Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

COMUNE DI SAN GENESIO ED UNITI Provincia di

VARIANTE 1/2016 AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO

VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

SINTESI NON TECNICA

a cura del COMUNE DI SAN GENESIO ED UNITI

supporto tecnico Studio Ing. Augusto Allegrini ‐ Pavia

ottobreduemiladiciassette

Variante Anno 2016 1 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

0. PREMESSA ...... 4 1. INTRODUZIONE ...... 7 1.1 Obiettivi generali della valutazione ambientale strategica (VAS) ...... 7 1.2 Obiettivi del Documento di Piano ...... 8 1.3 Inquadramento legislativo ...... 11 1.4 Il concetto di ambiente...... 12 1.5 Percorso metodologico procedurale ...... 14 1.6 Schema generale VAS...... 16 1.7 Quadro conoscitivo del rapporto ambientale ...... 19 1.8 Analisi di coerenza...... 20 2. QUALITÀ DELL'ARIA...... 21 2.1 Situazione a livello regionale e provinciale...... 21 2.2 Caratterizzazione del contesto territoriale ...... 24 2.3 Le condizioni meterologiche...... 33 2.4 Piovosità e direzione dei venti...... 36 3. AMBIENTE IDRICO ...... 38 3.1 Gli obiettivi di qualità...... 38 3.2 La rete di monitoraggio regionale: tipizzazione, corpi idrici e analisi di rischio ...... 39 3.3 La classificazione dello stato di qualità dei corpi idrici superficiali...... 39 3.4 Stato ecologico...... 40 3.5 Stato chimico...... 42 3.6 Tipi di monitoraggio...... 43 3.7 La rete di monitoraggio...... 44 3.8 Lo stato delle acque superficiali...... 49 3.9 Analisi degli andamenti storici...... 52 3.10 Criticità ambientali...... 55 3.11 Conclusioni ...... 56 3.12 Situazione per il comune di San Genesio ed Uniti...... 57 3.13 Il sistema idrico nel comune di San Genesio ed Uniti – Schede di approfondimento ...... 57 4. SUOLO E SOTTOSUOLO ...... 60 4.1 Lo stato dei suoli della provincia di Pavia ...... 60 4.2 Impermeabilizzazione dei suoli ...... 63 4.3 Distribuzione delle zone forestali ...... 64 4.5 lI suolo del comune di San Genesio ed Uniti – schede di approfondimento ...... 64 4.7 Attitudine dei suoli allo spandimento dei fanghi ...... 66 4.8 Attitudine dei suoli allo spandimento agronomico dei liquami ...... 67 4.9 lnquinamento dei suoli...... 69 5. SISTEMA DELLA MOBILITA’ ...... 70 5.1 La rete viaria su scala provinciale ...... 70 5.2 La rete stradale locale...... 70 5.3 Indagine sullo stato attuale della viabilità...... 72 (P.T.V.E. ‐ Piano del Traffico della Viabilità Extraurbana)...... 72 5.4 Ciclabili e strade di interesse turistico e paesaggistico...... 74 6. SISTEMA ECOLOGICO E PAESISTICO ‐ AMBIENTALE...... 76 6.1 PTR Lombardia ...... 76 6.2 Rete ecologica Regionale ...... 77 6.3 P.T.C.P. (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) ...... 82 6.4 Il Piano Paesistico di dettaglio Barco Certosa...... 89

Variante Anno 2016 2 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

6.5 Aree protette e siti Natura 2000 ...... 91 6.5.1 SIC/ZPS Garzaia di Porta Chiossa ...... 92 6.5.2 SIC/ZPS Garzaia della Carola...... 94 6.5.3 SIC/ZPS La vegetazione potenziale...... 97 7. AREE E BENI TUTELATI...... 101 8. CONCENTRAZIONE INDUSTRIE A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE...... 102 9. RIFIUTI ...... 103 10. ELETTROMAGNETISMO...... 107 11. RUMORE...... 108 12. ENERGIA ...... 112 13. COESIONE SOCIALE – REALTA’ SOCIO DEMOGRAFICA...... 118 13.1 Livello provinciale gli indicatori demografici della Provincia di Pavia ...... 118 13.2 La capacità insediativa teorica di piano...... 121 14. CONSUMO DI SUOLO IN BASE ALLA L.R. 31/2014 e ALLA L.R. 16/2017 ...... 123 15. VALUTAZIONE AMBIENTALE DELLA VARIANTE DI PGT – ANALISI DI COERENZA...... 126 15.1 Coerenza con i piani sovraordinati PTPR...... 126 15.2 Coerenza con i piani sovraordinati (in particolare con il PTCP) ...... 127 15.3 Zone a protezione speciale (ZPS) e siti di importanza comunitaria (SIC)...... 130 15.4 Piano cave provinciale...... 130 15.6 Piano regionale per la qualità dell’aria (PRQA) ...... 131 15.7 Piano regionale di tutela e uso delle Acque (PTUA)...... 133 15.8 Intervento e sostenibilità ...... 134 15.9 Intervento e sostenibilità: obiettivi della variante di PGT...... 138 15.10 Report degli effetti sull’ambiente delle specifiche azioni di piano...... 141 16. VALUTAZIONE DELLE AZIONI DI PIANI – INDICATORI DI SOSTENIBILITA’ ...... 142 17. ESITO DELLA VALUTAZIONE E MONITORAGGIO ...... 150 18. SCHEDE DEGLI INTERVENTI ...... 153

Variante Anno 2016 3 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

0. PREMESSA Il comune di San Genesio ed Uniti è dotato di Piano di Governo del Territorio (P.G.T.) approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 36 del 30.09.2013, pubblicato sul BURL Serie Avvisi e Concorsi n. 1 del 02.01.2014. Considerato che l’Amministrazione Comunale intende procedere alla variante n°1 agli atti del P.G.T. vigente finalizzata: 9 Alla revisione degli ambiti di trasformazione e contestuale verifica della congruenza degli indici edificatori con le effettive esigenze insediative sia commerciali/artigianali/terziarie che residenziali al fine di un utilizzo responsabile del territorio mediante una rivisitazione della perimetrazione degli ambiti di trasformazione ed una capillare revisione delle norme contenute nel Piano delle Regole la cui applicazione necessita di perfezionamento; 9 Alla salvaguardia delle aree agricole; 9 A preservare il suolo non urbanizzato e qualificare il verde residuo; 9 A riqualificare e riordinare il tessuto edificato; 9 A promuovere, nei nuovi ambiti e nelle riqualificazioni di quelli esistenti, la realizzazione di edilizia sociale e/o convenzionata; 9 A favorire nelle nuove costruzioni e nelle ristrutturazioni edilizie l’utilizzo di energie rinnovabili; in data 18.07.2016, con delibera di Giunta Comunale n. 82/2016, ha dato formalmente avvio al procedimento di variante generale di PGT e contestuale avvio del procedimento di valutazione ambientale strategica (VAS) e valutazione di incidenza (VIC). L’avvio del procedimento è stato pubblicato sul quotidiano La Provincia in data 02.08.2016. Sono inoltre stati pubblicati all’albo pretorio e sul sito web istituzionale, gli avvisi alla cittadinanza al fine di proporre istanze e suggerimenti per la variante di piano. Tali istanze potevano essere presentate entro il 05.09.2016. Successivamente, l’Amministrazione ha ritenuto di prorogare i termini per la presentazione delle istanze al fine di ottenere maggiori suggerimenti da parte dei soggetti interessati e con delibera di Giunta Comunale n. 101 del 08.09.2016, ha indicato il nuovo termine per la presentazione fissato nel giorno 10.10.2016. Al fine di una maggior divulgazione degli atti assunti, oltre alle classiche pubblicazioni sui canali di informazione comunale (albo pretorio, sito web istituzionale e manifesti), l’avviso di proroga è stato pubblicato sul quotidiano La Provincia Pavese in data 16.09.2016.

Variante Anno 2016 4 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

L’Amministrazione comunale, a seguito di richieste pervenute, con delibera di Giunta Comunale n. 5 del 20.01.2017, ha deciso di riaprire il termine per la presentazione delle istanze al fine di garantire una ancor più ampia partecipazione all’iter decisionale. Tali istanze potevano essere presentate a partire dal 28.01.2017 fino al 23.02.2017, cos’ come indicato sull’estratto pubblicato sul quotidiano La Provincia Pavese del 28.01.2017. In fase di analisi delle istanze, l’Amministrazione ha deciso di considerare anche le proposte pervenute precedentemente all’avvio del procedimento di variante. In data 08.03.2017 con delibera di Giunta Comunale n. 40, l’Amministrazione comunale ha provveduto alle nomine di rito dell’Autorità Procedente, Autorità proponente e Autorità Competente e con l’individuazione dei soggetti competenti in materia ambientale e degli Enti territorialmente interessati che, unitamente al pubblico, saranno invitati alle conferenze di valutazione. I soggetti interessati al procedimento di VAS risultano essere, secondo la normativa vigente: l’autorità proponente, che per l’intervento in oggetto risulta essere: Comune di San Genesio ed Uniti – il Sindaco: Cristiano MIGLIAVACCA

l’autorità procedente, che per l’intervento in oggetto risulta essere: Comune di San Genesio ed Uniti – l’Assessore all’Edilizia Privata e LL.PP.: Enrico TESSERA

l’autorità competente per la VAS, che per l’intervento in oggetto risulta essere: Comune di San Genesio ed Uniti – il Tecnico comunale: Arch. Nausica DONATO

i soggetti competenti in materia ambientale e gli enti territorialmente interessati; il pubblico.

Il presente documento riguarda una variante al vigente PGT che è già stato assoggettato in fase di approvazione precedente alla Valutazione Ambientale Strategica, con esito positivo. Gli obiettivi sopra indicati, ben poco andranno ad incidere sulle scelte già operate nel vigente strumento urbanistico e confermeranno nella maggior parte dei casi, le condizioni di sostenibilità ambientali già riscontrate precedentemente, in quanto si riferiscono principalmente ad adeguamenti della normativa di piano, a correzione di errori materiali e al recepimento di normative regionale emanate dopo l’approvazione del vigente strumento urbanistico.

Variante Anno 2016 5 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Pertanto si assumeranno come valide sia l’articolazione che le conclusioni del Rapporto Ambientale precedentemente approvato, con l’aggiornamento dei dati e l’inserimento delle eventuali modifiche derivanti dagli obiettivi sopra esplicitati.

Variante Anno 2016 6 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

1. INTRODUZIONE 1.1 Obiettivi generali della valutazione ambientale strategica (VAS) La procedura di VAS, ha lo scopo di evidenziare la congruità delle scelte pianificatorie rispetto agli obiettivi di sostenibilità del PGT e le possibili sinergie con altri strumenti di pianificazione sovra ordinata e di settore. Il processo di valutazione individua le alternative proposte nell’elaborazione del Piano, gli impatti potenziali, nonché le misure di mitigazione e compensazione che devono essere recepite dallo stesso strumento urbanistico. La VAS è avviata durante la fase preparatoria del Documento di Piano, costituente il PGT, ed è estesa all’intero percorso decisionale, sino all’adozione e alla successiva approvazione dello stesso. Essa rappresenta l’occasione per integrare nel processo di governo del territorio, sin dall’avvio delle attività, i seguenti elementi: ¾ aspetti ambientali, costituenti il riferimento di base ambientale ovvero lo scenario di partenza rispetto alla quale valutare gli impatti prodotti dalle scelte di Piano; ¾ strumenti di valutazione degli scenari evolutivi e degli obiettivi introdotti dal Documento di Piano, su cui calibrare il sistema di monitoraggio.

Variante Anno 2016 7 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

1.2 Obiettivi del Documento di Piano all 1_DGR_6420:a) illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali del P/P e del rapporto con altri pertinenti P/P;

Di seguito vengono riportati in modo schematico gli obiettivi del vigente Documento di Piano, che resteranno inalterati anche nella presente variante.

OBIETTIVI URBANI

Rivalutazione del paesaggio e governo delle trasformazioni sul territorio consolidato 1 urbano ed extraurbano 2 Sviluppo e coordinamento del sistema produttivo 3 Riqualificazione del nucleo antico

OBIETTIVI PER LA TUTELA AMBIENTALE

1 Rispetto della pianificazione sovraordinata 2 Individuazione e tutela delle zone agricole 3 Valorizzazione e tutela delle aree a valenza paesistica e ambientale 4 Individuazione di corridoio per la connettività ambientale

OBIETTIVI PER LO SVILUPPO DEI SERVIZI INSEDIATIVI

1 Valorizzazione delle strutture scolastiche esistenti 2 Creazione di un polo sportivo fruibile ed adeguatamente attrezzato Adeguamento ed implementazione della rete fognaria esistente e messa a sistema 3 dei sottoservizi 4 Potenziamento dei servizi per le frazioni Due Porte e Ponte Carate 5 Riqualificazione delle aree verdi pubbliche e messa a sistema delle stesse 6 Individuazione di servizi per anziani e di assistenza sanitaria 7 Individuazione di aree per possibile formazione di orti urbani

OBIETTIVI PER LA MOBILITA’

1 Sviluppo e coordinamento della rete di mobilità urbana 2 Sviluppo e coordinamento della rete di mobilità extraurbana 3 Promozione di percorsi dedicati alla mobilità dolce

La Variante 2016 integra i precedenti obiettivi con i seguenti:

Variante Anno 2016 8 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Si prevedono le seguenti integrazioni agli obiettivi della strumentazione urbanistica vigente: OBIETTIVI URBANI 1. riconferma della promozione del riuso, della riqualificazione e del risanamento con modalità più flessibili nei comparti/isolati/edifici a maggior criticità, a livello insediativo ed ambientale, contrastando gli stati di degrado più evidenti della parte più antica e legata alla tradizione; 2. per gli ambiti di trasformazione si verificherà lo stato di attuazione dei comparti attuativi del vigente PGT. Pur nel principio della riorganizzazione delle rimarginature e dei completamenti funzionali e della rete viaria urbana, occorrerà ottimizzare il carico urbanistico di previsione al fine di promuovere delle previsioni insediative che si attestino su un maggior contenimento dell’uso del suolo agricolo, mediante una rivisitazione della perimetrazione degli ambiti ed una verifica degli indici edificatori; 3. riqualificazione della città consolidata con particolare attenzione al ridisegno delle rimarginature delle zone periferiche con inserimento di micro aree di completamento atte a completare le reti infrastrutturali. Contenimento di previsioni di carattere produttivo. 4. favorire nelle zone di trasformazione e nelle aree sottoposte a ristrutturazione edilizia, l’implementazione e l’utilizzo di energie provenienti da fonti rinnovabili.

OBIETTIVI PER LA TUTELA AMBIENTALE Le azioni si svilupperanno nel rispetto della pianificazione ambientale sovra ordinata derivante dallo stato vigente del PTR e dal PTCP di Pavia. La tesi di base dell’Amministrazione comunale è di approfondire – ove possibile – le tematiche ambientali proposte a livello sovraordinato al fine di ottenere una rafforzata e condivisa garanzia di rispetto per l’ambiente, mediante le seguenti azioni: 1. mantenimento e condivisione della vincolistica sovraordinata sui temi paesaggistici ed ambientali; 2. mantenimento ed eventuale nuovo inserimento di ambiti agricoli esenti da trasformazione edilizia finalizzati alla protezione delle connotazioni delle aree in adiacenza alle zone SIC/ZPS; 3. mantenimento di ambiti agricoli esenti da trasformazione edilizia, finalizzati alla salvaguardia dell’attività agricola e del suolo non urbanizzato;

Variante Anno 2016 9 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

4. rafforzamento e completamento del sistema del verde urbano e periurbano mediante riqualificazione e implementazione del verde urbano esistente.

OBIETTIVI PER LO SVILUPPO DEI SERVIZI INSEDIATIVI

Le azioni si svilupperanno mediante: 1. il rafforzamento delle politiche di inclusione sociale tramite una razionalizzazione del sistema dei servizi. 2. la verifica delle organizzazioni del sistema servizi tramite l’aggiornamento del Piano dei Servizi in base alle esigenze espresse dall’utenza e si dovrà valutare: ‐ l’insieme delle attrezzature al servizio delle funzioni insediate nel territorio comunale, anche con riferimento a fattori di qualità, fruibilità e accessibilità; ‐ le necessità di sviluppo e integrazione dei servizi esistenti; ‐ le modalità di attuazione, di quanto appena detto. 3. promuovere la realizzazione di comparti per edilizia sociale e/o convenzionata, la realizzazione di strutture assistenziali/sanitarie e di servizi di interesse generale da azzonare preferibilmente in un unico polo/comparto al fine di condividere e razionalizzare l’utilizzo dei servizi all’utenza.

OBIETTIVI PER LA MOBILITA’

Le azioni si svilupperanno mediante: 1. Consolidamento e sviluppo delle previsioni di completamento della rete della viabilità urbana di quartiere in base alle previsioni del vigente PGT con particolare riferimento alle strade e agli accessi ai nuovi comparti di trasformazione, al fine di evitare di avere zone di recente edificazione con strade a fondo cieco e/o calibri stradali insufficienti. 2. Verifica dello stato di attuazione delle previsioni realizzative indicate nel vigente PGT e dell’analisi di eventuali criticità che possano compromettere la continuità del sistema. 3. Valorizzazione della caratteristica di rete locale e della propensione a rete intercomunale di mobilità dolce, anche in funzione della fruizione del vicino Parco della Vernavola

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1.3 Inquadramento legislativo Il Rapporto Ambientale sarà basato sul seguente corpo legislativo e di indirizzo: • Direttiva Europea 2001/42/CE e relativi allegati; • D.Lgs 152/06 e correttivo D.Lgs 4/2008 “Norme in materia ambientale”; • L.R. 12/05 “Legge di Governo del Territorio, Regione Lombardia” e relativi documenti attuativi; • “Criteri attuativi della L.R. 12/05, atto di indirizzo e coordinamento tecnico per l’attuazione dell’art. 7 comma 2” emessi dalla Regione Lombardia nel Maggio 2006; • DCR n. VIII/351 del 13/03/07 “Indirizzi generali” per la valutazione ambientale di piani e programmi (art. 4 della LR 12/05). • DGR n. VIII/6420 del 27/12/07 “Valutazione ambientale di Piani e Programmi –VAS – Ulteriori adempimenti di disciplina in attuazione dell’art.4 della Legge Regionale 11 marzo 2005 n.12, “Legge per il Governo del Territorio” e degli “Indirizzi generali per la Valutazione Ambientale di piani e programmi” approvati con deliberazione n. VIII/351 del 13/03/07 e DGR n. IX/761 del 10.11.2010. • “Contenuti orientativi per la redazione dei Piani del Governo del Territorio (PGT) nelle more di adeguamento del PTCP alla LR 12/2005” promossi dalla Provincia di Pavia.

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1.4 Il concetto di ambiente Alla base della VAS vi è poi il più cruciale problema di definire cosa bisogna intendere per ambiente. Anche tralasciando l’iter filosofico del termine che trarrebbe le sue origini dal pensiero positivo ottocentesco e limitandoci invece al contesto dell'ambiente e dell'utilizzo delle risorse ambientali, dagli anni '60 ad oggi, vi è stata un'evoluzione notevole del concetto. Dall'iniziale elaborazione del Club di Roma che poneva l'accento sui limiti dello sviluppo ed intendeva l'ambiente come un sistema chiuso con risorse limitate, si è passati in seguito ad una concezione più indeterminata che considera ambiente tutti i fattori che interagiscono con le risorse naturali. E' solo dal 1987, con il Rapporto Brundiland, che nasce il concetto di sostenibilità; in sintesi è sostenibile quello sviluppo che fa fronte alle necessità del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare le proprie esigenze. Il concetto è estremamente semplice ma allo stesso tempo dirompente; lo sviluppo si basa quasi totalmente sullo sfruttamento delle risorse naturali e la preservazione di queste incide necessariamente sulla sfera economica e sociale in modo determinante. II concetto di ambiente quindi si estende a tutte le risorse disponibili, naturali e artificiali, e necessita di strumenti regolatori che coinvolgono tutti i settori della produzione e dei servizi e quindi risulta subordinato alle logiche culturali e politiche dell'intero sistema mondiale. L'ambiente assomiglia sempre più alla realtà che ci circonda, abbracciando le teorie della complessità che hanno sovvertito la fisica, la biologia e le scienze cognitive in generale. Lo sviluppo sostenibile si attua quindi attraverso tre ambiti: economico, sociale e ambientale; ma soprattutto occorre focalizzare l'attenzione sui tre aspetti contemporaneamente: • il valore dell'ambiente, inteso come ambienti naturali, antropizzati e culturali, in quanto una migliore qualità ambientale contribuisce al miglioramento dei sistemi economici tradizionali; • l'estensione dell'orizzonte temporale delle politiche economiche, in quanto per un'efficace azione di sviluppo sostenibile occorre concentrarsi sugli effetti a lungo periodo; • l'equità, in quanto l'obiettivo primario é di soddisfare i bisogni delle comunità umane seguendo criteri di uguaglianza sia temporale sia geografica.

Variante Anno 2016 12 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

La Valutazione Ambientale di piani o programmi: il modello Enplan Il progetto Enplan condotto da 10 regioni europee coordinate dalla Regione Lombardia ha prodotto linee guida per l’applicazione di un nuovo modello di pianificazione sostenibile. Il modello sottolinea come ogni fase del processo di elaborazione, adozione e approvazione di un piano o programma debba essere integrata con la dimensione ambientale; il collegamento continuo tra la Valutazione Ambientale e l’elaborazione del piano o programma costituisce condizione indispensabile per la sostenibilità ambientale.‐ Fonte: Progetto Enplan

Variante Anno 2016 13 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

1.5 Percorso metodologico procedurale La VAS è effettuata secondo le indicazioni di cui al punto 5.0 degli “Indirizzi generali”, come specificati nei punti seguenti (ulteriormente spiegati nello Schema Generale – VAS): • avviso di avvio del procedimento; • individuazione dei soggetti interessati e definizione delle modalità di informazione e comunicazione; • elaborazione e redazione del piano o programma in oggetto e del Rapporto Ambientale; • messa a disposizione; • convocazione conferenza di valutazione; • formulazione parere ambientale motivato; • adozione del piano o programma; • deposito e raccolta osservazioni; • formulazione parere ambientale motivato finale e approvazione finale; • gestione e monitoraggio.

Vengono di seguito elencati gli Enti o i soggetti coinvolti suddivisi per categoria di appartenenza. Autorità con specifiche competenze in materia ambientale: • A.R.P.A. Lombardia ‐ Dipartimento provinciale di Pavia; • A.S.L. della provincia di Pavia; • Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Regione Lombardia; • Ministero per i Beni Ambientali ed Architettonici, Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggistici di Milano. Enti territorialmente interessati: • Regione Lombardia D.G. Teriitorio e Urbanistica U.O. Tutela e Valorizzazione del Territorio; • Provincia di Pavia Settore Pianificazione Territoriale, Trasporti e Grande Viabilità; • Comune di Pavia; • Comune di ; • Comune di ; • Comune di Sant’Alessio con Vialone; • Comune di . Altri Enti/Autorità e pubblico, funzionalmente interessati: • Popolazione di San Genesio ed Uniti;

Variante Anno 2016 14 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

• Associazioni di San Genesio ed Uniti; • Parrocchie di San Genesio ed Uniti; • Scuole di San Genesio ed Uniti; • Commissione del Paesaggio comunale; • Protezione civile Comunale; • Ordine degli Ingegneri; • Ordine degli Architetti; • Ordine dei Geologi; • Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati; • Collegio Provinciale dei Geometri; • Collegio Imprese Edili; • Unione Industriali; • Confedilizia; • Associazione Piccole e Medie Imprese; • Unione Provinciale Commercio Turismo Servizi; • Confartigianato Imprese; • C.N.A. – Confederazione Nazionale Artigianato; • Confesercenti; • Coldiretti; • Confederazione Agricoltori; • Unione Agricoltori; • Legambiente; • WWF; • C.G.I.L.; • C.I.S.L.; • U.I.L. • Consiglieri comunali.

Variante Anno 2016 15 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

1.6 Schema generale VAS Valutazione Ambientale Strategica Fase del Piano Processo di Piano (VAS) P0. 1 Pubblicazione avviso di avvio A0. 1 Incarico per la redazione del del procedimento Rapporto Ambientale FASE 0 P0. 2 Incarico per la stesura del piano Preparazione P0. 3 Esame proposte pervenute ed A0. 2 Individuazione autorità elaborazione del documento competente per la VAS programmatico A1. 1 Integrazione della dimensione P1. 1 Orientamenti iniziali del piano ambientale nel piano A1. 2 Definizione dello schema P1. 2 Definizione schema operativo operativo per la VAS e mappatura dei FASE 1 del piano soggetti competenti in materia Orientamento ambientale e del pubblico coinvolto P1. 3 Identificazione dei dati e delle informazioni a disposizione A1. 3 Verifica delle presenze di Siti di dell’autorità procedente su territorio Rete Natura 2000 (SIC/ZPS) e ambiente CONFERENZA DI VALUTAZIONE Avvio al confronto A2. 1 Definizione dell’ambito di P2. 1 Determinazione obiettivi influenza (scoping), definizione della generali portata delle informazioni da includere del Rapporto Ambientale P2. 2 Costruzione scenario di A2. 2 Analisi di coerenza esterna riferimento e di piano A2. 3 Stima degli effetti ambientali attesi, costruzione e selezione degli indicatori A2. 4 Valutazione delle alternative di P2. 3 Definizione obiettivi specifici, piano e scelta di quella più costruzione di alternative/scenari di FASE 2 sostenibile sviluppo e definizione delle azioni da Elaborazione e redazione A2. 5 Analisi di coerenza interna mettere in campo per attuarli A2. 6 Progettazione del sistema di monitoraggio A2. 7 Studio di Incidenza delle scelte del piano sui siti di Rete Natura 2000 A2. 8 Proposta di Rapporto P2. 4 Proposta di piano Ambientale e Sintesi non tecnica Messa a disposizione pubblica su web (60 gg) della proposta di piano, di Rapporto Ambientale e Sintesi non tecnica; Dare notizia dell’avvenuta messa a disposizione; Comunicare la messa a disposizione ai soggetti competenti e agli enti territorialmente interessati; Invio studio di incidenza all’autorità competente in materia di SIC e ZPS. Valutazione della proposta di piano e del Rapporto Ambientale CONFERENZA DI VALUTAZIONE Valutazione di incidenza: acquisizione del parere obbligatorio e vincolante dell’autorità preposta PARERE MOTIVATO Predisposto dall’autorità competente per la VAS d’intesa con l’autorità procedente

Variante Anno 2016 16 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Valutazione Ambientale Strategica Fase del Piano Processo di Piano (VAS) 3.1 ADOZIONE ‐ Piano ‐ Rapporto Ambientale ‐ Dichiarazione di Sintesi 3.2 DEPOSITO / PUBBLICAZIONE / TRASMISSIONE Deposito presso i propri uffici di: piano, Rapporto Ambientale, parere ambientale motivato, dichiarazione di sintesi e sistema di monitoraggio (almeno 60 gg). Deposito della Sintesi non tecnica presso gli uffici della Regione, delle Provincie e dei Comuni. Comunicazione dell’avvenuto deposito ai soggetti competenti in materia ambientale e agli enti territorialmente interessati con l’indicazione FASE 3 del luogo dove può essere presa visione della documentazione integrale. Adozione ed Approvazione 3.3 RACCOLTA OSSERVAZIONI 3.4 CONTRODEDUZIONI alle osservazioni pervenute, a seguito di analisi di sostenibilità ed eventuale convocazione della Conferenza di Valutazione. PARERE MOTIVATO FINALE 3.5 APPROVAZIONE ‐ Piano ‐ Rapporto Ambientale ‐ Dichiarazione di Sintesi Finale Aggiornamento degli atti del piano in rapporto all’eventuale accoglimento delle osservazioni 3.6 DEPOSITO degli atti del piano in rapporto all’eventuale accoglimento delle osservazioni P4. 1 Monitoraggio dell’attuazione del piano FASE 4 P4. 2 Monitoraggio dell’andamento A4. 1 Rapporti di monitoraggio e Attuazione e gestione degli indicatori valutazione periodica P4. 3 Attuazione di interventi correttivi

In coerenza con quanto previsto dalla normativa, nella successiva tabella, viene proposto lo schema operativo della procedura integrata tra PGT e VAS, che sarà seguita dal Comune di San Genesio ed Uniti.

Variante Anno 2016 17 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Data Processo di Piano Valutazione Ambientale Strategica 18.07.2016 Avvio del procedimento Incarico per redazione VAS 08.03.2017 Incarico per stesura DdP Nomina Autorità Competente/Procedente/Proponente Esame delle proposte pervenute ed elaborazione documento programmatico 2017 Orientamenti iniziali del PGT Orientamenti iniziali della VAS Identificazione dei dati e delle Analisi ambito di influenza e portata delle informazioni territoriali a informazioni da includere nel Rapporto disposizione dell’Ente Ambientale proponente 21.07.2017 Pubblicazione su SIVAS documento di Scoping 08.09.2017 Prima conferenza di valutazione Raccolta pareri e suggerimenti A seguire Definizione dello scenario di Analisi di coerenza esterna riferimento Analisi di coerenza interna Analisi del contesto ambientale Definizione degli obiettivi Stima degli effetti ambientali attesi, definizione specifici, delle azioni e linee e selezione degli indicatori d’azione per attuarli e Valutazione della sostenibilità del piano costruzione del piano. Predisposizione del sistema di monitoraggio. Proposta del PGT Proposta del Rapporto Ambientale e sintesi non tecnica Messa a disposizione e pubblicazione sul web della proposta di Paino e del Rapporto Ambientale per la consultazione pubblica Seconda conferenza di valutazione Raccolta osservazioni e relative controdeduzioni Parere ambientale motivato: predisposto dall’autorità competente per la VAS d’intesa con l’autorità procedente Adozione del PGT, del Rapporto Ambientale e presa atto della dichiarazione di A seguire sintesi Deposito / pubblicazione sul BURL e almeno un quotidiano locale Raccolta osservazioni Controdeduzione alle osservazioni pervenute Parere motivato finale Approvazione e deposito degli atti definitivi presso gli uffici dell’Autorità procedente e informazione circa la decisione Attuazione eventuali interventi Attuazione del monitoraggio e valutazione correttivi periodica

Variante Anno 2016 18 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

1.7 Quadro conoscitivo del rapporto ambientale

(all 1_DGR_6420: b) aspetti pertinenti dello stato attuale dell’ambiente e sua evoluzione probabile senza l’attuazione del P/P)

Il quadro conoscitivo é l'analisi preliminare di tipo ambientale e territoriale atta a definire le principali criticità a cui gli obiettivi di Piano danno risposta. I diversi aspetti ambientali del territorio comunale presi in considerazione sono i seguenti:

¾ Sistema ambientale: o Qualità dell'aria o Ambiente idrico o Suolo e sottosuolo o Vegetazione flora e fauna

¾ Sistema antropico o Sistema della mobilità e Infrastrutture o Sistema ecologico e Paesistico‐ambientale o Aree dismesse o Patrimonio architettonico o Qualità edilizia o Rumore o Rifiuti o Energia

¾ Realtà Socio‐demografica: o Coesione sociale/Realtà socio demografica

Variante Anno 2016 19 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

1.8 Analisi di coerenza Tra gli aspetti sostanziali in un processo di VAS vi è, appunto, l’analisi della coerenza tra gli obiettivi definiti nello strumento di piano in oggetto e quelli definiti da strumenti di gestione territoriale sovracomunali. Nel dettaglio i piani/programmi individuati e utilizzati per attuare un confronto con quelli del PGT in oggetto sono stati:

Piani esaminati Giudizio di sintesi Piano Territoriale Regionale (PTR) ☻ Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) ☻ Piano Regionale Qualità Aria (PRQA) ☻ Piano regionale di Tutela e Uso delle Acque (PTUA) ☻ Piano Territoriale di Coordinamento (PTCP) ☻ Piano Provinciale per la Gestione dei Rifiuti (PPGR) ☻

Altra valutazione che è stata condotta: è il confronto con gli obiettivi definiti dallo strumento di pianificazione in esame rispetto a quelli individuati dai comuni contermini, al fine, questo, di valutare e definire una strategia di sviluppo territoriale coordinata e condivisa.

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2. QUALITÀ DELL'ARIA 2.1 Situazione a livello regionale e provinciale. Negli ultimi anni il quadro normativo relativo alla qualità dell’aria si è notevolmente evoluto non solo per l’introduzione di limiti e standard sempre più restrittivi, ma anche nella definizione di un nuovo approccio di tipo sistemico ed integrato per il controllo, la gestione e il miglioramento della qualità dell’aria. Il nuovo assetto normativo prevede infatti che la valutazione della qualità dell’aria si avvalga di più strumenti conoscitivi quali le reti di monitoraggio, gli inventari di emissioni e la modellistica. Dopo la stima iniziale delle emissioni dei principali inquinanti per l’anno 1997, che ha costituito una delle basi per lo sviluppo del Pi ano Regionale Qualità dell’Aria (PRQA), il sistema INEMAR è stato aggiornato per gli inventari degli anni 2001 e 2003. Le emissioni considerate per l’inventario 2005 riguardano i principali macroinquinanti

(SO2, NOx, CO, COVNM, CH4, CO 2, N20, NH3), le polveri totali, il PM10, il PM2.5 ed infine alcuni microinquinanti (diossine e metalli pesanti). Successivamente tali inventari sono stati riaggiornati sistematicamente. Nelle immagini seguenti si riportano i principali risultati dell’Inventario Inemar Regione Lombardia (agg. 2010) dalle quali si evincono gli intervalli di emissione relativi al comune di San Genesio ed Uniti.

