Una Biografia in Itinere

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Una Biografia in Itinere BiografieM ediche RIVISTA DEL CENTRO PER LO STUDIO E LA PROMOZIONE DELLE PROFESSIONI MEDICHE MEMORIE ORIGINALI L’arte chirurgica di Renzo Pecco (1900-1975) 42 Johann Gottlieb Walter (1734-1818) e le tecniche 1 MARCO-NEMESIO CASTELNUOVO di preparazione delle ossa nei gabinetti anatomici tra fine Settecento e Ottocento RICORDI FRANCESCA MONZA, MARTA LICATA Grandi scienziati che hanno fatto grande 45 Pierre Jean Georges Cabanis (1757-1808): 5 la medicina: Christian Doppler (1803-1853) essere medico ai tempi della Rivoluzione francese MAURIZIO BELLONE MELANIA BORGO Nelle terre di San Vito nel secolo scorso. 47 Marco Colombo (1802-1876): pratica clinica 7 Ferdinando Maieron e impegno civile di un medico spezzino negli MARIO AUGUSTO MAIERON studi di Laura Lotti Adolfo Volpe: l’uomo che ricordava la scuola 54 PAOLO FRANCESCO PELOSO medica ai salernitani Agostino Bertani: l’evoluzione sociale 10 GIUSEPPE LAURIELLO della medicina e il ruolo dell’igiene nella prevenzione Enzo Jannacci 57 FABRIZIO PREGLIASCO E. THEA SCOGNAMIGLIO PASINI Un grande chirurgo: Edoardo Bassini (1844-1924) 13 LUCIANO BONUZZI COMMEMORAZIONI Giuseppe Roberto Burgio 59 Arrigo Tamassia (1849-1917) e le sue riflessioni 18 ITALO FARNETANI circa i periti medici giudiziali LAURA RE La biografia di un medicoqualunque 21 MEMORIE DAL CENTRO DI DUNO ALESSANDRO PORRO, ANTONIA FRANCESCA FRANCHINI, Albo della ricordanza 61 CARLO CRISTINI, LOREDANO TAVAZZI, LORENZO LORUSSO, FRANCESCA BOLDRINI BRUNO FALCONI Geppino Micheletti (1905-1961): una biografia 28 CRONACHE E TESTIMONIANZE in itinere Il XLIII Congresso della Società Internazionale 66 DUCCIO VANNI di Storia della Medicina (ISHM) ALDO PRINZIVALLI Louis Lasagna, combining science and ethics 37 VIVIANA CISLAGHI 69 Medicina riproduttiva: Robert Geoffrey Edwards, 39 LIBRI RICEVUTI il pioniere della fecondazione in vitro ELENA FERIOLI RIASSUNTI – ABSTRACTS 71 Numero 3 – Giugno 2014 Rivista del Centro per lo studio e la promozione delle professioni mediche Villa Malcotti, Piazza del Santuario I-21030 Duno (Varese), Italy Direttore: Giuseppe Armocida Redazione: Marta Licata (capo redattore) Melania Borgo, Viviana Cislaghi, Jessica Murano, Laura Re www.biografiemediche.net www.centrostudiprofessionemedica.it Comitato scientifico: Alessandro Bargoni (Torino), Luciano Bonuzzi (Verona), Adelfio Elio Cardinale (Palermo), Liborio Di Battista (Bari), Ferdinando Di Orio (L’Aquila), Gaetana Silvia Rigo (Como), Maurizio Rippa Bonati (Padova), Antonio G. Spagnolo (Roma), Gaetano Thiene (Padova), Francesca Vannozzi (Siena), Ignazio Vecchio (Catania), Bruno Zanobio (Milano) Le attività del Centro per lo studio e la promozione delle professioni mediche sono sostenute dagli Ordini provinciali dei Medici, Chirurghi e Odontoiatri Commissione Tempio di Duno: Giovanna Beretta, Marco Cambielli, Saverio Chiaravalle, Daniele Ponti La rivista viene distribuita agli aderenti del Centro ISSN 2281-7085 Finito di stampare nel mese di luglio 2014 da Artestampa srl, Galliate Lombardo (Varese) MEMORIE ORIGINALI Johann Gottlieb Walter (1734-1818) e le tecniche di preparazione delle ossa nei gabinetti anatomici tra fine Settecento e Ottocento FRANCESCA MONZA, MARTA LICATA “Nuovo metodo di imbiancare le ossa degli scheletri, nella nota del “Giornale di Medicina”, nel quale non tro- che fa l’oggetto del dottor Wasler [sic] coronata dall’Ac- viamo