macaluso, che della sinistra italiana è la gioranza che Renzi è convinto di poter ottenere sfondando a memoria storica, ha commentato così, con franchezza e fero- destra. Obiettivo di cui non ha fatto nessun mistero durante la cia, il trionfo renziano: «È morto il PD. Io mi sono sempre campagna per le primarie. rifiutato di chiamarlo partito. Era un aggregato di diessini Un’area, la destra, squassata da un terremoto pari a quello che si erano illusi di poter governare il Paese assemblando avvenuto a sinistra. Il test per verificare l’effettiva forza dell’e- un pezzo di DC. Non poteva che finire miseramente». sperimento post berlusconiano di Alfano e compagni sarà, se Una fine miserrima che peraltro non lascia indovinare non si voterà prima per le politiche, l’appuntamento con le eu- nuovi inizi. Improbabile pensare che alla sinistra di Renzi, ropee. In quell’occasione il NCD si giocherà credibilità e pro- infatti, possa nascere un’area politica strutturata e significati- spettive future ma anche la nuova FI verificherà la tenuta del va, capace di capitalizzare il vuoto lasciato da un PD che con suo leader il quale uscendo dal governo dopo il voto sulla de- Renzi tenderà a spostarsi verso il centro. cadenza ha subito radicalizzato la critica alle politiche Nichi Vendola, che era l’unico leader a sinistra che poteva dell’UE, mettendosi al lavoro per ottenere una legge elettorale aspirare a occupare quello spazio, è finito nel cul de sac di che consenta di tornare alle urne il più presto possibile. E i una gestione spregiudicata del potere nella sua regione che ha sondaggi danno il Cavaliere ancora intorno al 20 per cento. avuto il suo esempio nell’infelice conversazione intercettata È impossibile prevedere quale sarà (se ci sarà) la geome- con il patron dell’ILVA. tria di assestamento del maremoto che ha investito la politica Ancora meno probabile un’opposizione interna al PD che italiana. non si può escludere che Renzi possa recuperare pez- possa impensierire Renzi considerato lo stordimento e la de- zi di area centrista e governativa, trovare un accordo con Letta bolezza della classe dirigente che ha sostenuto Gianni Cuper- e con la compagine di Alfano. Difficile comunque immagina- lo in linea di continuità con Bersani. re la perpetuazione di uno schema come quello che abbiamo Certo, qualche colpo di coda da D’Alema e Rosy Bindi il conosciuto fin qui con due poli di centrodestra e centrosinistra sindaco fiorentino se lo aspetta, tanto più che D’Alema ha già egemoni considerato che i poli in campo sono ormai almeno sibilato una profezia che ha il suono dell’avvertimento: cinque - Berlusconi, nuovo centrodestra, PD renziano, sinistra «Renzi non riuscirà a tagliare le radici, altri ci hanno provato radicale, Grillo. e hanno fatto una brutta fine. Farà una brutta fine anche lui». Difficile anche immaginare che l’Italia possa ancora affi- Parole cui seguiranno dei fatti perché se è vero che D’Ale- dare le sue chance di sopravvivenza a governi di larghe intese ma non ha mai costruito qualcosa di stabile in politica è stato le cui cure hanno generato o comunque non impedito una di- in compenso un infallibile serial-killer di leader a sinistra co- soccupazione giovanile al 50 per cento, una generale sopra il me sanno bene Prodi e Veltroni. 12 e la chiusura di 28 imprese al giorno mentre ogni anno con- Tuttavia è difficile pensare che il residuale ceto politico tinuano a maturare 90 miliardi di interessi sul debito pubblico. del PD, che fa quadrato intorno all’esponente pugliese - battu- I tumulti di piazza, scoppiati alla vigilia del Natale e che to alle primarie nella sua regione da Ivan Scalfarotto - possa potrebbero proseguire a lungo, sono il segnale che è la coesio- avere la forza di condurre una scissione. ne sociale e la fiducia delle istituzioni e non questa o quella Se a sinistra dunque l’orizzonte non promette nessuna si- ricetta politica, ad essere al collasso. Tumulti che come ogni gnificativa novità - oltre il consueto velleitarismo di piccoli fenomeno di disordine sociale possono anche conoscere infil- partiti rissosi e il lavoro di disturbo delle talpe dalemiane - trazioni e tentativi di eterodirezione - ultras delle curve, estre- nemmeno appare chiaro quale dovrebbe essere la nuova sini- misti neri e rossi, potenze straniere - ma che vedono protago- stra di Renzi. Fin qui si è capito che Renzi è giovane, ha la nisti non più i professionisti della protesta quanto gente comu- battuta pronta, è capace di condurre una battaglia politica, di ne arrivata al limite di sopravvivenza, schiacciata dalla crisi organizzare energie e risorse, di agitare delle suggestioni, ha globale, dalle folli politiche monetarie europee e da una pres- scatto televisivo e prontezza di riflessi. Qualità da centometri- sione fiscale predatoria e spietata. È questo il cuore del pro- sta, da incursore e guastatore. Dirigere un partito e soprattutto blema, la perduta sovranità nazionale che espone l’Italia ai governare un Paese - sua legittima ambizione - è un’altra co- rischi d’una deriva greca o nordafricana. sa. Non basta organizzare le riunioni della segreteria alle 7 del Il ringiovanimento della classe dirigente è un fatto positi- mattino per dare una svolta strategica al partito e al Paese. vo in sé ma gli Alfano, i Letta, i Renzi hanno cognizione di Una segreteria composta peraltro da figure che non brilla- quale sia la posta in gioco? O credono che basterà rientrare no per qualità particolari. Renzi, per dire, ha escluso dal suo nei parametri fissati dal commissario europeo Olli Rehn per esecutivo un elemento di spessore e cultura come Antonio Fu- sottrarre l’Italia dalla morsa che la sta stritolando? 6 IL BORGHESE Gennaio 2014

PER UNA NUOVA DESTRA dell’imposizione fiscale occulta, come purtroppo è avvenuto in passato. Ed è proprio per questo che quel miracolo non si realizzerà. Pertanto, se non vogliamo che le sinistre e i poteri forti loro sponsor instaurino un regime secolare, rendendo RIPARTIRE l’Italia l’unico paese comunista al mondo dopo la caduta del Muro, è indispensabile rifondare la nostra parte politica, come sappiamo potenzialmente maggioritaria nelle scelte degli elet- tori, promuovendo una riflessione a tutto campo su ciò che dalle grandi idee nella società contemporanea significa il termine destra. In questo lavoro, che ritengo propedeutico alla fondazione di CARLO VIVALDI-FORTI di qualsiasi nuovo partito o coalizione di partiti, dobbiamo respingere, con lo sdegno e la chiarezza che meritano, le ac- cuse qualunquistiche, sempre dietro l’angolo, di occuparci dei IL TRADIMENTO di Alfano e compari non ha bisogno di com- massimi sistemi, di fare ideologia anziché rispondere ai pro- menti. Il fallito tentativo di Berlusconi di mandare a casa Let- blemi quotidiani e immediati della gente comune. Replico ta era dovuto non tanto, e non principalmente, al problema subito a queste scontate banalità, sottolineando che proprio della sua decadenza, quanto alla necessità di far fuori un go- l’inadeguatezza e il conseguente crollo dei massimi sistemi verno di sola sinistra, il cui unico scopo era e resta quello di del passato, che non si sono voluti modificare quando sarebbe espropriare definitivamente i cittadini dei loro sudati e legitti- stato necessario in omaggio agli interessi mafiosi ad essi col- mi risparmi, per devolvere il frutto della rapina ai compagni e legati, appaiono la prima causa delle attuali sofferenze. Non ci alle loro clientele, a sindacati e partiti amici, ma soprattutto sono cambiamenti né riforme in vista, se non si prende atto per compiacere la finanza creativa e criminale globalizzata, che il modello sociale e di sviluppo della Prima e della Secon- che vuole l’Italia e l’Europa in ginocchio per comprare ai sal- da Repubblica è ormai un cadavere putrefatto, da seppellire di le sue aziende migliori, i suoi immobili più prestigiosi, la senza indugio sotto metri di cemento armato. Ad esso se ne sua manodopera più qualificata che, spinta dalla disperazione, deve sostituire uno integralmente nuovo e diverso, capace di è ormai disposta a vendersi a qualunque prezzo, come nel ter- ricostruire tutto ciò che il precedente ha distrutto. Ecco a cosa zo mondo. servono le teorie e gli studi! Ebbene, il sedicente Nuovo Centrodestra è nato allo scopo Per comprendere meglio come si è arrivati a questo punto, di agevolare questo disegno diabolico, che Berlusconi, in un e come uscirne, vale la pena compiere un breve excursus sto- atto di sia pur tardiva resipiscenza, voleva fermare. Come rico. Uno dei miei autori preferiti, per chiarezza e linearità di sempre, disgraziatamente per lui e per noi, il Cavaliere ha pensiero, il politologo tedesco Kurt Schilling, così conclude chiuso la stalla quando i buoi erano scappati. Questo sembra una delle sue opere principali, (Storia delle idee politiche e il suo destino, quello che lo ha perso, rendendolo prigioniero sociali, Garzanti ed., 1965), pubblicata in lingua originale già dei suoi nemici marxisti-leninisti, e che non ha permesso nel preistorico 1957: «Ma la possibilità, elaborata da Epicuro all’Italia di salvarsi in extremis. Inutile piangere oggi sul latte nell’antichità e da Schopenauer nel diciannovesimo secolo, versato, ricordando che soltanto dopo un anno catastrofico di cioè un individualismo che svaluti completamente la comuni- follie economiche e fiscali incassate in silenzio, si decise a far tà politica, oggi ha una portata assi scarsa. Le possibilità tec- cadere Monti, e che nel maggio scorso fu proprio lui, com- niche dell’economia o dell’onnipotenza dello Stato, la costri- mettendo il suo ultimo e irreparabile errore, a volere a tutti i zione che obbliga ad accettare l’automatismo nel lavoro, la costi le larghe intese e a chiedere a Napolitano di restare per specializzazione, i consumi standardizzati e la formazione di farsene garante. L’esito fallimentare di queste scelte è sotto gli un’opinione pubblica resa uniforme ad opera della pubblici- occhi di tutti. I lettori del Borghese ricorderanno che nel no- stica, infine la mancanza di spazio sulla terra che diviene vembre 2012 pubblicai una lettera aperta al Cavaliere ove sempre più piccola, e in misura paurosa, rispetto al numero stigmatizzavo la sua politica di ripetuti cedimenti e annuncia- dei suoi abitanti, escludono quasi completamente il “vivi na- vo la mia astensione alle prossime elezioni. Anche alla luce di scosto”. Al posto di questo individualismo è subentrato l’iso- quanto successo dopo, non rinnego una parola di quel docu- lamento dell’uomo in seno alla massa. Solo partendo da que- mento, ma al presente, da critico leale, aperto e non prezzola- sto stato di crisi, supposto che ci si renda veramente conto di to, m’inchino alla caduta del solo leader che la destra italiana essa, potrebbe scaturire quel nuovo, autentico soddisfacimen- abbia avuto nella Seconda Repubblica, augurandogli una vec- to delle esigenze umane cui tutti aspirano». chiaia produttiva e serena, circondato dall’affetto dei suoi cari Questo brano si trova alla fine di un capitolo dedicato al e dal riconoscimento che sicuramente merita, (che in parte ci vero problema dell’umanità nell’èra industriale e post- spinge a perdonargli i suoi sbagli), di essere stato uno dei po- industriale, che è, a parere dell’autore, l’integrazione delle chi governanti onesti della nostra storia recente, che se ha masse anonime nello Stato. Egli considera quindi le principali commesso pazzie nella vita privata non lo ha fatto rubando il ideologie del XIX e del XX secolo, comunismo, fascismo, pubblico denaro, come invece è triste abitudine di molti suoi nazional-socialismo, pragmatismo efficientistico americano, colleghi. come tentativi falliti, per diverse ragioni, di rispondere a que- Levàti gli scudi e inchinati gli stendardi, però, resta il fatto sta necessità. Affronta inoltre il tema della partecipazione, che che la destra italiana non soltanto non possiede oggi un leader vede già abbozzato nel Leviatano di Thomas Hobbes, ove la degno di questo nome, ma neppure un progetto alternativo di guerra di tutti contro tutti, teorizzata dal grande filosofo e ad- società e di Stato organico e credibile, in grado di catalizzare dotta come giustificazione dell’assolutismo, «è una lotta per il consenso e l’entusiasmo degli elettori. Se domani mattina, la partecipazione alla sovranità, non per il godimento dei be- per ipotesi assurda, salisse al potere una coalizione di centro- ni». Il conflitto sociale, che Marx ridurrà in termini puramen- destra fondata sui vari spezzoni di partito che si riconoscono te economici a causa del suo pregiudizio materialistico, si in questa posizione, non saprebbe letteralmente cosa fare, se muove sempre, pericolosamente, fra i due estremi dell’anar- non proseguire nella assurda politica dei tagli lineari e chia e della tirannide. Schilling non giunge fino alla conclu- Gennaio 2014 IL BORGHESE 7 sione logica, che questo «Scilla e Cariddi» può essere evitato LA GRANDE RIVOLUZIONE ITALIANA solamente in un modo: sostituendo lo Stato partecipativo allo Stato rappresentativo. Nell’epoca in cui egli scriveva, gli studi sociologici in tal senso non erano così avanzati come oggi, e i tentativi prodotti «CAMION» dal fascismo con le corporazioni, e dal comunismo con la pro- clamata autonomia dei soviet, erano morti sul nascere rispetti- vamente per una guerra mondiale perduta e per la dittatura del partito unico sotto lo scettro sanguinante di Stalin. Tuttavia, e forconi afferma di prevedere un prossimo, inevitabile, radicale cam- biamento. L’integrazione delle masse nello Stato, previo il di RUGGIERO CAPONE riconoscimento dell’individuo nella sua unicità assoluta, con- cetto analogo a quello di persona umana, rappresenta l’inevi- tabile sbocco dei conflitti e delle tensioni della società indu- Roma, 9 dicembre 2013 striale. La restaurazione dell’armonia sociale perduta, che ri- ALLA vigilia della rivolta dei «Forconi» c’era già tra i go- manda alla polis greca, al libero comune medioevale e al prin- vernativi chi invocava l’esercito. cipio su cui entrambi si reggevano, l’autogoverno dei gover- La percentuale di popolazione stretta dal bisogno, nati, sarà l’effetto dell’esasperazione e del precipitare delle quindi un misto di disoccupazione, sottoccupazione ed in- contraddizioni degli attuali assetti. Tutte le grandi svolte della digenza generalizzata, avrebbe superato il livello di guar- storia si compiono nella sofferenza e nella crisi: perciò, la dia. Lo denuncia tra le righe l’ultimo rapporto dell’intelli- svolta più grande di tutte, il cambiamento decisivo della so- gence italiana. Così, secondo gli addetti ai lavori, le misure cietà umana, sarà l’effetto della crisi più grande. esigue ed inefficaci in termini d’interventi sociali, occupa- Per essere all’altezza dell’ora che volge, per salire in corsa zionali e di sostegno economico, starebbero sempre più e pericolosamente sul treno sfrecciante del destino, occorre caratterizzando la disoccupazione come un «problema tuttavia liberarsi dal «dubbio sistematico», instillato nella cul- d’ordine pubblico». Nel mirino delle forze di polizia le tura odierna dai poteri forti, dalle sinistre e dai falsi intellet- eventuali forme di protesta spontanea (quindi non autoriz- tuali loro leccapiedi, filosofia che induce a vivere alla giorna- zate) che rischiano d’aggredire sia i palazzi istituzionali sia ta, senza progetti né speranze, in una politica del piccolo ca- il trasbordo su auto di Stato di esponenti politici ed alti di- botaggio e della preoccupazione quotidiana per la pagnotta. rigenti pubblici. «C’è massima allerta», ammette un uffi- Ciò, s’intende, allo scopo di sottometterci meglio. Reagire ciale delle forze dell’ordine, «il rischio d’aggressioni per virilmente e duramente a questa ridicola e spocchiosa, ma sof- strada a dirigenti ed esponenti di governo è evidente: sap- focante «dittatura del relativismo», dovrà essere la missione piamo che ci sono frange di disoccupati non più disponibi- della Nuova Destra. Essa potrebbe trovare ispirazione nelle li al dialogo ed alla calma, non li voglio paragonare ai parole di uno dei pochi grandi statisti del secondo dopoguerra, terroristi degli anni ‘70, però possono rappresentare un Charles de Gaulle, che così si esprimeva nell’agosto 1967: pericolo per l’incolumità di molti esponenti istituzionali, «L’affermazione, che Goethe pone in bocca a Mefistofele, almeno quelli più in vista.» E se al politico tocca rabbonire “sono lo spirito che nega tutto”, rappresenta il nihilismo dei il popolo con promesse e speranze, ai tecnici dell’ordine nostri giorni. Noi non faremo altrettanto. Respingendo il dub- pubblico spetta reprimere e prevenire l’eventuale divampa- bio, questo demone di tutte le decadenze, proseguiamo tran- re della guerriglia metropolitana. Nel mirino delle frange quilli il nostro cammino. Quello di una Francia che crede in più estreme, già da qualcuno riunite nel «partito armato dei se stessa e che, proprio per questo, si apre al futuro. Il com- disoccupati organizzati», ci sarebbero dicasteri romani ed battimento fondamentale dell’avventura gollista è fra l’Essere enti pubblici. Tra i parlamentari c’è anche chi propone e il Nulla: occorre scegliere, correndo se necessario i rischi «leggi speciali» che permettano alle forze di polizia di più grandi, fra lo Spirito Vivo e la Lettera Morta». scongiurare che la piazza soverchi il palazzo. Non dimen- Un buon motto, mi sembra, per l’apertura di un futuro tichiamo che il presidente della Repubblica è anche il capo congresso nazionale di tutte le destre unite, purché si lascino delle forze armate, soprattutto che l’articolo 5 del «Codice da parte opportunisti e traditori i quali, come sappiamo, ab- militare» prevede l’applicazione della «legge penale mili- bondano purtroppo anche dalle nostre parti. tare di guerra» in caso di «urgente e assoluta necessità»: ovvero «nei casi straordinari, in cui ragioni di urgente e assoluta necessità lo richiedano, può, con decreto del Pre- sidente della Repubblica, ordinarsi l’applicazione, anche in tempo di pace, della legge penale militare di guerra, in tutto il territorio dello Stato o in una o più parti di esso»… anche in «relazione a luoghi che non sono in stato di guer- ra». Nelle ultime settimane è stato dibattuto il caso della Campania, cioè dell’utilizzo dell’esercito con pieni poteri (come da Codice militare) per reprimere il fenomeno delle discariche abusive gestite dalla camorra, che sempre più spesso incendia i rifiuti più pericolosi per la salute pubbli- ca. Il dibattito s’è svolto proprio mentre approdava nella commissione competente (il Copasir) l’ultima relazione dell’intelligence, ed ecco che qualcuno ha ipotizzato un più vasto impiego dell’esercito, ovviamente un auspicio rivolto al Quirinale. Di fatto, tra popolo ed alta dirigenza di Stato, è stato eretto una sorta di «vallo di Adriano», da 8 IL BORGHESE Gennaio 2014 una parte i barbari (disoccupati, sottoccupati, indigenti…) mirate e violente le prefetture ed i battaglioni mobili di Fi- dall’altra l’alta dirigenza politica e di Stato (tutti romani o nanza, Carabinieri e Polizia. Piegata in periferia la difesa romanizzati). La guerriglia è dietro l’angolo, e l’esercito dello Stato, sarà possibile per i coordinamenti dei sarebbe pronto a reprimere (almeno a parere dei più ferrei «Forconi» capire se lo Stato vuole capitolare o se il presi- paladini della ragion di Stato). L’occasione di scontro dente della Repubblica preferisce gettare il Paese nella (questa volta non istituzionale bensì fisico) è caduta lunedì guerra civile: ovvero applicare l’articolo 5 del «Codice mi- 9 dicembre, data già ribattezzata de “l’inizio della rivolu- litare», che prevede l’applicazione della «legge penale mi- zione italiana” (non a caso i rivoluzionari sventolano il litare di guerra» in caso di «urgente e assoluta necessità»; Tricolore): infatti, lo sciopero dei Tir è stato revocato sol- quindi «nei casi straordinari, in cui ragioni di urgente e tanto da Unatras, FAI-Conftrasporto e Anita, ovvero le si- assoluta necessità lo richiedano, può, con decreto del Pre- gle che accorpano le grandi aziende. Ma i piccoli, ovvero i sidente della Repubblica, ordinarsi l’applicazione, anche padroncini riuniti sotto la sigla dei «Forconi», non hanno in tempo di pace, della legge penale militare di guerra, in nessuna intenzione di sospendere l’agitazione: sui loro vet- tutto il territorio dello Stato o in una o più parti di es- tori si muove il 70 per cento della merce al dettaglio e le so»… anche in «relazione a luoghi che non sono in stato consegne di generi alimentari e altro ancora. I padroncini di guerra». possono paralizzare il Paese, soprattutto sono a tal punto L’esercito contro la popolazione civile? L’ipotesi sa- disperati da poter ingaggiare un confronto «animato» con i rebbe già al vaglio di alcuni commissari del Copasir rappresentanti dello Stato. (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica), Commercianti, agricoltori, allevatori e camionisti sono che vorrebbero il presidente Napolitano dia mano libera pronti a ribellarsi, a marciare su Roma con il «Movimento all’esercito contro le «rivolte spontanee». Una responsabi- dei Forconi». «Ribellarsi è un dovere», spiegano i Forconi. lità che il Capo dello Stato non vorrebbe assumersi, so- «Vogliamo paralizzare l’Italia, non ci sono rappresentanze prattutto di fronte alla storia. Anche perché, sia Grillo sia politiche che ci soddisfino: ormai il nostro nemico unico è Berlusconi, sottolineano come ad auspicare l’intervento lo Stato. L’unico obiettivo è far sì che tutte le forze politiche dell’esercito siano «parlamentari illegittimi». escano dal Parlamento.» Gli organizzatori giurano che «lo «Siamo disposti a farci arrestare», spiega Mariano Fer- faremo con le mani in tasca, senza violenza». Ma è noto che ro, «siamo disposti a darci fuoco davanti alle prefetture.» la tensione tra forze di polizia e dimostranti non sia mai sta- Frasi forti, evidentemente di sfida, e perché i proseliti del ta così alta, soprattutto qualcuno prevede cariche e rimozio- movimento dei «Forconi» si sono centuplicati nel giro di ni forzate dei camion per motivi di «pubblica utilità». La pochi mesi, causa la povertà che ormai attanaglia il 70 per miccia è corta, e questa volta è facile che, per causa di forza cento degli italiani. Con loro non ci sono sigle sindacali né maggiore, governanti ed alti dirigenti abbandonino i palazzi simboli dei partiti rappresentati a Montecitorio. Il movi- per paura delle botte. Anche se impiegassero tutte le forze mento condensa tutta la lotta contro l’alta dirigenza di Sta- dell’ordine, non riuscirebbero a piegare centomila rivoltosi. to portata avanti da agricoltori, trasportatori, produttori va- «Siate eversivi», hanno detto agli italiani sia Grillo che Ber- ri, commercianti anti tasse, rappresentanti delle partite lusconi, due che ben conoscono l’umore della piazza: en- IVA, artigiani, anti europeisti motivati. Nei «Forconi» si trambi da soli hanno la vista ben più lunga d’un Letta che riuniscono diverse anime, ed i coordinatori lavorano per- sale sulle spalle di Alfano per fare l’occhiolino a Renzi. ché la protesta s’allarghi a tutte le classi lavorative. I «Forconi» di oggi non sono più quel gruppo etnogra- Una rivoluzione italiana - Il ministro Alfano si veste fico che paralizzava la Sicilia d’un annetto fa. Oggi il mo- s’autorità e minaccia «faremo valere la forza dello Stato». vimento è radicato in tutto lo Stivale, si confrontano con Intanto «non è ancora disponibile un bilancio degli scon- proposte di lotta e strategie grazie alla rete (un po’ come in tri», così agenzie e telegiornali ribattono il comunicato tutti i Paesi recentemente baciati dalle rivolte). I loro nemi- stampa delle varie questure, evitando di trasmettere le im- ci si chiamano banche, tasse, dirigenza di Stato, direttive magini d’una forza pubblica che batte in ritirata a cospetto europee, paladini dei «sacrifici per l’UE». Dopo che la dei rivoltosi che assaltano la Regione Piemonte. Ma dai protesta avrà paralizzato l’intera Italia, i vari coordinatori vari filmati scaricati su internet emerge che, oltre alla tori- organizzeranno «l’assalto a Roma» (così è già stata appel- nese piazza Castello, tutte le sedi italiane di Equitalia, lata la soluzione finale). Inps, Inail e Agenzia delle Entrate sono ormai a rischio Per occupare Roma, senza temere colpi di coda da par- d’assalto da parte di quelle che in tanti ormai appellano te d’esercito e forze di polizia, i coordinamenti delle come «forze rivoluzionarie». Ad animare le «rivolte spon- «forze rivoluzionarie» hanno stabilito che necessiterebbe tanee» sarebbero in tutto lo Stivale più di due milioni di entrare nella Capitale con circa un milione di uomini. cittadini: disoccupati, operai, sottoccupati, camionisti, arti- «Roma sarà l’ultima meta», ci spiega un amico forcone, giani, precari, commercianti al dettaglio, ambulanti. Chie- «prima dobbiamo consolidare le proteste da Milano alla dono che il governo vada a casa e che vengano eletti rap- Sicilia, dalla Puglia alla Campania, dalla Calabria fino a presentanti in grado di legiferare a favore degli esclusi dal- Torino… poi toccherà a Roma, ai suoi uffici pubblici.» Il le scelte politiche, ovvero l’80 per cento degli italiani. I cambiamento di rotta era stato chiesto da tempo, e la clas- «Forconi» non hanno nulla in comune con il «Partito rivo- se dirigente ha reputato la disoccupazione «un problema luzionario europeo»: a quest’ultimo sono ascrivibili tutte d’ordine pubblico» (per dirla con le parole degli 007). le sigle afferenti nella disobbedienza sociale, nell’anarchia Lo Stato ha proposto il muro contro muro e le misure storica e radicata, come le varie fazioni No-Tav o gli ex No forti in nome dell’Europa, ed il popolo sta rispondendo -global di Genova 2001. Ma entrambi i movimenti potreb- con la rivolta. Soprattutto in Italia sta riuscendo la saldatu- bero trovare un punto d’accordo per l’ultimo assalto, ovve- ra tra «Forconi» e disubbidienza sociale, cosa che non è ro l’occupazione di Roma e dei vari palazzi istituzionali. avvenuta in Grecia, dove «Alba dorata» ed estrema sinistra Per il momento i «Forconi» puntano sul rafforzare la si combattono: soltanto un popolo unito contro il palazzo protesta nei vari capoluoghi italiani, stremando con azioni può battere l’eurogoverno. 9pag sky 1_014:Layout 1 16/12/13 08:39 Pagina 9

Dal 30 settembre, ogni lunedì Canale 897 di SKY Ore 21-22 Seguici con

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Presentano: Giuseppe Sanzotta, già direttore de “Il Tempo” di Roma Luciano Lucarini, editore

Puoi telefonare in diretta e fare le domande agli ospiti presenti Il numero telefonico sarà sempre in sovraimpressione 10 IL BORGHESE Gennaio 2014

indicazione sia pure autorevole, che prima della pubblica- zione della sentenza che consta di due parti e cioè disposi- IL «SISTEMA» tivo, già noto, e motivazione che verrà pubblicata, come per solito, entro un mese, ha soltanto il valore di uno spro- ne per pervenire ad una nuova legge elettorale basata sul proporzionale, sulla abolizione del bicameralismo etc. è marcio (come del resto, commentando la decisione, ha detto Na- politano). Da otto anni il meccanismo Ma, a nostro avviso, le cose non sono così semplici. I latini dicevano, "quod nullum est nullum producit ef- elettorale è anticostituzionale fectum", la nullità pronunciata dalla Corte Costituzionale perché la legge elettorale è contraria alle regole della Carta di FILIPPO DE JORIO * fondamentale dello Stato retroagisce nel senso che gli atti politici che sono stati compiuti in questi ultimi 8 anni di- ventano sospetti e in parte nulli in parte annullabili. Ciò in LA CONSULTA ha bocciato il «porcellum» cioè la legge con quanto l’art. 136 della Costituzione per essere rettamente la quale gli elettori italiani hanno votato negli ultimi 8 anni interpretato va completato con la L. n. 1 del 1948 per la e in base alla quale sono stati eletti 3 parlamenti ed eletto e quale gli effetti delle norme dichiarate incostituzionali, pur rieletto un Presidente della Repubblica e sono nati diversi essendo operanti pienamente nel giudizio nel corso del governi da Prodi a Berlusconi, da questi a Monti e poi quale si è pervenuti a dichiararne l’incostituzionalità non all’attuale di Enrico Letta. possono essere utilizzate neppure per tutti quegli altri rap- Per due fondamentali ragioni: le liste bloccate con i porti che, pur venuti in essere anteriormente alla pronun- nominativi degli eletti già pronti, senza nessuna possibilità cia, sono, o possono divenire, oggetto di un processo simi- per l’elettore di partecipare a questa scelta; il premio di lare. Si tratta dei cosiddetti rapporti pendenti. Diversamen- maggioranza irrazionalmente attribuito. A nostro avviso è te sarebbe violato il principio di uguaglianza dell’art. 3 ed la prima ragione, quella più grave perché svuota di qual- anche quello relativo alla tutela dei diritti di cui all’art. 24. siasi vero contenuto il fatto elettorale che in una democra- Conclusivamente il pasticcio che è scaturito dalla senten- zia è prioritario. za della Corte Costituzionale non può essere in alcun modo Sul piano giuridico, la Costituzione italiana è molto sottovalutato né banalizzato. Si tratta di una vera e propria chiara. L’art. 136 prevede che «quando la Corte dichiara rivoluzione costituzionale che vanifica politicamente tutti gli l’illegittimità costituzionale di una norma di legge … la atti più importanti della vita pubblica che si sono compiuti norma cessa di aver efficacia dal giorno successivo alla negli ultimi 8 anni e, se non altro, anche se si volesse emet- pubblicazione della decisione». Ovviamente la pubblica- tere un giudizio, per carità di patria, riduttivo, destinata ad zione avviene sulla Gazzetta Ufficiale. Ma, già prima di infirmare il contenuto politico degli stessi atti. quel momento, la sentenza della Corte Costituzionale deve Ora è quasi certo che il Parlamento dovrà in qualche essere fonte di valutazione, soprattutto se, come nel caso modo decidere e prima del giorno in cui, presumibilmente, presente, ne è noto il dispositivo, come una indicazione, di sarà pubblicata la motivazione della sentenza della Corte carattere cogente, ai fini comportamentali per gli organi Costituzionale. Diversamente, riprenderà valore la norma destinatari del messaggio della Consulta. In questo caso conosciuta come il «mattarellum» e cioè quella vigente tutti gli organi elettivi ed in particolare il Parlamento, il prima che sopravvenisse la legge elettorale testé annullata. Presidente della Repubblica ed il Governo in carica. Lo farà o sarà ancora una volta paralizzato dai veti con- Sul piano politico, che è poi quello che ci interessa da- trapposti o più verosimilmente dalla volontà di to che la decisione della Corte Costituzionale riguarda so- «indugiare», di non cambiare una norma così comoda per i prattutto gli aspetti politici del problema, il giudizio della detentori del potere, messi in grado di premiare gli Consulta è impietoso e devastante nel senso che negli ulti- «Amici» e punire i «nemici» interni? Non siamo in grado mi 8 anni tutto ciò che è stato fatto, dalle elezioni del par- di prevederlo. lamento, dalla formazione dei governi alle elezioni del Fatto si è che in questi anni, tutti i cittadini italiani che, Presidente della Repubblica e alle decisioni più importanti sempre di meno, per sfiducia o disgusto, sono andati a vo- dello stesso parlamento, nessuna esclusa, rischia di essere tare, lo hanno fatto in base a norme che non avrebbero do- viziato da una illegittimità indotta, figlia di una illegittimi- vuto esserci e per le quali la loro capacità di scelta era tà presupposta intervenuta al momento in cui si è determi- chiaramente distorta o addirittura impedita. Per converso nata la decisione espressa da organi non formati in aderen- la libertà di scelta della ristrettissima oligarchia, (al massi- za alle regole costituzionali secondo le quali doveva espri- mo una diecina di persone che faceva e disfaceva le liste mersi la volontà popolare. elettorali), era immensa: amici e amici degli amici, yesmen E questo è l’aspetto del problema che connota gli effet- di provata fede, compagne di letto da beneficare o tacitare, ti pratici della decisione della Corte e cioè che i cittadini persone verso le quali esisteva comunque un debito di gra- italiani per 8 anni hanno utilizzato uno strumento che era titudine da saldare, tutti in lista, indipendentemente da ed è chiaramente incostituzionale e cioè contrario alle nor- qualsiasi criterio, meritocratico, di capacità, di affidamento me basilari della Carta, essenzialmente per quanto riguar- reale e soprattutto di utilità e di idoneità per il compito che da, come detto, le liste bloccate per le quali l’elettore non venivano chiamati a svolgere al servizio della collettività poteva esprimere alcuna preferenza ed il meccanismo del nazionale! Per gli altri, il massimo rigore tanto i voti arri- premio di maggioranza. vavano lo stesso, ed era meglio convogliarli su schiene È chiaro che gli attuali responsabili tendono a minimiz- curve e riconoscenti. zare gli effetti politici e morali della decisione della Con- Conseguentemente a tali scelte irrazionali ed arbitrarie, sulta e soprattutto ad interpretarli nel senso di una mera il degrado della vita pubblica ha conosciuto in questo ulti- Gennaio 2014 IL BORGHESE 11 mo decennio aspetti di fronte ai quali soltanto i componen- dere, devono essere ritenuti responsabili delle scelte errate ti della classe dominante, che hanno usufruito di questa che negli ultimi tempi hanno accelerato il degrado dell’a- libertà di scelta confinante o addirittura esuberante rispetto zienda Italia, dal quale, di là di ogni facile ottimismo di all’arbitrio più assoluto, possono non arrossire. prammatica, sarà ben difficile uscire. Dicono «la vittoria ha mille padri, la sconfitta è orfa- È ovvio che anche noi, anzi, direi noi soprattutto, come na». Qui da noi accade una cosa diversa e cioè che anche rappresentanti dei pensionati e di queste categorie la sconfitta si trasforma in vittoria e tutti rivendicano la «deboli», che pur identificano la parte più numerosa degli paternità di averla prevista chiamandosi fuori dalle cause elettori italiani, ci auguriamo che le cose possano al più che l’hanno determinata, da essi stessi provocate. Tutti di- presto migliorare. Tuttavia, non possiamo non rimarcare chiarano a gran voce che il «porcellum» era uno scandalo che la classe dirigente nominata dagli oligarchi, ha fatto di e che loro si sono battuti per abolirlo fino allo spasimo; tutto per creare premesse più che negative ed ostative alla persino quelli che hanno concepito l’idea di questa sciagu- crescita economica. Il tutto contro le promesse elettorali e rata legge elettorale la rinnegano. Intanto però per otto an- contro ogni logica. ni hanno goduto in base ad essa del potere assoluto di fare, Non c’è ormai chi non riconosca che l’aumento della disfare, di inserire o non inserire nelle liste, di nominare o pressione fiscale, la riduzione in termini reali degli emolu- non nominare parlamentari, ministri, sottosegretari, diri- menti dei ceti medi e pensionati etc., sono depressivi nei genti di enti di stato etc.. confronti dei consumi delle famiglie e dei singoli indivi- dui. (Un fenomeno che dal 2008 ad oggi, secondo le stime * * * ufficiali ha portato ad una discesa dei consumi che va valu- tata prudenzialmente in almeno il 10 per cento). Però, i re- In prima linea fra questi plauditores della ventiquattre- sponsabili politici continuano ad agire come se queste lo- sima ora spicca il solito B. che è stato quegli che più ha giche affermazioni di principio non le conoscessero e non approfittato e goduto del privilegio, delle « nomine in li- esistessero, per cui incalzano con l’adozione di provvedi- bertà». menti ancora più depressivi nei confronti dei consumi e Noi che siamo stati vittime di questo sistema perché i perciò della ripresa economica. Pensionati Uniti che portarono 200.000 voti in più a Forza Se perfino il più banale acquisto di beni di consumo Italia nel Collegio di Lazio 2, vennero privati di quanto era durevoli può essere fonte di certezze fiscali da cui se ne stato loro assicurato cioè la rappresentanza parlamentare deduce una maggiore capacità contributiva e quindi nuovi ed il seggio recuperato con disonore venne utilizzato per accertamenti e cartelle esattoriali, come può un qualsiasi beneficare un «Amico» di B., peraltro già eletto in Sicilia, cittadino comprare una macchina nuova anche se la sua possiamo, tuttavia, e dobbiamo parlare per affermare che cade a pezzi o fare dei regali di Natali ai congiunti, ai figli, tutti i cittadini che sono stati indotti e costretti a soggiace- agli amici se da queste semplici operazioni economiche re, ad acconciarsi a questo tipo di elezioni truccate, sono può scaturirne un inasprimento fiscale?! E che cosa sono i titolari del diritto di essere risarciti, soprattutto coloro che «redditometri», gli «spesometri» e da ultimo il per servire gli interessi della casta, per contribuire al man- «riccometro» etc. e tutte le altre diavolerie inventate dagli tenimento dei privilegi della classe dominante, si sono tro- ultimi governi della repubblica se non strumenti sicura- vati oggetto delle tante disposizioni fiscali che attraverso mente ostativi di una ripresa dei consumi che è l’unica mille astuzie li portavano a pagare sempre più imposte. possibilità per la ripresa economica da venire? Dicevamo Parlo dei ceti medi impoveriti senza alcun criterio o razio- prima che tutti i cittadini italiani sono creditori della casta nalità con provvedimenti che poi, alla fine, hanno condotto dirigente che ha voluto e mantenuto il «porcellum» per all’enorme e magnifico risultato che, per chi ha creato que- tanti anni nonostante le critiche di politici avveduti (perché ste norme di follia è sconcertante, ma per chi ha un mini- ancora ce ne sono), di esperti, di persone di buon senso mo di conoscenza delle leggi classiche dell’economia è la etc., di un congruo risarcimento per tutte le sofferenze e le conseguenza «normale» di quelle, e cioè che più si aumen- negative implicazioni politiche ed economiche che sono tano le aliquote, i balzelli, le «astuzie» e le «trappole» di derivate dal fatto che questa legge è servita a mantenere natura fiscale, più diminuisce il gettito delle imposte. nei gangli decisionali dello Stato persone scelte non per Così come è avvenuto per l’IVA aumentata dall’ultimo capacità, ma per fedeltà ovvero per altri più oscuri e meno governo Berlusconi e poi da Monti con provvedimenti nobili motivi. avallati anche dal governo Letta! Il gettito si è depauperato E creditori sono i cittadini di questo Stato anche per proprio per effetto degli aumenti delle aliquote che, peral- un’altra ragione: quella degli illegittimi contributi che sono tro, hanno anche prodotto un altro effetto ancor più negati- stati e vengono ancora erogati ai partiti contro la volontà vo, il rallentamento di tutta l’attività economica. popolare espressa in un referendum in cui l’80 per cento Intanto, anche i pensionati, sempre per pagare i privile- dei votanti si espresse a favore dell’abolizione, sanzionata gi della casta, hanno dovuto accettare negli ultimi otto anni da pochi giorni dal Procuratore Generale del Lazio De Do- decurtazioni importanti dei loro trattamenti di quiescenza, minicis per danni erariali che ne sono originati per circa 4 fino al punto che ormai quelli che hanno una pensione di miliardi di euro! Non c’è perciò da meravigliarsi se le in- 1.500 euro o più sono considerati ricchi per cui non hanno dagini demoscopiche del Censis, che si sono svolte negli diritto alla pur minima percentuale di aumento annuale re- ultimi mesi, denunciano che la società italiana è «scialba» lativo all’inflazione programmata! E gli altri, quelli ancora e infelice (noi che eravamo campioni del mondo per otti- più «ricchi», devono pagare un contributo di solidarietà mismo e felicità!) e che soprattutto soffrono i giovani, sen- già bocciato in altra occasione dalla Corte Costituzionale. za speranze, senza lavoro, senza prospettive, senza entu- Per non parlare del fatto che rappresentanti politici no- siasmi e soprattutto senza politica, che temono e detestano. minati dalla ristrettissima oligarchia cui si faceva cenno Con ragione! sopra, con criteri che con il gradimento politico degli elet- * Presidente della Consulta tori e la capacità dei soggetti non avevano nulla a che ve- dei Pensionati e dei Pensionati Uniti 12 IL BORGHESE Gennaio 2014

BILANCIO DI FINE D’ANNO L’Europa ci impone misure sempre più restrittive che stanno finendo di distruggerci e, giustamente, il Segretario di Rifondazione Comunista, Paolo Ferrero, nel recente Congresso, dopo avere affermato che l’unione è il princi- COSA pale nemico dei popoli europei e sta distruggendo l’Euro- pa, ha dato una parola d’ordine «bisogna disobbedire alle direttive europee e riprendere la sovranità nelle politiche europee». ci aspetta? Salvini, nel frattempo eletto nuovo segretario della Le- ga, vuole scrollarsi di dosso il giogo dell’euro che finirà di RAFFAELLO GIORGETTI per asfissiare definitivamente l’economia italiana. Renzi, eletto nuovo Segretario del PD a furor di popo- lo, ha detto che manterrà fede al suo programma con una DOPO lo scriteriato aumento dell’aliquota IVA dal 21 al 22 riduzione di 1 miliardo di euro dei costi della politica. Spe- per cento i dati forniti per i primi dieci mesi di quest’anno riamo che non siano promesse elettorali; non servono. indicano che vi è stato un calo del 3,9 per cento del gettito rispetto allo stesso periodo del 2012 mancando all’appello * * * 3.684 miliardi di euro. Qualche giorno prima Grillo, nel vaffa day tenuto a To- Nel frattempo circolano voci che con discrezione i Di- rino, ha fatto un elenco impressionante di Aziende di pri- rigenti delle varie Questure vengono fatti partecipare a maria importanza italiane già totalmente o parzialmente in corsi antisommossa. Le nostre Banche hanno avuto ordine mano straniera da qualche anno a questa parte. Letta si ap- di non consegnare più ai Clienti banconote da 200 e 500 presta a dare il via alla privatizzazione (vendita totale o euro e quelle che dovessero ricevere dovranno versarle alla parziale) dell’ENI, SACE, Fincantieri, Reti Cdp, Tag, Banca d’Italia. Poiché si ha notizia che quanto prima si Grandi Stazioni (FS). arriverà a limitare la circolazione del contante a 300 euro, Dati economici dicono che ancora tengono un po’ le non è difficile ipotizzare, anzi è certo, che i più fortunati esportazioni, ma sono crollati i consumi interni; quelli ali- che disponessero di cifre in contanti, andranno sicuramen- mentari si sono ridotti del 7 per cento. Questo significa che te a fare spesa in Francia, in Svizzera ma soprattutto in gli italiani non hanno più soldi nemmeno per i consumi Slovenia dove, non soltanto non ci sono limiti così strin- indispensabili. genti, ma molti oggetti costano assai meno che da noi. Chi Nel frattempo le Regioni (su 20, 14 vedono indagati aveva somme in banconote le ha già sistemate al sicuro. molti o la totalità dei loro consiglieri) continuano nelle La Magistratura, nel frattempo, svegliatasi dopo lunghi spese pazze e scriteriate sperperando miliardi di euro pub- e profondi sonni, con le sue indagini, sta distruggendo im- blici. Chi non ricorda le prodezze di Belsito (Lega), Penati prese di primo ordine, fondamentali sia per l’economia na- (PD), Fiorito, (PDL), Marcuccio (IDV); in questi giorni zionale sia europea, tanto che, queste Aziende, dopo aver poi sono esplosi gli scandali delle Regioni Emilia Roma- licenziato migliaia di dipendenti, saranno costrette a sven- gna e Piemonte; prima vi erano stati quelli della Regione dersi a capitali tedeschi che, con un morso di pane, acqui- Abruzzo. siranno tecnologie e mercati. Dati recentissimi indicano una disoccupazione giovani- D’altra parte la magistratura incontrollata, incontrolla- le che si attesta al 42 per cento; molti di questi ragazzi non bile, irresponsabile ma molto partitica, oltre a violare siste- provano nemmeno più a cercare lavoro; altri, i nostri mi- maticamente il segreto istruttorio, dirige e sottomette la gliori cervelli, scappano all’estero. politica con indagini mirate secondo le necessità del mo- Ma, nel frattempo, la Ministra Kyenge vuole imporre il mento quando addirittura non afferma che, questo o quel salario minimo di cittadinanza a favore degli immigrati. partito è asse di riferimento politico della mafia, frase che Sempre in questi giorni la BCE (Banca Europea) ha fa il paio con quella, come ha scritto un ex procuratore an- comunicato che calerà i finanziamenti ai nostri istituti timafia in un suo libro, che l’iniziativa di Dell’Utri era Bancari, i quali ricevono il denaro all’1 per cento e lo ven- ispirata alle esigenze di Cosa Nostra di trovare un referente dono agli italiani disperati dal 12 al 14 per cento. politico. Il tutto, naturalmente, nel silenzio più assoluto del Mentre le industrie licenziano, gli artigiani sono co- Capo dello Stato, quale Presidente del CSM. stretti a cancellarsi ed a rinunciare alle partite IVA per la- Grillo e Berlusconi premono per mettere in stato d’ac- vorare al nero, non per arricchirsi, ma soltanto per riuscire cusa Napolitano. a mangiare. La spesa pubblica in compenso ha superato gli 830 mi- In questo scenario i quindici Giudici della Corte Costi- liardi di euro ma non si riesce, però, a trovare, fra le pieghe tuzionale ci costano quasi tre milioni all’anno a testa, 45 di tale voragine, 500 milioni per abolire l’IMU sulla prima milioni in tutto; quelli in pensione (circa 200) costano cia- casa. In compenso la Tares costa agli italiani più del dop- scuno 200.000 euro all’anno per pagare loro le retribuzioni pio della IMU che è stata così soltanto apparentemente eli- di quiescenza. Sarebbe interessante avere i costi esatti di minata. Un grande economista diceva che se si vuole la quell’organo inutile, politico e corporativo che è il CSM. lana è necessario tosare le pecore non scorticarle. I forconi hanno marciato su Roma con tensioni gravis- Nel frattempo la Corte Costituzione ha stracciato la sime in Piemonte, Sicilia e Nord-Est. La polizia ha cercato legge elettorale, pessima quanto si vuole. di fermare i vari blocchi stradali. La casta questi dati li conosce? Se nel frattempo ci fos- Qualche giorno prima gli allevatori, esasperati dalle se una improvvisa crisi di Governo e, Dio non voglia, ac- restrizioni e dai blocchi europei, hanno portato davanti a cadesse qualche cosa al Presidente Napolitano, cosa succe- Montecitorio branchi di maiali per protesta. Forse gli ani- derebbe in questo disgraziato Paese? Cosa ci potrà portare mali non sfiguravano poi più di tanto. di più e di peggio il 2014? Gennaio 2014 IL BORGHESE 13

MAGISTRATI AL TEMPO DEL FASCISMO smo, non richiede l’iscrizione al Partito, ed è accettato dai magistrati anche dalla sua formulazione che dice: “Giuro di essere fedele al Re ai suoi reali successori, al regime fascista e di osservare lealmente lo Statuto e le altre leggi dello Sta- PER LORO to”». In pratica è un giuramento alla persona del Re, il che è costituzionalmente ineccepibile. Tesi accettata dall’Osserva- tore Romano che nel numero del 4 novembre 1931 dichiara che il giuramento è legittimo e che il termine «Regime fasci- niente «cimice» sta» equivale alla dizione «governo dello Stato». Fino al 1936 la Magistratura è esclusa da qualsiasi attività politica in seno di FILIPPO GIANNINI al Partito, però da quella data i magistrati, se iscritti avevano l’obbligo di appartenere all’Associazione fascista del pubbli- co impiego, segno evidente che molti magistrati non erano QUALCHE settimana fa titolai un mio intervento: «Magistra- iscritti. Nel 1940, allo scoppio della guerra, si verificò un ac- tura inetta? Magistratura politicizzata? Magistratura corrot- centuato intervento nelle file del Partito, tanto che si stabilì ta?». Terminai il mio lavoro con queste parole: «Per provare a l’opportunità di stabilire il tirocinio degli uditori giudiziari. capire se la Magistratura nata dopo la Resistenza sia real- L’8 settembre 1943 pose il Paese in grave crisi a seguito della mente (come da titolo) inetta, politicizzata, corrotta, farò se- rapida occupazione tedesca, con conseguente paralisi di tutte guire una analisi documentata di come operava la Magistra- le organizzazioni dello Stato. Soltanto con il ritorno di Musso- tura ai tempi del “Male Assoluto”». Prima di immettermi in lini si cercò di ricostituire una normativa atta a far riprendere questo nuovo tema, vediamo come viene giudicata la Magi- una vita amministrativa del Paese. stratura oggi secondo il giudizio di valenti uomini di legge. Come per ogni altra attività, anche l’esercizio della magi- Il procuratore aggiunto alla Procura di Torino, Bruno Tin- stratura è completamente paralizzata, inoltre i magistrati non ti, nel suo libro Le toghe rotte, dopo aver espresso alcune con- possono pronunciare le sentenze in nome del Re, e ancora: fu- siderazioni, prosegue: «(…). Non ci posso credere, ma vera- rono emanate dal PFR norme per la creazione di Tribunali mente la magistratura è ridotta così?». Il capo della Procura speciali provinciali intesi a colpire cittadini che nel periodo dei di Napoli, Vincenzo Galgano, ha dichiarato al Corriere del 45 giorni del governo Badoglio avevano espresso dissenso Mezzogiorno del 19 ottobre 2009: «Nella nostra Procura ci contro il Fascismo e Mussolini. Erano norme a carattere pena- sono alcuni pm faziosi e fanatici che danneggiano persone e le retroattive e come tali ingiustificabili se non nel contesto collettività e provocano sofferenze (….)». Antonio Ingroia, dello speciale momento storico. Il 29 ottobre (1943), a seguito quand’era PM alla Procura di Palermo ha definito «politiciz- della morte del guardasigilli Trincali Casanova, Mussolini zata» la sentenza della Consulta, che ha dato ragione al Presi- chiama a sostituirlo Piero Pisenti, validissimo avvocato fonda- dente Giorgio Napoletano nel conflitto con la Procura di Pa- tore del fascio friulano; Pisenti accetta il delicato incarico per- lermo sulle intercettazioni delle sue telefonate col senatore ché desideroso di contrastare il controllo del Gauleiter e con Nicola Mancino. Gustavo Zagrebelsky, ex Presidente della ciò tutelare l’italianità della Venezia Giulia. Pisenti comprende Corte Costituzionale, in pratica condivise il giudizio di In- l’importanza di mantenere l’autonomia della Magistratura, groia. Piero Ostellino, sul Corriere della Sera dell’11 maggio condizione che Mussolini non contesta, ma ne riconosce asso- 2013, ha scritto: «A giudicare da come sono condotte certe lutamente la necessità. Con ciò le sentenze vengono pronun- inchieste, si perviene a sentenze poi smentite anni dopo, si ciate «nel nome della Legge» e non «nel nome della RSI». tratta di gente che non sa semplicemente fare il proprio me- «Sia ben chiaro», osserva di nuovo Francesco Andreussi, «è stiere o lo fa con la (paranoia) presunzione di poter disporre una magistratura non fascista, ma non avversa al Governo della vita degli altri a proprio arbitrio. Il difetto sta, evidente- che in condizione di necessità regge il Paese.» Non si trascuri mente, in un concorso inadeguato a individuare preparazione un fatto storicamente di grande rilevanza: mentre nel cosiddet- professionale e attitudini personali». to Regno del Sud, i magistrati non potevano godere di alcuna Al tempo del Male assoluto, pur nelle strettoie di un regi- autonomia, tanto che le loro sentenze erano poste al controllo e me autoritario, questo ha saputo dimostrare una notevole au- alla arbitraria revisione delle autorità alleate inglesi o america- tonomia nell’esercizio delle funzioni giudiziarie. Infatti, Beni- ne; al Nord, nella RSI le sentenze escludevano ogni controllo to Mussolini, Capo del Governo Fascista, mostrò una indub- sia dell’alleato tedesco che del Partito Fascista Repubblicano. bia sensibilità politica nei confronti della magistratura e, quin- Questa autonomia conferiva ai magistrati una notevole forza di, nei magistrati ai quali impose una assoluta indipendenza morale. Come detto la magistratura non fu chiamata ad alcun nei confronti della politica. Quando, su consiglio dei suoi mi- giuramento alla RSI, ma ciò non toglie che essa abbia operato nistri, ritenne opportuno di dover intervenire a difesa del Re- con lealtà nell’applicazione delle leggi. gime, Mussolini concepì, con la legge 25 novembre 1926 n. Con il 25 aprile 1945 cessò il ciclo della Magistratura co- 2008, il Tribunale per la difesa dello Stato, escludendo, dalla siddetta «fascista, in quanto questa ha sempre conservato la sua compilazione, magistrati ordinari. Ai magistrati era fatto sua autonomia, sorgente delle origini liberali e dalla conce- divieto l’iscrizione al PNF. Questo fu certamente condiviso zione di Mussolini che ha sempre inteso rispettare il potere dal ministro della Giustizia Alfredo Rocco, e trova conferma giudiziario. Con l’avvento a questo ministero di Palmiro To- con quanto ha scritto Francesco Andreussi su La voce di gliatti, subentrò la partitocrazia e già alla fine del 1960 la Mantova del 25 ottobre 1994: «Vi furono infatti eminenti figu- Magistratura fu vittima dei partiti che entrarono di prepoten- re di Magistrati che raggiunsero i più alti gradi senza appar- za con la corruzione e con le lusinghe nelle aule giudiziarie». tenere al Partito. Solo nel 1940, la legge 28 ottobre n. 148, Terminiamo con un giudizio di Indro Montanelli: «Sicché richiede l’appartenenza al Partito quale condizione per l’a- quello che Mussolini si vergognò di fare, la politicizzazione vanzamento in carriera del personale dello Stato». Andreussi della giustizia, l’hanno fatta i partiti democratici e fin qui nul- osserva: «Il giuramento che fin dal 1927, era stato imposto a la di straordinario, li conosciamo. Lo straordinario è che tutti i funzionari viene considerato una dichiarazione di leali- l’abbiano fatto con l’operante consenso dei Magistrati». 14 IL BORGHESE Gennaio 2014

VADEMECUM PER I GIOVANI clusioni che dovrebbero essere lapalissiane. Se sia o no «attentato alla Costituzione» non sta a noi dirlo, e vai a capire quale Parlamento dovrebbe semmai metterlo in stato d’accu- sa, ma è evidente che incapricciarsi contro la Consulta asso- I FUORILEGGE miglia all’atteggiamento di un bimbo che si ostini a non voler scendere dal seggiolone. A fronte della situazione delineata non c’è giovane dotato di buonsenso che non sia d’accordo con quanto abbiamo det- dettano legge to, tranne quei pochi che al buon senso sostituiscono interessi personali per quanto in nuce, ovverosia in potenza, perché di MAURO SCACCHI magari fanno politica e hanno qualche mecenate che senza «Porcellum» non sarebbe nessuno. Tutte le leggi di bilancio varate sino ad oggi nonché i di- LA CORTE Costituzionale, il 4 Dicembre scorso, ha dichiarato spositivi normativi che regolano la vita di noi tutti prodotti dal illegittimo il «Porcellum» di Calderoli (la vigente, anzi non 2006 in poi non hanno valore, sono illegittimi se la Costitu- più, legge elettorale), sicché dal 2006 siamo rappresentati da zione è ancora al primo posto nella gerarchia delle fonti del un Parlamento illegittimo e governati da persone che hanno diritto italiano! Giovani senza futuro, senza lavoro né pensio- ricoperto e ricoprono cariche in modo incostituzionale; di fat- ne, così come gli esodati e le altre vittime di tagli e sangue, to abbiamo un Capo dello Stato esso stesso illegittimo. Leg- tutti paghiamo l’incapacità di decidere per il nostro benessere giamo nella Carta: «Art. 136. Quando la Corte dichiara l’ille- di chi non avrebbe nemmeno avuto i titoli per decidere! Come gittimità costituzionale di una norma di legge o di atto avente dire «oltre il danno la beffa», siamo tutti «cornuti e mazziati», forza di legge, la norma cessa di avere efficacia dal giorno «fessi e cojonati»! Mentre il finlandese Olli Rehn, commissa- successivo alla pubblicazione della decisione». rio europeo per gli affari economici e monetari, ci bacchetta Questo che cosa significa? Non siamo costituzionalisti e perché non stiamo morendo ancora del tutto di fame, scopria- ci si perdonerà l’apparente leggerezza con cui affronteremo mo quindi che l’austerità ci è stata imposta da servi di un’Eu- l’argomento, ma è pur vero che spesso la verità è cosa sempli- ropa dittatrice che sedevano nelle Camere in modo illegitti- ce e sotto gli occhi di tutti: se la legge elettorale con cui è sta- mo. Un’Europa, diciamolo, che si permette di fare a noi la to eletto il Parlamento, con riferimento all’assenza di prefe- ramanzina e nel contempo ci tiene a far entrare nell’UE l’U- renze e al premio di maggioranza, è stata dichiarata illegitti- craina, un Paese povero in canna. L’Italia è uno dei sei Paesi ma, ne consegue che il Parlamento è illegittimo, come già che nel 1951 fondarono la CECA, che nel 1957 divenne con il detto. Vi sono 148 scranni del PD che senza il premio non Trattato di Roma (di Roma!) la CEE, ora UE. L’orgoglio ita- sarebbero stati occupati dai Deputati che ora li occupano. liano è in ferie da troppo tempo! La Consulta adesso spariglia Inoltre, come pure già accennato, il Presidente della Repub- le carte a una casta autoreferenziale, e se lo fa o è onesta e blica, eletto da chi non ne avrebbe avuto il potere, per transiti- corretta nel proprio lavoro, come pensiamo, o rappresenta vità risulta illegittimo anche lui. chissà quali poteri occulti che intendono soppiantare quelli Ora, se la legge è uguale per tutti, ma sappiamo che non attuali le cui facce, in Italia, sono Letta (l’amico di Monti in lo è, dovrebbero andare tutti a casa, ma tutti tutti, invece che Trilaterale) e gli amici di «veDrò» (tra cui Alfano e Renzi): cosa capita? Che la casta si chiude a riccio e improvvisa una delle due l’una. formazione a testuggine a difesa del proprio fortino. La Bol- Una cosa è certa: si tornasse al «Mattarellum», oppure a drini afferma che la Camera è legittima, Napolitano lo ribadi- vere preferenze e comunque senza premio, chi credete che sce anche per il Senato affermando che «il Parlamento è pie- troveremmo in lista come candidati? Sempre gli stessi, che namente legittimato». Non sono passati mille anni da quando usciti dalla porta rientrerebbero dalla finestra. La Consulta si è chi adesso rigetta le conseguenze della decisione della Con- espressa a seguito del ricorso contro il «Porcellum» presenta- sulta girava con la Carta Costituzionale in mano, gridando ai to quattro anni fa dall’avvocato Aldo Bozzi (a nome di 27 fir- quattro venti che essa andava difesa, sacrosanta com’era; evi- matari), nipote dell’omonimo politico italiano del PLI. Un dentemente non sacrosanta abbastanza, almeno non quando fa eroe di questi tempi? Può un uomo solo abbattere il sistema? comodo a lorsignori e quindi eccoli adesso ergersi contro la Mentre tutto cambia affinché nulla cambi, almeno questo il stessa Costituzione (perché la Consulta ne è garante, non lecito sospetto, alle prossime elezioni tanto vale disertare, tan- scordiamolo). Leggiamo nella Carta: «Art. 87. Il Presidente to chi volete che venga candidato e poi eletto se non qualcuno della Repubblica è il capo dello Stato e rappresenta l’unità ubbidiente ai diktat di quest’Europa anziché devoto al popo- nazionale», ma non quelli che vorrebbero, ora, rispettata la lo? Non c’è scampo. La favola della democrazia è finita da un legge, cioè la decisione della Consulta, e prosegue «Presiede pezzo. il Consiglio superiore della magistratura», ma ha in dispregio l’organo più autorevole della stessa! «Art. 90. Il Presidente della Repubblica non è responsabi- le degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione. In tali casi è messo in stato di accusa dal Parlamento in seduta comune, a maggioranza assoluta dei suoi membri». Se la Consulta ha dichiarato illegittima la legge che ha consentito l’esistenza di questo Parlamento, che a sua volta (assieme ai delegati delle Regioni) ha eletto il Capo dello Stato, significa che questo Capo dello Stato non ha riscontri costituzionali per stare al Quirinale, significa cioè che restando dov’è vìola la Costituzione. Repetita iuvant, ecco perché insistiamo su con- Gennaio 2014 IL BORGHESE 15