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Le emissioni e la qualità dell’aria evidenziano per la provincia di Pavia alcune analogie con quanto avviene sul territorio regionale ed alcune specificità. Come per tutta la regione, il biossido di zolfo (SO2) non si presenta più come un inquinante critico non si osservano più superamenti del limite di legge e le emissioni sono riferibili per il 70% alla produzione di energia, alla combustione industriale e ai processi produttivi. Nel caso degli Nox si rileva che gli apporti più significativi sono determinati dal settore dei trasporti, dell’industria e della produzione di energia elettrica. Le sorgenti principali delle polveri sono le attività agricole, i trasporti, il riscaldamento degli edifici e poche fonti puntuali. La densità emissiva di particolato sul territorio è caratterizzata da tre aree omogenee: quella montana collinare (con densità media inferiore a 1 t/km2), quella di pianura (tra 1 e 2 t/km2) e quella dei 5 comuni con i valori più elevati, nei quali prevalgono o le emissioni puntuali o quelle areali (tipiche di area urbana). La specificità dell’agricoltura come fonte emissiva di PM10 deriva principalmente dalla combustione a cielo aperto dei residui colturali delle risaie. L’agricoltura è fonte rilevante anche di altre emissioni: rispetto al totale provinciale emette il 34% del PM2,5, il 70% del metano e del protossido di azoto, il 97% dell’ammoniaca e il 40% del CO. È significativo il differente peso relativo che la produzione di energia e il riscaldamento degli edifici hanno nella emissione di particolato rispetto alla regione: più del doppio rispetto alla media regionale il primo settore e circa la metà il secondo. Il PM10 si presenta come l’inquinante più critico in analogia con tutte le aree urbane della Valle Padana superando abbondantemente i limiti di legge; il CO non presenta criticità, con parametri di legge inferiori alla metà del limite.

Le concentrazioni di ozono e di NO2 non hanno superato i limiti previsti a protezione della salute umana, rispettivamente per la massima concentrazione oraria e il valore medio annuo.

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2.2 Caratterizzazione del contesto territoriale Le informazioni riportate nelle tabelle che seguono forniscono una caratterizzazione del contesto urbano o metropolitano e ne delineano le principali condizioni al contorno.

PROVINCIA DI PAVIA Popolazione residente area provinciale (ab.) 548.326 Estensione area provinciale (Kmq) 2.968,64 Altitudine s.l.m. minima provinciale (metri) 50 Altitudine s.l.m. massima provinciale (metri 1.724

Tabella 1.1 Informazione generali sul contesto territoriale anno 2014

La valutazione delle emissioni atmosferiche nel territorio della provincia di Pavia è aggiornato al 2014 e deriva dall’Inventario delle emissioni del 2005 realizzato dalla Regione Lombardia. L’inventario è stato redatto secondo la metodologia Inemar in cui è stato realizzato un database per l’inventario delle emissioni a livello comunale dei diversi inquinanti, per diverse attività (riscaldamento, traffico, agricoltura, industria, traffico, secondo la classificazione Corinair) e tipo di combustibile. Inoltre si è ritenuto necessario un confronto temporale a partire dai dati del 2003 per verificare se nel tempo ci sia stato un miglioramento o un peggioramento della qualità dell’aria.

I dati utilizzati sono estrapolati da: ARPA LOMBARDIA ‐ REGIONE LOMBARDIA, INEMAR, Inventario Emissioni in Atmosfera: emissioni in Regione Lombardia ‐ dati per revisione pubblica. ARPA Lombardia Settore Aria; Regione Lombardia DG Qualità dell'Ambiente.

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A seguire viene riportata una tabella riepilogativa sintetica sui totali degli anni considerati al fine di verificare il trend delle emissioni.

Precurs. Tot. Acid. SO2 NOx COV CH4 CO CO2 N2O NH3 PM2,5 PM10 PTS CO2eq O3 If (H+) t/anno t/anno t/anno t/anno t/anno Kt/anno t/anno t/anno t/anno t/anno t/anno Kt/anno t/anno Kt/anno Totale 2003 5.829 18.744 23.719 49.922 50.723 4.679 1.309 7.564 2.646 3.080 3.843 6.178 52.865 1.035 Totale 2005 5.177 18.179 23.951 51.102 48.078 7.808 1.273 7.054 2.559 2.960 3.671 9.325 52.133 972 Totale 2007 6.019 17.221 20.220 45.366 22.615 8.961 1.231 6.579 1.797 2.054 2.495 10.356 44.353 949 Totale 2008 4.433 14.955 26.751 45.916 20.474 8.474 1.166 6.935 1.766 1.978 2.435 9.839 47.981 872 Totale 2010 5.136 14.744 28.739 48.266 18.864 9.243 1.064 5.289 1.696 1.915 2.276 10.651 49.478 792 Totale 2014 3.173 12.076 19.048 43.438 16.179 8.774 1.025 5.601 1.423 1.627 2.101 10.303 36.168 691

Tabella 1.2 Riepilogativo sintesi provincia di Pavia Dal confronto sintetico dei totali dei rilevamenti emerge un sostanziale calo delle emissioni per quasi tutte le sostanze, almeno a livello provinciale. In questa direzione è importante promuovere iniziative che facilitino la produzione di energia pulita, adottando regolamenti che recepiscano in modo pratico la normativa comunitaria e regionale in materia: questo tipo di tecnologie possono contribuire in maniera significativa all’ulteriore diminuzione dei parametri di controllo dell’aria. San Genesio ed Uniti non si colloca in un’area particolarmente interessata da emissioni di sostanze inquinanti e, a livello provinciale, si registra un generale miglioramento nel tempo: secondo i dati INEMAR citati, si nota come dal 2003 al 2014 ci sia stato un netto calo delle emissioni per diverse sostanze inquinanti. Dai dati relativi la qualità dell’aria riferiti al comune in oggetto desunti dal sistema informativo di ARPA Lombardia si nota come l’indice di “Qualità dell’aria ‐ IQA” sia definito “Accettabile”.

Fonte ARPA Lombardia

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Anche negli ultimi 10 giorni di rilevazione i parametri si sono mantenuti costanti e sempre tutti sotto la soglia di guardia, come si evince dai grafici sotto riportati.

Fonte ARPA Lombardia

Fonte ARPA Lombardia

Fonte ARPA Lombardia

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2.3 Le condizioni meterologiche Le figure seguenti presentano l’andamento nel corso dell’anno dei principali parametri meteo climatici misurati nella stazione meteo di Pavia ‐ Folperti : • pressione media e precipitazioni totali giornaliere; • temperatura media e massima giornaliera; • velocità del vento media e massima giornaliera.

La provincia di Pavia è caratterizzata da un clima di tipo continentale, con inverni freddi e nebbiosi ed estati calde e afose. Le stagioni intermedie sono relativamente brevi e caratterizzate da una spiccata variabilità. Negli ultimi anni si sono verificate abbondanti precipitazioni nei mesi primaverili ed autunnali, spostando di fatto il periodo più piovoso verso il tardo autunno. Nei restanti periodi stagionali, si sono verificate situazioni di alta pressione e piogge quasi nulle. Le temperature più elevate si sono verificate nei mesi di giugno e luglio con valore massimo di 35° C registrato nella stazione meteo di Pavia Centro Città. Il mese più freddo è risultato essere gennaio con una temperatura minima di –3°. La velocità media del vento è risultata più elevata nei mesi primaverili e a luglio. Si segnalano dunque i seguenti periodi critici per l’inquinamento atmosferico determinati dalle condizioni meteorologiche sinottiche e dalle condizioni meteo‐diffusive locali: • periodo invernale: nei mesi di gennaio e dicembre in condizioni di alta pressione e assenza di precipitazioni, dove si sono registrati i valori più elevati in tutti gli inquinanti (ad esclusione dell’ozono); • periodo estivo: nei mesi di giugno, luglio e agosto si sono verificati numerosi superamenti della soglia di attenzione dell’ozono dovuta alla forte radiazione solare, alta temperatura ed elevata pressione sinottica; • periodo autunnale: si sono registrati valori elevati degli inquinanti nei mesi di ottobre e febbraio per la presenza di inversioni termiche, piogge molto scarse e assenza di vento.

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Pressione atmosferica media e precipitazioni totali giornaliere

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Temperature media e massime giornaliere

Velocità del vento

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2.4 Piovosità e direzione dei venti Per analizzare in modo più approfondito la situazione ambientale, soprattutto in riferimento agli effetti delle maggiori fonti di inquinamento locali, occorre verificare anche parametri come l’entità delle precipitazioni, la direzione dei venti e della loro distribuzione durante l’anno.

Entità delle precipitazioni a livello regionale espresse in mm e riferite agli anni 2013 e 2014

Per quanto riguarda le precipitazioni, come si nota dai grafici degli ultimi due anni, si ha una maggior entità sulla porzione lombarda dell’arco alpino che gradualmente diminuisce verso la pianura: la zona di San Genesio ed Uniti, a meno di anomalie, è tra le aree meno soggette a precipitazioni avendo una media tra i 500 e i 600 mm annui.

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Direzione dei venti fonte A.M. Cameri

A livello di venti si ha una distribuzione pressochè omogenea nelle varie direzioni ad eccezione della flessione di correnti da N‐O e punte in direzione NN‐E. Quest’ultimo dato, in particolare, può essere un parametro utile per la pianificazione di aree produttive in termini di localizzazione rispetto a zone residenziali o sensibili (es. scuole e altri luoghi pubblici). Tuttavia nel caso in esame le aree produttive realizzate e da realizzare, sono opportunamente localizzate e comunque di basso impatto su un ambiente prevalentemente agricolo.

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3. AMBIENTE IDRICO Sebbene i cittadini lombardi non conoscano personalmente i disagi della mancanza di acqua, il problema della qualità e della quantità delle risorse idriche regionali è sempre al centro dell’attenzione e dell’azione di governo. Le pressioni sulla risorsa idrica superficiale derivano certamente dallo sviluppo socioeconomico della regione ma alcune problematiche originano anche al di fuori del territorio lombardo, ove la programmazione regionale non ha vigenza. Anche se molti problemi rimangono tuttora irrisolti, si può registrare un progressivo e significativo miglioramento sia nella qualità che nella gestione del patrimonio idrico regionale quale risultato dell’applicazione delle norme di tutela e risanamento.

3.1 Gli obiettivi di qualità La normativa prevede il conseguimento di obiettivi minimi di qualità ambientale per i corpi idrici significativi e di obiettivi di qualità per specifica destinazione. L’obiettivo di qualità ambientale è definito in funzione della capacità dei corpi idrici di mantenere i processi naturali di autodepurazione e di supportare comunità animali e vegetali ampie e ben diversificate. L’obiettivo di qualità per specifica destinazione individua lo stato dei corpi idrici idoneo ad una particolare utilizzazione da parte dell’uomo (produzione di acqua potabile, balneazione), alla vita dei pesci e dei molluschi. I Piani di tutela adottano le misure atte affinché siano conseguiti i seguenti obiettivi entro il 22 dicembre 2015: 9 mantenimento o raggiungimento per i corpi idrici superficiali e sotterranei dell’obiettivo di qualità ambientale corrispondente allo stato “buono”; 9 mantenimento, ove già esistente, dello stato di qualità “elevato”; 9 mantenimento o raggiungimento degli obiettivi di qualità per specifica destinazione per i corpi idrici ove siano previsti. La normativa prevede inoltre la possibilità di differimento dei termini per il conseguimento degli obiettivi – proroga al 2021 o al 2027– a condizione che non si verifichi un ulteriore deterioramento e che nel Piano di Gestione siano fornite adeguate motivazioni e l’elenco dettagliato delle misure previste. Vi è inoltre la possibilità di fissare obiettivi ambientali meno rigorosi – deroga –nei casi in cui, a causa delle ripercussioni dell’impatto antropico o delle condizioni naturali non sia

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possibile o sia esageratamente oneroso il loro raggiungimento. 3.2 La rete di monitoraggio regionale: tipizzazione, corpi idrici e analisi di rischio Uno dei principi innovativi della Direttiva 2000/60/CE consiste nel riferirsi al contesto geografico naturale cui i corpi idrici appartengono: per quanto riguarda i corpi idrici superficiali questo processo richiede da un lato l’individuazione dei differenti tipi fluviali e lacustri presenti nel distretto idrografico e dall’altro la definizione delle condizioni di riferimento tipo‐specifiche, che rappresentano uno stato corrispondente a condizioni indisturbate o con disturbi antropici molto lievi. La definizione della rete di monitoraggio ha richiesto, all’interno di ciascun tratto o bacino tipizzato, l’individuazione dei corpi idrici, che costituiscono gli elementi distinti e significativi a cui fare riferimento per riportare e accertare la conformità con gli obiettivi ambientali. I criteri per l’identificazione dei corpi idrici tengono conto principalmente delle differenze dello stato di qualità, delle pressioni esistenti sul territorio e dell’estensione delle aree protette. Sulla base delle informazioni sulle attività antropiche presenti nel bacino idrografico, sulle pressioni da esse provocate e sugli impatti prodotti, è stato possibile pervenire ad una previsione circa la capacità di ciascun corpo idrico di raggiungere o meno, nei tempi previsti, gli obiettivi di qualità. A conclusione della prima analisi di rischio i corpi idrici sono stati distinti nelle seguenti classi di rischio: corpi idrici a rischio, corpi idrici non a rischio, corpi idrici probabilmente a rischio. Questa attribuzione ha avuto lo scopo di individuare un criterio di priorità attraverso il quale orientare i programmi di monitoraggio.

3.3 La classificazione dello stato di qualità dei corpi idrici superficiali Lo stato di un corpo idrico superficiale è determinato dal valore più basso tra il suo stato ecologico e il suo stato chimico. Lo stato ecologico è stabilito in base alla classe più bassa relativa agli elementi biologici, agli elementi chimico‐fisici a sostegno e agli elementi chimici a sostegno. Le classi di stato ecologico sono cinque: elevato (blu), buono (verde), sufficiente (giallo), scarso (arancione), cattivo (rosso). Lo stato chimico è definito rispetto agli standard di qualità per le sostanze o gruppi di sostanze dell’elenco di priorità.

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Il corpo idrico che soddisfa tutti gli standard di qualità ambientale fissati dalla normativa è classificato in buono stato chimico (blu). In caso contrario, la classificazione evidenzierà il mancato conseguimento dello stato buono (rosso).

Schema generale per la classificazione dello stato delle acque superficiali

3.4 Stato ecologico Lo stato ecologico è definito dalla qualità della struttura e del funzionamento degli ecosistemi acquatici, stabilita attraverso il monitoraggio degli elementi biologici, degli elementi chimici e fisico‐chimici a sostegno e degli elementi idromorfologici a sostegno. Gli elementi di qualità differiscono tra fiumi e laghi, in funzione delle rispettive peculiarità. Gli elementi biologici utilizzati ai fini della classificazione dello stato ecologico dei fiumi sono le macrofite, le diatomee, i macroinvertebrati bentonici e la fauna ittica.

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Elementi di qualità biologica (EQB) e metodi di classificazione dello stato ecologico per i fiumi.

EQB Metodo di classificazione Descrizione L’indice IBMR è finalizzato alla valutazione dello stato IBMR ‐ Indice Biologique Macrofite trofico inteso in termini di intensità di produzione Macrophytique en Rivière primaria. ICMi ‐ Indice Multimetrico di L’indice ICMi si basa sull’Indice di Sensibilità agli Diatomee Intercalibrazione Inquinanti (IPS) e sull’Indice Trofico (TI). Il sistema MacrOper è basato sul calcolo dell’Indice Multimetrico STAR di Intercalibrazione (STAR_ICMi). Macroinvertebrati La classificazione dei fiumi molto grandi e/o non Sistema MacrOper bentonici accessibili si ottiene dalla combinazione dei valori RQE ottenuti per gli indici STAR_ICMi e MTS (Mayfly Total Score). L’indice ISECI si basa sulla presenza e la condizione ISECI ‐ Indice dello Stato biologica (classi di età e consistenza demografica) delle Fauna ittica Ecologico delle Comunità specie indigene, sulla presenza di ibridi, di specie Ittiche aliene e di specie endemiche.

Gli elementi generali chimico‐fisici a sostegno degli elementi biologici da utilizzare ai fini della classificazione dello stato ecologico dei fiumi sono i nutrienti e l’ossigeno disciolto. Per una migliore interpretazione del dato biologico, ma non per la classificazione, si tiene conto anche di temperatura, pH, alcalinità e conducibilità.

Elementi generali di qualità chimico‐fisica e indice per la classificazione dello stato ecologico dei fiumi

Elemento Parametro Indice Descrizione Ossigeno disciolto 100‐OD% saturazione Livello di Inquinamento dai Macrodescrittori Azoto ammoniacale (N‐NH4) per lo stato ecologico. Il LIMeco di ciascun Azoto nitrico (N‐NO3) campionamento viene derivato come media tra i punteggi attribuiti ai singoli parametri secondo LIM Nutrienti eco le soglie stabilite dalla normativa, in base alla Fosforo totale concentrazione osservata. Il LIMeco da attribuire ad un sito è la media dei LIMeco dei campionamenti effettuati durante l'anno. Temperatura Sono utilizzati esclusivamente per una migliore pH Altri parametri ‐ interpretazione del dato biologico e non per la Alcalinità classificazione. Conducibilità

Gli elementi chimici a sostegno degli elementi biologici sono gli inquinanti specifici non appartenenti all’elenco di priorità. Per ciascun inquinante specifico è stabilito uno standard di qualità ambientale espresso come valore medio annuo (SQA‐MA).

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Inquinanti specifici non appartenenti all’elenco di priorità: elementi chimici a sostegno degli elementi biologici.

Arsenico Cromo totale Mevinfos Azinfos etile 2,4 D Ometoato Azinfos metile Demeton Ossidemeton‐metile Bentazone 3,4‐Dicloroanilina Paration etile 2‐Cloroanilina 1,2 Diclorobenzene Paration metile 3‐Cloroanilina 1,3 Diclorobenzene 2,4,5 T 4‐Cloroanilina 1,4 Diclorobenzene Toluene Clorobenzene 2,4‐Diclorofenolo 1,1,1 Tricloroetano 2‐Clorofenolo Diclorvos 2,4,5‐Triclorofenolo 3‐Clorofenolo Dimetoato 2,4,6‐Triclorofenolo 4‐Clorofenolo Eptaclor Terbutilazina (incluso metabolita) 1‐Cloro‐2‐nitrobenzene Fenitrotion Composti del Trifenilstagno 1‐Cloro‐3‐nitrobenzene Fention Xileni 1‐Cloro‐4‐nitrobenzene Linuron Pesticidi singoli Cloronitrotolueni Malation Pesticidi totali 2‐Clorotoluene MCPA 3‐Clorotoluene Mecoprop 4‐Clorotoluene Metamidofos

3.5 Stato chimico La presenza delle sostanze appartenenti all’elenco di priorità definisce lo stato chimico dei corpi idrici. Per ciascuna sostanza sono stabiliti uno standard di qualità ambientale espresso come valore medio annuo (SQA‐MA) e uno standard di qualità ambientale espresso come concentrazione massima ammissibile (SQA‐CMA). La normativa prevede il raggiungimento, entro il 20 novembre 2021, dell’obiettivo di eliminare le sostanze pericolose prioritarie (PP) negli scarichi, nei rilasci da fonte diffusa e nelle perdite, nonché di ridurre gradualmente negli stessi le sostanze prioritarie (P). Per le altre sostanze (E) l’obiettivo è di eliminare l’inquinamento dalle acque causato da scarichi, rilasci da fonte diffusa e perdite.

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Sostanze dell’elenco di priorità (PP: sostanza pericolosa prioritaria; P: sostanza prioritaria; E: altre sostanze).

Alaclor P Fluorantene P Alcani, C10‐C13, cloro PP Idrocarburi policiclici PP Antiparassitari del E aromatici: Benzo(a)pirene ciclodiene: Aldrin Dieldrin Benzo(b)fluorantene Endrin Isodrin Benzo(k)fluoranthene Benzo(g,h,i)perylene Antracene PP Indeno(1,2,3‐cd)pyrene Atrazina P Isoproturon P Benzene P Mercurio e composti PP Cadmio e composti PP Naftalene P Clorfenvinfos P Nichel e composti P Clorpirifos (Clorpirifos P 4‐Nonilfenolo PP etile) Ottilfenolo (4‐(1,1',3,3'‐ P DDT totale E tetrametilbutil‐fenolo) p.p'‐DDT E Pentaclorobenzene PP 1,2‐Dicloroetano P Pentaclorofenolo P Diclorometano P Piombo e composti P Di(2‐etilesilftalato) P Simazina P Difeniletere bromato PP Tetracloruro di carbonio E (sommatoria congeneri 28, 47,99,100, 153 e 154) Tetracloroetilene E Diuron P Tricloroetilene E Endosulfan PP Tributilstagno composti PP (Tributilstagno catione) Esaclorobenzene PP Triclorobenzeni P Esaclorobutadiene PP Triclorometano P Esaclorocicloesano PP Trifluralin P PP

3.6 Tipi di monitoraggio L’obiettivo del monitoraggio è quello di stabilire un quadro generale coerente ed esauriente dello stato ecologico e chimico delle acque all’interno di ciascun bacino idrografico e permettere la classificazione di tutti i corpi idrici superficiali. Il monitoraggio delle acque superficiali si articola in: sorveglianza, operativo, indagine. Il monitoraggio di sorveglianza, che riguarda i corpi idrici “non a rischio” e “probabilmente a rischio” di non soddisfare gli obiettivi ambientali, è realizzato per: ‐ integrare e convalidare l’analisi delle pressioni e degli impatti; ‐ la progettazione efficace ed effettiva dei futuri programmi di monitoraggio; ‐ la valutazione delle variazioni a lungo termine di origine naturale (rete nucleo); ‐ la valutazione delle variazioni a lungo termine risultanti da una diffusa attività di origine antropica (rete nucleo); ‐ tenere sotto osservazione l’evoluzione dello stato ecologico dei siti di riferimento; ‐ classificare i corpi idrici. Il monitoraggio operativo è realizzato per:

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‐ stabilire lo stato dei corpi idrici identificati “a rischio” di non soddisfare gli obiettivi ambientali; ‐ valutare qualsiasi variazione dello stato di tali corpi idrici risultante dai programmi di misure; ‐ classificare i corpi idrici. Il monitoraggio di indagine è richiesto in casi specifici e più precisamente: ‐ quando sono sconosciute le ragioni di eventuali superamenti (ad esempio le cause del mancato raggiungimento degli obiettivi o del peggioramento dello stato); ‐ quando il monitoraggio di sorveglianza indica il probabile rischio di non raggiungere gli obiettivi e il monitoraggio operativo non è ancora stato definito; ‐ per valutare l’ampiezza e gli impatti di un inquinamento accidentale. Il monitoraggio di sorveglianza si effettua per almeno un anno ogni sei (periodo di validità del Piano di Gestione), salvo per la rete nucleo che è controllata ogni tre anni. Il ciclo del monitoraggio operativo è triennale.

3.7 La rete di monitoraggio La rete di monitoraggio regionale Il processo di tipizzazione dei corsi d’acqua e dei laghi in Lombardia ha portato all’individuazione di 39 tipi fluviali e di 8 tipi lacustri. All’interno di ciascun tratto o bacino tipizzato sono stati individuati 669 corpi idrici fluviali (520 naturali e 149 artificiali) e 56 corpi idrici lacustri (32 naturali e 24 invasi). La rete di monitoraggio Regionale per le acque superficiali è composta da:‐ 355 stazioni collocate su altrettanti corpi idrici fluviali; ‐ 44 stazioni collocate su 37 corpi idrici lacustri. Complessivamente a livello regionale vengono quindi sottoposti a monitoraggio oltre il 50% dei corpi idrici fluviali individuati (con percentuali variabili da provincia a provincia) e oltre il 65% dei corpi idrici lacustri individuati. Il primo ciclo triennale di monitoraggio operativo è stato avviato da ARPA Lombardia nel 2009 e si è concluso nel 2011. Il secondo ciclo triennale è iniziato nel 2012 e avrà termine nel 2014, anno in cui si concluderà il primo ciclo sessennale del monitoraggio di sorveglianza, in tempo utile per la revisione del Piano di Gestione del distretto idrografico Padano.

Variante Anno 2016 44 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Rete regionale di monitoraggio acque superficiali

La rete di monitoraggio nella provincia di Pavia La rete di monitoraggio dei corsi d’acqua in provincia di Pavia è costituita da 30 stazioni di campionamento su altrettanti corpi idrici, di cui 20 sono sottoposti a monitoraggio operativo e 10 a monitoraggio di sorveglianza. Quattro delle stazioni di monitoraggio sono posizionate su altrettanti corpi idrici artificiali: Colatore Reale a ; Canale Deviatore Acque alte a ; Roggia Padulenta a Carbonara Ticino e Roggia Nuova di in comune di Gambolò. Un corpo idrico sul torrente Staffora (Santa Margherita Staffora) è stato individuato come possibile riferimento tipo‐specifico. Le pressioni di origine industriale sono prevalentemente di tipo puntiforme e legate più ad insediamenti particolari che distretti produttivi vasti. Al contrario, la presenza di colture irrigue di tipo intensivo potrebbe essere fonte di pressioni legate al prelievo idrico ed all’impiego di fitofarmaci e nutrienti di origine minerale. La campagna pavese risulta inoltre particolarmente vocata per l’utilizzo di ammendanti e fertilizzanti di origine biologica (Fanghi biologici; Compost). Da ultimo le colture intensive si prestano allo spandimento di liquami di origine zootecnica, in particolare provenienti da allevamenti suinicoli. I principali impianti di depurazione acque reflue civili che generano pressioni sui corpi idrici monitorati sono elencati nella tabella seguente:

Variante Anno 2016 45 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Abitanti Corpo idrico Stazione a valle COMUNE Corpo Recettore Equivalenti recettore finale più vicina Pavia 160000 Vernavola Ticino 60000 Ticino Ticino 77000 Cavo Lagozzo Staffora Colatore Santa Caterina Mortara 75000 Erbognone Torrente Arbogna 70000 Torrente Coppa Po

Criticità significative possono derivare dalla presenza di numerosi impianti di trattamento acque di piccole e piccolissime dimensioni: degli oltre 100 impianti di depurazione presenti, solo 20 superano i 5.000 abitanti equivalenti e numerosi sono gli impianti a servizio di piccoli agglomerati dotati del solo trattamento primario. Particolarmente vulnerabili sono i corsi d’acqua appenninici che, con un corso breve e alimentato quasi esclusivamente dalle precipitazioni, hanno portate ridotte, e a volte nulle, per gran parte dell’anno. Per questo motivo sono spesso in sofferenza quando utilizzati come recettore di scarichi. Emblematico il caso del torrente Staffora che durante parte della stagione asciutta scorre in sub alveo nel tratto terminale e riceve, poco prima della confluenza con il Po, il Cavo Lagozzo recettore dello scarico del depuratore di Voghera. La situazione è analoga nel caso del torrente Coppa il quale spesso non è dotato di una portata in grado di smaltire il carico proveniente dallo scarico del depuratore della città di Casteggio. Medesime considerazioni possono essere fatte anche per il canale artificiale Deviatore Acque Alte di Miradolo Terme: la gestione delle acque del canale, che ha un uso irriguo, determina spesso una portata molto bassa o nulla poco a valle dell’immissione dello scarico del depuratore comunale.

Variante Anno 2016 46 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Rete di monitoraggio dei corsi d’acqua nel bacino del fiume Po della Provincia di Pavia.

Tipo di Corso d’acqua Corpo idrico Località monitoraggio dall'ingresso in regione Agogna (Torrente) T. Agogna‐ operativo fino alla immissione in Po COLATORE REALE Artificiale CHIGNOLO PO operativo Dal confine Her alla Coppa (Torrente) operativo immissione in Po Dalla sorgente alla Curone (Torrente) sorveglianza immissione nel Po dall'ingresso in regione Erbognone (Torrente) fino alla immissione in Ottobiano operativo Agogna Ghiaia di Montalto Dalla sorgente alla operativo (Torrente) immissione nel Coppa Dalla sorgente alla Nizza (Torrente) sorveglianza immissione in Staffora NUOVA DI BORGO SAN Artificiale Gambolò sorveglianza SIRO (ROGGIA) Dalla sorgente a Bornasco ‐ loc. Pontelungo operativo Pontelungo Olona Meridionale (Fiume) Da Pontelungo alla F. Olona merid.‐S. Zenone operativo immissione in Po Po Dal Tanaro alla confluenza F. Po‐ operativo dello Scrivia Dal Ticino alla confluenza F. Po‐Spessa Po operativo del Lambro Po (Fiume) Dal Sesia alla confluenza ‐AL operativo del Tanaro Dallo Scrivia alla operativo confluenza del Ticino dall'ingresso in regione alla Scrivia (Torrente) T. Scrivia‐ sorveglianza immissione in Po Dal confine Her alla Scuropasso (Torrente) operativo immissione in Po dall'Ardivestra al Staffora (Torrente) T. Staffora ‐ Voghera operativo depuratore di Voghera Da Voghera alla T. Staffora‐Cervesina operativo immissione in Po Dalla sorgente fino alla Staffora (Torrente) T. Staffora‐S. Margherita Sorveglianza (REF) confluenza dell'Aronchio dall'Aronchio fino alla T. Staffora‐ sorveglianza confluenza dell'Ardivestra dall'ingresso in regione ad T. Terdoppio‐Vigevano operativo Terdoppio (Torrente) Da Alagna fino alla T. Terdoppio‐ operativo immissione in Po Dalla sorgente al confine Tidone (Torrente) ‐Moline sorveglianza regionale Dal confine Her 56 alla Stradella‐Via F.lli Cervi operativo immissione in Po Versa (Torrente) Dalla sorgente al confine ‐Casa Ponte operativo Her

Variante Anno 2016 47 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Rete di monitoraggio dei corsi d’acqua nel bacino del fiume Ticino in Provincia di Pavia.

Tipo di Corso d’acqua Corpo idrico Località monitoraggio PADULENTA (ROGGIA) Artificiale Carbonara Ticino sorveglianza Ticino (Fiume) Da Pavia all'immissione nel Po F. Ticino‐Travacò Siccomario operativo Ticino (Fiume) Da Vigevano al ponte di Bereguardo F. Ticino‐Bereguardo sorveglianza Ticino (Fiume) Da Bereguardo a Travacò Siccomario F. Ticino‐Pavia sorveglianza Canale Deviatore Acque Alte Artificiale Miradolo Terme operativo

Carta della rete di monitoraggio delle acque superficiali in provincia di Pavia.

Elementi di qualità considerati per il monitoraggio di sorveglianza dei fiumi della provincia di Pavia.

Elemento di qualità N. corpi idrici Frequenza Macroinvertebrati 10 Diatomee 10 EQ8 Almeno per un anno nel sessenio 2009‐2014 Macrofite 9 Fauna ittica 0 Chimico – fisici a sostegno 10 Trimestrale per ciascun anno del sessenio 2009‐2014 Chimici a sostegno 9 Trimestrale per ciascun anno del sessenio 2009‐2014 Chimici (sostanze prioritarie) 10 Mensile o trimestrale per ciascun anno del sessenio 2009‐2014

Elementi di qualità considerati per il monitoraggio operativo dei fiumi della provincia di Pavia.

Elemento di qualità N. corpi idrici Frequenza Macroinvertebrati 15 Diatomee 18 EQ8 Almeno per un anno nel triennio 2009‐2011 Macrofite 1 Fauna ittica 0 Chimico – fisici a sostegno 20 Trimestrale per ciascun anno del triennio 2009‐2011 Chimici a sostegno 20 Trimestrale per ciascun anno del triennio 2009‐2011 Chimici (sostanze prioritarie) 20 Mensile o trimestrale per ciascun anno del triennio 2009‐2011

Variante Anno 2016 48 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Nel seguito sono elencati i parametri chimico‐fisici e chimici a sostegno e le sostanze prioritarie ricercate in provincia di Pavia. La selezione dei parametri da analizzare è stata effettuata in base all’analisi delle pressioni presenti sul territorio. Parametri chimico‐fisici e chimici a sostegno e sostanze dell’elenco di priorità ricercate in provincia di Pavia.

pH Cloruri Triclorobenzeni Solidi sospesi Solfati 1,2 Dicloroetano Temperatura Escherichia coli Diclorometano Conducibilità Alcalinità Esaclorobutadiene Durezza Cadmio Triclorometano Azoto totale Mercurio Tetracloroetilene Azoto ammoniacale Nichel Pentaclorofenolo Azoto nitrico Piombo Pentaclorobenzene Ossigeno disciolto Rame Esaclorobenzene BOD5 Zinco Esaclorocicloesano COD Idrocarburi policiclici aromatici totali Glifosate Ortofosfato Terbutilazina AMPA Fosforo totale Benzene Toluene Clorobenzene Tetracloroetilene Xilene Tetraclorometano 1,1,1 Tricloroetano Tricloroetilene Cromo totale Simazina Trifluralin Alachlor Atrazina Bentazone

3.8 Lo stato delle acque superficiali Si riporta nel seguito la sintesi dei risultati della classificazione dei corpi idrici della provincia di Pavia ottenuta dai dati del primo triennio di monitoraggio (2009‐2011). Poiché la classificazione dello stato viene effettuata al termine di ciascun triennio di monitoraggio, per il 2012 viene riportata la sintesi dei risultati relativi solamente agli elementi di qualità monitorati in tale anno.

Variante Anno 2016 49 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Stato dei corsi d’acqua nel bacino del fiume Po nel triennio 2009‐2011.

STATO ECOLOGICO STATO CHIMICO Corso d'acqua Località Elemento che determina la Sostanze che determinano la Classe Classe classificazione classificazione Agogna Mezzana Bigli SCARSO macroinvertebrati BUONO ‐ Colatore Reale Chignolo Po ND ‐ BUONO ‐ Coppa Bressana Bottarone SCARSO diatomee BUONO ‐ Curone Casei Gerola SUFFICIENTE macroinvertebrati BUONO ‐

Erbognone Ottobiano SUFFICIENTE LIMeco ‐ terbutilazina desetil BUONO ‐ Ghiaia di Montalto Borgo Priolo SUFFICIENTE macroinvertebrati BUONO ‐ Nizza Ponte Nizza BUONO macroinvertebrati BUONO ‐ Nuova di Borgo San Siro Gambolò SUFFICIENTE macroinvertebrati BUONO ‐ Olona Meridionale Bornasco loc. Diatomee ‐ LIM SUFFICIENTE eco BUONO ‐ Pontelungo

Olona Meridionale S. Zenone Po SUFFICIENTE LIMeco BUONO ‐ Po Pieve del Cairo Macroinvertebrati ‐ diatomee ‐ BUONO BUONO ‐ LIMeco ‐ cromo Po Spessa Po Macroinvertebrati ‐ diatomee ‐ BUONO BUONO ‐ LIMeco Po Frascarolo‐AL BUONO Diatomee ‐ LIMeco BUONO ‐ Po Bastida BUONO Diatomee ‐ LIMeco BUONO ‐ Scrivia Cornale SCARSO macroinvertebrati BUONO ‐ Scuropasso Mezzanino SUFFICIENTE macroinvertebrati BUONO ‐ Staffora Voghera SUFFICIENTE macrofite BUONO ‐

Staffora Cervesina BUONO LIMeco BUONO ‐ Staffora S. Margherita BUONO macroinvertebrati BUONO ‐ Staffora Varzi/Bagnaria BUONO Macroinvertebrati ‐ diatomee BUONO ‐ Terdoppio Vigevano SCARSO macroinvertebrati BUONO ‐ Terdoppio Zinasco SUFFICIENTE Macroinvertebrati ‐ diatomee BUONO ‐ Tidone Zavattarello Le Moline BUONO macroinvertebrati BUONO ‐ Versa Stradella Via F.lli Cervi SCARSO diatomee BUONO ‐ Versa Golferenzo Casa Ponte SUFFICIENTE macroinvertebrati BUONO ‐

Stato dei corsi d’acqua nel bacino del fiume Ticino nel triennio 2009‐2011.