alcun commento, riferimento o confronto con cademia Reale delle Scienze di Gottinga” (1). La nota quanto contemporaneamente si era soliti fare nei gabinet- pubblicata nel “Giornale di Medicina” del 1768 dava no- ti anatomici italiani, mentre ci si limitava a descrivere i tizia di un medico, Wasler, e della sua tecnica finalizzata passaggi essenziali del procedimento tedesco. Vi leggiamo allo sbiancamento delle ossa. Il nome Wasler però è sco- che la prima fase era rappresentata dalla macerazione per nosciuto ai repertori biografici e non risulta tra i medici o cui, dopo l’eliminazione della carne dalle ossa, si immer- preparatori dell’epoca. Pensiamo quindi che il riferimento gevano i resti scheletrici in acqua di fiume. L’operazione sia errato, frutto di un refuso e che la nota possa molto andava compiuta dapprima “ammollando” i distretti ossei più probabilmente essere riferita a una Memoria di uno dei in una botte adatta, come quella per la conservazione del- più famosi anatomisti dell’epoca: Johann Gottlieb Walter, le aringhe (4). In una seconda fase la botte veniva coperta nato a Königsberg, nella Prussia orientale, il primo giorno con delle tavole e conservata in luogo caldo e ventilato. di luglio 1734 (2). È noto che suo padre, economo del In questa fase era necessario aumentare il grado di putre- grande ospedale di Königsberg, lo volesse indirizzato a fazione e per ottenerlo il suggerimento era di aggiungere studi di Giurisprudenza, mentre egli seguì la propria incli- addirittura “del sangue, della carne e del cervello” nella nazione e andò ad istruirsi in Medicina dapprima a Frank- botte. L’alternarsi di caldo e freddo erano condizioni ne- furt Oder dove si laureò nel 1757 e poi a Berlino dove fu cessarie per portare a termine l’operazione: di conseguen- allievo di Friedrick Meckel. Indirizzato dal maestro allo za la primavera e l’estate erano le stagioni più indicate. È studio dell’Anatomia, Walter si occupò del Teatro Anato- importante prender nota del fatto che la macerazione non mico e raccolse l’esperienza necessaria per dare alle stam- doveva durare troppo a lungo “affinché il sangue non in- pe in Berlino un testo di osteologia tra i più citati dell’epo- taccasse le ossa”. Il successo dell’operazione era assicura- ca: Abhandlung von trocknen Knochen des menschlichen to quando sulle ossa ancora lisce si formava una specie di Körpers: zum Gebrauch seiner Zuhörer und derjenigen crosta, generata dai cristalli salini del sangue e dai resti die sich in der Zergliederungs-Kunst üben, auf dem degli insetti, una crosta che, una volta rimossa, permette- Anatomischen Theater in Berlin (3), un trattato destina- va di ottenere la colorazione bianca desiderata. Le ossa to agli studenti e ai settori dell’Università di Berlino. La con una superficie irregolare e spugnosa potevano assu- figura del dottor Walter inoltre è nota in campo museolo- mere facilmente un colore nericcio a causa del liquido in gico perché raccolse una delle più importanti collezioni cui erano immerse (acqua e sangue). Alla macerazione se- anatomiche private d’Europa, composta da migliaia di guiva la rimozione delle parti carnose e tendinose dalle pezzi e che venne acquistata poi dallo Stato prussiano ossa con l’ausilio di un panno. A questo punto i vari di- per diventare la base della collezione dell’Istituto Anato- stretti scheletrici venivano nuovamente immersi nell’ac- mico universitario. Nella storia della medicina Walter è qua