La Voce Del Popolo
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la Vocedel popolo LIMES la Vocedel popolo LIBURNICO: LE PIETRE DELLA NOSTRA storia MEMORIA www.edit.hr/lavoce Anno 9 • n. 72 Sabato, 6 aprile 2013 CONVEGNI RECENSIONE ANNIVERSARI PILLOLE INTERVISTA Riflessioni sulle terre Una radio e la «guerra Il sogno dell’angelo «Streghe della notte» Passione travolgente giuliano-dalmate fredda adriatica» dal «paradiso nero» per fermare i nazisti per l’archeologia Da Brescia un chiaro segnale Il libro di Roberto Spazzali è un Il 4 aprile di 45 anni fa veniva Estate ’42, pianura del Don: la “Scienza, quindi democrazia”: della volontà di comprendere esempio di ricerca di «serie A» assassinato Martin Luther King, straordinaria, eroica epopea di un’analisi del suo ruolo ciò che2|3 accadde in questa regione sulle nostre4|5 vicende di metà ’900 attivista e Nobel per la6 pace un gruppo di aviatrici7 russe culturale e sociale 8 del popolo 2 sabato, 6 aprile 2013 storia&ricerca la Voce CONTRIBUTI di Ivan Pavlov RIFLESSIONI di Italo Dapiran LIBERI TERRITORI E TERRITORIO LIBERO rieste è, per cause storiche, una città zione. Un’altra nazione nell’infinita storia peculiare. Ogni via è intrisa di odori, di microstati europei cessa di esistere con Tsapori e suoni che non rispecchiano l’estensione della sovranità dei due stati l’omologazione delle altre città italiane. coinvolti su di essa. Pare finita qui, fin- Questa sua diversità, che deriva non solo ché la crisi economica non comincia a dall’essere stata porto franco ed essere città divampare come un cavallo imbizzarrito: di confine, la porta a essere oggetto di un il vecchio spirito europeo si riaccende nelle miscuglio di emozioni ben polarizzate: zone autonomiste, indipendentiste o addi- c’è chi la ama, e chi non la sopporta. La rittura pericolose. montaliana “divina indifferenza”, invece, La vecchia Trieste che tutti davano per se- è messa in risalto dalla perdita di autono- polta fra le macerie dell’Austria-Ungheria mia e, specialmente, autodeterminazione. e memore solo di antiche glorie inaffer- CONFRONTI E RIFLESSIONI SULL’ESODO Quando, nel 1919, il Trattato di Pace si fir- rabili si muove. Proprio come la grande mava a Versailles, la Camera di Commercio proletaria di Pascoli. Un gruppo di gio- ella suggestiva cornice del Salone di Trieste chiedeva un referendum per vani e vecchi, di lavoratori e disoccupati, Vanvitelliano di Palazzo Loggia, costituire uno stato fra Trieste e l’Istria. di triestini di ogni genere si riversa nel Nprestigioso edificio rinascimentale a Non fu ascoltata, perché gli interessi na- Movimento Trieste Libera. Casus belli pianta rettangolare, espressione del potere zionali romantici prevalsero sullo spirito la scoperta, per così dire casuale, di un veneziano in città, oggi sede della Giunta co- pragmatico e razionale dei mercanti. Una cavillo quasi superficiale: il TLT, creato munale, ubicato nel centro storico di Brescia, E SUGLI ITALIANI DELL’ADRIATICO ORIENTALE guerra mondiale dopo, la versione ridotta dalle Nazioni Unite, con uno Statuto per- affacciato sull’omonima piazza, la “platea di questo sogno infranto si apre come uno manente e diritti garantiti, pare, con il magna”, lo scorso 14 marzo si è svolto il con- spiraglio di speranza nelle tenebre del do- Trattato di Osimo, essere stato invaso da vegno internazionale “Le vicende del confine punto di partenza, una riflessione su pagine poguerra: la 16.esima Risoluzione delle forze militari aggressive. Le mani tremano orientale d’Italia e l’esodo dei giuliano-dal- di storia poco conosciute. Al margine del con- Nazioni Unite del 10 gennaio ’47 istituisce allo scrivere queste parole, conscie del fatto mati. Una memoria per la nuova Europa che vegno gli abbiamo posto alcune domande. Il il Territorio Libero di Trieste. A capo un che esse sono scomode, quasi illeggibili agli sta sorgendo”. L’iniziativa è stata promossa giornalista si interessa anche ai problemi del fantomatico Governatore, la cui elezione occhi di molti. dal Centro mondiale per la cultura giuliano- confine orientale d’Italia e sull’argomento ha spettava alle Nazioni Unite. Fino all’ele- Il Movimento Trieste Libera è a conoscienza dalmata (CMC) della città lombarda, con pubblicato un agile e al tempo stesso stimo- zione del Governatore, il TLT viene diviso di questo guaio, riconosciuto anche dalle il patrocinio del Comune di Brescia, in col- lante volumetto intitolato “Istrianieri. Storie in una zona amministrata dagli anglo- Nazioni Unite, che non hanno mai ratifi- laborazione con la Regione Lombardia, la di esilio” (liberedizioni, Gavardo, 2006). americani e una zona amministrata dagli cato il Trattato di Osimo, il cui testo, tra Provincia di Brescia, l’Università Cattolica del jugoslavi. l’altro, deposto unilateralmente dall’Italia Sacro Cuore di Milano, la Fondazione ASM e Come nasce l’idea del convegno? 