STATO ECOLOGICO STATO CHIMICO Corso d'acqua Località Elemento che determina la Sostanze che determinano la Classe Classe classificazione classificazione Padulenta Carbonara Ticino BUONO Macroinvertebrati ‐ diatomee BUONO ‐ Ticino Travacò Siccomario SUFFICIENTE Macroinvertebrati ‐ diatomee BUONO ‐ Ticino Bereguardo SUFFICIENTE Diatomee BUONO ‐ Ticino Pavia SCARSO Diatomee BUONO ‐

Stato dei corsi d’acqua nel bacino del fiume Lambro nel triennio 2009‐2011.

STATO ECOLOGICO STATO CHIMICO Corso d'acqua Località Elemento che determina la Sostanze che determinano la Classe Classe classificazione classificazione Canale Deviatore Acque Miradolo Terme SCARSO diatomee BUONO ‐ Alte

Distribuzione dei corpi idrici fluviali della provincia di Pavia nelle classi di stato ecologico e di stato chimico (2009‐2011).

Variante Anno 2016 50 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Stato ecologico dei corpi idrici fluviali e lacustri in Stato chimico dei corpi idrici fluviali e lacustri in provincia provincia di Pavia(2009‐2011). di Pavia (2009‐2011).

Stato dei corsi d’acqua nel bacino del fiume Po nel 2012. Elementi Elementi di qualità biologica fisico – chimici STATO Corso d’acqua Località a sostegno CHIMICO macroinvertebrati diatomee macrofite pesci LIMeco Classe Agogna Mezzana Bigli BUONO BUONO Colatore Reale Chignolo Po SUFFICIENTE NON BUONO Coppa Bressana Bottarone SCARSO BUONO Curone Casei Gerola ELEVATO BUONO Erbognone Ottobiano SUFFICIENTE BUONO Ghiaia di Montalto Borgo Priolo ELEVATO BUONO Nizza Ponte Nizza ELEVATO BUONO Nuova di Borgo Gambolò SUFFICIENTE SUFFICIENTE SUFFICIENTE ELEVATO BUONO San Siro Bornasco ‐ loc. Olona Meridionale SUFFICIENTE BUONO Pontelungo Olona Meridionale S. Zenone Po SCARSO SUFFICIENTE BUONO Po Pieve del Cairo BUONO BUONO BUONO Po Spessa Po BUONO BUONO BUONO Po Frascarolo‐AL SUFFICIENTE BUONO BUONO Po BUONO BUONO BUONO Scrivia Cornale SCARSO BUONO BUONO Scuropasso Mezzanino ELEVATO BUONO Staffora Voghera SUFFICIENTE ELEVATO BUONO Staffora Cervesina SCARSO ELEVATO BUONO Staffora S. Margherita BUONO ELEVATO SUFFICIENTE ELEVATO BUONO Staffora Varzi/Bagnaria BUONO BUONO ELEVATO BUONO Terdoppio Vigevano BUONO BUONO Terdoppio Zinasco BUONO BUONO Tidone Zavattarello Le Moline ELEVATO BUONO Versa Stradella Via F.lli Cervi ELEVATO BUONO Versa Golferenzo Casa Ponte BUONO BUONO

Stato dei corsi d’acqua nel bacino del fiume Ticino nel 2012. Elementi Elementi di qualità biologica fisico – chimici STATO Corso d’acqua Località a sostegno CHIMICO macroinvertebrati diatomee macrofite pesci LIMeco Classe Padulenta Carbonara Ticino SUFFICIENTE SCARSO ELEVATO NON BUONO Ticino Travacò Siccomario BUONO BUONO Ticino Bereguardo BUONO BUONO Ticino Pavia BUONO BUONO

Stato dei corsi d’acqua nel bacino del fiume Lambro nel 2012. Elementi Elementi di qualità biologica fisico – chimici STATO Corso d’acqua Località a sostegno CHIMICO macroinvertebrati diatomee macrofite pesci LIMeco Classe Canale Deviatore Miradolo Terme SCARSO CATTIVO BUONO Acque Alte

Variante Anno 2016 51 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

OSSERVAZIONI 1. Gli elementi di qualità biologica (EQB) sono i fattori preponderanti per la classificazione dello stato ecologico per il triennio 2009‐2011. In particolare l’analisi della fauna bentonica risulta essere spesso il fattore limitante in quanto EQB individuato come riferimento, scelto in base alle pressioni, in un numero elevato di siti. I dati 2012, per quanto parziali, confermano quanto emerso nel precedente triennio.

2. In 8 stazioni l’indice LIMeco contribuisce, insieme agli EQB, alla determinazione della

classe per il triennio 2009‐2011. I valori dell’indice LIMeco 2012 per le medesime stazioni di campionamento confermano i dati 2009‐2011, fatta eccezione per la stazione di Cervesina ove la classe risulta elevata, in quanto per difficoltà operative non sono stati effettuati i campionamenti in periodo di massima magra nei quali la stazione risulta particolarmente sensibile all’apporto del depuratore di Voghera. 3. Nei due corpi idrici dove gli elementi chimici a sostegno hanno contribuito alla classificazione dello stato ecologico (Erbognone, presenza di terbutilazina desetil; Po a Pieve del Cairo, presenza di cromo), i valori delle concentrazioni dei suddetti parametri ricavati nella campagna di monitoraggio del 2012 sono risultati inferiori ai limiti di quantificazione. 4. Il mancato conseguimento dello stato chimico buono per i corpi idrici Colatore Reale e Roggia Padulenta è causato dalla presenza di pesticidi; in particolare per entrambe le stazioni si è evidenziato in un campionamento il superamento della CMA per il parametro esaclorocicloesano; da sottolineare che lo stesso parametro non è stato determinato nel triennio 2009‐2011 in nessuno dei due corpi idrici.

3.9 Analisi degli andamenti storici

Nella tabella seguente vengono messi a confronto i valori di LIMeco del triennio 2009‐2011 con quelli calcolati per l’anno 2012.

Pur con i limiti dovuti al numero parziale di campionamenti, si desume che il LIMeco conferma quanto espresso per il triennio precedente ricavato con un set più rappresentativo di dati. In un numero limitato di casi si osservano valori che comportano una differente classificazione: ciò è particolarmente evidenziabile per i corsi d’acqua del tratto sub‐appeninico, in riva destra al fiume Po (Ghiaia di Montalto, Staffora, Coppa, Versa,

Scuropasso: stazioni nelle quali si osservano le variazioni degli indici LIMeco 2012 rispetto a quelli del triennio precedente). In tutti i casi si passa da uno stato di classificazione “BUONO”

Variante Anno 2016 52 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

ad uno stato di classificazione “ELEVATO” tranne che nel caso del Torrente Versa nel sito di Stradella in cui la variazione è in senso inverso (da “ELEVATO” a “BUONO”). Confronto risultati LIMeco triennio 2009‐2011 vs 2012 – Bacino del Po LIM 2009‐ ‐2011 LIM 2012 Corso d’acqua Località eco eco Classe 2009 ‐ 2011 Valore Classe 2012 Valore Agogna Mezzana Bigli BUONO 0,55 BUONO 0,57 Colatore Reale Chignolo Po SUFFICIENTE 0,38 SUFFICIENTE 0,35 Coppa Bressana Bottarone SCARSO 0,19 SCARSO 0,27 Curone Casei Gerola ELEVATO 0,80 ELEVATO 0,88 Erbognone Ottobiano SUFFICIENTE 0,40 SUFFICIENTE 0,46 Ghiaia di Montalto Borgo Priolo BUONO 0,64 ELEVATO 0,68 Nizza Ponte Nizza ELEVATO 0,83 ELEVATO 0,69 Nuova di Borgo San Siro Borgo San Siro ELEVATO 0,75 ELEVATO 0,69 Olona Meridionale Bornasco ‐ loc. Pontelungo SUFFICIENTE 0,47 SUFFICIENTE 0,48 Olona Meridionale S. Zenone Po SUFFICIENTE 0,41 SUFFICIENTE 0,34 Po Pieve del Cairo BUONO 0,58 BUONO 0,55 Po Spessa Po BUONO 0,61 BUONO 0,58 Po Frascarolo‐AL BUONO 0,56 BUONO 0,58 Po Bastida Pancarana BUONO 0,57 BUONO 0,55 Scrivia Cornale BUONO 0,65 BUONO 0,57 Scuropasso Mezzanino BUONO 0,61 ELEVATO 0,69 Staffora Voghera ELEVATO 0,79 ELEVATO 0,81 Staffora Cervesina BUONO 0,52 ELEVATO 0,69 Staffora S. Margherita ELEVATO 0,82 ELEVATO 0,75 Staffora Varzi/Bagnaria ELEVATO 0,80 ELEVATO 0,84 Terdoppio Vigevano BUONO 0,51 BUONO 0,58 Terdoppio Zinasco BUONO 0,59 BUONO 0,55 Tidone Zavattarello Le Moline ELEVATO 0,80 ELEVATO 0,84 Versa Stradella Via F.lli Cervi BUONO 0,50 ELEVATO 0,67 Versa Golferenzo Casa Ponte ELEVATO 0,69 BUONO 0,63

Confronto risultati triennio 2009‐2011 vs 2012 – Bacino del fiume Ticino sub ‐ lacuale LIM 2009‐ ‐2011 LIM 2012 Corso d’acqua Località eco eco Classe 2009 ‐ 2011 Valore Classe 2012 Valore Padulenta Carbonara Ticino ELEVATO 0,72 ELEVATO 0,70 Ticino Travacò Siccomario BUONO 0,59 BUONO 0,51 Ticino Bereguardo ELEVATO 0,68 BUONO 0,58 Ticino Pavia BUONO 0,64 BUONO 0,60

Confronto risultati triennio 2009‐2011 vs 2012 – Bacino del fiume Lambro LIM 2009‐ ‐2011 LIM 2012 Corso d’acqua Località eco eco Classe 2009 ‐ 2011 Valore Classe 2012 Valore Canale Deviatore Acque Alte Miradolo Terme SCARSO 0,26 CATTIVO 0,15

Si sottolinea inoltre il passaggio dallo stato “ELEVATO” a “BUONO” presso la stazione di Bereguardo del fiume Ticino e dallo stato “SCARSO” a “CATTIVO” nella stazione di Miradolo Terme del Canale Deviatore Acque Alte. Le difficoltà operative nell’effettuare campionamenti legate alla forte variabilità del flusso possono comportare una lettura distorta dello stato del corpo idrico: ad esempio lo stato ecologico “ELEVATO” registrato nell’anno 2012 per il torrente Staffora alla stazione di Cervesina, campionata in sole due occasioni, non sembra rappresentare il reale stato ambientale del corpo idrico. Come evidenziato nel grafico che segue e che riporta gli andamenti percentuali della portata del torrente Staffora, nei quattro mesi estivi il valore è inferiore alla metà del dato medio annuale.

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Il LIMeco viene calcolato in base ai valori ricavati dai campionamenti effettuati nei mesi di marzo, giugno, settembre e dicembre. Difficoltà operative ad effettuare il campionamenti nei periodi di magra escludono tale condizione, evidentemente peggiorativa, dalla valutazione.

Il grafico che segue riporta su scala logaritmica gli esiti dell’analisi microbiologica dei campioni prelevati nelle stazioni contigue dello Staffora di Voghera e di Cervesina, per quanto riguarda l’Escherichia coli.

L’andamento dei risultati dell’indicatore Escherichia coli mette in evidenza due fattori rilevanti: 9 l’inquinamento microbiologico aumenta dalla stazione a monte (Voghera) a quella a valle (Cervesina) a causa dell’apporto dello scarico del depuratore della città di Voghera; 9 Il fenomeno, come risulta dal confronto tra i grafici, è amplificato dal ciclo annuale del regime idrologico che prevede periodi di magra nei mesi estivi.

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3.10 Criticità ambientali Oltre ad eventi di inquinamento legati a sversamenti accidentali e scarichi occasionali, si segnalano alcune criticità ricorrenti. Il già citato caso del torrente Staffora può essere esteso ad altre situazioni, in particolare

quella del torrente Coppa, per il quale l’indice LIMeco per il 2012 risulta essere SCARSO in continuità con i dati storici. Il dato è supportato dalle ricorrenti segnalazioni di enti e di privati cittadini soprattutto nel periodo estivo. Il torrente sconta la presenza del depuratore della città di Casteggio (70.000 A.E.) il quale, di frequente, soffre l’apporto di reflui industriali con alto carico organico. L’apporto di origine civile è messo in evidenza dall’indicatore microbiologico Escherichia Coli sempre rilevato in concentrazioni elevate come da grafico che segue:

Una particolare attenzione, a motivo delle caratteristiche di corso d’acqua urbano va posta anche alla roggia Vernavola, corso d’acqua che non rientra nella rete di monitoraggio dipartimentale, benché con l’obiettivo di raggiungere lo stato ecologico “BUONO” al 2015. La roggia attraversa, prima di confluire con il Ticino, il parco comunale del capoluogo e la prossimità con l’area cittadina rende pregevoli il parco stesso ed il corso d’acqua dal punto di vista della fruibilità. Proprio la caratteristica di contiguità con l’abitato costituisce la maggiore vulnerabilità della roggia per via della presenza di apporti di tipo urbano (sfioratori di piena, scarichi parzialmente indepurati). Il dipartimento di Pavia partecipa agli incontri di confronto sullo stato della roggia Vernavola insieme al Comune, all’Università di Pavia, alla Provincia ed agli enti locali del servizio idrico integrato.

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3.11 Conclusioni Complessivamente lo stato delle acque in Provincia di Pavia, dal punto di vista chimico, è da considerarsi buono. La fittissima rete irrigua della pianura pavese attraversa un territorio che, come detto, è sottoposto ad attività agricola intensiva che non prescinde dall’utilizzo di fitofarmaci. In special modo i trattamenti sul riso agiscono su organismi infestanti acquatici o comunque legati all’ecosistema acquatico e sono effettuati in ambienti connessi direttamente al reticolo superficiale. Le due stazioni in cui lo stato chimico è “NON BUONO”, devono, in effetti, tale stato alla presenza di fitofarmaci. Le derivazioni presenti sono quasi tutte per uso irriguo e, nel complesso, restituiscono ai medesimi bacini di prelievo. Sono in fase di realizzazione alcuni impianti per la produzione di energia localizzati per lo più su canali artificiali, con restituzione subito a valle delle opere e che non influiscono sulla continuità idraulica. Le problematiche legate al settore collinare oltrepadano sono di segno opposto. In questo caso è piuttosto il regime idrologico di tipo torrentizio che espone i corsi d’acqua al rischio di alterazione e, in questo caso, sono gli elementi di qualità biologica ad influire maggiormente sulla determinazione dello stato ecologico registrando gli apporti organici non sufficientemente supportati dalla capacità autodepurante dei torrenti.

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3.12 Situazione per il comune di San Genesio ed Uniti Il comune in oggetto non ha a disposizione dei punti di rilevamento per la qualità ecologica e chimica delle acque superficiali, in quanto non è interessato da corpi idrici principali che lo lambiscono. Nel restante territorio si rileva una fitta rete irrigua a carattere agricolo. Solo nella parte più a Sud, nel confinante comune di Pavia, troviamo il fiume Ticino e a Nord Est nel comune di Bornasco, il fiume Olona. Per questo motivo risulta interessante analizzare la situazione dei dati dei fiumi. Come si può riscontrare dalla tabella al precedente paragrafo 3.2.11 Analisi degli andamenti storici, la qualità delle acque del Ticino è passata da “ELEVATO” a “BUONO”, mentre si è mantenuta invariata sul livello “BUONO” nel torrente Terdoppio, facendo rilevare la buona qualità delle acque della zona.

Confronto risultati LIMeco triennio 2009‐2011 vs 2012 – Bacino del Po LIM 2009‐ ‐2011 LIM 2012 Corso d’acqua Località eco eco Classe 2009 ‐ 2011 Valore Classe 2012 Valore Olona Meridionale Bornasco ‐ loc. Pontelungo SUFFICIENTE 0,47 SUFFICIENTE 0,48

Confronto risultati triennio 2009‐2011 vs 2012 – Bacino del fiume Ticino sub ‐ lacuale LIM 2009‐ ‐2011 LIM 2012 Corso d’acqua Località eco eco Classe 2009 ‐ 2011 Valore Classe 2012 Valore Ticino Pavia BUONO 0,64 BUONO 0,60

3.13 Il sistema idrico nel comune di San Genesio ed Uniti – Schede di approfondimento Come indicato nei paragrafi precedenti, il comune di San Genesio ed Uniti è solcato da una fitta serie di canali irrigui utilizzati prevalentemente per scopi agricoli, ma non da corpi idrici principali.

LA RETE IDRICA COMUNALE La rete idrica comunale è attualmente gestita da Pavia Acque che, in attuazione del contratto stipulato con l’Amministrazione Comunale, si fa carico della realizzazione di tutti gli interventi sulla rete esistente, compresi gli allacciamenti richiesti dai privati e della realizzazione di nuovi tratti di rete, con le modalità e con gli oneri stabiliti nel suddetto contratto, secondo le competenze. A Pavia Acque spetta inoltre la manutenzione ordinaria e straordinaria dei pozzi di captazione. In San Genesio esistono due pozzi: uno ubicato in Via Parco Vecchio (lato centro

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Polifunzionale), l’altro ubicato fuori dal centro urbano dopo la frazione Ponte Carate, entrambi con centrale di trattamento e serbatoio di accumulo. Tali pozzi garantiscono l’approvvigionamento idrico per tutto il territorio comunale. Dai dati a disposizione le nuove aree di trasformazione potranno essere servite dai pozzi esistenti.

I DEPURATORI In San Genesio capoluogo non sono ubicati impianti di depurazione acque, ma solo stazioni di sollevamento e pompaggio per il regolare deflusso dei reflui verso il depuratore di via Montefiascone in comune di Pavia gestito da ASM Pavia Acque. Il territorio comunale risulta servito da fognatura di tipo misto con condotte di diverso diametro in calcestruzzo e altri materiali idonei allo scopo. Alla data del presente documento non si rilevano particolari criticità sul sistema fognario e si segnala che nei nuovi comparti di attuazione sono previste opere di urbanizzazione atte al collegamento con la fognatura comunale e all’eventuale ripristino e/o sostituzione di tratti non ritenuti idonei dal gestore del ciclo ASM Pavia Acque. Si sottolinea inoltre che tutti i progetti relativi a fognatura ed acquedotto devono essere preventivamente approvati dal Gestore e solo ad avvenuta approvazione possono essere realizzati. Per quanto riguarda le frazioni di Due Porte e Ponte Carate, sono presenti due depuratori sempre gestiti da ASM Pavia Acque, che come risulta dall’applicativo Sire Acque di Arpa Lombardia, possiedono rispettivamente le seguenti potenzialità autorizzative: Due Porte codice AR0181359U0002 potenzialità autorizzata attuale 208 ab. eq; Ponte Carate codice AR0181359U0001 potenzialità autorizzata attuale 322 ab. eq. Allo stato attuale non si segnalano problematiche particolari. Si evidenzia che la potenzialità autorizzata nella frazione Due Porte potrebbe essere superata nel momento in cui si dovessero attuare le previsioni del documento di piano con conseguente necessità di adeguamento dell’impianto esistente. Tale adeguamento dovrà essere concordato preventivamente con il gestore e dovrà essere espressamente verificato prima del rilascio di eventuali permessi di costruire da parte dell’Ufficio Tecnico comunale.

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LE ATTIVITA’ INSEDIATE NEL COMUNE Per quanto riguarda le attività produttive ed artigianali insediate sul territorio comunale, dai dati in possesso dell’Ufficio Tecnico comunale, si rileva che le stesse sono allacciate alla fognatura comunale per quanto riguarda lo smaltimento delle acque luride. Sono invece presenti scarichi in corpi idrici superficiali solamente di acque meteoriche, con punti di immissione regolarmente autorizzati. Al fine di non incidere sul regime dei corpi idrici superficiali, in accordo con le normative vigenti, si prescrive l’utilizzo di vasche di laminazione per i nuovi insediamenti produttivi che dispongono di elevate superfici impermeabilizzate (sia piazzali che coperture). In tale caso si ricorda che le acque di prima pioggia dovranno essere soggette ad un trattamento/separazione prima dell’immissione nel corpo idrico superficiale ricettore in base a quanto previsto dalla normativa e con portate controllate in modo da non alterare la normale piezometria del corpo ricettore.

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4. SUOLO E SOTTOSUOLO 4.1 Lo stato dei suoli della provincia di Pavia L'anno 2004 è stato l'anno “zero” per il suolo pavese. Ha posto una pietra miliare nel panorama del monitoraggio ambientale e ha fornito uno schedario completo di informazioni bio‐chimico‐fisiche relative ai suoli della Provincia di Pavia. Il suolo è stato monitorato utilizzando metodiche standard per la identificazione dei siti, per la raccolta, il trattamento e analisi dei campioni. Sono stati presi in considerazione i differenti aspetti del suolo: aspetti chimici, quali ad esempio metalli pesanti, diossine e furani, carbonio organico; aspetti fisici come la tessitura, il contenuto d'acqua, il profilo del suolo; aspetti biologici quali i batteri con i loro prodotti. Per una più ampia lettura atta a valutare la qualità e quindi lo stato di salute dei suoli sono stati utilizzati bioindicatori vegetali quali i muschi che hanno permesso di stimare i flussi al suolo di metalli pesanti e la loro origine.

Pedopaesaggi della Provincia di Pavia, Gambolò si colloca principalmente nella fascia “VA – Piane alluvionali”

La morfologia della Lomellina, derivata dall'azione combinata fluviale e fluvioglaciale e, in subordine, da quella eolica, presenta forme negative (erosione) e forme positive (accumulo). L'azione espletata dai corsi d'acqua, come Po, Ticino, Terdoppio, Agogna, ecc., cioè erosione‐trasporto‐sedimentazione, ha prodotto forme quali lanche, meandri e la relativa

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migrazione, spiagge, isole fluviali, ecc.. L'evoluzione fluvioglaciale ha permesso l'instaurarsi di terrazzi inscatolati, in cui le varie quote topografiche rappresentano diverse fasi morfogenetiche, cui corrispondono successive età geologiche. L'azione erosiva ha in parte obliterato queste strutture anche se oggi alcuni dossi risultano facilmente riconoscibili (quei pochi non ancora spianati dalle operazioni agrarie dell'ultimo secolo) perché si ergono isolati nella piatta pianura circostante. Ad esempio gli “altipiani” riferibili al pleistocene medio ed antico terminano con scarpate che possono arrivare, nei punti di massimo dislivello, anche ai 50 metri. Il paesaggio della Lomellina è una variante di quello della pianura irrigua e per la sua particolarità assume dignità di categoria a sé stante. L’elemento distintivo è la coltivazione del riso che impone una caratteristica organizzazione colturale e poderale. Ciò si riflette nel paesaggio sia con gli impianti legati a questa attività (cascinali, ile da riso, impianti di trasformazione ecc.) ma soprattutto con una più ricca presenza di acqua (gli allagamenti primaverili sono il fenomeno più eclatante di questo paesaggio). La coltivazione del riso ha ispirato scrittori e registi a tal punto da rendere un’icona della pianura questo tipo di paesaggio. Vale per tutti il celebre film “Riso amaro” con Vittorio Gassmann e Silviana Mangano. Nuovi processi produttivi hanno condotto alla sostituzione della risaia stabile con quella avvicendata, inoltre l’uso di diserbanti ha rimosso uno dei connotati di costume più noti, la pratica della mondatura, lavoro peraltro duro al quale si dedicavano, fino alla metà del secolo scorso, stagionalmente migliaia di giovani donne provenienti dalle regioni vicine. Si tratta di trasformazioni che non hanno alterato così profondamente come altrove le linee e gli aspetti del paesaggio. Nessun altro paesaggio della Lombardia rileva caratteri così mutevoli di quello della Lomellina considerando lo scorrere delle stagioni. La monocoltura del riso comporta fasi di coltivazione sempre diverse e fortemente caratterizzanti il paesaggio. Dallo scenario trasparente delle acqua inondanti le risaie in primavera al verde tenero delle pianticelle germogliate in estate, al biondo autunnale del riso maturo, al grigiore delle stoppie durante il riposo invernale. L’elemento naturale si accentua, come d’altra parte in tutte le sub‐aree di pianura, lungo le valli fluviali (Ticino, Sesia, Po) con la presenza di garzaie, zone umide, e lanche. Nei grafici che seguono, si può facilmente notare come la provincia di Pavia abbia un

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importante patrimonio agricolo rispetto al dato regionale, mentre si trova ben al di sotto della media regionale per quanto riguarda le “Aree artificiali”.

Dal punto di vista della fertilità dei suoli, a livello provinciale si denota una fertilità biologica variabile dal buono al medio, con solo alcuni punti con soglie critiche di stress e/o pre allarme, zone queste ultime posizionate al di fuori dei confini del comune in oggetto.

Fertilità della Provincia di Pavia Per quanto riguarda l'indagine relativa ai metalli pesanti nei suoli raccolti nelle sei aree a valenza prevalentemente industriale, si può osservare come , , Gambolò,

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Corteolona, i valori ottenuti siano usuali e in linea con quelli di suoli analoghi non interessati da una diretta pressione industriale. Lo studio e l'analisi dei campioni di suolo delle sei aree dell'azione di monitoraggio 3 ha messo in evidenza per tutte le aree monitorate, una situazione di fertilità biologica media (Giussago e Voghera), medio‐alta (Pieve Porto Morone) e buona (Corteolona) in corrispondenza delle zone del centro e del sud della provincia di Pavia dove già i precedenti livelli di monitoraggio avevano messo in evidenza tali risultati. In particolare il comune di San Genesio ed Uniti, non avendo una stazione di rilevamento apposita non presenta un valore preciso; si nota che il territorio si trova tra situazioni di media fertilità e stress/preallarme dei comuni vicini e ciò non permette in questa sede di effettuare valutazioni generalizzate per tutto il territorio.

4.2 Impermeabilizzazione dei suoli In generale la provincia di Pavia non ha un’alta percentuale di superficie impermeabilizzata; San Genesio ed Uniti pur non di scostandosi molto da tale media, ha una percentuale di impermeabilizzazione dei suoli inferiore al 10%, dato coerente con i comuni limitrofi appartenenti al Parco della Valle del Ticino. (Fonte R.S.A. 2007, Regione Lombardia).

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4.3 Distribuzione delle zone forestali Sul territorio comunale di San Genesio ed Uniti si trovano delle aree boschive estese a ridosso delle aree appartenenti ai siti Natura 2000. La loro localizzazione è importante poiché tali aree, indipendentemente dai vincoli paesaggistici che insistono sulle stesse, definiscono un proprio ambiente e di conseguenza un proprio ecosistema distinto dalle aree agricole adiacenti. I boschi presenti inoltre valorizzano ulteriormente l’area, che può diventare partenza e destinazione per collegamenti ecologici (ad esempio corridoi di connettività ambientale) verso altre aree significative dal punto di vista ambientale localizzate in prossimità degli insediamenti principali.

4.5 lI suolo del comune di San Genesio ed Uniti – schede di approfondimento CLASSE DI FATTIBILITA’ GEOLOGICA (da studio Geologico allegato al Piano redatto da Dott. Geol. Luca Giorgi) La suddivisione del territorio comunale ai fini edificatori è stata attuata seguendo un criterio di valutazione areale delle condizioni geomorfologiche, idrogeologiche ed ambientali riscontrate, avvalendosi dei dati litostratigrafici e geotecnici a disposizione; la zonazione così effettuata, è da ritenersi mediata fra le condizioni di fattibilità puramente geotecnica (caratteristiche geomeccaniche dei terreni di fondazione) e quelle idrogeologiche ed ambientali puntuali e dell’intorno considerato. La delimitazione delle aree di fattibilità geologica, in accordo con le direttive della L.R. 12/2005, è coordinata con la zonazione effettuata sulla carta di sintesi. Si riporta di seguito la suddivisione per classi di edificabilità riferita all’intero comprensorio comunale: 9 “Classe 3: edificabilità con consistenti limitazioni”, aree urbane, agricole o incolte, nelle quali sono state riscontrate consistenti limitazioni alla modifica delle destinazioni d’uso dei terreni principalmente riconducibili all’assetto idrogeologico degli stessi, ossia per la presenza della falda nei primi metri del sottosuolo, disomogeneità stratigrafiche e geotecniche limitanti. L’utilizzo di queste zone sarà pertanto subordinato alla realizzazione di supplementi di indagine preliminari per acquisire una maggiore conoscenza geologico‐tecnica dell’area di intervento e del suo intorno, mediante indagini geognostiche, prove in situ e di laboratorio, supportate da studi tematici specifici, in particolare geotecnici idrogeologici e sismici, per valutare la

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compatibilità delle nuove opere con l’assetto esistente. Sono inoltre ascritte alla classe 3: o Aree di cava cessata; o Siti di interesse comunitario (SIC).

9 “Classe 4: edificabilità con gravi limitazioni”, aree ove dovrà essere esclusa qualsiasi nuova opera di edificazione. Entro questi ambiti potranno essere realizzati interventi volti al consolidamento ed alla sistemazione idrogeologica dei siti, mentre per gli edifici esistenti saranno consentiti Interventi così come definiti dall’art. 27 comma 1 lettere a),b),c) della L.R. 12/05. L’eventuale realizzazione di opere pubbliche e di interesse pubblico che non prevedano la presenza continuativa e temporanea di persone dovrà essere valutata puntualmente dall’autorità Comunale, previa presentazione di studio geologico e geotecnico che dimostri la compatibilità degli interventi previsti con la situazione di grave rischio idrogeologico. Alla classe 4 sono ascritte le fasce di vincolo e tutela dei corsi d’acqua del reticolo principale e minore, definite da apposito studio svolto ai sensi della L.R. 1/2000 e succ.

La Regione Lombardia, con D.G.R. n. X/2129 dell’11 luglio 2014, ha provveduto all’aggiornamento della classificazione sismica dei Comuni della Lombardia. Tale provvedimento è stato emanato in attuazione della Legge 112/1998, della legge regionale 1/2000, art. 3, c. 108, lett. d), del D.P.R. 380/2001 e di specifiche O.P.C.M., tra cui la n. 3274/2003, recepita dalla D.G.R. 7 novembre 2003, n.14964. La nuova delibera, pubblicata sul B.U.R.L. n. 29, S.O., del 16/7/2014, è entrata in vigore il 10 aprile 2016. Dalla nuova classificazione si rileva che il Comune di San Genesio Ed Uniti rientra in zona 3 (sismicità bassa).

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4.7 Attitudine dei suoli allo spandimento dei fanghi I fanghi di depurazione urbana costituiscono il residuo estratto dai bacini di sedimentazione degli impianti che trattano acque reflue provenienti da insediamenti civili e ad essi assimilabili; il loro riutilizzo in agricoltura, se correttamente attuato come pratica di recupero del valore fertilizzante ‐sia in termini di concimazione che di ammendamento del terreno‐ consente di alleggerire i problemi ambientali e gli oneri dello smaltimento in discariche controllate, ottenendo nel contempo un risparmio nell'uso di concimi di sintesi. L'utilizzo agricolo dei fanghi è regolamentato dal decreto legislativo n.99, del 27 gennaio 1992, emanato in recepimento della direttiva CEE 278/86, il quale si propone il duplice fine di evitare effetti nocivi sul suolo, sulla vegetazione e sugli animali, e contemporaneamente incoraggiare la pratica dello spandimento sul suolo agricolo. La disciplina di tale pratica avviene tramite il controllo incrociato tra le caratteristiche degli stessi fanghi e quelle dei suoli, accertando l'apporto degli inquinanti (essenzialmente metalli pesanti) contenuti nei fanghi (è obbligatoria l'analisi del fango e la consegna del certificato d'analisi al suo utilizzatore) e imponendo dei limiti di concentrazione massima di tali inquinanti che il suolo può avere al suo interno. Tale interpretazione vale in senso generale, non rappresenta di per sé uno strumento attuativo del decreto legislativo n.99 del 1992 cui peraltro si ispira, e può perdere di significato in particolari condizioni applicative; l'interpretazione va quindi intesa essenzialmente come un contributo di conoscenza sui suoli, ad esempio, nel programmare controlli o analisi ambientali o nel predisporre complessivi piani di gestione della fertilità nelle aziende agricole. Per la classificazione dei suoli vengono utilizzate le seguenti classi attitudinali, adoperate dalla “Carta Pedologica attitudine e spandimento agronomico fanghi” redatta da ERSAF Lombardia. Come si può evincere dall’immagine sottostante, il suolo del territorio comunale è per circa il 50% adatto allo spandimento dei fanghi e nel rimanente 50% sono conglobati i terreni considerati non adatti o adatti con moderate limitazioni.

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Estratto da Carta pedologica attitudine spandimento agronomico dei fanghi (Fonte Ersaf Lombardia)

4.8 Attitudine dei suoli allo spandimento agronomico dei liquami I liquami prodotti in zootecnia vengono di norma sparsi sui terreni aziendali per risolvere il problema della collocazione e contemporaneamente ridurre i costi di gestione risparmiando nei quantitativi di concimi chimici da somministrare alle colture. Questa pratica, quando non sia però condotta con i dovuti accorgimenti, può risultare dannosa sia per le acque di superficie che per quelle sotterranee. Il problema è rappresentato soprattutto dall'azoto, contenuto in forma ammoniacale nei liquami freschi ma rapidamente trasformato in forma nitrica dalla flora batterica del suolo. L'attitudine allo spandimento agronomico dei liquami viene giudicata in base a uno schema che tiene conto di fattori stazionali (rischio d'inondazione, acclività, pietrosità) e pedologici (drenaggio, profondità della falda, scheletro, tessitura, caratteristiche vertiche, presenza di torba o di orizzonti molto permeabili). I suoli sono considerati adatti allo spandimento quando le loro caratteristiche sono tali da permettere un elevato immagazzinamento dei liquami, senza favorirne la perdita in superficie (scorrimento) e in profondità (percolazione).

