COMUNE DI EUPILIO

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“RIQUALIFICAZIONE PARCO GABBIA” PROGETTO DI FATTIBILITA’ TECNICO ECONOMICA

Relazione geologica ai sensi D.M. 17/01/18 e D.G.R. IX 2616/2011

Lecco – GIUGNO 2018

Dott. Massimo Riva Geologo - c.f. RVI MSM 61H17 E507N - Part. Iva 01776580134 Via Previati 16, 23900 LECCO - Tel (0341) 286095 - Fax (0341) 361843 E-Mail [email protected] - Sito www.sgtl.it – Posta certificata [email protected]

Redatto Verificato Approvato NL MR MR

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INDICE

1. - PREMESSA...... 2 2 - RELAZIONE GEOLOGICA AI SENSI DEL DM 17/01/18 E DELLA DGR IX 2616/2011...... 4 2.1 – INQUADRAMENTO GEOLOGICO - GEOMORFOLOGICO ...... 4 2.2 – INQUADRAMENTO IDROGRAFICO - IDROGEOLOGICO ...... 7 2.3 – INQUADRAMENTO SISMICO ...... 11 2.4 – INQUADRAMENTO CARTOGRAFICO ...... 16 3. - INDAGINI - INFORMAZIONI...... 18 3.1 – CARATTERISTICHE GEOLOGICHE E TECNICHE POZZI COMUNALI ...... 18 3.2 - PROVE PERMEABILITÀ ...... 20 4. - STRATIGRAFIA TERRENI ...... 21 4.1 - MODELLI STRATIGRAFICI ...... 21 4.2 - CARATTERISTICHE GEOTECNICHE DI MASSIMA DEI TERRENI ...... 22 4.3 – CONSIDERAZIONI ...... 22 5. - VALUTAZIONE PROGETTO PRELIMINARE RIQUALIFICAZIONE PARCO GABBIA...... 23 6. - CONCLUSIONE RELAZIONE GEOLOGICA ...... 23

Allegati al testo: Tav. 1 - Ubicazione area scala 1:10.000 e 1:500 Tav. 2 - Carta geologica da PRG scala 1:2.000 Tav. 3 - Carta idrogeologica da PRG scala 1:2.000 Tav. 4 – Progetto Preliminare, planimetria e sezioni scala 1:500 e grafica

1 Relazione geologica, a supporto PROGETTO PRELIMINARE RIQUALIFICAZIONE PARCO GABBIA in COMUNE DI EUPILIO (CO)

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1. - PREMESSA

Per conto dell’Amministrazione Comunale di EUPILIO (CO), è stata redatta la presente relazione geologica a supporto del progetto di “RIQUALIFICAZIONE PARCO GABBIA” in Comune di EUPILIO (CO).

Geograficamente, l’area individuata con il nominativo di PARCO GABBIA è ubicata a SE del Lago del Segrino, nella porzione centrale del territorio Comunale di Eupilio (CO), ad una quota indicativa compresa tra 378 e 393 m s.l.m., e compresa tra Viale Combattenti ad W (strada peri-lacuale sponda Est Lago del Segrino) e Via Roma a S.

Immagine tratta da Google Earth

La riqualificazione ambientale dell’area PARCO GABBIA, prevede la formazione di camminamenti pedonali - ciclabili in cls e ghiaino, e la realizzazione di un attraversamento dell’esistente valletto comunale, nella zona centro occidentale del parco in progetto.

La realizzazione del progetto in esame non comporta attività di scavo, pertanto non sono previste né operazioni di riutilizzo in sito né operazioni di allontanamento e smaltimento del materiale.

Per maggiori dettagli sugli interventi in progetto si rimanda alla TAVOLA 4 allegata a fine testo (stralci) oltre che direttamente a tavole e relazione tecnica di progetto preliminare.

L’area d’intervento è stata oggetto di differenti studi e valutazioni idrogeologiche ed ambientali sia da parte di altri Professionisti sia direttamente da parte dello Scrivente, con particolare riferimento ai Pozzi Comunali 2 Relazione geologica, a supporto PROGETTO PRELIMINARE RIQUALIFICAZIONE PARCO GABBIA in COMUNE DI EUPILIO (CO)

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Idro-potabili esistenti nell’area, denominati Gabbia Vecchio e Gabbia Nuovo, e all’ex area di raccolta differenziata in prossimità del pozzo Gabbia Vecchio. Nel dettaglio, a supporto della presente relazione geologica vengono richiamate informazioni e dati dalle seguenti relazioni tecniche specialistiche, oltre che dalle informazioni a suo tempo fornite dall’Amministrazione Comunale: o STUDIO GEOLOGICO DI SUPPORTO AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO AI SENSI DELL’ART. 57 della L.R. 11/03/2005 N.12 – dell’AGOSTO 2010 – APPROVAZIONE Cons. Comunale n°36 del 05/12/2012 – Pubblicazione su BURL n°36 del 17/04/2013. o Studio idrogeologico per delimitazione aree di rispetto dei pozzi esistenti nel Comune di Eupilio (Co), ai sensi del R.R. n.2 del 24 marzo 2006 – Gennaio 2009 ed APPROFONDIMENTO /INTEGRAZIONE Ottobre 2009 o Progetto adeguamento dei Pozzi Comunali alle prescrizioni Provincia di e ASL in Comune di Eupilio – Agosto 2010 – Interventi effettuati e realizzati al 28/09/2011 – Certificato reg. Esec. 15/11/2011. o Pratica di Deroga alle ZTA pozzi Comunali idro-potabili.

Le opere in progetto si possono assimilare al tipo 2 con vita nominale Vn ≥50 anni (tabella 2.4.1 articolo 2.4 comma 2.4.1 del D.M. 17 gennaio 2018), e si possono individuare in classe d’uso III (art 2.4 comma 2.4.2 del D.M. 17 gennaio 2018 - scelta in relazione alla presenza dei Pozzi Comunali secondo OPCM 3274/2003 e DDUO 19904/2003).

La relazione geologica ha la finalità di:  Valutare il grado di stabilità dell’area in oggetto.  Valutare la situazione stratigrafica e geotecnica preliminare dell’area in oggetto con particolare riferimento alle informazioni geologiche, idrogeologiche, ed alle stratigrafie dei pozzi esistenti.  Valutare la compatibilità tra le opere di riqualificazione del PARCO GABBIA e l’assetto geologico, morfologico, idrogeologico dell’area ospitante.  Valutare la categoria del suolo di fondazione e la classificazione sismica dei terreni;  Assumere il modello stratigrafico e geotecnico dei terreni.  Definire i parametri geotecnici necessari per il dimensionamento delle strutture di fondazione.

Per quanto riguarda l’ubicazione dell’area, si rimanda alla tavola 1, allegata a fine testo.

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2 - RELAZIONE GEOLOGICA AI SENSI DEL DM 17/01/18 E DELLA DGR IX 2616/2011

2.1 – INQUADRAMENTO GEOLOGICO - GEOMORFOLOGICO

Il territorio comunale di Eupilio rientra nel settore delle Alpi Meridionali che costituiscono una porzione relativamente indeformata della catena Alpina, che comprende per lo più formazioni rocciose giurassiche. In questo periodo l’area di Eupilio- era occupata da un bacino marino caratterizzato da una serie di horst (alti strutturali) e graben (zone di fossa), per questo motivo la sedimentazione, sebbene sempre di tipo carbonatico, risulta differenziata.