ADDIO, DESTRA! storicamente prodotto. L’Inghilterra e la Francia, per ca- pirci meglio, hanno una tradizione di destra, nel caso francese addirittura di destre, che ne accompagna il cam- mino nazionale. L’Italia no, tanto è vero che il risorgimen- È L’ORA to fu fatto contro la destra reazionaria, di trono e di altare, propria dei piccoli Stati pre-unitari. Dico tutto questo, e chiudo qui per non annoiare, per mettere in evidenza come la polemica su una destra moderna, europea, eccetera, è dei finti babà una polemica pretestuosa, fondata su un soggetto artificia- le. Ho detto prima che la storia è irrazionale, ma non bi- di FRANCESCO JAPPELLI sogna nemmeno abusarne. È il “buco nero” del fascismo la vera questione, eternamente rimossa». Parole sacrosante. Anche perché stanno a dimostrare L’ANNO horribilis che ci siamo appena lasciati alle spalle che il vero grande errore della dirigenza tardo missina pri- se n’è andato, non rimpianto, lasciandoci, alla fine, una ma e aennina poi fu quello di «superare» il fascismo eti- speranza e una delusione. Lo scorso dicembre si sono, in- chettandolo come «male assoluto» e sventolando la ban- fatti, verificati due eventi che, anche se apparentemente diera di una destra che in Italia non è mai esistita e che, se senza alcun rapporto tra di loro, sono, invece, a nostro av- anche fugacemente è esistita, è finita da tempo dal rigattie- viso, intimamente connessi. Il primo (la speranza) è la di- re della storia, assieme al tram a cavalli, alle crinoline, ai scesa in piazza dei forconi - per essere più precisi del mo- mutandoni lunghi di lana e alle altre innumerevoli cose di vimento «9 dicembre» - avanguardia di un populismo in- pessimo gusto. cazzato che auspichiamo si evolva in una vera rivoluzione. Alla vecchia dirigenza missina, ad ogni buon conto, Il secondo evento (la delusione) è stato l’assemblea dei non ci sentiamo - per dovere di onestà intellettuale - di at- soci della Fondazione di Alleanza Nazionale, che si sono tribuire la colpa di una politica tutta incentrata sull’antico- riuniti il 14 dello scorso mese all’hotel Ergife, a Roma, per munismo, su una canina fedeltà atlantica e sull’ostinato litigare, l’un contro l’altro armati, sul simbolo della defun- corteggiamento del PLI di Malagodi per costruire, insieme ta AN - scippato alla fine da Giorgita Meloni - e, soprattut- ai monarchici, la «grande destra». I tempi erano quelli che to, sui bajocchi (non pochi) custoditi nella cassaforte del erano. C’era la guerra fredda e l’anticomunismo, oltre ad bislacco sodalizio. I naufraghi di un mondo affondato nel essere una necessità, era anche l’unico motivo per cui il ridicolo e nell’ignominia si sono, insomma, dati appunta- MSI poteva avere una certa agibilità politica. mento sulla zattera della Medusa per stabilire chi ha diritto Del resto - e qui una volta tanto siamo d’accordo con il ad avere le chiavi della cambusa e la lacera bandiera azien- barone Evola - c’era poco da scegliere. Tra chi, sia pure dale da far sventolare a poppa. nelle fogne e nelle catacombe, ci faceva sopravvivere e Qualcuno, giustamente, si chiederà cosa abbiano in co- chi, al contrario, prometteva di impiccarci tutti quanti ai mune i due eventi. A nostro avviso essi sono, a ben guar- lampioni, non c’era partita. Al vecchio MSI va comunque dare, due facce della stessa medaglia. A manifestare con i riconosciuto il merito di aver permesso ad una comunità di Forconi è, infatti, andata la parte più movimentista e più rimanere unita e a coloro che «non avevano tradito» di po- autenticamente popolare di una comunità politica che in ter alimentare, nel chiuso delle sezioni, la fiammella dell’i- passato si era identificata con il MSI, prima, e con AN, poi. dea in attesa di tempi migliori. E tutto questo avveniva mentre all’Ergife le vecchie caria- Il vero grande errore, da parte di Fini e dei suoi colon- tidi di via della Scrofa consumavano l’ultimo atto di una nelli, fu invece quello di non aver capito che, dopo l’89, farsa che, invece era nata sessantattotto anni prima da una era arrivato il momento di riportare in vita le idee ancora tragedia. Si tratta, insomma, di due eventi che, paradossal- valide ed originali, depurandole dalla nostalgia, di un mo- mente, testimoniano entrambi della fine di un lungo e do- vimento che era nato come «terza via» tra capitalismo e loroso equivoco: quello di un movimento che era nato con- comunismo. L’occhialuto e flessuoso Gianfranco, il batra- tro le categorie ideologiche della sinistra e della destra e ce Gasparri, l’algido Urso e il giovane «Galeazzo» Ale- che era stato, invece, costretto ad indossare la camicia di manno, finalmente «sdoganati», ne approfittarono per atto- forza di una destra che in Italia non è mai esistita. vagliarsi al desco del potere e scoprire i magnifici e pro- Non a caso lo scrittore e giornalista Stenio Solinas, che gressivi destini della liberaldemocrazia, senza comprende- da giovane militò nel MSI, nel rievocare l’esperienza cul- re che stavano legandosi ad un cadavere. Scoprirono tutti il turale vissuta con la Nuova Destra ha tenuto a precisare: fascino discreto della democrazia assieme a quello della «L’equivoco di fondo sta nel fatto che noi non volevamo buona tavola. Alcuni impararono ad usare il coltello per fare un altro partito e, pur partendo convenzionalmente da mangiare il pesce. I più, però, dettero, come «Batman» destra, volevamo andare oltre la destra e la sinistra. Non Fiorito, libero sfogo alle loro antiche vocazioni trimalcio- dico che tutta la Nuova Destra la pensasse così, ma i suoi nesche e optarono direttamente per la crapula. teorici più avvertiti sì. Va aggiunto che una destra politica A loro parziale scusante va però detto che questi signo- in Italia non è mai esistita, eccezion fatta per la cosiddetta ri non provenivano per niente dal MSI, ma da quel che re- destra storica post-risorgimentale, propria di un’età in cui stò del MSI dopo la scissione di Democrazia Nazionale non c’era il suffragio universale e si votava per censo. Lo avvenuta nel 1976. Non è questa la sede per stabilire se stesso MSI», osserva Solinas, «era sostanzialmente un quella scissione fu giusta o sbagliata. A noi preme soltanto partito fascista (neo o post poco importa), ovvero un parti- rilevare che, in seguito a quella scissione, il partito della to la cui identità si basava sul culto e la memoria dei vinti. fiamma rimase privo dei suoi dirigenti più autorevoli. I Tutto il resto era moderatismo, e per questo la DC bastava vertici del mondo giovanile se ne andarono in blocco, con e avanzava. Quando si fanno dei paragoni con altre realtà l’eccezione di Pinuccio Tatarella che riuscì, abbandonando europee, bisognerebbe sempre valutare che cosa lì è stato il suo mentore Ernesto De Marzio, finalmente a diventare 16 IL BORGHESE Gennaio 2014 deputato dopo decenni di tentativi infruttuosi. L’unica fi- gura carismatica rimase quella di Almirante. Per il resto fu il trionfo delle scartine che, dalla quart’ultima fila, riusci- I rottamatori rono ad arrivare alla prima. Dopo la morte di Almirante e il successivo sdoganamento del MSI, le scartine vinsero nuovamente alla lotteria e riuscirono addirittura a conqui- stare posti di governo e, soprattutto, di sottogoverno. I po- della destra chi che hanno memoria storica sanno benissimo che le co- se stanno esattamente come noi le abbiamo raccontate. di ADALBERTO BALDONI Meravigliarsi, a questo punto, che sia andata come è anda- ta è del tutto fuori luogo. Le scartine rimangono scartine anche quando vincono alla lotteria. Come recita un saggio Berlusconi decaduto da parlamentare? È più temibile di proverbio Napoletano «‘e voglia ‘a mettere rum, chi nasce prima. «Porcellum» bocciato: vanificate le aspettative di strunz’ nun po’ addiventà babbà». Renzi e Grillo - La decadenza di Berlusconi da senatore, Le cause del disastro sono tutte qui: troppo rum piovu- come sperava la sinistra più becera e più miope, non ha tolto to su troppi stronzi. di mezzo il Cavaliere. Il palese accanimento di gran parte E la cosa risulta ancor più avvilente se si considera che, dei magistrati contro la sua persona, in nome della giustizia e come scrive il professor Fabio Calabresi sul blog della Carta costituzionale da loro stessi più volte calpestate, «Ereticamente»: «Oggi ci sarebbe un bisogno disperato della ha provocato l’indignata reazione di milioni di italiani che nostra presenza. Vediamo sorgere in tutta Europa movimenti hanno seguito con favore il Cavaliere sin dalla sua discesa in di opposizione identitaria al mondialismo, alla globalizzazio- campo nel 1994 (e lo hanno votato pure nelle ultime politi- ne, al capitalismo finanziario internazionale sempre più rapa- che). E le tante sinistre di cui è pieno il panorama politico ce e all’ibridazione etnica, minaccia diretta alle identità dei italiano se continueranno ad essere ossessionate da lui, raf- popoli europei. L’“Alba dorata” ellenica è forse il più rile- forzeranno il berlusconismo imperante. Il Cavaliere sarà ri- vante in questo momento, ma non è certo il solo. Ebbene, ora posto nel cassetto, soltanto se sarà sconfitto nettamente in noi non ci siamo. È inutile illudersi: i quattro o cinque movi- una competizione elettorale. Sparirebbe il berlusconismo, mentini tra l’altro divisi da rivalità insanabili e che raggiun- alimentato della sua corte fatta da chi lo adula o lo circuisce gono un consenso elettorale minimo, sono quanto di più pros- per tornaconto personale. Sino a quel momento il Paese ri- simo ci possa essere alla totale inesistenza. È una bizzarria marrà diviso in due fazioni. La fine (politica) di Berlusconi tutta italiana il fatto che quello che dovrebbe essere lo spazio segnerebbe anche quella di un folto manipolo di impresenta- dell’opposizione identitaria, lo spazio teoricamente nostro sia bili, incompetenti e ruffiani. occupato da un movimento localistico e separatista quale la Pare di capire, però, che il punto terminale del Cavaliere Lega Nord». è assai lontano, in particolare dopo la sentenza della Corte L’unica consolazione, di fronte a tanto sfacelo, è che costituzionale che ha ritenuto illegittime due norme della quel popolo, che fu ingannato dai…finti babà, esiste anco- legge, quella che istituiva il premio di maggioranza alla Ca- ra ed è ampiamente disponibile ad impegnarsi in una nuo- mera e al Senato e quella che prevedeva l’elezione di lista va battaglia identitaria per la sovranità nazionale. Ma non bloccate di candidati la cui composizione veniva decisa dalle più, è superfluo dirlo, sotto le bandiere della nuova Allean- segreterie dei partiti. Più volte, su queste colonne, avevamo za Nazionale. La Meloni, all’Ergife, non ha conquistato un denunciato la vergogna delle liste bloccate che, dal 2005 al simbolo, ma una lapide. Riposi in pace. 2013, non hanno consentito all’elettore di esprimere una pre- ferenza su un candidato. La scure della Consulta abbattutasi sul «Porcellum» ha vanificato le aspirazioni di Matteo Renzi e di Beppe Grillo che, da angolazioni diverse, speravano che il governo di En- rico Letta cadesse e si andasse subito alle elezioni con la leg- ge del 2005. Ognuno di loro riteneva di vincere per raggiun- gere il premio di maggioranza. Le vicende di Berlusconi e le decisioni della Corte costi- tuzionale riguardano, pur indirettamente il presente ed il fu- turo dei rimasugli della destra ex MSI ed ex AN che, ormai da un anno e più, sta tentando di risollevarsi dal baratro in cui l’ha cacciata Gianfranco Fini.

A destra continua la frammentazione (rottama- zione?) - È una destra - lo ripetiamo per l’ennesima volta - smarrita, delusa, incazzata, avvelenata, confusa, dispersa in decine e decine di rigagnoli. Ad ogni sorgere del sole, nasco- no nuovi movimenti. Ultimi, in ordine di tempo, «Riva De- stra», rispolverata da Fabio Sabbatani Schiuma, con l’ausilio del dinamico consigliere regionale Fabrizio Santori e «Insieme per l’Italia» del noto imprenditore Erasmo Cinque e dell’ex deputato finiano Andrea Ronchi. Va ricordato che Cinque, con notevole coraggio, nel 1993 appoggiò Gianfran- co Fini nella corsa a sindaco della capitale e, sin dall’inizio, DECADENZA BERLUSCONI sostenne con convinzione il progetto elaborato da Giuseppe Gennaio 2014 IL BORGHESE 17

Tatarella e Domenico Fisichella per la nascita di Alleanza Procure, perché il potente imprenditore è accusato di banca- Nazionale. Queste sigle vanno ad aggiungersi a quelle esi- rotta e aggiotaggio). stenti che hanno già sperimentato le prove elettorali, con ri- Bene ha fatto Fabio Rampelli, vice presidente del gruppo sultati non proprio esaltanti. A dimostrazione della mancan- di Fratelli d’Italia, nella seduta alla Camera del 5 novembre za di consenso popolare. Unica eccezione la formazione scorso, a censurare l’intervento del ministro della giustizia, «Fratelli d’Italia» di Giorgia Meloni, che è riuscita con uno Annamaria Cancellieri, che si sarebbe adoperata per la scar- striminzito 1,95 per cento a raggranellare ben nove deputati. cerazione di Giulia Ligresti. Attenzione. L’effetto giuridico della sentenza della Corte Su questo episodio, come interpretare il silenzio del pre- (che decorrerà tra alcune settimane quando saranno rese le sidente del partito, Ignazio La Russa? Geronimo La Russa, motivazioni), prevede un ritorno al proporzionale puro, in figlio di Ignazio, a chi deve essere grato per i suoi numerosi vigore nella prima Repubblica, fino a quando nel 1993, ven- e remunerati incarichi nei consigli di amministrazione gestiti ne sostituito dal cosiddetto «Mattarellum». Pertanto sarà suf- o controllati dai Ligresti? Il nome di Ignazio La Russa, inol- ficiente raggiungere una soglia minima per guadagnare seg- tre, richiama ad ogni passo quello di Silvio Berlusconi con gi. Con meno del 2 per cento ogni partito entrerà alla Came- cui è legato politicamente a filo doppio. Un legame, quello ra. Di questa evenienza, potrebbero approfittare il Fronte di La Russa con il Cavaliere, talmente solido, da indurlo a nazionale di Adriano Tilgher, Forza Nuova, Fiamma Trico- ignorare la vecchia, giovanile amicizia con Fini, quando lore e Casa Pound, ad esempio. È prevedibile, però, che i quest’ultimo è stato cacciato dal PDL tre anni fa. grossi partiti correranno ai ripari accordandosi su una nuova In quell’occasione, Gianfranco si sarebbe aspettato legge elettorale che eviti la frammentazione del Parlamento specialmente dal suo fraterno amico Ignazio, almeno un e la definitiva sepoltura del bipolarismo. cenno di solidarietà. «Ricordo il dolore che mi diede, Altra possibile previsione: un’ennesima competizione quando si piegò al diktat sulla mia espulsione (…) Da La elettorale condotta dalle sinistre contro Berlusconi (contro la Russa mi aspettavo di più. Per carità, era stato esplicito persona, sottolineiamo, non contro il politico), dividerà il Pae- nel suo dissenso. Ma, insomma, eravamo amici da se fra berlusconiani e antiberlusconiani dove non ci sarà spa- trent’anni…» (intervista di Fini ad Aldo Cazzullo, Corrie- zio per qualsiasi sigla di destra. Ne approfitteranno i grillini. re della Sera, 22 ottobre 2013). Par di capire: un’amicizia trentennale buttata a mare pur di non inimicarsi il Fratelli d’Italia: predicano bene ma razzolano male. «Padrino». L’imbarazzante presenza di Ignazio La Russa, uno dei principali rottamatori della destra - Ogni «leaderino» dei Il tormentone di Fini che torna a fare politica - Dal vari gruppi della destra smarrita ritiene di detenere la formu- giorno in cui Fini, davanti a pochi intimi, ha presentato il la magica per fare risorgere dalle rovine quella stupenda suo ultimo saggio Il Ventennio. Io, Berlusconi e la destra realtà politica, sociale, culturale, soprattutto umana che si tradita, ci si interroga sul possibile ritorno dell’ex presi- chiamava Alleanza Nazionale, erede del Movimento Sociale dente della Camera, alla politica attiva. Per alcuni giornali, Italiano. tra cui Libero che per primo ha affrontato l’argomento con Al momento, sembra che i tentativi di unificazione di un interessante articolo di Renato Besana, Fini avrebbe queste micro realtà politiche, siano naufragati, soprattutto siglato la pace con Storace, con la benedizione del Cava- per volontà di Fratelli d’Italia che, confortati dai sondaggi liere: «abilissimo nel praticare il dividi ed impera, in poli- che li vede in crescita, sperano - da soli - di costituire il pun- tica come nel ». Besana sostiene che «fu lui a favori- to di riferimento di una destra moderata, moderna, pulita, re l’uscita di Storace da AN, così da costringere Fini a autonoma dal punto di vista economico, effettivamente confluire nel PDL. Per ragioni comprensibili non tollerava sganciata da Arcore, rinnovata. Per raggiungere questo che alla sua destra esistesse un soggetto forte. Non ha obiettivo, Fratelli d’Italia dovrebbe dimostrare di essere coe- cambiato opinione, a maggior ragione dopo il riposiziona- rente con quanto enuncia: primarie, comportamento etico, mento di Forza Italia». Pur di continuare il dividi ed impe- volti nuovi alla guida del movimento, rinnovamento dei qua- ra, il Cavaliere sarebbe disposto a chiudere non uno ma dri dirigenziali, spazio ai giovani, eccetera, eccetera … Ma due occhi sui «tradimenti» e i voltafaccia di Fini, dando tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare… via libera all’operazione condotta da Storace sempre bene Infatti, non può certamente sfuggire alla pubblica opinio- accolto da Berlusconi. In questo senso Fini potrebbe torna- ne che la presidenza del partito è ricoperta dallo stagionato re a fare politica permettendo a Storace di ricevere l’aiuto Ignazio La Russa (66 anni, sette volte deputato!), ex coordi- di Futuro e libertà, in primis di Roberto Menia che è inter- natore del PDL che ha contribuito a distruggere. La Russa è venuto con un ottimo discorso alla manifestazione del stato chiamato pesantemente in causa - negli ultimi mesi dello «Parco dei Principi» (di cui abbiamo parlato diffusamente scorso anno - per i suoi rapporti con la famiglia Ligresti. nell’ultimo numero) il 9 novembre scorso organizzata pro- Ricordare ai nostri lettori le vicende di Salvatore Ligresti prio dal leader de La Destra. e dei suoi figli Jonella, Paolo e Giulia arrestati di recente per Secondo Domenico Gramazio, storico esponente della pesanti reati che vanno dal falso in bilancio alla manipola- destra romana, più volte parlamentare, è alquanto improba- zione del mercato? Faremmo cronaca nera e giudiziaria. bile che vada in porto l’accordo tra Storace e Fini. Que- Non è il momento. A noi interessano gli sviluppi politici del st’ultimo è politicamente bruciato. Presuntuoso, arrogante, caso, giacché i Ligresti hanno inquinato l’imprenditoria, l’e- privo di una strategia a lungo termine, ha anteposto i pro- conomia, la finanza e la politica italiana. (Più volte Salvatore pri privilegi personali al partito. Un grosso errore è stato Ligresti è incappato in disavventure giudiziarie. Nel 1986 è quello di sciogliere Alleanza nazionale e fondersi con For- stato coinvolto nello scandalo delle cosiddette «Aree d’oro» za Italia. Chi accoglie tra le sue file Fini, rischia un suici- di Milano. Nel 1992 è stato arrestato per corruzione nell’am- dio politico. Fini ha prima rottamato il MSI, poi Alleanza bito delle indagini sugli appalti della Metropolitana e delle Nazionale, quindi il PDL, ed infine Futuro e Libertà, il Ferrovie del Nord. Condannato, in via definitiva, a 2 anni e partitino dei suoi amici stretti che d’imperio aveva catapul- 4 mesi. Altre indagini risultano aperte da parte di diverse tato in Parlamento, approfittando del «Porcellum». 18 IL BORGHESE Gennaio 2014

Alemanno, rottamatore della destra romana, cerca casa - Frattanto è sceso di nuovo in campo Gianni Ale- manno, fondatore del movimento «Prima l’Italia» che, in PERCHÉ una lunga, articolata ed accorata lettera al «popolo della destra», si è augurato che al più presto venga ricostruita «una nostra casa, il partito della Nazione e del popolo ita- liano». Questa nuova casa sarà la nuova Alleanza naziona- continuare le e popolare che «raccolga tutto (e non solo) il popolo della destra». Goffo perché non credibile e fuori tempo, il di ALESSANDRO MEZZANO tentativo di rispolverare la «destra sociale». Quando è stato sindaco per ben cinque anni, Alemanno si è alleato con i poteri forti (così come avevano fatto i suoi predecessori), IN QUESTA nostra epoca in cui pare che il trionfo del materia- trascurando di curare i rapporti con i ceti socialmente più lismo, degli egoismi, della corruzione a tutti i livelli, della so- deboli. Non ha mai dato segnali di cambiamento o di di- praffazione, degli inganni sia senza limiti e senza possibilità scontinuità con il passato. di riscatto, può succedere di chiedersi perché ci si debba osti- I suoi più stretti collaboratori (da lui nominati) hanno nare a fare testimonianza di quell’etica sociale, di quei princì- dimostrato di avere a cuore i propri privilegi e non quelli pi di solidarietà e di equità, di quegli ideali di una società in dei cittadini. Quasi tutti hanno, in corso, indagini giudizia- cui l’uomo abbia la preminenza sul denaro e la politica sia rie. Il suo «braccio destro», Riccardo Mancini, è stato arre- limite e controllo dell’economia. stato per essersi intascato una tangente (acquisto bus). Insomma, per noi camerati, perché continuare a conside- In verità Alemanno cerca di accasarsi, dopo la disfatta rarci gli eredi del Fascismo. subita alle elezioni amministrative di Roma. Anche noi ci siamo posti la questione e, come spesso ac- Uno sferzante atto di accusa nei confronti della vecchia cade, la risposta ci è arrivata nel modo più semplice e diretto, classe di dirigente di Alleanza Nazionale che ha gestito nel senza contorcimento di meningi e senza meditazioni dotte. passato il partito «come fosse proprietà privata» e contro co- Ci è capitata tra le mani la lettera che scrivemmo a Gian- loro che il partito lo lasciarono ed ora tentano di reinserirsi franco Fini il 10 febbraio 1994 per dare le dimissioni dal MSI per spartirsi i 100 milioni circa del patrimonio della Fonda- e la vogliamo riprodurre qui perché, nella sua semplicità, ci zione di AN, è stato lanciato da Marcello De Angelis, ex di- pare ancora oggi una valida spiegazione al perché continuare. rettore del Secolo d’Italia e già parlamentare di AN. Afferma De Angelis che «siccome c’è tanta gente a «Caro Fini, spasso che non vuole rassegnarsi a restare fuori dai giochi, Sono un vecchio iscritto al MSI al quale aderii a 18 anni ma sa di avere dilapidato un patrimonio enorme di voti con i nel lontano 1953. Ti scrivo per dirti che sono frastornato e propri fallimenti personali, pensa di supplire cavalcando la che non potrò più continuare ad essere iscritto al partito. Co- passata gloria e facendo l’asino che porta le reliquie (la me avrai capito, mi sento spiazzato dall’accantonamento di gente si inchina al passaggio delle reliquie dimenticando tanti nostri valori, di tanti ideali e, perché no, di tanti simboli che sotto c’è un asino)». Continua De Angelis: «Per fare che sono, nello stesso tempo, le radici e l’humus dai quali politica servono soldi. Non è difficile capire quanto faccia la nasciamo e traiamo forza e spinta ideale. differenza avere o meno la disponibilità di 40 milioni di li- Non lo dico in funzione del mio passato; ti assicuro che quidi e altrettanto di beni immobili per garantirsi un futuro non metto nel conto l’essere stato, quasi da solo, nel mio pae- politico». se del Monferrato, negli anni ’50, contro la straripante, esul- Nessuno tiri in ballo l’«ideale», i «martiri», i «valori tante e proterva arroganza degli ex partigiani e dei nuovi co- immortali», la «giusta battaglia». L’obiettivo sono soltanto munisti (alcuni, in paese, li ricordavano in camicia nera..). i soldi. Non lo dico nemmeno perché nel ’68 e negli anni seguen- ti, a Milano ho continuato a sostenere, in piazza del Duomo, dove tanti presenzialisti di odierni dibattiti televisivi brillava- no per la loro pavida assenza, le idee del Fascismo, i valori dei Diciotto punti di Verona, le verità sugli orrori e la stupidi- tà del bolscevismo nostrano e straniero e l’amore, nonostante tutto, per questa nostra Patria maltrattata! Queste sono state mie scelte, libere e responsabili ed a me hanno insegnato, quando ancora ero Balilla, che le responsa- bilità e le conseguenze, positive e negative, delle proprie deci- sioni, sono un fatto personale che riguarda solamente se stes- si! No, il mio problema è un altro. Il mio problema si chiama GLAUCO BIANCHI. Vedi, Glauco Bianchi è un ragazzo che nel 1945 aveva 17 anni e mezzo ed è rimasto fermo a quell’età perché nell’Apri- le di quell’anno è morto. È morto combattendo durante un attacco dei partigiani alla sua caserma della Guardia Nazio- nale Repubblicana. Era l’ultimo rimasto vivo alla fine di quella battaglia sostenuta da lui e dai suoi Camerati per non arrendersi alla sovversione rossa, per difendere un onore che si chiama fedeltà, per non togliersi la camicia nera, per non PER I FIGLI QUESTO ED ALTRO ... ammainare la bandiera della Patria e degli ideali. Glauco Gennaio 2014 IL BORGHESE 19

Bianchi, rimasto senza munizioni, ha preferito la morte alla resa, ha preferito spegnere la vita, che alla sua età urla la volontà di essere, ha rinunciato ad un futuro che gli spettava, LA DESTRA per testimoniare una FEDE che rappresentava il suo univer- so e senza la quale la vita, a 17 anni e mezzo, gli è parsa po- vera e vuota! Glauco Bianchi non ha naturalmente ricevuto medaglie, dopo Renzi né citazioni, né ricordo ufficiale. Credo anzi che, al di fuori di me e di altre quattro o cinque persone, nessuno oggi sa che di RICCARDO SCARPA Glauco sia mai esistito. Glauco Bianchi ha avuto solamente il dolore orgoglioso e pieno d’amore di sua madre e dalla mia, che la conobbe e ne divenne amica in quegli anni. MATTEO Renzi è un bene per la Destra, e soprattutto per l’I- Io però ho un debito enorme verso Glauco Bianchi che mi talia. Con la vittoria che lo ha portato alla guida del Partito ha insegnato, con l’esempio e non con le chiacchiere, che si Democratico, innanzitutto, è tramontata ogni velleità di ritor- può scendere in campo per un ideale anche quando, e forse di no ad una legge elettorale proporzionale; a meno che lo stallo più, il pericolo è grande ed il tornaconto è inesistente. della legislatura in corso non ci porti, quando sarà, a votare Mi ha insegnato che le tattiche ed anche la grande strate- col porcellum senza premio di maggioranza e, quindi, ridotto gia sono frutto del cervello e diventano valide solo se sono a proporzionale pura dalla sentenza della Corte Costituziona- anticipate da una precisa scelta del cuore! le. Anche in questo caso, però, non è prevedibile una polve- Mi ha insegnato come lui stesso rappresenti il miracolo rizzazione della rappresentanza politica in partiti microscopi- più sublime, la simbolica sintesi di un periodo storico e di ci. Dai referenda di Mariotto Segni negli anni novanta, infat- una politica umana e sociale che ha saputo dare corpo e va- ti, per varie vicende gli Italiani sono andati a votare con siste- lenza agli ideali tanto da produrre gesti come quello di Glau- mi elettorali anche molto diversi tra loro: dalle elezioni per il co Bianchi! Parlamento europeo a quelle municipali hanno usato sistemi Ora, capisci che il mio debito è veramente molto grande sia maggioritarî, le leggi per l’elezione delle Camere del Par- ed è soprattutto un debito d’onore che io ho difficoltà, nel lamento nazionale, sia proporzionali più o meno puri, per al- mondo d’oggi, a pagare. L’unico modo che mi resta è conti- tri organi rappresentativi a diversi livelli territoriali, ma co- nuare a fare sopravvivere, con la testimonianza, quei valori e munque hanno espresso sempre scelte nette per le coalizioni quegli ideali che furono di Glauco e che sono i miei. di centrodestra o centrosinistra. Ad essere maggioritarî sono Ecco perché non accantonerò per nessun motivo, né tatti- gli Italiani, prima delle leggi elettorali, perché vogliono poter co, né strategico, né la camicia nera, né i Diciotto punti di scegliere da chi essere governati; almeno quelli che vanno a Verona, né il corporativismo, né tutta l’eredità ideale che il votare. Non fa eccezione il voto «a cinque stelle», perché la Fascismo ci ha tramandato. scelta di quelli elettori è sempre bipolare, fra la classe politica Ti lascio alla tue manovre politiche ed ai tuoi calcoli elet- ed un movimento che la contesta. torali. Tra le forze politiche che si pongono come tali, ora la si- Io non posso restare nella stessa casa con chi, con Mac- tuazione è questa: la Sinistra ha un capo riconosciuto del suo chiavellico disegno, calpesta valori ed ideali per raggiungere maggior partito, con un programma di sinistra non comuni- il successo politico». sta; la Destra ha un vecchio capo, un po’ suonato dal pugilato giudiziario e per questo un tantino monomaniacale, ed un Come si vede è una lettera che ciascuno di noi potrebbe certo numero di diadochi, aspiranti alla successione, un poco sottoscrivere anche oggi, a distanza di dieci anni. tutti d’età anziana. Chi dipinge Matteo Renzi un giovane Secondo noi spiega anche le motivazioni per continuare a rampante evidentemente ha conosciuto soltanto la geronto- testimoniare e lottare per i nostri ideali. crazia nazionale, in quanto in tutto il resto del mondo un qua- Oltre che per la nostra intima convinzione, il continuare rantenne è già entrato negli «anta», è un uomo maturo il qua- sul nostro cammino è un dovere che abbiamo verso tutti i no- le, se non ha successo allora, non lo avrà più. Questo, nel re- stri caduti che ci hanno insegnato con l’esempio cosa sia la sto del mondo, non vale soltanto per le professioni, ma anche coerenza e la fedeltà e ci hanno vincolati a far sì che il loro per la politica: ci si afferma fra i trenta ed i trentacinque anni, sacrificio sia fruttifero e non risulti inutile. ed a capo di governo o di partito si arriva proprio a qua- Tutti noi abbiamo un debito grandissimo verso di loro e, rant’anni; fra la cinquantina e la sessantina, salvo eccezioni, se siamo gli uomini che diciamo di essere, dobbiamo onorarlo si comincia a pensare alle memorie, se qualche editore è di- con l’impegno, la testimonianza, la lotta! sponibile, a costituire o presiedere fondazioni culturali, ad Boia chi molla! ambire alle gran maestranze di gran logge nazionali o ad altre opere filantropiche o dimensioni spirituali. Matteo Renzi è diventato capo partito ad una età giusta, e mira ad essere capo del governo poiché ha gli anni opportuni. È capo della Sinistra e dice cose di sinistra. Il voler fare a meno del Senato è una di queste: è dall’inizio del milleotto- cento che a Sinistra si propongono Parlamenti monocamerali, con una sola Assemblea nazionale eletta a suffragio universa- le diretto, come nella Costituzione spagnola di Cadice. È la Destra che dovrebbe ripensare il Senato. Come scrisse Vitto- rio Emanuele Orlando nei suoi Principî di Diritto Costituzio- nale, esistono due teorie della rappresentanza: quella radicale per cui il popolo rappresentato è un universo atomistico d’in- dividui eguali; quella nazionale in cui vanno rappresentate 20 IL BORGHESE Gennaio 2014 anche le articolazioni sociali della Nazione. Come, ad esem- PER UNA DESTRA CHE NON VINCE pio, scrisse Gaetano Mosca, la questione costituzionale del secolo scorso fu inserire nel sistema costituzionale la rappre- sentanza delle categorie sociali con le loro istanze, ed all’og- gi questo è l’elemento centrale del Manifesto politico e pro- CERCASI grammatico per la rifondazione dello Stato, divulgato dal CESI - Centro Nazionale Studî Politici ed Iniziative Culturali presieduto da Gaetano Rasi, e la cui redazione è stata coordi- nata da Franco Tamassia. Quel manifesto ben potrebbe essere un nuovo «leader» preso a base per una riforma in tal senso del Senato. Poi v’è la proposta, sempre novecentesca, di Salvador de Madariaga, di FRANCESCA SICILIANO il quale segnalò l’opportunità d’affiancare alla rappresentan- za una testa un voto, quella delle famiglie. Posto che forse il difetto principale delle democrazie è di portare alla selezione CHE cosa diavolo sta succedendo a destra? Se lo chiede d’una classe politica che, ottenendo il potere per via elettora- mio nonno, dall’alto dei suoi novant’anni; se lo chiede mio le, vede soltanto le questioni che si pongono nel tempo tra padre, a sessanta. E me lo chiedo io, giovane donna quasi un’elezione e l’altra, e non affronta quelle di lungo periodo trentenne, che dopo aver trascorso l’adolescenza e la post- (la crisi attuale, ad esempio, è nata anche da politiche econo- adolescenza a rincorrere un ideale, oggi lo vedo tradito e miche fatte per soddisfare gli elettori, scaricando i costi sulle sfocato. generazioni future, che sono le odierne), forse una rappresen- Tradito da quel partito che alla fine degli anni ‘90 cre- tanza familiare potrebbe essere un rimedio, posto che in fa- devamo potesse rappresentare e formare una solida classe miglia si pensa all’avvenire di figli e nipotini, oltre al pro- dirigente in grado di contrastare lo strapotere delle sinistre prio. Infine, all’inizio di questo secolo Ralph Dahrendorf, il (comuniste e post-comuniste), incarnando i valori della grande sociologo tedesco trapassato in Gran Bretagna mem- tradizione. Credevamo che un giovane Gianfranco Fini bro della Camera dei Pari, si disse convinto che certe delibe- fosse in grado di rispolverare una cultura di destra - per razioni, ad esempio di leggi come il regolamento del testa- troppo tempo finita in un cono d’ombra - rendendola attua- mento biologico, potrebbero meglio riflettersi in camere non le e liberandola da un becero anacronismo. Credevamo sottoposte alle emozioni dell’opinione pubblica, perché com- perfino che i Colonnelli fossero capaci di realizzare «i so- poste da personalità del pensiero, della scienza e delle arti gni» degli italiani, rendendo fattibili le prospettive di be- selezionate non per elezione. Chiamò la sua proposta: nessere e di futuro. Anche in tempo di crisi. «Senati etici». L’epilogo lo si conosce, è storia. Con il tramonto del Tutto questo dovrebbe essere oggetto d’una riflessione partito di Fini, anche le speranze di quei giovani che, sul sulla riforma del Senato e di proposte da parte della Destra, finire degli anni ‘90 e alle porte del nuovo millennio, han- ma non della Sinistra, che ha un’idea radicale della rappre- no speso tempo ed energie per realizzare un sogno, sem- sentanza democratica, e che portò all’Assemblea Costituente brano tramontate. Noi, i giovani universitari di destra (gli ad un bicameralismo finto, fatto di Camere fotocopia, stante appestati secondo alcuni studenti e professori) abbiamo il quale Matteo Renzi fa benissimo a voler cancellare il dop- lottato nelle facoltà portando avanti idee, valori e obiettivi, pione. Il Renzi ha anche fregato qualche capo d’abbigliamen- convinti che avrebbero portato concretezza, autenticità e - to alla Destra, come quando proclama che l’eguaglianza fra i sic! - giustizia. Come si suol dire, mangiavamo pane e po- cittadini non significa disconoscimento del merito, e batte sul litica e credevamo che con i nostri ideali a far da leva rifinanziamento e la riforma dell’istruzione e della ricerca avremmo potuto sollevare il mondo. scientifica. Non è colpa del nuovo capo della Sinistra, se la Con l’agognata laurea, noi giovani nati all’inizio degli Destra, che avrebbe avuto dovere di avere fra i suoi miti la anni ‘80, abbiamo raggiunto il nostro personale traguardo, riforma abbozzata da Benedetto Croce ministro di Giovanni ma abbiamo assistito all’inizio della fine del partito. Una Giolitti ed attuata da Giovanni Gentile ministro di Benito fine dovuta a poca saggezza e poca lungimiranza, o forse Mussolini, invece ha smontato il nostro sistema d’istruzione alla smania di potere, o a eccessiva ambizione. Con sgo- coi due ministri più incolti e sciagurati, Letizia Moratti e Ma- mento e incredulità abbiamo visto AN, il partito per il qua- ria Stella Germini. Anche poiché non fu un errore, ma l’at- le avevamo lottato e ci eravamo fatti anche prendere a pu- tuazione d’una politica aziendalista, volta non a istruire liberi gni all’università, unirsi, anzi sciogliersi nella Forza Italia pensatori, ma formare ignoranti quadri aziendali, manipolabi- di Berlusconi. Risultato: il Pdl. li dalle organizzazioni. Gli anni al governo del Pdl unito, dopo una brevissima Si potrebbe continuare nell’elenco dei silenzi o cattive esperienza sinistro-centrica targata Prodi, ci hanno visto, azioni della Destra e dei buoni propositi di Matteo Renzi, ma laurea in tasca, alla spasmodica ricerca di un lavoro che è evidente che oggi la Sinistra ha una guida, mentre la Destra stentava ad arrivare. In compenso è arrivata la crisi che ha no. Siccome la Democrazia maggioritaria ha, però, per pro- spazzato via i nostri sogni e le nostre speranze, rendendo il pria struttura, necessità di un’alternativa, un rilancio della futuro sempre più incerto e sempre più sfocato. Destra sarà la logica conseguenza del governo della Sinistra I più lungimiranti hanno mollato, altri (me compresa) a due condizioni: che Matteo Renzi, prima o poi, s’affermi hanno continuato a crederci: a credere alle parole di colui guida d’un governo che traduca in fatti le sue proposte, il ché il quale era ormai diventato il nostro leader; a credere che potrebbe già avvenire determinando le proposte di riforma lo stallo economico non riguardasse l’Italia - ristoranti e dell’Unione europea che Enrico Letta sta preparando pel se- cinema sono sempre pieni (ipse dixit) - e che comunque mestre di presidenza italiano, nel 2014; e che la Destra ritro- sarebbe passato in fretta. Sono trascorsi mesi e poi anni, vi, nel proprio più autentico patrimonio genetico, le contro- con una inutile laurea chiusa nel cassetto, ad inviare curri- proposte da opporvi ed una guida in grado di presentare agli culum vitae perfino ai call center e ad agenzie di volanti- Italiani l’alternativa. naggio. Sursum corda, continuava a ripetere la nostra clas- Gennaio 2014 IL BORGHESE 21 se dirigente al governo, quella di pseudo-centrodestra: ani- IL RITORNO DI «FORZA ITALIA» mo ragazzi, continuate a lottare per i vostri ideali, quelli nessuno ve li potrà mai togliere, nessuno li tradirà mai! Il profilo della politica italiana però continuava a muta- re. Dopo una scissione all’ultimo sangue, consumata a L’ULTIMA suon di indici puntati e probiviri, noi giovani «ex AN ora obtorto collo pidiellini» ci siamo trovati davanti a un drammatico bivio: seguire il partito che cominciavamo a sentire nostro o fare un salto nel buio con il neonato FLI illusione seguendo il vecchio leader? Abbiamo scelto la prima stra- da, quasi tutti; abbiamo provato a credere ancora alle paro- di AMERICO MASCARUCCI le di chi continuava a prometterci un futuro roseo, grandio- so e alla portata di tutti: il sogno americano, ci diceva, tra- slato nel nostro Paese. E allora via, riproviamo a scendere ALLA fine il divorzio si è consumato: i ministri dell’ex Pdl, in campo al suo fianco, a difenderlo nonostante sembri in- con Angelino Alfano in testa, hanno preferito abbandonare difendibile aggrappandoci ancora alla speranza di un futu- Silvio Berlusconi piuttosto che le poltrone di governo. ro migliore. Hanno dato vita ad una nuova formazione politica, an- Ma un «bel» giorno il Cavaliere venne disarcionato dando a fare da ruota di scorta a Enrico Letta e al Partito sotto i colpi impietosi dello spread. Imperterrito non si ar- Democratico. Quello stesso Pd che ha cacciato il Cavaliere rese e dall’opposizione continuò a ripetere il solito mantra: dal Senato, votando la sua decadenza da parlamentare, in se lo avessimo rivotato, tutto sarebbe tornato al suo posto. seguito alla condanna definitiva per frode fiscale inflittagli Ma anche i suoi fedelissimi iniziarono ad abbandonarlo: dalla Cassazione. E qui è il caso di aprire una parentesi; il poco prima delle elezioni di febbraio la piccola Giorgia Pd ha davvero poco da gioire, ad iniziare dall’arcigno pre- con i suoi Fratelli d’Italia mise la fine all’esperienza nel sidente del gruppo senatoriale Luigi Zanda. Se agli avver- Pdl, trascinandosi dietro il Colonnello La Russa e un fede- sari non è rimasto che accodarsi al carro della magistratu- lissimo ex forzista come Crosetto. La scissione, dicono in ra, ciò è accaduto perché le armi della politica si sono rive- molti, fu fatta a tavolino, con tanto di placet (e fondi per la late del tutto inefficaci per battere Berlusconi. La sinistra, campagna elettorale) elargiti dal Cavaliere, che intanto, dal 1994, le ha tentate tutte pur di sconfiggere l’uomo di forte della sua potenza e con le politiche alle porte, decise Arcore sul terreno elettorale, incassando sonore sconfitte; di riscendere in campo e lottare per la riconquista del Pa- quando è andata bene, i cattocomunisti si sono dovuti ac- lazzo. L’ha mancata di un soffio, lo scarso carisma di Ber- contentare di vittorie monche, come avvenuto alle ultime sani alle urne si è rivelato fatale. E dopo un tira e molla di elezioni politiche. Alla fine non è rimasto che sperare nel tre mesi ci siamo beccati pure il governissimo col PD. Per «soccorso rosso» di Magistratura Democratica, che in il bene del Paese, ovvio. Per fare le riforme strutturali, per qualche modo è arrivato. incrementare crescita e occupazione. Berlusconi non sembra affatto intenzionato a mollare. Nel Intanto di lavoro, per tutti noi, neanche a parlarne. I for- traumatico consiglio nazionale del 16 novembre scorso, che tunati potevano vantare un contratto a tre mesi, i fortunatissi- ha sancito la separazione da Alfano e company, ha rilanciato mi a un anno; una cosa ci accomunava: tutti eravamo ancora «alla grande» Forza Italia con l’idea di recuperare lo spirito a casa con mammà. Intanto il Pdl continuava a promettere e del 1994. Un’impresa ambiziosa ma, nello stesso tempo, sen- mentre gli «eletti» continuavano a proclamarsi indignati per za grandi speranze di successo. È vero, nel ’94 FI fu una ge- la disoccupazione giovanile, questa aumentava arrivando a niale intuizione politica, in poche settimane riuscì a mettere al sforare la soglia psicologica del 40 per cento. E ancora oggi tappeto una sinistra ancora fortemente comunista che già si non sappiamo se il fondo è stato toccato: la situazione dege- sentiva padrona a Palazzo Chigi. Berlusconi mise in piedi un nera giorno dopo giorno e con la sentenza definitiva di con- movimento nuovo, slegato dalle vecchie logiche della politi- danna nei confronti del Cavaliere per molti altri è scattata ca, innovativo sotto ogni punto di vista. La gente era stanca l’ora «x». C’è chi ha ritenuto opportuno abbandonare l’alveo dei vecchi partiti e premiò quella che sembrò a tutti una pro- del centrodestra, sostenendo fosse più utile ricollocarsi a de- posta rivoluzionaria e attraente. stra, magari con il vecchio simbolo di Alleanza Nazionale. E Perché quello spirito, quell’entusiasmo oggi tanto ri- poi ci sono loro, gli uomini del Nuovo Centrodestra capita- cercato, è poi andato perduto? Presto detto. Berlusconi ha nati dall’ex «Delfino» Alfano, che non hanno retto al colpo ritenuto, sbagliando, che per conservare il potere il più a della rinata Forza Italia all’opposizione e hanno preferito lungo possibile, fosse necessario affidarsi ai professionisti continuare a sostenere terga e governo. Con le intese che, da della politica. Dalla vecchia Dc sono approdati in FI per- larghe, son diventate strettissime. sonaggi del calibro di Claudio Scajola, Giuseppe Pisanu e A che punto siamo noi giovani? Sempre qui, fermi e Roberto Formigoni; dal Partito Socialista ecco arrivare Fa- immobili; abbiamo perduto la capacità di emozionarci, non brizio Cicchitto, Maurizio Sacconi, Gianni De Michelis; riusciamo più a sentire il brivido di un nuovo progetto po- persino un comunista come Sandro Bondi si ritrovò im- litico, non ce la sentiamo più di scendere in piazza per so- provvisamente folgorato sulla via di Arcore. Per non parla- stenere un leader che ci ha tolto la speranza. Non ci aspet- re di Giorgio La Malfa, ultimo segretario di un partito, il tiamo, ormai, molto dalla politica, siamo delusi, disillusi e PRI, nel quale era rimasto praticamente soltanto lui. Perso- disinnamorati e siamo consapevoli che con gli ideali non si ne che, entrate in FI elemosinando seggi per la sopravvi- mangia. Ma siamo italiani, crediamo nella nostra nazione e venza, hanno presto scalato i vertici del potere, estromet- cerchiamo un leader capace di ridarci entusiasmo e voglia tendo i forzisti della prima ora, quelle cosiddette facce di lottare per il nostro futuro e il nostro Paese. La destra nuove che avevano animato lo spirito del ’94. non vince, Alfano non convince. E poi c’è Renzi. Che sia Oggi Berlusconi è un «leone ferito», braccato dalle giunto il momento di dargli una possibilità? procure, alle quali va detto, offre pretesti ed elementi a io- 22 IL BORGHESE Gennaio 2014 sa per istruire indagini. L’ultima accusa destinata a cader- LAICA INQUISIZIONE ANTIFASCISTA gli sulla testa è la corruzione in atti giudiziari per aver «comprato», a detta dei giudici del processo Rubygate, le testimonianze delle ragazze che partecipavano ai festini. Era opportuno che versasse loro 2.500 euro al mese? Tra- NON SI TOCCA lasciando gli aspetti giudiziari, è realmente credibile que- sto Berlusconi post decadenza? Pur volendo essere genero- si, non si può rispondere in maniera affermativa. Il Cava- liere è il principale responsabile della rielezione di Giorgio la Resistenza Napolitano al Quirinale; è stato lui a chiedere a gran voce le larghe intese all’indomani del pareggio elettorale; ed è di GIANFRANCO DE TURRIS stato sempre lui a scegliere quei ministri oggi accusati di tradimento. È stato Berlusconi ad insediare Alfano al Vi- minale, dove il vice premier pare si materializzi soltanto al FRA il 1861 e il 1865, in concomitanza con le guerre d’in- tramonto, essendo per il resto della giornata impegnato dipendenza italiane, si svolse la cosiddetta guerra di seces- con le attività di partito, il Pdl ieri, Ndc oggi. Il Cav è or- sione americana, o meglio guerra fra gli Stati americani, mai asserragliato in una sorta di «fortino dell’ultimo giap- entrambi indipendenti e sovrani, l’Unione del Nord e la ponese» circondato da pochi, discutibili consiglieri, fra i Confederazione del Sud. Fu in sostanza una guerra civile e quali spicca Denis Verdini. Sogna un movimento rinnovato costò mezzo milione di morti, quasi quanto la Grande e tante facce nuove; ma se il futuro è rappresentato dai Guerra 1915-1918 costò poi all’Italia. Fu un conflitto terri- «falchetti» arruolati dalla Santanché, giovanotti apparente- bile e spietato che lasciò odi profondi e strascichi anche di mente tanto presuntuosi e pure con la puzza sotto il naso, guerriglia. Settantun anni dopo, nel 1936 uscì un romanzo c’è poco da stare allegri. di Margaret Mitchell che ebbe un enorme successo interna- A maggio si voterà il rinnovo del Parlamento Europeo zionale, cui contribuì anche il film del 1939 diretto da Vic- e, con ogni probabilità, riavremo la «Balena Bianca» in tor Fleming con Vivien Leigh e Clark Gable, Gone, with versione Partito Popolare Europeo. Troveremo riuniti, sot- the Wind (Via col vento), entrato nella storia del cinema. to lo stesso simbolo, i vari Alfano, Casini, Formigoni, Romanzo e film revisionisti, come oggi si direbbe con or- Mauro, Cesa, forse anche Fioroni e Castagnetti in fuga dal rore e malcelato disprezzo: una apologia ed una elegia del- Pd. Un assembramento marcatamente «clericale», pieno la Confederazione, del modi di vivere del Sud agricolo, zeppo di ciellini di prima generazione, che andranno a cer- una condanna dell’invasione e della rozzezza del Nord in- care la consueta sponsorizzazione nella Conferenza Epi- dustriale, i «buoni» erano i sudisti, i «cattivi» erano i nor- scopale (ma Bagnasco è prossimo ad essere sostituito). disti. Nessuno, a mia memoria, condannò, demonizzò, Il Pd continuerà ad essere lacerato dalla guerra fra il ostracizzò prima il libro e poi la pellicola, anzi, come det- democristiano di terza generazione Matteo Renzi, ed il co- to, ebbero grande successo entrambi e le figure di Rossella munista, soltanto apparentemente ex, Gianni Cuperlo. La O’Hara e Rhett Butler sono entrate addirittura nell’imma- destra difficilmente riuscirà a riunire le varie anime della ginario collettivo nonostante fossero dei «vinti». diaspora con il risultato che, né i Fratelli d’Italia della Del resto, sia all’epoca come ancora oggi negli Stati Meloni, né tantomeno la nuova AN messa in piedi da Fran- Uniti nessuna legge federale o locale, nessuna opinione cesco Storace, riusciranno da soli a superare lo sbarramen- diffusa o sentire comune reprime, penalizza, multa, impri- to del 4 per cento. giona, condanna moralmente e civicamente chi espone la Non essendo presente al momento un leader di destra, bandiera confederata, chi suona musica dixie, chi effettua realmente credibile e carismatico, sul modello di Marine rievocazioni storiche in costume delle battaglie della guer- Le Pen, verrebbe quasi spontaneo affidarsi a Beppe Grillo, ra civile, chi descrive con nostalgia o addirittura inneggia l’unico che in tempi non sospetti ha proposto l’uscita ancora adesso al modo di vivere e pensare del Sud sconfit- dell’Italia dall’euro, mettendo in guardia i pasdaran to. Un grande scrittore pressoché ignoto in Italia, Allen Ta- dell’europeismo dal rischio di perdere sovranità in favore te, pubblicò nel 1926 una Ode ai caduti confederati delle lobby finanziarie e bancarie che governano l’Europa. (Mondadori, 1970) e il generale Lee, loro comandante in Grillo ha dimostrato in questi anni di saper parlare anche il capo, ha le sue statue negli Stati ex confederati. linguaggio della destra, come ha dimostrato recentemente, In Italia, nel 2013, a settanta anni dalla caduta del fasci- scagliandosi contro l’abolizione del reato di clandestinità e smo e a sessantotto dalla fine della guerra mondiale e civi- sfidando il politicamente corretto della sinistra e dei catto- le le cose vanno assai diversamente che negli Stati Uniti. lici di Famiglia Cristiana. Ma Grillo ha clamorosamente In Italia oggi certe manifestazioni corrispettive a quelle sbagliato la scelta dei candidati alle ultime elezioni politi- sopra descritte negli USA sono proibite e sanzionate, e ci che (tutta colpa della rete?), riempiendo il Parlamento di sono leggi che vietano di esprimere determinate opinioni estremisti di sinistra e di attivisti dei centri sociali. Il Movi- in merito che non siano quelle dello storicamente corretto. mento5Stelle oggi è considerato più a sinistra di Sel e poco Quel che è peggio, è che si sta imponendo in maniera sem- appetibile per gli elettori di destra. pre più virulenta e intollerante una specie di Santa, anzi In questo desolante scenario, Berlusconi si aggira di- una Laica Inquisizione Antifascista gestita dall’ANPI che sperato alla ricerca di un nuovo ’94 convinto di poter supe- condanna tutto quello che, a suo dire, «infanga la resisten- rare Grillo sul terreno del grillismo. Intanto però alle ulti- za», anche se si tratta della sacrosanta verità. Come disse me elezioni ci ha propinato le stesse facce di sempre, piaz- Giancarlo Pajetta nel 1961: «Io tra la verità e la rivoluzio- zando nei posti blindati quegli stessi dirigenti della nomen- ne, scelgo la rivoluzione». E della verità chissenefrega. clatura (ex) pidiellina che oggi lo hanno abbandonato per Senza ricordare i libri prima di Pisanò e poi di Pansa non morire berlusconiani. Neanche il migliore Tafazzi che hanno raccontato fatti veri, sono sufficienti due o tre avrebbe saputo far di meglio, cioè di peggio. esempi eclatanti, ma che non hanno suscitato sdegnate rea- 23pag 1_014:Layout 1 16/12/13 08:41 Pagina 23