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A seconda del grado di attitudine del suolo, potrà essere consigliata la distribuzione di quantitativi diversi di liquame o l'adozione di crescenti attenzioni nella loro gestione; nei suoli considerati non adatti dovrebbe invece esserne sconsigliata la distribuzione. Per la classificazione dei suoli vengono utilizzate le seguenti classi attitudinali, adoperate dalla “Carta Pedologica attitudine e spandimento agronomico liquami” redatta da ERSAF Lombardia. Come si può evincere dall’immagine sottostante, il suolo del territorio comunale è per circa il 50% adatto allo spandimento dei fanghi e nel rimanente 50% sono conglobati i terreni considerati non adatti o adatti con moderate limitazioni.

Estratto da Carta pedologica attitudine spandimento agronomico dei liquami (Fonte Ersaf Lombardia)

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4.9 lnquinamento dei suoli Sul territorio amministrativo del comune di San Genesio ed Uniti non sono localizzati siti contaminati, come si può desumere dalla mappa regionale dei siti contaminati di seguito inserita.

Mappa regionale del numero dei siti contaminati per comune (aggiornamento settembre 2014)

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5. SISTEMA DELLA MOBILITA’ 5.1 La rete viaria su scala provinciale San Genesio ed Uniti si trova in una zona ricca di collegamenti sia privati su gomma che di tipo pubblico; ciò è dovuto alla notevole vicinanza con il capoluogo provinciale. Più in generale, il comune, sorge a Nord di Pavia e su una direttrice di collegamento con il capoluogo regionale. Proprio per questa sua posizione il comune è ben servito dal servizio pubblico su gomma, erogato dalla Line che assicura il collegamento extraurbano tra San Genesio e Pavia.

5.2 La rete stradale locale L’abitato del capoluogo è interessato da una rete viaria urbana e da un collegamento di gronda rappresentato dalla S.P. 205 Vigentina. All’interno dell’abitato, negli ultimi decenni, in attuazione dei vari strumenti urbanistici approvati, sono state realizzate parecchie strade di collegamento. Tali infrastrutture viarie hanno dato maggior razionalità all’abitato, in termini urbanistici, oltre che a garantire ai residenti le necessarie infrastrutture e servizi. I principali assi viari presentano una carreggiata con calibro medio di 6 metri. Nella quasi totalità dei casi le strade sono provviste di marciapiedi e/o di pista ciclopedonale e tutte risultano fornite di impianto di illuminazione pubblica. Sempre nell’ultimo decennio, l’Amministrazione Comunale ha operato la scelta di investire nella manutenzione ordinaria e straordinaria della rete viabile, provvedendo annualmente alla riasfaltatura di alcune strade, a rotazione. Ad oggi, si può affermare che l’utilizzo di questo sistema di manutenzione ha consentito di raggiungere condizioni generali buone delle rete viabile comunale. A seguire vengono proposte delle immagini che riportano la rete stradale principale e quella di collegamento all’interno dei confini comunali.

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Rete stradale principale di collegamento al comune di San Genesio ed Uniti

Rete stradale principale del comune di San Genesio ed Uniti

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5.3 Indagine sullo stato attuale della viabilità (P.T.V.E. ‐ Piano del Traffico della Viabilità Extraurbana). Al fine di capire lo stato attuale della viabilità nel comparto di interazione del comune di San Genesio ed Uniti, è stato preso in esame il Piano del Traffico della Viabilità Extraurbana (PTVE) redatto dalla provincia di Pavia. Verranno rispettivamente analizzate le seguenti tavole:

• Tav. 18 Rete stato di progetto 2013 – Flussi 2013;

• Tav. 27 Interventi lineari di piano;

• Tav. 28 Interventi puntuali di piano. L’analisi della Tav. 18 individua i flussi di traffico previsti per il 2013. Tali flussi sono calcolati in veicoli equivalenti nell’ora di punta. L’analisi di questi dati permettono una comprensione delle dinamiche della mobilità, del trasporto e del rapporto tra i veicoli circolanti sulle diverse vie di comunicazione che attraversano il territorio comunale in esame. Sul territorio di San Genesio ed Uniti sono state analizzate le seguenti direttrici:

• SP 205 Vigentina flussi 307 – 379; Dall’analisi quantitativa dei dati di traffico sopra citati si può rilevare che il maggior flusso interessa la SP 205 in direzione Pavia che attraversa il territorio comunale; la restante circolazione è esterna ai centri urbani e non particolarmente influente sul traffico dell’ora di punta. I dati sopra esposti sono rilevabili dall’immagine sotto esposta.

Estratto da Tav. 18 PTVE provincia di Pavia

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L’analisi della Tav. 27 individua gli interventi lineari previsti a breve, medio e lungo termine sulla rete viabile provinciale. Si rileva che per il comune di San Genesio ed Uniti sono previsti interventi di “manutenzione dissesti” con: 9 “priorità 2” sul tratto di SP 205 sia in direzione Zeccone che Pavia.

Estratto da Tav. 27 PTVE provincia di Pavia

L’analisi della Tav. 28 individua gli interventi puntuali previsti sulla rete viabile provinciale. Si rileva che per il comune di San Genesio ed Uniti sono previsti interventi di “realizzazione rotatoria” come si evince dall’immagine che segue.

Estratto da Tav. 28 PTVE provincia di Pavia

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5.4 Ciclabili e strade di interesse turistico e paesaggistico Per quanto riguarda il sistema delle piste ciclabili, si osserva che sul territorio stanno gradualmente nascendo dei percorsi dedicati, la cui articolazione e funzionalità non appare ancora ben definita in quanto alcuni tracciati sono stati realizzati di recente come atto compensativo rispetto alla realizzazione di nuove strutture. Progetto di grande importanza, che si sviluppa in adiacenza con il Comune di Giussago è quello della Greenway che vuole congiungere le città di Milano – Pavia – Varzi tramite un percorso di interesse turistico paesaggistico. Le Greenway (letteralmente “vie verdi”) rappresentano un sistema di territori lineari tra loro connessi che sono protetti, gestiti e sviluppati in modo da ottenere benefici di tipo ricreativo, ecologico e storico culturale. Sono percorsi dedicati a una circolazione non motorizzata in grado di connettere le popolazioni con le risorse del territorio (naturali, agricole, paesaggistiche, storico‐ culturali) e con i "centri di vita" degli insediamenti urbanistici, sia nelle città sia nelle aree rurali. Nel tratto tra Milano e Pavia è in fase di realizzazione un percorso ciclabile, co‐ finanziato in parte anche dalla Regione Lombardia. Si tratta del Masterplan Navigli, che ha come obiettivo strategico, in primo luogo, la riqualificazione dei corsi d’acqua superficiali, assolutamente unici in Europa per il loro interesse storico/architettonico/ambientale che ha profondamente segnato nei secoli il territorio milanese, e secondariamente finalizzato alla navigabilità dei navigli fino alla confluenza con il Ticino presso Pavia. Il tracciato segue l’alzaia del Naviglio Pavese ed arriva a Pavia nelle vicinanze dello stadio. Seguendo questo tracciato si possono scoprire ponti e manufatti idraulici molto interessanti dal punto di vista architettonico, alcuni di questi devono essere però ristrutturati e recuperati. Nella Provincia di Pavia è previsto un collegamento ciclabile tra l’alzaia ed il monumento della Certosa, e da qui seguendo tre direttrici alla Stazione FF.SS. di Certosa, al cimitero di Borgarello ed al Comune di San Genesio. Da San Genesio è possibile raggiungere Pavia seguendo la Greenway della Battaglia, tracciato già realizzato che segue la roggia della Vernavola fino ad

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immettersi nell’omonimo parco. A seguire viene riportata un’immagine tratta dal PTVE che individua i tracciati sopra descritti.

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6. SISTEMA ECOLOGICO E PAESISTICO ‐ AMBIENTALE 6.1 PTR Lombardia Dagli elaborati grafici del P.T.R. si può notare come, non siano presenti sul territorio in oggetto altre vincolistiche di tipo ambientale – naturalistico, almeno per quanto riguarda gli ambiti di tutela regionali.

Estratto da PTR Tav. 2: Zone di Preservazione e salvaguardia ambientale

Estratto da PTR Tav. 3: Infrastrutture prioritarie per la Lombardia

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Il PTR riporta gli orientamenti generali per la pianificazione comunale: 9 l’ordine e la compattezza dello sviluppo urbanistico l’equipaggiamento con essenze verdi, a fini ecologico‐naturalistici e di qualità dell’ambiente urbano; 9 l’adeguato assetto delle previsioni insediative, in rapporto alla funzionalità degli assi viabilistici su cui esse si appoggiano (evitare allineamenti edilizi, salvaguardare i nuovi tracciati tangenziali da previsioni insediative, separare con adeguate barriere fisiche la viabilità esterna dal tessuto urbanizzato); 9 lo sviluppo delle reti locali di “mobilità dolce” (pedonale e ciclabile); 9 l’agevolazione al recupero e alla utilizzazione residenziale di tutto il patrimonio edilizio rurale ed agricolo, dismesso o in fase di dismissione; 9 la valorizzazione delle risorse culturali, monumentali, storiche diffuse nel territorio. Per quanto riguarda la pianificazione paesaggistica, è stato consultato l’abaco informazioni paesistiche per comune del Piano Paesaggistico Regionale: per San Genesio ed Uniti i riferimenti pertinenti sono riconoscibili all’art. 18 che recita: “… Art. 18, appartenenza all’ambito di valore storico‐ambientale del Barco Certosa, come individuato nella tavola D e meglio specificato nei Repertori. L’articolo richiamato demanda il dettaglio della disciplina paesaggistica al PTC della provincia di Pavia e in particolare allo specifico Piano paesistico di dettaglio, approvato con deliberazione del consiglio provinciale n. 41 del 29.09.2005. Le azioni locali dovranno pertanto attenersi a quanto indicato nel suddetto piano. Riferimenti: Tavola D – Repertori – Normativa art. 18…”

6.2 Rete ecologica Regionale La Rete Ecologica Regionale (RER), riconosciuta come infrastruttura prioritaria del Piano Territoriale Regionale, costituisce strumento orientativo per la pianificazione regionale e locale. La RER, e i criteri per la sua implementazione, si propongono di fornire al Piano Territoriale Regionale il quadro delle sensibilità prioritarie naturalistiche esistenti, ed un disegno degli elementi portanti dell’ecosistema di riferimento per la valutazione di punti di forza e debolezza, di opportunità e minacce presenti sul territorio regionale. Il concetto di Rete ecologica indica essenzialmente una strategia di tutela della diversità biologica e del paesaggio, basata sul collegamento di aree di rilevante interesse ambientale ‐ paesistico in una rete continua. Le aree centrali della Rete Ecologica nelle quali attuare misure rivolte alla conservazione e al rafforzamento dei processi naturali che sostengono tali

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ecosistemi (tra cui la migrazione delle specie costituenti gli ecosistemi stessi) saranno collegate da corridoi ecologici protetti. Gli elementi costitutivi della RER sono raggruppabili in due categorie: o elementi primari, che rappresentano il sistema portante del disegno di rete, con corridoi, varchi, gangli; o elementi secondari, che svolgono funzione di completamento della rete principale e di raccordo e connessione ecologica tra gli elementi primari.

Il comune di San Genesio ed Uniti appartiene al Settore AP30 della RER come si può vedere dall’immagine seguente.

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Osservando la carta della Rete Ecologica Regionale (RER) si denota come il Comune di San Genesio ed Uniti sia inserito nell’area della pianura pavese solcata da NW a SE dal corso del fiume Ticino. I terreni sono in buona parte pleistocenici, comprendendo il piano fondamentale della pianura, incisi dai solchi fluviali olocenici della Valle del Ticino. Le aree coltivate sono in prevalenza irrigue e solcate da un fitto reticolo di canali, la cui acqua proviene per la maggior parte dal Ticino attraverso opere di derivazione situate molto più a monte; in minima parte l’acqua prende origine da fontanili della fascia posta più a settentrione o da sorgenti di piede di terrazzo, soprattutto nella porzione a Ovest del Ticino. Tuttavia, l’area intercetta anche acque interessate da scarichi urbani, agricoli e industriali del territorio collocato fra Pavia e Milano, con locali problemi di qualità. Le coltivazioni prevalenti sono a mais, riso, pioppeti. A seguire viene proposta una tabella rappresentante gli elementi principali della rete ecologica e le indicazioni per l’attuazione della stessa. Elementi della Rete Ecologica Indicazione per l’attuazione della Rete Ecologica Elementi primari – Corridoi primari Gangli Primari Confluenza Ticino – Po. Corridoio Risaie, fontanili e garzaie del Pavese e del Milanese: Ticino – Lambro. Risaie, fontanili e garzaie del Conservazione della continuità territoriale; Pavese e Milanese: mantenimento delle zone umide residuali e del Quest’area planiziale si estende tra la città di reticolo di canali irrigui; mantenimento del reticolo Milano e il fiume Ticino e comprende di canali e gestione della vegetazione spondale con prevalentemente fontanili, mosaici agricoli e boschi criteri più naturalistici, eventualmente facendo relitti planiziali nel settore settentrionale e risaie e ricorso a incentivi del PSR; conservazione e zone umide nel settore meridionale. Tra le consolidamento delle piccole aree palustri residue. peculiarità presenti si segnalano garzaie, boschi Valle del Ticino: relitti planiziali, in particolare di Ontano nero e di La presenza in questo territorio di elementi di Salice bianco, ex cave in avanzata fase di elevato valore naturalistico e di una matrice rinaturazione, incolti, siepi e filari, rogge, canali, agricola di rilevante valore paesaggistico, vegetazione ripariale e superfici importanti di costituiscono un valore assoluto a livello regionale. terreni agricoli sottoposti a rinaturalizzazione grazie Esistono poche altre zone della pianura lombarda all’applicazione delle misure previste da caratterizzate da questa preziose condizioni. In regolamenti agro ambientali dell’Unione Europea. questo quadro, occorrerà evitare l’inserimento di L’area è importante soprattutto per l’avifauna strutture lineari capaci di alterare sensibilmente lo acquatica, sia nidificante che svernante; ospita stato di continuità territoriale ed ecologica che non infatti la seconda concentrazione regionale di siano dotate di adeguate misure di germani reali (Anas platyrhynchos) e alzavole deframmentazione e intervenire per attuare (Callonetta leucophrys) svernanti e sono presenti deframmentazioni dove indicato. colonie di centinaia di coppie di Ardeidi nidificanti e Altri elementi primari: importanti dormitori invernali di Airone bianco Conservazione della continuità territoriale; maggiore (Casmerodius albus), Garzetta (Egretta mantenimento delle zone umide residuali e del garzetta) e aironi guardabuoi (Bubulcus ibis). Vi reticolo di canali irrigui; mantenimento del reticolo svernano con regolarità uno o due individui di di canali e gestione della vegetazione spondale con Aquila anatraia maggiore (Aquila clanga) e criteri più naturalistici, eventualmente facendo numerosi esemplari di Falco di palude (Circus ricorso a incentivi del PSR; conservazione e aeruginosus). È altresì importante per la fauna consolidamento delle piccole aree palustri residue.

Variante Anno 2016 79 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica ittica, per Odonati, Plecotteri acquatici, Coleotteri e Evitare l’inserimento di strutture lineari capaci di Molluschi acquatici. Tra le specie focali si segnalano alterare sensibilmente lo stato di continuità Austropotamobius pallipes (reintrodotto), territoriale ed ecologica che non siano dotate di Sabanejewia larvata, Salmo (trutta) marmoratus, adeguate misure di deframmentazione. Botaurus stellaris (nidificante), Gomphus flavipes, Lycaena dispar. È inoltre presente un’importante stazione di Quadrifoglio d’acqua (Marsilea quadrifolia), scoperta recentemente nell’Oasi di Lacchiarella. Elementi di secondo livello Vengono individuate fasce della campagna coltivata Conservazione della continuità territoriale; che consentono ancora un elevato di connettività mantenimento delle zone umide residuali e del territoriale, il cui scopo principale è il reticolo di canali irrigui; mantenimento del reticolo mantenimento della connessione ecologica fra di canali e gestione della vegetazione spondale con l’Area prioritaria Fontanili, garzaie e risaie PV‐MI e criteri più naturalistici, eventualmente facendo la Valle del Ticino. Una di queste prende origine a ricorso a incentivi del PSR; conservazione e Ovest di e si sviluppa in direzione consolidamento delle piccole aree palustri residue. SSO verso Pavia, per poi svilupparsi verso Ovest. Una seconda area fa parte del complesso che garantisce la connettività fra l’Area Prioritaria Fontanili, garzaie e risaie PV‐MI e le Aree Prioritarie del Fiume Lambro Meridionale e del Fiume Po. Aree soggette a forte pressione antropica inserite nella rete ecologica Sono rappresentate dalle aree del nucleo urbano Superfici urbanizzate: favorire interventi di inserite all’interno degli elementi di primo livello in deframmentazione; evitare la dispersione urbana; cui il territorio comunale è interamente inserito. Infrastrutture lineari: prevedere, per i progetti di opere che possono incrementare la frammentazione ecologica, opere di mitigazione e di inserimento ambientale. Prevedere opere di deframmentazione in particolare a favorire la connettività con aree sorgente (Aree prioritarie) e tra aree sorgente. Criticità Urbanizzato L’espansione nelle aree circostanti la città di Pavia, soprattutto nella direttrice Nord‐Sud, sta bloccando gran parte delle linee di connettività ecologica longitudinale della valle fluviale, al punto che la zona della confluenza fra il fiume Po e il Ticino rischia di essere presto insularizzata.

Il Comune di San Genesio ricade interamente in un’area, definita dalla RER, come “elemento primario”. All’interno di questo sono presenti elementi quali “corridoi primari” individuati con il corridoio Ticino‐ Lambro ed “elementi di primo livello”. Quest’ultimo viene suddiviso in sotto categorie, quali: ‐ Zone a forte presenza antropica ‐ Aree di supporto ‐ Zone a elevata naturalità ‐ Aree a elevata naturalità

Variante Anno 2016 80 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Nel territorio in esame si ha una netta copertura dell’elemento aree di supporto che corrisponde alle numerose risaie presenti. Gli altri elementi sono presenti ma con una superficie ridotta. L’assetto ecosistemico del territorio comunale risulta abbondantemente semplificato: sono presenti residui e discontinui caratteri naturali. In queste aree si è verificata, negli anni, la sostituzione della maggior parte degli ecosistemi naturali originari con neo‐ecosistemi realizzati dall’uomo (campi coltivati, aree urbane). Sono altresì presenti biotopi di rilevante interesse per la nidificazione degli Ardeidi coloniali, come la Garzaia di Porta Chiossa e la Garzaia della Carola.

Variante Anno 2016 81 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

6.3 P.T.C.P. (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) La Provincia di Pavia è dotata di Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale approvato con D.C.P. n. 30 del 23.04.2015. Il comune in oggetto, secondo l’art. II‐11 delle norme del PTCP, rientra nell’unità tipologica provinciale di paesaggio n. 5 – Ambito del Pavese tra Ticino e Olona (aree dell’evoluzione paesaggistica). Sono stati presi in considerazione i seguenti elaborati: 9 Tavola 2 B ‐ Previsioni del sistema paesaggistico ambientale; 9 Tavola 3 B – Rete ecologica e rete verde provinciale; 9 Tavola 4 B – Carta delle invarianti; 9 Tavola 6 B – Ambiti agricoli strategici.

A seguire gli estratti delle tavole sopra indicate.

Variante Anno 2016 82 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

9 Tavola 2B ‐ Previsioni del sistema paesaggistico ambientale

Stralcio tavola 2 B PTCP Pavia

L’analisi della tavola evidenzia la presenza sul territorio comunale di “Ambiti sistemi e/o elementi di rilevanza paesaggistica – con prevalente valore naturale”, riscontrabili nella localizzazione dei siti Natura 2000 Garzaia della Carola (IT 2080018) e della Garzaia di Porta Chiossa (IT 2080017), quest’ultima in parte sul territorio di San Genesio ed Uniti ed in parte sul territorio di Sant’Alessio con Vialone.

Variante Anno 2016 83 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Per quanto riguarda gli “Ambiti sistemi e/o elementi di rilevanza paesaggistica – con prevalente valore storico e culturale”, si evidenzia che il territorio comunale è interessato dalla presenza del Parco storico del Barco Certosa e dalla presenza di “centri e nuclei storici” riconoscibili con il perimetro del nucleo storico del capoluogo comunale e delle sue frazioni. Si rileva inoltre la presenza di “percorsi per la fruizione tematica” individuabile nel tracciato della S.P. 205 Vigentina. Il confronto fra la tavola del PTCP e la strumentazione urbanistica comunale non presenta elementi di difformità, in quanto gli aspetti individuati dal PTCP sono già stati considerati nella precedente stesura dello strumento urbanistico comunale e verranno riconfermati nella presente variante.

9 Tavola 3B – Rete ecologica e rete verde provinciale

Stralcio tavola 3 B PTCP Pavia

Variante Anno 2016 84 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

L’analisi della tavola evidenzia la presenza sul territorio comunale di “Elementi di connessione ecologica”, riscontrabili nelle vicinanze dei siti Natura 2000 Garzaia della Carola (IT 2080018) e della Garzaia di Porta Chiossa (IT 2080017), quest’ultima in parte sul territorio di San Genesio ed Uniti ed in parte sul territorio di Sant’Alessio con Vialone che vengono inoltre censiti fra le “Aree di interesse naturalistico in ambito planiziale”. Sempre dall’analisi della tavola citata si riscontrano nella parte Nord e Sud – Ovest del capoluogo, “corsi d’acqua di rilievo idrologico” individuabili nel Colatore Roggione/Roggia Carlesca e nella Vernavola.

Stralcio tavola 3 B PTCP Pavia – Rete verde

Variante Anno 2016 85 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

L’analisi della tavola evidenzia la presenza sul territorio comunale di “Struttura naturalistica primaria”, riscontrabili nelle vicinanze dei siti Natura 2000 Garzaia della Carola (IT 2080018) e della Garzaia di Porta Chiossa (IT 2080017), di “Ambiti di consolidamento dei caratteri naturalistici e paesistici” e di “Corridoi verdi” questi ultimi in prossimità della Vernavola. Il confronto fra la tavola del PTCP e la strumentazione urbanistica comunale non presenta elementi di difformità, in quanto gli aspetti individuati dal PTCP sono già stati considerati nella precedente stesura dello strumento urbanistico comunale e verranno riconfermati nella presente variante.

9 Tavola 4B – Carta delle invarianti

Stralcio tavola 4 B PTCP Pavia

Variante Anno 2016 86 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

L’analisi della tavola evidenzia, per quanto concerne i beni paesaggistici e ambientali tutelati dal D.Lgs 42/2004 e s.m.i., la presenza sul territorio comunale di “Bellezze di insieme – art. 136 comma 1 lett. c) e d) del D.Lgs 42/2004 e s.m.i.”, e dei siti Natura 2000 Garzaia della Carola (IT 2080018) e della Garzaia di Porta Chiossa (IT 2080017). Il confronto fra la tavola del PTCP e la strumentazione urbanistica comunale non presenta elementi di difformità, in quanto gli aspetti individuati dal PTCP sono già stati considerati nella precedente stesura dello strumento urbanistico comunale e verranno riconfermati nella presente variante.

9 Tavola 6B – Ambiti agricoli strategici

Stralcio tavola 6 B PTCP Pavia

Variante Anno 2016 87 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Dall’analisi della tavola si rilevano gli ambiti agricoli strategici, che risultano conformi con la pianificazione del vigente PGT comunale. In fase di pianificazione comunale, qualora zone di espansione dovessero interessare gli ambiti agricoli strategici, dovranno essere effettuate attente analisi al fine di giustificare la ridefinizione di tali ambiti secondo quanto previsto all’Art. 3 – 2 del PTCP approvato.

Variante Anno 2016 88 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

6.4 Il Piano Paesistico di dettaglio Barco Certosa Il Piano Paesistico di Dettaglio (PPD) dell’ambito “Barco – Certosa” approvato con Delibera del Consiglio Provinciale n. 41 in data 29.09.2005 è stato redatto in attuazione di quanto previsto dal PTC della Provincia di Pavia nell’anno 2003 all’art. 26.11 NTA, al fine di: ‐ articolare e specificare con maggior dettaglio i contenuti del PTCP; ‐ Rendere omogenee le previsioni degli strumenti urbanistici dei Comuni e degli altri Enti eventualmente interessati; ‐ Definire e coordinare gli interventi necessari alla valorizzazione ed al recupero dell’ambiente nelle sue diverse componenti e relazioni.

Successivamente, la Provincia di Pavia ha approvato una variante al PTCP 2003 con delibera D.C.P. n. 30 del 23.04.2015 e, all’articolo II‐28, si specificano i criteri e gli obiettivi per i territori ricompresi nel perimetro dell’Ambito Barco Certosa. Tali criteri si rifanno a quanto previsto dall’art. 18 del PTPR dove l’obiettivo generale è la salvaguardia puntuale e la valorizzazione dei valori storico – ambientali che caratterizzano l’ambito. Il PPD è parte costitutiva del Piano del Paesaggio Lombardo e, in quanto strumento di maggior dettaglio rispetto alle previsioni sovraordinate (PPR e PTCP), costituisce il riferimento normativo al quale si devono conformare le pianificazioni locali e settoriali relativamente alla tutela paesaggistica (Rif.to art. 18 delle NTA del PPR). Per eventuali aspetti non direttamente normati dal PPD e interessanti comunque l’ambito di Piano, restano in vigore gli indirizzi o le prescrizioni del PTCP. Per le aree Regionali protette interne all’Ambito, il Piano assume i contenuti normativi sia della Legge Regionale istitutiva che dei Piani di Coordinamento e/o di gestione ove esistenti. Per le aree sottoposte a vincolo paesistico ai sensi del D.L. 490/99, fino all’adozione di eventuali atti di modifica del vincolo stesso secondo quanto previsto dal PTCP all’art. II‐28, valgono le disposizioni per le aree a sistema “Aree di consolidamento dei caratteri naturalistici e paesistici” e aree di “Riqualificazione della trama naturalistica” e si dovrà far riferimento a quanto previsto per la Rete Verde provinciale di cui al Capo 6 del titolo II del PTCP vigente. I contenuti del PPD sono di natura: ‐ Analitica (approfondimento dei dati conoscitivi rispetto al PTCP); ‐ Valutativa ‐ Progettuale

Variante Anno 2016 89 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

e sono sviluppati rispetto ai seguenti sistemi e/o settori tematici: ‐ Geomorfologico e naturalistico ‐ Storico – insediativo ‐ Paesaggio agrario

Le disposizioni normative, coerentemente con i caratteri del PTCP e tenuto conto delle finalità e della natura del PPD, sono articolate in: indirizzi e prescrizioni. Tali disposizioni trovano riscontro nel “Quadro di riferimento normativo” – Tav. 10, facente parte degli atti costitutivi del PPD. Gli indirizzi sono riferiti alla generalità degli elementi e dei sistemi individuati dal PPD, con la sola eccezione delle “Aree di elevata naturalità”. Come previsto dalle NTA del PTCP, gli indirizzi sono finalizzati ad orientare gli Enti locali nell’attività pianificatoria sia territoriale che settoriale. Fino al recepimento degli indirizzi da parte dei PGT, valgono le limitazioni di cui all’Art. 18 delle NTA del PTPR cosi come integrate dall’art. II‐28 delle NTA del PTCP. Le prescrizioni, ai sensi delle NTA del PTCP, sono dispositivi immediatamente vincolanti per tutti i soggetti pubblici e privati, riguardano unicamente le “Aree di elevata naturalità”, ed entrano in vigore a far tempo dall’approvazione del PPD.

Del corretto recepimento delle disposizioni normative, sia a carattere prescrittivo che di indirizzo, la Provincia terrà conto nello svolgimento delle funzioni ad essa attribuite ed in particolare: ‐ in sede di valutazione di compatibilità dei PGT; ‐ in sede di adeguamento dei propri Piani settoriali; ‐ in sede di formulazione di pareri relativi a Piani e/o progetti proposti da soggetti esterni, sia pubblici che privati.

Variante Anno 2016 90 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

6.5 Aree protette e siti Natura 2000 Sul territorio comunale sono individuabili le seguenti aree incluse nella Rete Natura 2000:

¾ SIC/ZPS: “IT2080017, Garzaia di Porta Chiossa” (comune di San Genesio ed Uniti/ Sant’Alessio con Vialone); ¾ SIC/ZPS: “IT2080018, Garzaia della Carola”( comune di San Genesio ed Uniti);

Individuazione SIC/ZPS sul territorio comunale Come facilmente rilevabile dall’immagine sopra riportata, le due aree di importanza comunitaria, sono localizzate una sul confine Est e una sul confine Ovest del territorio comunale. La localizzazione in ambito prevalentemente agricolo, permette di garantire un adeguato grado di protezione dalle interferenze esterne, usufruendo del naturale franco di sicurezza che si viene a creare fra la zona urbanizzata ed il suolo agricolo.

Variante Anno 2016 91 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

6.5.1 SIC/ZPS Garzaia di Porta Chiossa

Descrizione degli habitat La porzione a vegetazione naturale del SIC si trova concentrata in 2 nuclei boscati rispettivamente di 3,5 e 5 ha circondati da campi coltivati. Tra gli habitat elencati nell’allegato I della direttiva 42/93/CEE l’unico presente nel SIC è il 91E0* (foreste alluvionali residue di Alnion glutinoso‐incanae). In questo specifico caso si tratta di alneti di falda ad ontano nero (Alnus glutinosa) della classe Alnetea glutinosa. Tali boschi, pur avendo una collocazione fitosociologica differente rispetto a quella contemplata nel 91E0, rappresentano habitat molto importanti dal punto di vista naturalistico specie nel contesto intensamente antropizzato della pianura padana. Per tali motivi, le linee guida regionali elaborate durante la fase dei rilievi di campo indirizzano verso una interpretazione più ampia della categoria 91E0 che comprenda anche tale tipologia vegetazionale. L’ habitat 91E0 riguarda circa l’8,5% della superficie del SIC e si concentra in due nuclei che occupano la maggior parte delle due aree a bosco. I boschi di ontano presenti sono puri e per lo più coetanei. Il nucleo più ad est è costituito da un alneto vecchio in buone condizioni di conservazione; lungo i margini sono presenti anche altre essenze quali farnie (Quercus robur), pioppi ibridi (Populus x canadensis) e olmi (Ulmus minor). Nel nucleo occidentale sono presenti due fasce con vegetazione ad ontano di età differente di cui quella con le piante più giovani è frutto di interventi di gestione attuati in passato; in questo caso oltre agli ontani sono state piantumate altre essenze igrofile quali Salix alba, Populus alba, Populus nigra, ecc. Anche in questo caso le condizioni di conservazione sono buone. In entrambe le aree lo strato arbustivo è poco sviluppato e sono assenti processi di rinnovamento spontaneo; si tratta di caratteri tipici dell’Alnetea glutinosa dovuti al forte ombreggiamento, all’elevata densità degli alberi ed al suolo che si trova per lo più in condizioni asfittiche. Tra gli habitat non segnalati dalla direttiva 92/43/CEE ma indicati dalla Regione Lombardia tra gli habitat Corine di particolare rilevanza naturalistica sono state rilevate le seguenti tipologie: o 44.921 (Formazioni igrofile a Salix cinerea). Si tratta di un saliceto arbustivo situato nell’area maggiormente ribassata del pSIC e pertanto caratterizzato da periodici ristagni di acqua che ne determinano l’allagamento. L’area, contigua all’ontaneto, è in buone condizioni di conservazione.

