Giorgio Bassani

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Giorgio Bassani Giorgio Bassani. Soggettività e discorso nelle arti visive Alessandro Giardino Department of Languages, Literatures, and Cultures McGill University, Montreal February, 2013 A thesis submitted to McGill University in partial fulfillment of the requirements of a degree of doctor of philosophy Alessandro Giardino © Indice RINGRAZIAMENTI .......................................................................................... 3 ABSTRACT ........................................................................................................ 4 INTRODUZIONE ............................................................................................... 6 RASSEGNA CRITICA ....................................................................................... 9 Sui rapporti con Longhi..................................................................................... 10 Bassani, Morandi, e la Scuola Metafisica ...................................................... 16 Sull’itinerario visivo di Giorgio Bassani ....................................................... 18 QUADRO TEORICO E SCHEMA DI LAVORO ........................................... 25 CAPITOLO 1: “La passeggiata prima di cena”. La lezione del post- impressionismo ed i primi passi della soggettività autoriale............................. 34 “La passeggiata prima di cena” ..................................................................... 35 La scena storico-artistica italiana e la lezione del post-impressionismo ....... 39 “La passeggiata prima di cena” e Un dimanche après-midi à l’Île de la Grande Jatte .................................................................................................. 44 Il pointillisme di “La passeggiata” ................................................................. 48 Giochi di cornice ........................................................................................... 50 Quando caos ed ordine si incontrano ............................................................. 56 Lo sguardo anamorfico .................................................................................. 63 CAPITOLO 2: Bassani e l’immaginario metafisico. ........................................ 69 Il lungo percorso del linguaggio metafisico .................................................. 72 “Lida Mantovani” .......................................................................................... 77 “Una Lapide in Via Mazzini” ........................................................................ 90 “Gli ultimi anni di Clelia Trotti” ................................................................. 102 “Una notte del ‘43” ...................................................................................... 113 Per concludere … ed ancora per De Chirico. .............................................. 121 CAPITOLO 3: La “lettera rubata” di Bassani, e i maestri di rinuncia. ........... 129 Athos Fadigati, ed il tentativo di dire “io”................................................... 133 Funzione e significazione di Filippo de Pisis .............................................. 139 I mille volti di Athos Fadigati...................................................................... 143 1 La morte di Fadigati, e la pratica del “foreclosure” .................................... 153 Il giardino dei Finzi-Contini ed il prologo come chiave di violino. ............ 156 Il ruolo di Micol ........................................................................................... 159 La catena dei maestri di rinuncia ................................................................. 165 Malnate, e la questione Arcangeli-Morandi ................................................ 174 Le diverse estetiche dell’“ex-centricità” ed il mancato superamento del narcisismo .................................................................................................... 182 CAPITOLO 4: La ferita narcisistica e il meccanismo regressivo. La trama psicologica tra Dietro la porta e L’odore del fieno. ........................................ 191 Il posizionamento culturale, da Dietro la porta all’Airone ......................... 193 Dietro la porta ............................................................................................. 199 La scoperta di Francis Bacon, e Alberto Sughi come filtro interpretativo .. 207 Il realismo esistenziale di L’airone e l’auto-esclusione dal mondo ............ 214 Edgardo Limentani, tra narcisismo e paranoia ............................................ 219 Dalla fuga dal mondo all’identificazione con l’oggetto. ............................. 225 La chiava di volta: l’uccello e/é la donna. ................................................... 235 L’odore del fieno ......................................................................................... 