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zioni sulla cosiddetta grande stampa italiana e presso la non può vincere un premio democraticamente votato. Certi comunità degli storici e degli intellettuali, non preoccupati libri non possono essere degni di ottenere un riconosci- editoriali, non dichiarazioni allarmate delle vestali della mento giacché non sono in linea col resistenzialmente cor- libertà di pensiero. Due o tre episodi diciamo «revisio- retto. E c’è stato un poveretto di Prato che ha detto di ave- nisti» che hanno messo a nudo delle verità note ma tenute re intenzione di querelare il premio, la giuria, i vincitori e ben nascoste. quant’altro proprio per «lesa resistenza». Folclore puro, Il primo è la rivelazione nel saggio Partigia (Einaudi) ma che deve far riflettere sul punto in cui si è giunti dopo che due giovani partigiani, della brigata di cui faceva parte sette decenni dalla fine del conflitto. il futuro scrittore Primo Levi, vennero uccisi a sangue Il terzo episodio riguarda Rolando Rivi, il seminarista freddo, dopo un processo interno, dai loro stessi compagni, quattordicenne trucidato il 13 aprile 1945: venne rapito, e non invece dai fascisti come fu poi ufficialmente detto. torturato e ucciso nei boschi vicini a Castellarano nel fami- Come tali, vengono ancora ricordati in lapidi varie e a loro gerato Triangolo della Morte in Emilia Romagna. Papa sono intitolati luoghi pubblici. L’autore del libro è uno sto- Bergoglio lo ha proclamato beato nell’ottobre 2013 ricono- rico progressista doc di scuola azionista torinese, Sergio scendone il martirio per mano dei partigiani comunisti, una Luzzatto, i cui furibondi attacchi ideologici impedirono al verità nota ma celata ai più. Una mostra a lui dedicata, al- romanzo Le uova del drago di Pietrangelo Buttafuoco lestita inizialmente al Meeting di Comunione e Liberazione (Mondadori, 2005) di vincere il premio Campiello. Una a Rimini è stata poi presentata in varie città e paesi sino a fonte, quindi, ortodossa non eretica. Nonostante ciò il che è giunta a metà novembre in quel di Rio Saliceto in buon senso e la verità storica non hanno ancora indotto, di provincia di Reggio Emilia dove è stata costretta a chiude- fronte a simili rivelazioni, di modificare le targhe in cui si re perché la preside della scuola che la ospitava ha affer- ricordano i due come partigiani uccisi dai nazi-fascisti, co- mato che è «impossibile contestualizzare la mostra dal me si suol dire. Martiri fasulli, dunque, ma nessuno, dai punto di vista storico e didattico» (pura aria fritta) sulla politici, agli intellettuali, ai giornalisti si indigna e pro- spinta di alcuni genitori che avevano protestato perché muove una campagna per il ripristino la verità storca. «infanga la resistenza» (ormai è un modo di dire consoli- Il secondo episodio ha un sapore grottesco, al limite dato). La verità dunque «infanga». Ma, ha scritto in punta del ridicolo se non ci fosse da piangerci sopra (ne ha già di penna Antonio Caroti in un commentino sul Corriere parlato diffusamente Mario Bernardi Guardi sul Borghese del 24 novembre 2013, non si deve aver paura della Storia di dicembre 2013, ma è il caso di riassumerlo per la sua anche perché qui comunque si tratta di un episodio che emblematicità). Il Premio Acqui Storia 2013 è stato vinto nulla ha a che fare con la «resistenza» vera e propria («del per la sezione romanzo da L’ultima notte dei fratelli Cervi tutto estranee risultano circostanze e motivazioni»). L’illu- (Marsilio) scritto da un giornalista del Corriere della Sera, stre giornalista dimentica che invece quel crimine efferato Dario Fertilio, un liberalconservatore non certo un «fascista». Di fronte a questa decisione l’ANPI locale si è sollevata accusando l’opera di infan- gare come al solito la memoria di quei morti, fucilati dal fascisti, e la á=åìçîá=äáÄêáÇÉ resistenza nel suo complesso. Nem- meno Fertilio avesse scritto un ro- manzo su L’ultima notte dei fratelli |Ä|uÜ|wxÄUÉÜz{xáx Govoni, sette proprio come i Cervi Lanfranco Palazzolo 50 ma uccisi dai partigiani in quanto ri- Il Parlamento inutile. tenuti fascisti, e che nessuno mai ri- Stupidario parlamentare corda Fertilio, in un pacato e ironi- Francesco pagg. 250 • euro 16.00 co articolo sul Corriere del 21 otto- Paolo d’Auria 51 Felice Borsato bre 2013 fa capire quali possono es- Giorgio Almirante PUBBLICITÀQUO Maestro della parola e dell’anima sere stati i motivi di questa artificiosa USQUE TANDEM? pagg. 110 • euro 14.00 indignazione della Associazione che (crimini dimenticati) riunisce si penserebbe i pochi super- 52 Giorgio Almirante Processo stiti ultraottantenni delle brigate par- pagg. 384 • euro 26,00 alla Repubblica e-mail: [email protected] tigiane. I Cervi erano anarchici che pagg. 210 • euro 18.00 davano fastidio al PCI, che peraltro li 53 Fabio Torriero strumentalizzò a suo uso e consumo La Destra che tornerà nel dopoguerra, ci fu un doppiogio- (dopo Berlusconi) Davide Conversazione con chista che li tradì e così via. Fertilio Alfonso Francia in un romanzo, non un saggio, ha cer- Tedeschini pagg. 210 • euro 16.00 06 45468600 • Tel. 8 • 00136 Roma G. Serafino, Via Senza arte né parte cato di dire verità scomodo e poco 54 Juan Domingo Perón accettabili alla vulgata custodita Percorsi d’attualità L’ora dei popoli tra musei, storia, società Prefazione di Fabio Torriero dall’ANPI e per questo, pur essendo Traduzione di Vittorio Bonacci Prefazione di un antifascista serio e onesto, è stato pagg. 246 • euro 18.00 Antonio De Pascali infilzato dai luoghi comuni dei Guar- diani della Memoria Ortodossa, che pagg. 114 • euro 14,00 hanno messo su quella Inquisizione laica di cui si diceva e che vuole sin- informazioni al 339 8449286 dacare preventivamente su chi può o 24 IL BORGHESE Gennaio 2014 rientra esattamente in quel che avevano progettato di fare i partigiani comunisti nel Triangolo della Morte prima e so- prattutto dopo il 25 aprile: una vera e propria «pulizia etni- SE DIO ca» di preti e borghesi che nulla avevano a che fare con il fascismo. Era un progetto preciso del PCI collegato ap- punto a come loro vedevano la «lotta di liberazione». In questa disgraziata nazione dire o svelare la verità è morto significa «infangare», dunque. La Vera Verità non rende affatto liberi, bensì prigionieri di una Verità di Stato o di di ADRIANO SEGATORI Fazione. Il fatto che anche la verità non si possa raccontare è un sintomo allarmante di come la situazione si stia deterioran- C’ERA una volta un movimento inglese chiamato childrens do in maniera quasi inarrestabile. Trascorsi settant’anni liberationists, che propugnava l’emancipazione dei bambini invece di ammettere colpe ed eccessi, crimini e strumenta- dall’oppressione degli adulti. Non è una coincidenza se que- lizzazioni, invece di cercare una pacificazione nazionale, sta mentalità ha infarcito la campagna per i diritti dell’infan- invece di attenuare odi e risentimenti ammettendo gli erro- zia dell’88-’89, con un riconoscimento seppure parziale di ri, ci si muove nella direzione opposta per la paura che i questa istanza. Infatti, la Convenzione internazionale sui di- lati oscuri della «resistenza» possano intaccare una vulgata ritti dell’infanzia stabilisce, negli articoli 12, 13, 14 e 15, la tutta rose e fiori in cui da una parte c’erano soltanto i Buo- libertà di opinione, di espressione, di pensiero, coscienza e ni e la Democrazia e dall’altra soltanto i Cattivi e la Ditta- religione, di associazione. Dato che l’infanzia è quel periodo tura. Più il tempo passa e più sembra che i reduci dell’AN- che va dagli 0 ai 10 anni, comunque veniva mantenuto il li- PI vogliano instaurare una censura preventiva su tutto quel mite dell’età giuridica ed il principio di protezione. che riguarda la «lotta di liberazione»: su libri, conferenze, Questo limite, però, è soltanto una foglia di fico per co- articoli, addirittura premi letterari. E anche film: tutti san- prire la vergogna incistata in questa mentalità. Infatti, per no le traversie del regista Antonello Belluco per realizzare cortocircuitare questo problema, e portare al massimo la Il segreto, una pellicola che racconta la strage partigiana di «democratizzazione della famiglia» (U. Beck, I rischi della centinaia di prigionieri militari e civili avvenuta nel mag- libertà, il Mulino), dal 1973 la Svezia ha introdotto la figura gio 1945 a Codevigo. Chi tocca la «resistenza» muore dell’ombudsman, portavoce dei diritti del bambino, fino a (metaforicamente, s’intende, almeno oggi). determinare che «il diritto del minore all’autodeterminazio- Tutto questo è inaccettabile e antidemocratico, ma sin- ne viene, se necessario, imposto anche contro i genitori». ché saranno in pochi quelli che lo denunceranno e ci si na- Arriviamo ai giorni nostri. Il Senato del Belgio, il 26 giu- sconderà dietro l’usbergo dell’antifascismo militante, le gno dell’anno in corso, ha proposto la modifica della legge cose andranno paradossalmente sempre peggio man mano sull’eutanasia del 28 maggio 2002, per estenderla anche ai che ci si allontanerà da quelle date 1943-1945. Con tanti minori. In questo caso, il minore che decidesse di morire po- saluti all’esempio americano. Aspettiamo quindi una Via trebbe liberamente farlo, previa valutazione sulla capacità di col vento ambientata in casa nostra e in quegli anni per ve- intendere e di volere e sulla maturità psichica da parte di un dere l’effetto che farà… Sempre che i Guardiani della Me- pedagogo e di un neuropsichiatra infantile. moria (artefatta) lo consentano. È evidente che c’è un filo rosso che unisce le varie pro- poste, assieme ad altre sospese nel limbo della burocrazia parlamentare. Ad esempio, c’è un ampio dibattito in Germa- nia sul problema se l’incesto sia un divieto da superare; così come in Olanda, dal 2006, esiste il primo movimento politi- co dei pedofili chiamato «Amore, Diversità, Libertà», i cui obiettivi sono: l’abbassamento della libertà sessuale a 12 an- ni, la pornografia televisiva su tutte le 24 ore di trasmissione, la libertà di sceneggiatura e di prostituzione a 16 anni. Se a questo elenco, spero non troppo noioso, ci aggiun- giamo: il riconoscimento del terzo sesso da parte del Bunde- stag e il progetto di educazione sessuale nelle scuole euro- pee concertato tra l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’agenzia governativa tedesca per l’Educazione sanitaria, (Standard di Educazione Sessuale in Europa), che prevede i seguenti passi informativi: da 0 a 4 anni sulla masturbazio- ne; tra i 4 e i 6 sull’amore omosessuale; tra i 6 e i 9 su me- struazioni, eiaculazione e metodi contraccettivi; tra i 9 e i 12 sui rischi delle esperienze sessuali non protette; tra i 12 e i 15 sull’impatto della maternità in giovane età e cosa fare in caso di gravidanze indesiderate, abbiamo ben chiaro il pae- saggio dentro al quale ci stiamo addentrando. Ora, non in senso simbolico, ma crudelmente reale, è appena uscito il nuovo Manuale Diagnostico e Statistico delle malattie mentali (DSM-5) dell’Associazione America- na di Psichiatria, ma con «valore» scientifico universale, nel quale si applica un fatale distinguo tra «pedofilia» e «disordine pedofiliaco»: la pedofilia passerebbe, cioè, da 25pag_ 1_014 MOLESINI:Layout 1 16/12/13 08:50 Pagina 25 26 IL BORGHESE Gennaio 2014

«disordine mentale» a diverso e banale «orientamento ses- to di «ogni asimmetria a favore di una sorta di egualitari- suale». in sostanza smo che è evidentemente l’immagine stessa della morte, va- In sostanza ci troviamo di fronte alla lenta, metodica e le a dire dell’entropia finalmente realizzata, dell’immobili- scientifica disintegrazione di ogni princìpio e di ogni legame tà» (Melman). comunitario: della famiglia in primo luogo. Dall’istituziona- Che l’anzianità sia stata ridotta a terza età, se prestante, o lizzazione del divorzio, a quella dell’aborto, alla procreazio- a vecchiume da rottamare se bisognosa di cure, è un fatto ne assistita, all’inseminazione artificiale, alla negazione del- ormai assodato e quasi dato per scontato. Il problema grave la genitorialità, alla disidentificazione sessuale, alle proposte è l’attacco all’infanzia e alla gioventù, perché simbolica- di legalizzazione delle droghe leggere, di derubricazione mente è l’attacco alla speranza, al futuro, al destino di una dell’incesto fino alle deliranti elucubrazioni sulla pedofilia e Nazione. La mercificazione del corpo e la cosificazione alla morte volontaria minorile. dell’uomo ha colpito addirittura la fase embrionale, esten- Quello che sta avvenendo non è la realizzazione di chis- dendo il peggiore consumismo materialista e il più becero sà quale complotto, ma una vera e propria strategia dissolu- edonismo affarista con la commercializzazione anche dei toria di ogni tabù. corpi adolescenti. Si credeva un fenomeno circoscritto alla La nostra società, impostata su questa devastante retorica vergogna dei tours sessuali nei Paesi sottosviluppati, mentre dei diritti, è diventata una società di morte. Morte della re- il sottosviluppo morale e spirituale già tramava nell’illumi- sponsabilità nei confronti della comunità di appartenenza. nato occidente. Morte nei confronti di ogni dovere coniugale e genitoriale. «Dio è morto! E noi lo abbiamo ucciso!», annuncia il Morte di ogni autorità morale e spirituale. Morte di ogni folle nella Gaia scienza, mentre lo stesso Nietzsche avverte: senso di trascendenza. Morte di ogni significato di destino. «L’uomo è l’animale diventato pazzo: egli vive solo nel do- È la morte anche di ogni pensiero di dissenso, perché lore, più di quanto fino a oggi qualcuno abbia potuto imma- questa impostazione comunicativa non vuol dare informa- ginare». E nessuno può ancora immaginare verso quale altro zioni, e quindi offrire un terreno di confronto e di dibattito, dolore porterà questa nostra follia. ma è performativa, nel senso che attraverso una metodica ideo-affettiva determina un blocco censorio insuperabile. Detto in altre parole, chiunque dissenta da quanto mediatica- mente imposto da agguerrite minoranze rivoluzionarie, o viene ignorato, oppure viene demagogicamente attaccato A colpi di…forcone come reazionario e ostile. Se uno dice «non mi piacciono i gay e non li voglio come insegnanti, né i congolesi come È iniziata la grande protesta degli Italiani tutti, maggiordomi, vorrei la ghigliottina per i pedofili, metterei senza sigle e distinzioni. È una protesta popolare e fuori legge i pornografi», non viene ritenuto portatore di un senza struttura. Nasce dalla pancia della gente e senza pensiero-altro, magari bizzarro, poco trend, o semplicemente parlamentari a sostegno. C’è soltanto il tricolore co- rompiscatole, ma accusato di omofobia, quindi nemico delle me simbolo a dimostrazione che questa nostra Italia minoranze, istigatore all’odio, fomentatore di discriminazio- svenduta e maltrattata, vessata e depauperata, tassata ne, quindi bollato come criminale e perseguito per legge. e tradita è amata ancora da tanti Italiani. Il pensiero contrario alla minoranza è già reato, la parola I ministri, i deputati, i senatori e tutti gli apparati è un’arma da disinnescare. dello Stato fanno bene a preoccuparsi perché questi Questa polizia immorale ha portato all’accettazione di criminali, autori dello sfascio, di destra, di centro e di ogni stramberia, fino alle gravi conseguenze in atto. Come sinistra devono andare a casa ed attendere che la giu- denuncia Charles Melman, psicoanalista lacaniano: stizia faccia il suo corso. «Ciascuno può pubblicamente soddisfare le sue passioni, La misura è colma, gli Italiani «abbozzano», ac- chiedere che esse vengano socialmente riconosciute, accet- cettano tutto per il quieto vivere e per il «tiriamo a tate, addirittura legalizzate, ivi compreso il cambiamento di campare», ma quando «sbottano» sono imprevedibili: sesso. […] Dal momento in cui qualcuno esprime una qual- hanno provato con Grillo, ma questo sa soltanto star- siasi rivendicazione, ha il legittimo diritto - e la legislazione, nazzare, hanno provato con il non voto, ma hanno ca- se è in difetto, viene rapidamente modificata - di veder sod- pito che non serve, ora provano con la piazza, in mo- disfatta la sua rivendicazione» (L’uomo senza gravità, Bru- do blando ed educato. no Mondadori). La risposta è sempre la stessa: si cambiano i nomi, Così si vuole superare anche l’ultimo tabù come la mor- ma non i risultati. Oggi tocca a Renzi ed Alfano che te. Questa intenzione, però, nasconde una trappola. In fondo sembrano giovani e sicuramente l’età è giovanile, è la morte che dà senso alla vita. La sua importanza è diret- sembrano nuovi e sicuramente il linguaggio è innova- tamente proporzionale alla vita che l’ha preceduta. Se ren- tivo, ma continuano a non dire nulla, a non rispondere diamo insignificante la morte, automaticamente togliamo di alle domande che la piazza pone. Continuano a dire in significanza la vita, ed entrambi si supportano nel loro valo- modo nuovo cose vecchie ed inutili, ossequiosi ai re attraverso la reciproca differenza. Diktat della banca privata, che si fa chiamare euro- Ecco perché, dal punto di vista simbolico, vado ripeten- pea, e di quei burocrati, sconosciuti ai più e imposti do che questa è una società, una civiltà di morte. Che siamo dai mercanti e dalle banche; sono incapaci di una di fronte alle democratizzazione di tutte le voglie inventabili qualsiasi risposta che ci affranchi dai gravi problemi e, quindi, all’apoteosi perversa dell’uguaglianza nel suo ap- che ci attanagliano. piattimento di ogni differenza (intellettiva, morale, sessuale, Costruire insieme è un dovere, ma senza i cialtro- economica e identitaria). Siamo oltre alla realizzazione del ni che ci hanno condotto in questo autentico baratro. pensiero unico e siamo entrati alla rivoluzione antropologica ADRIANO TILGHER dell’uomo-unico: il terzo uomo. Un terzo uomo senza sesso, senza inibizioni, senza prescrizioni, senza valori, in un rifiu- Gennaio 2014 IL BORGHESE 27

CONTROTENDENZA obiettivo e di sopraffare o «uccidere» virtualmente un av- versario, stesso compagno di gioco ma momentaneamente appartenente a una fazione avversa. Pur sembrando un gioco da «maschietti», ricollegando- SPORT ci al tradizionale «indiani e cow-boys» della nostra infan- zia, sta prendendo piede anche tra il genere femminile che ha riscontrato in questa pratica una formidabile occasione per ridurre lo stress accumulato durante una settimana di e solidarietà lavoro o di studio e la possibilità di sentirsi «vivi» attraver- so le scariche di adrenalina che riesce a far provare. di FIORENZO PESCE * Gioco di squadra e capacità d’immediata decisione in- dividuale sono gli elementi che l’hanno fatto scegliere da alcune grandi aziende per formare i propri manager e pre- LE RECENTI vicissitudini della terra di Sardegna hanno fat- pararli ad affrontare con maggiore produttività la competi- to emergere in tutta la loro criticità, lo scempio del territo- zione imprenditoriale. È utilizzato anche per il recupero rio perpetrato da una classe affaristica di potere che, ap- dalla tossicodipendenza e, mi dicono, con buoni risultati. propriandosi dello Stato, ha assoggettato le prerogative Dalla maggioranza della popolazione è percepito come istituzionali ai propri interessi personali. Complice di que- una pratica violenta, che inneggia alla guerra e che accre- sta spartizione è anche il popolo che, per qualche inganne- sce la brutalità dell’individuo. Dalla parte, di chi lo pratica, vole ed effimera briciola di condivisione, non riesce più a si dice che è … soltanto un gioco. scrollarsi di dosso quest’omertosa cappa di potere. A prima vista potrebbe non essere immediato il colle- * * * gamento tra potere e clima. Cosa c’entrano i fatti di Sarde- gna con gli amministratori nostrani? Non sarà certamente Sta di fatto che tra i primi ad attivarsi, già nelle stesse loro la colpa del nubifragio che si è accanito sull’isola che ore del disastro che sommergeva la Sardegna sono stati alcuni studiosi identificano come l’antica mitica sede di proprio loro, i ragazzi del softair. È bastato poco, alcune Atlantide. telefonate tra gli amici per capire chi si trovava in difficol- Un minimo di correlazione c’è se gli scienziati sono tà, un minimo di coordinamento tra quanti si rendevano concordi nell’affermare che il cambiamento climatico in disponibili e ragazzi della Sardegna sono partiti immedia- gran parte dipende dal surriscaldamento della Terra il qua- tamente per aiutare i loro compagni che si trovavano al le sta modificando, quasi ormai irrimediabilmente, il siste- centro del disastro. Arzachena è stato uno dei comuni più ma meteorologico. colpiti e proprio là si sono diretti per spalare fango e, so- Possiamo ascrivere agli amministratori del secolo scor- prattutto, portare solidarietà a persone con le lacrime agli so le colpe di questo cambiamento globale ma, nel frattem- occhi. Questo accadeva la stessa notte e il giorno successi- po, dobbiamo anche assolverli perché non potevano imma- vo all’inondazione. ginare che lo sviluppo economico non sostenibile avrebbe Dall’azione si passa velocemente alla comunicazione, portato tali imponenti cambiamenti. Non possiamo, dopo bastano poche righe e qualche foto nei social networks, ed tanti campanelli d’allarme che si sono susseguiti negli an- ecco altri ragazzi del continente (così è chiamata la peniso- ni, comportarci analogamente nei confronti delle classi di- la dai sardi) che si mobilitano per soccorrere persone sco- rigenti temporalmente più vicine perché, loro, sanno, ma nosciute ma accomunate dalla medesima passione. Si rac- non affrontano la questione in modo più energico. coglie di tutto, dal latte di lunga conservazione ai pannoli- Possiamo, questo sì, condannare il loro comportamento ni per bambini, dai sacchetti e stoviglie di plastica alle bot- che, per asservita attrazione alla permanenza nella carriera tiglie d’acqua da far arrivare, anzi portare direttamente nel- politica, ha permesso la costruzione di case e barriere ar- le zone colpite. chitettoniche, laddove l’ambiente esigeva interventi strut- Si organizzano in base ai tempi e alle disponibilità dei turali in materia di sicurezza. Assoggettamento e condoni mezzi e partono. Non vogliono soldi, ma sola merce, per- possono essere paragonati al Gatto e alla Volpe di Collodi ché i primi rimangono troppo attaccati alle dita e le espe- per significare la volontaria intenzione di trarre vantaggi rienze solidaristiche del passato hanno dimostrato quanto nel dimenticare gli obblighi di uno Stato, verso i propri poco, rispetto al donato, arrivasse effettivamente a chi ne cittadini. aveva bisogno. Se da una parte c’è l’arrivismo personale, per fortuna Ecco come lo sport può divenire solidarietà, senza dall’altra, l’uomo è capace di sentimenti e azioni che ren- grandi parole ma soltanto grazie al raccordo tra piccole ma dono possibile una sorta di condivisione e riappacificazio- diffuse organizzazioni che rimangono costantemente in ne con i propri simili. Tale riscatto passa anche attraverso contatto tra di loro per fare «gruppo» poiché vivono in una le piccole cose che ogni persona fa a favore degli altri. società discriminatoria e piena di pregiudizi unidirezionali, L’esempio, questa volta, c’è fornito da ragazzi accomu- nella quale tutto ciò che non è ortodosso diventa automati- nati da una passione poco compresa dalla maggioranza camente negazionismo e quindi da condannare. delle persone ma capace di generare un grande spirito di I fatti che ho raccontato sono veri e ancora attuali per- corpo. ché tali giovani sono tuttora impegnati negli aiuti, anche se Mi riferisco al softair, quel gioco di ruolo che simula con minore drammaticità dei primi giorni. Pertanto dob- azioni di guerra in ambienti naturali o rurali, impiegando biamo essere fieri, di quanto hanno fatto questi ragazzi e giocattoli che assomigliano ad armi vere e che sparano in- orgogliosi che appartengono a una delle migliori storie nocui pallini di plastica, ormai quasi tutti biodegradabili. sportive d’Italia. Vestiti con abbigliamento mimetico, per poche ore giocano * Centro Nazionale a nascondersi e a rincorrersi nel tentativo di conquistare un Sportivo Fianna 28pag 1_014 sky piccola:Layout 1 16/12/13 08:59 Pagina 28

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L’ARTE DEL «TAEKWONDO» di non aver cominciato prima; il taekwondo è uno sport uni- co, poiché sviluppa capacità che nessun altro sport possiede, quali la rapidità di reazione nervosa, velocità di esecuzione dei gesti e consapevolezza del proprio corpo, scioltezza ed UN MODO elasticità muscolare.»

Perché lei consiglierebbe questa disciplina a un ragaz- zo oggi? di vivere «Consiglierei la pratica del taekwondo perché è un’arte marziale che insegna a difendersi, arricchisce l’autostima e A colloquio con il Maestro forma il carattere. Inoltre ci fa vivere in un ambiente sano co- me la palestra.» Luigi Clemente A livello agonistico lei ha conquistato la medaglia d’ar- a cura di ALDO LIGABO gento ai mondiali «master» 2013 a Torino. I suoi ricordi più belli. «Pur essendo un Campionato per atleti “veterani” Over IN OCCASIONE dei campionati italiani 2013 di Taekwondo, 35 si sono presentati da tutto il mondo molti atleti validi con disputatisi a Bari a fine Novembre, abbiamo incontrato il un bagaglio tecnico e fisico notevole. Nel mio percorso ricor- Maestro barese Luigi Clemente, vicecampione master catego- do il combattimento nei quarti di finale con un atleta inglese ria-80 kg, che ci ha gentilmente concesso questa intervista. davvero forte fisicamente. Sono dovuto ricorrere a tutto il mio bagaglio tecnico e tattico per vincere. Memorabile la semifi- Maestro Clemente, cosa è il «Taekwondo»? nale con un atleta spagnolo altissimo, risolta nell’ultimo «Il taekwondo è l’arte marziale, di origine coreana, più round con due calci al viso; peccato per la finale persa anche praticata al mondo e una delle più antiche, poiché le sue ori- per errori arbitrali ma consapevole di aver dato tutto e so- gini risalgono a circa duemila anni fa. Il taekwondo è famoso prattutto di non essere inferiore al campione.» per la sua dinamicità, spettacolarità e unicità. Gli antichi co- reani svilupparono un modo di combattere basato su calci in Lei ha circa ottanta atleti. È più difficile insegnare o volo, per far cadere da cavallo gli invasori mongoli e ci riu- gareggiare? scirono, poiché non furono mai oppressi. Oggigiorno il taek- «Più difficile insegnare, perché bisogna sempre aggior- wondo è l’arte di dare pugni e calci in volo. Per me il Taek- narsi, informarsi, studiare e adattarsi ai praticanti, alla loro wondo è anche un modo di pensare e di vivere, passare la maggior parte del tem- po in palestra fra i miei ragazzi, essere un punto di riferimento per i giovani”.

Qual è la differenza tra il «taekwondo» agonistico e «l’arte mar- Dal 1 ottobre, ogni lunedì ziale»? «Il taekwondo agonistico è quello più famoso e probabilmente più bello da ve- dere, presente alle Olimpiadi già nel Canale 897 di SKY 1988 a Seul come sport dimostrativo. Di- venta Sport Ufficiale Olimpico nel 2000 a Sydney. Basato su un regolamento sporti- Ore 21-23 vo che preserva sia l’incolumità dell’at- PUBBLICITÀ leta, attraverso protezioni varie, sia lo Seguici con spettacolo, attraverso corpetti e para pie- di elettronici, che segnano i calci portati a segno. Lo spettacolo è sempre garantito poiché i calci in volo sono premiati con un punteggio maggiore. L’arte marziale, e invece, è presente soprattutto nelle poom- se o forme, combattimenti con avversari immaginari, dove si trovano tecniche di pugno, parata e calci tradizionali. La tra- dizione è sempre presente nello spirito di ogni praticante cui sono insegnati la leal- tà, il rispetto verso l’avversario e la disci- plina.» Puoi telefonare in diretta Lei quando ha cominciato a prati- carlo? e fare le domande agli ospiti presenti «Ho cominciato a praticarlo all’età di sedici anni e ogni volta mi rammarico Gennaio 2014 IL BORGHESE 29 età e alla loro condizione fisica e tecnica. Gareggiare è forse POLITICA/AMMINISTRAZIONE più bello per chi ha nel confronto una componente importan- te della vita.»

Trai i suoi allievi ci sono dei talenti? UN NODO «Sì e parlano i risultati. Negli ultimi anni due vice cam- pioni Italiani junior e un senior, vari podi nazionali. Bisogna comunque curare di più il raggiungimento di una maggiore autostima affinché l’atleta sia capace di dare il massimo nel da sciogliere momento giusto.» di MICHELE MARINO * Presto lascerà l’agonismo, ha qualche rimpianto? «È da molti anni che penso di lasciare l’agonismo ma non so se ci riuscirò mai, poiché vivo di stimoli e obiettivi; a tren- NELLE ultime legislature i governi nazionali ed il Parlamento taquattro anni ho lasciato l’agonismo senior ma a trentasei italiano hanno dotato, senza avere un disegno organico e ade- ho partecipato agli Europei Master, dove ho conquistato un guatamente riformista, il sistema-Paese di una normativa sul bronzo e in ultimo l’Argento Mondiale che ha chiuso un ciclo. pubblico impiego, poco coerente e disarticolata , ma soprat- Non so se parteciperò agli Europei di Nizza 2015. Rimpianti tutto inefficace, che dando per acquisito il D.P.R. n. 748 del pochi. Peccato non aver avuto un grande, che mi avrebbe 1972 finisce, improvvidamente, per arrivare alla mini-riforma spinto verso traguardi ancora più importanti, contento perché Brunetta, attraverso le rinomate «leggi Bassanini», così come da solo sono arrivato a buoni livelli tecnici e, soprattutto, alla integrate e regolamentate da numerosi decreti attuativi Casse- conoscenza e consapevolezza interiore che mi fa esprimere al se e Frattini; il tutto essenzialmente imperniato sull’indiscuti- 100 per cento in una competizione.» bile, condiviso principio - almeno teoricamente - di una netta separazione tra direzione politica e gestione amministrativa. L’Italia con Carlo Molfetta a Londra ha vinto final- Il netto giudizio critico, tendente alla definizione di falli- mente la sua prima medaglia d’oro alle Olimpiadi nel mentare, comporta ragioni di carattere economico-finanziario, «Taekwondo». Questo significa che il nostro Paese può conseguenti ai costi complessivi della P. A . tutt’altro che tra- colmare il divario con le altre nazioni quali Spagna, scurabili, specialmente in una fase di spending review e di re- «Usa», Corea? cessione economica, come quella attuale. Per non dire della «Ormai i nostri atleti più importanti competono tranquil- pesante perdita di credibilità in campo sociale e ancor più a lamente con le più forti nazioni del Mondo, vedi Carlo Mol- livello internazionale, che costituisce un forte handicap per fetta Oro Olimpico, Mauro Sarmiento Argento e Bronzo gli investitori stranieri, oltre che per l’imprenditoria nostrana, Olimpico, Basile campione europeo. La preoccupazione è che con notevoli conseguenze sulla bilancia dei pagamenti. questi atleti tra qualche anno dovranno necessariamente ab- I risultati negativi di tale quadro legislativo scaturiscono sì dicare per l’età. I giovani italiani fanno fatica a emergere, dalla mancata separazione tra potere politico, cosiddetto di anche se all’ultimo Europeo la squadra nazionale Juniores ha direzione, e gestione amministrativa della cosa pubblica, ma conquistato un primo posto che fa ben sperare. A mio parere derivano in realtà dal combinato disposto di una serie di fatto- bisogna incrementare l’attività giovanile e aiutare le associa- ri legislativi, quali: la privatizzazione del rapporto di lavoro zioni sportive.» dirigenziale, la discrezionalità nell’affidamento degli incarichi di prima fascia e l’istituzione del Ruolo unico dei dirigenti Secondo lei chi sono gli atleti più forti nel panorama pubblici, rimasta sulla carta come dichiarazione d’intenti. italiano? Gli effetti negativi della ormai consolidata crisi dell’orga- «Ce ne sono tanti oltre a Molfetta e Sarmiento. Abbiamo nizzazione amministrativa, possono così, sinteticamente, evi- Cristian Clementi nell’80 KG, il nostro Vito Luiso nei massi- denziarsi: 1) perdita di credibilità politica, anche nelle sedi isti- mi, Di Venanzio nella 74 KG. In campo femminile le pugliesi tuzionali europee, di competitività del sistema economico na- Rizzelli e Smiraglia e speriamo anche nei nostri Floro De zionale, di stima ovvero di autorevolezza da parte dell’opinio- Candia e D’Aloya”. ne pubblica e di efficienza nei riguardi delle categorie produtti- ve; 2) accentramento decisionale negli organi di vertice ed as- I suoi progetti per il futuro. servimento della burocrazia, centrale, periferica e locale, al «In futuro vorrei avere a disposizione una location valida potere politico, che provoca frequentemente contrasti, disar- per il Taekwondo che ci farebbe crescere ancor più. Purtrop- monie, conflitti e vuoti di competenza, nonché eccessi di sin- po oggi i politici locali investono negli sport tradizionali, ma- dacalizzazione; 3) venir meno delle regole fondamentali di gari che non hanno più numeri interessanti ma che conserva- uno Stato di diritto, quali la responsabilità dirigenziale ai vari no una tradizione italiana come calcio e basket.» livelli, distinta da quella politica e governativa, e scarsa valo- rizzazione del merito, acquisito nel tempo con professionalità ed esperienza sul campo; 4) invadenza del potere politico in settori di attività storicamente scevri da esso, che imbarbarisce, gradualmente e costantemente, tutto il sistema istituzionale, facendo così smarrire buone prassi amministrative, come quel- la del dirigente che dava solitamente il «buon esempio al per- sonale», ovvero del collega più anziano - in genere, una volta, più elevato nella qualifica - che è (rectius, era) prodigo di con- sigli, sollecitazioni, pareri nei confronti di quello meno esperto cioè più giovane di servizio, ecc.; 5) aumento decisamente considerevole della spesa pubblica, in misura e modi che ne- 30 IL BORGHESE Gennaio 2014 cessiterebbe analizzare e calcolare con la dovuta attenzione, SISTEMA UNIVERSITARIO propria di approfondimenti tecnico-contabili, a seguito della crescita, netta e progressiva, delle dotazioni organiche dirigen- ziali di I e di II fascia. Nella cosiddetta Prima Repubblica, ricordiamo che anche COME nei Governi del Penta-partito o di solidarietà nazionale il pote- re esecutivo non brillava nel riconoscere l’autonomia gestiona- le della funzione dirigenziale. Va detto, altresì, che tale prassi - non propriamente legittima - si è accentuata soprattutto nell’ul- te lo smonto timo ventennio (Governi Berlusconi e D’Alema/Prodi). La mancata attuazione del principio legislativo della sepa- di HERVÉ A. CAVALLERA razione ha poi appesantito i suoi effetti deleteri a causa della privatizzazione del rapporto di lavoro dirigenziale, con ri- guardo agli incarichi dirigenziali di prima e seconda fascia, PER la serie che al peggio non c’è mai fine, ossia che Uni- sottraendo il rapporto organico del dirigente pubblico alla ri- versitas delenda est, è sufficiente considerare il «Decreto serva di legge, afferente lo status, le prerogative, la sfera delle ministeriale del 27 settembre 2013, a firma del ministro responsabilità e quella relativa al trattamento economico, co- Carrozza, sulla programmazione del sistema universitario me correttamente affermato e sostenuto, ripetutamente, dal 2013/2015. L’intento duplice, come si spiega nell’art. 2, è Consiglio di Stato illo tempore. «promuovere la qualità del sistema universitario e dimen- Appare, oggi, fin troppo ovvio lamentarsi, da parte di po- sionamento sostenibile del medesimo». litologi e giuristi, anche esponenti di organizzazioni sindacali Ora, di là dall’ennesima conferma del sistema del sor- e di Confindustria, della necessità di snellire il processo deci- teggio (casualità) dei commissari nelle commissioni di se- sionale nel corso del quale emerge, troppo spesso, una scarsa lezione e della presenza di un docente straniero attitudine all’assunzione della responsabilità (cosa che si è (provincialismo), la volontà di smontare il sistema univer- notata nella recente alluvione della Gallura e di Olbia, a pro- sitario è manifestata al comma 3 dell’art. 2 dove si afferma posito dalla funzione di coordinamento e impulso della Prote- che il dimensionamento sostenibile del sistema universita- zione civile). rio «anche ai fini dell’attribuzione delle relative risorse» Il malaugurato mix tra la mancata separazione politica/ si ha con una o più delle seguenti azioni: a) fusioni tra due amministrazione e la privatizzazione, almeno sulla carta, del o più Università; b) federazione regionale di Università rapporto di lavoro dirigenziale ha prodotto, inevitabilmente, con un unico Consiglio di amministrazione e l’unificazio- confusione dei ruoli tra la politica e la burocrazia, privata in- ne dei servizi amministrativi, informatici, bibliotecari e spiegabilmente di qualsivoglia potere gerarchico-funzionale tecnici; c) ulteriore eliminazione dei corsi di laurea in fun- dopo l’introduzione nel sistema della funzione di coordina- zione degli sbocchi occupazionali, riduzione del numero mento, oltre alla possibilità di incentivare il fenomeno corrut- dei corsi di laurea presso sedi universitarie decentrate, tra- tivo che è divenuto una vera, drammatica piaga. sformazione corsi di laurea con attivazione di corsi di Il ruolo unico dei dirigenti non ha mai avuto, presso il de- istruzione tecnica superiore affini. Inoltre (art. 3) vi è di- putato dipartimento della Funzione pubblica, una propria con- vieto di istituire nuove Università statali e telematiche. Si sistenza formale, né sostanziale, a causa di una serie di moti- possono però istituire, con precise condizioni, Università vi, quali: a) il rifiuto (o scarsa accettazione) da parte delle Or- non statali legalmente riconosciute con almeno un corso di ganizzazioni Sindacali rappresentative della categoria dirigen- laurea integralmente in lingua inglese. ziale e perciò stesso dalla dirigenza ministeriale; b) capacità applicativa da parte degli organi preposti non eccellente, c) * * * mancanza di volontà politica nella fase attuativa. Tutto ciò premesso, non possiamo non considerare inoltre Fermando qui l’illustrazione, è fin troppo chiaro che, il cospicuo incremento degli organici dirigenziali, avvenuto mentre in altre sedi si insiste sulla opportunità dell’aumen- talvolta senza la necessaria, preventiva copertura finanziaria e to del numero dei laureati (considerato in base alle medie spesso per effetto delle numerose nomine di stretta osservan- europee), si cerca di colpire in maniera indiscriminata il za politica, di persone estranee alla Pubblica Amministrazio- troppo e il vano, peraltro voluto da dissennate politiche, ne, i cui curricula meritavano ben maggiore attenzione da con tagli altrettanto crudi, in cui si accentua l’aspetto pro- parte degli organi di controllo (Corte dei Conti in primo luo- fessionale dei corsi di laurea a discapito di quello mera- go), relativamente al possesso dei titoli professionali e cultu- mente scientifico e si insiste, negli anni della più dura re- rali, specialmente in sede di inquadramento nel ruolo della I cessione, sulla necessità di uno sbocco lavorativo, che gli fascia, comportando tali provvedimenti un aumento notevole amministratori nazionali non sono in grado però di pro- sulle spese fisse nel bilancio dello Stato. spettare. In tal modo viene a pagare la politica di una sco- La crisi dell’apparato amministrativo, iniziata molto pro- larizzazione di massa praticata per interi decenni senza ba- babilmente con la soppressione delle carriere grazie alla legge dare agli inevitabili esiti. Adesso si arrangi chi può! n. 312 del 1980, si è sviluppata un po’ inconsapevolmente da A tutto questo il Decreto aggiunge (art. 4) che le risor- parte del potere politico, un po’ per carenza di spirito di corpo se finanziarie saranno assegnate alle Università in base dei o di appartenenza, determinando una situazione di inefficien- rispettivi programmi. Così, nella linea che va da Gelmini a za o auto-referenzialità che ha toccato ed incluso anche il set- Profumo a Carrozza, il discorso di una meritocrazia uni- tore formativo delle scuole pubbliche (SSPA e SSAI), depau- versitaria si traduce essenzialmente in un drastico ridimen- perate della loro originaria forza trainante nel campo della sionamento delle risorse, che colpisce soprattutto le Uni- qualificazione e dell’aggiornamento, nonché della selezione versità meridionali e in particolar modo, all’interno di tut- dei nuovi funzionari o quadri dirigenziali. te, i Corsi di Laurea umanistici. Si tratta, pertanto, di una *Referendario Presidenza Consiglio Ministri falsa meritocrazia poiché la valutazione è essenzialmente Gennaio 2014 IL BORGHESE 31 legata alle logiche non certo scientifiche del mercato, co- «LA CARTA DELLA SCUOLA» DI BOTTAI me molto discutibili appaiono i parametri della valutazione della ricerca, come, ancora farraginoso, è tutto l’insieme delle modalità, con cui sono state individuate le commis- sioni valutatrici per le abilitazioni scientifiche nazionali e AD OGNUNO gli stessi criteri di valutazione. In altri termini, se dal primo governo Prodi in poi si è favorita una dissennata politica di proliferazione di sedi universitarie, ora si cerca di chiudere il recinto quando i la sua buoi sono già usciti e hanno pure proliferato. Tentare una qualificazione delle singole sedi universitarie (le minori in di ALESSANDRO CESAREO particolare) era già stato colto dal ministro Giovanni Gen- tile e in sé non vi è nulla di sbagliato. Il problema è che tutto viene ad essere fatto nell’ottica di una più ampia poli- UNA Carta della scuola, in pratica una riforma mai realizzata. tica di tagli che, in prospettiva generale, non giova né alla Così Daniela Pasqualini in Giuseppe Bottai e la carta della crescita occupazionale della Nazione né al futuro dei gio- scuola, edito per i tipi della Solfanelli Editore. Un testo a dir vani, che sono invitati anzi o a non frequentare i corsi uni- poco interessante, anche perché contiene il sugo di tutta la versitari o a espatriare per tentare di realizzare le proprie storia, altresì denominabile storia del sistema formativo, ov- aspirazioni (ci si chiede poi cosa ne sarà di quel program- vero una vicenda lunga ed estesa per i più importanti Paesi ma del «rientro dei cervelli», tenuto conto del grande flus- europei, ma desolatamente breve e scarna per il nostro Paese. so di laureati in altre nazioni quando i cervelli sarebbe be- Prendere in considerazione il lavoro della Pasqualini, si- ne non farli partire affatto!). Ci si limita soltanto a ridurre gnifica pronunciarsi sull’identità che dovrebbe assumere la drasticamente le risorse e l’amministrazione centrale non scuola italiana. Parlare di Bottai senza parlare di Gentile, e, soltanto blocca gli scatti stipendiali, ma taglia posti, non quindi, guardare a Viale Trastevere oggi, significa qualcosa dà spazio ai giovani, frena le effettive autonomie. L’atten- d’impossibile. Ecco perché i Ministri dell’Istruzione coinvolti zione all’economico, più volte sottolineata su questo gior- sono, effettivamente, tre, ovvero Gentile, Bottai e, per forza di nale, riduce le speranze di intere generazioni: lo Stato non cose, il Ministro attualmente in carica. Tra essi, Gentile è il sa più investire; sa solo tassare e tagliare. L’attuale gover- vero ed unico riformatore, Bottai il politico volto ad ottenere no millanta l’attenuarsi della recessione, intanto non sa far consenso, ma almeno attendibile conoscitore del valore e altro che favorire accorpamenti, fusioni, riduzioni. dell’importanza del sistema scolastico. E questa è storia. La vicenda universitaria è emblematica della storia di Oggi, più che mai, prima di mettere in cantiere la riforma un grande Paese, quale è stato l’Italia. L’insistenza su do- della riforma della controriforma della riforma stessa, ovvero centi provenienti d’Oltralpe, sull’utilizzazione della lingua prima di porre in essere il principio gnoseologico dell’essere inglese e su brevetti, internazionalizzazione e così via, in- transeunte (tale sembra essere l’unico senso attribuibile a cer- dica sfiducia sulle qualità nazionali mentre per altri aspetti te, astruse ed immotivate circolari ministeriali), è bene sapere si intende favorire il made in . Si può asserire che il ciò che è stato, quanto di buono e di valido era stato ideato e sistema educativo dalle elementari all’Università ha deci- già in parte applicato in un passato nemmeno troppo lontano, so, a partire dalla riunificazione politica della Penisola, la e che non può di sicuro essere dimenticato o cancellato. crescita nazionale sotto le diverse prospettive. Soprattutto «Nel 1939, il Gran Consiglio del fascismo approva la ha saputo fornire un’alta cultura che si è tradotta in capaci- Carta della Scuola presentata dal Ministro dell’Educazione tà inventive ed operative. Ora tutto invece si riconduce al Nazionale Giuseppe Bottai; un impianto legislativo sintetico, tecnicismo e ad una pesante burocrazia di bassa ragioneria. strutturato in ventinove dichiarazioni che hanno il sapore del- Lo Stato non è più colto come centro di crescita: non a ca- lo slogan, tanto sono concisi (…). so Equitalia evoca, nell’immaginario collettivo, la paura di Ancora oggi il sistema scolastico è regolato su quanto de- balzelli e gabelle apportatori di povertà. Se il romano pon- ciso allora: «… a Bottai si deve il calendario scolastico, frutto tefice favorisce le elemosine verso gli indigenti, il governo della volontà fascista di controllare ogni momento della vita nazionale continua a mantenere tasse da Guinness dei pri- scolastica, che rimane tutt’ora come il primo atto di inizio mati, mentre svilisce l’Università ad azienda mal funzio- d’anno, inteso a organizzare la scansione dei periodi tra uno nante, sfaldando davvero l’unità della Penisola. scrutinino e l’altro, la durata delle vacanze, le date degli esa- mi … la radio e il cinema fanno il loro ingresso nella scuola, come mezzi di comunicazione di massa; negli anni dal 1936 al 1938 lo sviluppo delle trasmissioni radiofoniche è enorme ... «Ma quello che sostanzialmente prevede la Carta della Scuola è un controllo totale sulla crescita, lo sviluppo, il pen- siero dei giovani, e l’organizzazione dettagliata di tempi, me- todi e contenuti mira proprio al condizionamento delle nuove generazioni. «In particolare, per rispondere alle esigenze del regime di creare lavoratori preparati da impiegare subito, appena ter- minato l’obbligo scolastico, la Carta della Scuola pone parti- colare attenzione alla preparazione tecnica e professionale delle classi popolari … Mestieri, cioè, che si potevano impa- rare tramite apprendistato diretto in bottega, diventano corsi di apprendistato nelle scuole, corsi di perfezionamento per adulti lavoratori. La riforma che prevede una scuola media 32 IL BORGHESE Gennaio 2014 unica ha, nella Carta della Scuola, il segno innovativo più evi- trario. Più tipologie di scuole medie, differenziate in base ai dente e slegato dalle esigenze di regime, tanto che sarà l’uni- percorsi caratterizzanti e, quindi, con obiettivi diversi; soltan- co punto realmente realizzato nel dopoguerra e che resta an- to così l’Italia potrà iniziare ad uscire dalla palude cui è stato cora oggi: Bottai pensa all’istituzione di un solo corso di stu- condannato dal cattocomunismo imperante e che ci ha ridotti di medio, tanto più che il Liceo Scientifico non ha un suo cor- così come tutti sanno. so inferiore (mentre esiste il Ginnasio per il Liceo Classico). Da Bottai possiamo dunque estrapolare l’idea della scuola «Nel periodo intercorso tra la Riforma Gentile e la Carta di ognuno, grazie alla quale potremmo agevolmente risponde- della Scuola, la polemica sorta attorno alla difficoltà di pro- re allo sfacelo oggi provocato dalla scuola di nessuno, doloro- seguire gli studi è notevole, e coinvolge famiglie, docenti e samente imperante. Resta valida la considerazione di fondo uomini di cultura; la scuola media gentiliana, con sbarra- che vede nell’insegnamento impartito tra le mura scolastiche menti sia all’inizio sia al termine del percorso, con esami per- un valore eterno. Ecco perché la scuola va fatta sul serio, con cepiti come unica selezione, più per appartenenza alle classi impegno, con dedizione. Altro che eliminare la bocciatura e sociali che di merito, diventati difficili e nozionistici, richie- renderla ancora più vuota e vana. dono un ripensamento generale. Bottai si innesta su questo Alcune note su Bottai, le illustra la stessa autrice: malcontento e risponde alla “più fascista delle riforme” con «Badoglio aveva accusato Giuseppe Bottai di aver preso una Carta sintetica in ventinove dichiarazioni, che in realtà è parte al complotto per rovesciare lo Stato fascista. Con que- molto più fascista della precedente, ma viene propagandata sta accusa, egli sarà arrestato il 27 agosto del 1943 e detenu- come la scuola del merito e fatta conoscere anche grazie alla to nel carcere di Regina Coeli fino al mese di settembre. Poi, radio, ai convegni tra i docenti, tramite gli articoli sui giorna- inizierà a nascondersi alle persecuzioni naziste delle SS, tro- li e le riviste di cultura. Una scuola per ognuno, diventa un vando rifugio prima da amici, poi in alcuni conventi. ... La po’ lo slogan di quella che è una sorta di controriforma: se vita di Bottai si trasforma curiosamente da ideatore della Gentile si era preoccupato solo dell’educazione dei futuri di- Carta della scuola a professore di scuola media che subisce rigenti, della scolarizzazione dei figli dei ceti alti, puntando esso stesso la riforma fascista: per potersi arruolare in Alge- tutta l’attenzione sugli studi classici, Bottai vuole una scuola ria, nella legione straniera, Bottai si procura dei documenti per tutti, o meglio una scuola per ognuno, appunto, in base falsi a nome di Andrea Battaglia, di professione insegnante, e alle singole capacità e inclinazioni. con questo nuovo nome combatte per quattro anni nella Le- «La Carta, infatti, non voleva agire solo sugli istituti edu- gione straniera contro i fascisti. Questo periodo è una sorta cativi, ma, tramite questi, sulla cultura, sulla personalità, sul- di espiazione per non aver compreso gli errori del fascismo. le menti umane, che in questo ambiente si formano, perché Nel novembre 1947, Bottai torna a Roma, amnistiato, e conti- come Bottai ricorda, La scuola è il duraturo, il continuo, l’e- nua la sua attività politica sperando in una collaborazione terno. La scuola è l’eterna formatrice dell’uomo, dell’operaio, tra la vecchia e la nuova classe politica, ma dei 18 membri del lavoratore, del dirigente, del tecnico. Il suo insegnamento del Gran Consiglio fascista è l’unico a dedicarsi ancora alla ha valore eterno». politica. Per Bottai il fallimento del fascismo è innegabile, il Da quanto letto emerge la nobile e stimolante idea di una regime è il passato e la strada che i giovani possono percor- scuola vera, con le idee chiare, altro che Stato totalitario! Una rere è a sinistra. Morirà a Roma il 9 gennaio 1959». realtà educativa in crescita ed in fase di sviluppo e di espan- Sono troppo pochi, rari e troppo lontani nel tempo i veri, sione, al cui interno di parla di compiti e di ruoli precisi che significativi interventi di riforma che hanno in qualche modo non risulterebbero fuorvianti neppure oggi. Anzi, sarebbero segnato la storia del nostro sistema formativo, ovvero la Leg- utili, proficui, significativi all’interno di un marasma che ri- ge Coppino, già valida per il Regno Sabaudo ed estesa, ope chiede alla scuola di tutto e di più, con l’unico obiettivo di legis, a tutto il Regno d’Italia dopo la proclamazione dell’uni- consegnare alla società, già di per se stessa in crisi, giovani tà e l’inimitabile Riforma Gentile. incerti, impreparati, confusi, niente affatto formati e, soprat- Conclusa la stagione risorgimentale, che non è improprio tutto, già orientati, per tutta un’interminabile serie di motiva- vedere prolungarsi fino a Versailles e a Saint-Germain, la bor- zioni, al dolcefarniente, che poi tanto dolce non è, visto che ghesia liberale italiana ed i cattolici moderati, inorriditi dall’a- l’amata patria non fa niente per offrire dignitose opportunità vanzare e dal sanguinoso dilagare dell’incubo chiamato bol- di lavoro ai propri figli, lasciandoli disoccupati a vita, ma poi scevismo, si scoprirono a guardare, se non con evidente sim- s’indigna se a molti stranieri, per giunta presenti illegalmente patia, ma almeno con un po’ di fiducia, ad un uomo destinato sul suolo italiano, non viene offerto ciò che essi desiderano. ad influenzare in maniera decisiva la storia d’Italia e d’Europa È forse un reato tentare d’individuare un ruolo specifico per un intero ventennio, Benito Mussolini. Giova ricordare che per gli uomini e di un altro per le donne? Siamo diversi, il Pa- un Ministro del suo governo, Giovanni Gentile, che il 15 apri- dreterno ci ha creato maschi e femmine, così come il tertium le 1944 verrà barbaramente trucidato in quel di Careggi, genus non è previsto dalla natura, né da nessuno. Se diversi avrebbe di lì a poco varato la più importante (ma verrebbe da siamo, e ben venga la diversità, è importante e legittimo che dire l’unica) riforma del sistema educativo e formativo italia- ci prepariamo a fare cose diverse e, così facendo, a migliorare no. Questa è storia, non fantascienza e, soprattutto, non è im- la società con i nostri apporti. provvisazione dolciastra intrisa di buonismo cattocomunista, Ecco perché individuare, progettare e, quindi, anche rea- che siamo costretti, nostro malgrado, a sorbirci nel presente. lizzare percorsi differenziati in base alle capacità ed alle atti- La storia politica del nostro Paese, insegna che non esiste tudini dei vari gruppi di studenti può aiutare a conservare il un solo Piazzale Loreto, o che comunque lo stesso può mani- valore dell’identità, personale e comunitaria e può, quindi, festarsi in modo diverso, purché punti ad abbattere l’odiato facilitare la crescita e la maturazione dei nostri giovani. Ecco nemico. Dio mio, ma quant’è bella questa «repubblica demo- perché la scuola media unica, così come realizzata nel 1963 e cratica fondata sul lavoro», peccato che stiamo smettendo di così come ulteriormente depauperata ed annacquata nel ‘77, sentirla nostra! con la totale cancellazione del latino, non serve proprio più a Speriamo soltanto che il tempo porta consiglio: ne abbia- niente, ma non è abolendola, e quindi trasformando i licei in mo davvero bisogno! Resta solo da vedere che cosa verrà scuole medie, che si va da qualche parte: esattamente al con- ideato a Viale Trastevere. Gennaio 2014 IL BORGHESE 33