Variante Anno 2016 92 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

o 53.21 (Vegetazione erbacea a grandi carici). Tale tipologia di vegetazione si trova a tratti lungo i corsi d’acqua e/o in piccole radure che si aprono sia nelle aree ad ontaneto, che in quella a saliceto arbustivo. Nelle situazioni di maggiore presenza di acqua si affermano aree a canneto di estensione molto limitata e che si stanno chiudendo proprio a causa dei sempre più scarsi apporti idrici. Descrizione delle specie Sono presenti alcune specie elencate nell’allegato II della direttiva 92/43/CEE e nell’allegato I della direttiva 79/409/CEE. In particolare si tratta di 4 specie di uccelli (di cui 3 nidificanti) la cui conservazione a livello europeo è considerata rilevante (specie di interesse comunitario). Il SIC ospita una colonia polispecifica di ardeidi in cui nidificano 3 specie di cui 2, nitticora (Nycticorax nycticorax), garzetta (Egretta garzetta), citate nell’allegato I della dir. 79/409/CEE. La terza specie è airone cenerino (Ardea cinerea). Le popolazioni di ardeidae nidificanti nel SIC rappresentano una frazione significativa della popolazione italiana. La presenza di colonie sia mono che polispecifiche di ardeidi collocate su boschetti di ontano e/o salicone di ridotte dimensioni (pochi ettari) è tipica della zona occidentale della pianura padana ed è in particolare favorita dalla presenza dei vaste estensioni di risaie. La coltivazione del riso infatti trasforma gran parte del paesaggio agricolo in una vasta area umida a carattere effimero che rappresenta l’ambiente di alimentazione elettivo per gli ardeidi. Nell’area più intensamente coltivata a riso, di cui il territorio della provincia di Pavia fa parte, si concentra infatti circa il 70% degli ardeidi nidificanti in Italia. La colonia è situata sul nucleo ad ontaneto vecchio più occidentale che, a causa dell’invecchiamento e della già citata assenza di processi di rinnovamento spontaneo, sta progressivamente perdendo le caratteristiche di idoneità. Tale zona inoltre è ampia circa 3,4 ha e risulta pertanto appena sufficiente rispetto alle indicazioni gestionali note per queste specie (minimo 3‐4 ha). Potenzialmente idonea ad ospitare gli ardeidi è anche la zona a vegetazione naturale più ad est (ontaneto e saliceto arbustivo). L’andamento della popolazione nel SIC ha subito fluttuazioni estremamente ampie, ed ha toccato i massimi tra il 1989 ed il 1991. Dopo una costante e consistente flessione il trend per la nitticora si è stabilizzato e la presenza della specie negli ultimi 5 anni ha oscillato tra le 100 e le 200 coppie. La presenza della garzetta è sempre stata caratterizzata da forti fluttuazioni che negli ultimi 5 anni si sono mantenute tra le 100 e le 300 coppie. La presenza dell’airone cenerino è

Variante Anno 2016 93 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica relativamente recente e verosimilmente dovuta sia alla costante espansione della specie negli ultimi anni, sia alle preferenze per alberi di età e dimensioni maggiori rispetto alle altre due specie. Nell’area è presente anche il martin pescatore (Alcedo atthis) sebbene non siano noti dati circa la consistenza di tale presenza. La specie trova un ambiente idoneo alla alimentazione nel fitto reticolo idrografico secondario che interessa l’area e può nidificare sia lungo le scarpate nude, che, occasionalmente, tra le zolle di terra che restano impigliate nelle radici degli alberi caduti. A livello europeo la specie è in calo a causa della compromissione della qualità delle acque e della diminuzione degli ambienti adatti alla costruzione del nido costituito da una galleria scavata nelle scarpate di terreno nudo. Il SIC ospita in generale una ricca avifauna nidificante tipica dei boschi igrofili e delle zone umide ed ha una funzione anche come area di svernamento o di sosta per specie migratrici. Tra gli svernanti una delle presenze di maggior rilievo è data dall’airone bianco maggiore (Egretta alba). Non sono disponibili dati per quanto riguarda la presenza di specie prioritarie appartenenti ad altri taxa. Il sito potrebbe essere potenzialmente idoneo ad ospitare una buona popolazione di anfibi e rettili. Dal punto di vista floristico si segnala la presenza di una buona ricchezza di specie tipiche degli ambienti umidi alcune di esse (elencate nella sezione 3.3 del formulario standard) tutelate a livello regionale o da convenzioni internazionali. Nell’area che ospita la colonia degli ardeidi si segnala che le deiezioni tendono a favorire l’ingresso di specie vegetali nitrofile. Durante i sopralluoghi è stata rilevata anche la presenza di specie invasive in particolar modo nelle aree aperte dove il terreno tende a prosciugarsi.

6.5.2 SIC/ZPS Garzaia della Carola

Descrizione degli habitat Tra gli habitat elencati nell’allegato I della direttiva l’unico presente nel SIC è il 91E0* (foreste alluvionali residue di Alnion glutinoso‐incanae). In questo specifico caso si tratta di alneti di falda ad ontano nero (Alnus glutinosa) della classe Alnetea glutinosa. Tali boschi, pur avendo una collocazione fitosociologica differente rispetto a quella contemplata nel 91E0, rappresentano habitat molto importanti dal punto di vista naturalistico specie nel contesto intensamente antropizzato della pianura padana. Per tali motivi, le linee guida regionali elaborate durante la fase

Variante Anno 2016 94 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica dei rilievi di campo indirizzano verso una interpretazione più ampia della categoria 91E0 che comprenda anche tale tipologia vegetazionale. Tale habitat riguarda circa il 12% della superficie del SIC e si presenta ripartito in lotti di età differente, ma accorpati per lo più nell’ambito dell’unico nucleo boscato centrale (35% dell’area del SIC per un totale di circa 10 ha). I boschi di ontano presenti sono puri e per lo più coetanei; il nucleo situato nella porzione a Nord Ovest del nucleo boscato è costituito da un alneto vecchio in buone condizioni di conservazione; essenze di contorno presenti specialmente lungo i margini sono farnie (Quercus robur), pioppi ibridi (Populus x canadensis) e olmi (Ulmus minor). Gli altri due nuclei sono collocati nella porzione Nord Est e sono di poco più giovani; in quest’area è presente anche una piccola pozza permanente ricoperta da lenticchia d’acqua (Lemna spp.). Altri due nuclei molto piccoli di alneto sono localizzati a Sud Est, prossimi al nucleo boscato principale, ma separati da esso da terreni agricoli. In entrambe le aree lo strato arbustivo è poco sviluppato e sono assenti processi di rinnovamento spontaneo; si tratta di caratteri tipici dell’Alnetea glutinosa dovuti al forte ombreggiamento, all’elevata densità degli alberi ed al suolo che si trova per lo più in condizioni asfittiche. A collegare tra loro i lotti di alneto ci sono le due aree maggiormente interessate dagli interventi di ripristino effettuati all’inizio degli anni ’90. Tali interventi prevedevano l’impianto di ontani come essenza principale associati ad altre essenze igrofile autoctone. A causa della scarsità di apporti idrici sia superficiali che sotterranei, circa il 50% degli ontani piantati sono morti modificando densità e composizione dell'intervento di forestazione previsto. Pertanto tali lotti non sono attualmente ascrivibili alla tipologia dell’Alnetea glutinosa. In più aree inoltre la copertura arborea è molto rada ed il suolo ricoperto da rovo ed altre specie invasive. Tra gli habitat non segnalati dalla direttiva 92/43/CEE, ma indicati dalla regione tra gli habitat Corine di particolare rilevanza naturalistica è presente anche il 44.921 (Formazioni igrofile a Salix cinerea). Si tratta di una zona a saliceto arbustivo di circa 2 ha situata nella porzione a Est del nucleo boscato. I saliconi, cresciuti spontaneamente, si sono parzialmente estesi in un’area contigua occupata da una vecchia piantagione di pioppi ibridi ormai abbandonata ed in cattivo stato fitosanitario.

Variante Anno 2016 95 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Descrizione delle specie Sono presenti alcune specie elencate nell’allegato II della direttiva 92/43/CEE e nell’allegato I della direttiva 79/409/CEE. In particolare si tratta di 6 specie di uccelli (di cui 3 nidificanti) la cui conservazione a livello europeo è considerata rilevante (specie di interesse comunitario). Il SIC ospita una colonia polispecifica di ardeidi in cui nidificano 3 specie di cui 2, nitticora (Nycticorax nycticorax), garzetta (Egretta garzetta), citate nell’allegato I della dir. 79/409/CEE. La terza specie è airone cenerino (Ardea cinerea). Le popolazioni di ardeidae nidificanti nel SIC rappresentano una frazione significativa della popolazione italiana. La presenza di colonie sia mono che polispecifiche di ardeidi collocate su boschetti di ontano e/o salicone di ridotte dimensioni (pochi ettari) è tipica della zona occidentale della pianura padana ed è in particolare favorita dalla presenza di grandi estensioni di risaie. La coltivazione del riso infatti trasforma gran parte del paesaggio agricolo in una vasta area umida a carattere effimero che rappresenta l’ambiente di alimentazione elettivo per gli ardeidi. Nell’area più intensamente coltivata a riso, di cui il territorio della provincia di Pavia fa parte, si concentra infatti circa il 70% degli ardeidi nidificanti in Italia. La garzetta è presente sul SIC con una consistenza che negli ultimi 5 anni ha oscillato tra le 20 e le 70 coppie, la nitticora tra le 15 e le 45. La garzaia risulta essere occupata in modo continuativo con la sola esclusione degli anni 1986, 1987 e 1989, ma con notevoli fluttuazioni del numero di coppie nidificanti a causa delle ripetute manomissioni dell’ambiente naturale. Dalle ultime informazioni disponibili risulta che i nidi sono localizzati in due differenti porzioni del SIC caratterizzate da ontaneto maturo (una a Nord di circa 2 ha ed una ad Est di superficie inferiore all’ettaro). Per quanto riguarda gli andamenti delle popolazioni delle singole specie la nitticora sta registrando una progressiva e continua flessione iniziata nel 1992, peraltro coerente con l’andamento generale della specie nell’intera area della pianura padana centro occidentale. Negli ultimi anni se pur con alcune fluttuazioni si è verificato un calo nel numero di nidi sia per la garzetta, che per l’airone cenerino. Nel complesso la colonia si è assai ridotta rispetto al passato. Le cause della situazione ora descritta sono da ricercarsi nel progressivo invecchiamento della copertura vegetale che sta evolvendo verso stadi non ottimali alla nidificazione (ontaneto maturo) ed a probabili fenomeni di disturbo antropico.

Variante Anno 2016 96 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Nell’area è presente anche il martin pescatore (Alcedo atthis) (sebbene non siano noti dati circa la consistenza di tale presenza) che trova un ambiente idoneo alla alimentazione nel fitto reticolo idrografico secondario che interessa l’area e può nidificare sia lungo le scarpate nude che tra le zolle di terra che restano impigliate nelle radici degli alberi caduti. A livello europeo la specie è in calo a causa della compromissione della qualità delle acque e della diminuzione degli ambienti adatti alla costruzione del nido costituito da una galleria scavata nelle scarpate di terreno nudo. Il SIC ospita in generale una ricca avifauna nidificante tipica dei boschi igrofili e delle zone umide ed ha una funzione anche come area di svernamento o di sosta per specie migratrici. Si segnala in particolare la presenza dell’airone bianco maggiore (Egretta alba) e dell’albanella reale (Circus cyaneus) tra gli svernanti cui si aggiunge, tra le specie di passo, il falco di palude (Circus aeruginosus). Non è invece possibile confermare la presenza della rana di Lataste (Rana latastei) sia sulla base delle indicazioni fornite dagli esperti intervistati che delle segnalazioni della banca dati della Societas Herpetologica Italica. Non sono stati rinvenuti dati per quanto riguarda la presenza di specie prioritarie appartenenti ad altri taxa. Il sito potrebbe essere potenzialmente idoneo ad ospitare una buona popolazione di anfibi e rettili. Dal punto di vista floristico si segnala la presenza di una buona ricchezza di specie tipiche degli ambienti umidi alcune di esse (elencate nella sezione 3.3 del formulario standard) protette a livello regionale o da convenzioni internazionali. Nell’area che ospita la colonia si segnala che le deiezioni degli ardeidi tendono a favorire l’ingresso di specie nitrofile. Durante i sopralluoghi è stata rilevata anche la presenza di specie invasive in particolar modo nelle aree aperte dove il terreno tende a prosciugarsi.

6.5.3 SIC/ZPS La vegetazione potenziale Il concetto di vegetazione potenziale si basa sulla vegetazione che si costituirebbe in una zona ecologica o in un determinato ambiente, a partire da condizioni attuali di flora e fauna, se l’azione esercitata dall’uomo sul manto vegetale venisse a cessare e fino a quando il clima attuale non si modifichi di molto. Osservando la carta presa dal libro ”La vegetazione forestale d’Italia” di R. Tomaselli, l’area in esame si colloca nella classe “Formazioni con dominanza di farnia. Lungo i grandi fiumi planiziali con formazione di ontano, pioppo bianco e salici”.

Variante Anno 2016 97 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Sono tutte formazioni di suoli non calcarei, subumidi, prevalentemente di pianura; attualmente esse sono ridotte a pochi relitti, sparsi nella Pianura Padana, sufficienti tuttavia come campioni a cui riferirsi per interpretare la potenzialità. La Farnia non è mai da sola, in formazioni pure, ma è accompagnata da molte altre specie arboree, come Olmo, Pioppo nero, raro Pioppo bianco, Nocciolo, Acero campestre, ciliegi (Prunus avium L. e P. Padus L.), Carpino, Frassino ecc..; sempre molto ricco è il sottobosco arbustivo, nel quale sono frequenti sanguinello (Cornus sanguinea L.), melo selvatico (Malus sylvestris Mill.), evonimo (Euonymus europaeus L.), ramno (Rhamnus catartica L.), ligustro (Ligustrum vulgare L.), rovo (Rubus sp. pl.), rampicanti: cioè caprifoglio (Lonicera caprifolium L.) e vitalba (Clematis vitalba L.); sia a livello del suolo che rampicante è l’edera (Hedera helix L.). Le sponde dei grandi fiumi planiziali possono ospitare le stesse formazioni nelle aree non periodicamente allagate; nelle altre, troppo ristrette per poter essere indicate graficamente alla scala della carta, predominano invece i pioppi nella cintura più esterna ed i salici in quella marginale del corso d’acqua. Per stimare il livello di naturalità e qualità dell’area, sono stati utilizzati i seguenti criteri: Componente di specie rare e loro vulnerabilità ‐ Diversità floristica ‐ Stadio dinamico della vegetazione ‐ Componente esotica Componente di specie rare e loro vulnerabilità: Sono ritenute rare quelle specie protette a livello nazionale e a livello regionale dalle diverse disposizioni di legge. Una specie è considerata vulnerabile se presenta una spiccata sensibilità specifica a possibili variazioni di tipo naturale e/o a interferenze di tipo antropico. Nell’ecomosaico considerato, caratterizzato prevalentemente da una matrice di tipo agricola, si è ritenuto opportuno accorpare rarità e vulnerabilità delle specie, attribuendo un giudizio quantitativo. La componente risulterà: ‐ BASSA: quando le specie presenti non sono né rare né vulnerabili; ‐ MEDIA: quando le specie presenti sono o rare o vulnerabili; ‐ ELEVATA: quando le specie presenti sono rare e vulnerabili. Diversità floristica: La diversità floristica può essere espressa come numero di specie presenti in una determinata area (ricchezza di specie), come numero di individui di ogni specie (abbondanza

Variante Anno 2016 98 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica relativa) o come relazioni evolutive delle specie che condividono uno stesso habitat (diversità tassonomica o filogenetica). Per quanto possibile si è cercato di valutare tali parametri nel modo più oggettivo. La diversità floristica risulterà: ‐ BASSA: ricchezza di specie nulla o scarsa; ‐ MEDIA: media ricchezza di specie con buona abbondanza relativa; ‐ ELEVATA: ricchezza di specie alta con importante diversità tassonomica o filogenetica. Stadio dinamico: In generale i tipi di vegetazione, se non oggetto di fattori abiotici che possono bloccare o comunque rallentarne l’evoluzione, sono soggetti a delle variazioni nel tempo. Questi fenomeni, detti di dinamismo, si verificano quando, per variazione dei fattori ambientali più importanti, abiotici e biotici, si sposta l’equilibrio tra le componenti floristiche della fitocenosi, per cui avvengono sostituzioni di specie via più consistenti. Lo stadio dinamico, quindi, può essere: ‐ BASSO: non c’è equilibrio tra le componenti floristiche della fitocenosi; ‐ MEDIO: i rapporti tra le diverse componenti floristiche presentano un discreto equilibrio; ‐ ELEVATO: la fitocenosi presenta un perfetto equilibrio tra le sue componenti floristiche, per cui non muterà fintanto che non varieranno i fattori ambientali abiotici e biotici che la caratterizzano. Presenza di specie esotiche: Le esotiche sono specie originarie di altri paesi che si sono diffuse sul nostro territorio, spesso a scapito delle eteroctone, specie che si trovano al di fuori del proprio areale naturale ma comunque appartenenti alla flora nazionale. L’elevato numero di specie esotiche è spesso legato alla presenza di un forte disturbo di tipo antropico e quindi ad un valore ambientale relativamente basso. La presenza delle specie esotiche risulterà: ‐ BASSA: quando il loro numero è limitato rispetto al conteggio floristico; ‐ MEDIA: quando il numero delle specie esotiche è più o meno uguale al numero delle specie eteroctone; ‐ ELEVATA: quando la vegetazione è dominata da specie esotiche.

Variante Anno 2016 99 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Componente di Diversità Stadio dinamico Componente Tipi di vegetazione specie rare e loro floristica della vegetazione esotica vulnerabilità Elementi lineari BASSA MEDIA MEDIA ELEVATA Monocoltura annuale BASSA BASSA BASSA BASSA Prati BASSA MEDIA MEDIA MEDIA Arboricoltura da legno BASSA BASSA BASSA BASSA

Variante Anno 2016 100 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

7. AREE E BENI TUTELATI In questo capitolo si evidenziano i beni culturali e i beni paesaggistici soggetti a vincolo di tutela ai sensi del D.Lgs. n. 42 del 22.01.2004 e successive modifiche/integrazioni, per i quali valgono le procedure autorizzative di cui allo stesso D. Lgs. Artt. 146, 147, 148, 149, 159. I riferimenti adottati sono i seguenti: Tav. 4B del PTCP: “Carta delle invarianti” a sua volta derivata dal SIBA Regionale; R.D. n. 1775 del 11/12/33 D.G.R. n. 12028 del 25/07/86 D.G.R. n. 6/30194 del 25/07/97 Il territorio di San Genesio è interessato dai seguenti provvedimenti di vincolo (diretti o indiretti): Beni culturali – D.Lgs. 42/04 Art. 12: Sono soggetti a tutela fino a quando non sia espletata la procedura di verifica di interesse ai sensi del D.Lgs. 42/04 art. 12, gli immobili di proprietà pubblica e/o di Enti/Persone giuridiche anche private senza fini di lucro, che siano opera di autore non più vivente e la cui esecuzione risalga ad oltre 70 anni. In particolare si evidenziano: ‐ Municipio; ‐ Scuola primaria; ‐ Chiesa parrocchiale di San Genesio Martire; ‐ Cimitero. Beni paesaggistici – D.Lgs. 42/04 Art. 136: ‐ lett. c) e d) "BELLEZZE D'INSIEME": vincolo in attesa di decreto (Commissione Provinciale di Pavia per la tutela delle bellezze naturali ‐ Delibera n. 1 del 04/08/1987) Beni paesaggistici – D.Lgs. 42/04 Art. 142: ‐ lett. f) "RISERVE NAZIONALE E/O REGIONALI": Garzaia della Carola e Garzaia di Porta Chiossa; ‐ lett. g) “FORESTE E BOSCHI”

Variante Anno 2016 101 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

8. CONCENTRAZIONE INDUSTRIE A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE Nel comune di San Genesio ed Uniti non si rileva la presenza di aziende a rischio di incidente rilevante. Nelle vicinanze e precisamente nel comune di Pavia, si trova un’azienda a rischio di incidente rilevante che data la distanza dall’abitato di comunale in oggetto, si ritiene che non provochi effetti nocivi sul comune in esame. Si riporta una tabella con l’indicazione a livello provinciale, ai sensi del D.Lgs 334/99 e s.m.i., dello stabilimento, del comune di insistenza, della categoria della merce trattata e dell’articolo del D.Lgs di afferenza. I dati sono estrapolati dalla D.G. Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile – Struttura Autorizzazioni e Rischi Industriali della Regione Lombardia, con aggiornamento maggio 2015 (ultimo aggiornamento disponibile alla data di stesura del presente documento) e dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – D.G. per le valutazioni ambientali Divisione IV – Rischio rilevante e autorizzazione integrata ambientale, con aggiornamento maggio 2015 (ultimo aggiornamento disponibile alla data di stesura del presente documento).

Art. 6 D.Lgs Art. 8 D.Lgs Categoria Stabilimento Comune 334/99 e s.m.i. 334/99 e s.m.i. merce trattata LAMPOGAS Nord Belgioioso X GPL GEODIS LOGISTICS X DEP FARMABIOS X FAR SINTECO LOGISTICS Pavia X DEP ELETTROCHIMICA VALLE STAFFORA Rivanazzano X AUS SICOR X FAR LOGISTICA 93 S.r.l. Villanterio X DEP SYNTHESIS CHIMICA Castello d’Agogna X DEP AT SERVICE X DEP AIR LIQUID ITALIA PRODUZIONE X GAST BITOLEA CHIMICA ECOLOGICA X AUS OXON ITALIA Mezzana Bigli X CHOF TOSCANA GOMMA X POL S.A.P.I.C.I. X POL Sannazzaro de’ ENI DIV. REFINING & MARKETING S.p.a. X RHC Burgondi BASF ITALIA Mortara X AUS

Legenda categoria merce trattata: Sigla Merce trattata Sigla Merce trattata GPL Gas di petrolio liquefatti GAST Gas Tecnici DEP Depositi non meglio identificati CHOF Chimica organica fine FAR Farmaceutiche e fitofarmaci POL Polimeri e plastiche AUS Ausiliari per la chimica RHC Raffinerie

Variante Anno 2016 102 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

9. RIFIUTI Per valutare la situazione della produzione di rifiuti nel comune di San Genesio ed Uniti può essere utile confrontare i dati del livello di produzione provinciale e quello dei comuni vicini. Si prenderanno in esame i dati estrapolati dalla Banca dati di ARPA Lombardia riferiti all’anno 2015 (ultimo dato disponibile alla data di stesura del presente documento), confrontandoli con il dato del 2014 al fine di verificare le differenza.

Produzione pro‐ raccolta Anno Provincia abitanti capite Andamento differenziata Andamento (Kg/ab*anno) (%) 2015 Pavia 547.926 513,8 ‐2,9% 39,9 +5,1% 2014 Pavia 548.326 529,2 38,0 Dato Provinciale ‐ Produzione complessiva rifiuti e raccolta differenziata (Fonte ARPA Lombardia)

Produzione pro‐ raccolta Anno abitanti capite Andamento differenziata Andamento San (Kg/ab*anno) (%) Genesio 2015 3.856 452,6 ‐8,3% 52,10 ‐0,1% 2014 3.842 493,6 52,15 Comune di SAN GENESIO ED UNITI ‐ Produzione complessiva rifiuti e raccolta differenziata (Fonte ARPA Lombardia)

Produzione pro‐ raccolta Anno abitanti capite Andamento differenziata Andamento Borgarello (Kg/ab*anno) (%) 2015 2.729 360,1 ‐0,6% 64,40 +6,9% 2014 2.731 362,2 60,20 Comune di BORGARELLO ‐ Produzione complessiva rifiuti e raccolta differenziata (Fonte ARPA Lombardia)

Produzione pro‐ raccolta Anno abitanti capite Andamento differenziata Andamento Bornasco (Kg/ab*anno) (%) 2015 2.649 339,3 ‐5,1% 57,40 +6,2% 2014 2.636 357,5 54,05 Comune di BORNASCO ‐ Produzione complessiva rifiuti e raccolta differenziata (Fonte ARPA Lombardia)

Produzione pro‐ raccolta Anno abitanti capite Andamento differenziata Andamento Giussago (Kg/ab*anno) (%) 2015 5.168 409,0 ‐7,9% 39,90 ‐11,8% 2014 5.160 443,9 45,24 Comune di GIUSSAGO ‐ Produzione complessiva rifiuti e raccolta differenziata (Fonte ARPA Lombardia)

Variante Anno 2016 103 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Produzione pro‐ raccolta Anno abitanti capite Andamento differenziata Andamento Pavia (Kg/ab*anno) (%) 2015 72.576 610,4 ‐1,3% 34,70 ‐3,1% 2014 72.205 618,6 35,81 Comune di PAVIA ‐ Produzione complessiva rifiuti e raccolta differenziata (Fonte ARPA Lombardia)

Produzione pro‐ raccolta Anno abitanti capite Andamento differenziata Andamento Sant’Alessio (Kg/ab*anno) (%) con Vialone 2015 957 478,9 +6,7% 71,30 +11,6% 2014 951 448,7 63,89 Comune di S. ALESSIO CON VIALONE ‐ Produzione complessiva rifiuti e raccolta differenziata (Fonte ARPA Lombardia)

Produzione pro‐ raccolta Anno abitanti capite Andamento differenziata Andamento Zeccone (Kg/ab*anno) (%) 2015 1.719 415,3 ‐5,7% 27,60 +4,0% 2014 1.747 440,5 26,54 Comune di ZECCONE ‐ Produzione complessiva rifiuti e raccolta differenziata (Fonte ARPA Lombardia)

Dai dati sopra esposti si evidenzia che il comune di San Genesio ed Uniti è sotto la media provinciale di produzione pro capite di rifiuti e, per quanto riguarda la raccolta differenziata è ben al di sopra della media provinciale, sebbene si riscontri una lieve flessione (‐0,1%) rispetto all’anno precedente. Sul comune oggetto di studio, risulta inoltre presente un’area comunale adibita a piazzola ecologica, dove vengono conferiti i rifiuti e/o la frazione verde non raccolta porta a porta. Non si segnalano alla data di stesura del presente documento discariche abusive sul territorio comunale. A seguire vengono allegate le schede riepilogative estratte dal sistema informativo di ARPA Lombardia per il comune in oggetto e per il dato provinciale.

Variante Anno 2016 104 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Riepilogo dato Comune di San Genesio ed Uniti rifiuti e confronto con anno 2014 – Fonte Arpa Lombardia agg. 2015

Variante Anno 2016 105 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Riepilogo dato provinciale rifiuti e confronto con anno 2014 – Fonte Arpa Lombardia agg. 2015

Variante Anno 2016 106 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

10. ELETTROMAGNETISMO Per quanto riguarda il fenomeno dell’elettromagnetismo occorre verificare la localizzazione dei siti radiobase e delle linee ad alta tensione esistenti (cfr tavole PGT). Dalle informazioni ricavate dal sito CASTEL di ARPA Lombardia, oltre che da dati forniti dall’Amministrazione comunale, è stato possibile individuare, a livello territoriale, i radio impianti. Tali siti sono localizzati ed installati secondo le vigenti normative, quindi a norma con le emissioni previste dalle norme.

Localizzazione impianti radio sul territorio comunale

Gli impianti rilevati sono così gestiti e classificati:

Gestore Nome Tipologia Wind Telecomunicazioni S.p.a. Genesiouni/b00 Ponte radio Wind Telecomunicazioni S.p.a. San Genesio Telefonia Telecom Italia S.p.a. San Genesio ed Uniti Telefonia

Variante Anno 2016 107 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

11. RUMORE Il comune di San Genesio ed Uniti nell’ambito della precedente pianificazione, si è dotato di Classificazione acustica del territorio comunale approvata con deliberazione del Consiglio Comunale n. 42 del 29.11.2010. I criteri e le procedure di classificazione del territorio sono definiti nella D.R.G. 12 Luglio 2002 – VII/9776. Tra i vari criteri è posta particolare enfasi sulla difesa degli ambiti abitativi da rumorosità ivi immesse da ogni attività umana. La suddivisione del territorio in classi acustiche comporta l’istituzione di limiti, sui livelli di rumorosità, differenti per aree differenti. I livelli di rumorosità immessi in un ambiente o bersaglio da tutte o da una sorgente, così come i livelli di rumorosità emessi da una sorgente devono essere misurati secondo quanto previsto dal D.M. 16 Marzo 1998 “Tecniche di rilevamento e misurazione dell’inquinamento acustico”. I limiti sui livelli acustici di emissione, immissione e qualità, misurati secondo il citato DM, sono descritti nel D.P.C.M. 14/11/1997 “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore” e sinteticamente riportati nella seguente tabella.

D.P.C.M. 14 novembre 1997 Valore limite di emissione Valori limite assoluti di Valori di qualità Tabella D Tabella B immissione Tabella C Classe Diurno Notturno Diurno Notturno Diurno Notturno Leq in dB(A) Leq in dB(A) Leq in dB(A) Leq in dB(A) Leq in dB(A) Leq in dB(A) I 45 35 50 40 47 37 II 50 40 55 45 52 42 III 55 45 60 50 57 47 IV 60 50 65 55 62 52 V 65 55 70 60 67 57 VI 65 65 70 70 70 70

A seguire si riporta un’immagine del vigente Piano di Zonizzazione Acustica comunale con la relativa legenda.

Variante Anno 2016 108 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Piano di Zonizzazione Acustica comunale vigente La classificazione del territorio comunale è stata effettuata in base alle classi definite nella Tabella A del D.P.C.M. 14.11.1997 che si riporta per completezza di esposizione.

Classe Definizioni I AREE PARTICOLARMENTE PROTETTE: rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo e allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici, eccetera. II AREE DESTINATE A USO PREVALENTEMENTE RESIDENZIALE: rientrano in questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali e artigianali. III AREE DI TIPO MISTO: rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici. IV AREE AD INTENSA ATTIVITA’ UMANA: rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali e uffici, con presenza di attività artigianali; le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie; le aree portuali, le aree con limitata presenza di piccole industrie. V AREE PREVALENTEMENTE INDUSTRIALI: rientrano in questa classe le aree interessate da insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni. VI AREE ESCLUSIVAMENTE INDUSTRIALI: rientrano in questa classe le aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi.

Variante Anno 2016 109 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

La zonizzazione è stata eseguita basandosi su dei rilievi fonometrici seguiti sul breve e lungo periodo. Per i rilievi di breve periodo è stato preso come tempo di misura l’intervallo di 15 minuti, durante periodi ritenuti significativi di giorni feriali. I risultati dei rilievi sono illustrati dalla seguente tabella, nella quale vengono indicati: il numero di riferimento relativo alla planimetria riportata di seguito (Planimetria A), la posizione del rilievo, la data e l’ora di inizio della misura, i valori del livello equivalente (LAeq) e del livello statistico (L95). I valori riportati in tabella sono arrotondati a 0.5 dB(A).

Risultati dei rilievi di breve periodo LAeq L95 N° Posizione Data e ora dB(A) dB(A) 29.10.2007 1 Via per Due Porte – Zona produttiva 53,0 45,5 ora 12:28 29.10.2007 2 Via Industria – Zona produttiva 50,0 36,5 ora 12:47 29.10.2007 3 Via Padania – Zona produttiva e commerciale 49,0 35,5 ora 13:06 29.10.2007 4 P.zza della Chiesa – Zona residenziale 51,5 32,0 ora 13:27 29.10.2007 5 Via Alberto da Giussano – Zona residenziale 42,5 27,0 ora 13:50 29.10.2007 6 Carola – Zona boschiva 38,0 29,5 ora 14:13

Per la campagna di rilevazione dei livelli sonori presenti sul territorio comunale è stata eseguita n.1 misura di lungo periodo, comprendente l’intero arco di 24 ore di un giorno feriale e precisamente il 03 ottobre 2007. La rilevazione è stata eseguita posizionando il fonometro sul balcone al primo piano della scuola Primaria di San Genesio ed Uniti. Tale posizione consente di ricavare utili dati sui livelli sonori esistenti nel centro abitato.

Risultati dei rilievi di lungo periodo N° Posizione Data Periodo di riferimento LAeq dB(A) L95 dB(A) Periodo diurno (06:00 – 22:00) 51,5 37,0 1 Scuola primaria 03.10.2007 Periodo notturno (22:00 – 06:00) 42,0 29,5

La posizione dei fonometri utilizzati per la rilevazione delle misure è riportata nella seguente immagine.

Variante Anno 2016 110 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Posizionamento dei fonometri

Per quanto riguarda i rilievi fonometrici effettuati per la caratterizzazione del territorio comunale, si osserva che i risultati sono conformi ai limiti previsti dalla classificazione acustica ipotizzata per le aree nelle quali è stata condotta l’indagine fonometrica

Variante Anno 2016 111 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

12. ENERGIA Per quanto riguarda il tema energia, tra i dati che possono essere utili per comprendere il territorio in esame, risulta importante analizzare quelli sui consumi e sulle emissioni; la direzione giusta per una pianificazione più sostenibile, oltre a quella della ricerca energia da fonti rinnovabili, comprende anche processi che portano alla riduzione dei consumi. Una fonte di dati attendibile è quella riferita a Sistema Informativo Regionale ENergia e Ambiente (SIRENA) con aggiornamento all’anno 2010, sebbene venga poi fornito un “Bilancio energetico regionale” con aggiornamento al 05.02.2013, che verrà allegato al presente studio a termine di paragone del territorio analizzato. Al fine di comprendere le dinamiche in atto, sembra opportuno analizzare la situazione a livello provinciale, sempre utilizzando i dati estrapolati dal Sistema Informativo Regionale ENergia e Ambiente (SIRENA). A livello provinciale verranno analizzati i seguenti dati: ‐ DOMANDA DI ENERGIA: Informazioni relative ai consumi energetici, specificati per settori d'uso (residenziale, terziario, agricoltura, industria e trasporti) e per vettori impiegati (gas naturale, energia elettrica, ...). La domanda complessiva di energia in Lombardia, nel 2010, ammonta a circa 26 milioni di tep, per un consumo pro capite pari a circa 2,6 tep (30.500 kWh/ab). ‐ OFFERTA ELETTRICA: Quadro degli impianti di produzione elettrica: numero, potenza e produzione per tipologia di fonte utilizzata (termoelettrico, idroelettrico, termovalorizzazione, impianti a biomasse ...), con dettaglio puntuale in forma grafica e cartografica. Nel 2010 in Lombardia la produzione lorda di energia elettrica è stata pari a 49 mila GWh (produzione lorda), a fronte di una potenza installata di circa 20 mila MW, con un deficit (produzione‐consumi) del 32,5%. ‐ EMISSIONI ENERGETICHE: Bilancio ambientale regionale in termini di emissioni di gas serra (CO2 equivalente) connesse agli usi e alla produzione di energia. Nel 2010 le emissioni "energetiche" di CO2eq prodotte sul territorio lombardo sono state pari a 66 milioni di tonnellate, mentre le emissioni "ombra" di CO2 (ovvero derivate da tutti i consumi energetici compresa la quota parte di energia elettrica importata) 72 milioni di tonnellate, circa 7 tonnellate per abitante.

Variante Anno 2016 112 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

DOMANDA DI ENERGIA

OFFERTA ELETTRICA

Variante Anno 2016 113 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

EMISSIONE

Fonte dati: Sistema Informativo Regionale ENergia e Ambiente (SIRENA) agg. 2010

Variante Anno 2016 114 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Per quanto riguarda il comune di San Genesio ed Uniti, si andranno ad analizzare i consumi energetici e le emissioni, sempre partendo dai dati estrapolati dal Sistema Informativo Regionale ENergia e Ambiente (SIRENA), al fine di verificare se il comune oggetto di studio si mantiene entro i parametri provinciali di riferimento. I parametri analizzati sono i seguenti: ‐ DOMANDA DI ENERGIA: sono riportati i consumi energetici finali comunali, suddivisi per i diversi settori d'uso (residenziale, terziario, agricoltura, industria non ETS, trasporti urbani) e per i diversi vettori impiegati (gas naturale, energia elettrica, energia immessa in reti di teleriscaldamento, ecc.), con l'esclusione della produzione di energia elettrica.