Nelle zone di alto strutturale si svilupparono successioni per accrescimento carbonatico in situ, le porzioni strutturalmente più basse, per l’elevato approfondimento del bacino e per gli apporti dalle piattaforme circostanti fu sede della deposizione di maggiori spessori di sedimenti. Nel dettaglio, è stato osservato che gli strati immergono prevalentemente verso SW, a inclinazioni variabili da 25-30°.

Le unità litostratigrafiche, che costituiscono il substrato roccioso affiorante nel territorio comunale, sono prevalentemente di tipo carbonatico e interessano l'intervallo geocronologico compreso tra giurassico inferiore e cretaceo, mentre i depositi costituiti da materiali sciolti sono d’età quaternaria. Più precisamente, si ha la presenza di (da Carta Geologica allegata al PGT Comunale e da Studi Geologici specifici effettuati sui Pozzi): o UNITA’ LITOSTRATIGRAFICHE (in ordine cronologico):

• Gruppo del Medolo (Giurassico): comprendente il calcare di (Hettangiano- Sinemuriano) ed il calcare di Domaro (Domeriano). • Il calcare di Moltrasio è costituito da calcari e calcari marnosi di colore grigio scuro , in strati di spessore variabile da 20 a 80 cm, separati da interstrati marnosi -argillosi. La selce, di colore scuro è localmente diffusa in lenti discontinue e noduli irregolari di dimensioni variabili da pochi centimetri fino al metro. • Il calcare di è costituito da calcari grigio progressivamente più chiari verso l’alto della successione sino a diventare di colore grigio -nocciola con giunti ed interstrati marnoso-argillosi. La selce ha distribuzione molto irregolare. Il limite tra calcare di Moltrasio e Calcare di Domaso è molto graduale e di difficile posizionamento. Si ubica laddove la successione diventa più chiara e il contenuto in argilla tende a diminuire. • Rosso Ammonitico Lombardo (Giurassico). Calcari marnosi in noduli allineati o in noduli stratoidi di 5-10 cm, di colore rosso o rosato, più raramente verde, fasciati da abbondanti marne rosso mattone, spesso intensamente bioturbate. • Maiolica (Cretaceo) : calcilutiti bianche di età Titoniana, ben stratificate in strati rinsaldati di 20-50 cm, al cui interno sono stati ritrovati dei nannofossili (Calpionellidi e Coccoliti) affiora con spessori di circa 80 m in corrispondenza della cava di Pietra al limite con il comune di . o DEPOSITI SUPERFICIALI (distinti in base ai fenomeni che hanno concorso alla loro formazione): • Detriti di falda: sono costituiti essenzialmente da accumuli detritici di natura carbonatica, formati da clasti spigolosi prevalentemente di piccolo diametro, anche se sono presenti frammenti lapidei di

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dimensioni metriche, la matrice è scarsa o assente. Questi depositi formano falde detritiche alla base di ripide pareti (vedasi fascia montuosa che borda in sinistra idrografica il Lago del Segrino), e si sono formati per distacco di singoli clasti dalle pareti rocciosi sovrastanti o per crollo e frantumazione di blocchi rocciosi di maggiori dimensioni. • Depositi eluvio-colluviali: affiorano dall’Alpe di Carella fino all’Alpe Fusi. Tali depositi costituiscono una coltre continua e potente, interrotta solo localmente da incisioni vallive dove affiora il substrato roccioso. Essi sono costituiti da frammenti lapidei e da detrito, proveniente da monte, trascinato a valle prevalentemente dall’azione dalle acque superficiali non incanalate con il concorso della gravità. La composizione del deposito è data da frammenti lapidei carbonatici (litotipi che affiorano a monte) immersi in matrice sabbioso fine/limosa/argillosa di colore bruno-rossastro. La percentuale di matrice prevale sulla componente granulare. I clasti hanno dimensioni centimetrica. • Depositi lacustri: essi bordano la sponda lacustre del lago di Pusiano e il Lago del Segrino per un’ampiezza variabile da pochi metri fino a 200 m. Sono costituiti da sabbie-limose, limi ed argille torbose, rappresentano il prodotto di decantazione in acque stagnanti. Lo spessore del deposito diminuisce allontanandosi dalle sponde lacustri verso monte raggiungendo i valori massimi di alcune decine di metri nei pressi del lago di Pusiano (zona a sud della foce del Torrente Lambrone). • Depositi fluvio-glaciali: affiorano lungo la fascia di passaggio tra pianura e area pedemontana tra quota 350-250 m. Sono dovuti all’azione dei torrenti di origine glaciale che hanno trasportato e depositato ingenti quantità di materiale. I depositi osservati sono costituiti da sabbie e ghiaie

stratificate con ciottoli subarrotondati di natura poligenica. • Depositi glaciali: affiorano lungo l’intera fascia pedemontana del territorio comunale estesa in direzione E-W, compresa tra le quote 650-300 m s.l.m. Questi depositi sono dovuti all’accumulo laterale derivato dall’azione erosiva dei versanti operata dai grandi ghiacciai Quaternari che dalla Valtellina scendevano lungo il solco del Lario superando il promontorio di Bellagio ed incanalandosi lungo la Valassina fino a raggiungere la pianura comasca. Questi depositi sono costituiti da ghiaie e sabbie con ciottoli di differente natura (cristallina e calcarea) immersi in matrice avente granulometria variabile da limo sabbioso a limo. • I depositi fluviali (attuali e recenti) sono costituiti da ghiaie, ciottoli ed accumuli di blocchi più o meno arrotondati, con matrice sabbiosa da scarsa ad abbondante, moderatamente selezionati, localmente con intercalazioni di lenti sabbiose. Lo spessore di tali depositi è eseguo ed è presente in corrispondenza dei torrenti attuali o nelle loro immediate vicinanze Questi depositi si ritrovano lungo i principali alvei dei torrenti. • I depositi dei conoidi di deiezione sono costituiti da ciottoli grossolani con abbondante matrice sabbiosa e stratificazione appena accennata parallelamente al pendio. Alternano banchi con clasti più spigolosi con altri con matrice più abbondante. Allontanandosi dall’apice delle conoidi la granulometria la granulometria dei depositi tende a diminuire. Nel complesso i depositi superficiali occupano quasi tutta la zona pedemontana e pianeggiante del territorio comunale. Particolare importanza riveste, ai fini della caratterizzazione di un territorio nella sua vocazione all'urbanizzazione, la rappresentazione di una serie di fenomeni d’evoluzione delle forme del territorio, al

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Studio Geologico Tecnico Lecchese – www.sgtl.it seguito del disfacimento degli elementi morfologicamente rilevati, della rielaborazione dei depositi e delle azioni degli agenti atmosferici.

L’area denominata PARCO GABBIA si trova in una zona ove si ha la sovrapposizione, non netta e non regolare di depositi di origine lacustre sui depositi di origine morenica. Nelle Tavole, Tavola Geologica allegata al PGT (al quale si rimanda per dettagli), e nella Carta Geologica allegata alla “Relazione Idrogeologica relativa ai Pozzi gabbia vecchio e Gabbia Nuovo” dell’anno 2002 (vedere stralcio immagine a seguire), l’area PARCO GABBIA sembra inclusa in depositi MORENICI, sebbene nelle successive ricostruzioni stratigrafiche sia evidente la presenza di depositi LACUSTRI superficiali.

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2.2 – INQUADRAMENTO IDROGRAFICO - IDROGEOLOGICO

Inquadramento Idrografico Il reticolo idrografico che caratterizza il comune di Eupilio è molto semplice, comprende due valli principali, molto incise con decorso N-S che confluiscono nel lago di Pusiano e dal lago del Segrino con i suoi immissari che sono di breve lunghezza e dall’emissario che convoglia le acque dello specchio lacustre del Segrino nel più grande lago di Pusiano.