L’EUROPA DELL’AUSTERITÀ di un aumento considerevole della morbilità e con l’abbassa- mento delle aspettative di vita. La Grecia non è un Paese commissariato dalla Troika, è una nazione sottoposta a quella pulizia etnica di non lontana UN COLPO memoria in quelle terre oltre l’Adriatico, e gli artefici di que- sta pulizia non sono le milizie serbe, croate o bosniache, sono, invece, dei signori in giacca e cravatta che siedono ai vertici della finanza e che, da Bruxelles, decidono cosa imporre a

di Stato quei governi a sovranità limitata. Questi padroni delle vite e delle anime, a loro volta, sono stati convinti dalle banche in- di ALESSANDRO P. BENINI ternazionali a sostenere il sistema, soccorrendo gli istituti prossimi al fallimento, anche se questi non rappresentavano, per dimensioni, un serio pericolo per l’economia continentale. C’È un idolo pagano, una specie di vitello d’oro, che domina Tutto questo è pesato sui bilanci, aggravando una situazione gli animi neoliberisti dei nostri dirigenti europei. Una divinità già compromessa, dunque, sempre sotto la spinta della triplice appesantita dalla quantità del prezioso metallo adoperato per finanziaria i governi dell’Europa mediterranea hanno comin- costruirla, con quelle sembianze di moderna Sfinge, con occhi ciato una vera e propria guerra contro i loro cittadini, recla- vuoti e indifferenti sull’agonia del continente. mando una severa austerità, quasi i buchi di bilancio fossero I tanti, troppi cittadini italiani, che, in questi ultimi, tor- determinati da un eccessivo dispendio per mantenere l’impal- mentati, anni non hanno potuto far fronte alla pressione di catura delle garanzie sociali. tasse, balzelli e crediti insoluti e le schiere di tutti quelli, e so- Su questa pressione, o meglio, diktat sotto il nome di no milioni di individui, forzatamente allontanati da una vita «Trattato di stabilità», con l’approvazione a maggioranza, dignitosa, per finire nella palude della miseria, oggi sanno chi senza alcuna discussione o riflessione, del nostro Parlamento, è l’artefice di tanto disastro. si è accettato un patto di sicura rovina, per noi e per le future A chiarire il dubbio è intervenuto il sociologo Luciano generazioni. Nessuno degli addetti ai lavori ha voluto o potuto Gallino con il suo ultimo lavoro Il colpo di Stato di banche e ricordare quel «Memorandum» sottoscritto dal Governo Elle- governo, un’opera circostanziata sulla corrente ideologica del nico, dove addirittura vengono stabilite le razioni alimentari neoliberismo, con tutte le note conseguenze, molto simili, per per l’infanzia e le riduzioni di salario, intorno al 32 per cento, gli effetti prodotti, alle distruzioni materiali e morali di una da imporre nei contratti nazionali di lavoro. Insomma si è rati- guerra mondiale. Gallino riconduce la genesi del «colpo di ficata una carta di stabilità congegnata da Bruxelles, come un Stato» nel superamento, da parte di Unione Europea, Banca infallibile rimedio, per superare la stasi economica: al contra- Centrale Europea e FMI, delle volontà popolari, nello scaval- rio, queste misure imposte ed accettate da una categoria di camento di parlamenti e governi nazionali, assumendo, questa tecnici miopi e da una classe politica inesistente, hanno pro- «triplice alleanza», le sembianze di un direttorio. Tutto que- dotto una recessione di incalcolabile gravità. sto, come ci è stato detto, perché non esistono alternative. Soltanto gli illusi e gli animi semplici, i ridanciani ascolta- Certamente, nel tempo di questa lunga crisi, di fatti ed im- tori delle barzellette di ieri e dei sogni visionari di oggi, pos- magini sconcertanti siamo stati testimoni: il viaggiare in auto sono credere alla rapida conclusione di questa crisi. Il «Colpo dalle campagne, ancora ben curate, ordinate e dove niente, o di Stato» c’è, è già stato effettuato, nell’ignavia più assoluta quasi, fa pensare alla tragedia che ha piegato il nostro Paese, dei responsabili politici ed economici: il diktat che strangola alle città del nord est, ai nuclei industriali, fino a pochi mesi l’Italia, imposto dalla «Troika finanziartedesca» prevede, allo fa, in fervore di produzione e di lavoro, si ha l’impressione di scopo di ridurre il debito pubblico in vent’anni, un salasso essere dei sopravvissuti ad una letale epidemia. Capannoni fiscale di cinquanta miliardi di euro l’anno, ripetiamolo, per abbandonati, opifici silenziosi, insegne spente o divelte, bor- vent’anni. Qualora si riuscisse a far fronte a quanto sottoscrit- ghi commerciali dove le serrande dei grandi magazzini sono to, la miseria insanabile, scaturita da questa decisione, farà scese, da molto tempo, per l’ultima volta. È qui che l’idiozia impallidire il ricordo delle miserie dell’ultimo conflitto mon- ideologizzata, leggi «il mercato si autoregolamenta», ha com- diale. piuto la sua opera nefasta. Se guardiamo attentamente i dati Un referendum, lo dichiara il sociologo Gallino in una re- statistici del periodo, costatiamo che il ceto medio, rappresen- cente intervista al quotidiano La Repubblica, sarebbe stato tato da un insieme di categorie storicamente dedite al lavoro necessario per decidere un impegno di questa portata. Il colpo in tutte le sue varietà, ha pagato con imposizioni fiscali, già di stato, però, una volta compiuto, non ha bisogno di popolari per sé capaci di indurre un incremento della povertà, e, con la ratifiche. Anche questo voleva l’Europa? disoccupazione, in modo particolare quella giovanile, i mi- sfatti dell’ottusità burocratica europea. La Grecia, sempre presa come caso limite del meridione europeo, sotto lo schiaffo di un direttorio inflessibile, sta vi- vendo i giorni più tragici dal periodo della seconda guerra mondiale, quando, comunque, le autorità d’occupazione, fe- cero intervenire la Croce Rossa internazionale per salvare dal- la denutrizione gli abitanti del Paese balcanico. Oggi, a giudi- care da certe immagini e da certe informazioni, Atene è sotto la pioggia di indiscriminati licenziamenti, specie nel settore pubblico, gli ospedali non coprono le cure per coloro che han- no perduto il lavoro e le grandi multinazionali farmaceutiche non riforniscono di medicinali gli stessi nosocomi, nel timore di non poter recuperare il credito, tutto questo con il risultato 34 IL BORGHESE Gennaio 2014

sentirsi Nazione. L’Italia salvi se stessa. L’Italia rimbocchi le maniche. ATTENTI Se c’è bisogno di lavorare più ore, lavorare più ore. Se c’è bisogno di scemare i salari, si scemino. Se c’è bisogno di attenuare i profitti, si attenuino. E una revisione totale della distribuzione della ricchezza. alla posta! Non qualche intarsio su questo o quest’altro ma una visione generale e capillare della creazione e della distri- di ANTONIO SACCÀ buzione della ricchezza, in maniera che, senza largire a inetti, sfaticati, non si dia però a consorterie, spendaccioni, parassiti. CHI bussa alla mia porta? È l’imprevista visita di un amico Difficile, impossibile? Necessario. Urgente. Non le ba- che vuole gioiosamente sorprendermi? È il portalettere con gattelle di una stabilizzazione di questa classe di Governo una cartolina di chi si rammenta di me e mi invia una bella in un patto mortuario tra PD e Nuovo Centro favorito da veduta del luogo in cui viaggia? È un libro? È un regalo? una quanto mai provvidenziale sentenza della Consulta... Ormai da tempo se il campanello suona o scendo e guardo Dunque esiste un progetto sedativo! No. Mai. Tempi di la cassetta della posta, un formicolio mi serpeggia, e la cu- rivolgimento. Il progetto Sinistra-Centro non sanerebbe la riosità delle notizie è offuscata. Non corre giorno che io crisi, anzi, e spalanca le porte al Commissariamento Euro- non debba pagare qualcosa. Forse che anni or sono non era peo. I ceti medi e popolari, ormai ne scrivono tutti, sono così? Non era così. strangolati. Aria! Ceti medi e popolari devono unirsi. Redi- Oggi vi è massima vigilanza, si scruta anche all’indie- stribuire la ricchezza sociale. Non per egualitarismo. Mai. tro, la presenza tassativa o tributativa è incombente, specie Per rimettere in funzione la società. Non c’è sacrificio se per l’accrescimento di essa, esasperata, accanita, roditrice. giova ad avvantaggiare il «magnaccia». Il cittadino sembra un osso. E perché mai tale addentamen- Che sacrifici hanno sopportato banchieri, grande distri- to fino all’ultimo residuo di carne? A che serve, a chi serve buzione, alti burocrati, lestofanti associati senza obblighi tanto denaro cavato dalle esauste vene del cittadino norma- di legalità, amici dei partiti, partiti, evasori pandemici, sti- le? Perché lo Stato è diventato il nemico dei suoi cittadi- pendi paperonici, buonuscite di rovinatori tuttavia premia- ni?! Di tutti i suoi cittadini, o prende dagli uni per dare ad ti, stuoli di membrature funzionarie o impiegatizie in una altri? ramificazione statale poliposissima, e il piccolo imprendi- Fosse giustizia contributiva, come protestare! Ma non è tore, se onesto, e il bottegaio, se onesto, e l’impiegato, se giustizia contributiva. È rapina di pochi su moltissimi. onesto, il professore, il pensionato di medio respiro, e l’o- L’ho scritto: le nostre società si trovano in una condi- peraio, tasse, tasse, tasse, il dieci per cento della popola- zione esistenziale di sofferenza. L’infelicità esistenziale zione di fascia media contribuisce al cinquanta per cento che sembrava, almeno per le società occidentali del benes- dell’IRPEF! sere, possibile fondamentalmente per motivi «naturali», la Certo, i ceti medi produttivi devono consociarsi in una morte, la malattia, l’amore, adesso aggiunge, e possente- società nella quale, in tutte le società, la concorrenza è tra mente, l’essere come è della società quale fonte di pena. entità grandiose, ma distruggere le piccole e medie impre- Incredibile: suicidi per motivi economici! se è, in ogni caso, una rovina. L’imprenditore che non sostiene l’azienda e fallendo Disgraziata società, quella in cui per mesi dibattiamo spegne la sua vita, congiunta all’impresa; il privato che sul pagamento dell’IMU e non troviamo «copertura» su asfissiato da tasse, bollette, canoni, servizi, sparisce, di- cifre pulcellose, da vergognarsi e non leggere mai più, che venta ramingo, non intende avere rapporti con la so, Ugo Foscolo, il quale si schiferebbe se un italiano para- «società», o diventa un morto che respira, abulico, demen- lizzato dall’IMU osasse toccarne i Sonetti. te, sbandato. E il giovane a carico del vecchio, e il vecchio Credo che noi risorgeremo quando arrossiremo di noi che teme gli anni futuri, e l’invasione straniera, la legione stessi. Quando, dopo aver ascoltato poniamo la Messa da straniera, attivissima, formicolosa, disposta ad ogni prezzo Requiem di Giuseppe Verdi o il duetto di Norma con Adal- pur di sopravvivere, e le strade come bazar, e una prolife- gisa di Vincenzo Bellini o una qualsiasi opera di Gioacchi- razione aliena colmatrice del nostro non generare, e nessu- no Rossini o Gaetano Donizzetti, Pergolesi, Paisiello, Ci- na politica per le abitazioni, per gli affitti, per la famiglia, i marosa, e non dico Monteverdi, o letto tre versi dell’ulti- figli, noi che non riusciamo a condividere una stanza, noi mo Giacomo Leopardi o un solo testo delle Operette mo- assuefatti all’indipendenza, laddove gli stranieri sono rali, e guardato un solo quadro di Antonello… Ma ci ren- grappoli umani, e occupano il mero spazio fisico... diamo conto di quale Paese siamo eredi e cittadini, perfino No! Così non va! Non va. E chi crede che basti riorga- Dio si è stabilito a Roma, vicariamente! nizzare il Centro e abbraccettarlo al PD per stabilizzare il Chi crede che l’economia si salvi con il calcolatore è nostro Paese, e togliersi di mezzo i critici, gli oppositori, i un cadavere! Incontro sotto casa mia un conoscente, do- piazzaioli, gli estremisti, i pessimisti come vociano i cente, ha più di ottanta anni, fogli in mano. «Dove vai?». «nuovicentristi» per giustificare la loro esistenza e come «A lavorare.» «Scrivi?» «Correggo.» «Un tuo libro?» «Di reiterano i presidenzialisti del Governo e della Repubblica; un altro.» «Lo aiuti?» «No!» E arrossisce. Lavora. A ottan- e chi crede che basti una sentenza della Consulta per risu- tatrè anni. E non per se stesso. Per mantenere agli studi il scitare una legge elettorale proporzionale apposta al fine di nipote. Puro manicomio. Così non va. dare fiato al Centro, impedire una maggioranza di un solo Ultime notizie. Hanno eletto Matteo Renzi. Il Movi- partito, stabilizzare il Sinistra-Centro... Non va. Giochi. mento dei Forconi agita i forconi. Qualcosa si muove. Ceti Sull’abisso. Certo, saremmo accetti all’Europa. Come dei medi unitevi: al proletariato. Così non va! E tutto questo servi obbedienti. mentre i robot stanno sostituendo gli uomini. Occorre un’insorgenza nazionale. La Nazione deve Attenti alla posta! Gennaio 2014 IL BORGHESE 35

OLLI REHN dalo dei titoli tossici, le banche tedesche. In più, ha prov- veduto a delegittimare agli occhi degli italiani il premier Enrico Letta e il ministro dell’economia, Fabrizio Sacco- manni, liquefacendone in maniera perentoria le cosiddette SVENDESI «palle d’acciaio». Ebbene, sottolineato che è impossibile pensare che un politico navigato potesse non prevedere che simili affer- mazioni avrebbero scatenato un vero e proprio uragano di

Italia polemiche (per tutti quelle del Premier e del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano che ha chiesto all’Europa di di MIMMO DELLA CORTE cambiare rotta), vien da chiedersi, cosa lo abbia spinto ad «avventurarsi» in simile ginepraio. Probabilmente, la sua magnanimità. Sì, non ridete, ho EVIDENTEMENTE, il commissario all’economia della Unio- scritto proprio la sua magnanimità. Nell’occasione, infatti, ne Europea, Olli Rehn, non vede l’ora che l’Italia svenda i ci ha fatto sapere che se entro febbraio «il governo fornirà suoi gioielli di famiglia. Per averne la piena consapevolez- risultati concreti e soddisfacenti» l’Europa ne terrà conto za è sufficiente rileggere la sua recente intervista al quoti- «per calcolare i possibili effetti sui margini di manovra a diano la Repubblica. In quell’occasione «bontà sua», ha disposizione del Paese». Il che tradotto nell’italiano di ricordato che «l’Italia è in linea, anche se di poco, con il Dante, significa che ci allenteranno un tantinello – ma non criterio del 3 per cento». Il che «ha consentito al Paese di più di tanto, sia chiaro – il nodo scorsoio che ci sta strin- uscire dalla procedura per deficit eccessivo» e ribadito che gendo la gola e rischia di strangolarci da un momento ciò «è importante per la sua credibilità sui mercati finan- all’altro. Eureka! Ma come faremo in così poco tempo a ziari», ha sottolineato che «l’Italia deve rispettare un certo redimerci? Basterà ottemperare ai «consigli» di Rehn e ritmo di riduzione del debito e non lo sta rispettando», per privatizzare ovvero liberarci di: ENI, STM ed ENAV mantenere quest’impegno, ha aggiunto «lo sforzo di aggiu- (partecipate direttamente dal Ministero del Tesoro) e SA- stamento strutturale avrebbe dovuto essere pari a mezzo CE, FINCANTIERI, CDP RETI e TAG (partecipate indiret- punto del Pil e, invece, è solo dello 0,1 per cento». E lo ha tamente attraverso la Cassa depositi e prestiti), nonché di chiaramente fatto intendere, quando ha sostenuto che l’Ita- Grandi stazioni la cui partecipazione fa capo al gruppo lia, uscendo dalla procedura d’infrazione, ha riconquistato Ferrovie dello Stato. Un elenco già abbastanza sostanzioso la fiducia dei mercati, perché il suo incubo è rivivere l’an- che attraverso la cessione di quote potrebbe fruttare tra i goscia del periodo tra agosto e novembre del 2011, quando 10 ed i 12mld di euro, da svendere, vista la fretta, ad im- l’Italia era è per questo motivo che «l’Italia non ha margi- prenditori esteri, al quale, però, nei giorni scorsi il Mini- ni di manovra e non potrà invocare la clausola di flessibi- stro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, ha aggiunto an- lità per gli investimenti». Mi piacerebbe sapere, e non sol- che il nome della Banca d’Italia, che il governo intende tanto al sottoscritto, come mai questa stessa clausola che è trasformare in una public company, aperta anche agli inve- preclusa a noi è, invece, accordabile alla Francia il cui de- stitori esteri, per conseguenza, con il rischio che siano que- ficit è a quota 4 per cento. sti ad assicurarsela e, per tanto, a controllare il nostro siste- Mah, stranezze di un’Europa senza anima dove non ma bancario. La nostra redenzione, però, può arrivare an- governano gli eletti del popolo, ma la grande finanza ed i che - come pretende la Merkel - in cambio della cessione, suoi ottimati, e le agenzie di rating e la speculazione fi- della sovranità nazionale - a Bruxelles ed indirettamente nanziaria. alla Germania che è la principale, manco a dirlo, sosteni- Per carità, non intendo entrare nel merito delle valuta- trice della proposta - attraverso il contractual arrangement zioni del Vice presidente della Commissione europea e del quale si parlerà fra un paio di settimane al Parlamento commissario all’economia circa l’affidabilità o meno di europeo. Un meccanismo finalizzato ad introdurre vincoli una legge di stabilità che ha stillato agli italiani, più san- strettissimi ai Paesi in fatto di riforme strutturali, il cui gue che lacrime, e che, è giusto ricordarlo, ha completato elenco verrebbe deciso a Bruxelles e, nel momento in cui il «lavoro sporco» di quelle precedenti del 2011 e 2012 ed se le vedesse imposte, nessun Paese potrebbe rifiutarsi di ha ulteriormente inasprito la pressione fiscale a tutto danno realizzarle, ma in cambio si vedrebbe riconosciuta una dei cittadini, trasfigurando la crisi che - è giusto rammen- qualche forma di sostegno economico per ammorbidirne tarlo, anche se soltanto a futura memoria non è nata in Ita- l’impatto sullo stato sociale. lia - in una durissima recessione. Mi domando, però, se ha Per carità, personalmente, sono tutt’altro che contrario tenuto conto che con le sue affermazioni ha offeso il Paese alle privatizzazioni, anzi, sono assolutamente e totalmente che, fino a prova contraria è l’unico contribuente netto convinto che se lo Stato facesse un passo indietro e la- dell’Europa (ogni anno versa una quota di 13mld, riceven- sciasse agli imprenditori, la cura delle imprese, l’economia done in cambio soltanto 9); è il terzo affluente finanziario italiana avrebbe tutto da guadagnare e niente da perdere. di quel fiume di denaro come fondo Salvastati; un Paese, Sempre che, però, fossero imprenditori veri, non figli della che, proprio per mantenere gli impegni con l’Europa e ri- finanza, che hanno dimostrato, nel tempo, di essere all’al- spettare il mantra del 3 per cento, ha lasciato affondare la tezza del compito, facendo la propria fortuna e quella dei propria economia, non pagando i propri debiti con le im- propri dipendenti, guidando imprese e non speculando al prese, ma pretendendo da queste il rispetto dei propri dik- mercato dei titoli. E soprattutto italiani. Ma ce ne sono, tat fiscali - per altro, sempre più pesanti ed insostenibili - e oggi come oggi, imprenditori dotati di questi requisiti in riducendo - facendo crescere IVA, accise, contributi e tasse Italia? Obiettivamente, no. E le recenti disavventure cui varie ed eventuali - da un anno all’altro, il potere d’acqui- sono andate incontro Telecom ed Alitalia, ne sono la dimo- sto di stipendi e salari, mentre ha evitato la bancarotta di strazione più lapalissiana. Ancora di più, sarà possibile tro- quelle di Spagna, Grecia e, perché no, salvato dallo scan- varli in così poco tempo ed in periodo di crisi così dura, 36 IL BORGHESE Gennaio 2014 come quella che sta attraversando il Paese? Ed anche in CHI CONTROLLA L’IMPERO «FIAT»? questo caso, la risposta è un bel no deciso e perentorio. Questo Olli Rehn lo sa benissimo. Il che mi fa dubitare della sua sincerità e mi fa ritenere che la sua fretta sia det- tata dalla convinzione che è arrivata la fine della storia e Tre vecchietti che se l’Italia intende restare in Europa, debba accettarne il ricatto finale, lasciando che il suo sistema produttivo cam- bi padrone, affidandosi ad imprenditori e finanzieri che vengono da lontano. Da molto lontano e senza alcun lega- con 6,20 euro me con l’Italia e gli italiani. Vien da chiedersi, a questo punto, come facciano questi di GIGI MONCALVO signori a proseguire sulla propria strada, fingendo di non accorgersi della violentissima marea antieuropea che con- tinua a montare contro questa Unione europea che la gente NEL MONDO FIAT e dintorni, a Torino talvolta sanno dav- comincia ad odiare, sentendola sempre più distante dalle vero essere spiritosi e sorprendenti. Oltre che, come sem- sue esigenza e disinteressata alle sue sorti ed al proprio pre, arroganti. Per le loro le leggi non esistono, né quelle futuro. A meno che, non sia proprio la conseguenza scritte né quelle non scritte, che riguardano trasparenza, dell’euroscetticismo che li sta spingendo a bruciare le tap- serietà, etica. L’ultima storia è indicativa: negli atti ufficia- pe ed arrivare al traguardo finale nel più breve tempo pos- li gli unici soci della «Dicembre società semplice», la so- sibile. Prima, cioè, delle elezioni Europee, previste per la cietà più importante dell’Impero, quella che dall’alto con- primavera 2014. Perché, al termine di quel passaggio per trolla tutto e che da sempre appartiene (ma fino a quando? le urne e le ormai sempre più probabili vittorie della Mari- ed è ancora così?) a quel poco che resta del ramo famiglia- ne Le Pen e del Front National, in Francia e di Geert Wil- re del defunto Gianni Agnelli - ovviamente con esclusione ders e del Partito per la libertà, in Olanda, ancora di più se forzosa della figlia Margherita - risultano essere incredibil- queste dovessero essere supportate - come tutto lascia pre- mente tre arzilli vecchietti. Ai quali bastano dodici azioni e vedere - dal successo del fronte antieuropa in Italia: M5S, un «investimento» di soli 6,20 euro (sei euro e venti). I tre FI, FDI, SEL, ma trasversalmente presente anche in PDL, unici soci della «Dicembre» che la Camera di Commercio PD e NCD. potrebbero cambiare gli equilibri interni al di Torino, senza nemmeno vergognarsi un po’, porta scritti Parlamento europeo, complicando enormemente il cammi- nel suo Registro delle Imprese sono: Marella Caracciolo no dei «pennelli d’artista» di Bruxelles. Certo, in Europa il ved. Agnelli, 86 anni, con dieci azioni per diecimila vec- potere appartiene alla Commissione e gli europarlamentari chie lire (5,126 euro); Gianluigi Gabetti, 89 anni, con una hanno poca - anzi, nessuna - voce in capitolo, ma se la azione da mille lire (0,52 euro); Cesare Romiti, 90 anni, maggioranza dell’europarlamento si ritrovasse di punto in con una azione da mille lire (0,52 euro). Quest’ultimo però bianco ad essere appannaggio degli euroscettici, completa- è del tutto estraneo a questa storia. È dal 1989 che non re il disegno di asservimento dell’Europa alla grande fi- c’entra nulla con la «Dicembre». nanza diventerebbe molto più complicato ed accidentato. Questa è la situazione ufficiale, ma falsa, secondo l’En- Attenti, però, perché se questo è vero, è altrettanto vero te di controllo (!) presieduto da Alessandro Barberis, guar- che la fretta è una cattiva consigliera e potrebbe spingere a da caso un ex direttore generale e poi amministratore dele- comportamenti controproducenti ed a risultati diversi da gato di FIAT (dopo esserlo stato di IFI) in uno dei periodi quelli previsti. più negativi della storia del Lingotto. E pensare che Barbe- ris è anche presidente di Eurochambres, l’organismo che raggruppa le Camere di Commercio di 45 Paesi europei. Sarà lui a ospitare il prossimo anno a Torino il Congresso mondiale. Con quale coraggio si presenterà di fronte a tan- ti autorevoli e illustri suoi colleghi di tutto il pianeta se tol- lera una paradossale e vergognosa situazione come quella che andiamo a descrivere? Secondo l’ente presieduto da Barberis, quei tre «vec- chietti» (compreso l’estraneo Romiti) controllano con 6,20 euro la più importante e strategica società italiana, che è «padrona» (col 36,74 per cento) dell’«Accomandita Giovanni Agnelli & C. Sapaz», che a sua volta controlla il 52,66 per cento di Exor Group, e quindi FIAT, FIAT-Chrysler, FIAT Industrial, Cushman & Wakefield, Juventus Spa e tanto altro ancora. Per fare un esempio nel 2013 all’Accomandita sono arrivati 118,5 milioni di dividendi e una quarantina di questi sono finiti proprio alla «Dicembre». Qualcuno può credere che se li siano spartiti quei tre vecchietti? La «Torino dei misteri», o meglio la “Fiat dei misteri”, da diciotto anni offre questa palese violazione di una legge in vigore dal 1995. L’organismo che dovrebbe vigilare e indurre a regolarizzare, sembra non accorgersi nemmeno delle assurdità conclamate e dell’irragionevolezza clamo- rosa. I soci e gli amministratori (veri) della «Dicembre» non rispondono alle norme di legge e nemmeno alle rare Gennaio 2014 IL BORGHESE 37 raccomandate della Camera di Commercio. Basti pensare che fino a poche settimane fa nel Registro, alla voce «Dicembre», tra i soci figuravano due signori defunti da USCITA una decina d’anni: Giovanni e Umberto Agnelli. Ci sono voluti non pochi sforzi, e una recente ordinanza del Tribu- nale, per far correggere dati palesemente sbagliati inseriti appena un anno fa. di sicurezza La «Dicembre» è sempre stata la cassaforte personale di Giovanni Agnelli. «Inventata» da Franzo Grande Stevens nel di SANDRA PORRI 1984 racchiude tesori immensi e, soprattutto, le chiavi e il controllo dell’Impero. Oggi la necessità di sapere qual è la composizione societaria, chi è il rappresentante legale, quante DURANTE il «G20» dell’ottobre 2011, Merkel e Sarkozy af- azioni hanno i singoli soci, che cosa prevedono gli articoli fermarono che l’uscita dell’Italia dall’euro zona avrebbe potu- dello statuto e i patti sociali, consentirebbe di rispondere a un to causare una nuova terribile guerra. interrogativo di grande importanza e che riguarda anche la Perché non possiamo abbandonare la moneta unica? Il Security Exchange Commission che controlla la Borsa ameri- caso dell’Inghilterra dimostra che si può stare dentro l’UE cana: chi è il vero padrone del gruppo FIAT, chi prende le de- anche senza aver adottato l’euro! Con Hollande è cambiato cisioni e, non meno importante, chi ne assumerà il controllo l’atteggiamento francese nei confronti dell’Europa: la Fran- nel caso dovesse accadere qualche evento - facciamo i debiti cia, in preda ad una delle più gravi crisi economiche della sua scongiuri - per i soci meno vetusti della compagnia e anche storia, sta ripensando gran parte della politica economica im- per i più giovani (che sono soltanto un paio e soltanto uno posta da Bruxelles. In Germania, stanno nascendo formazioni della Famiglia) politiche «euroscettiche». All’opposto, la Merkel preme anco- La società, nata il 15 dicembre 1984, era saldamente ra perché l’Italia non esca dall’euro. nelle mani di Gianni Agnelli col 99,99 per cento delle Il «terrorismo mediatico», operato dai mezzi di informa- azioni, 100 milioni di lire di capitale. La moglie Marella zione, getta continuamente panico sul ritorno alla moneta na- aveva dieci azioni, Umberto Agnelli, Gianluigi Gabetti e zionale; fatto assolutamente privo di senso, funzionale al per- Cesare Romiti una a testa da mille lire. Cinque anni dopo seguimento di interessi stranieri. (13 giugno 1989) ecco il primo «mistero»: Umberto e Ro- Certo, con il cambio valuta dall’euro alla nuova moneta miti vengono costretti a uscire e al loro posto c’è la prima nazionale, i nostri risparmi verrebbero irrimediabilmente sva- visibile presa di potere di Grande Stevens: Gianni Agnelli lutati. I grossi risparmiatori si sono già «coperti le spalle», anziché far entrare i suoi due figli, Margherita ed Edoardo, depositando denaro in Banche estere. E i piccoli? Che solu- cede le due preziose azioni di Umberto e Romiti, proprio a zione possono trovare? Andare a depositare 10 o 30 mila euro Grande Stevens e addirittura alla figlia di quest’ultimo, in Svizzera? No, i banchieri elvetici sanno bene il fatto loro, e Cristina, di soli 29 anni. offrirebbero condizioni non certo molto vantaggiose a questi «Dicembre» torna alla ribalta il 10 aprile 1996. Quel piccoli risparmiatori. giorno il notaio Ettore Morone attesta un aumento di capi- Allora? Perché non dicono a questi signori (io risparmi tale da 100 milioni a 20 miliardi di lire. Oltre ai cinque so- non ne ho) di investire le loro decine di migliaia di euro in ci già esistenti entrano Margherita Agnelli, suo figlio John titoli del debito stranieri (ad esempio americani, visto che con Elkann, e il commercialista Cesare Ferrero. A quest’ulti- quelli tedeschi farebbero aumentare lo spread, danneggiando i mo, tocca una sola azione, mentre l’Avvocato si intesta il nostri connazionali che hanno acceso un mutuo)? Acquistan- 25 per cento, distribuendo tra la moglie, la figlia e il nipote do titoli stranieri, al momento del ritorno dell’Italia alla mone- tre quote da 25 per cento ciascuno ma tenendo per sé l’u- ta nazionale, non avranno perso nulla, anzi, proprio a causa sufrutto vitalizio di questo 75 per cento. della svalutazione, sarà aumentato di molto il loro potere Quando il notaio Morone, verga questo atto, strana- d’acquisto. In realtà, la svalutazione spaventa proprio quelle mente parte da quel capitale iniziale di 100 milioni di lire, «potenze» che ci minacciano di ricorrere alle armi. ormai vecchio del 1984. Mentre, al contrario, è emerso Se la nostra nuova moneta sarà (indubbiamente) svalutata che, pochi mesi prima che scoppiasse l’inchiesta «Mani rispetto all’euro vorrà dire che, ad esempio, gli italiani acqui- Pulite», Gianni Agnelli - evidentemente preavvertito o for- steranno un’auto Fiat, anziché una Ford, una Volkswagen, se solo «chiaroveggente»… - aveva schermato la una Audi, o una Mercedes. Lo dico non perché amo la Fiat, «Dicembre» in Liechtenstein intestandone la maggioranza ma perché amo gli italiani che lavorano in quegli stabilimenti a due fiduciari prestanome: il famoso «gentiluomo di Sua industriali. Il risultato sarà che (perlomeno in Italia) le marche Santità» (Papa Francesco lo avrà revocato?) Herbert Batli- tedesche venderanno di meno; noi di più. ner, re dei metodi per creare paradisi off-shore a Vaduz e L’ampliamento della domanda interna farebbe aumentare grande amico e ospite di Gabetti, e Renè Merckt, avvocato il numero di aziende, dunque l’occupazione, e, attivando un ginevrino esperto in architetture societarie da mimetizzare circolo virtuoso, crescerebbe anche il gettito fiscale dello Sta- al fisco. La fiduciaria che controllò la «Dicembre» per tut- to. Certo, diverrebbe pesante l’importazione delle materie pri- to il periodo di «Tangentopoli», consentendo di far dormi- me, ma questo danneggerebbe maggiormente la Germania, re all’Avvocato sonni tranquilli, funzionò fino a quel gior- che sulle esportazioni punta tutto il suo boom economico, no di aprile del 1996 allorché ci fu la nuova strutturazione. quindi la sua crescita occupazionale. Più la nostra moneta na- Ma, quella «Dicembre» (si chiamava «Merckt & Co.») nel zionale sarà svalutata rispetto all’euro, più ci temeranno. 1992 aveva aumentato il proprio capitale da cento milioni Infatti, anche un tedesco (o altro cittadino europeo) trove- a 2,1 miliardi di lire. E quindi, se così stanno le cose, come rà conveniente, a quel punto, acquistare una Ferrari al prezzo faceva il notaio Morone col nuovo atto del 1996 a partire di una Mercedes. Loro venderanno (anche «in casa») di me- da un capitale di cento milioni senza tener conto che, nel no, noi venderemmo (anche «fuori casa») di più. Di nuovo, frattempo nel 1992 era salito a 2,1 miliardi? crescita dell’economia interna, stimolata dall’incremento del- 38 IL BORGHESE Gennaio 2014 la domanda del mercato internazionale. A parte l’industria automobilistica, che non è certo, per molti aspetti, il nostro fiore all’occhiello, provate poi a pensare al danno che subi- IL LIMONE rebbero molte multinazionali estere. Un esempio? Il campo gastronomico/alimentare! Non so voi, ma allo stesso costo preferireste un panino da Mac Do- nald’s o due belle fette di pane fresco cotto a legna «farcito» è spremuto da uno splendido prosciutto San Daniele? Allo stesso costo, acquistereste arance californiane o siciliane? Pomodori spa- di ENEA FRANZA gnoli o calabresi? Una pizza surgelata qualunque o una bella napoletana, con vera mozzarella di bufala e pomodori nostra- ni? Un olio qualsiasi (a basso o nullo contenuto di olive) op- DI QUESTI tempi, in Italia non c’è tema più controverso, pure un olio pugliese, toscano, o ligure? Allo stesso costo, nelle discussioni tra economisti e politici, che quello della preferireste un prodotto «standardizzato» e geneticamente spesa pubblica. C’è chi dice che il nostro Paese non ha per modificato (se non peggio) «offerto» da una multinazionale, o nulla una spesa primaria elevata in rapporto al PIL e chi, un prodotto semi/artigianale italiano? La cucina italiana, inse- invece, non a torto, fa osservare come lo spreco di risorse gna. La dieta mediterranea è famosa al mondo: tutti ce la invi- pubbliche sia difficilmente contestabile. diano, cercando di imitarla. In realtà, se diamo retta ai numeri, la spesa primaria Altri settori? La moda, e tutta la tradizione sartoriale e ar- rispetto al PIL ci colloca, in una graduatoria stilata da sog- tigianale dell’abbigliamento, comprese la pelletteria e l’azien- getti istituzionali (MEF, La spesa pubblica in Europa - da calzaturiera; la manifattura (ad esempio quella ceramica e 2013) al tredicesimo posto tra i ventisette Paesi dell’UE. del vetro); l’oreficeria; l’ottica; la meccanica e l’industria «di Addirittura, andando più nel dettaglio nei servizi generali precisione»; il turismo... siamo al quattordicesimo posto, nella difesa siamo al sesto Quanto è bella la nostra Italia, artisticamente e paesaggi- posto, nell’ordine pubblico siamo all’ottavo, negli affari sticamente, con quel clima unico, le tante e variegate tradizio- economici al ventiduesimo, nella protezione dell’ambiente ni folkloristiche, la simpatia e la cordialità ospitale del suo al decimo, nella spesa per abitazioni e territorio al dodice- popolo, e quella splendida cucina, che per farla bastano tre simo, nella sanità al decimo, nelle attività ricreative e cul- prodotti dell’orto e una fetta di pane! Le esportazioni in gene- turali al ventisettesimo, nell’istruzione al ventitreesimo, rale e il Made in Italy in particolare prenderebbero notevol- nella protezione sociale al sesto. In tal caso i dati vengono mente campo, offrendo un’elevata possibilità di crescita alle da fonte istituzionale e secondo la classificazione COFOG aziende (piccole e medie imprese) attualmente in crisi. (Classification of the Functions of Government). L’ingegno. Quanti verranno ad investire qui, dove i nostri Anche se consideriamo la spesa in termini assoluti ve- grandi cervelli costeranno meno dei corrispettivi inglesi, fran- diamo che la nostra spesa pro-capite primaria (11.723 eu- cesi o tedeschi? ro) è più bassa di quella della Germania (13.557), della Quei «signori» temono la nostra uscita dall’euro per la Francia (16.536), del Regno Unito (12.617). nostra competitività a basso prezzo, per far fronte alla quale Se osserviamo le dinamiche fondamentali degli anni più dovrebbero anch’essi svalutare la loro forte moneta unica, recenti (dal 2000 al 2012 - Fonte Bankitalia) constatiamo che riducendo i guadagni dei loro grandi investitori. essa è passata dal 38,5 per cento al 45,2 per cento in rapporto La nostra moneta nazionale, di proprietà personale e non al PIL (+6,7 per cento - un dato fortemente influenzato dalla della BCE, sarebbe emessa a credito, non prestata a debito. perdita di 7 punti di PIL dopo la crisi del 2008), la Francia dal Attualmente, il meccanismo che genera il denaro non crea 48,8 per cento al 54 per cento (+5,2 per cento), la Spagna dal quello necessario per pagare gli interessi sul prestito, quindi il 36 per cento al 44,1 per cento (+8,1 per cento), il Regno Uni- debito diventa matematicamente inestinguibile. Per restituire to (la patria della spending review) dal 34,1 per cento al 45,5 gli interessi, lo Stato non ha altra scelta che tassare i cittadini. per cento (+11,4 per cento), la Germania dal 41,9 per cento al Con la moneta nazionale (signoraggio zero) non essendo alto 42,5 per cento (+0,6 per cento) e gli Stati Uniti dal 30,2 per il deficit debito/PIL, si potrebbe perfino far fronte al paga- cento al 38,7 per cento (+8,5 per cento). Se osserviamo l’an- mento del debito pubblico, e chiuderla per sempre con gli damento della spesa primaria pro-capite dal 2000 al 2011 speculatori finanziari. Non a caso, la Lettonia sta ripensando (dati MEF) l’Italia è passata da 8.318 Euro a 11.723 Euro seriamente alla sua entrata nell’euro zona, e la Bulgaria ha (+3.105), la Francia da 11.570 a 16.536 (+4.786), la Spagna rinunciato. da 5.625 a 9.842 (+4.217), il Regno Unito da 9.262 a 12.617 Infine, l’uscita dell’Italia dall’euro potrebbe indurre anche (+3.305) e la Germania da 10.438 a 13.557 (+3.119). altri Stati europei (come la Grecia, la Spagna, il Portogallo) a In definitiva, sembrerebbe, che rispetto alla media UE, fare altrettanto, frantumando la moneta unica, e forse indu- il nostro Paese sia sempre stato al di sotto mediamente di cendo la Germania a tornare al marco. Scenario monetario un punto percentuale, con l’unica eccezione del 2006 (43,9 che affonderebbe la nazione, essendo gran parte del PIL tede- per cento contro 43,6 per cento). sco basato sull’esportazione. Se le cose stanno effettivamente in tal modo perché quelle Ecco smascherato il teatrino che, a forza di rigore e di au- infinite discussioni sulla spesa senza controllo cui assistiamo sterity, consente a questo Stato di tenere sotto torchio i Paesi nei talk show serali di tutte le televisioni nazionali? più deboli («maiali» europei), ecco finalmente evidente quel- Insomma, cominciamo a dire che le critiche che ci sen- lo che accade dietro le quinte. tiamo proporre si appuntano in particolare con riferimento Il primo attore (Euro) si toglie la maschera, il trucco, il alle pensioni, alla spesa sanitaria, ed alla spesa per interes- costume… Il suo vero nome è Marco, nazionalità tedesca. A si sul debito pubblico. Affrontiamo dunque prima le due guardarlo bene, non sembra nemmeno tanto diverso dal per- voci di spesa primaria, e tralasciamo per il momento gli sonaggio della rappresentazione. interessi pagati sul debito pubblico, su cui anche tantissi- Ah, ah, ah. Li abbiamo scoperti. Non lasciamoci fregare. mo si discute. La spesa pensionistica (pensioni di vec- Gennaio 2014 IL BORGHESE 39 chiaia, anzianità, invalidità, reversibilità e sussidio di mo- CRISI DELL’EURO E DELL’EUROPA bilità) in Italia in rapporto al PIL si attestava nel 2012 al 16 per cento del PIL ed oltre ad essere particolarmente ele- vata in valore assoluto è la più elevata in Europa. La spesa sanitaria, invece, pur essendo la principale È FRUTTO voce di spesa primaria non pensionistica se la si confronta con quella di altri Paesi europei ed extraeuropei, risulta inferiore non soltanto a quella britannica, tedesca e france- se, ma anche a quella giapponese ed addirittura a quella del liberismo americana e, questo, con risultati in termini di efficacia che sembrerebbero posizionarla (strano a dirsi) tra i migliori di MANLIO TRIGGIANI sistemi sanitari al mondo. Discorso del tutto diverso va fatto invece, sulla spesa per interessi pagata dal nostro Paese negli ultimi anni. Per CRESCE la disoccupazione, il precariato, le diseguaglianze pagare gli interessi sui titoli del debito pubblico italiano - e avanza il declino del ceto medio. Dal biennio 2007-2008 per l’84 per cento in mano a banche, assicurazioni e fondi si sono succedute, e a volte sovrapposte, la crisi finanziaria di investimento italiani e stranieri - si è passati dai 78 mi- mondiale, la crisi delle banche, i debiti sovrani e i derivati liardi pagati dallo Stato nel 2011 agli 89 nel 2012. Le fino a mettere in discussione, in un dibattito ancora lungi proiezioni elaborate dal MEF (Ministero Economia e Fi- dall’esaurirsi, i sistemi di misura usualmente utilizzati. nanze) ci dicono che si salirà a 95 miliardi nel 2013, per Jean-Paul Fitoussi, economista francese, attento ai de- arrivare a quota 99,808 nel 2015. stini economici dell’Europa, lancia la sua accusa sostenen- Il confronto con altri Paesi europei evidenzia uno scar- do che si tratta di una situazione causata da errori ripetuti to medio nel 2012 e 2013 di 100 punti base. Da segnalare perché l’approccio all’economia è simile alla storiella del che la riduzione, precisamente, di 1 punto percentuale del lampione. Quale? Una sera, un signore girava sempre in tasso di interesse nominale ci consentirebbe di raggiungere tondo sotto il cono di luce di un lampione. Girava sempre la media dei 17 Paesi dell’euro e di risparmiare 20 miliardi su se stesso, per minuti e minuti. Quando un passante gli di euro l’anno di interessi passivi. Una cifra che rappresen- chiese cosa stesse facendo, lui spiegò che stava cercando terebbe ossigeno puro per l’economia italiana. le chiavi che aveva marrito ma non era sicuro di averle Tutto sommato viene spontanea una domanda, anziché smarrite proprio lì. Il passante gli chiese perché, dopo tan- limitarsi a sperare nella discesa dello spread, il Governo to tempo, proseguisse inutilmente la ricerca soltanto in non dovrebbe esercitare un ruolo attivo nei confronti delle quel luogo. Il signore disse che soltanto lì c’era luce. istituzioni sovranazionali e dei mercati per mettere fine Un modo come un altro per dire che i sistemi di valuta- alle speculazioni finanziarie ? zione e misurazione delle questioni economiche non ter- Forse, se si procedesse in tal modo staremmo meglio rebbero conto delle dinamiche, a volte mutevoli, della un po’ tutti. Ci aiuta la scienza economica. I testi d’econo- realtà. Il mondo moderno ci ha abituati a una visione della mia, infatti, insegnano che, in una fase di crisi economica, vita legata al progresso, alla crescita infinita (che di per sé lo Stato ha il compito di sostenere il Paese attraverso la è una contraddizione). La difficoltà a comprendere i fattori spesa pubblica. della crisi dipenderebbero da questa differenza di piani: si 40 IL BORGHESE Gennaio 2014 analizza partendo da concezioni economiche liberiste ben immobiliare. Risultato, con riflessi pesanti su larga scala, definite con le quali interpretare tutto (il cono di luce del la distruzione del risparmio causata da investimenti ineffi- lampione) senza vedere i guasti e gli errori (che sono fuori cienti e mal valutati. dallo spazio illuminato) contribuendo ad aggravare una Il risultato, sotto gli occhi di tutti, riguarda un arricchi- situazione che rende il mondo, un luogo con problemi di mento diffuso, ma di pochi, che ha accentuato ineguaglian- sopravvivenza sempre maggiori. ze e la tendenza alla «debolezza strutturale della doman- La tesi centrale, pertanto, è che i «riflettori» sono rivol- da», cioè alla possibilità molto ridotta per la gente di ac- ti nella direzione sbagliata e consentono di vedere una zo- quistare. A tutto questo si aggiungano le politiche na nella quale non ci sono problemi. Risultato, il mantra «pesanti» del Fondo monetario internazionale che hanno economico liberista parla con sicurezza di stabilità dei spinto le persone a risparmiare il più possibile per tutelarsi prezzi e di mercati concorrenziali, situazioni che non sa- da un futuro incerto, rendendo ancora più bassa la doman- rebbero provate e i fatti lo dimostrano. Risultato, la crisi da. aumenta comunque. In questa situazione, l’Unione Europea vive, anche, una Altro problema non secondario è che l’economia liberi- crisi dei debiti sovrani e bancaria, strettamente legata e sta di fatto si richiama a una sorta di teoria nella quale non causata dal «vuoto» che deriva dal fatto che l’Europa ha c’è bisogno della politica. Anzi è l’economia che detta l’a- ceduto la sovranità a organismi sovranazionali. Risultato: genda politica e anche le priorità. Quando in piena crisi, la scelta delle politiche economiche è più simile a una ge- l’anno scorso, il presidente del Consiglio Mario Monti ri- stione condotta da autorità indipendenti dalla democrazia cevette dalla Banca centrale europea il decalogo di priorità come sistema che a un processo decisionale politico. Per economiche e riforme da attuare, quello era il mandato di dirla con Fitoussi, c’è «da un lato una legittimità senza eseguire certe operazioni, in tempi brevi. In altre parole, strumenti, dall’altro strumenti senza legittimità». l’agenda politica era decisa altrove, la sovranità nazionale Proprio queste politiche economiche hanno poi ulteriori era stata «appaltata» agli gnomi della BCE. Invece, do- riflessi deflagranti se si pensa che l’adozione della stessa vrebbe essere la politica nazionale a dettare le istanze e gli moneta, l’euro, sta scatenando il malcontento e non soltan- obiettivi del programma economico. to nell’ambito di movimenti populisti. Proprio in queste Fitoussi, e altri economisti, sostengono che solitamente settimane infuria in Francia una polemica sull’euro e sulla i mercati non determinano prezzi corretti, le bolle sono necessità di rottamare la moneta europea. Non si tratta del- realtà e dal 2008, la finanza mostra il suo volto irragione- la polemica lanciata dal Front National né da sindacati e vole, creando ipotesi che non hanno riscontro con la realtà, nemmeno da movimenti populisti come quelli di Bové ma come per lo scandalo dei subprime: non chiedevano solvi- semplicemente di un docente universitario molto stimato, bilità alle famiglie debitrici che investivano nel mercato federalista, l’economista François Heisbourg che nel libro La fine del sogno europeo lancia una circostanziata critica all’euro e anche al percorso utilizzato per giungere a unire dal punto di vista monetario (ma non ancora politico) un continente di primo piano come l’Europa. È vero che la cattiva gestione socialista di François Hollande ha degli strascichi, è vero che Marine Le Pen sta guadagnando con- sensi ovunque ma anche la crisi strisciante che avvicina la Francia ai Paesi in crisi (una volta definiti «pigs»: Porto- gallo, Italia, Grecia e Spagna) acuisce le polemiche. Sono i segni del disagio di una politica monetaria im- posta, di fatto, dalla Germania. In altre parole, si temono rivolte di piazza, ritorno agli «anni di piombo», crisi pe- santi, ecc. Ecco perché «la moneta unica in un’Europa senza un governo federale porta instabilità, squilibrio, sta- gnazione», per dirla con Heisbourg. Insomma, se i buro- crati francesi avevano seri dubbi sulla funzione dell’euro, se la gente è stufa del ridotto potere d’acquisto e della crisi diffusa, ora anche un docente, favorevole all’Europa, dice la sua contro l’euro nell’attuale assetto economico. Non ha raggiunto, almeno per ora, senza un governo federale, la sicurezza, la stabilità e la prosperità previste, anzi l’euro è vista come un freno allo sviluppo e al benes- sere. La soluzione, per l’economista francese che è sempre stato sostenitore della moneta unica, può essere un’azione franco-tedesca coordinata con la Banca centrale europea per abbandonare l’euro e ritornare alle monete nazionali. L’euro è nato troppo in fretta, sarebbe stato necessario far nascere prima un governo federale Insomma, una soluzione va trovata: il dato che lascia pensare è proprio che l’euro aveva come scopo un’econo- mia comune e avrebbe dovuto anche avvicinare i Paesi eu- ropei in uno scenario di politica economica ormai a livelli continentali con gli USA e ora anche il colosso Asia che cresce notevolmente ogni anno.

FOTOGRAFIE del BORGHESE

STANGATA ESEGUITA! LETTA «RIDENS» (Nella fotografia, Enrico Letta) VECCHI FUSTI - PER FARE LA RIVOLUZIONE OCCORRE PENSARE (Nella fotografia, Lev Trotsky) NUOVI FUSTI - NON A TUTTI RIESCE (Nella fotografia, Beppe Grillo) IL GOVERNO DELLO «ZIO TOM» - DOPO L’ABBRACCIO DI LETTA . . . (Nella fotografia, Enrico Letta e Cécile Kyenge) . . . FINIRÀ PER MONTARSI LA TESTA (Nella fotografia, Cécile Kyenge) «BANKITALIA» SVENDESI - MENTRE I MANDANTI SE LA RIDONO . . . (Nella fotografia, Christine Lagarde, Presidente del «FMI», e Olli Rehn, Commissario europeo per gli Affari economici) . . . L’ESECUTORE PREGUSTA LA SUA LIBBRA DI CARNE (Nella fotografia, Fabrizio Saccomanni) MILANO - CROLLA IL «CLAN DEI SICILIANI» . . . (Nella fotografia, Salvatore Ligresti) . . . IL SOPRAVVISSUTO (Nella fotografia, Ignazio La Russa) LA DESTRA HA TRADITO IL SUO POPOLO . . . (Nella fotografia, Gianni Alemanno e Angelino Alfano) . . . MA HA ANCORA FAME DI POLTRONE

IL «BALENOTTERO BIANCO» - IL «CICLONE» SI È GIÀ AMMOSCIATO (Nella fotografia, Matteo Renzi) Gennaio 2014 IL MEGLIO DEL BORGHESE

zione di stipendio effettivo. Se non fosse chiara questa non cumulabilità - come sembra ritengano gli autori di alcuni «Cumulisti» scandalizzati commenti di stampa - si provvederà certa- mente ad emanare, tempestivamente, una norma interpre- tativa». A quell’epoca, il Presidente del Consiglio «cumulava» giganti ad una indennità parlamentare calcolata in 950.009 lire circa, uno stipendio «da statale» di circa 700.000; un Mini- di MARIO TEDESCHI stro, «cumulava» uno stipendio «da statale» di circa 470.000 lire; un Sottosegretario «cumulava» circa 460.000 lire. IN TEMPI di carestia, tentar di fare i «conti in tasca» a chi Dal canto loro i Presidenti delle due Camere, oltre a comanda, non è sbagliato; anzi, è doveroso. Non foss’altro disporre dell’alloggio a Montecitorio e Palazzo Madama, per verificare se risponda a verità il sospetto dei più: e cioè della automobile e dei relativi servizi, «cumulavano» con che l’Italia sia una repubblica fondata sullo sciopero e di- l’indennità parlamentare uno stipendio mensile (sempre a visa in due Nazioni, i privilegiati da una parte, il popolo spese dello Stato) di circa 750.000 lire; i Vicepresidenti, dall’altra. «cumulavano» circa 500.000 lire al mese; i Questori, circa A questo andavo pensando nei giorni scorsi, mentre 490.000; i Segretari e i Presidenti delle Commissioni par- consideravo le severe parole di Ugo La Malfa contro l’ec- lamentari, circa 350.000 lire. cesso della spesa pubblica e riflettevo sugli inviti all’auste- La nota della Presidenza del Consiglio era importante. rità rivolti ai cittadini dai volonterosi leccapiedi della tele- Infatti, come scrisse il 18 novembre il Corriere della Sera, visione di Stato. Mi tornò alla mente, così, un episodio ac- «fino a quel momento nessuno aveva chiarito che ai mem- caduto nel novembre del 1972, quando fu approvato il de- bri del Governo, [e quindi anche alle altre «autorità», ag- creto delegato per i nuovi stipendi agli alti burocrati: quelli giungo io] non sarebbe stata più corrisposta l’indennità che vennero definiti «i funzionari tutti d’oro». parlamentare; anzi, in base all’articolo 50 del decreto de- Fu, quello, uno dei molti momenti difficili del Governo legato in corso di registrazione, venivano esclusi dal cu- Andreotti, di cui del resto già si avvertiva prossima la fine mulo soltanto ‘le indennità, i proventi ed i compensi dovu- e che ricorreva a tutti i mezzi per tenersi a galla. Il 14 no- ti a qualsiasi titolo in connessione con la carica o per pre- vembre, rilevo dalle mie note, m’era giunta a casa una let- stazioni comunque rese in rappresentanza dell’amministra- tera anonima ciclostilata, che accusava la Presidenza del zione di appartenenza’. Le indennità parlamentari», con- Consiglio di organizzare attentati «di destra»; il 15 e 16, in cludeva il Corriere, «potevano dunque essere ritenute cu- Parlamento non si discuteva d’altro. Le discussioni sul de- mulabili». creto per i «superburocrati» si intrecciarono, nei corridoi Insomma; secondo il quotidiano milanese, Andreotti di Montecitorio e di Palazzo Madama, ai commenti su era andato oltre il dovuto: a lui, ai suoi colleghi di gover- quella lettera, giunta in modo misterioso alla maggior par- no, alle altre «autorità» che avevano deciso stoicamente di te dei deputati e dei senatori. Nessuno, ricordo, sembrava piegarsi alla legge «anti-cumulo» pur senza esservi obbli- prestare molto credito alle smentite ufficiali, del resto pre- gate, andava il rispetto e l’ammirazione della Patria. vedibili; piuttosto, tutti apparivano curiosi di capire dove e come si fossero trovati i mezzi e gli uomini adatti per un * * * lavoro di provocazione tanto delicato. In questo clima, il giorno 16 novembre un Sottosegre- Da quei giorni, più di un anno è passato. Nel clima tario molto vicino al Presidente del Consiglio volle veder- d’austerità in cui ci ha fatto piombare l’incapacità del Go- mi, in Senato, per illustrarmi la assoluta innocenza del verno e dei suoi «tecnici», ho voluto controllare cosa ac- «divo Giulio». Il discorso non mi convinse. La conversa- cadde dopo quelle promesse. E ho scoperto che non furono zione si spostò, così, su altri argomenti ed io, ripigliando mai mantenute. quanto era già stato osservato da altre parti, dissi: Alla Camera e al Senato, i Presidenti, i Vicepresidenti e «Adesso, con i nuovi stipendi per l’alta dirigenza statale, tutti gli altri continuano, tranquilli, a «cumulare». La anche voi Sottosegretari, e i Ministri, e il Presidente del «norma interpretativa» che (aveva detto Andreotti nel no- Consiglio, avrete un bell’aumento». «Vedrai», fu la rispo- vembre 1972) «si provvederà certamente ad emanare, sta, «Giulio non casca in una trappola del genere. Qualche tempestivamente», per impedire il «cumulo» da parte dei cosa farà.» membri del Governo, non è mai stata resa pubblica. Nel E, infatti, il 18 novembre 1972 tutti i quotidiani italiani frattempo, gli stipendi dei primi due gradi dei funzionari pubblicarono questa nota, che era stata diffusa dalla Presi- statali (ai quali sono equiparati Ministri e Sottosegretari) denza del Consiglio nella serata del 17: «L’equiparazione sono cresciuti: sicché il «cumulo» oggi è, probabilmente, degli stipendi dei membri del Governo agli stipendi dei ancor più succulento. E il Ministro del Tesoro, La Malfa, primi due gradi di funzionari statali, è in atto da vent’an- sempre tanto severo con gli altri, che ne dice? O forse ni. Il recente decreto delegato sulla dirigenza fissa però un l’impegno preso da Andreotti è stato dimenticato in nome nuovo principio per tutti gli statali: la onnicomprensività, del ritorno alla filosofia del centrosinistra? nello stipendio, di ogni voce retributiva a carico dello Sta- Non lo so, ma penso che un chiarimento ufficiale su tutta to. È quindi da ritenersi che da ora innanzi i membri del la materia sia doveroso. È ben vero che il promettere sempre Governo non percepiranno più l’indennità parlamentare, è meglio che mantenere, perché la speranza è molto più dura o non percepiranno lo stipendio ministeriale. Essi quindi, a morire della riconoscenza; ma è anche vero che la gente, di dopo il decreto delegato, non solo non avranno vantaggi certi sistemi, comincia ad averne abbastanza. economici, ma avranno comunque una sensibile diminu- (il Borghese, 13 gennaio 1974) IL MEGLIO DEL BORGHESE Gennaio 2014

per qualcuno L’Espresso se ne uscì con la sensazionale rive- lazione, bloccando così la parte finale dell’operazione. Il pe- rito d’ufficio, guarda caso, era proprio Francesco Greco, di «Tre Dita» cui allora Spagnuolo si fidava. Spesso e volentieri il PG ha puntato la sua lupara (intendiamoci: la lupara della legge) su alcuni funzionari e i suoi «amici» del Ministero dell’Interno. Non dimentichiamo che per lo scandalo delle intercettazioni figura tra gli imputati l’ex commissario Beneforti, amico fraterno di Angelo Manga- no, il questore che, secondo l’accusa, avrebbe indotto un suo confidente, Salvatore Ferrara, a denunciare il Procura- ROMA - È scoppiata la guerra al Palazzo di Giustizia. Da tore generale. una parte il Procuratore generale della Corte d’Appello, Car- Insomma, l’intreccio è difficile da districare; anche se, melo Spagnuolo, un magistrato siciliano di altissimo presti- a mano a mano che si sviluppano le iniziative, si chiarisco- gio e tuttavia discusso in molte occasioni; dall’altra un cen- no gli schieramenti e alcuni nemici, prima occulti, sono tro di potere occulto, ma non tanto, che conta anche a Piaz- costretti a giocare allo scoperto. zale Clodio qualche pedina di rilievo. Diventa sempre più La data di inizio della guerra non si conosce. In essa difficile orientarsi nel groviglio dei giuochi e degli interessi. gioca un ruolo determinante Frank Coppola; detto «tre di- La guerra, infatti, si combatte soprattutto dietro le quinte e i ta», un boss mafioso riconosciuto. Tornato dall’America (o protagonisti sono spesso manovrati come burattini. Risalire a meglio, espulso) Frank si stabilisce a Pomezia, sul litorale chi tiene le fila è compito del Procuratore generale, impegna- romano. Quando Liggio beffa Polizia e Carabinieri fug- to ormai nella difesa della sua onorabilità, posta in discussio- gendo, dopo una sosta in una clinica romana, Angelo Man- ne da un’offensiva che ha ispirazioni diverse e spesso con- gano, che - già una volta era riuscito a far cadere in trappo- trastanti. la il boss (ma in proposito c’è una meschina polemica con Prima di affrontare, per quanto possibile, i retroscena, è i Carabinieri), decide di riacciuffare il «re di Corleone». necessario ricordare i protagonisti della vicenda, i dati uffi- La Procura concede l’autorizzazione a mettere sotto con- ciali e le iniziative affidate alla carta da bollo. trollo il telefono di Coppola a Tor San Lorenzo, vicino Po- Il Procuratore generale Spagnuolo, ricchissimo di fami- mezia, nella speranza di risalire attraverso «tre dita» a Lu- glia, in possesso del più riposti segreti della vita politica del ciano Liggio. Si accumulano così le prime bobine, croce e nostro Paese negli ultimi trenta anni, ben visto sul Colle, è delizia delle più importanti istruttorie di questi ultimi anni. passato indenne attraverso le tempeste delle «bandiere om- La Polizia intercetta, trascrive e consegna il materiale bra»; è un uomo potente e con molte amicizie, grazie anche raccolto al magistrato. Coppola non sa niente di Liggio, alla riconoscenza a lui dovuta in molti ambienti, da quelli ma in compenso scopre alcune sue carte politiche. Si viene industriali milanesi a quelli politici romani. Anche fra i ma- a sapere che ha «agganci» politici nella Regione Lazio, gistrati Carmelo Spagnuolo, attaccato in maniera brutale che è riuscito ad ottenere mutui dalla Cassa del Mezzogior- (rimprovera soprattutto ai suoi nemici la mancanza di stile) no, che ha una certa possibilità di movimento con le aree conta amici fidati e qualche nemico giurato. Un paio di que- fabbricabili. sti si annidano nella stessa Procura della Repubblica e po- Salta fuori qualche nome di politico. Si parla dello trebbero essere il terminale di un cervello che dirige i movi- scandalo dell’ANAS e di altri intrallazzi. Frank viene arre- menti da lontano. stato per l’affare dei centoquattordici mafiosi, dopo l’ucci- Francesco Greco, ex commissario di PS, tecnico di elet- sione del dottor Scaglione, il Procuratore della Repubblica tronica, odia Carmelo Spagnuolo. Una mattina, dopo essere di Palermo assassinato in Via dei Cipressi, nel capoluogo stato indiziato di reato, si presentò in preda ad una crisi di siciliano. nervi al Palazzo di Giustizia e minacciò di uccidere. Non c’è Mangano gli sta addosso. Scoppia lo scandalo delle bo- nemmeno bisogno di dire a chi era rivolta la minaccia. Tutti bine. Le intercettazioni delle telefonate di Coppola finiscono sapevano e sanno che Francesco Greco è disposto a qualsiasi alla Commissione parlamentare «antimafia». Anzi: prima cosa pur di vedere il nemico nella polvere. scompaiono, poi tornano alla ribalta. Si ritrovano negli ar- Gli altri nemici sono per lo più occulti, ed è molto diffici- chivi di Palazzo di Giustizia, tra gli atti di un processo relati- le individuarli. Per evitare errori di valutazione, è quindi pre- vo ad altra persona intercettata, tale Marchese, nel quadro feribile parlare di «non amici». Il Pubblico Ministero Clau- delle ricerche di Liggio. La copertina di questo fascicolo è dio Vitalone, ad esempio, è indubbiamente uno di quei magi- stata scritta ex novo. Si fa una inchiesta interna per ricostrui- strati che, quando il collega superiore Carmelo Spagnuolo è re il passaggio delle bobine, ma le conclusioni non vengono stato così duramente attaccato e poi denunciato, non si sono mai rese pubbliche. Sarebbe interessante sapere chi ha avuto strappati le vesti per la disperazione. La ruggine fra i due per le mani questo materiale scottante e come mai il fascico- magistrati è di vecchia data: è una guerra sorda condotta in lo «Marchese» è stato manomesso. questi ultimi anni e cominciata il iorno in cui il Procuratore Viene accertato che tutte le bobine sono state manipola- della Repubblica avocò l’istruttoria per lo scandalo della RAI te. Delle due l’una: o è la Polizia, o è la Magistratura roma- -TV, togliendola letteralmente di mano al sostituto Procurato- na, che ha modificato il contenuto dei nastri. Da questa alter- re, che aveva già pronti quarantatré ordini di comparizione nativa non si sfugge. Mancano dalle bobine tutti i nomi delle per tutta la banda di viale Mazzini. personalità che erano in contatto con Coppola e che si inte- Neppure al Viminale Carmelo Spagnuolo è molto amato. ressarono dei suoi affari, condotti attraverso il consulente Fu lui, infatti, a dirigere l’inchiesta sulle intercettazioni tele- Italo Jalongo. foniche, attraverso il Pretore Infelisi. Quando si stava giun- La guerra a Palazzo di Giustizia continuerebbe in sordina gendo al centro d’ascolto dell’Ostiense, provvidenzialmente se; a questo punto, Angelo Mangano non venisse ferito in un Gennaio 2014 IL MEGLIO DEL BORGHESE agguato dinanzi alla sua casa. Uomini armati sparano contro per calunnia. E Imposimato non può non accogliere la ri- di lui e contro l’autista. Il questore se la caverà senza gravi chiesta: quando, infatti, un magistrato viene denunciato, il danni. Appena in condizione di stare in piedi, Angelo Manga- processo deve essere spostato, per legge, dalla sede dove il no va a trovare a Pomezia Frank Coppola che ha vicino un giudice svolge le sue funzioni. fido (o almeno una persona ritenuta tale), Salvatore Ferrara, I nemici di Spagnuolo hanno ottenuto cosi due risultati: che in realtà è un confidente del questore. Mangano contesta hanno per il momento salvato la posizione di Mangano, evi- a Coppola l’attentato e si mette alla ricerca dei sicari. È con- tando pericolose indagini sulla vicenda delle bobine manipo- vinto che il boss mafioso gli abbia mandato i due uomini per late e delle intercettazioni; ed hanno messo in apparente dif- assassinarlo e il funzionario esperto in registrazioni su nastro ficoltà, squalificandolo dinanzi- all’opinione pubblica, il Pro- si presenta al giudice istruttore Ferdinando Imposimato con curatore generale della Corte d’Appello di Roma, un magi- una bobina. Da essa risulterebbe che, nel corso di una conver- strato scomodo e in possesso di molti segreti. sazione con lui, Coppola lo ha minacciato. Se la calma è la virtù dei forti, Spagnuolo è un forte. I due sicari sono indicati dal confidente, cioè da quel Tranquillo, il Procuratore generale ha deciso di passare al Ferrara che è uomo di fiducia di Mangano, in Sergio Baffi e contrattacco. Ha denunciato per calunnia Ferrara e Greco. Ugo Bossi, due milanesi assoldati per uccidere. Sicari e Le accuse del primo sono ridicole: non è pensabile che Spa- mandante sono in carcere per tentato omicidio. Rischiano gnuolo, ricco del suo, si sia lasciato corrompere per danaro. grosso. Coppola si proclama -innocente, vittima di una con- Inoltre, e la circostanza taglia la testa al toro perché è confer- giura. Quando il giudice sta chiudendo l’inchiesta, sbotta e mata anche da Coppola, all’epoca delle intercettazioni per la accusa: «Non avevo alcun motivo di uccidere o far uccidere cattura di Uggia, Spagnuolo era ancora a Genova dove eser- Angelo Mangano, perché il questore era un mio uomo. Lo citava le funzioni di Procuratore generale. avevo corrotto. Ho dato a due suoi emissari diciotto milioni Il professor Spallone, poi, ha smentito Greco: non fu av- (me ne aveva chiesti cinquanta) perché cancellasse dalle in- vertito dal Magistrato, che non poteva essere al corrente del- tercettazioni telefoniche i nomi delle persone amiche che mi la cosa, che il suo telefono era sotto controllo. hanno aiutato nel mio lavoro di imprenditore. Ho le prove Intanto, però, il processo Coppola-Mangano è «saltato». bancarie di quanto dico. Inoltre, la bobina relativa alla mia L’insperato successo ha inorgoglito i nemici di Spagnuolo. conversazione con Mangano, quella delle presunte minacce, Non sanno che la ritorsione sarà tremenda. La guerra è appe- è stata manipolata. Prima di parlare del suo attentato, Man- na agli inizi. Ormai, però, per dirla come Il Padrino, «siamo gano mi chiese altri soldi in cambio della manipolazione ai materassi». Si parla di tentativi di far dirottare l’inchiesta delle bobine ». per lo scandalo ANAS, in cui sono implicati democristiani e Partita la accusa, scatta, come vuole la legge, l’indizio di socialisti. Si parla della Montedison, altra patata bollente; si reato per Angelo Mangano. Corruzione e falso. Le accuse di parla delle incredibili scarcerazioni dei terroristi arabi. I Coppola hanno un riscontro: le bobine sono state manipola- giuochi sono molti e conviene soltanto stare alla finestra per te; quella della conversazione fra il questore e il boss deve vedere come andrà a finire. essere ancora esaminata, ma già si sa che mancano perlome- Una cosa è certa. La danza macabra intorno alle istitu- no cinquantotto secondi di conversazione. In banca risulta zioni in agonia ha per teatro anche il Palazzo di Giustizia di che Coppola ha prelevato i diciotto milioni che sostiene di Roma, l’orribile edificio di piazzale Clodio. aver dato ai due emissari del «dottore». F. D. L’ora della verità sembra vicina. Si arriverà finalmente a (il Borghese, 20 gennaio 1974) sapere chi ha manomesso le bobine, quali sono i collega- menti fra mafia politica e pubblici poteri? Nulla di tutto que- sto. Il giuoco si complica: c’è chi ha interesse a stendere cor- tine fumogene. I nemici di Spagnuolo a Palazzo di Giustizia e altrove trovano un punto di accordo. Il pericolo fa dimenti- care le rivalità, i dispetti, gli odi antichi. Attacca Salvatore Ferrara, il confidente di Mangano. Ac- cusa Spagnuolo di essere stato il tramite fra il Questore e Coppola nell’affare dei diciotto milioni: era l’alto magistrato che aveva interesse a coprire gli interessi politici, a far spari- re i nomi di coloro che erano in collusione con i boss di Po- mezia. Una accusa tanto infamante quanto non dimostrata. Francesco Greco fa eco con altra denuncia: Spagnuolo ha avvertito il comunista professor Spallone, titolare di «Villa Gina» (la clinica presso la quale Coppola era ricove- rato) che il telefono era controllato. A Palazzo di Giustizia si vivono momenti di tensione altissima. Spagnuolo invita i suoi fidi alla calma. Ha passato altre tempeste e non crede che la Procura e l’Ufficio istruzione prendano per buone le accuse di un confidente di non spec- chiata virtù e di un consulente che è stato indiziato di reato per la questione della microspia rinvenuta nell’ufficio del giudice istruttore Renato Squillante. Il sostituto Procuratore De Nicola chiede, invece, al giu- dice istruttore di rimettere gli atti alla Cassazione per proce- UNA MODIFICA CHE NON GUASTA dere o contro Carmelo Spagnuolo o contro i suoi accusatori (Giuliano Nistri, il Borghese 13 gennaio 1974) IL MEGLIO DEL BORGHESE Gennaio 2014