‐ EMISSIONI ENERGETICHE DI CO2eq: Bilancio ambientale comunale in termini di emissioni di gas serra (espresse come CO2 equivalente) connesse agli usi energetici finali. Vengono quindi considerate le emissioni legate ai consumi di energia elettrica e non quelle prodotte dagli impianti di produzione elettrica. Trattandosi dei soli usi energetici, le emissioni non tengono conto di altre fonti emissive (ad es. emissioni da discariche e da allevamenti zootecnici). I dati resi disponibili non costituiscono pertanto una misura delle emissioni di gas serra sul territorio, ma restituiscono una fotografia degli usi energetici finali in termini di CO2eq.

A seguire si riportano i grafici di riferimento.

Variante Anno 2016 115 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Fonte dati: Sistema Informativo Regionale ENergia e Ambiente (SIRENA) agg. 2010

Come si evince dai dati sopra riportati relativi ai consumi energetici si osserva che il Comune di San Genesio ed Uniti contribuisce per lo 0,3% alla domanda provinciale di energia. Per quanto riguarda i consumi e le emissioni inquinanti prodotte sottoforma di gas serra, si osserva che negli ultimi anni vi è stato un decremento delle stesse. Allo stato attuale sono poche le informazioni relative al consumo e alla produzione di energia sul territorio comunale, in tal senso, al fine di individuare delle soluzioni che favoriscano lo sviluppo di energie alternative oltre a quelle rinnovabili, in accordo con le linee di indirizzo dei programmi di sviluppo internazionali, tale tematiche dovrà essere maggiormente approfondita. In

Variante Anno 2016 116 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica particolare dovranno essere valutate delle soluzioni che garantiscano un perdurato approvvigionamento energetico quanto e come possibile in accordo con il concetto di sostenibilità ambientale.

A completamento si allega il bilancio energetico regionale con aggiornamento 05.02.2013 estrapolato dal sistema SIRENA.

Variante Anno 2016 117 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

13. COESIONE SOCIALE – REALTA’ SOCIO DEMOGRAFICA

13.1 Livello provinciale gli indicatori demografici della Provincia di Pavia

Densità della popolazione residente ‐ Dati ISTAT "Censimento anno 2011"

Gli ultimi censimenti hanno registrato, sia a livello lombardo che provinciale, un sostanziale arresto nello sviluppo: la provincia di Pavia in particolare ha visto la sua popolazione residente diminuire per poi aumentare di poco nel censimento del 2001. Dai dati del censimento 2011, confrontati con quelli dell’ultimo dato ISTAT disponibile (31.12.2013), si nota come a livello sia regionale che provinciale ci sia stato un minimo aumento di popolazione residente, come evidenziato nei grafici sottostanti.

Confronto popolazione regione Lombardia per fascia d’età (anno 2001/2011/2013)

Variante Anno 2016 118 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Confronto popolazione provincia Pavia per fascia d’età (anno 2001/2011/2013)

San Genesio ed Uniti si trova in linea con gli andamenti demografici provinciali e regionali. Dal 2001 al 2013 ha avuto un incremento percentuale medio del 12,37% come si evince dal grafico sotto riportato.

Confronto popolazione comune di San Genesio ed Uniti per fascia d’età (anno 2001/2011/2013)

Il Comune di San Genesio ed Uniti ha registrato, secondo l’ultimo dato disponibile dell’anagrafe comunale datato 01 gennaio 2017, 3.898 abitanti. Si riporta l’andamento demografico del Comune di San Genesio ed Uniti (Fonte Istat): Anno Popolazione residente Variazione % 1982 2.283 ‐ 1991 2.838 24,31 2001 3.401 19,84 2011 3.791 11,47 2012 3.822 0,82 2013 3.847 0,65 2014 3.842 ‐0,13 2015 3.856 0,36 2016 3.898 1,09

Si analizza nel dettaglio l’andamento demografico degli ultimi 5 anni:

Variante Anno 2016 119 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Anno Popolazione residente Variazione % Variazione (n°) 2011 3.791 ‐ ‐ 2012 3.822 0,82 31 2013 3.847 0,65 25 2014 3.842 ‐0,13 ‐5 2015 3.856 0,36 14 2016 3.898 1,09 42

Volendo ora effettuare una proiezione sull’andamento demografico del Comune di San Genesio ed Uniti per i prossimi 5 anni (2017 – 2021), si ritiene opportuno considerare come incremento/decremento medio annuo la variazione ottenuta tra gli anni 2015 e 2016, in quanto si ritiene tale valore come quello che rappresenta il più probabile massimo sviluppo della popolazione del Comune. Fatta questa premessa, si esegue una proiezione lineare sugli ultimi 5 anni, considerando come incremento medio annuo il valore Da = 42 e come tempo t = 5 anni :

P 2021 = P 2017 + ( Da x t ) = 3.898 + (42 x 5) = 4.108 abitanti

Variante Anno 2016 120 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

13.2 La capacità insediativa teorica di piano La capacità insediativa teorica è costituta dai seguenti fattori: I. Popolazione residente al 01/01/2017; pari a 3.898 abitanti; II. Popolazione futura teorica derivante dalle aree di trasformazione e di espansione del PGT (vedi tabella 1), pari a 226 abitanti; III. Popolazione futura teorica derivante da percentuale del tessuto residenziale urbano consolidato non ancora edificato (vedi tabella 2), pari a 10 abitanti; Per la determinazione della capacità insediativa teorica, considerando la validità del Documento di Piano pari a 5 anni, verranno applicati i seguenti coefficienti diminutivi a causa della crisi economica che ha immobilizzato il settore immobiliare, come fra l’altro desumibile dai dati dei permessi di costruire rilasciati dall’ufficio tecnico comunale nei 5 anni trascorsi: - Diminuzione del 40% sulle aree sottoposte a Piano attuativo in quanto l’attuazione è prevista sui 10 anni e, come accaduto in precedenza, non tutti saranno realizzati/attuati in tale periodo.

PGT – AREE DI TRASFORMAZIONE GIA’ INSERITE NELLA PRECEDENTE PIANIFICAZIONE St It V qV C.I.T. C.I.T. ridotta n° [mq] [mc/mq] [mc] [mc/ab] Ab teorici 40% di C.I.T. R01 23.275,00 0,70 16.292,50 150 109 66 R02 5.908,00 0,70 4.135,60 150 28 17 R03 17.000,00 0,70 11.900,00 150 79 47 R04 AMBITO REALIZZATO R05 9.550,00 0,70 6.685,00 150 45 27 R06 8.004,00 0,70 5.602,80 150 38 23 R07 16.392,00 0,70 11.474,40 150 76 46 Abitanti teorici totali 226 Tabella 1

San Genesio Tessuto Tessuto consolidato ed Uniti Storico residenziale St stimata 83.917,91 156.446,56 [mq] Potenzialità edificatoria inespressa 0,50 0,50 [%] St utile 419,58 782,23 [mq] It medio 1,50 1,10 [mc/mq] V inespresso 629,37 860,45 [mc] qV 150 150 [mc/ab] C.I.T. 4 6 [ab. Teorici] Tabella 2

Variante Anno 2016 121 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

La capacita insediativa teorica totale ammonta quindi a: C.I.T. = 3.898 + 226 + 10 = 4.134 abitanti.

Come si può notare da quanto sopra espresso, la capacità insediativa calcolata è pressochè in linea con quanto ottenuto dalla proiezione lineare effettuata al precedente paragrafo 13.2, confermando l’adeguatezza delle scelte di piano.

Variante Anno 2016 122 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

14. CONSUMO DI SUOLO IN BASE ALLA L.R. 31/2014 e ALLA L.R. 16/2017 A seguito della legge regionale per la riduzione del consumo di suolo e per la riqualificazione del suolo degradato n. 31/2014, pubblicata sul BURL n. 49 del 01.12.2014, e della L.R. 16 del 26.05.2017 “Modifiche all’articolo 5 della legge regionale 28.11.2014 n. 31 (disposizioni per la riduzione di suolo e per la riqualificazione del suolo degradato”, pubblicata sul BURL Supplemento n. 22 del 30.05.2017, si riportano le principali definizioni in essa contenute e una tabella riepilogativa di quanto rilevato sul comune di San Genesio ed Uniti. Le definizioni sono estrapolate dall’art. 2 della citata legge: 9 Superficie agricola: i terreni agricoli qualificati dagli strumenti di governo del territorio come agro‐silvo‐pastorali; 9 Superficie urbanizzata e urbanizzabile: i terreni urbanizzati o in via di urbanizzazione calcolati sommando le parti del territorio su cui è già avvenuta la trasformazione edilizia, urbanistica o territoriale per funzioni antropiche e le parti interessate da previsioni pubbliche o private della stessa natura non ancora attuate; 9 Consumo di suolo: la trasformazione, per la prima volta, di una superficie agricola da parte di uno strumento di governo del territorio, non connessa con l'attività agro‐silvo‐pastorale, esclusa la realizzazione di parchi urbani territoriali e inclusa la realizzazione di infrastrutture sovra comunali; il consumo di suolo è calcolato come rapporto percentuale tra le superfici dei nuovi ambiti di trasformazione che determinano riduzione delle superfici agricole del vigente strumento urbanistico e la superficie urbanizzata e urbanizzabile; 9 Bilancio ecologico del suolo: la differenza tra la superficie agricola che viene trasformata per la prima volta dagli strumenti di governo del territorio e la superficie urbanizzata e urbanizzabile che viene contestualmente ridestinata nel medesimo strumento urbanistico a superficie agricola. Se il bilancio ecologico del suolo è pari a zero, il consumo di suolo è pari a zero; 9 Rigenerazione urbana: l'insieme coordinato di interventi urbanistico‐edilizi e di iniziative sociali che includono, anche avvalendosi di misure di ristrutturazione urbanistica, ai sensi dell'articolo 11 della l.r. 12/2005, la riqualificazione dell'ambiente costruito, la riorganizzazione dell'assetto urbano attraverso la realizzazione di attrezzature e infrastrutture, spazi verdi e servizi, il recupero o il potenziamento di quelli esistenti, il risanamento del costruito mediante la previsione di infrastrutture ecologiche finalizzate all'incremento della biodiversità nell'ambiente urbano.

Variante Anno 2016 123 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Ai sensi e per gli effetti dell’art. 1 comma 1 lett. d) della L.R. 16/2017, “ … i comuni possono approvare va‐rianti generali o parziali del documento di piano e piani attuativi in variante al documento di piano, assicurando un bilancio ecologico del suolo non superiore a zero, com‐putato ai sensi dell’articolo 2, comma 1, e riferito alle pre‐visioni del PGT vigente alla data di entrata in vigore della presente legge…”. A seguire viene esposta una tabella riepilogativa con i dati rilevati sul comune di San Genesio ed Uniti, alla data di stesura del presente documento.

SITUAZIONE PGT VIGENTE BURL n. 1 del 02.01.2014 A Superficie territoriale comunale mq 9.358.604,00 B Superficie agricola mq 7.751.835,00 C Superficie urbanizzata/urbanizzabile mq 1.606.769,00 D Superficie trasformata per la prima volta mq 241.002,00 E Consumo di suolo: [D/C]x100 15,00% F Sup. urbanizzata/urbanizzabile ridestinata ad agricola mq 0,00 G Bilancio ecologico del suolo: [D‐F] mq 241.002,00

SITUAZIONE VARIANTE PGT 2016 La variante di PGT in oggetto, prevede di ridestinare a superficie agricola i seguenti ambiti: 1. Ambito di trasformazione produttiva P3: superficie mq 54.639,00; 2. Ambito di servizio alle attività produttive: superficie mq 12.379,77; 3. Ambito di trasformazione residenziale R2: superficie 6.020,00; 4. Ambito per servizi S9: superficie 50.470,16; per un totale di mq 123.508,93 di superficie da ridestinare all’agricoltura. Nel contempo, la variante proposta prevede l’inserimento delle seguenti nuove aree di trasformazione: 1. Superficie produttiva di completamento (via per Due Porte): mq 3.640,00; 2. Superficie di trasformazione residenziale: mq 8.004,00 (retro via Battaglia di Pavia); 3. Superficie di trasformazione residenziale: mq 16.392,00 (Due Porte); 4. Superficie a servizi per attività private di interesse generale: mq 26.992,00; 5. Superficie per servizi assistenziali: mq 22.860,00; per un totale di nuove aree di trasformazione pari a mq 77.888,00.

La tabella successiva riepiloga la situazione a variante avvenuta.

Variante Anno 2016 124 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

A Superficie territoriale comunale mq 9.358.604,00 B Superficie agricola mq 7.797.455,93 C Superficie urbanizzata/urbanizzabile mq 1.561.148,07 D Superficie trasformata per la prima volta mq 77.888,00 E Consumo di suolo: [D/C]x100 4,99% F Sup. urbanizzata/urbanizzabile ridestinata ad agricola mq 123.508,93 G Bilancio ecologico del suolo: [D‐F] mq ‐45.620,93

Dalla tabella sopra esposta si evidenzia che il bilancio ecologico del suolo riporta un valore negativo, cioè risulta maggiore la superficie ridestinata all’agricoltura rispetto alle superfici trasformate per la prima volta, quindi il bilancio ecologico del suolo risulta pari a zero e pertanto anche il consumo di suolo, per la variante in oggetto, risulta essere pari a zero e quindi conforme ai dettami della normativa. Il consumo di suolo sul territorio di San Genesio ed Uniti, si attesta su un valore pari al 4,99%, valore accettabile per comuni di tale dimensione, tenendo presente che San Genesio appartiene alla prima corona del capoluogo provinciale.

Variante Anno 2016 125 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

15. VALUTAZIONE AMBIENTALE DELLA VARIANTE DI PGT – ANALISI DI COERENZA In linea con quanto previsto dalla normativa per la redazione della VAS, di seguito si affronta la verifica di coerenza degli obiettivi generali, esplicitati nel PGT, con le principali normative, piani e convenzioni sovraordinate, in ottemperanza a quanto previsto dalla L.r. 12/2005. Gli obiettivi esplicitati nel PGT, sono, in seguito, rapportati alle diverse azioni previste per la loro applicazione (coerenza interna), in tal modo risulta possibile verificarne la congruità e applicabilità.

15.1 Coerenza con i piani sovraordinati PTPR Gli obiettivi esplicitati nel PGT sono conformi con quanto previsto dal PTPR per la zona oggetto di studio. Nella stesura della presente variante si è posta particolare attenzione al rispetto delle prescrizioni della pianificazione sovraordinata cercando di tutelare aree e paesaggi tipici della zona, secondo gli indirizzi dettati dal piano di settore.

Variante Anno 2016 126 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

15.2 Coerenza con i piani sovraordinati (in particolare con il PTCP)

Il comune in oggetto, secondo l’art. II‐11 delle norme del PTCP, rientra nell’unità tipologica provinciale di paesaggio n. 5 – Ambito del Pavese tra Ticino e Olona della quale si riportano in estratto le principali caratteristiche di indirizzo secondo quanto previsto dall’Allegato 3 del PTCP provinciale.

Obiettivi e finalità degli indirizzi: A. Articolare il ruolo del Naviglio Pavese nell’ambito del Progetto Greenway Milano‐Varzi attraverso la progettazione di interventi per il ridisegno e la riqualificazione urbanistica ed ambientale degli ambiti urbanizzati ed edificati di interfaccia con gli spazi aperti dell’ambito del Naviglio. B. Attuare l’aggiornamento delle disposizioni del Piano Paesistico di dettaglio del Barco Certosa approvato con la deliberazione del Consiglio Provinciale n. 41 del 29.09.2005. C. Valorizzazione e controllo dei sistemi ed elementi storici rilevanti, a rischio di pressioni dell’area metropolitana milanese. D. Attuazione e recepimento delle disposizioni del Piano Territoriale d’Area dei Navigli, e inserimento paesaggistico dei nuovi insediamenti di espansione e degli elementi di completamento della viabilità secondo criteri di sostenibilità, con particolare attenzione alla conservazione dei caratteri propri del paesaggio agrario (tessitura e trama, rete irrigua, alberature interpoderali) nonché alle modalità di realizzazione dell’accessibilità veicolare e delle aree di parcheggio a servizio dei beni monumentali. E. Sostegno alla pioppicoltura come elemento caratteristico di diversificazione del paesaggio tipico della pianura padana. Nei casi in cui la pioppicoltura interessi aree di golena fluviali si deve prevedere la parallela realizzazione di unità ecosistemiche di interesse ecologico‐naturalistico finalizzare a integrare funzionalmente le aree di golena all’interno delle reti ecologiche provinciale e locale.

Gli indirizzi che seguono servono per raggiungere i principali obiettivi e finalità espressi dal PTCP adottato/approvato. Su questi indirizzi verrà verificata la coerenza/compatibilità del PGT.

Variante Anno 2016 127 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Coerenza del PGT con gli indirizzi specifici del PTCP per il settore ☻ considerato Nessun legame o rapporto significativo del PGT con gli indirizzi specifici del ☻ PTCP per il settore considerato Non coerenza del PGT con gli indirizzi specifici del PTCP per il settore ☻ considerato

Indirizzi: a) Tutela, salvaguardia e valorizzazione degli elementi residui del paesaggio storico. b) Valorizzazione finalizzata alla promozione di attività turistiche, culturali e per il tempo libero. c) Recupero degli elementi di naturalità dei corpi idrici e dei relativi sistemi spondali. d) Tutela, salvaguardia e valorizzazione degli elementi residui del paesaggio storico e naturale. e) Deve essere inoltre prevista la tutela specifica dei singoli manufatti che hanno storicamente caratterizzato il sistema fluviale, attuando, a tal fine, estese e approfondite ricognizioni che permettano di costruire il repertorio di cui all’articolo II‐38 della normativa, relativo alla consistenza e alle caratteristiche di questo patrimonio storico e architettonico. f) Inserimento eco‐paesistico degli interventi insediativi e infrastrutturali attraverso progetti di specifica mitigazione e compensazione ambientale. g) Favorire il recupero del patrimonio edilizio esistente, anche sito in area agricola, con indicazioni normative urbanistiche che ne facilitino il riuso nel rigoroso rispetto delle tipologie edilizie e dei caratteri costruttivi tradizionali. h) Realizzazione di circuiti per la mobilità turistica e ciclopedonale. i) Progettazione e localizzazione lungo l’asta fluviale dell’Olona di spazi funzionali legati alle attività turistico‐ricreative e sportive. j) Ricostituire stazioni di sosta e percorsi ecologici per la fauna di pianura e l’avifauna stanziale e di passo. k) Il sostegno alla pioppicoltura va effettuato anche attraverso la sensibilizzazione degli agricoltori all’adesione a schemi internazionali di certificazione per una pioppicoltura sostenibile, che regolano la pratica gestionale delle coltivazioni, come il PEFC (Programme for Endorsment Certification Schemes) approvato nel 2007 indicato nelle pubblicazioni disponibili sul sito internet della Regione Lombardia.

Variante Anno 2016 128 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Indirizzo Coerenza Elaborato PGT DP; PR Il PGT individua nelle specifiche sezioni degli elaborati di Tutela, salvaguardia e valorizzazione degli elementi riferimento, il tessuto storico e residui del paesaggio storico. ☻ gli elementi principali della tradizione storica, imponendo la valorizzazione e la tutela degli stessi. DP, PS. Negli elaborati di piano sono previsti tracciati ciclopedonali di connessione con le aree agricole in confine con i nuclei urbanizzati principali per la Valorizzazione finalizzata alla promozione di attività fruizione delle aree protette turistiche, culturali e per il tempo libero. ☻ (SICe ZPS). Si fa presente che nel capoluogo comunale è presente il centro visite della Garzaia Carola, inoltre il comune in oggetto è attraversato dalla Greenway lungo la roggia Vernavola. DP. PS, Carta del paesaggio. Tramite l’inserimento dei Recupero degli elementi di naturalità dei corpi idrici e dei corridoi ecologici di connettività relativi sistemi spondali. ☻ ambientale si cerca di valorizzare e tutelare la naturalità dei corpi idrici. Tramite il recepimento del Piano Paesistico di Dettaglio (PPD) Tutela, salvaguardia e valorizzazione degli elementi Barco Certosa, si valorizzano gli residui del paesaggio storico e naturale. ☻ elementi residui del paesaggio storico. Deve essere inoltre prevista la tutela specifica dei singoli manufatti che hanno storicamente caratterizzato il Il comune in oggetto non è sistema fluviale, attuando, a tal fine, estese e interessato da manufatti che approfondite ricognizioni che permettano di costruire il ☻ caratterizzano il sistema fluviale, repertorio di cui all’articolo II‐38 della normativa, relativo non essendo attraversato né dal alla consistenza e alle caratteristiche di questo fiume Ticino né dal fiume Olona. patrimonio storico e architettonico. DP; PR Il PGT prevede interventi Inserimento eco‐paesistico degli interventi insediativi e specifici di mitigazione e infrastrutturali attraverso progetti di specifica ☻ compensazione ambientale su mitigazione e compensazione ambientale. ogni scheda degli ambiti di trasformazione.

Variante Anno 2016 129 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Indirizzo Coerenza Elaborato PGT DP; PR Il PGT individua particolari Favorire il recupero del patrimonio edilizio esistente, modalità di intervento per il anche sito in area agricola, con indicazioni normative riuso rispettoso del patrimonio urbanistiche che ne facilitino il riuso nel rigoroso rispetto ☻ storico legato alla tradizione. delle tipologie edilizie e dei caratteri costruttivi Sono inoltre previsti vincoli per il tradizionali. rispetto delle tipologie edilizie tradizionali. DP; PR; PS Il PGT tracciati ciclopedonali che Realizzazione di circuiti per la mobilità turistica e si interconnettono con la ciclopedonale. ☻ Greenway localizzata in fregio alla roggia Vernavola. Progettazione e localizzazione lungo l’asta fluviale Il comune in oggetto non è dell’Olona di spazi funzionali legati alle attività turistico‐ ☻ attraversato dal fiume Olona. ricreative e sportive. DP. PS, Carta del paesaggio. Tramite l’inserimento dei Ricostituire stazioni di sosta e percorsi ecologici per la corridoi ecologici di connettività fauna di pianura e l’avifauna stanziale e di passo. ☻ ambientale si cerca di valorizzare le zone Natura 2000 presenti nel comune. Il sostegno alla pioppicoltura va effettuato anche Nel comune in oggetto la pratica attraverso la sensibilizzazione degli agricoltori della pioppicoltura non è all’adesione a schemi internazionali di certificazione per particolarmente sviluppata in una pioppicoltura sostenibile, che regolano la pratica quanto la tipologia dei terreni gestionale delle coltivazioni, come il PEFC (Programme ☻ non permette di ottenere for Endorsment Certification Schemes) approvato nel risultati accettabili sulla 2007 indicato nelle pubblicazioni disponibili sul sito coltivazione del pioppo. internet della Regione Lombardia.

15.3 Zone a protezione speciale (ZPS) e siti di importanza comunitaria (SIC) Per tali zone si veda il documento di Valutazione d’Incidenza.

15.4 Piano cave provinciale La norma di riferimento è la legge regionale 14/98 che affida alle Province la pianificazione dell’attività estrattiva. Il piano e’ stato adottato con delibera di CP 27‐07‐04 n. 28937 P.G. Le previsioni che interessano il Comune di Gambolò, rivestono, per la pianificazione, esclusivamente interesse di indagine e classificazione.

Variante Anno 2016 130 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

15.6 Piano regionale per la qualità dell’aria (PRQA) Il Piano Regionale di Qualità dell’Aria, approvato con Dgr. n. 35196/1998, è finalizzato a tutelare la qualità dell’aria dell’intera Regione Lombardia. Pur essendo il PRQA principalmente orientato, per sua natura, a supportare le politiche di interventi strutturali, ha inteso altresì fornire indicazioni sulle aree più esposte alla necessità di azioni di emergenza, sulla dislocazione ottimale dei sistemi di monitoraggio e sui modelli previsionali capaci di valutare l'evoluzione di episodi di inquinamento acuto. A grandi linee il Piano consiste in una: 9 ricognizione e organizzazione a sistema di tutte le informazioni utili per rappresentare lo stato e le tendenze della pressione ambientale generata dalle emissioni in atmosfera da attività antropiche a livello regionale; ricognizione degli strumenti (politiche di regolazione/autorizzazione, monitoraggio, incentivazione) utilizzati o utilizzabili per controllare queste pressioni; 9 previsione dell'evoluzione della pressione sull'ambiente, agli orizzonti temporali del 2005 e del 2010, in funzione di mutamenti strutturali dei principali settori responsabili dell'inquinamento atmosferico: trasporti, energia, riscaldamento domestico, impianti di termodistruzione dei rifiuti; 9 individuazione di aree con caratteristiche omogenee dal punto di vista della pressione ambientale e valutazione della criticità di questa pressione ai fini dell'assegnazione di priorità ai vari interventi; 9 sviluppo di strumenti e metodi per migliorare la capacità di previsione e controllo. Con D.g.r. n. 6501/2001, la nostra Regione, sulla base degli studi effettuati nella fase conoscitiva di stesura del PRQA, tra cui l'inventario delle Emissioni (INEMAR), ha provveduto alla zonizzazione del territorio, come previsto dal D. Lgs. n. 351/99 e per le diverse zone individuate, ha fissato i criteri di autorizzazione e i limiti di emissione per gli impianti di produzione di energia, diversificati in funzione delle differenti tecnologie di produzione (es. caldaie, motori, turbine a gas, ecc.) e dei combustibili. Inoltre ha stabilito i livelli di attenzione e di allarme per la gestione degli episodi acuti di inquinamento atmosferico (Dpr n.203/1988), prospettando azioni di riduzione dei carichi dagli impianti di produzione di energia collocati nelle zone critiche o in vicinanza delle stesse. Il PRQA inoltre prevede una zonizzazione del territorio distinguendo tra:

Variante Anno 2016 131 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

9 Zone critiche, le aree nelle quali i livelli di uno o più inquinanti comportano il superamento delle soglie d'allarme o il livello di uno o più inquinanti eccedono il valore limite aumentato del margine di tolleranza; 9 Zone di risanamento si dividono in tipo A) per più inquinanti e tipo B) per il solo Ozono, dove i livelli di uno o più inquinanti sono compresi tra il valore limite e il valore e il valore limite aumentato del margine di tolleranza; 9 Zone di mantenimento, aree dove i livelli degli inquinanti sono inferiori ai valori limite e non comportano il rischio di superamento degli stessi.

Legenda:

☻ Coerente con gli obiettivi del PRQA ☻ Nessun legame con gli obiettivi del PRQA ☻ Non coerente con gli obiettivi del PRQA

Obiettivi PRQA Livello di coerenza PGT Dislocazione ottimale dei sistemi di monitoraggio. Rilevazione in tempo reale dello stato di qualità dell'aria. Controllo delle concentrazioni di inquinanti in aria. Stima dell'evoluzione dello stato di qualità dell'aria. L’area in esame non risulta caratterizzata da Indicazione delle aree più esposte alla necessità di azioni presenza di attività produttive inquinanti. di emergenza. L’Amministrazione è tesa a verificare le criticità Prevenzione di situazioni che possono arrecare danno alla che si possono presentare di volta in volta salute delle persone e all'ambiente. ☻ servendosi delle competenze specializzate di Individuazione di provvedimenti finalizzati a mantenere lo APRA per il controllo e la verifica delle stato di qualità dell'aria nei limiti prestabiliti. determinanti ambientali. Verifica dell'efficacia dei provvedimenti adottati e previsioni di azioni di supporto. Ridurre delle emissioni di gas serra. Utilizzo di combustibili efficienti ed a bassa emissione. Tra gli obiettivi del PGT vi sono proposte volte al consolidamento e sviluppo della rete della viabilità urbana di quartiere, con particolare Interventi di fluidificazione del traffico. attenzione alla creazione di collegamenti che ☻ “scarichino” la viabilità di maggior fruizione con la definizione di percorsi alternativi. Applicazione della BAT (migliore tecnologia disponibile) in L’attività di ristrutturazione di realtà ormai tutti i settori. obsolete e/o l’adozione della BAT nell’ambito Utilizzo di sistemi di abbattimento ad alta efficienza. delle nuove realizzazioni rappresenta uno dei Captazione emissioni da discariche e recupero energetico. fondanti aspetti nella definizione di uno ☻ Incremento del recupero energetico, ricavandolo per un sviluppo sostenibile di un determinato 50% da biomasse. territorio, soprattutto all’interno delle realtà Sviluppo/incremento del teleriscaldamento. urbane secondarie

Variante Anno 2016 132 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

15.7 Piano regionale di tutela e uso delle Acque (PTUA) Il Piano regionale di Tutela e Uso delle Acque, approvato con Dgr 29 marzo 2006 n. 8/2244 è lo strumento che individua, in un approccio organico, lo stato di qualità delle acque superficiali e sotterranee, gli obbiettivi di qualità ambientale, gli obbiettivi per specifica destinazione delle risorse idriche e le misure integrate dal punto di vista quantitativo e qualitativo per la loro attuazione. Gli obbiettivi di qualità da perseguire per i corpi idrici devono coordinare esigenze derivanti da una pluralità di indirizzi formulati a scala diversa, in una visione organica e integrata: le scelte strategiche della Regione, gli obbiettivi previsti in linea generale dalla Direttiva Quadro 2000/60/CE e dal D.Lgs.152/99, nonché gli obbiettivi definiti, a scala di bacino, dall’Autorità di bacino del Fiume Po.

Legenda: ☻ Coerente con gli obiettivi del PTUA ☻ Nessun legame con gli obiettivi del PTUA ☻ Non coerente con gli obiettivi del PTUA

Obiettivi PTUA Livello di coerenza PGT La tutela in modo prioritario delle acque sotterranee e dei Il territorio in esame presenta un reticolo idrico laghi, per la loro particolare valenza anche in relazione superficiale piuttosto diversificato e articolato, all’approvvigionamento potabile attuale e futuro. costituito, in prevalenza, di rogge e canali con La destinazione alla produzione di acqua potabile e la finalità irrigue. La preservazione di tali realtà e, salvaguardia di tutte le acque superficiali oggetto di nel contempo, una loro valorizzazione captazione a tale fine e di quelle previste quali fonti di rappresenta un potenziale elemento di approvvigionamento dalla pianificazione. interesse naturalistico in quanto parte La designazione quali idonei alla vita dei pesci dei grandi integrante di una rete ecologica locale. In tal laghi prealpini e dei corsi d’acqua aventi stato di qualità senso l’adozione di interventi finalizzati a un buono o sufficiente. miglioramento qualitativo della realtà in essere ☻ Lo sviluppo degli usi non convenzionali delle acque, quali potrà garantire la ricostituzione di una trama gli usi ricreativi e la navigazione, e la tutela dei corpi idrici ambientale ormai in parte compromessa. e degli ecosistemi connessi. Particolare attenzione va posta anche alla preservazione e ottimizzazione nell’uso delle acque sotterranee, la cui importanza non si L’equilibrio del bilancio idrico per le acque superficiali e esplicita solo a livello economico (emungimenti sotterranee, identificando ed Intervenendo in particolare per fini agricoli e/o idropotabili) ma anche dal sulle aree sovrasfruttate. punto di vista naturalistico in quanto fattore di ricarica per alcuni corsi d’acqua superficiali.

Variante Anno 2016 133 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

15.8 Intervento e sostenibilità all 1_DGR_6420:e) obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o degli Stati membri, pertinenti al P/P, e il modo in cui, durante la sua preparazione, si è tenuto conto di detti obiettivi e di ogni considerazione ambientale;

Per garantire che l’impatto ambientale negativo degli interventi urbanistici risulti minimo, nel 1998 viene redatto il Manuale per la valutazione ambientale dei Piani di Sviluppo Regionale e dei Programmi dei Fondi strutturali UE (Commissione Europea, DGXI Ambiente, Sicurezza Nucleare e Protezione Civile), attraverso il quale sono stati introdotti requisiti regolamentari specifici relativi alle valutazione preliminare dell’ impatto ambientale di piani, programmi o di altra modalità di intervento sul territorio. Si riportano di seguito i criteri di sostenibilità contenuti all’interno del manuale (UE): 1. Ridurre al minimo l’impiego delle risorse energetiche non rinnovabili; 2. Impiego di risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione; 3. Uso e gestione corretta, dal punto di vista ambientale, delle sostanze e dei rifiuti pericolosi/inquinanti; 4. Conservare e migliorare lo stato della fauna e della flora selvatiche, degli habitat e dei paesaggi; 5. Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse idriche; 6. Conservare e migliorare la qualità delle risorse storiche e culturali; 7. Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale; 8. Protezione dell’atmosfera; 9. Sensibilizzazione alle problematiche ambientali, sviluppare l’istruzione e la formazione in campo ambientale; 10. Promuovere la partecipazione del pubblico alle decisioni che comportano una sviluppo compatibile. Il riferimento nazionale principale in materia di sviluppo sostenibile è dato dalla Delibera n. 57 del 2 agosto 2002 “Strategia d’azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia”. Tale Delibera è stata redatta sulla scia delle argomentazioni esposte e delle conclusioni tratte, in primo luogo, durante il Trattato di Amsterdam del 1997 nel quale si stabilisce che “La Comunità europea promuoverà…la crescita degli standard e della qualità della vita…l’integrazione delle istanze ambientali nella definizione e attuazione delle politiche e delle attività comunitarie…in particolare con l’ottica di promuovere lo sviluppo sostenibile” e, in un secondo tempo, quelle della Presidenza del Consiglio europeo riunito a Göteborg nel giugno del 2001 la quale andava a

Variante Anno 2016 134 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica delineare la strategia europea per lo sviluppo sostenibile e invitava gli Stati membri a delineare le proprie strategie nazionali. Basandosi quindi su dette finalità, la normativa individua gli obiettivi, le aree tematiche principali e gli indicatori per monitorarne lo stato di attuazione. Le basi su cui si fonda tale strategia sono fondamentalmente due, ossia di considerare la protezione e la valorizzazione dell’ambiente come fattori globali di tutte le politiche settoriali e che gli obiettivi previsti vengano perseguiti nei limiti delle risorse finanziarie autorizzate e degli stanziamenti di bilancio destinati allo scopo. E’ possibile quindi riassumere gli obiettivi previsti da tale Strategia d’azione in dette voci (CIPE): 1. Conservazione della biodiversità; 2. Protezione del territorio dai rischi idrogeologici; 3. Riduzione della pressione antropica sui sistemi naturali, sul suolo a destinazione agricola e forestale; 4. Riequilibrio territoriale ed urbanistico; 5. Migliore qualità dell’ambiente urbano; 6. Uso sostenibile delle risorse naturali; 7. Riduzione dell’inquinamento acustico e della popolazione esposta; 8. Miglioramento della qualità delle risorse idriche; 9. Miglioramento della qualità sociale e della partecipazione democratica; 10. Conservazione o ripristino della risorsa idrica; 11. Riduzione della produzione, recupero di materia e recupero energetico dei rifiuti.