I sottobacini che confluiscono direttamente nel lago di Pusiano sono stretti ed allungati e si impostano lungo le principali linee di debolezza tettonica, l’azione erosive delle acque è visibile prevalentemente nel tratto pedemontano, dove le valli si impostano su depositi sciolti

Tutti i corsi d’acqua, tranne l’emissario del Lago del Segrino, sono a regime periodico e discontinuo, legato alle precipitazioni meteoriche, caratterizzati da piene improvvise e periodi di secca, con tempi di corrivazione piuttosto bassi data l’elevata acclività del pendio e la vegetazione discontinua.

L’area PARCO GABBIA è interessata dal passaggio di un tratto di valletto Comunale che deriva le acque da monte e dalla vicina Sorgente Mariaghella (opere di troppo pieno della sorgente) al lago del Segrino. Per maggiori dettagli si rimanda agli stralci della Cartografia di riferimento riportati nei seguenti paragrafi.

Il lago del Segrino ha una profondità massima di 9 m ed è alimentato oltre che da corsi idrici superficiali anche da una sorgente interna al lago che è di origine carsica. La formazione di questo specchio lacustre è stata facilitata inoltre dalla presenza di una piccola morena che lo confina lungo il lato meridionale.

Inquadramento Idrogeologico Nella carta idrogeologica allegata allo studio per il PRG di Eupilio, le formazioni esistenti sono state differenziate in 4 unità, rispettivamente una riguardante l’ammasso roccioso e tre riguardanti i depositi sciolti, riconosciute attraverso la stima della loro permeabilità.

La permeabilità di un ammasso lapideo e di un terreno, è determinata dalla presenza di vuoti comunicanti fra loro in modo continuo, così da permettere il flusso di un fluido (acqua, aria, ecc.) attraverso l’ammasso o nel terreno. Per quanto concerne le rocce lapidee la permeabilità è determinata dalla somma della permeabilità della roccia propriamente detta (cioè del litotipo, ad esempio calcare, marna, ecc.) e dalla permeabilità che deriva dallo stato di fessurazione dell’ammasso (dovuto alla presenza di superfici di stratificazione, fessure e soprattutto in quest’area il carsismo). La prima è denominata permeabilità primaria, mentre la seconda permeabilità secondaria. Un ammasso è sempre interessato da un certo grado di fessurazione e la permeabilità ad esso dovuta è di gran lunga superiore a quella derivante dalla natura della roccia; pertanto quest’ultima viene generalmente trascurata. Diversamente da quanto sopra affermato, nei terreni la permeabilità non è dovuta alla fessurazione, ma i vuoti conseguono alla porosità che è una caratteristica strettamente dipendente dalla granulometria, dalla tessitura e dallo stato di addensamento.

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Le formazioni presenti nell’area, nella carta idrogeologica allegata allo Studio geologico di supporto al Piano Regolatore Generale (1996), sono state suddivise in: o Unità 1: rocce a permeabilità mediocre - calcari, ben stratificati, fratturati e carsificati, con permeabilità mediocre, essenzialmente per fessurazione e carsismo (10 -4 - 10 -5 cm\sec). o Unità 2: terreni ad elevata permeabilità -terreni superficiali incoerenti e grossolani, depositi alluvionali torrentizi e fluvioglaciali, coni di deiezione, falde di detrito, con coefficiente K=10 -2 \10 -3 cm\sec. o Unità 3: terreni a media permeabilità -depositi glaciali quaternari: accumuli morenici a granulometria eterogenea, talora misti a detriti di falda, con abbondante presenza di matrice fine, con permeabilità medio-bassa , il coefficiente di permeabilità è stato stimato pari a K= 10 -4\10 -5 cm\sec. o Unità 4: terreni a permeabilità nulla -depositi argillosi, argilloso-limosi; depositi palustri-lacustri. essi sono localizzati in prossimità dei due specchi lacustri del Segrino e di Pusiano. (coefficiente di permeabilità K= 10 -6\10 -7 cm\sec)

I principali deflussi idrici profondi sono diretti da Nord verso Sud ed avvengono per lo più al contatto tra depositi superficiali e substrato roccioso. Nelle fascia montuosa data l’elevato grado di carsismo del calcare di Moltrasio le vie di deflusso preferenziale sono rappresentate da condotti carsici profondi e da fratture presenti all’interno del substrato roccioso.

Sulla base delle informazioni delle stratigrafie dei Pozzi Comunali, già nella relazione Idrogeologica del 2002

era stata proposta una sezione idrogeologica che correla l’area in oggetto (PARCO GABBIA) con il pozzo Segrino a N. la sezione viene riportata nella seguente immagine.

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Si può rilevare quanto segue: o L’orizzonte superficiale è caratterizzato da depositi costituiti da materiale fine (limo o argilla) a permeabilità bassa o nulla, caratteristico sia dei depositi di origine lacustre-palustre (che affiorano nei settori laterali del lago del Segrino) che degli strati superficiali più o meno alterati dei depositi morenici di origine glaciale (affioranti a Sud del lago del Segrino). o Lo spessore dei depositi superficiali è condizionato dall’andamento nel sottosuolo del substrato calcareo che si rinviene con certezza solo nel pozzo Segrino, in un settore prossimo al versante, a partire da una profondità di circa 10 m dal p.c, mentre in prossimità dei pozzi Gabbia si ha una profondità del substrato che è ipotizzata oltre i 35 – 40 m da p.c. o In contatto eteropico con i depositi lacustri-palustri nei quali la circolazione idrica è scarsa o nulla, vi sono i depositi glaciali costituiti in prevalenza da ghiaia in presenza di una matrice fine più o meno abbondante che possono raggiungere spessori nell’ordine di circa 30 m (c/o pozzo Gabbia Nuovo); o In base unicamente alle osservazioni stratigrafiche gli acquiferi captati presentano caratteristiche proprie di una falda in pressione, in quanto la superficie piezometrica si attesta a quote mediamente superiori rispetto a quelle del tetto delle ghiaie; solo successivamente a periodi particolarmente siccitosi la falda assume caratteri freatici qualora la quota piezometrica scenda di una decina di metri, inferiormente alla base dell’orizzonte superficiale. o L’alimentazione della falde captate dai pozzi comunali è dovuta in parte all’infiltrazione delle

acque meteoriche nell’ambito dei depositi quaternari maggiormente permeabili che si verifica nel settore pedemontano in corrispondenza del contatto con le rocce del substrato che costituiscono i ripidi versanti che bordano il lago del Segrino; inoltre, una significativa percentuale delle acque sotterranee circolanti proviene presumibilmente anche dalla circolazione idrica profonda che avviene nell’ambito del sistema di fratture carsiche del substrato roccioso.