L’URSS, se vincesse una guerra morale, non si vedreb- be autorizzata, dal precedente di Norimberga e da questi nuovi precedenti, a giustiziare immense categorie di citta- Il Mondo dini che hanno avversato la sua politica? Ma lo farebbe egualmente! Sarà, ma noi le avremmo fornito la giustifica- zione. senza diritto Quando tocchiamo questi argomenti, abbiamo la netta sensazione di parlare a una parete. Una nuova èra di barba- rie è già calata sul mondo. I concetti del diritto e della giu- stizia nati a Roma e formulati, sembrava per l’eternità, a ANCHE oggi la coscienza ci costringe a occuparci di una Bisanzio, perfezionati dagli anglo-sassoni, sono scomparsi questione e a trattarla in modo che forse ci farà perdere dalla mente umana. È tornato l’evo di ferro preconizzato alcune amicizie. Non ci risulta che molte persone si siano da Esiodo. commosse per la sorte di Eichmann, nemmeno quelle che difesero Caryl Chessman. La gente non si commuove per Ora, in verità, esiste una razza di ferro, questioni di giustizia, ma, nelle sue commozioni, va a sim- E gli uomini non si riposano dalla fatica patia. Eppure il giurista dovrebbe occuparsi soprattutto di E dal dolore di giorno, questioni giuridiche. Né dalla morte di notte; Lasciamo stare la questione della violazione della sovrani- E gli Dèi porranno grossi dolori su loro. tà argentina; questa riguarda soprattutto l’Argentina, ma non ...La potenza sarà il loro diritto; si può negare che essa pure sia una questione grossa. Gli uni saccheggeranno le città degli altri. Il problema che ci preoccupa è lo stesso processo che Non vi sarà favore per colui che rispetta il si vuole fare a Eichmann. Egli è accusato di avere stermi- [giuramento dato nato un grande numero di ebrei, durante la guerra 1940- Ma gli uomini encomieranno il malfattore 1945, quando lo Stato d’Israele non esisteva ancora. Se E la Nemesi, dolci forme avvolte in vesti bianche esiste un principio che ripugna a ogni giurista è quello del- Lasceranno la Terra ampia, la retroattività. Uno Stato che non esisteva al tempo in cui Abbandoneranno gli uomini; fu compiuto un delitto, come può arrogarsi la facoltà di A noi resterà l’amaro dolore, procedere contro un individuo imputato di quel delitto? E non vi sarà aiuto contro il male. Oh, Norimberga, quanto avevamo ragione di sospettare ...Ah, fossi nato prima, che la tua innovazione avrebbe aperto la porta a infiniti Oh fossi già morto! mali! Ma è sempre così, quando si transige col male; una (il Borghese, 16 giugno 1960) concessione sbagliata fatta oggi condurrà domani ad una concessione maggiore, e così via. Prima bisogna promulgare un diritto internazionale, ap- provato dal consorzio internazionale degli Stati dove delitti e sanzioni siano specificati singolarmente. Il diritto naturale può essere la base sulla quale si fonda il diritto positivo. Lo stesso Stato non procede sul fondamento del diritto naturale, ma su quello delle proprie leggi che definiscono i delitti da punire e le precise sanzioni comminate per punirli. Eichmann avrebbe offeso la razza ebraica. Da quando in qua, la vittima del delitto acquista, come tale, il diritto di pro- cedere contro l’imputato? Lo può denunciare. In questo caso, vittima, tribunale e boia sarebbero una sola cosa. Era stato proposto di celebrare un processo internazio- nale: il governo di Israele ha respinto l’idea. Questo Stato, che non è riconosciuto nemmeno dai suoi vicini, si è arro- gato il diritto di violare la territorialità di altri Stati per ra- pirvi individui e processarli per delitti che sarebbero stati commessi prima della sua creazione. All’istesso modo, chi scrive potrebbe, per esempio, se avesse scritto contro il progetto di formare uno Stato Siciliano, venire rapito, qua- lora nel corso del tempo lo Stato Siciliano si costituisse, e venire processato per alto tradimento contro uno Stato sor- to dopo il fatto! Ma si tratta di un’accusa molto meno grave? Il princi- pio giuridico non può distinguere fra gravità e gravità. Il principio vale o non vale. Del resto, l’accusa di alto tradi- mento non è meno grave dell’accusa di omicidio. (Tutti parlano poi dell’accusato come se lo sapessero già colpe- vole!) È una ipotesi inverosimile? Scegliamone una che lo sia meno. (Gianni Isidori, il Borghese 20 gennaio 1974) Gennaio 2014 IL BORGHESE 41

RIVOLUZIONE ARANCIONE ti, importante, giacché il suo fallimento potrebbe determi- nare notevoli danni nei commerci con i Paesi limitrofi già aderenti all’Unione Europea, in particolare la Polonia la cui economia sta conoscendo in questi ultimi anni un notevole UNO SPETTRO sviluppo. Epperò, il fallimento del vertice euro-ucraino di Vilnius del 28/29 novembre, sembra aver fatto emergere problematiche ben più rilevanti del solo interesse commer- ciale. E che trascendono anche i timori di quei politici a Kiev ucraini che, pur senza essere propriamente filo-russi, temo- no che, in caso di ulteriore avvicinamento di Kiev alla UE, di ANDREA MARCIGLIANO Mosca sospenda le forniture di gas a prezzi politici al siste- ma industriale del Paese «fratello». Minaccia che già all’in- domani della Rivoluzione Arancione del 2004 sembrò, per GRANDI manifestazioni di piazza a Kiev, all’inizio di Di- un momento, doversi concretare. cembre. Manifestazioni che, a molti, hanno richiamato alla Questa volta, però, sul tavolo del Gioco vi è molto di memoria quelle del 2004, la famosa «Rivoluzione Arancio- più. Vi è, da parte di chi questo trattato ha osteggiato e, fi- ne» che portò, quasi a furor di popolo, Viktor Yanushenko nalmente, bocciato, la convinzione che l’abbraccio dell’Eu- alla Presidenza della Ucraina. Analogia facile, perché, per ropa potrebbe risultare esiziale. Infatti, per la ratifica del altro, alcuni dei protagonisti di quella stagione sono ritor- Trattato in questione, la UE aveva posto alcuni paletti che nati, oggi, prepotentemente all’onore delle cronache. In avrebbero finito con il condizionare pesantemente non solo particolare l’attuale Presidente, Viktor Yanukovich, il lea- l’economia, ma la stessa politica interna dell’Ucraina. Un der del partito filo-russo, oggi come nel 2004 oggetto prin- film, per altro già visto nell’Europa centro-orientale; e il cipale delle proteste; e l’ormai vecchia pasionaria della Ri- caso dell’Ungheria ne è stato soltanto l’esempio più ecla- voluzione Arancione, Julia Timoshenko, già a capo del Go- tante. Inoltre, a fronte di richieste pesanti e condizionanti, verno sotto la Presidenza di Yanushenko, poi travolta da Bruxelles, oggi come oggi, sembra offrire sempre meno scandali finanziari e finita in carcere con pesanti condanne vantaggi a suoi eventuali soci e/o partner. La crisi dell’A- per corruzione. La Timoshenko che mai ha rinunciato a rea Euro non sta suscitando forti fremiti euroscettici soltan- proclamarsi innocente e perseguitata politica, e che non po- to nell’Europa Mediterranea e Balcanica, ma sta comin- tendo più arringare di persona le folle manifestanti - come ciando a far riflettere anche i Paesi di regioni limitrofe che, era usa fare nel 2004, quando divenne improvvisamente sino a ieri, ambivano ad entrare o ad essere per lo meno in- famosa, iniziando così la sua vorticosa e discussa ascesa vitati nel salotto buono dell’Europa. Salotto, oggi, sempre politica - non più tardi dell’8 Dicembre scorso lo ha fatto meno attraente, anche perché la politica imposta da un lato comunque, con un lungo, e veemente, messaggio/proclama da Berlino, dall’altro dalla ristretta cerchia degli eurocrati, dal carcere, letto in Piazza Europa, dalla figlia. Ed è indub- appare sempre più invasiva e penalizzante. Al punto che bio che sia la Timoshenko, sia i principali leader delle altre questo «salotto», agli occhi di molti «vicini di casa» appare forze d’opposizione che hanno aderito a queste proteste - oggi attraente come una camera mortuaria. fra i quali va ricordato il campione del mondo di pugilato Per di più, entrare in Europa potrebbe significare per Vitali Klitschko, oggi a capo del Partito Udar - stiano cer- l’Ucraina esporsi a controlli sul proprio debito pubblico che cando, in ogni modo, di accreditare quello che in queste ore aprirebbero la strada alla curiosità invasiva e pervasiva non sta avvenendo a Kiev come un riproporsi della recente sto- di Bruxelles soltanto, ma anche, e soprattutto, della temuta ria trascorsa. Troika che gestisce il potere finanziario mondiale: la World Tuttavia non ci si dovrebbe fermare alle apparenze. Bank, l’FMI e la BCE. Una Troika che, come il caso Atene Certo, le forze in campo assomigliano molto a quelle che si insegna, sembra sempre molto interessata a garantire gli scontrarono nel 2004; volendo semplificare, i filo-russi di interessi della grande finanza internazionale, e poco pro- Yanukovich, contro i filo-occidentali dell’opposizione. pensa a tutelare quelli dei popoli e degli Stati. E in que- Che, per altro, entrambi tendono a rappresentare due distin- st’ottica, un Trattato di libero scambio rischia di divenire il te regioni in cui si divide l’Ucraina: da un lato quella che grimaldello con cui scardinare l’indipendenza politica oltre da Kiev si estende verso Ovest, e centrata su Leopoli, per che economica di uno Stato (fino a quel momento) sovrano. tradizione fortemente radicata nel nazionalismo ucraino, e Perché, comunque, richiederebbe, come sempre ha richie- per ragioni, ovviamente, geopolitiche oltre che culturali, sto, la rinuncia a quote di sovranità nazionale. E se questo portata a guardare verso l’Europa; dall’altro quella che si poteva sembrare accettabile nel passato, quando si pensava estende verso Est e Sud, dove la grande maggioranza della che l’Area Euro fosse destinata a divenire il Paradiso in popolazione appartiene al gruppo linguistico russo, ed è Terra, oggi lo è molto, ma davvero molto meno. quindi naturalmente portata ad appoggiarsi al Grande Fra- Anche perché, oggi, all’Unione Europea si sta comin- tello di Mosca. Di là di questa divisione potremmo dire ciando a contrapporre una nuova grande realtà geo- cronica del Paese, vi è, però, una situazione oggi molto più economica e, in prospettiva geo-politica: Unione Economi- complessa di quella che portò alla Rivoluzione Arancione. ca Eurasiatica, che ha preso avvio con la creazione di un’u- Una situazione che ruota intorno al problema sempre più nità doganale fra Federazione Russa, Repubblica del Kaza- spinoso delle relazioni fra Kiev e Bruxelles, cioè fra l’U- khstan e Bielorussia. In prospettiva un Grande Spazio geo- craina e l’Unione Europea. È stato, infatti, il rifiuto da parte politico ed economico al contempo, che sembra destinato della maggioranza parlamentare - sostanzialmente control- ad attrarre interesse ed adesioni anche da Paesi che mai lata dal Partito delle Regioni di Yanukovich - di ratificare hanno fatto parte dell’Impero Russo prima e di quello So- un importante Trattato di libero scambio con i Paesi della vietico poi. Come dimostra che, non più tardi di tre mesi fa, UE, sospendendo le trattative in corso da tempo, la miccia Ankara ha avviato trattative - estremamente riservate - per che ha acceso gli incendi di Dicembre. Un trattato, in effet- sondare la possibilità di entrare a far parte della nuova 42 IL BORGHESE Gennaio 2014

Unione doganale, giocando soprattutto sugli eccellenti rap- ATLANTE GEOPOLITICO porti - si potrebbe dire «di consanguineità» oltre che politi- co-economici - con il Kazakhstan. Trattative riservate, ma che devono essere giunte all’orecchio di più di qualcuno tra Berlino, Parigi e Londra, se è vero che, all’improvviso, da L’UCRAINA Bruxelles - dove sempre la Turchia era stata tenuta alla por- ta con diverse «scuse» - nuovi segnali di disponibilità sono cominciati a partire verso la potenza anatolica.

In questo scenario, apparirebbe logico che Kiev cercas- tra Est ed Ovest se di riavvicinarsi non tanto a Mosca, quanto a questa nuo- va Unione Eurasiatica che, anche sotto il rpofilo meramen- di ALFONSO PISCITELLI te economico, sembra dare garanzie per il futuro molto maggiori di quelle che può fornire oggi la UE. E senza pe- santi diktat politici e finanziari. Una prospettiva che, però, ALL’INDOMANI della seconda guerra mondiale, la «cortina di suscita molte preoccupazioni anche a Washington, dove si ferro» spaccava in due l’Europa, la Germania e la città di Ber- teme che questo possa segnare un ricompattarsi dell’antica lino. L’Unione Sovietica estendeva il suo dominio dai confini potenza dell’Orso Russo. Anzi un suo crescere addirittura con la Finlandia, alla Germania Orientale (il territorio del vec- oltre le dimensioni che aveva al tempo degli Zar rossi. Di chio regno di Prussia); i confini del suo impero geopolitico qui l’appoggio mediatico alle manifestazioni filo- passavano per Trieste e giungevano fino alla Bulgaria. Il resto europeiste di Kiev, che vengono enfatizzate sui Media occi- dell’Europa cadeva sotto l’egemonia americana. Nella zona dentali ben al di là delle loro reali dimensioni. Come, per intermedia, la Finlandia, l’Austria e la Jugoslavia dopo lo altro, è avvenuto per le Manifestazioni di Piazza Taksim ad strappo del maresciallo Tito rimanevano in una condizione in Istanbul nel giugno scorso. Un’enfatizzazione che vede, per parte neutrale rispetto alle due superpotenze. altro, tornare ad agire sulla scena ucraina alcuni soggetti Nel 1989 il regime comunista crolla e con esso si sgretola internazionali che, già nel 2004, avevano avuto un ruolo l’impero geopolitico che Stalin aveva costruito attorno alla non trascurabile nel destabilizzare il Paese. In particolare Russia. Nel corso degli anni Novanta la Russia attraversa un certe ONG dietro alle quali si muovono grandi gruppi fi- periodo di grande debolezza e gli USA ne approfittano per nanziari/speculativi internazionali, e che già più volte si spostare in avanti i confini del proprio impero geopolitico, sono molto spese nei Paesi ex sovietici per provocare cam- sotto la sigla della NATO. Tutta la fascia dell’Est Europa pri- bi di regime e sommovimenti che destabilizzassero governi ma soggetta alla Russia viene inserita nella NATO. Al contra- per altro regolarmente eletti. rio, la Serbia - erede della vecchia Jugoslavia - duramente bombardata da Clinton alla fine degli an- ni Novanta assume una posizione anti- americana e riscopre le ragioni della soli- darietà slava e ortodossa. Nel primo decennio del Duemila, gli strateghi dell’amministrazione Bush pen- sano di dare un’altra stretta all’accerchia- mento della Russia: promuovono la rivo- luzione arancione in Ucraina e quella del- le rose in Georgia. L’uomo forte della Georgia, Saakashvili, ritenendo di essere sostenuto fino in fondo dalla forza degli Americani ingaggia un duello con Mosca imponendo il proprio controllo su territo- PUBBLICITÀ ri tradizionalmente russi. La sfida, però, finisce con una rapida guerra e il ripiega- mento dei Georgiani. L’obiettivo di Washington è di inserire Ucraina e Moldavia, oltre che la Georgia nella duplice cornice dell’Unione Euro- pea e del Patto Atlantico. Nello stesso tempo si annuncia la creazione di uno «scudo antimissile» nei Paesi dell’Europa dell’Est, ufficialmente per prevenire una eventuale minaccia «iraniana». Il significato di questa strategia è chia- ro: stringere un rigido anello di ferro at- torno alla vecchia superpotenza russa. Questo il significato, ma l’esito è meno scontato. L’Ucraina è legata alla Russia per tutta una serie di ragioni. Ragioni sto- riche: la Russia come Stato nasce appun- to in Ucraina, buona parte della popola- zione ucraina parla la lingua russa e la Gennaio 2014 IL BORGHESE 43 parte rimanente poco si distingue dai Russi. Ragioni religiose: CAOS «OBAMACARE» la comune fede ortodossa. Ragioni energetiche: l’Ucraina di- pende dal gas e dal petrolio russo-siberiano. Fino ad ora que- ste risorse sono state messe a disposizione da parte di Mosca ad un prezzo politico, ma qualora l’Ucraina dovesse integrarsi CASA BIANCA in un sistema politico-militare occidentale il petrolio le sareb- be fornito a prezzo di mercato insieme alla richiesta degli ar- retrati. Infine ragioni economiche: l’economia ucraina ha po- che speranze di alimentare il suo export con i Paesi più ricchi in difficoltà dell’Europa Occidentale; d’altra parte la sua associazione alla UE provocherebbe di conseguenza una diminuzione delle di FRANCESCO ROSSI esportazioni in Russia. Per tutti questi motivi, alla fine l’Ucraina non ha firmato a Vilnius il patto di associazione con la UE. Abbiamo parlato PER CAPIRE il fenomeno Barack Obama e la surriscaldata dia- con il notaio Salvatore Federico, che è console onorario triba della contestatissima riforma sanitaria che sta entrando dell’Ucraina a Reggio Calabria, che ci ha fornito dati interes- in vigore (lentamente perché non è ancora a pieno regime e santi per comprendere la decisione di Kiev: «L’Unione Euro- sono operative già molte dilazioni, eccezioni ed esoneri dai pea aveva chiesto al presidente Ianucovich una serie di rifor- tremendi vincoli da quella posti), bisogna partire dal fonda- me economiche e sociali che sarebbero costate all’Ucraina mentale presupposto che il quarantaquattresimo Presidente circa 20 miliardi all’anno per otto anni. A fronte di questo degli Stati Uniti è un marxista, un estremo sinistro in abito programma così severo, Bruxelles poteva assicurare aiuti per borghese, che tollera pochissimo il dissenso e che non conce- soli 700 milioni di euro all’anno. L’adeguamento del sistema- pisce l’esistenza di una dottrina politica conservatrice se non Paese agli standard dell’Unione Europea avrebbe comportato come espressione di uno stadio di sviluppo ancora arretrato. il blocco dei salari e delle pensioni e un contemporaneo au- Data questa premessa, Obama non soffre scrupoli nel denun- mento delle tariffe del gas e dei trasporti». E tutto questo per ciare con termini estremi e violenti i suoi oppositori entrare nell’Unione Europea a far compagnia ai Greci e agli (caratterizzati nelle versioni meno crude come «ricchi che non Spagnoli, ai Portoghesi e agli Italiani… vogliono fare la loro parte»), e soprattutto nel ricorrere a di- Negli stessi giorni in cui l’UE tentava di coinvolgere l’U- storsioni, menzogne od a paraventi per nascondere la verità o craina, il premier inglese Cameron dava una stretta agli in- fabbricarne una a lui confacente. gressi di cittadini bulgari e romeni nell’isola britannica. L’Eu- A questo scopo, l’amministrazione Obama è ricorsa ai ropa dell’Est viene considerata essenziale quando si tratta di «servigi» di FUSA (famiglie americane), che si descrive come limitare l’area di influenza russa sul territorio europeo, ma in «un’organizzazione non di parte, nazionale senza scopo di altre circostanze viene considerata come una fascia povera da lucro, dedicata al raggiungimento di cure mediche a costi so- tenere sotto controllo e a distanza. Ricordiamo anche i mani- stenibili e di alta qualità per tutti gli Americani». Questa or- festi elettorali della campagna per il referendum francese ganizzazione ha ricevuto dalla fondazione Robert Wood John- (quello che bocciò la costituzione UE): manifesti incentrati son 1,1 milioni di dollari con lo scopo di raccogliere storie di sulla figura dell’«idraulico polacco», che viene a Parigi a ru- buona riuscita dei servizi di Obamacare (la riforma sanitaria) bare lavoro agli idraulici francesi offrendo manodopera a bas- e disseminarle sulla stampa americana: sia ben chiaro, non si so costo. Dopo l’idraulico polacco ora è la volta del muratore tratta di raccogliere casi e storie di vario tipo relative alla ri- ucraino, ma Londra ha già detto che non è disposta ad asse- forma sanitaria, ma soltanto quelle di successo, con buona condare l’idea di una «Grande UE» estesa fino alla periferia pace dell’imparzialità dell’associazione. di Mosca… Philippe Villers, Presidente di FUSA, ricopre contempora- Subito dopo la decisione di Ianucovich di rifiutare l’offer- neamente la carica di tesoriere per la Herndon Alliance, anche ta di associazione alla UE, sono scoppiati a Kiev manifesta- questa una sedicente organizzazione non di parte, ma una che zioni «europeiste». Protagonisti delle manifestazioni anche i «lavora e promuove apertamente le previsioni della Legge robusti giovanotti del partito neonazista, Svoboda, che senza sulla Protezione del Paziente e delle Cure Mediche Conve- alcun problema si battono in nome della burocrazia di Bruxel- nienti del 2010», cioè la riforma sanitaria di Obama. Ron Pol- les… Certo l’Europa, con il suo tradizionale benessere, eser- lack, direttore esecutivo di FUSA, ha rivelato che l’organizza- cita un fascino su popolazioni che vengono da un difficile zione ha già a disposizione 950 storie da dare in pasto ai me- passato. E tuttavia ci si domanda quanto ci sia di spontaneo e dia; lo stesso Pollack ha fondato nel 2010 Enroll America quanto di organizzato e tele-comandato in manifestazioni del (Iscrivi L’America) per «raccogliere decine di milioni di dol- genere. lari per gruppi dello Stato per lavorare con lo Stato per cer- care di creare i più efficaci sistemi per fare domanda e regi- strarsi (ad Obamacare)». Tanto per concludere, Christopher Tarango, uno dei direttori della comunicazione di Enroll Ame- rica, ha affermato che «ci sono un sacco di persone di talento che sono state abbindolate da Enroll America», dalla sua pre- tesa imparzialità, cioè, «ma noi siamo tutta gente di Obama». Infine, il fondamentale alimento a questa organizzazione, leg- gesi denaro suonante, viene fornito da organizzazioni di sini- stra come la Fondazione Tides e l’«Istituto della Società Aper- ta» di George Soros. Uno dei primi punti alla base della missione di salvataggio di Obamacare è di eliminare del tutto questa etichetta. Era stato lo stesso Presidente americano a dire ad un gruppo di 44 IL BORGHESE Gennaio 2014 suoi sostenitori che sarebbero stati i suoi oppositori a smettere COSE TURCHE di chiamare la sua riforma sanitaria in quel modo quando que- sta avrebbe acquistato l’inevitabile popolarità. In realtà, lui per primo ha preso le distanze da quel termine: già in una conferenza stampa del 14 di novembre, Obama ha smesso di SANTA SOFIA usare quel benedetto termine, preferendo citare una dozzina di volte la riforma con il più neutro nome di «Legge sulle Cu- re Mediche Convenienti».

Tuttavia, durante il fine settimana della festa del Ringra- con il velo ziamento, quando anche per i senatori Democratici era stato «emanato l’editto» di trovare e pubblicizzare casi di risultati di ALBERTO ROSSELLI positivi collegati alla riforma sanitaria, l’amministrazione Obama ha unilateralmente dilazionato la scadenza per iscri- versi secondo i nuovi parametri della riforma. Per le piccole LA TURCHIA torna all’antico, o meglio, alle sue tradizional- imprese la nuova magica scadenza sarà il novembre 2014, mente rapaci abitudini e cerca - complice l’assordante silenzio magica perché immancabilmente cade dopo le elezioni medio colposo dell’Occidente - di riappropriarsi culturalmente e reli- termine del prossimo anno; allo stesso modo, i consumatori giosamente di ogni manufatto e di ogni idea di origine cristia- possono iscriversi fino al 23 di dicembre per avere la copertu- na. Dopo avere chiuso o trasformato in depositi, magazzini o ra sanitaria per il prossimo anno. stalle centinaia di chiese armene, sia greco-ortodosse sia cat- SHOP, un acronimo che sta per «Programma di Opzioni toliche (politica perseguita dai vecchi sultanati del XIX secolo Sanitarie per le Piccole Imprese», dovrebbe aiutare le piccole e continuata, pur con maggiore discrezione, anche dal regime imprese garantendo dei crediti fiscali per aiutarle a sostenere i repubblicano modernista di Kemal Atatürk e dei suoi succes- premi assicurativi sanitari. Al riguardo, il governo americano sori), il vice primo ministro Bülent Arinç ha invocato ufficial- ha semplicemente affermato che il relativo sito internet dove mente l’opportunità di riaprire al culto islamico il museo di sarà possibile scegliere tra le varie opzioni non sarà pronto se Ayasofya di Istanbul, suscitando - come riferisce l’Agenzia non per il novembre 2014. Fides - non soltanto l’indignazione del Patriarca ortodosso di Il Presidente degli Stati Uniti ha il dovere costituzionale di Costantinopoli, Bartolomeo I, ma anche le perplessità di alcu- rendere le leggi federali esecutive e non ha alcuna autorità di ni intellettuali anatolici liberali, preoccupati per la progressiva rifiutarsi al riguardo per perseguire dei vantaggi puramente deriva islamista turca in atto da un paio di anni, grazie all’ac- politici o personali. condiscendenza del primo ministro Recep Tayyip Erdoğan. C’è da notare anche l’incerto funzionamento del sito per Dal canto suo, il ministro degli Esteri greco Evangelos iscriversi al piano sanitario, HealthCare.gov. Non soltanto è Venizelos (alla Repubblica ellenica sta molto a cuore il desti- risultato complicato informarsi o provarsi ad iscriversi tramite no della basilica di Santa Sofia, fatta edificare nel V secolo il sito, questo non è ancora in grado di proteggere la sicurezza dopo Cristo dall’imperatore Giustiniano, agli architetti Isidoro dei dati immessi, per cui coloro che già si sono iscritti rischia- di Mileto e Antemio di Tralle) ha rilevato che «le ripetute di- no che la loro identità venga violata. Obama sostiene che il chiarazioni da parte di funzionari turchi circa la conversione sito internet è adesso migliorato, ma non è dato sapere in che di chiese bizantine cristiane in moschee costituiscono un in- cosa questo consista, anche a causa della facilità con cui il sulto alla sensibilità religiosa di milioni di cristiani e si ravvi- Presidente si costruisce la propria realtà. sano come gesti anacronistici ed incomprensibili da parte di Quanto alla riforma vera e propria, già agli atti ci sono i un Paese - la Turchia - che ad ogni pie sospinto dichiara di piani sanitari cancellati per cinque milioni di Americani, un volere rivestire a pieno titolo il ruolo di Paese membro numero che potrebbe lievitare fino a superare i 100 milioni. dell’Unione europea, sostenitrice del principio inerente il ri- La nuova legge ha reso illegali piani perfettamente adeguati spetto della libertà religiosa». Non soltanto. Per Mihail Vassi- che venivano forniti dai datori di lavoro ed ha imposto alle liadis, direttore del quotidiano greco edito in Turchia Greek compagnie di assicurazioni di offrire piani onnicomprensivi, daily Apoyevmatini, la soluzione migliore sarebbe quella di senza alternative e senza distinzioni tra Stati o contee o malat- conservare il museo di Ayasofya quale simbolo culturale utile tie pregresse dell’assicurato. Siccome negli Stati Uniti, tranne per consolidare i non eccellenti rapporti tra la comunità mu- poche eccezioni, la copertura sanitaria è sostenuta dal datore sulmana e quella minoritaria greco ortodossa. di lavoro, molte aziende per non pagare i costi esorbitanti dei La notizia circa la volontà turca di islamizzare il museo, in nuovi premi assicurativi hanno licenziato lavoratori a tempo realtà, non giunge nuova. Una prima dichiarazione del vice- pieno e li hanno sostituiti con altri a lavoro parziale (il cui pia- premier giunse il 16 novembre, in occasione della sua parteci- no sanitario costa ovviamente la metà); altre aziende, invece, pazione all’inaugurazione di un museo di tappeti facenti parte hanno scelto di rendersi inadempienti e di pagare la sanzione, delle opere conservate presso Ayasofya, costruzione recente- che è più bassa rispetto ai nuovi premi assicurativi. mente restaurata dalla direzione generale turca delle Fonda- Gli effetti disastrosi di Obamacare erano stati predetti da zioni. Bülent Arinç, politico molto ascoltato da Erdoğan, or- tempo. Di fronte alla drammatica conferma del suo probabile mai incline a resuscitare il mai sopito anelito nazionalista e fallimento, risulta difficile smentire chi affermava - in partico- religioso turanico (si pensi alla revoca, pur parziale, del divie- lare quei giornalisti che hanno studiano la carriera di Obama to finora in vigore di indossare il velo islamico nelle scuole, fin dall’inizio come David Freddoso e Stanley Kurtz - che il dalle elementari al liceo), ha recentemente ribadito che, a suo vero scopo di Barack Obama è sempre stato quello di nazio- modo di vedere, l’antico luogo di culto - cioè la basilica bi- nalizzare il settore ed eleggere lo Stato federale come unico zantina di Santa Sofia, trasformata dapprima, nel giugno dispensatore delle prestazioni sanitarie. Se Obamacare si ri- 1453, in moschea (subito dopo la caduta di Costantinopoli, il velerà impraticabile, il Presidente potrà affermare - con gioia Sultano Maometto II ordinò che essa venisse immediatamen- - che il mercato ha fallito e che l’unica soluzione, si fa per di- te islamizzata) e successivamente, nel 1935, in museo dal Pa- re, rimane lo Stato. dre della Patria Atatürk - oggi sembrerebbe diventata un luo- Gennaio 2014 IL BORGHESE 45 go addirittura «anonimo e squallido», al punto da invocarne BANGKOCK - TRA GIALLI E ROSSI una nuova trasformazione in luogo di «gioioso e musicale» culto musulmano. Un po’ come dire: trasformiamo un sobrio centro di cultura utile alla comprensione tra i popoli in una discoteca coranica. Detto questo, secondo quanto sostenuto LA SAGA da Arinç, in Turchia, l’utilizzazione di luoghi di culto per altri scopi sarebbe già stata proibita da diversi provvedimenti legi- slativi. Ciononostante, nei mesi scorsi, il parlamento di Anka- ra avrebbe preso in serio esame le molteplici domande pre- dei Shinawatra sentate da Arinç per riconvertire in moschea il museo di Ayasofya, cioè il simbolo culturale, non religioso, principe di DANIELA BINELLO dello Stato voluto da Atatürk. A spingere Bülent Arinç a proclamare la riappropriazione religiosa dell’ex basilica bizantina, hanno contribuito non po- (Dalla nostra inviata) co le sue simpatie nei riguardi delle sempre più numerose fa- BANGKOK - Incredibilmente veneziano. Siamo a Bangkok, zioni politico-religiose restauratrici impegnate nell’opera di nel bel mezzo della rivolta che vede dalla fine del novem- scardinamento dell’ormai semidefunto sistema laicista atatur- bre 2013 centinaia di migliaia di manifestanti Thai impe- kista ma anche le sue ambizioni a candidarsi, nel contempo, gnati a oltranza ad assediare ministeri, la centrale della Po- quale interfaccia governativo dei gruppi, soprattutto giovanili, lizia e il palazzo del Governo. Ma la nostra attenzione vie- che tempo fa hanno animato le violente proteste popolari sca- ne distratta dallo stile architettonico di quest’ultimo. tenate dalla nota vicenda del Gezi Park; quando la contraddi- A guardare la Thaikufah (il palazzo sede del governo zione diventa caotica prassi politica. Qualche settimana fa, del Regno di Thailandia) sembra infatti di essere a Vene- l’ambiguo e per certi versi indecifrabile Arinç, è giunto addi- zia, perché facendo un volo di fantasia il «canal grande» e rittura a dichiarare di volere abbandonare la politica, dopo la sua rete di affluenti minori esiste anche qui (e non è me- aver espresso il proprio dissenso nei confronti del Premier no putrida e nauseabonda per l’olfatto). Erdoğan che aveva ordinato al governatore della provincia di Alcune statue di marmo bianco di Carrara, con figure Adana di intervenire per impedire la coabitazione tra maschi e femminili a seno nudo, affiancano la scala dell’entrata la- femmine negli appartamenti di universitari fuori sede: dichia- terale della Thaikufah, il grande edificio in stile veneziano razione «laicista» che, tuttavia fa abbastanza a pugni con il che fu costruito agli inizi del ‘900 da due celebri architetti suo progetto di trasformazione di Santa Sofia in moschea. italiani (il torinese Annibale Rigotti e il collega fiorentino «Arinç», come Emre Oktem, docente di diritto Internazionale Corrado Feroci, quest’ultimo tanto noto in Thailandia da presso la Galatasaray Universitesi, ha dichiarato all’Agenzia essere ricordato ancora oggi come il padre dell’arte moder- Fides, «è in realtà un islamista integralista», portato ad un na Thai). populismo di comodo e ambivalente che caratterizza di fatto Com’è nata una scelta estetica del genere? Fra fine l’agire di un primo ministro, cioè Erdoğan, che se da un lato ‘800 e inizi del ‘900 il Siam era l’unico Stato della regione si fa paladino della modernizzazione economica del suo Pae- del sudest asiatico a non essere stato colonizzato. Mentre a se, in realtà dipende in tutto e per tutto dagli umori del ventre est l’Indocina era francese (Laos e Cambogia), a ovest la islamista anatolico in fase di costante dilatazione. Birmania era diventata una colonia dell’Impero britannico Ma chiudiamo con una chicca. Il curioso tradizionalista e a sud la Malesia ne era diventata un protettorato. Per religioso Arinç - amante delle rivolte studentesche di piazza e conservare l’indipendenza, il Siam aveva dovuto fare enor- dei Rolling Stones, ma strenuo negazionista (secondo il suo mi concessioni politiche ed economiche alle due potenze parere la strage armena del 1915 è un’invenzione dei cristia- europee, ma fu proprio per limitare la loro influenza cultu- ni) - sembra mantenere ottimi rapporti con il Movimento di rale che il cambiamento del volto del Siam fu affidato ad Fethullah Gülen, intellettuale turco residente negli USA, artisti di un Paese estraneo alle vicende interne. «ferreo sostenitore di un islam ultramoderato, aperto al pro- La scelta cadde allora sull’Italia, per volontà di re Chu- gresso sociale e desideroso di intessere amichevoli e rispetto- lalongkorn (ossia il venerato Rama V, che ebbe 77 figli da si rapporti con ebrei e cristiani, a partire dai cattolici». Biz- quattro regine e numerose concubine), che nelle sue due zarre incongruità intellettuali quelle di Arinç? Sicuramente, visite a Torino fu affascinato da quella monumentale bel- ma intanto su Santa Sofia cala il velo dell’oscurantismo. Cose lezza. da turchi. Fu quindi per ragioni di «gusto» che negli ultimi anni dell’800 diversi ingegneri, architetti e artisti italiani pro- gettarono e realizzarono i più grandi palazzi, ponti, monu- menti, e perfino la più importante stazione ferroviaria, che stavano trasformando il volto di Bangkok.

* * *

Oggi, invece, lo skyline della capitale Thai è zeppo di grattacieli, uno più brutto dell’altro, molti dei quali sono ancora in costruzione a partire dal centro città fino quasi all’area dell’aeroporto internazionale Suvarnabhumi. In un momento del genere, alla vigilia del rovescia- mento del governo del primo ministro Yingluck Shina- watra, bella e giovane sorella minore del politico e magna- te Thaksin Shinawatra, è probabilmente assurdo soffermar- 46 IL BORGHESE Gennaio 2014 si sul trend architettonico di Bangkok, visto che la rivolu- Per un certo periodo, negli anni ‘50, questo hotel fece zione, anche se di velluto, ha tutta l’aria di diventare sem- parte del gruppo Italthai, fondato da un imprenditore ge- pre meno soffice. novese, Giorgio Berlingieri. Oggi, invece, l’hotel è quotato Soltanto da pochi minuti sono stati rimossi i blocchi di in Borsa ed è di proprietà di una multinazionale che inve- cemento che circondano il palazzo del Governo e il quar- ste nei migliori alberghi in tutto il mondo. Imperdibile, tier generale della Polizia. Il 5 dicembre è il compleanno quindi, una breve sosta per bere un buon cocktail alla frut- di re Rama IX, un giorno di pace per il popolo Thai, rispet- ta su una delle terrazze, sbirciando in giro a caccia di cele- toso della monarchia costituzionale. brità internazionali. E dopodomani? «Mai pen rai», che significa «non pen- «La Thailandia potrebbe essere un Paese ricco e felice, sarci, tanto poi lo vedrai». se abbandonasse questa pulsione verso una politica auto- Intanto, l’aria di Bangkok in questo punto è solcata dai distruttiva. Fino al 2010 Thaksin era amato come Berlu- lacrimogeni e dai proiettili di gomma sparati dalla polizia, sconi, perché era ricco e spiritoso. Oggi gli si augura di mentre le biglie d’acciaio e le molotov dei dimostranti si fare la stessa fine che vorreste per il Cavaliere», commen- fronteggiano sulle sponde di un khlong (canale) che deli- ta un amico Thai. mita il palazzo del Governo. Ma quale sarà il prossimo governo? Nessuno sa rispon- Quando la Shinawatra 2.0 (così chiamata perché sem- dere con precisione, nemmeno il veterano politico Suthep bra ricevere istruzioni dal fratello via Skype per ogni cosa) Thaugsuban, leader del movimento d’opposizione (sul si dimetterà, un Consiglio di saggi chiederà al re Rama IX quale adesso spicca un mandato di cattura) che invoca, do- (Bhumipol Adulyadej) d’indicare una personalità al di so- po lo scioglimento del Parlamento, la formazione di un pra delle parti per formare un nuovo governo, il quale ri- Consiglio di saggi per formare un «Parlamento del popo- marrà in carica fino a nuove elezioni. lo». Ma che cosa ha scatenato la rivolta che vede la mag- gioranza del Paese marciare compatta contro i Shinawatra, * * * nonostante i diversi schieramenti? La benzina sul fuoco è stata la proposta, da parte del governo, di un’amnistia per Dal canto loro, i militari, un tempo protagonisti dei col- tutti quelli che sono coinvolti nei disordini che si sono sus- pi di Stato anche in Thailandia (dal 1932 ce ne sono stati seguiti dal 2006. Amnistia che cancellerebbe anche le con- ben 18), non sembrano affatto disposti a prendere le redini danne per corruzione, abuso di potere e lesa maestà che del Paese con un golpe. Se interverranno, sembra d’intuire pendono sulla testa dell’ex premier Thaksin Shinawatra, che lo faranno soltanto quando potranno apparire come i deposto da un colpo di Stato nel 2006 e in esilio fra Lon- salvatori del Regno, anziché golpisti. I modi cambiano. dra e gli Emirati. In realtà, l’amnistia ha tutto il sapore di Sostenitori di un’ideologia anticapitalista, sorretta da essere un escamotage per far decadere i reati commessi da quell’economia sostenibile predicata anche da Sua Maestà Thaksin, consentendogli così di tornare «a casa» (Thaksin, Rama IX, sono invece molti giovani Thai. Su questa linea, intanto, coltiva il suo business, fra cui c’è stato anche quel- i nascenti gruppi della società civile stringono le loro fila. lo di patron del Manchester City, quando il mister era Ci sono poi i supporter del Partito Democratico, che rap- Sven Goran Eriksson). presenta parte della borghesia. Privi di programmi, dicono Dal 2006 la Thailandia è divisa in due fazioni: da un soltanto di essere disposti a barattare la democrazia con un lato, i sostenitori di Thaksin, cioè le «magliette rosse», i regime di uomini onesti. In minoranza, poi, ci sono anche phrai del popolo (le classi più basse e povere) e, dall’altro gli ultraconservatori realisti e i gruppi buddhisti integralisti lato, i suoi oppositori, le «magliette gialle» (dal colore del- che invocano una purezza nazionale e religiosa. la Casa reale), fra cui ci sono i rappresentanti dell’ammart, In un modo o nell’altro, dunque, la Thailandia, che è l’élite, con una parte della media e alta borghesia. stato il primo Paese asiatico a sperimentare la modernizza- Nel 2010, i rossi hanno occupato il centro di Bangkok zione (durante il regno di Rama V), sembra divenuto il innescando una rivolta che è finita con 90 morti (fra cui il punto di scontro tra i cosiddetti valori universali elaborati fotografo italiano Fabio Polenghi, ucciso da un proiettile dalla filosofia politica occidentale e i valori asiatici teoriz- sparato dall’esercito) e un migliaio di feriti. Nelle elezioni zati da Lee Kuan Yew, il demiurgo della città Stato di Sin- del 2011 il partito dei rossi ha quindi vinto ed è stata eletta gapore. primo ministro la sorella dell’ex premier, Yingluck Shina- «Temo che questa situazione possa far scivolare la watra. Thailandia verso una guerra civile a bassa intensità», ha Allora, sebbene con il sospetto di brogli elettorali, sem- dichiarato Paul Chambers, dell’Istituto di Studi sul sudest brò che la Thailandia si fosse avviata verso la normalizza- asiatico dell’università di Chiang Mai (seconda città del zione. Oggi si sa che è stata soltanto una tregua. Paese dopo Bangkok). «Kanom, kanom» invita una donna in mezzo alla stra- Intanto i rossi, che in questi giorni hanno tenuto un da, offrendo ai manifestanti i «dolcetti» che sono lo snack profilo basso, sono pronti a chiamare a raccolta tutte le preferito dai Thai. Poi distribuisce anche bottiglie d’acqua nuove leve formatesi nelle scuole di partito, aperte soprat- e piccoli asciugamani imbevuti di lime per strofinarsi gli tutto in molti villaggi del nord e del nordest, per dar vita occhi irritati dai lacrimogeni. all’escalation della mobilitazione generale. Appena fuori dalla zona degli scontri, però, la vita pro- Nessuno, però, riesce a immaginare il futuro della cede normalmente e la moltitudine dei turisti è alle prese Thailandia mentre si sta per chiudere la partita contro l’e- con gli appetitosi happy hour serviti sulle terrazze affac- sule Thaksin Shinawatra, sul cui capo pende dal 2008 una ciate sul «canal grande» di Bangkok, il Chao Phraya. condanna a due anni e sei mesi di reclusione per insider Ci dirigiamo anche noi al Mandarin Oriental, l’albergo trading, abuso di potere e conflitto d’interessi. di lusso (358 camere e 35 suite dotate di tre camerieri cia- Una saga, quella dei Shinawatra, che ha acceso la mic- scuna) dove soggiornarono «tutti», Joseph Conrad com- cia in Thailandia e che dovrebbe, per alcune evidenti ana- preso. logie, mettere in guardia anche noi. Gennaio 2014 IL BORGHESE 47

ARGENTINA TRENT’ANNI DOPO attesa di processi spesso e volentieri fondati su prove indi- ziarie o presuntive assai labili, per fatti di trentacinque an- ni fa (le desapariciones furono un fenomeno abominevole ma non meno tremendo fu lo stillicidio quotidiano d’atten- TANTI AUGURI, tati e d’omicidi compiuti dai comunisti dell’ERP e dai Montoneros) mentre i terroristi, a differenza dei militari, beneficiarono dell’amnistia in ragione della loro vicinanza ideologica alla «coppia K». democrazia! Il ritorno della democrazia ha portato, con ritmi vertigi- nosi - laddove in Europa il tempo di maturazione è stato più di GIANNI CORREGGIARI lungo - le paroline d’ordine che qui ben conosciamo: no alla discriminazione, no alla disuguaglianza, no all’intolleranza, il tutto giustificato dalle astrazioni della «dottrina dei diritti TRENT’ANNI sono passati dal giorno del ritorno della demo- dell’uomo», ingurgitate in un tempo record. crazia, dopo sette anni di regime militare, il 10 dicembre Con i proclami ideologici e le parole d’ordine, però, non 1983 ma peggior compleanno non poteva celebrare la nazio- si salva un Paese e lo staff kirchnerista si trova ora, tra i tanti ne sudamericana, percorsa com’è da un’ondata di disordini e problemi, quello di doversi determinare ad una politica di devastazioni che la protesta delle polizie provinciali e la rigore - aumento dell’imposizione fiscale, contenimento conseguente astensione dal servizio hanno sciaguratamente dell’emissione monetaria (che qui, di fatto, compete al pote- innescato. re politico) e riduzione della spesa sociale - che, però, lo ren- Assalti ai supermercati e saccheggi d’abitazioni private si derebbe ancora più inviso alla popolazione; ma per placare sono verificati ovunque, dal nord al sud del Paese, mentre i le rivendicazioni salariali delle polizie provinciali e poter poliziotti se ne rimanevano a braccia incrociate nelle proprie pagare le moltitudini di sussidiati e di pubblici dipendenti caserme. Undici morti (ufficialmente, ma in realtà il conto è (una recente inchiesta ha stabilito che la metà della popola- più alto) e centinaia di feriti testimoniano l’attuale malessere zione argentina in età lavorativa gode di stipendi pubblici o di una società che la propaganda kirchnerista elogiava come d’aiuti finanziari dallo Stato o dalle Province) bisognerà esempio di «modelo inclusivo», dove benessere, pace sociale continuare a stampare molti, troppi pesos; quattordicimila e accesso ai diritti sarebbero stati garantiti a tutti. milioni erano da poco usciti dalle tipografie nazionali per «Argentina, un pays con buena gente», miagolavano in consentire il pagamento delle tredicesime natalizie agl’im- continuazione le pubblicità governative sulle televisioni di piegati pubblici. Con tutto quel che ne consegue sul piano Stato fino a poco tempo fa, ma i filmati delle devastazioni e inflattivo. dei saccheggi danno un quadro ben differente: quello di un Commentando i recenti tragici avvenimenti, padre Jorge Paese dove disagio sociale, indisciplina e crescente crimina- Oesterheld, portavoce dell’Episcopato argentino, ha fornito lità costituiscono gli ingredienti di un cocktail pronto ad uno spaccato eloquente della situazione del Paese; l’alto pre- esplodere con violenza alla prima occasione utile. lato ha denunciato la mancanza di una cultura del lavoro, Lo sciopero delle polizie provinciali ha ragioni esclusi- determinata da una politica di sussidi che ha permesso a due vamente economiche ma è chiarissimo sintomo del progres- generazioni di Argentini - quelli appartenenti alle fasce mar- sivo sfilacciamento della società argentina, lacerata dai suoi ginalizzate ed assistite - di vivere senza svolgere un’attività non risolti conflitti sociali e politici, dalla crisi finanziaria, o studiare, accentuando così la disgregazione sociale e favo- dalla corruzione, dalla mancanza di un’attuale guida ferma - rendo tra quelle classi l’arruolamento nella criminalità legata la Kirchner non gode più dei consensi quasi bulgari di un al narcotraffico e l’attitudine alla violenza e all’illegalità. tempo - dall’incertezza che la lotta per il potere provoca, in Le celebrazioni per l’anniversario del ritorno della de- una parola da una totale mancanza d’autorità. mocrazia appaiono dunque una grottesca mistificazione; Il «modelo K» sta lentamente sgretolandosi e le crepe senza contare che quella riapparsa il 10 dicembre di trent’an- che si aprono mostrano un Paese sfiancato: la classe media, ni fa non fu il risultato d’una lotta popolare ma della fine fi- sempre più impoverita, sta cercando chi la protegga dalla siologica d’un regime salito al potere per combattere il terro- perdita di potere d’acquisto della moneta nazionale e da una rismo (e sconfiggendolo pur con mezzi spesso deprecabili) tassazione mai vista prima; le classi marginali, coccolate, che la stessa democrazia aveva suscitato e anche favorito, e blandite e viziate dalla propaganda kirchnerista, si rendono che una volta perduta la guerra delle Malvinas aveva esauri- conto che questa era soltanto, appunto, propaganda. to ogni ragion d’essere. L’attuale vuoto di potere, e d’autorità, è dunque all’origi- Le parole di circostanza e le solite manifestazioni ne sia di questi disordini sia della causa che li ha favoriti; «democratiche» dejà vu, condite di balli e di canti che hanno fino a poco tempo fa sarebbe stato impensabile uno sciopero visto protagonista la stessa Kirchner - rediviva dopo quasi della polizia: la presenza di un esercito determinato avrebbe due mesi di riposo forzato e pronta a denunciare la protesta sicuramente scongiurato simili eventualità. salariale della polizia e i disordini sociali come frutto di un Oggi però l’esercito argentino è l’ombra di ciò che fu. «complotto» ai suoi danni - non riescono a mascherare l’im- Reduce da un lungo periodo d’umiliazioni, sta scontando le magine di un’Argentina sfibrata, in preda a forti tensioni, colpe della dittatura militare e tra la vecchia generazione - sferzata da una crescente inflazione, con una corruzione dif- quella che combatté il terrorismo degli anni settanta e che fusa ed una criminalità in costante espansione. In altri tempi, oggi si trova criminalizzata, quando non perseguitata penal- simili situazioni sarebbero sfociate in pronunciamientos mi- mente - e la nuova si è formato un gap incolmabile. litari; attualmente, data la mancanza della materia prima, c’è I nuovi ufficiali, per evidenti ragioni, prendono le di- soltanto da sperare che l’indubbia autorità del pontefice Ar- stanze dai loro predecessori mentre tra quelli che prestaro- gentino e la sua capacità di mediazione riescano ad abbassa- no servizio durante la dittatura poco meno di duemila sono re una temperatura che ha già abbondantemente superato i attualmente reclusi in carcere (trecento ci sono morti) in livelli di guardia. 48 IL BORGHESE Gennaio 2014