pura e fredda per diversi giorni e infine esposti al sole ricordato per la chiarezza e la precisione del suo modo di in un luogo protetto dalle intemperie. A tal proposito insegnare e soprattutto per una cospicua produzione let- l’autore sconsigliava di porre le ossa sui tetti onde evitare teraria che gli valse la chiamata alla cattedra di Anatomia che l’esposizione diretta ai raggi del sole potesse causare di Berlino che ricoprì fino alla sua morte. L’estensore del- la rottura di alcune parti. la nota che era apparsa nel “Giornale di Medicina” ci in- La tecnica di preparazione delle ossa di Walter rappre- forma che il trattato di Walter fu “coronato dall’Accade- senta solo una delle molte pratiche di sbiancamento e mia Reale delle Scienze di Gottinga” e questo è solo uno conservazione degli scheletri all’interno dei gabinetti ana- dei riconoscimenti di merito dell’anatomista tedesco che tomici europei del tempo. È interessante infatti confron- nel 1794 divenne membro anche della Royal Society di tare la sua tecnica con quelle analoghe nei gabinetti ana- Londra, il pregiatissimo istituto per la promozione della tomici italiani, dove tra i meglio documentati c’è certa- conoscenza scientifica. Walter morì il 4 gennaio 1818. mente quello dell’Università di Pavia. Nel 1837, Angelo Il nostro interesse in particolare è rivolto alla tecnica Dubini, studente di medicina all’Università di Pavia sotto per la preparazione delle ossa sommariamente descritta la guida di Bartolomeo Panizza e più tardi scopritore Biografie Mediche – Numero 3, 2014 1 dell’Anchylostoma duodenale, nel suo Trattato di Antro- Dubini, è poco utilizzata nell’Ottocento e pochi si preoc- potomia (5) si soffermava lungamente sulle tecniche di cupavano di conservare le cartilagini costali, sostituendo- scheletropea, pur considerandole tra le più conosciute e le con strisce di cuoio bianco di bufalo, lavorate ad arte. forse tra le più semplici rispetto alle più recenti tecniche Per le altre parti del corpo, il capo si disarticolava dalla di iniezione o di corrosione. Nella descrizione dei proce- prima vertebra e si toglieva il cervello con un ferro ricur- dimenti si trovano diverse analogie, soprattutto per quan- vo e con molte iniezioni di acqua; le membra si staccava- to riguarda il susseguirsi delle fasi, con quanto proposto no dal tronco, mentre le costole si lasciavano attaccate al- da Walter, ma anche alcune sostanziali differenze. Il trat- la spina dorsale, dalla quale però si dividevano le pelvi. tato riportava quanto avveniva nel Gabinetto agli inizi Tra i consigli pratici dell’autore vi era quello di ricordarsi dell’Ottocento, ma può essere messo a confronto in modo di chiudere ogni mano in un sacco per non scambiare le coerente perché molte erano le pratiche in uso e consoli- ossa e anche di segnare con un filo di seta le tre falangi date da quando Antonio Scarpa dirigeva il Gabinetto dell’indice di ciascuna mano che si sarebbero potute con- Anatomico, anche se è abbastanza evidente un’evoluzio- fondere con l’anulare. L’osso ioideo poteva essere messo ne rispetto al passato, per l’introduzione di nuovi “ele- nello stesso bagno. Queste ossa “così spolpate” andavano menti chimici” che cominciano ad essere sperimentati al sottoposte a tecniche di macerazione e di bollitura. Un posto della semplice acqua o della “salamoia” proposta metodo di macerazione era quello proposto da Soëmme- da Walter.
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