Informazioni ricavae da Studi idrogeologici pozzi Comunali (Studio perimetrazione OTTOBRE 2009) o In base ad informazioni raccolte presso l’ufficio tecnico del comune di Eupilio, ed in base alle schede tecniche delle pompe installate, si possono considerare i seguenti valori di portata d’esercizio e massima per i due pozzi presenti nell’area in oggetto: Pozzo Q esercizio Q max N° 1 – Gabbia Vecchio 3 l/s 10.56 l/s N° 2 – Gabbia Nuovo 3 l/s 10.56 l/s

o GRADIENTE IDRAULICO - A partire dalla sezione stratigrafica precedentemente riportata, è stato ricostruito nel dettaglio (quote p.c. e falda nei 3 pozzi a pozzi spenti – livello statico) un gradiente idraulico di 2,76*10 -3 m o CARATTERISTCHE ACQUIFERO - Le caratteristiche idrogeologiche dell’acquifero, in particolare permeabilità e trasmissività, sono state valutate a partire dalle prove di portata eseguite il 31.10.2008

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nei tre pozzi in oggetto. I pozzi Gabbia Vecchio e Gabbia Nuovo, data l’estrema vicinanza, sono reciprocamente influenzati. Si è potuto notare che il funzionamento di uno solo dei due pozzi comporta l’abbassamento del livello di falda circa alla stessa quota anche nel pozzo vicino. In base a tali risultati, è stata eseguita una prova di risalita del livello della falda spegnendo i pozzi n°1 e 2 contemporaneamente. o Permeabilità k dell’acquifero di 1x10 -4 m/s (da prove di pompaggio). o Trasmissività (calcolata a partire dal valore di permeabilità mediante la relazione: T=k*H In cui H [m] è lo spessore dell’acquifero ricavato dalla stratigrafia e dalla misura del livello statico) compresa tra 5x10 -4 e 1.5x10 -3 m 2/s.

o FASCE DI RISPETTO POZZI – Le fasce di rispetto dei pozzi è stato oggetto di uno studio Idrgeologico nell’Ottobre 2009, tramite apposito programma - WhAEM 2000 (Wellhead Analytic Element Model), rilasciato nell’Agosto 2007 dall’U.S. EPA (Unite States Environment Protection Agency) che è un sistema di modellazione del flusso falda di pubblico dominio ed open source, adatto per rappresentare sistemi di flusso regionali ed interazioni tra acque superficiali e di falda. Fu progettato inizialmente per facilitare la delineazione delle zone di cattura ed aree di protezione in appoggio ai Programmi (WHPP) Wellhead Protection Program e (SWAP) Water Assessment Planning per fonti di approvvigionamento di acqua di pubblico negli Stati Uniti. La modellazione idrogeologica per un pozzo o per un sistema di pozzi, incluse le influenze delle condizioni a contorno (compresi fiumi, ricarica, e contatti impermeabili), è portata a termine usando il metodo degli elementi analitici, che sono funzioni matematiche (reali o

complesse) atte a rappresentare gli oggetti idrogeologico in un modello di flusso sotterraneo. Il metodo degli elementi analitici per la modellazione della falda acquifera regionale fu sviluppato alla fine degli anni settanta da Otto Strack all'Università di Minnesota (Strack e Haitjema, 1981). Gli elementi analitici vengono descritti matematicamente in maniera particolareggiata nel “Groundwater Mechanics” di O. D. L. Strack, Prentice Hall, 1989, mentre la struttura teoretica e di base per il metodo degli elementi analitici è descritta nel testo “Analytic Element Modeling of Groundwater Flow” di M. Haitjema, Stampa Accademica, 1995. Alla base del metodo agli elementi analitici si trovano due concetti fondamentali: 1. l’approssimazione bidimensionale, che semplifica il modello ad un sistema bidimensionale in quanto la componente verticale del flusso viene ritenuta trascurabile e pertanto il carico piezometrico risulta variabile solo durante le direzioni trasversali; 2. il concetto di potenziale di deflusso, per il quale il vettore di deflusso può essere espresso come il gradiente del potenziale scalare. Per maggiori dettagli sulla metodologia si rimanda alla citata relazione idrogeologica. La fascia di rispetto dei pozzi deve corrispondere almeno all’isocrona 60 gg, indicata come riferimento nella vigente normativa, D.G.R. n°6/15137 del 27 Giugno 1996. La zona di rispetto proposta per i pozzi del Comune di Eupilio, calcolata con metodo agli elementi analitici e considerando portate emunte pari alle Q max delle pompe, corrisponde all’area delimitata dall’isocrona 60 gg, secondo normativa.

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2.3 – INQUADRAMENTO SISMICO

2.3.1 Inquadramento sismico generale La nuova classificazione sismica della Regione Lombardia, DGR. n. X/2129 del 11/07/14, inserisce il Comune di Eupilio in zona sismica 4 , con Ag Max pari a 0,048213 g.

Mappa di classificazione sismica della Regione Lombardia (Luglio 2014)

INQUADRAMENTO NORMATIVO VIGENTE

La metodologia per la valutazione dell’amplificazione sismica locale in adempimento a quanto previsto dal D.M. del 14 gennaio 2008, della D.G.R. n. 14964 del 7 novembre 2003 e del d.d.u.o n. 19904 del 21 novembre 2003, si basa su tre livelli successivi di approfondimento, in funzione della zona sismica di appartenenza e degli scenari di pericolosità sismica locale. Il comune di Eupilio è dotando di uno studio di approfondimento sismico di primo livello, eseguito in ambito di stesura del PGT.

Sulla base dell’inserimento del Comune di Eupilio in classe sismica 4, non è necessario prevedere approfondimenti sismici di secondo e terzo livello per le categorie di edifici in oggetto e per il comune utilizzo degli stessi, sebbene la nuova normativa D.g.r. 10 ottobre 2014 – n X/2489 preveda un approfondimento sismico di secondo livello in relazione all’inclusione della stessa area di progetto in zona di amplificazione sismica Z4c“zona morenica con presenza di depositi granulari e/o coesivi (comprese coltri loessiche)“.

Ai fini della definizione dell’azione sismica ai sensi delle NTC2018, deve essere valutata l’influenza delle azioni litologiche e morfologiche locali sulle caratteristiche del moto del suolo in superficie mediante studi specifici di risposta sismica locale o, in mancanza di tali studi, mediante una classificazione dei terreni compresi tra il piano d’imposta delle fondazioni degli edifici/opere e un substrato rigido di riferimento.

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La classificazione sismica dei terreni può essere basata sulla stima dei valori della velocità media delle onde sismiche di taglio Vs; in base alle grandezze sopra definite s’identificano le seguenti categorie del suolo di fondazione (tab 3.2.II Ntc2018):

A) Ammassi rocciosi affioranti o terreni molto rigidi , caratterizzati da valori di velocità delle onde di taglio superiori a 800 m/s, eventualmente comprendenti uno strato di alterazione con spessore massimo pari a 3 m; B) Rocce tenere e depositi a grana grossa molto addensati o terreni a grana fina molto consistenti , caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di velocità equivalente compresi tra 360 m/s e 800 m/s; C) Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti, con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di velocità equivalente compresi tra 180 e 360 m/s; D) Depositi di terreni a grana grossa scarsamente addensati o terreni a grana fina scarsamente consistenti , con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di velocità equivalente compresi fra 100 e 180 m/s; E) Terreni dei sottosuoli di tipo C o D, con profondità del substrato non superiore a 30 m. ;

Per la definizione univoca della categoria di terreno di fondazione in oggetto si fa essenzialmente riferimento alle due stratigrafie dei pozzi Comunali presenti entro l’area PARCO GABBIA, ovvero il Pozzo Gabbia Vecchio ed il Pozzo Gabbia Nuovo, precedentemente riportate, IN ASSENZA DI INDAGINI SISMICHE SPECIFICHE. Sulla base delle stratigrafie possibile individuare uno spessore superiore ai 30 m dei depositi di copertura del substrato roccioso, ma non risulta possibile definire l’effettiva velocità di propagazione delle onde S e/o le caratteristiche geotecniche degli stessi depositi (assenza indagini specifiche).

Risulta pertanto possibile ascrivere i depositi esistenti alle Categorie B, C, o D (più probabilmente B o C in relazione alla granulometria ed alla composizione dei depositi). In relazione alla impossibilità di definire univocamente la categoria dei depositi, i calcoli delle azioni sismiche e degli stati limite sono state effettuate per le Categorie B, C, e D. Per la definizione univoca della categoria dei depositi si dovrà valutare la realizzazione di una apposita indagine sismica tipo MASW.