FRONTIERE DA RICHIUDERE turni massacranti, e per salari da fame e, se per le imprese, questa apertura ad est è stata una manna caduta dal cielo, per la classe operaia è stata una batosta colossale visto che in molti sono stai tagliati fuori dal mercato del lavoro. LONDRA Certo la Gran Bretagna di ondate migratorie ne ha avu- te tante ma questa volta la differenza è che questo enorme numero di polacchi si è stabilito non soltanto nelle grandi città, ma anche in tante zone rurali che in passato erano a numero aperto state immuni da questo fenomeno. Questa situazione, non soltanto ha reso i sudditi di sua di GIUSEPPE DE SANTIS maestà più ostili all’immigrazione, ma ha anche fatto au- mentare la voglia di uscire dall’Unione Europea giacché come cittadini comunitari tali immigrati hanno il diritto di SONO passati quasi dieci anni da quando nel 2004 l’Unione vivere, lavorare e prendere sussidi e adesso molti temono Europea si è allargata a Est ed i cittadini polacchi, unghe- che questo possa accadere di nuovo visto che dal primo resi, cechi e slovacchi hanno guadagnato il diritto di vivere Gennaio del 2014 i cittadini di Romania e Bulgaria posso- e lavorare liberamente in Gran Bretagna. no venire in Gran Bretagna senza restrizioni. Mentre altri Paesi hanno imposto alcuni limiti il gover- A fare paura non è soltanto il fatto che in questi due no britannico ha preferito aprire le frontiere rassicurando paesi vivono trenta milioni di persone con un reddito pro- l’opinione pubblica che soltanto tredicimila polacchi sa- capite più basso di quello che aveva la Polonia dieci anni rebbero venuti a vivere in Gran Bretagna ma questa si rive- fa ma soprattutto la possibilità che a invadere la Gran Bre- lò subito una colossale menzogna visto che, in pochi mesi, tagna siano zingari rom la cui unica motivazione è quella ne sono arrivati almeno un milione e tutt’ora nessuno ha la di delinquere e vivere di sussidi. più pallida idea di quanti siano realmente. La loro presenza sta già creando problemi non soltanto Come è facile immaginare questo enorme influsso ha a Londra, ma anche in altre città dove la loro presenza ha causato problemi enormi non soltanto perché tali immigra- causato problemi con le popolazioni locali le quali si la- ti hanno di fatto rubato il lavoro ai cittadini britannici, ma mentano del comportamento poco decoroso di questi sog- la loro presenza ha anche creato un serio problema di so- getti che oltre a rubare frequentemente urinano per strada vraffollamento nelle scuole e una grave carenza di posti e tormentano coloro che abitano vicino a loro, e quindi letto negli ospedali. molti si chiedono cosa accadrà dopo il primo gennaio e L’allora governo laburista non soltanto ha ignorato le quanto questo problema sarà destinato a peggiorare. lamentele dell’opinione pubblica ma ha anche accusato i Tutti i sondaggi fatti di recente dimostrano che almeno il lavoratori inglesi di essere una massa di fannulloni igno- 60 per cento dell’opinione pubblica vuole che il governo ranti e di non avere la preparazione e la voglia di lavorare blocchi l’arrivo di romeni e bulgari, e questo malcontento ha sodo che hanno i polacchi. spinto il primo ministro David Cameron a promettere nuove Tali dichiarazioni hanno scatenato molte polemiche an- misure volte a impedire a questi nuovi arrivati di ottenere sus- che perché era evidente che per i cittadini britannici era sidi e di imporre altre restrizioni così da scoraggiarne l’arrivo, impossibile competere con persone disposte a lavorare in ma tali promesse non hanno convinto nessuno, anche perché al momento il governo in- glese non ha nessun potere in materia, e l’unico modo per fare qualcosa è quello di uscire dall’Unione Euro- pea. Tra poche settimane si saprà se i pessimisti avran- no ragione o no ma per ora quel che è certo è che il rischio di tensioni etniche è aumentato e a tale proposi- to è interessante notare co- me alcune comunità mu- sulmane stiano organizzan- do delle ronde per proteg- gere le loro aree da questi criminali rom. Se ci saranno rivolte per strada è difficile dirlo ma quello che sta succe- dendo in Gran Bretagna dovrebbe servire da moni- to a tutti coloro che anco- ra credono alla favola del- la società multietnica così cara alla sinistra. Grand Hotel Presolana il Borghese:- 21/11/13 15:02 Pagina 1

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CREDIBILITÀ ITALIANA ALL’ESTERO un’adeguata sistemazione a Rebibbia o Regina Coeli. Peggio ancora pensare di sottoporre a processo penale o a sanzioni pecuniarie questi hooligans in trasferta, con i carichi pendenti di cui sono oberati i nostri tribunali. IN POLONIA Probabilmente in Polonia le carceri sono meno affollate e i magistrati hanno anche tutto il tempo di esaminare questioni di violenza calcistica. Tant’è vero che neanche la richiesta di accelerare i tempi del Primo Ministro italiano Enrico Letta, come in India durante la visita del 5 dicembre scorso al suo omologo Do- nald Tusk, ha sortito alcun effetto. Anzi, durante la sua perma- di MASSIMO CIULLO nenza a Varsavia, il nostro Premier ha dovuto incassare anche il giudizio tranchant del Ministro degli Interni polacco, Barlo- miej Sinkiewicz, che ha solidarizzato con i familiari degli ar- AVVERTENZA per gli italiani che per qualsiasi ragione si reca- restati, ma aggiunto che la «maggior parte di loro si trova a no all’estero: attenzione a non violare le più elementari norme Varsavia per assistere i propri figli banditi», arrivati in Polonia di civile convivenza, come gettare per terra una cartaccia o a armati e assetati di vendetta. Così almeno sono stati dipinti parcheggiare in doppia fila. Perché, in caso di arresto, il no- dalla stampa polacca i tifosi arrestati e i media nostrani hanno stro Paese non potrà fare nulla per voi; sarete giudicati in ma- fatto a gara per rilanciare lo stereotipo classico dell’ultras la- niera inflessibile dai magistrati della nazione che vi ha privato ziale fascista, razzista e violento. della libertà personale, nonostante gli sforzi del nostro gover- Ma cosa è accaduto realmente a Varsavia quella gelida no e della nostra diplomazia. Al massimo, se siete particolar- notte di fine novembre? Se dovessimo applicare il metro di mente fortunati, riuscirete a scontare la pena in Italia, sempre giudizio nostrano su quanto accade regolarmente tutti i fine- che si possa scomodare il Presidente della Repubblica e che settimana in Italia, potremmo tranquillamente rispondere: invochi per voi il rispetto dei più elementari diritti umani. niente, o quasi. Provate a chiedere a quella ventina di sostenitori della La- Testimonianze italiane, quindi certamente di parte ma non zio, recatisi in Polonia per assistere a un match di Europa del tutto inattendibili, parlano di una retata preventiva scattata League dei propri beniamini e che, invece dello stadio, hanno durante il trasferimento in corteo dei circa settecento tifosi fatto conoscenza delle celle del carcere di Varsavia. laziali da una delle principali piazze della capitale polacca Una vicenda per certi versi kafkiana, che è stata quasi dove si erano radunati per recarsi alla «Pepsi Arena», stadio immediatamente associata al dramma dei due fucilieri di del Legia Varsavia. La reazione delle forze dell’ordine scatta marina, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, sotto nel momento in cui vengono accesi alcuni fumogeni processo in India con l’accusa di aver sparato a due pesca- (versione laziale) o vengono lanciate alcune pietre e bottiglie tori scambiati per pirati. Qualcuno starà già storcendo il (versione polizia). Gli agenti isolano un centinaio di tifosi, li naso all’idea di accomunare due soldati in missione anti- caricano sui cellulari e li rinchiudono in prigione. Bene, bravi, pirateria con un manipolo di ultras in cerca emozioni forti così si fa! Tolleranza zero contro i teppisti del pallone; questi i in terra straniera, ma andando un po’ più in profondità si commenti dei soliti benpensanti, ai quali probabilmente non capirà subito che anche nel caso dei supporters laziali si è sorge il dubbio che nel gruppone possa essere capitato anche verificato l’ennesimo corto circuito all’interno delle nostre qualcuno che cantando e scherzando marciava all’interno del istituzioni politiche e diplomatiche. corteo e che poco dopo si è ritrovato con la faccia per terra sul Il primo tratto comune tra le due vicende è la sottovaluta- marciapiede ammanettato, senza aver acceso alcun fumogeno zione: sia nel caso dei Marò sia in quello dei tifosi laziali, le o scagliato pietre e bottiglie. Ribadiamo ancora una volta: qui autorità italiane ritengono che siano faccende destinate a ri- non si vogliono sminuire responsabilità di delinquenti trave- solversi nel giro di ore o al massimo, di pochi di giorni. Così stiti da tifosi, ma porre l’accento sulle pesanti violazioni com- non è. Dal pomeriggio del 28 novembre, giorno della partita, messe in danno di un cittadino europeo (Italia=UE), privato vengono arrestati tra i centocinquanta e i duecento tifosi lazia- della libertà personale e detenuto per un reato di pericolo. Le li. La maggior parte viene effettivamente rilasciata nelle ore e autorità polacche, infatti, hanno sempre ripetuto che i laziali nei giorni successivi, ma per ventidue supporters biancocele- sono stati fermati per impedire loro di commettere ulteriori sti le porte del carcere di Bialoleka rimangono chiuse. Quasi atti di violenza all’interno dello stadio. Una volta cessata la tutti devono rispondere del reato di adunata sediziosa e vio- minaccia, però quali ragioni hanno impedito il rilascio? La lenza contro pubblici ufficiali. I classici reati da stadio, po- non residenza in Polonia degli accusati che, una volta scarce- tremmo definirli, senza naturalmente voler sminuire le re- rati, potrebbero non presentarsi alle successive udienze del sponsabilità di facinorosi e violenti; ma in questo caso, e fin processo a loro carico. Che dire? Peggio degli indiani. Come dal primo momento si palesa la dura intransigenza sia delle se in Italia, in presenza di gravi reati, non esistessero magi- forze dell’ordine sia dei magistrati polacchi. Che si trattasse strati in grado di giudicare e condannare i colpevoli. Neanche di una partita ad alto rischio era cosa nota, soprattutto dopo le il patteggiamento della pena e la trasformazione in sanzione intemperanze dei circa tremila tifosi polacchi, nel match di pecuniaria della pena detentiva (mille euro offerti) hanno andata. In quell’occasione, Roma fu tenuta in scacco dall’ala smosso i giudici polacchi dalle loro granitiche certezze di più estrema dei tifosi del Legia, che scorrazzarono per la capi- aver acciuffato la più pericolosa banda di tagliagole romani. tale quasi indisturbati e con parecchio alcool nelle vene. Ci A questo punto, il nostro ambasciatore avrebbe potuto furono tafferugli con le forze dell’ordine che portarono all’ar- proporre la stessa soluzione escogitata per le licenze dei due resto di nove ultras polacchi. Ma, a differenza dei colleghi marò: un bel affidavit con giuramento solenne di far rientrare italiani, i tifosi del Legia arrestati, ai quali fu comminato il in Polonia gli ultras sotto processo. classico Daspo europeo, furono immediatamente rispediti in Il fatto è che in questo caso, come nell’altro, si è fatto stra- Polonia. Qualche malpensante potrà pensare che con il so- me del diritto internazionale, europeo e nazionale e come al vraffollamento delle carceri italiane non era possibile trovare solito nessuno si è assunto un briciolo di responsabilità. 51pag 1_014:Layout 1 16/12/13 09:02 Pagina 51

Gennaio 2014 IL BORGHESE 51

ASSOLTI I «KILLER» DI QUATTROCCHI Difficile dimenticare le polemiche innescate in passato da Giuliana Sgrena e Rosa Calipari, poi eletta in Parlamento tra le fila del PD, circa la decisione presidenziale di confe- rire la medaglia d’oro a Quattrocchi: la giornalista del Ma- «NON FU nifesto, già oggetto di un sequestro a scopo di estorsione in Iraq, conclusosi con la morte dell’agente del Sismi Nicola Calipari, ha sempre qualificato Quattrocchi come merce- nario (nonostante il contractor italiano non svolgesse terrorismo» compiti di «guerra sporca» ma di protezione fisica di per- sonalità rilevanti, nell’ottica di un subappalto compiuto di NICOLA VENTURA dalle forze americane, in accordo con quanto disposto dal- la legge 210/95 in merito alla definizione dell’attività tipi- ca del mercenario). CI SONO voluti nove anni per arrivare a una sentenza, di La sentenza della Corte d’Assise di Roma ha destato primo grado, nei confronti di alcuni dei responsabili della scalpore anche perché, di fatto, contraddice le motivazioni barbara uccisione di Fabrizio Quattrocchi in Iraq. Una sen- per le quali Ciampi concesse la medaglia d’oro a Quattroc- tenza che certamente non può soddisfare i parenti del gio- chi: nella motivazione ufficiale, infatti, si spiega che l’atto vane contractor genovese, giacché i giudici della prima di eroismo del giovane genovese deve essere inquadrato Corte d’Assise di Roma hanno assolto dall’accusa di terro- nell’ambito di un’azione che non può che essere definita rismo Hamed Hillal Al Qubeidi e Hamid Hillal Al Qubei- come terroristica. di, componenti del gruppo islamista Falangi Verdi respon- La vicenda di Quattrocchi merita comunque attenzione, sabile, nell’aprile del 2004, del rapimento di Salvatore Ste- di là della sentenza che il pubblico ministero impugnerà in fio, Umberto Cupertino, Maurizio Agliana e appunto Fa- appello. Per esempio suscitano interesse alcune indiscre- brizio Quattrocchi. Non sono state dunque accolte le ri- zioni giornalistiche, pubblicate sul Corriere della Sera, chieste del pubblico ministero Erminio Amelio secondo le quali sarebbe circolata la notizia del rapimento (venticinque anni di carcere per finalità terroristiche), così di Quattrocchi due giorni prima della data ufficiale del pre- come non è stato attribuito valore probatorio alle dichiara- levamento (12 aprile 2004) avvenuto durante uno sposta- zioni di Stefio che in udienza aveva riferito le parole di mento in auto dall’Iraq alla Giordania. Un rapporto Digos uno degli imputati (a piede libero in Iraq) circa la parteci- cita una telefonata avvenuta tra un dirigente Digos e un pazione alla strage di Nassiriya. Secondo i magistrati l’atto agente Sisde nella quale sarebbero state chieste informa- di sequestrare e uccidere i prigionieri italiani non avrebbe zioni su due genovesi rapiti in Iraq, tra cui lo stesso Quat- potuto pregiudicare l’assetto democratico dello Stato ita- trocchi. In pratica diversi elementi, tra cui il nome di Quat- liano. Il legame degli imputati con gruppi eversivi non sa- trocchi e la società per cui lavorava, ovvero l’Isba rebbe stato provato, nonostante i numerosi video diffusi a (acronimo di Investigazioni, Bonifica, Servizi sicurezza e rivendicazione delle proprie azioni, il lungo lavoro degli Allarmi), sarebbero emersi prima dell’effettivo sequestro. inquirenti americani e il fatto che gli stessi accusati abbia- Già la sera del 10 aprile la possibilità che un genovese po- no scontato un periodo di detenzione presso il famigerato tesse essere vittima di un rapimento in Iraq circolava nelle carcere di Abu Ghraib, vicino a Baghdad. Una sentenza redazioni senza trovare conferme. Secondo Giuseppe D’A- che ha lasciato di stucco i parenti di Quattrocchi, già in vanzo, noto giornalista di Repubblica recentemente scom- passato oggetto di polemiche dopo la decisione dell’allora parso, il rebus si spiegherebbe ipotizzando la possibilità Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi di con- che i quattro italiani siano stati sequestrati in momenti di- ferire alla memoria di Fabrizio una medaglia d’oro per il versi: Quattrocchi per primo, il 10 aprile, e gli altri tre il coraggio mostrato di fronte agli assassini e le parole pro- giorno seguente, ossia domenica 11 aprile. Le modalità di nunciate al momento dell’esecuzione («Vi faccio vedere reclutamento sono state poi oggetto di ampio accertamento come muore un italiano»). da parte dell’autorità giudiziaria, con l’assoluzione di tutti Le motivazioni della sentenza non sono piaciute alla i protagonisti italiani coinvolti. Circa le ragioni dell’ucci- risicata rappresentanza parlamentare di destra (Fratelli d’I- sione di Quattrocchi, uno dei possibili responsabili del suo talia, in testa) mentre negli altri schieramenti politici biso- sequestro, Abu Yussuf, ex informatico di origine magrebi- gna registrare un atteggiamento di distacco e disinteresse. na convertitosi alla causa della Jihad dopo aver assistito ad

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pagg. 96 • euro 15,00 pagg. 140 • euro 14,00 52 IL BORGHESE Gennaio 2014 alcuni discorsi di Osama Bin Laden, ebbe modo di dichia- UN’EUROPA CADUTA IN BASSO rare alla stampa britannica che il genovese era stato am- mazzato perché aveva partecipato, da mercenario, ad alcu- ne missioni in Paesi a forte presenza musulmana come Bo- snia e Nigeria (circostanza sempre smentita dalla famiglia COLONIZZATA dell’ucciso). Desta poi curiosità la grande pigrizia con la quale la stampa italiana ha sempre trattato la vicenda Quattrocchi: l’unico documentario, ancora reperibile in rete, sull’attività dei contractors italiani in Iraq, fu prodot- dall’inglese to dalla televisione svizzera francese RTS Un. Così come sono ancora reperibili su internet i documenti che rendono di MICHELE RALLO * note le modalità attraverso le quali venivano condotti gli arruolamenti (tutto avveniva on line su forum appositi, già nel 2004, almeno a livello di prima conoscenza e invio dei IN PRINCIPIO era il latino, lingua dell’Impero Romano e curricula); la preferenza veniva concessa a chi in passato poi, nel Medio Evo, lingua dotta e - nella sua versione po- avesse fatto parte di reparti di élite, come i lagunari del polare - lingua franca di tutti i popoli europei e africani ed Battaglione San Marco. asiatici che dell’Impero Romano avevano fatto parte. In

battimento. Questo non vuol dire che le donne non fosse- ro già presenti nei reparti operativi. Come piloti di aerei Soldato, e di elicotteri, le donne ormai combattono da anni, e muoiono. Tra l’Iraq e l’Afghanistan, sono 150 le donne cadute in combattimento. Il motivo di questo progetto è nel riscontro di un calo non chiedere ... sensibile negli arruolamenti, ed il ricorrere ai contractors in maniera fisiologica, comporta grossi problemi politici di MARY PACE negli uffici di Washington. Non potendo ripristinare la leva obbligatoria, che, per quanto riguarda il popolo americano, è ormai una cosa superata dopo il disastro IN MOLTI ricorderanno un film interpretato da Demi Moore politico della guerra in Vietnam, si è pensato all’altra e Viggo Mortensen, Soldato Jane. Si narrava la storia di un «metà del cielo». Chiaramente i primi a fare il test, sono ufficiale donna della Marina militare degli Stati Uniti, scel- stati i Marines, da sempre truppe scelte, e simbolo, ta, per motivi politici e di potere, per partecipare al corso di nell’immaginario americano della presenza militare sui addestramento dei Navy Seal. Reparto di eccellenza, prota- vari teatri di guerra gonista di tante operazioni militari in varie parti del mondo, Al mondo, però, esiste un altro esercito che questo è diventato famoso negli ultimi anni, per aver «catturato» problema lo ha affrontato e risolto da 65 anni: Tsahal, le ed «ucciso» bin Laden. La sua fama è simile a quella del forze armate israeliane. Fin dal 1948, con le ragazze del nostro Reparto Subacquei ed Incursori «Teseo Tesei», sicu- Palmach e dell’Haganah, furono gettate le basi per quel- ramente il miglior reparto di Forze speciali del mondo. lo che sarà Tzva HaHagana LeYisra'el, in breve Tsahal. Tornando al Soldato Jane, Demi Moore, che interpre- Il problema delle donne in combattimento, per Israe- ta l’ufficiale destinata al corso Seal, si sottopone ad una le, è sempre stato motivo di grossi problemi. Dato che il serie di prove, che la porteranno ad un primo ritiro. In nemico da sempre è arabo, per Tsahal era importante ga- seguito, in un burrascoso colloquio con la senatrice, pre- rantire la sicurezza delle donne in caso di cattura o feri- sidente della Commissione che l’aveva «usata» per i suoi mento. Inoltre, si era riscontrato che gli uomini, durante fini politici, si sentirà dire che è ancora troppo presto per il combattimento, tendevano a porre la sicurezza delle mandare le donne in prima linea e che il popolo america- donne al loro fianco al di sopra della loro, esponendosi no non è pronto a veder tornare le proprie madri, sorelle, ad un maggior rischio di morte o cattura. figlie, in una bara. Naturalmente, l’ufficiale riesce a rien- Oggi, l’esercito americano si trova ad affrontare sem- trare nel corso di addestramento, lo supera e salverà i pre di più piccoli conflitti locali, nei quali non è più il suoi «fratelli» in una azione sul suolo africano. combattimento tra due opposti eserciti a regolare il gio- Oggi, il popolo era pronto a vedere morire in batta- co, ma la guerriglia a farla da padrone. A questo, dopo il glia le donne americane? Il primo passo verso quel obiet- Vietnam, ancora non sono riusciti a prepararsi e forgiare tivo è stato fatto. La decisione di inserire anche le donne truppe adatte. nei corsi di addestramento dei Marines, presso la base di Un film italiano, La battaglia di Algeri, è studiato a Quantico, è stata una iniziativa dell’allora segretario alla West Point, come esempio sull’affrontare una guerra non Difesa, Leon Panetta, in seguito confermata dal suo suc- convenzionale. Stessa cosa per il libro di Jean Lartegu, I cessore Chuch Hagel. Scopo, aprire l’Esercito anche al centurioni, al quale il film si ispirò. sesso femminile, per quanto riguardava i compiti di pri- Oggi, la figura del soldato, uomo o donna che sia, è ma linea, ponendo il termine del 2016 per completare sempre di più legata ad interessi economici degli Stati l’inserimento di donne nei reparti combattenti. per i quali combattono. Per cui «soldato, non chiedere, Dopo alcuni fallimenti, è toccato a tre «soldatesse» né adesso né mai di tue bandiere al seguito in guerra scelte superare il traguardo del corso per i test di com- dove andrai …» Gennaio 2014 IL BORGHESE 53 sèguito, parallelamente al consolidarsi di diverse lingue to, si sarebbe precipitato a prendere lezioni di francese. «volgari» (cioè parlate dal volgo, dal popolo), il latino an- Nel Paese dei cow-boy, invece, l’arroganza imperava e il dava perdendo gradualmente il ruolo di lingua universale. signor Wilson non si preoccupava di presentarsi ad un alto Le lingue «parlate» diventavano - più o meno rapidamente consesso internazionale senza conoscere la lingua parlata - anche le lingue «scritte» dei popoli e, attraverso gli stru- dai rappresentanti di tutte le altre nazioni (Gran Bretagna menti letterari (come da noi la Divina Commedia), si affer- compresa). O, forse, era tutto calcolato. mavano come lingue «nazionali». Rimaneva, comunque, In ogni caso, accampando la non conoscenza del fran- l’esigenza di una lingua universale, di una lingua - cioè - cese da parte di Wilson (e non curandosi della non cono- che potesse essere usata nei rapporti diplomatici da tutte le scenza dell’inglese da parte del Primo Ministro italiano), nazioni e che fosse veicolo di cultura e strumento di comu- gli anglosassoni imponevano l’inglese come lingua ufficia- nicazione nei traffici internazionali. Questa lingua avrebbe le della Conferenza. E questo, malgrado la Conferenza si potuto essere quella italiana, erede diretta della latina. Ma svolgesse a Parigi e malgrado il francese fosse - come ab- il nostro ritardo nel raggiungimento dell’unità nazionale biamo visto - la lingua ufficiale della diplomazia mondiale. (ottenuta soltanto a metà Ottocento) e poi la ridottissima Così, mentre affermavano l’inglese come nuova lingua espansione coloniale ci ponevano all’ultimo posto nella delle relazioni internazionali, gli anglo-americani iniziava- graduatoria delle nazioni neolatine: dopo la Francia, dopo no la colonizzazione culturale dell’Europa. La Francia non la Spagna, dopo - addirittura - il piccolo Portogallo che sembrava accorgersi di questa vergognosa manovra di spo- poteva vantare un immenso impero coloniale, esteso dal liazione. Il Primo Ministro francese Clemenceau preferiva Brasile all’Africa Australe. ostacolare le legittime aspirazioni italiane (per Fiume, per La nuova lingua franca dei rapporti internazionali di- il Montenegro, per una posizione di prestigio nell’Europa ventava dunque la francese: per secoli saranno redatti in Orientale), non rendendosi conto che, così facendo, candi- francese sia i trattati diplomatici che gli accordi commer- dava Parigi ad un ruolo che - come dirà Mussolini - sarà di ciali internazionali; e, per secoli, chiunque aspirasse a far semplice cameriera dell’Inghilterra. parte della classe dirigente (politica, culturale, imprendito- I frutti di quel nefasto gennaio 1919 sono oggi sotto gli riale) di qualunque nazione appartenente al «consorzio dei occhi di tutti: la lingua inglese non ha soltanto soppiantato la Paesi civili» doveva necessariamente conoscere «il gallico francese come strumento di comunicazione diplomatica, idioma». A noi Italiani la cosa andava abbastanza bene: il scientifica e commerciale, ma è anche diventata veicolo di francese era una lingua affine alla nostra, con una gram- penetrazione culturale degli Stati Uniti verso tutti i Paesi del matica simile, con tanti vocaboli che avevano una comune mondo e, segnatamente, verso i Paesi europei. Naturalmente, radice di derivazione latina, ed era - per gli studenti italiani la penetrazione culturale è automaticamente uno strumento - di facile apprendimento; contrariamente all’inglese ed formidabile di penetrazione (e talora di colonizzazione) politi- alle altre lingue del ceppo germanico, con le loro gramma- ca. La lingua è, infatti, veicolo di cultura scientifica, ma anche tiche aliene, con i loro vocabolari incomprensibili, con i - e forse soprattutto - di cultura spicciola, popolare. La diffu- loro suoni aspirati e gutturali. sione della lingua significa cinema, musica, letteratura; signi- La primazia della lingua francese, però, era nient’affat- fica proporre l’immagine di un modello culturale e politico da to gradita dall’altra superpotenza europea, la Gran Breta- far acquisire come «positivo» dalle popolazioni che si voglio- gna. Non soltanto quell’idioma appariva ostico agli inglesi no egemonizzare. Ecco, così, che accanto alla musica rock e (per motivi speculari a quelli che lo rendevano familiare a alla festa di Halloween, i popoli europei hanno acquisito an- italiani, spagnoli e portoghesi), ma tutto intero il “sistema” che la mentalità dell’«arrivano i nostri», la convinzione che britannico soffriva per il primato linguistico di Parigi: per gli Americani siano sempre i «buoni» della situazione, i ragioni di prestigio, certamente; ma anche per ragioni pra- «liberatori» impegnati ad esportare la democrazia - come ieri tiche, per esigenze commerciali, per aspirazioni culturali in Europa - in Vietnam, in Nicaragua, in Afganistan, in Iraq, che avrebbero avuto evidenti ricadute in àmbito politico. in Libia, in Siria, e così via. Il momento della riscossa per Londra giungeva con la Al di là, comunque, degli aspetti squisitamente politici, prima guerra mondiale e con l’ufficializzazione dell’al- gli effetti pratici di una tale colonizzazione culturale sono leanza di ferro con un lontano paese di lingua inglese: gli evidenti. Si va dai nomi propri rielaborati in chiave anglica Stati Uniti d’America. Prendeva forma un blocco intercon- (Tonio diventa Tony, Maria diventa Mary, eccetera) ai tito- tinentale di lingua e di cultura anglosassone, formato li dei film, che oramai ci vengono proposti direttamente in dall’Impero Britannico con tutte le sue colonie e con i suoi inglese: Pretty Woman (Bella Donna), Ghost (Fantasma), grandi Dominions semiautonomi (Canada, Australia, Sud Star Trek (Viaggio Stellare), Predator (Predatore) e via Africa, eccetera) e, appunto, dagli Stati Uniti. Era quella discorrendo. che il generale Smuts - Ministro della Guerra sudafricano - E la pubblicità televisiva? Una volta si accontentavano chiamava «la federazione britannica delle nazioni» e che di sovrapporre qua e là una frase in inglese, o di america- considerava estranea al consorzio europeo: «Tenete pre- nizzare le sigle: by Giorgio Armani, per esempio. Adesso sente che, dopo tutto, l’Europa non è così grande e non sono arrivati al punto di proporci George Clooney in uno continuerà ad apparir tale in avvenire…», affermava spot tutto in inglese con sottotitoli in italiano. Avete capi- Smuts. «Non è l’Europa soltanto che dobbiamo prendere to? A noi, a casa nostra, sono riservati i sottotitoli: come se in considerazione, ma anche l’avvenire di quella grande fossimo una tribù indiana in via di estinzione. Forse è que- confederazione di Stati alla quale noi tutti apparteniamo.» sto il futuro che vogliono riservare alla nostra lingua? Da Ma era con la Conferenza della Pace (aperta a Parigi il erede del latino, da lingua di Dante e di Petrarca a dialetto 18 gennaio 1919) che il blocco anglofono portava l’attacco da riserva indiana? Perché non reagiamo? Perché non ini- decisivo alla lingua francese. Il Presidente degli Stati Uniti ziamo, per esempio, a non comprare i prodotti che sono - Woodrow Wilson - non la conosceva. Probabilmente, in reclamizzati in inglese? qualsiasi Paese europeo uno come lui non sarebbe mai di- * Ex parlamentare, membro delle commissioni Esteri e ventato Capo di Stato o di Governo; e, se ciò fosse accadu- Politiche dell’Unione Europea della Camera dei Deputati 54 IL BORGHESE Gennaio 2014

PRINCIPATO DI MONACO - IL MESE DELLA LINGUA E DELLA CULTURA ITALIANA UN GRANDE SUCCESSO grazie all’Ambasciatore Morabito a cura di ROBERTO INCANTI

L’EDIZIONE duemilatredici del Mese della Lingua e della dere alla luce l’efficacia e l’efficienza dei Suoi indirizzi Cultura Italiana presso il Principato di Monaco, giunto or- governativi. mai alla terza manifestazione consecutiva, ha riscontrato Nel numero di novembre ultimo scorso della nostra ri- un successo ed una partecipazione agli eventi, da parte del vista, abbiamo avuto modo di poter analizzare, seppur in pubblico e degli addetti ai lavori, di gran lunga superiori maniera parziale, le attività del Mese ma, visto lo straordi- rispetto alle omonime degli ultimi anni, che avevano già nario successo, si è ritenuto doveroso passare in rassegna riscontrato, peraltro, un considerevole apprezzamento. una seconda parte di eventi, non citati nel numero prece- Tale successo è frutto di alcuni, importantissimi, punti dente per motivi di spazio, altrettanto importanti per l’otti- cardine: innanzi tutto la pregevole qualità e caratura di ma riuscita, giustappunto, del Mese. ogni singola manifestazione, corroborata da uno o più arti- Il tema conduttore del 2013 è stato, come ricordato nel sti di riferimento, che hanno contribuito a renderli unici, numero succitato: «Ricerca, scoperta, innovazione: l’Italia ognuno nel proprio settore di riferimento; l’impeccabile dei Saperi»; all’interno di tale tematica un pregevole sot- organizzazione, a cui ancora una volta va fatto un plauso toinsieme da analizzare è l’attenzione posta al tema delle alla DBI – Development Business Informatique che ha cu- città: nella fattispecie Genova e Verona. rato, in maniera eccellente, tramite gli aggiornamenti sui Sabato dodici ottobre, presso la fantastica cornice social network e sul sito dell’Ambasciata tutto lo svolgersi dell’Hotel de Paris, si sono tenuti una serie di incontri con del Mese ma, indiscutibilmente, il merito più grande del il mondo economico ed imprenditoriale genovese, per la travolgente successo della manifestazione va accreditato a presentazione del Parco Scientifico e Tecnologico di Ge- Sua Eccellenza Antonio Morabito, Ambasciatore d’Italia nova che ha avuto, come era logicamente consequenziale, presso il Principato di Monaco che ha permesso, grazie al- come filo conduttore, l’analisi degli sviluppi che la città, i le sue direttive, alla sua organizzazione ed alla basilare im- cui palazzi storici appartengono dal 2006 al Patrimonio portanza che riveste, nelle Sue importantissime funzioni dell’Umanità Unesco, sta avendo sotto i profili culturale, diplomatiche, alle tematiche culturali, che hanno da sem- urbanistico e, finanche, imprenditoriale. pre composto l’architrave dei Suoi operati, nelle sedi all’e- Il sabato successivo, diciannove ottobre, nella Chiesa di stero che hanno avuto la fortuna di poter ospitare e di ve- Santa Devota, è andato in scena forse l’evento più suggesti- vo dell’intera manifestazione: La Messa della Sorbonne. La corale «Ars Vocalis» , più conosciuta come il Con- servatorio di Cannes, composta da cinquanta elementi ac- compagnati da un pianista, ha eseguito la Messa succitata che, oltre ad essere un testo polifonico del XIV secolo è, per di più, una delle sole cinque messe polifoniche trecen- tesche complete esistenti al mondo. Martedì ventidue ottobre, presso lo Yacht Club Mona- co, si è tenuta un’ interessantissima tavola rotonda dal te- ma: «Arte e Finanza», organizzata da Federica Morandi, storica dell’arte e consulente artistico e da Stefania Pen- nacchio, artista, in occasione della personale di quest’ulti- ma, che ha affrontato il connubio delle tematiche inerenti, per l’appunto, i temi dell’arte e della finanza: dal ruolo delle fiere d’arte all’andamento delle vendite delle case d’asta, passando ad analizzare le aste on line e le possibili- tà di poter sviluppare delle potenzialità economico- affaristiche, sul collezionismo d’arte. Da mercoledì ventitré a giovedì trentuno ottobre si è tenuta, come citata poc’anzi, presso la Galerie Carré Do- ré, la mostra personale di Stefania Pennacchio: «Nereidi» che, prendendo il nome dalle cinquanta figlie di Nereo ha manifestato, analizzandolo tramite le venticinque sculture di ceramica, la poliedrica psicologia dell’universo femmi- nile, in quanto le Nereidi rappresentano, in questo caso, la metafora del rapporto dell’emozionalità, della «pancia» con la parte più vera e forse più ruvida dell’esistenza. Gennaio 2014 IL BORGHESE 55

Mentre nell’Odissea erano incontrate da Ulisse e rappre- nalizzata a far conoscere, nel Principato di Monaco, le ec- sentavano un trait d’union con un immaginario ostile e di- cellenze del territorio veneto. struttivo, in questo caso l’Ulisse immaginario che viene in Martedì ventinove la band ligure «Buio Pesto» si è esibi- contatto con loro, e che ha il coraggio di «sentire» la parte ta, nel contesto dello «Zero Euro Tour 2013» finanche nel più profonda del proprio essere, verrà condotto verso la Principato impreziosendo, tramite l’esibizione in dialetto ligu- parte più vera ed autentica della propria persona, riscattan- re, il calendario degli eventi del Mese, spaziando sapiente- do così l’originalità e l’autenticità, connaturata in ciascun mente dalle canzoni degli pubblicati ai rifacimenti di essere umano, ognuna con la propria forma ed i propri trat- brani di artisti genovesi, italiani ed internazionali. ti peculiari. Da menzionare, in conclusione, una delle arti italiane più Sempre rimanendo in tema di arte da martedì quindici rinomate nel mondo: la gastronomia. Presso il Café de Paris, ottobre fino a sabato ventisei è andata in scena, nel Palaz- situato nella piazza del Casinò di Montecarlo, giovedì trentu- zo Barclays situato nel cuore di Montecarlo, la Mostra col- no ottobre l’Accademia Italiana della Cucina, istituzione cul- lettiva degli artisti italiani del Mese della Cultura e della turale della Repubblica Italiana, tramite la Delegazione mone- Lingua italiana, che ha visto l’esposizione di numerosi ar- gasca ha voluto offrire, ai suoi accademici ed ospiti, la cosid- tisti e giovani talenti che hanno impreziosito, con le loro detta Cena Ecumenica, ispirata quest’anno dal menù di tradi- opere, la perfetta riuscita di questa esposizione, cogliendo zioni trentine, per far conoscere ed apprezzare ancora di più le numerosi ed importanti apprezzamenti, da parte di un pub- eccellenze e l’arte della cucina italiana. blico esperto e fortemente appassionato d’arte. Insomma, la terza edizione del Mese della Cultura e Dopo la volta di Genova, è venuto il momento di cele- della Lingua italiana nel Principato di Monaco, sospinto brare e rendere omaggio ad un’altra magnifica città italia- magistralmente dal Ministero degli Esteri italiano, ha ri- na: Verona. Presso la Salle Belle Epoque dell’Hotel Hermi- scontrato, per gli eventi e le atmosfere succitate, un inte- tage, sabato 26 ottobre, il Mese della Cultura e della Lin- resse ed un successo strabiliante e siamo certi che, con gua italiana ha voluto rendere omaggio a questa città dedi- queste premesse e con l’instancabile opera di Sua Eccel- candole una serata di gala, organizzata nella cornice pre- lenza l’Ambasciatore Antonio Morabito, nell’edizione del detta, denominata: «Gran Gala di Romeo e Giulietta», fi- prossimo anno ne vedremo, ulteriormente, delle belle.

MESE DELLA CULTURA E DELLA LINGUA ITALIANA

Inaugurazione della mostra «Decifrati» dell’artista Catrinel Marlon presso la «Salle du Ponant» Centre de Rencontres Internationales

Da sinistra: Victoria Girone, Baronessa Mariuccia Zerilli Marimò, Tullia Canciani, Maria Franca Ferrero, Annie Me- lan, Luisa Ferrero, S.E. l’Ambasciatore Antonio Morabito, S.E. Procuratore Generale di Imperia Giuseppa Geremia, l’Ambasciatrice Carina Morabito, S.E. Prefetto di Savona Gerardina Basilicata, S.E. Prefetto di Imperia Fiamma Spena 56 IL BORGHESE Gennaio 2014

PARLA ERASMO CINQUE (IMPRENDITORE) «Caro Renzi-Messia, attento, se non mantieni le promesse la gente ti crocifigge»

Erasmo Cinque interviene questa volta dopo una specie di meri per restare, o per lo meno per tentare qualche rifor- sommossa a Palazzo: Forza Italia che ha annunciato di ma. Dopo di che vedremo. Per quanto riguarda il fenome- passare armi e bagagli all’opposizione (sulla Ue, la legge no-Renzi, il messaggio è chiaro: quando si vive a contatto di Stabilità, l’immigrazione, i temi etici, l’economia, la quotidiano con la crisi, quando si tenta di sopravvivere, giustizia, le tasse etc), andando a raggiungere la Lega, Sel barcamenandosi tra tasse, bollette e prestiti, e lo vediamo e Grillo, mentre si indebolisce vieppiù l’area della maggio- con le mille proteste che stanno montando dal Paese… ranza, ridotta a Scelta Civica divisa in tanti rivoli e sulla quando per la prima volta, come mai accaduto in passato, via della decomposizione, il Nuovo Centro-Destra e un Pd la rabbia è interclassista; in piazza vediamo, infatti, disoc- fresco di vittoria renziana e per questo, portatore di nuove cupati, operai, imprenditori, ceto medio caduto in disgra- ulteriori e future fibrillazioni interne (cosa faranno i vari zia, lavoratori di ogni tipo, anziani, giovani, pensionati, Cuperlo e Civati e i rottamati D’Alema, Bindi, Bersani, immigrati… quando i poliziotti si tolgono i caschi e frater- Marini?). Una politica ufficiale e istituzionale guidata or- nizzano con la protesta, significa che stiamo assistendo a mai, a parte l’ottantenne Silvio Berlusconi e l’ultraottan- qualcosa di nuovo. Ed è logico che la piazza, il popolo si tenne Giorgio Napolitano, da arrembanti quarantenni e po- aggrappino al salvatore, al messia, alla speranza, alla for- co meno (Alfano, Renzi stesso, Salvini neo segretario del za e al carisma di un uomo ritenuto e percepito come onni- Carroccio, che ha definitivamente mandato in soffitta Bos- potente in grado di salvare capra e cavoli” si). E come se non bastasse, la vera sommossa, quella del Paese, mentre stiamo scrivendo, sta assumendo i contorni, Quindi tutto bene, un po’ come il Cavaliere nel 1994, la forma e sostanza fisica dei Forconi, vero e proprio cro- simbolo di un miracolo economico promesso e però, cicchio di tutte le proteste di una società civile, affamata non mantenuto… dalla crisi, che ha già oltrepassato Grillo e l’antipolitica, “Ecco, il tema è questo. Attenzione c’è un ma: le promesse per approdare verso lidi quasi rivoluzionari, se non insur- facili nei tempi di crisi, devono avere un immediato ri- rezionali. scontro, nelle cose realizzate, altrimenti la disperazione, la frustrazione potrebbero diventare estremamente violente. Erasmo Cinque, facciamo il solito punto con i lettori, Renzi si è assunto una grande responsabilità. Guai a colti- Renzi ha stravinto le primarie del suo partito: è il nuo- vare aspettative che poi si disattendono. Promettere è faci- vo segretario del Pd, candidato alla premiership del le, mantenere è molto più difficile” Paese, col consenso, arrivato e che arriverà, anche dei moderati di centro-destra. E’ arrivato finalmente il Anche perché abbiamo i Forconi che già sono scesi in Messia: con lui tutti i nostri problemi saranno risolti? piazza, inforcando l’Italia con i loro blocchi: prove tec- “Innanzitutto andiamoci piano. Al governo c’è ancora Let- niche di ghigliottina, se la politica si dimostrerà ancora ta e mi sembra che pure l’attuale maggioranza abbia i nu- una volta incapace? “I Forconi era facile prevederli: quando la parte privata del Paese paga in prima persona lo scotto di politiche sbagliate, imposte dalla Ue; quando le famiglie devono versare ogni giorno lacrime e sangue, scompare il tessuto civile di una società. E le risposte possono andare in qua- lunque direzione”

E allora qual è la sua ricetta di Natale? “La solita, da buon padre di famiglia. Dobbiamo interve- nire presso l’Europa chiedendo la modifica del patto di stabilità, non c’è liquidità, bisogna rovesciare, ribaltare, le ricette economiche improntate sul rigore, sugli interessi delle banche e non sullo sviluppo, varate specialmente da Monti, in ossequio alla dittatura della Merkel. Questa operazione verità va fatta per Natale, altrimenti non ne usciremo”

Solo questo? “No, dobbiamo individuare i responsabili delle crisi, i tra- ditori della patria”

Altrimenti ci resta Renzi… “Il messia è arrivato, ma uomo avvisato, mezzo salvato. Se non si muove, se non è all’altezza del marketing, sarà cro- cifisso”

TERZA PAGINA

LIBERTÀ DI OPINIONE A SCUOLA? più delicata, disciplina, almeno in questo senso, in altre parole la storia. L’indottrinamento, di fatto, continue- rebbe, indisturbato, per la disciplina Un’amorevole che si rivela essere comunque impor- tante ai fini del raggiungimento di una preparazione omogenea da parte ipocrisia degli studenti, cioè lo studio della letteratura italiana, all’interno della di MARIO CODA quale verrebbero proposti modelli prevalentemente distorti ed ideologi- camente orientati: ad esempio, non «PROFESSORESSA, ma che cos’è il stesso ragazzo, alla fine della giorna- sarà presentato nel modo dovuto un comunismo?», domanda il classico ta, avrebbe fatto rientro a casa con vero e proprio genio della nostra let- studentello sprovveduto alla sua do- una gigantesca confusione in testa e, teratura del ’900 che ha contribuito in cente, nell’errata convinzione che come se non bastasse, anche con un maniera sistematica allo sviluppo ed l’insegnante risponderà in maniera brutto voto in storia, del tutto imme- alla frammentazione progressiva oggettiva, cercando, così, di adem- ritato. dell’Io all’interno di romanzi e tragi- piere al proprio dovere. Quest’ultima, C’è dell’altro, però, soprattutto commedie, che è stato apprezzato da osservando dall’alto della sua presun- quando lo studentello in questione tutto il mondo (da Berlino alla città zione didattica il malcapitato, il quale inizierà a sfogliare e a maneggiare i della Grande Mela), quale Luigi Pi- ha, come unico torto, la colpa di primi manuali di storia, alla ricerca di randello, anzi qualcuno proverà a de- ignorare il significato di questo aber- alcune valutazioni sull’Età Contem- finirlo un poetuncolo da strapazzo, rante termine, gli risponde fredda: «Il poranea. In (quasi) tutti leggerà, in- che decise di aderire al Partito Fasci- comunismo è la massima espressione fatti, che Stalin fu un dittatore piutto- sta soltanto ed esclusivamente per di libertà mai concepita dagli uomini sto severo, ma in fondo buono, men- convenzione, quando lui stesso scri- e coloro che lo professano sono per- tre sarà costretto a riempirsi la testa verà, a L’Idea Nazionale, il 28 otto- sone democratiche, che svolgono con con giudizi tanto negativi, quanto bre 1923: «Eccellenza, sento che per dedizione e profondo senso di re- iperbolici e non del tutto attendibili me questo è il momento più propizio sponsabilità il loro lavoro in favore riferiti al Duce degli Italiani, Benito di dichiarare una fede nutrita e servi- della giustizia sociale». A questo Mussolini, ucciso senza nemmeno ta sempre in silenzio. Se l’E.V. mi sti- punto, però, il ragazzo aggrotta la essere stato sottoposto ad un regolare ma degno di entrare nel Partito Na- fronte, e chiede ancora: «... ma prof... processo. Un Paese davvero molto zionale Fascista, pregierò come mas- allora cos’è il Fascismo? La risposta democratico, quello in cui viviamo! simo onore tenervi il posto del più che mi ha dato mi lascia un po’ per- Verrebbe dunque da pensare che umile e obbediente gregario. Con de- plesso, perché ho letto in un libro che le pensioni, le bonifiche, gli ospedali, vozione intera». parlava del Ventennio gli stessi ag- l’edilizia, le colonie ed il senso del E, come riporterà «L’Impero», il gettivi da lei adoperati». La docente, rispetto per gli adulti e per i superiori 23 settembre 1924: «L’intuizione pi- allora, ancora più indignata di quanto fossero stati trasmessi, in Italia, da randelliana della vita politica è so- già non fosse prima, tutta stizzita, si Stalin e non da quell’onesta genera- stanzialmente fascista (e tale era an- affretta a rispondere al giovane, per zione di lavoratori e di cittadini labo- che prima che il Fascismo si definis- non dare troppo tempo ai ragazzi del- riosi che avevano giustamente visto se) in quanto nega i concetti di asso- la classe di pensare: «Chi te l’ha det- nel Fascismo l’unico baluardo possi- luto (vedi immortali princìpi) e affer- to? Non è vero! Voglio parlare subito bile davanti al devastante dilagare del ma la vitale necessità della continua con un tuo genitore! A proposito... ti bolscevismo. creazione di illusioni, di realtà relati- interrogo in storia! Vieni!» Il nostro caro studente, nondime- ve, mete sempre fuggenti delle aspi- Potete tranquillamente immagina- no, sarebbe soltanto all’inizio di un razioni umane che, così solo, in que- re l’esito della «onesta» chiacchierata sistematico lavaggio del cervello, sta perpetua corsa a una verità mai tra i due ed il voto espresso dalla do- all’interno del quale gli verranno for- raggiungibile in assoluto, possono cente. Se tutto è andato come previ- niti dati per lo meno distorti o usati in vivere e dar frutti». sto e se il ragazzo, oltre ad averla in- maniera tendenziosa, ma chissà che, Da queste parole risulta evidente dispettita, aveva anche la colpa di arrivati ad un certo punto dell’anno come il Grande Maestro abbia trova- non aver studiato in maniera appro- scolastico, qualcuno non arrivi anche to in quella più compiuta forma di fondita, come qualche volta può an- a consigliargli, ed in maniera più o Stato liberale un ambiente assai salu- dare, l’insufficienza o - al più, la suf- meno obbligatoria, lo schieramento bre nel quale sviluppare al meglio la ficienza risicata, concessa per pietà politico da votare per la sua prima sua profonda ed autentica sensibilità (o almeno così l’arguta professoressa volta. Anche questo, ragazzi, è un artistica. potrebbe tentare di giustificare l’as- lampante esempio di democrazia. Verrà dunque presentato all’atten- senza totale di comprensione nei con- Democrazia all’italiana, però. zione degli studenti anche un grande fronti del malcapitato) - non gliel’a- Questo, tuttavia, non soltanto per quale D’Annunzio, il Vate, apostro- vrebbe tolta proprio nessuno! Lo quanto riguarda una sola, e forse la fandolo come saltimbanco, quando 58 IL BORGHESE Gennaio 2014 egli invece costituisce, senza dubbio NEL DIRITTO CONTA SOLTANTO LA NASCITA alcuno, per la maggior parte degli studiosi seri, tra i quali si annoverava Benedetto Croce, il poeta, lo scritto- re, con il quale termina la letteratura Non è nel dove, italiana. Risulta oltremodo interes- sante il giudizio che Angelo Marche- se dà del Vate, definendolo «un im- menso ed ingombrante continente da ma nel chi ha generato attraversare». I modelli esaltati dai docenti or- di ENZO SCHIUMA ganici sono, invece, elementi come Calvino e Pasolini che hanno - ingiu- stamente - ottenuto un posto nell’O- SAPEVAMO che il presidente Napolita- lente a George Washington, che ne sco- limpo, soltanto per aver aderito al no, aveva promesso la cittadinanza ai prì l’utilità e la applicò al suo esercito partito dei vincitori ed aver, quindi, figli degli immigrati nati in Italia. Ci che ai tempi di Giorgio III occupava la conseguito la tessera giusta al mo- aspettavamo un adeguamento alla nor- metà del continente americano, trasfor- mento giusto. mativa italiana e europea che prevede la mando gli occupanti in apolidi d’Ame- Allora, il fatto che una persona rispondenza a due norme di legge: lo rica, cioè in americani. abbia delle idee che discordano ri- «ius sanguinis» e lo «ius soli», con una Mi chiedo: l’ostentazione del spetto ad una certa scuola di pensiero delibera comunale, e ne avremmo atte- bianco ad accogliere il nero, di cui si vuol dire che nel nostro vacillante e so gli eventi. Non ce n’è stato bisogno. bea l’antirazzismo odierno, non è un compromesso sistema culturale, non Leggiamo sul Corriere della Sera che il disconoscimento dell’orgoglio del se- v’è più spazio per la libertà di pensie- 21 novembre 2013, «Giornata interna- condo di voler essere diverso come lo ro, figurarsi poi per quella d’opinio- zionale dell’infanzia» il sindaco Ignazio è? Che cosa è dunque il razzismo se ne. Secondo l’ottusa lungimiranza di Marino, con 23 voti favorevoli e 4 aste- non il diritto di ogni «razza» umana a certi intellettuali organici, infatti, il nuti dell’opposizione, ha fatto approva- sopravvivere, non annullandosi nel valore dell’individuo viene assai con- re la delibera ignorando lo «ius sangui- «meticciato»? Allora, non sarebbe tratto, per cui tende ad emergere, pre- nis», diritto generalmente primo in ma- meglio conservare, invece di demolire feribilmente, lo spirito di una casta teria, e con il solo «ius soli» ha proce- gli Stati nazionali d’Europa, fondati oligarchica e sinistrorsa che da sem- duto alla consegna degli attestati di sui valori di ricchezza culturale, dovu- pre non ha amato né il dibattito, né il «cittadino onorario» a 135, tra bambini ti alle diversità delle nazioni, lingua e confronto, figurarsi poi il dissenso. e ragazzi presenti, preavvisando che cultura, oggi messi in discussione dal- Quale potrebbe essere la nostra altri per un totale di 1.500 seguiranno la cultura multietnica e multitutto risposta ai numerosi tentativi di livel- poi, tutti rispondenti al diritto di suolo. americana, grazie al fenomeno migra- lare tutto e tutti spaventosamente ver- Quanto detto ci dà la misura dell’i- torio mirante a estendere anche so il basso: dialettica degli opposti? nesistenza sostanziale delle leggi in vi- all’Europa l’adozione dello ius soli, in dialettica dei distinti? Come si fa, gore, quando siano in contrasto con le luogo del tradizionale ius sanguinis, quindi, a distinguere, quando si è già aspettative della politica politicante, su cui si fondavano gli Stati europei? sistematicamente e totalmente appiat- costituita dalle formazioni che oggi ge- Che cosa facciamo accogliendo mi- tita ogni differenza? stiscono il bipolarismo partitico e dena- lioni di africani, asiatici e altri, allettati zionalizzato della democrazia italiana. dal nostro benessere, li facciamo nostri Tanto, che tra le due norme di diritto in per annullarci tra dieci anni negli Stati materia è stata usata quella del luogo e Uniti di una Europa non più di nazioni, non del sangue, cioè dell’appartenenza ma di «meticciati» e «meticcianti» allo nazionale, per non contraddire lo scopo stesso modo in tutti gli Stati, da render- politico raggiunto: l’ampliamento elet- ci irriconoscibili anche tra noi?... Non è torale della Sinistra, grazie all’immi- così? L’africano, asiatico e altro che grazione, onde rafforzare il rinascente diventano italiani, avendo altri fratelli monopartitismo di Renzi e compagni. emigrati in un’Europa, non più di na- Da cosa dipende questa nazionalità zioni, come Germania, Francia e Bel- che ai compagni piace tanto distrugge- gio, divenuti tedeschi, francesi e belgi, re, la cui parola viene dal participio cosa faranno dell’Europa, se non un passato «nato» del verbo nascere e dal miscuglio fradicio di nazionalità, lingua sostantivo nascita? Culturalmente dal e cultura, che attuerebbe in pieno la pre- termine patria, che deriva da pater lati- vista fine del mondo dai nostri padri? no che vuol dire padre, cioè genitore, Non è una mistificata preoccupazione generatore della nascita. Dunque, stan- come si vorrebbe far credere, ma la pre- do alle leggi, a decidere sulla nazionali- conizzazione esatta del vero che ci at- tà di chiunque nasca in uno Stato euro- tende. I fenomeni che la comprovano peo, soltanto lo ius sanguinis può ac- sono già ben presenti. certarne la rispondenza o meno del ca- Torniamo ad oggi, al sovraffolla- so: quella natale. Lo «ius soli», diritto mento dei centri di accoglienza di emi- di suolo, è invece un’invenzione ameri- granti che arrivano tranquilli, carichi di cana da noi acquisita di recente, risa- donne incinte o già con bambini Gennaio 2014 IL BORGHESE 59 dall’Africa, India e Sud America. E se ne dà mandato all’ONU, alle Global trà capitarci di divenire bersaglio di perché arrivano tranquilli? Perché, co- Company multitutto degli USA o agli qualche animosità da parte di magistra- me anzidetto, Napolitano ha promesso «Usacchiotti» europei dei Paesi del ti politicanti, come è capitato a Berlu- loro il riconoscimento della nazionalità «G20» del 2011, di cui parla Il Giorna- sconi, contro cui, pur di rimuoverlo, si a tutti i bambini nati in Italia, che poi le? Il soccorso limitato soltanto al feno- è ricorso all’attribuzione di un reato significa estesa a tutti. Altrettanto ha meno migratorio e non agli Stati da cui avente valenza retroattiva. Che ciò sia fatto il Santo Padre, promettendo sia provengono, non è un aiuto rivolto ai vero, è reso possibile dal fatto che esi- agli ospiti di Lampedusa sia a quelli di bisognosi, ma soltanto ai «dritti» che ste già da tempo un’associazione defi- Roma, che «avranno anche loro un’ac- sfuggono alle necessità della loro terra, nita «Magistratura Democratica», legit- coglienza dignitosa» come si conviene rendendola più invivibile, creando pe- timata dallo Stato con facoltà di opera- nella capitale cattolica del mondo. raltro seri problemi ai Paesi europei re come crede. Tutto bene. Sia per lo Stato sia per dove il lavoro è il risultato di capacità, Chissenefrega! A noi interessa sol- la chiesa, ma cosa facciamo? Se lo so- impegno e creatività, e non di soddisfa- tanto riesumare dal silenzio impostoci, no chiesti il Presidente e il Santo Pa- cimento del lieto vivere. tutto il passato storico dell’Italia quan- dre? Accogliendo milioni di stranieri Non è convinto il lettore? Guardi do fu Grande. Siamo l’unica nazione al allettati dal nostro benessere, risolvia- allora quel che succede nelle strade del- mondo dove all’uomo che l’ha gover- mo il benessere delle loro popolazioni le nostre città affollate di extra comuni- nata per 20 anni viene negato di essere viventi in miseria? No davvero. Che tari in cerca di portafogli che cadano ricordato, per presunti demeriti mai rimane nelle famiglie dei tanti immi- dalle giacche per uomo o dalle borsette accertati, perché ucciso senza un pro- grati trasferiti in Europa? Dei disagi di per donna, e che quando occorre ri- cesso. Non soltanto, ma l’omissione si quelle famiglie non si interessa nessu- spondono anche ai richiami del Pd, il è resa ulteriormente attiva sul piano no? Ha un senso aiutare tanto chi fugge partito sostenitore di una Italia multiet- legale, per l’inspiegabile assenso della da casa per una vita migliore, lasciando nica e multitutto anche sul piano dei stessa Costituzione, con una norma im- i famigliari privi d’aiuto per sopravvi- gay, gender e trans gender, offrendo la peditiva, sia pur transitoria. vere? Anche noi italiani abbiamo avuto loro presenza ovunque convenga. Citia- Il che conferisce allo Stato la re- tempi storici da fame nera, ma tutti, mo l’ultima di Massa Carrara, dove in sponsabilità di una vera e propria abdi- compresi i fratelli di quelli andati in un corteo di protesta (come vediamo cazione al dovere di garantire tutela e America, si sono impegnati a trasfor- nella foto), due extracomunitari di co- sicurezza per tutti. Il che evidenzia un mare il pesante lavoro agricolo in arti- lore ostentano un cartellone con su comportamento atto a presentare come gianale e poi industriale, per trovare il scritto «CasaPound fuori dalle nostre male di altri, quello proprio dei respon- meglio anche in casa propria. città». Il che la dice tutta su in che con- sabili di governo di ieri e di oggi. Quel Allora mi chiedo e lo trasmetto a sista la loro italianità, non limitata al che affermo, altro non è in sostanza, chi compete: ha un senso aiutare chi si lavoro e alla casa, ma a stabilire «chi che una protesta per il non osservato è già tanto aiutato, sottraendo il neces- abbia diritto o no di stare in Italia». obbligo di chi dovrebbe, di porgere ai sario ai rimasti nella loro terra, dove la Detto questo, dico la mia: forse for- piccoli che non sanno, notizie vere di povertà non poteva che essere peggio- se... con CasaPound abbiamo trovato la quanto fece per l’Italia il nonno di allo- rata per la loro mancanza? Perché non casa giusta dove abitare in politica. Po- ra per eccellenza: Benito Mussolini. 60 IL BORGHESE Gennaio 2014

struirono l’Italia in quanto ebbero la visione di come il Risorgimento richie- Risorgimento d’Europa desse fare dell’Italia uno Stato d’Euro- pa, in un una prospettiva progressiva- mente confederale o federatrice. Nel o repubblica delle banane? ’900 ideologico italiano gli elementi risorgimentali trapassati nel fascismo di RICCARDO SCARPA andarono a male, nel regime, giacché non si capì quanto quelli elementi ri- chiedano una assoluta, imprescindibile, LAURO Rossi, oltre ad essere un perso- nel trasloco, siano andati spesso a male, indiscutibile, ineliminabile politica dei nale amico di chi scrive, è uno storio- proprio pel difetto del XX secolo, lo diritti ed una politica eurofederalista. grafo di razza, dirigente di grande spes- sfruttamento partitico delle idee, la de- Veniamo all’oggi. Il processo d’in- sore del Ministero per i Beni e le Atti- generazione ideologica. tegrazione europea, è la realizzazione vità culturali, ed ha fatto parte di tutti i È fondamentale la lettura del secon- dell’indipendenza delle Nazioni, affra- comitati nazionali per celebrare Giu- do capitolo di questo volume: Garibal- tellate e difese nel costruire una Sovra- seppe Mazzini, Giuseppe Garibaldi, i di tra guerra e pace. Garibaldi fu forse nità condivisa. Però, è innegabile uno 150 anni dell’Unità d’Italia, Camillo il più schietto rappresentante della scuo- stallo: c’è l’Euro ma c’è poca Europa. Benso Conte di Cavour; collaboratore, la democratica anche, mi si permetta Soltanto gli imbecilli possono addossa- con voci molto pregevoli, del Diziona- d’osare, nella sua filosofia politica. Es- re le colpe ad una moneta, cioè ad una rio bibliografico degli Italiani. In que- sa, infatti, si potrebbe descrivere come mera unità di misura, che è indispensa- sto quadro, ha prodotto una quantità di Idealismo eroico, e consiste nel non bile resti stabile per avere un metro dei saggi, che ora, rivisti, sono confluiti, frapporre divisione fra Ideale, volontà valori scambiati, e ad una banca centra- assieme a nuovi, in alcuni capitoli d’un ed azione. Mentre in Mazzini pensiero le che azzera i tassi d’interesse. Le poli- bel volume: Idea Nazionale e Demo- ed azione hanno in mezzo la congiun- tiche restrittive vengono dalla Commis- crazia in Italia - Da Foscolo a Gari- zione e, in Garibaldi non occorrono sione, l’organo di governo controllato baldi, pei tipi di Gangemi in Roma congiunzioni, in quanto in uno spirito dal Parlamento europeo, che può man- (disponibile anche in versione digitale: illuminato, in un’anima retta ed in un darla a casa quando vuole con un voto www.gangemieditore.it). corpo attivo, nel momento in cui il Sé di censura, cioè di sfiducia. Però per Si ripercorre il Risorgimento nazio- intuisce l’Ideale esso è volontà e cervel- farlo i parlamentari europei devono nale dall’affacciarsi di Napoleone in lo, sistema nervoso, tendini e muscoli avere un’idea di politica economica al- Italia all’Unità, attraverso la ricostru- agiscono. Questo fu il segreto della sua ternativa, ed eleggere parlamentari che zione delle biografie politiche, svisce- magia. Ebbene, il 1860 fu il trionfo del non l’abbiano, ma esprimano soltanto rate in alcuni non secondarî particolari, «donator di regni», come lo definì Car- malumori populisti contro l’euro sareb- dei principali esponenti della scuola ducci, ma Egli intuì il problema politi- be l’ultima delle gaglioffate ignoranti. democratica, per usare le categorie di co: l’Italia non era una democrazia, e Avere una visione politica compor- Francesco De Sanctis. Questi, come si non v’era spazio per l’azione insurre- ta averla complessiva, anche sul ruolo sa, la divise dalla scuola liberale anche zionale alla Mazzini. Poteva però di- internazionale dell’Europa e non sol- per caratteri stilistici: la scuola liberale, ventarlo con una battaglia per i diritti tanto sul Mediterraneo. Matrimoni e in genere, avrebbe fatto uso d’un italia- concreti d’esseri umani i quali, poi, funerali sono, tradizionalmente, i luo- no più sobrio e trattato le questioni nel quando ne godranno, non se ne lasce- ghi dove ci si incontra, si rinsaldano suo porsi lì ed allora; la scuola demo- ranno più espropriare. Di qui il conti- amicizie e parentele, qualche volta na- cratica non sarebbe stata priva di ridon- nuo fondare ed accettare presidenze di scono matrimoni. Lì si vede chi conta o danze retoriche, con ripetuti richiami società di mutuo soccorso di reduci e chi non conta in società. I funerali di storici e letterarî alla Roma consolare operaie, consociazioni di regnicoli privi Mandela ne sono stati l’ennesima ri- od al medioevo comunale. di voto propugnanti l’allargamento del prova. A nessun Capo di Stato o di go- Occorre scavare oltre le ideologie suffragio, associazioni del libero pen- verno europeo è stata chiesta la parola. novecentesche, che come ideologie, siero, circoli per l’emancipazione fem- Il perché è evidente: nel resto del mon- cioè strumentalizzazioni partitiche d’i- minile, sino alla fondazione e direzione do l’inconsistenza di Stati nazionali dee politiche, sono idee andate a male, della Lega per la democrazia che, poi, equiparabili soltanto a San Marino od per recuperare le autentiche matrici ne- con Alberto Mario ed Ernesto Nathan al Principato di Monaco è evidente, ed gli Ideali. Si vedano gl’Ideali della De- evolverà nella Lega Italiana dei Diritti in politica estera e militare l’Unione stra: nel secolo XIX essi si muovono dell’Uomo. Comprese che si poteva europea non batte un colpo. Chi vuole quasi per intero, salvo eccezioni dovute costruire una democrazia sostenibile, in conquistare l’indipendenza di San Ma- a passaggi di fronte, nell’alveo della Italia, soltanto sui diritti, perché co- rino faccia pure, ma chi vuole fare poli- scuola liberale, per rimanere allo sche- struirla sulla sovranità e basta si scon- tica si proponga il programma, vera- ma desanctisiano, mentre nel XX la trava con l’esigenza di costruire in Eu- mente eurofederalista, d’integrare le scelta interventista di parte dei sociali- ropa una sovranità condivisa unificante. sovranità anche in politica estera ed in sti e dei radicali, la «comilitanza» d’al- Questi uomini, Garibaldi col suo difesa. I descamisados sono serviti a cuni d’essi coi nazionalisti, quando si memorandum alle potenze d’Europa fare soltanto, ad esempio, d’uno Stato strutturò politicamente nel fascismo, per la costituzione degli Stati Uniti che nel primo millenovecento si pre- portò a Destra riferimenti ideali anche d’Europa e colla presidenza del Con- sentò come una delle possibili nuove della scuola democratica. Ad un Lauro gresso della Pace di Ginevra, o Cavour potenze mondiali, per risorse economi- Rossi, che certamente lo nega, non si col suo porre la questione Italiana che ed importanza politica, l’Argentina, può non concedere che quegli ideali, all’interno di congressi paneuropei, co- una sorta di Repubblica della banane. 61pag sky 12_013:Layout 1 22/11/13 09:06 Pagina 61