5 ottobre 1954, Memorandum di Londra: presso il Segretariato dell’ONU ben dieci la Fondazione Brescia Musei. Direi che nasce dalla consapevolezza che è cam- gli anglo-americani lasciano Trieste, anni dopo la sua entrata in vigore nel Si è trattato di un incontro importante, un biato, o meglio sta cambiando, sensibilmente, ovvero l’amministrazione di essa, agli 1977. Mai ratificato perché così facendo si confronto teso a cogliere i nessi degli acca- l’approccio ad un tema da sempre controverso italiani. Ma la situazione, in linea di mas- dovrebbe modificare il Trattato di Pace del dimenti storici che sconvolsero il contesto come la storia delle foibe e dell’esodo delle sima, non cambia: il TLT esiste ancora, e 1947 e la Risoluzione n. 16, che instaura il dell’Adriatico orientale e interessarono ogni popolazioni giuliano-dalmate alla fine della l’amministrazione delle due zone rimane Territorio Libero stesso. aspetto della vita sociale. In un percorso plu- seconda guerra mondiale. Nel 2007 l’Italia temporanea. Fino al famigerato Trattato Rivendicando il “diritto a vivere in una ridisciplinare, i relatori intervenuti hanno e la Croazia, con i rispettivi presidenti della di Osimo del 10 novembre ’75. Italia e condizione di benessere individuale e col- ragionato sui problemi che investirono l’area Repubblica, litigavano sulle cause e le colpe di Jugoslavia si spartiscono il TLT con un lettivo”, tenendo conto che il Territorio geografica dalla fine della Serenissima al se- quel dramma epocale. Nel 2010, i due Paesi, tre trattato bilaterale, prendendosi le due Libero è “multiculturale, multilingue e condo dopoguerra, con riferimenti anche agli con la Slovenia, si abbracciavano invece sim- fette di territorio e le due fette di popola- intimamente mitteleuropeo”, il popolo si eventi più recenti. Non sono mancati i cenni bolicamente, pregando insieme sulle note del riprende in mano le redini delle proprie al crollo del Muro di Berlino, alla dissoluzione maestro Muti per una riconciliazione duratura sorti, tagliando la testa alle moire che lo dei regimi comunisti nell’Europa orientale fra italiani, sloveni e croati, ormai accomunati castigavano. Con una sincronica presa di nonché all’implosione della Jugoslavia e dal medesimo destino europeo. Ecco, fra pochi posizione sia sul Porto Libero internazio- al bagno di sangue seguito alla sua disgre- mesi anche la Croazia entrerà a pieno titolo nale, che sul suo inseparabile entroterra, la gazione, a circa un decennio dalla morte nell’Unione europea come 28° Stato, e ci pareva popolazione di Trieste vuole smettere di es- di Tito, leader carismatico e artefice di una uno spunto interessante da sviluppare quello di sere serva/schiava e decidere per sé stessa. Repubblica socialista plurale in senso lato, una memoria collettiva “allargata”, più che Non è, questa, un’insurrezione, una rivolu- che con indubbia abilità seppe tenere insieme “condivisa”, da elaborare sulle tragiche vicende zione, una rivolta. I cittadini chiedono solo le varie tessere di quel mosaico. del confine orientale, nella quale, attraverso il che si finalizzi quanto già formalmente in filtro della ricerca storica, far confluire le diffe- atto. La legalità c’è già, manca l’instaura- L’oblio, un delitto culturale renti sensibilità e punti di vista esistenti. zione di fatto e la costruzione del diritto. Il Si è parlato anche dell’estensione dell’Unione primo passo? Coinvolgere la popolazione, europea e della prossima adesione della Allargare gli sguardi per cogliere i nessi informare, e soprattutto, fare pressione Croazia, che per l’Istria significherà il primo sull’ONU perché elegga un Governatore. atto verso la scomparsa del confine e la ri- Con questo incontro si è voluto presen- La fiaba che vi racconto è lunga, trava- composizione di quello spazio geografico, di tare il confine orientale d’Italia e i suoi gliata, e non ha ancora un lieto fine, per fondamentale rilevanza soprattutto per la problemi prendendo in considerazione un nessuna delle parti. Vi esorto a prenderne, comunità italiana. È stato un convegno di arco temporale relativamente ampio. Vi è, se non altro, atto e conoscienza, perché qualità che ha, indubbiamente, raggiunto gli quindi, la consapevolezza che per cogliere nell’era dell’informazione non informarsi obiettivi prestabiliti. Questo lodevole incontro i nessi sia doveroso allargare lo sguardo? è peccato. Questo articolo non vuole solo di studio ha presentato al pubblico, composto L’analisi dei fatti e la ricerca delle cause di fare notizia. Non è solo reportage di un av- anche da numerosi studenti e docenti delle una tragedia colossale, che ha investito tutte venimento. È la dichiarazione di esistenza scuole medie superiori, aspetti e problemi di le popolazioni di Istria, Fiume e Dalmazia, di un pensiero che ancora non è stato terre non sempre conosciute, dando il giusto sono state a lungo viziate da strumentali vi- spezzato: il desiderio di ripensare, di ricre- rilievo agli stretti legami con la penisola ita- sioni di parte, tendenti ora a restringere ora dere, di rivedere, di rifare. Il Movimento liana e la sua civiltà. ad ampliare in modo limitato e fazioso la e il Territorio domani potranno far parte Nella sua introduzione, Luciano Rubessa, prospettiva temporale.