2.3.2 ANALISI DELLA CATEGORIA TOPOGRAFICA AI SENSI DELLE NTC 2018 Se consideriamo come superficie di riferimento il piano fondazioni possiamo applicare una geometria semplificata al caso in esame, attribuendo al sito una categoria topografica “T1”, ossia superfici pianeggianti o con inclinazione i <15° (rif. tab. n. 3.2.III – Categoria Topografica NTC2018).

La topografia è stata verificata a scala locale (1:100), e su D.B.T. Comunale alla scala 1:1.000.

2.3.3 VALUTAZIONE POSSIBILITA’ LIQUEFAZIONE TERRENI INDOTTA DA SISMA Si definisce liquefazione, la riduzione di resistenza e/o rigidezza causata durante il sisma, dall’aumento delle pressioni interstiziali in terreni saturi non coesivi, tale da provocare deformazioni permanenti significative o persino da indurre nel terreno una condizione di sforzi efficaci quasi nulli. Ciò può avvenire nei depositi di sabbie fini sciolte quando, sotto l’azione dei carichi applicati o di forze idrodinamiche, la pressione dell’acqua dei pori aumenta progressivamente fino ad eguagliare la pressione totale di confinamento, cioè fino a quando gli sforzi efficaci si riducono a zero. La liquefazione di un deposito può avvenire sia in condizioni statiche sia sotto sollecitazioni dinamiche.

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La normativa vigente (NTC D.M. 17/01/18) prevede che la verifica a liquefazione può essere omessa quando si manifesti almeno una delle seguenti circostanze: 1. Accelerazioni max attese al piano campagna in assenza di manufatti (condizioni di campo libero) < 0.1g; 2. Profondità media stagionale della falda superiore a 15 m dal piano campagna, per piano campagna sub-orizzontale e strutture con fondazioni superficiali;

3. Depositi costituiti da sabbie pulite con resistenza penetrometrica normalizzata ( N1)60 > 30 oppure qc1N > 180 dove

(N1)60 è il valore della resistenza determinata in prove penetrometriche dinamiche (Standard Penetration Test)

normalizzata ad una tensione efficace verticale di 100 kPa e qc1N è il valore della resistenza determinata in prove penetrometriche statiche (Cone Penetration Test) normalizzata ad una tensione efficace verticale di 100 kPa; 4. Distribuzione granulometrica esterna alle zone indicate nella Figura 7.11.1(a) nel caso di terreni con coefficiente di uniformità Uc < 3,5 ed in Figura 7.11.1(b) nel caso di terreni con coefficiente di uniformità Uc > 3,5.

Per il terreno in oggetto, si ritiene verificato il punto 1 in quanto; • la nuova classificazione sismica della Regione Lombardia, DGR. n. X/2129 del 11/07/14, che è entrata in vigore dal 15 ottobre 2015, inserisce il comune di Eupilio nella zona sismica 4, con Ag Max pari a 0,048213 g che moltiplicato per 1.8 – massimo fattore correttivo per i terreni di categoria D (cautelativamente peggiore) come indicato di seguito, e per 1.0 – fattore correttivo per topografia con inclinazione massima 15° (T1) , da 0.0867834 g inferiore a 0.1g .

Risultano quindi verificate le condizioni di possibile omissione della verifica alla liquefazione di cui al punto 1 delle circostanze delle circostanze precedentemente elencate.

2.3.4 AZIONI SISMICHE E PARAMETRI SISMICI CARATTERISTICI Le azioni sismiche di progetto , si definiscono a partire dalla “pericolosità sismica di base del sito” di costruzione, che è descritta dalla probabilità che, in un fissato lasso di tempo (“periodo di riferimento VR”), in detto sito si verifichi un evento sismico di entità pari ad almeno un valore prefissato; la probabilità è denominata “Probabilità di eccedenza o di superamento nel periodo di riferimento (P VR )”.

Ai fini delle NTC 2018, le forme spettrali sono definite, per ciascuna delle probabilità di superamento nel periodo di riferimento a partire dai valori dei seguenti parametri su sito di riferimento rigido orizzontale:

• ag accelerazione orizzontale massima al sito; • Fo valore massimo del fattore di amplificazione dello spettro in accelerazione orizzontale;

• T* C periodo di inizio del tratto a velocità costante dello spettro in accelerazione orizzontale

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Nei confronti delle azioni sismiche, gli stati limite, sia ultimi che di esercizio, sono individuati riferendosi alle prestazioni della costruzione nel suo complesso, includendo gli elementi strutturali, quelli non strutturali e gli impianti. Gli stati limite ultimi dinamici (SLU) sono: • Stato limite di salvaguardia della Vita (SLV): a seguito del terremoto la costruzione subisce rotture e crolli dei componenti non strutturali ed impiantistici e significativi danni dei componenti strutturali cui si associa una perdita significativa di rigidezza nei confronti delle azioni orizzontali; la struttura conserva invece una parte della resistenza e rigidezza per azioni verticali e un margine di sicurezza nei confronti del collasso per azioni sismiche orizzontali. • Stato Limite di prevenzione del Collasso: a seguito del terremoto la costruzione subisce gravi rotture e crolli dei componenti non strutturali ed impiantistici e danni molto gravi dei componenti strutturali; la costruzione conserva ancora un margine di sicurezza per azioni verticali ed un esiguo margine di sicurezza nei confronti del collasso per azioni orizzontali. Gli stati limite di esercizio (SLE) da considerare sono: • Stato Limite di Operatività (SLO): a seguito del terremoto la costruzione nel suo complesso, includendo gli elementi strutturali, quelli non strutturali, le apparecchiature rilevanti alla sua funzione, non deve subire danni e interruzioni d’uso significativi. • Stato Limite di Danno (SLD): a seguito del terremoto la costruzione nel suo complesso, includendo gli elementi strutturali, quelli non strutturali, le apparecchiature rilevanti alla sua funzione, subisce danni tali da non compromettere significativamente la capacità di resistenza e di rigidezza nei confronti delle azioni verticali ed orizzontali, mantenendosi immediatamente utilizzabile, pur nell’interruzione d’uso di parte delle apparecchiature. Qualora la protezione nei confronti degli stati limite di esercizio sia di prioritaria importanza, i valori di PVR forniti in tabella devono essere ridotti in funzione del grado di protezione che si vuole raggiungere.