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autori) un viaggio «verso il termine della notte». Sfide di Pound Nella sua essenziale scrittura si ritrovano mito e realtà, fantasia ed economia. L’impalcature linguistica coniuga, nel medesimo contesto, clas- poesia-vita arte-usura sicità e sperimentazione, poesia e pro- sa, scritto e parlato, ricercando temi «a caso» che aspirano a divenire una di VITALDO CONTE musica assoluta. La pur effettiva in- coerenza dei suoi Cantos (come lo stesso rilevava) sono rilevatori di un UN NOVECENTO - letterario, artistico, te. Questa dinamica è suscitatrice pe- sistema di valori e di una loro verifica. filosofico - controcorrente è «riletto» rò di ansie, frustrazioni, speranze, Divenne il maestro e punto di ri- soprattutto dai giovani, anche in ma- avidità, incertezze e cambiamenti: a ferimento di avanguardie novecente- niera «non conforme». Questi, in al- causa dell’avidità del denaro in cui sche, di intellettuali e poeti, nella co- cuni casi, hanno eletto gli autori Pound individua la radice del male. struzione di un verso puro, limpido, «pericolosi» a riferimenti di opposi- «L’artista non può ignorarlo, come capace di elevarsi aldilà delle contin- zione alle derive massificate ed este- in passato non poté ignorare i trava- genze della parola per trovare una riori della globalizzazione economica gli della teologia, ... le lotte di reli- dimensione di metafisica compostez- e immaginale. Come nel caso di Ezra gione» (Accame). za nella totalità del significato. Que- Pound, che ha espresso il suo pensie- Pound attribuisce all’usura, cate- sta lirica è un riferimento per una te- ro prevalentemente con la fiamma goria economica che umilia i valori stualità scritta ma anche per una fuo- della poesia, in quanto «in primo luo- dell’essere, un grande rilievo, usando riuscita immaginale e fonica della go bisogna essere un poeta». Ma nel la connotazione dantesca di peccato parola, influenzando le poetiche ver- suo essere poeta c’è il riformatore, il contro l’arte, come scrive nel Cantos bo-visuali. moralista, il flagellatore dei vizi del XLV: «con usura / non v’è chiesa Pound ebbe frequentazioni con i mondo, fino al considerarsi un con affreschi di paradiso / (...) non si dadaisti e Marinetti. Fu tra i principa- «libero elemento». La vita e l’opera dipinge per tenersi arte / in casa, ma li promotori di movimenti di avan- di Pound possono divenire illuminan- per vendere e vendere / presto e con guardia letteraria: come l’Imagismo ti «maschere» di attualità, prestando- profitto, peccato contro natura». e, poi, il Vorticismo. Nella poetica si per la loro complessità a una Questa perversa inclinazione è ri- dell’Imagismo non si utilizza l’im- «rilettura» con lo sguardo rivolto ai scontrabile oggi in maniera ancora magine per evocarne una privilegiata suoi percorsi artistico-culturali e so- più evidente nei rapporti con il mon- e intraducibile in un referente ester- ciali. do dei fenomeni artistici, impigliati no, ma per rimandare a un dato sen- È stato un autore incompreso, ol- nella ragnatela dei sistemi dell’arte soriale che ha connotazioni emozio- traggiato, amato e odiato: acclamato da con le loro logiche mercantili, più nali. L’immagine è un’estetica tra- molti come il più grande poeta del interessate ai prodotti che agli artisti. scendentale, proposta attraverso ’900. Anche le critiche più feroci non un’espressione linguistica. Aderì suc- ne hanno indebolito il pensiero, in * * * cessivamente al Verticismo: la poesia quanto: «Se un uomo non è disposto a è lingua dell’esplosione dei valori lottare per le sue idee, o le sue idee non L’establishment economico non vitali essenziali, esplorando la com- valgono nulla, o non vale nulla lui». gli perdonò la sua lotta contro l’usura: plessità psichica, gli effetti di simul- Ezra Pound - nota Giano Accame lo presero per pazzo, in quanto indica- taneità e spazialità dell’immagine in Arte ed Usura - è il poeta che si è va la manipolazione monetaria come poetica. Si chiamarono Vorticisti vo- più occupato di economia, non sol- il problema del secolo. A distanza di lendo essere il punto fermo del vorti- tanto in una quantità di articoli e sag- decenni però il muro di Berlino è ca- ce: una metafora del divenire, del gi, ma anche nei suoi Cantos. Ponen- duto, mentre quello di Wall Street an- movimento, delle mode che ruotano doci anzitutto il problema dei rappor- cora incombe con le sue speculazioni appunto vorticosamente nel tempo ti tra economia e poesia: se questi e tossicità valutarie, la disoccupazione storico che ciascuno vive. due campi dovevano rimanere sepa- di massa, la fame del mondo. La so- La bizzarria naturale di Pound ha rati da una reciproca diffidenza o se vranità monetaria è sottratta ai poteri talora una carica comica che può ri- era lecito includere l’uno nell’altro. nazionali e democratici, attraverso sultare illuminante. Si racconta che, Le arti, in genere, chiedono all’eco- una «tutorcrazia» finanziaria che la in una colazione letteraria a Londra, nomia una generosità rispettosa e consegna ai mercanti di debito dopo aver rifiutato il cibo, mangiò consapevole, non invasiva nella com- «creato», elevando così il denaro a (con forchetta e coltello) i petali di mittenza. Dall’altra parte economisti valore dell’Occidente. una rosa raccolta dal tavolo. Questa ed operatori economici non sono di- Pound, nel tentativo di delineare rosa può divenire una maschera- sposti a farsi insegnare il mestiere dai una storia dell’umanità intorno al filo memoria di un «tempo perduto», che poeti, come avrebbe preteso Pound. conduttore dell’usura, fonte di corru- sta ai nostri sentimenti tenere in vita La ricerca del nuovo nell’arte con- zione morale e decadenza sociale, o resuscitare con l’azione: «Tu con- temporanea è, infatti, un imperativo: traccia la sua autobiografia, intricata, servi il tuo petalo di rosa / Finché il una merce deve sostituire un’altra al piena di quella disperazione che tempo delle rose non ci sarà più / (...) momento opportuno, giacché è l’eco- emerge dal tono degli ultimi Cantos, le nuove rose sentiranno la tua man- nomia, il fattore epocale più invaden- attraverso (come è accaduto per altri canza?» Gennaio 2014 IL BORGHESE 63

PERCHÉ A DESTRA all’individualismo, visioni organicisti- che e spirito comunitario; un salutare senso di «estraneità» rispetto ad un mondo che non si condivide, ma nel L’invito a guardarsi quale jungerianamente si «deve» vive- re; essere d’esempio, nella quotidiana guerra interiore contro le seduzioni del conformismo; il richiamo ad una nuova allo specchio socialità, in grado di realizzare l’alter- nativa partecipativa alla deriva iperlibe- di MARIO BOZZI SENTIERI rista; l’appello ai valori di Onore, Do- vere, Sacrificio, imprescindibili per la

TRA tanti appelli identitari ed inviti all’unità politica, dove guardare per non perdere il bandolo, sempre più ingarbugliato, di una destra che «si cerca» senza «ritrovarsi»? Un invito intrigante ci viene da un’esperienza «di nicchia», realizzata dal Circolo «Idee in Movimento», un centro li- brario tra i più longevi ed attivi, pre- sente a Genova dal 1983, con la sede nella via principale del capoluogo ligure (Via XX Settembre 13 - www.ideemovimento.org). L’idea degli animatori del circolo è stata quella di ripescare un opuscolo, intitolato Perché a destra, pubblicato nel 1987, di ristamparlo tale e quale, invitando però i vecchi estensori e qual- che giovane all’epoca non ancora nato a riprendere l’argomento, aggiornando- lo alla luce degli accadimenti «epocali» intercorsi: dal crollo del comunismo al tramonto della Prima Repubblica, dalla fine delle ideologie all’emergere della globalizzazione. Al centro dei vari in- terventi c’è la consapevolezza di fondo che stare a destra, «essere di destra», vuole dire, voleva dire soprattutto nel passato, compiere una scelta esistenzia- le, ancor prima che politica. È, infatti, il finanziarie del nuovo «nemico princi- rinascita dell’Italia e dell’Europa. riconoscersi in una «visione della vita e pale»; il rifiuto di una destra patriottico Già da questa rapida carrellata, ap- del mondo» ad informare l’agire, se- -risorgimentale, «d’ordine» e conserva- pare la radicalità e la complessità di condo l’indicazione poundiana delle trice, a fronte di una autentica proposta una scelta «a destra» che è pre-politica, idee che diventano azioni. alternativa; il richiamo ad una cultura ma proprio per questo ben radicata, Tratti essenziali, rintracciabili in radicata nella migliore tradizione euro- non soggetta ai facili cambiamenti di tutte le testimonianze, di ieri e di oggi, pea, da cui partire per ipotizzare nuove campo cui il tramonto delle ideologie pubblicate dagli amici di «Idee in Mo- sintesi ideali; l’appello ad una visione ci ha abituati quotidianamente. Da lì, vimento»: il rifiuto del materialismo, eroica, a fronte del dominio dell’econo- anche da lì, bisogna partire - è l’invito nel nome di valori eterni e sovrannatu- mia, in tutte le sue varianti; la necessità degli estensori dell’opuscolo Perché a rali; l’individuazione nelle oligarchie di contrapporre all’atomismo liberale, destra - nell’opera di ricostruzione: avendo il coraggio di guardarsi allo specchio per ritrovare le ragioni di fon- do di una scelta. Magari per riconfer- marla, aggiornandola, a trent’anni di distanza. Libero ciascuno di «sentire» questa appartenenza con riferimenti e sensibilità diverse, ma con l’animo fi- nalmente sgombro dal «disincanto», portato dagli anni, e dalle ombre della cattiva politica, frutto della mera ambi- zione individuale, che tanti danni ha provocato, a destra e non soltanto. 64 IL BORGHESE Gennaio 2014

Proviamo ad entrare nella fucina dell’artista: «Io dipingo d’impulso e Pittura e teatro non realizzo bozzetti. Ho in testa un’i- dea coloristica e di forma che poi men- tre dipingo prende una sua vita, che può essere anche molto diversa da co- in Emilia Di Stefano me me la prefiguravo. A volte è un bene perché quello che ne viene fuori finisce col piacermi di più di ciò che avevo in di ERRICO PASSARO test; a volte, invece, mentre do le prime pennellate, mi rendo conto quasi subito che non ho iniziato con l’energia giu- L’ARTE moderna rappresenta, per i più, lo di profondità emotiva tale da portare sta. Così, mi capita di ricominciare da una forma espressiva astrusa e lontana il fruitore a sentirsi un tutt’uno con l’o- capo, se riesco a ‘recuperare’ la tela, o dalla realtà. Per un critico rappresenta pera. In tal senso risulta essenziale la di buttare via tutto il lavoro, se lo trovo una sfida intellettuale che si è tentati di consistenza del colore, denso e puro spento, brutto, non affine al mio spirito raccogliere. Lo facciamo prendendo a nei miei lavori. Il colore rappresenta o a ciò che volevo esprimere in quel riferimento l’opera di una giovane arti- per me anche l’immagine dei miei stati momento. Dipingo soprattutto quando sta italiana, Emilia di Stefano, capace d’animo, dei miei pensieri, della mia provo delle sensazioni forti, che posso- di operare singolari sinergie fra pittura visione della vita». Non c’è dubbio che no essere piacevoli o spiacevoli, perché e teatro. il colore, piuttosto che la linea o il chia- queste mi danno la spinta». Invece di lanciarci in interpretazio- roscuro, sia il tratto caratterizzante del- «Nei miei progetti di arte visiva en- ni che potrebbero forzare il senso della la pittura della Di Stefano: colori acce- tra in gioco l’aspetto performativo ri- sua creazione, lasciamo la parola all’in- si, elettrici, stesi con pennellate ampie e tuale e dunque teatrale…», ci confida teressata, perché descriva l’intento che generose. ancora l’artista, che è attiva anche con muove il suo pennello. «La mia ricerca «Vorrei che i miei lavori suscitasse- progetti paralleli in campo teatrale. Da artistica» ci spiega Emilia «si incentra ro emozioni stimolando il potere di qui il racconto di azioni sceniche, in cui sullo studio della materia. Ciò che ca- evocare (come dice Calvino) immagini i movimenti simbolici di performers e ratterizza il mio lavoro è far soffermare in assenza, di mettere a fuoco visioni a le loro interazioni sul proscenio si abbi- i fruitori delle mie opere sugli aspetti occhi chiusi, di far scaturire colori e nano ad una scenografia pittorica che, sensoriali che il contatto (visivo e tatti- forme dal profondo delle proprie emo- lungi dall’essere mero sfondo, diventa le) con la materia trasmette. Le mie zioni, di pensare per immagini»…ecco, co-protagonista della rappresentazione. composizioni sono una continua ricer- ci troviamo gemellati alla Di Stefano Insomma, da quanto precede, emer- ca sulla materia in quanto colore e in nella tensione a rappresentare l’irrap- ge il ritratto di un’artista a tutto tondo, quanto frammento di oggetto. Prediligo presentabile: lei con le arti visive, noi capace di spaziare fra diverse forme assemblare sul supporto oggetti di- con le parole. espressive senza barriere preconcette. smessi o elementi di oggetti rotti, usati, Personalmente, prediligiamo il fi- Un atteggiamento che bisognerebbe deteriorati: si tratta di un’operazione lone realistico-grafico che Emilia as- imitare, non soltanto nell’ambito artisti- di decontestualizzazione quasi du- socia alla produzione astratta. Anche co, ma anche nelle relazioni umane. champiana, poiché vuole far emergere in questo caso abbiamo necessità di l’essenzialità dell’oggetto, avulsa dalla tornare a più riprese sull’opera per co- funzione per la quale è stato progettato gliere tutti i livelli. Di là del primo im- e dall’uso che noi meccanicamente ne patto, abbiamo la percezione che esi- facciamo». In effetti balza all’occhio sta uno strato più profondo che attinge anche del profano l’effetto straniante al suo inconscio e che è pienamente dell’oggetto strappato alla sua identità, comprensibile soltanto a distanza di misurata dal suo valore commerciale, e tempo, dopo varie visioni. Costatato inserito di forza in un contesto estetico che i titoli richiamano l’immaginario totalmente altro, come risulta dalle ope- fantastico (Mythos, Excalibur, La Por- re esposte, da ultimo, nell’ambito della ta Magica, Alchimia), ci sembrano recente collettiva di Anagni La Fenice. ricorrere alcuni elementi molto simbo- «Si tratta di osservare l’oggetto o lici, come la chiave e l’occhio. Infine, l’elemento materiale attraverso gli oc- cogliamo una neppure troppo vaga chi di un bambino», continua l’artista, somiglianza - non sappiamo se voluta «di scoprirne cioè l’essenza spirituale, o casuale - delle opere Dissolta nel che deve connettersi con la nostra spi- tempo e Blu con la poetica surrealista ritualità. In fondo si tratta di un mo- di Karel Thole, copertinista-principe mento giocoso, e, proprio per questo, della storica rivista fantascientifica estremamente significativo e vitale». «Urania». Ci rendiamo conto che, a Gioco per l’autore e, aggiungiamo noi, confronto con le critiche erudite degli anche per il fruitore. specialisti, le nostre possono sembrare Ma sentiamo ancora la filosofia notazioni superficiali; in realtà, esse della Di Stefano dalla sua viva voce, sono figlie di una godimento emotivo, senza filtri critici: «Questo processo di di impressioni a caldo. esplorazione deve arrivare ad un livel- Gennaio 2014 IL BORGHESE 65

QUANDO L’ARTE DIVENTA MODA converso, visitare le sale chiassose di una mostra di grido, dove si è obbligati a sostare pochi inutili minuti, per colpa del sovraffollamento, non rende possi- L’abuso delle mostre bile apprezzare opere che avrebbero bisogno di molto tempo soltanto per di RICCARDO ROSATI averne una comprensione superficiale. Uscendo da una mostra, rumorosa talvolta come una fiera di paese, cosa ci IN QUESTI mesi le mostre a tema classi- grande scrittore giapponese, Yukio resta? Poco, poiché si è per lo più ciar- co impazzano nella Capitale. Nel sug- Mishima: «Tuttavia la massa è un’enti- lato e comprato ninnoli vari. Ma abbia- gestivo spazio delle Scuderie del Quiri- tà ambigua: nulla può garantire che mo visto, al posto di limitarci a guarda- nale fino al 9 febbraio 2014 si potrà vi- applaudirà alle nostre azioni». re? Abbiamo davvero capito qualcosa sitare una esposizione in occasione del La moda ha sostanzialmente cam- in più? Spesso no, ma restiamo tuttavia bimillenario dalla morte di Augusto, biato la fruizione dei beni culturali. Per soddisfatti di aver pagato un biglietto dove viene presentata la folgorante vita quanto concerne il museo, esso ne è sovente caro per poter presenziare a un di questa fondamentale figura storica. stato pesantemente influenzato. Il prin- evento che poi tanto unico alla fine non Augusto, infatti, riuscì laddove aveva cipale esempio di volgarizzazione di è, basti pensare alla puntualità con la fallito persino il grande Cesare, cioè quello che nacque per essere il luogo quale ogni anno viene allestita da qual- porre fine ai sanguinosi decenni di lotte della memoria ed epifania di culture che parte in Italia una esposizione su interne che avevano consumato la Re- remote è rappresentato proprio dalle Caravaggio o i Caravaggisti. pubblica e a inaugurare una nuova sta- tante e spesso ripetitive mostre ospitate Oggi un gran numero di visitatori gione politica: quella dell’Impero. Ful- nei musei delle nostre città. Tale situa- giunge nel nostro Paese, inserendo la cro della mostra sono alcune celeberri- zione andrebbe guardata con un certo visita al Colosseo o ai Musei Capitolini me statue: l’Augusto Pontefice Massi- sospetto, giacché l’arte dovrebbe anda- tra una pizza e lo shopping. Questo tri- mo conservato al Museo Nazionale Ro- re ben oltre il pur giusto, ma non suffi- ste fenomeno è il risultato della volontà mano, l’Augusto di Prima Porta dei ciente, intento aggregativo. Illudersi di di commercializzare la cultura e che Musei Vaticani e il Doriforo del Museo partecipare all’evento di grido così d’a- mira essenzialmente a speculare sulla Archeologico Nazionale di Napoli, ca- vere la propria fetta di conoscenza, per divulgazione di una erudizione fallace, none per eccellenza della scultura clas- poi tornare a casa e gettare insieme al quanto limitata. sica. biglietto tutto quello che si è visto, è Dal canto suo il Museo ha invece Nello stesso tempo, presso il Chio- francamente sciocco. Non si può ap- molti pregi, fra i quali quello della con- stro del Bramante è aperta sino al 2 feb- prezzare davvero il Bello da un giorno tinuità di intenti: possiede una sua sto- braio 2014 una esposizione su Cleopa- all’altro. Il cammino verso la cono- ria e un suo tesoro, e sta sempre lì in tra, raccontata attraverso 180 opere, scenza è lungo e va perseguito con co- attesa di chi ha veramente desiderio di provenienti per lo più ancora dai Vati- stanza. Se mai nella vita si viene assali- comprendere. Cotanta bellezza è spes- cani, da Firenze, Napoli, Roma e ovvia- ti dall’impeto di visitare dei luoghi sto- so colpevolmente negletta da un popo- mente Torino, a ulteriore dimostrazione rici o un museo di fama mondiale, sarà lo in fondo poco consapevole di respi- del fatto che il nostro Paese possiede le quanto mai difficoltoso goderne appie- rare arte ogni giorno, in virtù della no- maggiori raccolte egizie in Occidente. no la bellezza tutta in una volta. L’e- stra impareggiabile ricchezza storica. La mostra approfondisce la vita di que- sempio dei succitati Vaticani è quanto Che sia forse una specie di rigetto cau- sta mitica sovrana e il suo travagliato mai calzante, poiché le straordinarie sato dalla troppa abbondanza di tesori rapporto con Roma, quando, poco più raccolte papali sorprendono a ogni visi- artistici? Francamente, non crediamo di che ventenne, conquistò il cuore, prima ta chi le sa osservare con attenzione. poter giustificare l’abbandono dei luo- di Giulio Cesare e poi di Marco Anto- Le mostre, piccole o grandi che sia- ghi della memoria per questo motivo. nio. Curiosa coincidenza, ma forse non no, la fanno oramai da padrone, anni- Abbiamo visto dunque come le troppo, la presenza nella stessa città e chilendo la istituzione museale, assem- mostre godano di buona salute grazie nello stesso periodo delle due iniziati- brando, talvolta in modo azzardato, alla moda, più che per un autentico in- ve; rammentiamo inoltre come Augusto opere famose esclusivamente per ri- teresse verso l’arte. Una mostra e un sia passato alla storia come acerrimo chiamare la massa e offrendo soltanto museo propongono due modi assai di- nemico di Cleopatra. di rado una vera occasione di medita- versi di intendere il sapere: la prima L’indole umana ci spinge sempre a zione sul Bello. I visitatori, poi, si dan- vive di pubblicità e rappresenta soltan- fare gruppo e a credere che quel che no spesso appuntamento all’entrata di to un momento occasionale per avvici- piace alla massa debba per forza essere una mostra come se si trattasse di una narsi alla conoscenza; mentre il secon- valido. In altre parole, stiamo parlando discoteca o di una pizzeria, ricercando do incarna la continuità, nonché la te- di quel fenomeno sociale chiamato mo- per lo più l’happening culturale. stimonianza della evoluzione nel tempo da che è oggi purtroppo l’infausto Dio C’è un altro aspetto che andrebbe di una determinata raccolta e di pari delle nostre società. Quando il gusto si sottolineato, sarebbe a dire che il Mu- passo del gusto collezionistico di una appiattisce il Bello ne soffre, visto che seo non «scade» come succede invece epoca. Interrogarsi su tale dicotomia esso vive della varietà, giacché la bel- per una esposizione temporanea: esso è può essere utile per comprendere la lezza non è mai una, bensì molteplice. tenacemente in attesa di svelarci le sue differenza tra una declinazione mo- Ormai anche la cultura è massificata e meraviglie. In aggiunta, la sua organiz- daiola e disimpegnata della cultura, e per tale motivo ingovernabile. Una si- zazione espositiva ha un significato e una altra coerente e piena di contenuti, mile visione allarmata di una società- una coerenza filologica, frutto della dove la Storia è non soltanto racconta- branco la ritroviamo nelle parole di un storia stessa delle sue collezioni. Per ta, ma specialmente difesa. 66 IL BORGHESE Gennaio 2014

«RACCONTI IN RETE» pp.170, euro 12). Il libro, dappertutto distribuito, verrà valorizzato anche attraverso le presentazioni e gli ap- puntamenti importanti nazionali Scrivere per narrare (Salone del Libro a Torino e a Roma). Insomma, gli scrittori in Rete potran- no farsi conoscere a un pubblico sempre più vasto e, se andrà bene (il il mondo dentro di noi mercato librario è un «mare ma- gnum», già il fatto che qualcuno si di MARIO BERNARDI GUARDI accorga di te e ti legga è un piccolo obbiettivo raggiunto), ci saranno re- censioni sulla stampa e magari ne se- HA RAGIONE il giornalista Demetrio tutte le «fantasy»: dategli un brandel- guirà, piccolo o grande che sia, un Brandi, ideatore della manifestazione lo di quotidianità, e loro ci cuciranno «destino» letterario. «LuccaAutori» e del Premio «Rac- sopra un vestito carico di simboli, Giustamente soddisfatto, Deme- conti nella rete», giunto ormai, e feli- con accessori mitico- esoterici ed al- trio Brandi, tenace nel credere, nel cemente, alla dodicesima edizione: si lusive missive per la delizia del letto- non arrendersi e nel «perdurare» no- scrive anche perché prima si è letto. re. nostante i non pochi che remavano E «perché qualche libro ci ha rivol- Ora, se di simile raffazzonata genìa contro (il mondo della carta stampata tato come un guanto, ci ha fatto de- le librerie son piene, anche la Rete non è questo, bellezza!), insiste sulla qua- ragliare dalle nostre certezze, ci ha ha di che lamentarsi. Marinai di tutte lità dei contributi. Ha ragione. Infatti incantato, trasformato, fatto viaggia- le acque e di tutti i porti vi si affollano, anche i venticinque racconti di que- re lontano dalla realtà o fatto assa- ebbri di gloriose aspettative. st’anno - non diciamo quali sono i porare davvero la realtà». Demetrio Brandi lo sa e chiede ai nostri preferiti, il lettore scelga Si scrive per «inventare», e cioè, suoi navigatori un percorso serio. In- «incondizionatamente» - «meritano». etimologicamente, per scoprire e ri- nanzitutto spediscano i loro racconti Insomma, non c’è nulla da buttar trovare (anche sé stessi), ideare e alla pagina www.raccontinellarete.it, via. Il che, nel frastagliato panorama di creare, tornare all’origine e dare ori- consci che tutti gli iscritti li leggeran- scrittori in calo e scribacchini in vistoso gine. Dentro di noi c’è un «mondo»: no e li commenteranno; in seguito si aumento, capita sempre più di rado. dobbiamo esprimerlo. Con un emble- sottopongano al giudizio di una giu- Tornando a Brandi, diciamo che ma che ci definisce: la forma. ria tecnica, formata da esperti, che, ha ulteriori motivi per esser contento. L’«essere» dello scrittore. Il suo si- avendo in gran disdegno raccoman- I «Racconti» non soltanto hanno con- gillo. Impresso su una mappa che è dazioni e mazzette, e unicamente ba- fermato nel tempo la caratteristica di anche la trama di letture che abbiamo sandosi sull’estro del navigante, sce- idea originale e di sfida vittoriosa, ma rielaborato. glierà fior da fiore (verrebbe da dire si sono arricchiti con la sezione L’archivio della memoria colle- «pesce da pesce») buttando via quel «Racconti per bambini» e con quella ziona immagini; affetti, esperien- che è marcio, mal nato, mal cresciu- «Racconti per corti», che offre agli ze,scelte di valore le plasmano e le to, artificiale. Alla fine resteranno aspiranti sceneggiatori la possibilità trasformano; realtà e/o fantasia han- venticinque prose, vive, vispe e viva- di vedere il proprio soggetto diventa- no inesauste fonti ove attingere; l’e- cemente colorate dall’ispirazione e, re un cortometraggio. stro individuale offre suggestioni ine- come dicevamo, dallo stile. Ad acco- Allora, avanti tutta! dite; la scrittura propone il contrasse- glierle, da cin- gno identitario: lo stile. que anni a que- Quello che oggi fa spesso difetto. sta parte, è la Molti tendono a rimescolare, a rima- casa editrice sticare. Scopiazzano. Giocando con Nottetempo, che gli effetti speciali: che so, lo shock nella confezione della scrittura «pulp» o «canniba- del volumetto lesca», il giallo che nereggia, un po’ parte subito be- di sesso ossessivo,che non guasta ne offrendo alla mai. Oppure optano per il minimali- simpatica matita smo, e presumono che uno scialbo di Giuliano Ros- pezzullo di vita sia indizio di univer- setti l’immagine salità. E non mancano i «proustiani» (ma meglio sa- post-moderni, ognuno col suo rebbe dire la «tempo perduto» (e strapazzato) da «trovata») per la ritrovare (e da coccolare). E c’è chi copertina, su annuncia, chi denuncia, chi disdegna elegante fondo e si infiamma: il narratore profeta, bianco l’apocalittico e l’apologeta. E, anco- (Racconti nella ra, l’eterno esteta, che è quasi sempre rete @ 2013- un «superuomo» piccolo, piccolo o, LuccAutori, a se preferite, «umano, troppo umano». cura di Deme- E ci sono, in crescendo, i fantasisti di trio Brandi, Gennaio 2014 IL BORGHESE 67

UN INCONTRO FORTUITO - MAZZINI E NIETZSCHE ascoltando da Malwida von Meysen- bug vicende e figure rivoluzionarie da lei conosciute, ebbe a dirle: «L’uomo che venero di più è Mazzini». Il senso tragico L’invito di Goethe e la visione delle montagne. In Ecce Homo quel suo spa- smodico bisogno di raccontarsi alla vi- gilia del crollo finale, egli ricorda come dell’esistere annotasse, su un foglietto di carta «a seimila piedi al di là dell’uomo e del di MARIO M. MERLINO tempo», la primigenia intuizione dello Zarathustra. Aggiungendo, poi, «andavo quel giorno lungo il lago di NELL’APRILE del 1871, su una dili- durante la Repubblica Sociale, si an- Selvapiana (siamo in alta Engadina), genza che oltrepassava la sommità dò sostituendo il suo ritratto alla effi- attraverso i boschi; presso un masso del Gottardo, il caso volle che si in- gie di Mussolini negli edifici pubbli- imponente che si ergeva a piramide contrassero un uomo ormai prossimo ci, quale richiamo alla Repubblica non lungi da Surlei mi fermai. Lì mi al tramonto ed un giovane, non anco- Romana del 1849 e - credo - nell’in- venne questa idea». E Il bosco ed il ra trentenne. Giuseppe Mazzini e Fe- tento di disfarsi di quel culto della sentiero rimandano alla radura, lo spa- derico Nietzsche. Per dare ai cavalli personalità, con il carico di adulazio- zio dove i raggi del sole e l’azzurro del un breve riposo ai viaggiatori fu con- ni incensi e falsi inchini, che avevano cielo si offrono alla vista. cesso scendere e ammirare il panora- gravato soffocando, troppo spesso, la (Non a caso in tedesco la parola ma. E il vecchio indicò allo scono- più profonda e autentica essenza del «radura» si dice Lichtung e Licht è il sciuto giovane come, oltre i monti, si Fascismo). termine che indica la luce, motivo distendesse la Penisola. Questo vecchio, dunque, ormai questo su cui il filosofo Martin Hei- Proscritto senza perdono alcuno stanco e deluso eppur mai domo nell’a- degger ha riflettuto in modo affasci- dalla monarchia sabauda, come ricorda mor patrio, fiero ideale di tutta una esi- nante e risolutivo. Basti leggersi, ad Daniel Halevy in Vita eroica di Nie- stenza, volle donare al suo giovane e esempio, le prime pagine di Sentieri tzsche, sotto falsa identità Mazzini era sconosciuto (ne intuì la folle e disperata interrotti). rientrato in Italia per viverci gli ultimi postuma grandezza?) compagno di La luminosità dell’ora appartiene suoi momenti. Morente, il 10 marzo del viaggio una massima di Goethe: alla grandezza dell’animo: esso sol- 1872, al medico che l’assisteva, sorpre- «Niente accomodamenti, in integrità, tanto è capace di coglierne intensità so di come questo straniero - egli infatti pienezza, bellezza, vivere risolutamen- ed ampiezza. E ciò, va da sé, ci con- aveva assunto nome inglese - parlasse te». E Nietzsche non dimenticherà più duce alla massima di Goethe. Vivere tanto correttamente la sua lingua, rispo- né queste parole né il grande italiano risolutamente non è forse la premessa se: «vedete, nessuno ha mai amato l’I- che gliele aveva consegnate a monito, di quel Lebe gefaehrlich!, di quel vi- talia quanto me». là respirando l’aria salubre e ammiran- vere pericolosamente di cui Nie- (E mi si consenta annotare come, do le alte vette dei monti. Anni dopo, tzsche si fece apostolo? D’altronde 68 IL BORGHESE Gennaio 2014

essere risoluti equivale a rigettare SOCIETÀ sempre e in ogni caso il gioco osceno del compromesso, d’acconciarsi in protetti e ovattati ripostigli e predili- I Trenta Tiranni e l’ipocrisia gere la sosta al cammino. Essere in- somma sempre per un sì o per un no, LA TIRANNIDE è l’immagine degenerativa del termine tiranno, che voleva sempre chiari e determinati. Ma chi dire signore della città. Inizialmente il tiranno era un demagogo che si ergeva a sono coloro a cui il destino affida il difensore degli umili (ricordiamoci questa fase). In seguito il termine si adattò pericolo? Sempre Nietzsche lo espri- ad ex magistrati con base istituzionale ed infine ad oligarchi che aumentarono i me ne La gaia scienza, aforisma 283 privilegi dell’aristocrazia. dal titolo Precursori: «…il segreto Oggi, senza accorgercene, siamo nelle mani di trenta tiranni, come lo era per raccogliere dall’esistenza la fe- Atene nel 400 avanti Cristo dopo la sconfitta da parte di Sparta. condità più grande e il diletto più Il problema è che mentre Atene si liberò dei tiranni dopo circa un anno, noi grande, si esprime così: vivere peri- da molti anni ne subiamo le conseguenze, quali impoverimento, ingiustizie, colosamente!». E ciò è permesso a burocratizzazione, tasse, discrezionalità. «uomini nei quali serenità, pazienza, Arma vincente dei tiranni, nell’Italia di oggi, è la medesima che contribuì semplicità e disprezzo delle grandi all’affermazione della figura del tiranno nei tempi antichi, e cioè la demagogia vanità siano altrettanto innati quanto e meglio ancora una parente stretta, l’ipocrisia. magnanimità nella vittoria e indul- Mentre, infatti, i tiranni si arricchiscono ed occupano direttamente o tramite genza verso le piccole vanità di tutti i parenti ed amici tutti i posti di potere e si impossessano delle leve economiche, vinti; uomini capaci di un giudizio i sudditi vengono resi impotenti dalla continua lotta per la sopravvivenza e dal penetrante e libero su tutti i vincitori peso delle strutture pubbliche sempre meno efficienti e sempre più dispendio- e sulla parte che il caso ha in ogni se. Ecco alcuni esempi macroscopici di ipocrisia scelti a caso tra le migliaia vittoria e fama; uomini con proprie esistenti. festività, con propri giorni di lavoro, Caso Cancellieri: il figlio del ministro incassa quasi quattro milioni di euro con propri tempi di lutto, adusati al per un anno di attività presso i Ligresti che se ne liberano con una buonuscita. comando e sicuri e subito pronti ad Quattro milioni di euro! Le telefonate del ministro sono una confessione piena ubbidire quando occorre…». del suo coinvolgimento, ma la politica dei tiranni «Cancella» tutto. (Altro e ben altro si potrebbe e si Caso Sardegna: tutti piangono i morti del tifone e lo Stato stanzia 20 milio- dovrebbe trascrivere; altro e ben altro ni di euro, cioè una miseria, dopo anni di dimenticanze, omissioni, piani urba- si imporrebbe alla nostra attenzione, nistici sbagliati, speculazioni edilizie! A pochi metri dal disastro i miliardari si alla nostra riflessione. A tutte quelle godono ville faraoniche con finti vulcani, per simulare le calamità naturali. schiere che fecero della romanità vir- Caso Monte Paschi: la banca viene massacrata da banchieri corrotti e da tù; a tutti quei solitari, nomadi dell’e- speculazioni politiche e la magistratura consente che costoro passeggino tran- sistenza, che seppero donarsi a trava- quillamente per le strade. licare ogni ultimo orizzonte). Caso Atac: l’azienda stampa circa settanta milioni di euro di biglietti falsi Ormai un secolo ed oltre è passato, (o veri) che vengono ripartiti tra le forze politiche. Fin dai tempi di Sbardella, prossimo l’anniversario di quel 25 ago- Atac e Cotral servono a rimpinguare le tasche dei tiranni e nessuno dice nulla. sto del 1900, dalla morte di Nietzsche Casi sessuali: sia nel contesto della vicenda bancaria suddetta, che nel con- in Weimar (la città di Goethe, del re- testo di un partito cattolico, che nell’ambito della gestione dei beni culturali, sto). Un secolo, il Novecento, ove la che nella ordinaria vita regionale vicende omosessuali si intrecciano con attivi- sua voce, ora esaltata al ritmo reiterato tà lavorative creando un mix inquietante di compromessi. del rullo dei tamburi nelle notti di mag- Casi sessuali 2: magistratura e indagini per due studentesse che si prostitui- gio a Norimberga ora dispregiata scono, mentre la prostituzione dilaga senza freno su internet e per strada, senza (perché altro non poteva darsi come contare quella sotterranea o ufficiosa. Egli ci ha mostrato avvisandoci che Casi sessuali 3: una attrice dichiara ufficialmente che grazie alla «l’oggi appartiene alla plebe»), inter- «concessione» del suo corpo, ministri di ogni genere, direttori generali ed altri pretazioni suggestioni fraintendimenti, hanno finanziato e premiato i suoi lavori di bassa fattura produttiva. echeggia quale premessa e promessa Caso Ior: imprenditori e riccastri di ogni genere portavano in Svizzera i d’ulteriori tempi a venire, d’aurore - è il loro soldi, rubati all’Italia, tramite i conti correnti della città del Vaticano. nostro auspicio - a battere le tenebre Caso Rai: mentre ai pensionati poveri vengono tolti cinque euro, a Fabio cupe e mefitiche stese come sudario Fazio, a Vespa, ai dirigenti, ai direttori vengono riconosciuti stipendi milionari, sulla terra e il sangue d’Europa… non si sa per quale privilegio ancestrale. Le notizie circolano ma tutto viene Ripensare, dunque, anche a soffocato. quell’incontro fortuito e mai ottene- Caso Riva: migliaia di persone muoiono, ma i Riva portano fuori dall’Italia brato tra Mazzini e Nietzsche. E per- miliardi di euro con il consenso dei politici. ché no? Al Mazzini abile suonatore di I casi potrebbero continuare all’infinito, ma non c’è lo spazio per elencarli. chitarra, tanto da scrivere sul valore Questo è il panorama dell’ipocrisia dilagante, cioè dell’arte di ingannare le per- della musica; a Nietzsche che scoprì sone con opinioni, virtù ideali, emozioni propositi che non si possiedono. come il dio Dioniso c’invita a dare I nostri attuali trenta tiranni, bulimici e spietati uomini di potere, hanno por- alla vita il passo lieve della danza. tato l’Italia sul bordo del baratro: riusciranno a farla cadere avendole sottratto Entrambi, musica e danza appunto, tutti i tesori? che sono il senso tragico dell’esistere MICHELE LO FOCO qui ed ora. (Dal sito www.ereticamente.net)

IL GIARDINO DEI SUPPLIZI

PUNCTUM CONTRA PUNCTUM giovanile, una duplice predisposizione tanto verso la musica, quanto verso il disegno e la pittura. Supera le iniziali Insoliti destini riserve familiari, e, in poco più di un triennio d’intenso impegno, riesce ad ultimare l’intero ciclo degli studi di composizione, allora previsti su un ar- ed altre stranezze co di sette anni. Il saggio di diploma? La tragedia lirica, in quattro atti, de I di ALBERTO CESARE AMBESI Goti, su testo poetico di Stefano Inter- donato: opera che suscita l’entusiasmo di Lauro Rossi al punto da spronare il STORDITI dalle celebrazioni wagneria- dell’avvenire, come abbondantemente recalcitrante allievo a proporne la rap- ne e verdiane, in gran parte riuscite no- dimostrato dalle trionfali accoglienze presentazione. Con il trionfale esito a nostante gli exploit di taluni registi, ci del 1° novembre 1871, riservate alla Bologna, successivamente confermato si è troppo facilmente dimenticati che prima italiana del Lohengrin di Richard in tutta Italia, ad abbondante compen- ricorrevano pure, nell’anno appena tra- Wagner (1813-1883) e poi alla versio- sazione dell’iniziale, fallito tentativo di scorso, cent’anni dalla morte di Stefano ne definitiva, il 4 ottobre 1875, del Me- «sfondare» a Milano. Basti rammenta- Gobatti e altrettanti dalla nascita di Be- fistofele di Arrigo Boito (1842-1918). re, a tale proposito, che la città felsinea, njamin Britten: ricorrenze che sarebbe Riesce difficile inserire la figura di Go- prima della fine del 1873, fu sollecita colpevole tralasciare, o sottovalutare, batti, in siffatto quadro, giacché non nel conferirgli la cittadinanza onoraria trattandosi di compositori meritevoli, sussiste alcuna prova che abbia potuto (come per Wagner e Verdi) e che Vitto- ciascuno, di un peculiare, proporziona- conoscere sostanza e forme della melo- rio Emanuele II, poco dopo, si com- to ricordo. Impresa che affronterò con drammaturgia wagneriana, se non per piacque di conferirgli l’onorificenza di due, distinti contributi, essendo sottin- sentito dire, in quanto, nel 1871 la par- cavaliere della Corona d’Italia. teso che quivi affronterò il compito di titura de I Goti, in pratica, era già stata Tuttavia, come accennato, Gobatti subito discorrere con appassionata ultimata e il suo autore si trovava a Na- fu subito tormentato dai dubbi. Avreb- obiettività (mi si conceda l’apparente poli, per completarvi gli studi di com- be voluto avere bastante tempo per ri- paradosso!) del musicista italiano, poi- posizione con il direttore del locale vedere l’intera partitura, e, in particola- ché ancora oggi oggetto di prevalenti conservatorio, Lauro Rossi (1812- re, la componente strumentale. Un pun- valutazioni di segno negativo. E con 1885), già investito di analogo incarico tiglioso, ma intermittente, lavoro di de- qualche ragione, almeno in apparenza. al Conservatorio di Milano, e, in quella cantazione e di arricchimento, ad un Si potrebbe affermare, per esempio, sede, anche sagace insegnante d’armo- tempo, che gli permetterà di presentare, che, laddove si spinse nel regno dell’e- nia e contrappunto. nel 1898, una versione effettivamente legia e nella evocazione dei misteri cre- Non resta che sottolineare che - for- rinnovata de I Goti e con un indubbio puscolari che la Natura racchiude, non se - il canto vicino al declamato, tipico successo, per quanto meno clamoroso fu certo pari al contemporaneo Alfredo di Stefano Gobatti, anziché ad un fanta- di quello di venticinque anni prima. Catalani (1854-1894), così come riu- smatico wagnerismo dovrà piuttosto Soltanto ventinove le chiamate all’au- scirebbe difficile attribuirgli il ruolo farsi risalire alla conoscenza, allora ra- tore. Peccato che di codesta radicale d’inconsapevole antesignano dell’ap- ra, del «recitar cantando» della musica revisione rimangano poche, pochissime prossimativo, ma vigoroso, wagneri- italiana del tardo Cinquecento e del pri- tracce: il Preludio orchestrale, strumen- smo di Alberto Franchetti (1860-1942). mo Seicento, della cui riscoperta era tato con una maggiore attenzione alle Eppure il poeta Carducci (1835-1907) stato primissimo fautore proprio Lauro sfumature timbriche, e lo spartito per e il prosatore e critico musicale Enrico Rossi. Una prova? Nelle scene de I Go- canto e pianoforte, per di più mancante Panzacchi (1840-1904), così come il ti di massima tensione espressiva, per del primo atto. Come è possibile che si celeberrimo pianista e compositore rus- esempio nel duetto d’amore per sopra- sia smarrita la partitura di un’opera rap- so, Anton G. Rubištein (1829-1894), il no e tenore del quarto atto, il musicista presentata per nove sere al teatro Poli- 4 dicembre 1873, al Teatro Comunale concepisce e disegna il canto come una teama di Bologna ? E come spiegare dell’Opera di Bologna, avevano saluta- sorta di trattenuto, estatico affanno, l’analogo destino di una buona parte to con un concorde entusiasmo la tra- adoprando in modo ricorrente la figura- delle pagine sinfonico-corali e stru- gedia lirica I Goti, opera d’esordio del zione del crescendo-decrescendo, quasi mentali, presentate da Gobatti nel ventunenne Gobatti. Né erano stati da di misura in misura. E non risulta meno 1886, in un pubblico concerto al Teatro meno gli altri spettatori, chiamando accorto, in altro ambito, ma anche suf- Comunale bolognese? l’autore al proscenio per cinquantuno ficientemente ardito, quando immagina Se fossi uno scrittore della «scuola» volte e ottenendo di riudire il preludio e delinea in orchestra un «Inno gotico», di Dan Brown potrei trarre partito da dell’opera per tre volte. a note ribattute, che si snoda con un codesto insieme di strane circostanze Come spiegare siffatto abbaglio… modo ritmico che si potrebbe definire per imbastire un racconto biografico se abbaglio vi fu? Vi è chi ricorda che, «barbarico, ma non troppo». più o meno fantasioso, ma non privo di in quegli anni, Bologna amava contrap- Nato a Bergantino, un piccolo pae- verosimiglianza. All’inizio del 1875, porsi alla «verdiana» Milano, grazie ad se in provincia di Rovigo, il 7 luglio difatti, corse voce che qualcuno avesse un’accentuata preferenza per la musica 1852, Stefano Gobatti mostra, in età tentato di avvelenare il compositore, 70 IL BORGHESE Gennaio 2014 volendo impedirgli di completare Luce: A COLLOQUIO CON GIACOMO GUIDI la sua seconda opera, accolta con molta cordialità, nel novembre di quell’anno al Teatro Comunale di Bologna e con un fragoroso insuccesso, il 15 febbraio Passioni, 1876, al Teatro alla Scala, auspice il locale partito dei «verdiani», più che mai convinti che occorresse far barriera contro ogni tentativo di diffusione della dalla scherma all’arte «musica dell’avvenire». Enigma che si aggiunge ai precedenti enigmi: anche di ANNA MARIA SANTORO la partitura di Luce è scomparsa e a ri- cordarne l’esistenza rimane soltanto lo spartito completo, per canto e pianofor- GIACOMO Guidi nasce a Roma il 16 Lei è riuscito a trasformare una te; ed è già qualcosa, tuttavia, se si pen- settembre 1982. Nel 2002 vince l’Ar- delusione in un successo, in un sa che s’ignora del tutto il destino che gento nella sciabola a squadre ai Cam- campo totalmente estraneo alle ebbero i diversi pezzi sacri, forse mai pionati Europei di Scherma a Mosca e competizioni sportive. Perché la eseguiti, composti da Gobatti in quegli subito dopo ai Mondiali di Lisbona. scelta dell’arte? anni, o in anni di poco posteriori. Nel 2003 di nuovo l’Argento, agli Eu- «La scherma per me era tutto, e È risaputo, invece, che Cordelia, ropei di Bourges. Nel 2004 si prepara soprattutto passione. Ho sempre terza opera di Gobatti, ebbe una infeli- per Atene quando, a tre mesi dall’ini- amato la competizione e l’esclusione ce esecuzione al Teatro Comunale di zio delle Olimpiadi, gli comunicano, a dalle Olimpiadi di Atene è stata una Bologna, il 6 dicembre 1881. Esito che sorpresa, quella che sarà la sua più delusione, al tempo, non volevo non ha invogliato la contemporanea grande delusione: non farà parte della aspettare oltre. Presi dunque una de- musicologia a riguardare le pagine di squadra nazionale italiana. cisione anche drastica, lasciare tutto tale lavoro, malgrado che, in questo Oggi, a soli 32 anni, il suo nome è e iniziare una nuova avventura. L’ar- caso, si sia conservato pressoché inte- tra i più affermati nel panorama te è stata una passione che iniziavo gro, nell’insieme e in ogni sua parte. dell’arte. Ha una galleria a Roma già a sviluppare durante gli anni del- Per quanto concerne poi le ragioni che inaugurata nel 2006, a Palazzo Sforza la scherma e l’avvicinamento ad arti- concorsero a determinare codesta, cla- Cesarini, e un’altra a Milano dal 10 sti, quale Fabio Mauri, hanno acceso morosa caduta, si possono enumerare, ottobre del 2013 mentre quest’anno è in me il desiderio di fare di un’altra prima di tutto, un’abborracciata messa prevista l’apertura di un nuovo spa- mia passione una professione.» in scena e la indubbia impreparazione zio, a Trastevere: 1.000 mq per alle- dei cantanti - a cui l’autore si era inva- stimenti, moda, designer ma anche Nei prossimi mesi inaugurerà no opposto - e, in secondo luogo, l’im- una cucina per cene post espositive e uno spazio a Trastevere, la Giaco- possibilità, per lo stesso Gobatti, di ri- mini appartamenti per artisti, curato- mo Guidi Contemporanea, di 1.000 vedere con calma ogni dettaglio della ri, collezionisti e direttori di musei, mq. strumentazione e orchestrazione dell’o- per confronti tra posizioni dialettiche «L’apertura del nuovo spazio a pera, poiché, a causa delle personali, diverse. Roma, inizialmente prevista a prima- precarie condizioni economiche, aveva Ha messo in mostra, tra gli altri, vera, sarà rimandata a settembre in accettato di ultimare il lavoro entro un Jannis Kounellis, Maurizio Mochetti, quanto c’è una situazione internazio- tempo piuttosto breve. Maurizio Nannucci, Nahum Tevet, nale che si è prospettata in questi me- Veniamo alle conclusioni, giacché Giulio Paolini, Imi Knoebel, soste- si, l’apertura di uno spazio a New sta per esaurirsi lo spazio a mia dispo- nendo gli artisti negli spazi pubblici York che si dovrebbe realizzare, ap- sizione. Perciò posso soltanto sottoli- quali il Macro, la Biennale di Vene- punto, in primavera. Per questo la ne- neare che la miseria, nel 1896, - la vera zia, la Quadriennale. cessità di rimandare l’apertura di un miseria - costrinse Stefano Gobatti a ritirarsi «ospite» di un convento france- scano sopra Bologna, dove gli riuscirà ancora di portare a termine la composi- zione dell’opera, in quattro atti, Mas- sias, nonostante il progressivo aggra- varsi della sciatica e della nefrite. Pur- troppo di Massias nulla si può dire, in quanto mai rappresentata o studiata. Risulta soltanto, dalle lettere dello stes- so Gobatti, ch’egli vi riversò un intimo lirismo, forse con l’intento di confron- tarsi con la Manon Lescaut di Puccini. Sepolto con grandi onori nella Certosa di Bologna, Stefano Gobatti, dall’Aldi- là o da chissà dove, pare tuttora atten- dere una seria, approfondita analisi del suo diseguale operato musicale. Capiat qui capere potest, dicevano i Latini. Gennaio 2014 IL BORGHESE 71 nuovo spazio romano, che quindi si SPETTACOLANDO potrà strutturare più chiaramente co- me idea nei primi mesi di quest’an- no.» Si fa presto Il suo lavoro potrebbe com- prendere, per il futuro, rapporti con scrittori? «Com’era negli anni Settanta, mi a dire «festival» piacerebbe molto se un pubblico an- che composto da scrittori, musicisti, di MICHELE LO FOCO registi, oltre che da artisti visivi, par- tecipasse agli eventi promossi dalla galleria, in modo da ricreare quello UNA lunga preparazione, mesi, deci- rivolto alla gente di una città o di una spirito critico e quello scambio di ne di persone pagate per lo scopo, nazione. idee propri, appunto, di quel periodo. agitazione mediatica e poi, puff…., Diversi sono invece quegli eventi Credo che sia un momento importan- in una settimana è tutto finito e non che per loro stessa natura sono rivolti te in cui tentare di ricostruire un dia- rimane nemmeno la brace. ad un pubblico di cinefili o di specia- logo tra i diversi mondi della cultura Così appaiono oggi i festival a listi. In quel caso le motivazioni di- e vedo la galleria come uno spazio in guardarli dall’alto o dall’interno. La vengono altre, appartengono agli albi cui condividere e creare uno stimolo domanda corre sul filo: ma è giusto professionali o al sapere inteso come per questo confronto.» che lo Stato agevoli la Kermesse in- perfezionamento. vece di costruire asili o aiutare gli Il costo degli approfondimenti Perché la sua scelta si orienta anziani? tematici non deve ricadere sullo Sta- verso artisti che mettono al bando La risposta sta nella risposta ad to, ma su coloro che di quei temi fan- la tela e i vecchi pennelli sostituen- altre domande. I festival sono cultu- no una ragion di lavoro, sulle asso- doli a mezzi che, attraverso la ri- ra? Servono alla gente? Rientrano nei ciazioni, sulle ditte che contribuisco- cerca estetica, siano in grado di da- doveri dei sindaci? no al settore. re risposte a domande di fisica, di Andiamo per ordine: Se invece, come avviene spesso, e storia, di percezione? 1) cultura cinematografica come qui rispondiamo di nuovo alla prima «Penso che nel mondo di oggi, espressione artistica e come elemento domanda, i festival sono: un’arte che vuole rappresentare il di altre civiltà e nazioni. In questo a) inutili culturalmente; contemporaneo abbia bisogno di co- senso il cinema avvicina, fa conosce- b) non stimolanti; municare con mezzi e linguaggi che re, crea congiunzioni commerciali e c) non gestiti professionalmente; si adattano alla realtà che ci circon- stimola. Cultura come attività dello allora lo Stato, e chiunque parte- da. Magari la pittura può oggi risul- spirito, direbbe Gadamer, come avvi- cipi alla manifestazione, getta i soldi tare come un mezzo meno diretto, ma cinamento alla verità. alle ortiche. siamo noi che ci siamo abituati a sti- 2) la gente, se stimolata corretta- Chi stabilisce quali sono i festival moli visivi più espliciti e, almeno in mente, ne può trarre vantaggio, occu- sani e quelli malsani? apparenza, meno riflessivi.» pando parte del proprio tempo non Dovrebbe farlo il Ministero della lavorativo all’arricchimento del pro- Cultura, sulla base di un «reference» Qual è la differenza tra creazio- prio aspetto conoscitivo. I giovani si molto rigido, inflessibile e non di- ne e creatività? fanno trasportare in un mondo di fan- screzionale. Elementi come il budget, «La creazione lasciamola a forme tasia, dove anche le loro menti navi- i fondatori, le precedenti esperienze, divine, la creatività agli artisti.» gano con facilità. Partecipare ad una il direttore artistico, i luoghi, gli ar- manifestazione, se ben programmata, gomenti, dovrebbero diventare cen- Che cos’è l’arte? se ha un senso, può contribuire alla trali nella scelta di un intervento eco- «Una forma di pensiero e di co- serenità personale. Essere interessati a nomico o anche soltanto di patroci- municazione, più rapida del linguag- qualcosa è un modo per non morire. nio, ma sappiamo bene che questo in gio e più chiara della filosofia.» 3) I sindaci hanno la responsabilità Italia è un metodo sconosciuto. del bene comune. Se lo fanno con co- Resta solo, nel nostro Paese, il Quanto la sua attività così am- scienza e soprattutto con professionali- criterio del… forse è il caso di prose- pia può aiutare a contrastare il di- tà, anche i festival fanno parte degli guire… come si fa ad interrompere… sorientamento culturale della no- strumenti di crescita di una città. sì ma gli diamo meno soldi… glieli stra società? Pertanto la risposta alla prima do- diamo a patto che… «Questo potrò dirlo soltanto in manda, quella che corre sul filo, è: i Ed ecco la peculiarità nazionale, futuro; noi crediamo nella qualità del festival vanno bene se l’intromissione pubblica nella vita lavoro dei nostri artisti e continuere- a) sono espressione culturale; dei sistemi di spettacolo: se non met- mo a seguire questa linea.» b) se contribuiscono all’arricchi- tete Muller non pago un centesimo… mento persone e sono «stimolanti» dichiarava tronfia la Polverini in uno Ha pensato di poter estendere il per la gente; dei suoi peggiori interventi culturali suo lavoro anche Oltreoceano? c) se sono gestiti professional- in nome della Regione Lazio. «Non ci avevo ancora pensato, mente e ben programmati; Muller poteva essere giusto o sba- ma l’occasione si sta presentando Questo vuol dire anche che i festi- gliato, ma la violenza era senza dub- proprio ora.» val sono un fenomeno «popolare», bio sbagliata! 72 IL BORGHESE Gennaio 2014

