Discovideografia 2006
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
STUDI VERDIANI 20 PARMA 2006-2007 STUDI VERDIANI 20 ISTITUTO NAZIONALE DI STUDI VERDIANI PARMA, 2006-2007 Comitato direttivo - Pierluigi Petrobelli, Fabrizio Della Seta Direttore responsabile - Pierluigi Petrobelli Redazione - Marisa Di Gregorio Casati Tipografia - Grafiche STEP, Parma Distribuzione - EDT srl, Via Pianezza, 17 - 10149 Torino (tel. 39(0)11/55.91.811 - fax 39(0)11/23.07.034) © Copyright 2007 ISTITUTO NAZIONALE DI STUDI VERDIANI I-43100 PARMA (tel. 0521/28.60.44 - fax 0521/1997006 - http:// www.studiverdiani.it - e-mail: [email protected]) ISSN 0393-2532 Printed in Italy Autorizzazione del Tribunale di Parma n. 3 del 17.01.1986 Direttore responsabile: Pierluigi Petrobelli Abbreviazioni bibliografiche . p. 6 Pierluigi Petrobelli Editoriale . » 7 Ricordo di Julian Budden . » 11 SAGGI Fabio Failla Giuseppe Cencetti, Verdi e la Disposizione scenica di “Un ballo in maschera” . » 15 Daniela Macchione Digressioni verdiane, 1859-1860 . » 46 Max Ulrich Balsiger Verdis „Stiffelio“: eine Lektion in Theologie? . » 87 Fabrizio Della Seta– Sebastiano Timpanaro, Verdi e Baldini. Paolo Carrara Un capitolo di storia della cultura musicale italiana nel Novecento . » 109 _____________ Carlo Marinelli– Discovideografia verdiana. Aggiorna- Anna Grazia Petaccia menti 2006 . » 137 RECENSIONI G. MELCHIORI, Shakespeare all’opera - I drammi nella librettistica italiana, Roma, Bulzoni editore 2006 (PIERLUIGI PETROBELLI), p. 173. ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE ABBIATI FRANCO ABBIATI, Giuseppe Verdi, Milano, Ricordi, 1959, 4 voll. Atti III Atti del III congresso internazionale di studi verdiani (Milano, Piccola Scala, 12-17 giugno 1972), Parma, Isti- tuto di studi verdiani, 1974. BASEVI ABRAMO BASEVI, Studio sulle opere di Giuseppe Verdi, Firenze, Tip. Tofani, 1859. BUDDEN JULIAN BUDDEN, The operas of Verdi, London, Cassell, 1973-1981, 3 voll. Trad. it.: Le opere di Verdi, Torino, EDT/MUSICA, 1985-1988, 3 voll. Carteggi verdiani Carteggi verdiani, a cura di ALESSANDRO LUZIO, Roma, Reale Accademia d’Italia; Roma, Accademia nazionale dei Lincei, 1936-1947, 4 voll. Copialettere I copialettere di Giuseppe Verdi, pubblicati e illustrati da GAETANO CESARI e ALESSANDRO LUZIO e con prefazio- ne di Michele Scherillo, Milano, Commissione esecutiva per le onoranze a Giuseppe Verdi nel primo centenario della nascita, 1913. Le alterne fortune dell’Istituto nazionale di studi verdiani sem- brano aver preso una rotta più serena, anche se obiettive difficoltà nella gestione di un ente come il nostro, che ha fini solo ed esclusiva- mente culturali, permangono; e questo purtroppo in totale sintonia non solo con le consorelle istituzioni italiane (quegli Istituti culturali che fanno capo alla medesima Direzione generale presso il Ministero dei Beni e delle Attività culturali), ma anche a livello internazionale: la redazione centrale a Francoforte del Répertoire internationale des sources musicales (RISM), il punto centrale di riferimento a livello mondiale per la ricerca e l’informazione sulle fonti musicali, non solo ha dovuto drasticamente ridurre il proprio organico ma la sua stessa sopravvivenza non è garantita oltre il 2009. In questa difficile situa- zione si è resa necessaria la riduzione nella voce di bilancio che mag- giormente grava sulle scarne risorse dell’Istituto, e cioè quella riguar- dante la sede. Provvidamente il Comune di Parma sta provvedendo alla soluzione radicale del problema, mettendo a disposizione vasti e luminosi locali situati in un centralissimo edificio di sua proprietà; questo certamente consentirà all’Istituto di guardare in futuro con maggiore serenità ai compiti istituzionali che è chiamato a svolgere a livello internazionale. Il che non significa che attività di divulgazio- ne ad alto livello non possano e non debbano continuare; emblemati- ca da questo punto di vista è la collaborazione con il Teatro Regio di Parma, in particolare con la sua attività connessa con il Festival Verdi che si tiene in ottobre. Un primo volume, concepito in connessione con le rappresentazioni di Luisa Miller e di Traviata è stato ideato e rea- lizzato dall’Istituto secondo una prospettiva anche distaccata e talvol- 8 EDITORIALE ta ironica delle vicende delle protagoniste eponime, tanto che il volu- me è stato intitolato Eroine tragiche… ma non troppo. Su di un piano forzatamente meno distaccato si pone il volume ora in preparazione, che si collega alle rappresentazioni, nella stagione 2008, di Giovanna d’Arco secondo il testo musicale criticamente definito da Alberto Rizzuti per l’edizione critica delle opere di Verdi. Attraverso questa pubblicazione si intende far conoscere al pubblico che frequenta gli spettacoli del Festival, con una presentazione volutamente piana ed attraente, i