Determinazione dei parametri e dei coefficienti sismici Al fine di valutare i parametri sismici caratteristici è stato utilizzato un software d’elaborazione (“ps” della Geostru), secondo i dati di input riportati di seguito. • Coordinate geografiche decimali: lat. =45,821838 Long. = 9,268371 • Classe d’uso dell’edificio: III. (scelta in relazione alla presenza dei Pozzi Comunali secondo OPCM 3274/2003 e DDUO 19904/2003) • Vita Nominale (ipotizzata): 50 anni • Opzione di calcolo: Stabilità dei pendii e fondazioni • Categoria Topografica Categoria T1 (da morfologia locale, rif. Tab. 3.2.IV NTC)

Una volta identificate le coordinate geografiche, si determina la maglia di riferimento in base alle tabelle dei parametri spettrali fornite dal ministero e, sulla base della maglia interessata, si determinano i valori di riferimento del punto come media pesata dei valori nei vertici della maglia, moltiplicati per le distanze del punto. Dall’elaborazione successiva otteniamo i tre valori caratteristici (a g, F 0, T C*) che definiscono le forme spettrali e che sono di seguito tabulati:

STATO LIMITE Tr (anni) ag (g) F0 Tc* (s) SLO (Operatività) 45 0,022 2,577 0,178 SLD (Danno) 75 0,027 2,598 0,195 SLV (Salvaguardia Vita) 712 0,054 2,664 0,288 SLC (Prevenzione Collasso) 1462 0,065 2,711 0,305

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Il passo successivo consiste nella valutazione di amax (accelerazione massima attesa al sito), in pratica si tratta di “modificare” la forma spettrale del sottosuolo di categoria A, attraverso un coefficiente stratigrafico (Ss), un coefficiente topografico (St) e un coefficiente in funzione della categoria (Cc) che modifica il valore del periodo TC. Nel nostro caso inserendo i dati di input sopra esposti si ottengono i seguenti coefficienti correttivi per le diverse categorie di depositi: Coefficiente Stratigrafico (Ss) Categoria B = 1.2 - Categoria C = 1.5 - Categoria D = 1.8 Coefficiente Topografico (St) = 1.0 (per categoria Topografica T1 )

STATO LIMITE Cc (B) Cc (C) Cc (D) SLO (Operatività) 1,56 1,86 2,96 SLD (Danno) 1,53 1,80 2,83 SLV (Salvaguardia Vita) 1,41 1,58 2,33 SLC (Prevenzione Collasso) 1,40 1,55 2,26 I coefficienti ottenuti per le diverse categorie di depositi sono i seguenti:

DEPOSITI CATEGORIA B

STATO LIMITE Amax (m/s) βs Kh Kv SLO (Operatività) 0,256 0,200 0,005 0,003

SLD (Danno) 0,317 0,200 0,006 0,003 SLV (Salvaguardia Vita) 0,632 0,200 0,013 0,006 SLC (Prevenzione Collasso) 0,764 0,200 0,016 0,008

DEPOSITI CATEGORIA C

STATO LIMITE Amax (m/s) βs Kh Kv SLO (Operatività) 0,320 0,200 0,007 0,003 SLD (Danno) 0,396 0,200 0,008 0,004 SLV (Salvaguardia Vita) 0,789 0,200 0,016 0,008 SLC (Prevenzione Collasso) 0,955 0,200 0,019 0,010

DEPOSITI CATEGORIA D

STATO LIMITE Amax (m/s) βs Kh Kv SLO (Operatività) 0,384 0,200 0,008 0,004 SLD (Danno) 0,475 0,200 0,010 0,005 SLV (Salvaguardia Vita) 0,947 0,200 0,019 0,010 SLC (Prevenzione Collasso) 1,146 0,200 0,023 0,012

Si ricorda che il rispetto dei vari Stati Limite viene considerato conseguito dalle NTC: • Nei confronti di tutti gli Stati Limite Ultimi (SLU), quando siano soddisfatte le verifiche relative al solo Stato Limite di salvaguardia della Vita (SLV) • Nei confronti di tutti gli Stati Limite di Esercizio (SLE), quando siano rispettate le verifiche relative al solo Stato Limite di Danno (SLD)

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2.4 – INQUADRAMENTO CARTOGRAFICO

Nella vigente cartografia da P.G.T. l’area in oggetto risulta così inquadrata: • Carta della Pericolosità Sismica Locale – PSL - L’area in esame, e le zone vicina a contorno, sono comprese nella Zona morenica con presenza di depositi granulari e/o coesivi – Z4c – con possibile amplificazione di tipo litologico e geometrico dei sismi.

• Carta dei Vincoli di carattere geologico - Sull’area in esame sono individuati 2 pozzi, con le relative Zone di Tutela Assoluta e Zone di Rispetto, e la fascia di rispetto del reticolo Minore Comunale e alle D.G.R.25/01/02 n°7/77868 e D.G.R. 01/08/03 n°7/13950.

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• Carta della Fattibilità Geologica L’area in oggetto risulta inclusa in Classe di Fattibilità Geologica 2 – Con modeste limitazioni e parzialmente in Classe di Fattibilità Geologica 3.C.- Con consistenti limitazioni relativamente alla presenza della fascia di rispetto del Reticolo Minore.

Sulla base delle informazioni appena riportate, prese dalla vigente normativa Comunale, non si ravvedono controindicazioni di carattere geologico alla realizzazione del progetto in esame. Si ritiene tuttavia che l’attraversamento del valletto previsto in zona W si possa configurare come una tombinatura del valletto esistente, e non come attraversamento puntuale, pertanto si dovrà valutare, in una successiva fase progettuale, la modifica di tale intervento in ottemperanza a quanto ammissibile nel Reticolo Minore Comunale ad alle relative normative vigenti: D.G.R.25/01/02 n°7/77868 e D.G.R. 01/08/03 n°7/13950.

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DIRETTIVA ALLUVIONI L’area d’intervento in oggetto non risulta inclusa in area di possibili alluvioni e/o inclusa in aree soggette a vincolo in relazione al vigente (ma non ancora recepito nel PGT comunale) vincolo di cui al Piano Gestione Rischio Alluvioni (adottato dal Comitato Istituzionale dell'Autorità di Bacino del fiume Po con delibera n. 4 del 17 dicembre 2015, approvato con delibera n. 2 del 3 marzo 2016 è definitivamente approvato con d.p.c.m. del 27 ottobre 2016, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 30, serie Generale, del 6 febbraio 2017), e regolamentato a livello regionale con la Deliberazione della Giunta Regionale n°X/6738 del 19/06/2017.

3. - INDAGINI - INFORMAZIONI

Per l’inquadramento geologico ed idrogeologico dell’area PARCO GABBIA, si fa riferimento alle stratigrafie dei due Pozzi Comunali Gabbia Vecchio e Gabbia Nuovo, presenti nell’area in esame, e alle informazioni riportate nelle varie relazioni geologiche e tecniche richiamate in premessa.

3.1 – CARATTERISTICHE GEOLOGICHE E TECNICHE POZZI COMUNALI

3.1.A - POZZO N°1 - POZZO GABBIA VECCHIO ( 1970) STRATIGRAFIA POZZO – (Da relazione Idrogeologica Agosto 2002)

CARATTERISTICHE TECNICHE – (Da studi Idrogeologici anni 2009 – 2010) Gli acquiferi captati dal pozzo sono coperti da spessi orizzonti di terreno poco permeabili caratterizzati da una certa abbondanza di limo, soprattutto l’acquifero più profondo che può essere ritenuto completamente protetto, mentre quello più superficiale parzialmente protetto.

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Quota bocca pozzo: 379,8 m s.l.m. Livello statico: -4 m Livello dinamico: -17 m Profondità pozzo: -29,09 m da p.c. Profondità pompa: -27 m da p.c. Lungh. Totale tratto fenestrato: 12 m Rivestimenti di pozzo di diametro rispettivo 323 e 400 mm. Quota assoluta del livello di falda di circa 375,8 m s.l.m. Portata d’esercizio: 3 l/s Portata Massima pompa: 10,56 l/s

3.1.B - POZZO N°2 - POZZO GABBIA NUOVO (1977) STRATIGRAFIA POZZO – (Da relazione Idrogeologica Agosto 2002)

CARATTERISTICHE TECNICHE – (Da studi Idrogeologici anni 2009 – 2010) Il tratto filtrante è posto in corrispondenza degli orizzonti più permeabili, costituiti prevalentemente da ghiaie e ciottoli, senza matrice fine. Gli acquiferi captati dal pozzo sono coperti da orizzonti di terreno poco permeabili caratterizzati da una certa abbondanza di limo. Quota bocca pozzo: 380,15 m s.l.m. Livello statico: -4 m

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Livello dinamico: -17 m Profondità pozzo: -40,5 m da p.c Profondità pompa: -34 m da p.c Lungh. Totale tratto fenestrato: 14,5 m Rivestimento di pozzo di diametro 400 mm. Quota assoluta del livello di falda di circa 376 m s.l.m. Portata d’esercizio: 3 l/s Portata Massima: 10,56 l/s

Per le caratteristiche idrogeologiche degli acquiferi captati dai pozzi si rimanda a quanto già indicato nello specifico paragrafo.