Mediante una tabella verranno riportati in riga gli obiettivi di sostenibilità da pervenire nell’intervento urbanistico ed in colonna i criteri di compatibilità assunti. All’interno della stessa, mediante apposita simbologia, verrà rappresentata la rispondenza fra obiettivi e propositi.

Legenda: ☻ Impatto positivo dovuto alle azioni del PGT ☻ Nessun legame o rapporto significativo con il PGT ☻ Probabile impatto negativo

Variante Anno 2016 135 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Compatibilità Obiettivi di Sostenibilità Impatto Note Ridurre al minimo l’impiego delle La previsione di nuovi costruzioni e la UE01 risorse energetiche non rinnovabili. ☻ manutenzione dell’esistente saranno Impiego di risorse rinnovabili nei comunque soggette alle nuove norme UE02 limiti della capacità di rigenerazione. ☻ per il risparmio energetico. Uso e gestione corretta, dal punto di Le azioni di Piano non intervengono UE03 vista commerciale, delle sostanze e ☻ direttamente su questa tematica. dei rifiuti pericolosi / inquinanti. Le azioni del DdP sono coerenti con i Conservare e migliorare lo stato della criteri di tutela delle aree sensibili e di UE04 fauna e della flora selvatiche, degli ☻ pregio paesaggistico e anzi ne migliorano habitat e dei paesaggi. le condizioni attuali. Conservare e migliorare la qualità dei Non si sono riscontrate criticità, le azioni UE05 suoli e delle risorse idriche. ☻ migliorative del Piano saranno indirette. I criteri di conservazione degli edifici dei Conservare e migliorare la qualità centri storici e delle cascine UE06 delle risorse storiche e culturali. ☻ permetteranno la giusta conservazione del patrimonio culturale. Le riqualificazioni urbane ed ambientali previste, aggiunte alle azioni dedicate Conservare e migliorare la qualità UE07 all’ambiente permetteranno un dell'ambiente locale. ☻ miglioramento della qualità dell’ambiente. Oltre alle riqualificazioni delle aree residenziali, il monitoraggio costante UE08 Protezione dell'atmosfera. ☻ della qualità dell’aria può contribuire in maniera sostanziale al miglioramento di un atmosfera già in buone condizioni. Sensibilizzazione alle problematiche La pubblicazione degli atti e la UE09 ambientali, sviluppare l'istruzione e la ☻ disponibilità dell’amministrazione di formazione in campo ambientale. valutare osservazioni del pubblico, come Promuovere la partecipazione del da principio fondante della VAS, diventa pubblico alle decisioni che UE10 occasione di sensibilizzazione e di comportano uno sviluppo ☻ confronto in campo ambientale. compatibile. Conferma e condivisione dei piani sovraordinati; a livello comunale vengono recepiti gli indirizzi della Rete Ecologica CIPE 01 Conservazione della biodiversità. ☻ Regionale. Inoltre non si prevedono trasformazioni che generino particolari incidenze sui siti Natura 2000. La conservazione e manutenzione del Protezione del territorio dai rischi reticolo idrico superficiale, garantisce una CIPE 02 idrogeologici. ☻ miglior protezione del territorio da rischi idrogeologici.

Variante Anno 2016 136 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Compatibilità Obiettivi di Sostenibilità Impatto Note La definizione delle aree destinate Riduzione della pressione antropica all’agricoltura e la rimozione di alcune CIPE 03 sui sistemi naturali, sul suolo a ☻ aree di trasformazione, riducono la destinazione agricola e forestale. pressione antropica sul suolo a destinazione agricola e forestale. La diminuzione delle aree di trasformazione e l’inserimento di aree CIPE 04 Riequilibrio territoriale ed urbanistico ☻ verdi, permette di riequilibrare il territorio fra urbanizzato e non urbanizzato. Gli interventi di riqualificazione previsti sul centro storico e la riorganizzazione Migliore qualità dell'ambiente CIPE 05 delle zone di trasformazione, permettono urbano. ☻ di incrementare la qualità dell’ambiente urbano. Le azioni di Piano non intervengono CIPE 06 Uso sostenibile delle risorse naturali. ☻ direttamente su questa tematica. Riduzione dell'inquinamento acustico Le azioni di Piano non intervengono CIPE 07 e della popolazione esposta. ☻ direttamente su questa tematica. Miglioramento della qualità delle Le azioni di Piano non intervengono CIPE 08 risorse idriche. ☻ direttamente su questa tematica. Miglioramento della qualità sociale e Partecipazione della popolazione alle CIPE 09 della partecipazione democratica. ☻ operazioni del PGT e della VAS. Conservazione o ripristino della Le azioni di Piano non intervengono CIPE 10 risorsa idrica. ☻ direttamente su questa tematica. Gli appositi indicatori nel programma di Riduzione della produzione, recupero monitoraggio permettono di valutarne lo CIPE 11 di materia e recupero energetico dei ☻ stato nel tempo e prendere eventuali rifiuti. provvedimenti.

Variante Anno 2016 137 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

15.9 Intervento e sostenibilità: obiettivi della variante di PGT

Legenda:

☻ Coerente con gli obiettivi ☺ Parzialmente coerente con gli obiettivi ☻ Non coerente con gli obiettivi

OBIETTIVI URBANI 1. Rivalutazione del paesaggio e governo delle trasformazioni sul territorio consolidato urbano ed extraurbano EFFETTI POSITIVI O COERENZA AZIONI POTENZIALMENTE DESCRIZIONE EFFETTI PGT NEGATIVI Promozione del riuso, della riqualificazione e del risanamento Azione di riqualificazione che con modalità più flessibili nei NESSUN EFFETTO permette una migliore comparti/isolati/edifici a maggior DIRETTO qualità dell’ambiente urbano criticità, a livello insediativo ed ☻ attraverso la disciplina degli ambientale, contrastando gli stati di SULL’AMBIENTE interventi sull’esistente. degrado più evidenti della parte più antica e legata alla tradizione. Opzioni di outplacement territoriale EFFETTO POSITIVO Delocalizzando le attività per microattività artigianali in artigianali in aree a contesto DIRETTO contrasto con la presenza di produttivo, si migliora la SULL’AMBIENTE ☻ residenze e opportunità di rinnovo qualità della vita della zona qualificato delle aree liberate. URBANO residenziale. NEGATIVI: CONSUMO DEL Il consumo di suolo si Verifica stato di attuazione comparti SUOLO PER LE gestisce e si riduce per il fatto di trasformazione residenziale, ☻ AREE DI che le scelte di piano sono ottimizzazione del carico urbanistico ESPANSIONE mirate alla conservazione ed al fine di ridurre il consumo di suolo al riuso delle aree già agricolo. POSITIVI: edificate. ESPANSIONE ☻ CONTROLLATA Riqualificazione della città EFFETTO POSITIVO: La riqualificazione del consolidata con particolare RIDUZIONE DEL patrimonio esistente attenzione al ridisegno delle CONSUMO DI diminuisce il consumo di rimarginature delle zone periferiche SUOLO E suolo e la riduzione delle con inserimento di micro aree di MIGLIORAMENTO previsioni di carattere ☻ completamento atte a completare le DIRETTO produttivo migliora le reti infrastrutturali. Contenimento di SULL’AMBIENTE condizioni dell’ambiente e la previsioni di carattere produttivo. URBANO qualità della vita.

Variante Anno 2016 138 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

OBIETTIVI PER LA TUTELA AMBIENTALE 1. Rispetto della pianificazione ambientale sovra ordinata EFFETTI POSITIVI O COERENZA AZIONI POTENZIALMENTE DESCRIZIONE EFFETTI PGT NEGATIVI Rispetto della pianificazione EFFETTI POSITIVI: Gli effetti possono essere ambientale sovraordinata CONDIVISIONE soltanto positivi data la natura derivante dal PTR, dal PAI e dal INDIRIZZI E di tutela ambientale dei piani ☻ PTCP di Pavia PRESCRIZIONI sovraordinati citati EFFETTI POSITIVI: IL PGT INDIVIDUA LE ZONE AGRICOLE Valorizzazione della vocazione COERENTEMENTE agricola del territorio, Individuazione e tutela delle zone contenimento del consumo del CON QUELLE DELLA agricole suolo e miglioramento delle ☻ TRADIZIONE, connessioni ecologiche e della CONSENTENDONE biodiversità. UNA MIGLIORE VALORIZZAZIONE EFFETTI POSITIVI: MANTENIMENTO E La presenza di aree VALORIZZAZIONE particolarmente protette sul Valorizzazione e tutela delle aree a DELLA territorio è stata valorizzata valenza paesistica e ambientale ☻ CONNOTAZIONE mediante specifica disciplina di NATURALISTICA tutela DELLE AREE

EFFETTI POSITIVI: L’individuazione di corridoi per MANTENIMENTO E la connettività ambientale in VALORIZZAZIONE presenza di aree Individuazione di corridoi ecologici DELLA particolarmente protette per la connettività ambientale ☻ CONNOTAZIONE permette di migliorare le NATURALISTICA connessioni ecologiche e la DELLE AREE biodiversità.

Variante Anno 2016 139 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

OBIETTIVI PER LO SVILUPPO DEI SERVIZI PER LA COLLETTIVITA’ 1. Rafforzamento e sviluppo dei servizi EFFETTI POSITIVI O COERENZA AZIONI POTENZIALMENTE DESCRIZIONE EFFETTI PGT NEGATIVI EFFETTI POSITIVI: Il miglioramento dei servizi LE VERIFICHE QUANTITATIVE pubblici permette una miglior vivibilità per gli Rafforzamento e sviluppo dei DEL PIANO DEI SERVIZI abitanti del comune e servizi. PORTANO ☻ diminuisce la necessità di ALL’OTTIMIZZAZIONE DI spostamenti per accedere ai SPAZI E RISORSE servizi stessi. EFFETTI POSITIVI: Il reperimento di aree per Individuazione di aree per orti AUMENTA LA COESIONE orti urbani, permetterà di urbani SOCIALE SPECIALMENTE FRA aumentare la coesione ☻ LE FASCE DEBOLI sociale NEGATIVI: CONSUMO DEL SUOLO PER LA La possibilità di reperire sul territorio comunale aree REALIZZAZIONE DELLE ☻ Individuazione di servizi per sulle quali realizzare servizi STRUTTURE anziani e assistenza sanitaria assistenziali e sanitari, POSITIVI: AZIONI RIVOLTE consente un maggior servizio VERSO LE FASCE DEBOLI verso la popolazione anziana ☻ DELLA POPOLAZIONE

OBIETTIVI PER LA MOBILITA’ URBANA ED EXTRAURBANA 1. Sviluppo e coordinamento della rete di mobilità urbana e extraurbana EFFETTI POSITIVI O COERENZA AZIONI POTENZIALMENTE DESCRIZIONE EFFETTI PGT NEGATIVI EFFETTI POSITIVI: RIORGANIZZAZIONE Minori ingorghi e congestioni del Sviluppo e coordinamento della rete ED EVENTUALE traffico con conseguente di mobilità urbana e extraurbana MESSA IN miglioramento della qualità ☻ SICUREZZA DELLA dell’aria VIABILITÀ

2. Promozione di percorsi ciclopedonali per la mobilità dolce EFFETTI POSITIVI O COERENZA AZIONI POTENZIALMENTE DESCRIZIONE EFFETTI PGT NEGATIVI L’utilizzo di percorsi EFFETTI POSITIVI: ciclopedonali, permettono di aumentare la qualità dell’aria e Promozione di percorsi dedicati alla SVILUPPO DI UNA migliorano le condizioni di salute mobilità dolce MOBILITÀ LENTA E ☻ degli utenti, sfruttando la SICURA Greenway presente lungo la Vernavola.

Variante Anno 2016 140 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

15.10 Report degli effetti sull’ambiente delle specifiche azioni di piano

Delle 13 azioni previste si nota che: 9 10 generano effetti sull’ambiente esclusivamente POSITIVI; 9 2 genera effetti sia POSITIVI CHE NEGATIVI; 9 1 NON GENERA NESSUN EFFETTO DIRETTO sull’ambiente.

Una prevalenza così netta è dovuta al gran numero di obiettivi ed azioni ambientali estese su tutto il territorio: il numero in sé non è indice di sostenibilità poiché bisognerebbe valutare l’effettivo “peso” degli interventi con effetti negativi; visto il dettaglio schematico delle schede del Documento di Piano (secondo il carattere che si deve dare a tale documento di natura strategia e non prescrittiva) non è possibile valutare a priori gli effetti sull’ambiente su tutte le tematiche ambientali di tutte le azioni. Ciò che qui si vuole dimostrare è la volontà dell’Amministrazione di prevedere un giusto sviluppo del paese considerando però l’ambiente come risorsa da tutelare con azioni di compensazione: in altre parole alle trasformazioni studiate nel PGT, corrispondono interventi sulla conservazione delle aree che si è scelto di tutelare.

Variante Anno 2016 141 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

16. VALUTAZIONE DELLE AZIONI DI PIANI – INDICATORI DI SOSTENIBILITA’ all 1_DGR_6420: f) possibili effetti significativi sull’ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l’acqua, l’aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l’interrelazione tra i suddetti fattori; g) misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli eventuali effetti negativi significativi sull’ambiente dell’attuazione del P/P;

Per la valutazione ambientale strategica, il comune di San Genesio ed Uniti, oltre a sistemi di valutazione qualitativi, si è posto delle unità di misura della tutela ambientale tramite utilizzo di indicatori che permettono una vera e propria misura della sostenibilità. Si sono confrontati gli obiettivi di piano con una serie di indicatori rappresentativi. Questi indicatori sono raggruppabili in due categorie: 9 Carattere urbanistico ambientale; 9 Carattere naturalistico ecologico.

Prima di definire i singoli indicatori occorre effettuare delle considerazioni sulle aree di espansione in senso assoluto, ossia del contributo della presente variante al PGT ma anche del risultato della pianificazione del vigente PGT, introducendo il concetto di superficie urbanizzata. Ciò è necessario poiché alcuni interventi già programmati nel PGT sono stati confermati nella presente variante, mentre altri, sono stati stralciati a seguito di espressa richiesta dei cittadini.

Variante Anno 2016 142 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Indicatori urbanistico‐ambientali (U) all 1_DGR_6420: f) possibili effetti significativi sull’ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l’acqua, l’aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l’interrelazione tra i suddetti fattori

Ur1: Popolazione residente: Consistenza assoluta della popolazione residente.

3.898 al 31/12/2016

Ur2: Composizione per classi di età della popolazione residente (rif. 31/12/2016)

Classi di età della popolazione (percentuale) Giovani fino a 15 anni 535 unità 13,72% Giovani di età compresa tra 16 e 32 666 unità 17,09% Popolazione di età compresa tra 33 e 65 1.898 unità 48,69% Popolazione oltre i 65 anni 799 unità 20,50%

Ur3: Numero medio componenti famiglia: 2,37%

Ur4: Saldo migratorio e per altri motivi

Saldo migratorio saldo ‐5

Ur5: Tasso di occupazione / disoccupazione:

Individui occupati: 54,2% della popolazione attiva

Ur6: Livello locale del reddito:

Reddito medio (2015): 17.765 €

Variante Anno 2016 143 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

U3: Consumo di suolo: rapporto percentuale tra la superficie edificata e la superficie territoriale comunale; per quantificare il reale consumo di suolo operato dal PGT (ICS) è opportuno chiarire che diversi piani attuativi sono già stati attuati parzialmente o completati durante la redazione della variante di PGT. Vengono considerate aree di espansione le zone di trasformazione esterne al perimetro dell’urbanizzato; le aree interne verranno indicate con la definizione di riuso di suolo già urbanizzato. CONSUMO DEL SUOLO – PGT VIGENTE Sup. Terr. Sup/Sup. Terr. Sup. (mq) Variaz. % Comunale (mq) Com. (%) Consolidato PGT vigente compreso 1.365.767 // 14,59 completamenti e rimarginature Trasformazioni previste PGT 70.165 vigente tessuto residenziale Trasformazioni previste PGT 75.583 vigente tessuto produttivo 9.358.604,00 Trasformazioni previste PGT +17,65 17,17 84.658 vigente tessuto servizi pubblici Consumo suolo complessivo PGT vigente = area 1.606.769 urbanizzata/urbanizzabile

CONSUMO DEL SUOLO – VARIANTE PGT 2016 Sup. Terr. Sup/Sup. Terr. Sup. (mq) Variaz. % Comunale (mq) Com. (%) Consumo di suolo PGT vigente compreso completamenti e 1.606.769,00 // 17,17 rimarginature e aree di trasformazione Variante PGT 2016: stralcio aree trasformazione ‐ 6.020,00 residenziale Variante PGT 2016: stralcio aree trasformazione ‐ 67.018,77 produttiva Variante PGT 2016: ‐ 50.470,16 9.358.604,00 stralcio aree a servizio // Variante PGT 2016: 16,68 Nuove aree a servizi interesse + 49.852,00 generale e assistenziale Variante PGT 2016: + 24.396,00 Nuove aree residenziali Variante PGT 2016: + 3.640,00 Nuove aree produttive Variante PGT 2016: Consumo suolo complessivo = area 1.561.148,07 ‐2,84 urbanizzata/urbanizzabile

Variante Anno 2016 144 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Dai dati sopra riportati si evince che la Variante 2016, pur inserendo nuove aree di trasformazione e nuove aree a servizi generali ed assistenziali, ha operato una diminuzione delle aree di trasformazione previste nel precedente strumento urbanistico (‐2,84%), riportando il suolo a destinazione agricola. Nell’ottica della conservazione del suolo, si può pensare di mantenere il parametro sotto il livello del 17%.

U4: Riuso del territorio urbanizzato: esprime il rapporto percentuale tra la superficie territoriale delle zone di trasformazione soggette a riuso, ossia entro il perimetro dell’urbanizzato e le zone di espansione previste. Riuso suolo urb. Aree di espansione Codice Codice (mq) (mq) Int. 4S 12.346,00 R1 23.275,00 Int. 5S 7.677,00 R2 7.100,00 Int. S1 11.684,00 R3 17.000,00 R5 9.550,00 P1 12.527,00 P2 8.417,00 P3 26.480,00 C1 10.596,00 Int. S9 34.192,00 Area servizi 49.852,00 Aree res. 24.396,00 Aree prod. 3.640,00 Totale 31.707,00 Totale 227.025,00

Valori di riferimento Risparmio uso del suolo Riuso di suolo urbanizzato insufficiente – eccessiva superficie di U < 10% 4 espansione

10% < U4 < 50% Riuso di suolo urbanizzato sufficiente

Riuso di suolo significativo – significativo risparmio di uso di U > 50% 4 suolo

U4 = (Sup. Riuso / Sup. Espansione) * 100 = (31.707,00 / 227.025,00) * 100 = 13,96 %

Il valore ottenuto, sebbene di poco sopra il livello minimo consigliato, dimostra l’attenzione dell’Amministrazione verso un equilibrio e una salvaguardia del territorio. Il risultato ottenuto, sebbene possa essere migliorato, è indicativo di sostenibilità: le aree comprese nella voce “Riuso suolo urb.” rientrando quindi nel perimetro dell’urbanizzato creano

Variante Anno 2016 145 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica meno impatto sul paesaggio e, fatto ancora più importante, possiedono già gli impianti tecnologici che consentono di evitare ulteriori interventi sul territorio.

U5: Dotazione di aree verdi piantumate: esprime il rapporto percentuale tra la superficie arborea e arborea/arbustiva – aree boscate e fasce arboreo/arbustive – e la superficie urbanizzata del comune. La promozione di nuove piantumazioni è conseguenza della previsione come indirizzo (per ora senza indicare la consistenza) di nuovi corridoi ecologici e delle aree verdi‐filtro da realizzare; per le nuove aree di trasformazione si considera un rapporto pari al 30% dell’area fondiaria. La Piantumazione e la riforestazione si possono dividere in quattro livelli di intervento: 9 Naturale spontanea (aree SIC e ZPS); 9 Parchi comunali; 9 Uso agricolo (piantumazioni cicliche, pioppeti); 9 Riforestazione dell’amministrazione urbana; 9 Verde urbano privato. Per la verifica dell’indicatore sono state considerate le dotazioni comunali esistenti e di previsione di aree verdi piantumate, verde filtro ambientale, verde privato e aree verdi all’interno delle zone SIC e ZPS. Tipologia Dotazioni a verde Dotazioni a verde di Tipologia esistenti (mq) previsione (mq) Aree boscate 90.952,00 SIC/ZPS Verde di Parchi 103.225,00 mitigazione 19.048,00 urbani ambientale Verde 12.550,00 privato Totale 122.550,00 103.225,00 Totale

Valori di riferimento Dotazione aree verde piantumate U5 < 10% Dotazione insufficiente

10% < U5 < 50% Dotazione sufficiente

U5 > 50% Dotazione ottimale

U5 = (Sup. Dot. Esist.e Prev. / Sup. Urb.) * 100 = (225.775,00 / 1.549.116) * 100 = 14,57 %

Variante Anno 2016 146 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Il valore ottenuto rientra fra le dotazioni sufficienti, quindi il comune possiede un’adeguata dotazione di aree verdi piantumate. Il rapporto è calcolato rispetto alla superficie urbanizzata del comune poiché rappresenta la zona dove il territorio ha una concentrazione maggiore di consumo del suolo: la dotazione sufficiente è compresa nell’intervallo sopra definito poiché nel paesaggio urbano rappresenta visivamente una situazione di media condizione, anche a livello di vivibilità; è chiaro che un indicatore con valore maggiore del 50% indica un minore impatto delle costruzioni provocato dalla presenza di vegetazione anche se non spontanea.

U6: Frammentazione degli insediamenti produttivi: esprime il rapporto, moltiplicato per cento, tra il perimetro e la superficie territoriale delle aree produttive. Nel perimetro non sono da computare i tratti in adiacenza ad aree già edificate o edificabili a destinazione non agricola e adiacenti a infrastrutture sovracomunali esistenti o previste.

Valori PGT vigente Perimetro (m) Area (mq) 224,60 29.276,00 126,60 10.592,00 652,00 63.960,00 182,20 8.272,00 655,00 61.208,00 152,60 4.716,00 Totale 1.993,00 178.024,00

U6 = (Per. Prod. / Sup. Prod.) * 100 = (1.993,00 / 178.024,00) * 100 = 1,12 %

Valori di riferimento Frammentazione insediamenti produttivi U6 > 5% Insediamenti molto frammentati

2% < U6 < 5% Insediamenti frammentati

U6 < 2% Insediamenti poco frammentati

Da quanto sopra illustrato, si evince che le aree produttive non sono frammentate, in quanto sono principalmente localizzate in un ambito separato dall’edificato residenziale principale. Il parametro si mantiene sotto la soglia di riferimento del 2%. In effetti il criterio adottato di accorpare le aree produttive piuttosto di creare nuovi poli, ha permesso di mantenere le azioni di piano corrispondenti negli intervalli di sostenibilità.

Variante Anno 2016 147 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Indicatori naturalistico – ecologici (E) E2: Permeabilità dei suoli: Esprime il rapporto percentuale tra la superficie permeabile in modo profondo e la superficie fondiaria delle zone di trasformazione. Per superficie permeabile s'intende la superficie scoperta in grado di assorbire le acque meteoriche senza che esse vengano convogliate mediante appositi sistemi di drenaggio e canalizzazione. Considerando i valori di riferimento del vigente PGT, ossia un indice di permeabilizzazione pari a circa il 40% a livello comunale, il comune di San Genesio ed Uniti rappresenta un caso sufficientemente favorevole da preservare e migliorare; è chiaro che questo dato è indicativo della morfologia del comune ma non è significativo per la misurazione puntuale dato che è misurato a livello comunale. Per le nuove trasformazioni ed espansioni, imponendo valori precisi è possibile monitorare il mantenimento di tale valore medio, limitando i picchi di impermeabilizzazione. Per aree di espansione: E2 > 40% per funzioni residenziali, terziarie e per il tempo libero E2 > 15% per funzioni produttive e commerciali Per aree di riuso: E2 > 30% per funzioni residenziali, terziarie e per il tempo libero E2 > 10% per funzioni produttive e commerciali

E3: Dotazione di piste ciclopedonali: Esprime il rapporto percentuale tra la lunghezza delle piste ciclopedonali, esistenti e previste in sede propria o riservata, e la lunghezza della rete stradale, esistente e prevista in ambito comunale. Il comune di San Genesio ed Uniti nella stesura del precedente strumento urbanistico, ha previsto la prosecuzione ed il completamento di piste ciclopedonali al fine di consentire lo sfruttamento delle stesse da parte della cittadinanza. Occorre inoltre far rilevare che la parte Sud Ovest del capoluogo, è attraversata dalla Greenway che lambisce la roggia Vernavola. Ad oggi, con le risorse a disposizione, l’Amministrazione è riuscita a completare il tracciato verso Due Porte e la parte di pista ciclopedonale che dal capoluogo si dirige verso Pavia. L’obiettivo, naturalmente, è quello di completare anche gli altri tracciati previsti, al fine di consentire l’arrivo nelle zone naturalistiche della Garzaia della Carola.

Variante Anno 2016 148 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Piste ciclopedonali esistenti e previsione: Rc Rete stradale principale: Rs (m) (m) 10.632,00 15.156,00

E3 = (Rc / Rs) * 100 = (10.632,00 / 15.156,00) * 100 = 70,15 %

L’indicatore si ritiene soddisfatto quando il rapporto fra la rete ciclopedonale e la rete stradale principale è ≥ 15%, quindi nel caso in esame siamo ampiamente sopra la soglia richiesta.

Variante Anno 2016 149 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

17. ESITO DELLA VALUTAZIONE E MONITORAGGIO all 1_DGR_6420: g) misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli eventuali effetti negativi significativi sull’ambiente dell’attuazione del P/P; h) sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di come è stata effettuata la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate (ad esempio carenze tecniche o mancanza di know‐how) nella raccolta delle informazioni richieste; i) descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio

Dato che gli interventi proposti sono improntati alla limitazione del consumo del suolo, alla rivalutazione degli ambiti agricoli e alla tutela ambientale, non si sono riscontrati effetti negativi che facciano sorgere la necessità di alternative nelle scelte di piano. La valutazione è stata effettuata sulla base della fase conoscitiva in cui si sono analizzati gli aspetti ambientali con particolare attenzione a quelli di maggior criticità; dai dati ottenuti con i diversi sistemi informativi a San Genesio ed Uniti è emerso che la contaminazione provocata dalla presenza umana sul territorio è dovuta sia alla presenza di una zona artigianale di medie dimensioni che all’intervento agricolo. Sebbene la presenza agricola abbia un basso impatto sull’ambiente rappresenta comunque una pressione sui terreni locali e una rivalutazione degli ambiti agricoli tramite i corridoi ecologici e la valorizzazione delle zone a maggior valenza ambientale e paesaggistica, può permettere di concentrare maggiormente l’attenzione sulla vivibilità rispetto allo sfruttamento. Di seguito, in base a quanto previsto nel rapporto ambientale, si riepilogano gli esiti del monitoraggio condotto dall’Amministrazione, al fine di verificare le dinamiche degli indicatori di sostenibilità fissati. Nella tabella che segue, vengono riepilogate le definizioni degli indicatori utilizzati. Unità di Indicatore Definizione misura U3: indice di consumo del suolo Sup. edificata/Sup. territoriale comunale mq/mq (%)

U4: riuso del territorio urbanizzato Sup. Riuso/Sup. nuovo territorio mq/mq (%)

U5: dotazione di aree verdi piantumate Sup. arborea/Sup. urbanizzata comune mq/mq (%)

U6: frammentazione ins. produttivi Perimetro prod./sup. prod. m/mq (%)

E2: permeabilità dei suoli urbani Sup. permeabile/Sup. trasformazione mq/mq (%)

E3: dotazione piste ciclopedonali L cicloped. / L. strade comunali m

Variante Anno 2016 150 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Nella colonna “Esito” verrà indicato un giudizio sullo stato di relazione con il valore di riferimento in base ai seguenti parametri: 9 1: sostenibile; 9 0: assente e/o non sufficiente

Successivamente si confronterà il primo valore ottenuto per valutare se l’indicatore è più o meno soddisfatto rispetto ai valori di riferimento scelti; il confronto con l’indicatore rilevato consente di verificare se la corrispondente azione di piano abbia migliorato la situazione precedente. Si assegneranno così punteggi sulla situazione complessiva dell’ambiente dopo l’intervento e verranno messi in evidenza i contributi del piano veri e propri.

Valore Valore di Anno Indicatore Variazione Esito rilevato riferimento U3 14,00% < 18% // 0 U4 55,00% > 50% +5,00% 1 U5 11,98% > 10% // 0 2014 U6 1,50% < 2% // 0 E2 ‐‐‐ imporre // ‐‐‐ E3 14,99% > 15% // 0

Valore Valore di Anno Indicatore Variazione Esito rilevato riferimento U3 14,56% < 18% +0,56% 1 U4 60,00% > 50% +5,00% 1 U5 11,98% > 10% // 0 2015 U6 1,20% < 2% ‐0,30% 1 E2 ‐‐‐ imporre // ‐‐‐ E3 15,25% > 15% +0,26% 1

Dai monitoraggi effettuati, sebbene si evidenzi che sono trascorsi solo 2 anni dall’effettiva entrata in vigore dello strumento urbanistico, si evince una situazione di completa stagnazione degli interventi di nuova costruzione, dovuta probabilmente alla crisi economica e che sta colpendo, in modo significativo, il settore delle costruzioni. Dal punto di vista residenziale si rileva che gli unici interventi effettuati sul territorio riguardano esclusivamente dei riusi su edifici esistenti e/o completamenti in aree appartenenti al tessuto consolidato, senza ulteriore consumo di suolo.

Variante Anno 2016 151 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Per il settore produttivo è stato avviato un intervento di nuova costruzione su di un’area appartenente al tessuto consolidato proveniente dall’azzonamento del precedente strumento urbanistico. Per quanto riguarda gli effetti sull’ambiente, il monitoraggio effettuato di mostra le bontà delle scelte di piano e l’attenzione dell’Amministrazione comunale verso la problematica ambientale. Sembra inoltre opportuno segnalare che alcuni indicatori ecologico ambientali abbiano registrato una positiva crescita, seppure di limitata entità, certificando così la sostenibilità delle azioni previste. Si confermano pertanto gli indicatori scelti e si proseguirà nell’attività di monitoraggio, al fine di valutare la sostenibilità, in un lasso di tempo maggiore, delle azioni di piano.

Variante Anno 2016 152 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

18. SCHEDE DEGLI INTERVENTI Le schede delle azioni proposte riprendono le schede del Documento di Piano vigente con l’inserimento di quanto modificato nella presente variante e approfondiscono gli aspetti legati all’ambiente riferito al rapporto con l’immediato intorno e indicando impatto degli interventi; i punteggi sono assegnati con una scala di valori interi da 1 a 5, dove a valori bassi corrispondono bassi impatti sull’ambiente e quindi adeguata sostenibilità. Nelle schede si noterà una propensione ad assegnare valori bassi e questo accade poiché tutti gli interventi sono previsti in ambito urbano già urbanizzato o facilmente raggiungibile da nuove urbanizzazioni. In questo senso tali “indicatori” possono servire a capire in maniera immediata i punti deboli di un intervento per mettere in atto strategie per la limitarne gli impatti. I parametri utilizzati per la valutazione degli impatti non sono si riferiscono al sistema utilizzato nell’esame di impatto paesistico del progetto ma assumono esclusivamente valenza urbanistico‐ambientale rispetto all’intero territorio comunale nell’ambito dell’interazione PGT‐ VAS. Per dare un indicazione del significato dei valori assegnati si riportano i criteri: 1: impatto molto basso: il parametro non fa rilevare influenze anche minime. 2: impatto basso: l’influenza minima dovuta all’incremento di volumetria/abitanti previsti è compensata dal riuso di aree già edificate o in lotti liberi all’interno dell’abitato. 3: impatto significativo: il parametro indica che l’intervento può avere delle ricadute, anche se di portata strettamente locale, su quel determinato aspetto (ad esempio la lontananza rispetto ai principali servizi – appartenenza a aree paesaggistiche). Il valore assegnato mostra, pur nella complessiva sostenibilità, su quali parametri agire per riequilibrare il sistema ambientale‐ insediativo. 4: impatto rilevante: il parametro sottolinea come punto debole dell’intervento la tematica in esame e mette in evidenza che almeno in fase attuativa o al momento di stipula della convenzione, questo aspetto venga approfondito e risolto. 5: impatto notevole : un punteggio di 5 indica che, viste le notevoli ricadute previste, la problematica deve essere risolta preventivamente attraverso adeguate misure di compensazione.

Variante Anno 2016 153 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Di seguito vengono descritti gli indicatori utilizzati per la valutazione degli interventi. Rapporto con paesaggio e vincoli storico – monumentale: Indica l’impatto rispetto alle sensibilità dell’ambiente circostante, in termini di vincoli paesaggistici e di eventuale interazione con gli edifici storici del nucleo antico. Qualità dell’aria locale, Inquinamento acustico: valutazione qualitativa della zona circostante sulla base della presenza di attività produttive inquinanti e/o e di affaccio su strade caratterizzate da traffico in attraversamento Inquinamento elettromagnetico: valutazione qualitativa della zona circostante sulla base della presenza di elettrodotti di portata rilevanti (con vincolo indicato sulla cartografia del Documento di Piano). Uso sostenibile del territorio (recupero territorio urbano): l’intervento è considerato sostenibile se riutilizza aree già edificate, sia recuperando gli edifici esistenti sia attraverso la demolizione di comparti degradati: il risultato, oltre al risparmio di suolo libero, è quello dovuto alla riqualificazione urbana. Interventi più impattanti ma ancora considerati sostenibili riguardano le nuove costruzioni in ambito già urbanizzato. Accessibilità delle aree di verde pubblico e dei servizi locali: valutazione di aspetti come la distanza e la facilità funzionale/viabilistica e la sicurezza nel raggiungere i servizi alla persona. Presenza infrastrutture e impianti: viene considerato sostenibile l’intervento che utilizzerà in maniera consapevole le infrastrutture e i servizi nel sottosuolo già presenti o di semplice accesso (verifica preliminare della relazione fabbisogno/disponibilità). Traffico veicolare: sono assegnati valori bassi per interventi privi di affacci su strade di attraversamento delle frazioni principali. Accessibilità alla mobilità dolce: vicinanza ai sentieri, percorsi ciclopedonali esistenti o in previsione. Sicurezza stradale: valutazione qualitativa sulla base del traffico veicolare e sull’adeguatezza delle strade interne. Impatto complessivo: è dato dalla media dei singoli valori espressi La superficie territoriale indicata nelle successive schede è puramente indicativa e dovrà essere verificata in fase di predisposizione del piano attuativo.