risultati conseguiti attraverso la ricerca, creando così un ponte ideale tra la riflessione culturale e il godimento dello spettacolo. Analoga concezione sul piano divulgativo sta alla base dell’accor- do, in fase di conclusione, con la Discoteca di Stato per il riversamen- to e la diffusione attraverso gli strumenti di cui l’ente statale dispone dell’intera collezione discografica dell’Istituto, una collezione di circa 3500 registrazioni, in gran parte costituita dall’eredità del maggior collezionista svedese, Carl L. Bruun. L’Istituto nazionale di studi verdiani è pure presente nel campo della formazione professionale attraverso la convenzione con l’Uni - ver sità di Catania, e più specificamente con il Corso di laurea in beni culturali presso la sezione di Siracusa. In base a questa convenzione, giunta ormai al suo terzo anno, gli studenti seguono in sede un corso introduttivo sui problemi di catalogazione delle scenografie e dei costumi, tenuto da Olga Jesurum, e quello di applicazione delle tec- nologie informatiche ai problemi di catalogazione bibliografica, tenu- to da Angelo Pompilio; in una seconda fase l’importazione teorica riceve una conferma pratica attraverso lo stage che si tiene nella sede dell’Istituto. * * * Col proseguire degli studi verdiani risulta sempre più evidente il variegato rapporto che la rappresentazione delle opere del Maestro di Busseto provocò nel contesto, teatrale ma anche più variamente cultu- rale, delle varie città in cui questi spettacoli ebbero luogo, soprattutto in occasione della prima rappresentazione. Una prima di Verdi a Venezia è una vicenda del tutto diversa da una prima a Milano, oppu- re a Na poli o a Firenze. Questo numero del nostro annuario presenta due saggi che, sotto angolature diverse, illustrano le molteplici impli- cazioni che le esecuzioni dell’arte verdiana suscitarono a Roma. Lo EDITORIALE 9 scritto di Fabio Failla, frutto di lunghe e pazienti ricerche documenta- rie, illumina per la prima volta a tutto campo la figura di Giuseppe Cencetti, responsabile della mess’in scena per la prima de Un ballo in maschera ed autore della prima “Disposizione scenica”, a lui affidata per volere di Verdi che ben conosceva la sua lunga e valida esperien- za di “Di ret to re di scena” in più di un teatro romano; mentre Daniela Macchione, attraverso una pluriennale esplorazione della stampa periodica romana, ha potuto ricostruire le multiformi reazioni alla musica verdiana da parte di importanti figure del mondo letterario italiano, e questo soprattutto al tempo della prima del Ballo. Questi due scritti troveranno un ideale complemento nel Carteggio Verdi- Luccardi ormai prossimo all’uscita in volume, documento anch’esso indispensabile per ricostruire i multiformi, complessi rapporti di Verdi con il mondo artistico e culturale di Roma, e questo lungo l’arco di tempo che si estende dall’inizio del pontificato di Pio IX sino alla pro- clamazione, e oltre, di Roma a capitale d’Italia. Il contributo di Ulrich Balsiger legge in una luce del tutto nuova, e partendo dalla competen- za dell’autore quale pastore protestante, la vicenda di Stiffelio, par- tendo dalla figura di Emile Souvestre, l’autore del testo letterario da cui si prese le mosse per il libretto. Questo lo porta ad analizzare secondo una prospettiva teologica il tormentato problema del finale dell’opera. Infine una serie di documenti, introdotti da Fabrizio Della Seta, porta a conoscenza degli studiosi verdiani l’importanza ed il rilievo che l’arte del Maestro ebbe nella concezione e nell’attività cul- turale di Sebastiano Timpanaro, figura cardine nella storia della filo- logia e delle vita culturale italiana nel ventesimo secolo. * * * Al dolore per la scomparsa di Julian Budden (di cui si parla in altra parte di questo numero) si aggiunge quello per la dipartita di Harold S. Powers, una personalità ineguagliata nel panorama della musicolo- gia a livello internazionale per la incredibile varietà dei settori di ricerca nei quali si è esercitata la vulcanica intelligenza dello studioso statunitense: dalla musica indiana alla teoria rinascimentale dei modi, dall’opera veneziana del Seicento sino a Puccini, tutti questi differen- ti campi di indagine hanno ricevuto sostanziale illuminazione grazie anche alle analogie di metodo derivate da un settore ed applicate ad un altro. In campo verdiano Harry Powers ha sistematizzato per la 10 EDITORIALE prima volta in maniera coerente l’analisi dell’organizzazione del pen- siero drammatico-musicale del compositore individuandone, grazie all’esperienza etno musicologica, i principi che ne determinano il dive- nire; questa sua lezione si rivela tuttora di ricchissima portata, come dimostrano i suoi sviluppi da parte di studiosi delle generazioni succes- sive. Per questo grande è il nostro debito di gratitudine, pari