3.2 - PROVE PERMEABILITÀ

A supporto dello studio di perimetrazione della Zona di Rispetto dei pozzi Comunali di Eupilio, nel 2008 sono state effettuate apposite prove di pompaggio nei tre pozzi Comunali esistenti (Pozzi Gabbia più Pozzo Segrino). Le prove effettuate consistono nella misura, ad intervalli di tempo prestabiliti, degli abbassamenti del livello dell’acqua nel pozzo in seguito alla sua attivazione a regime (prova in discesa), oppure nella misura degli innalzamenti del livello dell’acqua all’interno del pozzo a seguito dello spegnimento della pompa

(prova in risalita).

La prova termina quando il livello dell’acqua del pozzo rimane costante nel tempo, ossia al raggiungimento rispettivamente del livello dinamico e di quello statico del pozzo.

Le prove effettuate nei pozzi comunali di Eupilio sono state le seguenti: 1. Prova in risalita, e successiva prova in discesa effettuata nel pozzo n°3 –Segrino, con i pozzi n°1 e 2 in funzione (a regime); 2. Prova in risalita effettuata nel pozzo n°1 – Gabbia Vecchio, con i pozzi n°2 e 3 in funzione. La prova è stata interrotta a seguito di uno stop automatizzato delle pompe dei pozzi 2 e 3. Si è potuto notare che il livello del vicino pozzo n°2 è fortemente influenzato dalla vicinanza del pozzo n°1, in quanto le variazioni registrate del livello sono minime. 3. Prova in risalita effettuata nel pozzo n°1 – Gabbia Vecchio, con pozzo n°2 fermo, e pozzo n°3 in funzione, al fine di definire l’entità della reciproca influenza dei due pozzi vicini, e di confrontare i parametri ottenuti dalle elaborazioni con quelli ricavati dalla prova 1 (relativi al pozzo n°3).

L’elaborazione dei dati delle prove effettuate ha portato alla definizione delle caratteristiche idrogeologiche degli acquiferi captati secondo quanto riportato nel paragrafo d’inquadramento idrogeologico, compresi i dati di permeabilità e di trasmissività degli stessi acquiferi.

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4. - STRATIGRAFIA TERRENI

4.1 - MODELLI STRATIGRAFICI

Sulla base delle due stratigrafie si possono individuare i seguenti modelli stratigrafici: MODELLO POZZO GABBIA VECCHIO

Profondità Litologia e/o matrice Tipologia depositi da p.c. attuale (m) prevalente

Depositi superficiali di origine Depositi fini (limoso- Da -0 a -17 m lacustre-palustre argillosi)

Da -17 m a -26 m Ghiaie con ciottoli, Depositi morenici localmente limosa Conglomerato a differente grado di Clasti localmente Da -26 m a -29 m cementazione cementati

MODELLO POZZO GABBIA NUOVO

Profondità Litologia e/o matrice Tipologia depositi da p.c. attuale (m) prevalente

Depositi superficiali di origine Depositi fini (limoso- Da -0 a -5.5 m lacustre-palustre argillosi)

Da -5.5 m a -40.5 m Ghiaie con ciottoli, Depositi morenici localmente limosa

Si mette in evidenza quanto segue in relazione alle stratigrafie appena riassunte: o L’orizzonte superficiale è caratterizzato da depositi costituiti da materiale fine (limo o argilla) a permeabilità bassa o nulla, caratteristico sia dei depositi di origine lacustre-palustre (che affiorano nei settori laterali del lago del Segrino) che degli strati superficiali più o meno alterati dei depositi morenici di origine glaciale (affioranti a Sud del lago del Segrino). o Va comunque rilevata la presenza, nella zona compresa tra il Lago del Segrino e la zona urbanizzata di Eupilio, di riempimenti e livellamenti con materiale di riporto di natura e origine varie per una estensione di molte centinaia di m 2 databili (a detta dell’Amministrazione Comunale) tra il 1950 ed il 1980 (circa). o Lo spessore dei depositi superficiali è condizionato dall’andamento nel sottosuolo del substrato calcareo che in prossimità dei pozzi Gabbia ha una profondità ipotizzata comunque superiore a 35 – 41 m da p.c. o Gli spessori dell’orizzonte superficiale a minore permeabilità e inferiore, a maggiore permeabilità, sono estremamente variabili come visibili nelle due stratigrafie dei Pozzi Gabbia, e presentano livelli alternati di spessore limitato nella fascia di transizione tra i due orizzonti principali. o I depositi superficiali a scarsa circolazione idrica si interdigitano con i depositi morenici a prevalenza ghiaiosa, con differente quantità di materiale fine, che costituiscono il vero e proprio acquifero captato. 21 Relazione geologica, a supporto PROGETTO PRELIMINARE RIQUALIFICAZIONE PARCO GABBIA in COMUNE DI EUPILIO (CO)

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o L’alimentazione della falda è dovuta sia all’infiltrazione delle acque meteoriche nei depositi maggiormente permeabili (area pedemontana) sia alla circolazione idrica profonda (fratture carsiche del substrato roccioso).

4.2 - CARATTERISTICHE GEOTECNICHE DI MASSIMA DEI TERRENI

Sulla base delle informazioni riportate nella cartografie e nella relazione geologica a supporto del PRG Comunale, è possibile definire, solo INDICATIVAMENTE in assenza d’indagini specifiche, le seguenti caratteristiche geotecniche di massima dei depositi definiti nel paragrafo precedente:

Yt Φ Cu E Orizz (t/m 3) (°) (kg/cm 2) (kg/cm 2) Depositi fini superficiali 1,65 – 1.7 22° - 26° 0.1 – 0.2 20 - 60 Depositi morenici ghiaiosi 1.8 – 1.9 27° - 33° 0.2 – 0.3 100 - 250 Dove:

Yt = Peso naturale terreno ϕ = Angolo d’attrito Cu = Coesione non drenata = Modulo Elastico

4.3 – CONSIDERAZIONI

Per quanto riguarda le fondazioni, il progetto in esame prevede la realizzazione:

o Di camminamenti pedonali – ciclabili in cls e ghiaino, senza una vera e propria struttura di fondazione. o Di un attraversamento pedonale – ciclabile del valletto che taglia il parco Gabbia con struttura in acciaio e legno, poggiante sulle due sponde su piattaforme in cls poste fuori terra (struttura rialzata anche per garantire adeguato franco idraulico da definire in successive fasi progettuali). Come precedentemente indicato, la realizzazione del progetto in esame non comporta attività di scavo, pertanto non sono previste né operazioni di riutilizzo in sito né operazioni di allontanamento e smaltimento del materiale.

Per quanto riguarda la viabilità interna al parco, si ritiene che i carichi previsti da progetto (carico pedonale e/o ciclabile, e senza carichi permanenti) siano compatibili con la stratigrafia e le caratteristiche geotecniche degli orizzonti di fondazione anche in assenza di vere e proprie strutture di fondazione.