243 Fuori dalle mura, into the world of “simulacra” .......................................... 250 CONCLUSIONI .............................................................................................. 261 BIBLIOGRAFIA ............................................................................................. 268 2 RINGRAZIAMENTI Ringrazio la Prof.sa Kroha per aver meticolosamente letto e commentato ogni singolo capitolo di questa tesi nelle infinite versioni che hanno preceduto quella finale. Non avrei potuto sperare in una direttrice di tesi più intelligente, precisa e severa. Ringrazio il Prof. Ara Marjian per aver eroicamente letto questo lavoro tutto d’un fiato, per i suoi lusinghieri commenti, per la sicurezza che ha offerto a me e a questo progetto. Ringrazio tutti i professori che qui a McGill hanno seguito questo lavoro nelle sue diverse fasi, aiutandomi, consigliandomi ed incoraggiandomi senza sosta. In particolare, ringrazio il Prof. Eugenio Bolongaro, il Prof. Matteo Soranzo e la Prof.sa Amelia Jones. Ringrazio David per essermi stato accanto nei momenti più difficili di questa avventura. Ringrazio Davide per avermi ricordato che c’è un mondo più vasto di quello che mi sono abituato a conoscere. Ringrazio i miei genitori che mi hanno aiutato non capendo, e mi hanno lasciato libero nonostante tutto. Infine, ringrazio quella parte di me che non sa, non vuole e non deve arrendersi. 3 ABSTRACT Alla luce del continuativo interesse di Bassani per le arti visive e la storia dell’arte, l’analisi individua il legame tra una serie di intertesti storico-artistici e determinati motivi psicologici operanti all’interno del Romanzo di Ferrara in termini di immaginario e struttura del testo. Inoltre, l’analisi mostra le molte omologie esistenti tra la sequenza delle configurazioni testuali e l’itinerario intradiegetico di una soggettività autoriale. Obiettivo di questo lavoro è dimostrare come l’ambivalente relazione di Bassani nei confronti del discorso estetico della propria epoca si traduca in una sua appropriazione critica e decostruttiva dello stesso. In the light of Bassani’s lifelong interest in the visual arts and the history of art, the analysis indentifies the connection between a number of art-historical intertexts and specific psychological patterns operating in Il romanzo di Ferrara in terms both of imagery and structure of the text. Moreover, the analysis shows the several homologies existing between the sequence of the textual configurations and the intradiegetic itinerary of an authorial subjectivity. Objective of the thesis is to demonstrate how Bassani’s ambivalent relation towards the aesthetic discourse of his times translates into his critical and deconstructive appropriation of it. A la lumière de l’intérêt constant de Bassani pour les arts visuels et l’histoire de l’art, l’analyse établit le lien entre une série d’intertextes historico-artistiques et de motifs psychologiques particuliers opérant dans Il romanzo di Ferrara en termes d’imaginaire et de structuration du texte. En outre, l’analyse montre les homologies 4 existant entre la séquence de ces configurations textuelles et l’itinéraire intradiégétique d’une subjectivité autoriale. Le but de ce travail est de démontrer comment l’ambivalente relation de Bassani par rapport au discours esthétique de son époque résulte en son appropriation critique et déconstructive du même discours 5 INTRODUZIONE1 Autore italo-ebreo e cantore delle vicende di Ferrara tra la fine del diciannovesimo secolo e l’inoltrato dopoguerra, Giorgio Bassani scrive la maggiore parte dei propri racconti e romanzi tra la fine della seconda guerra mondiale e l’inizio degli anni Settanta, decidendo soltanto in un momento successivo di raccoglierli in un volume dal titolo Il romanzo di Ferrara. Inoltre, tanto Il romanzo di Ferrara, quanto ciascuno dei racconti o romanzi che lo compongono sono più volte modificati e ripubblicati dal loro autore, talvolta, e soprattutto nel caso delle prime opere, con cambiamenti di particolare rilievo dal punto di vista tanto formale che contenutistico. Eppure Giorgio Bassani non è unicamente scrittore; allievo e seguace di Roberto Longhi, ed amico dei molti storici dell’arte che tra l’inizio del Novecento e gli anni Settanta si alternano sulla scena italiana, Bassani è a sua volta esperto d’arte e critico militante. Difatti, anche quando la scrittura ha finalmente la meglio sulla vocazione storico-artistica, l’originario interesse di Bassani per le arti visive non si estingue, ed è ancora oggi possibile rintracciare i molti scritti che, ora 1 Nota metodologica: La necessità di lavorare su fonti di almeno quattro lingue diverse e non sempre tradotte in italiano ha costretto ad una scelta metodologica. Nel lavoro
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