Variante Anno 2016 154 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Scheda R1: AMBITO DI TRASFORMAZIONE RESIDENZIALE

Ambito di trasformazione residenziale soggetto a piano attuativo Ubicazione e descrizione dell’area San Genesio ed Uniti, via Trieste – via Papa Giovanni XXIII Dest. urbanistica attuale: ambito di trasformazione residenziale soggetto a piano attuativo di cui parte in zona per attrezzature residenziali parte zona agricola Stato dei luoghi: ambito in abbandono area attualmente in parte agricolo e in parte da riqualificare Superficie territoriale totale: 23.275,00 mq AMBITO INSERITO NEL VIGENTE PGT

Indici e parametri urbanistici ed edilizi Indice di edificabilità territoriale massimo 0,70 mc/mq Altezza massima 7,50 m Rapporto di copertura massimo <40% Volume massimo edificabile mc 16.292,50 Abitanti teorici insediabili (Quota volume = 150 mc/ab) 109 ab Valutazione impatti Rapporto con paesaggio e vincoli storico – monumentale 3 Qualità dell’aria locale 1 Inquinamento acustico 1 Inquinamento elettromagnetico 1 Uso sostenibile del territorio (recupero territorio urbano) 2 Accessibilità delle aree di verde pubblico e dei servizi locali 1 Presenza infrastrutture e impianti 1 Traffico veicolare 1 Accessibilità alla mobilità dolce 1 Sicurezza stradale 2 Impatto complessivo 1,4 Note: Parte dell’intervento ricade in “Ambiti di consolidamento delle attività agricole e dei caratteri connotativi” del Piano Paesaggistico di Dettaglio (PPD). Dovranno essere adottati, per la progettazione, i criteri di cui all’art. 14 del PPD. Trattandosi di area di trasformazione in parte su suolo agricolo, il Comune potrà definire in base alla vigente normativa la maggiorazione percentuale sul contributo di costruzione. Le azioni di mitigazione/compensazione previste a seguito della trasformazione dell'area, potranno altresì essere sviluppate all'interno dei sistemi naturalistici presenti sul territorio comunale con particolare riferimento alle garzaie. Tali azioni saranno specificate nei piani attuativi e nelle loro relative convenzioni. Il piano attuativo dovrà prevedere ampie zone di rinaturalizzazione nelle aree esterne (verde pubblico e/o privato) di raccordo con il territorio agricolo (indicativamente 50% della Superficie Territoriale St). SI EVIDENZIA LA NECESSITA’ DI SOTTOPORRE L’AMBITO A SPECIFICA VALUTAZIONE DI INCIDENZA

Variante Anno 2016 155 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Scheda R2: AMBITO DI TRASFORMAZIONE RESIDENZIALE

Ambito di trasformazione residenziale soggetto a piano attuativo Ubicazione e descrizione dell’area San Genesio ed Uniti, via per Due porte ‐ interno Dest. urbanistica attuale: ambito di trasformazione residenziale soggetto a piano attuativo in zona agricola Stato dei luoghi: ambito attualmente agricolo da riqualificare Superficie territoriale totale: 5.908,00 mq AMBITO INSERITO NEL VIGENTE PGT DIMINUITA LA SUPERFICIE TERRITORIALE DI mq 6.020 NELLA VARIANTE 1/2016 A SEGUITO DI RICHIESTA DELLA PROPRIETA’

Indici e parametri urbanistici ed edilizi Indice di edificabilità territoriale massimo 0,70 mc/mq Altezza massima 7,50 m Rapporto di copertura massimo <40% Volume massimo edificabile mc 4.135,60 Abitanti teorici insediabili (Quota volume = 150 mc/ab) 28 ab Valutazione impatti Rapporto con paesaggio e vincoli storico – monumentale 1 Qualità dell’aria locale 1 Inquinamento acustico 1 Inquinamento elettromagnetico 1 Uso sostenibile del territorio (recupero territorio urbano) 2 Accessibilità delle aree di verde pubblico e dei servizi locali 1 Presenza infrastrutture e impianti 1 Traffico veicolare 1 Accessibilità alla mobilità dolce 1 Sicurezza stradale 2 Impatto complessivo 1,2 Note: Si applicano gli indirizzi di cui all’art. 20 del Piano Paesaggistico di Dettaglio (PPD) ossia: • Controllo delle masse volumetriche e delle altezze; • Tipologie e scelte architettoniche particolarmente attente agli aspetti compositivi ed all’inserimento paesistico; • Tipologie edilizie “Aperte” in modo da garantire permeabilità percettiva ed ecologica; Il piano attuativo dovrà contenere adeguate forme di mitigazione e di contestualizzazione con il paesaggio agrario circostante. Trattandosi di area di trasformazione in parte su suolo agricolo, il Comune potrà definire in base alla vigente normativa la maggiorazione percentuale sul contributo di costruzione. SI EVIDENZIA LA NECESSITA’ DI SOTTOPORRE L’AMBITO A SPECIFICA VALUTAZIONE DI INCIDENZA

Variante Anno 2016 156 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Scheda R3: AMBITO DI TRASFORMAZIONE RESIDENZIALE

Ambito di trasformazione residenziale soggetto a piano attuativo Ubicazione e descrizione dell’area San Genesio ed Uniti, via Porta Pescarina ‐ interno Dest. urbanistica attuale: ambito di trasformazione residenziale soggetto a piano attuativo in parte in zona agricola e in parte occupato da zona produttiva da delocalizzare Stato dei luoghi: ambito attualmente in parte agricola e in parte produttivo da delocalizzare Superficie territoriale totale: 17.000,00 mq AMBITO INSERITO NEL VIGENTE PGT

Indici e parametri urbanistici ed edilizi Indice di edificabilità territoriale massimo 0,70 mc/mq Altezza massima 7,50 m Rapporto di copertura massimo <40% Volume massimo edificabile mc 11.900,00 Abitanti teorici insediabili (Quota volume = 150 mc/ab) 79 ab Valutazione impatti Rapporto con paesaggio e vincoli storico – monumentale 1 Qualità dell’aria locale 1 Inquinamento acustico 1 Inquinamento elettromagnetico 1 Uso sostenibile del territorio (recupero territorio urbano) 2 Accessibilità delle aree di verde pubblico e dei servizi locali 1 Presenza infrastrutture e impianti 1 Traffico veicolare 2 Accessibilità alla mobilità dolce 1 Sicurezza stradale 2 Impatto complessivo 1,3 Note: Si applicano gli indirizzi di cui all’art. 20 del Piano Paesaggistico di Dettaglio (PPD) ossia: • Controllo delle masse volumetriche e delle altezze; • Tipologie e scelte architettoniche particolarmente attente agli aspetti compositivi ed all’inserimento paesistico; • Tipologie edilizie “Aperte” in modo da garantire permeabilità percettiva ed ecologica; Il piano attuativo dovrà contenere adeguate forme di mitigazione e di contestualizzazione con il paesaggio agrario circostante. Trattandosi di area di trasformazione in parte su suolo agricolo, il Comune potrà definire in base alla vigente normativa la maggiorazione percentuale sul contributo di costruzione. SI EVIDENZIA LA NECESSITA’ DI SOTTOPORRE L’AMBITO A SPECIFICA VALUTAZIONE DI INCIDENZA

Variante Anno 2016 157 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Scheda R5: AMBITO DI TRASFORMAZIONE RESIDENZIALE

Ambito di trasformazione residenziale soggetto a piano attuativo IN FASE DI CONVENZIONAMENTO Ubicazione e descrizione dell’area San Genesio ed Uniti, via Parco Vecchio Dest. urbanistica attuale: ambito di trasformazione residenziale soggetto a piano attuativo in zona agricola Stato dei luoghi: ambito attualmente agricolo Superficie territoriale totale: 9.550,00 mq AMBITO INSERITO NEL VIGENTE PGT IN FASE DI CONVENZIONAMENTO

Indici e parametri urbanistici ed edilizi Indice di edificabilità territoriale massimo 0,70 mc/mq Altezza massima 7,00 m Rapporto di copertura massimo <40% Volume massimo edificabile mc 6.685,00 Abitanti teorici insediabili (Quota volume = 150 mc/ab) 45 ab Valutazione impatti Rapporto con paesaggio e vincoli storico – monumentale 3 Qualità dell’aria locale 1 Inquinamento acustico 1 Inquinamento elettromagnetico 1 Uso sostenibile del territorio (recupero territorio urbano) 2 Accessibilità delle aree di verde pubblico e dei servizi locali 1 Presenza infrastrutture e impianti 1 Traffico veicolare 2 Accessibilità alla mobilità dolce 1 Sicurezza stradale 2 Impatto complessivo 1,3 Note: Parte dell’intervento ricade in “Ambiti di consolidamento delle attività agricole e dei caratteri connotativi” del Piano Paesaggistico di Dettaglio (PPD). Dovranno essere adottati, per la progettazione, i criteri di cui all’art. 14 del PPD. Le azioni di mitigazione/compensazione previste a seguito della trasformazione dell'area, potranno altresì essere sviluppate all'interno dei sistemi naturalistici presenti sul territorio comunale con particolare riferimento alle garzaie. Tali azioni saranno specificate nei piani attuativi e nelle loro relative convenzioni. Trattandosi di area di trasformazione in parte su suolo agricolo, il Comune potrà definire in base alla vigente normativa la maggiorazione percentuale sul contributo di costruzione. Il piano attuativo dovrà prevedere ampie zone di rinaturalizzazione nelle aree esterne (verde pubblico e/o privato) di raccordo con il territorio agricolo (indicativamente 50% della Superficie Territoriale St). SI EVIDENZIA LA NECESSITA’ DI SOTTOPORRE L’AMBITO A SPECIFICA VALUTAZIONE DI INCIDENZA

Variante Anno 2016 158 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Scheda P1: AMBITO DI TRASFORMAZIONE PRODUTTIVA

Ambito di trasformazione produttiva soggetto a piano attuativo Ubicazione e descrizione dell’area San Genesio ed Uniti, via Industria Dest. urbanistica attuale: ambito di trasformazione produttiva soggetto a piano attuativo in zona agricola Stato dei luoghi: ambito attualmente agricolo Superficie territoriale totale: 12.527,00 mq AMBITO INSERITO NEL VIGENTE PGT

Indici e parametri urbanistici ed edilizi Indice di edificabilità territoriale massimo 0,50 mq/mq Altezza massima 14,00 m Rapporto di copertura massimo <40% Superficie massima edificabile mq 6.263,50 Abitanti teorici insediabili (Quota volume = 150 mc/ab) ‐‐ Valutazione impatti Rapporto con paesaggio e vincoli storico – monumentale 3 Qualità dell’aria locale 1 Inquinamento acustico 1 Inquinamento elettromagnetico 1 Uso sostenibile del territorio (recupero territorio urbano) 2 Accessibilità delle aree di verde pubblico e dei servizi locali 1 Presenza infrastrutture e impianti 3 Traffico veicolare 2 Accessibilità alla mobilità dolce 1 Sicurezza stradale 1 Impatto complessivo 1,6 Note: Parte dell’intervento ricade in “Ambiti di consolidamento delle attività agricole e dei caratteri connotativi” del Piano Paesaggistico di Dettaglio (PPD). Dovranno essere adottati, per la progettazione, i criteri di cui all’art. 14 del PPD. Le azioni di mitigazione/compensazione previste a seguito della trasformazione dell'area, potranno altresì essere sviluppate all'interno dei sistemi naturalistici presenti sul territorio comunale con particolare riferimento alle garzaie. Tali azioni saranno specificate nei piani attuativi e nelle loro relative convenzioni. In riferimento all’art. 10 delle NTA del PPD, dovrà obbligatoriamente essere prevista una fascia di rispetto della roggia (minimo ml 10,00) da assoggettare ad interventi di rinaturalizzazione e di riqualificazione ambientale, con rispetto della continuità funzionale del corso d’acqua, della vegetazione esistente e dei manufatti. Il piano attuativo dovrà prevedere ampie zone di rinaturalizzazione nelle aree esterne (verde pubblico e/o privato) di raccordo con il territorio agricolo (indicativamente 50% della Superficie Territoriale St). Trattandosi di area di trasformazione in parte su suolo agricolo, il Comune potrà definire in base alla vigente normativa la maggiorazione percentuale sul contributo di costruzione. SI EVIDENZIA LA NECESSITA’ DI SOTTOPORRE L’AMBITO A SPECIFICA VALUTAZIONE DI INCIDENZA

Variante Anno 2016 159 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Scheda P2: AMBITO DI TRASFORMAZIONE PRODUTTIVA

Ambito di trasformazione produttiva soggetto a piano attuativo Ubicazione e descrizione dell’area San Genesio ed Uniti, fronte S.P. 205 Vigentina Dest. urbanistica attuale: ambito di trasformazione produttiva soggetto a piano attuativo in zona agricola Stato dei luoghi: ambito in fregio ad insediamenti produttivi in stato di degrado Superficie territoriale totale: 8.417,00 mq AMBITO INSERITO NEL VIGENTE PGT

Indici e parametri urbanistici ed edilizi Indice di edificabilità territoriale massimo 0,50 mq/mq Altezza massima 14,00 m Rapporto di copertura massimo <40% Superficie massima edificabile mq 4.208,50 Abitanti teorici insediabili (Quota volume = 150 mc/ab) ‐‐ Valutazione impatti Rapporto con paesaggio e vincoli storico – monumentale 3 Qualità dell’aria locale 1 Inquinamento acustico 1 Inquinamento elettromagnetico 1 Uso sostenibile del territorio (recupero territorio urbano) 2 Accessibilità delle aree di verde pubblico e dei servizi locali 1 Presenza infrastrutture e impianti 1 Traffico veicolare 3 Accessibilità alla mobilità dolce 1 Sicurezza stradale 1 Impatto complessivo 1,5 Note: L’intervento ricade in un’area ormai interclusa fra la Strada Vigentina e l’edificato produttivo esistente. L’attuazione del comparto non lascia intravedere particolari criticità se non l’esigenza di adottare criteri progettuali di qualità anche in relazione all’affaccio su di una viabilità definita di “interesse storico e paesistico” sia dal Piano Paesaggistico di Dettaglio (PPD) che dal PTCP. Per la progettazione dovranno essere adottati i seguenti criteri: Tipologie e scelte architettoniche particolarmente attente agli aspetti compositivi ed all’inserimento paesistico; Materiali di facciata tipici del paesaggio lombardo (es. mattoni a vista, colori delle terre, …..); Bassa densità edilizia; Il piano attuativo dovrà prevedere ampie zone di rinaturalizzazione nelle aree esterne (verde pubblico e/o privato) di raccordo con il territorio agricolo (indicativamente 50% della Superficie Territoriale St). Trattandosi di area di trasformazione in parte su suolo agricolo, il Comune potrà definire in base alla vigente normativa la maggiorazione percentuale sul contributo di costruzione. SI EVIDENZIA LA NECESSITA’ DI SOTTOPORRE L’AMBITO A SPECIFICA VALUTAZIONE DI INCIDENZA

Variante Anno 2016 160 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Scheda P3: AMBITO DI TRASFORMAZIONE PRODUTTIVA STRALCIATO

Ambito di trasformazione produttiva soggetto a piano attuativo

1. Ubicazione e descrizione dell’area Comune di San Genesio ed Uniti, fronte S.P. 205 (Strada Vigentina) Destinazione d’uso attuale: zona agricola Stato dei luoghi: ambito agricolo 2. Superficie territoriale totale Superficie territoriale di riferimento = 54.639 mq

STRALCIATO Nuova destinazione: area agricola

Variante Anno 2016 161 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Scheda C1: AMBITO DI TRASFORMAZIONE TERZIARIA COMMERCIALE

Ambito di trasformazione terziaria commerciale soggetto a piano attuativo Ubicazione e descrizione dell’area San Genesio ed Uniti, via Porta Pescarina – ingresso Sud capoluogo Dest. urbanistica attuale: ambito di trasformazione soggetto a piano attuativo in zona agricola Stato dei luoghi: ambito agricolo incolto non utilizzato Superficie territoriale totale: 10.596,00 mq AMBITO INSERITO NEL VIGENTE PGT

Indici e parametri urbanistici ed edilizi Indice di edificabilità territoriale massimo 0,60 mq/mq Altezza massima 6,00 m Rapporto di copertura massimo <40% Superficie massima edificabile mq 6.357,60 Abitanti teorici insediabili (Quota volume = 150 mc/ab) ‐‐ Valutazione impatti Rapporto con paesaggio e vincoli storico – monumentale 2 Qualità dell’aria locale 1 Inquinamento acustico 1 Inquinamento elettromagnetico 1 Uso sostenibile del territorio (recupero territorio urbano) 2 Accessibilità delle aree di verde pubblico e dei servizi locali 1 Presenza infrastrutture e impianti 1 Traffico veicolare 1 Accessibilità alla mobilità dolce 1 Sicurezza stradale 1 Impatto complessivo 1,2 Note: L’intervento ricade in un’area ormai interclusa fra la Strada Vigentina, la via Porta Pescarina e l’edificato esistente. L’attuazione del comparto non lascia intravedere particolari criticità se non l’esigenza di adottare criteri progettuali di qualità anche in relazione all’affaccio su di una viabilità definita di “interesse storico e paesistico” sia dal Piano Paesaggistico di Dettaglio (PPD) che dal PTCP. Trattandosi di area di trasformazione in parte su suolo agricolo, il Comune potrà definire in base alla vigente normativa la maggiorazione percentuale sul contributo di costruzione.

Variante Anno 2016 162 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Scheda S9: AMBITO A SERVIZI DI INTERESSE GENERALE

Ambito a servizi pubblici di iniziativa pubblica e privata Ubicazione e descrizione dell’area San Genesio ed Uniti, via Papa Giovanni XXIII Dest. urbanistica attuale: ambito in zona agricola Stato dei luoghi: ambito attualmente utilizzato per scopi agricoli Superficie territoriale totale: 34.192,00 mq AMBITO INSERITO NEL VIGENTE PGT DIMINUITA LA SUPERFICIE TERRITORIALE DI mq 50.470,16 NELLA VARIANTE 1/2016 A SEGUITO DI RIDIMENSIONAMENTO PREVISTO DALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Indici e parametri urbanistici ed edilizi Indice di edificabilità fondiaria indicativo Uf = 0,15 mq/mq Altezza massima ‐‐ Rapporto di copertura massimo 0,15 mq/mq Superficie massima edificabile ‐‐ Abitanti teorici insediabili (Quota volume = 150 mc/ab) ‐‐ Valutazione impatti Rapporto con paesaggio e vincoli storico – monumentale 3 Qualità dell’aria locale 1 Inquinamento acustico 1 Inquinamento elettromagnetico 1 Uso sostenibile del territorio (recupero territorio urbano) 2 Accessibilità delle aree di verde pubblico e dei servizi locali 1 Presenza infrastrutture e impianti 2 Traffico veicolare 1 Accessibilità alla mobilità dolce 1 Sicurezza stradale 1 Impatto complessivo 1,4 Note: L’intervento ricade in “Ambiti di consolidamento delle attività agricole e dei caratteri connotativi” e in “Ambito di particolare valenza percettiva”del Piano Paesaggistico di dettaglio (PPD). L’ubicazione è coerente con gli indirizzi del PPD stesso. Dovranno inoltre essere adottati criteri paesistici di cui all’art. 14 del PPd e più precisamente: Controllo delle masse volumetriche e limitazione delle altezze in relazione all’edificato adiacente preesistente; Tipologie e scelte architettoniche particolarmente attente agli aspetti compositivi e all’inserimento paesistico; Bassa densità edilizia; Il piano attuativo deve prevedere ampie zone di rinaturalizzazione di raccordo con il territorio agricolo; Contenere l’eventuale edificabilità a sud del corso d’acqua denominato Cavo Sesso; Prevedere la salvaguardia della roggia, mediante la realizzazione di una fascia di rispetto (minimo 10 ml) da assoggettare ad interventi di rinaturalizzazione e riqualificazione ambientale, con rispetto della continuità funzionale del corso d’acqua, della vegetazione esistente e dei manufatti, secondo quanto previsto all’art. 10 delle NTA del PPD.

Variante Anno 2016 163 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Scheda: AMBITO A SERVIZIO ATTIVITA’ PRODUTTIVE

Ambito a servizi pubblici di iniziativa pubblica e privata a servizio delle attività produttive Ubicazione e descrizione dell’area

3. Ubicazione e descrizione dell’area

Comune di San Genesio ed Uniti, fronte S.P. 205 (Strada Vigentina) Destinazione d’uso attuale: zona agricola Stato dei luoghi: ambito agricolo

4. Superficie territoriale totale

Superficie territoriale di riferimento = 12.379,77 mq STRALCIATO

Nuova destinazione: area agricola

Variante Anno 2016 164 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Scheda SG: AMBITO PER ATTREZZATURE PRIVATE DI INTERESSE GENERALE

Ambito per attrezzature private di interesse generale Ubicazione e descrizione dell’area San Genesio ed Uniti, via Campagnate Dest. urbanistica attuale: ambito in zona agricola Stato dei luoghi: ambito agricolo non utilizzato per scopi agricoli Superficie territoriale totale: 26.992,00 mq AMBITO INSERITO NELLA VARIANTE 1/2016

AMBITO DISMESSO DALL’ATTIVITA’ AGRICOLA COME DA CERTIFICAZIONE RILASCIATA DA REGIONE LOMBARDIA IN DATA 30.06.2017 PROT. XI/2017/0213350

Indici e parametri urbanistici ed edilizi Indice di edificabilità fondiaria indicativo Uf = 0,35 mq/mq Altezza massima ‐‐ Rapporto di copertura massimo 0,35 mq/mq Superficie massima edificabile ‐‐ Abitanti teorici insediabili (Quota volume = 150 mc/ab) ‐‐ Valutazione impatti Rapporto con paesaggio e vincoli storico – monumentale 3 Qualità dell’aria locale 1 Inquinamento acustico 1 Inquinamento elettromagnetico 1 Uso sostenibile del territorio (recupero territorio urbano) 2 Accessibilità delle aree di verde pubblico e dei servizi locali 1 Presenza infrastrutture e impianti 2 Traffico veicolare 1 Accessibilità alla mobilità dolce 1 Sicurezza stradale 1 Impatto complessivo 1,4 Note: L’intervento ricade in “Ambiti di consolidamento delle attività agricole e dei caratteri connotativi” e in “Ambito di particolare valenza percettiva”del Piano Paesaggistico di dettaglio (PPD). L’ubicazione è coerente con gli indirizzi del PPD stesso. Dovranno inoltre essere adottati criteri paesistici di cui all’art. 14 del PPd e più precisamente: Controllo delle masse volumetriche e limitazione delle altezze in relazione all’edificato adiacente preesistente; Tipologie e scelte architettoniche particolarmente attente agli aspetti compositivi e all’inserimento paesistico; Bassa densità edilizia; Il piano attuativo deve prevedere ampie zone di rinaturalizzazione di raccordo con il territorio agricolo. Prevedere la salvaguardia della roggia, mediante la realizzazione di una fascia di rispetto (minimo 10 ml) da assoggettare ad interventi di rinaturalizzazione e riqualificazione ambientale, con rispetto della continuità funzionale del corso d’acqua, della vegetazione esistente e dei manufatti, secondo quanto previsto all’art. 10 delle NTA del PPD. Sono ammessi solo interventi legati a servizi di interesse generale (es. case di cura, ricettivo, servizi alla persona, residenze protette, residenza del custode, ecc.) SI EVIDENZIA LA NECESSITA’ DI SOTTOPORRE L’AMBITO A SPECIFICA VALUTAZIONE DI INCIDENZA

Variante Anno 2016 165 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Scheda SG1: AMBITO PER ATTREZZATURE PRIVATE DI INTERESSE GENERALE

Ambito per attrezzature private di interesse generale con destinazione socio assistenziale Ubicazione e descrizione dell’area San Genesio ed Uniti, via Campagnate Dest. urbanistica attuale: ambito in zona agricola Stato dei luoghi: ambito agricolo non utilizzato per scopi agricoli Superficie territoriale totale: 22.860,00 mq AMBITO INSERITO NELLA VARIANTE 1/2016

Indici e parametri urbanistici ed edilizi Indice di edificabilità fondiaria indicativo Uf = 0,35 mq/mq Altezza massima ‐‐ Rapporto di copertura massimo 0,35 mq/mq Superficie massima edificabile ‐‐ Abitanti teorici insediabili (Quota volume = 150 mc/ab) ‐‐ Valutazione impatti Rapporto con paesaggio e vincoli storico – monumentale 3 Qualità dell’aria locale 1 Inquinamento acustico 1 Inquinamento elettromagnetico 1 Uso sostenibile del territorio (recupero territorio urbano) 2 Accessibilità delle aree di verde pubblico e dei servizi locali 1 Presenza infrastrutture e impianti 2 Traffico veicolare 1 Accessibilità alla mobilità dolce 1 Sicurezza stradale 1 Impatto complessivo 1,4 Note: L’intervento ricade in “Ambiti di consolidamento delle attività agricole e dei caratteri connotativi” e in “Ambito di particolare valenza percettiva”del Piano Paesaggistico di dettaglio (PPD). L’ubicazione è coerente con gli indirizzi del PPD stesso. Dovranno inoltre essere adottati criteri paesistici di cui all’art. 14 del PPd e più precisamente: Controllo delle masse volumetriche e limitazione delle altezze in relazione all’edificato adiacente preesistente; Tipologie e scelte architettoniche particolarmente attente agli aspetti compositivi e all’inserimento paesistico; Bassa densità edilizia; Il piano attuativo deve prevedere ampie zone di rinaturalizzazione di raccordo con il territorio agricolo. Prevedere la salvaguardia della roggia, mediante la realizzazione di una fascia di rispetto (minimo 10 ml) da assoggettare ad interventi di rinaturalizzazione e riqualificazione ambientale, con rispetto della continuità funzionale del corso d’acqua, della vegetazione esistente e dei manufatti, secondo quanto previsto all’art. 10 delle NTA del PPD. Sono ammessi solo interventi legati a servizi assistenziali di interesse generale (es. case di cura, ricettivo, servizi alla persona, residenze protette, residenza del custode, ecc.) SI EVIDENZIA LA NECESSITA’ DI SOTTOPORRE L’AMBITO A SPECIFICA VALUTAZIONE DI INCIDENZA

Variante Anno 2016 166 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Scheda P4: AMBITO DI TRASFORMAZIONE PRODUTTIVA

Ambito di trasformazione produttivo Ubicazione e descrizione dell’area San Genesio ed Uniti, via per Due Porte Dest. urbanistica attuale: ambito in zona agricola Stato dei luoghi: ambito agricolo non utilizzato per scopi agricoli Superficie territoriale totale: 3.640,00 mq AMBITO INSERITO NELLA VARIANTE 1/2016

Indici e parametri urbanistici ed edilizi Indice di edificabilità territoriale massimo 0,50 mq/mq Altezza massima 14,00 m Rapporto di copertura massimo <40% Superficie massima edificabile mq 1.820,00 Abitanti teorici insediabili (Quota volume = 150 mc/ab) ‐‐ Valutazione impatti Rapporto con paesaggio e vincoli storico – monumentale 3 Qualità dell’aria locale 1 Inquinamento acustico 1 Inquinamento elettromagnetico 1 Uso sostenibile del territorio (recupero territorio urbano) 2 Accessibilità delle aree di verde pubblico e dei servizi locali 1 Presenza infrastrutture e impianti 1 Traffico veicolare 3 Accessibilità alla mobilità dolce 1 Sicurezza stradale 1 Impatto complessivo 1,5 Note: L’intervento ricade in un’area a confine con l’area produttiva consolidata sulla strada per Due Porte. L’attuazione del comparto non lascia intravedere particolari criticità se non l’esigenza di adottare criteri progettuali di qualità anche in relazione all’affaccio su di una viabilità definita di “interesse storico e paesistico” sia dal Piano Paesaggistico di Dettaglio (PPD) che dal PTCP. Per la progettazione dovranno essere adottati i seguenti criteri: Tipologie e scelte architettoniche particolarmente attente agli aspetti compositivi ed all’inserimento paesistico; Materiali di facciata tipici del paesaggio lombardo (es. mattoni a vista, colori delle terre, …..); Bassa densità edilizia; Il piano attuativo dovrà prevedere ampie zone di rinaturalizzazione nelle aree esterne (verde pubblico e/o privato) di raccordo con il territorio agricolo (indicativamente 50% della Superficie Territoriale St). Trattandosi di area di trasformazione in parte su suolo agricolo, il Comune potrà definire in base alla vigente normativa la maggiorazione percentuale sul contributo di costruzione. SI EVIDENZIA LA NECESSITA’ DI SOTTOPORRE L’AMBITO A SPECIFICA VALUTAZIONE DI INCIDENZA

Variante Anno 2016 167 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Scheda R6: AMBITO DI TRASFORMAZIONE RESIDENZIALE

Ambito di trasformazione residenziale soggetto a piano attuativo Ubicazione e descrizione dell’area San Genesio ed Uniti, via Parco Vecchio Dest. urbanistica attuale: ambito di salvaguardia dell’abitato Stato dei luoghi: ambito attualmente agricolo Superficie territoriale totale: 8.004,00 mq AMBITO INSERITO NELLA VARIANTE 1/2016

Indici e parametri urbanistici ed edilizi Indice di edificabilità territoriale massimo 0,70 mc/mq Altezza massima 7,00 m Rapporto di copertura massimo <40% Volume massimo edificabile mc 5.602,80 Abitanti teorici insediabili (Quota volume = 150 mc/ab) 38 ab Valutazione impatti Rapporto con paesaggio e vincoli storico – monumentale 3 Qualità dell’aria locale 1 Inquinamento acustico 1 Inquinamento elettromagnetico 1 Uso sostenibile del territorio (recupero territorio urbano) 2 Accessibilità delle aree di verde pubblico e dei servizi locali 1 Presenza infrastrutture e impianti 1 Traffico veicolare 2 Accessibilità alla mobilità dolce 1 Sicurezza stradale 2 Impatto complessivo 1,3 Note: Parte dell’intervento ricade in “Ambiti di consolidamento delle attività agricole e dei caratteri connotativi” del Piano Paesaggistico di Dettaglio (PPD). Dovranno essere adottati, per la progettazione, i criteri di cui all’art. 14 del PPD. Le azioni di mitigazione/compensazione previste a seguito della trasformazione dell'area, potranno altresì essere sviluppate all'interno dei sistemi naturalistici presenti sul territorio comunale con particolare riferimento alle garzaie. Tali azioni saranno specificate nei piani attuativi e nelle loro relative convenzioni. Trattandosi di area di trasformazione in parte su suolo agricolo, il Comune potrà definire in base alla vigente normativa la maggiorazione percentuale sul contributo di costruzione. Il piano attuativo dovrà prevedere ampie zone di rinaturalizzazione nelle aree esterne (verde pubblico e/o privato) di raccordo con il territorio agricolo (indicativamente 50% della Superficie Territoriale St). SI EVIDENZIA LA NECESSITA’ DI SOTTOPORRE L’AMBITO A SPECIFICA VALUTAZIONE DI INCIDENZA

Variante Anno 2016 168 Comune di San Genesio ed Uniti PGT VAS‐ Sintesi non Tecnica

Scheda R7: AMBITO DI TRASFORMAZIONE RESIDENZIALE

Ambito di trasformazione residenziale soggetto a piano attuativo Ubicazione e descrizione dell’area San Genesio ed Uniti, Frazione Due Porte Dest. urbanistica attuale: in parte ambito agricolo, in parte area a servizi Stato dei luoghi: ambito agricolo non utilizzato per scopi agricoli Superficie territoriale totale: 16.392,00 mq AMBITO INSERITO NELLA VARIANTE 1/2016

AMBITO DISMESSO DALL’ATTIVITA’ AGRICOLA COME DA CERTIFICAZIONE RILASCIATA DA REGIONE LOMBARDIA IN DATA 11.07.2017 PROT. XI/2017/0218369

Indici e parametri urbanistici ed edilizi Indice di edificabilità territoriale massimo 0,70 mc/mq Altezza massima 7,00 m Rapporto di copertura massimo <40% Volume massimo edificabile mc 11.474,40 Abitanti teorici insediabili (Quota volume = 150 mc/ab) 76 ab Valutazione impatti Rapporto con paesaggio e vincoli storico – monumentale 3 Qualità dell’aria locale 1 Inquinamento acustico 1 Inquinamento elettromagnetico 1 Uso sostenibile del territorio (recupero territorio urbano) 2 Accessibilità delle aree di verde pubblico e dei servizi locali 1 Presenza infrastrutture e impianti 1 Traffico veicolare 2 Accessibilità alla mobilità dolce 1 Sicurezza stradale 2 Impatto complessivo 1,3 Note: Parte dell’intervento ricade in “Ambiti di consolidamento delle attività agricole e dei caratteri connotativi” del Piano Paesaggistico di Dettaglio (PPD). Dovranno essere adottati, per la progettazione, i criteri di cui all’art. 14 del PPD. Le azioni di mitigazione/compensazione previste a seguito della trasformazione dell'area, potranno altresì essere sviluppate all'interno dei sistemi naturalistici presenti sul territorio comunale con particolare riferimento alle garzaie. Tali azioni saranno specificate nei piani attuativi e nelle loro relative convenzioni. Trattandosi di area di trasformazione in parte su suolo agricolo, il Comune potrà definire in base alla vigente normativa la maggiorazione percentuale sul contributo di costruzione. Il piano attuativo dovrà prevedere ampie zone di rinaturalizzazione nelle aree esterne (verde pubblico e/o privato) di raccordo con il territorio agricolo (indicativamente 50% della Superficie Territoriale St). SI EVIDENZIA LA NECESSITA’ DI SOTTOPORRE L’AMBITO A SPECIFICA VALUTAZIONE DI INCIDENZA

Variante Anno 2016 169