Per quanto riguarda l’attraversamento del valletto, le strutture previste sono caratterizzate da carichi permanenti di limitata entità (struttura in acciaio e legno, e piattaforme in cls in appoggio al terreno), e da carichi temporanei (transito pedonale – ciclabile) ancora meno rilevanti. Si ritiene che i parametri geotecnici dei terreni precedentemente forniti siano più che sufficienti alla verifica della capacità portante dei terreni e dei cedimenti (che potranno comunque essere verificati tramite almeno 2 indagini penetrometriche in corrispondenza dei punti d’appoggio delle fondazioni).

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5. - VALUTAZIONE PROGETTO PRELIMINARE RIQUALIFICAZIONE PARCO GABBIA

Il progetto preliminare in esame prevede la riqualificazione ambientale dell’area PARCO GABBIA, e comprende: o La realizzazione di camminamenti pedonali-ciclabili entro l’area in oggetto, che sulla base delle planimetrie fornite risultano comunque esterni alle ZTA dei pozzi Comunali. o La chiusura al pubblico e l’interdizione al passaggio entro le ZTA dei pozzi Comunali (secondo le geometrie definite nella citata perimetrazione delle ZTA). o La realizzazione di un attraversamento dell’esistente valletto comunale ubicato nella porzione centrale dell’area d’intervento. Per maggiori dettagli sugli interventi in progetto si rimanda alla TAVOLA 4 allegata a fine testo (stralci) oltre che direttamente a tavole e relazione tecnica di progetto preliminare.

Per quanto riguarda le ZTA dei Pozzi, in relazione agli interventi di impermeabilizzazione delle ZTA già realizzati, ed alla prevista realizzazione della recinzione di interdizione al passaggio delle persone, non si ravvedono controindicazioni alla realizzazione delle opere secondo quanto previsto da progetto.

Si ritiene ammissibile l’attraversamento in progetto, e si richiama la necessità, nelle successive fasi di progettazione, di valutare nel dettaglio le prescrizioni di cui alle N.T.A. dello Studio d’individuazione del Reticolo Idrografico Comunale.

A tal proposito si richiama la vigente normativa del Reticolo Minore Comunale, e le relative normative: D.G.R.25/01/02 n°7/77868 e D.G.R. 01/08/03 n°7/13950

6. - CONCLUSIONE RELAZIONE GEOLOGICA

Per conto dell’Amministrazione Comunale di Eupilio, è stata redatta la presente relazione geologica (ai sensi del D.M. 17/01/2018 e della D.G.R. IX 2616/2001) a supporto del PROGETTO DI FATTIBILITA’ TECNICO ECONOMICA del Progetto di riqualificazione del PARCO GABBIA, ubicato a SE del Lago del Segrino, nella porzione centrale del territorio Comunale di Eupilio (CO), ad una quota indicativa compresa tra 378 e 393 m s.l.m., tra le strade comunali Viale Combattenti ad W e Via Roma a S.

Le opere in progetto si possono assimilare al tipo 2 con vita nominale Vn ≥50 anni (tabella 2.4.1 articolo 2.4 comma 2.4.1 del D.M. 17 gennaio 2018), e si possono individuare in classe d’uso III (art 2.4 comma 2.4.2 del D.M. 17 gennaio 2018 - scelta in relazione alla presenza dei Pozzi Comunali secondo OPCM 3274/2003 e DDUO 19904/2003).

La riqualificazione ambientale dell’area PARCO GABBIA, prevede la formazione di camminamenti pedonali - ciclabili in cls e ghiaino, e la realizzazione di un attraversamento dell’esistente valletto comunale, nella zona centro occidentale del parco in progetto. 23 Relazione geologica, a supporto PROGETTO PRELIMINARE RIQUALIFICAZIONE PARCO GABBIA in COMUNE DI EUPILIO (CO)

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Studio Geologico Tecnico Lecchese – www.sgtl.it

La realizzazione del progetto in esame non comporta attività di scavo, pertanto non sono previste né operazioni di riutilizzo in sito né operazioni di allontanamento e smaltimento del materiale.

Gli interventi, le lavorazioni, e le attività previste per la realizzazione del progetto, sulla base delle specifiche progettuali fornite, sono compatibili con l’attuale destinazione d’uso delle aree interessate, ed il progetto di riqualificazione non si configura come un cambio di destinazione d’uso delle aree interessate da progetto.

Nella relazione geologica sono state definite le caratteristiche geologiche, morfologiche, idrogeologiche e idrografiche dell’area ospitante l’intervento in oggetto e delle zone limitrofe. Sono state anche analizzate le condizioni di stabilità, di potenziale rischio geologico - morfologico - idrogeologico delle suddette aree e zone, anche in riferimento alla cartografia ed alle pubblicazioni relative redatte dagli Enti di controllo sovra-comunali.

Sulla base delle informazioni relative alla stratigrafia dei pozzi comunali, a delle prove di portata degli stessi pozzi, sono state fatte delle valutazioni: sulla stratigrafia dell’area in oggetto, sulle caratteristiche geologiche e idrogeologiche dei depositi indagati, e sui parametri sismici da considerare per le successive fasi di progettazione.

Il rischio di liquefazione dei depositi è stato escluso in quanto, secondo la normativa vigente (NTC D.M. 17/01/18) la verifica a liquefazione può essere omessa quando si manifestino determinate circostanze, tra le quali una “ accelerazioni massime attese al piano campagna in assenza di manufatti (condizioni di campo libero) minori di 0.1g” , con accelerazione massima STIMATA CAUTELATIVAMENTE (fattori correttivi peggiori) in 0.0867834 g (vedere relativo paragrafo). Il progetto in esame è compatibile con il contesto geologico-litostratigrafico dell’area in esame.

Dal punto di vista cartografico l’area in oggetto risulta inclusa nelle fasce di rispetto (Z.R.) e nelle Zone di Tutela Assoluta (ZTA) dei pozzi comunali Gabbia Vecchio e Gabbia Nuovo, e nella fascia di rispetto del reticolo Minore Comunale. In relazione a ciò l’area risulta parzialmente inclusa in Classe di Fattibilità Geologica 2 – Con modeste limitazioni e parzialmente in Classe di Fattibilità Geologica 3.C.- Con consistenti limitazioni relativamente alla presenza della fascia di rispetto del Reticolo Minore.

Sulla base delle informazioni appena riportate, prese dalla vigente normativa Comunale, non si ravvedono controindicazioni di carattere geologico alla realizzazione del progetto in esame.

Per quanto riguarda le Zone di Tutela Assoluta dei pozzi, gli interventi in progetto sono esterni alle stesse come delimitate ed autorizzate in deroga dalla Provincia di Como.

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Per quanto riguarda le Zone di Rispetto dei pozzi, si mette in evidenza che gli interventi in progetto e l’utilizzo dell’area PARCO GABBIA come parco non sono incluse nelle attività espressamente vietate nelle Z.R: secondo quanto definito nella vigente normativa (D.Lgs 152/2006 – Art. 94 – Comma 4), pertanto si considera l’intervento fattibile.

Per quanto riguarda il previsto intervento di attraversamento del valletto esistente, nelle successive fasi di progettazione e valutazione, si dovrà ottemperare alle prescrizioni ed alle indicazioni delle NTA di cui allo Studio di individuazione e regolamentazione del Reticolo Idrografico Comunale (Reticolo Minore) ad alle relative normative vigenti: D.G.R.25/01/02 n°7/77868 e D.G.R. 01/08/03 n°7/13950.

A cura di Dott. Geologo Massimo Riva Con la collaborazione di Dott. Geologo Nicola Locatelli

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