Veltroni fece del «Festival di Ro- ANDIAMO AL CINEMA ma» una sua personalissima espres- sione, e questo non era giusto, ma almeno la affidò a Bettini che ci mise la sua cultura ed il suo vigore. Il passato Bettini ci credeva, voleva fare cultura popolare; GianLuigi Rondi, dopo poco, si limitò a ripetere stanca- non muore mai mente i riti festivalieri cui era avvez- zo a Venezia. Morte a Venezia. Con il titolo del film è più facile descrivere la storia di NELLA vita ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. È questo il mes- una manifestazione che nel titolo saggio del raffinato film Il Passato, recentemente uscito nelle sale cinemato- (d’arte cinematografica) già risponde- grafiche, diretto dal cineasta iraniano Asghar Farhadi, noto al pubblico per le va alla nostra prima domanda, e che pellicole About Elly (2009) e Una Separazione (2011). si sta spegnendo sotto il peso della Premiato a Cannes 2013 per la migliore attrice, il film è ambientato a Parigi conduzione tetra di Baratta e Barbera. nel 2012, dove Marie, interpretata dalla splendida Berenice Bejo, va a prendere Niente giovani, niente star, niente di all’aeroporto il marito iraniano Ahmad, arrivato in Francia per firmare l’atto di nuovo, prezzi alle stelle, soltanto bu- scioglimento del matrimonio. rocrati pagati dalle strutture pubbli- La pellicola offre allo spettatore uno spaccato molto toccante di un dramma che. Dovrebbero scriverlo: questo familiare piuttosto frequente nella società occidentale post sessantottina: il di- festival è riservato ai burocrati che vorzio. Marie ha due figlie, Lucie e Léa, avute dal primo marito belga, che non pagano l’Excelsior. adesso lavora a Bruxelles. Con la figlia grande Lucie ha un rapporto molto Ci sono poi i festival non festival, conflittuale. La figlia è ribelle e torna a casa la sera soltanto per dormire. occasioni cinematografiche, quelle, Non accetta che la madre voglia risposarsi con l’uomo di cui è innamorata, nelle quali le pellicole non contano Samir. L’uomo, di origini magrebine, ha un figlio piccolo, Fouad ,e una mo- più di tanto, ma contano le persone. glie, che è in fin di vita per aver tentato il suicidio dopo aver scoperto l’infedel- In testa le Giornate professionali, tà del coniuge. che sono una specie di congresso na- La ragazza prova sentimenti di angoscia e risentimento nei confronti della zionale degli operatori, e a seguire madre ma anche velati sensi di colpa verso quella povera donna in fin di vita. È kermesse tipo il «Festival del Noir», soltanto al termine del film che l’intero mosaico si compone, che tutto appare nel quale la letteratura «importante» chiaro e lineare. Merito soprattutto della straordinaria regia di Farhadi che ha fa da spina dorsale, culturale, in una curato, altresì, il soggetto e la sceneggiatura. ambiente sofisticato e innevato. I centotrenta minuti della pellicola scorrono senza mai annoiare. Il ritmo è Discorso a parte Capri Hollywood, giusto, senza passaggi a vuoto e sbavature. Marie, che aspetta un figlio dall’uo- e Ischia, le creature di Pascal Vicedo- mo che vorrebbe sposare, lavora in una farmacia vicina alla lavanderia gestita mini che puntano sulla osmosi tra ope- da Samir. I due si sono conosciuti in farmacia e ben presto è nato l’amore. ratori stranieri e operatori nazionali. Si scambiano messaggi d’amore per posta elettronica che sono letti, di na- Sono le uniche occasioni nelle quali scosto, da Lucie. La ragazza è molto gelosa della madre. È terrorizzata dall’i- l’internazionalità dei partecipanti, lega- dea che un nuovo matrimonio possa rivelarsi un ulteriore fallimento. Paventa ta ovviamente anche alla bellezza dei che un terzo marito, figura di riferimento maschile nella sua psiche, possa luoghi, è la spina dorsale delle manife- scomparire dalle loro vite come suo padre e Ahmad, generando nel suo animo stazioni e va a merito di Vicedomini indifeso angoscia e senso di abbandono. aver tenuto la barra dritta su questa spe- Lucie, nonostante Ahmad sia scappato in Iran quattro anni prima, le è mol- cialità. Ci sono ricadute positive? Con to affezionata. Consapevole di questo legame Marie prega l’ormai ex marito di gli americani è difficile lavorare, si sa, aiutarla a ricomporre il dissidio con la figlia e a comprendere le ragioni profon- ma a livello turistico e di diffusione de della sua ostilità verso Samir. delle immagini e dei sapori l’Italia, con La caratterizzazione dei personaggi, anche per merito della caratura degli Vicedomini, almeno esiste nel mondo. interpreti, è davvero eccellente. Il personaggio di Ahmad è interessante. È un Tirando le somme, e premesso che uomo dolce, colto e sensibile, probabilmente ancora innamorato di Marie. For- se ci fosse un reference il coordinamen- se anche lei prova ancora qualcosa per lui. Infatti, secondo Luciè, la madre sta to sarebbe più facile, essendo pochi i con Samir perché assomiglia molto ad Ahmad. professionisti, pochi i sindaci coscien- Marie non prenota l’albergo all’ex marito perché desidera che dorma da lei ziosi, pochi i ministri attenti al proble- segno che il sentimento non è del tutto sopito. Nel frattempo nella lavanderia la ma, gran parte dei festival potrebbero collaboratrice di colore, rispondendo a una telefonata di Lucie fornisce a que- trasformarsi in sagre paesane ed i soldi st’ultima la mail della moglie di Samir permettendo a Lucie di inoltrarle le potrebbero essere spesi meglio. email d’amore tra Samir e la madre. Pochi festival di buon livello ben Ed è a questo punto che scoppia la tragedia, la moglie di Samir tenta il sui- diretti e ben orientati potrebbero in- cidio. Ecco perché Lucie prova un senso di colpa verso quella povera donna. vece contribuire alla cultura naziona- Samir si arrabbia con la sua dipendente incolpandola del dramma che si è con- le ed un serio mercato dei prodotti sumato. In realtà la colpa è soltanto sua. Lui ha tradito la moglie e la sua co- cinematografici, erede del defunto scienza lentamente comincia a rendersene conto. MIFED, potrebbe far rientrare il no- ALDO LIGABÒ stro paese nell’ambito europeo dal quale è purtroppo uscito.

LIBRI NUOVI E VECCHI

L’indugiare della DC, nei primi LA NASCITA DELLA REPUBBLICA IN ITALIA governi repubblicani, a fianco delle sinistre, determinò nel Paese il sorge- re di una vivace opposizione di destra Paradossi, contraddizioni che trovò nell’Uomo Qualunque di Giannini la sua prima aggregazione partitica. Il movimento dell’«omino e ambiguità di una origine nel torchio» dette voce a quell’Italia rimasta silenziosa e appartata durante di GIOVANNI SESSA la marcia trionfale del CLN e spinse De Gasperi verso la stabilizzazione centrista della neonata Repubblica. CON la fine del berlusconismo, alme- giorno svanirono definitivamente la La DC non rinunciò all’antifascismo, no sotto il profilo strettamente politi- tenuta etico-politica dello Stato italia- ma lo declinò in termini diversi dalla co, sono venute definitivamente me- no e quella del nostro popolo. La vulgata resistenziale e, al contempo, no le speranze di quanti, fin dagli al- guerra civile, nel biennio 1943-45, visto il delinearsi della nuova situa- bori degli anni Novanta, si aspettava- ebbe per protagonisti due esigue mi- zione internazionale determinata dal- no che la seconda Repubblica se- noranze: la maggioranza dei nostri la dottrina Truman, si fece interprete gnasse un momento di netta disconti- connazionali rimase alla finestra, de- dei valori dell’anticomunismo. Si nuità rispetto alla prima. Così non è lusa dal fascismo a causa degli esiti giunse così al bimestre maggio- avvenuto: la cosa è talmente acclara- drammatici della guerra ma, al con- giugno 1947: De Gasperi formò il ta, che tale affermazione è lungi tempo, diffidente nei confronti primo governo postbellico senza le dall’essere contestata. In molti si dell’antifascismo conclamato della sinistre. Nacque il centrismo. Nei chiedono quali siano state le ragioni minoranza vincente, quella resisten- mesi successivi, Togliatti, paradossal- che hanno bloccato il cambiamento ziale. Così, riferendosi a categorie mente, era ancora convinto che, pre- politico, istituzionale, sociale del no- sociologiche, è possibile individuare sto, si sarebbe tornati all’unità delle stro Paese. Per tentare di dare rispo- negli ultimi mesi del conflitto un’Ita- forze antifasciste. In realtà, l’antifa- sta esaustiva al quesito risulta indi- lia ribelle, partigiana e repubblichina, scismo resterà il collante sul quale spensabile interrogarsi, in termini di contrapposta a un’Italia renitente, verrà costruito l’arco costituzionale esegesi storica, sull’origine della no- espressione del diffuso atteggiamento che in Italia servì ad escludere la de- stra Repubblica. È quanto fa, con afascista. stra dall’effettivo gioco politico fino analisi puntuali e pertinenti e con al- In quei mesi concitati l’oltranzi- trettanta persuasività d’accenti nelle smo ideologico del Fascismo di Salò conclusioni, lo storico Roberto Chia- faceva da contrappeso all’eterogeneo rini dell’Università di Milano, in un antifascismo del fronte opposto. L’u- libro da poco distribuito per i tipi di nità dei partiti ciellenisti era destinata Marsilio, Alle origini di una strana a dissolversi di fronte alla concretez- Repubblica. Perché la cultura politi- za ineludibile dei problemi legati alla ca è di sinistra e il Paese di destra. ricostruzione, che avevano implica- Si tratta di un testo snello e chia- zioni internazionali. La pressante at- ro, nel quale l’autore impiega la sa- tualità della questione sociale distinse gacia interpretativa che contraddi- dicotomicamente le soluzioni «mode- stingue i suoi precedenti lavori ine- rate» da quelle della sinistra. Il resto renti rispettivamente l’esperienza sa- lo fece il definirsi del mondo bipola- loina, il dibattito ideale costruito at- re. È su queste tematiche che le forze torno al tema della memoria storica antifasciste mostrarono la loro etero- in Italia, e la destra nel panorama po- geneità. La sinistra si divise con la litico del dopoguerra, al fine di giun- scissione di Palazzo Barberini nel gere a una diagnosi relativa allo stato 1947 e con la conseguente nascita del presente delle cose, latrice di una Partito socialista riformista di Sara- possibile terapia dei nostri mali. Il gat. I comunisti, pur legati al «para- tratto genetico essenziale dell’Italia diso» sovietico, agirono politicamen- contemporanea, indelebile durante te per preservare l’unità antifascista l’intera storia repubblicana, è ravvi- attraverso il pragmatismo togliattia- sato da Chiarini nella mancanza di un no, che dette il meglio di sé nell’am- effettivo «accordo sui fondamenti» nistia concessa agli ex fascisti in no- tra le forze politiche della resistenza. me della pacificazione nazionale (in Infatti, come è stato colto anche da realtà, ricorda Chiarini, per conqui- Galli della Loggia, l’8 settembre non stare parte del voto repubblichino al ratificò soltanto la fine del regime, referendum istituzionale del 2 giugno ma la «morte della Patria». Quel 1946). 74 IL BORGHESE Gennaio 2014 agli anni Novanta. Ma, nonostante vuta a Tangentopoli, l’elettore medio si Il nostro destino, pertanto, è quel- ciò, le sinistre e i comunisti, non riu- è sentito nuovamente libero di esprime- lo di morire democristiani? Ci augu- scirono più ad esercitare un ruolo cen- re la sua vocazione politica, tornado a riamo di no. Perché ciò non accada è trale e significativo come quello che guardare a destra. Una destra incapace necessario che le forze di opposizione avevano svolto prima fino al 1947. di tradurre, nell’ultimo ventennio, in un allo stato presente delle cose, in Italia Chiarini mostra come la sinistra da effettivo «ammo-dernamento conserva- ed in Europa, riescano a ritrovare le allora abbia agito politicamente in ter- tore» il consenso ampiamente maggio- coordinate culturali ed esistenziali che mini «azionisti»: attraverso il control- ritario intercettato nelle urne, a causa classi dirigenti dissennate hanno lo dei luoghi della formazione, quali delle ragioni più varie. Il risultato è che obliato e dissipato. Soltanto riferi- la scuola, l’università, i mezzi di co- oggi viviamo un possibile «centrismo» menti intellettuali alti possono con- municazione, effettivamente realizzò di ritorno, vera espressone del Nuovo sentire un ritorno del pensiero di tra- un’egemonia culturale significativa, Regime, quello della governance, che dizione, dell’ideologia italiana, uni- ma si mostrò incapace di agire in pro- rischia di mettere fuori gioco, oltre la che alternative al centrismo fondità sul modo d’essere dell’italia- destra, la stessa sinistra il cui ubi consi- «finanziario» che allunga, da troppo no medio, rimasto nel suo sentire, un stam è stato, per due decenni, l’osses- tempo, le sue ombre sull’Europa. Le «conservatore». sione dell’antiberlusconismo. Senza riflessioni di Chiarini possono aiutare Dopo il crollo del Muro e parallela- Berlusconi che senso può avere una a ricostruire percorsi di ricerca da mente all’uscita di scena della DC, do- sinistra siffatta? tempo interrotti.

1983, dopo la «discesa in campo» del Cavaliere. Si prose- gue affrontando il tema più rilevante per la creazione del Il Nemico mostro Berlusconi, il «fronte moralista». È in questo am- bito che l’odio nei confronti del leader del centrodestra è assoluto cresciuto esponenzialmente. Ci riferiamo alle diverse vi- cende giudiziarie nelle quali Berlusconi è stato inquisito a Psicopatologia causa di rapporti con personaggi poco raccomandabili, dell’antiberlusconismo veri e propri mediatori nei rapporti tra l’uomo di Arcore e escort varie (situazioni nelle quali il Cavaliere ci ha mes- GLI ULTIMI vent’anni della storia d’Italia, nel bene e nel so del suo per aiutare, come meglio poteva, i suoi detrat- male, sono stati segnati in modo pervasivo dalla figura di tori). In questo contesto, i giudizi su di lui mostrano per Silvio Berlusconi. Dapprima come imprenditore, uomo altro un’evidente contraddittorietà; gli si affibbiano, a se- di comunicazione e di sport, poi come politico ed uomo conda dei casi, gli epiteti di: pedofilo, impotente, maschi- di Stato, Berlusconi ha lasciato il segno. Ciò è dimostra- lista o di mandrillo impenitente. Un colpo da novanta alle to dal fatto che egli, ancora oggi, o è amato o è spalle di Berlusconi fu sferrato, in questo ambito, dalla (fortemente e da molti) odiato e detestato. Non c’è dub- allora consorte Veronica Lario con le due lettere a Repub- bio alcuno che la sua persona sia stata, proprio da questi blica. Questi contesti hanno condotto all’apertura del duplici e contrapposti sentimenti, resa «paradigmatica». «fronte somatico-psichico», nel quale si sono distinti de- Berlusconi è il simbolo della politica in senso schmittia- gli psichiatri democratici doc, tra essi Cancrini. La dia- no, fondata sulla netta distinzione delle categorie di ami- gnosi emessa è chiara: Berlusconi è un malato di mente al co e nemico. Tanto i suoi seguaci e ammiratori, quanto i quale non si può permettere di governare, nonostante le suoi detrattori hanno espresso giudizi politici, giuridico- maggioranze assai ampie intercettate in diverse tornate giudiziari su di lui e le vicende in cui è stato coinvolto, elettorali. Intervengano, pertanto, quanto prima giornali- guidati dall’amicizia o dall’inimicizia. Il Cavaliere è così sti e magistrati per chiudere questa intollerabile situazio- divenuto la personificazione del Nemico assoluto. ne. Del resto, se Berlusconi è un malato psichico e come Egli, per il popolo della sinistra dei «diritti dell’uo- imprenditore un truffatore, che valore potrà mai avere il mo», rappresenta una tipologia antropologica inferiore, programma politico del «suo» centrodestra? Semplice- di cui è necessario sbarazzarsi, in quanto incarnazione mente quello di tutelare i «suoi» interessi. dei vizi peggiori della stirpe italica: truffatore, falso, ma- Siamo alla più completa delegittimazione personale e schilista, pedofilo e, per di più, colluso con ogni tipo di politica. Nel 2013 si compie il passo ulteriore: dalla dele- organizzazione malavitosa. Vera e propria incarnazione gittimazione alla negazione. Berlusconi non è più un pe- del male. Come si è giunti a tanto? Cerca di interpretare ricolo politico ed umano, è ormai fuori gioco. Così argo- la paradossale situazione un recente libro di Giuseppe mentavano molti commentatori. Risultato? Alle elezioni Magnarapa, psichiatra e docente dell’Università di Cas- di febbraio il PDL rischiò addirittura di vincere. L’anti- sino, Nemico assoluto. Fenomenologia dell’antiberlu- berlusconismo assoluto, ci spiega Magnarapa, non con- sconismo militante, nelle librerie per Bietti editore (per sente di capire l’universo «Berlusconi» e di sconfiggerlo ordini: 02/29528929). politicamente. Oggi, alla luce delle ultime condanne, sia- Si tratta di un volume agile e di scorrevole lettura nel mo alla scena finale. La vera sorpresa è che da essa ri- quale l’autore ricostruisce le tappe attraverso le quali è schia di essere estromessa, assieme al Cavaliere, la sini- stato creato il Nemico assoluto mediatico. Innanzitutto, si stra degli antiberlusconiani. Dietro le quinte, con le sem- analizza il «fronte giudiziario». Da questo punto di vista bianze della vecchia «balena bianca», si fanno innanzi le si rileva come indagini giudiziarie e processi siano inizia- ombre mondialiste della gvernance. ti, con la sola eccezione di intercettazioni risalenti al GIOVANNI SESSA Gennaio 2014 IL BORGHESE 75

e dell’utopia che ha in sé». Rivendicare un’aspettativa postmaterialista, nella Io sto con la cicala quale ci sia spazio non soltanto utopi- sticamente per i sogni, ma anche per Da una recente «provocazione» contro il turbo una visione ludica, artistica, spirituale della vita è un’esigenza reale che non capitalismo ad un quasi-inedito di Prezzolini può comunque essere disattesa e che anzi può trovare inaspettate conferme. di MARIO BOZZI SENTIERI Curiosità nella curiosità del libretto di Gusmeroli ecco allora una coinci- denza significativa. Quasi in contempo- IL BELLO delle favole è che non tra- l’ambizione di evitare tragedie e soffe- ranea con la pubblicazione di Io sto con montano mai, per la capacità che esse renze all’umanità. la cicala, Cartevive, il periodico hanno di parlare all’animo umano, al di Siamo, è chiaro, all’interno di quel- dell’Archivio Prezzolini - Biblioteca là del tempo e delle condizioni socio- la «cultura della decrescita», più o me- cantonale Lugano, ha pubblicato una culturali. Rito antico e moderno, per no felice, intorno alla quale, in modo rivisitazione della favola di Esopo da dirla con Attilio Mordini, attraverso cui trasversal, molti sperano di costruire i parte di un trentenne Giuseppe Prezzo- «il fanciullo apre l’anima sua alla na- nuovi assetti socio-economici del mon- lini («La favola della cicala e della for- turale investitura della parola umana do (quello più sazio ed appagato), di- mica moderne») apparsa, nel 1912, sul- nel linguaggio evocativo; e tutte le an- menticando che c’è un altro mondo la romana Primavera, «rivista mensile cestralità vengono in lui rimosse e or- ancora costretto a fare i conti con i bi- per i fanciulli e giovinette». dinate alla calda meraviglia dell’esse- sogni primari del sostentamento. La La rilettura, quasi un inedito, visto il re», le favole si offrono tuttavia anche provocazione di Io sto con la cicala è tempo trascorso, conferma non soltanto al gioco delle reinvenzioni/reinter- comunque utile per ripensare sintetica- la freschezza e la modernità di Prezzoli- pretazioni, gioco anch’esso senza tem- mente i limiti, o le ragioni, dell’attuale ni ma anche il suo genio anticonformi- po, in grado spesso di attualizzarne/ sistema economico e sociale. In gioco sta. Di fronte ai giovani lettori, il nostro ribaltarne il messaggio. entrano i temi/valori della crescita infi- ribalta, da par suo, l’interpretazione ras- Tra le più antiche, La cicala e la nita (legata ad un continuo innalzamen- sicurante e moralistica della favola di formica, di Esopo, adattata, nel Seicen- to della produzione e dei consumi), del- Esopo, per difendere, a spada tratta, la to, da Jean de La Fontaine, è tra le più le risorse, della competitività, dell’eti- cicala, immagine del poeta e del pensa- note: da una parte la cicala fannullona, ca, del tempo, sia dal punto di vista del- tore, che, in apparenza, non producono dall’altra la formica laboriosa, con la la formica o da quello della cicala. materialmente nulla, ma che invece - prima condannata, nel gelido inverno, A fronte di una logica produttivisti- scrive Prezzolini - «…fanno vivere tutti alla fame e la seconda garantita dalle ca ed efficientistica, per la quale il tem- quelli che lavorano, con le braccia o riserve accumulate durante un’estate di po pienamente vissuto è quello dedicato no; perché mentre sembrano oziare, le lavoro. La storia, nei secoli, ha manife- al lavoro, alla produzione, al guadagno, loro menti fatate si affaticano intorno stato una chiara «visione della vita e emerge la domanda di un tempo più alle origini e alle armonie di questa no- del mondo», nella quale ad uscirne vin- lento, più intensamente vissuto: «La stra vita, e scoprendole danno a tutti la cente era sempre l’idea del lavoro e lentezza, infatti», scrive Gusmeroli, «ci ragione, di faticare, di soffrire e di vive- della prudenza, contrapposta a quella obbliga a selezionare, a rinunciare al re. Quanta gioia c’è ora nel canto della dell’accidia e della superficialità. superfluo per andare all’essenza delle cicala, dacché la vedete non più oziosa, Il gioco degli opposti e le contin- cose; ci stimola a soffermarci, a stare ma anzi spensieratamente lavoratrice e genze contemporanee, segnate da una nel presente con più intensità, più pro- donatrice! Quanta gioia nel poeta di crisi epocale, hanno ora spinto Fausto fondità, più pienezza». Lentius, profun- comunicare con il cielo e con gli uomini Gusmeroli, un «uomo della terra», dius, suavius («più lento, più profondo, e d’aprir loro un orizzonte più vasto!» docente nel campo agroalimentare, a più dolce») era l’invito di Alex Langer, È evidentemente lontana da Prez- ribaltare le scontate e rassicuranti le- originale figura di ambientalista, che lo zolini qualsiasi visione «sovverti- zioni del passato, intessendo in un contrapponeva al motto olimpico citius, trice». A lui basta «mettere le cose al agile pamphlet (Io sto con la cicala, altius, fortius («più veloce, più in alto, loro giusto posto», secondo quell’i- «Emi», pagg. 61, Euro 4,50) le lodi più forte»). Della cicala tesseva le lodi dea della «qualità» opposta alla della cicala ed appioppando alla for- anche Gianni Rodari: «Chiedo scusa «quantità», che, agli inizi degli Anni mica lavoratrice l’accusa di essere alla favola antica, se non piace l’avara Settanta del ’900, pose alla base del «turbocapitalista». formica. Io sto dalla parte della cicala suo famoso «Mani-festo». Importan- Il «teorema» di Gusmeroli ha una che il più bel canto non vende, regala». te, però, è non pretendere di omolo- sua logica. Nel momento in cui la La filosofia del cricri cricri ha in- gare l’umanità in un’unica visione. In «crisi» (intesa anche nel senso etimolo- dubbiamente un suo fascino, anche se un mondo «normale», qual era quello gicamente più corretto di trasformazio- porta con sé il rischio dell’accidia, l’av- di Prezzolini, c’era spazio per le for- ne, cambiamento) mette in discussione versione ad operare, mista a noia ed miche e per le cicale, secondo il prin- tutte le vecchie certezze (economiche, indifferenza, e quindi la decadenza so- cipio «a ciascuno il suo». Senza asso- ambientali, sociali, etiche, politiche), ciale e personale. L’autore di Io sto con lutizzazioni, senza schemi ideologici, guardare alla cicala può servire - dice la cicala ne è consapevole, mettendo il alla ricerca di un «senso della vita» l’autore - per superare gli eccessi del lettore sull’avviso rispetto ad una vita pieno e complesso: aspettativa produttivismo e dell’accumulazione, fatta di passatempi e di piaceri, insieme tutt’altro che utopistica, a cui ancora per fissare nuovi obiettivi e nuovi para- alle difficoltà «che la costruzione di tendere ben al di là di qualsiasi pole- digmi all’uomo e alla società, con una nuova società complessa comporta mica contingente. 76 IL BORGHESE Gennaio 2014

gimi autoritari, quali quello fascista cora sopravvissuti nell’Unione Sovie- italiano, franchista spagnolo e salaza- tica: «le prime avvisaglie», ha scritto SCHEDE riano portoghese, piuttosto demoniz- Marongiu nel manuale universitario zati nel testo e scorrettamente rag- Chiese e Stati. Dall’età dell’Illumini- gruppati nella categoria dei smo alla Prima guerra mondiale «totalitarismi», e quelli totalitari, ap- (Carocci, Roma 1997), «si videro Vito Lo Curto punto, cioè il nazionalsocialista tede- nell’editoriale della Pravda del 1954. I Totalitarismi nell’Europa sco, il sovietico e le «democrazie po- Nell’organo ufficiale del partito si del Novecento polari» dell’Europa dell’Est. affermava che “l’incoscienza, l’oscu- Ciolfi Editore - 2013 L’autore, epigono (come la mag- rità e l’oscurantismo travestiti da cre- [email protected] - tel.0776/21227 gior parte degli scrittori di manuali di religiosi” non morivano da soli, Pp. 160 - € 15,00 scolastici italiani del dopoguerra) di ma “dovranno essere combattuti per- quella che ancora egli continua a de- sistentemente con tutte le forze” e nel Questo libro, scritto con stile finire «la grande civiltà liberale e 1959 riprese una violenta persecuzio- chiaro e linearmente didattico da un borghese dell’Ottocento europeo» (p. ne (anche contro i battisti), persino docente e preside nei Licei per 51), e che è invece all’origine ideolo- con il ricorso al rafforzamento della destinarlo a manuale per le scuole gica delle esperienze totalitarie nove- propaganda atea ad opera di preti secondarie superiori, è oggi riversato centesche (ad esempio per aver de- apostati. Al momento in cui Kruscev in saggio a seguito del fallimento molito l’articolazione sociale nei cor- lasciò il potere nel 1964 il bilancio della collana editoriale che doveva pi intermedi ed il realismo indotto della nuova persecuzione fu la chiu- ospitarlo. La premessa è d’obbligo dalla combattuta influenza della sura di 12.000 chiese, di 45 monaste- perché, sia nella prima parte, che è Chiesa sul popolo), incappa in molte ri e di 5 seminari» (op. cit., pp. 318- una introduzione di carattere generale di quelle semplificazioni e distorsioni 319). sui fenomeni storici identificati come storiografiche che speravamo in via Secondo il sopracitato Libro nero totalitari («nazismo»,«fascismo» e di superamento, almeno nell’ambito i regimi comunisti hanno poi sulla «comunismo») sia nella seconda, ri- di una editoria «alternativa» come coscienza, soltanto per citare i Paesi servata ad una raccolta di 35 testi an- quella specializzata in medievistica in cui sono state più vittime, il se- tologici funzionali al discorso svolto di Ciolfi editore. Valga un esempio guente numero di morti: URSS, 20 sui totalitarismi europei, sono ravvi- (macroscopico) per tutti. Scrive Lo milioni; Cina, 65 milioni; Corea del sabili molti degli stereotipi propagan- Curto a conclusione del suo capitolo Nord, 2 milioni; Cambogia, 2 milio- distico-ideologici diffusi a piene ma- sul Comunismo: «Possiamo afferma- ni. In un libro destinato alle scuole ni nell’ultimo settantennio nelle no- re che il processo storico della sul totalitarismo sembrerebbe quindi stre aule scolastiche ed universitarie. “destalinizzazione” coincise, sia pu- stato opportuno tenere conto, nell’e- Manipolazioni e semplificazioni, di re in maniera non sempre lineare, conomia degli spazi dedicati ai vari cui sono oggetto, tanto i vinti del No- con quello della “de- approfondimenti, anche di tali entità vecento, cioè i movimenti e regimi totalitarizzazione”, vale a dire della di «esiti sociali», decisamente incom- fascisti (italiani ed iberici), quanto la graduale eliminazione del totalitari- parabili (perché inferiori) a quelli Germania pre-seconda guerra mon- smo nell’URSS» (p. 38). Si tratta di causati dai 12 anni di regime nazio- diale, finita o meno nazionalsociali- un’affermazione che ignora total- nalsocialista e del tutto sconosciuti ai sta, quanto i (presunti) vincitori del mente non soltanto la testimonianza, regimi fascisti della prima metà del secondo dopoguerra, cioè comunisti ormai di larga diffusione editoriale, secolo. e «internazionalisti» vari. dei «dissidenti» dell’ex URSS post- La terza parte del libro di Lo Cur- La prima pecca d’indagine è, ap- staliniana (Vladimir Bukovsky, per to è composto da 18 illustrazioni, per punto, la mancata distinzione fra re- fare un solo nome di quelli ancora lo più fotografie, ma anche vignette e viventi), ma anche delle risultanze de disegni pubblicati in giornali e rivi- Il libro nero del comunismo, il quale ste, che presentano un indubbio inte- ha documentato che le cose non cam- resse, configurandosi come veri do- biarono affatto dopo il 1953. Sem- cumenti che avrebbero dovuto in- mai, fu proprio Nikita Kruscev ad fluenzare di più la parte descrittiva accreditare, grazie alla capillare orga- dell’opera. Fra le altre illustrazioni, nizzazione internazionale della quindi, per rimanere allo stalinismo, «contro-informazione» sovietica e segnaliamo quella intitolata «Un an- del KGB, che i «crimini stalinisti» nuncio della morte di Stalin», nella fossero appunto una «degenerazione» quale si raffigura un militante comu- degli ideali ed obiettivi del marxismo nista italiano mentre sta affiggendo -leninismo delle origini. un manifesto con la scritta: «Stalin è Ad es. sotto il profilo della perse- morto. Onore al GRANDE STALIN». cuzione religiosa, un grande storico Lo Curto giustamente commenta nel- della Chiesa come Cesare Marongiu la didascalia che utilmente correda Buonaiuti (1941-2003) ha completa- ciascuna delle illustrazioni: mente sfatato il mito del c.d. «Trent’anni di dominio incontrastato «comunismo della distensione”. e di martellante propaganda avevano L’avvento nel 1953 alla guida del ormai reso del tutto normali nel mon- PCUS di Kruscev, infatti, peggiorò la do comunista espressioni come quella già grave situazione dei cristiani an- che compaiono nel manifesto di una Gennaio 2014 IL BORGHESE 77 federazione del PCI qui riprodot- sibilmente. L’età monarchica vide il fondata sui valori probi della formula to» (p. 149). Questo come altre reali susseguirsi di ben sette re prima di la- repubblicana, cominciò un lento ma fonti antologiche e documentarie ri- sciare il testimone al periodo d’oro del- inesorabile declino verso la sua ulti- portate nel libro (nella seconda parte, la storia romana: l’età repubblicana. ma fase. ad es., è opportunamente inserita una La repubblica romana aveva un I fasti e i lussi imperiali comin- citazione del volume Analisi del tota- ordinamento giuridico molto equili- ciarono a corrompere i costumi dei litarismo, di Domenico Fisichella, brato, che prevedeva istituti quali: il romani, sia della popolazione sia del- fondamentale per superare le sempli- Senato, i Consolati, le varie Prefettu- le legioni temprate alla guerra nel ficazioni del fenomeno), avrebbero re e Questure. Era previsto, altresì, corso dei secoli. quindi meritato d’influenzare di più che in caso di guerra il potere fosse Nessuno voleva più ne combatte- l’inquadramento complessivo fornito concentrato, per un periodo massimo re, né vivere la dura vita militare del dall’autore per illustrare i totalitari- di sei mesi, nelle mani di un solo dit- legionario. smi nell’Europa del Novecento. tatore. Roma fu costretta ad affidare il GIUSEPPE BRIENZA Una delle ragioni del successo di compito della propria difesa ad altre Roma è da ascrivere senza dubbio alle popolazioni, esterne al limes e a lei Antonio Spinosa sue straordinarie legioni, al comando, sottomesse. Fu l’inizio della sua fine. La grande storia di Roma spesso, di condottieri eccezionali. Uno ALDO LIGABÒ Mondadori (Oscar Storia) - 2000 su tutti, Giulio Cesare. Grazie alle sue Pp. 514 - € 12,00 straordinarie doti di stratega, Roma V. Feltri - G. Sangiuliano conquistò territori immensi, dalla Gal- Una Repubblica senza Patria. Storie Antonio Spinosa (1932-2009) è lia alla Britannia, dalla Spagna all’Egit- d’Italia dal 1943 a oggi stato uno scrittore, giornalista e stori- to raggiungendo un’estensione enorme Mondadori 2013 co italiano. Nella sua lunga carriera per quel periodo. Pp. 292 - € 16,15 ha vinto numerosi riconoscimenti Dopo l’assassinio di Cesare, av- quali il Premio Estense, il Saint- venuto in Senato il 15 Marzo del 43 La storia d’Italia è fatta di divisio- Vincent ed il Bancarella, oltre ad es- a.C., per mano di alcuni congiurati, ni, di guerre di campanile, di odio sere finalista al Premio Strega 1996. Roma fu retta da un triumvirato com- che resiste nel tempo anche quando Uno dei suoi libri più famosi è La posto da Ottaviano, figlioccio di Ce- dei motivi della contesa si è persa la grande Storia di Roma, pubblicato sare, Antonio e Lepido. memoria. L’Italia è un po’ come le dalla Mondadori nel 1996 e recente- Nel 29 a.C. Ottaviano dopo dure due città toscane in perenne contra- mente ristampato in edizione econo- lotte con gli altri triumviri, da cui ne sto, Pisa e Livorno, vicine eppure mica. Il saggio, ben scritto e articola- uscì vincitore, rimase solo al comando. tanto lontane. Quella divergenza in- to, riesce in poco più di cinquecento Il Senato romano abdicò i suoi poteri e comprensibile a un osservatore è for- pagine a narrare la formidabile storia gli conferì il titolo di Augusto. se la cartolina dell’intero Paese che della città eterna, dalla sua fondazio- Così Roma entrò nell’èra dei Ce- ancora cerca una risposta a quell’in- ne alla caduta dell’impero. sari, trasformandosi da Repubblica a dicazione risorgimentale: abbiamo La pubblicistica, su Roma e la Impero. Furono molti gli imperatori fatto l’Italia, ora facciamo gli Italiani. sua storia, è sterminata ma, a parte romani, da Augusto a Tiberio, da Ca- No, gli Italiani non ci sono. Non c’è Storia di Roma di Indro Montanelli ligola a Nerone, da Traiano ad Adria- un comune sentire, non c’è una me- (1909-2001), sono rari i saggi, sia no, da Settimio Severo a Dioclezia- moria condivisa, non c’è una sola fe- pure a carattere divulgativo, dotati di no. Se Roma durante la fase imperia- stività civile che ci unisca. Perfino il una simile chiarezza espositiva. le conobbe il suo apogeo, al tempo ricordo dell’unità ci ha separato, con La sua millenaria storia può esse- stesso, la granitica società romana, una forza politica della stessa mag- re suddivisa in quattro fasi: la Roma gioranza (la Lega) che ha ostacolato monarchica, la Roma repubblicana, le celebrazioni. Perfino quella data la Roma dei Cesari e, infine, la Roma lontana che pure vide proprio il Nord domata. protagonista oggi è contestata da chi Secondo la leggenda, la città della non vorrebbe coabitare con l’altra lupa fu fondata il 21 aprile 753 a.C. parte dello stivale: il Sud. da Romolo, che sarà il suo primo re, Per non parlare poi di altre feste uscito vincitore da una lotta sangui- come il 25 aprile o il 2 giugno. Forse nosa con suo fratello Remo A si sarebbe salvata la retorica del 4 quell’epoca, Roma era un piccolo novembre, ma la politica ha declassa- villaggio di capanne e palafitte sulle to questa festa rendendola di serie B. sponde del fiume Tevere. Così Caporetto, il Piave, il monte Erano tempi grami per i romani, Grappa, appartengono alla geografia quasi sempre in lotta con i popoli vi- e pochi giovani sanno perché piazze cini. Gli abitanti dell’Urbe avevano e strade siano intitolate al generale un serio problema: la popolazione Diaz. femminile era molto scarsa ed indivi- La storia degli anni che vanno duarono la soluzione nel celeberrimo dalla seconda guerra a oggi, ha allar- ratto delle sabine, il più famoso rapi- gato il solco. È una storia di divisioni mento della storia antica. dove Destra e Sinistra sono apparsi Grazie alle donne sabine la popola- come fascismo e comunismo, non zione romana cominciò a crescere sen- soltanto antagonisti ma nemici fino 78 IL BORGHESE Gennaio 2014

alla morte. Dirsi di Destra in Italia «I LIBRI DEL BORGHESE» lo stesso Garibaldi, a spiegare, nel- voleva dire autorizzare a considerarti la sua prefazione, che «Non a caso fascista, e di Sinistra voleva dire pre- questi articoli, che quando furono sentarti come comunista. Tutti lontani Luciano Garibaldi scritti, rappresentavano una stecca da quell’idea di Destra liberale o Si- «Brigate Rosse» nel coro, documentano oggi in ma- nistra riformista presenti in Europa, Per non dimenticare niera lampante le distorsioni e le dove la competizione elettorale non Pref. di Marco Ferrazzoli complicità della stampa, i paurosi ha impedito di cementare un’idea co- Pp. 140 - € 14,00 cedimenti della magistratura, la mune di patria, di rendere universali viltà dei governi che lasciarono al- alcuni valori. Noi siamo il Paese del- NEL suo libro, Luciano Garibaldi, lo sbaraglio la polizia giudiziaria. la contrapposizione. Perfino in tempi immerge il lettore in diciotto capi- Essi costituiscono un’indimentica- quando fascismo e comunismo rap- toli ed una postfazione in cui ven- bile galleria di volti e di nomi: pal- presentano soltanto un passato lonta- gono «ricordati» i cosiddetti «Anni lidi e pavidi esponenti del potere; no e non certo una prospettiva. Ci di piombo», attraverso l’inchiostro spavaldi sovversivi che dall’inerzia siamo divisi tra berlusconiani e anti- utilizzato proprio in quegli anni nel dello Stato ricavavano forza per il berlusconiani non per ragioni politi- suo lavoro di giornalista di inchie- loro progetto; silenziosi eroi come che, non per scelte programmatiche, sta nel noto settimanale Gente. Una Calabresi, Coco e Taliercio». Un ma per principio, per ideologia. Nuo- lettura fluida e intensa che coinvol- libro che fa riflettere, perché i pro- ve ideologie senza storia e senza va- ge. Gli scritti riportati vogliono ren- tagonisti/vittime ci parlano attra- lori eppure efficaci per contrastare il dere una ricostruzione esatta e veri- verso i ricordi discreti dei famiglia- nuovo nemico. tiera di quello spaccato di storia ri, mentre Garibaldi tende alla ri- Se questo è il quadro appare italiana anche attraverso nomi me- cerca della completezza della noti- straordinariamente interessante la let- no conosciuti o dimenticati e rende- zia; induce a riflettere sulle motiva- tura del libro di Vittorio Feltri e Gen- re giustizia e difesa alle vittime del zioni di crudeltà dei terroristi nella naro Sangiuliano. «Siamo legati a terrorismo rosso e ai loro cari. Do- scelta, nelle modalità di trattamento una strana idea della politica. Non lo didi anni di storia italiana (dal 1970 dei loro bersagli; ne condanna la consideriamo lo strumento che do- al 1982) spiegata con articoli, epi- violenza e contemporaneamente si vrebbe permetterci di vivere meglio, sodi, personaggi da non dimentica- siede accanto alle vittime di queste ma una religione, nei confronti della re, come appunto recita il titolo. carneficine riportandone il dolore e quale c’è solo fede cieca e nessuna Articoli dell’epoca e quindi pregni i sentimenti con il perfetto distacco voglia di ragionare. Si procede senza dell’intensità di quel momento sto- tra diritto di cronaca e rispetto delle valutare il proprio interesse, compor- rico che riporta all’atmosfera di persone vittime o inevitabilmente tamento tipico di un Paese che non quel particolare periodo. L’autore trasversalmente colpite anch’esse. sa cosa sia la patria, quindi si attac- intende fare vera informazione, Non a caso l’ultimo capitolo a mo’ ca a un partito, a una confessione quindi con amara costatazione, ac- di postfazione è intitolato «I morti religiosa, talvolta al calcio. Tutto, cantonare e sottolineare al contem- chi li ricorda più?», dando spazio pur di non riconoscersi come popolo po - come ci ricorda nella prefazio- all’«Associa-zione italiana vittime unico e come patria.» Questa è l’a- ne al suo libro - «la controinforma- del terrorismo e dell’eversione con- mara constatazione dei due autori. zione»… che «non fu quella elabo- tro l’ordinamento costituzionale Gennaro Sangiuliano e Vittorio Feltri rata dalla omonima rivista delle dello Stato» (Aiviter), fondata a To- ripercorrono le vicende fondamentali BR, ma quella propinata alla gente rino nel 1985 da Maurizio Puddu; del dopoguerra, dalle origini della della grande stampa e dalla tv di un ulteriore sprone ed appello a non Repubblica fino ai nostri giorni, per Stato.». Luciano Garibaldi esclude dimenticare e - dalle parole di Pud- giungere a una conclusione sconfor- episodi eccellenti firmati dal terro- du - «di non permettere la disper- tante: l’Italia è una Repubblica senza rismo rosso come ad esempio l’as- sione della memoria storica degli patria, che è come dire uno Stato sen- sassinio di Moro (evento cruento eventi». za nazione, fatto da cittadini che si ben noto anche ai giovani lettori) MARIA RITA PARROCCINI riconoscono soltanto nel proprio per privilegiare invece testimonian- gruppo. ze esclusive come l’intervista al Sangiuliano ricostruisce storica- commissario capo della Digos ligu- mente la cronaca dal 1943 agli anni re Salvatore Genova sulla liberazio- ’70. Vittorio Feltri racconta invece gli ne del generale James Lee Dozier, anni più recenti: dall’esperienza del al collega Indro Montanelli (uno centrosinistra di Fanfani alla strategia dei colpiti durante il periodo dei della tensione; da Mani Pulite con le gambizzati) e i ritratti veritieri che inchieste di Antonio Di Pietro alla tolgono odiosi cliché attribuiti in- nascita della Lega e all’avvento di giustamente come nel caso del ma- Silvio Berlusconi sulla scena politica. gistrato Mario Sossi; e ancora il Nessun elemento di unità, nessun profilo e la doppia vita di alcuni sentimento di Patria, nessuna ricerca personaggi dalla parte della barrica- del bene comune. Ma «una lotta sen- ta terroristica come Toni Negri, za quartiere che ha assorbito tutte le Giovanni Senzani o Anna Maria energie, dissanguato lo Stato e immi- Ludmann «la compagna Cecilia». È serito la nazione». GIUSEPPE SANZOTTA 79-80pag(poesie)1_014:Layout 1 17/12/13 14:55 Pagina 79

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FILIPPO CORRIDONI Italia pervertita da demonizzante cultura di tirannica corruzione parlamentare ostaggio. Angosciata, tra cipressi sgomenti, da ineguaglianze sociali. Via Crucis, tra inquiete ombre, scorie del dubbio. Eco di un progetto sociale rivoluzionario, lacerato. Di una ragione per vivere o morire, nel bronzo degli eletti rivendicata. Ma l’apostolato tuo, fulgido olocausto, CARLO BERNARDI da eroico sangue consacrato, sulla patria trincea, Angeli in ospedale ricomporrà le nostre avanguardie, rigenerando trascendenti ideali. Presenze discrete largiscono cure Se Dio non è morto! con buone parole e dolce attenzione. OTTAVIO DI STEFANO Il male distrae Il diritto di esistere spesso oscura Questo messaggio l’ho affidato al vento, il conforto portato perché nei luoghi dove è destinato dalla paziente veglia non esistono saggi ambasciatori, di queste creature. lì c’è solo dolore e carestia. Ma voi, Angeli, Corri pensiero, vola, non vi smarrite raggiungi i desolati accampamenti, sappiate che spesso là dove tante genti la vostra presenza passivamente attendono la morte, lenisce il dolore e con amore dài loro coraggio. e aiuta a guarire. Fa che ai potenti tutti al fine giunga quel sentimento disperato e pio ALESSANDRO CANFORA che estirpi l’odio che rinnega vita. Notte Tutto s’avvera purché la giustizia Notte e sangue di vita sappia donare ancora la speranza e sangue tiepido bolle; a chi non ha diritto all’esistenza. rozzi violoncelli intimi dai suoni profondi tra le tue curve e la tua dolce voce OTELLO FABIANI e sangue tra te e me; Omaggio ar Prof. Piermichele Paolillo a l’Aiuti notte blu volano diavoli ed elfi, E dar primo all’urtimo Infermiere dentro il letto dolcezze e ferite, bianco latte l’amore È notte, pare che n se move gnente ma furioso amore, comincia pur’a piove, piano piano sangue feroce sensuale accesi du lampioni solamente e mille rozzi selvaggi; nun fanno vede manco n marcapiano. cuori nella selva della notte N’ombra, pare che cià in testa n velo, e terra fiumana rossa, gni tanto s’annisconne n d’un portone dolci frutti quannoche ce stà n lampo su ner celo, e conchiglie dorate del mare viso penato e qualche luccicone. e noi due Ripenza a li momenti spensierati teneri momenti e fanciulli, E a tutto quer ch’è bello de natura gioia ed amplessi Quei d’oggi invece so angosciati e papaveri amaranto dove il sole Perché lei porta n braccio na cratura. illumina noi ed il mondo; nella stanza uragani e calme farfalle Nun po’ tenella, nu je po’ da gnente ma fiori e perdizioni, er latte l’ha finito ormai da tanto, dalla nascita, ha chiesto aiuto poi a tanta gente nascitura delle perle porte chiuse, ma forze trova n santo. che avanza tra preziose pietre, Ja rimediato solo quer goccetto dolci tuoi occhi, Mo quella bocca sua puzza de cacio, vaste colline di mare e di stelle sente scoppiasse…r core drent’ar petto, ed accecante sole e dolore. la lassa, ma je dà l’urtimo bacio. 79-80pag(poesie)1_014:Layout 1 17/12/13 14:55 Pagina 80

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CLAUDIO FRANCESCONI ROSANNA IVANA RUSSO L’amore pe l’imigrati Un sogno paradisiaco Ce ne so oprmai de tutti li colori, Sogno di un mondo fatato nun ce so ciovè solo li turchini e me all’ombra fresca a quarchiduno vengheno bollori; di una grande quercia. perché tiè li penzièri piccinini Sogno di un luogo incantato e vorebbe menà co li tortori e me che ispirata dai petali rosa di un fiore quéli che qui so entrati clandestini. compongo versi d’amore. Ma pe’ ‘sta ginìa quàli so i valori? Sì, sogno di un mondo fatato Penso che so parenti a l’aguzzini. di pace fra la gente Poi se ritengheno bòni cristiani, e di un luogo pure se fann’orecchi da mercanti incantato e tratteno ‘ste genti come cani. dove felini e bambini giocano felicemente, sogno di un sorriso fra la gente che mai si spegne. Nun senteno quélo che dice er Papa Sogno un mondo dove si piange solo di gioia fanno figura solo da screpanti. e dove di Dio si adora la gloria. Tu vôi sapè chi so? Va ‘n Chièsa e capa! Sorrido beata e serena nel sonno Roma, 20 maggio 2002 ma, al destarmi, piango perché era tutto un sogno! MIRIANA NIKOLIC Estate Bizzarra LUISA STARTARI SIMONE Se ne sta andando via La parte letteraria questa estate strana, Ai confini di un tristezza immaginaria… la libertà incatenata Eri vicino al cuore ferito come un sasso dal sole troppo grida i sogni perduti, [duro… una donna contro una vita E fra le tue dita il fiume delle primavere attese che non le appartiene diventava un masso di foglie aride e le battaglie sanguinose ancora da fare. che non si ricordavano più delle stelle… Se ne sta andando e va incontro Tu pensavi ai fragili paesi della fantasia. all’autunno incerto Al lungo cammino dell’amore… alle foglie che cadranno alla sorpresa piantata come un chiodo rosso su la tua come le lacrime dal viso [fronte. di una donna e i suoi sogni non realizzati Eccoti scendere verso le baie tranquillo con l’occhio e le battaglie atroci le lacerano l’anima. [vertiginoso… Se ne sta andando come i giorni che passano, ENZA TIRENDI preziose perle che si staccano Un vecchio quaderno una alla volta dalla collana di una donna che continua a combattere Questa penna va veloce e non sa nemmeno perché. scorre ferma tra le righe, Se ne sta andando via lasciando spazi vacanti questa estate bizzarra colora pagine bianche con i suoi sogni impossibili d’inchiostro nero e i desideri della carne e non mi dà tempo di una donna che ha perso se stessa di cogliere ogni parola… durante le guerre Questa penna va troppo veloce che le sono piombate addosso. scorre su e giù Se ne sta andando via su fogli di carta questa estate atroce d’un vecchio quaderno, porta via con sé una vita mai vissuta usato solo per metà di una donna come la rosa non sbocciata che ormai da tempo grazie alle guerre non tenevo fra le mani… che non avevano senso di esistere.

MARIA RITA PARROCCINI La Culla delle Sirene … Fra le onde accarezzate dal vento, si cullano le sirene, nell’abbraccio dei poderosi venti Per proporre poesie per questa rubrica (max 20 si annullano i sensi versi), spedire una email con nome, indirizzo e nu- e si ritrova la magia mero di telefono a: [email protected] con della vita. la dicitura «per il Borghese» COP. BORGHESE n_1_2014:Layout 1 03/12/13 13:17 Pagina 2 À À T T I I V V O O NOVITÀ N NOVITÀ N À T I V À À O T T NOVITÀ N I I V V

O O LA DESTRA NOVA HISTORICA IMPERI Lanfranco Palazzolo NOVITÀ N NOVITÀ N ITALIANA Rivista trimestrale di storia Rivista Quadrimestrale Il Parlamento inutile. Stupidario parlamentare Juan Domingo Perón Felice Borsato Fabio Torriero Rodolfo Vivaldi Una rivista diretta da Roberto de Mattei di Geopolitica e Globalizzazione diretta da Eugenio Balsamo L’ora dei popoli Giorgio Almirante La Destra Guareschi e Céline per nuove sintesi culturali diretta da Fabio Torriero Prefazione di Fabio Torriero Maestro della parola e dell’anima che tornerà Due grandi del’900 pagg. 250 • euro 16,00 Traduzione di Vittorio Bonacci (dopo Berlusconi) À À

pagg. 240• euro 18,00 pagg. 110 • euro 14,00 pagg. 200 • euro 16,00 pagg. 96 • euro 15,00 T T I I V V À À O O T T NOVITÀ N NOVITÀ N I I V V O O NOVITÀ N NOVITÀ N À À T T I I V V O O À À NOVITÀ N NOVITÀ N T T I I

V V Fabio Torriero Julius Evola Julius Evola Julius Evola O O

NOVITÀ N NOVITÀ N Alfredo Covelli Il Mondo (1924 - 1925) Rassegna Italiana Regime Corporativo la mia destra Lo Stato Democratico (1925) (1933 - 1952) (1935 - 1940) Gennaro Sangiuliano Farrel Nicholas Davide Tedeschini Luciano Garibaldi Postfazione di Gennaro Malgieri Il Sereno (1924) A cura di Gian Franco Lami A cura di Gian Franco Lami Vittorio Feltri Mazzuca Giancarlo Senza arte né parte Brigate Rosse A cura di Marco Rossi pagg. 144 • euro 16,00 pagg. 130 • euro 15,00 pagg. 180 • euro 16,00 pagg. 114 • euro 15,00 Una Repubblica senza patria Il compagno Percorsi d’attualità Per non dimenticare tra musei, storia, società Storie d’Italia dal 1943 a oggi Mussolini Prefazione di Marco Ferrazzoli

Prefazione di Antonio De Pascali À À T T

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Cognome e Nome ...... Lucio Dal Buono Filippo de Jorio Antonio De Pascali Francesco Paolo d’Auria La rivoluzione L’albero delle mele marce donna Assunta Almirante QUO Via ...... necessaria (60 anni di politica La mia vita USQUE TANDEM? e di malapolitica in Italia) con Giorgio prefazione di Sforza Ruspoli (crimini dimenticati) Città ...... pagg. 120 • euro 14,00 pagg. 220 • euro 18,00 pagg. 150 • euro 14,00 pagg. 384 • euro 26,00 Tel...... Via G. Serafino, 8 - 00136 Roma - Tel. 06/45468600 - Fax 06/39738771 - e-mail: [email protected] COP. BORGHESE n_1_2014:Layout 1 03/12/13 13:17 Pagina 1

EUROPA ADDIO

MENSILE - ANNO XIV - NUMERO 1 - GENNAIO 2014 - € 7

Salviamo i nostri «marò» del «San Marco» ut. N. 72/2009” N. ut.

ISSN 1973-5936 “Poste Italiane S.p.A. – Italiane S.p.A. 1, comma Roma/A 46) art. “Poste 27/02/2004 n. in L. postale – Spedizione in abbonamento 353/2003 (conv. D.L.